In questa poesia ho
voluto descrivere la sensazione che ho provato nel sedermi su uno scoglio e
ammirare la bellezza estiva.
“TRA MARI E SULI”
Tra mari e suli,
tra suli e mari
sbatti la scumazza.
E lu scuogliu arricriatu
ciarmuliannu aspetta
la carma di la notti
ca l’estati duna.
Poesia. "No all'omologazione", di
Salvatore Ciccotto
Salvatore Ciccotto
Eremita
“NO ALL'OMOLOGAZIONE”
Brucio le mie vesti
al sacro fuoco della sovversione.
Difformi i miei passi
si allontanano da un'omologazione a tutti i costi
che ci rende sempre più poveri.
Ricerco il silenzio, la quiete
lontano dai clamori.
Tutto il resto non mi riguarda.
Come un eremita
sono alla ricerca di me stesso
e di un Infinito che pulsa
proprio dentro di me.
Credo che tutti abbiano
avuto forti delusioni con amici che consideravano fratelli. Ho voluto
esprimerlo in questa poesia.
“NTERRA CADÌ”
‘Nterra cadì,
la pigli, l'avvicini.
Cu na mani la strinci,
cu l’antra la susi.
Arrivi a sudari,
a faticari, a soffriri.
Fa forza, arrisacchi,
cafuddi, un trovi paci,
la vista annorbi.
Strazzatu lu cori.
Scurri e lassi...
lassi sciddicari
chidda ca cridivatu
amicizia di frati.
Poesia.
"L'altra rivoluzione", di
Michelangelo Palermo
Alberi potati
Come marionette
nelle mani del falegname, costruite in serie, o come polli allevati in
batteria; così molte persone conducono la propria esistenza nell'irreale
percezione di un'apparente libertà, nell'illusione di una falsa
autodeterminazione.
Perché occorrerebbe leggere, studiare, informarsi, esercitare lo spirito
critico, la capacità di mettere in discussione dogmi e consuetudini, il
coraggio di fare una scelta (essere "eretici",
dal greco hairetikós "che sceglie").
Troppa fatica; è più semplice lasciarsi trascinare dalla corrente,
inebetirsi dinanzi agli schermi (della tv, dello smartphone, del tablet),
ingollare supinamente - quale preziosa verità - qualsiasi sciocchezza
propinata dall'influencer (social, politico, filosofico, religioso) di
turno. Perché mai prendersi la briga di conoscere "il mito della caverna" di
Platone, immergersi nella lettura de "Il mondo nuovo" di Huxley, lasciarsi
avvincere da "Fahrenheit 451" di Bradbury o da "Il signore delle mosche" di
Golding? Non sia mai che qualche dubbio s'insinui nelle fragili menti aduse
all'atavica inerzia.
"Stay hungry, stay foolish" (siate affamati, siate folli) è l’invito
di Stewart Brand sull’ultimo numero di "Whole Earth Catalog ", citato da
Steve Jobs in un celebre discorso. Fame e follia sono alla base delle
rivoluzioni. Oggi più che mai s'impone l'urgenza di una rivoluzione delle
coscienze, "l'altra rivoluzione", che prenda origine dalla fame di
conoscenza, da una sana, pacifica, entusiasmante follia. Una rivoluzione che
renda concreto l'anelito alla libertà.
"E se una radio è libera - cantava Finardi -, ma libera veramente,
mi piace anche di più perché libera la mente".
Carmelo Arnone
“L’ALTRA RIVOLUZIONE”
La
rivoluzione la senti
o non la senti per niente.
Se in quei primi teneri anni
viene depredato il pensiero
e alterato l’essere…
che rimane?
Se non tronchi uniformi e cavi
senza foglie e chioma sopra
né terra e acqua alle radici.
In ogni caso la piena potatura,
come dei rami all’albero,
dei tenui entusiasmi.