Chiesa. Veglia
pasquale in chiesa Madre: saluto del sindaco Alfonso
Provvidenza
Alfonso Provvidenza
Pubblichiamo
di seguito l'intervento di saluto del Sindaco di Grotte, dott. Alfonso
Provvidenza, pronunciato ieri
sera - sabato 30 marzo 2024 - in chiesa Madre nel corso della Veglia pasquale.
*****
"Autorità
religiose, civili e militari,
carissimi concittadini,
buona Pasqua!
La Settimana Santa è la festa più importante per noi grottesi. Una settimana
vissuta con grande intensità emotiva, di profondo coinvolgimento personale,
di amore per le tradizioni e di speranza per il nostro futuro.
Pasqua significa etimologicamente "passaggio". La data è mobile perché
dipende dal plenilunio di primavera mentre l’origine è legata al mondo
ebraico, in particolare alla festa di Pesach, durante la quale si celebrava
il passaggio di Israele, attraverso il mar Rosso, dalla schiavitù d’Egitto
alla libertà.
Quest’anno, personalmente, ho vissuto la Pasqua come il momento di
definitiva liberazione dalla pandemia che ormai ci sembra un lontano
ricordo, ma che tanto ha cambiato noi e la società in cui viviamo.
Un momento di grande riflessione che ha fatto maturare una consapevolezza
ancora maggiore in merito alla necessità di promuovere valori etici e morali
fondamentali che richiedono la giusta attenzione nei confronti delle fasce
più deboli della popolazione e un adeguato approccio sistemico sui valori
dell’inclusione.
Il bisogno socio-economico, il disagio mentale e le problematiche giovanili
richiedono un maggiore impegno delle istituzioni, della scuola e delle
famiglie; per questo auspico un’azione sempre più sinergica e realmente
efficace finalizzata alla comprensione ed alla riduzione di taluni fenomeni
che penalizzano le nostre comunità.
In particolare, invito ancora una volta ad una maggiore partecipazione dei
cittadini alla vita politica e sociale del nostro paese.
Grotte ha bisogno di nuova linfa vitale; Grotte ha bisogno di
associazionismo, di volontariato e di giovani capaci di dedicarsi alla
politica ed all’azione amministrativa. Grotte ha bisogno di uomini e donne
in grado di costruire il futuro politico-amministrativo della nostra
comunità. È necessario che ha anche chi, per motivi di lavoro e soprattutto
di studio, si trova in questo momento lontano dal nostro paese, deve trovare
il tempo e la voglia di amare la nostra città e di prepararsi ad assumerne
la guida.
Papa Francesco in una recente catechesi ha avuto modo di soffermarsi sulla
pazienza. Alle sofferenze che subisce, Gesù risponde con la virtù della
pazienza che, pur non contemplata tra quelle tradizionali, è così
importante.
Dice Papa Francesco che “Essa riguarda la sopportazione di ciò che si
patisce: non a caso pazienza ha la stessa radice di passione … Si potrebbe
allora dire che non c’è migliore testimonianza dell’amore di Gesù che
incontrare un cristiano paziente. Ma pensiamo anche a quante mamme e papà,
lavoratori, medici e infermieri, ammalati che ogni giorno, nel
nascondimento, abbelliscono il mondo con una santa pazienza! Come afferma la
Scrittura, «è meglio la pazienza che la forza di un eroe»”.
Ecco, carissimi giovani di Grotte, non dovete essere eroi ma dovete avere la
voglia e, soprattutto, la pazienza di occuparvi della cosa pubblica per
costruire un futuro migliore. E questo l’invito che rivolgo a tutti i
giovani che stasera mi ascoltano: avete il diritto e il dovere di occuparvi
con onestà e fervido impegno della cosa pubblica!
Desidero adesso ringraziare tutti coloro che si sono impegnati in questa
meravigliosa e appassionante settimana:
- don Salvatore Zammito e tutta la Chiesa per quanto fatto e per la costante
vicinanza alla nostra comunità;
- le Forze dell’Ordine e, in particolare, il maresciallo maggiore Alfonso
Contrafatto e tutti i carabinieri della locale stazione per l’encomiabile ed
efficace presenza nel nostro paese;
- l’instancabile isp. capo Salvatore Liotta responsabile della Polizia
Municipale;
- il responsabile dell’ufficio Cultura dott. Guglielmo Dinicolò;
- tutti i dipendenti dell’ufficio tecnico (Giovanni Miceli, Giuseppe Miceli,
Diego Falco Abramo, Gaspare Salvaggio, Giuseppe Figliola, Jimmy Pillitteri,
Giovanni La Mendola, Salvatore Agnello).
Un grazie al presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi, ai
Consiglieri, alla Giunta comunale che mi sopporta e mi accompagna in questa
meravigliosa avventura e, in particolare per questa specifica occasione, al
vicesindaco Giuseppe Mancuso per l’organizzazione dei servizi esterni ed
all’assessore alla Cultura Annamaria Todaro per la programmazione e la
realizzazione di questa indimenticabile e fantastica settimana.
Un sentito ringraziamento a coloro che hanno messo a disposizione le risorse
finanziarie. Innanzitutto, voi cittadini, parte della spesa proviene,
infatti, da fondi comunali che sono, ricordiamolo, risorse dei contribuenti;
quindi, alcuni sponsor privati che a breve avremo modo di ringraziare
pubblicamente e, inoltre, l’assessore regionale ai Beni Culturali e
all’Identità siciliana Francesco Scarpinato e il deputato on. Calogero
Pisano per il considerevole ed indispensabile supporto economico fornito al
nostro Comune.
Ma i ringraziamenti più meritati sono per coloro che la “festa” la fanno
concretamente; le bande musicali, i lamentatori, i portatori dell’urna, ma
soprattutto gli straordinari ragazzi dell’Associazione Gruppo dei Giudei “A.
Infantino”; la festa è dei grottesi e dei nostri meravigliosi “Giudei” che
fanno risplendere e rivivere la nostra tradizione più bella e che la
tramandano grazie anche alla splendida iniziativa della “Pasqua dei
piccoli”. A loro va il nostro applauso più grande.
È arrivato il momento di concludere.
Grazie a tutti i grottesi per l’affetto che continuate ad esprimerci e che
ci dà la forza e l’entusiasmo di lavorare per il nostro paese.
Buona Pasqua a tutti!".
Amarcord.
Correva l'anno 1975; "Pasqua a Grotte: pregi e difetti di una
tradizione", di Caterina Lo Presti
Calvario nel 1975
(Foto di Stefano Arnone)
Sono trascorsi 49 anni
dalla Settimana Santa a Grotte nel 1975. A quel tempo gli avvenimenti
principali erano riportati dal periodico di vita cittadina "Il Pungolo",
fondato l'anno precedente da don Giovanni Castronovo e diretto da
Egidio Terrana, che aveva la sede della direzione, redazione e
amministrazione nei locali dell'ufficio parrocchiale della chiesa Madonna
del Carmelo in Piazza Umberto I. Nel numero di marzo 1975 (anno 2 n. 2), a
pagina 2 veniva pubblicato un articolo a firma di Caterina Lo Presti
sulle rappresentazioni pasquali a Grotte, dal titolo "Pregi e difetti di
una tradizione".
A distanza di quasi mezzo secolo possiamo rileggere, nell'attualità, le
considerazioni e gli stimoli di quelle parole.
*****
Con la rievocazione dell'ingresso di Gesù in
Gerusalemme, avvenuta nel giorno delle palme, sono iniziate a Grotte le
rappresentazioni della settimana santa.
Queste recite, processioni, rappresentazioni, previste nella settimana
santa, sono molto attese perché fanno rivivere ogni anno una tradizione che
rimane viva in tutti i grottesi; assistendovi però non si può fare a meno di
chiedersi che valore abbiano effettivamente queste manifestazioni pasquali.
La processione, le recite, la rappresentazione della cena del Signore e così
via sono delle manifestazioni esterne dell'amore e della fede verso Cristo,
un far rivivere la sua passione, la sua resurrezione: è la comunità di
fedeli che si unisce per esprimere la religiosità che dovrebbe essere sempre
viva in quella particolare occasione e renderne tutti partecipi.
Contemporaneamente la nostra festa di Pasqua vorrebbe essere anche una forma
di folklore, un mandare avanti una tradizione popolare che dura da tanti
anni a cui tutti sono affezionati.
Dovrebbe quindi nascere dall'unione di diversi elementi: la devozione, il
raccoglimento, la partecipazione popolare, l'organizzazione sia nell'aspetto
più propriamente religioso che in quello folklorístico, nelle riprese di
questi temi tradizionali.
È strano però come sia difficile trovarne anche soltanto uno di questi
elementi.
Le processioni del giovedì e specialmente del venerdì santo, che dovrebbero
essere le più belle e toccanti, durano moltissimo: il venerdì per giungere
dal Calvario al centro si impiegano delle ore, con il risultato poco
edificante che tutti si stancano e abbandonano l'urna e l'Addolorata alla
mercé di poche persone e alcuni «giudei» chi si pavoneggiano nelle loro
piume e nei loro vestiti, discutendo e apostrofandosi tranquillamente; i
cosiddetti lamentatori arrivano al limite delle loro forze e finiscono
quindi col lamentarsi sul serio; la processione poi arriva soltanto dopo la
mezzanotte nelle altre zone del paese, quando già anche gli accompagnatori
più fedeli si sono stancati. La partecipazione popolare qui è stimolata più
che altro con la richiesta di offerte, richieste rese esplicite da numerose
cassette poste nelle chiese e al calvario, dove tutti si recano a far visite
e si fa veramente fatica a vedere l'impegno organizzativo.
La rappresentazione delle cadute, la via Crucis cioè, forse è quella che più
risente della poca serietà organizzativa: è troppo lasciata
all'esibizionismo dei «giudei».
Perché non fare queste manifestazioni in modo più serio, disciplinato,
sentito?
Tutte le parti recitate andrebbero raccolte e curate maggiormente dagli
organizzatori per evitare che assumano quel tono enfatico e poco espressivo
che fa perdere molto a tutta la rappresentazione e così anche per i
caratteristici lamenti che si tramandano a voce e sono forse una delle cose
più suggestive durante le processioni.
Una maggiore serietà anche dal lato artistico spingerebbe tutti a un
maggiore ordine e un maggiore rispetto per queste manifestazioni che
potrebbero essere una vera espressione di religiosità e tradizione popolare
motivo di incontro tra vecchie e nuove generazioni nella riscoperta di
questi temi.
Bisognerebbe quindi attivare l'organizzazione e dare una impronta più seria
e un tono più sentito e queste manifestazioni che, malgrado tutto, sono
molto seguite dai grottesi: se si continua così si rischia però di farle
degenerare sempre di più nell'esteriorismo, di farle abbandonare da molti,
perché qualcosa che non esprime né uno schietto sentimento religioso, né un
impegno di voler continuare questa tradizione dandole un vero colore
folkloristico.
Ricorrenze.
"La malinconica triste dolcezza che è la nostra esistenza"; di Enzo
Napoli
Enzo Napoli
Cercavo di raccontare,
ieri sera ad un carissimo amico, cosa significasse per noi, nati in questo
sperduto angolo di Sicilia, la sera del Venerdì Santo.
Non è semplice descrivere, con parole, il groviglio di sentimento ed
emozioni che comincia a radicarsi da bambini, ascoltando quelle marce
funebri e riempiendoci l'anima col dondolio struggente dell'urna del Cristo
morto.
È più della fede, più della tradizione. È un pezzo ed una parte del senso di
ciò che siamo o che cerchiamo di darci.
È l'abitare, volenti o nolenti, un organismo vivo prima di noi e che vivrà
anche dopo, del quale siamo cellule.
La sera di ogni Venerdì Santo, una volta l'anno, siamo lì, a specchiarci in
quel simulacro ed ascoltarci in quel lamento, in quella malinconica, triste
dolcezza che è la nostra esistenza.
Ora legale. In vigore da
domenica 31 marzo; lancette degli orologi in avanti di un'ora
Torna l’ora legale.
Il cambio dell’ora cadrà la notte di Pasqua, ovvero a cavallo tra sabato
30 e domenica 31 marzo. Scatterà alle 2 di notte quando dovremo spostare
le lancette dell’orologio un’ora avanti (diventeranno le 3).
Questo significa che dormiremo un’ora in meno, ma potremo goderci giornate
più lunghe.
L’ora legale nel 2024 resterà in vigore dal 31 marzo al 27 ottobre, quando
si ritornerà all’ora solare. In quella data dovremo ricordarci di spostare
le lancette indietro di un’ora.
In Italia l’ora legale fu introdotta per la prima volta durante la Prima
Guerra Mondiale, nel 1916, per questioni legate al conflitto.
Dopo molti tira e molla, in Italia è diventata definitiva nel 1966.
Tra i motivi principali dietro la scelta di adottare un simile cambiamento
nella misurazione del tempo c’è, molto semplicemente,
il risparmio energetico.
Già da tempo è in corso una discussione sull’ora legale, tra chi
vorrebbe abolire il cambio d’ora e chi, invece, ritiene importante
mantenerlo in un’ottica di risparmio energetico. La diatriba è tra i Paesi
UE mediterranei, come l’Italia, dove l’ora legale allunga effettivamente le
giornate e il Paesi del Nord, dove le giornate sono più estese, e perciò
tale effetto non produce alcun beneficio. Anzi qualcuno afferma che serva
solo a ridurre le ore di sonno.
Attualità.
"La guerra è un suicidio della ragione"; di Raniero La Valle
Raniero La Valle
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare.
*****
Giunge la Pasqua, guerra e terrorismo l’accolgono.
Siamo in pieno dolore per l’azione terroristica così devastante a Mosca,
come lo siamo stati e lo siamo per il terrorismo scatenato il 7 ottobre
e quello che è ora in corso a Gaza, nonostante la risoluzione unanime
del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per un immediato “cessate il fuoco”,
respinto da Israele.
L’attentato di Mosca è particolarmente eloquente, perché è rivelativo di
tutto il corso storico, e perciò dovrebbe spingerci a una presa di
posizione definitiva contro la guerra.
Il Tagikistan non c’entra niente, anche se gli attentatori sono tagiki.
Il Tagikistan è una Repubblica indipendente, di cultura arabo-persiana,
che una volta faceva parte dell’Unione Sovietica, ora fa parte dell’ONU
e non ha alcuna ragione di conflitto con la Russia.
Quanto all’ISIS, da tempo scomparsa dalle cronache, la sua
rivendicazione è dubbia, non fornisce alcuna motivazione dell’attentato,
che resta perciò misterioso.
I terroristi hanno detto di averlo fatto per denaro: 5000 euro, metà
ricevuti prima dell’attentato, metà da riscuotere dopo.
Chi li ha mandati? Si tratta di mercenari, una piccola compagnia di
ventura come ce n’erano tante in passato.
C’è una differenza però tra le vecchie compagnie di ventura e queste
nuove. È la tecnologia.
La tecnologia permette a dei mercenari privati o a dei kamikaze detti
terroristi di fare stragi e distruzioni come potrebbero fare solo gli
Stati.
I 19 attentatori dell’11 settembre a New York avevano solo alcuni
temperini, ma con quelli hanno potuto usare i grandi aerei della
American Airlines e United Airlines, e dunque la tecnologia più
avanzata, per abbattere le due Torri Gemelle, come avrebbe potuto fare
una bomba o un’atomica.
Un folle negli Stati Uniti può andare in un negozio, comprare un fucile
di ultima generazione e fare strage in una scuola.
Gli attentatori di Hamas hanno usato alianti a motore.
Questo vuol dire che non c’è più alcuna differenza tra guerra e
terrorismo: la guerra si fa con armi pubbliche, il terrorismo con armi
private, ma il terrore è lo stesso, il nemico è lo stesso. Lo stesso
nemico combattuto con la guerra è combattuto con il terrorismo: tanto è
vero che per tutto il Novecento il prevenire la guerra si è chiamato
“deterrenza”, cioè fronteggiare il terrore con il terrore.
Il terrorismo è la faccia nascosta della luna, che è la guerra.
Il terrorismo nasce dalla guerra, dalla istituzione del nemico, non è la
guerra che nasce dal terrorismo.
La guerra è riservata agli Stati, il terrorismo lo fanno i Servizi
Segreti.
Gli Stati fanno guerre senza ragione, il terrorismo obbedisce alla
ragion di Stato, crimine l’uno, crimine l’altro.
Ogni guerra oggi è un genocidio, il terrorismo può diventarlo.
Se tutto ciò è vero, vuol dire che la guerra non è più quella di prima,
considerata nei secoli “padre e re di tutte le cose”, e perfino
considerata giusta dalla vecchia teologia della Chiesa; essa non è più
solo “fuori della ragione”, ma è un suicidio della ragione, spalanca
abissi imprevedibili.
Perciò se ancora si vuol mantenere la “differenza umana”, la guerra va
proscritta, “ripudiata”, totalmente e per sempre.
A tutti gli amici o lettori occasionali auguro buona Pasqua di
Resurrezione.
Televisione.
Francesco
Agnello su Tv2000, nel programma "L'ora solare" di Paola Saluzzi
Guarda il video
Francesco Agnello è stato ospite di Paola Saluzzi nel programma "L'ora
solare", su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre), nella puntata
andata in onda mercoledì 27 marzo 2024
(guarda
il video).
Con la sua passione per il modellismo ferroviario, che l'ha portato a
realizzare plastici di rara bellezza, tra i quali anche la riproduzione in
miniatura la stazione di Grotte, Francesco Agnello ha parlato dei suoi treni
e del suo plastico che oggi occupa una superficie complessiva di circa 3,20
per 1,80 metri.
La sua rete ferroviaria è costituita da un binario unico e si sviluppa su
due piani: dal basso i treni salgono vero l’alto tramite una rampa
elicoidale. Una passione, quella di Francesco, nata da bambino e coltivata
col tempo, acquistando trenini elettrici. Diverse le stazioni riprodotte, ma
la più dettagliata è senza dubbio quella di Grotte.
"L’Ora Solare" è il salotto di Paola Saluzzi, dove il sole non manca mai. Ci
sono racconti, storie, esperienze che rivelano la presenza di un raggio di
luce anche nei momenti più difficili della vita. Ci sono personaggi famosi e
persone comuni, narratori di storie intense che parlano di amore, di
famiglia, di lavoro, di amicizia, di solidarietà.
Tra un incontro e un altro, il programma offre ogni giorno i racconti dei
suoi giovani filmaker: per scoprire l’Italia della creatività, dei mestieri,
delle passioni tramandate di generazione in generazione.
Le immagini sono di Tv2000
(guarda
il video).
Pasqua 2024.
"Voci e suoni della Settimana Santa"; concerto in chiesa Madre a Grotte
Guarda il video
Domenica 24 marzo 2024, a Grotte, alle ore 19.00 all'interno della chiesa
Madre, si è tenuto il concerto di musica sacra "Voci e suoni della
Settimana Santa"(guarda il video).
Un appuntamento musicale di grande prestigio, tra i pochi in Sicilia,
celebrato nella Domenica delle Palme e dedicato in particolare al
tema del "sacro" nella musica classica e lirica, nelle sue diverse
declinazioni.
Letture Sponsali.
"Il nostro desiderio più grande è essere amati"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
La Domenica delle Palme ci introduce al tempo propizio della Settimana
Santa, periodo liturgico che ci conduce, passo dopo passo, al mistero della
Pasqua di Cristo.
È un tempo di particolare intensità, che possiamo provare a vivere con
maggiore consapevolezza, soffermandoci a pensare e a meditare sui singoli
momenti della Passione e della Resurrezione del Signore.
Possiamo riuscire a riscoprire questa bellezza, pur tra le mille attività
quotidiane che ci portano spesso lontano dal nostro centro e dalla
dimensione spirituale.
L'amore di Dio per ciascuno di noi è un dono da riscoprire ogni giorno, da
interiorizzare, è una bellezza da contemplare, una verità alla quale provare
a credere.
Il nostro desiderio più grande è essere amati. Tuttavia, credere che Dio ci
ami infinitamente, fino a donarsi nel figlio e a dare la vita per noi, ci
risulta sempre difficile, si scontra con la nostra incredulità e con il
nostro senso di insicurezza dinnanzi alla vita.
Credere che Dio ci ami così come siamo, tra le pieghe buie del nostro io,
proprio nei solchi delle nostre ferite e nella trama della nostra storia
personale, è sempre un mistero da riscoprire.
Contemplare questo amore divino che dà la vita è, per la coppia e per la
famiglia intera, la linfa vitale che nutre l'amore umano e lo illumina, il
senso profondo dell'essere uniti nell'amore e nella libertà.
Chiara e Fabio
Ricorrenze.
I "lamenti" del Venerdì Santo del 1992 a Grotte, con il gruppo storico
dei lamentatori
Guarda il video
A 32
anni di distanza dal 1992 ricordiamo, attraverso alcune significative
immagini di repertorio, la processione dell'Urna nella notte del Venerdì
Santo a Grotte(guarda il video). Ad accompagnare il simulacro, dal Calvario alla chiesa Madre, dopo
aver percorso la "via dei santi" cittadina, il gruppo dei lamentatori.
Enorme la partecipazione popolare, tra fede, devozione e condivisione delle
tradizioni pasquali.
Scorrendo le immagini appaiono i volti - e si odono le inconfondibili voci -
di alcuni tra i più volenterosi e appassionati lamentatori di quei tempi.
Molti di essi non sono più tra noi, eppure li sentiamo ancora presenti per
l'affetto che a loro ci lega ma anche per quel bagaglio di antiche
conoscenze che hanno saputo trasmettere alle successive generazioni di
lamentatori.
Il clima è sempre quello tipico delle feste di paese, con le bande musicali,
il parroco, i chierichetti, il sindaco, e soprattutto una grande
partecipazione corale.
Il video, che mostra la data del 18 aprile 1992 - giorno di sabato -
è stato girato subito dopo la mezzanotte del Venerdì Santo, con le
vie centrali del paese ricolme di persone.
Nel fare memoria grata di chi non c'è più, rivediamo con trasporto quelle
immagini di un tempo, continuando a tenere vive le tradizioni che ci
identificano e fanno di noi una comunità viva; insieme a quanti ne hanno
preso il testimone: in particolare il "Gruppo dei Giudei - Andrea
Infantino" e il Gruppo dei Lamentatori "Gioacchino Ciraolo". Pubblichiamo le immagini
-
guarda il video
- rese
disponibili dal gruppo Facebook "Gruppo Portatori Urna" di Francesco
Agnello.
Politica.
"Una sceneggiata in cui sono protagonisti guitti ed istrioni"; di Enzo
Napoli
Enzo Napoli
Le faccine, le smorfie,
il teatrino della Meloni in Parlamento, che impazzano sui social, hanno un
impatto mediatico devastante.
Più di cento dibattiti e titoli di giornale, manifestano una distanza
abissale con l'aplomb istituzionale che ci si aspetta da un Presidente del
Consiglio o da un esponente di Governo in generale.
Non c'è da sorprendersi più di tanto: per lungo tempo ha cercato di darsi un
profilo da leader, ma come dice un antico proverbio "un asino può anche
fingersi cavallo, ma prima o poi raglia".
È la punta di un iceberg, la manifestazione plastica del declino della
politica e delle istituzioni, la riduzione di tutto ad una sceneggiata di
cui sono protagonisti guitti ed istrioni.
Sono gli effetti perduranti del berlusconismo, il clownismo assurto a
strumento di comunicazione con le masse da cui, purtroppo, non ci si salva
neanche a sinistra. Non solo perché uno dei principali partiti di
opposizione è stato fondato da un buffone professionista, ma anche perché
gli altri protagonisti del centrosinistra non brillano certo per forza ed
autorevolezza, anzi.
La Schlein sembra recitare un copione imparato a memoria dai toni
drammatici, ma senz'anima e senza sostanza. Renzi e Calenda sono due
tromboni litigiosi ed arroganti ed il resto della compagnia una combriccola
di fastidiosi autoflaggellanti.
Da tempo è raro ascoltare qualcuno che abbia il piglio dello statista, la
profondità ed il carisma del leader vero, capace di parlare alla gente, col
cuore, il linguaggio della verità; e qualcuno che potrebbe farlo è detestato
ed osteggiato in ogni modo dell'establishement mediocre di tutti i partiti,
a destra ed a sinistra.
Pasqua 2024. Personaggi ed
interpreti (adulti e ragazzi) delle rappresentazioni della Settimana Santa
a Grotte
Manifesto
Con la Domenica delle Palme,
il prossimo 24 marzo, prendono il via gli appuntamenti che vedono impegnati i
giovani dell’Associazione Gruppo dei Giudei “Andrea Infantino”, per le
rappresentazioni
della Settimana Santa a Grotte: “L'Ingresso di Gesù a Gerusalemme”, “L'Addio
tra Gesù e Maria”, “L’Ultima Cena”, “L’Arresto di Gesù”, il “Rinnegamento di
Pietro” e la “Morte di Giuda” (al termine, nel giorno del Giovedì Santo, la processione dell'urna con il simulacro del Cristo
in deliquio, senza la corona di spine, dalla chiesa madre al Calvario), “Processo e
condanna di Cristo”, “Li Caduti”
(tradizionale reinterpretazione della via crucis) “Li Rieciti” (nella sera
del Venerdì santo, al Calvario, a cui farà seguito la
processione dell'urna con il simulacro del Cristo morto, dal Calvario alla
chiesa Madre), "La
Risuscita" (in chiesa Madre, durante la Veglia di Pasqua), “L'Incontro tra
Maria e il Risorto”.
Questi i nomi dei personaggi e degli interpreti delle “Recite”:
Manifesto
Gesù
- Calogero Fantauzzo
Pietro - Domenico Morreale
Giovanni - Rosario Bonsignore
Giacomo - Armando Cimino
Giuda - Antonio Neglia
Centurione - Antonio Alongi
Stelle - Flavio Sanfilippo
Rubinit - Filippo Costanza
Putifar - Baldassare Terrana
Nizec - Giovanni Boscarino
Caifas - Francesco Valenza
Malco - Giuseppe Di Salvo
Rabam - Angelo Bellomo
Misandro - Daniel Carlisi
Longino - Fabio Vizzini
Pilato -
Antonio Vella
Quintilio - Gaspare Alaimo
Giuseppe - Raimondo Cacciatore
Nicodemo - Marco Bellomo
Maria - Noelia Cimino
Maddalena - Gloria Mancuso
Veronica - Alessia Infantino
Simon Lebbroso - Domenico Romito
Celidio - Giuseppe Palumbo
Barabba - Gaetano Zaffuto
Cireneo - Andrea Salvo
Nitor - Michele Culmo
Darel - Antonio Agnello
Abra - Chiara Zambito
Soldato romano - Salvatore Terrana
Soldato
romano - Antonio Russello
Soldato romano - Flavio Neglia
Soldato romano - Michele Cirino
Pia donna - Elena Zambito
Pia donna - Sharon Macaluso
Popolana - Emma Infantino
Popolana - Carla Vizzini
Popolana - Greta Lombardo
Popolana - Giulia Bonsignore
Popolana - Sara Infantino
Popolano - Giovanni Napoli
Popolano - Calogero Formoso
Popolano - Vincenzo Infantino
Popolano - Luca Fucà
Popolano - Filippo Vitello
Popolano - Michele Culmo
La sera
del Mercoledì Santo i ragazzi dell’Associazione Gruppo dei Giudei “Andrea Infantino”
metteranno in scena “L’Ultima Cena” e “Li Rieciti”, seguendo lo stesso
testo e con la teatralità propria degli interpreti adulti.
Questi i nomi dei personaggi e degli interpreti delle “Recite” dei
ragazzi:
Nizec -
Cristian Puma
Caifas - Gabriel Boscarino
Malco - Giuseppe Palumbo
Rabam - Angelo Lo Presti
Misandro - Michele Cirino
Longino - Alessio Ciraolo
Giuseppe -
Filippo
Vitello
Nicodemo - Mattia Vitello
Giovinetto -
Leonardo
Lazzaro
Maria -
Carla Vizzini
Maddalena -
Giulia
Bonsignore
Veronica -
Greta
Lombardo
Angelo della Fede -
Viola
Salvaggio
Angelo del Pentimento -
Daniela
Morgante
Angelo della Speranza -
Karol
Zicari
Angelo del Perdono -
Daniela
Morgante
Angelo dell'Amor Divino - Maria Francesca Culmo
Oltre all’Associazione Gruppo dei Giudei
“Andrea Infantino”, un ruolo importante nelle manifestazioni della Settimana
Santa a Grotte è svolto dal gruppo dei
"Lamentatori - Gioacchino Ciraolo" che, intonando le
antiche melodie pasquali durante le processioni, accompagnano i momenti più significativi della Pasqua grottese.
Legalità. In ricordo di Angelo Carlisi e Calogero
Zaffuto, vittime innocenti della mafia
21 Marzo
Lapide
Grotte
non dimentica i propri figli. Lo abbiamo fatto negli anni scorsi e continuiamo, con perseveranza,
nell'assoluto silenzio generale, a ricordarli anche a distanza di 31 anni.
Oggi, 21 marzo 2024, nella
XXIX
ricorrenza della
Giornata della Memoria e dell’Impegno in
ricordo delle vittime innocenti delle mafie, ricordiamo due cittadini
grottesi.
Il 21 aprile 1993, in contrada Caos a Porto Empedocle, venivano assassinati
Angelo Carlisi e Calogero Zaffuto, due pescivendoli di Grotte uccisi dalla
mafia per punire un presunto "sgarbo". Due vittime innocenti per la cui
morte sono stati condannati Luigi Putrone, Joseph
Focoso, Vincenzo Licata, Salvatore Fragapane, Giulio Albanese e Alfonso
Falzone. Angelo Carlisi era padre di due figlie e la moglie era in attesa
della terza; Calogero Zaffuto era padre di due figli.
Nel corso di un convegno dal titolo "... per non dimenticare le vittime
innocenti della mafia", tenutosi a Grotte il 4 giugno 2016, così li ha
ricordati il dott. Salvatore Filippo Vitello - attualmente
Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Roma - nel corso della sua
relazione: "Bisogna riconoscere e fare memoria di
queste due vittime innocenti. Il loro sacrificio deve essere additato alle
nuove generazioni, come monito, perché non si indietreggi".
(Nella foto a lato, la lapide apposta il 4 giungo 2016 nella villetta
"Antonio Cimino", accanto all'ingresso della biblioteca comunale di Grotte).
Pasqua 2024.
"Mostra pasquale" degli antichi costumi di scena dei "giudei"; dal 23
marzo nella Chiesa del Purgatorio
Locandina
Verrà aperta sabato 23 marzo, alle ore 19.00, la "Mostra
pasquale" organizzata dall'Associazione culturale "Santa Venera -
Città di Grotte".
In esposizione, all'interno della Chiesa del Purgatorio, alcuni dei
cimeli utilizzati nel corso delle varie edizioni passate della Settimana
Santa grottese. Sarà visibile l'antica Urna, insieme alla "Vara"
dell'Addolorata, ai diversi costumi di scena utilizzati - in particolare
negli anni '70 - dai protagonisti e dai figuranti delle "recite" di Pasqua,
e numerosi accessori in uso ai "giudei".
La mostra resterà aperta tutti i giorni, a partire dalle ore 19.00
e sino alla chiusura delle manifestazioni quotidiane, da sabato 23 alla
domenica di Pasqua, il 31 marzo.
Pasqua 2024. Programma
completo delle "recite", celebrazioni liturgiche e manifestazioni
collaterali
PASQUA 2023
PROGRAMMA
Manifesto
Locandina
Manifesto
Mostra pasquale
Antonio Pandolfo
Bianca Atzei
Venerdì 22 marzo
Ore 19.00 -
Via Crucis
Cittadina, dalla chiesa Madonna del Carmelo al Calvario
Sabato 23 marzo
Ore 17.30 - Chiesa San Rocco: santa Messa prefestiva delle Palme
Ore 18.00 - Chiesa Madonna del Carmelo: santa Messa prefestiva delle Palme
Ore 18.00 - Chiesa Madre: santa Messa prefestiva delle Palme
Ore 19.00 - Chiesa del Purgatorio:
Mostra pasquale ****
Domenica 24 marzo - “Le Palme”
Ore 08.30 - Villetta "Antonio Cimino" (Biblioteca comunale): Benedizione delle Palme
Ore 09.00 - Chiesa Madonna del Carmelo: santa Messa solenne (animata dal
Cammino Neocatecumenale)
Ore 09.00 - Chiesa San Rocco: Accoglienza e benedizione del "Gruppo dei
Giudei"
Ore 09.45 - Chiesa San Rocco: Piazza Fratelli Bandiera, benedizione delle Palme
Ore 10.00 - Chiesa San Rocco: santa Messa solenne
Ore 10.30 - Via Madonna delle Grazie (incrocio con Via Sant'Agostino): Benedizione delle Palme
Ore 10.45 - Chiesa Madonna del Carmelo: santa Messa solenne
Ore 11.15 - Piazza Marconi: Benedizione delle Palme
Ore 11.45 - Piazza Marconi: Rievocazione dell’entrata di Gesù a
Gerusalemme *
Ore 12.00 - Chiesa Madre: santa Messa solenne
Ore 18.00 - Chiesa Madonna del Carmelo: santa Messa solenne
Ore 18.00 - Chiesa Madre: santa Messa solenne
Ore 19.00 - Chiesa Madre: Concerto di musica sacra "Voci
e suoni della Settimana Santa"
Ore 19.00 - Chiesa del Purgatorio:
Mostra pasquale ****
Ore 21.00 - Piazza Marconi: Rievocazione "Il commiato tra Gesù e Maria" *
Lunedì 25 marzo
Ore 19.00 - Chiesa del Purgatorio:
Mostra pasquale ****
Ore 20.00 -
Centro storico: rievocazione del tradimento di Giuda *
Ore 21.00 -
Centro storico: rievocazione del tradimento di Giuda *
Ore 22.00 -
Centro storico: rievocazione del tradimento di Giuda *
Martedì 26 marzo
Ore 19.00 - Chiesa del Purgatorio:
Mostra pasquale ****
Ore 20.00 -
Centro storico: rievocazione del tradimento di Giuda *
Ore 21.00 -
Centro storico: rievocazione del tradimento di Giuda *
Ore 22.00 -
Centro storico: rievocazione del tradimento di Giuda *
Mercoledì 27 marzo
Ore 19.00 - Chiesa del Purgatorio:
Mostra pasquale **** Ore 20.00 - Piazza Marconi: Rappresentazione della "Passione"
a cura dei piccoli dell'Associazione Culturale "Gruppo dei Giudei - Andrea
Infantino"
Giovedì 28 marzo - Giovedì Santo
Ore 17.00 - Chiesa Madre: santa Messa solenne "In Coena Domini"
Ore 17.30 - Chiesa San Rocco: santa Messa solenne "In Coena
Domini"
Ore 18.00 - Chiesa Madonna del Carmelo: santa Messa solenne "In Coena
Domini"
Ore 19.00 - Chiesa del Purgatorio:
Mostra pasquale ****
Ore 19.30 - Piazza Marconi: Rappresentazione dell'Ultima Cena, Arresto di
Gesù, Rinnegamento di Pietro, Disperazione di Giuda *
Ore 21.00 - Chiesa San Rocco: Ora santa
Ore 21.30 - Chiesa Madre: Adorazione Eucaristica
Ore 22.00 - Chiesa Madonna del Carmelo: Adorazione Eucaristica
Ore 22.00 - Processione del Cristo **
Venerdì 29 marzo - Venerdì Santo
Ore 11.00 - Piazza Marconi: Processo e condanna di Cristo *
Ore 12.00 - Corso Garibaldi: Via Crucis "Li Caduti" *
Ore 13.00 - Calvario: Crocifissione di Cristo *
Ore 16.00 - Processione dell'Addolorata dalla Chiesa Madre al Calvario
Ore 17.00 - Chiesa San Rocco: Solenne Liturgia della Passione e
Morte del Signore
Ore 17.00 - Chiesa Madonna del Carmelo: Solenne Liturgia della Passione e
Morte del Signore
Ore 17.00 - Chiesa Madre: Solenne Liturgia della Passione e Morte del
Signore
Ore 18.00 - Sfilata dei soldati del tempio e dei legionari romani a cavallo,
dal Viale della Vittoria a Piazza Marconi
***
Ore 19.00 - Chiesa del Purgatorio:
Mostra pasquale ****
Ore 19.30 - Calvario: "Li Rieciti", Deposizione del Cristo dalla Croce *
Ore 21.00 - Processione del Cristo e dell'Addolorata, dal Calvario alla
chiesa Madre **
Sabato 30 marzo - Sabato Santo
Ore 02.00 - Chiesa Madre: Sepoltura del Signore
Ore 19.00 - Chiesa del Purgatorio:
Mostra pasquale ****
Ore 21.00 - Chiesa San Rocco: Veglia Pasquale e solenne Celebrazione Eucaristica
Ore 21.30 - Chiesa Madonna del Carmelo: Veglia Pasquale e solenne Celebrazione Eucaristica
Ore 23.00 - Chiesa Madre: Veglia Pasquale e solenne Celebrazione Eucaristica
Domenica 31 marzo - Pasqua di Resurrezione
Ore 09.00 - Chiesa Madonna del Carmelo: santa Messa solenne
Ore 10.00 - Chiesa San Rocco: santa Messa solenne
Ore 11.00 - Chiesa Madonna del Carmelo: santa Messa solenne
Ore 11.00 - Chiesa Madre: Santa Messa solenne
Ore 12.00 - Piazza Marconi: Incontro del Cristo Risorto con la Madonna
Ore 18.30 - Chiesa Madonna del Carmelo: santa Messa solenne
Ore 18.30 - Chiesa Madre: Santa Messa solenne
Ore 19.00 - Chiesa del Purgatorio:
Mostra pasquale ****
Ore 21.00 - Piazza Marconi: Spettacolo di cabaret con
Antonio Pandolfo
Ore 22.00 - Piazza Marconi: Spettacolo musicale con
Bianca Atzei
Ore 24.00 - Piazza Anna Magnani: Spettacolo Pirotecnico
* a cura dell'Associazione Culturale "Gruppo dei Giudei - Andrea Infantino"
** con la partecipazione delle Bande Musicali "V. Bellini" e "G. Verdi"
*** a cura dell'Associazione "Herbessus a cavallo"
**** a cura dell'Associazione "Santa Venera - Città di Grotte".
Cronaca.
Operazione antidroga "Locu" a Catania; tra i 41 arrestati anche il
39enne Salvatore Di Maggio
Conferenza stampa
Un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 41 persone è
stata eseguita questa mattina dai poliziotti della Squadra mobile di
Catania per associazione per delinquere finalizzata al traffico,
detenzione e cessione di sostanze stupefacenti; una parte dei criminali
dovrà rispondere anche di associazione di tipo mafioso, detenzione e
porto illegale di armi (leggi la notizia sul sito ufficiale della
Polizia di Stato).
Nell’ambito dell’operazione, denominata "Locu", che si è svolta
all’alba, sono stati impiegati più di 300 poliziotti. L’indagine della
Squadra Mobile, coordinata dalla Procura di Catania, ha disarticolato
una cellula del clan Cappello-Bonaccorsi (leggi i nomi degli arrestati
su
LiveSicilia.it).
Tra gli arrestati anche il 39enne grottese Salvatore Di Maggio, nei cui confronti il gip del tribunale di Catania Simona
Ragazzi ha disposto la misura cautelare della custodia in
carcere. Diversi gli incontri e i contatti telefonici documentati dalla Polizia
di Stato tra
Di Maggio, ritenuto uno dei principali acquirenti di droga, e
il "cartello
della droga";
comunicazioni che avvenivano tramite
un cellulare con una SIM card Lycamobile con intestatario fittizio
(leggi la notizia su
Grandangoloagrigento.it).
Nella foto a lato, la conferenza stampa tenuta a Catania.
Editoria. "Storia delle origini della
Lingua e della Letteratura Italiana"
di Rodolfo Costanza
Copertina
Rodolfo Costanza
È uscito
a fine ottobre 2023 il saggio "Storia dell’origine della Lingua e della
Letteratura Italiana" di Rodolfo Costanza, edito da
LFAPublisher (Caivano, Napoli).
Questo lavoro si può considerare una vera e propria storia delle origini
della lingua e della letteratura italiana. Parlare di storia della lingua e
della letteratura può sembrare scontato poiché di quest’argomento hanno
scritto in tanti studiosi e in modi diversi. Sembra che tutto sia stato
detto, salvo che non si voglia tentare qualcosa di nuovo. Il prof. Rodolfo
Costanza ha voluto dare un suo modesto contributo nel far conoscere la
storia della lingua e della letteratura.
(Rodolfo
Costanza)
Abbiamo
fatto qualche domanda all'Autore. Prof. Costanza, come nasce l'idea di scrivere questo libro?
- Questo saggio sull’Origine della lingua italiana è nato da un’interessante
discussione avvenuta una sera di fine maggio del 2017 con i miei amici,
Claudio e Michela (tutti e due veneti), mia moglie Graziella e mia figlia
Alessia mentre si cenava. Disputavamo su dove fosse nata la nostra lingua.
La disputa durò tutta la sera fino a notte inoltrata senza giungere a un
accordo. I due amici sostenevano, citando l’Indovinello veronese, che la
lingua italiana sia nata tra Verona e Padova con il contributo dei sapienti
medici e dotti di queste università. Io affermavo che l’Indovinello Veronese
in realtà non era ancora volgare italiano bensì volgare latino,e che il
volgare italiano fosse nato in Sicilia, precisamente a Messina, qualche
decennio prima che i notai-poeti della corte itinerante dell’imperatore
Federico II all’inizio del Duecento poetassero in lingua volgare italiano.
Si citarono altre ipotesi: nata lungo la via Emilia con il contributo dei
dotti avvocati dell’università di Bologna; nata tra Firenze, Siena e
l’Umbria, questa ipotesi è suffragata dal fatto che in quest’ultima regione
è nata la poesia religiosa di san Francesco e poi in Toscana si espressero i
maggiori poeti e prosatori della nostra lingua da loro perfezionata; nata
tra Monte Cassino, Napoli e la sapiente Scuola medica salernitana. Sin qui l'idea; quando avviene il passaggio al testo scritto?
- Il pomeriggio del giorno dopo mi presi la briga di scrivere un piccolo
saggio di una decina di pagine che riassumeva quanto avevamo discusso la
sera prima sull’argomento. Mi riproposi di parlarne con mia sorella
Mariangela, laureata in lettere classiche, all’inizio di settembre quando
sarei andata a trovarla a Siracusa. A settembre le feci leggere il piccolo
saggio su cui si espresse in termini positivi. Poi mi fece incontrare il
netino professore Francesco Lumia esperto di storia della letteratura
Italiana il quale fu al quanto interessato della mia ipotesi sulla nascita
del volgare italiano a Messina nella seconda metà del XII secolo. Mi disse
che esisteva un documento, I Codici Sciclitani, nati tra la fine dell’XI e
l’inizio del XII secolo nella cittadina di Scicli, che comprovano in parte
le asserzioni addotte nella mia supposizione. Quattro giorni dopo ero a
Scicli, dove ho comprato il libro con i succitati Codici. Quando rientrai a
casa, a Gattinara (in provincia di Vercelli), presi la decisione di ampliare
quel piccolo saggio di poche pagine. Lei dice "di poche pagine"; in realtà sono 161.
- Questo lavoro si può considerare una vera e propria Storia delle origine e
dell’evoluzione della Lingua e della Letteratura italiana anche se alquanto
condensata. Il lavoro intende presentarsi come un dato che vale la pena
comunicare e farlo apprezzare agli amanti della nostra lingua e ai lettori
in genere. La maggior parte degli argomenti trattati sono noti ai letterati
mala loro funzione più importante è di portare a conoscenza del lettore di
alcune idee sconosciute sull’argomento. In questo saggio cercheremo di
riassumere più di mille anni di Storia dell’origine lingua dall’inizio
dell’antica repubblica romano (509 a.C.) fin quasi al Rinascimento. Noi siamo certamente di parte, ma continuiamo a ritenere che le origini
della Lingua italiana siano da ricercarsi in Sicilia.
- La Scuola poetica siciliana rappresenta la prima lirica in volgare
italiano, sorta tra la seconda metà del XII e l’inizio del XIII secolo negli
ambienti di corte dei due re normanni di Sicilia, Guglielmo I e II e la
regina Costanza d’Altavilla. Si sviluppa maggiormente per impulso di
Federico II imperatore e re di Sicilia con i poeti della Scuola siciliana.
Ma prima della Scuola poetica siciliana tratteremo anche di due codici della
fine XI e dell’inizio del XII secolo trovati nella cittadina di Scicli (in
provincia di Ragusa) che testimoniano il passaggio avvenuto in Sicilia dal
latino volgare al vernacolo siciliano; infine da quest’ultimo trae origine a
Messina, nel crogiolo dei traffici marittimi, l’inizio della poesia volgare
della lingua italiana. Chiariremo che la lirica della Scuola poetica
siciliana è recepita nella seconda metà del Duecento a Pisa e Lucca per
mezzo dei traffici marittimi con la Sicilia e a Firenze, Arezzo e Siena per
opera dei poeti siculo-toscani. Quindi nel suo libro riporta testi, se non del tutto sconosciuti agli
studiosi, almeno poco noti al grande pubblico?
- L’impostazione di questo testo, sull’Origine ed evoluzione della lingua
Italiana, riporta anche alcune opere di letterati del corrispondente periodo
storico trattato. Riportiamo inoltre, nell’ambito del testo, alcuni
riferimenti poco noti destinati a portare maggiore chiarezza su alcune parti
inerenti l’inizio della nostra lingua, ma riportiamo pure qualche documento
poco conosciuto e alcune idee poco note sulla storia dell’origine della
nostra letteratura. Nel libro ci poniamo anche questa domanda: dove è nata
la lingua italiana? Domanda che da diversi secoli spesso ritorna nella
Storia della nostra letteratura. Molti credono già di sapere la risposta ma
non darei per scontata che sia quella giusta. Tenteremo noi di dare una
risposta a questa domanda.
Il libro è in vendita presso
Feltrinelli e nei maggiori store online.
L'autore, Rodolfo Costanza, nato a Grotte, ha conseguito la Laurea in
Filosofia presso l’Università degli Studi di Genova. Ha insegnato per
tredici anni Teorie e Filosofie del Nursing e Storia della Medicina con
l’incarico di Professore a contratto nel Corso di Laurea in Scienze
Infermieristiche dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo
Avogadro". È
stato per 17 anni Direttore didattico di Scuole per Infermieri della Regione
Piemonte; per due anni responsabile del Settore Formazione-Aggiornamento
dell’ASL di Vercelli. Ha pubblicato: "Storia di una professione figlia di un
dio minore", Casa Editrice Coppo di Vercelli, 2007; "La questione
infermieristica: prendersi cura o curare?", Editrice Ambrosiana (Gruppo
Zanichelli), 2012.
Musica. "Voci e suoni della Settimana
Santa"; concerto in chiesa Madre, domenica 24 marzo
Manifesto
Salvatore Salvaggio
Domenica
24 marzo, a Grotte, alle ore 19.00 all'interno della chiesa Madre, si
terrà il concerto di musica sacra "Voci e suoni della Settimana Santa".
Un appuntamento musicale di
grande prestigio,
tra i pochi in Sicilia,
celebrato nella Domenica delle Palme e dedicato in particolare al tema del
"sacro" nella musica classica e lirica, nelle sue diverse declinazioni.
Ideatore e direttore artistico della manifestazione è il M° Salvatore
Salvaggio (interprete di lunga carriera, vissuta sui palchi dei
più rinomati teatri del mondo), sostenuto dal soprano Makie Nomoto.
La manifestazione è realizzata dalla Parrocchia "Santa Venera" Chiesa
Madre di Grotte in collaborazione con l'Accademia dell'Opera del Teatro
"Regina Margherita" di Racalmuto, con il patrocinio dell'Assemblea Regionale Siciliana.
A proporre i brani, oltre al M° Salvatore
Salvaggio e al soprano Makie Nomoto, saranno gli allievi dell'Accademia ed i
soprani Alida Capobianco ed Elisea Sciacca.
L'accompagnamento musicale sarà eseguito dal pianista accompagnatore M°
Michele Salvatore.
Nel corso del concerto, presentato da Carmelo Arnone, verranno
eseguiti brani immortali di Vivaldi, Donizetti, Bach, Rossini, Pergolesi,
Bellini ed altri ancora, lungo un percorso ideale che
guida e conduce l'ascoltatore nelle varie tappe della Settimana Santa.
Chiesa.
Via Crucis Cittadina a Grotte il prossimo venerdì 22 marzo
Locandina
Ogni anno, il
venerdì precedente la Settimana Santa, la comunità ecclesiale
di Grotte celebra la Via Crucis Cittadina.
La processione, il prossimo venerdì 22 marzo, inizierà alle ore 19.00,
al termine della santa Messa delle ore 18.00 nella chiesa Madonna del
Carmelo.
Promossa, come ogni anno, dalle tre parrocchie di
Grotte ed organizzata dal Consiglio Pastorale Interparrocchiale, la sacra
liturgia prenderà il via dall'altare della chiesa Madonna del Carmelo e si
svilupperà su un percorso rimodulato rispetto agli anni precedenti:
lungo il Corso Garibaldi, Piazza Marconi, proseguirà nella ripida salita del calvario per concludersi ai piedi della croce.
La Via Crucis cittadina sarà
presieduta dai tre sacerdoti del paese: don Salvatore Zammito, don
Vincenzo Licata e don Sergio Sanfilippo.
Nella
Via Crucis (via della croce, detta anche Via Dolorosa) la comunità cristiana
commemora, in preghiera, meditazione e silenzio, la passione del Signore.
Dall'orto degli ulivi alla crocifissione sul Golgota, alla deposizione
nel sepolcro. In un percorso di 14 "stazioni" (nelle chiese si trovano
spesso 14 quadretti sui muri laterali) i fedeli vengono guidati, con
riflessioni, a riflettere sul significato profondo delle sofferenze di
Gesù Cristo, e sul valore salvifico per l'intera umanità.
Letture Sponsali.
"Fare della propria vita un dono d'amore"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
In questa quinta domenica di quaresima le letture scavano nelle fondamenta
della nostra fede.
Nella prima lettura il profeta Geremia parla di una nuova alleanza, di una
nuova legge scolpita nel cuore, che non potrà essere cancellata.
Una legge che non va rispettata al modo dei farisei ai quali Gesù rimprovera
il loro atteggiamento poco coerente.
Nella nuova alleanza Dio cerca cuori aperti, braccia operanti, che sappiano
unire la fede alle opere.
Nel cuore dell’uomo nasce il desiderio di vedere Gesù, da sempre alla
ricerca di un senso per la loro vita.
Alcuni dei Greci che si rivolsero a Filippo, stupiti da ciò che si diceva di
Gesù, desideravano conoscerlo.
Gesù con la sua risposta sembra voler scoraggiare questi “nuovi discepoli”
alla ricerca di eventi grandiosi.
In realtà Gesù indica la strada dell’amore fecondo.
Tutti attendevano il Messia, che li avrebbe salvati con forza e potenza e
nessuno mai avrebbe immaginato che Gesù potesse soffrire e divenire pane
spezzato per noi.
Per la logica umana è un gesto da perdenti, per la logica di Dio, follemente
innamorato delle sue creature, è un gesto di vita feconda.
Dio è amore, dono totale di sé.
Gesù non ha vissuto egoisticamente per sé, ma in tutto ha seguito la volontà
del Padre pur manifestando turbamento per ciò che avrebbe dovuto affrontare,
amandoci fino in fondo.
Seguire Gesù significa imparare a fare della propria vita un dono d'amore:
se la teniamo solo per noi non porta frutto, se la doniamo fiorisce.
Come sposi cristiani spendiamo e diamo la vita per gli altri?
L’amore sponsale cresce se ciascuno è pronto a consegnarsi nelle mani
dell’altro e a donare ogni giorno la propria vita.
Quando la disponibilità a consegnarsi viene meno e prevale l’egoismo e la
diffidenza, l’amore comincia a non dare più frutto.
In Cristo ci rendiamo capaci di un amore più forte della morte, che pregusta
la bellezza della risurrezione.
Ognuno di noi troverà la modalità migliore per donare e per rendere questa
terra piena di frutti belli!
Vera e Francesco
Folklore. 21° Festival "I Bambini del Mondo": al
gruppo dell'Ucraina il Premio "Claudio Criscenzo"
Premio "Criscenzo"
È stato assegnato al gruppo “Folk Ensemble Vitaminchiki” dell’Ucraina il
“Premio Claudio Criscenzo” istituito dall’AIFA (Associazione
International Folk Agrigento), promotrice del Festival Internazionale del
Foklore “I Bambini del Mondo” giunto alla 21^ edizione, inserito nel
contesto del 76° Mandorlo in Fiore.
(Consegna del Premio "Claudio Criscenzo")
A designare il gruppo vincitore è stata una giuria composta da 5 ragazzi di
Agrigento: Diamante Castelli (presidente), Carla Pullara, Gaia Sanfilippo,
Martina Di Fede e Elena Casablanca.
Questa la motivazione: “Il gruppo ‘Vitaminchiki’, nonostante la grave
situazione che sta vivendo il suo Paese, con grande difficoltà ha continuato
la propria attività, dimostrando grande passione ed amore per le tradizioni
etniche Ucraine. Partecipando al festival ha dimostrato che la cultura può
contribuire alla costruzione di un mondo fatto di pace. In questi giorni i
bambini ucraini hanno trasmesso al pubblico sentimenti di gioia ed allegria
con canti e danze eseguite con grande straordinaria bravura e
professionalità artistica”.
A consegnare il prestigioso riconoscimento il sindaco di Agrigento Francesco
Miccichè, insieme all'assessore Costantino Ciulla, unitamente a Giovanni Di
Maida, componente del CdA di “Agrigento Capitale della Cultura 2025” e Luca
Criscenzo presidente AIFA.
(“Folk Ensemble Vitaminchiki” dell’Ucraina)
Il Galà del Festival “I Bambini del Mondo”, che anche quest’anno gode
del Patrocinio della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, si è
svolto al Museo archeologico “Pietro Griffo” con l’esibizione di tutti i
gruppi internazionali che partecipano al Festival.
Nel corso della serata, condotta dallo storico presentatore del festival, il
giornalista Giuseppe Moscato, la Società Dante Alighieri, sezione di
Agrigento, presidente Enza Ierna, ha assegnato il premio del concorso
“Italia: immagini e pensieri”; ad essere premiato il disegno sui temi
del Festival realizzato da una performer del gruppo della Bulgaria, la
piccola Presijana Yanulova.
Toccante il momento dedicato all’UNICEF da sempre partner di Aifa.
Una collaborazione che ha dato vita all’assegnazione della Pigotta,
la bambola simbolo della raccolta fondi di Unicef, che per il Bambini
del Mondo assume un significato speciale, perché la Pigotta si chiama Alice,
una ragazza agrigentina scomparsa prematuramente.
(Assegnazione della Pigotta)
La Pigotta Alice è stata donata alla bambina più piccola del Festival, la
bulgara Denislava Ivanova, non ancora undicenne, dalla presidente del
Comitato provinciale Lilly Bruna.
Questa’anno l’Unicef ha raddoppiato ed una Pigotta è stata consegnata,
anche al maschietto più piccolo del festival, il polacco Wojtek Falkowsky di
appena 8 anni, dal presidente regionale di Unicef Vincenzo Lorefice. Un premio speciale è stato conferito da Panathol International Club di
Agrigento, club service che si dedica all’affermazione dell’ideale
sportivo e dei suoi valori morali. Il riconoscimento è andato al gruppo
“Vitaminchiki” dell’Ucraina.
A consegnarlo, il presidente Pasquale Mauro; questa la motivazione: “Premio
Panathlona ai bambini del gruppo Vitaminchiki dell’Ucraica che hanno
dimostrato con la vivacità e l’energia delle loro danze di essere
instancabili ambasciatori anche dello spirito olimpico, che esige mutua
comprensione tra i popoli, spirito di amicizia, solidarietà e fair play”.
La serata è stata arricchita, come ogni anno, dalla presenza di artisti che
in passato hanno collaborato con Claudio Criscenzo, il “papa” del Festival a
cui è intitolato il Premio. Era presente Marcello Mandreucci, musicista e
cantautore, che vanta diverse collaborazioni con importanti artisti, che ha
presentato alcuni brani del suo album di prossima uscita, “Born in Sicily”,
ricco di collaborazioni artistiche e prodotto dal cantautore Mario Incudine.
(Di Maida, Moscato e Criscenzo)
Ancora due importanti appuntamenti per “I Bambini del Mondo”: sabato 16
marzo 2023, inizio ore 10.30, nella Valle dei Templi per
la tradizionale e tanto attesa “Passeggiata della Pace e della Fraternità”.
Ai piedi del Tempio della Concordia “I Bambini del Mondo” lanceranno il loro
messaggio di pace e fratellanza tra i popoli, leggendo alcuni passi dei
principi fondamentali della “Dichiarazione dei diritti del fanciullo”.
Infine, sempre sabato sera alle ore 16.30, presso i locali della
Chiesa Madonna della Provvidenza, la suggestiva “Preghiera
interreligiosa - I Popoli per la Pace”, con la quale I Bambini del
Mondo, ognuno con la propria religione e la propria lingua, pregheranno per
la Pace nel Mondo.
Culti. Testimoni di
Geova: due eventi speciali a marzo per commemorare la morte di Gesù
Cristo
Commemorazione
Domenica 24 marzo, per milioni di persone in tutto il mondo, è un
giorno speciale: quello in cui si riuniranno al tramonto per commemorare
la morte di Gesù Cristo. Considerato il giorno più importante
dell’anno per i Testimoni di Geova, la Commemorazione viene celebrata
ogni anno nella data che corrisponde al 14 nisan del calendario ebraico, in
armonia con le parole di Gesù riportate nel Vangelo di Luca (Lc 22,19): “Continuate
a far questo in mio ricordo”.
Sebbene nel mondo ci siano oltre 8,6 milioni di testimoni di Geova, l’anno
scorso oltre 20 milioni di persone hanno partecipato all’evento.
“In tutto il mondo molte persone che non sono testimoni di Geova
assistono alla Commemorazione. Speriamo che anche gli abitanti della nostra
zona si uniscano a noi nel ricordare la morte di Gesù Cristo in segno di
gratitudine per il suo sacrificio - ha detto Piero Maltese, portavoce
dei Testimoni di Geova -. Si tratta di un’occasione solenne, ma allo
stesso tempo di un momento gioioso”.
L’evento, della durata di un’ora, consiste in un discorso che metterà in
evidenza il significato della morte di Gesù e il suo valore per tutta
l’umanità.
Questo mese ad Agrigento si sta svolgendo una campagna per invitare gli
abitanti della zona a partecipare all’annuale Commemorazione della morte di
Cristo e a uno speciale discorso pubblico che sarà pronunciato la settimana
precedente.
Intitolato “La risurrezione: vittoria sulla morte!”, il discorso speciale è
in programma nelle Sale del Regno della zona il fine settimana del
16-17 marzo 2024. Questa conferenza di 30 minuti approfondirà la
speranza contenuta nella Bibbia in base alla quale nel prossimo futuro avrà
luogo una risurrezione dei morti.
Salute.
"L'importanza della prevenzione per la cura e la profilassi della
scoliosi"; del dott. Aurelio Zaffuto
Dott. Aurelio Zaffuto
Cura della scoliosi
Importanza della
prevenzione per la cura e la profilassi della scoliosi.
A cura del dott. Aurelio Zaffuto (U.O.C. Ortopedia e Traumatologia
del Presidio Ospedaliero di Gardone Val Trompia).
La scoliosi è un grande problema sociale, non tenuto nella dovuta
considerazione, per il quale è opportuno sollecitare un lavoro
assistenziale di medicina preventiva, la quale dovrebbe essere uno dei
principi filosofici fondamentali della medicina moderna.
Compito precipuo della
Sanità, infatti, è quello di prevenire una malattia ancora prima di curarla.
Attualmente, stiamo vivendo in un'epoca in cui i fondi per la spesa
sanitaria pubblica risultano ridotti - ciò accade ormai stabilmente dal 2012
- ma allo stesso tempo è richiesto al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di
rimanere competitivo.
Per poter mantenere elevata la qualità del prodotto (prestazione sanitaria),
senza influire sui costi, appare palese come la prevenzione risulti lo
strumento più idoneo per raggiungere tale obiettivo.
Condizione indispensabile, pertanto, per la cura della scoliosi è la
diagnosi precocissima che permette di intraprendere le opportune terapie,
i cui i risultati sono tanto efficaci quanto più precoce è stato il
riconoscimento diagnostico.
Solo agendo in questo modo possono essere prevenute le gravi alterazioni
anatomo-patologiche, caratteristiche delle scoliosi strutturate, che, oltre
ad essere causa di difetti estetici, sono anche responsabili di patologie
secondarie da sovraccarico statico-dinamico della colonna (spondilo-disco
artrosi) e delle altre articolazioni portanti come l'anca e il ginocchio (coxartrosi,
gonartrosi). La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale conosciuta e
studiata fin dall'antichità.
Già nel 300 a.C. Ippocrate, celebre medico dell'antica Grecia, considerato
il padre della medicina scientifica, aveva classificato le varie deformità
angolari della colonna vertebrale e ideato degli strumenti per ridurre
queste anomalie, tra cui spicca il cosiddetto “letto di trazione” il cui
principio meccanico è tuttora utilizzato nei moderni busti (corsetti)
ortopedici.
La scoliosi si presenta come una deviazione laterale, permanente, della
colonna vertebrale associata alla rotazione dei corpi vertebrali.
Questa rotazione si accompagna ad una deformazione dei dischi
intervertebrali e a retrazioni (accorciamenti) muscolo- legamentose.
La rotazione vertebrale è l'elemento che contraddistingue la scoliosi vera (dismorfismo).
Quando è presente solo la deviazione laterale della colonna vertebrale, ma
non c'è la rotazione vertebrale, si tratta, invece, di un atteggiamento
scoliotico (paramorfismo). Questa distinzione è importante, perché i
percorsi di terapia saranno assolutamente differenti.
Esistono vari criteri di classificazione delle scoliosi: le principali sono
quella eziologica (cioè basata sulle cause) e quella topografica (cioè
basata sulla sede).
Relativamente alle cause, il 70% delle scoliosi sono definite “idiopatiche”,
nel senso che insorgono senza una causa apparente; il rimanente 30% è
causato da malattie congenite, disturbi neuromuscolari, traumi, tumori,
infezioni.
Relativamente alla sede della curva la scoliosi viene distinta in lombare,
dorso-lombare, dorsale e cervico-dorsale.
Alla base di queste deformità c'è sempre uno squilibrio tra sviluppo
scheletrico e muscolare. Ed è per questo motivo che le scoliosi idiopatiche,
che sono le più frequenti, si sviluppano nei periodi in cui l'accrescimento
osseo è elevato come nell'età infantile e, soprattutto, puberale (età fra i
7 e i 14 anni).
Dal momento che la scoliosi idiopatica si sviluppa e, soprattutto, evolve in
età infantile-puberale, sarebbe consigliabile sottoporre questa
popolazione di bambini e ragazzi a una visita medica almeno una volta
l'anno prima di eseguire numerosi e, talvolta, inutili esami
strumentali.
Uno dei programmi di screening più efficaci, utilizzato in molti Paesi
Europei, è quello noto come “One Minute test”: si tratta di un test
clinico, veloce e di facile esecuzione, che può essere effettuato dal
pediatra, dall'ortopedico e dal fisiatra.
L'esame va condotto con il paziente all'inizio in ortostatismo (in piedi), a
dorso nudo e vanno ricercati uno o più dei seguenti segni: asimmetria delle
spalle, dei triangoli della taglia e del bacino, curvatura del rachide e/o
suoi disassamenti con il filo a piombo sospeso dalla settima vertebra
cervicale.
Successivamente il paziente va esaminato in flessione alla ricerca di un
eventuale gibbo. La presenza di un gibbo (piccola protuberanza che compare
lateralmente all'asse centrale del dorso) a busto flesso in avanti fa porre
la diagnosi di scoliosi.
Concluso l'esame clinico, in caso di soggetti dubbi o sospetti per scoliosi,
è d'obbligo completare l'accertamento diagnostico eseguendo delle
radiografie sotto carico (in piedi) della colonna vertebrale in toto
comprendendo la base cranica e il bacino (tele- radiografia del rachide).
La radiografia consente di accertare l'esistenza della curva scoliotica e di
effettuarne la misurazione secondo il cosiddetto “metodo Cobb”: tale
misurazione, espressa in gradi, è fondamentale per la prognosi e il
trattamento.
La prognosi della scoliosi, cioè il giudizio clinico sulla evoluzione futura
della malattia, dipende, oltre che dalla entità della curva (gradi Cobb), da
fattori diversi, come: la maturazione scheletrica, l'entità del menarca (per
le bambine), la sede (per esempio, le curve lombari danno meno problemi
rispetto alle dorsali). La maggior parte delle scoliosi, soprattutto quelle diagnosticate
precocemente, sono di grado lieve (inferiori a 20 gradi) e vengono
trattate semplicemente con fisioterapia adeguata associando un
monitoraggio con controlli regolari.
Le scoliosi di grado moderato (fra i 20 e i 45 gradi Cobb), invece,
richiedono in genere l'uso di un corsetto, soprattutto se la fase di
crescita ossea è ancora lunga, in associazione a fisioterapia.
I tipi più comuni di corsetto oggi sono realizzati in materiale plastico e
vengono sagomati per adattarsi al corpo diventando quasi invisibili sotto i
vestiti, risultando così molto ben tollerati. Il corsetto più ore viene indossato maggiormente sarà efficace. I
ragazzi che devono indossarlo hanno poche limitazioni, se necessario possono
toglierlo qualche ora per praticare sport o altre attività fisiche e potrà
essere tolto definitivamente quando le ossa avranno smesso di crescere
(16-18 anni circa).
Infine, le scoliosi di grado severo (oltre 45° Cobb), per fortuna poco
frequenti, hanno bisogno di cure chirurgiche.
Calcio.
Esordio in Serie D per l'arbitro Valerio Navarino; domenica 17 marzo
Valerio Navarino
L'arbitro Valerio Navarino farà il suo esordio in Serie D domenica
prossima, 17 marzo 2024.
Dopo aver arbitrato 12 partite in Eccellenza nelle varie regioni
d’Italia, il fischietto grottese, incardinato nella Sezione Arbitri di
Taurianova (RC), dirigerà al "Vista Vision Stadium" di Pero (in
provincia di Milano) la gara valida per la 31^ giornata del Campionato
di Serie D tra il "Calcio Club Milano" e il "Calcio Brusaporto".
La partita inizierà alle ore 14.30 e sarà trasmessa in diretta
sulla pagina Facebook ufficiale "Club
Milano" (qui
la diretta).
Arbitro dal 2013 della Sezione A.I.A. di Agrigento, da tre anni (per
motivi lavorativi) fa parte della Sezione Arbitri di Taurianova (RC).
Nella stagione 2022/2023 il fischietto agrigentino ha arbitrato
complessivamente 30 partite, tra il massimo campionato regionale
dell’eccellenza calabrese, promozione e Coppa Italia. Risale allo scorso
1° 1° luglio 2023 il comunicato ufficiale dell’Associazione Italiana
Arbitri con la promozione di Valerio Navarino alla CAN (Commissione
Nazionale Arbitri) D.
Attualità.
"I poteri che ci governano stanno tornando al 1939""; di Raniero La Valle
Raniero La Valle
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare.
*****
In attesa che qualcuno la prenda in mano, alta sul mondo sventola la
gloriosa bandiera bianca di Papa Francesco.
Se lui, rispondendo alla Televisione svizzera, avesse parlato solo del
negoziato, come fa incessantemente da quando è scoppiata la guerra,
nessuno lo sarebbe stato a sentire, perché ormai le parole di buon senso
non si possono più nemmeno pronunciare in questo mondo (occidentale) a
una sola dimensione (la guerra).
Invece ha preso in carico la metafora offertagli dall’intervistatore, e
ha parlato di bandiera bianca, e tutti si sono indignati, soprattutto
quelli, come Biden e i nostri giornali, che alla guerra ci mandano gli
altri.
Ma al bianco era dedicata tutta l’intervista, come simbolo della
purezza, della mitezza e della bontà, ed è venuta fuori perfino la
ragione, a tutti ignota, per la quale il Papa è vestito di bianco, che
non è quella di mostrarlo senza peccato (perché io pecco come gli altri,
ha spiegato Francesco, uomo e non vicario di Dio, che di Vicari non ne
ha sulla terra, o meglio ne ha otto miliardi, quanti siamo nel mondo) ma
è semplicemente quella che Pio V era un domenicano, e perciò aveva
l’abito bianco, e da allora è invalsa la tradizione di vestire di bianco
anche i suoi successori (lo fa per la prima volta il cerimoniere, prima
di annunziare che “habemus papam”).
Così, grazie alla simbologia del bianco, che non vuol dire affatto la
resa, ma anzi il coraggio di restare umani quando si associa alla
bandiera, tutti hanno dovuto raccogliere l’unica voce nel mondo, che
mentre i più inneggiano all’impossibile e immancabile vittoria delle
armate di Kiev, sempre più zeppe di armi e sempre più decimate di uomini
(e donne), dice che il re è nudo, quando il re (e ahimè, quale re!) è
nudo davvero.
E perfino il Nunzio è stato convocato a Kiev, come l’ultimo degli
ambasciatori, per fargli sapere che l’unica bandiera dell’Ucraina è
giallo-blu, anche se purtroppo, oggi e chissà per quanto tempo voluto
dai suoi “governanti”, è a mezz’asta.
La cosa singolare è poi che mentre Biden si è permesso di dire a
Netanyahu che sta facendo la rovina del suo popolo (e anzi di tutti gli
Ebrei sparsi nel mondo), e nessuno gli ha dato sulla voce, anche perché
è del tutto vero, tutti se la sono presa con papa Francesco che
laicamente ha fatto anche un discorso di sapienza e convenienza
politica.
Messo tutto insieme, quello che ne viene fuori è che nella demenza
pandemica, che sembra essere la vera seconda epidemia di questo inizio
secolo, i poteri che ci governano stanno tornando al 1939, quando la
Germania, cominciando dalla Polonia, voleva arrivare a Mosca, e diede
avvio alla guerra mondiale, che allora era la seconda.
Come la Germania di allora, la NATO si spinge verso Est e il ministro
degli Esteri polacco ha rivelato che “il personale militare della Nato è
già presente in Ucraina” (europei compresi) e, siccome il mondo si è
allargato, mentre si ammassano fascine per la guerra contro la Russia,
il progetto è, dopo la Russia, di eliminare la Cina.
Ma oggi in più c’è l’atomica, i missili, i droni, e anche la carne da
cannone è aumentata, dato che sulla Terra siamo, appunto, in otto
miliardi. Allora gli Stati Uniti non volevano intervenire, c’è voluta
Pearl Harbour, mentre ora sono già qui, e un po’ di fascismo viene
avanti anche da loro, e da noi c’è una cultura fascista al potere.
C’è chi esplicitamente si richiama al ’39, e rimpiange che a Roma ci sia
papa Francesco, non uno come Pio XII (pensato come cappellano
dell’Occidente): ma dalle carte segrete della Santa Sede pubblicate dopo
la guerra risulta che Tardini, Sostituto segretario di Stato, voleva e
scriveva che la guerra doveva finire non solo con la sconfitta della
Germania nazista, ma anche con la liquidazione dell’Unione Sovietica e
del suo comunismo, con tutto il prezzo che se ne sarebbe dovuto pagare.
In questa situazione chiedere di avere il coraggio di negoziare, “per
non portare il Paese al suicidio” (e questo vale anche per Hamas con i
palestinesi), non è una bestemmia, è un invito alla salvezza, un barlume
di verità.
Politica. "È un momento storico, questo, in cui
la Sicilia è spenta"; di Enzo
Napoli
Enzo Napoli
Che qualcuno venga a
dirci che la cassata nel mondo non ha lo stesso successo dei cannoli perché
è troppo dolce (tra l'altro con più che sufficiente competenza), non lede
alcuna maestà, così quando qualcuno (con minor titolo e molta strumentalità)
ci dice che le nostre strade sono piene di immondizia o che i nostri giovani
dovrebbero essere più intraprendenti.
L'orgoglio ferito dei siciliani per le affermazioni di Iginio Massari sulla
cassata è comprensibile, ma forse dovremmo, ogni tanto, riflettere un po' di
più e reagire in modo diverso quando qualcuno osa criticare qualcosa che ci
riguarda.
Per risolvere un problema, grande o piccolo che sia, bisogna intanto
riconoscere che il problema esiste e decidere quindi di metterci mano.
Sono il primo a dire che questa è un'isola piena di meraviglie e di gente
straordinaria, ma mi pare altrettanto incontestabile che pochissimo o niente
funziona come dovrebbe.
Se è vero che capire la Sicilia è assai complicato, è altrettanto vero che
oggettivamente Tomasi di Lampedusa aveva ragione: "Il famoso ritardo di un
secolo delle manifestazioni artistiche ed intellettuali siciliane; le novità
ci attraggono soltanto quando le sentiamo defunte, incapaci di dar luogo a
correnti vitali".
È un momento storico, questo, in cui la Sicilia è spenta.
È spenta e senza alcun sussulto di dignità la sua classe politica,
completamente asservita ad assai mediocri leader politici nazionali, spenti
gli intellettuali ed il mondo della cultura, spenta l'imprenditoria, non
solo spenta, ma pesantissima zavorra la burocrazia.
Qualcosa di brillante, di nuovo, di geniale che pure sopravvive, prontamente
soffocato da una generale sfiducia e rassegnazione.
È il trionfo dell'opera dei pupi: gloriose, ma vetuste marionette che
combattono battaglie epiche ed eroiche gesta sul teatrino di legno.
Dovremmo esser più sinceri con noi stessi, che ci piaccia o meno la cassata,
riconoscere che speranza e futuro in Sicilia, se morti non sono, poco ci
manca.
Iniziative.
La regista Nella Condorelli al "Cineforum - Città di Grotte"; incontro
con gli studenti
Guarda il video
Foto di gruppo
Manifesto
Presso l'Auditorium "San Nicola - Stella Castiglione" in Grotte (AG),
venerdì 8 marzo 2024, si è svolto un incontro tra la regista Nella
Condorelli e gli studenti dell'Istituto comprensivo "Angelo Roncalli"(guarda il video).
(Antonina Ausilia Uttilla, Nella Condorelli e Aristotele Cuffaro)
La
manifestazione è stata realizzata nell'ambito dell'edizione 2024 del
Cineforum "Città di Grotte" organizzato dall'Associazione
culturale "Nino Martoglio", con il patrocinio del Comune di
Grotte.
Due le proiezioni nelle quali si è articolato il cineforum: la prima
mercoledì 21 febbraio, nella quale è stato proiettato il film "1893:
l'inchiesta"; la seconda venerdì 8 marzo, con il film "La storia
vergognosa".
(Nella Condorelli e Aristotele Cuffaro con le docenti e gli studenti del
"Roncalli")
Volontariato.
Rinnovato il Consiglio Direttivo provinciale delle 33 Pro Loco
agrigentine
Foto di gruppo
Le 33
Pro Loco di Agrigento, unite sotto l'egida dell'UNPLI, la scorsa
domenica 10 marzo presso il Centro “Camilleri” di Porto Empedocle, hanno
rinnovato il loro Consiglio Direttivo per i prossimi quattro anni.
Questo rinnovamento è un segno della vitalità e dell'impegno continuo nella
promozione del patrimonio culturale e delle tradizioni locali.
La conferma di figure esperte come l'ingegnere Paolo Savatteri (presidente)
e la prof.ssa Erina Montalbano (vice presidente), insieme all'elezione di
nuovi membri, riflette la dedizione e la passione che animano queste
associazioni.
Sono stati eletti componenti del Direttivo: l’avv. Ignazio Di
Giovanna (di Montevago, già segretario nazionale), la prof.ssa Alessandra
Giacco (di Aragona), il prof. Paolo Salemi (di Realmonte), la dott.ssa Noemi
Sciascia (di Cattolica Eraclea), il dott. Filippo Vitello (di Grotte,
già consigliere nazionale).
Il collegio dei probiviri sarà così formato: Leonardo Nicolosi (di
Caltabellotta), Vincenzo Santangelo (di Menfi), Antonio Sferrazza (di
Castrofilippo). Nell’organo di controllo è stato chiamato il dott. Leonardo
Torrisi (di Giarre).
Il loro lavoro, in collaborazione con il Servizio Civile, ha notevolmente
contribuito alla valorizzazione dei prodotti e delle bellezze della
provincia, arricchendo la vita comunitaria e sostenendo lo sviluppo locale.
Questi sforzi collettivi non solo mantengono vive le tradizioni, ma aprono
anche nuove strade per l'innovazione e la crescita nel rispetto
dell'identità territoriale.
Televisione.
Franco Agnello su Tv2000, nel programma "L'ora solare" di Paola Saluzzi
L'ora solare
Mercoledì
27 marzo 2024, Francesco Agnello (per gli amici Franco)
sarà ospite di Paola Saluzzi nel programma "L'ora solare", su
Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre) a partire dalle ore
12.20.
"L’Ora Solare" è il salotto di Paola Saluzzi, dove il sole non manca mai. Ci
sono racconti, storie, esperienze che rivelano la presenza di un raggio di
luce anche nei momenti più difficili della vita. Ci sono personaggi famosi e
persone comuni che hanno saputo coltivare la speranza anche quando le nuvole
si facevano minacciose e hanno trasformato in opportunità le crisi inattese.
Narratori di storie intense che parlano di amore, di famiglia, di lavoro, di
amicizia, di solidarietà. Le loro interviste si snodano lungo percorsi
originali che attraversano i ricordi e fanno rivivere le persone amate, i
luoghi di famiglia, le fotografie conservate, le canzoni mai dimenticate.
Tra un incontro e un altro, il programma offre ogni giorno i racconti dei
suoi giovani filmaker: per scoprire l’Italia della creatività, dei mestieri,
delle passioni tramandate di generazione in generazione. Nella puntata di mercoledì 27 marzo sarà ospite Franco Agnello, con la sua
passione per il modellismo ferroviario che l'ha portato a realizzare
plastici di rara bellezza, tra i quali anche la riproduzione in miniatura
la stazione di Grotte.
Ci sono nomi e sigle ignote ai comuni cittadini ma che per lui non hanno
segreti: E464,
Frecciabianca, La Freccia del Sud, L'espresso 823, l'InterCity Notte in
doppia trazione simmetrica di E464, l'E444R in composizione con carrozze
bigrigio, il Semipilota Z1A in testa all’intercity, l'E428, l'E652 con carri
cisterna, l'Ale 790, l'ETR 425 detto Jazz, l'Intercity con E656, l'E652 con
carri merci, l'E636 Camilla, l'E646 con carrozze tipo 59, l'ETR 220, il
Rapido 905, il D445, l'E402 B, l'Aln 668 nella livrea anni ’70, l'Eurostar
E444 Tartaruga sono solo alcuni dei modellini perfettamente funzionanti che
ha voluto ricreare nel suo spettacolare plastico.
Una passione nata da bambino e coltivata col tempo, acquistando trenini
elettrici. Il suo plastico oggi occupa una superficie complessiva di circa
3,20 per 1,80 metri. La
sua rete ferroviaria è costituita da un binario unico, com'è purtroppo nella
realtà delle nostre zone, e si sviluppa su due piani: dal basso i treni
salgono vero l’alto tramite una rampa elicoidale.
Diverse le stazioni riprodotte, ma la più dettagliata è senza dubbio quella
di Grotte.
Editoria.
Presentato in Prefettura il romanzo "Tacito silenzio" di Armando Caltagirone
Guarda il video
Locandina
Copertina
Armando Caltagirone
È
stato presentato ufficialmente ad Agrigento, giovedì 7 marzo,
presso il salone di rappresentanza della Prefettura, il romanzo
"Tacito Silenzio", opera prima di Armando Caltagirone -
Salvatore Sciascia Editore -(guarda il video).
(Intervento di S.E. il prefetto di Agrigento dott. Filippo Romano)
Quanto mai attuale - in periodo di continui femminicidi - il tema
trattato dal libro, che prende spunto da un terribile fatto di cronaca
accaduto a Grotte nella metà del secolo scorso. Il 7 settembre 1945 il
paese è scosso da una notizia agghiacciante: una giovane e bella ragazza
- la sedicenne Rosetta Smiroldo Sferlazzas, per molti la più bella del
paese - è stata assassinata da uno spasimante: il ventenne Michele
Tirone.
Questa la realtà, dalla quale attinge l'Autore per cercare di fare luce
sui risvolti affettivi, economici, sociali e soprattutto culturali della
vicenda. Nella finzione romanzesca (ambientata nel 1947 sullo sfondo
delle scorribande del bandito Salvatore Giuliano e in piena epoca di
sfruttamento dei ragazzi nelle miniere di zolfo) lei è Aurora, lui
Ignazio.
Letture Sponsali.
"Nessuno sforzo è troppo grande per chi ama"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Dio ama per primo, ama sempre, ama per sempre. Dio ci insegna che non si ama
se manca la disponibilità a soffrire.
Chi crede riceve la capacità e il coraggio di amare secondo la misura di
Dio, anche in mezzo alle prove.
Chi crede fa anche della croce il trono dell’amore. Chi crede ha la forza di
camminare e di prendersi cura degli altri, anche di quelli che fanno poco o
nulla per essere amati. Ecco la vita che sgorga dalla fede.
Non accontentiamoci delle briciole dei sentimenti, Gesù ha promesso di darci
la vita in abbondanza. Nessun cammino è troppo lungo per chi crede, nessuno
sforzo è troppo grande per chi ama.
Noi non siamo credenti perché amiamo Dio; troppe volte ce ne dimentichiamo,
a volte praticamente lo rinneghiamo!
Noi siamo credenti perché Dio ci ama. Il primo atto di fede non è che noi
crediamo in Dio ma che Lui, il Signore, ripone fiducia in ognuno di noi.
Noi, amati non per nostro merito ma per sua benevolenza, siamo chiamati a
non escludere nessuno, a non sentirci né unici e neppure migliori,
semplicemente fratelli di tutti e per tutti.
Claudia e Dario
Iniziative. "La forza della fragilità", nella
Festa della Donna 2024; sabato 9 marzo nell'auditorium "San Nicola"
Manifesto
Vedi il promo
In
occasione della Festa della Donna 2024, il Laboratorio Teatrale "Luchino
Visconti" diretto da Salvatore Bellavia presenta "La forza
della fragilità" (Il lungo cammino), recital di letture, musica e poesia interpretato esclusivamente
da donne (guarda
il promo).
L'appuntamento per la manifestazione, promossa e patrocinata
dall'Amministrazione comunale di Grotte, è per sabato 9 marzo, alle
ore 17.30 presso l'Auditorium "San Nicola - Stella Castiglione".
Dopo il saluto del sindaco Alfonso Provvidenza e dell'assessore alla
Cultura Anna Maria Todaro, si susseguiranno le letture e gli
interventi artistici di Giusy Costanza, Sofia Cutaia, Mabel
Gabriel, Patrizia Mangione e Alessandra Criminisi.
Con la partecipazione straordinaria di Ilaria Piergianni (Vice
Brigadiere dell'Arma dei Carabinieri) e delle danzatrici della scuola "Pas
de Dance" di Antonella Paradiso: Rita Casodino,
Concetta Infantino e Annamaria Cavallaro.
Folklore.
Il Gruppo "Herbessus - Città di Grotte" al 21° Festival internazionale
"I Bambini del Mondo"
Locandina
Il
gruppo "Herbessus - Città di Grotte" è uno dei gruppi siciliani che
rappresenteranno il folklore durante la Festa del “Mandorlo in Fiore 2024”
che si terrà dal 9 al 17 marzo ad Agrigento.
L’appuntamento con la prima performance è per domenica 10 marzo alle ore
10.00 con la sfilata da Piazza Vittorio Emanuele a Piazza Cavour, dov’è in
programma la prima esibizione con gli ospiti internazionali: i gruppi locali
Gergent, Oratorio Don Guanella, I Fiori del Mandorlo, Città di Agrigento,
Herbessus - Città di Grotte e Fabaria Folk.
Quest’anno sono 10 i gruppi internazionali che partecipano al Festival
Internazionale, inserito nel contesto del “76° Mandorlo in Fiore”: Bulgaria
(Folk Group Nessebar), Costarica (Agrupacion Folclorica Orgullo de mi
Patria), Kirzighistan (Shattyk Exemplary Choreographic Seytek), Lituania (Children
Folk Group Ciuciuruks), Macedonia (Anpo Skopje), Polonia (Folk Group Larks),
Romania (Folklore Ensemble Padureanca), Serbia (Folk Dance Ensemble Sveti
Djordje), Ucraina (Folk Ensemble Vitaminchiki) e Uzbekistan (Children Group
Marvarid).
Uno dei momenti più significativi del Festival è rappresentato dalla
“Passeggiata della Pace e della Fraternità”, in programma sabato 16 marzo
alle ore 10.30, con i Bambini del Mondo, ambasciatori di pace, che ai piedi
del Tempio della Concordia leggeranno alcuni passi dei Principi
fondamentali della “Dichiarazione dei diritti del fanciullo” emanata
dall’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia) nel 1959.
“Il nostro curriculum si commenta da solo - dichiara Fabio Bellomo,
Presidente e Coreografo del Gruppo Folk Herbessus - nel quale non si può
far altro che notare di essere apprezzati e ricercati in tutta Europa. Per
il nostro paese di Grotte è un vanto, visto che siamo gli unici nella
provincia di Agrigento ad aver partecipato in maniera costante ad un
Festival così importante. Il nostro gruppo parteciperà per la prima volta in
assoluto pure alla sfilata conclusiva della domenica con all’interno molti
componenti della vicina Racalmuto. Voglio ringraziare - continua Bellomo
- in primis i due collaboratori, Miriam Cipolla e Giuseppe
Figliola, per aver organizzato tutto ciò che concerne la preparazione al
Festival dei bambini; a loro vanno i miei ringraziamenti per aver
accompagnato una crescita culturale e artistica proiettata al raggiungimento
di livelli sempre più importanti. Ringrazio inoltre tutti i genitori
coinvolti e i componenti del gruppo che dopo la pandemia, con grande spirito
di sacrificio e generosità, ci hanno permesso di ritornare più forti di
prima. Il nostro gruppo nei prossimi mesi parteciperà a diversi festival già
in programma in giro per la Sicilia, e sarà presente anche nel mese di
giugno, dal 12 al 18, al 58° Festival in Slovacchia CIOFF (NdR: Conseil
International des Organisations de Festivals de Folklore et d´Arts
Traditionnels) in cui, con immenso orgoglio - conclude il Presidente
-, porteremo in alto come sempre il nome del nostro gruppo nonché del
nostro paese”.
Attualità. "Tacito silenzio":
l'attenzione al tema della violenza sulle donne non è mai sufficiente;
di Salvia Carlisi
Locandina
Copertina
Armando Caltagirone
L'attenzione che siamo
chiamati ad avere sul tema della violenza alle donne e del femminicidio
non è mai sufficiente.
Ne parliamo, si scrivono libri, si fanno leggi e, intanto, si continua a
uccidere. Ogni giorno altre donne violentate a trucidate. E tutto ciò è
inaccettabile e disumano.
Il libro di Armando Caltagirone, "Tacito silenzio", si inserisce
nella scia di quanti, con tanta buona volontà, provano a creare una cultura
diversa, poggiata sul rispetto della vita e sul coraggio della denuncia di
chi subisce perché ogni silenzio è anticamera di morte.
È incoraggiante che a
presentarlo il prossimo 7 marzo, nell'imminenza della festa delle
donne, siano persone di altissimo livello istituzionale e civile che
concretamente, sull'argomento, hanno fatto tanto e continuano a spendersi.
A partire da Sua Eccellenza il prefetto Filippo Romano che non perde
occasione per far sentire la sua voce in difesa dei diritti di ognuno, e poi
il dottor Emanuele Ricifari, già questore di Agrigento e attualmente
Dirigente Generale della Polizia di Stato, che in tante circostanze si è
distinto per il rispetto della legge in territori minacciati da logiche di
morte.
Sarà bello, inoltre, sentire due donne diverse per storia e carattere, ma
entrambe eccezionali: la professoressa Adriana Iacono, espressione di
una cultura che ha saputo attingere a vari contesti internazionali e ha
portato nei libri da lei scritti il genio femminile che sa dare voce alla
terra, ai miti, ai sogni, alla bellezza, e Lia Rocco, donna
autentica, voce limpida e critica di tante storture della terra agrigentina,
assetata di verità e sempre disponibile a mettersi in gioco quando c'è da
diffondere e difendere le cose giuste.
Il moderatore, Carmelo Arnone, è un giornalista serio che sa
raccontare e aiuta il lettore a ragionare con la propria testa.
È importante esserci all'incontro, alle ore 17.00 presso la
Prefettura di Agrigento. Non si tratta solo di ascoltare dei
professionisti di alto profilo ma di attingere per poi trasmettere.
In un territorio come il nostro, in cui la vera aridità è quella culturale,
dobbiamo fare tesoro di occasioni come queste per crescere culturalmente
perché solo così potremo rialzare la testa.
Agrigento.
Commemorazione di Giuseppe La Loggia, a 30 anni dalla morte; domenica 10
marzo
Locandina
L'Associazione
Centro di Formazione alla Bioetica "Evangelium Vitae" del prof. Enzo Di
Natali - organizzazione che si occupa di bioetica e promuove la conoscenza
di tematiche legate alla vita umana e alla spiritualità - ha stilato un
programma commemorativo nel 30° anniversario dalla morte di Giuseppe La
Loggia, "politico, maestro e cristiano esemplare", da realizzarsi
domenica 10 marzo 2024.
Sono previsti vari momenti:
- alle ore 16.30, omaggio alla tomba: un tributo al defunto Giuseppe La
Loggia;
- alle ore 17.00, presso la Chiesa di San Nicola alla Valle dei Templi,
celebrazione della Santa Messa presieduta da don Lillo Argento;
- alle ore 17.45, Memoriale con interventi e saluti da parte di diverse
personalità: il sindaco dott. Franco Miccichè, il prof. Enzo Di
Natali, l'on. Calogero Pumilia, l'on. Calogero Mannino,
l'on. Enrico La Loggia;
- alle ore 18.30, Concerto del Coro di Santa cecilia, diretto dal M°
Emanuele Di Bella.
Favara.
L'on. Rosellina Marchetta accoglie 225 turisti in visita alla città e
alla Valle dei Templi
Foto di gruppo
La
scorsa domenica, 3 marzo 2024, l'on. Rosellina Marchetta (Deputato
Segretario all'Assemblea Regionale Siciliana) ha accolto a Favara 225
turisti provenienti dall'ennese, tutti soci del Centro Turistico
Giovanile; nella mattinata i turisti avevano visitato la Valle dei Templi di
Agrigento.
"Il turismo sociale - ha detto l'on. Marchetta - è una grande
risorsa per il nostro territorio ricco di beni culturali e artistici. In
vista dell'anno 2025 che vedrà Agrigento Capitale della Cultura dobbiamo
cercare di promuovere tutte quelle iniziative utili a far conoscere il
nostro territorio. Ringrazio i soci del CTG per la visita e li invito a
ritornare con amici e familiari sicuri che troveranno un' affettuosa e
calorosa accoglienza in tutti i centri agrigentini".
Lo scorso fine settimana sono stati sfiorati i 12mila visitatori nel parco
della Valle dei Templi, con oltre novemila visitatori nella sola giornata di
domenica 3 marzo. L'incremento, rispetto allo stesso periodo del 2023, è
stato del 25%.
L'on. Rosellina Marchetta ha voluto accogliere i soci del CTG a Favara (vedi
foto a lato) evidenziando l'importanza e l'attrattività turistica anche
dei centri minori del territorio agrigentino.
Gratitudine per l' accoglienza è stata espressa dai soci del Centro
Turistico Giovanile i quali hanno apprezzato la sensibilità della Deputata
sul tema del turismo sociale, che consente a tante persone e intere famiglie
di poter visitare numerose località in modo accessibile e con finalità di
promozione culturale.
Attività.
Dopo 10 anni conclusi i lavori alle palazzine IACP di Piazzale Vinti a
Grotte
Palazzine IACP
Dopo
un iter giudiziario durato oltre 10 anni, si sono conclusi i lavori di
rifacimento dei prospetti e degli appartamenti delle palazzine IACP di Via
Padre Vinti a Grotte.
Alla presenza dell’Ufficiale Giudiziario del Tribunale di Agrigento, del CTU
del Tribunale di Agrigento che ha seguito i lavori per conto del Giudice
dell’Esecuzione, del tecnico delegato dallo IACP di Agrigento e dell’avv.
Ornella Agnello, difensore dei condomini delle palazzine di Via Padre
Vinti, ieri è stato sottoscritto il verbale che ha sancito la conclusione a
regola d’arte dei lavori.
Tutto è scaturito da un procedimento giudiziario intentato dai condomini
delle palazzine di Via Padre Vinti, patrocinati dall’avv. Ornella Agnello,
volti ad ottenere l’esecuzione dei lavori di manutenzione ordinaria e
straordinaria degli appartamenti e dei prospetti delle palazzine, definito
poi con la condanna dello IACP di Agrigento ad eseguire tutti i lavori
richiesti per un ammontare complessivo di oltre 600mila euro.
Politica.
"Al Telamone è toccato di susìrisi"; di Enzo
Napoli
Enzo Napoli
Il Telamone
Il Telamone. Per un paio
di secoli, spaparanzato, s'è goduto la quiete della valle.
Certo, turisti che gli s'arrampicavano sopra, a farsi qualche foto ricordo,
ne sono passati tanti, ma tutto sommato non se la passava male.
Certamente meglio del suo gemello, già eretto al museo, ma costretto a
sorbirsi ore ed ore di pallosissime chiacchiere, cerimonie e premi, ché di
queste cose ad Agrigento non ne sono mai mancate.
L'acqua sì, poteva mancare ed anche spesso, ma dotti medici e sapienti ed
illustri teorici dell'antichità ed altrettanti venditori di mirabolante
prossimo sviluppo turistico, di quelli ce n'è sempre stati in abbondanza.
Ora anche al secondo Telamone, i cui pezzi Zeus solo sa di quali altri sei
sono stati acconciati, un piede di questo, un braccio di qualcun altro e la
panza di qualche altro ancora, scampati al più anonimo ruolo di
frangiflutti, è toccato di susìrisi in una specie di mezzo tabuto
nero, per la gioia dei cultori delle magnifiche sorti e progressive.
Avrebbe volentieri continuato a sorreggere metope e triglifi di tufo
imbiancato, com'era destinato a fare o, meglio, continuare a sonnecchiare
senza particolari preoccupazioni, piuttosto che esser chiamato a diventare
l'ennesima mirabolante meraviglia che porterà migliaia, anzi, milioni di
turisti.
Il vecchio (e saggio) Telamone sa che per quanto bello ed imponente egli
sia, neanche rimettere in piedi l'intero tempio cambierebbe il futuro della
terra in cui è nato.
Sa, per esperienza, che non è l'orgoglio o la superbia, la supponenza e la
superficialità, che cambiano le cose. Manco le chiacchiere e le tabacchiere
di legno.
Sa che per costruire sviluppo, turismo e futuro, bisogna dividere il peso
delle scelte con gli altri, con umiltà e pazienza, come faceva con i suoi
sette fratelli, a tenere in piedi qualcosa di bello e pesante.
Ed a "Giurgè" (come in tutta la Sicilia, del resto), fidatevi, tutto può
succedere, tranne che qualcosa di bello stia in piedi perché tutti danno una
mano.
Iniziative. "La forza della fragilità", nella
Festa della Donna 2024; sabato 9 marzo nell'auditorium "San Nicola"
Vedi il promo
In
occasione della Festa della Donna 2024, il Laboratorio Teatrale "Luchino
Visconti" diretto da Salvatore Bellavia presenta "La forza
della fragilità", recital di musica e poesia interpretato esclusivamente
da donne (guarda
il promo).
L'appuntamento per la manifestazione, promossa e patrocinata
dall'Amministrazione comunale di Grotte, è per sabato 9 marzo, alle
ore 17.30 presso l'Auditorium "San Nicola - Stella Castiglione".
Giustizia.
L'avvocato Gianfranco Pilato nell'Osservatorio Nazionale Investigazioni
Difensive
Avv. Pilato
L'avv. Gianfranco Pilato è stato nominato componente effettivo
dell'Osservatorio Nazionale Investigazioni Difensive (ONID).
L'ONID è un organo dell'Unione delle Camere Penali Italiane (UCPI), che ha
lo scopo di promuovere e migliorare la disciplina delle indagini difensive,
ovvero le attività di ricerca e raccolta di elementi utili alla difesa di un
imputato o di una parte civile in un processo penale. L'ONID si occupa anche
di monitorare la giurisprudenza e le prassi relative alle indagini
difensive, nonché di fornire formazione e consulenza agli avvocati
penalisti.
L'avv. Gianfranco Pilato, del foro di Agrigento, già componente di una
commissione dell'UCPI, è attualmente tesoriere della Camera Penale “Giuseppe
Grillo” di Agrigento.
La sua nomina a componente effettivo dell'ONID è stata deliberata dalla
Giunta dell'UCPI il 26 febbraio 2024.
Letture Sponsali.
"Liberarci da ogni idolatria che proietta in Dio le nostre logiche
umane"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
In questa domenica di quaresima Gesù scaccia dal tempio mercanti e
cambiavalute.
Con i suoi gesti carichi di “zelo” sottolinea l’importanza di svuotare la
nostra relazione con Dio da ogni logica commerciale che caratterizza la
nostra visione umana delle relazioni.
Si va a Dio per Dio e andiamo a lui offrendo noi stessi come sacrificio
santo e gradito, come anche è scritto “Tu non hai voluto sacrifici e
offerte, ma mi hai dato un corpo. Non ti piacciono offerte di animali e
sacrifici, per togliere i peccati. Allora ho detto: Eccomi, o Dio, io vengo
a fare la tua volontà”.
Attraverso il volto di Dio in Gesù Cristo, impariamo che dobbiamo liberarci
da ogni idolatria che proietta in Dio le nostre logiche umane per entrare
nella logica dell’amore gratuito dove riceviamo tutto per grazia come bimbi
bisognosi di cure.
Dalle letture di questa domenica dovremmo capire cosa dovrebbe essere la
nostra Chiesa, la liturgia, la comunità, la famiglia.
Nient’altro che luoghi e tempi dove ricevere in dono Dio e i fratelli, dove
imparare ad amare “come lui comanda”: unicamente vivere in comunione con
Cristo.
Rosalinda e Francesco
Cinema. Successo della prima di "Non sai quanti nomi ti ho
dato" di Franco Carlisi; ieri al "Ciak" di Agrigento
Multisala Ciak
Franco Carlisi
Locandina
Indiscutibilmente un grande successo di pubblico, la prima proiezione del
film scritto e diretto da Franco Carlisi "Non sai quanti nomi ti ho dato" (Eidon
Films Productions), ieri sera 1 marzo al Cinema Multisala
Ciak di Agrigento.
Letteralmente gremita la "Sala blu" sia per la prima proiezione, alle 18.30,
che per la seconda alle 20.00.
Oltre al
successo di pubblico, di seguito si è manifestato il successo di critica.
Riportiamo alcuni tra i commenti più significativi.
"Una breve ed intensa serata di cinema, con una sala piena di affetti e
fiducia verso gli autori - scrive Giovanni Salvo -. Una storia
complicata come diversamente non poteva essere, avendo trattato il tema del
mistero dell'amore imprescindibile. Molto bella la fotografia, prima penna
fra le mani del suo autore. L'uomo e i suoi desideri passionali, che si
angoscia per ciò che non è stato, e forse perché semplicemente non poteva
essere. Uno sliding doors nostrano ricco di passione e tormento che lasciano
nudo il protagonista, alla fine autore di sé. L'amore pericoloso quanto un
coltello che costringe a scavare dentro sé stessi. Una storia difficile,
raccontata in qualche tratto in chiave Kafkiana, che trova in chiusura una
giusta serratura e una buona mandata pirandelliana. Questo ciò che io, uno
fra i 'centomila' spettatori di 'Non sai quanti nomi ti ho dato', ieri sera
ho visto. Ancora complimenti a tutti".
Dello stesso tenore le parole di Anna Todaro: "Cortometraggio
eseguito con grandissima maestria, di altissimo livello e spessore da tutti
i punti di vista, dalla fotografia alla sceneggiatura, dalla regia alla
qualità interpretativa degli attori. Col fiato sospeso sino all’ultimo
istante, se ne coglie il senso di un amore vissuto o soltanto agognato.
Siamo davvero orgogliosi di un grandissimo capolavoro. Complimenti
vivissimi, ad majora".
"Ho visto il cortometraggio di Franco Carlisi 'Non sai quanti nomi ti ho
dato' - commenta Alessandro Accursio Tagano -, ci sono andato
soprattutto per curiosità nel vedere all’interno del film la mia libreria.
Quelle 6 ore (in due sere) di registrazioni che hanno prodotto quasi 2
minuti di film. Sono uscito con la certezza di aver assistito ad un
capolavoro. Bravissimo Franco, bravissima Noemi Castronovo,
superlativo Giovanni Volpe (abbiamo fatto il servizio militare insieme)
bravissimi tutti i collaboratori. Ma sono uscito anche con la consapevolezza
delle immani qualità professionali ha questa provincia.
Viva il cinema, viva la cultura, viva i libri, che a loro modo sono sempre i
protagonisti di ogni storia".
Editoria.
Presentazione del romanzo "Tacito silenzio" di Armando Caltagirone;
giovedì 7 marzo in Prefettura
Locandina
Copertina
Armando Caltagirone
Verrà presentato ufficialmente ad
Agrigento, il prossimo giovedì 7 marzo, alle ore 17.00 presso la
Prefettura (Piazza Aldo Moro, 1), il romanzo "Tacito Silenzio",
opera prima di Armando Caltagirone (Salvatore Sciascia Editore).
Dopo
i saluti del Prefetto di Agrigento, dott. Filippo Romano,
sono previsti gli interventi di:
- Adriana Iacono (Docente presso il Dipartimento di Scienze
Umanistiche dell'Università di Palermo);
- Emanuele Ricifari (Dirigente Generale della Polizia di Stato).
Letture a cura di Lia Rocco. Coordina Carmelo Arnone.
Quanto mai attuale - in periodo di continui femminicidi - il tema
trattato dal libro, che prende spunto da un terribile fatto di cronaca
accaduto a Grotte nella metà del secolo scorso. Il 7 settembre 1945 il
paese è scosso da una notizia agghiacciante: una giovane e bella ragazza
- la sedicenne Rosetta, per qualcuno la più bella del paese - è stata
assassinata da uno spasimante ventenne.
Questa la realtà, dalla quale attinge l'Autore per cercare di fare luce
sui risvolti affettivi, economici, sociali e soprattutto culturali della
vicenda. Nella finzione romanzesca, lei è Aurora, lui Ignazio.
"Una
storia come tante" è il titolo del primo capitolo del romanzo, il cui
incipit riporta: "Ragione e sentimento, orgoglio e pregiudizio, non
sono i titoli di due celebri romanzi dell'Ottocento, ma la sintesi della
storia che ci accingiamo a raccontare. Una storia d'amore, contrastata
dal pregiudizio, il cui epilogo culmina nella tragedia. Amanti che,
estasiati e nello stesso tempo spaventati dalla consapevole diversità
sociale, sfidando i latrati dell'intolleranza di rango, si abbandonano
al travolgente gioco dell'amore. Nella dichiarata e inconsapevole
provocazione, tutti saranno vincitori e nello stesso tempo vinti".
Alla dettagliata e puntuale ricerca storica sui fatti, l'Autore ha
sapientemente saputo coniugare l'analisi dell'animo umano, scavando in
profondità nella personalità dei suoi personaggi, irrimediabilmente
figli di una cultura ancora legata a dinamiche sociali ormai (forse)
desuete.
"È l'affresco dolente di una Sicilia difficile e tormentata quello di
Armando Caltagirone - scrive Gaetano Savatteri nella
prefazione -. C'è un delitto, c'è una ragazza uccisa, ma dietro c'è
una realtà più complessa, una storia sociale e umana che apre molti
interrogativi sulla colpa, sulla responsabilità, sul malinteso senso
dell'amore e sulle differenze economiche che hanno segnato la storia
recente di questa terra. Terra che non è semplicemente la Sicilia, ma
ancor più la Sicilia interna, quella lontana dalle rotte turistiche, dai
paesaggi da cartolina, quella dagli scorci spettacolari".
Armando Caltagirone, classe 1955, è laureato in giurisprudenza. Ha
lavorato per circa quarant'anni prima presso l'ufficio IVA e poi presso
l'Agenzia delle Entrate, dove ha chiuso la carriera dirigendone
l'Ufficio legale. Agli studi tecnici ha sempre affiancato l'amore e la
passione per gli studi umanistici e le tematiche sociali di grande
respiro, rivolgendo sempre l'attenzione verso i più deboli.
Nelle immagini a lato, la copertina del romanzo (foto di Franco
Carlisi) e l'Autore.
Chiesa.
Parrocchia Madonna del Carmelo: incontro con il prof. Enzo Di Natali
sulla figura di Letizia Comparetto
Locandina
Una
catechesi per la famiglia, sul tema "Letizia Comparetto, un modello di
sposa, madre, catechista e ministro straordinario esemplare". È questo
uno degli appuntamenti proposti nell'ambito del cammino quaresimale 2024
dalla comunità parrocchiale della parrocchia Beata Maria Vergine del Monte
Carmelo in Grotte.
La catechesi, introdotta dal saluto del parroco don Sergio Sanfilippo,
verrà proposta dal prof. Enzo Di Natali, docente e presidente
dell'Associazione Centro
di Bioetica "Evangelium vitae" di Agrigento.
L'incontro, aperto a tutti e particolarmente indicato ai gruppi famiglie ed
alle coppie giovani, si terrà mercoledì 6 marzo alle ore 18.30,
nella chiesa Madonna del Carmelo.