Francesco Cutaia |
Riceviamo e pubblichiamo.
“RICORDARE”
Cosa ricordare
quando tutto è da dimenticare,
quando non riesci più a capire,
quando non c'è più nulla da sentire...
Neppure il vento ti sfiora,
polverosi granelli scorrono
fra queste sporche mani;
sovrumani silenzi scuotono questi campi.
Non è più quiete
l'attesa della fine.
E nella mia angoscia,
chi è il Dio che sceglie?
Dicono di essere vivi
ma ormai più non lo so,
esser vivi cosa significhi;
e davvero vorrei ricordar
già, quell'estremo tormento,
e il frastuono degli strascichi del cuore.
Quel che resta di questo inesorabile esistere
non può più splendere.
Cosa ricordare quando nessuna lacrima
riesce più a bagnare
questa tanto arida terra.
A vagar in questo immenso
uno dopo l'altro,
l'ansimar profondo sconvolge
la tanto frangibile quietudine.
E no, non è maledizione dimenticare
ciò che non si può ricordare.
Ancora ritorno su questa fredda terra,
nessuno mai di lì si è mosso.
Apre il giorno e chiude la notte
in una straziante danza
che le disarmate valli copre.
É questo l'atroce sentimento
che pervade i vostri cuori?
Se non questo, non può
esserci memoria.
In questo giorno si spegne il cuor d'ognuno
ogni secondo di questo lento scorrer, arricchisce il dramma,
di una vita che ormai più non esiste
di un esser che ormai più non mi vuole.
Francesco Cutaia
© Riproduzione riservata.
|
|