Poesia. "Se il mare potesse parlare", di
Salvatore Ciccotto
Salvatore Ciccotto
Mare
“SE IL MARE POTESSE PARLARE”
Se il mare potesse parlare
racconterebbe di ciò che vede e che sente:
come dei colori,
dei pesci multiforme che guizzano
illuminati dai riflessi del sole,
o delle correnti
che agitano le sue acque
e creano vortici
e giochi di risucchio.
Racconterebbe dei gabbiani,
dei loro voli.
E di fanciulle, uomini, ragazzi
che cercano ristoro nelle estati assolate.
Ma poi il mare,
quasi borbottando
racconterebbe dei suoi fondali,
della plastica, dei rifiuti,
dello scempio senza fine.
Racconterebbe di un luccichio,
di barche, di bare,
di occhi sbarrati, di urla,
nella notte nera.
"Inquinato dall'odio,
e dal veleno dell'uomo non vivo!
Non vivo più!" sbraitò il mare
fra raffiche di tramontana.
L'alba poi appare,
ma le onde non si placarono
scaricando la loro rabbia
in un muggito
di burrasca e strazio.
È primavera,
il cielo è più azzurro,
più tiepido il sole,
e mentre mi affaccio alla veranda,
mi arriva un odore
di rose e di viole
che mi rallegra il cuore.
Un garrire di rondini
attorno,
uno sbatter di panni
alle finestre,
e, nel balcone di fronte,
una fanciulla dal viso
colore di rosa
che guarda lontano, all'orizzonte.
Per la via
le voci di tanti bambini
che giocano, gridano
e, in mezzo alla foga del dire,
si lasciano sfuggire,
anche loro,
una dolce parolaccia.
Poesia. "L'urlo inascoltato", di Michelangelo
Palermo
Naufragio
“L'URLO INASCOLTATO”
Dosi di male piante
Ai bambini, alle donne e agli uomini non soccorsi in mare
di cui non ricorderemo neppure i nomi. Nulla,
nulla può lenire lo strazio
le afflizioni per il sopruso subito
per l'onda che travolge il naufrago
per le parole estranee del cinico.
Niente può far perdonare la vita sottratta
all'inerme torturato o lasciato annegare
dal reazionario imbruttito per i suoi perversi anfratti
e che impunito soffoca il respiro
e la cadenza del tenero cuore
accordati al suono dell'esistenza.
Cos'è.... la vita
se non ti dà emozioni
Cos'è.... l'aurora
se non sprigiona luce
Cos'è.... il tramonto
se manca il sole
Cos'è.,.. l'aria
se ti chiude il cuore
Cos'è.... un fiore
se non infonde odore
Cos'è... una Donna
che non dà l'amore.
Non è
"umanità"; è piuttosto "sentimentalismo" verso indistinte figure lontane - i
bambini poveri in Africa, il Terzo Mondo, le vittime della guerra in
Ucraina, i terremotati turchi o siriani -.
Quando queste figure lontane indistinte si fanno vicine, ben distinte,
quando si manifestano come persone in carne e ossa, le trattiamo con
sufficienza, le respingiamo.
Un singolo piccolo naufrago è un "tenero virgulto" da accudire, una famiglia
di migranti è un problema di ordine pubblico ("loro prendono 40 euro al
giorno senza fare niente", "loro hanno l'ultimo modello di cellulare";
"carico residuale", "aiutiamoli a casa loro", "prima gli italiani").
Lo sguardo di tenerezza che offre Linda Di Stefano è un invito a recuperare
quella briciola di umanità che ancora ci rimane.
Carmelo Arnone
“PICCOLO EMIGRANTE”
Sul suolo di nessuno
ti abbandoni,
sbatti le ali
per l'ultimo richiamo
da quell'isola deserta
dove non approdano più navi,
non vi sono più porti.
Crolli stremato sulla sabbia
e su una roccia
poggi il tuo capo.
Con lo sguardo fissi l'orizzonte
per un saluto finale
che il vento pietoso
porterà con sé nel suo peregrinare
verso terre sconosciute
e lontane.