Giorgio Infantino |
Riceviamo e pubblichiamo.
“UNA LUCE NEL TUO
DOLORE”
Se Dio non ci avesse amati,
non avrebbe permesso di provare
quel dolce turbamento che unisce
due esseri che appena si conoscono.
Se Dio non ci avesse amati,
non avrebbe permesso ad un seme,
ad un misero seme
di divenire un fiore.
Se non ci fossero stati
gli alberi con i rami nudi,
non avremmo assaporato la gioia
di vederli ricoperti di gemme, di fiori.
Se non avessimo conosciuto
il cielo grigio,
non avremmo saputo assaporare
la gioia dell´azzurro.
Se non avessimo mai visto
niente di cattivo,
non avremmo avuto
la possibilità di voler bene.
Se non avessimo visto la morte
non avremmo dato significato alla vita
a quella che nasce, e a quella
che trascorre e poi si spegne.
No, non può essere
che ognuno di noi possa gioire
senza prima conoscere
cosa significa soffrire.
Chi sente quindi l’ingiustizia
della sua vita misera,
non si turbi al cospetto
dell’uomo che sembra felice.
Poiché anch’egli, prima o poi
avrà la sua parte di dolore.
Dolore, sofferenza e morte,
sono esperienze e patrimonio di tutti.
Come le foglie che in autunno cadono,
quando sarà il tempo dovuto,
abbandoneremo questa vita
ma ne riprenderemo subito un’altra.
E allora conosceremo e comprenderemo
che tutto ciò che abbiamo sperimentato
nell’esistenza della vita terrena
doveva essere cosi.
Dio è amore e noi siamo Suoi figli
e nell’amore ritorneremo a Lui.
Solo allora, da quel punto d’arrivo
potrà iniziare la conoscenza.
Giorgio Infantino (da Wolfsburg - Germania)
© Riproduzione riservata.
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