|
Chiesa
Madre - Parrocchia Santa Venera |
|
|
Il Parroco - Don Salvatore Zammito (Parroco Moderatore) |
Classe 1960, della comunità di Aragona, è stato
ordinato sacerdote il 20/06/1987 nella chiesa Madre della sua città natale,
dal Vescovo di Agrigento S.E. mons. Luigi
Bommarito. Arciprete a Lucca Sicula sino al
2003. Dal 13/12/2003 è stato parroco delle
parrocchie BMV del Carmelo e BMV del Transito di Favara.
Dal 29/09/2013 è tornato a Lucca Sicula, come arciprete parroco della
Chiesa Maria SS Immacolata. Dal mese di settembre 2016 è stato arciprete
parroco della parrocchia San Giacomo di Comitini.
Nominato Parroco e Moderatore della Comunità ecclesiale cittadina di Grotte (parrocchie
Santa Venera, Madonna del Carmelo e San Rocco) dal 06/10/2019; sotto la
stessa data assume l'incarico di "Parroco in solidum" dell'unità pastorale
don Gaspare Sutera (di fatto continuerà a svolgere le funzioni di parroco
della parrocchia San Rocco) sino al 31/08/2020 (data della sua nomina a
Lucca Sicula). |
Indirizzo |
|
Orari |
della Parrocchia: Piazza
Marconi, |
|
Sante Messe festive: ore
11.00, ore 18.30
Sante Messe prefestive: ore 18.30 |
Telefono: 0922.943275 |
|
Sante Messe feriali: ore
18.00 |
del Parroco: Via Matteotti, |
|
|
Telefono: 0922.943602 |
|
Catechismo: |
|
|
- Pre evangelizzazione:
- 1° anno dell’iniziazione cristiana:
- 2° anno dell’iniziazione cristiana:
- 3° anno dell’iniziazione cristiana:
- 4° anno dell’iniziazione cristiana:
- 5° anno dell’iniziazione cristiana: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Gruppi - Movimenti - Associazioni |
|
Organismi |
Sono attivi in questa parrocchia i seguenti gruppi: |
|
Il Consiglio Pastorale
Parrocchiale è formato da: |
Gruppo "Gesù Salva" dell'Associazione
"Rinnovamento nello Spirito" |
|
|
|
|
|
|
|
Il Consiglio
per gli Affari Economici è formato da: |
Storia della Chiesa di Santa Venera |
L'inizio della costruzione risale al 1500; voluta dal
Barone Gaspare Montaperto. Nel 1546, il Barone
lascia, nel proprio testamento, l'incarico al figlio Vincenzo di
completarne la costruzione. I lavori di completamento, invece,
continuarono nel 1600 ad opera di immigrati a Grotte che dedicano la
chiesa alla Madonna dell'Itria. La chiesa non venne mai completata del
tutto; infatti manca ancora la cupola ed è rimasta incompiuta la torre
campanaria.
In origine la Madrice aveva un monumentale organo settecentesco sopra l'ingresso
laterale che occupava, sorretto da mensole scolpite e dipinte, l'intera
campata tra i pilastri della cupola. Di tale organo non ne rimane traccia.
Non rimane traccia neanche della macchina lignea dell'altare maggiore,
degli stalli del coro in legno scolpito, dell'artistica ringhiera in ferro
battuto. Rimane, unico superstite, uno degli armadi monumentali adorni di
motivi cinquecenteschi posti nella sacrestia.
La chiesa in un'unica, grande navata, conserva due dipinti di Pietro D'Asaro
della vicina Racalmuto, e uno di Fra Felice da Sambuca.
La Chiesa è a croce latina e di stile rinascimentale. Nel corso degli
anni ha subito varie modifiche per cui è rimasta priva della cupola
originaria. La torre campanaria è stata completata dopo il secondo
dopo-guerra. L’interno è a unica navata e si concludeva con l’abside,
ora scomparso.
Entrando a destra si trova il monumento marmoreo
del Duca Tommaso Sanfilippo, della bottega di Giacomo Serpotta. Durante
uno dei rifacimenti del pavimento ne è stata sepolta la zoccolatura del
basamento, ma anche così rimane un bellissimo esempio di significativa
"opera di bottega".
Di scuola palermitana, eretto tra il 1719 ed il 1725,
si compone di un medaglione di San Filippo, di un cenotafio (sarcofago vuoto) pensile
ai cui bordi sono sedute le figure allegoriche in marmo della Fede e
dell’Umanità.
Entrando a sinistra si nota il fonte
battesimale
in marmo grigio con angeli e stemmi gentilizi stilizzati. All’interno
dei due sportelli semicircolari in legno sono raffigurati il Diluvio e il
passaggio del mar Rosso.
Sulla parete sovrastante il fonte battesimale si
trova una tela di Fra Felice da Sambuca, dipinta tre il 1785 ed il 1790,
raffigurante Santa Venera intenta ad offrire all’Immacolata un
cesto con i cuori del Grottesi.
Sul monumento del Duca Sanfilippo si trova una tela
rappresentante Santa Maria Goretti, realizzata da Renzo Collura;
originariamente si trovava nella Chiesa del Purgatorio e venne collocata
nella Chiesa Madre nel 1988 per volontà dello stesso pittore.
Lo stesso dicasi per l’altra tela che si trova sul
monumento del Duca e che raffigura San Giuseppe con in braccio il
Bambino.
Di fronte si trova una tela raffigurante Sant’Anna
mentre istruisce la piccola Maria ed il vecchio San Gioacchino con un
libro tra le mani.
Su uno degli altari laterali, all’interno di una
nicchia, viene custodita una statua lignea dell’Immacolata,
ricoperta nel 1854 da un parziale rivestimento in argento in occasione
della proclamazione del dogma dell’immacolata concezione.
Al centro della navata si aprono lateralmente due
cappelle diseguali.
Quella a sinistra è dedicata al Santissimo
Sacramento e venne costruita dall’arciprete Onofrio Morgante, che vi
fu sepolto. L’altra è più piccola ed è detta del Rosario.
Contiene un gruppo ligneo raffigurante la Madonna del Rosario e l’urna
processionale contenente un simulacro del Cristo morto. Sulle pareti
si vedono due raffigurazioni: l’Estasi di Santa Caterina e la Sapienza
di San Tommaso. Nella volta cinque piccole tele di Pietro D’Asaro
raffigurano i misteri gloriosi; in origine erano 15 e rappresentavano
tutti i misteri del Rosario, ma dieci sono andate irrimediabilmente
perdute e sono state sostituite da altrettante tele eseguite dalla
pittrice Pina Mazzara.
Entrando a destra, sempre nella cappella del Rosario,
troviamo il sarcofago marmoreo di Padre Vinti su cui è incisa la
seguente epigrafe:
|
|
SERVO DI DIO
MICHELE ARCANGELO VINTI
NATO A GROTTE IL 18 _ 1 _ 1893
SACERDOTE ADDI' 9 _ 7 _ 1922
MORTO A GROTTE IL 17 _ 8 _ 1943
COME GESU'
DI CUI FU DEGNO MINISTRO
AMO' LA POVERTA' L'UMILTA'
SERVENDO I FRATELLI
TANTO PIU' AMATI QUANTO PIU' UMILI
CON AMORE AFFETTUOSO GENEROSO
FINO ALL'ULTIMO RESPIRO
LA SUA MEMORIA VIVE IN BENEDIZIONE
DEL SUO DILETTO POPOLO |
|
Alle spalle dell’altare
troviamo la statua di Santa Venera.
Sulle pareti laterali si ammirano due dipinti
del pittore Domenico Terrana.
In alto sopra l’altare si trova un rilievo raffigurante la “Gloria
del Padre Eterno”.
La chiesa Madre, dopo la chiusura per lavori di ristrutturazione
avvenuta nel settembre 2009, è stata riaperta al culto il 3 marzo 2013. Per
tutto il periodo di chiusura, l'attività parrocchiale è stata svolta nella
chiesa del Purgatorio. |
Parrocchia "Santa Venera" |
Costituita con atto del 30 gennaio 1687, presso il Notaio Luigi Costa di
Palermo, con diritto di patronato del Principe di Carini, successore dei
Sanfilippo Duchi di Grotte, nella chiesa di Santa Maria dell'Itria, con il
titolo di Santa Venera Vergine e Martire.
Dal 1660, il ministero pastorale era esercitato da Vicari curati.
Questa parrocchia è stata al centro di una storia dolorosa, conosciuta
come lo "Scisma di Grotte" che ha avuto inizio nel 1872. |
I Parroci che si sono succeduti alla guida della
Parrocchia |
Elenco dei Vicari curati |
Anno |
|
Nominativo |
1567 |
|
Vitali Porfirio |
1567 |
|
De Migliore Giuseppe |
1589 |
|
Mansano Alonzo |
1594 |
|
Di Diana Guglielmo |
1600 |
|
Montaperto Baldassare |
1660 |
|
La Matina Girolamo |
1665 |
|
Dimino Francesco |
1679 |
|
Cipolla Vincenzo |
|
Elenco dei Parroci |
1687 |
|
Mannamo Placido |
1690 |
|
La Matina Giovanni Battista |
1691 |
|
Polizzi Francesco |
1694 |
|
D'Aidone Antonio |
1700 |
|
Maida Domenico |
1724 |
|
Bottaro Silvestre |
1745 |
|
Castiglione Marco |
1774 |
|
Armanno Nicolò |
1795 |
|
Morgante Onofrio |
1805 |
|
Lo Presti Stefano |
1833 |
|
Ingrao Calogero |
Dal 1872 al 1886 |
|
si verificò lo "Scisma di Grotte" |
1886 |
|
Crescimanno Pellegrino |
1890 |
|
Capitano Gaetano |
|
27/07/1914 |
|
Valenti Antonino |
|
02/02/1953 |
|
Agrò Salvatore |
|
Dal 01/01/1969
al 18/10/1999 |
|
Tortorici Vincenzo |
|
Dal19/10/1999
al 27/09/2008 |
|
Lo Mascolo Luigi
Proveniente dalla comunità di
Raffadali. Nato il 30/10/1964, entra nel seminario di
Agrigento nel 1986.
Ordinato sacerdote da S.E. Rev.ma Mons. Carmelo FERRARO, Vescovo di
Agrigento, il 29/06/1992. Nominato amministratore parrocchiale della
B.M.V. del Monte Carmelo di Burgio dal 1992 al 1993. Parroco di Maria SS.
degli Angeli per le anime del Purgatorio, a Palma di Montechiaro dal 1993
al 1998. Amministratore parrocchiale di San Michele, a Ravanusa, dal 1998
al 1999. Nominato Arciprete, parroco di Santa Venera in Grotte dal
19/10/1999 al 27/09/2008. Nominato parroco della Parrocchia dell'Immacolata
di Palma di Montechiaro dal 28/09/2008. |
|
Dal 04/10/2008
al 03/09/2019 |
|
Castronovo Giovanni
Proveniente dalla comunità di Palma di Montechiaro. Nato il 25/09/1940, entra in seminario nel 1951.
Ordinato sacerdote il 04/07/1965 da S.E. Mons. Giuseppe Petralia, Vescovo di
Agrigento.
Nominato vice parroco della parrocchia SS. Pietro e Paolo di Montevago dal 1965 al 1967.
Nominato vice parroco della parrocchia SS. Crocifisso di Siculiana dal 1967 al
1968.
Nominato parroco della parrocchia B.M.V. del Monte Carmelo in Grotte il
01/01/1969.
Nominato parroco di Santa Venera e Coordinatore dell'unità
pastorale di Grotte dal 04/10/2008.
Si è addormentato nel Signore il 3 settembre 2019. |
|
Dal 06/10/2019 |
|
Zammito Salvatore (parroco moderatore) e
Sutera Gaspare (parroco "in solidum" sino al 31/08/2020).
Classe 1960, della comunità di Aragona, è stato
ordinato sacerdote il 20/06/1987 nella chiesa Madre della sua città natale,
dal Vescovo di Agrigento S.E. mons. Luigi
Bommarito. Arciprete a Lucca Sicula sino al
2003. Dal 13/12/2003 è stato parroco delle
parrocchie BMV del Carmelo e BMV del Transito di Favara.
Dal 29/09/2013 è tornato a Lucca Sicula, come arciprete parroco della
Chiesa Maria SS Immacolata. Dal mese di settembre 2016 è stato arciprete
parroco della parrocchia San Giacomo di Comitini.
Nominato Parroco e Moderatore dell'unità pastorale di Grotte (parrocchie
Santa Venera, Madonna del Carmelo e San Rocco) dal 06/10/2019. |
Elenco dei Vicari Parrocchiali e Collaboratori
dell'Unità Pastorale |
Il 04/10/2009 Don Giovanni Castronovo, già parroco della
parrocchia Beata Maria Vergine del Monte Carmelo di Grotte, viene nominato,
da S.E. Mons. Carmelo Ferraro (Arcivescovo di Agrigento), Arciprete e
parroco della chiesa Madre, mantenendo anche la titolarità della precedente
parrocchia.
Nella stessa data viene istituita l'Unità Pastorale comprendente le due
parrocchie citate e la parrocchia San Rocco (retta da Don Gaspare Sutera in
qualità di Amministratore Parrocchiale). Per coadiuvare l'Arciprete, in
previsione della riduzione del numero di sacerdoti assegnati a Grotte da 3 a
2 unità, viene inviato un sacerdote giovane, con il ruolo di collaboratore o
vicario parrocchiale dell'Unità Pastorale. |
|
|
|
|
Dal 27/09/2008
al 13/09/2009 |
|
Scimè Gioacchino - Collaboratore dell'Unità Pastorale
Proviene dalla
comunità di Racalmuto. Nato il 09/03/1972.
Ordinato sacerdote il 22/10/2005 da S.E. Mons. Carmelo Ferraro, Arcivescovo di
Agrigento.
Nominato vice parroco della parrocchia San Gerlando di Lampedusa dal
27/10/2005 al 23/09/2006.
Nominato Collaboratore dell'unità pastorale delle parrocchie "San Giovanni
Battista" e "Beata Maria Vergine di Fatima" di San Giovanni Gemini dal
26/09/2006 al
26/09/2008.
Nominato Collaboratore dell'unità pastorale delle parrocchie "Santa Venera" e
"Beata Vergine Maria del Monte Carmelo" di Grotte dal 27/09/2008
al 13/09/2009.
Nominato parroco della parrocchia "Santa Maria di Gesù" di Naro dal
14/09/2009. |
|
Dal 14/09/2009
al 24/08/2015 |
|
Mokasse Julien Albert - Vicario
Parrocchiale dell'Unità Pastorale.
Religioso della
Congregazione degli Apostoli di Gesù Crocifisso.
Proviene dalla
Repubblica Centrafricana. Nato il 10/05/1959.
Ordinato sacerdote a San Giovanni Rotondo il 22/08/1997 da S.E. Mons.
Luigi Diligenza, Arcivescovo Emerito di
Capua.
Nominato vicario parrocchiale dell'Unità Pastorale di Grotte (parrocchie
Santa Venera e BMV del Monte Carmelo) il 14/09/2009.
Il 24/08/2015 rientra a Roma presso la Congregazione degli Apostoli di Gesù
Crocifisso, alla quale appartiene.
Si è addormentato nel Signore il 12 ottobre 2022. |
|
Dal 08/08/2015
al 04/07/2018 |
|
Fregapane Giovanni - Vicario Parrocchiale
dell'Unità Pastorale.
Proveniente dalla comunità di San Biagio Platani, ordinato il 3 gennaio
1994.
Nominato vicario parrocchiale dell'Unità Pastorale di Grotte
(parrocchie Santa Venera e BMV del Monte Carmelo) il 08/08/2015.
Dal 05/07/2018 risiede a San Biagio Platani. |
|
Dal 01/09/2018
al 01/10/2019 |
|
Ndzana Ndzana Marcel - Vicario
Parrocchiale dell'Unità Pastorale.
Ordinato sacerdote il 2 aprile 2005, don Marcel, classe 1977, proveniente
dalla diocesi di Obala (nel Camerun), il 30 aprile 2018 ha conseguito il
Dottorato in Teologia Morale presso la Pontificia Università Gregoriana -
Dipartimento di Teologia Morale - di Roma.
Nominato vicario parrocchiale dell'Unità Pastorale di Grotte
(parrocchie Santa Venera e BMV del Monte Carmelo) il 01/09/2018.
Nominato vicario parrocchiale della parrocchia BMV del Carmelo di Agrigento
dal 01/10/2019. |
|
Dal 10/11/2019
al 31/08/2022 |
|
Bellavia Rosario - Vicario
Parrocchiale dell'Unità Pastorale.
Classe 1990, ordinato sacerdote nella cattedrale di Agrigento il 07/10/2019 da S. Em.
Rev.ma il Card.
Francesco Montenegro, Arcivescovo Metropolita di Agrigento.
Nominato vicario parrocchiale dell'Unità Pastorale di Grotte dal 10/11/2019
al 31/08/2022.
Nominato parroco della parrocchia SS. Redentore di Canicatti dal
01/09/2022. |
Vita di Santa Venera, Vergine e Martire
(memoria liturgica il 14 novembre) |
Non
vi è alcuna fonte storica a sostegno della reale esistenza di santa Venera.
Il nome è di origine latina e significa
‘degna di venerazione’. Di santa Veneranda si sa poco, tra l’altro è l’unica santa con questo
nome, mentre di Venerando ce ne sono tre. Nel ‘Catalogo Sanctorum’ redatto negli anni 1369-1372, dal
veneziano Pietro de Natalibus, al capitolo 61 è citata s. Veneranda vergine,
nata in Gallia (Francia) nel II secolo
e martire a Roma durante la persecuzione al tempo dell’imperatore Antonino (138-161).
La celebrazione era riportata il 14 novembre nelle più vecchie
pubblicazioni del "Martirologio Romano" ma nell'edizione del 2004 ne è stata
espunta data la improbabile storicità del personaggio. Secondo un'antica
leggenda, santa Veneranda nacque il venerdì
santo dell’anno 100 dai pii e devoti genitori Agatone ed
Ippolita. Detto questo ritroviamo la Santa in certi episodi che riguardano la basilica di S. Maria a Pugliano in Ercolano (NA);
verso la metà del secolo XVII all’epoca di papa Alessandro
VII, fu donata, come usanza nei secoli passati, al Procuratore Generale dei Carmelitani Scalzi in Roma, una reliquia insigne di s. Veneranda martire. Questa reliquia fu poi
donata a padre Simone dello Spirito Santo, anch’egli carmelitano del convento di Torre del
Greco, vicinissimo ad Ercolano; essendo egli molto devoto della cappella dello Spirito Santo posta nella antica basilica,
dona come attestato di questa devozione la suddetta reliquia; i fedeli di Ercolano, che allora si chiamava Resina, accolsero
con fede e gioia questo dono, anche con pubbliche feste ed eressero nella Cappella dello Spirito Santo
anche un altare dedicato a s. Veneranda e instaurando nel paese una forte devozione per
la santa martire. La santa è raffigurata su una grande tela della metà del ‘600
posta sopra l’altare, sta in piedi con sulla testa la colomba dello Spirito Santo, con la destra stringe il crocifisso, con
la sinistra impugna un bastone da pellegrino e la palma del martirio. La reliquia incastonata al centro di un mezzo busto di rame
ricoperto d’argento, fu asportata dai francesi insieme all’argento, durante la battaglia del 14 giugno 1799, al tempo della repubblica
Partenopea; nella basilica è rimasto solo il mezzo busto di rame. Nella città di
Ercolano vi era una strada intitolata alla santa come pure a lei erano dedicate due chiesette. Sul quadro menzionato
vi è la scritta in caratteri greci “Aghia Paraskebe” e poi in italiano “S. Veneranda v. m.”; questo conferma che anche in
Oriente vi è un culto per questa santa, che fantasiosi testi agiografici
dicono essere Santa Parasceve, martire sotto
Antonino Pio verso il 160 e celebrata il 26 luglio e che nell’Italia Meridionale è venerata con i nomi di s. Venera, Veneria o Veneranda.
La leggenda narra che Santa Venera, dotta nelle Sacre Scritture ed accesa
di zelo, abbandonò la sua casa e si diede all'evangelizzazione. Dalla
Gallia, sempre secondo la leggenda locale priva di seppur minime fonti
storiche, andò di città in città e venne anche a Grotte. Qui avrebbe predicato e
vissuto in una grotta posta dove sorgeva la casa Marrelli, nel Corso
Garibaldi. Attratta dall'ospitalità, dalla fede e dal profondo disagio in
cui viveva la popolazione locale, avrebbe espresso il desiderio di restare a
Grotte, che, a quei tempi, contava poche centinaia di famiglie. Nella
realtà storica si ha notizia dei primi insediamenti abitativi a Grotte solo a
partire dal periodo compreso tra il VII e l'VIII secolo d.C,. Si narra
che le sue
frequenti visite al capezzale dei malati lasciavano una persistente scia
di profumo di rose. Rapita nottetempo, sarebbe stata portata ad Acireale. Fu
sottoposta al martirio tramite immersione in olio bollente, da cui uscì
più bella di prima, e decapitazione. Il suo corpo venne deposto nelle
catacombe di Santa Domitilla. Santa Venera è la patrona di Grotte. La sua
palma è intrecciata da una triplice corona ad indicare che fu Vergine,
Apostola e Martire. |
|