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Dicembre 2022

MESSAGGI DAI LETTORI

 

25/12/2022

Poesia. "Buon Natali", di Aristotele Cuffaro

 

Buon Natale
Buon Natale


BUON NATALI

Buon Natali
a cu chianci ni l'agnuni,
a cu è scurdatu e a diuni.

Buon Natali
a lu 'nuccenti mascariatu
senza l'acqua cunnannatu.

Buon Natali
a stu vecchiu camurriusu
abbannunatu e 'nchiusu.

Buon Natali
a na mani ca saluta
e cu l'antra può ti sputa.

Buon Natali
a tia ca leggi abbuffatu,
a lu callu e schiffaratu.

Buon Natali
bedda genti arraccamata
tutta d'oru 'mpumatata.

Buon Natali
dicu a tutti e m'ha scusari
siddu potti disturbari.


                   
Aristotele Cuffaro
                                 © Riproduzione riservata.
 

 

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25/12/2022

Poesia. "Ma come si fa?", di Giorgio Infantino

 

Giorgio Infantino
Giorgio Infantino


“MA COME SI FA?”


Ma come si fa
a entrare in guerra
con qualcuno che hai amato
e con il quale hai creato vita,
che tu sia donna o uomo?

Ma come si fa
a scalzare qualcuno
più bravo di te,
per togliergli il lavoro
solo perché vuoi il suo posto?

Ma come si fa
a non ricercare,
a non voler vedere le cose
come realmente stanno,
e accettare la menzogna?

Ma come si fa
a essere indifferenti
davanti a giovani
che bevono, si ubriacano
e non hanno di che credere?

Ma come si fa
a non far sapere
che la carne ‘deliziosa’ che si mangia
manipola i geni
ed è il cibo della morte?

Ma come si fa
a non essere ancora persuasi
che tutto ciò che si trasgredisce,
non tenendo conto di nulla,
diventa punizione a sé stessi?

Ma come si fa
a non sentirsi colpevoli
di non cercare di svegliare
chi ci sta intorno
per mostrare loro la realtà?

Possiamo invece.
Possiamo agire al meglio.
Possiamo, se vogliamo, far capire
ciò che crea benessere
all’uomo, che non sa.


                   
Giorgio Infantino (da Wolfsburg - Germania)
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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22/12/2022

Poesia. "Dov'è il Natale?", di Linda Di Stefano

 

Linda Di Stefano
Linda Di Stefano

Pupazzo di neve
Pupazzo di neve

Facciamo finta che sia Natale, col presepe, il bambinello, l'asino, il bue, l'albero e le sue lucine intermittenti, e le canzoncine tutte sorrisi e bontà. Il calendario ci dice che la ricorrenza si appressa, come in effetti scorgiamo in giro. Eppure, alla caduta del sottile velo d'indifferenza, la realtà si mostra cruda e feroce. Caos, superbia, arroganza, disordine, guerre; questi gli spettri che s'aggirano indisturbati per il mondo. Li chiama per nome Linda Di Stefano, nella sua poesia, col coraggio di chi affronta il nemico a viso aperto, ma anche con la semplicità negli occhi di un bambino. Eppure lo spettro più terribile è quello senza nome: il rifiuto del debole, la chiusura al povero, la blindatura del cuore. No, non disturbiamo la festa, lasciamo pure la coltre dinanzi agli occhi, continuiamo a fare finta che sia Natale.
Carmelo Arnone

“DOV'È IL NATALE?”


Non voglio il caos qui,
non vi è più spazio
per un pastorello,
il presepe o un alberello.

Al piano alto nell’oscurità
e la nebbia
si erge la superbia
abbracciata a chi comanda
e nell’attigua stanza
su un ingemmato talamo
si adagia l’arroganza

e poi ovunque disordine
forgiato dalle guerre
e ancor peggio in concomitanza
si aggirano uomini
coronati
da sorda indifferenza.

Non vi è più un angolo
vuoto
e la Cometa in cielo
attesa
non trova esiguo spazio
per elargire Luce.

Non vi è un giaciglio per
il Bimbo nato
dove poggiare il capo.
Non può portare Pace
nelle affollate gabbie
dove Gli resta negato,
come allora,
anche un umile alloggio.


                   
Linda Di Stefano
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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13/12/2022

Poesia. "Dicembre", di Giovanni Salvaggio

 

Giovanni Salvaggio
Giovanni Salvaggio


Dicembre
Dicembre


DICEMBRE

Un tappeto di foglie m'accoglie in campagna,
i rami mostrano il nido nella cima,
il sole con i raggi senza l'ombra l'attraversa.

Dicembre porta freddo neve e pioggia,
la terra sazia le radici e la coltura,
chi sfama tutto il mondo è la Natura.

Natale non è festa solo in chiesa,
per gli alberi adornati dentro casa,
la tavola imbandita per la pancia.

Il nuovo anno bussa ad ogni porta,
chissà cosa il domani ci riserva,
chi fa progetti e figli partorisce.

Son le stagioni che ci fanno anziani,
le nostre forme cambiano col tempo,
è la saggezza che ci fa maturi.

Il tempo passa e la beltà cancella,
come il nostro piede l'impronta lascia,
che ci distingue per l'intera Vita.


                   
Giovanni Salvaggio
                                 © Riproduzione riservata.
 

 

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12/12/2022

Poesia. "Stidda stidduzza", di Aristotele Cuffaro

 

Cometa di Natale
Cometa di Natale


STIDDA STIDDUZZA

Stidda stidduzza
guida la mammuzza
portala a riparu
cu lu cufularu
dunaci cunortu
senza fari tortu
a lu bambineddu
angiuliddu beddu.

Cercaci la grutta
trovala cca sutta
vacci e tuppulìa
prima va talìa
nun t'accuntari
vidi comu pari
resta comu faru
bambineddu caru.

Canta la nuvena
nun aviri pena
grida  la vinuta
senza stari muta
gioia e cuntittizza
tocca la carizza
nasci bambineddu
angiuliddu beddu.


                   
Aristotele Cuffaro
                                 © Riproduzione riservata.
 

 

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07/12/2022

Poesia. "La rivoluzione", di Michelangelo Palermo

 

La rivoluzione
Sorrisi

Quella di Michelangelo Palermo è una rivoluzione "rivoluzionaria": dirompente ma senza violenza, senza morti, sangue, vittime innocenti.
È la rivoluzione dei cuori, dei sorrisi, dei pianti di gioia, della natura, dell'universo. La rivoluzione che tutte le persone di buona volontà auspicano.
Carmelo Arnone


“LA RIVOLUZIONE”


Quando avverrà la rivoluzione
il tempo scorrerà col fiume
si udirà fragoroso al salto nella cascata.

Sarà la corsa delle onde al litorale
il vento raccolto dal veliero.

Quando arriverà la rivoluzione
sarà come il sorriso dei bambini
nello svago sciolto degli anni.

Sarà anche la libertà dalla voce minacciosa,
quando avverrà la rivoluzione,
e romperà gli ormeggi dallo strozzo.

Con la rivoluzione, sarà anche il pianto.

E le immagini dei sogni, non le tortuose parole,
a foggiare l’arco su cui ad una ad una
sedotte poseranno le stelle del cielo
.

                   
Michelangelo Palermo
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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01/12/2022

Poesia. "Noi", di Salvatore Ciccotto

 

Salvatore Ciccotto
Salvatore Ciccotto


Infinito
Infinito


“NOI”


Fragili creature alla luce
su di un lembo di esistenza.
Noi schegge di Infinito
transitiamo nei giorni.
Poi, come fiori sbocciati
e poi appassiti precipitiamo
nel buio, mentre il ciclo
del mondo continua inesorabile.


                   
Salvatore Ciccotto
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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