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È certamente la più importante e la più antica festa di
Grotte, le cui tracce, nell'archivio comunale risalgono al 1824, nella
memoria dei bisnonni le stesse tracce si perdono nella notte dei tempi.
Già dal mese precedente cominciano a sentirsi in tarda serata, nei pressi
del calvario, profonde voci maschili innalzare nenie e vocalizzi: sono le
prove dei "lamenti" tradizionali che accompagneranno, quasi
fossero una colonna sonora, tutto il periodo della festa.
Nello stesso tempo provano, con costante zelo, i giovani impegnati nella
sacra rappresentazione della "passione", recitata con le parole,
con i gesti, con la cantilena ed anche con gli errori tramandati dai
secoli scorsi.
Lo spettatore ha l'impressione di assistere ad una "passione"
davvero "antica". Durante la rappresentazione i giovani
indossano le vesti degli apostoli, di Gesù, di Pilato e dei soldati
romani, ma dai grottesi sono indicati (in maniera platealmente errata, ma
così vuole la tradizione) come "i giudei".
La domenica delle Palme si rappresenta l'ingresso di Gesù a Gerusalemme,
a cavallo di un asino, circondato dalla folla osannante tra svolazzanti
ramoscelli d'ulivo e palme sapientemente intrecciate, per la gioia dei
bambini.
La sera del giovedi santo, in piazza Marconi, i giovani attori
rappresentano l'ultima cena, culminante con l'arresto di Gesù, il
rinnegamento di Pietro e l'impiccagione di Giuda.
Nella stessa serata viene portata al calvario l'urna vuota destinata a
contenere il simulacro di Gesù morto, che percorrerà le vie del paese la
notte del venerdì santo.
La notte del giovedì santo è particolarmente cara alle nostre nonne che,
munite di scialle e "tancino" (piccolo braciere), vegliavano sino all'alba
(erroneamente il Gesù morto, in realtà con Gesù nell'orto del Getsemani)
accompagnate a distanza dai "lamenti".
Ancora ai giorni nostri è viva la tradizione della veglia che accomuna la
fede dei giovani a quella degli avi.
La mattina del venerdi santo si rappresenta il processo a Gesù, "li
caduti" ossia la via crucis e la crocifissione del Cristo sul
calvario.
Il pomeriggio del venerdi santo si svolge la processione della statua
dell'Addolorata dalla chiesa madre al calvario.
Nello stesso pomeriggio, dopo l'azione liturgica che sostituisce la santa
Messa, in tutte le parrocchie l'Eucaristia viene deposta in un'urna
situata su un altare secondario: sono "i sepolcri", visitati in
continuazione dai fedeli.
La sera del Venerdi santo, al calvario, viene rappresentata "la
riecita": la deposizione di Gesù.
Di seguito, una volta sino all'alba, adesso sino a notte inoltrata, si
svolge per le vie del paese la processione dell'urna contenente il
simulacro di Gesù morto, seguita
dall'Addolorata. L'urna viene accompagnata durante tutto il tragitto dai
tradizionali "lamenti".
A mezzogiorno della domenica di Pasqua viene rappresentato il triplice
incontro tra Gesù Risorto e la Madre (le cui statue si corrono incontro
lungo la via principale del paese) culminante con lo sparo di mortaretti,
il suono festoso delle campane ed il lancio di palloncini colorati.
Il pomeriggio dello stesso giorno si svolge l'allegro spettacolo
dell'albero della cuccagna.
La sera, nella piazza principale, ha luogo uno spettacolo musicale animato
da un artista di fama nazionale e dal suo complesso.
Durante tutta la festa le vie del paese, rallegrate dai suoni delle
bande musicali, sono illuminate dagli "archi", i balconi
sono adornati dalle più belle ed antiche coperte e dai lumini, sul corso
principale innumerevoli bancarelle espongono merce di ogni genere
(soprattutto dolci e giocattoli). Immancabile la bancarella del
caldarroste, del "semenzaro" e dello zucchero filato.
Al termine della festa, la notte della domenica di Pasqua, il cielo è
illuminato da un meraviglioso spettacolo di giochi pirotecnici, "lu
castieddru di fuocu".
Oltre tutto questo spettacolo esteriore, per chi vuole viverla, a Grotte
c'è una Pasqua sentita nella preghiera, nel raccoglimento, nella
partecipazione alle funzioni religiose.
Il triduo di Pasqua, la santa Messa del giovedi santo, l'azione liturgica
del venerdi santo, la lunga e meditata veglia Pasquale sono appuntamenti
fondamentali per tutti i credenti. Non di rado, in queste celebrazioni,
molte persone devono accontentarsi di seguire la funzione in piedi e dal fondo della
chiesa gremita all'inverosimile.
Grande spazio è dato al valore del digiuno e dell'astinenza dalla carne,
mentre la riscoperta della confessione impegna i sacerdoti per molte ore
della giornata.
Questa è la festa di Pasqua a Grotte: uno spettacolo da vedere,
un'esperienza da vivere!
Redazione
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