Ieri, venerdì 25
novembre, al termine del percorso triennale di studi universitari, il dott.
Calogero Butera ha conseguito la Laurea in Economia aziendale e
Management presso l'Università degli Studi "Luigi Bocconi" di Milano.
(Calogero Butera con i familiari)
Dinanzi alla Commissione di laurea Calogero
Butera ha discusso la tesi dal titolo: "La blockchain nella supply chain:
contesto, controllo e sostenibilità", alla presenza del Relatore, il
prof. Angelo Ditillo (Direttore del corso di laurea triennale in "Economia e
Management" e Professore di "Finance, Accounting e Control" presso la "SDA -
Bocconi School of Management").
Al dott. Calogero Butera, che ha già superato brillantemente gli esami di
ammissione al corso di laurea magistrale presso lo stesso Ateneo, i più
calorosi auguri di una brillante carriera.
"Caro Calogero, siamo fieri e orgogliosi di te.
I tuoi sacrifici sono stati compensati con la tua e la nostra soddisfazione.
Saremo sempre a tuo fianco e continueremo a sostenerti con tutto il nostro
amore".
Da tutta la famiglia.
Dal particolare all'universale, come
l'inquadratura di una videocamera che man mano si espande. In questa poesia
di Linda Di Stefano, l'interrogativo soggettivo scaturisce dal sentimento
della separazione dai propri affetti, prosegue sull'osservazione di un'anima
straziata, continua sui flutti di un'ineluttabile destino, si conclude
all'ombra dei cipressi. Non più soggettivo, divenuto universale, il quesito
mette a nudo le coscienze obnubilate dal benessere, mentre un dolore
solitario si consuma all'orizzonte.
Carmelo Arnone
“CHE NE SO IO”
Che ne so io
da un comodo divano
della fatica di chi lascia il mondo suo
per inverare i sogni
in terre a lui lontane?
Che ne so io
dell'immenso dolore,
del supplizio di una madre
che vede forse per sempre
partire il figlio suo?
Che ne so io
di un violento cammino,
di membra doloranti,
ferite e umiliazioni
e le tortuose vie per arrivare
all'agognato e luccicante mare?
Che ne so io
da un comodo divano
di quanta sete e fame
sognando di toccare
un'accogliente luogo dove sostare?
E poi ho visto una croce
per terra al cimitero
accompagnata da un pietoso pensiero:
''qui giace una giovane vita,
non supera i vent'anni,
ignoto è il nome suo''.
Che ne so io
dello strazio nel momento in cui
sprofondava nel buio,
sentiva il suo dolore,
svaniva il sogno suo?
E di sua madre che attende la sua voce
o torni vestito di scintillante seta
o vagheggiati allori?
Adesso sì,
il viaggio si è concluso,
sarà coperto sempre dalla promessa terra
dove sarà nessuno.
Che ne sappiamo noi
che abbiamo la pretesa
di sapere e raccontare
da lussuosi divani?
Lontano c'è una madre che
intanto attende invano...
Poesia. "Ni la cunfusioni truvavu la me casa", di
Giovanni Ciraolo
Nella solitudine
La pandemia ci ha costretti a rinchiuderci
nelle case; i pensieri si sono accavallati in cerca di un'attività, di un
nuovo equilibrio con il proprio "io" e con gli altri. Sono emerse situazioni
di latenti stress psicologici, precari stati di salute mentale e fisica. La
capacità di adattamento, tipica dell'uomo, è stata determinante per superare
i periodi più bui: isolarsi dagli altri per incontrare, finalmente, sé
stessi.
Carmelo Arnone
“NI LA CUNFUSIONI TRUVAVU LA ME CASA”
(Mi staiu
pirdiennu ni li pinzera)
Tanti li
pinzera
ca s'ammiscanu cu l'antri,
s'impiduglianu tra iddri.
Certi secunni mi pierdu,
nun sacciu mancu chi facci puortu.
È di l'amuri ca mi veni lu confuortu.
Si cuntu chiddru ca mi passa pi la testa,
criu ca nuddru mi cridi, a parti lu Signuruzzu.
A li voti m'addumannu si sugnu pazzu
e nicchia di ucca amara mi la fazzu.
Mancu m'aggiuvigliu e haiu pinzera
ca m'accumpagnanu pi la jurnata sana.
Nun fazzu antru di darmi saziu,
mantiniennu l'arma in paci.
Poesia. "Attendiamo trepidanti l'alba", di Michelangelo
Palermo
Notte
“ATTENDIAMO TREPIDANTI L'ALBA”
Attendiamo
trepidanti l’alba,
per illuminare quello
che la sera nasconde.
Attendiamo
il primo bacio
come il vero sguardo su di noi:
e scopriamo il desiderio
a cui non serve la parola.
Ma ci si spegne
ancor prima di morire
se lo perdiamo.
"Oggi è arrivata una splendida creatura
e per Alfonso e Florinda inizia una nuova avventura
piena di pannolini e di poppate
speriamo non vi faccia fare troppe nottate.
Piccola Eva Giambra benvenuta tra noi
cerca di fare la brava più che puoi.
I tuoi genitori ti hanno tanto desiderata
e finalmente sei arrivata
sarai una bimba molto fortunata.
Ti auguriamo una vita piena di felicità
salute, spensieratezza e tanta serenità.
Sei stata proprio brava a nascere per il compleanno del tuo papà
un regalo più grande non avrà
per Alfonso sarà un compleanno da ricordare
e dall’anno prossimo avrà ottima compagnia per festeggiare".
Infiniti auguri ad Alfonso e Florinda. Che la vita sorrida sempre a voi e
alla vostra fantastica bimba.
Dai vostri meravigliosi cugini
Denise, Giovanni, Stefania ed Elvira