Grotte.info Quotidiano -
Ottobre 2016 |
31/10/2016 |
Poesia. "Via Zorutti"; di
Mario Di Napoli |
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Riceviamo e pubblichiamo.
“VIA ZORUTTI”
In Via Zorutti
al numero tre
io venivo ogni giorno
a cercare te
per stringerti al petto.
Ma tu non c'eri,
eri in Piemonte,
così mi hanno detto.
D'allora ne sono passati di anni,
ma quella tua strada
io non l'ho dimenticata,
e ci vorrei tornare ancor
per fermarmi davanti alla tua porta
e sentire almeno
il profumo di te,
del mio perduto amor.
Ma a questa mia età
è vietato sognare,
rimangono in cuore
soltanto i ricordi
di un tempo che fu.
Mario Di Napoli
© Riproduzione riservata.
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26/10/2016 |
Auguri. Alla dott.ssa Melisa
Lo Presti, per la sua laurea |
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Melisa Lo Presti |
Gli auguri per la dott.ssa Melisa Lo Presti, che ha
conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza.
"Carissima
Melisa,
complimenti e felicitazioni per la tua laurea ed in bocca al lupo per la tua
carriera professionale.
Mamma, Salvatore, Antonio, Irene".
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24/10/2016 |
Poesia. "Sogni perduti"; di
Mario Di Napoli |
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Riceviamo e pubblichiamo.
“SOGNI PERDUTI”
Sdraiato sul divano del salotto
mi piace spesso
ascoltare qualche dolce melodia;
segna già le otto
l'orologio attaccato alla parete.
Inutilmente
mia moglie mi chiama per la cena:
nessuno le risponde,
attorno a me
salgono e si smorzano le onde
di un ribollente mare.
Segna già le otto
l'orologio attaccato alla parete,
ma io con una fitta rete
di ricordi
sto a pescare
i miei sogni perduti di fanciullo.
Mario Di Napoli
© Riproduzione riservata.
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21/10/2016 |
Auguri. Al dott. Giuseppe
Arnone per la sua laurea |
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Giuseppe Arnone |
Gli auguri per il dott. Giuseppe Arnone, che ha
conseguito la laurea in Giurisprudenza con la votazione finale di 110/110 e
lode.
"Carissimo Giuseppe, auguri per la tua laurea; che la vita ti regali ancora
tante alte soddisfazioni.
Ancora auguri, ti vogliamo bene.
Giovanni, Francesca e Angelo".
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Giuseppe Arnone |
15/10/2016 |
Poesia. "Lu siminari"; di
Giovanni Salvaggio |
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Giovanni Salvaggio |
Riceviamo e pubblichiamo.
“LU SIMINARI”
Comu lu timuni di na varca tiniva,
cu la so forza l’omuriggiva,
l’aratu ca ni la terra surchi faciva.
L’armari com’eranu ‘mpaiati,
sutta lu juvu eranu ‘mmurduti,
cu li rietini ca vinivanu tirati,
smuvivanu la terra affaticati.
Lu cumpagnu ca di la spaddra pinniva,
la coffa cu na mani tiniva,
e cu l’antra la simenta ittava,
ni lu surcu vacanti c’aspittava,
lu prossimu giru ni cummigliava.
Lu celu era ‘mmiernu e s’ascuriava,
e la burrasca ca la natura mannava,
lu frummientu ni la terra gudiva.
Li muli e li cristiani ch’eranu vagnati,
di na vampa di ligna vinivanu asciucati,
spirannu ca l’annata ca vinissi,
fussi la meglia ca Diu mannassi.
Giovanni Salvaggio
© Riproduzione riservata.
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05/10/2016 |
Poesia. "Tre ottobre", di
Francesco Cutaia |
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Francesco Cutaia |
Riceviamo e pubblichiamo.
“TRE OTTOBRE”
In ogni goccia una lacrima
in ogni passo la dignità
un vortice in arrivo...
Lo sa il mare, nel suo fragore
lo sanno il vento e le stelle,
lo sa la terra in ogni lacrima.
Soffia lieve il vento
in questa spiaggia,
la sabbia e i suoi granelli
si possono contare.
Mare nostro, mare rigoglioso,
le vite riesci a contarle?
Fuori da ogni rotta, da ogni lume,
ti portano le onde...
Rema... Rema il cuore tuo
nel più profondo abisso.
Mare possente e temerario
ti osservo da lontano
e nei riflessi di ogni onda,
scorre rigogliosa la speranza.
Quanto amore spezzato, sprofondato...
In questo dovuto silenzio,
si celebra la memoria,
che il naufragar non dimentica;
e nel tuo ondeggiare li accompagni
con questa straziante danza.
Mare nostro, restituisci ciò
che alla tua natura non appartiene.
Mare nostro, lascia a noi
piangere questi figli. É
il dolore che nel vento riecheggia,
è la nostra figura
che nel buio si dissolve.
Francesco Cutaia
© Riproduzione riservata.
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04/10/2016 |
Poesia. "Incompreso", di
Giorgio Infantino |
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Giorgio Infantino |
Riceviamo e pubblichiamo.
“INCOMPRESO”
Mi hanno detto
che un ragazzo
è morto
sucidato.
Un fiore non trova la morte
in un unico giorno:
tu lo vedi appassire
lentamente.
Troppo solo
forse ti hanno lasciato
ed ora inutilmente ci chiediamo:
“Perchè l´hai fatto?”.
Nessuno può sapere
quello che un ragazzo ha nel cuore
e perchè giunge ad essere
carnefice di se stesso.
I tuoi occhi guardavano
quello che nessuno
sapeva capire,
nè vedere.
Allora tu sei andato
deluso e triste nell´ombra,
ed ora solo, ancora più solo
riposi.
Solo chi ha provato
a trovarsi a contatto
con la dura realtà,
e sentirsi un estraneo
fra le luci nude del mondo,
capirà.
Addio ragazzo,
nessuno ha capito il tuo grido d´aiuto.
Eri un'anima sensibile, ti capisco,
sono stato ragazzo anch´io.
Addio ragazzo,
si viene, si riparte,
Dio offre la vita
e quando è l´ora la riprende.
Ma tu, troppo presto
te ne sei voluto andare.
Lasciando nel dolore
amici e genitori.
I suicidi sono persone
spesso disperate o fortemente depresse.
I suicidi sono tutte anime sensibili:
per loro la vita del regno è sicura.
Giorgio Infantino (da Wolfsburg - Germania)
© Riproduzione riservata.
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