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Circolo di Grotte: Corso Garibaldi. |
Coordinatore: Rino Agnello
Vice coordinatore: Fabiola Marsala |
21/05/2011 |
"Grotte: centro storico, quali prospettive?"; comunicato del PDL di Grotte |
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Grotte: Centro storico, quali prospettive?
Il dibattito sui centri storici minori, sul loro risanamento architettonico
e sociale, sulla riqualificazione urbana, sulla sicurezza igienico-sanitaria,
sul rischio sismico è diventato la palla al piede delle amministrazioni
locali.
Quotidianamente i giornali riportano notizie di crolli di edifici fatiscenti
nei centri storici abbandonati dalla popolazione locale, con il dramma umano
degli sgomberi e la messa in sicurezza di edifici prossimi al collasso
statico.
Il centro storico di Grotte, anche se non notevolmente importante dal punto
di vista storico-architettonico, conserva - nella sua unicità - un
indiscusso valore ambientale e testimoniale, rappresentando la memoria
storica in quanto “testimonianza di una comunità umana che lo ha abitato
così a lungo da identificare con esso le proprie tradizioni culturali e
sociali, il supporto delle proprie attività economiche, in sostanza la
propria identità storica” (Roberto Pane).
Il giorno 1 del mese di aprile una delegazione del Pdl grottese ha
incontrato il Sindaco Paolo Pilato per discutere di alcune tematiche che
sovrastano la nostra piccola comunità; tra queste proprio l'emergenza
“centro storico”.
E' stato chiesto quali interventi di tipo urbanistico intende prendere
l'amministrazione per salvaguardare, valorizzare e migliorare il centro
storico ed il suo tessuto urbano.
Ci è stato risposto che l'Amministrazione sente come prioritaria la
necessità di rimettere le politiche e gli interventi sul centro storico
entro lo scenario generale di riqualificazione e trasformazione del paese.
Non a caso, dice il sindaco, tre dei cinque cantieri regionali di lavoro già
avviati riguardano opere di manutenzione straordinaria proprio nel centro
storico e che assieme ad altre due opere già progettate e inserite nei
programmi di finanziamento regionale permetteranno di avviare un processo di
rivitalizzazione e riqualificazione urbana.
Il Pdl grottese intende seguire da vicino la problematica “centro storico”
attraverso incontri periodici con il sindaco Pilato, facendo in modo che la
programmazione indicata venga attuata, coinvolgendo soggetti pubblici e
privati, tecnici-professionisti, associazioni di categoria ed esperti, in
convegni, riunioni e dibattiti che possano contribuire alla riqualificazione
del centro storico, alla riqualificazione del sistema dell’economia privata
e al miglioramento dell’economia pubblica.
Arch. Ignazio Infantino
Leggi il comunicato sul sito ufficiale del Pdl di Grotte
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04/04/2011 |
Comunicato stampa di Rino Agnello, coordinatore del
PDL di Grotte |
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Venerdì primo aprile si è svolto presso il palazzo
municipale l'incontro tra il Sindaco di Grotte e una delegazione del Pdl
locale.
L'incontro richiesto dal Pdl la scorsa settimana è servito ad una verifica
politico-amministrativa, che ha visto rappresentare da una parte le
iniziative intraprese dal governo della città per la soluzione di alcuni
aspetti importanti per la comunità e di alcune opere pubbliche in cantiere
che andranno a realizzarsi a breve termine. Ancora il sindaco ha manifestato
interesse per la realizzazione dei cantieri di lavori pubblici in cui sono
impegnati 90 unità lavorative per 70 giorni e che spalmeranno sul
territorio all'incirca 500 mila euro.
Sulle attività culturali con il premio "Martoglio" e con quello dedicato L.
Sciascia (premio "Racalmare") in cui ci è stata un'inversione di tendenza in
quanto è la nutrita commissione di lettori a determinare il libro da
premiare dopo aver posto a presidente della nobile iniziativa il dottor
Savatteri del TG 5. Ha altresì espresso l'intenzione di comunicare a breve
alla cittadinanza, in un incontro assembleare i contenuti essenziali
dell'attività politico-amministrativa della giunta da lui presieduta.
L'altra parte, la delegazione del Pdl, cui erano presenti il coordinatore e
il suo vice Fabiola Marsala, il presidente del consiglio comunale dott.
Angelo Collura, il preside Santino Lo Presti, l'assessore Salvatore Rizzo,
il consigliere comunale Aristotele Cuffaro, l'architetto Ignazio Infantino,
e il giovane universitario Antonio Vella, ha inizialmente manifestato al
sindaco la necessità di presentarsi per rappresentare il neo costituito
partito con il quale il sindaco potrà confrontarsi, per risolvere
sinergicamente il programma che l'amministrazione comunale nel breve nel
lungo e nel medio periodo cioè la programmazione.
Fatto importante per il Pdl è l'essenza partito che consentirà di affrontare
i problemi globali evitando le sfaccettature dei personalismi dei vari
consiglieri e migliorerà sicuramente i lavori consiliari e la realizzazione
di obbiettivi programmatici.
Per questo ha sottoposto al sindaco una nota di obbiettivi prioritari che il
Pdl intende raggiungere per qualificare il ruolo che lo stesso partito
svolge e rappresenta nell'ambito della politica cittadina.
1. piano regolatore generale e centro storico;
2. ato idrico e ato rsu - rivisitazione;
3. programmazione di breve medio e lungo periodo;
4. ordine pubblico e precariato;
5. agricoltura e cantina sociale vitivinicola;
6. cimitero comunale e opere di urbanizzazione;
7. valorizzazione dei beni patrimoniali.
A queste note sono state aggiunte le segnalazioni che i cittadini hanno
fatto all'amministrazione comunale attraverso il sito web pdlgrotte.it.
A questo punto il sindaco ha accettato lo stimolo del Pdl e il senso
propositivo dell'incontro e si è impegnato a svolgere con la collaborazione
dei direttori di servizio incontri per studiare i punti ad uno ad uno e
darne accelerazione allo sviluppo. Il dibattito si è protratto con proficuo
interesse tra le parti.
Il Coordinatore
Rino Agnello |
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26/03/2011 |
Comunicato stampa di Rino Agnello, coordinatore del
PDL di Grotte |
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Lampedusa: terra di speranza
Il mare Mediterraneo che lambisce due mondi diversi, il continente africano
e quello europeo, oggi, come nel passato è protagonista della storia
dell'uomo. Quante civiltà so sono succedute negli anni?! Eppure ancora oggi
divede due mondi diversi: quello continentale democratico, liberale,
progressista, e anche opulento e quello afro mediterraneo sotto le schiavitù
dittatoriali, senza i diritti dell'uomo libero, senza giustizia e morti di
fame.
Le acque del mare sembrano oggi travasare da una sponda all'altra quest'ultimo
malessere per riequilibrare la giustizia, la libertà, la vita dignitosa
dell'uomo.
E tante barchette "le carrette della speranza" posate li nel mare come quei
primi disegni di barca che fanno i bambini alle elementari, tanto non sanno
di barca, si allontanano dal malessere, dalla miseria, dalla schiavitù, in
cerca di libertà.
E con la libertà si cerca un pezzo di pane.
Forse il Signore avrà sentito ancora una volta il lamento dei popoli
oppressi e nonostante la fatiscenza delle carrette, le assiste fino
all'approdo nella terra promessa. (Lampedusa)
L'arrivo a Lampedusa presenta un'accoglienza misurata.
Anche i popoli ricchi a volte sono miseri nei sentimenti e allora
l'accoglienza è "misurata". Quanto basta per farli scendere dai barconi e
depositarli in terra ferma in attesa di.. Le lunghe file, le lunghe attese.
Si salva la forma di essere grandi ma l'offerta è misera. Forse perché gli
stati coinvolti, l'U.E. e i loro rappresentanti politici sono più occupati a
garantirsi le prebende economiche e organizzarsi i week-end e poi, quando
tornano la settimana successiva se ne parlerà al consiglio di Bruxelles
fissato il. o a quello di chissà che. quando e se ne parlerà.
"Lampedusa è stata lasciata sola". È questo il grido degli abitanti. Il
governo italiano si è attrezzato per il primo contatto con i migranti e per
unità minime, ma la successiva dislocazione degli stessi e per migliaia di
esseri umani è un onere che deve caricarsi l'unione europea.
Accoglienza, assistenza alimentare e medico sanitaria, inserimento, sono
compiti dei paesi U.E. O non è così?!
La vera civiltà dei popoli non si mostra con la forza delle armi ma con la
forza dell'amore.
E per questo tu Lampedusa e i lampedusani, siete i naturali candidati al
premio nobel per la pace.
Il Coordinatore
Rino Agnello |
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20/03/2011 |
Comunicato stampa di Rino Agnello, coordinatore del
PDL di Grotte |
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Il Berlusconismo
Quando nell'anno che verrà, volgeremo lo sguardo al passato della storia
politica italiana, dovremo parlare del Berlusconismo, di come è nato, come
si è affermato, cosa ha seminato.
Spesso i rumori della quotidianità, la lotta politica, gestione del potere,
le faide di Palazzo e altro ci distolgono dalle analisi più profonde, e
quanto rappresentato dalla sceneggiatura e dagli attori dell'opera sembra
solo teatro. Ma non è solamente questo. Quando usciamo dal teatro
incominciamo a cogliere i punti più salienti di quanto rappresentato, i
"perchè" e i "per come".
Cominciamo a ragionare: "l'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita, vano
della scena il diletto ove non serve a preparare l'avvenire".
E' proprio così - Lasciamo il teatro. -
Torniamo al primo punto: il berlusconismo. Come è nato? - Prima domanda. -
Diciamo subito, che in quel tempo l'azione incisiva del bisturi della
magistratura aveva mozzato la testa al corpo rappresentativo della classe
politica del tempo. Si è andati avanti alla ricerca del male, mentre alla
fine togliendo il male, si è tolta pure la vitalità del corpo.
Non si è capito allora come questa caccia ai corrotti si fosse più
incentrata a Milano, mentre altre procure tiepidamente affrontarono
tangentopoli. Non c'è stato un momento di riflessione in cui la stessa
magistratura avrebbe dovuto rappresentare e dichiarare che l'inquinamento
era un fatto generalizzato al quale la sola magistratura non poteva
contrastare, ma che spettava nell'insieme alla politica, al parlamento, di
arginare.
Non fu così. Invece anni dopo l'inquinamento politico-mafioso il Procuratore
di Palermo saggiamente disse che non poteva essere solo il lavoro della
magistratura a reprimere una commistione politico-mafiosa, ma dovevano
essere primariamente i partiti a scegliere i coordinatori più onesti e gli
elettori a premiare una classe politica onorevole.
Capimmo dopo che il primo caso preparò l'avvento a nuovi partiti e a nuovi
protagonisti che da servitori dello stato passarono a maestri dello Stato
("il seguire pensando al regno" di manzoniana memoria).
Quindi, andò così, e si assistiva allo sfascio della prima repubblica.
Finiva la democrazia cristiana, il PSI, il PSDI, il PRI, il PLI, e rimaneva
in sella il PDS allora marginalmente sfiorato da tangentopoli con le
cooperative rosse ma che pensava finalmente e senza rivali a poter
governare.
La gioiosa macchina da guerra, si inceppò, quando il popolo seppe uscire dai
rumori di quel teatro e diede fiducia a Forza Italia e al suo fondatore.
Alla vigilia della storica competizione elettorale del 1994, come si suol
dire con le carte in mano, a tavolino, sembrava che la sinistra non dovesse
avere nessun problema alla vittoria. I sindacati erano con essa, i
sindacalisti si schieravano subito con l'ipotetico vincitore e molti
lasciarono il sindacato per la politica e hanno fatto subito carriera: chi
con la pipa, chi con la sciarpa di cachemire, chi presidente di qua e altro
ancora.
Sindacati e patronati ad essi collegati e tutte quelle sigle delle scuole di
formazione connesse (sedi di formazione patrimoniali ed elettorali) a
sinistra.
La stampa con i loro padroni radical-chic a sinistra.
Le banche con i loro padroni-azionisti, gli stessi della stampa, a sinistra.
Il mondo della scuola (i baroni universitari) sempre a sinistra.
La grossa industria italiana che mal sopportava il "parvenue" arricchitosi
con l'etere, a sinistra.
Ebbene ancora oggi, ci si chiede come la libera volontà popolare abbia avuto
successo capovolgendo le aspettative della sinistra: si votò diversamente.
Ne la stampa, ne il sindacato, ne i poteri forti hanno potuto stravolgere la
maturità democratica che ci hanno consegnato i De Gasperi, Fanfani, Moro, La
Malfa, Pertini, Nenni e tanti altri ancora.
Nasce così la seconda repubblica sulle macerie giudiziarie dei partiti e con
una nuova classe politica che cercò subito di interpretare la volontà
popolare del cambiamento. Dalla politica del "bla-bla" e del "politichese"
si passa a quella dei fatti. L'indirizzo era quello di voltare pagina. Nasce
così il berlusconismo.
Cosa ha seminato? E' il terzo punto di cui parlavo all'inizio.
Prima di esprimere opinioni, ragionamenti, approfondimenti, e altro che si
lasciano a menti più preziose, evidenziamo le impressioni che può suscitare
nell'uomo comune. Ebbene il primo segnale del berlusconismo, ci indica che
la forza, la tenacia, la convinzione nelle proprie idee, può portare a
traguardi impensati. E' un esempio positivo per quanti si sentono sfiduciati
e che rinunciano alla lotta. Ecco cosa ci indica il "B." che bisogna lottare
fino in fondo, resistere agli inciampi, segnare il proprio tempo con forte
impegno. Molti allora hanno detto a Berlusconi. chi te lo fa fare? Perché
sei sceso in politica?
Molti altri hanno detto grazie, assieme a te c'è un popolo.
Il "B." rompe subito la macchinosità partitica e nasce come movimento, ed
ecco perché in quel grande movimento, ognuno, si sente protagonista perché
non è censito, non ha tessera: è libero, non appartiene a questo a quel
deputato, appartiene a se stesso e crede ad una progettualità che lo fa
sentire partecipe-azionista. In questo movimento ci si trovano gli operai,
quelli che non vogliono più la sigla, perché capiscono che con le sigle i
furbi ci speculano, ci si trovano le casalinghe, gli studenti, i pensionati,
i commercianti, e tutti gli altri animati da un nuovo fervore di
partecipazione alla rinascita della seconda repubblica.
I segnali forti che ha dato il "B." sono:
La modernizzazione del sistema Italia: snellimento della burocrazia,
informatizzazione, efficientismo, smilitarizzazione di un esercito obsoleto
(non più leva militare d'obbligo) e smantellamento delle caserme;
Riduzione della spesa pubblica, azionariato diffuso degli enti di stato:
Eni, Enel, Finmeccanica, Snam, Terna, e altri con dividendi agli azionisti;
Una politica sociale attenta alle fasce economiche più deboli;
Una vigile spesa pubblica contro gli sperperi e il mal costume;
Risanamento della sanità;
Lotta all'evasione fiscale;
Rapporti con la Santa Sede nella tradizione del cattolicesimo italiano;
Crescita nei rapporti politico-economici con gli stati esteri.
Potremmo continuare ad aggiungere, ma voglio soprattutto significare come il
"B." abbia inciso nella trasformazione dei partiti. Infatti, dobbiamo
riconoscere che le nascenti nuove formazioni politiche cominciano anche loro
a seguire una logica propositiva ed emulativa.
Mentre per certi versi si delega parte del potere centrale alle regioni, ai
comuni, è pur vero che lo stato ha messo dei paletti alla spesa per evitare
sperperi e/o disfunzioni. È cresciuto un virtuosismo che ha consentito al
sistema Italia, nei momenti difficili (settembre 2001 e crisi economica
americana e mondiale) di galleggiare.
La meritocrazia, l'identità personale, la professionalità, il know how delle
piccole e medie imprese, hanno fatto cresce la nostra Italia evidenziandone
la forte potenzialità di sviluppo.
Il "B." percorre una strada nuova e lascia una scia su cui la politica
riscopre il segnale di rinnovamento. Il "B." interpreta bene l'europeismo:
le linee guida dell'U.E. non consentono tentennamenti. Sono sangue e lacrime
a volte, ma spesso aiutano ad uscire dalle trappole degli interessi
corporativi e dalle logiche clientelari.
In sintesi, il "B." fa da apri pista alla politica del fare aprendo così una
disputa tra i partiti sulle cose da fare fino a suscitarne competitività. È
evidente, complice anche un sistema elettorale nuovo, che questo processo
non lascia molto spazio alle peculiarità ideologiche, ai corporativismi, ai
partiti "ad-personam" perché il "B." ha creato un movimento in cui
convergono tante specificità che si sono aperte al nuovo. Come dire che
tanti cubetti di ghiaccio si sciolgono e formano una nuova quantità di
acqua. E questo è il progetto originale che si consolida nel nuovo sistema
elettorale che è il bipolarismo. (Di questo parleremo successivamente).
Il Coordinatore
Rino Agnello |
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