Linda Di Stefano
Finestra aperta |
Come il battito del cuore. Quello di un
bimbo al cui petto s'accosta la mamma. Tenero e costante.
Così il ritmo, fluido e suadente, delle immagini che si fanno versi, esorta
alla speranza.
Suoni uguali, o simili, si susseguono sussurrando simboli, stimolando sensi,
superando scogli, suggerendo sensazioni.
Non è una richiesta, né un invito: quella espressa dall'Autrice è una
necessità insita nel profondo dell'animo umano. Al futuro, al dialogo, al
prossimo, a sé stessi, non si possono, non si devono "chiudere le ante";
quelle imposte devono rimanere spalancate per aprirsi al mondo, per non
perdersi un solo istante d'eternità, per ammirare - con Leopardi - l'oltre,
per accogliere nell'oggi la luce.
Lo sentiamo, continuo, ripetuto, durevole, quel battito, quel ritmo: le
ante, fluttuanti, danzanti, pesanti... scende, ridente, accecante...
viaggiare, volare, osservare...
Nelle nostre mani, nei nostri cuori - di noi che leggiamo, o meglio
"ascoltiamo" - sta la scelta: negarci la possibilità oppure - con san Paolo
- rimanere saldi "nella speranza contro ogni speranza" (Rm 4,18).
Carmelo Arnone
“NON CHIUDETE LE ANTE”
Non chiudete le ante,
voglio ammirare quel
lembo di cielo
con nubi fluttuanti,
veli leggeri danzanti
o blocchi più grigi pesanti
di pioggia imminente.
Non chiudete le ante,
voglio vedere l'acqua che
scende
e quel bordo di cielo tornare
ridente,
vedere l'azzurro accecante
e il rosso magenta
al tramonto.
Voglio ancora con gli occhi
viaggiare,
osservare i colombi in coppia
volare.
Non smetterò di guardare
quell'angolo in cielo
e osservare lassù
candidi angeli in forme
cangianti.
Non lasciatemi al buio,
non chiudete le ante.
Linda Di Stefano
© Riproduzione riservata.
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