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Grotte.info Quotidiano - Gennaio 2019 |
30/01/2019 |
Servizi. Ancora disponibili i
mastelli per la raccolta
differenziata di
carta e cartone |
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Mastello |
Sono ancora disponibili, in distribuzione gratuita, presso
l'ex isola ecologica di Via Ingrao, i mastelli da 50 litri, in plastica
rigida, per la raccolta differenziata di carta e cartone.
Gli utenti che ne hanno diritto (obbligati al pagamento della TARI ed
intestatari dei relativi bollettini) possono ritirarli direttamente dal
lunedi al venerdi dalle 09.00 alle 13.00.
Gli utenti impossibilitati possono
richiedere la consegna a domicilio contattando
l’Ufficio
Ambiente al numero 0922.947521.
I termini per il ritiro dei mastelli, fissati dal 4 al 22 gennaio, sono di
fatto prorogati in considerazione del mancato ritiro da parte dei cittadini
a cui spettano.
Redazione
30 gennaio 2019.
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30/01/2019 |
Ambiente. Che diserbante è
stato utilizzato nelle vie cittadine? Lo chiede il M5S di Grotte |
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Vedi le foto |
Nel corso dell'ultima seduta del
Consiglio comunale, il gruppo consiliare del M5S ha chiesto all'assessore
all'Ambiente Vincenzo Agnello se fosse a conoscenza dell'utilizzo di
diserbanti lungo le vie del paese.
I Consiglieri pentastellati hanno inoltre chiesto di conoscere i nomi degli
operatori che hanno impiegato il "seccatutto", se tale impiego sia
consentito dalle norme vigenti, se i prodotti usati sono certificati "a
norma" e, nel caso si dovessero riscontrare violazioni, quali provvedimenti
verranno adottati.
Pubblichiamo alcune immagini di vie cittadine con erba secca, in seguito a
probabile impiego di diserbante (12 foto di
© Associazione Culturale "Punto
Info").
Redazione
30 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
Impiego di diserbante? (Foto)
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30/01/2019 |
Comune. Gli alunni della
Scuola dell'Infanzia dell'Istituto "Roncalli" in visita al Palazzo
Municipale |
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Vedi le foto |
Entrare nelle stanze del Palazzo
Municipale del proprio paese, vedere l'Aula consiliare e sedere al posto dei
Consiglieri, visitare l'ufficio del Sindaco e parlare direttamente con lui è
l'esperienza davvero unica ed indimenticabile che hanno vissuto ieri gli
alunni della Scuola dell'infanzia di Grotte. Accompagnati dai propri
insegnanti, i giovanissimi studenti delle ultime classi del plesso di Via
Europa hanno avuto la possibilità di porre domande al sindaco Alfonso
Provvidenza e di conoscere la vicesindaco Annamaria Todaro e l'assessore
Miriam Cipolla.
Pubblichiamo alcune immagini della visita (19 foto di
© Associazione Culturale "Punto
Info").
Redazione
30 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
Alunni in visita al Palazzo Municipale (Foto)
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29/01/2019 |
Associazioni. Concluso il
XIII Congresso Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori |
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Terrana e Costalli |
“Forti della
nostra identità, attraverso il lavoro, costruttori di speranza in Italia e
in Europa”, è questo il tema dell’assise che si è conclusa domenica sera e
ha visto la partecipazione di oltre 700 delegati provenienti dall’Italia e
dall’estero.
“Il Movimento - ha evidenziato il presidente uscente Carlo Costalli -
si conferma un soggetto vitale e dinamico, realtà di popolo e
partecipazione, in grado d’interloquire in modo qualificato con tutti e di
porre istanze nel confronto pubblico”.
Il XIII Congresso MCL ha ultimato i suoi lavori con l’elezione dei
componenti del Consiglio Nazionale, la cui prima riunione provvederà
all’elezione del nuovo Presidente e delle altre cariche associative.
Nutrita la rappresentanza dei delegati provenienti dalla Sicilia, tra i
diversi interventi è stato apprezzato quello di Decio Terrana
componente dell'Esecutivo nazionale (nella foto a lato, con il presidente
Carlo Costalli).
“Occorre - ha detto Decio Terrana - ripartire dalla storia
dell'impegno dei cattolici nel sociale e dalla dottrina sociale della Chiesa
per consentire al movimento di continuare ad essere presenza viva sul
territorio al servizio degli altri, oggi anche la politica deve
riappropriarsi per proprio ruolo con responsabilità e competenza e occorre
riscoprire il valore dell' emozione che la sana politica genera quando è al
servizio degli altri e della comunità, ci aspettano sfide sociali ed
economiche che sapremo superare con la fiducia e la speranza di sempre, a
tutti gli eletti un proficuo lavoro al servizio del movimento e delle sue
molteplici attività sociali”.
All'evento ha partecipato il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe
Conte, ma anche il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, il
presidente della Commissione episcopale per i Problemi sociali e il Lavoro,
la Giustizia e la Pace della Conferenza Episcopale
Italiana, monsignor Filippo Santoro, ed i vertici delle più importanti
organizzazioni cattoliche del Paese: le Acli, il Forum delle Famiglie,
Comunione e Liberazione ed altre.
Redazione
29 gennaio 2019.
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29/01/2019 |
Politica. "Autonomia
scolastica: complimenti a Santino Lo Presti"; nota del
capogruppo
M5S Angelo Costanza |
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Nota di Angelo Costanza, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio
comunale di Grotte, sull'autonomia
scolastica conferita nuovamente all'Istituto Comprensivo "Angelo
Roncalli".
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"L'Istituto
Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte torna ad avere piena autonomia
scolastica. A stabilirlo è il Decreto assessoriale n° 161 del 25 gennaio
2019.
Come Capogruppo in Consiglio Comunale del M5S di Grotte voglio esprimere, a
nome di tutto il Gruppo di minoranza, un particolare ringraziamento e
sinceri complimenti al dirigente scolastico ing. Santino Lo Presti per
l’importante obiettivo raggiunto".
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Per il M5S
Grotte
Angelo Costanza
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29/01/2019 |
Dialoghi. "Gestione
immigrazione. Una domanda fuori dal coro"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
Al Circolo della Concordia abbiamo affrontato il tema delle evidenti
difficoltà che gli immigrati incontrano nel nostro Paese e del dramma della
disoccupazione che non risparmia milioni di italiani. Due criticità che
difficilmente potranno convivere a lungo.
Giuseppe Castronovo
"Gestione immigrazione. Una domanda fuori dal coro"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Salvo:
Amici, è da giorni che stampa e televisione dedicano i loro servizi alla
chiusura del Centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto, a nord di Roma.
Franco: In effetti sono tanti ed eterogenei gli aspetti meritevoli di
riflessione. Si tratta di un centro con centinaia di ospiti!
Giacomo: A me, tra i tanti servizi dedicati a tale chiusura, ha
particolarmente colpito quello che affrontava la fine riservata ai
dipendenti che lavoravano presso questa struttura. Una rappresentanza dei
107 dipendenti della Cooperativa Auxilium, che oramai da anni lavoravano
presso questo Centro, lamentavano che a seguito di questa chiusura sono
rimasti disoccupati e che per questo l’altro giorno le tre sigle sindacali
C.G.I.L., C.I.S.L. e U.I.L. erano in presidio con questi lavoratori sotto la
sede del Ministero dello Sviluppo Economico guidato dal vicepresidente del
Consiglio Luigi Di Maio. Mi son chiesto se stia diventando più drammatica la
situazione degli immigrati o quella degli italiani. Prof. Vezio, lei cosa
risponde?
Vezio: Devo confessarvi che è da qualche giorno, e cioè da quando ho letto
anch’io la notizia riferitaci dall’amico Giacomo, che mi son fatta questa
domanda: possiamo (ri)costruire l’economia del nostro Paese sfruttando la
gestione del fenomeno migratorio?
Giacomo: S’è data una risposta?
Vezio: Sì.
Giacomo: E quale è stata?
Vezio: Un convinto NO.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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28/01/2019 |
Lingua. "Origini del
vernacolo siciliano e della lingua italiana" (8); di Rodolfo Costanza |
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Brano di
Jacopo da Lentini
Prof. Rodolfo Costanza |
Origini del vernacolo siciliano
e
della lingua italiana
(Puntata n° 8)
8. La
prosa di Giovanni Boccaccio
8.1
Gli inizi di Boccaccio
Boccaccio
nasce nel 1313 in
Toscana non si sa se a
Certaldo o a Firenze, alcuni dicono a Parigi
da donna francese
ignota. Egli, in realtà, è frutto di una relazione illegittima tra il padre
e una donna di estrazione sociale inferiore, cresciuto dal padre a Firenze.
C’è da dire che il poeta circondò sempre di riverente tenerezza la memoria
della madre, e giudicò severamente suo padre. L’infanzia di Giovanni non
dovette esser felice con un padre contrario alle sue attitudini letterarie.
Nel 1327, ancora giovinetto, parte per
Napoli, al seguito del
genitore, per imparare il mestiere di mercante presso l’impresa bancaria dei
Bardi con la quale il padre era in relazione d’affari, seguendo il desiderio
paterno di vederlo sistemato in una professione stabile e remunerativa.
L’esperienza napoletana si rivela però molto diversa
rispetto alle aspettative, traducendosi in anni di svaghi e spensieratezze
presso i
raffinati ambienti napoletani.
Qui, la vita è raffinata e lieta tra amori e poesia. Il Boccaccio si dà,
appassionato autodidatta, ai congeniali studi letterari, aiutato dai
letterati della corte di Roberto d’Angiò grazie a questi
stimoli inizia a interessarsi ai classici
latini e ai grandi capolavori in volgare, Dante su tutti.
Così, dopo un periodo di formazione da autodidatta,
Boccaccio compone la Caccia di Diana (1333-1334), un
poemetto in terzine in lode di alcune
nobildonne napoletane. È poi la volta del Filostrato
(1335),
poema in ottave che narra
le vicende amorose di Troilo, figlio del re troiano Priamo. Il Filoloco
(1336-1337) è invece un
romanzo in prosa già più
maturo, dedicato a descrivere l’amore tormentato di Florio e Biancofiore. Un
altro
poema d’amore, questa
volta di sapore
epico è
Teseida delle nozze
d’Emilia, composto tra il 1339 e il 1340. Caratteristica
comune a tutte queste opere (e poi centrale in quasi tutta la produzione
boccaccesca) è il
sentimento amoroso, non di
rado di natura autobiografica. Boccaccio, ad esempio, maschera spesso dietro
il nome di Fiammetta una certa Maria d’Aquino, presunta figlia di Roberto
d’Angiò, la musa d’amore per il giovane scrittore. Di lei lo scrittore
sarebbe stato riamato e poi tradito; ma la stessa esistenza di questa Maria
non è provata da documenti. Comunque Fiammetta fu la musa poetica, il
personaggio-base della sua opera letteraria.
Nel 1340 Boccaccio, a causa di
problemi economici,
rientra a Firenze, lasciando l’amata Napoli. Qui Boccaccio, spinto anche
dalle ristrettezze finanziarie, si concentra sulla propria produzione
letteraria. Tra il 1341 e il 1342 scrive la
Commedia delle ninfe fiorentine, e
termina nel 1343 un voluminoso
poema allegorico-didattico,
intitolato l’Amorosa visione.
Tra il 1343 e il 1344 si dedica a un componimento in
cui domina nuovamente il ricordo di Napoli, l’Elegia
di Madonna Fiammetta, una specie di
lunga lettera in nove capitoli,
in cui la protagonista femminile, allontanandosi dalla tradizione letteraria
dell’epoca, racconta le proprie sofferenze d’amore, occupando un ruolo
decisamente attivo ed originale per il tempo. Agli anni 1344-1346 risale
pure il
Ninfale Fiesolano,
poemetto in ottave sull’amore di Africo e Mensola con cui Boccaccio vuole
celebrare, attraverso il mito, la
Firenze del tempo antico.
Dopo la
peste del 1348 cresce il
suo prestigio presso i concittadini di Firenze, che gli affidano onorevoli
uffici pubblici.
8.2 Il
Corbaccio, le opere in latino e le poesie in Volgare
Successivamente alla
peste, nel 1354-55 accade un avvenimento capitale per lui e per l’umanesimo:
il suo primo incontro, a Firenze, col Petrarca, di cui poco prima aveva
composto una biografia, De vita et moribus Francesco Petrarca. Inizia
così un’amicizia che onora entrambi: il Boccaccio, si dimostra sempre
affettuoso e ammiratore dell’amico, da lui considerato maestro; questi
sempre sereno consigliere e valido aiuto.
Si ha in questi anni, dopo il Decameron, una
svolta decisiva nella vita spirituale del Boccaccio, che volge le spalle
agli studi sino allora seguiti. L’umanista la vince sul poeta: d’ora in poi
non più liete fantasie ma dotte fatiche espresse in latino(Buccolicum
carmen; Genealogia deorum gentilium; De casibus virorum
illustrium; De mulieribus claris; De montibus, silvis,
fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus,
et de nominibus maris), mentre in volgare elabora qualche lirica.
Dopo l’incontro con Petrarca, Boccaccio, oltre a opere
di carattere erudito, scrive il Corbaccio
(1354-1356),
un’aspra e feroce invettiva contro il
genere femminile permeata di misoginismo, che muta
profondamente l’atteggiamento dell’autore rispetto alla tematica amorosa.
L’ultimo decennio di vita, caratterizzato dalla riscoperta dei classici,
corrisponde sempre il vivo interesse per Dante, dedica un
Trattatello in laude
(1365) Commento alla Divina Commedia. Egli tenne della Commedia
quotidianamente una serie di pubbliche letture nel 1373 nella chiesa di S.
Stefano della Badia a Firenze.
A questa svolta non fu certo estranea la sempre
crescente influenza del Petrarca. Intanto Boccaccio diventa a Firenze il
centro di un circolo di letterati, che è uno dei nuclei più vivi e
irradianti del primo umanesimo. Nel 1360-62 lo scrittore ospita, con grave
sacrificio, lo studioso bizantino
Leonzio Pilato,
che fa nominare lettore di greco al circolo di letterati. Dal Leonzio
Boccaccio e il Petrarca riescono finalmente ad avere la tanto desiderata
traduzione in latino dei poemi omerici, da cui inizia la rinascita degli
studi greci in Italia.
Tra le rinunzie e lo studio, tra le strette del bisogno
e gli acciacchi dell’età, il miraggio della lieta e feconda vita napoletana
torna ad allettarlo ancora due volte: nel 1362 e nel 1370, quando si reca a
Napoli, ripartendone deluso e accorato. Nel 1363 si ritira a Certaldo, dove
nel 1375, poiché anziano e malato, muore dopo che aveva ricevuta la notizia
della morte del Petrarca.
Il Boccaccio traccia, con il Petrarca, le strade
lungo le quali si svolgerà la letteratura del Rinascimento: non solo quelle
dell’umanesimo filologico tre-quattrocentesco, ma anche quelle
dell’umanesimo in volgare che avrà in seguito nel Bembo il suo sistematico
teorizzatore. Il Boccaccio, figlio di mercante, formatosi in ambienti
socialmente raffinati e di buona cultura, si sforza, sin dai poemi e romanzi
giovanili, di rendere illustre, secondo la lezione dei latini e degli
aristocratici stilnovisti, la materia della letteratura popolare
cavalleresca e d’amore. Il Ninfale d’Ameto è, per concorde giudizio,
tra le opere antecedenti al Decameron, la più poeticamente viva della
quale riportiamo un piccolo stralcio.
E ’l bel parlare e gli atti lieti e snelli
E l’operata già somma salute
Da voi ne’ campi amorosi; e in quelli
Com’io posso comincio, tra virtute
Tal che per te le mie cose vedute
In quello stil che appresso disegna
La mano, acquistin lode e il tuo valore
Fino alle stelle si come si degna
Donna si stenda con eterno onore.
Comunque, quale che sia il risultato, a determinare le
opere attraverso le quali il Boccaccio si prepara al suo capolavoro c’è
quell’esigenza che, dominando l’umanesimo, lo porterà a elaborare le
scritture in volgare che fossero degne di gareggiare con le latine per
dignità e “regolarità”. Così, la rima in ottava dei cantari popolari è per
la prima volta nel Filostrato innalzata a livello alto d’arte
poetica, quell’ottava che tanta fortuna avrà nei due secoli successivi. Il
carattere poetico del Boccaccio domina tutta la letteratura italiana,
informando di sé, e rendendola perciò singolare tra quella degli altri
paesi, la stessa poesia romantica.
8.3 Il
Decamerone
Successivamente alla
peste (1351) inizia il suo capolavoro, il Decameron:
l’opera, una raccolta di cento novelle raccontate da dieci giovani narratori
in dieci giorni, non è solo il testo più celebre dello scrittore fiorentino,
ma
una vera e propria sintesi di tutto il
mondo comunale e mercantile del tempo, e
uno dei libri più importanti per l’intera
narrativa occidentale.
L’importanza del Decameron per la prosa
italiana è accentuata dal fatto che la prosa trecentesca non era ancora
stabilizzata in una tradizione salda. Nelle novelle di Boccaccio ricorrono
situazioni narrative molto variate. Tutte le classi sociali si muovono sulla
scena, dai regnanti, ai mercanti, alle donne, nuovi soggetti sociali cui
intende indirizzare in primo luogo le sue novelle. Nei suoi scritti
compaiono luoghi geografici e ambienti molto differenti. Lo scrittore non ha
rinunciato per niente, nella sua ricerca di realismo, a una
caratterizzazione anche linguistica che sapesse cogliere queste diversità.
Le novelle mostrano spesso la vivacità del dialogo, con
scambi di battute in cui entrano elementi popolari e irregolarità
sintattiche, oltre che una complessa articolazione del racconto. È uno stile
enfatico, in cui si hanno numerose subordinate. Il Boccaccio utilizza i
nessi, molto usati, per regolare il funzionamento e la successione del
periodo, con i frequenti “adunque”, “allora” e “avvenne che”.
La prosa di Boccaccio, nelle sue forme normali, è
fiorentina di livello medio-alto. Nella grafia del Boccaccio, come in quella
del Petrarca, si notano latinismi, come le “x” (exempli), il nesso -ct- (decto),
la forma advenuto per “avvenuto”, come le “h” etimologiche in herba, habito.
Il Decameron si diffuse subito in ambienti
mercantili. Il Boccaccio vi crea, per così dire, l’epoca borghese moderna.
La discrezione, la liberalità, la fedeltà, la schiettezza, il senso di
responsabilità, il dominio di sé fanno si che alcuni personaggi hanno la
possibilità di costruirsi una vita raffinata, persino di correre
l’avventura, anche se avversari dei suoi eroi saranno gli eventi strani o i
mariti gelosi e non più gli eserciti e i mostri della cavalleria.
La critica romantica vide nel Boccaccio in sostanza uno
scrittore ridanciano, sensuale, spesso osceno, un uomo indifferente ai
valori profondi della vita, inteso a cogliere in questa solo
il fiore
del godimento passeggero e superficiale. La critica odierna tende invece a
rilevare il significato positivo dell’opera del Boccaccio. Questa è fondata
sulla fede nella capacità dell’uomo a dominare gli eventi e se stesso: la
felicità è dunque possibilità individuale. Perché questa possibilità si
abbia, occorre restare nel campo dell’azione umana, rinunciare a tutto ciò
su cui l’uomo non ha potere effettivo. Non cercare, pur senza ripudiarlo,
l’assoluto di una morale che abbia nel trascendente il suo imperativo,ma
sostituire a esso una norma morale umana ma non meno ferma, della quale
l’accettazione della vita così com’è, il ripudio d’ogni infingimento e
ipocrisia costituiscono la base essenziale. Per Dante la fortuna è “general
ministra” di Dio; per il Petrarca essa ancora s’identifica con la
Provvidenza; con Boccaccio, invece, l’uomo comincia a lottare con la
sfortuna, impara a vincerla e anzi, quando è possibile, a sfruttarla. La
contrapposizione virtù-fortuna, impostata dal Boccaccio, sarà alla base del
sentire e del pensiero del Rinascimento. Infatti, un valore predominante
nella cosmologia delle forze boccacciane, lo assume la fortuna, la
vera dominatrice dei destini umani, dentro cui si iscrive la lotta dell’uomo
per raggiungere uno qualsiasi degli obiettivi desiderati.
Boccaccio, nel Decamerone usa un “fiorentino
volgare” per rappresentare la realtà variegata della società medioevale,
special modo quella dei mercanti e delle donne, nuovi soggetti sociali cui
intende indirizzare in primo luogo le sue novelle. Lo stile del Boccaccio si
manifesta soprattutto nella struttura ampia del periodo che riproduce il
modello ciceroniano e che impronterà la prosa italiana per secoli.
Riportiamo la parte iniziale della Novella di Giovanni
Boccaccio.
Frate
Cipolla
Frate Cipolla promette a
certi contadini di mostrar loro la penna dell’agnolo Gabriello; in luogo
della quale trovando carboni, quegli dice esser di quegli che arrostirono
san Lorenzo.
Essendo ciascuno della brigata della sua novella
riuscito, conobbe Dioneo che a lui toccava il dover dire; per la qual cosa,
senza troppo solenne comandamento aspettare, imposto silenzio a quegli che
il sentito motto di Guido lodavano, incominciò:
Vezzose donne, quantunque io abbia per privilegio di
poter di quel che più mi piace parlare, oggi io non intendo di volere da
quella materia separarmi della qual voi tutte avete assai acconciamente
parlato; ma, seguitando le vostre pedate, intendo di mostrarvi quanto
cautamente con subito riparo uno de' frati di santo Antonio fuggisse uno
scorno che da due giovani apparecchiato gli era. Né vi dovrà esser grave
perché io, per ben dir la novella compiuta, alquanto in parlar mi distenda,
se al sol guarderete il qual è ancora a mezzo il cielo.
Certaldo, come voi forse avete potuto udire, è un
castel di Val d'Elsa posto nel nostro contado, il quale, quantunque piccol
sia, già di nobili uomini e d'agiati fu abitato; nel quale, per ciò che
buona pastura vi trovava, usò un lungo tempo d'andare ogni anno una volta a
ricoglier le limosine fatte loro dagli sciocchi un de' frati di santo
Antonio, il cui nome era frate Cipolla, forse non meno per lo nome che per
altra divozione vedutovi volontieri, con ciò sia cosa che quel terreno
produca cipolle famose per tutta Toscana. Era questo frate Cipolla di
persona piccolo, di pelo rosso e lieto nel viso e il miglior brigante del
mondo: e oltre a questo, niuna scienzia avendo, sì ottimo parlatore e pronto
era, che chi conosciuto non l'avesse, non solamente un gran rettorico
l'avrebbe stimato, ma avrebbe detto esser Tulio medesimo o forse Quintiliano:
e quasi di tutti quegli della contrada era compare o amico o benivogliente.
Il quale, secondo la sua usanza, del mese d'agosto tra
l'altre v'andò una volta, e una domenica mattina, essendo tutti i buoni
uomini e le femine delle ville da torno venuti alla messa nella calonica,
quando tempo gli parve, fattosi innanzi disse: - Signori e donne, come voi
sapete, vostra usanza è di mandare ogni anno à poveri del baron messer santo
Antonio del vostro grano e delle vostre biade, chi poco e chi assai, secondo
il podere e la divozion sua, acciò ché il beato santo Antonio vi sia guardia
de'buoi e degli asini e de' porci e delle pecore vostre; e oltre a ciò
solete pagare, e spezialmente quegli che alla nostra compagnia scritti sono,
quel poco debito che ogni anno si paga una volta. Alle quali cose ricogliere
io sono dal mio maggiore, cioè da messer l'abate, stato mandato, e per ciò,
con la benedizion di Dio, dopo nona, quando udirete sonare le campanelle,
verrete qui di fuori della chiesa là dove io al modo usato vi farò la
predicazione, e bacerete la croce; e oltre a ciò, per ciò che divotissimi
tutti vi conosco del barone messer santo Antonio, di spezial grazia vi
mostrerò una santissima e bella reliquia, la quale io medesimo già recai
dalle sante terre d'oltremare: e questa è una delle penne dell'agnol
Gabriello, la quale nella camera della Vergine Maria rimase quando egli la
venne ad annunziare in Nazaret. - E questo detto, si tacque e ritornossi
alla messa.
Il Decameron non è solo una raccolta di
cento novelle legate l’una all’altra, come nelle raccolte moderne, solo
dalla personalità poetica dell’autore. Esse, pur essendo ciascuna un piccolo
mondo artistico, quasi perfetto, in sé conchiuso, costituiscono nell’insieme
un organismo unitario, come una super-novella, nella quale la finzione dei
dieci novellatori rispecchia un ideale di vita raffinata e intelligente.
Nelle novelle tutto è consentito, anche la maggiore spregiudicatezza nei
discorsi e nei racconti (non nei costumi), ma tutto anche obbedisce a una
norma precisa, cioè tutto è frutto di un assoluto dominio di sé, di una viva
esigenza di ordinati rapporti sociali.
La metà del grande libro non è “boccaccesca” nel
significato comune del termine: nel senso che essa non ha per oggetto beffe
coniugali o simili, ma esalta l’intelligenza, il senso della misura, il
buonsenso con cui spiriti solerti riescono a superare e a controllare
impensate e difficili situazioni. Il libro celebra con estrema delicatezza
la fedeltà e la dignità femminile sino al sacrificio o all’eroismo, o si
abbandona al divertimento di un estroso immaginare di tono spesso fiabesco,
che è parte integrante e caratterizzante dello stesso realismo del
Boccaccio. Lo scrittore guarda la realtà con occhio lucidissimo e
attentissimo, ma ciò è per lui essenzialmente un mezzo, anzi il mezzo
principe, per impartirci l’insegnamento che più gli sta a cuore: quello
della schiettezza verso noi stessi e quindi verso gli altri. Ci sono
tendenze e appetiti naturali che restano tali, e quindi insopprimibili,
anche se ci sforziamo di comprimerli in noi o dissimularli ipocritamente
agli occhi degli altri. Molto meglio rendersene conto, accettarli, cercare
quindi di dar loro appagamento, nei limiti di quella morale umana e di
quell’esigenza sociale alle quali si è accennato.
Il Boccaccio è essenzialmente il poeta dell’uomo:
dell’uomo di questa terra, di cui egli celebra nella concretezza dell’arte
il senso di responsabilità. Nelle pagine del scrittore l’aspetto psicologico
diventa azione, dialogo, gesto di suprema evidenza. Dice che il suo è un
libro per persone mature e non per lettori che non sappiano superare il
senso di disagio che indubbiamente può sorgere dall’indifferenza del
Boccaccio per la morale corrente. Le novelle esortano le persone mature ad
abbandonarsi con lui alla gioia di tutto un mondo, con i suoi vizi, i suoi
eroismi e la sua dignità.
Rodolfo Costanza
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 28 gennaio 2019.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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28/01/2019 |
Politica. "Si è perso
per strada il contrasto alla ludopatia"; nota del
Gruppo consiliare
M5S |
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Nota del Gruppo
consiliare del Movimento 5 Stelle di Grotte
in merito all'Ordinanza
Sindacale n° 1 del 24/01/2019.
La proposta presentata dal Movimento 5 Stelle di Grotte con la mozione n°
10112 del 16/07/2018 si concludeva con: "... proponiamo che venga
modificato il regolamento che disciplina le nuove concessioni del suolo
pubblico ed il rinnovo di quelle esistenti, stabilendo quale conditio
sine qua non la rinuncia a detenere dispositivi elettronici per il gioco
d'azzardo da parte del beneficiario...". Il testo integrale della mozione,
il contenuto della discussione in sede di Consiglio comunale ed il testo
approvato sono riportati nella Deliberazione di Consiglio comunale n°
31/2018 (leggi
la Deliberazione).
*****
"Lo scorso 9 agosto è stata
approvata la mozione presentata dal gruppo consiliare del M5S, attinente la
riduzione ed il controllo di dispositivi elettronici per il gioco.
L’ordinanza sindacale n. 1 del 2019 pone nuovi limiti e disposizioni in
materia. Ma la stessa riporta quanto segue:
- al punto 1, "Le suddette disposizioni si applicano alle nuove richieste di
autorizzazione ed ai procedimenti amministrativi la cui istruttoria sia in
corso...";
- al punto 2, "Gli orari massimi ...sono fissati per tutto il territorio
comunale dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 17:00 alle 22:00 di tutti i
giorni compresi i festivi".
Si è perso per strada il contrasto alla ludopatia: il consiglio comunale ha
chiesto chiaramente “riduzione e controllo di dispositivi elettronici per il
gioco”.
La delibera consiliare è stata disattesa.
Questa ordinanza Sindacale è semplicemente polvere negli occhi.
Surreale, inoltre, come il Sindaco non perda occasione per attaccare la
minoranza consiliare, lo fa anche in questa ordinanza come in ogni
comunicato.
D’altronde i suoi metodi, sono ormai di dominio pubblico: preferisce lo
scontro al dialogo. Non riuscirà a trascinare la nostra comunità nella via
dell’odio e del rancore solo per tornaconto personale. Invitiamo pertanto i
consiglieri comunali della maggioranza che lo sostiene (Jessica Arnone,
Angelo Carlisi, Aristotele Cuffaro, Roberta Di Salvo, Lucia Lombardo,
Antonio Morreale, Salvatore Pecoraro, Anna Todaro) a prenderne le distanze.
Confronto politico sì, insulti no.
Faccia il Sindaco, con la sua Giunta (Enzo Agnello, Tonino Caltagirone,
Miriam Cipolla, Anna Todaro), se ne è capace. La campagna elettorale è
finita da un pezzo".
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Il Gruppo
Consiliare M5S Grotte
(Angelo Costanza, Salvatrice Morreale,
Mirella Casalicchio, Giada Vizzini)
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28/01/2019 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della settimana. |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 28 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Martedi 29 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 30 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Giovedi 31 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, Adorazione
eucaristica).
Venerdi
1 febbraio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei
genitori dei bambini battezzati e da battezzare.
Sabato
2 febbraio - Candelora (Festa della presentazione di Gesù al
tempio)
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e benedizione
delle candele;
- ore 17.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa e benedizione delle candele;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva e benedizione delle
candele.
Domenica 3 febbraio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa.
AVVISI
Mercoledi 13 febbraio, nella chiesa di San Francesco, iniziano le sante
Quarantore (santa Messa alle ore 09.30, Ora santa alle 16.00 ); per informazioni rivolgersi in parrocchia.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 28/10/2018:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco
ore 11.00, chiesa Madre ore 11.30, chiesa Madonna del
Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
ore 18.45, chiesa Madre |
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27/01/2019 |
Storia. "Brevi riflessioni
sul Giorno della Memoria"; di Alfonso Provvidenza |
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Alfonso Provvidenza
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Brevi riflessioni sul Giorno della Memoria.
Il 27 gennaio è diventato, dall’istituzione nel 2000
della Giornata della Memoria, un importante giorno di commemorazione di un
evento che ha di fatto, non caratterizzato, ma qualificato il secolo
precedente e, forse, il nostro modo di essere e di comportarci.
L’articolo 2 della legge istitutiva recita: «In
occasione del “Giorno della Memoria” …, sono organizzati cerimonie,
iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di
riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su
quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici
italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la
memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in
Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere».
E allora nasce l’esigenza di scrivere un discorso, di
organizzare un evento, di partecipare ad una manifestazione rievocativa
dell’eccidio e, magari, chiedere un posto in prima fila (mi riferisco a
chiare lettere ad una parlamentare, credo napoletana, della Repubblica
italiana). È pur vero però che tutto è consentito, come ha scritto
Gramellini sul Corriere della Sera, “A patto, però, che siano allergici
alle auto blu, al sangue blu e alle mille bolle blu”.
Ma la frenesia dello scritto commemorativo è stata
frenata da un pensiero, semplice e incalzante: ma quali riflessioni posso
genetizzare in alcuni, se già le fasi dell’apprendimento del pregiudizio
sono in loro ampiamente codificate?
Allport, nel suo scritto “La natura del pregiudizio”,
scriveva che “Nessun bambino nasce affetto da pregiudizi. Questi sono
sempre acquisiti e soprattutto lo sono per la soddisfazione dei bisogni”;
allora mi chiedo quali bisogni devono soddisfare coloro che impediscono
l’accoglienza, e magari l’inclusione e non semplicemente l’integrazione, di
13 minori che da giorni, disperatamente, guardano disanimati una costa da
raggiungere.
E quali e quanti pregiudizi si sono insinuati nel tempo
nella dura cervice di questi uomini che sanno solo odiare!
Allora posso solo immaginare l’angoscia che si può
leggere negli occhi di quegli esseri umani. Anche i nostri avi che,
ad esempio, cercavano, anch’essi altrettanto disperatamente, di toccare
un’altra costa fuggendo dagli orrori del nazifascismo o dal regime
franchista o, probabilmente, in un prossimo futuro fuggiranno dal calvinista
Orban.
Un popolo senza memoria, è forse questo che siamo? A
molti di noi, in realtà piacciono questi signori, proprio perché sono così:
odiano, insultano e godono delle difficoltà di poveri innocenti.
E se fosse il loro figlio, il loro fratello, la loro
donna ad essere su quella barca?
Non è importante, per oggi facciamo finta di ricordare,
l’odio in cambio di un pugno di voti, morto più morto meno. Del resto
l’esigenza di un nemico serve a compattare il gruppo.
Quello che mi sorprende non è tanto la feroce critica
di politici e di partiti che, effettivamente, in passato hanno fatto di
tutto per sconfessare le idee e il credo dei militanti e, quindi, non
biasimo chi sia allontanato e chi non desidera più farne parte, quanto il
mercimonio del proprio pensiero politico di giustizia e di vita. Svenduto,
ma in cambio di cosa? Del nulla, anzi del baccano e soprattutto di quella
politica di annientamento della personalità che non è altro che la morte
della libertà.
È appena il caso di ricordare che il crimine nazista si
“autolegalizzò” attraverso molteplici tappe legislative già a partire dal
1933 allorquando vennero collocati a riposo gli impiegati statali non di
discendenza ariana e venne approvata la pratica della sterilizzazione coatta
dei pazienti psichiatrici.
La strada è tracciata. Servono altre leggi per
dimostrare la stupidità del fascismo?
"[...]le leggi razziali furono provvidenziali per
me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della
stupidità del fascismo. Si era ormai dimenticato il volto criminale del
fascismo (quello del delitto Matteotti per intenderci); rimaneva da vederne
quello sciocco", Primo Levi.
Alfonso Provvidenza
27 gennaio 2019.
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27/01/2019 |
Associazioni. Decio Terrana
al Congresso Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori |
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Al Congresso
Presidente Conte |
Diritto al lavoro, sviluppo economico e
infrastrutturale, le prossime sfide dell'Europa e l'impegno del popolarismo
europeo.
Questi sono alcuni dei temi trattati in questi giorni dai partecipanti al
XIII Congresso Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) in
svolgimento a Roma dal 25 al 27 gennaio 2019. Il Congresso ha come linea
portante: "Forti della nostra identità, attraverso il lavoro, costruttori di
speranza in Italia e in Europa".
L'appuntamento di quest'anno è dedicato al tema centrale del lavoro,
declinato in chiave non solo nazionale ma anche europea.Si tratta di una
manifestazione significativa non soltanto per l'attualità dei temi trattati,
ma anche per delineare le linee future dell'impegno MCL.
Numerosi i relatori che si sono alternati sul podio, così come altrettanto
numerosi gli ospiti rappresentanti del mondo politico, civile ed
ecclesiastico.
Nelle foto a lato: il tavolo dei relatori, l'intervento dell'on. Decio
Terrana, l'intervento del presidente del Consiglio dei Ministri
Giuseppe Conte.
Redazione
27 gennaio 2019.
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Decio Terrana |
27/01/2019 |
Storia. Il Presidente della
Repubblica: "Il Giorno della Memoria... rifiutare l'indifferenza" |
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On. Sergio Mattarella
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In occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria,
riportiamo parte del discorso pronunciato lo scorso 24 gennaio nel Palazzo
del Quirinale dal presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, durante
la cerimonia per ricordare le "Donne nella Shoah".
***** "Il Giorno della Memoria non è soltanto una
ricorrenza, in cui si medita sopra una delle più grandi tragedie della
storia, ma è un invito, costante e stringente, all’impegno e alla
vigilanza.
In Italia e nel mondo sono in aumento gli atti di antisemitismo e di
razzismo, ispirati a vecchie dottrine e a nuove e perverse ideologie. Si
tratta, è vero, di minoranze. Ma sono minoranze sempre più allo scoperto,
che sfruttano con astuzia i moderni mezzi di comunicazione, che si insinuano
velenosamente negli stadi, nelle scuole, nelle situazioni di disagio.
La riproposizione di simboli, di linguaggi, di riferimenti pseudo
culturali, di vecchi e screditati falsi documenti, basati su ridicole
teorie cospirazioniste, sono tutti segni di un passato che non deve in
alcuna forma tornare e richiedono la nostra più ferma e decisa reazione.
Noi Italiani, che abbiamo vissuto l’onta incancellabile delle leggi razziali
fasciste e della conseguente persecuzione degli ebrei, abbiamo un dovere
morale. Verso la storia e verso l’umanità intera. Il dovere di ricordare,
innanzitutto, Ma, soprattutto di combattere, senza remore e senza
opportunismi, ogni focolaio di odio, di antisemitismo, di razzismo, di
negazionismo, ovunque esso si annidi. E di rifiutare, come
ammonisce spesso la senatrice Liliana Segre, l’indifferenza: un male tra
i peggiori.
Auschwitz, il più grande e più letale dei campi di sterminio - con le sue
grida, il suo sangue, il suo fumo acre, i suoi pianti e la sua disperazione,
la brutalità dei carnefici - è stato spesso, e comprensibilmente, definito
come l’inferno sulla terra. Ma fu, di questo inferno, solo l’ultimo girone,
il più brutale e perverso.
Un sistema infernale che ha potuto distruggere milioni di vite umane
innocenti nel cuore della civiltà europea, soltanto perché, accanto al
nefando pilastro dell’odio, era cresciuto quello dell’indifferenza".
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Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella
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26/01/2019 |
Attualità. Il STV Alberto
Licata 1° assoluto al 18° Corso Allievi Ufficiali della Marina Militare |
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STV Alberto Licata
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Agli esami finali del 18° Corso per Allievi Ufficiali
della Marina Militare si è classificato 1° in assoluto nella graduatoria
di merito.
Questo è il brillante risultato conseguito dal Sottotenente di Vascello
(CP) Alberto Licata, grottese, classe 1986, al termine del percorso di
formazione svolto presso l’Accademia Navale di Livorno.
Vincitore di concorso, il 1° dicembre 2018, presso lo storico
Piazzale dell'Accademia Navale di Livorno, davanti ai propri
familiari, amici e conoscenti e alla presenza delle più importanti autorità
civili e religiose della città e di vertice della Difesa, ha
prestato Giuramento Solenne alla Repubblica Italiana.
Con la conclusione del corso di studi, Alberto Licata ha ottenuto la nomina
a Sottotenente
di Vascello (del ruolo normale del Corpo delle Capitanerie di Porto).
Gli Allievi Ufficiali in Ferma Prefissata (AUFP) contraggono una ferma di 30
mesi. A seguito del superamento del corso basico indossano il grado di
Guardiamarina (GM) se diplomati, e di
Sottotenente
di Vascello (STV) se in possesso di laurea magistrale, come nel caso
di Alberto Licata.
Il corso basico è strutturato in 12 settimane, di cui 1 di incorporamento, 9
di lezioni, 1 di esami ed una 1 di tirocinio. Durante il corso gli Allievi
affrontano un percorso formativo a carattere professionale, legato al corpo
di appartenenza, a carattere etico/militare, a carattere velico/marinaresco.
Lo scopo del corso è quello di preparare, militarmente e professionalmente,
gli allievi di età tra i 18 e i 38 anni; tale preparazione è necessaria per
affrontare il successivo impiego nella Forza Armata.
Al
Sottotenente di Vascello Alberto Licata vanno le più vive
congratulazioni da parte dei genitori, della sorella, del cognato, dei
familiari tutti, che orgogliosi gli augurano un prospero e brillante futuro
professionale.
Redazione
26 gennaio 2019.
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26/01/2019 |
Scuola. Nuova autonomia
scolastica per l'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte |
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Istituto "Roncalli"
Decreto
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L'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte
torna ad avere piena autonomia scolastica. A stabilirlo, con il Decreto
assessoriale n° 161 del 25 gennaio 2019 (leggi
il Decreto), è l'assessore regionale dell'Istruzione e della Formazione
professionale prof. Roberto Lagalla. L'autonomia scolastica del
"Roncalli" era stata revocata prima dell'inizio del corrente anno scolastico
2018/2019, perché il numero di alunni era sceso al di sotto della soglia
minima stabilita in 600 studenti. Tuttavia, nelle more di attuazione di un
piano di ridimensionamento regionale degli istituti scolastici, al posto
della Dirigente dott.ssa Anna Gangarossa - destinata al Comprensivo
"Agrigento Centro" - era stato nominato come "Reggente" l'ing. Santino Lo
Presti.
Nel corso di questi mesi si sono susseguiti molteplici interventi, di
carattere istituzionale e politico, tesi a trovare soluzioni per il
mantenimento dell'autonomia scolastica del "Roncalli".
In sede di Conferenza Territoriale Provinciale per l'Organizzazione della
Rete Scolastica (composta da 7 Sindaci) il sindaco di Grotte Alfonso
Provvidenza - essendone stato eletto componente - ha più volte portato
le esigenze della comunità cittadina. Esigenze che ha presentato, dapprima
ufficiosamente e poi tramite una lettera ufficiale, al provveditore agli
studi di Agrigento dott. Raffaele Zarbo.
Diversi sono stati i colloqui che la delegazione grottese (il sindaco
Provvidenza ed il dirigente scolastico Lo Presti) ha avuto con il
provveditore Zarbo e con l'assessore regionale Lagalla. In ultimo,
l'accorato appello del Primo cittadino di Grotte all'Assessore regionale in
occasione del Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia". Interventi
che hanno portato al conseguimento del risultato sperato.
Secondo quanto stabilito dal Decreto assessoriale regionale, il nuovo
Istituto comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte, oltre che dai plessi
aventi sede nel territorio comunale, è formato anche dai plessi "V. Genuardi,
"Ciranni" e "L. Da Vinci" situati nel Comune di Comitini.
"A
nome personale e del Consiglio Comunale - dichiara il presidente del
Consiglio comunale di Grotte dott. Angelo Carlisi - esprimo
soddisfazione per la riconquistata autonomia scolastica dell'Istituto
Comprensivo ‘Roncalli’, significando ciò una grande importanza dal punto di
vista del prestigio culturale, didattico e dell'impegno da sempre profuso
dalla qualificata comunità scolastica grottese. Per l'obiettivo raggiunto,
auspicato anche dalle istituzioni locali, va espresso particolare
ringraziamento al dirigente scolastico ing. Santino Lo Presti, che con
dedizione ed intessendo proficue interlocuzioni con le istituzioni
scolastiche ai vari livelli territoriali, in particolare con l'assessore
regionale all'Istruzione prof. Roberto Lagalla, ha consentito il
raggiungimento del brillante obiettivo".
Queste le parole del sindaco Provvidenza: "Ringrazio il provveditore
Raffaele Zarbo e l’assessore Roberto Lagalla per la grande sensibilità che
hanno manifestato per il territorio. Ringrazio inoltre il preside prof.
Santino Lo Presti per il decisivo apporto alla nuova istituzione
dell’Istituto comprensivo grottese".
Carmelo Arnone
26 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
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26/01/2019 |
Dialoghi. "Drammi nel Mar
Mediterraneo: ora anche i libici contro le ONG"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
Al Circolo della Concordia, discutendo in questi giorni sul dramma del
fenomeno migratorio, s'è anche affrontato il tema del ruolo svolto dalle
Organizzazioni Non Governative (ONG). Non posso non pensare al detto dei
nostri saggi i quali da sempre ci dicono che "le strade che portano
all'inferno sono lastricate di buone intenzioni".
Giuseppe Castronovo
"Drammi nel Mar Mediterraneo: ora anche i libici contro
le ONG"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Salvo: Amici, finalmente qualcuno comincia a squarciare il velo sulle
conseguenze che lo stabile stazionamento delle navi gestite dalle O. N. G.
nel Mar Mediterraneo provocano al fenomeno migratorio.
Enzo: Che tipo di conseguenze?
Salvo: Ora anche in Libia incominciano a puntare il dito contro le ONG.
Enzo: Cosa dicono?
Salvo: Riflessioni davvero pesanti come macigni! Sono riflessioni che
dovrebbero far riflettere anche coloro che in Italia hanno responsabilità
politiche e giurisdizionali. Vedete…
Giacomo: Che cosa?
Salvo: Il colonnello libico Masoud Ibrahim Abdelsamad, intervistato sul
fenomeno migratorio che vede quali principali protagoniste la Libia e
l’Italia, dice questo: “La ragione per la quale sono riprese le partenze
verso l’Italia è la presenza delle navi ONG al largo della Libia. I
trafficanti sanno che le navi delle ONG sono a poche miglia dalla costa e
dicono ai migranti: poche ore e vi salvano, salite su questo gommone. Mica
dovete arrivare in Italia! Loro si fidano e partono”.
Giacomo: Parole che devono far riflettere. Prof. Vezio, il suo pensiero.
Vezio: I Romani dettarono questo principio divenuto patrimonio comune del
diritto: “in claris non fit interpretatio”, vale a dire che nelle
questioni chiare non si da luogo a interpretazioni. Parole così chiare,
queste del Colonnello libico, che non necessitano di alcuna operazione
interpretativa. Aggiungo io che “non c’è prova più evidente dell’evidenza
dei fatti”. Ebbene, poiché non ho motivo alcuno per dubitare
sull’autenticità delle parole usate dal Colonnello libico, non posso non
riconoscere l’evidenza lapalissiana della sua tesi: la presenza delle navi
delle ONG nel Mare Mediterraneo incoraggia l’avventura delle partenze dalla
Libia verso l’Italia anche con mezzi del tutto inidonei ad affrontare la
traversata del Mediterraneo con tutte le incognite e le conseguenze del caso
per i migranti. Nella speranza di non aver tradito le vostre aspettative non
aggiungo altro.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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25/01/2019 |
Agrigento. L'Istituto
Comprensivo della dott.ssa Gangarossa presenta il Piano Triennale
dell'Offerta Formativa |
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Dott.ssa Gangarossa |
L’Istituto Comprensivo Agrigento Centro presenta il Piano Triennale
dell’Offerta Formativa 2019/22.
Il PTOF 2019/22 dell’Istituto Comprensivo Agrigento Centro, illustrato al
territorio dal dirigente scolastico prof.ssa Anna Gangarossa in
occasione delle giornate dedicate all’Open Day, fa riferimento a quanto
indicato dai “Nuovi scenari” - che accompagnato le Indicazioni Nazionali -
e dall’Unione Europea in merito alla “Raccomandazione sulle competenze
chiave” per l’apprendimento permanente, del 22 maggio 2018.
"I nostri alunni - sottolinea la Dirigente -, attraverso
l’adozione delle moderne metodologie didattiche e la realizzazione di nuovi
ambienti di apprendimento, sono guidati verso l’acquisizione di
'Conoscenze,abilità, competenze e atteggiamenti essenziali', necessarie per
la formazione personale, la cittadinanza attiva e l’inclusione scolastica".
Le otto competenze europee (1. alfabetica funzionale; 2. multilinguistica;
3. matematica e in scienze, tecnologie ed ingegneria; 4. digitale; 5. in
materia di Cittadinanza; 7. imprenditoriale; 8. in materia di consapevolezza
ed espressione culturali) costituiscono i punti di rifermento per
l’aggiornamento del curricolo di istituto, arricchito, per il nuovo anno
scolastico: dallo studio dell’inglese sin dalla scuola dell’infanzia e
di una sezione di lingua francese, e dall’attivazione di laboratori ruotanti
attorno all’inclusione, al pensiero computazionale, alla letto-scrittura, al
pensiero logico-matematico.
Un tempo-scuola che si allarga grazie all’attivazione dei Progetti PON, ma
anche alla proposta del tempo pieno per la scuola primaria, che intende
arricchire l’offerta formativa di laboratori teatrali e linguistici, corsi
di inglese con certificazione Cambridge, corsi di nuoto, introduzione del
metodo analogico nello studio della matematica.
L’I.C. Agrigento Centro, accogliendo alunni dei tre ordini di scuola
(infanzia, primaria e secondaria di I grado ad indirizzo musicale), promuove
progetti che concorrono al raggiungimento del successo formativo di un
alunno, anche mediante attività di potenziamento, orientamento, inclusione
durante le ore curricolari. L’istituzione del Centro Sportivo Studentesco,
il Laboratorio Includi-Amo-Arte, il laboratorio scientifico, il laboratorio
informatico, la scrittura creativa, la biblioteca, il giornalismo, lo
sviluppo del pensiero computazionale, la valorizzazione del territorio,
l’educazione alla salute, il laboratorio musicale, lo sportello ascolto, il
progetto latino, lo studio dello strumento musicale (tromba, percussione,
chitarra, pianoforte), lo studio dell’inglese, costituiscono solo alcuni
esempi di una didattica che pone al centro dell’attenzione l’alunno quale
cittadino del mondo.
"La Scuola - afferma la Dirigente - si avvale della preziosa
collaborazione delle famiglie e può contare sulla professionalità dei
docenti. Un’azione sinergica che permette a ciascun alunno di raggiungere il
successo scolastico valorizzandone le potenzialità di ciascuno".
Redazione
25 gennaio 2019.
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25/01/2019 |
Politica. On. Rosalba Cimino
(M5S): "Resto in attesa delle scuse del presidente del Consiglio
Carlisi" |
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On. Rosalba Cimino |
Strappo istituzionale tra il Presidente del Consiglio comunale di Grotte,
dott. Angelo Carlisi, e l'on. Rosalba Cimino, deputata alla Camera nel
Movimento 5 Stelle.
Chiamata in causa nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale di
Grotte (vedi la
prima parte e la
seconda parte della seduta), l'on. Cimino replica alle affermazioni del
Presidente Carlisi e conclude : "resto in attesa delle scuse".
*****
"Ho appreso in questi giorni, con stupore ed un po’ di rammarico, di essere
stata, in occasione dell’ultimo Consiglio comunale svoltosi a Grotte e nel
corso di una animata discussione tra Maggioranza e Opposizione, più volte
nominata e chiamata in causa in maniera, diciamo così, “poco edificante” dal
Presidente del consiglio comunale Angelo Carlisi.
Chiamata in causa, lo dico subito, in modo gratuito, scorretto e
strumentale.
Non soltanto perché assente, ma soprattutto per la circostanza del tutto
anomala e fuori luogo in cui tutto ciò è avvenuto, il contesto di un
Consiglio comunale, durante il quale non avrei comunque potuto prendere
parola.
Lo faccio adesso, rispondendo pubblicamente a delle pubbliche insinuazioni
veicolate in diretta streaming.
Mi piacerebbe intanto sapere quale correlazione esiste tra la presa d’atto
delle forze d’Opposizione della volontà della Maggioranza di prendere
l’indennità per intero (diversamente da come avveniva nella scorsa
legislatura) e lo stipendio da me percepito come parlamentare della
Repubblica.
A mio parere nessuna.
In ogni caso sul punto potrebbe essere utile ricordare a chi non lo sapesse
o l’avesse scordato, che parte dello stipendio da 15.000 mila euro al mese
più volte citato da Carlisi è sempre stato tagliato per alimentare il fondo
per il micro credito e quello per gli alluvionati, soldi restituiti con
bonifico e rimessi quindi a disposizione della collettività.
Non si tratta di beneficienza, ma di un modo diverso di intendere la
politica: una scelta che rivendico con orgoglio.
Proprio ieri ho letto di un piccolo Comune della nostra provincia, Santo
Stefano Quisquina, dove Giunta e Consiglieri con la riduzione delle
indennità e dei gettoni di presenza sono riusciti a “regalare” alla comunità
una cucina per la mensa scolastica. Hanno raccolto 50.000 euro in due anni e
nel giorno dell’inaugurazione, hanno fatto conoscere a tutti il bellissimo
gesto di cui si sono resi protagonisti. Sono certa che non lo abbiano
vissuto come un sacrificio, ma con gioia ed orgoglio. Ma tant’è, il mondo è
bello perché è vario.
Per questa ragione non riesco a comprendere ed a giustificare il nervosismo,
sfociato poi in un attacco alla mia persona, che il tema indennità ha
suscitato.
Ognuno opera delle legittime scelte, anche decidere di tenere tutto può
essere legittimo, per carità… l’importante è operare con convinzione e
soprattutto in trasparenza.
Dunque perché accalorarsi tanto?
I cittadini hanno diritto di sapere anche questo.
Torniamo a noi.
Credo sia opportuno rassicurare alcuni componenti della Maggioranza che, a
differenza di quanto hanno insinuato, nessun mistero aleggia sui miei tre
collaboratori (la borsa me la porto io), i quali, già da mesi, mi coadiuvano
nel lavoro mettendo a disposizione le loro specifiche e diverse competenze.
A questo punto, dopo essermi soffermata su determinati aspetti che mi stava
a cuore chiarire, resto in attesa delle scuse del presidente del Consiglio
Carlisi.
Mi auguro che si possa presto e con maturità politica affrontare i problemi
del paese che sono tanti e complessi.
Spero in una dialettica politica che sappia accettare il normale dibattito
senza trascendere; in questo senso credo che l’Opposizione stia facendo un
buon lavoro, facendo da pungolo alla Maggioranza come in ogni democrazia".
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Rosalba Cimino
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25/01/2019 |
Comune. Lotta alla ludopatia:
interviene il Sindaco di Grotte con una ordinanza |
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Slot machines |
Il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza ha disposto il divieto di apertura
di nuove sale da gioco a meno di 500 metri da luoghi "sensibili" (scuole,
chiese, strutture sociali o ricreative...), fissandone gli orari di
apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00.
Il provvedimento è stato adottato, scrive il sindaco nella stessa Ordinanza,
nelle
more dell’adozione di apposito Regolamento Comunale: "Considerato
che con deliberazione di Consiglio Comunale n. 31 del 09/08/2018 è stata
approvata la “Mozione di indirizzo attinente la riduzione e il controllo di
dispositivi elettronici per il gioco (macchinette mangiasoldi)” che
riportava, tra l’altro, il dovere politico e morale del Consiglio
Comunale di intervenire al fine di contrastare un così grave fenomeno,
ma che ad oggi non risulta che i Consiglieri comunali proponenti la
mozione si siano attivati nel senso auspicato con la predisposizione di
un apposito Regolamento comunale".*****
COMUNE DI GROTTE
(Libero Consorzio Comunale di Agrigento)
Ordinanza Sindacale n.
1 del 24/01/2019.
Oggetto: Determinazione delle distanze minime dai luoghi definiti
“sensibili’ per l’utilizzo degli apparecchi da gioco e l’ubicazione di sale
da gioco e sale scommesse e disciplina degli orari relativi a tali attività.
IL SINDACO
Premesso che:
- il Ministero della Salute definisce la ludopatia come “l'incapacità dì
resistere all’impulso di giocare d'azzardo o di fare scommesse, nonostante
l'individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a
gravi conseguenze”;
- il gioco d’azzardo ha assunto dimensioni rilevanti e ciò ha portato a
riflettere sul rischio per molti soggetti (soprattutto quelli più
vulnerabili) di una vera e propria dipendenza comportamentale, con gravi
disagi per la persona, non solo per l’incapacità di controllare il proprio
comportamento di gioco ma anche di poter compromettere l’equilibrio
familiare, lavorativo e finanziario, fino all’indebitamento o
all’assoggettamento a tassi usurai presso la criminalità organizzata;
- la letteratura scientifica evidenzia come le variabili che concorrono
all'instaurarsi di una condizione psicopatologica del giocatore sono
diverse:
- aumento dell'offerta di giochi d'azzardo che
comportano utilizzo di denaro;
- facile accessibilità ai vari tipi di gioco;
- promozione e incentivazione, attraverso la
pubblicità, del gioco d'azzardo proposto come un'opportunità possibile per
tutti, per un cambiamento di vita e un rapido miglioramento delle proprie
condizioni sociali ed economiche;
- caratteristiche additive dei nuovi giochi d'azzardo;
-
il Decreto Legge 13 settembre 2012, n. 158
“Disposizioni
urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di
tutela della salute”, convertito in legge con modificazioni dall’art 1,
comma 1 della L. 8 novembre 2012, n. 189 ha previsto l’aggiornamento dei
Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) “con riferimento alle prestazioni
di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da
ludopatia, intesa come patologia che caratterizza i soggetti affetti da
sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definita
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”;
- rientra tra i compiti dell’Amministrazione comunale contribuire, per
quanto possibile, alla tutela della salute pubblica e del benessere
individuale e collettivo nel proprio territorio, da promuovere e preservare
anche attraverso interventi di prevenzione rivolti ai soggetti deboli e a
rischio;
- si ritiene necessario intervenire al fine di tutelare la salute pubblica
della popolazione, in particolar modo dei minori e degli anziani soli,
prevedendo la determinazione delle distanze minime dai luoghi definiti
sensibili per l’utilizzo degli apparecchi da gioco e l’ubicazione di sale da
gioco e sale scommesse, nonché la limitazione degli orari di funzionamento
degli apparecchi automatici da gioco di cui all’art. 110, comma 6, del Testo
Unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con R.D. 18 giugno 1931 n.
773, collocati all'interno di esercizi autorizzati ai sensi dell'art. 86
(bar, ristoranti, alberghi, tabaccai, sale giochi, ecc.) o dell'art. 88
(agenzie di scommesse, negozi di gioco, ecc.);
- la determinazione delle distanze minime dai luoghi definiti sensibili per
l'utilizzo degli apparecchi da gioco e l’ubicazione di sale da gioco e sale
scommesse, e la limitazione del funzionamento degli apparecchi in oggetto,
ha come obiettivo la riduzione dei fenomeni di abuso, con l'intervento nei
momenti della giornata maggiormente rischiosi in quanto meno soggetti al
controllo della comunità e in particolare per la popolazione più a rischio,
quale quella dei giovani. Tutto ciò, quindi, non tanto per rendere
inaccessibile il gioco in senso assoluto, quanto per evitarne l'utilizzo
sconsiderato;
- il gioco d’azzardo e di fortuna, in cui sono contemplate le lotterie, le
scommesse e le attività delle case da gioco, nonché le reti di acquisizione
di gettito, rientrano negli “Altri servizi esclusi” di cui all’art. 7
lettera d) del D.lgs. 26 marzo 2010, n. 59 recante “Attuazione della
direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno” e,
pertanto, non costituiscono oggetto della presente ordinanza;
- al Sindaco, in forza della giurisprudenza e della normativa vigente, è
consentito disciplinare gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco
in denaro, pur consapevole che con le limitazioni di cui alla presente
ordinanza non si potrà eliminare il fenomeno, ma solo creare le condizioni
per disincentivarne l'utilizzo continuativo ed a tempo pieno;
Vista la circolare n. 557/PAS/U/007081/12001 del 21/05/2018 del Ministero
dell'Interno;
Vista la circolare n. 557/PAS/U/003881/12001 del 19/03/2018 del Ministero
dell'Interno;
Vista la nota prot. 3427 del 17/01/2019 della Questura di Agrigento con la
quale è stato espressamente richiesto se alla data odierna siano state
adottate apposite ordinanze sindacali che regolamentino distanze minime dai
luoghi definiti sensibili, gli orari di apertura e chiusura delle attività
in argomento e se sia stato adottato apposito Regolamento dal competente
Consiglio Comunale;
Considerato che con deliberazione di Consiglio Comunale n. 31 del 09/08/2018
è stata approvata la “Mozione di indirizzo attinente la riduzione e il
controllo di dispositivi elettronici per il gioco (macchinette mangiasoldi)”
che riportava, tra l’altro, il dovere politico e morale del Consiglio
Comunale di intervenire al fine di contrastare un così grave fenomeno, ma
che ad oggi non risulta che i Consiglieri comunali proponenti la mozione si
siano attivati nel senso auspicato con la predisposizione di un apposito
Regolamento comunale;
Richiamata la vigente disciplina in materia e in particolare:
- il R.D. 773/1931 “Approvazione del Testo Unico delle
leggi di pubblica sicurezza” e in particolare l’art. 110;
- il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27/10/2003
“Determinazione del numero massimo di apparecchi e congegni di cui all'art.
110, commi 6 e 7, lettera b) del testo unico delle leggi di pubblica
sicurezza che possono essere installali presso esercizi pubblici, circoli
privati e punti di raccolta di altri giochi autorizzati”;
- il Decreto del Ministero dell’Economia e delle
Finanze del 18/01/2007 “Individuazione del numero massimo di apparecchi da
intrattenimento di cui all'art. 110, commi 6 e 7 del TULPS, che possono
essere installati per la raccolta di gioco presso punti vendita aventi come
attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici”;
-
il Decreto Ministero
dell’Economia e delle Finanze del 27/07/2011 “Determinazione dei criteri e
parametri numerico quantitativi per l ’installazione di apparecchi di cui
all'articolo 110, comma 6 del TULPS”;
-
il D.L. n. 138/2011
“Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo
sviluppo” (convertito in legge n. 148/2011 s.m.i.) che consente di stabilire
“restrizioni all'accesso e all'esercizio delle attività economiche”
ivi compreso “il divieto di esercizio di una attività economica al di
fuori di una certa area geografica e l'abilitazione a esercitarla solo
all'interno di una determinata area” qualora la limitazione sia
funzionale a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle
connesse alla tutela della salute umana e la restrizione rappresenti un
mezzo idoneo, indispensabile e, dal punto di vista del grado di interferenza
nella libertà economica, ragionevolmente proporzionato all'interesse
pubblico cui è destinata;
- il D.L. n. 158/2012 “Disposizioni urgenti per
promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela
della salute ” (convertito in legge n. 189/2012 s.m.i.);
- gli artt. 41 e 118 della Costituzione;
- il T.U.E.L.;
- l'O.R.E.L.;
- il vigente Statuto Comunale;
ORDINA
nelle
more dell’adozione di apposito Regolamento Comunale:
1) Il divieto di apertura di sale da gioco, sia tradizionali che Video
Lottery Terminal (VLT), e di spazi per il gioco o l'installazione di
apparecchi di cui all’art. 110 c. 6 del R.D. 773/1931 (TULPS), localizzati a
meno di 500 metri misurati secondo il percorso pedonale più breve da:
- Istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado,
- luoghi di culto,
- centri di aggregazione sociale,
- centri giovanili,
- altre strutture culturali,
- centri ricreativi,
- centri sportivi,
- strutture residenziali o semi-residenziali operanti
in ambito sanitario o socioassistenziale.
Le suddette disposizioni si applicano alle nuove richieste di autorizzazione
ed ai procedimenti amministrativi la cui istruttoria sia in corso ai sensi
della circolare del Ministero dell'Interno n. 557/PAS/U/003881/12001del
19/03/2018.
2) Gli orari massimi di funzionamento degli apparecchi e congegni automatici
con vincita in denaro di cui all’art. 110 c. 6 del R.D. 773/1931 (TULPS)
collocati all'interno di esercizi autorizzati ex art. 86 (bar, ristoranti,
alberghi, tabaccai, sale giochi, ...) o ex art. 88 (agenzie di scommesse,
negozi di gioco) del TULPS (R.D. 773/1931) sono fissati su tutto il
territorio comunale dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 17,00 alle
ore 22,00 di tutti i giorni, compresi i festivi.
3)
Negli orari di non funzionamento gli apparecchi dovranno essere spenti
singolarmente tramite l'interruttore elettrico. È fatto obbligo al titolare
dell’autorizzazione di esercizio di esporre in un punto ben visibile al
pubblico un cartello con indicazione degli orari di funzionamento degli
apparecchi di cui al punto precedente, contenente anche formule di
avvertimento sui rischi connessi alla pratica dei giochi con vincita in
denaro, nonché alle sanzioni applicabili.
4) Che la
violazione delle disposizioni della presente ordinanza, fatta salva
l’applicazione di altre disposizioni di legge, nonché delle previsioni del
codice penale, comporterà l’applicazione della sanzione amministrativa
pecuniaria da un minimo di euro 100,00 fino ad un massimo di euro 500,00 per
ogni apparecchio acceso al di fuori degli orari massimi di funzionamento.
In caso di particolare gravità o recidiva, si applicherà per un periodo da
uno a sette giorni, la sospensione del funzionamento degli apparecchi di
intrattenimento e svago con vincita in denaro di cui all’art. 110 del TULPS.
La recidiva si verifica qualora la violazione sia commessa per due volte
nell’arco di un anno, anche laddove il responsabile abbia proceduto al
pagamento della sanzione mediante oblazione ai sensi dell'art. 16 della
legge n.689/1981 e s.m.i..
5) Che la presente ordinanza sia comunicata all’Ufficio Territoriale del
Governo - Prefettura di Agrigento, alla Questura di Agrigento, al Comandante
della Compagnia dei Carabinieri di Canicattì; al Comandante alla Stazione
dei Carabinieri di Grotte.
6) Che la Polizia Municipale e gli Ufficiali ed Agenti di Polizia
Giudiziaria operanti sul territorio, curino l’osservanza delle prescrizioni
contenute nella presente ordinanza.
Contro la presente ordinanza è possibile esperire ricorso al TAR entro 60
giorni dalla pubblicazione o, in alternativa, il ricorso straordinario al
Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla pubblicazione.
La presente ordinanza sarà pubblicata all'Albo Pretorio on line, pubblicata
sul sito istituzionale e resa nota al pubblico attraverso i mezzi di
comunicazione locali e attraverso le altre forme idonee di pubblicità e
informativa.
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Il Sindaco
Dott.
Alfonso Provvidenza
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23/01/2019 |
Chiesa. La diretta di Radio
Maria, dalla chiesa Madonna del Carmelo in Grotte |
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Radio Maria
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Domenica scorsa, 20 gennaio 2019, a partire dalle ore 16.30,
Radio Maria ha trasmesso una diretta in collegamento con la chiesa
parrocchiale dedicata alla Beata Maria Vergine del Monte Carmelo in Grotte.
Lo staff dello studio mobile, formato dai collaboratori Pippo Zambuto
e Raimondo Sciascia, ha consentito la diffusione in diretta nazionale
del santo Rosario, dei Vespri e della Santa Messa. La preghiera del Rosario
è stata animata da Graziella Vizzini ed Angela Licata. I canti
sono stati eseguiti dalla Corale liturgico-musicale "Jobel"
accompagnata all'organo dal M° Giuseppe Falzone. La liturgia è stata
presieduta da don Gaspare Sutera.
La diretta è scaricabile in podcast dal sito ufficiale di Radio Maria nella
cartella "Collegamenti di preghiera" della pagina "Archivio"
alla voce "Parrocchia Beata Vergine Maria del Monte Carmelo - Grotte
(Agrigento) - 20/01/2019 - 16.30".
Sullo stesso sito di Radio Maria è possibile ascoltare online la
registrazione della diretta (ascolta
la trasmissione).
(Produzione Radio Maria, tutti i diritti sono riservati).
Redazione
23 gennaio 2019.
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23/01/2019 |
Servizi. Trasferito al piano
terra l'Ufficio protocollo del Comune di Grotte |
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Ufficio protocollo |
L'Ufficio protocollo del Comune di Grotte è stato
trasferito dal primo piano del Palazzo Municipale al piano terra. Un
cambiamento che tende ad agevolare i cittadini nella presentazione di
richieste, istanze e atti rivolti alla pubblica amministrazione. Da qualche
giorno non occorre più salire al piano superiore dell'edificio, affrontando
tre rampe di scale, per recarsi al "protocollo". Entrando dal portone del
palazzo (da Piazza Umberto I) troviamo l'Ufficio protocollo nella
stanza dell'angolo a sinistra dell'atrio interno, insieme all'Ufficio
cultura ed all'ufficio del messo notificatore (vedi le foto a lato).
Numerosi cartelli affissi nell'atrio indicano la nuova sede dell'Ufficio.
"Lo spostamento è una delle scelte previste nell'ambito della necessaria
rivisitazione della macchina amministrativa comunale"; questa la
dichiarazione del sindaco Alfonso Provvidenza.
Redazione
23 gennaio 2019.
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Atrio |
22/01/2019 |
Viabilità. "Basta morti sulla
189!"; denuncia del sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino |
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Agrigento-Palermo |
L’incidente mortale di mercoledì scorso, 16 gennaio,
sulla strada statale 189 Agrigento - Palermo, nei pressi del bivio di
Comitini, ha indignato il sindaco Aragona, Giuseppe Pendolino che esprime
cordoglio alla famiglia della vittima.
“Si è consumata l’ennesima tragedia su una delle strade più pericolose
d’Italia che necessità urgentemente di essere messa in sicurezza”,
commenta il primo cittadino di Aragona che poi aggiunge: “Non è più
possibile che nel 2019 vi siano ancora strade così dissestate e pericolose.
La statale 189 è carente di segnaletica ed il manto stradale non è curato
come dovrebbe. Per raggiungere Palermo bisogna fare i conti con una decina
di semafori a causa dei lavori in corso non ancora conclusi e fermi da
parecchi mesi per la crisi dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto. La
fase di stallo continua a provocare enormi disagi agli agrigentini e non
solo. Il viaggio per il capoluogo siciliano è oramai diventato un ‘viaggio
della speranza’, dove il rischio di incidenti stradali, anche gravi, è
altissimo. La SS 189 possiamo benissimo continuare a chiamarla la strada
della morte, alle luce, purtroppo, degli ultimi tristi avvenimenti. Ed è per
questi motivi che lancio un monito al presidente della Regione, Nello
Musumeci, esortandolo ad attivarsi presso il Governo nazionale per conoscere
le reali intenzioni dell’Anas e dello Stato per la messa in sicurezza della
statale. Non è più possibile assistere a questo scempio sull’Agrigento -
Palermo. Basta morti sulla 189!”.
Redazione
22 gennaio 2019.
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22/01/2019 |
Agrigento. "Una poesia pi tia"
di Mario Sorbello, per il Teatro da Camera al Circolo
Empedocleo |
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Cartellone |
Venerdì 25 gennaio 2019 alle ore 18.15, il
circolo culturale Empedocleo di Agrigento e il Pirandello Stable
Festival presentano il quarto appuntamento della stagione teatrale
2018-2019 di Teatro da Camera, che ha suscitato coinvolgimento e grande
entusiasmo emotivo in un pubblico sempre numeroso, colto e coinvolto:
appassionato di questa particolare forma di teatro, che affida la propria
dimensione a parole e suggestioni più che ad apparati scenici impegnativi e
prorompenti di colori.
“Una poesia pi tia” è il titolo del prossimo spettacolo. Un’azione
scenica proposta dall’attore Mario Sorbello di TeatriCatania, che ne
cura anche la regia.
Mario Sorbello ha riscosso un calorosissimo successo con il “Non si sa come”
di Luigi Pirandello l’estate scorsa in occasione della XVIII edizione del
Festival Pirandelliano, realizzato nella corte dell’Accademia di Belle Arti
“Michelangelo” di Alfredo Prado.
“Una poesia pi tia” consiste in un’azione scenica sul mondo poetico di
Ignazio Buttitta, il grande cantore lirico della Sicilia.
Partecipa l’attrice Natalia Carofratello che propone le appassionanti e
struggenti canzoni di Rosa Balistreri, che costituì un forte sodalizio con
il grande poeta di Bagheria.
La direzione artistica è di Giuseppe Adamo, presidente del Circolo
Empedocleo, e di Mario Gaziano, presidente del Pirandello Stable
Festival presente su area nazionale e internazionale (Malta, Stoccolma,
Oslo, Varsavia, Atene, Pechino).
L’ingresso è libero per i soci del Circolo e per tutti gli appassionati di
Teatro da Camera.
Un appuntamento esclusivo da non perdere.
Redazione
22 gennaio 2019.
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21/01/2019 |
Attualità. "Caro
Presidente, l'Italia continua a cancellare il futuro dei giovani"; di
Viviana Zaffuto |
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Viviana Zaffuto
Su "La Repubblica" |
Sull'edizione di ieri del quotidiano "La Repubblica" è stata pubblicata una
lettera di Viviana Zaffuto, giovane grottese residente in Belgio per lavoro.
Lo stesso testo, inviato al Presidente della Repubblica tramite il portale
istituzionale il 3 dicembre 2018, è stato mandato - circa una settimana fa -
alla redazione de "La Repubblica" che ieri ne ha pubblicato una
versione ridotta.
Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera - come dice l'autrice
- "scritta col cuore in mano".
*****
"Caro Presidente,
Le scrivo questa lettera in un lunedì come tanti altri, da un vagone di un
treno che alle 7h00 parte da Bruxelles e va in direzione Liège.
Fuori è ancora buio, il sole sorge quando io sarò già al lavoro e non lo
vedrò.
Sono una delle tante italiane e italiani che vivono e lavorano all'estero,
lontani dalla loro casa, dalla loro famiglia, affetti, luoghi, profumi e
sapori.
Siciliana come Lei, dunque aggiungo anche lontano dall'Isola e lontana dal
mare.
Classe 1986, a breve 33 anni, faccio parte della generazione di disoccupati,
illusi e cresciuti da genitori con sogni e progetti per i loro figli che si
realizzeranno - e 'se' si realizzeranno - in un altro paese.
In Italia, specialmente al Sud, quando si termina l'università sai che devi
salutare tutti per andare via, sa per cosa? Per avere una vita dignitosa,
non per diventare ricchi e fare una vita da nababbi, no mio caro Presidente,
per avere un lavoro che ci consente di essere indipendenti, che poi tra
affitto, bollette, trasporti e spesa non ti rimane nulla, ma sei felice lo
stesso perché non hai chiesto niente a nessuno.
L'Italia ha cancellato e continua a cancellare il futuro dei giovani, sta
diventando un Paese di anziani o meglio, visto che si viene considerati
anziani a partire da 75 anni, dico di 'diversamente giovani'.
Paese ricco di storia, cultura e bellezza, invidiato da tutti, sede di
eccellenti università... a cosa serve?
Che senso ha formare tanti ragazzi e poi lasciarli andare via così?
Pessimo investimento, caro Presidente.
Nella nostra Sicilia i paesi si sono svuotati, quasi tutti gli amici vivono
all'estero e gli italiani che incontro in Belgio mi parlano con disgusto
dell'Italia.
E a me sa cosa succede, Presidente? Mi viene un nodo alla gola, divento
triste e rifletto... come ci siamo ridotti così?
Dov'è finito il 'Bel Paese'? Dove è finito l'orgoglio di essere italiani?
Dov'è?
Molti italiani che risiedono in Belgio hanno rinunciato alla loro
cittadinanza e sa perché? Mi rispondono che non vogliono aver più nulla a
che fare con l'Italia... vendendo anche gli immobili e i terreni di cui sono
proprietari in Italia.
Ma io invece, mio caro Presidente, voglio ritornare nel mio Paese.
Voglio vivere vicino alla mia famiglia, voglio poter condividere il pranzo
della domenica, festeggiare i compleanni, vedere le mie nipotine crescere,
continuare a sentire 'lu scrusciu du mari', ammirare e respirare la
grande bellezza che ci circonda.
Ho sempre il desiderio e la voglia di ritornare.
Non voglio essere come tutte quelle persone che incontro e che parlano con
disprezzo della nostra Italia.
Presidente, mi dia la speranza che qualcosa possa cambiare, mi dia la
possibilità di poter ritornare in Italia, vivere dignitosamente e poter, un
giorno, far crescere i miei figli nel nostro Paese.
Le lacrime scorrono sul mio viso, mi succede ogni volta quando parlo della
mia amata/amara terra, me le asciugo velocemente per non attirare
l'attenzione della persona seduta accanto a me, anche se non mi chiederà mai
perché ho il viso triste... non siamo in Italia.
Sto quasi per arrivare a Liège, la giornata sarà lunga, 8 ore in ufficio e
poi di nuovo di corsa in stazione e viaggio in treno, rientrerò a Bruxelles
alle 19h00, con il buio, sarà notte fonda, e il tramonto - così come l'alba
- non lo vedrò.
Viviana,
ma mi potrei anche chiamare Vanessa, Elisa, Maria,
Italiana residente all'estero". |
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Viviana Zaffuto
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21/01/2019 |
Politica. "Divieto di
utilizzo di animali selvatici o esotici nei circhi"; mozione del
Gruppo consiliare
M5S |
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Pubblichiamo di seguito le mozione presentata dal Gruppo
consiliare del Movimento 5 Stelle di Grotte (a firma del capogruppo Angelo
Costanza), all'ordine del giorno della seduta di oggi del Consiglio
comunale, per il divieto di utilizzo di animali di specie selvatiche o
esotiche nei circhi e la tutela del rispetto del diritto degli animali.
*****
"Oggetto:
Mozione di indirizzo per divieto di utilizzo di animali di specie selvatiche
e/o esotiche nei circhi e nelle mostre viaggianti e tutela del rispetto del
diritto degli animali.
Il Gruppo Consiliare del M5S Grotte
premesso che:
- il circo con animali rappresenta oggi solamente la sopravvivenza di un
aspetto folkloristico di una cultura ormai morta, basata sullo sfruttamento
e sulla sopraffazione del più debole, in cui le folle si divertivano con le
privazioni e le sofferenze di altri esseri viventi;
- le condizioni di detenzione degli animali nei circhi vengono identificate
come non idonee anche da riconosciute autorità scientifiche;
- in Europa e in tutto il mondo sempre più paesi stanno portando avanti
questa scelta di civiltà, bandendo gli animali dai circhi;
considerato che:
- l’art. 9 della legge 18 marzo 1968 n. 337 prescrive ai comuni di compilare
un elenco delle aree disponibili per le installazioni dei circhi, delle
attività dello spettacolo viaggiante e dei parchi di divertimento e
conferisce al regolamento comunale la competenza a concedere suddette aree;
- la Dichiarazione Universale dei diritti degli animali proclamata il 27
gennaio 1978 a Bruxelles, all'art. 4 recita "ogni animale che appartiene ad
una specie selvaggia ha diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale,
terrestre, aereo, acquatico ed ha il diritto di riprodursi; ogni privazione
di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto" ed
all'art. 10 "nessun animale deve essere usato per il divertimento dell'uomo;
le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono
incompatibili con la dignità dell’animale”;
- recentemente il TAR del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal Circo
"Amedeo Orfei di Lino Orfei" che aveva chiesto l'annullamento del
Regolamento a tutela e rispetto degli animali del Comune di Ciampino, con il
quale si faceva divieto di utilizzo di animali negli spettacoli circensi
nonché il loro utilizzo per la pubblicizzazione di spettacoli di
intrattenimento;
- dal rapporto Italia 2011 dell’Eurispes, solo il 10,1% degli intervistati
giudica positivamente l'utilizzo degli animali all'interno degli spettacoli
circensi;
- il ruolo svolto dal circo verso un pubblico prevalentemente giovane è di
tipo educativo; per cui non si deve trasmettere divertimento derivante dalla
sofferenza degli animali soggiogati alla volontà umana, costretti loro
malgrado a fare ciò che la natura non prevede;
rilevato che:
- molte amministrazioni comunali hanno approvato apposito regolamento per le
attività di spettacolo viaggiante, disponendo che nel territorio comunale
non siano più accolti spettacoli di intrattenimento pubblico o privato con
uso di
animali di specie selvatiche
ed esotiche.
Per quanto sopra esposto invita il Consiglio comunale a volersi esprimere
per indirizzare Sindaco e Giunta ad attivarsi per bandire i circhi, le
mostre viaggianti ed ogni forma di spettacolo che preveda l'utilizzo di
animali di specie esotiche e/o selvatiche;
ad attivarsi per tutelare il rispetto dei diritti degli animali;
ad attivarsi per prevedere specifiche sanzioni per eventuali violazioni.
Grotte 18/12/2018". |
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Il Gruppo
Consiliare M5S Grotte
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21/01/2019 |
Comune. Convocato il
Consiglio comunale per lunedi 21 gennaio alle ore 19.90 |
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Aula consiliare |
L'adunanza del prossimo Consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria su
determinazione del presidente dott. Angelo Carlisi, è stata fissata per
lunedi 21 gennaio,
alle ore 19.00, nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Nomina
scrutatori; lettura ed approvazione verbali seduta precedente;
2) Adesione al Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia (PAESC);
3) Approvazione Regolamento per la "destinazione dei finanziamenti regionali
ai sensi dell'art. 6, comma 1, della L.R. n° 5/2014" Democrazia Partecipata;
4) Approvazione Regolamento comunale sul compostaggio;
5) Mozione Prot. n. 17312 del 18.12.2018 presentata dal gruppo consiliare
"Movimento Cinque Stelle".
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora
e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
Redazione
21 gennaio 2019.
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21/01/2019 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della settimana. |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 21 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Martedi 22 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 23 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Giovedi 24 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, Adorazione
eucaristica).
Venerdi
25 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei
genitori dei bambini battezzati e da battezzare.
Sabato
26 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 16.30, nella chiesa Madonna delle Grazie, preghiera del santo Rosario
con il Gruppo della Medaglia Miracolosa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.
Domenica 27 gennaio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa.
AVVISI
Mercoledi 13 febbraio, nella chiesa di San Francesco, iniziano le sante
Quarantore; per informazioni rivolgersi in parrocchia.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 28/10/2018:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco
ore 11.00, chiesa Madre ore 11.30, chiesa Madonna del
Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
ore 18.45, chiesa Madre |
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19/01/2019 |
Aragona. Proteste contro Poste Italiane
per la mancata consegna della corrispondenza |
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Cittadini e
Amministrazione comunale di Aragona (AG) sul piede di guerra contro Poste
Italiane a causa della mancata consegna della corrispondenza. Un
disservizio che è ormai divenuto cronico ad Aragona dove da settimane, in
modo sistematico, si registrano ritardi nella consegna di bollette, lettere
e corrispondenza varia, soprattutto nelle contrade. C’è chi non riceve posta
da un paio di mesi e ha subito il taglio di luce e telefono per morosità. Il
malumore degli abitanti, intanto, cresce e per dire basta a tutto ciò, il
sindaco Giuseppe Pendolino lancia un appello a Poste Italiane affinché
si intervenga per mettere fine ad un disservizio che continua ad arrecare
danni ai cittadini aragonesi: “Poste Italiane, senza avvisare
l’Amministrazione comunale, ha improvvisamente interrotto il servizio di
consegna della corrispondenza nelle contrade a causa della mancata
denominazione della via e dell’assenza del numero civico. Centinaia di
famiglie vivono in queste borgate da decenni ed hanno sempre ricevuto la
posta. Adesso, invece, c’è chi non riceve più le bollette e la
corrispondenza varia. Una situazione non più sostenibile. Lunedì prossimo
interpellerò Poste Italiane per capire quali sono i reali motivi del
disservizio e risolverlo al più presto. Dobbiamo mettere la parola fine a
questo caos”.
Redazione
19 gennaio 2019.
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19/01/2019 |
Politica. Rosalba Cimino
(M5S): "Soddisfazione per l'approvazione del Reddito di
Cittadinanza" |
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On. Rosalba Cimino |
Le dichiarazioni dell'on. Rosalba Cimino, deputata alla Camera per il
Movimento 5 Stelle, dopo l'approvazione in Consiglio dei Ministri del
Reddito di Cittadinanza.
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"Quella di giovedi è stata una giornata storica, la realizzazione di
qualcosa per cui abbiamo lottato per anni, un progetto di sostegno economico
ma anche di inclusione sociale e lavorativa utile a restituire la dignità a
tantissime persone in difficoltà.
Ho sempre creduto alla necessità di ristabilire un equilibrio che non
lasciasse indietro i più svantaggiati e da attivista negli anni scorsi ho
partecipato con entusiasmo alle marce per il reddito di cittadinanza. Adesso
nonostante polemiche e scetticismo questo Governo ha dimostrato di tenere
fede a quanto dichiarato, dando prova di serietà e coerenza.
Entrando invece nello specifico della misura e dei requisiti necessari per
beneficiarne: bisognerà avere
un ISEE inferiore a 9.360 euro,
un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro,
un valore del patrimonio mobiliare, come definito a fini ISEE, non superiore
a una soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il
nucleo familiare successivo al primo e fino ad un massimo di euro 10.000,
incrementabile di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al
secondo; fermo rimanendo che i predetti massimali sono ulteriormente
incrementati di euro 5.000 per ogni componente con disabilità.
Un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui
moltiplicata per uno specifico parametro della scala di equivalenza.
Altre disposizioni riguardano la non disponibilità di autoveicoli,
motoveicoli, navi e imbarcazioni da diporto.
Viene inoltre prevista la compatibilità del Reddito di cittadinanza con la
NASPI e con altre forme di sostegno al reddito.
Per quanto invece concerne la Pensione di cittadinanza, i requisiti di
accesso e le regole del beneficio economico sono le medesime del Rdc.
Il beneficio sarà compreso tra i 480 e i 9.360 euro annui, in considerazione
degli specifici parametri già indicati.
Decorre dal mese successivo a quello della richiesta ed è riconosciuto,
fermo rimanendo il possesso dei requisiti, per un periodo continuativo non
superiore ai diciotto mesi.
Può essere rinnovato, previa sospensione di un mese. La sospensione non
opera nel caso della Pensione di cittadinanza.
Il Rdc viene riconosciuto dall’INPS ed è erogato tramite la Carta Rdc. Ai
suoi beneficiari sono estese le agevolazioni relative alle tariffe
elettriche e quelle riguardanti la compensazione per la fornitura di gas
naturale riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate.
Si introduce inoltre un meccanismo volto a garantire l’inserimento o il
reinserimento del beneficiario del Rdc nel mondo del lavoro, attraverso un
percorso personalizzato che potrà riguardare attività al servizio della
comunità, riqualificazione professionale, completamento degli studi, nonché
altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all’inclusione
sociale e all’inserimento nel mercato del lavoro.
In particolare, il beneficiario dovrà sottoscrivere il Patto per il Lavoro o
per l’Inclusione sociale, partecipare alle specifiche iniziative formative
previste e non potrà rifiutare le offerte di lavoro proposte dai Centri per
l’impiego in base a specifici requisiti di distanza e di durata del periodo
di disoccupazione.
Si prevedono sanzioni nei casi in cui vengono forniti, con dolo, dati e
notizie non rispondenti al vero nel corso della procedura di richiesta del
Rdc.
Le pene prevedono la reclusione da due a sei anni, oltre alla decadenza dal
beneficio e al recupero di quanto indebitamente percepito, comunque disposti
anche in assenza di dolo.
In caso di dolo, il Rdc non potrà essere nuovamente richiesto, se non
decorsi dieci anni dalla richiesta che ha dato luogo alla sanzione.
Si prevede altresì la decadenza dal beneficio quando vengono meno alcune
condizioni riguardanti gli adempimenti.
Sono anche introdotti incentivi per le imprese che assumono il beneficiario
di RdC a tempo pieno e indeterminato, sotto forma di esoneri contributivi,
nonché per i beneficiari che avviano un’attività lavorativa autonoma o di
impresa individuale o una società cooperativa entro i primi 12 mesi di
fruizione".
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On. Rosalba Cimino
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19/01/2019 |
Chiesa. Diretta di Radio
Maria, domani dalla chiesa Madonna del Carmelo in Grotte |
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Radio Maria
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Domani, domenica 20 gennaio, a partire dalle ore 16.30,
presso la chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Maria Vergine del Monte
Carmelo in Grotte, uno staff di Radio Maria consentirà la diretta
radiofonica sull’emittente nazionale. Sarà trasmessa la preghiera del santo
Rosario, alle ore 16.30, a cui seguirà la celebrazione della santa Messa,
alle ore 17.00, presieduta da don Gaspare Sutera. La diretta radiofonica
dall’emittente Radio Maria verrà inserita nella consueta finestra
pomeridiana dedicata alla preghiera ed alla liturgia comunitaria.
Radio Maria è un’emittente di evangelizzazione e di promozione umana, con
particolare attenzione alle periferie esistenziali della società, che nel
panorama radiofonico ha una sua precisa identità, che la distingue ovunque
nel mondo. Il progetto di Radio Maria si basa sull’apporto insostituibile
dei volontari. Donne e uomini che, in ogni parte d’Italia, si adoperano per
un servizio volto a portare nelle case dei malati, degli anziani e dei
fedeli cristiani, il prezioso momento di comunione eucaristica e di
preghiera con tutta la Chiesa, orante e pellegrina nel mondo.
Redazione
19 gennaio 2019.
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19/01/2019 |
Sport. Volley e calcio a 5
femminile, oggi al campo polivalente coperto "Francesca Morvillo" |
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Manifesto
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Si terranno oggi a Grotte, presso il campo sportivo
polivalente coperto "Francesca Morvillo", due appuntamenti sportivi
interamente "al femminile".
Alle ore 15.30, sul terreno di gioco, si affronteranno le squadre di Calcio
a 5 femminile, di serie D, "New Star" di Grotte e la "Joppolo Calcio" di
Joppolo Giancaxio.
A seguire, alle ore 17.30, avrà inizio la partita di pallavolo, di 1^
divisione femminile, tra la "A.C.S.D. New Star" di Grotte e la "A.P.D.
Accademia Volley" di Caltanissetta.
Finalmente le formazioni sportive grottesi potranno giocare realmente in
casa, dopo aver chiesto ospitalità per diverso periodo al centro Sportivo
Campus" di Agrigento (per il calcio) e ad Aragona (per la pallavolo).
Redazione
19 gennaio 2019.
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18/01/2019 |
Informazione. Azienda
grottese sulle pagine del quotidiano nazionale Avvenire |
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Avvenire
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Esce oggi, venerdi 18 gennaio 2019, sulle pagine
economiche del quotidiano nazionale "Avvenire", un articolo a firma
del giornalista Roberto Cutaia dal titolo "Da piccolo garage a
riferimento in Sicilia".
Il testo descrive in breve la storia di una realtà imprenditoriale nata a
Grotte e sviluppatasi nella provincia di Agrigento. Costituita nel 1985 come
"Salvaggio e Costanza", nel 1993 diventa "Sadiri" e nel 2009 si trasforma in
"Sa.di.ri. Group S.r.l.", una realtà che tratta oltre 40.00 articoli e si
avvale di 10 collaboratori. Oggi ha un magazzino di 1500 metri quadri nella
sede centrale di Grotte, una filiale a Licata aperta nel 2014 e, dal 2016,
un'altra ad Agrigento.
Nell'articolo di Roberto Cutaia (in edicola, su "Avvenire"), l'intervista
all'imprenditore Giuseppe Salvaggio.
Redazione
18 gennaio 2019.
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Roberto Cutaia |
18/01/2019 |
Lettere. "Il mio impegno
per diffondere la cultura"; di Gaspare Agnello |
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Gaspare Agnello |
I ringraziamenti di Gaspare Agnello per l'assegnazione
di un riconoscimento nell'ambito del Festival "Kaos", e alcuni suoi progetti
di prossima realizzazione.
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"La
Commissione del Festival dell'editoria, della legalità e dell'identità
siciliana 'Kaos', presieduta dal prof. Francesco Pira, ha deciso di
assegnarmi un premio, nella mia qualità di Presidente del Centro Studi
'Antonio Russello', per il mio impegno nella promozione delle attività
culturali.
Io ringrazio sentitamente il prof. Pira, il direttore artistico Peppe
Zambito e tutta la Giuria.
Il Premio viene dato a me ma vale come se fosse dato a tutti coloro che
collaborano alla riuscita delle manifestazioni tendenti a far conoscere lo
scrittore di Favara.
Devo dire che ho gradito questa attestazione di stima perché mi fa piacere
che c'è chi si accorge del mio grande impegno per diffondere la cultura
nella nostra provincia e in Sicilia.
Ho pronto un libro sul mio intenso rapporto con Sciascia che verrà
pubblicato dopo aver fatto un attento lavoro di editing, e poi spero di
realizzare il progetto di una mostra fotografica che si dovrebbe intitolare
'Il mondo sciasciano al Premio Letterario Racalmare'.
E poi ci sono le attività relative al Centro Studi 'Antonio Russello' che
parteciperà alla manifestazione 'Kaos' esponendo i libri di Russello.
Certamente il Festival 'Kaos' sarà un grande momento per la cultura
siciliana".
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Gaspare Agnello
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17/01/2019 |
Riconoscimenti. Premi
"Identità Siciliana" del Festival "Kaos" a Gaspare Agnello e Daniela
Spalanca |
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Daniela Spalanca
Gaspare Agnello
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Si terrà nei giorni 18, 19 e 20 gennaio 2019, a
Canicatti presso il centro culturale “San Domenico”, la nuova edizione di "Kaos",
il Festival itinerante dell’editoria, della legalità e dell’identità
siciliana.
La manifestazione ospiterà gli stand di editori di Sicilia, scrittori,
relatori, pubblico, incontri con autori.
"Kaos non è confusione, ma un'idea itinerante di contaminazione culturale"
ha dichiarato il direttore artistico Peppe Zambito.
Saranno tre giorni di appuntamenti letterari e incursioni artistiche, con
conversazioni su libri, condivisione di momenti musicali ed eccellenze del
territorio. Nell'ambito della manifestazione avrà luogo la premiazione del
concorso letterario KAOS, dedicato a persone e luoghi siciliani, e la Fiera
del Libro.
Tra i premi speciali assegnati, due riconoscimenti “Identità Siciliana”
saranno conferiti:
- a Gaspare Agnello, Presidente del centro studi “Antonio Russello”,
impegnato nella promozione culturale;
- alla giornalista Daniela Spalanca che, con il ultimo libro “Gero
Zambuto. Il primo regista di Totò” (edizioni Libridine), ha svolto
un'importante ricerca sul regista grottese.
Redazione
17 gennaio 2019.
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Manifesto |
17/01/2019 |
Proposte. "La biblioteca
comunale sede dell'Associazione Amici del Premio Racalmare Leonardo
Sciascia?" |
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Piero Castronovo |
Alcune considerazioni ed una proposta dell'ex vice sindaco e assessore
all'Ambiente Piero Castronovo in merito alla
costituzione dell'Associazione Culturale "Amici del Premio Letterario
Racalmare Leonardo Sciascia'".
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"Sul
quotidiano locale Grotte.info, notizia di qualche giorno fa, è stata
annunciata l'iniziativa del dottor Salvatore Bellavia di creare
un'associazione degli Amici del Premio Racalmare Leonardo Sciascia con una
prima iniziativa che si svolgerà a breve.
Il dottor Bellavia è stato Presidente onorario del Premio letterario
Racalmare e prima ancora ne è stato Direttore artistico.
Abbiamo vissuto con lui delle bellissime edizioni, tutte nostrane,
improntate a esperienze di vera e appassionante cultura.
I Presidenti onorari che si sono succeduti nel tempo, hanno portato lustro
alla nostra comunità cittadina a cominciare dal primo che è stato lo stesso
Sciascia ed altri come Bufalino, Consolo, Savatteri, Bellavia... etc.
Perché non istituire la sede di questa associazione presso la biblioteca
comunale?
E perché non istituire sempre nella stessa biblioteca comunale un albo di
tutti i Presidenti onorari del Premio Racalmare dalla sua prima edizione
sino ad ora?
Questa è una mia modestissima proposta attorno alla quale, se vogliamo,
possiamo aprire una discussione o anche una semplice riflessione".
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Piero Castronovo
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17/01/2019 |
Racalmuto. Presentazione del
libro "La funesta docilità" di Salvatore Silvano Nigro; sabato 19
gennaio |
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Manifesto
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Il Circolo Unione di Racalmuto promuoverà, per
tutto il 2019, una serie di iniziative dedicate al trentesimo anniversario
della scomparsa di Leonardo Sciascia. Appuntamenti che celebrano il
magistero, le passioni, l'impegno civile e i libri dello Scrittore
racalmutese scomparso nel 1989.
Si inizia sabato 19 gennaio con una manifestazione dedicata a
Sciascia e a Manzoni, di cui lo Scrittore di Racalmuto tanto si occupò. Per
l'occasione sarà presentato il libro “La funesta docilità” di Salvatore
Silvano Nigro, edito da Sellerio. Nigro è tra i più noti critici di
Manzoni, filologo, critico letterario, italianista e francesista italiano,
oltre che docente di letteratura italiana. Converserà con l'autore il
critico letterario e docente universitario Salvatore Ferlita. Parteciperà
anche lo scrittore Gaetano Savatteri. Interverranno inoltre Salvatore Picone
e Gigi Restivo. Introdurranno Francesco Marchese, presidente del Circolo, ed
Emilio Messana, sindaco di Racalmuto. Nel corso della serata, che avrà
inizio alle ore 18.30, saranno letti, da Carla Carafa, stralci di
opere di Sciascia e Manzoni e pagine del libro di Nigro.
Redazione
17 gennaio 2019.
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16/01/2019 |
Politica. Costituiti i Gruppi
di lavoro, a sostegno dell'attività della Giunta comunale |
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Gruppo di lavoro |
Il sindaco Alfonso Provvidenza ha formalizzato la
costituzione dei "Gruppi di lavoro" con la nomina dei componenti.
Sono cinque i Gruppi costituiti, che svolgeranno attività di studio e
ricerca a supporto dell'attività della Giunta comunale. Sono formati da un
minimo di tre e da un massimo di cinque componenti, individuati dal Sindaco
secondo i criteri di competenza, capacità propositiva e disponibilità. Le
cariche sono previste a titolo gratuito e non possono essere riconosciute
indennità a qualsiasi titolo.
Con la determina sindacale n° 1 del 7 gennaio 2019 sono stati costituiti i
seguenti gruppi di lavoro:
- Ambiente, Protezione Civile, Pianificazione urbana e territoriale:
arch. Ignazio Infantino, geom. Antonio Morreale, dott. Salvatore Marrelli,
ing. Silvia Lombardo;
- Fondi Europei: arch. Santa Rosa Collura, arch. Salvatore Di Maggio,
dott. Vincenzo Morreale, dott. Antonio Vella;
- Cultura, Tradizioni popolari, Pubblica istruzione, Sport e Spettacolo,
Attività sociali: dott. Giovanni Lombardo, dott.ssa Mirella Salvaggio,
Calogero Miceli, dott.ssa Giusy Vizzini;
- Tributi, Bilancio e Finanza locale: rag. Ignazio Cutaia, avv. Nino
Caltagirone, ing. Lorena Morgante;
- Comunicazione e Informatica: ing. Alfonso Gomena, Francesco
Morreale, Margherita Fantauzzo.
L'incarico
di componente del Gruppo di lavoro si esaurisce, in ogni caso, con la
cessazione del mandato amministrativo dell'Amministrazione in carica.
Redazione
16 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
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16/01/2019 |
Volontariato. Domenica 20
gennaio,
donazione di sangue presso la sede Adas di Grotte |
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Verrà effettuata domenica 20 gennaio, dalle ore 08.00 alle ore 12.00 a Grotte, presso la
sede Adas di Via Francesco Ingrao n° 92-94, la raccolta di sangue che, con
cadenza mensile, coinvolge i donatori grottesi. L'autoemoteca sosterà nel piazzale
interno della struttura.
I donatori dovranno essere a digiuno e dovranno portare il
tesserino Adas, un documento di riconoscimento e le ultime analisi; ciò
consentirà al personale medico, nel massimo rispetto della privacy, di
valutarne lo stato di salute e consentire di effettuare la donazione con più
tranquillità. Donare il sangue è un atto di generosità, gratuito e
disinteressato; un gesto d'amore che gratifica chi lo compie e salva la vita
a chi lo riceve.
Donazione di sangue
Grotte - Via Francesco Ingrao n° 92-94
Domenica 20 gennaio - ore 08.00/12.00
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15/01/2019 |
Iniziative. "Tre Autori, tre
Relatori", con gli "Amici del Premio Racalmare Leonardo Sciascia" |
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Guarda il video
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"Abbiamo costituito, insieme ad un gruppo di amici,
l'Associazione Culturale 'Amici del Premio Letterario Racalmare Leonardo
Sciascia'"; a parlare è Salvatore Bellavia, autore, regista
teatrale, fondatore ed anima del Laboratorio "Luchino Visconti",
appassionato promotore di innumerevoli iniziative culturali.
Fondata da poco, ma già attiva, la nuova Associazione realizzerà nei mesi
prossimi un "trittico letterario": tre manifestazioni per ricordare
altrettanti celebri scrittori che hanno onorato il Premio assumendone la
presidenza onoraria.
Un incontro sarà dedicato a Leonardo Sciascia, relatore Venerando
Bellomo. La seconda serata, dedicata a Gesualdo Bufalino, sarà a
cura di Zino Pecoraro. La terza manifestazione verrà dedicata a
Vincenzo Consolo; ne parlerà Mimmo Butera.
Tre relatori per tre autori, "Perché il Premio - continua Salvatore
Bellavia - appartiene ai grottesi, e non può essere l'evento di un giorno".
Pubblichiamo il video di presentazione della manifestazione.
Redazione
15 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
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Salvatore Bellavia |
15/01/2019 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della settimana. |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 14 gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di
sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (nel triduo in onore di
sant'Antonio).
Martedi 15 gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di
sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa e Vespri (nel triduo in onore di
sant'Antonio).
Mercoledi 16 gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di
sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa e Vespri (nel triduo in onore di
sant'Antonio).
Giovedi 17 gennaio - Festa di Sant'Antonio
- oggi nella chiesa Madonna del Carmelo non
sarà celebrata la santa Messa;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, benedizione degli
animali).
Venerdi
18 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei
genitori dei bambini battezzati e da battezzare.
Sabato
19 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.
Domenica 20 gennaio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 16.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, celebrazione in diretta su Radio Maria: santo
Rosario e Vespri;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, celebrazione in diretta su Radio Maria:
santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa.
AVVISI
Orari delle Sante Messe in vigore dal 28/10/2018:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco
ore 11.00, chiesa Madre ore 11.30, chiesa Madonna del
Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
ore 18.45, chiesa Madre |
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14/01/2019 |
Pittura. "L'esistere tra gli
squali"; opere di Antonio Pilato in mostra a Berlino |
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"L'esistere tra gli squali"
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A partire da lunedi 21 e sino a mercoledi 23 gennaio
2019, presso la Galleria d'Arte "August 35" nel cuore di Berlino
(in
Augustßstrasse n° 35, la centralissima "via delle gallerie d'arte")
sarà visibile al pubblico una mostra di pittura con opere di Antonio
Pilato, che espone con altri 9 pittori.
L'iniziativa rientra nell'ambito della "international art exibition
Berlino in Arte 2019", a cura della "Falzone Arte" di Sabrina Falzone.
L'inaugurazione della mostra (con la presenza dell'artista grottese) è
programmata per le ore 18.00 del 21 gennaio; sarà visibile con ingresso
gratuito - dalle ore 15.00 alle ore 19.00 - nei giorni successivi.
"Pilato
è un artista che sente il dramma dell’esistenza umana e quindi l’angoscia
dell’esistere quando non sia riscatta dall’impegno morale. Questa originaria
intransigenza, che nasce da una effettiva partecipazione alla vita, lo fa
tendere ad una tensione espressiva, ma gli fa anche eludere ogni
atteggiamento retorico oltre che formale. Da qui un senso primordiale colto
alle radici, non contemplato da fuori, ma vissuto dentro" (A. Lucia
Coruzzi).
Redazione
14 gennaio 2019.
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Invito |
14/01/2019 |
Lettere. "Un ringraziamento a
tutta l'Amministrazione"; di Gianni Costanza |
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Gianni Costanza |
Un pubblico ringraziamento, da parte di Gianni Costanza,
all'Amministrazione comunale di Grotte.
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"Un complimento ed un
mio ringraziamento a tutta l'Amministrazione del Comune di Grotte,
presieduta dal sindaco dott. Alfonso Provvidenza, che in un recente
Consiglio comunale, all'unanimità, ha deciso di aderire al progetto
letterario la "Strada degli Scrittori", ideata e voluta dal giornalista
Felice Cavallaro, dai suoi collaboratori, Sindaci ed amministratori vari
della provincia di Agrigento.
La Cultura - cioè l'arte, la musica, lo sport ecc. - non dovrà mai avere chi
rema contro".
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Gianni Costanza
(Operatore culturale)
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13/01/2019 |
Lingua. "Origini del
vernacolo siciliano e della lingua italiana" (7); di Rodolfo Costanza |
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Brano di
Jacopo da Lentini
Prof. Rodolfo Costanza |
Origini del vernacolo siciliano
e
della lingua italiana
(Puntata n° 7)
7. L’eccelso duo della
poesia volgare
7.1 Dante, primo teorico del volgare
Durante Alighieri
nasce a Firenze nel 1265; il nomignolo “Dante”
sarà fatto proprio nell’età matura. Il padre, Alighiero, apparteneva alla
piccola nobiltà guelfa di Firenze (oggi diremo clericale o papalina). In età
ancora infantile, i genitori istituiscono un contratto di matrimonio con
Gemma Donati, un matrimonio che verrà celebrato quando Dante avrà venti anni
(1285).
Tra i suoi maestri c’è soprattutto Brunetto Latini,
retore, grammatico, autore di Tresor e Tesoretto che verrà
messo XV canto dell’Inferno, il girone dei sodomiti. Inoltre, i
giovani poeti con i quali il giovane Dante ha un stretto rapporto c’è di
sicuro Guido Cavalcanti, ricordato invece dal padre nell’Inferno.
Verso la fine degli anni ’80 elabora le prime rime sparse. Dante non le
organizzerà mai in un canzoniere coerente e completo,esse si ispirano
all’importante ciclo medievale Roman de la Rose.
Dopo la morte di Beatrice seguono studi
filosofici a Bologna ma Dante si attiva anche in politica tanto da
partecipare alla battaglia di Campaldino contro gli Aretini (1289) ed entra
nella Corporazione dei Medici e Speziali, cioè la corporazione più vicina al
suo rango, avendo studiato filosofia (1295). Tra il 1292 e il 1293 organizza
rime, sonetti e canzoni in un’opera: la Vita Nova. Le rime più
importanti, le più innovative saranno però della metà degli anni ’90: le
cosiddette Rime petrose. In questo periodo entra a far parte della
fazione dei Bianchi che prendono il potere; nel 1300 figura infatti tra i
sei priori del comune. In questa veste, dopo essersene allontanato da
qualche tempo, partecipa alla decisione di mandare in esilio il suo maestro,
il poeta Guido Cavalcanti. Nel 1301 le truppe angioine al comando di Carlo
di Valois, ristabiliscono al potere a Firenze la precedente fazione dei
Neri. Nel 1302 Dante è così condannato all’esilio, una condanna che verrà in
seguito mutata in condanna a morte in contumacia. Per questo Dante non potrà
più rivedere la sua città.
Nei primi anni del nuovo secolo comincia a comporre due
opere importanti dal punto di vista filosofiche e linguistiche: Il
Convivio e il De vulgari eloquentia. Due opere che lascerà
incompiute perché intorno al 1306 inizia a scrivere la Commedia, il
più grande poema narrativo in volgare. L’esilio lo porta in varie città tra
cui Verona, dove arriva probabilmente nel 1312 alla corte di Cangrande della
Scala che, tra tutti i signori d’Italia, è quello che maggiormente gli
riserva la sua protezione. Resta a Verona probabilmente fino al 1318.
Nel 1308 Arrigo VII di Lussemburgo è eletto imperatore
e Dante pensa e si illude di poter ritornare a Firenze. Arrigo VII scende in
Italia nel 1310 e questo evento probabilmente gli ispira il trattato
politico: il De Monarchia. Queste speranze politiche tuttavia
naufragano quando Arrigo VII improvvisamente muore nel 1313. Tra l’altro tra
il 1312 e il 1313, con ogni probabilità, compone il Purgatorio, cioè
la seconda cantica della Commedia. Nel 1318 lascia Verona per
Ravenna, l’ultima sede del suo esilio, presso Guido Novello da Polenta. In
questi anni compone probabilmente l’epistola in latino indirizzata a
Cangrande della Scala dove spiega la struttura del poema, nonché la
ricchezza e la varietà di significati in cui può essere inteso il poema
stesso. A Ravenna Dante conclude negli ultimi anni di vita componendo il
Paradiso. Nel 1321, infatti, di ritorno da un’ambasciata a Venezia muore
e le sue spoglie sono tumulate nella Chiesa di San Francesco a Ravenna. Non
torneranno mai a Firenze anche quando, nei secoli, la sua città natale le
reclamerà. Una particolarità curiosa è che di Dante non ci resta nessun
manoscritto autografo; i più antichi manoscritti in cui sono riportati i
versi della Commedia si trovano in alcune carte bolognesi del 1317.
Non vi è dubbio che Dante rappresenti la sintesi
suprema delle fondamentali tendenze spirituali e artistiche di tutto il
secolo XIII. Egli crea allo stesso tempo modelli decisivi per il futuro
della letteratura italiana. La sua formazione culturale e la sua prima
esperienza di poeta del “Dolce Stil Nuovo” si svolgono alla fine del XIII
secolo, ma la maggior parte delle sue opere e della Divina Commedia furono
scritte nel primo ventennio del secolo XIV. Come abbiamo specificato prima
imparò l’arte retorica da Brunetto Latini e l’arte di rimare da autodidatta,
tuttavia fu influenzato dallo stile di Guido Cavalcante.
Secondo le indicazioni che Dante stesso ci ha lasciato
nel Convivio egli compose la Vita Nuova nel 1293. In essa
Dante racconta il suo amore per Beatrice fin dal primo incontro agli anni
che seguono la morte della donna.
Le rime contengono invece tutte quelle composizioni
poetiche senza un ordine preciso e inseguito ordinate dai critici moderni.
Fanno parte delle prime poesie giovanili di carattere personale e stile
stilnovista e molte canzoni di carattere allegorico e didattico.
Il Convivio fu composto nei primi anni del nuovo
secolo, doveva consistere in un grande trattato enciclopedico, ma alla fine
fu composto di soli quattro libri.
Le idee di Dante sul volgare si leggono nel Convivio
e nel De vulgari eloquentia. Nel Convivio, il volgare viene tra
l’altro celebrato come “sole nuovo” destinato a splendere al posto del
latino, per un pubblico che non è in grado di comprendere la lingua dei
classici. Nel Convivio Dante definisce il volgare ideale attraverso
una metafora di ordine visiva che egli ripropone nel De Vulgari Eloquentia
in questo modo: “Questo sarà luce nuova, sole nuovo, lo quale sorgerà la
dove l’usato tramonta, a dare lume a coloro che sono in tenebre e oscuritade
per l’usato sole che a loro non luce”. Nel Convivio il latino è
reputato superiore in quanto utilizzato nell’arte, nel De vulgari
eloquentia invece la superiorità del volgare viene riconosciuta in nome
della sua naturalezza.
Il De vulgari eloquentia é il primo trattato
rimasto incompiuto sulla lingua e la poesia volgare. Esso doveva essere
composto di almeno quattro libri, ma il poeta scrisse solo il primo e
quattordici capitoli del secondo. In quest’opera è trattata l’origine del
linguaggio, dove Dante afferma che la caratteristica delle lingue è il
mutare nello spazio, da luogo a luogo, e nel tempo. La grammatica delle
lingue letterarie, come quella del greco e del latino, secondo Dante, è una
creazione artificiale dei dotti, intesa a frenare la continua mutevolezza
degli idiomi.
Per arrivare a definire i caratteri del volgare
letterario, Dante procedendo dal generale al particolare ha come obiettivo
una trattazione approfondita dell’area linguistica italiana, e poi si
allarga trattando il gruppo linguistico costituito dal francese, provenzale
e italiano. Dante esamina queste parlate alla ricerca del volgare migliore,
definito illustre (e anche aulico, curiale). L’esame delle varie parlate
dialettali italiane, individuabili in quattordici, si conclude con la loro
sistematica eliminazione: tutte, nella loro forma naturale, sono indegne del
volgare illustre. Tra i vernacoli che Dante condanna con severità, c’é
quello toscano e il fiorentino. Migliori degli altri dialetti per lui
risultano il siciliano e il bolognese. Il discorso si sposta poi dalla
lingua alla letteratura: Dante, sta cercando una lingua ideale, priva di
tratti locali e popolari. Le caratteristiche migliori di questa lingua sono
identificate nei modelli di stile cui gli stilnovisti e Dante stesso
guardavano con maggior ammirazione. Il poeta, come si coglie nel
De vulgare eloquenzia,
ha sempre puntato a una specificità di una letteratura
nazionale.
Il De monarchia, è un’opera composta di tre
libri scritti in lingua latina tra il 1311 e il 1312, dove il poeta
manifesta le sue idee guelfe e vuole dimostrare la necessità di una
monarchia universale per mantenere il benessere del mondo e che essa nasce
direttamente da Dio. L’opera è una religiosa interpretazione del destino
degli uomini nella loro umana convivenza e delle leggi e dei principi che
Dio ha disposto per governare il mondo.
Dante ha scritto in latino altre tre opere: Le
Epistole, le Eglogle e la Quaestio de aqua et terra.
7.2 La
Commedia
Il poeta raggiunge la sua maturità poetica
scrivendo il suo capolavoro, la Divina Commedia. Essa è un poema
didattico-allegorico sotto forma di visione scritta in lingua toscana
volgare in terzine incatenate in versi endecasillabi. Essa è composta di
cento canti suddivisa in tre cantiche di trentatré canti più il canto
d’introduzione alla prima cantica. Si pensa che la composizione dell’Inferno
possa essere forse avvenuta tra il 1304-1306, quella del Purgatorio tra il
1309 e il 1315 e l’inizio del Paradiso nel 1316. Il viaggio si svolge in
sette giorni che è lo stesso tempo che impiegò Dio nella creazione. Egli
iniziò la Commedia nel “mezzo di cammin di nostra vita” che coincide con i
suoi 35 anni di vita che costituisce il momento cruciale dell’esperienza
esistenziale secondo la tradizione aristotelica. Il Tema ricorrente
della Commedia è il viaggio come metafora dell’esistenza. Le guide di
questo viaggio sono Virgilio e Beatrice il primo per i nove gironi
dell’Inferno e dei sette del Purgatorio, la seconda lo conduce per i nove
cieli del Paradiso.
A noi nella Commedia interessa principalmente quello
che Dante ha scritto sotto l’aspetto storico-letterario (evitando gli
aspetti morali e profetici che il poeta tratta e lega contestualmente alle
sue rime). Infatti, tratteremo alcune terzine che ci possono delucidare la
nascita e lo sviluppo di alcune scuole poetiche e del volgare prima della
stesura della Commedia.
Nel IV canto dell’Inferno, Dante,dopo nell’incontro con
il poeta latino Stazio, incontra Omero; Orazio, Ovidio e Lucano e coglie
l’occasione per stilare un canone della Commedia, pur riconoscendo il
valore della lingua greca e latina:
“Mira colui con quella spada in mano,
che vien dinanzi ai tre si come sire:
quelli è Omero poeta sovrano;
L’altro è Orazio satiro che vene;
Ovidio è il terzo, e l’ultimo Lucano […”]. (If. IV)
L’incontro con Guido Cavalcanti, attraverso il padre,
per Dante costituisce l’occasione per delineare un modello poetico e
letterario e definire la propria esperienza poetica che si era formata a
Firenze nell’ambiente stilnovista a stretto contatto con Guido Cavalcanti, e
si era evoluta verso il superamento dello Stilnovo e la formulazione
di una poetica volgare matura.
Il contrasto culturale con Guido non esime Dante dal
riconoscere, sotto l’aspetto letterario, la paternità di Brunetto Latini:
[…] la cara e buona immagine paterna
di voi quando nel mondo ad ora ad ora
m’insegnavate come l’uomo s’etterna (Inf. XV)
Ed elli a me: “Tu lasci tal vestigio,
per quel ch’i’ odo, in me, e tanto chiaro,
che Letè nol può tòrre né far bigio. […”]. (Purg. XXVI)
Dante, nell’incontro con Guido Guinizzelli, dichiara il
proprio superamento dello stilnovo, pur riconoscendogli tutto il prestigio
di caposcuola. E a lui di aver tolto all’uno e all’altro Guido “la gloria
della lingua”. Inoltre contrappone a Cavalcanti un personaggio che è un
maestro della lirica provenzale, Arnau Daniel “il miglior fabbro del
palar materno”.
“o gloria di Latin”, disse, “per cui
Mostro ciò che potea la lingua nostra [,,,”]. (Purg. VII).
Così ha tolto all’uno e all’altro Guido
la gloria della lingua; e forse è nato
chi l’uno e l’altro caccerà dal nido. (Purg. XI)
“O frate”, disse, “questi c’io ti cerno
col dito”, e addito uno spirto innanzi,
“fu il miglior fabbro del parlar materno [….”]. (Purg. XXVI).
A ridosso dell’incontro con Arnau Daniel, Dante colloca
Bonagiunta e Guido Guinizzelli, allo scopo di definire la propria posizione
nell’ambito della letteratura italiana nascente, percorrendo la storia del
genere lirico, focalizzando la funzione della scuola stilnovista come
superamento della poesia siciliana e della scuola di Guittone d’Arezzo.
Dante in quest’occasione, afferma che tra la poesia e lo scrittore esiste un
rapporto mistico e segnala che nella poesia ci deve essere anche una
concezione mistica dell’amore.
La ricchezza tematica e letteraria della Commedia
favorì la promozione del volgare, dimostrando che la nuova lingua aveva
potenzialità illimitate. Ecco perché il successo del poema di Dante e il
successo della lingua italiana (toscana) nel Trecento andarono di pari
passo.
Alla fine della metà del Trecento il fiorentino ha
acquisito un ruolo preminente grazie a Dante che con l’affermazione della
Divina Commedia diventò decisiva per l’affermazione della lingua italiana.
Dante può essere considerato, a ragione, il padre della nostra lingua
essenzialmente per due motivi. Il primo motivo è la sua netta presa di
posizione a favore della supremazia del vernacolo della sua città nei
confronti del latino e dei vari volgari regionali. Il secondo motivo è che
scrivendo La Divina Commedia, egli crea una nuova e grande lingua,
dando dimostrazione eccelsa, e mai più superata in seguito, delle
possibilità della lingua tosco-italiana. Prima di lui, infatti, c’erano solo
l’indiscussa preminenza del latino, l’uso sporadico del francese e del
provenzale, l’aulico vernacolo della scuola siciliana e i vari tentativi dei
numerosi volgari della penisola di innalzarsi al di sopra dei propri rozzi
dialetti.
Il toscano iniziò così la sua espansione destinata a
completarsi nel giro di alcuni secoli. Il processo fu reso irreversibile
dalla Divina Commedia di Dante, dal Canzoniere di Petrarca e dal Decameron
di Boccaccio. Senza questi tre autori, probabilmente la storia linguistica
italiana sarebbe stata diversa, anche se il fiorentino era un vernacolo
regionale dotato di particolari potenzialità: vivacissima era la società
fiorentina, e la sua lingua occupava una posizione mediana tra le parlate
italiane regionali, inoltre era abbastanza simile al latino.
7.3 Francesco
Petrarca
Poeta e umanista nato ad
Arezzo 20
luglio 1304 muore ad Arquà., tra il 18 e il 19 luglio 1374. Nel 1312 il
padre, di professione notaio, si trasferisce ad
Avignone, sede
della curia papale, dove ottiene un incarico e poi con tutta la famiglia
nella vicina Carpentras. Nel 1330 Petrarca segue
Giacomo Colonna
vescovo di Lombez, in
Guascogna; indi passa alla corte del cardinale Giovanni, fratello di
Giacomo, ad Avignone.
Da ragazzo studia grammatica e retorica sotto la guida
di Convenevole da Prato, finché 1316 il padre non lo manda a studiare legge
a Montpellier.
Nel 1318, muore la madre e nel 1320, insieme con il fratello, continua
malvolentieri a Bologna gli studi giuridici, che abbandona definitivamente
nel 1326, alla morte del padre. Questa permanenza nella città felsinea
suscita nel giovane aretino un amore per gli studi classici. Ciò gli
permette anche la conoscenza della letteratura volgare che già aveva preso
piede nella città dove avevano operato e vissuto i poeti dello stilnovo
Guido Guinizzelli e Cino da Pistoia.
Rientra quindi ad Avignone, dove è presto costretto
dalle ristrettezze economiche a prendere gli ordini minori, indispensabili
per avere i numerosi benefici ecclesiastici che lo mettono al riparo dal
bisogno durante tutta la vita. Sono gli anni che Petrarca descrive più tardi
come dediti alla vuota mondanità, durante i quali s’innamora di Laura che
gli appare la prima volta nella chiesa di Santa Chiara in Avignone.
Quest’amore non cessa neppure dopo la morte di Laura, che avviene, il 6
aprile 1348.
Con la morte del padre Petrarca, dopo aver abbracciato
la carriera ecclesiastica, si mette a servizio del Cardinale Giovanni
Colonna vescovo di Guascogna e nello stesso tempo si tuffa nello studio del
latino attraverso le opere di Sant'Agostino e di Cicerone. Nel 1333, nel
corso di un viaggio nella
Francia del
nord, nelle Fiandre e nel
Brabante,
scopre a Liegi
l’orazione ciceroniana Pro Archia,
dando inizio alle scoperte di antichi testi di autori latini. A questo
periodo risale anche la preparazione di un’edizione delle tre decadi
superstiti di Livio. Negli anni Trenta e Quaranta inizia il suo vagare da
intellettuale che da Avignone lo porterà principalmente in giro per l’Italia
a incontrare molti scrittori. Egli in questo lungo periodo scrive numerose
opere in latino fra cui l’Africa e il De viris illustribus.
Verso la fine del 1336 si reca in
Italia a
Roma, meta
lungamente sognata. Nel 1337 si ritira in Valchiusa, presso le sorgenti del
fiume Sorga, dove colloca la scena del suo amore per Laura e afferma di aver
concepito la maggior parte delle sue opere. Il 1° settembre 1340 gli
giungono gli inviti, da
Parigi e da
Roma, per l’incoronazione poetica. Sceglie Roma, ma prima vuole essere
esaminato da Roberto d’Angiò, re di Napoli. Dopo seguirà l’incoronazione,
avvenuta in
Campidoglio l’8 aprile 1341 per mano del senatore Orso dell’Anguillara.
Di ritorno da Roma, si ferma a Selvapiana di Parma, dove stabilisce il suo
rifugio italiano.
Tornato ad Avignone nel 1342, vi conosce
Cola di Rienzo
proveniente da Roma. La monacazione del fratello Gherardo nella certosa di
Montrieux (Pasqua 1343) produce in lui impressione profonda e intenso
turbamento: in questo periodo di crisi scrive il
Secretum e forse anche i
Psalmi penitentiales.
Nell’ottobre del 1343 torna a Napoli per incarico del
cardinale Colonna; di lì passa a Parma, e poi a
Verona. Qui,
nella biblioteca capitolare, scopre, secondo l’opinione corrente,
le lettere
ciceroniane Ad Atticum,
Ad Quintum e
Ad Brutum. Sulla fine del 1345
torna ad Avignone, dove compone:
Bucolicum carmen, De otio
religioso, De vita solitaria.
Ritorna 1347 in Italia e da Genova si reca a Verona e quindi a Parma, dove
l’amico Ludovico di
Kempen lo informa della morte di Laura. Nel 1350, dirigendosi a Roma
per il giubileo, passa da Firenze, ove può incontrare amici e ammiratori,
primo fra tutti Boccaccio, che dall’esempio di Petrarca è indotto a
modificare in senso umanistico-erudito la direzione della sua attività
letteraria. Nell’anno successivo Boccaccio va a trovarlo a
Padova, nel
mentre la signoria fiorentina restituisce a Petrarca i beni confiscati al
padre e gli offre una cattedra nello studio della città. Intanto egli fa
ritorno ad Avignone, dove lavora a sistemare, in opere organiche, l’immenso
lavoro sparso.
Nel dicembre del 1352 muore Clemente VI e gli successe
Innocenzo VI, che non è ben disposto nei suoi confronti; ciò induce Petrarca
nell’aprile 1353 a rientrare definitivamente in Italia. Incerto dove
fermarsi, è trattenuto a Milano dall’arcivescovo
Giovanni Visconti,
signore della città; e ivi resta per otto anni a educare i nipoti del
Visconti, e a prestare importanti servigi diplomatici. Il periodo milanese
di Petrarca è uno dei più fecondi dal punto di vista letterario scrivendo
De remediis utriusque fortune,Triumphi.
Nel 1362, incalzato dalla pestilenza, che lo priva del
figlio Giovanni e dell’amico Ludovico di Kempen, torna a Padova e di là a
Venezia, dove
la Repubblica
gli concede una casa sulla Riva degli Schiavoni. Qui si fa raggiungere dalla
figlia Francesca e dal marito con i quali nel 1370 si ritira in una villetta
ad Arquà sui colli Euganei, ove soggiorna di preferenza negli ultimi anni
della sua vita. Superata una sincope che nel 1370 lo coglie a Ferrara,
continua a scrivere indefessamente fino all’ultimo. Dopo la sua morte, le
opere scritte in latino di Petrarca furono molto diffusi in giro per
l’Italia e l’Europa.
Per tutto il secolo XIV Petrarca è ammirato
essenzialmente come elegantissimo scrittore in latino. Conoscono grande fama
le Epystole, già note come
Epystole metricae, dove si
hanno dei versi in morte della madre e le
Bucolicum carmen. Delle sue
numerose lettere Petrarca stesso pensa a proporne organiche raccolte, sul
modello dell’epistole di Cicerone e attento al modello delle lettere di
Seneca. Familiarium rerum libri
XXIV s’intitola una scelta di 350 lettere. Nel 1361inizia una seconda
raccolta, quella delle Seniles
di 125 lettere. Questa raccolta avrebbe dovuto terminare con una lettera ai
posteri (Posteritati),
autobiografia incompiuta, il cui racconto giunge al 1351.
Altre 19 violente epistole contro la Curia avignonese
(1342-58) costituiscono la raccolta delle
Sine nomine, i cui nomi dei
destinatari, omessi per ragioni di prudenza. Il più importante documento
della spiritualità petrarchesca è il
Secretum meum, composto nel
1347-53. Due trattatelli, il De
vita solitaria scritto nel 1346, ampliato più tardi e il
De otio religioso composto nel
1347, rimaneggiato in seguito, vagheggiano l’otium
che sarebbe stato chiamato umanistico, in una solitudine resa più dolce da
molti libri e pochi scelti amici o nella contemplazione di Dio.
Notevoli sono poi gli scritti storici, il
De viribus illustribus inteso
a una conciliazione e fusione tra ideali pagani e cristiani della vita, e i
Rerum memorandarum libri,
ambedue incompiuti. Di natura morale è il
De remediis utriusque fortune
iniziato nel 1354, terminato e pubblicato nel 1366, in due libri, una specie
di manuale, assai letto nel Rinascimento, che passa in rassegna ogni
possibile fortuna o disgrazia, suggerendo le ragioni che consigliano di non
insuperbirsi della prima, di non lasciarsi abbattere dalla seconda.
Vivacissime sono infine alcune operette polemiche: il
De sui ipsius et multorum
ignorantia del 1367, contro quattro averroisti veneziani che lo avevano
qualificato “uomo dabbene ma ignorante”. gli
Invectivarum contra medicum quendam
libri IV (1352-55), nei quali attacca l’incompetenza medica nel
fronteggiare la peste del 1348-52 è soprattutto difende la disinteressata
poesia contro le “arti meccaniche”. L’Invectiva
contra eum qui maledixit Italie del 1373 nota come
Apologia contra cuiusdam anonymi
Galli calumnias, contro Giovanni di Hesdin, sostenitore delle ragioni
francesi nella disputa contro il trasferimento della sede papale da Avignone
a Roma.
Petrarca deve essere considerato, non solo per le sue
scoperte di testi latini, per la sua erudizione e per la sua prodigiosa
padronanza del latino, l’iniziatore di quel grande moto spirituale e
culturale che sarà poi chiamato
Umanesimo. Con Francesco Petrarca si apre nella cultura d’Italia e
d’Europa una nuova epoca. Egli, come scrive il Sapegno, può, infatti, ben
dirsi il “padre spirituale” dell’Umanesimo essendo in lui “già
forte il desiderio di conoscere gli antichi, e di raccogliere in gran numero
le loro opere”.
7.4 La
poesia volgare del Petrarca
Nel XIV secolo si assiste al decadere dell’impero,
della chiesa e del papato. A metà secolo inoltre tutta l’Europa è colpita
dalla peste che segna la reale fine del Medioevo. Nonostante questi
rilevanti avvenimenti nasce una nuova cultura che si baserà su uno studio
attento e preciso dell’antichità classica, l’Umanesimo.
I due scrittori che in questo periodo meglio
testimoniano nelle loro opere la complessa fase di trasformazione,
culturale, sociale e politica, e che rappresentano nella letteratura
italiana un momento di passaggio tra l’età medioevale e l’Umanesimo sono
Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio.
Petrarca, oltre a lavorare sulle sue opere in latino,
comincia a riesaminare le sue opere in volgare. Petrarca divenne, in Italia
e fuori, modello insuperabile di poeta lirico. A
questa immagine Petrarca perviene costruendola sua grande opera
poetica nella volgar lingua, il Canzoniere,che
è un’autobiografia ideale in sé conclusa e con una sua morale sul modello
prossimo della Vita nuova di
Dante.
Nell’opera i componimenti s’intrecciano e richiamano
l’un l’altro, la storia di uno straordinario rapporto amoroso in quello che
sarebbe poi diventato il Canzoniere
per antonomasia e che il poeta aveva intitolato
Rerum vulgarium fragmenta.
Egli ancora più che nelle sue opere latine, mette a punto un linguaggio
volgare molto selettivo (i cui lemmi ammontano appena a 3275), deputato alla
rappresentazione di una vicenda esclusivamente interiore, destinata a
fornire la traccia a letterari e ad altri poeti.
Il centro ideale della poesia di Petrarca s’indirizza
verso un riconoscimento della precedente tradizione letteraria
romanza (dalla poesia provenzale a quella siciliana a quella stilnovistica),
che imponeva d’incentrare nell’amore e nella donna ogni più varia
esperienza. Petrarca se ne serve per cantare il
più generale destino di un’attitudine contemplativa che non ha potuto
evitare l’esperienza dello smarrimento, della labilità e della vanità
d’ogni bellezza e d’ogni bene terreno, compresa la gloria letteraria.
Nell’atto con cui il poeta tenta di respingere il
desiderio d’amore e della gloria, s’iscrive anche la scoperta
petrarchesca
psicologica e
introspettiva dell’Io, che
diventa il protagonista della sua opera.
A una più scoperta vocazione allegorica obbediscono i
Triumphi forse composti tra il
1351 e il 1352 e rimasti incompiuti; in cui il modello dantesco è
direttamente operante fin dalla scelta del metro (terzine di endecasillabi)
e Petrarca sembra voler solo sistemare più schematicamente, con i successivi
trionfi di Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo, Eternità, la stessa materia
del Canzoniere di cui
riportiamo un breve stralcio del sonetto del proemio:
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri on d’Io nutriva ‘l core
in sul mio primo giovenile, errore
quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ son,
del vario stil in ch’io piango e ragiono
fra le varie speranze e ‘l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, nonché perdono.
Il Canzoniere è una raccolta poetica in volgare,
che vuol raccontare una vicenda amorosa e, più in profondità, la
storia di un’anima tormentata.
Infatti, l’opera si presenta insomma come un diario intimo, finemente
lavorato.
Tuttavia l’impegno del poeta è un lavoro di stesura e
revisione accuratissimo del Canzoniere che si accompagna a una
considerevole
eterogeneità metrica, tra
sonetti, canzoni, madrigali, sestine e ballate. La
“trama” dell’opera, che sviluppa il rapporto con
Laura, è - soprattutto - il lungo cammino morale dell’anima del poeta.
Le caratteristiche strutturali più evidenti del
Canzoniere sono: la
suddivisione dei componimenti
tra quelli composti “in vita di Madonna Laura” (i primi 263 testi)
e le “rime composte in morte di Madonna Laura” (corrispondenti ai successivi
103 componimenti) i cui temi
sono: Laura, la morte, l’autoesame morale.
Le 366 poesie del
Canzoniere ci accompagnano
così in
un percorso autobiografico
che unisce all’esperienza
amorosa quella del rinnovamento etico-religioso, che
culminerà nella conclusiva Canzone alla Vergine. Il tema amoroso, che
è eredità di tutta la tradizione dello Stilnovo, si salda così con
l’autoanalisi intima da
parte del poeta, che confessa sulla pagina tutte le proprie debolezze e
l’incapacità a rinunciare ai beni terreni per aderire pienamente alla morale
cristiana.
I temi principali del Canzoniere sono: il senso
inesorabile del
trascorrere del tempo e
l’approssimarsi della fine della vita, la
complessa dimensione spirituale,
i profondi rapporti culturali con i modelli danteschi, stilnovisti e
provenzali,
l’impegno civile contro la
corruzione della curia papale ad Avignone o per il riscatto delle sorti
dell’Italia (nella nota canzone Italia mia, benché il parlar sia
indarno).
Rilevante, per la lettura dell’opera e per il suo
significato, il numero complessivo dei testi (366), che trasformano il
Canzoniere in
una specie di breviario
sulla sua complessa vita d’intellettuale. Dal punto di vita stilistico, pur
nella sua ampiezza, il Canzoniere
si caratterizza per una
notevole unità stilistica,dovuta
soprattutto al lungo lavoro di controllo e selezione della lingua poetica
operato dal poeta nel corso di quasi quarant’anni. Il successo è tale che la
lingua della lirica italiana sarà fortemente condizionata, nei secoli a
venire, dallo stile dal Canzoniere.
I temi del
Canzoniere (l’amore infelice per Laura, il tormento morale, la
percezione del passare del tempo) si traducono poi in
un gruppo di figure retoriche
anch’esse ricorrenti. Il lunghissimo lavoro di revisione del testo
- durato circa quarant’anni e conclusosi praticamente con la morte del poeta
- e le sue ultime volontà sulla
forma definitiva dei Rerum
vulgarium si possono constatare grazie a due preziosissimi manoscritti,
conservati alla Biblioteca Vaticana.
Nel sonetto, che sotto riportiamo, l’autore rievoca a
distanza di anni il primo incontro con Laura, avvenuto nella chiesa di Santa
Chiara ad Avignone, quando s’innamorò di lei colpito dalla sua folgorante
bellezza che ora, a causa dell’età, comincia a sfiorire sul volto della
donna. Nonostante questo, però, il poeta continua ad amarla come il primo
giorno e a soffrire le pene di quest’amore infelice in quanto non
corrisposto. La novità del componimento
è nel contrasto tra la Laura del passato, la cui descrizione ricalca a
livello esteriore i canoni dello Stilnovo, e la Laura del presente,
invecchiata come tutte le donne terrene e perciò assai lontana
dall’idealizzazione della bellezza fisica e spirituale della donna.
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ’n mille dolci nodi gli avolgea,
e ’l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;
e ’l viso di pietosi color’ farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i’ che l’esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di sùbito arsi?
Non era l’andar suo cosa mortale,
ma d’angelica forma; e le parole
sonavan altro, che pur voce humana.
Uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch’i' vidi: e se non fosse or tale,
piagha per allentar d’arco non sana.
La caratteristica dominante del linguaggio
poetico di Petrarca è la sua selettività, che esclude molte parole usate da
Dante nella Commedia, inadatte al genere lirico. Il volgare non è qui la
lingua “naturale”, ma la lingua di un raffinato gioco poetico. Petrarca,
nello scrivere latino, s’ispirava a Cicerone, Livio, Seneca, Virgilio,
Orazio.Dante per contro, usa il latino medioevale della sua epoca.
Il confronto con il latino classico degli autori
canonici fu decisivo per la formazione di una mentalità grammaticale
applicata in seguito anche alla stabilizzazione normativa dell’italiano. Il
nuovo gusto classicistico impersonato da Petrarca orientò verso una
concezione della lingua intesa quale frutto d’imitazione dei grandi modelli
letterari latini. In seguito quest’idea fu trasferita dal terreno degli
studi classici a quello dell’italiano. Di fatto, però, la svolta umanistica
che incominciò con Petrarca ebbe come conseguenza nella prima metà del
Quattrocento una crisi del volgare che lo screditò agli occhi della maggior
parte dei dotti, mentre nell’uso pratico continuava a farsi strada.
Rodolfo Costanza
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 13 gennaio 2019.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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13/01/2019 |
Chiesa. Intervista a Padre Emanuele Zippo,
animatore
al convegno del Rinnovamento Carismatico |
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Guarda il video
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"Tu sei la mia vita, tu sei la mia forza, Signore!";
sono le parole che, con entusiasmo e gioia, canta padre Emanuele Zippo. Si
sente che non è solo un canto ma è soprattutto una testimonianza di vita.
Abbiamo raccolto la testimonianza del sacerdote passionista, predicatore ed
evangelizzatore, a margine del XIII
Convegno zonale di Comunione del Rinnovamento Carismatico Cattolico in
svolgimento dall'11 al 13 gennaio presso l'Hotel Akrabello al Villaggio Mosè
(Agrigento).
Dalla chiamata vocazionale, attraverso una missione popolare dei Passionisti
nel suo paese, alla risposta generosa e spontanea (ormai quasi al traguardo
del 30° anno di consacrazione e del 22° anno di sacerdozio). Nel suo passato
diversi incarichi pastorali; nel suo presente la predicazione in Italia ed
all'estero.
Dalla sua viva voce, il racconto dell'esperienza del "Battesimo nello
Spirito" ed il passaggio fondamentale dell'annuncio: da Gesù "il Signore" a
Gesù "il mio Signore".
(Riprese
di
© Associazione Culturale "Punto
Info").
Carmelo Arnone
13 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
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12/01/2019 |
Chiesa. Padre Emanuele Zippo
al convegno del Rinnovamento Carismatico Cattolico |
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Guarda il video
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È iniziato ieri pomeriggio, presso l'Hotel Akrabello al
Villaggio Mosè (Agrigento) il Convegno zonale
di Comunione del Rinnovamento Carismatico Cattolico (che accoglie i gruppi e
le comunità del RCC del Sud Italia).
Tra i relatori che animeranno la tre giorni - che si concluderà domani
pomeriggio con la preghiera di guarigione e le testimonianze - una presenza
costante è quella di padre Emanuele Zippo, passionista, predicatore ed
evangelizzatore, autore di musica cristiana. Abbiamo raccolto una sua
dichiarazione sul programma di questo Convegno.
(Riprese
di
© Associazione Culturale "Punto
Info").
Redazione
12 gennaio 2019.
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Programma |
11/01/2019 |
Politica. Dal Governo
contributo di 70.000 euro per gli edifici pubblici di Grotte; nota del Circolo "Lega" |
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Circolo
Lega
di Grotte
Elenco Comuni |
Pubblichiamo, di seguito, un intervento del Circolo
"Lega Salvini Premier" di Grotte sul contributo assegnato dal Governo, nella
Legge di Bilancio, per la messa in sicurezza degli edifici pubblici.
***** "Nella recente legge di bilancio approvata dal
Governo, il Ministero dell'Interno dispone che per l'anno 2019 sia assegnato
ai Comuni con meno di 20.000 abitanti un contributo totale di 394.490.000 di
euro da spartire in funzione degli abitanti.
Con
decreto del Ministero dell'Interno (di cui si aggiungono
allegati) di ieri 10 gennaio 2019 è stato assegnato al nostro Comune
(compreso tra 5.001 e 10.000 abitanti) un contributo di 70.000 Euro.
Tale contributo è stato concesso per la realizzazione di messa in sicurezza
di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale da realizzare
entro l'anno 2019.
Una boccata di ossigeno per il nostro Comune, con l'augurio che l'attuale
Amministrazione si adoperi per utilizzare questa somma e realizzare una o
più opere utili alla nostra comunità.
Un vivo apprezzamento, ed un ringraziamento da parte del nostro Circolo di
Grotte, al ministro dell'Interno Matteo Salvini, per l'opera di Governo che
sta portando avanti".
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Direttivo |
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Il Presidente del Circolo
Joel Butera
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11/01/2019 |
Iniziative. Consegna del "Premio
miglior presepe" |
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Vedi le foto |
Lo scorso
martedi 8 gennaio, presso l'Aula
consiliare del Comune di Grotte, si è svolta la cerimonia di consegna dei premi ai
partecipanti ed ai vincitori del concorso "Miglior Presepe 2018-2019",
organizzato dall'associazione culturale "Nino Martoglio" con il patrocinio
del Comune di Grotte.
In palio, una somma in denaro ai presepi classificati al 1°
2° e 3° posto e targhe di partecipazione per tutti i presepi che hanno
concorso. Sono stati ben 11 i "Presepi" realizzati nei quartieri di Grotte;
tutti hanno partecipato al concorso ottenendo una targa.
Hanno conquistato il podio i seguenti presepi:
- 1° classificato, presepe di Via Vico (targa e premio in denaro di
euro 150);
- 2° classificato, presepe di Via Padre Annibale Maria di Francia (targa e
premio in denaro di euro 100);
- 3° classificato, presepe di Via Pertini (targa e premio in denaro di euro
50).
Nell'occasione la Befana ha regalato cioccolatini e
caramelle a tutti i bambini.
Pubblichiamo alcune immagini della cerimonia (32 foto di
© Associazione Culturale "Punto
Info").
Redazione
11 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
Consegna
del "Premio Miglior Presepe" (Foto)
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10/01/2019 |
Agrigento. Premio "Fedeltà"
all'operatore culturale Gianni Costanza |
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Gianni Costanza |
Domenica 6
gennaio 2019, in Via San Girolamo (nel centro storico di Agrigento), in
prossimità di Via Duomo, si è svolta la serata conclusiva delle iniziative
che hanno animato le festività natalizie del 2018, finanziate da Mario Gallo
del "Movimento del Centro Storico", collaborato dalla parrocchia"La Badiola",
dalla figlia Sara, dalla famiglia Di Girolamo e figli, dalla famiglia Priolo
e da tutti i residenti. Nel corso delle diverse serate hanno preso parte
alle varie manifestazioni: l'arcivescovo di Agrigento card. Francesco
Montenegro, il sindaco Lillo Firetto, l'assessore Amato, il consigliere
Vitellaro e numerosissimi visitatori provenienti, oltre che da tutta la
città e dalle frazioni, anche dai paesi limitrofi.
Nella serata conclusiva, condotta da Sara Gallo, sono state consegnate le
targhe ai vincitori del concorso “Presepe Casalingo”.
All’operatore culturale grottese Gianni Costanza è stato conferito
il Premio “Fedeltà” (consegnato dall'on. Sodano, dall'assessore Riolo e
dal consigliere comunale Vitellaro) per la sua partecipazione costante negli
ultimi 15 anni alle iniziative natalizie agrigentine (dapprima con
l’associazione culturale “Suoni di quartiere” e successivamente con
“L'Associazione Culturale Europea Akropolis” finanziata dal Parco
Archeologico di Agrigento, con il coordinamento del dott. Parello).
A conclusione delle premiazioni, Gianni Costanza, ha letto la sua poesia in
dialetto “Vita e Suoni di Quartiere”, ed ha ringraziato il pubblico
presente, l'on. Sodano, l’assessore Riolo, il consigliere comunale Vitellaro
ed il comitato del “Movimento del Centro Storico” per la loro presenza ed il
loro impegno.
Le targhe sono state donate dall'Accademia delle Belle Arti di Agrigento
diretta dal prof. Alfredo Prado, dall'Unità Pastorale San Giuseppe e San
Giacomo, e dal sig. Giovanni Mangione.
Sempre nella serata conclusiva, oltre all'arrivo dei Magi, nella piazzetta
antistante lo storico presepe artistico di Via San Girolamo si è dato il via
all’accensione del falò della Befana.
Redazione
10 gennaio 2019.
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10/01/2019 |
Politica. "Freddo nelle
scuole: non ci vengano a dire che soldi non ce ne sono"; nota dei Consiglieri
M5S |
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Nella nota che pubblichiamo di seguito, le considerazioni del Gruppo
consiliare del Movimento 5 Stelle di Grotte sul riscaldamento in alcune
classi della scuola primaria e secondaria di Grotte.
*****
"Freddo nelle scuole, nessuna
pianificazione, manutenzione preventiva.
Se tutto cambia solo esteriormente, tutto rimane com'è: il grande bluff
della Giunta qualificata e competente.
Sindaco e Giunta distratti, ma c’è il MoVimento 5 Stelle ad occuparsi dei
problemi.
Viste le diverse lamentele pervenuteci sul malfunzionamento dei
riscaldamenti in alcune classi della scuola media e della primaria, abbiamo
chiesto, in data 9 gennaio, tramite una nota ufficiale:
- l’immediato intervento tecnico;
- report formale circa lo stato di tutti gli impianti dotati di caldaia.
Non ci vengano a dire che soldi non ce ne sono!".
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Il Gruppo
Consiliare M5S Grotte
(Mirella Casalicchio, Salvatrice Morreale,
Giada Vizzini, Angelo Costanza)
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10/01/2019 |
Chiesa. "Io Sono": convegno del Rinnovamento Carismatico,
da venerdi 11 a domenica 13 gennaio |
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Informazioni
Programma
John
Bonnici Mallia
Don Lo Bue
Don Giordano |
Il XIII Convegno zonale
di Comunione del Rinnovamento Carismatico Cattolico (che accoglie i gruppi e
le comunità del RCC del Sud Italia), si svolgerà al Villaggio Mosè
(Agrigento), presso l'Hotel Akrabello, dal pomeriggio di venerdi 11 gennaio alla sera di domenica 18
gennaio. "Io Sono ..." è il tema della tre giorni di preghiera e
testimonianze, organizzata dalla Comunità "Gesù è Amore" di Casteltermini
aderente alla Fraternità Carismatica Cattolica "Dio è Amore".
Saranno ospiti del Convegno, come relatori delle catechesi e animatori delle
preghiere:
- il dott. John Bonnici Mallia (vive da anni l'esperienza carismatica,
conferenziere ed autore di diversi libri sul tema);
- mons. Melchiorre Vutera (Vicario Generale e Moderatore
dell'Arcidiocesi di Agrigento);
- padre Emanuele Zippo (Passionista, predicatore ed evangelizzatore,
autore di musica cristiana);
- don Carmelo Lo Bue (arciprete di Sciacca, parroco della Basilica
Madonna del Soccorso);
- don Giuseppe Alotto (parroco dell'Unità Pastorale di
Casteltermini).
Il dott.
John Bonnici Mallia (medico chirurgo) è un leader storico internazionale
del Rinnovamento Carismatico Cattolico, fondatore della Comunità Carismatica
Cattolica “Maranathà” di Malta. Nato a La Valletta (Malta) nel 1944, ha
frequentato il collegio dei Gesuiti e l’università di Malta dove si è
laureato nel 1969. Ha vissuto l’esperienza personale dello Spirito Santo nel
1973, dopo aver letto il libro ‘Pentecostali Cattolici’. Due anni dopo, nel
novembre 1975, ha conosciuto il Rinnovamento Carismatico arrivato a Malta
tramite Brian Smith. Nel 1982 ha formato la Comunità Cattolica Carismatica “Maranathà”.
Dopo aver letto dei libri su Kathryn Kuhlman, incoraggiato da mons. Michael
Buckley e da padre Edward McDonough, ha cominciato ad esercitare il carisma
di guarigione. Con la Comunità Maranathà, il dott. John Bonnici Mallia
organizza dei servizi di guarigione ogni mese; due volte al mese nelle
chiese Cattoliche; occasionalmente all’aperto nella piazza davanti alla
Cattedrale con una partecipazione di quattromila persone. I servizi di
guarigione sono diretti a mettere al centro della vita il Signore Gesù come
Salvatore e Guaritore. Attualmente gira il mondo espletando il ministero di
divulgazione della Parola, accompagnato da varie e documentate liberazioni
interiori e guarigioni sia spirituali che fisiche.
Il Convegno si svolgerà secondo il seguente programma:
Venerdi 11 gennaio
- ore 16.30, accoglienza
- ore 17.00, preghiera di lode
- ore 18.00, insegnamento del dott. John Bonnici Mallia sul tema "Io
Sono colui che Sono" (Es 3,14)
- ore 19.00, Celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe Alotto
- ore 20.00, cena
Sabato 12 gennaio
- ore 09.00, accoglienza
- ore 09.30, preghiera di lode
- ore 10.30, insegnamento del dott. John Bonnici Mallia sul tema "Io
Sono la via, la verità e la vita" (Gv 14,6)
- ore 11.45, preghiera di guarigione interiore guidata da padre Emanuele
Zippo
- ore 13.00, pranzo
- ore 16.00, preghiera di lode
- ore 17.00, insegnamento di don Carmelo Lo Bue sul tema "Io Sono la
luce del mondo" (Gv 8,12)
- ore 18.00, Celebrazione eucaristica presieduta da don franco Giordano (arciprete
di Naro)
- ore 20.00, cena
- ore 21.30, Roveto ardente, animato da padre Emanuele Zippo
Domenica 13 gennaio
- ore 09.30, accoglienza
- ore 10.00, preghiera di lode
- ore 11.00, insegnamento di padre Emanuele Zippo sul tema "Io Sono la
resurrezione e la vita" (Gv 11,25)
- ore 12.00, Celebrazione eucaristica presieduta da mons. Melchiorre Vutera (Vicario
Generale dell'Arcidiocesi di Agrigento)
- ore 13.00, pranzo
- ore 16.30, preghiera di guarigione animata dal dott. John Bonnici Mallia,
a seguire testimonianze
- ore 18.30, saluti e partenze.
Redazione
10 gennaio 2019.
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Mons. Vutera
Padre Zippo
Don Alotto |
10/01/2019 |
Musica. Concerto dell'Epifania
eseguito dalla Corale Polifonica "Jobel" |
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Video 1^ parte
Video 2^ parte |
"Noi siamo
qua perché preghiamo il Signore, e lo vogliamo fare insieme"; questo -
espresso dalle parole di Valentina Morgante - è lo spirito che anima la
Corale liturgico-musicale "Jobel" che, in occasione della Solennità
dell'Epifania, ha voluto proporre un concerto di canti della
tradizione natalizia e di musica sacra moderna.
Presentata da Ignazio Infantino, la 13^ edizione del "Concerto
dell'Epifania" si è tenuta venerdi 4 gennaio 2018 nella chiesa Madonna
del Carmelo in Grotte.
I trenta elementi della corale, diretti da Valentina Morgante, hanno
eseguito 12 brani introdotti da testi di Alessia Tirone, con la
partecipazione delle voci soliste di
Giuseppe
Falzone, Alida Russello, Alessia Tirone e Angelo Infantino,
e con l'accompagnamento di Luca Russello alla batteria ed
Alessandro Licata alle percussioni. Tra i 30 coristi anche don Marcél
Ndzaza Ndzana, collaboratore dell'Unità pastorale di Grotte.
Al termine della manifestazione
è intervenuto il sindaco
Alfonso Provvidenza, seguito da don Gaspare Sutera (parroco
dell'Unità pastorale) che ha portato i saluti di padre Giovanni
Castronovo (promotore dell'iniziativa).
Pubblichiamo le immagini della manifestazione (63 foto e riprese di
© Associazione Culturale "Punto
Info").
Redazione
10 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
Concerto
della Corale "Jobel" (Foto)
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Vedi le foto |
07/01/2019 |
Musica. "Grazie
dell'accoglienza gratificante"; del prof. Domenico Mannella |
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Prof. Mannella |
Il messaggio di ringraziamento
del prof. Domenico Mannella per la calorosa accoglienza ricevuta dal Coro
polifonico "Terzo Millennio" e dai fisarmonicisti dell'associazione
"Francesco Macaluso", che si sono esibiti in un concerto in chiesa Madre lo
scorso 29 dicembre 2018.
*****
"Devo esprimere un
particolare ringraziamento a Grotte.info.
L'interesse e lo spazio giornalistico che ha ricevuto il Concerto a Grotte
del nostro Coro e della Fisorchestra è stato oltre che gradito e lodevole
anche stimolante e invitante a fare ancora di più e sempre meglio.
Grazie per questa accoglienza gratificante con l'augurio di poterla ripetere
tutte le volte che saremo invitati a Grotte. Arrivederci".
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Prof. Domenico Mannella
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06/01/2019 |
Musica. Concerto del Coro
polifonico "Terzo Millennio" |
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Video 1^ parte |
Si è svolto sabato 29
dicembre, nella chiesa Madre di Grotte, il
concerto di canti e musiche natalizie eseguito dal Coro polifonico "Terzo Millennio", diretto dal M°
Domenico Mannella.
Insieme ai cantanti del Coro Polifonico"Terzo Millennio", si sono esibiti i
fisarmonicisti dell'Associazione Musicale "Francesco Macaluso" di Racalmuto,
nella formazione di quintetto.
Pubblichiamo le immagini della manifestazione (ripresa
integrale di
© Associazione Culturale "Punto
Info").
Redazione
6 gennaio 2019.
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Video 2^ parte |
05/01/2019 |
Attualità. Le più suggestive
immagini di Grotte sotto la neve, di Giuseppe Figliola |
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Vedi le foto |
Appassionato di fotografia e pilota di drone, Giuseppe
Figliola unisce spesso le due attività per regalare ai suoi concittadini
delle immagini inusuali, assolutamente inedite e molto particolari del suo
paese.
Nonostante il freddo, nella prima mattinata di oggi non ha resistito alla
tentazione di cogliere Grotte ammantata di bianco. Dal suo drone
professionale, sorvolando il paese, ha scattato le immagini (che
pubblichiamo) che ci riportano un luogo surreale. Non sempre è facile
riconoscere le vie e le piazze che pur attraversiamo ogni giorno; allora ci
vengono in aiuto dei punti di riferimento: le chiese, il plesso di scuola
media, il campo sportivo, Piazza Anna Magnani, il nuovo campo polivalente
coperto, la piccola rotonda di Piazza Renzo Collura (già piazza Fonte).
Riconosciuto un edificio, allora i nostri occhi si dischiudono alla bellezza
ed all'unicità della cittadina che amiamo.
Pubblichiamo le immagini di Grotte vista dall'alto (18 foto per
gentile concessione di
© Giuseppe Figliola).
Carmelo Arnone
5 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
Grotte innevata vista dall'alto (Foto)
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05/01/2019 |
Medicina. Convegno sul metodo
"M.c.E.V.A." del dott. Vincenzo Castelli |
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Vedi le foto
Guarda il video |
"Curare le lesioni muscolari con
l'estratto del veleno delle api"; questo il tema del convegno che si è
svolto venerdi 28 dicembre presso la chiesa Madre di Grotte.
Nel corso dell'incontro, organizzato con il patrocinio del Comune di Grotte,
sono state illustrate le indicazioni
terapeutiche ed i risultati ottenuti dal metodo "M.c.E.V.A.",
utilizzato con successo da anni dal dott. Vincenzo Castelli.
Hanno portato un saluto: il dott. Alfonso Provvidenza (Sindaco di Grotte) e padre Giovanni Castronovo (Parroco Moderatore dell'Unità Pastorale di
Grotte). Tra gli interventi al convegno, particolarmente significativo
quello del dott. Pietro Macedonio (medico, ideatore della "Neuralterapia" e
precursore del metodo "M.c.E.V.A.").
Il dott. Vincenzo Castelli, nel presentare gli elementi scientifici sui
quali si basa il metodo, ha esposto diversi casi clinici esemplificativi
delle applicazioni pratiche della sua terapia. Non sono mancate
testimonianze dirette di atleti che hanno riscontrato evidenti benefici
dall'applicazione del metodo "M.c.E.V.A." (acronimo di Macedonio, Castelli,
Estratto Veleno Api).
Il convegno è stato trasmesso in diretta sul canale Youtube del Comune di
Grotte (vedi
la ripresa integrale a cura di Giuseppe Figliola).
Pubblichiamo alcune immagini del convegno (44 foto e riprese di
© Associazione Culturale "Punto
Info").
Carmelo Arnone
5 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
Convegno sul metodo "M.c.E.V.A." (Foto)
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Dott. Castelli
Manifesto |
05/01/2019 |
Attualità. Grotte sotto la
neve: spargisale in azione |
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Piazza Umberto I
Villetta Cimino |
La neve che è caduta nel corso
della notte ha imbiancato il paese di Grotte. Le suggestive immagini
invernali, che si ripetono ormai con cadenza annuale, si sono presentate
anche in questo inizio di 2019. Il manto candido ha ricoperto case e strade,
per la gioia dei più piccoli. In previsione delle difficoltà alla
circolazione stradale, l'Amministrazione comunale, durante la serata di
ieri, ha provveduto a far intervenire un mezzo spargisale che, dietro le
indicazione del Corpo di Polizia Municipale, ha cosparso di sale
antigelo alcune vie del centro abitato; una misura precauzionale voluta
dall'Amministrazione al fine di circoscrivere gli eventuali disagi per gli
automobilisti ed i pedoni. Sono state ritenute particolarmente a rischio ed
interessate al trattamento le vie: Via Piersanti Mattarella, Largo Pagano,
Via Sturzo, Via Pirandello, Via Basilicata, Via Duca D'Aosta, Via Gramsci,
Via Padre Vinti, Viale Sandro Pertini, Via del Gesù, Via Aldo Moro, Via
Terranova e Via Saragat.
Nelle immagini a lato e sotto: Piazza Umberto I e la Villetta Cimino sotto
la neve, il mezzo spargisale in azione.
Carmelo Arnone
5 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
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Spargisale in azione |
Spargisale in azione |
Spargisale in azione |
Spargisale in azione |
Sale antigelo
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04/01/2019 |
Iniziative. "Premio
miglior presepe" e regali dalla Befana; martedi 8 gennaio in Aula
consiliare |
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Presepe |
Si svolgerà
martedi 8 gennaio, alle ore 18.00 presso l'Aula
consiliare del Comune di Grotte, la cerimonia di consegna dei premi ai
partecipanti ed ai vincitori del concorso "Miglior Presepe 2018-2019",
organizzato dall'associazione culturale "Nino Martoglio" con il patrocinio
del Comune di Grotte.
In palio, una somma in denaro ai presepi classificati al 1°
2° e 3° posto e targhe di partecipazione per tutti i presepi che hanno
concorso.
Nell'occasione sarà presente la Befana, che regalerà cioccolatini e
caramelle a tutti i bambini.
Redazione
4 gennaio 2019.
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04/01/2019 |
Iniziative. Dal presepe di Via Pertini,
il Natale si fa concreta solidarietà |
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Pacco dono
Pacchi dono |
Gli abitanti del quartiere di Via Pertini, a Grotte,
durante il periodo dell'Avvento, si riunivano ogni sera alle ore 20.30
dinanzi al presepe da loro realizzato, per la recita del santo Rosario e per
intonare insieme canti natalizi.
Oltre alla preghiera ed alla condivisione di momenti lieti, gli
organizzatori hanno voluto rivolgere un pensiero alle famiglie che vivono in
stato di disagio economico e sociale (che esistono pure a Grotte),
promuovendo una raccolta viveri da distribuire per contribuire a rallegrare
le festività anche ai fratelli meno abbienti. L'iniziativa ha avuto un
favorevole riscontro da parte degli abitanti del quartiere e dei visitatori.
Il ricavato della raccolta è stato suddiviso equamente in 5 confezioni (vedi
foto a lato) che sono state fatte pervenire ad altrettanti nuclei familiari.
Memori delle parole di san Giacomo apostolo: "Se
un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo
quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e
saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così
anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno
potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza
le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che c'è
un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Ma vuoi sapere,
o insensato, come la fede senza le opere è senza valore?" (Giac
2,15-20).
Un'azione di solidarietà, quella degli abitanti del quartiere di Via
Pertini, la
cui notizia è stata diffusa sia per dimostrare a quanti hanno contribuito
che il loro dono è stato effettivamente consegnato, sia per suscitare in
tanti altri concittadini ulteriori gesti di disinteressata generosità.
Altrove hanno la "Comunità di Sant'Egidio", "Porta Aperta" o la "Missione
Speranza e Carità", noi abbiamo il "Quartiere di Via Pertini": nessun
esibizionismo, solo gesti di concreta bontà.
Carmelo Arnone
4 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
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04/01/2019 |
Riconoscimenti. "Premio ANCRI
2018" alla dott.ssa Graziella Luparello |
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Vedi le foto
Guarda il video |
Giovedì 27 dicembre, presso il Circolo Empedocleo ad Agrigento,
si è svolta la cerimonia di consegna dei Premi "ANCRI 2018". La
manifestazione, coordinata dalla dott.ssa Ivana Sicurelli, è stata
organizzata dalla sezione territoriale di Agrigento dell’Associazione
Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica, presieduta dal cav. Pietro
Sicurelli.
I riconoscimenti - realizzati dall'artista cav. Salvatore Rizza - sono stati conferiti:
- al magistrato Graziella Luparello (per la sua attività e l’impegno
nel contrasto alla mafia);
- al giornalista Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di
Sicilia (per la sua attività
giornalistica e divulgativa antimafia;
- a fratel Biagio Conte (per il suo impegno quotidiano al fianco dei più
deboli); il Premio è stato ritirato da un responsabile della "Missione
Speranza e carità";
- all’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia del Presidio Ospedaliero
di Mussomeli (CL), diretto dal dott. Carlo Dell’Utri.
Premi speciali sono stati consegnati, a sorpresa, ai relatori:
- cav. Salvatore Rizza (Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica ed
artista);
- prof. Francesco Pira (sociologo e docente di Comunicazione dell’Università
di Messina);
- prof. Michele Rondelli (docente di lettere).
Pubblichiamo le immagini della consegna del Premio alla dott.ssa Luparello (23 foto e riprese di
© Associazione Culturale "Punto
Info").
Carmelo Arnone
4 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
Premio "ANCRI 2018" (Foto)
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Dott.ssa Luparello
Pietro Sicurelli
Invito |
03/01/2019 |
Scuola. Presentazione del
libro "Rosie e gli scoiattoli di St. James", di Simonetta Agnello
Hornby |
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Copertina |
Simonetta
Agnello Hornby torna a Grotte per la presentazione del libro per ragazzi
“Rosie e gli scoiattoli di St. James” (edizioni Giunti), scritto a
quattro mani con il figlio George, con le illustrazioni di
Mariolina Camilleri (figlia del più celebre Andrea, creatore del
Commissario Montalbano).
Ambientato nella Londra della Brexit, referendum con il quale nel 2016 si
chiedeva ai britannici se rimanere nell'Unione Europea, oppure no, il libro
racconta di Rosie una ragazzina di nove anni molto speciale, “la meraviglia
della famiglia”, che ama raccontare storie. Figlia di padre italiano e madre
jamaicana, entrambi autisti dei double deckerred bus, i famosi autobus
londinesi, Rosie, passeggera speciale dei bus guidati dai suoi genitori,
osserva il mondo da una prospettiva privilegiata: ben quaranta finestre le
restituiscono un’immagine complessa della realtà che la circonda. È il parco
di St. James a rappresentare al meglio la complessità culturale e sociale
della brexit: qui Rosie scopre un mondo fantastico, popolato da volpi e
ratti originari del luogo, ma anche da scoiattoli, pellicani e pappagalli
verdi, “gli intrusi”, arrivati dall’America e dalla Russia.Tutti gli animali
del parco sono alle prese con una battaglia di sopravvivenza legata alla
difesa del territorio in cui vivono. Rosie, immersa in questa situazione,
dove anche per gli animali vivere in una società multietnica non è facile,
comprende presto che alla fine ciò che conta per gli animali del parco è
riuscire a stare insieme, proprio come dovrebbero fare i cittadini
londinesi. Rosie capisce che l’unico modo di stare al mondo è renderlo uno
spazio dove tutti convivono, liberi e diversi.
La presentazione del libro, il prossimo venerdì 4 gennaio, alle ore
16.00, nell’Aula Magna della Scuola Secondaria al plesso “V. E. Orlando”
(Via Acquanova) dell'Istituto Comprensivo “Angelo Roncalli” di Grotte,
sarà introdotta dall’Ing. Santino Lo Presti, Dirigente scolastico
dell’Istituto, curata da Gaspare Agnello e coordinata dalla
professoressa Accursia Vitello.
Il momento centrale dell’incontro prevede un dibattito tra gli studenti
delle classi terze della scuola secondaria del “Roncalli” con l’autrice del
libro, per riflettere su temi come la diversità, la convivenza tra culture
diverse, la legalità, il rapporto dei giovani con le proprie emozioni.
L’incontro con l’autrice è stato inserito nel progetto di educazione alla
lettura in cui i ragazzi incontrano gli autori dei libri e con loro si
confrontano per cercare di attivare meccanismi di cittadinanza attiva e
atteggiamenti di reale accoglienza e convivenza. All’incontro sono stati
invitati anche i genitori.
Redazione
3 gennaio 2019.
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03/01/2019 |
Musica. Concerto dell'Epifania
eseguito dalla Corale Polifonica "Jobel"; venerdi 4 gennaio |
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Corale Jobel
Manifesto |
Si terrà venerdi 4 gennaio, alle ore 19.00 nella chiesa Madonna del Carmelo in Grotte, la
13^
edizione del Concerto dell'Epifania della Corale Polifonica liturgico-musicale "Jobel". Un appuntamento che si ripete
quasi ininterrotto dal lontano 2003, anno di fondazione ufficiale della
corale, con le uniche eccezioni degli anni 2015 e 2017. Numerosi i giovani ed adulti che si sono
avvicendati nella partecipazione alla formazione musicale, arrivata a
contare sino a 103 elementi, con la costante presenza di tre figure che
hanno guidato e seguito la crescita del gruppo di cantori: la M^ Valentina
Morgante, Direttrice della corale; Ignazio Infantino, Presidente
dell'associazione e coordinatore dell'organizzazione; padre Giovanni
Castronovo, assistente spirituale del gruppo. Altra figura importante che ha
sempre accettato l'invito a presenziare alla manifestazione ed a dare la sua
paterna benedizione ai coristi ed a tutti i fedeli è il Presidente onorario
della Corale, mons. Carmelo Ferraro arcivescovo emerito di Agrigento.
Questa edizione rappresenta una sorpresa assoluta per tutta la comunità:
infatti del Concerto non è stato dato annuncio sino a Capodanno. Come sempre
verranno proposti brani della
tradizione natalizia e di musica sacra moderna.
Carmelo Arnone
3 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
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03/01/2019 |
Politica. "Mastelli gratis,
grazie alla precedente Amministrazione"; di Piero Castronovo |
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Piero Castronovo |
Il commento dell'ex vice sindaco e assessore
all'Ambiente Piero Castronovo in merito alla prossima
distribuzione gratuita di mastelli per la raccolta differenziata di
carta e cartone.
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"Questi
secchi saranno distribuiti gratuitamente ai cittadini grazie alla scelta
della precedente Amministrazione e del sottoscritto a capo dell'Assessorato
all'Ambiente, di partecipare ad un bando Anci-Comieco per il finanziamento
degli stessi.
Lo si deve anche alla professionalità di chi ha saputo predisporre
correttamente gli incartamenti e cioè all'arch. Calì, Dirigente del
settore Ambiente del Comune di Grotte.
Nei paesi vicini il costo per l'acquisto dei secchi viene caricato nella
relativa bolletta del singolo utente.
Scopo della partecipazione a questo bando era di realizzare un ulteriore
risparmio economico per il cittadino.
Il progetto prevede la distribuzione di n° 2.300 mastelli (contenitori in
plastica rigida) da litri 50 per le utenze domestiche e n° 190 contenitori
carrellati da litri 120 per le utenze non domestiche.
È doveroso affermare che il progetto è stato rivisto dal sindaco
Provvidenza poiché assieme al Comune di Castrofilippo, Comune con il quale
era stato concepito il progetto originario, non si sarebbero raggiunti gli
obiettivi utili al finanziamento degli stessi".
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Piero Castronovo
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03/01/2019 |
Racalmuto. Presentazione della
Rivista di Studi Storici Siciliani; venerdi 4 gennaio |
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Manifesto |
AGGIORNAMENTO ALLE ORE 13.00 DEL 04/01/2019: a causa delle avverse
condizioni meteo, la manifestazione è rinviata a data da destinarsi.
Il Movimento Cristiano
lavoratori, sul tema "Conversazione in Sicilia", promuove un Caffè
Letterario per la presentazione della Rivista di Studi Storici Siciliani.
Alla manifestazione, che si terrà venerdi 4 gennaio 2019 alle ore 17.30
presso la Sala Caffè "Ni Popò" (Corso Garibaldi n° 52, a Racalmuto)
interverranno: Gero Difrancesco, Filippo Falcone, Luciano Carrubba, Giovanni
Tesè e Sonia Zaccaria. Gli interventi coordinati moderati da Enzo Sardo e
Salvatore Picone. La manifestazione sarà animata dagli interventi musicali
di Angelo Apa.
Redazione
3 gennaio 2019.
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03/01/2019 |
Editoria. Presentazione del
libro di Alberto Todaro "Ce la so!"; sabato 12 gennaio all'auditorium
San Nicola |
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Invito
Alberto Todaro
In vetrina |
Sarà
presentato sabato 12 gennaio 2019, alle ore
18.00 presso l'auditorium San Nicola in Grotte, il libro "Ce
la so!" (sottotitolo "Viaggetto semiserio nella parlata agrigentina e
altre cose giurgintane") di Alberto Todaro; edizioni Montelusa.
A chi non conosce l'autore, basta leggerne poche righe per apprezzarne
immediatamente la coinvolgente, sapiente ed arguta ironia; la capacità di
condensare - sempre nel massimo rispetto per ogni persona - situazioni,
idee, concetti, e di proporli con pregevole ilarità associata ad una
assoluta eleganza. Ogni sua frase, apparentemente gettata lì con noncuranza,
pur celando una profonda conoscenza della storia, dell'attualità e
dell'animo umano, genera il sorriso e rivela l'aspetto più lieve di ogni
situazione o accadimento.
La presentazione del libro ("primo, e probabilmente ultimo" dice
- sempre sul filo della battuta - Alberto), moderata da Giovanni Volpe,
sarà a cura di Venerando Bellomo e Alessandro Accurso Tagano.
Sarà presente l'autore, perché ovviamente "ciattòcca".
Porterà un saluto il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza.
Il libro è, come rivela il sottotitolo, un viaggio nella lingua e nella
cultura agrigentina a partire da alcuni ricordi dall'autore e dell'analisi
dei costumi più diffusi della città; ricordi che lo vedono bambino e ragazzo
tra le vie di Agrigento. I timidi sorrisi o le larghe risate che l'autore
susciterà con il testo, si trasformeranno in domande che, attraverso la
comprensione delle radici di alcuni schemi atavici della cultura
agrigentina, potranno dare le chiavi per una corretta lettura ed
interpretazione della vita e delle abitudini degli abitanti della "più bella
città dei mortali".
Carmelo Arnone
3 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
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02/01/2019 |
Comune. Raccolta
differenziata: da venerdi 4 gennaio in distribuzione i mastelli per
carta e cartone |
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Mastello |
Da venerdi 4 a martedi 22 gennaio sono in distribuzione gratuita - presso
l'ex isola ecologica di Via Ingrao - i mastelli da 50 litri, in plastica
rigida, per la raccolta differenziata di carta e cartone. Gli utenti
possono ritirarli direttamente dal lunedi al venerdi dalle 09.00 alle 13.00.
Per le utenze non domestiche sono disponibili - con le stesse modalità - i
contenitori carrellati da 120 litri. Gli utenti impossibilitati possono
richiedere la consegna a domicilio contattando
l’Ufficio
Ambiente al numero 0922.947521. Di seguito il comunicato ufficiale
dell'Amministrazione. *****
COMUNE DI GROTTE
(Libero Consorzio Comunale di Agrigento)
COMUNICATO
Il Comune di
Grotte ha partecipato al bando Anci - Comieco per l’erogazione di contributi
per l’acquisto di attrezzature destinate allo sviluppo della raccolta
differenziata di carta e cartone. Il progetto, predisposto dall’ufficio
tecnico comunale (ufficio di ARO Grotte-Castrofilippo) è stato esitato
favorevolmente dal Comieco che ha concesso un contributo di € 20.215 più
IVA.
Il progetto prevede la distribuzione di n° 2.300 mastelli (contenitori in
plastica rigida) da litri 50 per le utenze domestiche e n° 190 contenitori
carrellati da litri 120 per le utenze non domestiche.
Ciò rappresenta un importante passo in avanti per il miglioramento della
raccolta differenziata dei rifiuti a Grotte.
“L’obiettivo è quello di aumentare la percentuale di raccolta della carta e
del cartone. La corretta separazione dei rifiuti assicura il buon
funzionamento dell’intero sistema di raccolta e recupero dei materiali per
garantire la salvaguardia e la tutela dell’Ambiente in cui viviamo, e nel
contempo una riduzione dei costi di conferimento in discarica. Si confida
nell’impegno da parte di tutti gli utenti”.
Si informa la cittadinanza che sarà possibile ritirare gratuitamente i
mastelli presso il deposito comunale sito in Via Ingrao, dal lunedi al
venerdi dalle ore 09.00 alle 13.00 a partire da giorno 4 gennaio 2019 e sino
al giorno 22 gennaio 2019.
Per ulteriori informazioni, o per concordare eventuale consegna a domicilio
per gli utenti impossibilitati al ritiro diretto, è possibile contattare
l’Ufficio Ambiente al seguente numero: 0922.947521.
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Il Dirigente Incaricato P.O. 4
U.T.C. - Area LL.PP.
Arch. Pietro Calì
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Il Sindaco
Dott.
Alfonso Provvidenza
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01/01/2019 |
Dialoghi. "Riflessioni
di fine anno"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
In occasione dello scambio degli auguri di fine anno, il prof. Vezio ci ha
intrattenuti iniziando a trattare il complesso tema del "Tempo". Ha iniziato
illustrandoci la complessa profondità del pensiero di sant'Agostino.
Giuseppe Castronovo
"Riflessioni di fine anno"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Franco: Amici, ancora una volta siamo alla fine di un anno solare; e come
sempre per ognuno di noi è tempo di riflessione e di bilanci. Ed è proprio
nei momenti di passaggio da un anno all’altro che risulta spontaneo
chiedersi che cosa sia il tempo. Cos’è dunque il tempo?
Giacomo: Prof. Vezio, risponde Lei?
Vezio: Filosofi e scienziati hanno cercato di dare una qualche risposta a
questo che è senz’altro uno degli interrogativi irrisolti dell’umanità. Per
dirvi della complessità dell’argomento vi invito a riflettere sulle parole
che sant’Agostino riserva a questo tema:
- “Che cosa è dunque il tempo?
Se nessuno me lo domanda, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo domanda non
lo so.
Tuttavia con sicurezza affermo di sapere che, se nulla passasse, non ci
sarebbe il passato, se nulla avvenisse, non ci sarebbe il futuro; se nulla
fosse non ci sarebbe il presente.
Ora questi due tempi, il passato e il futuro, come esistono se il passato
già non è più e il futuro non ancora è?
Se poi il presente fosse sempre presente e non trascorresse nel passato, non
sarebbe più tempo, ma eternità.
Se, pertanto, il presente in tanto è tempo, in quanto trascorre nel passato,
come possiamo dire che è se la causa del suo essere è il cessare di essere…?”.
Tanto leggiamo al capo XIV del libro XI de “Le Confessioni”.
Amici, al momento non so dirvi altro. Avremo, lo speriamo, un anno di tempo
per riflettere e approfondire.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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01/01/2019 |
Politica. Messaggio di fine
anno del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella |
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On. Mattarella |
Pubblichiamo il testo del messaggio di fine anno
del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, pronunciato ieri sera a
reti unificate.
Palazzo del Quirinale, 31/12/2018
"Care concittadine e cari concittadini,
siamo nel tempo dei social, in cui molti vivono connessi in rete e
comunicano di continuo ciò che pensano e anche quel che fanno nella vita
quotidiana.
Tempi e abitudini cambiano ma questo appuntamento - nato decenni fa con il
primo Presidente, Luigi Einaudi - non è un rito formale. Mi assegna il
compito di rivolgere, a tutti voi, gli auguri per il nuovo anno: è un
appuntamento tradizionale, sempre attuale e, per me, graditissimo.
Permette di formulare, certo non un bilancio, ma qualche considerazione
sull’anno trascorso. Mi consente di trasmettere quel che ho sentito e
ricevuto in molte occasioni nel corso dell’anno da parte di tanti nostri
concittadini, quasi dando in questo modo loro voce. E di farlo da qui, dal
Quirinale, casa di tutti gli italiani.
Quel che ho ascoltato esprime, soprattutto, l’esigenza di sentirsi e di
riconoscersi come una comunità di vita. La vicinanza e l’affetto che avverto
sovente, li interpreto come il bisogno di unità, raffigurata da chi
rappresenta la Repubblica che è il nostro comune destino.
Proprio su questo vorrei riflettere brevemente, insieme, nel momento in cui
entriamo in un nuovo anno.
Sentirsi “comunità” significa condividere valori, prospettive, diritti e
doveri.
Significa “pensarsi” dentro un futuro comune, da costruire insieme.
Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno
grande, protagonista del futuro del nostro Paese.
Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere
consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, come è giusto,
per le proprie idee, rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che
creano ostilità e timore.
So bene che alcuni diranno: questa è retorica dei buoni sentimenti, che la
realtà è purtroppo un’altra; che vi sono tanti problemi e che bisogna
pensare soprattutto alla sicurezza.
Certo, la sicurezza è condizione di un’esistenza serena.
Ma la sicurezza parte da qui: da un ambiente in cui tutti si sentano
rispettati e rispettino le regole del vivere comune.
La domanda di sicurezza è particolarmente forte in alcune aree del Paese,
dove la prepotenza delle mafie si fa sentire più pesantemente. E in molte
periferie urbane dove il degrado favorisce il diffondersi della criminalità.
Non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata e si ha
talvolta l’impressione di istituzioni inadeguate, con cittadini che si
sentono soli e indifesi.
La vera sicurezza si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i
valori positivi della convivenza.
Sicurezza è anche lavoro, istruzione, più equa distribuzione delle
opportunità per i giovani, attenzione per gli anziani, serenità per i
pensionati dopo una vita di lavoro: tutto questo si realizza più facilmente
superando i conflitti e sostenendosi l’un l’altro.
Qualche settimana fa a Torino alcuni bambini mi hanno consegnato la
cittadinanza onoraria di un luogo immaginario, da loro definito Felicizia,
per indicare l’amicizia come strada per la felicità.
Un sogno, forse una favola. Ma dobbiamo guardarci dal confinare i sogni e le
speranze alla sola stagione dell’infanzia. Come se questi valori non
fossero importanti nel mondo degli adulti.
In altre parole, non dobbiamo aver timore di manifestare buoni sentimenti
che rendono migliore la nostra società.
Sono i valori coltivati da chi svolge seriamente, giorno per giorno, il
proprio dovere; quelli di chi si impegna volontariamente per aiutare gli
altri in difficoltà.
Il nostro è un Paese ricco di solidarietà. Spesso la società civile è
arrivata, con più efficacia e con più calore umano, in luoghi remoti non
raggiunti dalle pubbliche istituzioni.
Ricordo gli incontri con chi, negli ospedali o nelle periferie e in tanti
luoghi di solitudine e di sofferenza dona conforto e serenità.
I tanti volontari intervenuti nelle catastrofi naturali a fianco dei Corpi
dello Stato.
È l’“Italia che ricuce” e che dà fiducia.
Così come fanno le realtà del Terzo Settore, del No profit che rappresentano
una rete preziosa di solidarietà.
Si tratta di realtà che hanno ben chiara la pari dignità di ogni persona e
che meritano maggiore sostegno da parte delle istituzioni, anche perché,
sovente, suppliscono a lacune o a ritardi dello Stato negli interventi in
aiuto dei più deboli, degli emarginati, di anziani soli, di famiglie in
difficoltà, di senzatetto.
Anche per questo vanno evitate “tasse sulla bontà”.
È l’immagine dell’Italia positiva, che deve prevalere.
Il modello di vita dell’Italia non può essere - e non sarà mai - quello
degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti travestiti da
tifosi.
Alimentano focolai di odio settario, di discriminazione, di teppismo.
Fenomeni che i pubblici poteri e le società di calcio hanno il dovere di
contrastare e debellare.
Lo sport è un’altra cosa.
Esortare a una convivenza più serena non significa chiudere gli occhi
davanti alle difficoltà che il nostro Paese ha di fronte.
Sappiamo di avere risorse importanti; e vi sono numerosi motivi che ci
inducono ad affrontare con fiducia l’anno che verrà. Per essere all’altezza
del compito dobbiamo andare incontro ai problemi con parole di verità, senza
nasconderci carenze, condizionamenti, errori, approssimazioni.
Molte sono le questioni che dobbiamo risolvere. La mancanza di lavoro che si
mantiene a livelli intollerabili. L’alto debito pubblico che penalizza lo
Stato e i cittadini e pone una pesante ipoteca sul futuro dei giovani. La
capacità competitiva del nostro sistema produttivo che si è ridotta, pur con
risultati significativi di imprese e di settori avanzati. Le carenze e il
deterioramento di infrastrutture. Le ferite del nostro territorio.
Dobbiamo aver fiducia in un cammino positivo. Ma non ci sono ricette
miracolistiche.
Soltanto il lavoro tenace, coerente, lungimirante produce risultati
concreti. Un lavoro approfondito, che richiede competenza e che costa fatica
e impegno.
Traguardi consistenti sono stati raggiunti nel tempo. Frutto del lavoro e
dell’ingegno di intere generazioni che ci hanno preceduto.
Abbiamo ad esempio da poco ricordato i quarant’anni del Servizio sanitario
nazionale.
È stato - ed è - un grande motore di giustizia, un vanto del sistema
Italia. Che ha consentito di aumentare le aspettative di vita degli
italiani, ai più alti livelli mondiali. Non mancano difetti e disparità da
colmare. Ma si tratta di un patrimonio da preservare e da potenziare.
L’universalità e la effettiva realizzazione dei diritti di cittadinanza sono
state grandi conquiste della Repubblica: il nostro Stato sociale, basato sui
pilastri costituzionali della tutela della salute, della previdenza,
dell’assistenza, della scuola rappresenta un modello positivo. Da tutelare.
Ieri sera ho promulgato la legge di bilancio nei termini utili a evitare
l’esercizio provvisorio, pur se approvata in via definitiva dal Parlamento
soltanto da poche ore.
Avere scongiurato l’apertura di una procedura di infrazione da parte
dell’Unione Europea per il mancato rispetto di norme liberamente
sottoscritte è un elemento che rafforza la fiducia e conferisce stabilità.
La grande compressione dell’esame parlamentare e la mancanza di un opportuno
confronto con i corpi sociali richiedono adesso un’attenta verifica dei
contenuti del provvedimento.
Mi auguro - vivamente - che il Parlamento, il Governo, i gruppi politici
trovino il modo di discutere costruttivamente su quanto avvenuto; e
assicurino per il futuro condizioni adeguate di esame e di confronto.
La dimensione europea è quella in cui l’Italia ha scelto di investire e di
giocare il proprio futuro; e al suo interno dobbiamo essere voce autorevole.
Vorrei rinnovare un pensiero di grande solidarietà ai familiari di Antonio
Megalizzi, vittima di un vile attentato terroristico insieme ad altri
cittadini europei.
Come molti giovani si impegnava per un’Europa con meno confini e più
giustizia. Comprendeva che le difficoltà possono essere superate rilanciando
il progetto dell’Europa dei diritti, dei cittadini e dei popoli, della
convivenza, della lotta all’odio, della pace.
Quest’anno saremo chiamati a rinnovare il Parlamento europeo, la istituzione
che rappresenta nell’Unione i popoli europei, a quarant’anni dalla sua prima
elezione diretta. È uno dei più grandi esercizi democratici al mondo: più di
400 milioni di cittadini europei si recheranno alle urne.
Mi auguro che la campagna elettorale si svolga con serenità e sia
l’occasione di un serio confronto sul futuro dell’Europa.
Sono rimasto colpito da un episodio di cronaca recente, riferito dai media.
Una signora di novant’anni, sentendosi sola nella notte di Natale, ha
telefonato ai Carabinieri. Ho bisogno soltanto di compagnia, ha detto ai
militari. E loro sono andati a trovarla a casa portandole un po’ di
serenità.
Alla signora Anna, e alle tante persone che si sentono in solitudine voglio
rivolgere un saluto affettuoso.
Vorrei sottolineare quanto sia significativo che si sia rivolta ai
Carabinieri. La loro divisa, come quella di tutte le Forze dell’ordine e
quella dei Vigili del fuoco, è il simbolo di istituzioni al servizio della
comunità. Si tratta di un patrimonio da salvaguardare perché appartiene a
tutti i cittadini.
Insieme a loro rivolgo un augurio alle donne e agli uomini delle Forze
armate, impegnate per garantire la nostra sicurezza e la pace in patria e
all’estero. Svolgono un impegno che rende onore all’Italia.
La loro funzione non può essere snaturata, destinandoli a compiti non
compatibili con la loro elevata specializzazione.
In questa sera di festa desidero esprimere la mia vicinanza a quanti hanno
sofferto e tuttora soffrono - malgrado il tempo trascorso - le conseguenze
dolorose dei terremoti dell’Italia centrale, alle famiglie sfollate di
Genova e della zona dell’Etna. Nell’augurare loro un anno sereno, ribadisco
che la Repubblica assume la ricostruzione come un impegno inderogabile di
solidarietà.
Auguri a tutti gli italiani, in patria o all’estero.
Auguro buon anno ai cinque milioni di immigrati che vivono, lavorano, vanno
a scuola, praticano sport, nel nostro Paese.
Rivolgo un augurio, caloroso, a Papa Francesco; e lo ringrazio, ancora una
volta, per il suo magistero volto costantemente a promuovere la pace, la
coesione sociale, il dialogo, l’impegno per il bene comune.
Vorrei concludere da dove ho iniziato: dal nostro riconoscerci comunità.
Ho conosciuto in questi anni tante persone impegnate in attività di grande
valore sociale; e molti luoghi straordinari dove il rapporto con gli altri
non è avvertito come un limite, ma come quello che dà senso alla vita.
Ne cito uno fra i tanti ricordando e salutando i ragazzi e gli adulti del
Centro di cura per l’autismo, di Verona, che ho di recente visitato.
Mi hanno regalato quadri e disegni da loro realizzati. Sono tutti molto
belli: esprimono creatività e capacità di comunicare e partecipare. Ne ho
voluto collocare uno questa sera accanto a me. Li ringrazio nuovamente e
rivolgo a tutti loro l’augurio più affettuoso.
A tutti voi auguri di buon anno". |
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Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella |
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