|
Da venerdi 6 a domenica 8 ottobre 2006 si è svolto a Grotte l'Evento
"Le Vie del Medioevo".
"Le vie del Medioevo" è uno strumento innovativo per la promozione della
Sicilia Medievale, fatta di borghi ricchi di fascino. Questa iniziativa
propone un viaggio nelle identità dei luoghi, rivelate attraverso forme
artistiche multidisciplinari che rendono visibili gli aspetti straordinari
di ogni luogo, nascosti dal vivere quotidiano. |
|
|
Cliccare sulle immagini per vederne l'ingrandimento. |
|
Ballerina sul filo |
Danza moderna in vicolo Stella |
Danza moderna in vicolo Stella |
Fisarmonica |
L'ombra sul film |
A Grotte il Teatro Potlach ha proposto "Le Città Virtuali", attraverso la
definizione di un itinerario all'interno del borgo medievale del quartiere
San Rocco.
Piazze, vicoli, monumenti compresi nell'itinerario sono stati completamente
trasformati con effetti speciali, illuminazioni artistiche, teli,
scenografie, grandi proiezioni. |
L'intero percorso in cui si è realizzato l'evento è stato un unico grande
palcoscenico in cui si è assistito contemporaneamente a rappresentazioni
artistiche multidisciplinari ispirate ai luoghi.
Gli spettatori si sono trasformati in viaggiatori dell'identità, in
esploratori e archeologi della memoria vivente. |
ContaminaZio Teatro |
Il cielo in una stanza |
Pas de danse |
Pas de danse |
Pas de danse |
La città ha rivelato la sua essenza, la meraviglia dei suoi particolari, i suoi
principali aspetti identitari legati alla sua cultura materiale e
immateriale, il suo lato straordinario offuscato dalla ripetitività del
quotidiano e dell'ordinario.
L'invisibile è stato reso visibile. |
Slide show di Fabiola Vizzini |
Fabiola e Lucio Tambuzzo |
Slide show di Fabiola Vizzini |
Film sulle case |
Film sulle case |
Eccezionale, fantastico, imperdibile, unico, surreale, coinvolgente,
fantasmagorico.
Questi gli aggettivi espressi dal pubblico al termine della prima serata
dell'evento "Le Vie del Medioevo", che non è solo uno spettacolo, di più!
(C. Arnone) |
Compagnia Luchino Visconti |
Compagnia Luchino Visconti |
Compagnia Luchino Visconti |
Compagnia Luchino Visconti |
Il regista Salvatore Bellavia |
Luci, proiezioni, danze, recite, musica, mimi, saltimbanchi, poesie, atti
unici, commedie e tanto altro.
Ci si ritrova nel paese dei balocchi di Pinocchio, o forse tra
gl'improbabili personaggi del paese delle meraviglie di Alice.
Meglio ancora, è come rivedere "Brigadoon" il magico villaggio che ricompare
una volta ogni cento anni, solo per un giorno, con tutti i suoi allegri
abitanti. (C. Arnone) |
Vicoli, viuzze, cortili abbandonati hanno improvvisamente ripreso pulsare,
vivere, emergere in un'esplosione di colori e suoni. A Grotte avevamo questa
ricchezza, e non lo sapevamo. (C. Arnone) |
Sandra Licata |
Sandra Licata |
Sandra Licata |
"C'era una volta..."
Audio "Caro fratello" |
"C'era una volta..." |
"...
penso che non occorra aggiungere alcuna parola, aggettivo o quant'altro, per
descrivere ciò che ognuno di noi, grottesi e non, abbiamo provato nel
passeggiare lungo le strade del centro storico vestito a festa..." (A.
Maida) |
L'ultima cena |
L'ultima cena |
L'ultima cena |
Banda "Verdi" |
Banda "Verdi" |
"... sentire lo stupore della gente che apprezzava quelle stradine lungo le
quali, ancora, qualche nonnina fa scorrere i propri lontani ricordi. Case di
tufo, pezzi di presepe a grandezza naturale che sono patrimonio dell'umanità
e che, nei ricordi, acquisiscono un valore inestimabile..." (A. Maida) |
Gruppo folk "Herbessus" |
Gruppo folk "Herbessus" |
Gruppo folk "Herbessus" |
Vie "coperte" |
Vie "coperte" |
"...
il buon esito della manifestazione è da
attribuire soprattutto alla grande disponibilità e partecipazione di tutti i
grottesi. La sola partecipazione degli attori del teatro Potlach non avrebbe garantito quel legame forte con il territorio
che, invece, è l’aspetto più interessante..." (E. Napoli) |
Sposta questa macchina! |
L'angolo morto |
Sui trampoli |
Poesie in Via Dante |
"Il Presidente" con gli amici |
"...
La scelta del centro storico come luogo in
cui far rivivere la città e la storia che quotidianamente non vediamo, ha
senso solo se sono protagonisti quanti in quel territorio vivono: non mi
riferisco solo alle associazioni ed agli artisti locali che hanno dimostrato
una generosità ed una sensibilità eccezionali, ma anche agli abitanti del
quartiere che sono stati assolutamente disponibili ed ospitali..." (E.
Napoli) |
"...
La presenza degli attori e del regista del Potlach
ha svolto, in modo straordinario, un’azione “catalizzatrice” di quanto
Grotte esprime e per questo occorre giustamente essere loro molto grati, ma, sia
altrettanto chiaro, buona parte di quanto abbiamo visto appartiene alla
nostra città, alla nostra storia, al nostro tessuto urbano, alla nostra
gente e soprattutto ai nostri giovani..." (E. Napoli) |
Il regista Pino Di Buduo |
Saluti finali |
Regia:
Pino Di Buduo |
Saluti finali |
Il regista Pino Di Buduo |
Hanno partecipato:
- Teatro "Potlach" per la regia di Pino Di Buduo;
- Associazione Laboratorio Teatrale "Luchino Visconti", diretta da Salvatore
Bellavia;
- Associazione Culturale Danza "Pas De Danse", diretta da Antonella
Paradiso;
- Associazione Musicale "Gioacchino Rossini", diretta da Salvatore Salvaggio;
- Associazione "ContaminaZio Teatro" Agrigento - Piccolo Teatro Città di
Agrigento, diretto da Giovanni Volpe;
- Associazione Culturale Gruppo dei Giudei "Andrea Infantino", coordinata da
Giuseppe Terrana;
- Complesso Bandistico "Giuseppe Verdi" Città di Grotte, diretto da
Salvatore Puglisi;
- Compagnia Folkloristica "Herbessus";
- Piccolo Teatro di Canicattì;
- Fabiola Vizzini;
- Sandra Licata. |
19/10/2006 |
"Le Vie del Medioevo": saluti dal Teatro Potlach |
|
|
Riceviamo e pubblichiamo i saluti del Teatro Potlach.
"Abbiamo
visionato il sito e vi ringraziamo di aver pubblicato i commenti al progetto
e così belle foto.
Ringraziamo anche tutti quelli che hanno mandato i commenti al progetto e
tutti gli abitanti di Grotte così ospitali.
Un saluto a tutti".
Teatro
Potlach |
|
16/10/2006 |
"Le Vie del
Medioevo": il commento di Salvatore Bellavia |
|
|
Riceviamo e pubblichiamo il commento di Salvatore Bellavia, regista del
Laboratorio Teatrale "Luchino Visconti", sull'evento "Le Vie
del Medioevo".
"Cortile "Guido Reni" pittore.
Questo è il luogo in cui per tre sere il Laboratorio
Teatrale "Luchino Visconti" da me diretto e con gli attori, Annamaria Apa,
Angela Vizzini, Salvatore Stuto e la piccola (anni 5) Agnese Girgenti, ha
raccontato frammenti di "vita" del quartiere San Rocco e quindi del
"PAESE CHE FU "!
Abbiamo fatto rivivere situazioni drammatiche,
tragiche e comiche in uno SPAZIO molto evocativo: quando
intervenivo per raccordare i vari episodi che si andavano a rappresentare,
ero colto da emozioni fortissime che mi facevano risentire le mille voci che
per secoli hanno scandito la "pena di vivere" e la "gioia di esistere" di
tante generazioni di zolfatari, contadini e soprattutto delle loro donne:
madri, figlie, sorelle...
In queste tre serate si è verificata una
MAGIA: il quartiere si è scrollato dal terrificante
silenzio che ormai lo avvolge per ridestarsi a nuova vita: le viuzze, i
cortili, le mura di gesso delle tante case abbandonate hanno ripreso a
palpitare di vita e quelle luci che artisticamente li illuminavano
cominciavano ad assumere un significato e un nome: SPERANZA:
la speranza che le nuove generazioni possano recuperare la
MEMORIA delle proprie radici e farne TESORO per il loro futuro.
Ringrazio i miei collaboratori Luigi Capitano
ed Ermelinda Salvaggio, che pur non recitando hanno avuto un grande ruolo
nella realizzazione della nostra "CITTA' SOTTERRANEA".
Un immenso grazie da parte di tutto il Laboratorio va
ad Enzo Napoli, Assessore alla cultura e al Prof. Olindo Terrana, due
splendide e sensibili persone che amano Grotte e che ci
hanno consentito di vivere un momento esaltante e meraviglioso e forse
irripetibile".
Salvatore Bellavia |
|
14/10/2006 |
"Le Vie del
Medioevo": il commento di Giovanna Lauricella |
|
|
Riceviamo e pubblichiamo il commento di Giovanna Lauricella sull'evento "Le Vie
del Medioevo".
"Sono tornata a Grotte nelle notti magiche della settimana
scorsa ed è stato più che un incanto. Ero orgogliosa di trovarmi lì con
amici agrigentini e di mostrare loro un modello veramente atipico nel nostro
contesto ambientale.
Già l'ingresso in paese, con costruzioni misurate e le
strade ben tenute, ed il verde e poi... la scoperta, anche per me che non lo
conoscevo, di questo meraviglioso mondo di vicoli, stradine e cortili che
sembrano uscite fuori da un presepe, privo di tracce evidenti di abbandono
e, soprattutto, dei moderni sfregi del cemento.
E poi gli spettacoli, la regia, l'atmosfera, le
emozioni, difficili da descrivere.
Serate che non dimenticherò più e che mi hanno dato la
speranza che anche qui da noi, in Sicilia, nell'agrigentino, esistono ancora
il senso del bello e la capacità di saperlo ricreare.
Grazie ancora una volta, per queste emozioni e per questa speranza".
Giovanna Lauricella |
|
13/10/2006 |
"Le Vie del
Medioevo": il commento di Stefano Vitello |
|
|
Riceviamo e pubblichiamo il commento di Stefano Vitello, sull'evento "Le Vie
del Medioevo" e sul nostro sito.
"Lo stupore di ritrovarmi inaspettatamente a respirare un
mondo che mi appartiene e che porto sempre con me, è stato immenso.
Grazie per avermi catapultato, con un pizzico di
nostalgia, nei luoghi e nei fatti della mia memoria senza tempo e per avermi
costretto ad "assaporare" un presente che ho apprezzato per la vivacità e
la corposità delle sue proposte e la bontà dei suoi contenuti.
L'antico e il nuovo che s'incontrano, si fondono e si
completano per realizzare, spero, un futuro "vivace" culturalmente per una
realtà che amo e per una comunità che ha scolpito nella mia anima principi e
valori indelebili.
Complimenti per il sito e per la tempestività con cui
viene aggiornato; una iniziativa di pregio che contribuisce certamente a far
conoscere ed apprezzare un paese per molto tempo "silenzioso", ma che
adesso comincia a far "rumore"... e alla grande!!!
Ciao e a risentirci".
Stefano Vitello |
|
13/10/2006 |
"Le Vie del
Medioevo": il commento di Sandra Licata (e 4 nuove foto) |
|
Sandra Licata
(Vedi la foto)
Sandra Licata
(Vedi la foto)
|
Riceviamo e pubblichiamo il commento di Sandra Licata,
ballerina, animatrice, coordinatrice delle Associazioni partecipanti all'evento
"Le Vie del Medioevo".
"Carmelo, ancora una volta proponi spazi interessanti e
stimolanti sul sito del nostro paese. Aprire la “pagina” su Grotte, quando
gli impegni quotidiani e lavorativi costringono a star lontani, è una grande
gioia. L’amore e l’impegno con cui giornalmente lo arricchisci è veramente
senza pari.
Scrivo, o almeno tenterò di farlo, sul recente evento
che ha interessato il nostro piccolo centro; anzi, il cuore di Grotte. Quel
quartiere che si guarda dall’alto in basso, che si ignora, che si considera
antico e vecchio, che si sconosce o non si riconosce, che si dimentica o
neppure si ricorda.
Quel quartiere si è riscattato mettendo da parte il suo
vestito in bianco e nero e indossandone uno nuovo, prezioso, scintillante.
Quel quartiere, vestito a festa, si è scrollato di dosso l’ipocrisia,
l’indifferenza, la superficialità. Ha accolto tutti mettendo a disposizione
ciò che poteva offrire. Ha mostrato i lati più nascosti e segreti che
gelosamente conservava intatti. Ha aperto le porte. Si è fatto scoprire
mostrando la parte più intima di sé. Senza vergogna. Senza remore. Senza
falsità.
Ha sopportato il nostro peso per tre giorni. Ha stupito
e meravigliato i viaggiatori. Ha mostrato sé in tutta la sua bellezza. Le
case, l’una attaccata all’altra, hanno caratterizzato quel quartiere proprio
per la loro disposizione asimmetrica e irregolare, rendendo il suo aspetto
unico, formando, così, diversi vicoli e rientranze…un tempo abitate.
Appunto: un tempo! Il tempo ha svuotato e disanimato
anche San Rocco.
L’evento, probabilmente irripetibile, ha centrato in
pieno il suo obiettivo: far rivivere il quartiere, i ricordi e gli affetti
che ad esso si riconducono. E, per noi giovani ignari, partecipanti o
spettatori, suscitarli.
Sono trascorsi quattro giorni da quando si sono spente
le luci sul “Palcoscenico San Rocco” e, seppur ogni cosa sia tornata al
proprio posto, non avverto malinconia. Mi sono arricchita. Sono carica ed
entusiasta. Non ho mai sentito la fatica del lavoro. E le poche ore
di sonno della notte è il solo tempo che ho sottratto alla manifestazione.
Non ho viaggiato se non attraverso le foto sul sito.
Non ho viaggiato perché Pino Di Buduo, il regista, ha voluto che io e la mia
ombra, proiettata sul muro, "riempissimo" quel piccolo cortile dallo stretto
passaggio. Quel vicolo cieco, che sconoscevo, era la “Mia Città".
Non danzare (non lo faccio ormai da tempo) ma
"riempire" uno spazio disabitato e dimenticato. Questo il mio compito.
Poiché la danza non è il semplice movimento del corpo; è il sentimento che
sgorga dal cuore e si trasforma in movimento. Lasciarsi trascinare dalla
musica, quindi. Improvvisare.
I visitatori, invece, improvvisarsi esploratori.
Lasciarsi guidare dalla curiosità e dalle luci che ora illuminavano un
angolo, ora un altro. Il Teatro Potlach - così ha dichiarato il regista a
fine manifestazione - mai come a Grotte è riuscito nel proprio lavoro.
A nome mio sento di porgere dei ringraziamenti: al
Teatro Potlach, per aver lasciato grandi ricordi, forti emozioni, nuove
prospettive ed idee sulla nostra Grotte; ai partecipanti per aver sopportato
la mia “insistente” presenza; alle istituzioni per aver regalato un
“immenso” spettacolo.
La “voce narrante”, guida dello spettatore-viaggiatore,
concluse dicendo: “Tutto questo non era altro che teatro”. Il teatro
necessita di attori e di spettatori. Grotte necessita dei propri abitanti.
L’unica riconoscenza che le dobbiamo è vivere insieme a
lei. La “parte”, che si vuole interpretare, è strettamente legata al nostro
essere cittadini".
Con affetto,
Sandra Licata. |
Sandra Licata
(Vedi la foto)
Sandra Licata
(Vedi la foto)
|
11/10/2006 |
"Le Vie del
Medioevo": il commento di Enzo Napoli |
|
|
Riceviamo e pubblichiamo il commento di Enzo Napoli,
Assessore alla Cultura e promotore della realizzazione a Grotte dell'evento
"Le Vie del Medioevo".
"Vorrei cogliere
l’occasione offerta dai commenti sulla “città virtuale” pubblicati su questo
sito in questi giorni, per proporre un approfondimento su alcuni temi che
tale iniziativa ha riproposto alla nostra riflessione.
Va chiarito, a scanso di equivoci, che il buon esito della
manifestazione è da attribuire soprattutto alla grande disponibilità e
partecipazione di tutti i grottesi. La sola partecipazione degli attori del
teatro Potlach non avrebbe garantito quel legame forte con il territorio
che, invece, è l’aspetto più interessante.
La scelta del centro storico come luogo in cui far
rivivere la città e la storia che quotidianamente non vediamo, ha senso solo
se sono protagonisti quanti in quel territorio vivono: non mi
riferisco solo alle associazioni ed agli artisti locali che hanno dimostrato
una generosità ed una sensibilità eccezionali, ma anche agli abitanti del
quartiere che sono stati assolutamente disponibili ed ospitali, a quanti
hanno collaborato senza lesinare mai sforzi ed impegno ed a tutti i
numerosissimi grottesi che hanno “viaggiato” lungo il percorso nei tre
giorni della kermesse.
Siamo capaci, insieme, di creare, di partecipare, di
collaborare, di proporre la nostra città come esempio. Abbiamo dimostrato
che abbiamo tante risorse da utilizzare e valorizzare.
La presenza degli attori e del regista del Potlach ha svolto, in modo straordinario, un’azione “catalizzatrice” di quanto
Grotte esprime e per questo occorre giustamente essere loro molto grati, ma, sia
altrettanto chiaro, buona parte di quanto abbiamo visto appartiene alla
nostra città, alla nostra storia, al nostro tessuto urbano, alla nostra
gente e soprattutto ai nostri giovani.
La nostra città “reale” ha un futuro; ha un futuro
se riesce ad unire e mobilitare tutte le risorse e le intelligenze di cui
dispone, ciascuna con la propria peculiarità e con le differenze che la
caratterizzano. Differenze che sono, se in grado di confrontarsi e
contaminarsi, una grande ricchezza.
Grotte avrà un futuro se saremo in grado di rendere
reale ciò che è virtuale o potenziale.
Non è così difficile proporre un confronto costruttivo
ed utile sulle cose da fare, alzare il tono del dibattito, evitare le
piccole invidie e le meschinità di parte per guardare all’interesse della
città.
Grotte non è nuova ad un dibattito politico culturale
in grado di distinguersi, tra i tanti comuni della provincia, per civiltà e
qualità. E’ dimostrazione di ciò questo sito, i posti di responsabilità
ricoperti da tanti nostri concittadini in tutti i campi a livello
provinciale e regionale, la presenza di tante associazioni in tutti i
settori e tanti altri esempi che ci dicono chiaramente che siamo stati e
siamo in grado di costruire nuove opportunità e speranze.
Vi sono tanti spunti utili su cui riflettere: un centro
storico che può essere recuperato e valorizzato, l’opportunità di rendere
fruibili e visitabili le tante grotte che ancora vi sono, l’ipotesi di
promuovere un turismo legato a questi ed a tutti gli altri aspetti della
nostra cultura e della tradizione, dalla settimana santa alla gastronomia e
tanto altro ancora.
Qualche giorno addietro la giovane Alessia Licata
scriveva una pagina molto triste e toccante su questo sito. Mi piacerebbe
che queste righe e questi giorni le avessero detto una cosa: non è scritto
da nessuna parte che si debba necessariamente andare via.
Potrei fare molti nomi di giovani grottesi che
potrebbero, con maggiori possibilità di successo, decidere di spendere il
loro talento altrove, eppure hanno deciso di restare: fotografi, attori,
registi, pittori, artigiani, medici, musicisti, imprenditori, enologi,
architetti, agronomi e così via, che hanno deciso di tentare di costruire
qui il loro futuro ed il futuro di questa città.
Non è facile, ma non è neanche impossibile; basta
crederci e avere fiducia in se stessi.
E negli altri".
|
|
|
Grotte, 10 ottobre 2006 |
Enzo Napoli |
|
10/10/2006 |
"Le Vie del
Medioevo": il commento di Antonio Maida |
|
|
"Caro Carmelo,
penso che non occorra aggiungere alcuna parola, aggettivo o quant'altro, per
descrivere ciò che ognuno di noi, grottesi e non, abbiamo provato nel
passeggiare lungo le strade del centro storico vestito a festa.
Io in quelle stradine, da piccolo, giocavo a "mucciarè" con mio cugino
Alessandro, con Massimiliano, Giovanni ed altre decine di bambini che si
sentivano al sicuro ed introvabili proprio dentro quei "curtigli" che,
peraltro, si sono riflessi nella mia mente stimolando ricordi che non
ritenevo essere così struggenti e malinconici.
Mi sentivo "importante" nel sentire lo stupore della gente che apprezzava
quelle stradine lungo le quali, ancora, qualche nonnina fa scorrere i propri
lontani ricordi. Case di tufo, pezzi di presepe a grandezza naturale che
sono patrimonio dell'umanità e che, nei ricordi, acquisiscono un valore
inestimabile.
E' ottobre e ricordo che, anni fa, nel tardo pomeriggio di questi tempi
andavo dai miei nonni spinto dall'odore delle castagne arrosto e della "cubaita"
che usciva dalle case della "cumpina" o di "santu rroccu".
Ero proprio lì, inconsciamente immerso in una realtà che, anni dopo, sarebbe
diventata struggente ricordo, obbligandomi non tanto a prendere coscienza
delle mutazioni causate dal tempo, quanto e solo del suo inesorabile
trascorrere".
Antonio Maida |
|
07/10/2006 |
"Le Vie del
Medioevo": il commento di Carmelo Arnone |
|
|
Eccezionale, fantastico, imperdibile, unico, surreale, coinvolgente,
fantasmagorico.
Questi gli aggettivi espressi dal pubblico al termine della prima serata
dell'evento "Le Vie del Medioevo", che non è solo uno spettacolo, di più!
Luci, proiezioni, danze, recite, musica, mimi, saltimbanchi, poesie, atti
unici, commedie e tanto altro.
Ci si ritrova nel paese dei balocchi di Pinocchio, o forse tra
gl'improbabili personaggi del paese delle meraviglie di Alice.
Meglio ancora, è come rivedere "Brigadoon" il magico villaggio che ricompare
una volta ogni cento anni, solo per un giorno, con tutti i suoi allegri
abitanti.
Sono cresciuto tra i vicoli del quartiere San Rocco, credevo di conoscerne
ogni anfratto: mi sbagliavo. Conosco il quartiere in "bianco e nero", ieri
sera ho visto un altro quartiere, diverso, "a colori", nuovo e
contemporaneamente antico.
Vicoli, viuzze, cortili abbandonati hanno improvvisamente ripreso pulsare,
vivere, emergere in un'esplosione di colori e suoni. A Grotte avevamo questa
ricchezza, e non lo sapevamo.
Aveva ragione Lucio Tambuzzo (Direttore artistico): "La città rivelerà la
sua essenza... l'invisibile sarà reso visibile".
E che dire del regista, Pino Di Buduo? Semplicemente grande.
Carmelo Arnone |
|
|
|