Grotte.info Quotidiano -
Febbraio 2012 |
29/02/2012 |
Lettere. "Il dovere del buon
cittadino"; di Oscar Morreale |
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O. Morreale |
Riceviamo e
pubblichiamo.
"Buon
giorno.
Voglio precisare che ho semplicemente fatto il dovere del buon cittadino; la
mia era una semplice segnalazione e non aveva come scopo quello di creare
alcuna polemica tra l'Assessore Castronovo e il consigliere Cuffaro.
Aldilà di tutto, sono contento dell'operato dell'Assessore Castronovo e lo
ringrazio per aver chiarito e portato a conoscenza di tutti la situazione
riguardante il fenomeno del randagismo; sono sicuro che continuerà a operare
nel migliore dei modi, nell'interesse dei cittadini e del territorio come ha
sempre fatto.
Auguro buon lavoro a tutta l'Amministrazione comunale.
Distinti saluti". |
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Oscar Morreale
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29/02/2012 |
Comune. Sulla presenza di
cani randagi, in risposta ad Oscar Morreale, nota dell'Assessore Piero Castronovo |
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Ass. Castronovo
Da Facebook |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Egregio Direttore,
non può che cogliersi di buon grado la cortese sollecitazione a firma del
cittadino Oscar Morreale in ordine al problema del randagismo, e non può che
cogliersi di buon grado l’invito ad affrontare la problematica indirizzato
all’Amministrazione Comunale.
Credo che un cittadino attento come Oscar Morreale, che ho il piacere di
conoscere personalmente e che gode della mia stima, sia da annoverare tra
coloro che con gesti concreti, come la pubblicazione della sua nota su
codesta testata giornalistica, cerchi di affrontare una delle tante
emergenze che una cittadina come Grotte vive.
Mi spiace solo che ad auspicare ed a fomentare questo intervento, per il
quale darò le dovute spiegazioni al concittadino, ma solo dopo aver
esternato un mio spiacevole disappunto, sia stato un consigliere comunale di
maggioranza il quale, nell’ambito di una conversazione aperta con un gruppo
di concittadini sul social network facebook proprio sul fenomeno del
randagismo a Grotte, testualmente scrive: “Vi invito a fare una pubblica
denuncia su grotte.info. L' assessore alla sanità dopo che ho segnalato
svariate volte la problematica continua a fottersene altamente. Spero che
almeno alla vostra segnalazione dia un seguito” (si allega riquadro
facebook). L’Assessore alla Sanità sarei io, ed oltre a restituire al
mittente queste false illazioni di basso rango, sono costretto ad affermare
che il consigliere Aristotele Cuffaro per la problematica in discussione non
mi ha chiamato neanche una sola volta, anzi, mi chiama spesso ma solo per
sollecitazioni che riguardano il suo premio “Nino Martoglio”. Mi risulta che
il consigliere Cuffaro da tempo abbia cominciato nei miei confronti, ed alla
spalle, una accanita campagna denigratoria, forse dettata dall’avvicinarsi
delle elezioni, ma che gli porterà pochi risultati poiché ciò che io ho
fatto e costruito, in questi anni di amministrazione accanto al Sindaco
Pilato ed al servizio della collettività, è sotto gli occhi di tutti,
pertanto risulta difficile ogni tentativo di demolizione.
Elenco di seguito alcune delle cose oggetto del mio impegno istituzionale:
Prevenzione oncologica 1^ fase inizio dicembre 2009:
a) screening al seno;
b) mappatura nei - prevenzione melanoma;
c) test per il sangue occulto prevenzione colon-retto;
d) ecografia alla tiroide;
e) visita oculistica per i bambini di prima elementare ;
f) misurazione pressione oculare ad ultrasessantenni;
Prevenzione oncologica 2^ fase inizio 2012:
b) mappatura nei - prevenzione melanoma;
c) test per il sangue occulto prevenzione colon-retto;
d) ecografia alla tiroide;
e) visita oculistica per i bambini di prima elementare;
(tutto gratuito)
- Installazione impianto di videosorveglianza e messa in esercizio;
- Realizzazione e messa in funzione del centro comunale di raccolta (isola
ecologica) per la raccolta di rifiuti differenziati, questa iniziativa ha
permesso di innalzare la percentuale di differenziata del nostro comune
oltre che a realizzare un risparmio sulla bolletta per il cittadino;
- Istallazione di cestini portacarta;
- Maggiore controllo sul servizio di nettezza urbana;
- Rimozione amianto;
- Richiesta cassone scarrabile per lo stoccaggio di ingombranti presso
capannone comunale;
- Trasferimento ex succursale comunale di Via Pirandello presso l’edificio
centrale;
- Concessione locali comunali all'Associazione "Padre Vinti - Grotte
Solidale";
- Concessione locali comunali ad associazioni varie;
- etc. etc. .
Sarebbe auspicabile, qualora il consigliere Cuffaro non condividesse più la
linea di questa amministrazione comunale, che uscisse dalla maggioranza,
prima, però, della prossima edizione del premio di poesia dialettale “Nino
Martoglio”, assumendo così un legittimo atteggiamento di contrasto con
quello che è l’operato del governo locale piuttosto che “irridere o
mugugnare di nascosto”.
Bisognerebbe prendere ad esempio consiglieri come Leonardo Cutaia, Salvatore
Di Maggio etc. che invece di istigare la gente a far polemica con l’attuale
amministrazione trascorrono intere mattinate con noi amministratori per
affrontare i diversi problemi che quotidianamente si presentano.
Ma torniamo al randagismo fenomeno già da parecchio all’attenzione del
Sindaco e dell’Assessore scrivente. A fronte di un problema così importante
ed emergente ci ritroviamo ad avere pochi strumenti per fronteggiarlo. Sono
poche le risorse economiche utili al ricovero presso canili autorizzati di
detti randagi, e con tutta la buona volontà riesce difficile trovare un
canile che abbia posti liberi. Abbiamo trovato dopo non poche ricerche una
struttura che sarebbe disponibile alla sterilizzazione di questi animali.
Pertanto stiamo stipulando una convenzione con la struttura di che trattasi
allo scopo di limitare la moltiplicazione dei cani.
Sono stati ultimati i lavori presso i locali dell’ex scuola di Via Padre
Vinti per la realizzazione di un laboratorio veterinario. Quest’ultimo, da
questa amministrazione espressamente richiesto al servizio veterinario dell’ASP
di Agrigento, consentirà di sterilizzare i randagi e di microchipparli.
Attraverso un capillare lavoro teso alla creazione dell’anagrafe canina
sarà possibile ridimensionare il fenomeno del randagismo.
Caro Oscar, mi scuso con te per questa polemica. Il randagismo è per noi un
problema serio che non sottovalutiamo visto che anche noi amministratori
viviamo a Grotte e, come tu avrai capito da questa mia nota, non ce ne
stiamo con le mani in mano.
Il consigliere Cuffaro queste cose non le sa, non perché noi non le facciamo
ma perché lui frequenta molto poco il Palazzo di Città, solo quanto basta
per organizzare il suo premio Martoglio". |
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Assessore
Municipale
Rag.
Piero
Castronovo
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29/02/2012 |
Chiesa. "Sprechi di denaro
che non rendono per nulla onore ai Santi"; lettera dell'Arcivescovo di
Agrigento |
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Mons. Montenegro |
Pubblichiamo la lettera che l'Arcivescovo di Agrigento,
S.E. Mons. Francesco Montenegro, ha inviato ai parroci, diaconi, Consigli
Pastorali parrocchiali e cittadini, confraternite e comitati feste
religiose.
L’Arcivescovo di Agrigento
Ai Rev.mi Sacerdoti
Ai Diaconi
Ai Componenti dei Consigli Pastorali Parrocchiali e Cittadini
Alle Confraternite
Ai Comitati delle Feste Religiose
Carissimi,
in occasione della Quaresima sento il
bisogno di condividere con Voi alcune riflessioni che mi stanno
particolarmente a cuore. Come Vescovo desidero che la nostra diocesi sia una
comunità profetica che annunci con gioia la Parola (e le indicazioni del
piano pastorale ci stanno spingendo ad acquisire questo nuovo stile) e la
testimoni in tutte le sue azioni. Vi chiedo, pertanto, di accogliere questo
scritto con amorevolezza e simpatia: non contiene divieti o limitazioni ma
indicazioni che potrebbero aiutarci a crescere nella fede e nella santità.
Ho deciso di scrivere in occasione
della Quaresima perché è il tempo forte che la liturgia ci fa vivere in
costante ascolto della Parola e in sincera conversione per una adeguata
preparazione all’incontro con il Risorto. Ritengo che dobbiamo valorizzare
la grazia di questo tempo liturgico facendo in modo che la nostra vita sia
sempre più modellata su quella di Cristo che, a partire dal battesimo, abita
in noi; la Sua presenza ci spinge a far morire in noi l’uomo vecchio e a
camminare in una vita nuova, preannuncio e anticipo della risurrezione.
La riflessione che vi propongo
riguarda lo svolgimento delle feste patronali nelle nostre comunità
parrocchiali. L’argomento è molto vasto e non intendo fare una
trattazione completa, anche se da più parti si avverte il bisogno di
rileggere con attenzione alcuni fenomeni e di trovare delle prassi che
mettano insieme rispetto delle tradizioni, genuina spiritualità popolare e
fedeltà al Vangelo e all’uomo. Già il mio Predecessore vi aveva offerto un
catechismo delle feste religiose che mantiene tutta la sua attualità
dottrinale e propositiva.
Il problema che mi pongo e rispetto al
quale vorrei che insieme riflettessimo è legato al momento storico che
stiamo vivendo; ormai da alcuni anni e, temo per un tempo prolungato,
migliaia di famiglie della nostra terra si trovano a vivere in serie
difficoltà economiche: aumenta la percentuale di disoccupazione giovanile e
non solo, l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda, la pesca è in
grave crisi, non si vedono prospettive di investimento industriale …. Sono
tanti i giovani che lasciano la nostra terra per trovare altrove
un’occupazione e sono in aumento le persone adulte che sono state licenziate
e che non sanno come provvedere ai bisogni delle loro famiglie. Tutti voi
avete il polso della situazione perché conoscete, meglio di me, le
singole situazioni e vi accorgete con quanta insistenza si bussa alle porte
delle parrocchie per un po’ di spesa o per pagare le bollette. È una
situazione di grave crisi per la quale non dobbiamo stancarci di pregare
mentre, come comunità, dobbiamo interrogarci sul da fare perché il grido di
dolore che si solleva da tante famiglie non rimanga inascoltato.
Il Signore ci chiede di non perdere mai
la speranza. Tuttavia, nella pedagogia divina, la speranza non è mai
calata dall’alto ma si incarna in volti e persone che, attraverso gesti
concreti, diventano il segno visibile della speranza divina. Questo per
dire che in questo momento storico, così tormentato e faticoso, ci viene
chiesto di essere noi segno della speranza che viene da Lui. La speranza,
infatti, ha sempre bisogno di una traduzione concreta fatta di opere che
aiutino chi soffre a rialzare la testa.
Ecco la mia proposta: le feste
patronali che si celebrano nelle nostre comunità sono il segno di una fede
che, attraverso le diverse generazioni, arriva ai credenti del nostro tempo
i quali sentono il bisogno di onorare i Santi Patroni nel modo più solenne
possibile. So bene che all’origine di ogni festa c’è un bisogno popolare di
rinnovare l’amore verso coloro che sono riconosciuti come modelli e
protettori e mi rendo conto che ogni festa è un momento di forte
evangelizzazione per tutta la comunità. Ritengo, tuttavia, che un’autentica
spiritualità - anche popolare - non possa chiudere gli occhi sulla
situazione che vivono le singole comunità. Come non porsi qualche domanda:
È autentico amore ai Santi quello che porta a spendere diverse migliaia
di euro mentre nelle stesse strade in cui passa la statua del Santo ci sono
famiglie che non hanno di cosa mangiare? I Santi si aspettano da noi
solo delle manifestazioni esterne ben fatte o una maggiore attenzione
all’uomo che è la gloria vivente di Dio? La finalità di una festa religiosa
si può racchiudere dentro un calendario di eventi senza dare attenzione alle
problematiche del territorio?
Capisco bene quanto sia complesso il
fenomeno delle feste patronali e quanto lo siano le implicanze
antropologiche e sociali, però ritengo che ogni cristiano non può non
interrogarsi su ciò che fa per capire se è sulla stessa lunghezza d’onda del
Vangelo di Gesù Cristo. A mio avviso, nel rispetto delle tradizioni e con la
dovuta preparazione spirituale, molte cose si potrebbero cambiare e, con la
sincerità dei figli di Dio, non possiamo non riconoscere che ci sono
sprechi di denaro che non rendono per nulla onore ai Santi. Anzi!
Ciò che vorrei chiedervi è innanzitutto
un esame di coscienza per rendersi conto se lo svolgimento delle singole
feste sia fedele al Vangelo o meno. Se non lo è proviamo a metterci in
discussione per capire cosa e come cambiarlo. Per iniziare potremmo
impegnarci a ridimensionare alcune spese. Non si tratta di tagliare
qualcosa ma di fare in modo che, per la stessa cosa, si spenda di meno.
Ciò che si risparmia potrebbe confluire in un fondo da destinare alle
famiglie in difficoltà. Così, amando i figli di Dio che si trovano in
situazioni di disagio economico e sociale, onoriamo i Santi. Così la
festa religiosa diventa occasione di evangelizzazione, espressione di carità
e segno di speranza. Una simile attenzione rende meglio ragione della
devozione ai Santi che deve essere vissuta come momento in cui tutti i
battezzati riscoprono la vocazione alla santità e si impegnano a realizzarla
percorrendo la strada maestra dell’amore per Dio e dell’amore per il
prossimo. È attraverso la carità che diventiamo santi e sono tutti i
Santi ad aiutarci a vivere nella carità, cioè nell’amore incondizionato
verso il prossimo e, in particolare, verso chi soffre. Senza gesti di
carità la devozione ai Santi rimane un atto isolato e superficiale senza
alcun beneficio per la vita spirituale. Vivendo a contatto con i Santi
siamo chiamati ad allargare costantemente il cuore a Dio e al prossimo
per essere, anche noi, dei santi.
Ciò che Vi sto chiedendo lo ritengo
possibile e volutamente ho preferito essere generico (proprio perché nessuno
pensi a qualche proibizione ma tutti ci impegniamo con fantasia a capire
cosa si possa fare): con un po’ di coraggio possiamo riuscirci e, ne sono
certo, potremo sperimentare in modo ancora più bello il senso della festa e
la vicinanza dei Santi.
Spero che queste righe possano essere d’aiuto alla riflessione ed ispirare
scelte concrete da realizzare nell’immediato con l’impegno di continuare nel
tempo.
La Quaresima, che sta per iniziare,
aiuti tutti noi a cambiare vita. I nostri Santi Patroni intercedano per noi
perché, attraverso scelte piene di Vangelo e di carità, la loro santità
diventi anche la nostra.
Vi ringrazio per la Vostra attenzione
e, uniti nella preghiera, Vi saluto tutti cordialmente.
Agrigento, 15 febbraio 2012 |
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+ Francesco Montenegro
Arcivescovo
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29/02/2012 |
Comune. Opere in programma per
migliorare la viabilità extraurbana del territorio |
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Il Sindaco Pilato |
E' stato
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, da parte della
Provincia Regionale di Agrigento, il bando di gara d'appalto relativo ai
lavori di manutenzione sulla strada intercomunale di collegamento tra la
strada provinciale Bivio Caldare - Grotte e la strada provinciale Grotte -
Comitini. La gara è fissata per le ore 12.00 del 27 marzo, mentre
l’apertura delle offerte si svolgerà a partire dalle ore 09.00 del 29 marzo
2012 . La base d'asta è di 89.000,00 euro.
“É
un risultato raggiunto, ci teniamo tantissimo – ha affermato il Sindaco
di Grotte, Paolo Pilato -. L’abbiamo chiesta anche per valorizzare
quell’area agricola importante, a partire dalla Contrada Priore, che
abbiamo. Questa, in aggiunta a tante altre opere programmate che
miglioreranno la viabilità extraurbana del territorio”.
Altra opera, il cui progetto con finanziamento da parte della Protezione
Civile è in corso, è la strada Racalmare - San Benedetto; in base ad un
accordo di programma già raggiunto in una conferenza di servizi, che si è
tenuta il 4 novembre scorso, la consegna del lavoro è prevista entro il mese
di gennaio 2013.
Entro tempi brevi verrà bandita la gara, e quindi l'inizio dei lavori, per
la strada Lumia - Falcia, da realizzare con le misure compensative (un
milione di euro) finanziate dall'Anas, in seguito ai lavori di raddoppio
della Strada Statale 640.
Il programma di miglioramento della viabilità extraurbana mira altresì ad
assolvere ad una duplice funzione: migliorare le condizioni di
percorribilità e favorire anche vaste zone dedicate prevalentemente allo
sviluppo del comparto agro-alimentare cittadino. Contestualmente a garantire
la via di fuga (nel caso strada della Racalmare - San Benedetto), viene
servita una vasta zona agricola. Così come la strada Lumia - Falcia serve
un’altra importante area agricola. In questo quadro generale si inseriscono
i lavori per la strada
intercomunale tra la provinciale Bivio Caldare - Grotte e la Grotte -
Comitini.
Carmelo Arnone
29 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
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28/02/2012 |
Iniziative. Convocata
l'assemblea della consulta giovanile |
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Lettera |
L'assemblea della consulta giovanile è stata convocata dal suo presidente,
in seduta ordinaria, il prossimo 5 marzo alle ore 18.30 nella sala
consiliare del comune di Grotte. All'ordine del giorno è prevista la
discussione di alcuni punti: l'assegnazione delle deleghe ai membri
dell'ufficio di presidenza (Antonio Vella, Alex Licata, Calogero Carlisi,
Gerlando Terrana e Calogero Infantino); l'istituzione della commissioni di
lavoro; la proposta di modifica dello statuto della consulta giovanile (con
la previsione di ampliare l'età per farne parte - attualmente da 15 a 23
anni - portando i limiti da 13 a 26 anni); la proposta di coinvolgimento
degli istituti scolastici del comune (attualmente il solo Istituto
Comprensivo "A. Roncalli") per la creazione di un logo della consulta;
ultimo punto, un non precisato "varie ed eventuali". Dell'assemblea
convocata, oltre ai 5 membri dell'ufficio di presidenza, fanno parte: Luca
Russello, Mulè Davide, Michele Costanza, Tommaso Fantauzzo e Alessio
Brucculeri. Ne sono membri di diritto, senza diritto di voto: il presidente
del Consiglio comunale, l'Assessore al ramo e due consiglieri comunali.
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28/02/2012 |
Lettere. Preoccupazione per la
presenza di cani randagi; di Oscar Morreale |
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Randagi |
Riceviamo e
pubblichiamo (a lato, cani all'incrocio tra Via Crispi e Via Machiavelli -
"scinnuta di San Giuseppi").
"Buon
giorno a tutti.
Volevo far presente al Sindaco e all'Amministrazione comunale che, da
qualche settimana, vagano per le strade del nostro paese numerosi cani
randagi. Come sappiamo oltre ai rischi connessi all'aggressione delle
persone, la presenza di questi animali che camminano in branco, desta
preoccupazione sia dal punto di vista della sicurezza stradale sia dal punto
di vista igienico-sanitario. Spero che provvediate alla risoluzione del
problema nell'interesse dei cittadini e ovviamente nell'interesse di questi
cani poco fortunati!
Distinti saluti". |
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Oscar Morreale
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27/02/2012 |
Comune. Guasto al treno;
ricevuta la lettera del Sindaco, il Prefetto chiede spiegazioni a
Trenitalia |
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Lettera del Sindaco |
Lo scorso 18 febbraio un improvviso guasto alla vettura del treno che ogni
mattina trasporta gli studenti pendolari da Grotte verso Agrigento, ha
determinato una situazione di potenziale pericolo. I giovani sono rimasti
oltre un'ora e trenta minuti rinchiusi all'interno del mezzo fermo
all'interno della galleria tra la stazione di Grotte e di Comitini. La
situazione si è successivamente sbloccata con l'arrivo di un altro treno che
ha trainato il vagone verso la stazione grottese. Dell'accaduto si è reso
conto personalmente il sindaco Paolo Pilato che, insieme al
Dirigente
comunale Antonio Salvaggio, ai Carabinieri di Grotte ed alla Polizia
Ferroviaria, appena venuto a conoscenza della situazione si è recato sul
posto.
Dalla verifica dei fatti, lo stesso giorno, è scaturita una lettera (vedi a
lato), l'ennesima, che il Primo Cittadino ha inviato al Prefetto di
Agrigento, alla direzione Regionale di Trenitalia, al dirigente della Polfer
di Agrigento ed al dirigente della Polfer per la Sicilia. "Si chiede
l'utilizzo di vetture adeguate ed in numero sufficiente a garantire il
trasporto in sicurezza dei pendolari ai quali spetta un servizio dignitoso"
scrive il sindaco Pilato, dopo aver relazionato in dettaglio sulla
situazione del trasporto relativa agli studenti pendolari. Facendo
riferimento a questa lettera, il Prefetto di Agrigento ha inviata una
formale richiesta scritta alla Direzione Regionale di Trenitalia, per avere
notizie in merito alle problematiche emerse e rappresentate. La speranza è
che almeno venga ripristinato il treno regionale "Minuetto", più moderno
rispetto alla vettura attualmente impiegata nella tratta, e che vengano
garantiti posti a sedere per tutti i viaggiatori. Purtroppo le numerosissime
proteste di tutti gli anni precedenti, che risalgono ad oltre un trentennio
addietro, rimaste puntualmente inevase, non autorizzano a credere nella
volontà di Trenitalia di garantire il miglioramento del servizio.
Carmelo Arnone
27 febbraio 2012
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Lettera del Prefetto |
27/02/2012 |
Festeggiamenti. "Il Carnevale
in Associazione"; di Davide Magrì |
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Vedi le foto |
Riceviamo e
pubblichiamo.
"Caro Carmelo,
giovedì 16 febbraio, nei locali dell’Associazione "Padre Vinti", si è svolta
la festa di carnevale in maschera per i ragazzi. Siamo rimasti molto
soddisfatti per il gran numero di partecipanti e per l’entusiasmo
manifestato. Ti devo confessare che, anche noi volontari, ci siamo
mascherati per dare quel pizzico di armonia alla serata e coinvolgere tutti
con balli, non dimenticando l’immancabile trenino di carnevale. Durante la
serata sono state scelte le tre maschere più originali, che sono state
premiate dall’Assessore allo Spettacolo Mariella Criminisi. Un doveroso
ringraziamento va ai volontari, per l’organizzazione e l’allestimento a tema
dei locali, un riconoscimento particolare va alle ideatrici della serata:
Rosetta e Angela. E un altrettanto doveroso ringraziamento
all’Amministrazione Comunale, ed in primis all’Assessore già citato, per il
sostegno economico che ha consentito, con l’acquisto di festoni, coriandoli,
maschere, cappelli e rinfresco, la riuscita della manifestazione".
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Davide Magrì
(Presidente "Padre Vinti - Grotte Solidale" Onlus)
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Pubblichiamo alcune immagini della festa (75 foto
di
© Salvo Lo Re "President").
Festa
di Carnevale in Associazione
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27/02/2012 |
Lettere. "Grotte peggio
di Baghdad"; di Alessio Cimino |
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Buca |
Riceviamo e
pubblichiamo.
"Caro Carmelo,
come dice sempre un noto comico televisivo, il grande Gioele Dix: “Io sono
un automobilista, ed essendo un automobilista sono sempre, costantemente inc.....zato
come una bestia”. Ebbene oggi mi sento di dirlo anch'io.
L'altro giorno, dopo aver letto la lettera del Sig. Decu Varba riguardante
la mitica buca riaggiustata (ma mai aggiustata) per 4 volte, non ho potuto
fare a meno di provare un senso di vergogna nei confronti del mio paese.
Se c'è una persona che proprio non digerisce il nostro dolce manto stradale,
beh quella sono io.
Ritengo doveroso denunciare lo sconcio nel quale circoliamo giornalmente.
Non ci sono 100 metri continui di manto stradale dignitoso. Se dovessimo
contare le buche e i tombini che popolano le nostre strade ci servirebbe una
settimana intera. E poi quei dossi artificiali in calcestruzzo (vedi Via
Matteotti) sono alquanto ridicoli. Tentativo misero di far circolare le
automobili a velocità moderata; ma stiano tranquilli, chi volete che corra
per queste strade diroccate? Non vorremmo certo rimetterci l'automobile…
Ritengo sia doveroso che chi di competenza si assuma le proprie
responsabilità e che, prima di tutto, si renda conto di quanto fatto (o non
fatto, in questo caso!).
Ecco perché ritengo che, automobilisticamente parlando, Grotte sia peggio
proprio di Baghdad.
Per la gioia del mio meccanico". |
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Alessio Cimino
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26/02/2012 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Venerdi 2 marzo
- è il primo venerdi del mese; venerdi di quaresima: astinenza dalle carni;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Via Crucis;
- ore 17.00, nella chiesa San Francesco, Via Crucis a cui seguirà la Santa
Messa feriale;
- ore 20.00, nella chiesa San Francesco, riunione per i genitori dei
cresimandi (delle parrocchie Santa Venera e Madonna del Carmelo);
- ore 20.00, nella chiesa San Francesco, riunione dei genitori che
hanno battezzato o debbono battezzare i loro bambini;
- ore 20.00, nella chiesa San Francesco, riunione per le giovani coppie
che desiderano fare un cammino di fede.
AVVISI
Le Cresime saranno celebrate in due turni: mercoledi 18 e giovedi
19 aprile 2012.
Le Prime Comunioni saranno celebrate domenica 29 aprile e domenica
6 maggio 2012.
Tutti i venerdi di Quaresima:
- astinenza dalle carni;
- Via Crucis, nella chiesa Madonna del Carmelo, dopo la Santa Messa della
08.45;
- Via Crucis, nella chiesa del Purgatorio, alle ore 17.00, a cui seguirà la
Santa Messa feriale.
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26/02/2012 |
Lettere. "Grotte dov'è il tuo
orgoglio?"; di Decu Varba |
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Decu Varba
Buca "orgogliosa" |
Dopo la lettera del 17 febbraio scorso, nella quale riportava "mi
sono recato alla posta è ho visto che 5 operai dal comune stavano cercando
di riparare per la terza volta in pochi giorni la stessa buca" e
presagiva "io curioso guardai è ho capito che non passeranno più di un
mese che bisogna nuovamente ripararla" (ipotesi che si è verificata ben
prima del mese previsto, come testimoniato dalla foto a lato scattata il 24
febbraio), riceviamo e pubblichiamo una nuova lettera del Signor "Decu Varba".
"Grotte dov'è il tuo orgoglio?
Se per chiudere una buca sulla strada non bastano 5 impiegati comunali, per
ben 4 volte in un mese, e alla fine la buca vince, rimane più grande e
orgogliosa di averti fatto togliere i mattonelle restando una buca di terra,
dove si arriverà in questo modo?
Ritorneremo nel 1950 dove le strade tue erano diroccate e pieni di fango? La
piazza rinnovata da pochi anni fatta senza senso, pericoloso per i tuoi
vecchi e bambini che basta un po’ di rugiada per essere scivolosa.
Nel paese girano molti cani randagi, si ha paura di uscire di casa, non solo
ma lo sporco che lasciano e le orini dei cani portano insetti e malattie.
Cittadini noi non vogliamo essere degradati fino a tanto. Bisognerebbe
andare dal sindaco per farle presente il problema?
Forse il sindaco non gira per le strade di Grotte che ha da fare, ma cosa
fanno i suoi assessori? Stanno rifugiati al municipio riparandosi dal
freddo?". |
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Decu Varba
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26/02/2012 |
Televisione. "Quello che il
bruco chiama fine del mondo..."; di Angelo Costanza |
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Angelo Costanza |
Riceviamo e pubblichiamo.
Quello che il bruco chiama fine del mondo…
Diceva Voltaire: “Datemi una frase e vi impiccherò un uomo”.
Vogliamo “impiccare” Celentano? Ok facciamolo pure, però mi piacerebbe
ricordare quello che l’ipocrita “dimentica” troppo facilmente:
“Famiglia Cristiana usa la violenza verbale e la criminalizzazione morale,
tipiche dei peggiori regimi autoritari”.
Capezzone (portavoce PDL)
“Famiglia Cristiana è un giornale blasfemo, pieno di odio e quindi
anticristiano”.
“Famiglia Cristiana fa della pornografia politica”.
Francesco Giro (deputato
PDL)
“Don Sciortino (direttore di Famiglia Cristiana), invece di pensare alla
politica, si occupi di fede perché, se continua così, lui in paradiso non ci
va”.
Calderoli (Lega Nord,
vice presidente del Senato nel governo Berlusconi)
“Bisogna cambiare la testata, non più Famiglia Cristiana ma Famiglia
comunista”.
Rotondi (ex ministro del
governo Berlusconi)
“Famiglia Cristiana è un giornale disgustoso, sembra la fotocopia del Fatto
Quotidiano e dell’Unità”.
Bondi (ex ministro del
governo Berlusconi)
Lupi (deputato PDL,
laureato all’università cattolica Sacro Cuore di Milano)
“Famiglia Cristiana fa solo propaganda e faziosità”.
Gelmini (ex ministro del
governo Berlusconi)
“Querelo Don Sciortino (direttore di Famiglia Cristiana), il suo linguaggio
mal si concilia con il suo ruolo, anzi, il suo stile di vita non è coerente
con la sua condizione sacerdotale. Lo stile di vita, estivo ed invernale, di
Don Sciortino, è tale che difficilmente può impartire lezioni di morale”.
Gasparri (parlamentare
PDL)
A me tutto questo, comunque, interessa ben poco perché ho trovato molto più
interessante la “farfalla di Belen”.
Per mia fortuna, in Italia, abbiamo un “grande” giornalista (Bruno Vespa)
che vi ha dedicato due puntate di Porta a porta, mostrando spesso nel
vidiwall l’immagine “incriminata”, sfiorata con la sua bacchetta.
Anche i contenitori del mattino e del pomeriggio mi hanno deliziato tra
dibattiti infiniti e continui filmati dello spacco inguinale e del tatuaggio
della showgirl argentina.
Ecco due momenti diversi: Belen e la sua farfalla, che supera ogni ostacolo
e si frappone, perché “Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto
del mondo chiama farfalla”. |
Porta a porta |
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Angelo Costanza
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25/02/2012 |
Commenti. Da Martin Schultz
(Presidente Parlamento Europeo) at Ministro Fornero; di Rino Agnello |
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Ministro Fornero |
Riceviamo e pubblichiamo.
"DA: MARTIN SCHULZ Presidente del Parlamento Europeo
AT: Ministro Fornero
Ci voleva Martin Schultz a richiamare il ministro Fornero sul tema posto
fisso.
Sostiene Schultz (da Uno Mattina del 24/02/2012): se i giovani non sono
aiutati a cercare il posto fisso sicuramente non acquisiranno quella
sicurezza con la quale formare una famiglia ed avere dei figli. E’ per
questo che in Italia si sono ridotte le nascite ed è un paese che invecchia
e non progredisce.
Che lo dica Schulz è sempre un bene, che però una Ministro voglia
stravolgere la logica del pensiero comune è un'altra cosa. I professori, i
tecnici a volte orientano i propri principi su stereotipi matematici
funzionali a leggi economiche. Forse a loro sfugge che queste regole, buone
per l’economia, devono essere applicate al popolo ed alle vite umane. La
mobilità, la precarietà ed altre diavolerie sperimentate negli Stati
Uniti d’America hanno causato la crisi dei mutui-casa le cui conseguenze
sono ricadute anche in Italia con i debiti tossici; ebbene l’Italia sta
correndo dietro queste illusioni dimenticando le sue tradizioni: “Se
potessi avere mille lire al mese”.
L’economia da cui è nato lo sviluppo nel dopoguerra ad oggi si basava
nello Statalismo (IRI, ENEL, TELECOM, SNAM ecc…) e sul liberalismo
economico, consentendo quindi una crescita armonica tra Nord
Industrializzato e Sud ad impiego pubblico. Ora invece si vuole un Nord tra
mobilità e precarietà ed un Sud nomade.
Ed i giovani a chi li diamo, dove li mandiamo? Come può rullare il motore
dell’economia se la forza lavoro dei giovani non fa “scrusciu”?
La statistica dice che uno su tre (1:3) sono i giovani che lavorano. Sarà
una condizione di Milano, di Torino ma vorrei sapere se a Napoli, a Palermo
o nelle nostre realtà sia esattamente quella, la condizione.
Se non c’è un’inversione d’indirizzo la nave Italia cadrà a picco.
Pensavamo che... ma le caste non si toccano!!
E i giovani?
Quelli appartengono alla casta dei puri. Non vogliono farli lavorare per non
far loro sporcare le mani.
NIENTE POSTO FISSO". |
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Rino Agnello
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25/02/2012 |
Lettere. "Via Basilicata
e Via Livatino al buio; noi cittadini di serie B?"; di Syndi Spataro |
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Vedi le foto |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Gentile Carmelo,
innanzitutto grazie per i servizi che la tua testata giornalistica
quotidianamente ci offre.
Ho impiegato un po' di tempo prima di decidermi a scrivere della situazione
in cui si trovano gli abitanti di Via Basilicata e di Via Livatino.
Forse poche persone sanno che sono le uniche strade (peraltro è
un'unica via che non si sa per quale motivo è stata divisa in 2, con
altrettanti nomi) del paese di Grotte ad essere senza illuminazione
pubblica.
Potreste pensare: “perché non va al Comune a reclamare?”.
L'ho fatto! Ad ogni Amministrazione che si è insediata ho rivolto la
richiesta di illuminazione di queste strade e puntualmente mi sono sentita
dire che lì in quella zona la situazione era complessa, perché non tutti i
residenti avevano pagato le tasse per l'urbanizzazione.
E' stata la risposta che mi hanno dato tutti i Sindaci che si sono succeduti
da 15 anni a questa parte.
Anni fa furono installati dei lampioni nella villetta sotto il Belvedere,
lampioni che sono stati distrutti da ragazzi a cui facevano scomodo durante
le loro “riunioni” nella villetta.
Ovviamente si parla di inciviltà e l'illuminazione non fu più ripristinata.
Non che apportasse grande luminosità alla strada ma almeno si riusciva a
scorgere se, sul ciglio della strada opposto alla mia abitazione, vi fosse
qualcuno.
Due anni fa sono stati messi dei fari al Belvedere e grazie a qualcuno di
buona coscienza siamo riusciti ad avere un po' di luce, perché furono
posizionati quasi in direzione di via Basilicata.
Da circa un mese non abbiamo più neanche questo! Fari spenti.
Mi chiedo se il Sindaco e l'amministrazione, che tanto si sono prodigati per
l'installazione di telecamere in giro per il paese a favore della sicurezza,
ogni tanto fanno un giro da queste parti!
In effetti mi pare poco probabile giacché non siamo in periodo di elezioni.
Mi chiedo come questa amministrazione e quelle precedenti possano aver
parlato, nelle manifestazione pubbliche, di senso civico e di attenzione
alla comunità.
A nulla sono servite le firme che per anni abbiamo raccolto e presentato
pure ad organi più alti.
Proprio a nulla.
A dicembre mi è stato detto, da una vicina di casa, che il Sindaco ha
assicurato che entro Pasqua 2012 sarà installata l'adeguata illuminazione.
Bene siamo quasi a marzo ed io non ho visto proprio nulla! Anzi quel poco di
luce che arrivava dal Belvedere addirittura non c'è più.
Che si sappia: a Grotte, che tanto decanta la difesa dei cittadini e della
legalità, ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Anch'io come gli abitanti di Viale della Vittoria, Via Ingrao, Viale
Matteotti ecc… pago le tasse comunali. E perché come loro non devo avere il
diritto di rientrare a casa senza dovermi guardare attorno con la paura che
al buio possa nascondersi qualcuno?
Tralasciamo il discorso che la zona verde sotto il Belvedere è una
giungla...
Forse la mia lettera in alcuni punti può risultare sconnessa ma è troppo il
disappunto e troppo poco lo spazio per esprimerlo.
Signor Sindaco, Signori Amministratori fatevi un giro da queste parti quando
il sole sarà tramontato, venite a farvi una passeggiata nella Grotte di
serie B.
Io sono stanca!
Resto in attesa di un riscontro, concreto non a parole.
O magari devo solo aspettare ed augurarmi che qualche abitante della zona
diventi Sindaco o Assessore così potremo concederci il lusso di
illuminazione e telecamere.
Grazie dello spazio concessomi". |
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Syndi Spataro |
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Delibera 64/2011 |
Dalla Redazione.
Abbiamo fatto una passeggiata, di giorno, nelle vie indicate dalla nostra
lettrice (Foto
delle Vie Basilicata e Livatino ).
Oltre all'assenza di idonei corpi illuminanti sono evidenti le pessime
condizioni della parte inferiore della Villetta Belvedere: dalla gradinata
sconnessa ai lampioni letteralmente distrutti, sino alle onnipresenti
erbacce. Da informazioni che abbiamo reperito ci risulta che la Giunta
Municipale si sia già occupata dell'illuminazione di Via Livatino. Con la
deliberazione n° 64 del 15 giugno 2011 erano stati stanziati 20.000
(ventimila) euro per i lavori di posa di 5 pali di illuminazione perché, si
legge nel documento, "rimane precipua la necessità di porre urgente
rimedio alla situazione di pericolo per la pubblica incolumità e la
sicurezza urbana ingenerato dalla mancanza di illuminazione in Via Livatino
che si sottolinea è zona densamente e ampiamente popolata". Nella stesso
atto è riconosciuto anche che "la gravità di tali disagi è peraltro
testimoniata da un gran numero di denunce e di sottoscrizioni presentate
dagli abitanti della zona nonché da una serie di riunioni tenutesi in questa
sede municipale". La deliberazione, munita di parere di regolarità
tecnica e contabile, è stata votata all'unanimità. Ma, a quanto constatato,
a quella decisione formale non è stato dato seguito. Eppure si trattava di
porre "urgente rimedio alla situazione di pericolo". Quand'anche si
procedesse con immediatezza nel dare esecuzione al provvedimento della
Giunta, dati i tempi tecnici necessari all'espletamento degli eventuali
bandi, dubitiamo che entro la Pasqua 2012 si riesca a completare i lavori.
Questo riguarda la sola Via Livatino. Dell'illuminazione di Via Basilicata
non si parla neppure.
Attendiamo fiduciosi, insieme alla nostra lettrice portavoce di tutti i
"cittadini di serie B" abitanti nelle due vie, risposte dalle competenti
autorità. |
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Carmelo Arnone
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24/02/2012 |
Politica. Esposto del gruppo
consiliare "Uniamo Grotte" sulla mancata riduzione degli assessori |
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Uniamo Grotte
L.R. 06/2011
Articolo 4
Articolo 13
Richiesta parere
Parere Assessorato
Nomina assessori |
Il gruppo consiliare di minoranza "Uniamo Grotte" ha
formalizzato, oggi, la presentazione di un esposto con il quale si chiede
l'applicazione degli articoli 4 e 13 della legge regionale n° 6 del 5 aprile
2011, inerenti la riduzione del numero degli assessori comunali.
Pubblichiamo di seguito, così come pervenuto, il documento ed i seguenti
atti relativi:
- Legge Regionale n° 6/2011 (con evidenza degli articoli 4 e 13);
- Richiesta parere del Sindaco di San Giovanni Gemini all'Assessorato delle
Autonomie Locali;
- Parere dell'Assessorato delle Autonomie Locali;
- Determinazione del Sindaco di San Giovanni Gemini per la nomina degli
Assessori Comunali.
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Alla
Cortese attenzione di
All’Assessorato Regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica
Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali
Servizio 1-Assetto istituzionale e territoriale degli Enti locali
Via Trinacria, 34-36
90144 Palermo
All’Assessorato Regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica
Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali
Servizio 3-Vigilanza e Controllo degli Enti Locali-Ufficio Ispettivo
Via Trinacria, 34-36
90144 Palermo
Corte di Conti
Sezione di Controllo
Via Notarbartolo, 8
90141 Palermo
Procura Regionale della Corte dei Conti
Via Cordova, 76
90141 Palermo
Al Signor Sindaco del Comune di Grotte
Piazza Umberto I
92020 Grotte (AG)
Comune di Grotte
Provincia di Agrigento
Gruppo Consiliare “Uniamo Grotte”
Piazza Umberto I - 92020 Grotte (AG)
OGGETTO: Applicazione articoli 4 e 13 Legge Regionale n°6 del 05 Aprile
2011.
I sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Grotte (AG),
preso atto, che l’art. 4 comma 5 della Legge Regionale 5 Aprile 2011 n° 6,
modificativa dell’art. 1 della Legge Regionale 16 Dicembre 2008 n° 22,
impone ai Comuni fino a 10.000 abitanti, delle prescrizioni nella
composizione della Giunta Comunale, disponendo che “il numero dei componenti
le Giunte Provinciali e Comunali non deve essere superiore al 20% dei
componenti dell’organo elettivo di riferimento” e “limitatamente alle Giunte
Comunali, che non deve essere inferiore a 4” (modifica quest’ultima
introdotta appunto dall’art.4 comma 5 della richiamata Legge Regionale 5
Aprile 2011 n°6);
preso atto inoltre, che l’art. 13 della citata Legge Regionale n° 6/2011
stabilisce espressamente che “le disposizioni contenute nella presente legge
producono effetti a decorrere dall’1 gennaio 2012”;
considerato altresì che a parere degli scriventi, l’interpretazione
sostenuta dal Sindaco del Comune di Grotte (AG) (in risposta ad una
interrogazione del Gruppo Consiliare di Minoranza prot. 1174 del 1 Febbraio
2012), tendente a sostenere il rinvio della decorrenza delle novità
legislative introdotte dall’art. 4 della Legge Regionale n° 6/2011 al primo
rinnovo delle cariche elettive, non è sostenibile, poiché il Legislatore,
nella fattispecie, (a differenza di altre occasioni, e precisamente agli
art.li 1 e 2 della Legge Regionale 22/2008), ha stabilito con chiarezza la
decorrenza delle innovazioni ordinamentali, fissandole al 1° gennaio 2012
come peraltro espressamente stabilito dall’art. 13 della Legge Regionale n°
6/2011, aspetto quest’ultimo che si può anche evincere dall’interpretazione
letterale del medesimo articolo;
tenuto conto che le suddette nostre valutazioni, sono suffragate anche dalla
sentenza del TAR Sicilia/Palermo n° 14183 del 29 novembre 2010, la quale
nell’esprimere parere negativo circa l’immediata operatività degli art. 1 e
2 della Legge Regionale 22/2008 così si esprime:
“la possibilità di incidere immediatamente sulla composizione della Giunta
Comunale avrebbe dovuto essere prevista expressis verbis dal
Legislatore, non potendosi ricavare implicitamente dalla sola locuzione
“entro il rinnovo delle cariche elettive”,
che ex se si limita ad imporre l’adeguamento delle norme statutarie,
ma nulla prevede in punto di decorrenza degli effetti.” (Sentenza TAR
Sicilia/Palermo n° 14183 del 29 novembre 2010 pag.7);
considerato inoltre, che dalle motivazioni espresse a sostegno della citata
sentenza, i magistrati amministrativi individuano alcuni “vuoti legislativi”
nella legislazione sottoposta al Loro esame, che nella fattispecie in esame
si sostanziano nella mancanza di norme transitorie che prescrivano o
dispongano la decorrenza degli effetti riconducibili agli articoli 1 e 2
della Legge Regionale n° 22/2008 (Si veda Sentenza TAR Sicilia/Palermo n°
14183 del 29 novembre 2010 pag.6 e 7);
tenuto sempre conto dell’insegnamento dell’organo di giustizia
amministrativa già citato, è il caso di evidenziare che il Legislatore
Siciliano con l’art. 13 della Legge Regionale n° 6/2011, ha introdotto
proprio la disciplina transitoria (art.13), mancante nella Legge Regionale
n° 22/2008, con la conseguenza che le innovazioni ordinamentali contenute
nell’art. 4 della Legge Regionale n° 6/2011 decorrono dal 1° gennaio 2012;
considerato ancora che per quanto riguarda la supposta necessità di
subordinare l’entrata in vigore delle innovazioni normative delle quali
trattasi previo adeguamento dello Statuto Comunale, si ritiene che la norma
sia applicabile anche in mancanza di adeguamento statutario, peraltro non
richiesto espressamente sul piano legislativo, aspetto quest’ultimo
confermato anche dal parere reso al Comune di San Giovanni Gemini (AG), da
parte del Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali dell’Assessorato
Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica (che si trasmette
in allegato, congiuntamente con la circostanziata richiesta di parere prot.
722 del 12/01/2012 da parte del Sindaco di San Giovanni Gemini - AG);
visto altresì, il richiamato parere prot. 856 del 13/01/2012, reso al Comune
di San Giovanni Gemini (AG) da parte del Dott. Angelo Milone Dirigente del
Servizio 1 “Assetto Istituzionale e Territoriale degli Enti Locali” che così
recita:
“Si conferma che, in forza dell’art. 13, l’art. 4 della Legge Regionale n° 6
del 05 Aprile 2011 produce effetti a decorrere dall’01/01/2012.
Da tale data, l’art. 4 è immediatamente applicabile anche nella fattispecie
in cui non sia ancora avvenuto l’adeguamento dello Statuto, peraltro non
richiesto espressamente dalla disposizione di Legge sopra citata”.
PER
QUANTO SOPRA MOTIVATO
Preso
atto che ad oggi la Giunta Comunale del Comune di Grotte (AG) risulta ancora
costituita da 6 Assessori;
considerato inoltre, che il Sindaco non ha ancora provveduto ad ottemperare
alle disposizioni legislative contenute negli articoli 4 e 13 della Legge
Regionale n° 6/2011 che impongono ai Comuni fino a 10.000 abitanti la
riduzione a 4 dei componenti della Giunta Comunale;
visto altresì, che in base alle considerazioni che precedono, si potrebbe
ravvisare un danno economico-patrimoniale ai danni dell’Ente nel caso in cui
si proceda al pagamento, per i restanti 18 mesi della legislatura, delle
indennità per i due componenti la Giunta Comunale che risultano “in eccesso”
in base alle novità legislative introdotte dalla citata Legge Regionale n°
6/2011;
i sottoscritti Consiglieri Comunali sulla base delle argomentazioni
sviluppate
chiedono alle Istituzioni in indirizzo, di voler diffidare il Comune di
Grotte (AG) ad effettuare impegni di spesa inerenti le descritte indennità
di carica, fino a quando la composizione della Giunta Comunale non rispetti
le innovazioni ordinamentali contenute negli articoli 4 e 13 della Legge
Regionale 5 Aprile 2011, n° 6.
Confidando in un intervento urgente, si coglie l’occasione per porgere
cordiali saluti.
Grotte (AG), 24 febbraio 2011 |
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I
CONSIGLIERI COMUNALI
Fantauzzo Paolino
Carlisi Antonio
Castronovo Diego
Vizzini Francesco
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24/02/2012 |
Attualità. Rimossa la
grondaia della villetta di Vicolo
Verdi |
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Vedi le foto |
Nella tarda mattinata di mercoledi 22 febbraio è stata rimossa, a cura del
Comune di Grotte, la grondaia che attraversava in superficie l'area di verde
pubblico attrezzato di Vicolo Verdi. Ne aveva preannunciato, nella stessa
data, la rimozione l'assessore Piero Castronovo, confermando l'impegno alla
sistemazione della "quasi
totalità degli spazi a verde esistenti nell’intero territorio urbano". A
questo primo intervento dovrebbe seguire in tempi brevissimi, prima delle
prossime precipitazioni, la sistemazione definitiva della grondaia da parte
del proprietario. Ciò per evitare che il tubo di gronda, scaricando
liberamente ed in verticale ai margini della villetta, possa causare
infiltrazioni allo stesso edificio ed a quelli circostanti e trasformare
l'area di verde pubblico in un pantano fangoso. In questo caso la cura si
sarebbe rivelata peggiore del male. Sarebbe anche opportuna la
risistemazione del muretto in pietra e del cordolo esterno. Non dubitiamo
dell'impegno del proprietario e della vigilanza da parte delle autorità
competenti.
Carmelo Arnone
24 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
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Vedi le foto |
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Foto della
Villetta senza grondaia |
Foto
precedenti della
Villetta
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24/02/2012 |
Lettere. "Non bisogna
rassegnarsi a ciò che normale non è"; di Luigi Castrogiovanni |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Sono semplicemente indignato per tutta questa situazione riguardante la
villetta di Vicolo Verdi.
Non tutti sanno che questo spazio verde fu recuperato più di quindici anni
fa dal degrado in cui versava, insieme all'altro spazio verde pochi metri
più in là, da alcuni ragazzini, poco più che bambini, alunni di due classi
di scuola media, seguiti da due professori. Tra questi ragazzini c'ero anche
io (classe 2^ B - se non ricordo male), e ricordo come ci battemmo contro
tutti e tutto per realizzare questo progetto: far rivivere i due spazi
verdi, con la speranza di essere da input verso una maggiore sensibilità
all'importanza e alla bellezza del verde pubblico-bene comune... e ci
riuscimmo! Ricordo la soddisfazione finale di tutti noi, che dopo aver
faticato in prima persona e averci creduto, vedevamo quegli spazi rinascere
dopo anni di incuria e di abbandono. Mi sembra ieri, ed eravamo solo dei
ragazzini... seguiti da ottimi professori, (mi pare ci sia una targa a
ricordare quest'"impresa")!
Oggi rivedo quei luoghi tornare al degrado di una volta e altri spazi verdi
pubblici in stato pressoché di abbandono ed altre proprietà comunali
dimenticate e non utilizzate.
Ora sento il dovere civico e morale di fare alcune considerazioni:
-1. Spero di non dover pensare che il Comune di Grotte sarebbe amministrato
meglio da ragazzini.
-2. La politica deve offrire risposte ai problemi e far funzionare le cose,
dato che i politici si sono candidati per servire la collettività. In
caso contrario ha fallito, non ci sono scuse!
-3. Tutti dovrebbero solidarizzare con gli uomini liberi, come il
Direttore, perché non schierarsi è talvolta peggio di altro, quando la posta
in gioco è la libera informazione; non strumentalizzare le questioni, ma
prenderle di petto ed affrontarle con onestà (anche intellettuale) e
modestia.
-4. Sto criticando tutti, analizzando lo stato delle cose, cittadini
compresi, perché spesso non si riesce a vedere oltre il proprio orticello; e
se chi amministra ha indubbiamente le sue responsabilità, e non mi riferisco
solo all'attuale amministrazione, i cittadini potrebbero e dovrebbero fare
di più per la tutela del bene pubblico, l'attenzione al problema sarebbe già
qualcosa, ma ci si potrebbe anche organizzare per dare una mano
concretamente.
Non bisogna rassegnarsi a tutto ciò che di fatto è diventato normale e che
normale non è, tutto è migliorabile, dipende da noi e dalla voglia di
riscatto e partecipazione che è in noi!". |
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Luigi (Gigi) Castrogiovanni
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24/02/2012 |
Lettere. "Alla ricerca di un
po' di Etica"; di Lillo Agnello |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Ho appena finito di leggere tutti gli scritti sulla vicenda legata
al tubo di gronda della villetta di Via Verdi e non posso fare a meno di
esprimere le mie considerazioni su taluni aspetti solo apparentemente
secondari ma sufficienti per fare emergere alcuni problemi che
possono interessare il mondo della politica e della burocrazia locali.
Non interessa commentare la lettera di Carmelo Arnone abbastanza
rigorosa e puntuale. La mia attenzione è stata attratta dai ringraziamenti
profusi a pieno animo nei riguardi di quanti, dipendenti comunali
responsabili del settore nonché il Capo dei vigili urbani, hanno permesso la
rimozione del tubo e la preparazione della pratica per la pulizia delle
villette. Stante così le cose, come cittadino, avrei pure io il dovere di
ringraziare l'Assessore del settore che si è mosso, finalmente, pare dica
Carmelo Arnone. Di ringraziamenti ho letto anche qualche giorno fa per
motivi similari, rivolti all'architetto Calì. E come se ciò non bastasse,
forse trascinato da questo clima di pseudo-dipendenza anche Carmelo Arnone
ha creduto opportuno fare lo stesso, rivolto al Sindaco; e questo, si badi
bene, dopo avere fatto la lezione di etica proprio sottolineando come il
politico non ha bisogno di sollecitazioni di tipo amicale perché ha il
difficile compito di ascoltare tutti per lasciare una buona immagine di sé
adempiendo scrupolosamente ai compiti assegnategli dal ruolo e dagli impegni
assunti con i Cittadini-elettori; non solo ma per potere ripresentarsi
candidato alla stessa carica forte del lavoro e dei sacrifici anche
personali fatti. Ma quando si ringrazia così marcatamente i Dipendenti
addetti e responsabili di quei settori ai quali sono stati assegnati,
implicitamente si dice che tra il personale non esiste né l'etica
personale né l'etica del dipendente. Si fa pensare che gli impiegati del
nostro Comune sono persone che se ne stanno a bighellonare tra gli uffici e
non si muovono se non personalmente pregati, che sono il cruccio del
politico che tanto vuol fare e poco riesce a fare, che in una parola manca
di etica professionale. Quest'ombra che sembra aleggiare su di loro dovrebbe
essere fugata proprio da loro, ciascuno in prima persona, o dal Sindaco in
nome loro. Personalmente, come cittadino che ogni tanto sale le scale del
Palazzo, posso testimoniare di giovani disponibili a risolvere i problemi
nei settori di loro competenza. E come cittadino posso anche ringraziare per
il rapporto umano che filtra le mie richieste. Ma un Assessore non deve
ringraziare pubblicamente la rete di figure di cui "è costretto", par di
capire, a servirsi perché implicitamente induce il cittadino ad unirsi a lui
in un atteggiamento di diffusa dipendenza; confessa una sua impotenza
davanti alla "sua" burocrazia; sposta il potere dalla politica alla
burocrazia quasi in un atto di auto-giustificazione; fa apparire tanti
onesti lavoratori i detentori del Potere (un'altra casta?).
Fra tutte queste ipotesi e sospetti voglio concludere con la
considerazione che in ogni caso quella che deve governare i rapporti deve
essere "l'etica". Dobbiamo augurarci che quelle dell'Assessore siano
dichiarazioni di cui non ha soppesato le implicazioni e le valutazioni
cui esse invitano. In democrazia ognuno è libero di scegliere di fare ciò
che è più consono alla sua preparazione, ai suoi interessi ed a tutto ciò
che in qualche modo lo tiene legato al suo lavoro. Solo così saremo degni
cittadini del mondo che ci circonda". |
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Lillo Agnello |
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Risponde il Direttore.
Accetto le puntualizzazioni del Signor Agnello, offrendo, per quanto mi
riguarda, due diverse chiavi di lettura.
La prima è che mi limito ad esprimere solo considerazioni dettate dal senso
comune del "buon padre di famiglia", non a tenere tenere lezioni di Etica
(senza modestia: non sarei in grado). Non rivolgo attacchi personali ma
evidenzio comportamenti inadeguati o carenze e disservizi, senza
accondiscendenze, pseudo-dipendenze o timori riverenziali ma con rispetto
verso tutti.
La seconda è che il mio ringraziamento (spero i lettori lo abbiano capito) è
un gesto di educazione, di cortesia: lo rivolgo al barista che mi porge il
caffè (eppure è un suo dovere, è pagato per farlo), al meccanico che ripara
la mia auto (non certo gratis) così come all'amministratore o all'impiegato
comunale per aver svolto il loro lavoro (seppur dopo ripetute e pressanti
sollecitazioni). Un conto è esigere che ciascuno faccia il proprio dovere,
altro è mantenere rapporti leali, civili (almeno da parte dello scrivente) e
- perché no? - cordiali. "Posso anche ringraziare per il rapporto umano
che filtra le mie richieste", scrive il Signor Agnello; anch'io credo di
poter dire "grazie" quando le richieste, che non sono mie ma che sono
disposto a sostenere anche vigorosamente, vengono accolte.
Che la realtà politica, non solo locale, amministrativa e più diffusamente
sociale abbia necessità di riscoprire tanto i valori etici ma soprattutto
quelli deontologici relativi alle specifiche professioni ed impieghi, questo
mi sento di condividerlo in pieno. Terrò presente i suggerimenti offerti dal
Signor Agnello che ringrazio (posso farlo?) per aver condiviso il suo
pensiero con i lettori.
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Carmelo Arnone
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23/02/2012 |
Commenti. Celentano a Sanremo
e la Chiesa mamma di misericordia; di Rino Agnello |
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Adriano Celentano |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Punto e a capo: si chiude un ciclo.
É questo l’auspicio di un giornalista della RAI-TV a conclusione del
Festival di San Remo. É l’auspicio anche che dal prossimo anno si ricominci
a fare di questa manifestazione tanto accreditata un festival più
qualificante per la canzone italiana e per l’immagine della nostra Italia.
Le polemiche scoppiate all’interno dell’amministrazione Rai e dei
telespettatori dopo la strampalata esibizione di Celentano che ha suscitato
disappunto nel mondo cattolico, non si sono del tutto attenuate nell’ultima
apparizione di sabato a conclusione del Festival di San Remo.
Dice il Celentano: penso che “andrebbero e non vanno” chiusi i giornali
cattolici Avvenire e Famiglia Cristiana. Combinare un verbo al condizionale
è la colla per risanare. É un po’ riduttivo ma a tanto può arrivare!
Nell’intervista al direttore di Avvenire nella trasmissione Domenica In,
veniamo a conoscenza che Celentano scriveva per Avvenire, fino a quando non
si spinse a percorrere l’ideologia politica di invitare a votare uno
specifico partito politico.
Siamo alle solite: le suole del benpensante si sporcano nel cammino dei
terreni acquitrinosi.
Meglio farebbe il cantautore apprezzato da tutti a trasformare nelle sue
canzoni le sue sensazioni. Criticare la chiesa, i suoi presbiteri, i suoi
giornali, può fare presa in una platea disposta a dissetarsi di H2O
inquinata, ma il giudizio popolare ha espresso come inopportuno e
inqualificato quell’intervento.
Bisogna conoscere forse meglio la Chiesa e i suoi presbiteri. Certo
quest’ultimi non fanno statistica in rapporto agli abitanti; 2 o 3 sacerdoti
per 5000 abitanti potrebbero non essere sufficienti.
É per questo che il Concilio Vaticano II (1962-65) di Giovanni XXIII ha
sancito il ruolo dei fedeli laici nella vita della Chiesa.
E a proposito di quest’ultimi, proprio sabato, mentre si svolgeva il
Festival di San Remo, erano riuniti in circa 60 all’Oasi Maria Santissima di
Racalmuto. Vi erano le giovani coppie di fidanzati e il gruppo coppie di
sposi.
Dopo una breve catechesi sulla famiglia, queste ultime, alla presenza
dell’arciprete Sac. Giovanni Castronovo e di Don Giuliano, hanno ricevuto a
completamento del corso prematrimoniale una barchetta, simbolo della
famiglia nell’affrontare il mare della vita.
Ecco due momenti diversi: la Chiesa e il suo orizzonte, che supera ogni
ostacolo che si frappone, perché è mamma di misericordia". |
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Rino Agnello
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23/02/2012 |
Salute. Visite gratuite per
screening posturale ed osteoporosi, nella settimana della salute |
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Manifesto |
Dal 27 febbraio al 2 marzo 2012 si svolgerà
un'iniziativa promossa dal centro “Fisioterapia srl” che ha sede a Grotte,
denominata “Settimana della Salute”. Due gli screening che saranno
effettuati:
- screening posturale, destinato a bambini e ragazzi dai 5 ai 16 anni, per
prevenire le patologie posturali;
- screening osteoporosi tramite densitometria ossea calcaneare.
La partecipazione dei pazienti alle giornate di screening è completamente
gratuita ed a numero programmato.
Per informazioni e prenotazioni chiamare il numero 0922.946131 oppure
recarsi direttamente presso la sede del centro “Fisioterapia srl”, in Piazza
L. Carmona n° 65.
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22/02/2012 |
Comune. Sulla vicenda legata
alla villetta di Via Verdi; nota dell'Assessore Piero Castronovo |
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Ass. Castronovo |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Egregio
Direttore,
ciò che riguarda la vicenda legata alla villetta di Via Verdi, a seguito di
pubblicazioni su codesto quotidiano, è all’assoluta attenzione sia del
sottoscritto nella qualità di assessore nella duplice veste (Legalità e
Verde Pubblico) che del Sindaco con il quale giornalmente, e a volte anche
minutamente, mi raccordo.
Per ciò che attiene la mera messa in ordine del cosiddetto verde pubblico,
non prima della prossima settimana, tempo permettendo, sarà data
sistemazione non solo alle due villette di via Verdi, ma alla quasi totalità
degli spazi a verde esistenti nell’intero territorio urbano, e ciò a seguito
di un intervento di manutenzione straordinaria già deliberato, su proposta
del Sindaco e dell’Assessore scrivente, con atto di Giunta Municipale n° 160
del 21 dicembre 2011. Questo, è un intervento per il quale stiamo lavorando
da ottobre 2011, ma quello che per un privato cittadino è realizzabile
nell’arco di breve tempo, per la Pubblica Amministrazione, purtroppo,
necessita di tempi diversi e più lunghi, considerato, anche, che la ditta
incaricata di eseguire i lavori avrebbe potuto cominciare già da alcune
settimane, cosa che non si è resa possibile a causa delle condizioni avverse
del tempo. Colgo l’occasione per ringraziare il Dirigente dell’Area Tecnico
Manutentiva, geom. Enzo Carlisi, ed il geom. Gianni Mazzarisi, per la
disponibilità e la pazienza dimostrata per gli innumerevoli sopralluoghi
effettuati nelle villette e per aver curato ineccepibilmente tutti gli atti.
Si tiene a precisare che le villette e gli spazi a verde sono stati oggetto
di manutenzione ordinaria anche la scorsa estate ad opera delle squadre
operative dell’ESA, comprese quelle di Via Verdi. Si tiene a precisare,
altresì, che nell’intento di garantire un maggior ordine ed una maggiore
pulizia del verde pubblico attrezzato, si metterà in cantiere un progetto
per l’affido della gestione e manutenzione degli stessi a scopi
pubblicitari.
In ordine alla grondaia rossa che attraversa una delle due villette di via
Verdi, ne è stata già disposta la rimozione d’ufficio. Non è stato possibile
operare tale rimozione nella giornata di oggi per la pioggia, ma ne sarà
data attuazione al più presto. Di ciò ringrazio il Dirigente della Polizia
Municipale, Isp. Antonio Salvaggio, per l’attaccamento, il sacrificio e la
dedizione che quotidianamente mette a servizio delle istituzioni
municipali". |
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Assessore
Municipale
Rag.
Piero
Castronovo
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"P.S.:
Questa nota non si pone in contrapposizione con il quotidiano Grotte.info ma
vuole avere il solo scopo di chiarire una vicenda per la quale si è resa
necessaria una dovuta risposta. É bene che la redazione e tutto lo staff di
Grotte.info continui a fare da pungolo, a sollecitare, a volte anche a
denunciare per il bene della verità e della legalità. Di questo non ci
indigniamo, poiché non bisogna mai dimenticare che il compito di noi
Amministratori, dei Dirigenti, delle Istituzioni tutte è quello di servire,
e dico “servire”, al meglio e nel giusto i nostri concittadini per ogni loro
legittima necessità, garantendo il giusto equilibrio tra diritti e doveri". |
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Rag.
Piero
Castronovo |
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Dalla Redazione.
La dettagliata e garbata nota dell'assessore Piero Castronovo è
testimonianza di quanto la politica, in concreto, può fare; ma anche
dell'assoluta necessità ed opportunità, per le Istituzioni, di garantire,
col dialogo aperto, risposte chiare alle richieste dei cittadini, dei quali
questo quotidiano si fa voce. Nessuna contrapposizione, neanche da parte
nostra: qualsiasi esponente politico (così come ogni cittadino) può farci
pervenire note o comunicazioni personali che pubblicheremo, certi come siamo
che è sempre meglio esprimere apertamente le proprie idee, confrontandole
con altri, piuttosto che mugugnare o irridere nell'ombra. Pertanto
ringraziamo l'assessore Piero Castronovo, il sindaco Paolo Pilato, i
Dirigenti ed i tecnici citati nella nota, per l'attenzione posta alla
vicenda della villetta di Via Verdi. Noi continueremo a seguire il caso, per
dare atto del lavoro svolto ma pronti (ci auguriamo di no) a sollecitare
ulteriormente. Con l'occasione ricordiamo le condizioni della Villetta
Collodi, della quale avevamo scritto in un articolo del 22 dicembre 2011 (leggi
l'articolo ). |
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Carmelo Arnone
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22/02/2012 |
Lettere. "E' la seconda volta
che rubano a casa mia"; di Giuseppe Falletta |
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Giuseppe Falletta |
Riceviamo e pubblichiamo.
"E' la seconda volta che mi rubano la casa. Dov'è la sicurezza a
Grotte? Perche non si fa qualcosa? Vediamo se era la casa di qualche
assessore, se se ne parlava!
Ma il Sindaco non può fare qualcosa, o ci deve scappare il morto prima che
si fa qualcosa?
Dov'è la sicurezza dei cittadini? Poi, alle votazioni, fanno promesse". |
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Giuseppe Falletta
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22/02/2012 |
Iniziative. Dal 23 febbraio,
corso per l'ottenimento del patentino fitosanitario |
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Locandina |
Le SOAT
(Sezioni Operative di Assistenza Tecnica dell’Assessorato Regionale Risorse
Agricole e Forestali) di Grotte e Favara organizzano un corso per
l'ottenimento del patentino fitosanitario.
Il corso si svolgerà presso i locali dei Vigili Urbani di Canicatti, in
Contrada Carlino, nelle ore pomeridiane dei giorni 23, 24, 27 e 28 febbraio
2012. Gli interessati possono rivolgersi alla SOAT 100 di Grotte, diretta
dal dott. massimo Brucato (Via Francesco Ingrao n° 92 - Grotte;
tel.0922.944053; mail:
soat.grotte@regione.sicilia.it), per informazioni più dettagliate e per
l'iscrizione al corso.
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Vedi il sito |
22/02/2012 |
Attualità. Villetta di Vicolo
Verdi: oltre il danno, la beffa? |
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Vedi le foto |
Errare è umano. Può succedere a tutti. Hai un problema con la grondaia?
Chiami uno che se ne intende, gli affidi il lavoro e fa tutto lui. Magari,
per sbrigarsi, fa un lavoro veloce, sorvolando sulle autorizzazioni. Intanto
momentaneamente risolviamo così, poi sistemiamo meglio. Invece il
provvisorio, col tempo, diventa definitivo. Può capitare. Non per questo si
grida allo scandalo.
Però, quando in un articolo giornalistico - che si occupa di verde pubblico,
non di abusivismo - la cosa viene casualmente allo scoperto, ci si
aspetterebbe che le autorità competenti facessero quanto loro imposto dal
dovere d'ufficio.
Chi ha buona volontà ci mette poco a verificare: quando fa la pausa caffè al
bar Puglisi, allunga il tragitto di qualche passo e si accerta. Quando
questa volontà non c'è, ci si nasconde dietro la mancata conoscenza del
fatto, poi si tergiversa sulle competenze, sulla mancanza di personale per
le verifiche, sulle altre urgenze che rivestono maggiore priorità. Eppure ci
vuole poco a rimettere le cose a posto, senza ricorrere necessariamente alle
carte bollate. Si danno le corrette indicazioni al proprietario della
grondaia su cosa fare per rientrare nella legalità e gli si indica un
congruo periodo di tempo entro il quale intervenire. Senza alcun intento
punitivo o repressivo. Quando al cittadino si offre la possibilità di
collaborare, senza ammende, multe o sanzioni, risponde positivamente:
l'interesse collettivo è anche il suo.
Attenzione, qui non stiamo parlando di mafia, associazione a delinquere o
reati ad alta pericolosità: è solo una grondaia fuori posto! Per questo è
ancora più incomprensibile l'atteggiamento tenuto sino ad oggi dalla
macchina amministrativa del Comune ma anche dalla politica locale, sempre
pronta a dichiararsi, nelle pubbliche manifestazioni, a difesa dei cittadini
e della legalità, ma compattamente silenziosa (talvolta il silenzio, quando
diventa omertà, uccide più delle pallottole) quando si tratta di prendere
posizione nei casi concreti. Ed in questo caso, una parte di essa si è
rivelata addirittura beotamente irridente.
A cominciare dal Primo Cittadino e sino all'intero Consiglio Comunale,
nessuno ha avuto l'ardire di esporsi; tranne uno.
L'unico ad esprimere apertamente il proprio parere sulla vicenda è stato il
Consigliere Comunale Aristotele Cuffaro: di questo è doveroso dargliene
atto. Non che alla nostra testata occorra consenso politico; l'intervento
pubblico di esponenti della politica locale andrebbe tutto a loro vantaggio,
perché contribuirebbe a dimostrare alla cittadinanza che la Politica c'è,
che è presente, che è attiva e vigile, che ha a cuore l'interesse di tutti,
anche nelle piccole cose. Si chiede ai cittadini di avere fiducia nelle
istituzioni, ed è giusto che sia così. Le istituzioni, dal canto loro,
devono dare prova di meritare questa fiducia, agendo con correttezza e
trasparenza. Sino ad oggi, nella vicenda che trattiamo, pare siano mancati
entrambi i requisiti; non è mai troppo tardi per agire. La posa della
grondaia ha già causato danni al muretto in pietra ed al cordolo esterno in
cemento; ogni maldestro tentativo di interramento, senza preventivi accordi
con gli uffici comunali competenti, o qualsiasi altro tipo di intervento non
realizzato correttamente, potrebbe causare all'area di verde pubblico
attrezzato di Vicolo Verdi, danni anche maggiori. E mentre il Dirigente
comunale indugia e l'indolente politico locale se la ride, per l'intera
collettività di Grotte, oltre il danno, la beffa.
Carmelo Arnone
22 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
Foto della
Villetta di Vicolo Verdi
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21/02/2012 |
Lettere. Eletto il presidente
della consulta giovanile; di Antonio Vella |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Oggi 20 febbraio 2012 alle ore 18.00 presso la sala consiliare del comune
di Grotte si è tenuta la prima riunione della consulta giovanile comunale.
Ha aperto i lavori il presidente del consiglio comunale dott. Angelo Collura
e successivamente sono seguiti gli interventi dell'assessore Rosario
Vizzini, del sindaco Paolo Pilato, dell'assessore Mariella Criminisi e del
coordinatore cittadino del PdL Rino Agnello. Tutti gli intervenuti hanno
ribadito l'importanza della consulta giovanile e hanno augurato buon lavoro
ai componenti.
Successivamente nel rispetto delle norme contenute nel regolamento i
componenti dell'assemblea con diritto di voto hanno proceduto all'elezione
dell'ufficio di presidenza.
I signori Terrana Gerlando, Luca Russello, Carlisi Calogero, Mulè Davide,
Costanza Michele, Fantauzzo Tommaso, Brucculeri Alessio, Infantino Calogero,
Antonio Vella e Alex Licata hanno votato all'unanimità:
Presidente: Antonio Vella
Vice Presidente: Alex Licata
Segretario: Calogero Carlisi
Componenti dell'ufficio di presidenza: Gerlando Terrana e Calogero
Infantino.
Il presidente nel ringraziare i componenti per la fiducia accordatagli ha
aggiornato i lavori alla prossima riunione nella quale verranno rese note le
dichiarazioni programmatiche e verrano istituite le commissioni di lavoro.
Ha inoltre invitato tutti i giovani che volessero partecipare all'assemblea
della consulta a far pervenire presso l'ufficio di presidenza la richiesta
di partecipazione ai sensi del regolamento della consulta giovanile comunale". |
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Antonio Vella
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La Redazione esprime ad Antonio Vella, Dirigente Regionale "Giovane Italia -
Sicilia" (associazione giovanile del PdL), promotore della re-istituzione
della consulta giovanile e adesso presidente della stessa consulta, le
felicitazioni per il traguardo tenacemente perseguito e finalmente
raggiunto.
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21/02/2012 |
Racconti. "Gli stivali
del podestà", 3^ parte; di
Salvatore Bellavia |
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Salvatore Bellavia |
GLI STIVALI DEL PODESTÁ
di Salvatore Bellavia
TERZA PARTE
Il cervello del podestà, quella notte, non ebbe
riposo, si accaniva ad inseguire frammenti di idee che al primo formarsi già
svanivano nel pozzo del dubbio e dell’incertezza.
Quando riteneva di aver trovato la soluzione alla tragica situazione in cui
quei delinquenti l’avevano buttato, stroncato dalla stanchezza, chiudeva gli
occhi per tentare di prender sonno, ma appena si assopiva gli si parava
davanti il plotone di esecuzione pronto a far fuoco. Sbarrava gli occhi nel
buio e cominciava a rimuginare nel tentativo di organizzare gli sconnessi
pensieri, che come gelide gocce di pioggia pullulavano nella sua mente
spaventata e paralizzata.
- Mi dimetto. Ecco, io mi dimetto! Sì, mi dimetto…! E la mala fiura? Come
mi giustifico con il Prefetto e con i gerarchi del partito? Certamente
vorranno sapere… E io che dico? No! No… devo pensare…
Pensare? Era chiedere troppo a se stesso perché per tutti i quarant’anni
della sua comoda vita erano stati sempre gli altri a pensare per lui: il
padre, la madre, che lui si ostinava a chiamare “mammina”, e i fratelli.
- Domani ne parlo con mio padre.
Un brivido gli attraversò la schiena, e quasi gli veniva da piangere
pensando alla sgradevole reazione che certamente avrebbe avuto il rude
genitore nel sentire i motivi per i quali aveva deciso di rinunciare
all’incarico. Ancora una volta, per come aveva fatto in tante altre
occasioni, l’austero padre-padrone l’avrebbe subissato di male parole
definendolo vile femminuccia dal carattere fragile e senza orgoglio,
parassita, disgrazia e vergogna della famiglia.
- No. Questa volta faccio tutto a sua insaputa. Ora basta, decido io della
mia vita! E come vuole finire, finisca! Forse è meglio che mi confidi con un
buon amico. Con una persona che sappia consigliarmi e che possa aiutarmi a
trovare la giusta via per arrivare a snidare i miei nemici e così salvare la
faccia e la pelle.
Alle nove in punto, come ogni mattina, a casa del podestà arrivò Lillo, il
barbiere di fiducia.
Entrando notò subito le borse sotto gli occhi di don Angelino, segno
evidente che quella notte il podestà aveva dovuto sostenere una dura e
perduta battaglia con i cuscini. Mentre il padrone di casa si accomodava
sulla solita sedia munita di testiera, Lillo si avviò verso lo stipo dove
era custodita la brocca di vetro con l’acqua di Garamoli.
Tutti i maschi della famiglia da sempre avevano usato l’acqua di quella
fontana perché, a loro dire, era migliore di ogni altra per fare una buona
saponata: sul viso coperto da vaporosa schiuma il rasoio scorreva liscio
sulla morbida e delicata pelle: una refrigerante carezza mattutina.
Lillo affilò il rasoio e predispose l’allume di rocca a portata di mano per
tamponare un’eventuale ferita che, malgrado la sua grande perizia, il rasoio
traditore avrebbe potuto procurare al tenero viso del nobile cliente. Lillo,
con mano svelta e tocchi precisi cominciò a muovere il pennello sul viso del
podestà, che quella mattina aveva l’aspetto di una maschera tragica, e
mentre lavorava con arte sopraffina, come al solito, per intrattenere
piacevolmente don Angelino si mise a raccontare aneddoti, fatti e
pettegolezzi raccolti con ingorda rapacità in bottega. Il podestà preso
com’era da gravi pensieri, sentiva la voce del barbiere senza capire cosa
dicesse. Socchiuse gli occhi: - Se mi dimetto quelli per festeggiare
la mia sconfitta sono capaci di mangiarsi un crastu cu tutti li corna.
Io, un Buonocore… questa soddisfazione… mai!
Bisognava ponderare bene il tutto.
Finalmente si decise a fare il gran passo e individuò nell’avvocato
Alessandro Alfano, fratello del muto consenziente, la persona più
adatta alla quale chiedere saggio e sereno consiglio.
Si presentò a casa dell’amico accompagnato dalla guardia municipale
Giuffrida, che per la pervicace cattiveria con la quale svolgeva la sua
funzione, specie nei confronti dei poveracci, si era guadagnato il
soprannome di Javert, il nome, cioè dell’ispettore di polizia, terribile e
crudele persecutore di Jean Valjean, protagonista de “I Miserabili” di
Victor Hugo.
Mommino, il vecchio segretario e dattilografo dello studio, profondendosi in
servili saluti li fece accomodare nella sala di attesa. Quando il podestà
gli chiese dell’avvocato, a voce bassa rispose che era occupato con un
cliente e ruotando gli occhi e scuotendo le mani, come se gli fosse rimasta
appiccicata qualcosa, fece intendere che si trattava di cose gravi e che il
cliente era di gran peso: importantissimo! Poi chiese permesso e si ritirò
nel suo sgabuzzino: riprese a pigiare sui tasti della Olivetti.
Mommino, che aveva studiato, da autodidatta, calligrafia e dattilografia, fu
chiamato a collaborare dall’avvocato Alessandro Alfano fin da quando questi,
in tre stanze del suo vasto appartamento aprì studio.
Con il passare del tempo, il dattilografo, uomo intelligente e curioso, che,
purtroppo, le misere condizioni della famiglia non gli avevano consentito di
continuare gli studi oltre la licenza elementare, acquisì una così profonda
conoscenza della pratica legale e dei codici da riuscire, sviluppando gli
appunti che gli passava l’avvocato, a formulare delle comparse, così bene
argomentate e così riccamente corredate da pertinente giurisprudenza, che
anche il più esigente dei legulèi le avrebbe sottoscritte e fatte proprie
senza cambiare una virgola.
L’attesa si stava facendo troppo lunga e il podestà cominciava a dare segni
di impazienza oltre che di stanchezza, quando si sentì la piccola campana
della chiesa del Purgatorio suonare a morto. Non ci fece caso, ma quando
sentì il suono di un violino, il podestà, seguito da Javert si affacciò al
balcone. Stava passando il corteo di un funerale: una piccola bara bianca,
un grumo nero di scialli piangenti e urlanti il nome del morticino, le
orfanelle del Boccone del Povero, il prete Di Mino e ‘zzi Vincenzino che si
accaniva ad uccidere con l’archetto quelle che avrebbero dovuto essere le
dolci note di un’angelica melodia sulle corde del suo vecchio violino. Un
bambino era morto: a quel tempo erano tante le giovani vite stroncate dalla
fame, dalla malaria, (malattia molto diffusa tanto che il chinino, che era
l’unica medicina atta a combatterla, oltre che dalle farmacie era venduto
anche dai tabaccai, nella cui insegna era scritto “Chinino di Stato”), dal
tifo e da tante altre malattie, che restavano sconosciute e senza rimedio,
perché la nera miseria non consentiva di chiamare un medico al capezzale
degli ammalati, anche se molto gravi e il più delle volte in fin di vita.
Rientrando dal balcone, il podestà si mise a passeggiare per la stanza a
passi ampi e nervosi. Stava entrando nello sgabuzzino di Mommino per
pregarlo di avvisare l’avvocato che stava andando via e che, casomai,
sarebbe ripassato un altro giorno, quando dallo studio uscì l’avvocato e
Giacomo De Giorgi.
Nel vedere il podestà, il viso di Giacomo da giallo creta virò a verde bile.
Era dal giorno della cerimonia dell’insediamento del podestà che il De
Giorgi, volutamente, non aveva più voluto incontrare Angelino.
Giacomo odiava quell’uomo, fino a desiderarne la morte, perché era convinto
che Angelino, mettendo in campo chissà quali importanti amicizie, gli aveva
usurpato il prestigioso incarico, che diversamente sarebbe spettato a lui e
soltanto a lui.
In verità quella nomina, né cercata né voluta, era caduta addosso ad
Angelino improvvisamente come piovuta dal cielo, spaventandolo a morte. Lui
che in tutta la sua vita, anche dopo che si era sposato era vissuto sotto
tutela del padre e che non si era occupato mai di nulla, se non dei suoi
cani da caccia, dei suoi cavalli e dei fucili, volentieri avrebbe fatto a
meno di tanto onore.
Preoccupato di dovere rinunciare alle sue infinite battute di caccia ed
angosciato, sentendosi inadeguato ad assumere la responsabilità che
l’amministrazione di un comune, anche se piccolo, comportava, aveva deciso
di rifiutare, adducendo un motivo qualsiasi, l’incarico, ma quando ne parlò
con il padre e i fratelli gli ordinarono di accettare: bisognava essere
stupidi per non capire che con quella nomina sarebbero cresciuti prestigio e
potere della famiglia.
- Non ti preoccupare, ci siamo noi dietro di te, e poi al municipio troverai
il segretario Gerlando Preti, persona nostra, che saprà lui come aiutarti.
Perché il partito era pervenuto alla decisione di segnalare Angelino
Bonocore, Giacomo l’avrebbe capito da sé, se avesse avuto il coraggio e il
pudore di esaminare a mente fredda ciò che, lui e non altri, aveva fatto nei
mesi che precedettero la nomina della maggiore autorità del paese.
Da qualche tempo era scaduto il mandato del commissario prefettizio, che per
qualche anno aveva distrattamente amministrato il Comune, e quindi doveva
essere nominato il podestà. C’era una grande attesa in paese e tra i
fascisti un crescendo di ansia e di speranza. Ciascuno, in cuor suo,
almanaccava i motivi e le ragioni per i quali avrebbe meritato di essere
chiamato al prestigioso e importante incarico. Colui che più di ogni altro
pensava di esserne degno era Giacomo De Giorgi. Era costui un uomo alto e
robusto con una piccola testa piantata su un collo lungo e sottile. Aveva un
viso plumbeo dominato da occhi cattivi e pieni di odio. Le rare volte che
attraversava il corso Garibaldi, la via principale del paese, aveva
l’atteggiamento di chi accompagna un feretro al cimitero. Tutti in paese gli
davano credito di una solida fortuna in parte ereditata dal padre, grosso
proprietario terriero, e in parte, e a dire il vero per la maggior parte,
costruita con l’attività di usuraio. Attività esercitata con crudeltà
vestita di perbenismo. Nessuno avrebbe potuto immaginare di quali cattiverie
fosse capace quella persona vestita sempre elegante con vestiti e camicie
confezionati dai migliori sarti di Palermo e di Girgenti.
L’innata avarizia di Giacomo cedeva il passo alla vanità quando si trattava
del suo guardaroba che doveva essere ricco di capi di ottima stoffa e
confezionati in maniera impeccabile.
Quando, occasionalmente, era costretto a trattare con le persone, Giacomo
era così garbato e gentile nei modi da passare, per i più, come uomo perbene
e di tutto rispetto.
Teneva nel portafoglio, a detta di qualcuno che aveva avuto l’occasione di
sbirciarvi dentro, l’immagine di Mussolini, accuratamente ritagliata da
qualche giornale. La sua devozione per le idee ed i programmi del duce,
pareva fosse assoluta. Il De Giorgi, però, non partecipava ai raduni e alle
pubbliche manifestazioni del partito; non certo per timida riservatezza, ma
soltanto per il disprezzo assoluto che nutriva per tutti gli esseri umani,
parenti compresi, e soprattutto per i familiari: quando era costretto a
parlare della moglie non ne pronunciava il nome, ma si limitava a dire “chiddra”.
Dei tre figli, a casa era rimasta soltanto Giovanna. Orazio, il figlio
maggiore, pur di fuggire dalle grinfie del padre, era andato in Algeria a
gestire per conto di uno zio materno una miniera di zolfo, Alfredo, l’altro
figlio di un anno più piccolo del primo, senza avvisare nessuno si era
imbarcato per l’Argentina. E da lì non diede più notizie. Di fronte a queste
diserzioni Giacomo restò impassibile: si era sgravato da tante spese.
Giovanna pur essendo una graziosa ragazza, era destinata a restare zitella
perché il padre, senza consultarsi né con la moglie, né con la figlia,
rifiutava ogni domanda di matrimonio, adducendo ogni volta delle ragioni
quasi sempre irragionevoli.
Non pensi il lettore che Giacomo non concedeva la mano della figlia perché,
per eccesso di amore, non se ne volesse staccare. Non sposava la figlia
perché con essa se ne sarebbe andata un po’ della sua ricchezza: l’idea che
dovesse dare alla figlia una ricca e giusta dote, che poi sarebbe stata
gestita dal marito, lo faceva rabbrividire al punto di sentirsi male.
L’ossessione per la roba era tale che per rifiutare la proposta di
matrimonio avanzata dal rampollo di una delle più prestigiose e ricche
famiglie di Girgenti, se ne uscì dicendo che si sentiva molto onorato della
richiesta, ma la sua coscienza gli vietava di dare in moglie a un giovane
ricco e bello e pieno di salute una giovane donna dall’apparenza bella e
sana ma che invece era afflitta da gravissima e insanabile malattia.
Raccomandò al padre del pretendente, che era andato a riceversi la risposta
alla domanda di matrimonio, il segreto senza vergognarsi dell’orribile
bugia. Che Giacomo fosse fascista non vi erano dubbi, ma lo era alla sua
maniera, cioè contorta, come contorta era la sua mentalità.
Mentre il duce aveva dichiarato guerra alla mafia e tentava di combatterla,
anche se, in verità, con pochissimo successo, il fascistone della prima ora
ne coltivava l’amicizia.
Ad onor del vero il sentimento di amicizia gli era estraneo e la sua
frequentazione con gente di malaffare era interessata, nel senso che quando
qualche debitore ritardava il pagamento di quanto dovutogli, o se un
gabelloto, un mezzadro tergiversava e non si decideva a versargli la gabella
o la mezzadria, si rivolgeva a qualche mafiosetto, che incaricava di
regalare una buona e convincente dose di legnate all’inadempiente.
Compiuta l’opera, l’amico andava a riferirgli. Giacomo esigeva un racconto
molto dettagliato di come era andato il pestaggio, e quando il mafiosetto
descriveva il pianto disperato della vittima, Giacomo si lasciava andare ad
una risata a gola spiegata che ad un tratto moriva in un gorgoglio simile ad
un singhiozzo.
Il De Giorgi, avendo una mente maligna e l’animo di “tragidiaturi”, per
eliminare ogni probabile concorrente cominciò un’azione di denigrazione:
scrisse, usando pennini di varia calibratura ed inchiostri di diverso
colore, tante lettere anonime, che spedì, al Prefetto e ai gerarchi
provinciali del partito fascista, cioè alle autorità che avevano il compito
di segnalare al Ministero degli Interni il nominativo degno di fare il
podestà. Spedì quelle lettere dagli uffici postali di Racalmuto, Comitini,
Aragona ed Agrigento. Con quegli scritti fece scempio dell’onorabilità dei
camerati, delle loro mogli, sorelle e madri. Il Prefetto che lesse gli
anonimi, sbalordì e non poco: - E’ mai possibile - si chiese - che tutti i
camerati, i fascisti e dirigenti del partito di Grotte siano tutti ladri e
cornuti pacifici accondiscendenti?
Un solerte funzionario della prefettura ebbe l’incarico di indagare per
cercare di capire il perché di tutta quella tempesta di ingiurie e calunnie.
Il perito calligrafo del Tribunale incaricato dal prefetto di analizzare
quegli scritti, nella sua relazione scrisse che a scriverli era stata
un’unica mano, e ciò si evinceva oltre che dal tratto grafico anche dal
fatto che, anche se l’anonimo aveva cercato di usare linguaggi diversi, la
struttura grammaticale e la struttura sintattica erano le stesse in tutte le
lettere.
Il solerte funzionario della prefettura fece un elenco dei fascisti più
autorevoli di Grotte. Poi fece un altro elenco dei denigrati, e dalla
comparazione dei due elenchi uscì fuori che l’unico a non essere iscritto
nell’elenco dei cornuti, dei ladri e dei traditori risultò essere Giacomo De
Giorgi.
A quel punto e come per miracolo si materializzò la firma del De Giorgi,
allora, una penna arrabbiata cancellò il suo nome dall’elenco dei possibili
candidati ad essere chiamati alla funzione di podestà.
Certo che, grazie alla sua opera distruttiva, fosse rimasto agli occhi del
prefetto l’unico candidato degno di assumere la carica di podestà, preso da
grande euforia, Giacomo nello stesso giorno in cui spedì le sue calunnie,
inviò un telegramma al suo sarto di Palermo - che in archivio aveva le
misure di tutti i suoi clienti - con l’ordine perentorio di confezionargli
un abito di ottima stoffa e di color grigio scuro da consegnarli entro
cinque giorni. Quell’abito l’avrebbe indossato il giorno del suo
insediamento al Comune.
Lui che ogni giorno di buon mattino e con qualsiasi tempo si era recato in
campagna per vigilare su quei “mancia pani a tradimientu”, così definiva i
contadini che a giornata lavoravano le sue terre, da qualche settimana
restava a casa, e stava al balcone o affacciato ad una finestra, fino a
quando non passava il postino: aspettava la lettera con la quale certamente
sarebbe stato chiamato all’alto compito.
- Ma cosa aspettano? Perché ancora non si decidono?
Finalmente un giorno il postino si fermò davanti il suo portone. Giacomo non
gli diede il tempo di sollevare il batacchio.
- Aspettate. Scendo subito!
Quando il postino gli consegnò la lettera, chiuse subito il portone dietro
le spalle: il mittente della lettera era il federale provinciale. L’aprì.
Quella busta anziché la sua nomina a podestà conteneva un invito a
partecipare alla cerimonia d’insediamento a podestà del camerata Angelino
Buonocore.
Per tutta la casa risuonò un urlo come di persona ferita a morte.
Risalendo lentamente la scala, Giacomo cominciò a sacramentare sotto
gli occhi spaventati, piangenti e confusi della moglie, accorsa assieme a
Giovanna pensandolo vittima di un qualche incidente. L’umile moglie entrò in
deliquio e vide tutti i santi del Paradiso cercare un nascondiglio per
scansare le bestemmie che Giacomo lanciava con un ritmo ed una precisione
impressionante: come facesse a ricordare tutti i santi del calendario per la
povera e pia donna fu, e restò per sempre, un mistero.
Per la rabbia e la disperazione Giacomo per tre giorni restò a letto. Prima
di chiudersi dentro ordinò che nessuno venisse a disturbarlo.
Scusandosi per averlo fatto attendere tanto, Alessandro abbracciò l’amico
Angelino, mentre Giacomo alla mano tesa e avvolgente del podestà offrì
appena la punta delle dita.
L’avvocato sapeva del malanimo che Giacomo nutriva per il podestà, e allora
per spezzare la pesante ed imbarazzante atmosfera che si era creata, invitò
gli ospiti ad entrare nell’attiguo appartamento per dare un saluto alla
signora moglie, che certamente avrebbe avuto tanto piacere di scambiare due
chiacchiere. Intanto donna Luisella era in salotto assieme alle due figlie e
si stava intrattenendo piacevolmente con don Carmelo Trompeo, l’unico prete
ammesso dall’avvocato a frequentare la sua casa e la sua famiglia.
Era sabato e come ogni sabato don Carmelo era venuto per confessare le tre
donne.
Mentre queste, dopo la confessione erano intente a dire le preghiere
assegnate loro per penitenza, il prete aprì il breviario e si mise a
recitare l’Ufficio. Poi, come consuetudine, ci fu il momento
dell’intrattenimento e delle chiacchiere. Chiacchiere sempre innocenti e mai
frivole.
Le tre donne stavano sedute su comode e confortevoli poltrone, mentre don
Carmelo si sedette su una comunissima sedia e ciò per evitare di poggiare i
piedi a terra e così attenuare gli acuti e lancinanti dolori provocati dalla
podagra.
Il prete atteggiando le mani a supplica e con gli occhi rivolti al soffitto,
rivolgendosi alla padrona di casa:
- Carissima donna Luisella, come faccio a farvi capire che dovete confessare
soltanto i vostri peccati e non anche quelli che pensate abbia commesso
vostro marito?
- Ma se lui non lo vuol fare ci deve essere pure qualcuno che lo faccia al
posto suo!
- Mamma, che significa che confessate i peccati di nostro padre?
- Mamma, ci volete fare impazzire? Che mortificazione! Mi viene da piangere.
Chi vi ha messo queste idee in testa?
- E’ stato vostro padre, quando un giorno gli ho chiesto da quanto tempo non
si confessasse mi rispose che c’ero io che potevo farlo anche per lui. Ecco!
Ermelinda e Flavia guardarono la madre come a voler capire se per caso fosse
uscita di senno. La sapevano ossessionata dal diavolo la cui mano, donna
Luisella, vedeva intromettersi in ogni piccolo incidente domestico, ma non
potevano immaginare che potesse arrivare a tanto.
Don Carmelo si sentì in dovere d’intervenire e spiegare.
- Santa donna, ché veramente voi siete una santa, l’avvocato vi ha risposto
nella maniera in cui dite per farvi capire che sui problemi di fede ognuno
si regola come meglio crede…
- Sì, ma se Alessandro non si confessa e non si accosta al sacramento della
comunione, quando muore certamente va a finire all’inferno e io allora come
faccio se lui non è con me in paradiso?
Flavia scoppiò a piangere, mentre Ermelinda, per non mettersi a gridare per
il dolore e la disperazione, di corsa uscì dalla stanza.
Don Carmelo, prete di ottima cultura, per condurre a ragione donna Luisella,
anziché fare un colto e dotto discorso teologico, che, tra l’altro, era
certo non sarebbe stato capito, scelse di parlarle con parole semplici:
- Cara, cara donna Luisella, dovete sapere che tutti, anche se per anni ci
siamo persi per le vie più impervie della vita, prima o poi torniamo nella
casa del Signore. Le persone come vostro marito che pensano di essere libere
da ogni vincolo dalla madre chiesa e dal buon Dio, non sanno e non
capiscono, o non vogliono capire, che quella di cui godono è soltanto
libertà condizionata e provvisoria. Sappiate che Dio conosce bene quel
nostro proverbio che dice: “curri quantu vuò ccà t’aspiettu”.
Fine terza parte.
Salvatore
Bellavia
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 21 febbraio 2012.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.
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20/02/2012 |
Politica. Primo congresso
provinciale del PdL di Agrigento |
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On. Nino Bosco |
Si svolgerà la prossima domenica, 26 febbraio 2012 alle
ore 09.00, presso il Grand Hotel dei Templi al Villaggio Mosè di Agrigento,
il primo congresso provinciale celebrato dal Popolo della Libertà di
Agrigento. Aprirà i lavori il coordinatore uscente On. Nino Bosco, che
proporrà la relazione introduttiva. Dopo gli altri interventi si procederà
alle operazioni di voto. Gli iscritti al partito potranno votare, per
eleggere i componenti del direttivo provinciale, sino alle ore 21.00.
Avranno diritto di voto coloro che, esibendo un documento d’identificazione,
potranno dimostrare di avere acquisito la qualifica di “aderente” o
“associato” entro il 31 ottobre 2011.
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Grand Hotel |
20/02/2012 |
Chiesa. Inizia la Quaresima;
avvisi ed
appuntamenti della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Le Quarantore continuano sino a martedi, nella chiesa Madonna del Carmelo.
Mercoledi 22 febbraio - Le Ceneri - Giorno di digiuno ed astinenza
- ore 09.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa del Purgatorio, incontro del Gruppo Mariano;
- ore 18.30, nella chiesa del Purgatorio, Santa Messa.
Giovedi 23 febbraio
- ore 19.00, nella chiesa San Francesco, riunione dei catechisti della
parrocchia Madonna del Carmelo.
Venerdi 24 febbraio
- ore 19.00, nella chiesa San Francesco, riunione del Consiglio Pastorale
Interparrocchiale;
- ore 20.00, nella chiesa San Francesco, riunione per i genitori dei
cresimandi (delle parrocchie Santa Venera e Madonna del Carmelo);
- ore 20.00, nella chiesa San Francesco, riunione dei genitori che
hanno battezzato o debbono battezzare i loro bambini;
- ore 20.00, nella chiesa San Francesco, riunione per le giovani coppie
che desiderano fare un cammino di fede.
AVVISI
Tutti i venerdi di Quaresima:
- astinenza dalle carni;
- Via Crucis, nella chiesa Madonna del Carmelo, dopo la Santa Messa della
08.45;
- Via Crucis, nella chiesa del Purgatorio, alle ore 17.00, a cui seguirà la
Santa Messa feriale.
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20/02/2012 |
Comune. Strada Statale 189 "Agrigento-Palermo";
la Regione risponde a delibera consiliare |
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Vedi la lettera |
Con la delibera consiliare n° 125 del 23 agosto 2011,
avente per oggetto la messa in sicurezza della strada statale 189, meglio
nota come "Agrigento-Palermo", il Comune di Grotte aveva chiesto alla
Presidenza della Regione Siciliana - alla quale ne era stata inviata copia -
notizie sulle iniziative relative alle opere realizzate o da realizzare per
migliorare la viabilità stradale tra il capoluogo di regione ed il capoluogo
di provincia. La strada, intensamente frequentata ogni giorno da cittadini
grottesi, presenta tratti di elevata pericolosità, che sono causa di
incidenti automobilistici il cui esito è spesso tragico.
Con una lettera dello scorso 13 febbraio, l'Assessorato Infrastrutture e
Mobilità della Regione ha risposto indicando lo stato dei lavori per
l'ammodernamento della strada. Precisando che la stessa strada è stata
dichiarata dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
(con delibera CIPE n° 121 del 2001) "opera strategica e di preliminare
interesse nazionale", ha chiarito che l'itinerario è stato diviso in quattro
tratti. Il primo tratto, tra l'autostrada A19 e Bolognetta, è in corso di
progettazione preliminare; il secondo tratto, da Bolognetta al Bivio
Manganaro, è in corso di progettazione definitiva/esecutiva; il terzo
tratto, dal Bivio Manganaro a Lercara, è in corso di progettazione
preliminare; l'ultimo tratto, da Lercara ad Agrigento, è in corso di
progettazione. In sintesi, ad oltre dieci anni di distanza, l'opera
strategica e di preliminare interesse nazionale risulta essere ancora
nella fase progettuale (con qualche differenza tecnica tra i vari tratti).
Carmelo Arnone
20 febbraio 2012
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20/02/2012 |
Chiesa. Da domenica 26
febbraio riprendono gli incontri GAM nella chiesa di San Rocco |
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GAM Grotte |
I giovani aderenti al gruppo G.A.M. (Gioventù Ardente
Mariana) di Grotte, dalla prossima domenica 26 febbraio ritorneranno ad
animare gli incontri di preghiera, aperti a tutti dai piccoli ai grandi.
Canti, giochi, balli, ed altre iniziative con le quali rendere
presente la gioia e l'amore dello stare insieme caratterizzeranno i momenti
da vivere in compagnia della "Mamma Celeste". Tutti i partecipanti
interessati avranno la possibilità di seguire gratuitamente un corso di
chitarra. Gli incontri proseguiranno ogni domenica, dalle ore 16.00 alle ore
17.00 nella chiesa parrocchiale di San Rocco.
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19/02/2012 |
Lettere. Commento
all'editoriale, da parte di Aristotele Cuffaro, e risposta di Carmelo
Arnone |
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Riceviamo e pubblichiamo un commento all'editoriale del 17 febbraio 2012.
"Ho letto l'editoriale e non posso che essere preoccupato.
Credo che il pungolo di una libera testata giornalistica non possa che far
del bene alla nostra comunità.
E' indiscutibile l'equilibrio e l'imparzialità di Grotte.info e
l'indispensabile utilità.
A mio avviso, sono da evitare in maniera categorica certi atteggiamenti e
comportamenti, specie dall'apparato dirigenziale del nostro Comune.
Ben vengano le segnalazioni! E' compito dell'abilità amministrativa indicare
la risoluzione delle problematiche poste con l'apporto dirigenziale.
Caro Carmelo, da consigliere comunale, ti esorto a continuare nelle tue
segnalazioni.
Se qualche Dirigente si infastidisce non comprende l'obbiettivo del posto
che ricopre.
Questo mi amareggia ancor di più. Mi auguro che in futuro non abbiano ad
accadere più questi fatti". |
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Aristotele Cuffaro
Consigliere Comunale |
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Risponde il Direttore.
A differenza del Consigliere Cuffaro, che ringrazio per il giudizio su
questa testata, non sono affatto preoccupato.
L'occasione è, anzi, propizia per condividere con serenità alcune
considerazioni.
Se l'apparato dirigenziale adotta "certi atteggiamenti e comportamenti"
e "non comprende l'obbiettivo del posto che ricopre", la politica
locale dovrebbe interrogarsi sui criteri che hanno determinato le recenti
nomine dirigenziali, soprattutto da parte di quei politici che hanno
supportato con veemenza alcuni nominativi, con lo scopo di adempiere ad
accordi preelettorali (ma questo, forse, non si sarebbe dovuto sapere; o
almeno non si sarebbe dovuto dire).
Che poi si sia in grado o meno di assolvere ai doveri (non diritti: doveri!)
richiesti, e si interpreti l'incarico come mero esercizio di potere
discrezionale (qui comando io!), questo pare che alla politica non
interessi. Non è detto che sia così, ma ciò è quanto traspare agli occhi dei
cittadini: un semplice calcolo di attribuzione di poltrone, a costo di
dividere, moltiplicare, sottrarre (ma soprattutto) aggiungere posti, per
accontentare tutti. É legittimo dubitare di chi, nel ricoprire incarichi di
responsabilità, si dimostri privo di scrupoli e tenacemente attaccato al
bene proprio a scapito del bene comune. Spesso si è chiamati a scegliere tra
l'interesse personale e l'interesse di tutti i cittadini. Il sottoscritto, a
costo di condurre una battaglia solitaria, ha scelto da che parte stare;
molti politici e qualche dirigente dimostrano in apparenza di aver fatto la
scelta opposta.
Il Consigliere Cuffaro, col quale in passato ho condiviso - a titolo di
collaborazione gratuita - diversi progetti culturali, si interroghi sulle
scelte proprie e su quelle operate dal suo gruppo politico. Avrà
l'occasione, qualora ritenga che le scelte operate necessitino di qualche
rimodulazione, di provvedere al meglio; qualora riconosca di aver fatto
bene, di continuare sulla stessa linea. Lo stesso facciano, se credono, gli
altri politici locali. |
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Carmelo Arnone
(Direttore di Grotte.info Quotidiano)
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P.S.: A causa di difficoltà tecniche verificatesi già da venerdi sera, 17
febbraio, il mio cellulare (328.0614145) potrebbe non essere temporaneamente
raggiungibile. E' sempre possibile far pervenire commenti tramite le
indicazioni riportate di seguito (con il modulo "Contattaci", con una mail o su Facebook). Mi scuso
con i lettori per le eventuali difficoltà. |
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Carmelo Arnone
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18/02/2012 |
Cronaca. Guasto al treno
degli studenti pendolari; chiusi in galleria per un'ora e mezza |
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Stazione di Grotte |
Nonostante la
situazione di pericolo, grazie al buon senso ad alla calma mantenuta dai
passeggeri, non è accaduto nessun incidente. Sono rimasti richiusi nel treno
all'interno della galleria, per oltre un'ora e mezza, gli studenti pendolari
di Grotte e Racalmuto. Stamattina, come di consueto, i giovani erano saliti
sulle vetture dirette ad Agrigento quando, dopo essere partiti dalla
stazione di Grotte, proprio all'interno della prima galleria, il convoglio
si è improvvisamente fermato. Nei primi momenti la preoccupazione dei
passeggeri era relativamente controllata; non sono rari piccoli guasti,
rallentamenti o fermate impreviste. Qualche disappunto si è avuto quando il
personale di bordo ha ipotizzato che il treno si fosse fermato a causa
dell'attivazione del freno di emergenza, ad opera di qualche passeggero.
Verificata l'integrità delle manopole dei freni, non è rimasto che accettare
l'ipotesi di un guasto del mezzo. Intanto il tempo scorreva inesorabile, la
temperatura interna delle carrozze continuava a salire, così come aumentava
la puzza del fumo dei motori, nonostante i finestrini fossero tenuti
rigorosamente chiusi. Impossibile, per i giovani, avvisare telefonicamente i
genitori per mancanza di segnale all'interno della galleria. La stanchezza
ed il nervosismo, soprattutto nei molti accalcati in piedi non avendo
trovato posto a sedere, iniziava ad aumentare. La situazione si è risolta -
ma dopo oltre 90 interminabili minuti - con l'arrivo di un'altra carrozza
che ha agganciato le vetture guaste riportandole alla stazione di Grotte. La
discesa dal treno è stata accolta dai pendolari come una vera liberazione e
la fine di un'odissea. Nel frattempo erano già arrivate sul posto diverse
autorità, per accertarsi della situazione: il sindaco Paolo Pilato
accompagnato dal Dirigente comunale Antonio Salvaggio, i Carabinieri di
Grotte, la Polizia Ferroviaria. Numerose, e motivate, le proteste dei
genitori successivamente intervenuti e degli studenti nei confronti di
Trenitalia. Se per lunghi anni si è camuffata, in qualche modo,
l'insufficienza del servizio offerto dalle ex Ferrovie dello Stato, oggi
risulta pienamente evidente la volontà di ridurre costantemente ed
inesorabilmente la qualità del servizio. Si è passati dal "Minuetto" -
sempre insufficiente come capienza ma almeno più moderno - alle vecchie
carrozze ferroviarie (apparentemente da rottamare) continuamente soggette a
guasti. Il Sindaco Pilato si è impegnato a richiedere, per l'ennesima volta,
un incontro con il Prefetto di Agrigento e con i Dirigenti Regionali di
Trenitalia. La situazione, diventata giorno dopo giorno insopportabile,
rende necessarie, quanto mai, risposte chiare. E' vero che non è accaduto
nessun incidente, ma se qualcuno dei passeggeri fosse stato colto da malore
o da intossicazione (avendo respirato per 90 minuti i gas di scarico dei
motori) le conseguenze sarebbero state ben più gravi; così come sarebbero
state gravi se, presi dal panico, i giovani si fossero accalcati alle uscite
finendo inesorabilmente per cadere, dall'altezza delle vetture, sul selciato
sconnesso. Ci si chiede se sia davvero necessario che qualcuno rimanga
ferito gravemente, o debba rimetterci la vita, prima che si intervenga in
concreto dando risposte ai cittadini, utenti paganti di un dis-servizio.
Carmelo Arnone
18 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
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Stazione di Grotte |
18/02/2012 |
Scuola. "Educazione al gusto"
con la SOAT 100 di Grotte |
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Vedi il sito |
La SOAT 100
(Sezione Operativa di Assistenza Tecnica dell’Assessorato Regionale
Agricoltura e Foreste) di Grotte, diretta dal dott. Massimo Brucato, ha dato
il via in questi giorni al progetto di “Educazione al gusto”, che
coinvolgerà gli alunni dell’Istituto Comprensivo “A. Roncalli” di Grotte e
delle scuole di Racalmuto. Le scolaresche saranno avviate in un percorso di
conoscenza dei prodotti di qualità del territorio. Saranno fatte lezioni
frontali e sedute di analisi sensoriale dei prodotti alimentari, nelle quali
gli alunni, opportunamente guidati, utilizzeranno i loro sensi per
descrivere i prodotti. Inoltre alcuni ragazzi, organizzati in gruppi di
lavoro, prepareranno un video (spot o cortometraggio) che avrà come tema la
corretta alimentazione ed i prodotti del territorio.
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17/02/2012 |
Editoriale. "Incuria in
Vicolo Verdi... e il Dirigente s'indignò", di Carmelo Arnone |
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“Signor Sindaco! Talìa chi scrivinu l'amici tò... (guarda
cosa scrivono i tuoi amici)”.
In mano un foglio con la stampa di un articolo dal titolo
“Villetta di Vicolo Verdi: tra incuria, malcostume e
disinteresse”. L’aria severa di chi scopre un tradimento, un
complotto ordito alle spalle. Quel chiaro riferimento agli
“amici”, con il sottinteso “quelli che ti vengono a cercare,
a cui concedi favori, per i quali la tua porta è sempre
aperta, che non esitano ad elemosinare richieste”.
Il Sindaco legge, intanto ascolta le venefiche parole del
suo Dirigente. É indignato, il Dirigente. Come si permette
costui (che sarebbe il sottoscritto) a screditare in maniera
così evidente il “suo” Sindaco? Pensa.
Cos’è scritto nell’articolo pubblicato, a mia firma (non mi
nascondo mai dietro l’anonimato), su questo quotidiano il 13
febbraio? Solo che l’area di verde pubblico attrezzato in
Vicolo Verdi è in condizioni di abbandono e degrado. A
corredo, un’ampia documentazione fotografica.
Nessuna accusa, nessun accenno a responsabilità dirette o
indirette dell’Amministrazione; solo la descrizione della
realtà esistente ed alcuni suggerimenti per opere di
ripristino.
Per chiarire: sono amico di tutti, soprattutto di quelli che
hanno a cuore l’interesse di Grotte, tranne che “amico degli
amici a cui interessa il proprio particolare”.
Con il Sindaco vi è un rapporto di rispetto reciproco,
ciascuno per il ruolo che svolge in questa comunità. Mai
l’ho cercato per favori o elemosinare richieste. Mi sono
trovato - su sua richiesta - a far da tramite per alcune
situazioni delicate, ho sempre dato la massima disponibilità
a collaborare nell’opera di informazione ai cittadini e di
divulgazione dell’attività dell’Amministrazione comunale,
senza inchini e senza omissioni.
L’articolo in questione è scaturito dalla segnalazione di
alcuni cittadini (ci si dovrebbe interrogare sulle ragioni
che inducono a rivolgersi a questo quotidiano piuttosto che
agli uffici comunali).
Visto che ci siamo mi chiedo: com’è possibile che un
sindaco, 6 assessori (più altri 6 che nel tempo si sono
dimessi fanno 12), 3 Dirigenti (compreso l’indignato) con
competenze, rispettivamente, delle Aree: Vigilanza e
Custodia; Urbanistica, Gestione e Tutela dell’Ambiente;
Lavori Pubblici, Gestione e manutenzione del Territorio,
Verde Pubblico (il quarto Dirigente, dell’Area
Economico-Finanziaria, è da escludere perché la questione
esula dalle sue competenze), 9 tra Agenti ed Ispettori della
Polizia Municipale, numerosi tecnici ed impiegati comunali,
com’è possibile - ripeto - che nessuno, dico nessuno, si sia
mai accorto delle condizioni dell’area verde di Vicolo
Verdi? Eppure Grotte non è una metropoli e quell’area si
trova in una zona centrale e frequentata.
Ci si indigna perché Carmelo Arnone ne ha scritto su
Grotte.info Quotidiano?
O ci si dovrebbe indignare (e forse vergognare), piuttosto,
per aver lasciato che una zona della nostra cittadina
venisse a trovarsi in queste condizioni?
Continui pure il Dirigente ad ammirare il vestito nuovo
dell’imperatore ed a reggere uno strascico che non c’è,
magari cantando il ritornello “Facciamo finta che… tutto
va ben, tutto va ben”. Io continuerò, a nome dei
cittadini, come il bambino (incosciente) della favola, ad
indicare che l’imperatore è nudo. Quando lo è.
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Carmelo Arnone
(Direttore di Grotte.info Quotidiano)
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17/02/2012 |
Lettere. Richieste e
suggerimenti al Sindaco di Grotte, da Decu Varba |
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Decu Varba |
Riceviamo e pubblichiamo, così come ricevuta proponendone la genuina
spontaneità, la comunicazione del lettore che si firma con il nome col quale
è noto (la "nciuria").
"Buon
giorno a tutti,
Signor Sindaco lei un giorno mi disse di telefonarle, cosa che io non ho
fatto perché penso che passando da casa mia piovendo si rende conto che non
posso uscire e neanche entrare a casa per l'acqua che mi viene spruzzata a
dosso dalle macchine per le puzzanghere che si formano.
Signor Sindaco
devo dire che oggi (N.d.R. ieri, 16 febbraio 2012) mi sono recato alla posta
è ho visto che 5 operai dal comune stavano cercando di riparare per la terza
volta in pochi giorni la stessa buca, io curioso guardai è ho capito che non
passeranno più di un mese che bisogna nuovamente ripararla.
Ma vorrei dire perché non si fa un progetto e si tolgano via i mattonelle
anche lasciarli sotto per spendere meno, rifare la strada dal municipio fino
alla pompa della benzina e dal calvario fino a Belvedere con la catrame come
sano state fatte altre strade di recente?
Penso che risparmieremo di più, non solo la comune, anche i cittadini che
non dovranno correre spesse volte dal meccanico.
Chiedo scusi degli errori.
Saluto lei e tutti". |
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Decu Varba
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17/02/2012 |
Lettere. "Fatti e
misfatti" e "Onore al merito"; di Rino Agnello |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Fatti e misfatti.
Il 15 febbraio 2012 ha determinato due momenti del nostro essere italiani.
Il primo è la decisione del capo del governo Sen. Mario Monti di non volere
le Olimpiadi a Roma. E' una scelta sicuramente difficile, però ha dato
significato a un modo di essere coerente e attento sul momento del paese.
Se è vero che gli italiani stanno affrontando un ciclo di lacrime e sangue è
altrettanto vero che non devono essere consentiti grandi divagazioni o
sprechi. Sempre nello stesso giorno, in serata, così per onorare quello che
stato un fiore all'occhiello tutto italiano, gli italiani si sono piazzati
davanti la tv per assistere al tanto pubblicizzato festival della canzone,
il Festival di San Remo. I più penso volevano sentire le canzoni, quelle
canzoni che nel ricordo dei tempi fissano soprattutto nei giovani momenti
belli di vita. Ebbene dopo attese, dopo annunzi e rinunce abbiamo assistito
a uno spettacolo indecoroso per alcuni aspetti:
- i cantanti e le loro canzoni sembravano far da cornice a uno spettacolo
diverso;
- il festival di San Remo visto in più di 50 nazioni ha dato un'immagine
distorta del rapporto con la chiesa cattolica, con i suoi presbiteri e con i
suoi organi di stampa che puntigliosamente rappresentano il modo di essere
chiesa nella società.
Dice Papa Benedetto XVI che la Chiesa non ha bisogno di preti colti ma di
preti santi e santificatori. Accettiamo le omelie del Santo Padre ... o no?!
Un altro aspetto è l'analisi dei costi. Se è vero che il festival deve
promuovere la canzone italiana nel mondo e quindi la stessa Italia, questi
obbiettivi sono ben lontani. Si ha impressione, al contrario, che si
promuova poco e a costi altissimi. Invece di pagare e strapagare
presentatori, vallette, comici e santoni da beatificare si potevano
effettuare collegamenti con siti di rinomanza come Caltagirone per
rappresentare la laboriosità dei ceramisti o di Murano o di mille altre cose
ancora.
No, si promuove il rumore dei singoli. E a quali costi?
Ecco due modi di affrontare la crisi. NO alle olimpiadi a Roma. Si allo
sperpero della RAI.
Forse quest'ultimo mondo vive nei loro beati sogni e li vuole rappresentare
a chi fa brutti sonni.
In tempi così difficili, sono importanti gli esempi e i pesi da distribuire
in maniera equa.
Purtroppo non è sempre così!". |
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Rino Agnello |
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"Onore al
merito.
Spesso nei tentativi di fare analisi finanziarie e/o politiche disconosciamo
dei passaggi importanti che determinano i fatti concreti e si finisce per
non riconoscere i meriti a chi li ha prodotti.
E' il caso dell'altro Mario, il governatore della BCE che l'Italia
nell'autunno del 2011 ha designato a dirigere la Banca Centrale Europea. E'
Mario Draghi. Cosa ha fatto Mario Draghi di così importante?
Due cose.
La prima che è la più importante è quella di aver messo a disposizione delle
banche europee un prestito di 500 miliardi all'1%. E' facile comprendere che
a dicembre 2011 in piena crisi di spread e delle banche, sia stata una
boccata di ossigeno, potendo le stesse fare pieno di moneta per affrancarsi
delle speculazioni e consentire di aprire un credito alle imprese e quindi
favorire la crescita e l'occupazione. Naturalmente pagando il denaro all'1%
e guadagnandoci pure si può fare prestito. A questa tranche di prestito
illimitato a lungo termine ne seguirà un'altra con tasso d'interesse al 2,5%
a breve tempo.
La seconda ricordiamola pure è l'abbassamento dei tassi di interesse. Ciò
consentirà un più basso costo del denaro che agevolerà gli operatori delle
imprese del commercio, dell'artigianato e sostanzialmente anche le famiglie
che pagano i mutui.
Sono interventi mirati che curano alla radice il male senza prescrivere
quelle medicine che a volte ammalorano un organismo già debole.
E bravo Mario Draghi! Onore al merito!". |
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Rino Agnello
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17/02/2012 |
Cronaca. Grotte sotto un
manto di neve |
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Vedi le foto |
Alle nostre latitudini non è un evento consueto,
soprattutto con queste caratteristiche. Di quando in quando, nei primi
giorni di febbraio, qualche fiocco di neve comincia a cadere. Può capitare
che i pochi millimetri caduti alla sera resistano sino al mattino seguente,
ma nulla di più; però tanto basta a bloccare completamente la circolazione
stradale. Il sottile strato di ghiaccio che viene a ricoprire le strade
interne della nostra cittadina collinare e la mancanza di catene o
pneumatici da neve rendono impraticabili vie del paese. La nevicata
eccezionale, iniziata lo scorso lunedi 13 e continuata per buona parte del
giorno successivo, ha coperto sotto una coltre bianca l'intero abitato. La
chiusura delle scuole non ha impedito ai più piccoli di riversarsi per le
strade, rese sicure dall'assenza di traffico, a mettere in piedi pupazzi di
neve (quando mai se ne erano visti a Grotte?) ed a divertirsi in lunghe
discese sulle improvvisate piste innevate.
Pubblichiamo alcune immagini del paese (57 foto
di
© Salvo Lo Re "President", 3 foto di © A. Panaro).
Foto del
paese sotto la neve
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17/02/2012 |
Lavori. Aperto un nuovo tratto
della S.S. 640 "Agrigento-Caltanissetta" |
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Dal km 17 al 19 |
E’ stato aperto mercoledi sera, 15 febbraio, un nuovo
tratto della strada statale 640 “Agrigento - Caltanissetta”, tra lo svincolo
Caldare-Favara (nei pressi del viadotto Rocca Daniele) e lo svincolo
Scintilia, per Grotte e Favara. Più di due chilometri dell’asse principale
della nuova 640 aperti soltanto su una carreggiata, e quindi a doppio senso
di marcia.
Il vecchio tratto (dal km 17 al km 19) sarà utilizzato per la viabilità
complementare e per l’accesso ai privati. Questa nuova apertura
dell’ammodernamento della statale è compresa tra le pk 6+880 e pk 8+900. “I
lavori continuano e nonostante il maltempo delle ultime settimane siamo al
passo coi tempi – dichiara Pierfrancesco Paglini, project manager della
“Empedocle”, contraente generale dei lavori di adeguamento a quattro corsie
della 640 – stiamo puntando sulle aperture che possano evitare disagi e
rallentamenti alla viabilità e, soprattutto, dare visibilità e concretezza
al lavoro che tutti assieme stiamo facendo”.
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Dal km 17 al 19 |
16/02/2012 |
Politica. Lunedi 20 febbraio,
1^ assemblea della consulta giovanile |
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Manifesto |
Si terrà il prossimo lunedi 20 febbraio, alle ore 18.00 presso la sala
consiliare del palazzo municipale di Grotte, la prima assemblea della
consulta giovanile. L'organismo, con funzioni meramente consultive deputato
ad esprimere "pareri - non obbligatori e non vincolanti - sugli atti
della Amministrazione Comunale che riguardano le tematiche giovanili"
(art. 2 comma "a" del nuovo regolamento) era già stato istituito con la
delibera di Consiglio Comunale n° 31 del 17 novembre 2003, data in cui
veniva approvato il relativo regolamento. La consulta, mai abrogata, è stata
istituita nuovamente con la delibera n° 59 del 29/11/11 (presenti solo 8
consiglieri su 15, tutti del gruppo di maggioranza) e, con essa, anche il
nuovo regolamento che prevede come membri di diritto: il presidente del
Consiglio Comunale, l'assessore al ramo (il titolare della delega alle
"Consulte" o quello con delega alle "Politiche giovanili") e 2 consiglieri
comunali. All'assemblea sono invitati i giovani di età compresa tra i 15 ed
i 23 anni ed i rappresentanti di associazioni formate almeno per il 50% di
giovani di età compresa tra i 15 ed i 23 anni. Durante il normale
funzionamento, potranno partecipare all'assemblea - da convocarsi almeno due
volte l'anno - "tutti gli aderenti alla consulta, senza diritto di voto"
(art. 7 comma "e" del nuovo regolamento).
Carmelo Arnone
16 febbraio 2012
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Regolamento |
16/02/2012 |
Politica. "Questa inerzia non
ha nessuna giustificazione"; del consigliere comunale Francesco
Vizzini |
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F. Vizzini |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Caro
Carmelo,
ti invio in allegato una mia richiesta effettuata al Presidente del
Consiglio Comunale, datata 08/08/2011, riguardante una modifica statutaria
che i Comuni dovevano adottare per un obbligo di legge ed entro
l'8/07/2011. I particolari sono descritti nella lettera allegata. Son
passati oramai sette mesi ed il Presidente del Consiglio ancora non ha fatto
niente per adempiere ad un obbligo di legge. Questa inerzia non ha nessuna
giustificazione, il perché di far finta di niente non lo so. Lascio ai
lettori la valutazione del caso". |
Richiesta |
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Francesco Vizzini
Consigliere Comunale
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16/02/2012 |
Volontariato. Domenica 19
febbraio il "Carnevale dei bimbi", organizzato dalla sezione Adas di
Grotte |
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In occasione della Festa di Carnevale 2012, la sezione
A.D.A.S. di Grotte organizza il "Carnevale dei bimbi", che si terrà domenica
19 febbraio alle ore 17.00 presso la sede di Corso Garibaldi.
Sarà una divertente festa, ideata da Alessandra Vizzini e dai collaboratori
Adas, con giochi, balli, animazione, merenda, gadget e, per tutti i bambini,
una dolcissima sorpresa!
Per prenotazioni telefonare al numero 338.3971769 (Giusy). Le adesioni
dovranno pervenire entro il 17 febbraio.
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16/02/2012 |
Lettere. "Raccolti i
suggerimenti per il bene comune"; di Salvatore Cirino |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Caro Direttore,
in merito al mio precedente intervento sul verde pubblico a Grotte, grazie
alla sensibilità e all’impegno del nostro sindaco Paolo Pilato, che si è
subito attivato, abbiamo preso contatto con il responsabile provinciale
dell’Ispettorato Rip. Foreste. Discutendo della possibilità di fare detto
tipo di intervento, ci ha comunicato che tuttora l’accordo, stipulato ad
ottobre, prevede l’utilizzo della manodopera della quale scrivevo, solo
all’interno di Aree Archeologiche e nei Comuni che ricadono all’interno
degli Enti Parco. Il funzionario si è riservato, qualora in futuro ci sia la
possibilità di estendere questo tipo di intervento ad altri Comuni, di
tenerci in considerazione, dando prova di massima disponibilità e spirito di
collaborazione.
Ringrazio comunque il nostro Sindaco per l’attenzione e la disponibilità
dimostrata nell’aver saputo ascoltare e affrontare, con grande spirito
costruttivo, la questione e cogliere quei suggerimenti che vengono in
qualche modo evidenziati da semplici cittadini, che non hanno lo scopo di
creare polemiche ma hanno come fine solo il bene comune.
Un ringraziamento va al tuo impegno quotidiano e, se mi permetti, al
nostro sito che sa dare voce e visibilità, che altrimenti mai avrebbero,
a tutte quelle istanze di persone semplici". |
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Salvatore
Cirino
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15/02/2012 |
Riconoscimenti. Il Dott. Rosario Girgenti
"Assistant Professor" a Pittsburgh (USA) |
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Dott. R. Girgenti |
Proseguono con successo la carriera professionale e
quella accademica del dott. Rosario Girgenti, psicologo clinico, “senior attending”, specialista in
psiconcologia e psicoterapia, responsabile dei servizi di psicologia clinica
ambulatoriale presso l’ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e
Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo, centro di eccellenza a livello
mondiale. Dal 1° gennaio 2012, la University of Pittsburgh Medical Center,
lo ha insignito del prestigioso titolo di "Clinical Assistant Professor of
Psychiatry in the School of Medicine, Department of Psichiaty" (Assistente
professore in Psichiatria alla Scuola di Medicina di Pittsburgh -
Dipartimento di Medicina). Il riconoscimento dell'ateneo USA attesta, ancora
una volta, la preparazione e l'autorevolezza del dott. Girgenti, nonché la
stima dei colleghi americani verso il nostro concittadino.
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14/02/2012 |
Comune. Ordinanza di chiusura
delle scuole a causa della neve |
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COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)
IL SINDACO
Considerato che le
avversità atmosferiche non consentono il regolare raggiungimento degli
edifici scolastici da parte degli utenti e degli addetti ai servizi
scolastici;
DATO ATTO che dette avversità atmosferiche persistono;
RAVVISATA la necessità di evitare rischi e disagi alla popolazione
provvedendo alla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul
territorio per il giorno 14 febbraio 2012;
VISTO il D.L.vo 18/02/2000 n.267;
ORDINA
la chiusura delle scuole
di ogni ordine e grado presenti nel territorio comunale per il giorno 14
febbraio 2012.
Sono tenuti ad osservare la presente ordinanza il Dirigente Scolastico, gli
Insegnanti, il Personale addetto ai servizi scolastici gli agenti tutti
delle Forze dell’Ordine.
Grotte lì, 14 febbraio 2012 |
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D’ordine del Sindaco
(Rag. Paolo Pilato)
Il Responsabile di P.O. N°1
(Isp. Capo Antonio Salvaggio)
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14/02/2012 |
Lavori. Il cantiere sulla S.S. 640 "Agrigento-Caltanissetta"
ed il "Mandorlo in Fiore" |
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In occasione della sagra del Mandorlo in Fiore che si è
conclusa domenica 12 febbraio ad Agrigento, migliaia di persone hanno
raggiunto la città provenienti da ogni parte dell’isola e anche da altre
regioni. E senza difficoltà, nonostante il cantiere aperto sulla strada
statale 640 per i lavori di ammodernamento a quattro corsie: poche sono
infatti le deviazioni che non rallentano la percorribilità. Niente disagi,
infatti, e niente code nonostante in migliaia si sono messi in viaggio, alle
prime luci dell’alba, per raggiungere Agrigento. “Anche questo ci ha
aiutato - ha detto il sindaco di Agrigento Marco Zambuto - e penso
alla sagra del prossimo anno che si potrà raggiungere attraverso una nuova
640: il futuro di questo territorio passa anche e soprattutto per mezzo
delle grandi opere di comunicazione. E finalmente la città e questa
provincia potranno considerarsi non più lontani e facilmente raggiungibili
con una strada al passo coi tempi”.
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14/02/2012 |
Lettere. "Considerazioni
personali sul verde pubblico comunale"; di Salvatore Cirino |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Caro
Direttore,
ho letto il tuo articolo sullo stato di abbandono della villetta di Via
Verdi e vorrei fare alcune considerazioni personali per quanto riguarda il
problema più in generale. Purtroppo appare chiaro a tutti il degrado e lo
stato di abbandono in cui versa il verde pubblico comunale, è altrettanto
chiaro che il Comune non riesce a provvedere alla regolare manutenzione di
questi pochi spazi verdi che abbiamo. Non voglio addentrarmi in polemiche
sterili sulle cause o sul perché non si riesce a effettuare una sana e seria
politica ambientale da parte di tutte quelle che sono le istituzioni
preposte: Regione, Provincia e Comune, ma voglio ugualmente dare il mio
modesto parere in qualità di cittadino, nonché di addetto ai lavori (sono un
lavoratore forestale), su come poter affrontare al meglio questa
problematica, in considerazione delle scarse risorse finanziarie di cui
dispongono questi enti, e di esperienze già consolidate in passato che hanno
dato buoni frutti. Nell’ottobre 2011, alla fine della stagione antincendio,
si è stipulato un accordo tra Dipartimento Foreste Regionali e Dipartimento
ai Beni Culturali al fine di utilizzare i lavoratori forestali per la
manutenzione di siti di particolare interesse storico-culturale, al fine di
renderli fruibili e, non ultimo, fare quelle bonifiche che li mettessero al
riparo da eventuali incendi. Questa iniziativa ha riscosso un enorme
successo, come testimoniato da numerosi articoli di giornali regionali,
tanto che ci sono state richieste anche da parte di molti Comuni siciliani,
soprattutto delle Madonie ai quali veniva inviato (gratuitamente) detto
personale per curare spazi verdi, villette e opere altrettanto importanti
per la salvaguardia del territorio, per quanto riguarda il rischio incendio
e dissesto idrogeologico (quale la pulizia di torrenti, letti di fiumi,
canali di scolo e uscite naturali di acqua piovana) in modo da prevenire
eventuali disastri, invece che operare sempre, purtroppo, nell’emergenza
quando accadono questi fatti calamitosi. Detto questo, ho voluto dimostrare
che operando in sinergia tra i vari enti, si sono raggiunti
contemporaneamente due importanti obiettivi: ottimizzare le risorse umane e
professionali di questo personale (inizialmente utilizzato solo a difesa dei
boschi, e da oltre un decennio ottimamente anche a contrasto degli incendi
estivi con i vigili del fuoco), e svolgere un servizio importantissimo per
la comunità senza spendere un solo euro in più. Ora dico: visti i buoni
risultati ottenuti in altri Comuni, non si potrebbe fare ricorso a questo
personale per curare il nostro verde pubblico? A Grotte tra l’altro c’è un
buon numero di questi lavoratori. Ultima considerazione: spesso si
giustifica il fatto di non potere effettuare determinati interventi per
mancanza di risorse nelle casse Regionali, Provinciali e Comunali; secondo
me in questo particolare momento storico bisogna fare leva sul gioco di
squadra tra le varie istituzioni, ottimizzando tutto il personale
(Regionale, Provinciale, Comunale) e quindi razionalizzando la spesa.
Premetto che non faccio politica, ho solo voluto far conoscere questa
esperienza, che è la dimostrazione che la Pubblica Amministrazione può
essere efficiente, basta volerlo". |
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Salvatore
Cirino |
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Risponde il Direttore.
Leggo con interesse la lettera di
Salvatore
Cirino. Spero che le Autorità preposte possano coglierne i preziosi
suggerimenti. |
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Carmelo Arnone
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14/02/2012 |
Comune. Dal 1° gennaio
certificati d'anagrafe solo a pagamento (imposta di bollo e diritti di
segreteria) |
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Manifesto |
Lo aveva chiaramente spiegato,
con ampi riferimenti legislativi, l'ing. Calogero Chiarenza. Il 31 gennaio
con un dettagliato articolo pubblicato su questo quotidiano aveva annunciato
le novità in merito all'autocertificazione. Adesso lo ribadisce, con un
avviso alla cittadinanza, l'Amministrazione Comunale di Grotte. Il concetto
è semplice: la Pubblica Amministrazione non può più richiedere ai cittadini
certificati d'anagrafe e di stato civile, e gli Uffici non possono più
rilasciarli per pratiche dirette alla Pubblica Amministrazione. I cittadini
debbono (non è una facoltà, è un obbligo) produrre una autocertificare senza
obbligo di autentica della firma (basta firmare davanti all'impiegato che
riceve la documentazione oppure allegare fotocopia di un documento di
riconoscimento). Gli Uffici Anagrafe possono rilasciare certificati solo per
uso privato, previo pagamento dell'imposta di bollo (euro 14,62) e dei
diritti di segreteria (euro 0,52).
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13/02/2012 |
Istruzione. Incontri sulla
Costituzione Italiana e su temi di cultura e attualità alla Unitre di
Canicatti |
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Proseguono all'UNITRE di Canicatti gli incontri
settimanali su temi di carattere culturale e problematiche di grande
attualità. Lunedì 13 febbraio il dott. Salvatore Curcio parlerà sul tema "La
Costituzione italiana: i diritti e i doveri dei cittadini". Mercoledì 15 il
dottor Pio Gioacchino Vella Cannella relazionerà sul tema "Effetti
allergizzanti da sostanze chimiche ed elettromagnetiche". Venerdì 17 la
prof.ssa Maria Teresa Accardo, nel quadro del corso di letteratura italiana
programmato per il corrente anno accademico, parlerà delle Novelle di Luigi
Pirandello. Le lezioni saranno tenute a Palazzo Stella di via Cavallotti a
partire dalle ore 16.30. I vari oratori saranno introdotti dal preside prof.
Gaetano Augello, presidente dell'UNITRE - Sede autonoma di Canicattì. Agli
incontri possono partecipare anche i non soci.
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13/02/2012 |
Lettere. "É proficuo il
cambio continuo di assessori?"; di Michelangelo Farruggia |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Caro Direttore,
non ho nulla da eccepire sulle persone e lo dico con serenità e rispetto, ma
secondo te è proficuo alla politica il cambio continuo di assessori? Non
sarebbe ora che i politici assumessero un atteggiamento coraggioso e sin
dall'inizio i patti fra i partiti si facessero non sulla base di spartizioni
fra i consiglieri di quanti anni o mesi devono avere in assessorati, ma
sulla base di un progetto condiviso e una squadra che duri l'intera
legislatura? Personalmente sono contento quando vedo dei giovani in
politica, ma sarei stato più felice se questa giovanissima ragazza nuova
entrata ci fosse stata dall'inizio e non adesso a fine legislatura per
accontentare Tizio o Caio". |
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Michelangelo Farruggia |
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Mariella Criminisi |
Risponde il Direttore.
Gentile Sig. Farruggia, le già eloquenti domande non necessitano di risposta
ed il mio parere personale non credo faccia testo.
In generale è noto che il ripetuto cambio di assessori (o, a livello
nazionale, ministri) è indice di malessere all'interno della maggioranza,
oppure dell'esasperata ricerca di "remunerazione" del consenso elettorale.
In entrambi i casi risulta minata l'azione amministrativa o di governo, per
mancanza di coesione e di continuità.
Sulla situazione concreta alla quale si riferisce, posso confermare - per
esserne stato testimone - che i primi passi del nuovo Assessore Comunale, la
signorina Mariella Criminisi, sono stati immediati e concreti. In qualità di
Assessore allo Spettacolo ha promosso il patrocinio della festa di
Carnevale, di concerto con il presidente della Onlus "Padre Vinti - Grotte
Solidale", ing. Davide Magrì. Lo scorso venerdi 10 febbraio, in qualità di
Assessore alla Pubblica Istruzione, ha voluto incontrare la Dirigente
dell'Istituto Comprensivo "A. Roncalli", dott.ssa Stefana Morreale, per
conoscere direttamente le condizioni delle strutture scolastiche e le
necessità della scuola grottese. A distanza di una sola settimana
dall'insediamento, il bilancio non può che definirsi positivo. L'augurio è
che continui a lavorare attivamente per la collettività. Una precisazione
per i lettori: non siamo parenti o affini, non ci conoscevamo prima della
nomina (se non di vista) e non abbiamo interessi in comune.
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Carmelo Arnone
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13/02/2012 |
Attualità. Villetta di Vicolo
Verdi: tra incuria, malcostume e disinteresse |
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Vedi le foto |
Non è esattamente una villetta. La definizione corretta è "verde pubblico
attrezzato". Dovrebbe rendere più gradevole e vivibile il circondario di
abitazioni: un piccolo angolo verde in cui i bambini dovrebbero poter
giocare ed i nonni sedersi a chiacchierare, discettando di sport, politica,
acciacchi e del tempo che fu. Invece in Vicolo Verdi, oggi si trova ben
altro. Non si può negare che vi sia del verde; anche troppo. Basta allungare
lo sguardo oltre i cespugli esterni per poter osservare una vegetazione
lussureggiante. La natura - per qualcuno saranno soltanto ortiche ed erbacce
- ha preso pieno possesso di ogni angolo di terreno. Di tanto in tanto si
scorgono barattoli di vernice, cartacce, vetri rotti. Ad un tratto
l'attenzione è calamitata da quelli che sembrano due capitelli in stile
ionico. Nessun reperto archeologico; sono, più prosaicamente, le "sedute" (i
ripiani) delle due preesistenti panchine, alle quali (non è dato sapere da
chi e perché) sono stati sottratti i sostegni ed ora giacciono sul terreno.
É fuori contesto, oggettivamente, una lunga grondaia arancione che
attraversa la villetta e sbocca sulla strada. Per la sua realizzazione e
messa in posa è stato interrotto un muretto in pietra, originariamente molto
caratteristico e decorativo, ed il cordolo esterno in cemento. Un po' di
impasto (per edilizia) lo tiene fissato al suolo. Anche ammettendone (con un
eccessivo impeto di buona fede) la liceità della realizzazione, ne è
indiscutibile l'inopportunità. Sarebbe il caso di provvedere, in ordine:
all'interramento della grondaia (se realizzata con le dovute autorizzazioni)
con risistemazione di muretto e cordolo; al ripristino delle panchine; alla
potatura di alberi, arbusti e cespugli e (cosa più semplice) alla rimozione
delle erbacce. Insomma: meno verde e soprattutto meno arancione. Ovviamente
sono solo dei suggerimenti da profano, però c'è da ritenere che ne trarrebbe
beneficio l'intera collettività.
Carmelo Arnone
13 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
Foto della
Villetta di Vicolo Verdi
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13/02/2012 |
Iniziative. Festa di Carnevale
col patrocinio del Comune di Grotte, organizzata dalla Onlus "Padre
Vinti" |
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Manifesto |
Giovedi 16 febbraio, alle ore 17.00 nei locali della ex scuola media di Via
Pirandello, si svolgerà la festa di Carnevale 2012. L'organizzazione, curata
dall'associazione "Padre Vinti - Grotte Solidale", beneficia del patrocinio
del Comune di Grotte; un primo risultato dell'impegno del nuovo Assessore
allo Spettacolo Mariella Criminisi con il pieno sostegno del Sindaco Paolo
Pilato. La festa vede impegnati in concreto i volontari della Onlus grottese;
animati dal consueto entusiasmo e guidati dal dinamico Presidente Davide
Magrì, alle 17.00 saranno già in sede per accogliere tutti i cittadini che
vorranno partecipare, piccoli e grandi. I ragazzi dai 6 ai 12 anni sono
invitati a presentarsi maschera. Si prevedono giochi, balli, musica e tanto
divertimento; diversi premi saranno conferiti ai costumi più originali.
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12/02/2012 |
Lettere. "Una rete di
corrispondenti per migliorare il servizio"; di Lillo Agnello |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Caro
Direttore,
in questi giorni è passata sotto silenzio la sospensione della erogazione di
energia elettrica in tutta la zona di Via Madonna delle Grazie. I cittadini
sono stati avvisati tramite foglietti attaccati ad alcuni portoncini.
Risultato? Diverse persone sono state colte di sorpresa. Suggerimento?
Creare una piccola rete di cittadini "corrispondenti" ed evitare che ognuno
sia interessato a scrivere solo "pro domo sua". Per migliorare il servizio". |
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Lillo Agnello |
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Risponde il Direttore.
Gentile Sig. Agnello, la ringrazio per la sua lettera che pone due
interessanti spunti di riflessione.
Il primo è quello di
una più diffusa collaborazione, da parte dei lettori, con questo
quotidiano; non solo auspicata ma incoraggiata (le varie modalità per
contattare la nostra redazione - telefono, mail, posta, modulo invio
messaggi - sono indicate nella pagina "Contattaci").
Pertanto articoli, mail, fotografie, video, segnalazioni o semplici
comunicazioni di fatti o notizie sono sempre benvenuti.
Il secondo punto sul quale riflettere riguarda chi scrive solo "pro domo
sua". Qualche volta succede, e ce ne accorgiamo; la comunicazione viene
ugualmente pubblicata quando riveste, talvolta in forma indiretta, pubblico
interesse. I lettori sanno distinguere bene chi scrive (e con quali fini)
"pro domo sua" da chi scrive (senza secondi fini) "pro Grotte". In ogni caso
Grotte.info Quotidiano favorisce, anche in questo modo, una più completa
informazione ed il pubblico confronto di opinioni diverse.
Riguardo il black out elettrico di martedi 7 febbraio, che ha interessato
parte di Via Madonna delle Grazie ed altre vie attigue, la nostra redazione
ne è venuta a conoscenza (ci hanno telefonato chiedendo informazioni in
merito) alle 16.15 dello stesso giorno. Ci siamo attivati per sapere cause e
tempi di riallaccio, che - ha riferito il servizio clienti Enel - sarebbe
avvenuto entro 15 minuti (alle 16.30). Abbiamo dato l'informazione al
cittadino che l'aveva richiesta ma non abbiamo fatto in tempo a divulgarla
tramite il quotidiano; una pubblicazione postuma non sarebbe stata di alcuna
utilità. |
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Carmelo Arnone
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10/02/2012 |
Lettere. "Il Giorno del
Ricordo, per non dimenticare"; di Aristotele Cuffaro |
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Aristotele Cuffaro |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Il 10 febbraio è riconosciuto dalla Repubblica Italiana come “Il giorno del
Ricordo” per non dimenticare la tragedia che ha visto coinvolti gli italiani
e non solo vittime delle foibe. Il termine “foibe” deriva dai grandi
inghiottitoi carsici dove furono gettati centinaia di corpi. Anche io, nella
qualità di rappresentante della mia piccola comunità, ricoprendo il ruolo di
consigliere comunale, conservo e rinnovo la memoria di tutte le vittime".
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Aristotele Cuffaro
Consigliere Comunale
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10/02/2012 |
Lettere. "Le Foibe: una
strage negata"; di Antonio Vella |
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Manifesto |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Oggi 10 febbraio 2012 ricorre il "Giorno del Ricordo" in memoria delle
vittime delle "Foibe".
Le foibe e gli infoibati restano ancora oggi una strage negata, dimenticata
dalla collettività nazionale, di cui se ne parla raramente nei libri di
storia e sui giornali.
Per non dimenticare le migliaia di italiani della Venezia Giulia,
dell'Istria e della Dalmazia uccisi brutalmente dagli uomini del maresciallo
Tito tra il '43 e il '45 i cui corpi vennero gettati in profonde fenditure
del terreno chiamate appunto Foibe.
Il movimento politico "Giovane Italia" vuole sensibilizzare la collettività
invitandola a documentarsi sulle stragi delle foibe e a dedicare un breve
momento di questa giornata in ricordo dei nostri fratelli italiani.
Affinché non esistano più morti di sinistra o di destra ma vengano ricordati
tutti allo stesso modo in quanto ITALIANI!".
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Antonio Vella
Dirigente Regionale "Giovane Italia" della Sicilia
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10/02/2012 |
Viabilità. Ripristino parte
della pavimentazione del Viale e soluzione a perdita d'acqua nel tombino |
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Pavimentazione |
Sono iniziati, nei giorni scorsi,
alcuni lavori di minuta manutenzione stradale riguardanti la pavimentazione
di un breve tratto del Viale della Vittoria. A causa di un lieve cedimento,
il livello stradale nei pressi dell'ufficio postale di Grotte si è abbassato
di qualche centimetro, divenendo possibile causa di qualche problema alla
normale viabilità cittadina. In alcuni momenti della giornata, infatti,
quell'incrocio tra il Viale e Via Pirandello risulta essere molto
trafficato. I lavori di ripristino del livello stradale, diretti dal
geometra Vincenzo Carlisi, sono estremamente circoscritti all'area
interessata e termineranno in breve tempo, consentendo una rapida ripresa
della piena fruibilità veicolare e pedonale.
Dal tombino situato nei pressi dello stesso incrocio, da diversi giorni i
cittadini segnalavano l'incessante rumore di un continuo scorrere d'acqua.
La preoccupazione era che vi fosse una ingente e continua perdita d'acqua
potabile proveniente da uno dei serbatoi comunali. A seguito di una ricerca
d'informazioni in merito, l'arcano è stato svelato. La conduttura dalla
quale si verifica la fuoriuscita d'acqua proviene da una sorgente non
potabile che sgorga ad una decina di metri di distanza, sul lato opposto
della strada.
É una delle tante sorgenti
naturali esistenti nel territorio comunale, della quale in un passato
risalente circa alla metà del secolo scorso si era deciso l'incanalamento
per evitare il formarsi di una zona acquitrinosa. Al tempo in cui furono
costruiti i marciapiedi, la conduttura venne fatta passare parallelamente al
canale di deflusso delle acque "bianche"; una delle giunzioni venne così a
trovarsi all'interno del tombino indicato dai cittadini. In tempi successivi
la conduttura fu fatta giungere all'abbeveratoio che si trova in contrada "Mandra"
(a la mannira), per integrare la riduzione di acqua che solitamente
ricorreva nei mesi estivi. Di recente, essendosi deteriorata per usura la
giunzione, parte dell'acqua cadeva libera nello stesso tombino, le cui
dimensioni facevano da cassa di risonanza al rumore del liquido. I tecnici
comunali, dopo una verifica dell'effettivo sbocco nell'abbeveratoio,
decideranno se riparare la giunzione oppure, in caso di riscontro negativo
della verifica (che implicitamente confermerebbe che vi è una infiltrazione
da qualche altra parte, una dispersione lungo la condotta), potranno optare
per lasciare scorrere l'acqua nello stesso canale di gronda delle acque
piovane.
Carmelo Arnone
10 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
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Tombino |
10/02/2012 |
Lavori. Saranno interrati
dall'Enel cavi di media tensione tra il cimitero e Via Pertini |
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Traliccio Enel |
Un groviglio di fili elettrici
che si snodano da un traliccio all'altro, specialmente se passano a poca
distanza dal balcone di casa propria non fanno piacere. Sia per motivi
estetici, sia per il remoto timore degli eventuali potenziali rischi dovuti
all'inquinamento elettromagnetico. A Grotte, alcune linee aeree di media
tensione (denominate dai tecnici "Grotte" e "Ranciviti") che collegano la
zona cimitero con la Via Pertini, saranno rimosse dall'Enel. Con una lettera
del 9 gennaio 2012, indirizzata al Comune di Grotte, la Divisione
Infrastrutture e Reti dell'Enel ha chiesto l'autorizzazione ad effettuare
dei lavori di scavo da Via Pillitteri, lungo via Dalla Chiesa, sino a Via
Pertini al fine di posare un cavo elettrico di media tensione, in
sostituzione dei cavi aerei esistenti. Per discutere sulle implicazioni
relative all'autorizzazione richiesta, il Responsabile UTC - Area
Urbanistica del Comune di Grotte, architetto Pietro Calì, ha convocato per
lo scorso 6 febbraio una conferenza di servizi alla quale hanno partecipato
l'Assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici, avv. Antonino Caltagirone, il
Responsabile UTC - Area Lavori Pubblici, geometra Vincenzo Carlisi e
l'Ufficiale Sanitario Referente per l'ASP 1, dott. Calogero Taibi. La
conferenza si è conclusa con parere favorevole. L'Enel si è impegnata ad
assicurare, durante l'esecuzione dei lavori, la normale circolazione
stradale, la tempestività della realizzazione del progetto ed il perfetto
rifacimento delle sedi stradali interessate alle opere.
Carmelo Arnone
10 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
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09/02/2012 |
Comune. Giovane donna in
Giunta: nomina dell'assessore Mariella Criminisi |
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Mariella Criminisi |
Il sindaco Paolo Pilato, nella
stessa giornata in cui sono state ufficializzate le dimissioni
dell'assessore Maria Ausilia Infantino, ha provveduto alla nomina del
successore. Con propria determina del 6 febbraio ha affidato l'incarico,
lasciato vacante, ad una giovane grottese, ripristinando la "quota rosa"
all'interno della Giunta Comunale. Mariella Criminisi, occupata a tempo
pieno presso un'azienda privata, alla sua prima esperienza politica ma
determinata a portare entusiasmo il suo contributo per il bene del paese, ha
ricevuto le deleghe nei settori Pubblica Istruzione, Vigilanza, Pari
Opportunità, Formazione e Spettacolo. "Con questa nomina intendo dare un
forte segnale di fiducia a tutti i giovani, che mi auguro si sentano
motivati ad impegnarsi nel servizio della politica attiva, ma anche un
segnale altrettanto forte alle donne di Grotte, verso le quali è indirizzata
una particolare attenzione da parte di questa amministrazione", ha
affermato il sindaco Pilato. Come primo atto ufficiale da Assessore,
Mariella Criminisi, accompagnata dal primo cittadino, ha voluto visitare gli
uffici comunali per porgere il proprio saluto a tutti i dipendenti
municipali, accolta da strette di mano e da calorosi auguri di buon lavoro.
Carmelo Arnone
9 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
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Nomina |
08/02/2012 |
Racalmuto. "Elezioni:
Sindaco e assessori a viso scoperto", di Sergio Scimè |
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Sergio Scimè |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Si vota o non si vota, questo è il dilemma.
Tra pochi mesi a Racalmuto ci sarà:
1) un nuovo sindaco, una nuova amministrazione e ed un nuovo consiglio
comunale,
oppure
2) tre commissari prefettizi perché il comune è a rischio di infiltrazioni
mafiose.
Questa doppia ipotesi mette in crisi chi la politica la fa per mestiere e
non per passione. Diversi vogliono lanciarsi per le prossime amministrative
ma restano bloccati quando le elezioni sono incerte. Questo non fa ben
sperare per il paese e crea molti sospetti. Chi vuole impegnarsi per la
comunità Racalmutese deve, a prescindere dalla elezioni, mettere in circolo
le sue idee e le sue proposte. Mettersi in gioco sin da subito. In un
momento così delicato, chi si candida deve essere più trasparente possibile,
senza nessun indugio. Racalmuto ha vissuto anni difficili e in pochi hanno
detto: "no, così non va".
Come si può pensare di voler bene amministrare il paese restando
nell'anonimato? Bisogna presentarsi a viso scoperto, cercando il consenso
dei cittadini. Si vota o non si vota, non è un problema quando alla base c'è
la limpidezza nei valori e la volontà di fare con generosità per il bene
comune.
Io sono aperto a qualsiasi dialogo, ma dobbiamo presentare alla città
un'autentica volontà di cambiamento.
Dire la verità fa male a pochi, ma fa il bene di molti".
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Sergio Scimè
(Esponente UDC e blogger di Regalpetra Libera)
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08/02/2012 |
Editoria. "Pinsera" a
San Cataldo; presentazione del libro vincitore del Premio "Martoglio" |
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Vedi le foto |
Sabato 4 febbraio a San Cataldo, nell’auditorium "Fascianella"
è stato presentato il volume “Pinsera” di Alessandro Giuliana,vincitore
della nona edizione del Premio di Poesia dialettale "Nino Martoglio".
La serata rientra nella fase di promozione che l’organizzazione del Premio
prevede per l’ autore, assegnatario del contratto editoriale Medinova
diretto dal dott. Antonio Liotta. San Cataldo, paese d’origine di Alessandro
Giuliana, ha accolto la manifestazione con calore e attenta partecipazione.
Il pubblico qualificato e incuriosito ha particolarmente apprezzato il
“Metodo Martoglio” consistente non in un assegno in denaro o in una semplice
targa, bensì in un contratto editoriale che prevede la pubblicazione,
promozione e distribuzione, nelle principali librerie ed edicole siciliane,
della raccolta. La moderazione è stata affidata all’ideatore Aristotele
Cuffaro, che ha improntato l’introduzione sulla dignità dialettale
inscindibile dal proprio territorio e sul “poetare evoluto” che i giovani
poeti dialettali utilizzano per esprime le proprie idee, trasformandole in
veri e propri versi. L’editore Liotta ha evidenziato l’aspetto grafico del
libro, impreziosito dal quadro in copertina “Nell’acqua chiazze di luce”
del pittore Andrea Mocciaro, collezione pubblica Hong Kong. La relazione è
stata affidata al giornalista di Repubblica Salvatore Falzone, amico
d’infanzia di Alessandro Giuliana. “Poesia di denuncia… e non poteva non
esserla!”. Questo è l’esordio dell’intervento di Falzone che nelle
perplessità, nella turbolenza, nell’incertezza dell’autore fa denuncia delle
ingiustizie sociali, delle prepotenze di classe, delle degenerazioni
politiche. Non si sofferma sullo stile o la metrica adottata, ma sulle
tematiche affrontate, sulle notti insonni di Alessandro che cerca di capire
il mondo dimenandosi nel non sentirsi appagato dalle insoddisfacenti
risposte che il contesto sociale gli dà. Una coinvolgente relazione
intervallata da applausi che ha messo a nudo il vero carattere ed il
concettuale pensiero poetico dell’amico. Il tutto è stato intervallato dalla
godibilissima musicalità araba del bravo cantautore siciliano Salvatore
Nocera, accompagnato dal fisarmonicista Enrico Falzone. Piacevolissima la
“vanniata” e tutte le intercalanze interpretate con maestria, creatività e
con la sua insostituibile
“tammorra” (tamburello basco di ampie dimensioni).
Dopo l’intervento dell’Assessore alla Cultura di San Cataldo e dell’
Ispettrice Giovanna Zaffuto, che ha evidenziato il sodalizio tra il Lions
Club Zolfare ed il Premio Martoglio, ha preso la parola il protagonista
assoluto della serata, Alessandro Giuliana, che ha regalato al
pubblico l’interpretazione di alcune delle sue poesie tra cui “la chitarra
‘ncantata” che ha ricevuto applausi a scena aperta. Una serata conclusasi
con totale soddisfazione e, perché no, qualche lacrima di commozione
ascoltando e vedendo la teatralità del verso talvolta struggente di
Alessandro. La prossima presentazione del libro è prevista per il mese di
marzo, a Palermo presso il Palazzo Comitini, con la contestuale
presentazione del nuovo bando del "Martoglio".
Pubblichiamo alcune immagini della presentazione (18 foto
di
© Angelo Anzalone).
Foto della
presentazione del libro
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Manifesto
Copertina |
08/02/2012 |
Comune. Dimissioni dell'assessore Maria Ausilia Infantino:
le motivazioni nella lettera ufficiale al Sindaco |
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Dimissioni |
"Per motivi di lavoro e di
famiglia che impegnano gran parte della mia giornata oggi sono
impossibilitata a svolgere il delicato compito affidatomi". Questo è il
passaggio chiave della lettera (lettera di
dimissioni dell'assessore Infantino ) con la quale l'ex assessore Maria Ausilia
Infantino ha rimesso ufficialmente, lunedi 6 febbraio, nelle mani del
sindaco di Grotte Paolo Pilato il proprio incarico assessoriale.
Nella comunicazione, l'insegnante Infantino, ribadendo che
nell'impossibilità di svolgere in pieno l'incarico affidatole ha ritenuto un
"atto dovuto" ma anche un "atto di responsabilità" la
remissione del proprio mandato, ringrazia il Sindaco, gli ex colleghi
assessori, i consiglieri comunali, gli impiegati comunali ed i Dirigenti. Un
particolare ringraziamento è riservato al consigliere Vincenzo Cimino con il
quale, scrive Infantino "ho maggiormente dialogato ed anche quando
emergevano su alcune problematiche diversità di vedute, ha sempre mantenuto
e manifestato per me tanta stima e rispetto". Sempre nella stessa data
di lunedi 6 febbraio, il Sindaco ha provveduto alla nomina di un nuovo
assessore.
Carmelo Arnone
8 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
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M. A. Infantino |
07/02/2012 |
Salute. Convegno sulla
sclerosi multipla organizzato dal Lions Club "Zolfare" |
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Invito |
Si svolgerà venerdi 10 febbraio, alle ore 18.00 presso il palazzo baronale "Bellacera"
di Comitini, un convegno sulla sclerosi multipla, organizzato dal Lions club
"Zolfare". Relatore del convegno sarà il prof. Luigi Grimaldi,
fondatore e
direttore, per 12 anni, dell'unità di Neuroimmunologia presso il
Dipartimento di Biotecnologie (Dibit) dell'ospedale San Raffaele di Milano.
Attualmente il dott. Grimaldi è primario dell'unità operativa di
neurologia, Centro Sclerosi Multipla della Fondazione San Raffaele - attivo
in Sicilia dal marzo 2007 -, presso l'ospedale "G. Giglio" di Cefalù;
struttura che dispone di un'equipe dedicata composta da 4 medici, 2
infermieri, 1 farmacista e 1 coordinatore clinico. Dispone inoltre di 6
posti letto in degenza ordinaria e 2 in day hospital dedicati alla Sclerosi
Multipla, di una risonanza magnetica nucleare di ultima generazione clinica
(1.5 Tesla) dedicata alle patologie del sistema nervoso centrale, di una
neurofisiologia avanzata e di un'organizzazione di accoglienza che permette
di soddisfare le richieste di ricovero ordinario o di prima visita entro 15
giorni e le urgenze entro 24-48 ore dal contatto telefonico.
I lavori del convegno, che avrà come tema "2012: verso al cura della
sclerosi multipla", saranno introdotti dai saluti della dott.ssa Giovanna
Zaffuto, presidente del Lions club "Zolfare", e del Sindaco di Comitini.
La partecipazione è aperta a tutti i cittadini.
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Dott. Grimaldi |
07/02/2012 |
Racconti. "Gli stivali
del podestà", 2^ parte; di
Salvatore Bellavia |
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Salvatore Bellavia |
GLI STIVALI DEL PODESTÁ
di Salvatore Bellavia
SECONDA PARTE
Quel nome gli squarciò i meandri della memoria: Ugo
Bassi, il prete barnabita rivoluzionario e patriota fucilato per avere
combattuto contro la tirannia austriaca.
E come per un consonante richiamo si ricordò di un’altra via intestata ad un
monaco agostiniano: Arnaldo da Brescia, condannato all’impiccagione
dal tribunale ecclesiastico, reo di avere denunciato come illegittimo il
potere temporale del Papa e della Chiesa. Nenè combattuto da malinconia e
rabbia si chiese come mai un paese nella cui toponomastica figuravano tali
personaggi e tanti martiri del risorgimento, come i fratelli Bandiera,
potesse essere cosi acquiescente alla dittatura fascista. Ad acuire il senso
di frustrazione di cui si sentiva pervaso, molto contribuì la considerazione
di quanto ottusi, pavidi e stupidamente arroganti fossero gli uomini
chiamati dal partito a reggere la cosa pubblica e quanto, invece,
illuminati, liberali e rivoluzionari erano stati quegli amministratori e
quei consiglieri comunali che nel 1863 avevano deliberato di cambiare il
nome del paese da Grotte in Garibaldi.
Riprese il cammino, ma leggerezza, gioia ed incantamento erano spariti.
Bussò al portone listato a lutto e dopo qualche secondo sentì alzarsi il
chiavistello. Entrò nel vasto androne e cominciò a salire per l’ampia e
comoda scala. Gli venne incontro Maurizio, il più giovane dei figli del caro
estinto, e mentre scendeva allargò le braccia, così come fece Nenè: lo
stesso gesto per esprimere due pensieri diversi:
- “Hai visto che disgrazia?”.
- “Coraggio, questa è la vita!”.
Preceduto da Maurizio, che ne annunciò la visita, entrò nella stanza dove a
riceversi le condoglianze c’erano la vedova e sette figli. Erano tutti
acconciati a lutto stretto: i maschi avevano la barba lunga ed incolta,
segno evidente che dal giorno in cui era morto, per mano assassina, il
loro congiunto, non si erano più rasati. Le donne avevano il capo coperto
con delle eleganti e raffinate velette nere. Tutti avevano un viso contrito
e pronto al pianto.
Gli specchi e i vetri dei mobili erano listati a lutto; le imposte delle
finestre e dei balconi erano serrate, salvo quelle di una piccola
finestrella che si affacciava nel cortile interno della casa: la tenue luce
che da essa penetrava illuminava appena i visi dei dolenti, che tra un
singhiozzo, un abbraccio e un sospiro, dilatato al massimo, si ricevettero
le condoglianze di Nenè.
Poi fu il silenzio.
Come dal nulla si materializzarono nella stanza una giovane donna ed una
vecchietta.
Donna Genoveffa, la vedova, diede un’occhiata come a rimprovero alla
vecchia, la quale avvampò nel viso, si strinse nelle spalle, agitò le mani
congiunte a preghiera come per dire che non era riuscita a fermare la
giovinetta.
Sorpreso e meravigliato, Nenè guardò quella bellissima giovane donna, che
con passo felpato e con un aperto immobile sorriso attraversava la
stanza. Due occhi grandi e azzurri vagavano nel vuoto ad inseguire chissà
quali pensieri.
La gonna a fiori dai colori vivaci, la camicetta bianca
e il roseo candore del viso e delle mani della giovane ruppero il grigiore
della stanza.
Sempre seguita dalla vecchia, raggiunse l’étagère stile Luigi Filippo. Per
qualche secondo restò a guardare la fotografia del padre incastrata in una
cornice di argento massiccio, poi prese una scatola di legno pregiato
mirabilmente decorata a sbalzo con scene allegoriche. Ne sollevò il
coperchio: le note di Sul Bel Danubio Blu uccisero il silenzio
stagnante della stanza rendendo l’atmosfera più triste e dolorosa.
Le due donne uscirono dalla stanza sotto gli sguardi imbarazzati di tutti e
con esse si allontanò il valzer di Strauss suonato dal carillon.
La giovane donna era Clara. Quando nacque quell’esserino biondo e bellissimo
fu la gioia di tutti e soprattutto di don Cosimo.
Quell’uomo rude, dagli atteggiamenti bruschi e scostanti che mai aveva preso
in braccio nessuno dei figli, che a scadenza biennale gli erano nati, e che
mai aveva dato loro un bacio, per questa figlia fu preso da amoroso furore.
Quando entrava a casa si precipitava nella stanza della “nurrizza” e
se trovava la bambina attaccata al seno della Barcellunisa aspettava
che finisse di poppare per poi prendersela in braccio. Con occhi lucenti di
tenerezza e di sano orgoglio passava delle ore a passeggiarla e a parlarle,
immaginando per quell’angelo un meraviglioso futuro.
La contentezza durò poco.
Clara, malgrado stesse per compiere un anno si comportava come se fosse
appena nata. I genitori preoccupati la fecero visitare da due luminari della
scienza medica: uno di Palermo e un altro di Roma. Identica sentenza: Clara
sarebbe cresciuta normalmente nel corpo ma la sua mente, al massimo, sarebbe
stata per sempre quella di una bambina di cinque - sei anni. L’orgoglio si
mutò in vergogna. Vergogna da tenere nascosta.
Don Cosimo per l’amarezza e il dolore quasi impazzì e per dare una
giustificazione a tanta disgrazia concepì l’idea che nella sua casa fosse
entrato il “maligno”. Ordinò che il corredino e gli abiti usati da Clara
fino a quel momento fossero bruciati assieme al letto in cui essa era stata
concepita. Poi fece murare la porta d’ingresso della stanza da letto. E
per scacciare definitivamente il “maligno” dalla sua casa,
chiamò l’arciprete Valsecchi per farla benedire.
Relegò Clara nell’ala estrema del palazzo, in due stanze prospicienti il
giardino interno e l’affidò alle cure di zia Augusta, una parente povera e
disgraziata accolta in famiglia per pietà.
Nei primi tempi agli amici e ai parenti che chiedevano della bambina, si
rispondeva che la piccola si era addormentata da poco e non poteva essere
svegliata.
In seguito fecero girare la voce che Clara era stata affidata a delle suore
di Palermo che avrebbero provveduto a darle una raffinata educazione.
Passarono gli anni e per giustificare la perdurante assenza di Clara
comunicarono la sua monacazione: Clara aveva avuto la chiamata dal Signore e
si era fatta suora di clausura.
In questa bugia c’era una verità: Clara, in effetti viveva come in una
clausura domestica: nessuno doveva e poteva avvicinarla.
Dopo qualche minuto che le due donne erano andate via, Nenè per darsi un
tono disinvolto prese dal taschino l’orologio e guardandolo fece intendere
che per lui si era fatto tardi. Si alzò, salutò affettuosamente tutti e andò
via. Uscendo da quella casa, per scacciare ogni lugubre pensiero, si passò
una mano sugli occhi.
Un giorno capitò in farmacia l’avvocato Oreste Sermerio, uomo di raffinata
cultura, amico di famiglia e lontano parente.
Dopo il rituale scambio di notizie, Nenè fece in modo che la discussione
scivolasse su temi culturali, che sapeva essere cari all’amico,
per poi condurla sul piano dell’attualità politica. Da come lo speziale
andava articolando il suo dire, l’amico, uomo di veloce intelligenza,
intuì le vere intenzioni dell’amico.
Prima di profferire parola, l’avvocato, come a chiudere tra virgolette il
suo dire, diede due brevi colpi di tosse e poi:
- Ho capito. Tu vorresti sapere se sono fascista. No. Non lo sono, non lo
sono mai stato e non potrei mai esserlo!
Nenè, scoperto nel suo giuoco dialettico, arrossì imbarazzato; si avviò
verso uno dei magnifici scaffali scolpiti che arredavano la farmacia. Aprì
un’anta e prese una bottiglia con dentro un liquido rosato. Era uno dei
tanti eccellenti liquori da lui stesso preparati. Prese due bicchieri poco
più grandi di un ditale.
- Dobbiamo brindare: sono felice di sapere che tu la pensi come me! Chissà
se in questo timido e sonnacchioso paese ce ne sono altri che…
- Sì che ce ne sono, e più di quanto tu possa immaginare. Molti
nostri parenti e amici nutrono e coltivano le nostre stesse idee.
- Dobbiamo dare testimonianza della nostra fede antifascista. Dobbiamo
riunirci come in un cenacolo: discutere, scambiarci idee ed opinioni,
studiare il da farsi…
- Se tu ci ospitassi in farmacia potremmo riunirci senza dare nell’occhio ai
cari camerati: per chiunque ci vedesse entrare saremmo degli
avventori venuti a ritirare misture e medicamenti per curare i nostri mali
inesistenti.
E fu così che nacque “L’Accademia del Silenzio Parlante”.
Gli amici dell’associazione, costituita in forma segreta e non scritta,
stabilirono di incontrarsi tutti i sabati alla chiusura della farmacia.
Era stato convenuto che se entrando avessero trovato qualche avventore,
dovevano far finta di avere bisogno di un certo medicamento. Quando il
cliente se ne sarebbe andato, allora e soltanto allora potevano entrare nel
retrobottega. In effetti, era una civetteria del padrone di casa definire
retrobottega quel magnifico e ampio salotto arredato con mobilio in stile:
comodissime erano le poltrone e accogliente era il divano. La
stanza ospitava anche quattro banalissime sedie, che in mezzo a tanta
raffinata eleganza, se avessero potuto avrebbero gridato il loro disagio. Le
sedie erano destinate a quattro soci musicisti: due chitarristi e due
mandolinisti.
Un sabato, quando l’ultimo cliente andò via, la porta della farmacia fu
ben chiusa e i musicisti, dal retrobottega si trasferirono, con le misere
sedie a loro destinate, in farmacia e dopo avere accordato gli strumenti,
cominciarono a suonare, e lo avrebbero fatto per tutta la durata della
riunione e ciò per fare intendere a chi fosse passato da quelle parti che lo
speziale Montante riuniva gli amici per fare musica.
Don Luigi estrasse da sotto la mantella Il Capitale di C. Marx e lo
restituì allo speziale. Per far capire che l’aveva letto e che gli era
piaciuto, don Luigi Lo Gresti fece girare sulla guancia destra il pugno
chiuso, gesto che solitamente si faceva e si fa per magnificare una
pietanza molto gradita al palato.
Nenè, dopo aver riposto il libro in un cassetto segreto della sua scrivania:
- Presidente mi tolga una curiosità, (i soci dell’Accademia si davano del
lei o del tu, non mai usavano il “voi” fascista), come l’ha potuto leggere
se, per come lei ha sempre sostenuto, non vede bene né da vicino né da
lontano?
- Me lo sono fatto leggere e spiegare da mio nipote Galileo, che è un ottimo
conoscitore di Proudhon, delle cui teorie è un fanatico, ma conosce molto
bene anche Marx, Lenin…
- Ma Galileo non studia e abita a Palermo?
- Non più.
- Dunque già si è laureato! Certo con quell’intelligenza ha concluso subito.
- Ma quando mai. Galileo è stato cacciato dall’università.
A quella notizia tutti, come ad un comando, spostarono le sedie per
avvicinarsi a don Luigi, e si misero in cerchio come attorno ad un braciere.
- Perché Galileo è stato cacciato dall’università?
- Se non lo vogliono a Palermo potrà continuare gli studi in un’altra
università.
- No! Con Regio Decreto è stato stabilito che il giovane non potrà essere
ammesso in nessuna università del regno.
- Ma insomma, si può sapere che cosa ha fatto di così grave per
meritarsi questa orribile punizione?
- Ora vi racconto. Un pomeriggio di qualche mese fa, mentre con Concettina
mi dicevo quattro poste di rosario, venne a trovarmi Galileo...
- Dunque lei prega?
- Essere socialista è un discorso… ma all’anima… ci devo pensare!
- Ora non possiamo aprire una discussione per esaminare se è possibile
essere, ad un tempo, socialisti e cattolici. Questo è un problema molto,
troppo grosso e merita un’analisi molto approfondita.
Suscitando la meraviglia di tutti, a parlare era stato il notaio Alfano, al
quale, per il fatto che nelle riunioni non era mai intervenuto se non per
dire: “approvo”, i soci dell’Accademia gli avevano appioppato il nomignolo
di “muto consenziente”. Ma più che al suo mutismo, con sottile malizia,
avevano voluto alludere al fatto che per giustificare le tante vacanze che
la moglie si era presa dal letto matrimoniale, al fratello che lo aveva
messo in guardia sulla disdicevole condotta di Rosellina, il notaio lo aveva
messo a tacere con queste lapidarie parole: “la ‘nnuccenti è malata”. E pare
che da questa malattia la ‘nnuccenti non guarì mai.
- E dunque, venne a trovarla Galileo…
- Il ragazzo era molto sciupato in viso e molto più magro del solito. Gli
chiesi se stesse male.
- No. Sto benissimo, mai stato meglio.
- Gli chiesi allora come mai si trovasse a Grotte e non a Palermo. Mi
rispose che con l’università aveva chiuso. Alle mie ripetute, ansiose e
angosciate domande Galileo con serafica tranquillità si sedette e lentamente
con dovizia di particolari e con una mimica degna di un grande
attore cominciò a raccontare del come e del perché avesse interrotto gli
studi. E mentre lui sembrava deliziarsi di quanto andava dicendo io e Concettina ci
guardavamo come a chiederci: sta scherzando o dice sul serio?
E qui don Luigi si zittì. Dopo una lunga pausa, su sollecitazione degli
amici, riprese a parlare.
- Io ero molto arrabbiato oltre che turbato per quello che Galileo andava
dicendo. Ma, in verità, pur mantenendo un atteggiamento severo, mentre
Galileo procedeva con il suo racconto cominciavo ad avvertire dentro come un
solletico che mi cresceva dentro. Ad un certo punto, non riuscendo più a
dominarmi, scoppiai in una terribile risata, tanto violenta da farmi
scappare dalla bocca la dentiera.
A sentire ciò nella farmacia si scatenò un uragano di risate. Qualcuno
debole di reni chiese del bagno, altri per il flusso continuo di risate
rischiarano di morire soffocati, mentre si asciugavano gli occhi pieni di
lacrime. Non appena don Luigi cercava di riprendere la parola veniva
subissato da sonore e irrefrenabili risate: lo guardavano immaginando la
dentiera che usciva, come sparata da un cannone, dalla piccola e nobile
bocca del presidente.
Tornò la calma ma, come avviene quando un temporale si allontana e i tuoni
si fanno più rari, ogni tanto si sentiva qualche piccola risata, smorzata
in sul nascere.
- Allora, ci racconti… cosa ha combinato Galileo?
- Un giorno di qualche mese fa Galileo si recò all’università per sostenere
gli esami di procedura penale, vestito in maniera stravagante, e non poteva
essere diversamente: ha preso tutto dalla famiglia della madre: una famiglia
di appunnusi e fuddrischi. Pur sapendo che c’era l’obbligo di
indossare vestito scuro, camicia bianca e cravatta adeguata, lui indossò
pantaloni di pannetto color crema, giacca rossa di velluto e camicia azzurra
bene inamidata; al colletto, al posto della cravatta appese un fiocco
anarcoide. I colleghi lo guardavano con preoccupata disapprovazione, ma
Galileo non diede alcun peso a quelle occhiate ironiche e maligne. Quando
venne il suo turno, il professore che era intento a scrivere, senza alzare
lo sguardo, lo invitò a sedersi e consegnare il libretto. Galileo poggiò
il libretto sulla cattedra e sedendosi: - Buongiorno.
Il chiacchiericcio cessò e l’aula cadde sotto una cappa di silenziosa paura.
Il professore, che non aveva sentito né battere i tacchi né il saluto
fascista alzò lo sguardo dalle sue carte: - Voi non salutate?
Galileo si girò e rivolgendosi ai colleghi: - Avete sentito il professore?
Voi non salutate? Io ho salutato. Ora tocca a voi.
Il professore togliendosi gli occhiali: - Voi osate prendermi in giro?
Come vi permettete di presentarvi a me conciato in questa maniera
buffonesca? Potete andare. Bocciato! Prese il libretto segnò la bocciatura e
lo tirò in faccia a Galileo, questi lo prese al volo, lo strappò in mille
pezzi e li buttò in faccia al professore.
- Tu non sei un uomo di scienza, tu sei solo un burattino, sei soltanto un
servo del regime, degno soltanto di apprezzare questi pupi che stanno
dietro di me tremanti di paura e tutti pronti a…
Galileo uscì con passo lento e solenne e ai colleghi che lo guardavano
smarriti: - Mi fate pena!
Giuseppe Galeotta osservò: - Come mai non l’hanno arrestato e buttato in
galera? E’ strano che Galileo sia libero mentre tanta gente per molto meno è
stata mandata all’isola.
Mio fratello gli ha fatto scansare la prigione grazie ai buoni uffici di
nostro caro zio vescovo.
E venne la domenica. La piazza, che poi era il Corso Garibaldi, brulicava di
gente.
Il podestà uscendo dalla chiesa Madre, dove, seduto sul banco di famiglia,
sulla cui spalliera era inchiodata una targhetta con il nome del
casato, aveva assistito alla messa grande, vide che sulla piazzetta davanti
il cine-teatro “Lo Presti-Vassallo” - quei locali oggi ospitano la sede del
Banco di Sicilia -, c’era un crocicchio di persone che ridevano a gola
spiegata e in alcuni momenti in maniera sguaiata. Erano i soci
dell’Accademia che si divertivano a ricordare la vicenda del giovane Galileo
e ad immaginare la scena di don Luigi che insegue la dentiera volante.
Angelino Buonocore, questo era il nome del podestà, si fermò sul sagrato
della chiesa, come a marcare la sua autorevole presenza, e per attirare la
loro attenzione puntò a lungo lo sguardo su quei signori ridanciani
che, perché presi dal loro dilettevole passatempo e soprattutto per
dimostrare il loro disprezzo, lo ignorarono.
Il podestà si sentì profondamente offeso e fu preso da apoplettica rabbia,
tanto che, contrariamente al solito, non accompagnò la moglie e le
figlie davanti il portone di casa, che sorgeva a pochi passi dalla chiesa:
aveva urgenza e bisogno di raggiungere il maresciallo dei carabinieri e il
giudice conciliatore che, come di consuetudine, l’attendevano sulla
piazzetta davanti il tabacchino Chiarenza, per fare la rituale passeggiata
in parata.
A passeggiare erano soltanto i maschi, perché le donne uscendo dalle
chiese a passo veloce, a capo chino con gli occhi puntati sul basalto, come
se cercassero qualcosa, si ritiravano in casa per completare i preparativi
del pranzo festivo.
Al passaggio dell’autorevole terzetto la folla si apriva come il mar Rosso
davanti a Mosè. Il podestà, nel riceversi gli ossequi e i riverenti saluti
di quanti si facevano da parte togliendosi il cappello o il berretto, si
beava, si sublimava nella sua vanità ed entrava come in estasi tanto da
sentire soltanto a tratti ciò che andavano dicendo i suoi due
amici. Quando, per dovere di cortesia e per dare ad
intendere di essere partecipe al discorso, apriva bocca, venivano
fuori parole stonate e senza senso. Il maresciallo dei carabinieri e
il giudice conciliatore si lanciavano sottili ed impercettibili occhiate
d’intesa e maliziosamente sorridevano. Lo compativano.
I soci dell’Accademia, che dalla piazzetta si erano spostati nel corso per
l’ultima passeggiata prima di recarsi a casa, quando incrociarono il
podestà, anziché predisporsi al saluto gli girarono le spalle e si
impegnarono in una vivacissima e gridata discussione sottolineata da sonore
risate.
Angelino ebbe prima la sensazione, poi la certezza, che quei
signori guardandolo di sottecchi ridacchiavano e si davano di gomito: quei
sorrisi e quei gesti li percepì come una presa in giro ed una assoluta
mancanza di rispetto verso l’Autorità.
Rivolgendosi al maresciallo: – Quei farabutti non mi piacciono, anche voi
avrete notato che non mi hanno salutato, che non ci hanno salutato? Penso
proprio che trattasi di persone pericolose.
Come persone pericolose il podestà identificò il farmacista Montante,
l’avvocato Sermerio, il medico Mancuso, il notaio Alfano, il sarto
Panzanella, lo stagnino Galeotta e alcuni giovani, che negli atti
stilati dai vecchi notai, così pure nei registri dell’anagrafe
comunale, essendo essi di incerta professione o d’incerto mestiere o
addirittura di nessuna professione e di nessun mestiere, venivano definiti
“industriosi”, se di basso ceto, “civili” se appartenenti a famiglie che
erano o che erano state benestanti. Nell’un caso e nell’altro, a
giudizio del podestà, si trattava di parassiti da tenere sempre sott’occhio:
la loro esistenza era un cancro che minacciava e minava l’immagine
di un’Italia fatta di gente operosa e morigerata: un popolo eroico e
orgoglioso di essere fascista.
Il maresciallo, che era uomo molto intelligente e concreto, munito di un
sano scetticismo che gli faceva valutare fatti e persone con serafico
distacco tale da sfiorare l’indifferenza, giudicava il podestà persona
vanesia e pavida e non gli accreditava alcuna autorevolezza. Pur
riconoscendone, per dovere istituzionale, autorità, non diede peso alle
parole del podestà, parole che alle sue orecchie suonavano ridicole, ma
finse di condividerle e per fare lievitare l’ansia e l’angoscia di cui il
podestà dava chiari segni: - Voi dite che sono pericolosi, io invece affermo
e ne sono profondamente convinto che sono pericolosissimi!
Avendo trovato una così autorevole e solenne eco al suo tragico
convincimento, il podestà illustrò una sua tortuosa teoria secondo la quale
queste persone all’apparenza innocue, in effetti altro non facevano
che ordire complotti a suo danno e quindi a danno della madre patria.
Bisognava intervenire in maniera dura e determinata.
- Certo! Fa d’uopo intervenire prima che accada l’irreparabile. Disse, con
linguaggio che voleva essere raffinato, l’insegnante chiamato a fare il
giudice conciliatore. I motivi per cui Sasà Fantucchio fu chiamato a tanto
incarico erano da ricercarsi nel suo matrimonio. Figlio di fabbro-ferraio,
con il sacrificio oltre che dei genitori anche dei fratelli, tutti
artigiani, riuscì a conseguire il diploma, e quindi il prestigio che, a quei
tempi, da esso derivava.
Per rendere più palese il nuovo stato raggiunto, Sasà pensò bene di
iscriversi al circolo “dei nobili”, ma non poté presentare la domanda di
ammissione perché non trovò tra i soci di quel sodalizio nessuno disposto a
presentarlo e a garantire per lui. Il povero maestro non riusciva a capire
il perché di questo diniego, e quando ebbe a lamentarsene con un suo vecchio
compagno di scuola, che faceva il sarto, questi a chiare lettere gli spiegò:
- Caro Sasà anche se sei diplomato, per quei signori, resti e resterai
sempre il figlio “arrinisciutu” di un fabbro-ferraio e quando ti
avvicinerai ad uno di essi, si allontanerà perché, anche se metterai un
abito nuovo e ti cospargerai di profumo, farà in modo di farti capire che la
puzza della fuliggine della forgia ti è rimasta addosso come una seconda
pelle.
Ti giuro che li farò pentire della loro arroganza e un giorno, senza che io
lo chieda, mi vorranno fare socio onorario ed io rifiuterò la loro offerta.
L’amico non capì e salutandolo gli augurò buona fortuna.
Un pomeriggio di aprile, Sasà, facendo la solita passeggiata con gli amici,
per caso si fermò sotto il terrazzino del palazzo Varvaro. Vide una giovane
donna intenta a ricamare. Più di quanto l’educazione non consentisse, Sasà
insistette a guardarla tanto che la ragazza, sentendosi addosso quello
sguardo sfacciato, si girò e lo guardò inviperita come a rimprovero. Vedendo
però che lo screanzato era un giovane bello ed aitante, il suo sguardo si
addolcì e di sfuggita, arrossendo, gli lanciò un breve e sottile sorriso.
Il giovane maestro restò perplesso e confuso e per un paio di giorni non si
avvicinò al palazzo Varvaro. Almanaccò tante ipotesi che in sul nascere
venivano regolarmente uccise dalla sua mente lucida e raziocinante: era
assurdo pensare che la figlia di don Eduardo Varvaro, uomo ricchissimo e
potentissimo, potesse nutrire simpatia per un giovane che non fosse del suo
ceto.
Era certo che anche se nella giovane fosse scoppiato un sentimento di amore
nei suoi confronti, non appena avesse saputo che era figlio di un fabbro ne
sarebbe rimasta delusa ed inorridita e certamente non l’avrebbe più degnato
di uno sguardo.
Sasà, prima di chiudere il cuore ad ogni speranza, volle verificare quale
sarebbe stata la reazione della giovane rivedendolo. Da lontano si accorse
che la figlia di don Eduardo era intenta a dare acqua ai vasi di fiori.
Ostentatamente si fermò sotto quel terrazzino e tossicchiò: alzando lo
sguardo vide la ragazza che stava con le braccia appoggiate alla balaustra:
gli sorrideva e dopo qualche minuto ritirandosi lo salutò con un cenno della
mano.
Una domenica, quando tutta la famiglia era riunita per il pranzo,
raccontò, senza nulla omettere, ciò che gli era occorso. I fratelli lo
presero in giro. La madre, mentre ascoltava il racconto di Sasà, alzava gli
occhi al cielo come per chiedere a Dio da dove fosse caduta quella
disgrazia. Il padre, con tono serio e pacato gli disse di non illudersi: -
Le ragazze benestanti spesso si divertono a prendere in giro i poveracci
come noi.
Sasà, per quanti sforzi facesse, non riusciva a togliersi dagli occhi quella
mano gentile che lo salutava. Avvertì il bisogno di confidarsi con qualcuno
e mentre almanaccava come e a chi aprire il suo cuore, gli venne incontro il
parroco della chiesa di San Rocco. Dopo averlo salutato, gli si accostò e
gli chiese se poteva accompagnarlo perché aveva urgente bisogno di
parlargli. Il vecchio prete, sorridendo acconsentì, gli mise una mano sulla
spalla e si avviarono. Dopo che Sasà finì di confidarsi, il parroco gli
chiese cosa poteva fare lui, povero prete, per aiutarlo ad affrontare un sì
grave problema.
- Le chiedo di parlare al padre della ragazza, di sondare, di cercare di
capire se una mia domanda di matrimonio abbia una qualche possibilità di
essere accolta.
Il prete lo guardò come si può guardare una persona invasa da lucida follia,
era sul punto di dire che non se la sentiva di avanzare quella che riteneva
un’assurda proposta, quando gli balenò un dubbio: e se questa dovesse essere
la volontà di Dio, io, umile prete, non posso intralciare i disegni divini.
Allora si fece scettico ambasciatore e dell’intenzione del giovane maestro
ne parlò con don Eduardo Varvaro.
Il prete che si aspettava un netto rifiuto e forse un rimprovero per avere
osato tanto, restò non poco meravigliato quando don Eduardo chiese otto
giorni di tempo per dargli una risposta.
Don Eduardo riunì il consiglio di famiglia allargato ai parenti più stretti
ed autorevoli. Si considerò il fatto che la ragazza aveva già compiuto i
venticinque anni, e per quei tempi era già anziana, e che quindi rischiava
di restare zitella. Fu deciso di accogliere la domanda di matrimonio. Don
Eduardo incaricò la moglie di informare Beatrice che da lì a poco sarebbe
andata sposa a Sasà Fantucchio.
Fu deciso pure, in quell’occasione, che al giovane maestro bisognava
procurare un incarico di prestigio tale da fare oscurare le sue umili
origini; e poiché pedine da muovere nella scacchiera del parentado ce
n'erano molte, Sasà prima della celebrazione del matrimonio fu nominato
Giudice Conciliatore del comune di Grotte: avrebbe amministrato la
giustizia per quella gente dalla mente tortuosa e causidica.
Il maresciallo, sornione, godendosela un mondo e atteggiando il viso a
solenne e grave serietà disse: - Io metto a disposizione l’intera caserma:
questa mala pianta va estirpata.
Il podestà, confortato da tanta solidarietà e disponibilità, mobilitò
guardie municipali e carabinieri per dare la caccia ai congiurati. Ma dalle
indagini, a dire dei rapporti, condotte in maniera accurata e
puntigliosa, non emerse nulla che l’autorizzasse ad emettere, o fare
emettere, a chi di competenza, un qualche provvedimento punitivo e
restrittivo a danno di quegli “sciagurati”.
Nei rapporti, stilati dal maresciallo dei carabinieri e dal comandate delle
guardie municipali, si leggeva di concertini, di infinite partite a carte o
a bigliardo, di serenate, di scherzi innocenti e ingegnosamente divertenti e
di liti furibonde tra padri morigerati e saggi e figli debosciati e
spendaccioni: quindi nulla che potesse far pensare ad una attività politica
intesa a fare la fronda al “regime”.
Angelino, profondamente deluso e contrariato, buttò in un cassetto i
rapporti.
- Ho affidato un compito così delicato ed importante a gente incapace e
stupida. Da questo momento in poi farò a modo mio e sono certo che
riuscirò a stanare le male belve. Giuro che farò ingoiare loro un litro di
olio di ricino: tutta la spirtizza ‘cci la fazzu nesciri di ‘nculu!
Il podestà pensò che doveva agire subito, prima che accadesse qualcosa di
grave e di irreparabile: qualcosa che sicuramente lo avrebbe compromesso
agli occhi del prefetto e del federale provinciale. Non si
rassegnava. Bisognava trovare il modo e la maniera di rompere il silenzio
omertoso che proteggeva quei delinquenti. L’idea, poi, che qualche invidioso
per ridicolizzarlo, potesse sussurrare all’orecchio del federale
provinciale la notizia di questi sotterranei movimenti sediziosi, lo faceva
star male.
Difficilmente prendeva sonno, e quando stanco ed abbattuto chiudeva gli
occhi, si scatenava l’inferno; sogni terrificanti lo facevano sudare e
smaniare: lui rimosso dalla carica, accusato di tradimento e di
intelligenza con il nemico, lui davanti al plotone di esecuzione tra le
risate e gli sberleffi di quei farabutti che l’avevano rovinato.
Fine seconda parte.
Salvatore
Bellavia
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 7 febbraio 2012.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.
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06/02/2012 |
Comune. Confermate le
dimissioni dell'assessore Maria Ausilia Infantino |
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M. A. Infantino |
Hanno trovato conferma le recenti
indiscrezioni sulle presunte dimissioni dell'assessore comunale Maria
Ausilia Infantino. Nominata dal sindaco Paolo Pilato il 28 ottobre 2010, le
erano state affidate le deleghe nei settori Pubblica Istruzione, Vigilanza,
Pari Opportunità, Formazione, Spettacolo. Contattata telefonicamente,
l'assessore dimissionaria ci ha dato conferma della sua volontà di rimettere
il proprio mandato nelle mani del Sindaco. Le motivazioni ufficiali della
decisione, che sarebbero da ricondurre ad impegni professionali e familiari,
saranno rese pubbliche dopo la formale presentazione al protocollo della
lettera diretta al primo cittadino grottese. Intanto cominciano a
rincorrersi le voci sul successore nell'incarico assessoriale. La nomina,
sia pur esclusiva del Sindaco, pare debba ricadere all'interno della "quota
PDL" rappresentata in Consiglio comunale. Per il rispetto delle "quote rosa"
è probabile che l'incarico venga affidato ad un altro assessore donna. Con
queste dimissioni, sale a 6 il numero di assessori che, nel corso di questa
amministrazione, hanno lasciato la Giunta Pilato.
Carmelo Arnone
6 febbraio 2012
© Riproduzione riservata.
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05/02/2012 |
Lavori. Nuova deviazione sul
raddoppio della S.S. 640 "Agrigento-Caltanissetta" |
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Deviazione |
Continuano celeri i lavori di raddoppio della
strada statale 640 “Agrigento-Caltanissetta” eseguiti dal contraente
generale dei lavori, la “Empedocle”. Venerdi 3 febbraio aperta una nuova
deviazione in territorio di Racalmuto, nei pressi della contrada Noce. Una
deviazione di mille metri, dal Km. 22 al Km. 23. La deviazione consentirà,
senza allentare la percorribilità, di lavorare sul tratto esistente della
statale per l’adeguamento a quattro corsie. La deviazione nasce su un nuovo
tratto percorribile parallelo al vecchio che consente naturalmente l’accesso
alle proprietà private.
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05/02/2012 |
Ricerca. Il dott. Filippo La
Paglia al 16° Congresso della Società Italiana di Psicopatologia |
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Manifesto |
Un’autorevole presenza grottese al 16° Congresso della
Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI), i cui lavori - sul tema
“Psichiatria 2012: una nuova psicopatologia per la clinica e le
neuroscienze” - si terranno a Roma dal 14 al 18 febbraio 2012.
Nell’ambito di tre diverse sessioni congressuali, il dott. Filippo La Paglia
illustrerà alla comunità scientifica i primi dati sperimentali relativi alle
linee di ricerca che sta portando avanti all’interno del Dipartimento di
Biomedicina Sperimentale e Neuroscienze Cliniche di Palermo. Il 16 febbraio
discuterà i dati relativi alle funzioni cognitive ed esecutive dei pazienti
con Disturbo Ossessivo Compulsivo; il 17 febbraio, quelli relativi agli
aspetti socio-demografici che influenzano l’uso di internet e dei social
network e sempre nello stesso giorno quelli relativi all’Internet Addiction
e la comorbilità psichiatrica (contemporanea presenza con altri dei disturbi
psichiatrici).
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03/02/2012 |
Volontariato. Costanza a
Zambuto: "Riportiamo ad Agrigento la sede provinciale dell'AIDO" |
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Gianni Costanza |
L’operatore
culturale Gianni Costanza lancia un appello al sindaco di Agrigento Marco
Zambuto, affinché possa essere individuato e concesso, in comodato, un
monolocale dove trasferire la sede provinciale dell’AIDO (Associazione
Italiana Donatori Organi).
“Qualche anno addietro - ricorda Costanza - il presidente provinciale ed i
dirigenti dell’AIDO avevano fatto pervenire una richiesta scritta all’ex
Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio di
Agrigento, Giancarlo Manenti, per avere assegnato in comodato un monolocale
per designare la sede provinciale dell’AIDO. Successivamente, a seguito
della nomina del nuovo Direttore Generale, quel locale non è stato mai più
assegnato. Su delega del vice presidente regionale e del presidente
provinciale dell’AIDO, Paola Pisciotta, e di tutti i dirigenti, faccio mio
il loro appello per indirizzarlo al sindaco di Agrigento Marco Zambuto,
affinché dia in comodato un piccolo locale per trasferire, dal comune di
Licata alla città di Agrigento, la sede dell’AIDO. Sono certo - prosegue
l’operatore culturale - che riportare nella città di Agrigento una così
nobile e significativa sede, innalzerebbe il prestigio della città. Queste
iniziative fanno accrescere in tutti gli ammalati tanta fiducia e tanto
ottimismo. In qualità di componente del comitato organizzativo dei “Convegni
internazionali sulle Cellule Staminali” del prof. Enzo Di Natali, di
donatore di sangue presso l’ADAS di Grotte, e facente parte
dell’Associazione di volontariato della Protezione Civile del Comune di
Agrigento, non potevo non adoperarmi per questa importante iniziativa che,
sono certo, saprà motivare e sensibilizzare il sindaco Marco Zambuto, i
consiglieri comunali ed i componenti della giunta. Speriamo che tale
richiesta non appesantisca gli impegni del sindaco e di tutti gli
amministratori, i quali ogni giorno sono costretti ad affrontare e risolvere
le continue emergenze della città. Noi tutti, assieme agli ammalati, ai
sofferenti, agli emarginati ed ai bisognosi, seguiamo con attenzione
l’assegnazione di questo piccolo monolocale. La solidarietà, l’altruismo,
sono grandi valori che non devono essere mai ostacolati da schieramenti o
dall’appartenenza a questo o a quel partito. In un periodo di decadenza di
valori umani e di crisi economica tra le più gravi degli ultimi anni, dare
un riscontro a queste iniziative infonde in ognuno di noi un grande
ottimismo, un incoraggiamento utile per riscoprire ancor di più il valore
della vita che non ha prezzo”.
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03/02/2012 |
Politica. Presentate tre
"interrogazioni urgenti" dal gruppo consiliare di minoranza "Uniamo
Grotte" |
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Uniamo Grotte
L.R. 06/2011
Articolo 4
Articolo 13 |
Il gruppo consiliare di minoranza "Uniamo Grotte" ha
presentato al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale tre
interrogazioni urgenti, per le quali ha richiesto risposta scritta immediata
ed orale nel corso dei lavori del Consiglio Comunale aggiornato al 16
febbraio 2012.
La prima interrogazione concerne l'applicazione dell'articolo 4 comma 5 e
dell'articolo 13 della Legge Regionale 5 Aprile 2011 n.6, riguardante la
composizione della Giunta Comunale (vedi a lato la Gazzetta Ufficiale della
Regione Siciliana e gli articoli della Legge citata). Secondo tale
previsione normativa a decorrere dal 1° gennaio 2012 il numero di assessori
per il Comune di Grotte dovrebbe essere non superiore a 4.
La seconda è ancora inerente la Legge Regionale 5 Aprile 2001 n.6, ma viene
presa in considerazione l'applicazione dell'art.4 comma 1, riguardante la
rappresentanza di entrambi i generi nella Giunta Comunale. Si chiede che tra
i 4 assessori almeno un posto in Giunta sia ricoperto da una donna.
La terza interrogazione rappresenta un atto di sindacato ispettivo che il
gruppo consiliare ha posto in essere sollecitato da numerosi cittadini
proprietari di terreni in zona "C4", ai quali sono state recapitate cartelle
di pagamento giudicate "esose", relativamente all'imposta ICI (zone "C4" per
le quali il regolamento comunale ICI prevede l'esclusione dal pagamento).
Nell'ultima seduta del Consiglio Comunale del 26 gennaio scorso, una mozione
d'indirizzo, presentata dal gruppo consiliare "Uniamo Grotte" e votata
all'unanimità da tutto il Consiglio Comunale, ha temporaneamente consentito
la sospensione del pagamento; la terza interrogazione chiede chiarimenti
sulle determinazioni che il Sindaco ha adottato in relazione all'atto di
indirizzo approvato all'unanimità da tutto il Consiglio Comunale.
Pubblichiamo di seguito, così come pervenute, le tre interrogazioni urgenti.
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Al
Signor Sindaco - Comune di Grotte (AG)
Al Presidente del Consiglio Comunale - Comune di Grotte (AG)
e, p.c. Al Servizio Ispettivo - Assessorato Regionale Autonomie Locali
Oggetto: Interrogazione urgente sulla composizione della Giunta Comunale ai
sensi della Legge Regionale 5 Aprile 2011 n.6.
I sottoscritti Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare di Minoranza
“Uniamo Grotte”,
CONSIDERATO che il comma 5 dell’art. 4 della Legge Regionale 5 Aprile 2011
n.6 dispone che il numero dei componenti la Giunta Comunale non deve essere
superiore al 20% dei componenti dell’organo elettivo di riferimento;
CONSIDERATO INOLTRE, che l’art.13 della medesima Legge stabilisce che tale
riduzione è in vigore dal 1 Gennaio 2012;
PER QUANTO SOPRA MOTIVATO
i sottoscritti Consiglieri Comunali chiedono al Signor Sindaco di volere
dare immediata attuazione alla normativa citata significando la nullità
degli atti deliberati in difetto di applicazione di quanto sopra esposto.
Della presente interrogazione si chiede risposta scritta immediata, ed orale
nel corso dei lavori del Consiglio Comunale aggiornato al 16/02/2012.
Si invita, al contempo, il Presidente del Consiglio Comunale ad inserire la
presente all’Ordine del Giorno della suddetta seduta.
Al Servizio Ispettivo - Assessorato Regionale Autonomie Locali, si chiede la
vigilanza circa il recepimento di quanto precedentemente esposto.
Grotte (AG), 1 febbraio 2012 |
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Il Gruppo Consiliare di Minoranza
"Uniamo Grotte"
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Al
Signor Sindaco - Comune di Grotte (AG)
Al Presidente del Consiglio Comunale - Comune di Grotte (AG)
e, p.c. Al Servizio Ispettivo - Assessorato Regionale Autonomie Locali
Oggetto: Interrogazione urgente sulla rappresentanza “quota rosa” nella
Giunta Municipale.
I Sottoscritti Consiglieri Comunali del Gruppo di Minoranza “Uniamo Grotte”,
avendo saputo delle dimissioni dell’Assessore Infantino Maria Ausilia, ai
sensi della normativa vigente (art.4 comma 1, L. R. 5 Aprile 2001 n.6)
chiedono che sia nominata in Giunta un assessore donna, in modo da
ripristinare l’unica rappresentanza del genere femminile in seno
all’Amministrazione Comunale.
I sottoscritti Consiglieri Comunali chiedono al Sindaco di volere dare
immediata attuazione alla normativa, significando la nullità degli atti
deliberati in difetto di applicazione di quanto sopra esposto.
Della presente interrogazione si chiede risposta scritta immediata, ed orale
nel corso dei lavori del Consiglio Comunale aggiornato al 16/02/2012.
Si invita al contempo, il Presidente del Consiglio Comunale ad inserire la
presente, all’Ordine del Giorno della suddetta seduta.
Al Servizio Ispettivo – Assessorato Regionale Autonomie Locali si chiede la
vigilanza circa il recepimento di quanto precedentemente esposto.
Grotte
(AG), 1 febbraio 2012 |
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Il Gruppo Consiliare di Minoranza
"Uniamo Grotte"
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********************
Al
Signor Sindaco - Comune di Grotte (AG)
Al Presidente del Consiglio Comunale - Comune di Grotte (AG)
Oggetto: Interrogazione urgente
I sottoscritti Consiglieri Comunali del Gruppo di Minoranza “Uniamo Grotte”,
in relazione all’atto di indirizzo nei confronti del Sindaco, deliberato
all’unanimità nel corso dell’ultima seduta consiliare del 20/01/2012 circa
gli accertamenti I.C.I. inviati ai cittadini proprietari di terreni in zona
C4,
chiedono alla S.V.
le determinazioni adottate in merito, invitandoLa al contempo a volere dare
risposta scritta immediata alla presente interrogazione ed orale nel corso
dei lavori del Consiglio Comunale aggiornato al 16/02/2012.
Si invita pertanto, il Presidente del Consiglio Comunale ad inserire la
presente, all’Ordine del Giorno della suddetta seduta.
Grotte
(AG), 1 febbraio 2012 |
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Il Gruppo Consiliare di Minoranza
"Uniamo Grotte"
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02/02/2012 |
Folklore. Il Gruppo "Herbessus"
al Mandorlo in Fiore, per il Festival Internazionale "I Bambini del
Mondo" |
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"Herbessus" |
Da quando, nell'ambito delle iniziative relative al
festival agrigentino del Mandorlo in Fiore, è stato fondato il Festival
Internazionale dei Bambini del Mondo, il Gruppo Herbessus non ha perso una
sola edizione. Sempre presente, anno dopo anno. Come si evince dal programma
di questa edizione, durante tutta la manifestazione il gruppo sarà presente.
A partire dall'incontro di venerdì 3 febbraio col sindaco di Agrigento Marco
Zambuto, per concludere con lo spettacolo conclusivo del Festival, al
Palacongressi, alle ore 20.30 di sabato 4 febbraio. Per la compagnia
grottese parteciperanno 34 bambini e 10 strumentisti. Al 12° Festival
internazionale "I bambini del mondo" parteciperanno i seguenti gruppi
internazionali: Folk Dance Club Dobrudza - Bulgaria; Ivane Javakhishvikli
Tbilisi - Georgia; Besuki Folk Dance Group - Indonesia; Ensemble of Folk
Dance Skopije - Macedonia; Cultural & Folk Art Association Sveti Sava -
Serbia; Radist Group di Kiev - Ucraina. Inoltre saranno repsenti i gruppi
locali: Fabaria Folk, Gergent, Herbessus, Oratorio Don Guanella, I Piccoli
del Val D'Akragas, I picciotti da Purtedda.
Ecco in dettaglio il programma del 57° Festival Internazionale del Folclore,
che si terrà ad Agrigento a partire dal 3 febbraio 2012.
VENERDI' 3
Festival internazionale "I bambini del mondo":
ore 10.00 Palazzo di Città: ricevimento del Sindaco e del Presidente del
Consiglio comunale delle rappresentanze dei gruppi
ore 11.00 Da Piazza Pirandello a Piazza Cavour: sfilata
ore 15.30 Palacongressi: spettacolo e consegna del premio "Italia: immagini
e pensieri" a cura della Società Dante Alighieri
SABATO 4
Festival internazionale "I bambini del mondo"
ore 10.00 Valle dei Templi: passeggiata della pace verso la fraternità con
la partecipazione dei gruppi internazionali, di tutte le scolaresche della
provincia e della regione e dell'Orchestra interscolastica di Agrigento
diretta dal maestro Carmelo Salemi
ore 15.30 Palacongressi: spettacolo
ore 20.30 Palacongressi: spettacolo e consegna del premio "Claudio Criscenzo"
DOMENICA 5
ore 09.00 Chiesa S. Domenico: S. Messa con la partecipazione dei gruppi del
folklore regionale
ore 09.30 Da piazza Plebis Rea a Piazza Cavour: sfilata dei gruppi del
Festival internazionale "I bambini del mondo"
ore 10.15 Da Piazza Pirandello a Piazza Cavour: sfilata dei gruppi del
folklore regionale
ore 12.30 Piazza Cavour: esibizione dei gruppi del Festival internazionale
"I bambini del mondo"
ore 15.00 Valle dei templi: esibizione dei gruppi del folklore regionale
ore 16.00 Chiesa Madonna della Provvidenza: preghiera dei gruppi del
Festival internazionale "I bambini del mondo": "I popoli in pace"
ore 18.00 Piazza antistante la chiesa Madonna della Provvidenza: esibizione
dei gruppi del Festival internazionale "I bambini del mondo".
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02/02/2012 |
Salute. Pagamento ticket:
chiarimenti sull'autocertificazione dall'Assessorato Regionale della
Salute |
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Chiarimenti |
Non è necessario firmare l'autocertificazione davanti al proprio medico,
allo specialista o al farmacista. Questo, in concreto, quanto affermato da
una lettera dell'Assessorato Regionale della Salute. Numerosi dubbi erano
sorti in merito all'attuazione delle norme transitorie, valide dal 1°
gennaio al 30 aprile 2012, riguardo le modalità per attestare, da parte dei
pazienti, il proprio diritto all'esenzione dalla compartecipazione alla
spesa sanitaria (cosiddetta esenzione ticket).
E' utile ribadirlo: non si deve più presentare il modello ISEE al proprio
medico curante (e neppure ad altri specialisti, farmacisti o strutture
sanitarie). Il controllo su chi ha diritto all'esenzione sarà effettuato
autonomamente dall'amministrazione sanitaria, attraverso il sistema TS
(Tessera Sanitaria) gestito dalla SOGEI, in collegamento con l'Agenzia delle
Entrate. I medici controlleranno che i propri pazienti siano inseriti
nell'elenco (che trovano online o che richiedono all'Azienda Sanitaria
Provinciale) degli aventi diritto all'esenzione; in tal caso scrivono sulla
ricetta il codice di esenzione. Se il nome del paziente non è nell'elenco,
il medico barra la casella "N" (Non Esente). Se il paziente ritiene di avere
diritto all'esenzione, può autocertificarlo barrando la casella "R"
(Reddito) ed apponendo la propria firma nell'apposito spazio sulla ricetta
(vedi immagine a lato). Il titolare della ricetta può mettere la propria
firma in qualsiasi momento - ed in qualsiasi posto - prima della fruizione
della prescrizione. Tutte le autocertificazioni verranno controllate dall'ASP.
Queste sono le categorie di pazienti, indicati con il relativo codice, che
hanno diritto all'esenzione:
- E01: soggetti di età inferiore a 6 anni o superiore a 65 anni,
appartenenti ad un nucleo familiare fiscale (coniuge e persone a
carico per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia; il
reddito è riferito a quello prodotto nell'anno precedente alla data di
utilizzo della ricetta) con reddito complessivo non superiore a 36.151,98
euro;
- E02: disoccupati e loro familiari a carico appartenenti ad un nucleo
familiare fiscale con reddito complessivo inferiore ad 8.263,31 euro,
incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di
ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico (si considerano disoccupati i
soggetti regolarmente iscritti negli elenchi dei Centri per l'Impiego e che
hanno perso una precedente attività lavorativa alle dipendenze; sono quindi
esclusi i soggetti in cerca di prima occupazione);
- E03: titolari di assegno (ex pensione) sociale e loro familiari a carico;
- E04: titolari di pensione al minimo di età superiore a 60 anni e loro
familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare fiscale con
reddito complessivo inferiore ad 8.263,31 euro, incrementato fino a
11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46
euro per ogni figlio a carico.
I cittadini di Grotte che non si trovano inseriti negli elenchi degli
esenti, ma ritengono di aver diritto all'esenzione, entro il 30 aprile
dovranno recarsi presso l'Unità Operativa di Base in Via Confine (spitalettu)
per compilare alcuni moduli di autocertificazione e ricevere il "certificato
provvisorio nominativo di esenzione" nell'attesa di essere inseriti
nell'elenco.
Dal 1° maggio 2012 gli assistiti non potranno più autocertificare
l'esenzione con la firma sulla ricetta; l'esenzione potrà essere indicata
solo dal medico. I ritardatari potranno sempre rivolgersi all'Unità
Operativa di Base in Via Confine per autocertificare ed ottenere
l'esenzione.
Carmelo Arnone
2 febbraio 2012
Lettera dell'Assessorato Regionale della Salute
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Autocertificazione |
01/02/2012 |
Politica. Delegazione di
Grotte a Roma per un incontro con il Presidente del Consiglio;
presentate richieste |
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Il Sindaco Pilato |
Le ragioni dei movimenti di protesta, che hanno recentemente coinvolto
l'intera Sicilia, sono state portate all'attenzione del Presidente del
Consiglio da una delegazione di Sindaci ed Amministratori della Regione. Lo
scorso 25 gennaio il sindaco di Grotte Paolo Pilato ed il Dirigente Antonio
Salvaggio (raggiunti e supportati dal consigliere comunale Stefano Terrana),
si sono recati a Roma come componenti di una delegazione di oltre 60 Sindaci
siciliani; insieme al Presidente della Regione On. Lombardo hanno presentato
al Prof. Monti le seguenti richieste di provvedimenti rivolti a far
decollare l'economia della Sicilia:
- defiscalizzazione del carburante;
- eliminazione di ICI ed IMU su fabbricati rurali e terreni;
- blocco delle cartelle esattoriali e del fermo amministrativo sui mezzi di
lavoro;
- riduzione dei pedaggi sui traghetti per le merci siciliane da esportare al
nord;
- abbattimento delle tariffe autostradali;
- riforma della politica comunitaria col blocco delle importazioni di grano
e olio;
- sospensione dei pignoramenti;
- rilascio del DURC anche in presenza di pendenze che verranno regolarizzate
con un piano di rientro in 10 anni con interessi legali e senza spese
aggiuntive;
- abolizione degli sconti che la grande distribuzione richiede alle imprese
commerciali e pagamenti più celeri secondo il modello francese;
- imposizione di una tassa sui cosiddetti "cibi spazzatura";
- istituzione di una Legge in base alla quale nei supermercati si limiti ad
un determinato numero la presenza di prodotti ortofrutticoli ed ittici di
provenienza non siciliana;
- istituzione dell'Eco bonus;
- istituzione di Leggi che limitino le strategie commerciali messe in atto
dalla Grande Distribuzione Organizzata;
- ridurre l'IVA sul pescato;
- Leggi ferree per scongiurare il "taroccamento" dei prodotti;
- applicazione di una tassa per chilogrammo agli importatori di ortofrutta;
- dotazione di maggiori risorse finanziarie da destinare al mondo agricolo e
della pesca;
- potenziamento di infrastrutture per il trasporto su rotaia e gomma;
- compartecipazione alle spese sanitarie da parte della Regione.
Le richieste, ascoltate con molto interesse ed attenzione da parte del
Presidente Monti, saranno oggetto di discussione da parte dei componenti di
due tavoli tematici; le due commissioni hanno iniziato proprio ieri i lavori
che porteranno alla verifica dell'accoglibilità delle proposte presentate.
Carmelo Arnone
1 febbraio 2012
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On. Lombardo |
01/02/2012 |
Comune. Incontro con i
cittadini per suggerimenti e proposte sul Piano Regolatore Generale |
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Manifesto |
Lunedi 6 febbraio alle ore 16.00 si svolgerà, presso l'aula consiliare
"Antonio Lauricella" del Comune di Grotte, un incontro con i cittadini, le
forze culturali, sociali, sindacali, imprenditoriali, professionali e
produttive, per proporre suggerimenti ed indicazioni in merito alla nuova
pianificazione territoriale. L'incontro scaturisce dall'inizio dell'iter per
la rielaborazione generale del Piano Regolatore Generale, avviata dal Comune
di Grotte ai sensi dell'art. 3 comma 3 della Legge Regionale 15/91.
Eventuali proposte potrebbero riguardare la richiesta di declassamento, da
parte dei cittadini, di aree nelle quali non sia possibile edificare, magari
per motivi attinenti alla morfologia del territorio. In tal caso, a seguito
del declassamento -esclusivamente su richiesta dell'utente e previa verifica
di fattibilità da parte degli organi competenti - da "C4" (area edificabile,
soggetta al pagamento dell'IMU) ad "E" (area agricola), le aree declassate
non sarebbero assoggettate al pagamento dell'Imposta Municipale sugli
Immobili. |
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