Politica.
Il presidente Mattarella: "25 Aprile: è sempre tempo di Resistenza"
On. Sergio Mattarella
Pubblichiamo il testo del messaggio del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella, pronunciato
oggi a Genova, in occasione del 25
Aprile, Festa della liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal
regime fascista.
Genova, 25/04/2025
"Rivolgo un saluto di grande cordialità a tutti i presenti, agli
studenti particolarmente, al Ministro della difesa, ai rappresentanti del
Parlamento e della Corte costituzionale.
Ringrazio il Presidente della Regione, il Vicesindaco e il Vicesindaco
metropolitano per i loro interventi, e li prego di trasmettere il saluto più
cordiale e affettuoso nei confronti dei loro concittadini, di Genova e della
Liguria.
Ringrazio molto il dottor Ronzitti per la sua ampia, puntuale ricostruzione.
E vorrei, a nome di tutti, ringraziare per la testimonianza che poc'anzi ci
è stata offerta su questo palco, con quella scena coinvolgente e suggestiva.
È per me un'occasione importante poter essere qui con tutti voi per
celebrare oggi, qui a Genova, l’ottantesimo anniversario della
liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.
Una regione, la Liguria, che, ricca di virtù patriottiche, tanto ha
contribuito alla conquista della libertà del nostro popolo.
Rendiamo onore alle popolazioni che seppero essere protagoniste nel
sostenere e affiancare i partigiani delle montagne e delle città.
Dalla città di Genova, Medaglia d’oro al valor militare per la lotta di
Liberazione che - recita la motivazione - “piegata la tracotanza nemica
otteneva la resa del forte presidio tedesco, salvando così il porto, le
industrie e l’onore”, alla città di Savona, Medaglia d’oro, insignita per
“l’ostinazione a non subire la vergogna della tirannide”, alle Province di
Imperia e di La Spezia, anch’esse Medaglie d’oro.
Così come alle Città di La Spezia e di Albenga, alla Provincia di Genova,
insignite di Medaglia d’oro al valor civile per la Resistenza. Alle Croci di
guerra assegnate, con la stessa motivazione, ai Comuni di Rossiglione, San
Colombano Certenoli in val Cichero, Zignago, Albenga.
Dalla Liguria è venuta allora una forte lezione sulla moralità della
Resistenza, sulle ragioni di fondo che si opponevano al dominio dell’uomo
sull’uomo, si opponevano a un conflitto nato non per difendere la propria
comunità ma come aggressione alla libertà di altri popoli.
Assumendo comportamenti elementari di rispetto e di solidarietà i
partigiani si uniformavano a quel Codice di Cichero, che faceva sì che,
nelle formazioni, il capo dovesse mangiare per ultimo, potesse addormentarsi
solo una volta accertato personalmente che tutto funzionasse e fosse in
ordine, avesse i turni di guardia più gravosi, che non si bestemmiasse, che
non si molestassero le donne, che non si requisisse senza pagare il dovuto,
che si dovesse dividere con gli altri qualunque cosa si ricevesse.
Fraternità. Un’esperienza che ha tratto ispirazione da una figura, quella di
Aldo Gastaldi, il partigiano “Bisagno”, comandante della Divisione
Garibaldi-Cichero, protagonista di un impegno per la Patria, la giustizia,
la libertà, considerato come servizio d’amore, oltre che esercizio di
responsabilità.
Morto drammaticamente un mese dopo la Liberazione, Medaglia d’oro al valor
militare, la Chiesa di Genova ha determinato di dare avvio al processo
canonico di beatificazione di questo Servo di Dio.
Poc’anzi, al cimitero di Staglieno, ho reso omaggio ai caduti del movimento
della Resistenza e, con loro, ho reso idealmente omaggio alle figure dei
patrioti dei due Risorgimenti che in esso sono ospitati.
Nel 1945 l’Italia si univa nuovamente - Sud e Nord - dopo che quest’ultimo
era stato separato e trattenuto in ostaggio dai nazisti e dalla Repubblica
di Salò.
Tante le sofferenze e i caratteri originali della Resistenza ligure,
solidamente collegata ai centri di Torino e di Milano e destinata, come
essi, a soffrire sino in fondo la barbarie nazista e fascista.
Con le stragi della Pasqua di sangue del 1944 alla Benedicta, di
Fontanafredda di Masone, all’Olivetta di Portofino, a Costa Binella di
Testico, alla Foce del Centa di Albenga, a Molini di Triora, Torre Paponi di
Pietrabruna ove due sacerdoti vennero arsi vivi, a Ressora di Arcola.
Qui si sviluppa la maturazione politica di patrioti che sanno assumere,
accanto alle operazioni militari di sabotaggio e di contrasto alle forze di
occupazione, responsabilità di governo.
Qui si collocano anelli di quell’arco di esperienze di “zone libere” che
confermano la presenza sul territorio delle formazioni partigiane e la
stretta relazione con le popolazioni.
Qui, con la libera Repubblica di Pigna e di Triora nell’Imperiese, di
Torriglia nel Genovese, della Repubblica del Vara in Alta Val di Vara nello
Spezzino, emerge la dimostrazione della estraneità tra regime e popolazioni.
Questo si manifestava nelle vallate, e trovava conferma nelle città dalle
quali migliaia di donne e uomini vennero ignobilmente avviate al lavoro
coatto in Germania, alla deportazione verso il lager di Mauthausen.
E la fabbrica, le fabbriche, si manifestarono, una volta di più, luoghi di
solidarietà, scuole di democrazia, con la crescita di coscienza sindacale, e
la costituzione delle squadre di difesa operaia. Con gli scioperi nel
Savonese e nello Spezzino alla fine del 1943 e nel 1944, che conferirono una
forte spinta all’allargamento del consenso verso il movimento partigiano.
Gli scioperi a Genova del 1943 sino al giugno del 1944, sino allo sciopero
insurrezionale del 1945.
Il crollo del fronte interno del regime si manifestava giorno dopo giorno.
Il Bando Graziani per l’arruolamento nei reparti fascisti aveva dato un
involontario contributo ai partigiani: posti di fronte al dilemma o
repubblichini o in fuga, molti giovani sceglievano la strada della montagna,
superando ogni attendismo. I partigiani facevano terra bruciata dei
tentativi repubblichini di organizzazione amministrativa: bruciare i
registri anagrafici della Rsi impediva, di fatto, sia le requisizioni dei
beni dei cittadini, sia i tentativi di coscrizione obbligatoria.
Da taluno si è argomentato come il contributo “militare” recato dalla
Resistenza non sia stato decisivo per il crollo della Linea Gotica costruita
dai tedeschi per ostacolare la risalita della penisola da parte degli
Alleati e del Corpo Italiano di Liberazione.
Al contrario, come è noto - e il 1944 lo ebbe a dimostrare - le forze
dell’Asse in campo avevano difficoltà a presidiare, allo stesso tempo, le
aree verso le quali premevano le forze alleate e le zone interne sempre più
nelle mani della Resistenza.
Veniva ascoltato l’ammonimento rivolto da Giuseppe Mazzini ai tanti che,
all’epoca, confidavano nell’intervento d’oltralpe: “più che la servitù, temo
la libertà recata in dono”.
L’aspirazione profonda del popolo italiano, dopo le guerre del fascismo, era
la pace. Il regime aveva reso costume degli italiani la guerra come condizione
normale: non la guerra per la vita ma la vita per la guerra. La Resistenza si pose l’obiettivo di raggiungere la pace come
condizione normale delle relazioni fra popoli.
In gioco erano le ragioni della vita contro l’esaltazione del culto della
morte, posto come estrema disperata consegna dalle bande repubblichine.
La Resistenza cresceva in tutti i Paesi europei sotto dominazione nazista.
Si faceva strada, dalla causa comune, la solidarietà, in grado di superare
le eredità delle recenti vicende belliche.
Anche dalle diverse Resistenze nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi
incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo.
Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita,
contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili
europee.
Un nome per tutti qui a Genova, quello di Luciano Bolis, esponente del
Partito d’Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio
1945, miracolosamente sopravvissuto. Medaglia d’argento al valor militare,
riposa ora a Ventotene, accanto ad Altiero Spinelli.
Difendere la libertà dei popoli europei è compito condiviso. Ora,
l’eguaglianza, l’affermazione dello Stato di diritto, la cooperazione, la
stessa libertà e la stessa democrazia, sono divenuti beni comuni dei popoli
europei da tutelare da parte di tutti i contraenti del patto dell’Unione
Europea.
La libertà delle diverse Patrie è divenuta la liberazione dell’Europa da chi
pretendeva di sottometterla.
E fu una lotta così vera da coinvolgere anche persone che i nazisti
pretendevano opporre ai partigiani.
La solidarietà internazionale si misurò sulle montagne liguri come altrove
con l’apporto recato dai tanti che, venuti da patrie lontane, si erano uniti
alla Resistenza.
Desidero richiamare la figura del partigiano “Fiodor”, (Fiodor Andrianovic
Poletaev), ucciso nella battaglia di Cantalupo il 2 febbraio 1945. A lui,
giunto dalla Russia, la Repubblica Italiana ha voluto conferire la Medaglia
d’oro al valor militare. Una strada di Genova reca il suo nome.
La vita democratica, come si è constatato, cresceva nel carattere proprio
alle forze antifasciste genovesi che, accanto alla presenza di cinque
partiti nei CLN del Nord Italia (azionisti, comunisti, democristiani,
liberali, socialisti) annoverava una sesta forza politica, il partito
mazziniano repubblicano.
Questione del tutto peculiare, per dirimere la quale, dal CLNAI, venne
inviato Sandro Pertini, settimo Presidente della nostra Repubblica.
Oggi, nella sua regione, ne vogliamo onorare la memoria.
La sua figura induce a ricordare che la partecipazione politica è questione
che contraddistingue la nostra democrazia. È l’esercizio democratico che sostanzia la nostra libertà.
Da questi principi fondativi viene un appello: non possiamo arrenderci
all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli
elettori, a una democrazia a bassa intensità.
Anche per rispettare i sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare
per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di libertà.
Il rovinio del posticcio regime di Salò, la progressiva sconfitta del
nazismo apparivano ormai irreversibili e a Genova, importante bastione
industriale, si posero le condizioni dell’insurrezione e, come abbiamo
ascoltato, un esercito agguerrito si arrendeva al popolo.
Ridurre le forze tedesche a trattare con i partigiani non fu facile.
Preziosa fu la mediazione dell’Arcivescovo di Genova, il Cardinale Pietro
Boetto - dichiarato “giusto fra le nazioni” per il soccorso prestato
agli ebrei - per giungere a siglare la resa del comando tedesco nella sua
residenza di Villa Migone, tra il generale Meinhold e il presidente del CLN
Remo Scappini (“Giovanni”).
Sarebbe toccato al partigiano Pittaluga - Paolo Emilio Taviani - annunciare
la mattina seguente: Genova è libera.
Il generale Meinhold – condannato a morte da Hitler come traditore - avrebbe
poi scritto: “era la sorte della città e quello che più contava la vita
di migliaia di persone da tutte e due le parti che doveva starci a cuore…. La
mia coscienza mi vietava di sacrificare ancora un sol uomo”.
Il rischio che Genova finisse distrutta come Varsavia era sventato.
Si apriva la stagione dei diritti umani delle persone e dei popoli, per
prevenire i conflitti, per affermare che la dignità delle persone non si
esaurisce entro i confini dello Stato del quale sono cittadini. Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi,
lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri.
È la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco. Nella sua
“Fratelli tutti”, ci ha esortato a superare “conflitti anacronistici”
ricordandoci che “ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste
delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte…Non è
possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e
fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti
nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci
interpellano tutti”. Ecco perché è sempre tempo di Resistenza, ecco perché sono sempre
attuali i valori che l’hanno ispirata.
A Genova si espresse e si affermò il respiro della libertà.
Un’anima che non sarebbe mai stata tradita.
Un patto, un impegno, che non sarebbero venuti meno neppure quando, negli
anni ‘70, il terrorismo tentò di aggredire le basi della nostra convivenza
democratica.
E dalle fabbriche venne una risposta coraggiosa, esigente, che si riassume
nel nome di Guido Rossa.
La sua testimonianza appartiene a quei valori di integrità e coraggio delle
persone che, anche qui, edificarono la Repubblica.
Viva la Liguria partigiana, viva la libertà, viva la Repubblica".
Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella
Politica. Giorgia Meloni per il 25 Aprile:
"valori democratici che il regime fascista aveva negato"
On. Giorgia Meloni
Il presidente del Consiglio dei Ministri
on. Giorgia Meloni ha diffuso un messaggio in occasione del 25 Aprile,
Festa della liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime
fascista, di cui pubblichiamo il testo.
"In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e
riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista
aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione
repubblicana. La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul
rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla
sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico. Oggi
rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare
sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e
della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e
violenza politica".
L'augurio, per tutti gli italiani, è che le parole del presidente Giorgia
Meloni possano essere seguite da provvedimenti legislativi in linea - non in
antitesi - con quanto verbalmente espresso, nel rigoroso rispetto della
dignità di ogni persona, nell'osservanza della Costituzione della
Repubblica Italiana, nel rispetto del principio fondamentale democratico
della separazione dei poteri. Per preservare la "ritrovata libertà" e
prevenire "ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica".
Volontariato.
"A chi dona va il mio grazie più sincero"; di Antonella Parrinello
Donatori Avis
Voglio condividere con voi un episodio
che ha segnato profondamente i miei ultimi giorni. Un momento che mi ha
ricordato con una forza nuova quanto sia preziosa la solidarietà. E
quanto possa essere davvero vitale la donazione di sangue. È successo
tutto in un attimo. Un attimo di distrazione, e mia mamma era a terra. Una
caduta. Poi la chiamata al 118, la corsa in ospedale, l’attesa col fiato
sospeso. La diagnosi: frattura del femore. I medici decidono di operarla.
La notte trascorre tranquilla, ma al mattino, durante un ulteriore prelievo,
si accorgono che l’emocromo è troppo basso. Serve sangue. Subito.
In quei momenti sospesi ho realizzato con
estrema lucidità quanto sia fondamentale che quel sangue ci sia. Che ci
siano sacche pronte. Perché ogni sacca può fare la differenza.
Ogni goccia può salvare una vita. Nulla, davvero nulla è scontato. Non
riesco nemmeno a immaginare cosa sarebbe potuto accadere se quel sangue non
fosse stato disponibile. Il solo pensiero mi stringe il cuore.
Grazie a quella trasfusione, mia mamma ha superato il momento più critico
dell’intervento. Grazie a qualcuno che, in un giorno qualunque, ha scelto
di donare in silenzio, io oggi posso ancora stringerle la mano,
guardarla negli occhi, ascoltare la sua voce.
Non è facile spiegare cosa si prova quando la persona che ami più di ogni
altra è fragile, in bilico. Ma proprio in quella fragilità ho scoperto una
verità profonda: ogni donazione è una possibilità. Ogni gesto
d’amore può diventare salvezza.
Sono donatrice da anni, ma mai come questa volta ho sentito la potenza di
quel gesto. Perché stavolta non era una storia ascoltata da altri.
Stavolta era la mia. Stavolta era la mia mamma. Dietro ogni sacca di sangue c’è una scelta d’amore. Dietro ogni
vita salvata c’è un cuore generoso che ha deciso di fare la differenza.
Essere parte dell’AVIS Comunale di Grotte è per me motivo di
orgoglio. Ma oggi è anche una promessa: continuerò a donare, e continuerò
a raccontare.
Perché un gesto così semplice può essere infinitamente grande.
A chi dona va il mio grazie più sincero.
A chi non l’ha ancora fatto, spero che queste parole possano toccare il
cuore. Perché un giorno, senza saperlo, potreste essere proprio voi a
salvare una mamma. Come la mia. O un padre, un figlio, un amico;
chiunque, in un momento fragile, possa aver bisogno di quel dono silenzioso
per continuare a vivere.
Un piccolo gesto. Un grande aiuto. Un dono che vale una vita.
Politica. "Che grande ipocrisia", potenti in
passerella al funerale del Papa; di Salvatore Ciccotto
Salvatore Ciccotto
Papa Francesco
È da tre giorni che papa Francesco è morto
e già molti Capi di Stato si apprestano a venire a Roma per
partecipare ai funerali solenni.
Ma quanti di loro saranno presenti perché lo sentono? Alcuni di loro saranno
presenti solo per pura formalità. Una passerella di ipocriti personaggi che non hanno condiviso nulla del
pensiero di Bergoglio.
La voce di Papa Francesco per molti di loro è stata inascoltata.
Le sue continue esortazioni per la pace nel mondo sono cadute nel
vuoto, come i richiami per la difesa del clima e di nostra madre
terra o l’aiuto ai poveri del mondo, le esortazioni all’inclusione
degli immigrati o la difesa dei diritti dei diversi. Il popolo di Francesco, già ora, ma ancor di più sabato, sarà in
piazza per accompagnarlo sino alla fine.
Sono i poveri, i diseredati, gli immigrati, gli
omosessuali, i separati, la gente umile che ha visto, per la
prima volta, nei gesti, nelle azioni, nelle parole di questo Papa la
vicinanza al proprio mondo.
Papa Francesco è stato colui che ha cercato di accorciare le distanze tra la
chiesa istituzionale e la gente comune, facendo diventare il messaggio
evangelico alla portata di tutti.
Speriamo che tutto ciò possa continuare in questi tempi difficili.
Ce lo auguriamo tutti.
Attualità.
"25 Aprile: sobria libertà";
di Enzo Napoli
Enzo Napoli
"Sobrietà" è una parola che uso spesso, la
contrappongo al carnevale quotidiano di eccessi che ci sommerge.
Apprezzo chi non urla, chi non mente spudoratamente, chi non costruisce
sull'inganno ai danni degli altri le proprie immeritate fortune.
Gente sobria ne vedo pochissima, in maggioranza e all'opposizione.
Per lo più vedo attorucoli e attricette da avanspettacolo che ballano,
abbaiano, regalano borse e incarichi, pronunciano sermoni sulla nazione o
sul progresso, ma pensano soltanto a farsi i fatti propri. Questo è un paese libero e democratico grazie ai partigiani, alla
resistenza contro l'orrore nazifascista, ma non sono sicuro che quei
caduti per difendere la loro nobile idea di patria, oggi sarebbero
orgogliosi di vedere cos'è diventata la Repubblica per cui hanno sacrificato
la vita.
Ce ne sarebbe bisogno tantissima, di sobrietà, e ci sarebbe tanto bisogno di
gente seria ed onesta, che non rendesse ogni giorno ridicole le istituzioni,
che non trasformasse la politica in una triste pagliacciata. È la festa della liberazione dalla dittatura, dalla guerra, dalla miseria
materiale e morale in cui l'Italia era sprofondata per l'ubriacatura di un
pazzo vigliacco e di un popolo che lo aveva amato.
Il guaio è che ce ne siamo dimenticati e dei pazzi e dei vigliacchi, dei
leccaculo, dei saltimbanchi e delle comparse, dei buffoni e degli incapaci,
questo popolo scanzonato continua ad innamorarsi.
Ricorrenze.
"25 Aprile: la libertà e la democrazia sono conquiste fragili"; di
Carmelo Arnone
25 Aprile
Il 25
aprile gli italiani celebrano la
festa della liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime
fascista,
la conquista della libertà, della democrazia, il voto delle donne, la
Costituzione.
Il 25
aprile 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI),
organo di direzione politica e militare della Resistenza, proclamò l'insurrezione
generale in tutte le città ancora occupate dai nazifascisti.
La festività fu stabilita ufficialmente come festa nazionale nel 1949. Ma
già nel 1946, con un decreto legislativo luogotenenziale datato 22 aprile,
il 25 aprile fu dichiarato "festa nazionale a celebrazione della totale
liberazione del territorio italiano". Questa disposizione fu poi reiterata
con decreti simili nel 1947 e nel 1948, fino alla sua istituzionalizzazione
definitiva nel 1949.
In questo giorno, che pulsa di un significato profondo, celebriamo un
momento cardine della nostra storia nazionale: il 25 Aprile, la Festa della
Liberazione dal nazifascismo. L'aria che respiriamo porta con sé i ricordi
di giorni di lotta, di sacrificio, di speranza tenace, giorni in cui un
popolo intero si ribellò all'oppressione, scegliendo la via impervia della
libertà e della dignità. Non è un semplice anniversario quello che commemoriamo. È un atto
di memoria viva, un ponte gettato tra il passato e il presente, un
monito costante che ci ricorda il prezzo altissimo della libertà e la
responsabilità che grava sulle nostre spalle di custodirla e
tramandarla.
Ottant'anni ci separano da quel giorno in cui il giogo nazifascista fu
spezzato, in cui le città tornarono a risuonare di voci libere, in cui
il tricolore tornò a sventolare senza ombre di servitù. Ma l'emozione, la
gratitudine, il rispetto per coloro che si batterono con coraggio e
abnegazione rimangono intatti, anzi, si rafforzano con il passare del tempo,
come un fuoco sacro che arde sotto la cenere della quotidianità. Pensiamo a quei giorni drammatici, agli anni bui della guerra, della
dittatura, delle leggi razziali, della privazione di ogni diritto
fondamentale. Pensiamo al coraggio dei partigiani, uomini e donne di
ogni estrazione sociale, animati da un ideale di giustizia e di umanità, che
nelle montagne, nelle valli, nelle città, diedero vita a una Resistenza
eroica, pagando spesso con la vita la loro scelta di libertà.
Ricordiamo i soldati alleati, venuti da lontano, che versarono il loro
sangue sul nostro suolo per liberarci dall'oppressione. Ricordiamo i
deportati nei campi di sterminio, vittime innocenti di un odio cieco e
disumano. Ricordiamo tutti coloro che, in mille modi diversi, contribuirono
alla lotta di Liberazione, spesso nel silenzio e nel pericolo. Il 25 Aprile non è solo la celebrazione della fine di un regime
oppressivo e di un conflitto fratricida. È la celebrazione della
rinascita di un'Italia democratica, fondata sui valori della libertà,
dell'uguaglianza, della giustizia sociale, sanciti dalla nostra
Costituzione, figlia diretta di quella Resistenza.
Ma cos'è stata la Resistenza?
Rispondo con le parole dello scrittore e giornalista Aldo Cazzullo (autore
del saggio "Possa il mio sangue servire. Uomini e donne della Resistenza").
"La Resistenza è un patrimonio di una nazione e non di una fazione,
perché per anni è stata considerata come se fosse solo di sinistra. Fu
certamente fatta dai partigiani, tra cui c’erano comunisti,
socialisti, liberali, cattolici e monarchici. Ma fu
compiuta anche dalle donne e dai civili, da ebrei e carabinieri,
da suore e sacerdoti o dagli internati in Germania di cui non si
parla mai, ovvero di quei 615 mila soldati che preferirono restare a
patire la fame nei lager piuttosto che andare a combattere a Salò.
Le file dei resistenti si ingrossano quando Salò manda giovani leve nate e
cresciute col fascismo, che si trovano di fronte a una scelta: qualcuno va
proprio a Salò, qualcuno si nasconde e qualcuno, invece, combatte contro il
fascismo e nazismo. Non è vero che gli italiani fossero tutti fascisti:
c’erano infatti anche gli antifascisti militanti che erano una minoranza e
coloro che invece dovettero tollerare la dittatura. Quando poi ci fu
l’occasione di insorgere, molti lo fecero: c’erano gli antifascisti, quelli
che lo diventano man mano che l’Italia combatteva la guerra e i fascisti che
osteggiarono i tedeschi quando se li trovarono in casa. Negli ultimi anni è sembrato che i partigiani fossero i cattivi e invece
i ragazzi di Salò fossero vittime innocenti: in realtà i vinti, sono vinti
dopo il 25 aprile e avevano il coltello dalla parte del manico. Ci
voleva moltissimo coraggio per opporsi ai nazisti e, chi ci ha provato,
lo ha fatto in diversi modi: per esempio c'erano i ferrovieri che
rallentavano i treni in corsa per permettere ai deportati di fuggire, alcuni
medici che firmavano certificati falsi a rischio della vita, fino ai
contadini che, di certo, non amavano i partigiani e avrebbero preferito
stare per conto proprio e rimanere legati alla propria terra, ma si
trovarono di fronte a una scelta da compiere".
Anche questa è stata la Resistenza. La Costituzione Italiana, la legge fondamentale che regola la nostra
convivenza civile, porta in sé le cicatrici e la saggezza di quegli anni
difficili. I suoi principi di antifascismo, di ripudio della
guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, sono un lascito
prezioso che dobbiamo custodire gelosamente e attuare con impegno
costante. Oggi, in un mondo segnato da nuove tensioni, da conflitti che
insanguinano terre vicine e lontane, da rigurgiti di intolleranza e di
odio, la lezione del 25 Aprile si fa ancora più urgente e necessaria. Ci
ricorda che la libertà non è un bene acquisito per sempre, ma va difesa
giorno dopo giorno, con la vigilanza costante contro ogni forma di sopruso e
di discriminazione.
Ci esorta a coltivare la memoria, a trasmettere alle nuove
generazioni la consapevolezza di ciò che è stato, perché solo conoscendo il
passato possiamo comprendere appieno il presente e costruire un futuro di
pace e di prosperità per tutti; memoria che quest'anno appare quanto mai
affievolita dall'invito del Governo a svolgere le manifestazioni "in
modo sobrio", talmente sobrio che taluni le hanno annullate del tutto,
omettendo qualsiasi celebrazione o semplice ricordo di questa
cruciale ricorrenza dall'inestimabile valore civile.
Celebrare il 25 Aprile significa riaffermare con forza i valori della
democrazia, della partecipazione, del rispetto per le diversità, del dialogo
come strumento di risoluzione dei conflitti.
Significa onorare il sacrificio di chi ci ha preceduto, impegnandoci in
prima persona per costruire una società più giusta, più inclusiva, più
solidale.
Significa guardare al futuro con speranza, ma anche con la consapevolezza
che la libertà e la democrazia sono conquiste fragili, che richiedono
impegno costante e la partecipazione attiva di ogni cittadino.
In questo giorno di festa e di riflessione, rinnoviamo il nostro impegno a
essere custodi attenti della nostra libertà, eredi degni del
sacrificio di coloro che ci hanno liberato.
Viva il 25 Aprile, viva la Resistenza, viva l'Italia libera e democratica.
Comune.
Nominati il Presidente onorario e il Comitato del Premio "Racalmare -
Leonardo Sciascia" 2025
Nomine
Un vento di rinnovata energia culturale soffia sul paese di Grotte con il
recente provvedimento di nomina del Presidente Onorarioe dei
membri delComitato che guideranno nel 2025 la XXXV
edizione del Premio letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di
Grotte". Un appuntamento annuale che affonda le sue radici nel lontano
1980, quando il Consiglio Comunale istituì il Premio "Racalmare", poi
significativamente arricchito con il riferimento al grande scrittore
siciliano.
(Nominati il presidente Onorario e il Comitato del Premio "Racalmare -
Leonardo Sciascia" 2025)
Questa manifestazione culturale rappresenta un pilastro fondamentale per
la comunità grottese, un'occasione preziosa per promuovere la lettura,
stimolare la conoscenza degli autori contemporanei e favorire momenti di
incontro e riflessione intellettuale. Un impegno che l'Amministrazione
comunale guidata dal sindaco Alfonso Provvidenza intende onorare e
valorizzare.
Il
decreto sindacale di nomina, nel ripercorrere le tappe fondamentali che
hanno portato alla definizione degli organi statutari del Premio, richiama
lo statuto originario, approvato con la deliberazione consiliare n. 166 del
1980. Il documento definisce i ruoli chiave per la gestione del Premio: un
Presidente Onorario, un Presidente (che per statuto è il Sindaco
pro-tempore), un Direttore del Premio (l'Assessore pro-tempore alla Pubblica
Istruzione) e un Comitato composto da quattro membri.
(Alfonso Provvidenza, Rosario Castelli,
Rossana Florio,
Giacomo Minio,
Alice Titone e
Salvo Toscano)
Il sindaco Provvidenza ha confermato anche i ruoli di Presidente e Direttore
del Premio per l'edizione corrente: sarà lo stesso Alfonso Provvidenza
a ricoprire la carica di Presidente, mentre l'assessore alla Pubblica
Istruzione Annamaria Todaro assumerà l'incarico di Direttore.
Rosario Castelli
Il cuore pulsante di questa edizione 2025 sarà senza dubbio il nuovo
Presidente Onorario, figura di spicco del panorama accademico e
culturale siciliano: il prof. Rosario Castelli, professore associato
di "Letteratura italiana" presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche
dell’Università degli Studi di Catania dove insegna anche "Letteratura e
Cinema" al corso di studi magistrale in Comunicazione della Cultura e dello
Spettacolo, e "Didattica della Letteratura" al corso di studi magistrale in
Filologia moderna. È Componente del comitato di vigilanza della Fondazione
Sciascia e del comitato scientifico della Fondazione Verga. Fa parte del
board docenti della Fondazione Ceur. È presidente del Centro Studi Fondo
Santo Calì e componente del comitato scientifico delle seguenti collane
editoriali: "Occasioni critiche" (Acireale-Roma, Bonanno Editore); "Retorica
Argomentazione Linguistica" (Bologna, I Libri di Emil); "Latitudini
mediterranee" (Caltanissetta, Edizioni Lussografica). È componente del
comitato direttivo di DNA Di Nulla Academia - Rivista di studi camporesiani.
La sua designazione a questo ruolo di prestigio è un riconoscimento delle
sue "note e comprovate competenze in materia", come si legge nel decreto. Il
prof. Castelli, con la sua profonda conoscenza del mondo letterario e la sua
autorevolezza nel campo degli studi umanistici, apporterà un contributo di
notevole valore al Premio.
A fianco del Presidente Onorario opererà un Comitato di alto profilo,
composto da personalità di spicco del mondo della cultura e delle lettere:
Rossana Florio
- la dott.ssa Rossana Florio,
Dott.ssa Rossana Florio, Direttore archivio di stato di Agrigento.
Una laurea in "Conservazione dei beni culturali" presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Pisa (110 e lode).
Una seconda laurea in "Beni archivistici e librari" presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Palermo (110 e lode).
Un Master II livello executive in "Economia e management dei beni culturali
e patrimonio Unesco" presso l'Università degli Studi di Palermo.
Un Diploma di "Archivistica, Paleografia e Diplomatica" presso la Scuola di
Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell'Archivio di Stato di Palermo.
La dott.ssa Florio, figura di riconosciuta competenza nel settore culturale,
porterà la sua esperienza e la sua sensibilità per le dinamiche del
territorio.
Giacomo Minio
- il prof. Giacomo Minio,
docente di Economia applicata ai Beni Culturali presso l’Università degli
Studi di Palermo,
dottore commercialista
e Revisore contabile,
già Direttore di Confindustria Agrigento e
Responsabile della Delegazione provinciale Agrigento di Sicindustria.
Dal 17 febbraio 2024 eletto Presidente della "Fondazione Agrigento Capitale
della Cultura 2025", carica dalla quale si è dimesso il 25 gennaio 2025
spiegando così la sua scelta: "Con senso di responsabilità̀ e spirito di
servizio verso la mia collettivista ho accettato la carica onorifica di
Presidente della Fondazione Agrigento 2025, per realizzare, insieme al
territorio, un grande sogno tra arte, economia, bellezza ed integrazione,
profondendo l’esperienza maturata. Una sfida epocale. Ho lavorato con
impegno e lucidità, dando autorevolezza e credibilità ad un ente appena
costituito. Sono soddisfatto del lavoro svolto seppur tra non poche
difficoltà, per aver messo una Fondazione nelle condizioni di essere
pienamente operativa, con una sua dotazioni economica ed una gestione
particolarmente attenta al rispetto della finanza pubblica. Queste sfide
vanno affrontate con razionalità e forte motivazione sentimentale. Oggi,
lascio la Fondazione, anzitempo, su richiesta del sindaco Miccichè per
favorire un avvicendamento squisitamente politico".
Il prof. Minio, con la sua solida preparazione accademica e la sua passione
per la letteratura, offrirà un contributo critico e analitico di grande
rilievo.
Alice Titone
- la prof.ssa Alice Titone,
docente di
italiano e storia in un Istituto di istruzione superiore di Sciacca. Doppia
laurea: in "Lettere moderne" e in "Filologia dell’antichità", entrambe
conseguite presso l’Università di Palermo. Indagatrice di studi storici,
geografici ed antropologici. Appassionata di letteratura e storia, ha tenuto
due corsi per gli insegnamenti aggiuntivi presso l’Università di Palermo. Ha
pubblicato cinque racconti per Giulio Perrone Editore, ha romanzato una
storia realmente accaduta per il volume "Le scarpe di Sumba" a cura
dell’Università di Palermo, ha scritto prefazioni a libretti d’arte, saggi
storici e a diversi romanzi. Ama condividere le sue esperienze e parlare di
scrittura anche in televisione: ha condotto 24 puntate della rubrica
letteraria "Ali di libri" su Tele Radio Sciacca, è stata ospite di programmi
come "Vesper" su RMK , è una book blogger. Organizzatrice di eventi
culturali, ha ideato, progettato e curato svariate rassegne letterarie; ha
curato la rassegna "LeFabbricheFest" che mira a celebrare e promuovere la
letteratura contemporanea all’interno del complesso architettonico delle ex
Fabbriche Chiaramontane di Agrigento per Capitale della cultura. Ha
intervistato numerosi scrittori e presentato centinaia di libri ad autori
emergenti e affermati, sia italiani che stranieri.
La prof.ssa Alice Titone, studiosa
attenta alle nuove tendenze della narrativa contemporanea, saprà portare uno
sguardo fresco e innovativo nella valutazione delle opere.
Salvo Toscano
- il dott. Salvo Toscano (Salvatore Marco Maria Toscano), è uno
scrittore, giornalista e blogger. Esordisce nel 1996 al Giornale di Sicilia
e nel 1998 si laurea in Giurisprudenza. Dal 2005 coordinatore della rivista
"I love Sicilia", collaborando anche con "Novantacento" e "Livesicilia"
(quotidiano on-line di cui assume la direzione dal 2020 al 2021). Dal 2021 è
giornalista Rai in servizio presso la sede di Palermo. Nel 2005 ha
pubblicato il suo primo romanzo, "Ultimo appello". Nel 2006 è uscito il suo
secondo libro, "L'enigma Barabba" (semifinalista al Premio Scerbanenco
2006). Nel 2007 ha curato con Filippo D'Arpa l'antologia di racconti "La
scelta - Storie da non dimenticare", dedicata alla memoria delle vittime
della mafia, all'interno della quale ha pubblicato il racconto "Elena". Nel
2009 ha pubblicato il terzo romanzo, "Sangue del mio sangue" (finalista
Premio Zocca giovani). Nel 2014 ha fatto il suo esordio nella saggistica con
il libro "La camera grassa". Nel 2015 pubblica il romanzo "Insoliti
sospetti", edito da Newton Compton. Con lo stesso editore ha pubblicato nel
2016 il thriller "Falsa testimonianza". Nel 2017 è stata pubblicata la
quinta indagine dei fratelli Corsaro, "Una famiglia diabolica", nel 2018 la
sesta, "L'uomo sbagliato", nel 2020 la settima, "La tana del serial killer",
seguita nel 2021 da "Memorie di un delitto" e nel 2022 da "L'intruso",
ottava e nona indagine del duo. Ha scritto due romanzi ispirati alle
indagini del poliziotto italo-americano Joe Petrosino. Considerato uno degli
autori emergenti della "scuola palermitana" del noir. Per il teatro ha
scritto il monologo "Carte false", sulla figura dell'antifascista e "Giusto
tra le Nazioni" Calogero Marrone, rappresentato nel 2018. Dai romanzi di
Toscano con protagonisti i fratelli Roberto e Fabrizio Corsaro è stata
tratta la fiction televisiva "I fratelli Corsaro", trasmessa su Canale 5 nel
2024.
Il dott. Toscano, giornalista e fine conoscitore del panorama culturale
siciliano, garantirà un collegamento prezioso con il mondo dell'informazione
e della divulgazione.
Il decreto sindacale nomina inoltre la signora Mariangela Terrana del
Servizio Cultura come Segretario del Premio, figura fondamentale per
il coordinamento e la gestione operativa delle attività.
Il Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte" si conferma un
appuntamento di grande importanza nel panorama letterario siciliano e
nazionale. La sua storia, intrisa del ricordo e dell'eredità intellettuale
di Leonardo Sciascia, lo rende un faro per la promozione della lettura e del
dibattito culturale. La nomina di un Presidente Onorario di tale prestigio e
di un Comitato così qualificato non fa che accrescere le aspettative per
un'edizione 2025 ricca di spunti e di momenti di alto valore culturale per
la città di Grotte e per tutti gli appassionati di letteratura.
Economia.
Il Gruppo Mancuso protagonista a Dubai; tra le eccellenze del Food,
spinge l'export italiano
Il Gruppo Mancuso, autorevole realtà imprenditoriale con solide
radici a Grotte, si è distinto a livello nazionale venendo
selezionato tra le sole 15 aziende italiane dei settori Food e "Sistema
casa" per partecipare a una missione strategica promossa da Intesa
Sanpaolo negli Emirati Arabi Uniti. L'iniziativa, focalizzata sullo
sviluppo delle piccole e medie imprese italiane nell'area del Golfo, ha
visto un incontro di altissimo livello tra i vertici del sistema
imprenditoriale italiano e rappresentanti governativi degli EAU, in corso
a Dubai nei giorni 23 e 24 aprile.
A rappresentare con autorevolezza il Gruppo Mancuso in questo
importante contesto internazionale è stato il giovane Vincenzo Mancuso,
21 anni, figlio del presidente Antonio Mancuso, affiancato da Luca
Parla, General Project Manager del Gruppo. Questa significativa presenza
sottolinea la visione strategica e la lungimiranza della leadership
aziendale, capace di proiettare un'impresa del territorio in scenari
globali.
L'incontro ha visto la partecipazione di figure di spicco quali i vertici
di Intesa Sanpaolo in Italia e a Dubai, i rappresentanti dei tre
istituti italiani Simest, Sace e Ice, il console generale d’Italia
a Dubai Edoardo Napoli e l’ambasciatore d’Italia negli EAU Lorenzo
Fanara. Per gli Emirati Arabi Uniti erano presenti il sottosegretario
dell’Economia EAU Abdullah Al Marri e il suo assistente Abdul Aziz Al
Nuaimi. L'occasione è stata cruciale per illustrare gli accordi già
siglati da Intesa Sanpaolo con Simest, Sace e Ice, finalizzati a promuovere
e rafforzare l'internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso
strumenti e iniziative congiunte, con un focus primario sugli Emirati Arabi
Uniti, ma con una prospettiva che guarda anche ad altri mercati chiave.
Durante i lavori, sono state gettate le basi per incentivare l'export
italiano a livello globale, con un'attenzione particolare alla fornitura
di finanziamenti dedicati alle PMI che intendono espandere il proprio
business all'estero, sviluppare processi di investimento diretto nei mercati
internazionali e trovare soluzioni efficaci per la copertura dei rischi.
La partecipazione del "Gruppo Mancuso", con la sua autorevole
rappresentanza guidata dal giovane Vincenzo Mancuso, evidenzia il
dinamismo e il potenziale delle eccellenze imprenditoriali italiane,
capaci di cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali e di
dialogare con i massimi livelli istituzionali per la crescita del
proprio business e dell'intero sistema Paese.
Volontariato.
Avis di Grotte: affluenza soddisfacente per la raccolta pomeridiana di
ieri
AVIS di Grotte
Si è svolta ieri pomeriggio, mercoledì 23 aprile 2025, presso il punto di
raccolta dell'AVIS Comunale di Grotte di Via
Francesco Ingrao n° 92/94,
la nona giornata di donazione del 2025. L'iniziativa, promossa dall'ASP di
Agrigento, mirava a valutare la partecipazione dei donatori durante l'orario
pomeridiano.
Nonostante alcune defezioni - rispetto alle prenotazioni - dell'ultimo
minuto, dovute a impegni personali e rinvii medici per lievi indisposizioni,
la risposta dei donatori è stata giudicata positivamente. Alle ore 20.00 si
contavano infatti: 1 controllo annuale, 2 nuove idoneità alla donazione e 11
donazioni di sangue.
Il presidente dell'AVIS comunale di Grotte, Pietro Zucchetto, ha
espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto,
sottolineando come questi numeri contribuiscano ad avvicinare, se non
superare, gli ottimi risultati raggiunti nell'anno precedente. Un sentito
ringraziamento è stato rivolto a tutti i donatori per la loro generosità.
Si ricorda che sono ancora aperte le prenotazioni per le prossime
giornate di donazione, fissate per domenica 25 maggio e per la
seconda e quarta domenica di ogni mese. L'AVIS comunale di Grotte invita
calorosamente la comunità a partecipare sempre più numerosa, avendo cura di
prenotarsi telefonando ai numeri
377.0974739 o 320.4434713.
Comune.
Referendum dell'8 e 9 giugno 2025: istanze per scrutatori e presidenti
di seggio
Referendum
In vista dei Referendum Popolari che si terranno l'8 e il 9 giugno
2025, il Comune di Grotte ha pubblicato un avviso urgente per
l'acquisizione di disponibilità (scarica
qui il modello) di cittadini interessati a ricoprire il ruolo di
Presidente di Seggio e Scrutatore.
(Referendum)
L'iniziativa, resa nota attraverso un avviso ufficiale a firma del sindaco
Alfonso Provvidenza, nasce in applicazione della circolare
prefettizia del 17 aprile 2025 dell'Ufficio Territoriale del Governo di
Agrigento. L'obiettivo è quello di predisporre apposite liste aggiuntive
di elettori non iscritti nei rispettivi albi, da cui attingere per
sostituire i Presidenti e gli Scrutatori originariamente sorteggiati
in caso di improvvisa necessità.
I cittadini elettori di Grotte che desiderano manifestare la propria
disponibilità possono presentare apposita istanza (scarica
qui il modello) entro le ore 12.00 di sabato 26 aprile 2025.
È fondamentale rispettare tale scadenza, in quanto le liste dei candidati
dovranno essere trasmesse all'Ufficio Territoriale del Governo di Agrigento
entro il successivo 28 aprile.
Le domande di partecipazione (scarica
qui il modello) possono essere presentate in due modalità:
- direttamente presso l'Ufficio Protocollo del Comune, aperto nei
giorni lavorativi dalle ore 09.00 alle ore 13.00;
- tramite posta elettronica all'indirizzo PEC:
comunedigrotte@pec.it.
L'Amministrazione Comunale invita tutti gli elettori interessati a
partecipare attivamente a questo importante momento democratico, garantendo
così il regolare svolgimento delle operazioni di voto.
Chiesa.
"Certi di onorare Papa Francesco"; di don Carmelo La Magra
Papa Francesco
Intervento di
don Carmelo La Magra, presbitero della Chiesa agrigentina dal 2007,
Assistente diocesano dell’Azione Cattolica Italiana, parroco moderatore
delle parrocchie San Giuliano, Madonna del Carmelo, Maria ss. Annunziata,
Madonna della Rocca e rettore del santuario Maria Santissima del Monte di
Racalmuto, referente diocesano del Cammino sinodale delle Chiese in Italia.
***
La morte di una
persona, anche se Papa, soprattutto ad una certa età, è un fenomeno naturale
e quasi atteso anche se lascia tristi e sempre smarriti.
Non possiamo, però, notare come la morte del Santo Padre Francesco porti un
senso si smarrimento ancora più grande in questo clima di incertezza
mondiale; viene a tacere la voce della pace, del disarmo delle parole
e delle nazioni, la voce dei poveri in mezzo alla politica che guarda
solo alla logica della finanza, il difensore dei migranti in un tempo
in cui risorgono i nazionalismi.
Tutti i potenti della terra si dicono rattristati e lo ricordano con
ammirazione... Se davvero lo ammirate, per commemorarlo fate un gesto
sorprendente: proclamate un grande "cassate il fuoco" in ogni luogo,
così sarete certi di onorare veramente Papa Francesco.
Chiesa.
Sabato 26 aprile la Messa esequiale del Romano Pontefice Francesco
Sede vacante
L'Ufficio delle
celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice ha comunicato la data delle
esequie di papa Francesco.
Sabato 26 aprile 2025 alle ore 10.00, primo giorno dei Novendiali,
sul sagrato della Basilica di San Pietro sarà celebrata la Santa
Messa esequiale del Romano Pontefice Francesco, secondo quanto previsto
nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn. 82-109).
La Liturgia esequiale sarà presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il
Signor Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio.
Al termine della Celebrazione Eucaristica avranno luogo l’Ultima commendatio
e la Valedictio. Di seguito il feretro del Romano Pontefice sarà portato
nella Basilica di San Pietro e da lì nella Basilica di Santa Maria Maggiore
per la tumulazione.
Intanto domani, mercoledì 23 aprile 2025 alle ore 09.00, la
bara con il defunto Romano Pontefice Francesco sarà portata dalla
Cappella della Domus Sanctæ Marthæ alla Basilica Papale di San Pietro,
secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn. 41-65).
Dopo il momento di preghiera, presieduto da Sua Eminenza Reverendissima il
Signor Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa,
avrà inizio la traslazione. La processione percorrerà la Piazza Santa Marta
e la Piazza dei Protomartiri Romani; dall’Arco delle Campane uscirà in
Piazza San Pietro ed entrerà nella Basilica Vaticana attraverso la porta
centrale. Presso l’altare della Confessione il Cardinale Camerlengo
presiederà la Liturgia della Parola, al termine della quale avranno inizio
le visite alla salma del Romano Pontefice.
Nel Nome della Santissima Trinità. Amen.
Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva
speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria
solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura.
La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale ho sempre affidato alla
Madre del Nostro Signore, Maria Santissima. Perciò, chiedo che le mie
spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella
Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.
Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo
antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e
al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie
intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna
cura.
Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra
la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella
Sforza della suddetta Basilica Papale come indicato nell’accluso allegato.
Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e
con l’unica iscrizione: Franciscus.
Le spese per la preparazione della mia sepoltura saranno coperte con la
somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di
Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a
Mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano.
Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e
continueranno a pregare per me. La sofferenza che si è fatta presente
nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel
mondo e la fratellanza tra i popoli.
Chiesa.
Denuncia di morte di Sua Santità Francesco
Osservatore Romano
Città
del Vaticano, 21 aprile 2025
DENUNCIA
DI MORTE DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
Certifico che Sua Santità Francesco (Jorge Mario Bergoglio) nato a Buenos
Aires (Argentina) il 17 dicembre 1936, Residente nella Città del Vaticano,
Cittadino Vaticano, è deceduto alle ore 7.35 del giorno 21/04/2025 nel suo
appartamento presso la Domus Santa Marta (Città del Vaticano) per:
- ICTUS CEREBRI
- COMA
- COLLASSO CARDIOCIRCOLATORIO IRREVERSIBILE
In soggetto affetto da:
- Pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite
bilaterale multimicrobica
- Bronchiectasie multiple
- Ipertensione arteriosa
- Diabete tipo II
L’accertamento della morte è stato effettuato attraverso registrazione
elettrocardiotanatografica.
Dichiaro che le cause della morte secondo la mia scienza e coscienza, sono
quelle su indicate.
Il Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del
Vaticano
Prof. Andrea Arcangeli.
Chiesa.
Veglia pasquale in chiesa Madre: saluto del presidente del Consiglio
comunale Angelo Carlisi
Angelo Carlisi
Pubblichiamo
di seguito l'intervento di saluto del Presidente del Consiglio comunale
di Grotte, dott. Angelo Carlisi, pronunciato
la
sera dello scorso sabato 19 aprile 2025, in chiesa Madre, nel corso della Veglia pasquale.
*****
"In
un periodo particolare come quello in cui ci troviamo a vivere,
caratterizzato da conflitti armati, tensioni geopolitiche ed incertezze, la
celebrazione della Santa Pasqua si erge come una luce di speranza e di
rinnovamento.
Pasqua rappresenta il fondamento della fede cristiana, e testimonia il
passaggio dalla morte alla vita, in quanto si fa ricordo della Resurrezione
del Cristo, dopo le sofferenze patite lungo la “Via Crucis”; l’annuncio
della Pasqua è proprio questo: la vita che riparte.
La Pasqua di quest’anno assume un significato ancora più profondo, in quanto
la Chiesa Universale ci sta facendo vivere l’Anno Santo del Giubileo,
dedicato alla virtù della speranza, quale occasione unica per approfondire
la nostra fede e riscoprire la forza rigenerante della speranza cristiana.
In certe situazioni la nostra vita è attraversata da momenti difficili
segnati da solitudine, malinconia, angoscia: tutto ciò provoca smarrimento e
dolore… tutto intorno a noi sembra crollare, pensando di non farcela.
La Pasqua ci indica che la speranza è un faro che non si spegne mai.
Papa Francesco in una delle sue profonde riflessioni ci ha ricordato che “anche
nei momenti più difficili, c’è sempre la possibilità di un nuovo inizio, di
una nuova vita e nessuna esperienza di fallimento e di dolore, per quanto ci
ferisca, può avere l’ultima parola sul senso e sul destino della nostra vita”.
Pasqua per noi grottesi rappresenta la tradizione più importante, è il senso
di una identità che ci accomuna, che ci rende comunità.
A tal proposito, voglio ringraziare, tutti i componenti dell’Associazione
“Gruppo dei Giudei Andrea Infantino” a cui dobbiamo riconoscere il merito di
tramandare e custodire le tradizioni legate alla nostra Pasqua.
Sotto questo aspetto, quanto mai appropriata, è stata la scelta di affidare
la regia e la direzione artistica delle rappresentazioni della Settimana
Santa a Giovanni Volpe, stimato regista, eccellenza artistica della nostra
della nostra comunità, che con il suo lavoro, pur rimanendo ancorato alla
tradizione, è riuscito ad innovare senza stravolgere.
Con questi sentimenti di speranza nel cuore, a nome mio personale e di tutto
il Consiglio comunale che ho l’onore di rappresentare, desidero condividere
insieme a voi un augurio pasquale con le parole di don Tonino Bello,
sacerdote e vescovo illuminato, che ha fatto della fede un impegno
quotidiano a difesa dei più poveri e degli emarginati:
“Pasqua è passaggio.
Dal dolore alla gioia.
Dalla morte alla vita.
Dalla disperazione alla speranza…
...Pasqua è oggi, qui, adesso:
quando rialziamo chi è caduto,
quando spezziamo il pane con chi ha fame,
quando accogliamo chi è solo.
Cristo risorge ogni volta che amiamo”.
Auguri di buona Pasqua".
Il
Presidente del Consiglio comunale
Angelo Carlisi
Chiesa.
La "Sede vacante": dalle esequie del Pontefice al conclave
Cardinali
Con la scomparsa di Papa Francesco si apre per la Chiesa Cattolica un
periodo di “Sede vacante” iniziato con l’accertamento ufficiale del
decesso da parte del Camerlengo di Santa Romana Chiesa, che è la
figura preposta all’amministrazione temporanea della Santa Sede durante
questo periodo, si tratta del cardinale statunitense Kevin Farrell
che si è recato presso il corpo del Papa defunto per riconoscerlo e
constatare la morte (in teoria dovrebbe anche sigillare gli appartamenti
privati, ma Francesco vivendo a Santa Marta non ne aveva). In passato era
consuetudine che il camerlengo chiamasse il Papa tre volte per nome prima di
dichiararne ufficialmente la morte; oggi la verifica avviene secondo
procedure mediche.
(Collegio cardinalizio)
Subito dopo, il camerlengo informa il cardinale decano e i cardinali, quindi
tutta la Curia. Con la morte del Papa e la sede vacante, il segretario di Stato,
il card. Pietro Parolin, e tutti i capi dicastero, decadono dal loro
ufficio, tranne il cardinale camerlengo e il penitenziere maggiore,
card. Angelo De Donatis, che continua a esercitare le sue funzioni
ordinarie.
Il governo ordinario della Chiesa è sospeso, e vengono gestiti solo gli
affari correnti. La guida temporanea spetta al Collegio dei Cardinali,
che però non può introdurre innovazioni o prendere decisioni vincolanti per
il futuro. Il camerlengo assume la responsabilità della gestione economica e
amministrativa della Santa Sede e prepara il Conclave. Tra le sue
funzioni, anche la supervisione delle esequie del Pontefice.
I cardinali residenti a Roma saranno ora riuniti da Farrell in quotidiane
Congregazioni Generali con le quali prenderanno Collegialmente le decisioni
e potranno anche conoscersi meglio tra loro in vista del Conclave. Dopo la morte del Papa si osservano nove giorni di lutto ufficiale, detti
novendiali. Durante questo periodo vengono celebrate messe solenni in
suffragio dell’anima del Papa defunto, culminanti nei funerali pontifici,
che saranno presieduti dal decano del Collegio cardinalizio.
Tradizionalmente, il Conclave comincia tra il 15º e il 20º giorno dalla
morte del Papa, per dare il tempo a tutti i cardinali elettori di
raggiungere Roma. Tuttavia, Papa Benedetto XVI modificò la norma per
permettere di anticipare il Conclave nel caso tutti i cardinali siano già
presenti.
Per il tempo del Conclave i cardinali elettori (quelli che hanno meno di 80
anni al giorno della sede vacante) si trasferiscono nella Domus Santa Marta,
dove resteranno isolati fino alla fine delle votazioni. L’elezione del nuovo Papa avverrà a porte chiuse nella Cappella Sistina,
che ospiterà il Conclave. Il processo elettorale è regolato dalla
Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II,
aggiornata da Benedetto XVI e da Francesco, e prevede norme rigorose per
garantire segretezza, libertà e regolarità del voto.
Secondo la Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, hanno
diritto di voto nel Conclave i cardinali che non abbiano compiuto 80 anni
alla data in cui la sede apostolica diventa vacante. Al 21 aprile 2025, i
cardinali elettori sono 135, infatti anche se Paolo VI aveva fissato un
limite massimo di 120 elettori, tale soglia è stata superata più volte. Per l’elezione del nuovo Pontefice è richiesta una maggioranza
qualificata di due terzi dei voti espressi. Con 135 elettori, ciò
significa che un candidato deve ottenere almeno 90 voti per essere
eletto Papa. Questa regola si applica a tutti gli scrutini, senza eccezioni.
Durante il Conclave, ogni giorno possono essere effettuati fino a quattro
scrutini: due al mattino e due al pomeriggio. Dopo ogni votazione, le
schede vengono bruciate in una stufa speciale: il fumo nero indica
che non è stato ancora eletto un nuovo Papa, mentre il fumo bianco
annuncia l’avvenuta elezione.
Se dopo 33 scrutini non si raggiunge l’elezione, si procede a un
ballottaggio tra i due cardinali che hanno ottenuto il maggior numero di
voti nell’ultimo scrutinio. Anche in questa fase, è necessaria una
maggioranza di due terzi per l’elezione, e i due candidati in ballottaggio
non potranno votare.
Chiesa.
Papa Francesco è tornato alla casa del Padre; comunicato della Santa
Sede
Papa Francesco
Questa
mattina, lunedì 21 aprile 2025, Sua Santità papa Francesco è tornato alla
casa del Padre. Di seguito la dichiarazione ufficiale del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede,
Matteo Bruni.
(Papa Francesco)
Alle ore 9:47 di questa mattina, Sua Eminenza, il Cardinale Kevin Joseph
Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, ha annunciato con dolore la
morte di Papa Francesco, con queste parole:
“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte
di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato
alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al
servizio del Signore e della Sua chiesa.
Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore
universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati.
Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore
Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore
misericordioso di Dio Uno e Trino".
Chiesa. Veglia
pasquale in chiesa Madre: saluto del sindaco Alfonso
Provvidenza
Alfonso Provvidenza
Pubblichiamo
di seguito l'intervento di saluto del Sindaco di Grotte, dott. Alfonso
Provvidenza, pronunciato ieri
sera - sabato 19 aprile 2025 - in chiesa Madre nel corso della Veglia pasquale.
*****
"Pregiatissime
Autorità religiose, civili e militari, carissimi concittadini e
concittadine,
desidero iniziare porgendo un affettuoso abbraccio a padre Salvatore Zammito
e un sentito ringraziamento per il ministero svolto con zelo in tutte le
situazioni ed impegni che lo vedono coinvolto.
Un doveroso riconoscimento rivolgo al comandante della Stazione dei
Carabinieri di Grotte maresciallo maggiore Alfonso David Contrafatto e a
tutti i suoi uomini per il costante impegno profuso a tutela della nostra
comunità.
Un sentito grazie all’on. Rosellina Marchetta; la sua vicinanza alla nostra
Amministrazione è resa tangibile, tra l’altro, dall’importante sostegno
finanziario che l’Assemblea Regionale Siciliana ha voluto concedere per la
realizzazione degli eventi della Pasqua 2025.
Nelle meditazioni scritte per il rito del Venerdì Santo Papa Francesco ha
spiegato che la strada verso il Golgota è la discesa di Gesù “verso il
mondo che Dio ama”. Cristo, “inchiodato”, si mette “in mezzo",
"fra gli opposti” e li porta al Padre; la sua croce “fa cadere i
muri”, “stabilisce la riconciliazione”. Di fronte alle economie
disumane, frutto di logiche fredde e interessi implacabili, il cambio di
rotta è la riconciliazione. “La Via Crucis è la preghiera di chi si
muove. Interrompe i nostri percorsi consueti” (dice ancora il Papa). Ed
è una via che “ci costa” quella di Gesù, “in questo mondo che
calcola tutto” e dove “la gratuità ha un caro prezzo”. Ma “nel
dono”, rileva il Papa, “tutto rifiorisce: una città divisa in fazioni
e lacerata dai conflitti va verso la riconciliazione”. Come dice san
Paolo, “c’è più gioia nel donare che nel ricevere”.
Nella visione cristiana, la forma etica più profonda del dono è quella della
propria disponibilità, che, nella forma più semplice, si traduce nel dono
della “parola”, in una forma più alta, nel dedicare parte del proprio tempo
a rispondere alle necessità e ad alleviare la sofferenza degli altri.
Auspico che ciascuno di noi possa concedere un po’ del proprio tempo agli
altri, donandolo con amore e disinteresse concretizzando, in particolare,
forme produttive di associazionismo.
Torno ancora sulla pandemia, come fatto qualche anno fa, che ha determinato
in molte delle nostre case situazioni di stress emotivo. La rinascita
auspicata ha ancora bisogno di sostegno materiale e psicologico, ma anche
del dono del tempo.
Le associazioni operanti nel territorio svolgono un ruolo determinante; per
questo desidero ringraziare con particolare emozione e riconoscenza tutti
coloro che si sono impegnati per l’ottima riuscita della nostra festa più
bella: le bande musicali, i portatori dell’Urna, i portatori
dell’Addolorata, i Lamentatori e l’Associazione dei Giudei Andrea Infantino.
Il loro lavoro testimonia la straordinaria capacità di coinvolgere i giovani
in attività socialmente rilevanti in ambienti sani e protetti. Le
rappresentazioni dei piccoli sono state semplicemente entusiasmanti. Il
futuro si costruisce nel presente, imparando dal passato.
Il frutto scaturito da questa strepitosa sinfonia di cori, voci,
interpretazioni e musiche è stato encomiabile. Una meravigliosa armonia di
innovazione e tradizione che ancora una volta ci ha fatto commuovere,
rendendoci ancor di più orgogliosi della nostra identità grottese.
Avete ripagato la nostra fiducia in modo ammirevole ed unico.
Desidero ringraziare, infine, tutti coloro che, con ruoli e compiti diversi,
hanno fornito il proprio importante contributo per la realizzazione delle
iniziative della Pasqua: il Consiglio comunale, la Giunta municipale e tutti
gli Uffici comunali.
La Pasqua è la festa di Grotte. È la nostra festa.
Grazie e buona Pasqua a tutti.
Attualità.
"La ricchezza vera stava nella forza del messaggio cristiano"; di Enzo Napoli
Enzo Napoli
A Pasqua, in Sicilia, fede, sentimento
religioso e tradizione resistono con fatica ad una modernità che spesso
svuota di significato ogni cosa.
Basta scorrere tra le immagini ed i video di quanto, quasi in ogni città, si
svolge in questi giorni, per farsi un'idea, mai sufficientemente esaustiva,
di quanto sfarzosa e barocca rimanga la celebrazione della passione di
Cristo.
Gli ori ed i velluti purpurei, candelabri e urne finemente decorati,
uniformi ed abiti sontuosi ed intonsi, tuniche e sai solenni, sono assai
lontani dalla miseria e dalla povertà materiale di Gesù e degli apostoli,
dei soldati romani e giudei, della Gerusalemme del 786 ab urbe condita
(anno più, anno meno). La ricchezza vera, quella spirituale, stava nella forza del pensiero
cristiano, del valore universale del messaggio di amore e carità,
che a prescindere dalla sua divinità, avrebbe cambiato la storia
dell'umanità.
Secoli di dominazione spagnola hanno lasciato un segno profondo anche in
questo e le nostra Pasqua ricorda solo in parte, come in ogni colonia, la
magnificenza destinata a stupire ed intimorire, più che commuovere, la
plebe.
Dio ed il potere della corona, prima che amati, dovevano essere temuti. Il
terrore delle prigioni della santa inquisizione e dell'inferno doveva essere
più grande di ogni compassione per la sofferenza degli uomini.
Oggi le fiamme dell'inferno sono spente, l'inquisizione, la persecuzione
e la tortura sono riservate ai cristi con la pelle più scura della nostra,
la finta compassione è veicolata sui social, l'amore è un prodotto
di consumo, la spiritualità è oggetto di marketing.
Per questo fatico a leggere negli occhi della folla che assiste alle
processioni, la commozione, il raccoglimento, lo stupore. A Grotte e in pochi altri comuni, i personaggi non sono statue sulle
vare dorate, ma uomini e donne che incarnano il racconto del Vangelo.
Forse per questo, qui che non c'erano nobili a finanziare la festa, il
carattere popolare ha lasciato un'impronta diversa. Un'impronta che,
nonostante tutto, è sopravvissuta nel tempo e che quest'anno, con
sapienza, dedizione e tanta diplomazia, Giovanni Volpe ha cercato di
recuperare.
La bellezza e l'emozione degli interpreti, finalmente non solo giovanissimi,
è stata autentica, il sentimento religioso più tangibile.
È un percorso che va continuato, che l'associazione "Andrea Infantino", il
Sindaco e l'amministrazione comunale (che hanno fatto un lavoro eccellente),
dovrebbero tener presente per scongiurare il rischio che anche la Pasqua di
Grotte diventi solo il pretesto, per branchi di giovani inebetiti, di
stordirsi ulteriormente con fiumi di alcol.
È questa contraddizione ciò su cui dobbiamo ragionare meglio: il ritrovarsi
delle persone attorno al Cristo morto e risorto, è una parte della cultura
popolare, in ogni sua declinazione, anche negli aspetti più laici, ma vale
la pena ricordare sempre che i mercanti, dal tempio, vanno tenuti a debita
distanza.
Solidarietà.
"Eccoci nuovamente sul continente africano, a Tanga", di Peter
Cipolla; sull'ultimo numero di "Emmaus"
Leggi la rivista
Foto di gruppo
Sul numero
166 di aprile 2025 (Anno XXXI) della rivista "Emmaus",
organo mensile di informazione della Onlus "Casa Rosetta"(leggi
la rivista), viene
riportato un testo di Peter Cipolla, componente del Consiglio Direttivo
dell’Associazione, che ha coordinato in Tanzania l’attuazione del progetto
finanziato dalle Nazioni Unite sulla prevenzione contro l’uso delle droghe.
"I 20 anni della missione in Tanzania: grande accoglienza da parte
delle Istituzioni per la delegazione di Casa Rosetta" è il titolo dell'articolo (da pagina
13 a pagina 18 della
rivista), di cui pubblichiamo un brano.
(Numero 166 - Anno XXXI - della rivista "Emmaus")
"Dal
diario di viaggio di Pietro Cipolla, pubblichiamo alcuni momenti
salienti della partecipata celebrazione avvenuta in Tanzania a marzo, in
occasione del 20° anniversario della missione di Casa Rosetta.
Sabato 22 marzo: partenza per la Tanzania via Istanbul e incontro con i miei
compagni di viaggio, Paulina e Vincenzo Federico.
(Paulina
e Vincenzo Federico, Pietro Cipolla,
il vescovo S.E. Mons. Thomas John Kiangio)
Dopo
aver celebrato, insieme a Padre Sorce, il decimo anniversario della
nostra presenza a Tanga nel 2005, eccoci nuovamente sul continente
africano per rendere omaggio ai vent’anni di impegno e dedizione della
nostra Associazione. Un ritorno carico di emozione, memoria e rinnovato
entusiasmo, per condividere con i nostri bambini e staff e con la l’intera
comunità locale i frutti di un cammino lungo, profondo e ricco di
significato. Mercoledì 26 marzo: viaggio verso Tanga, passando per Arusha e
Moshi, con il Monte Kilimanjaro che ci accompagna, ma nascosto da basse
nuvole. All’arrivo a Tanga calorosa accoglienza con canzoni di benvenuto da
parte dei bambini"(continua
a leggere nella rivista).
17/04/2025 - "L'Ultima Cena".
Giovedì Santo, Piazza Marconi, Grotte; rappresentazione a cura del Gruppo
dei Giudei "Andrea Infantino" (guarda
il video).
Pasqua 2025.
Mercoledì 16 aprile: La "Passione" a cura dei piccoli
Guarda il video
16/04/2025 - La "Passione" a cura dei piccoli.
Mercoledì Santo, Piazza Marconi, Grotte; rappresentazione a cura dei piccoli
del Gruppo dei Giudei "Andrea Infantino" (guarda
il video).
Pasqua 2025. Martedì 15 aprile: "Il tradimento
di Giuda"
Guarda il video
15/04/2025 - "Il tradimento di Giuda".
Martedì Santo, centro storico, Grotte; rappresentazione a cura dei giovani
del Gruppo dei Giudei "Andrea Infantino" (guarda
il video).
Pasqua 2025. Domenica 13 aprile:
"Il commiato tra Gesù e Maria"
Guarda il video
13/04/2025 - "Il commiato tra Gesù e Maria".
Domenica delle Palme, Piazza Marconi, Grotte; rappresentazione a cura del
Gruppo dei Giudei "Andrea Infantino" (guarda
il video).
Pasqua 2025.
Domenica 13 aprile: "Ingresso di Gesù a Gerusalemme"
Guarda il video
13/04/2025 - "L'ingresso di Gesù a Gerusalemme".
Domenica delle Palme, Piazza Marconi, Grotte; rappresentazione a cura del
Gruppo dei Giudei "Andrea Infantino" (guarda
il video).
Università.
Auguri al dott. Angelo Agnello, per la sua laurea magistrale
Dott. Angelo Agnello
Con i familiari
Ieri, mercoledì 16 aprile
2025, il dott. Angelo Agnello ha conseguito
la laurea magistrale in Management & Governance presso la "Scuola di
Economia e Management - Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici" dell'Università
di Siena.
(Il dott. Angelo Agnello con i familiari)
Innanzi alla Commissione di Laurea, Angelo Agnello
ha discusso la tesi finale dal titolo "L'impatto economico-sociale
della transizione energetica su imprese e cittadini", alla presenza della
relatrice prof.ssa Elena Bindi (professore
ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico) e della correlatrice
dott.ssa Emanuela Rassu.
Al dott. Agnello, dalla nostra Redazione, i più vivi complimenti per il
traguardo raggiunto e l'augurio di una brillante carriera professionale.
Comune.
Grotte in sicurezza durante la Settimana Santa: stretta su vetro,
lattine e alcolici
Sharon Zaffuto
Misure precise per garantire la
sicurezza e il decoro urbano nel Comune di Grotte. Con un'ordinanza
sindacale emessa in data 5 aprile 2025, il primo cittadino Alfonso
Provvidenza ha disposto una serie di divieti e obblighi che interessano
l'intero territorio comunale per nove giorni consecutivi, dal 13 al 21
aprile 2025.
(Divieto)
L'obiettivo principale del provvedimento, le cui motivazioni sono legate
alle manifestazioni della Settimana Santa a Grotte nella quale si prevede un
notevole afflusso di persone, è contrastare potenziali episodi di inciviltà
e garantire una maggiore vivibilità degli spazi pubblici durante questo
periodo specifico.
Nel dettaglio, l'ordinanza numero 4 stabilisce il divieto assoluto
per gli esercenti di somministrare e vendere bevande in bottiglie di
vetro e lattine. La vendita e il servizio dovranno avvenire
esclusivamente utilizzando bicchieri di carta o plastica, nei quali le
bevande dovranno essere versate direttamente dal personale addetto. Per
quanto riguarda la vendita di bevande in contenitori di plastica, viene
imposto l'obbligo per i commercianti di aprire preventivamente i tappi,
eliminando così la possibilità che i contenitori vengano utilizzati
impropriamente.
Parallelamente, viene sancito il divieto totale di consumare bevande in
bottiglie di vetro o lattine in tutte le aree pubbliche e aperte al pubblico.
L'ordinanza non si limita ai divieti, ma introduce anche degli obblighi per
gli esercenti. In primo luogo, dovranno predisporre idonei contenitori
per la raccolta di bicchieri di plastica e altri rifiuti. In secondo
luogo, prima della chiusura serale delle loro attività, saranno tenuti ad
effettuare una pulizia accurata degli spazi antistanti i locali,
rispettando scrupolosamente le norme sulla raccolta differenziata. Infine
viene sottolineata l'importanza di contattare tempestivamente le forze
dell'ordine qualora si presentino clienti molesti, in stato di ebbrezza o
minorenni che richiedano bevande nonostante i divieti imposti.
Un ulteriore aspetto significativo dell'ordinanza riguarda la sicurezza
pubblica. È infatti vietato portare con sé oggetti contundenti di
qualsiasi tipo, caschi, bombolette spray urticanti o di altro genere.
Le misure adottate dal Comune di Grotte appaiono stringenti e mirano a
prevenire comportamenti potenzialmente pericolosi o dannosi per il
decoro urbano, concentrandosi in particolare sulla gestione delle bevande e
sulla presenza di oggetti che potrebbero essere utilizzati impropriamente.
Chiesa.
Parrocchia San Rocco: programma delle celebrazioni nel Triduo pasquale
San Rocco
Don Vincenzo Licata, insieme ai collaboratori della comunità
parrocchiale di San Rocco in Grotte, ha diffuso il programma dei riti
e delle celebrazioni per il prossimo Triduo pasquale, tempo di
riflessione, preghiera, penitenza e opere di carità.
(Chiesa di san Rocco)
Di seguito il programma:
Giovedì 17 aprile - Giovedì Santo
- ore 17.30, Santa Messa "In Coena Domini";
- ore 21.00, Adorazione eucaristica comunitaria.
Venerdì 18 aprile - Venerdì Santo
- ore 17.00, Novena della Divina Misericordia;
- ore 17.30, Liturgia della Passione.
Chiesa.
Parrocchia Madonna del Carmelo: programma delle celebrazioni nel Triduo
pasquale
Programma
La
comunità parrocchiale della chiesa Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
in Grotte, guidata dal parroco don Sergio Sanfilippo, ha
condiviso con tutti i fedeli ed i cittadini il programma dei riti e delle
celebrazioni per il prossimo Triduo pasquale, tempo forte che
introduce alla Pasqua di Resurrezione del Signore.
Di seguito il programma:
Giovedì 17 aprile - Giovedì Santo
- ore 18.30, Santa Messa "In Coena Domini";
- ore 22.00, Adorazione eucaristica comunitaria.
Salute.
Sharon Zaffuto, ricercatrice in prima linea: prevenzione attraverso
l'alimentazione
Sharon Zaffuto
Team di ricerca
Una giovane ricercatrice di Grotte si sta distinguendo nel panorama
scientifico per il suo prezioso contributo a un progetto di ricerca
all'avanguardia nel campo della nutrizione e della prevenzione sanitaria. Si
tratta della dott.ssa Sharon Zaffuto, attualmente impegnata presso l'Unità
di Nutrizione Umana dell'Università di Parma nell'ambito dello
studio PRE-CARE-DIET.
(Dott.ssa Sharon Zaffuto)
Questo progetto, parte del programma europeo ERC PREDICT-CARE, si
pone un obiettivo di fondamentale importanza per la salute pubblica:
sviluppare piani alimentari personalizzati capaci di prevenire l'insorgenza
delle malattie cardiometaboliche. Un approccio innovativo che mira a
superare le raccomandazioni nutrizionali generiche, offrendo soluzioni "su
misura" per le esigenze specifiche di ogni individuo. Lo studio PRE-CARE-DIET si avvale della partecipazione di volontari e si
concentra sull'analisi approfondita delle abitudini alimentari, dello stato
di salute e del profilo genetico e microbico degli individui. Attraverso
un monitoraggio costante e valutazioni periodiche, i ricercatori mirano a
identificare i fattori di rischio e a definire strategie nutrizionali
personalizzate per contrastare lo sviluppo di patologie cardiovascolari e
metaboliche.
(Team:
Joana Rebelo, Elisa Monica, Pedro Mena, Maria Sole Morandini e Sharon
Zaffuto)
La dott.ssa Sharon Zaffuto, con la sua dedizione e competenza, si sta
rivelando una risorsa preziosa per questo importante progetto. La sua
partecipazione testimonia la valorizzazione dei giovani talenti provenienti
dalla Sicilia e la loro capacità di contribuire in maniera significativa
alla ricerca scientifica di alto livello. L'impegno della dott.ssa Zaffuto e
del team di ricerca di PRE-CARE-DIET rappresenta un passo avanti verso una
nuova era della nutrizione, dove la prevenzione e la personalizzazione
diventano le chiavi per migliorare la salute individuale e collettiva.
Un motivo di orgoglio per la comunità di Grotte e un esempio di come la
passione e la preparazione possano portare giovani ricercatori a essere
protagonisti del futuro della medicina preventiva.
Per chi si trovasse nei dintorni di Parma e volesse contribuire attivamente
a questa importante ricerca, è possibile partecipare come volontario.
Tutte le informazioni sul progetto e sulle modalità di adesione sono
disponibili al seguente link:
https://www.unipr.it/notizie/alimentazione-e-salute-call-la-ricerca-di-volontarie-uno-studio-di-nutrizione.
Un piccolo gesto per contribuire alla salute del futuro.
Cronaca.
L'agenzia "Lavori&Passioni Management" diffida il Comune di Grotte, per
gli spettacoli pasquali
Diffida
L'agenzia di eventi "Lavori&Passioni Management" di Giuseppe Cusumano
ha formalmente richiesto al Comune di Grotte un risarcimento per i
danni, sia economici che di reputazione, causati dalla cancellazione
improvvisa dei suoi spettacoli previsti per Pasqua.
(Diffida - immagine di fantasia)
Secondo quanto sostenuto dall'Agenzia, il Comune aveva inizialmente
raggiunto un accordo per ingaggiare una nota band nazionale e una
cabarettista per le festività pasquali del 2025. Gli artisti erano stati
informati e avevano bloccato la data, mentre l'agenzia aveva già provveduto
all'acquisto dei biglietti aerei.
Tuttavia, a pochi giorni dall'evento, l'Amministrazione comunale avrebbe
inspiegabilmente cambiato idea, optando per
un altro artista. L'agenzia sottolinea che, su indicazione dell'Assessore
competente, era già stata inviata una proposta ufficiale via PEC e
fornita la scheda tecnica per il
service dell'impianto audio-luci, scelto direttamente dal Comune, che
era stato messo in contatto con il tecnico del suono della band. In sostanza
- dichiara l'Agenzia - l'intera organizzazione era stata avviata e definita.
L'Agenzia lamenta il "clamoroso dietro front"
dell'Amministrazione, avvenuto senza una valida motivazione e nonostante i
ripetuti tentativi dell'agenzia di recarsi negli uffici comunali per
chiarire la situazione e risolvere eventuali problemi burocratici, che si
sarebbero rivelati inesistenti. In queste occasioni, l'Agenzia afferma di
non aver ricevuto alcuna spiegazione e di aver riscontrato un atteggiamento
ostruzionistico da parte del Comune.
Di fronte all'impossibilità di un dialogo costruttivo e alla brusca
interruzione del rapporto in una fase avanzata, la "Lavori&Passioni
Management" ha incaricato un legale di diffidare il Comune, al fine di
tutelare la propria immagine e ottenere il risarcimento per i danni subiti.
L'Agenzia conclude il comunicato affermando che la dignità di chi lavora non
può essere ignorata. Non si fa attendere la risposta del Comune di Grotte in merito alla
diffida ricevuta dalla "Lavori&Passioni Management" di Giuseppe Cusumano,
che reclama un risarcimento per i danni subiti a seguito della presunta
cancellazione ingiustificata degli spettacoli pasquali precedentemente
concordati.
Attraverso una nota stringata, l'Amministrazione comunale respinge con
fermezza le accuse dell'agenzia di Cusumano, delineando una versione dei
fatti diametralmente opposta. "Come ogni anno, abbiamo contattato diverse
agenzie e poi ne abbiamo scelta una", la dichiarazione del Comune.
L'Amministrazione grottese nega categoricamente l'esistenza di qualsiasi
vincolo contrattuale o precontrattuale con la "Lavori&Passioni
Management". "Non abbiamo nessun contratto, né precontratto con questi
signori", specificano.
Il Comune di Grotte descrive una prassi consolidata nella selezione
degli eventi: "Come sempre, si presentano in tanti, fanno le loro
offerte, e poi alla fine noi decidiamo. Siamo stati contattati da almeno 3/4
agenzie. Alla fine abbiamo scelto". La dichiarazione prosegue, facendo
riferimento alle presunte "rassicurazioni" telefoniche che l'agenzia di
Cusumano sostiene di aver ricevuto: "Dicono che siccome hanno parlato al
telefono con noi... dovevamo firmare il contratto". Il Comune sembra
minimizzare tali contatti informali, implicitamente negando che questi
potessero costituire un impegno vincolante.
Infine, l'Amministrazione comunale si mostra pronta a difendersi legalmente
qualora la "Lavori&Passioni Management" decidesse di intraprendere azioni
legali: "Se procedono legalmente, ci tuteleremo".
La vicenda si configura come un acceso botta e risposta tra le parti, con
l'Agenzia di eventi che parla di impegni presi e macchina organizzativa
avviata, e il Comune che ribatte sull'assenza di contratti formali e sulla
normale procedura di selezione. Sarà interessante seguire gli sviluppi della
situazione e capire se la questione approderà nelle aule di tribunale, dove
si potrà fare chiarezza sulla natura dei contatti intercorsi e sulla
validità di eventuali accordi verbali.
Volontariato.
Premiazione del concorso Avis "Il dono più importante... il dono del
sangue"
Premiazione
Questa mattina, lunedì 14 aprile 2025, presso la palestra del plesso di
scuola primaria "Angelo Roncalli" di Grotte, si è provveduto alla
premiazione degli alunni partecipanti alla 5^ edizione del Concorso "Il
dono più importante ... il dono del sangue".
(Premiazione)
Il concorso è stato promosso dall'AVIS comunale di Grotte. Alla
cerimonia erano presenti più di 120 alunni, tanti genitori, docenti e la
dirigente scolastica prof.ssa Carmela Campo.
Tutti gli alunni premiati hanno ricevuto gadget AVIS, libri didattici,
colori, alcuni zainetti da trekking, borracce, cassette di colori assortiti
e ... tanto altro ancora.
Gli alunni sono rimasti soddisfatti del regalo ricevuto e hanno preso
l'impegno di partecipare di nuovo il prossimo anno scolastico.
Musica.
"Music for a small town fair n. 3"; brano
di Antonio Cipolla
Ascolta la canzone
Un nuovo tassello si aggiunge al mosaico sonoro di “Musica per una festa
di paese” con l'ultima composizione di
Antonio Cipolla
(vedi
e ascolta),
un brano strumentale per chitarra che evoca la spiritualità e la riflessione
della Settimana Santa. L'opera, nata un anno fa proprio nel periodo
pasquale, si presenta come un intimo omaggio alle tradizioni e alle
atmosfere di Grotte, il paese che evidentemente ispira profondamente
l'Artista.
(Ascolta il brano)
La melodia struggente suggerisce un'intensità emotiva che ben si sposa con
il periodo di penitenza e attesa che precede la Pasqua. Questo nuovo pezzo,
intitolato significativamente "Music for a Small Town Fair n. 3 - musica per
una festa di paese", si distingue dai precedenti per la sua natura
strumentale, lasciando alla sola voce della chitarra il compito di narrare
sensazioni e ricordi.
Ad arricchire ulteriormente l'esperienza emotiva, il brano è accompagnato da
un video che presenta una serie di fotografie in bianconero scattate
dallo stesso Antonio Cipolla durante la Settimana Santa di Grotte nel
lontano 1979. Questi scatti d'epoca offrono uno sguardo intimo e
personale sulle celebrazioni di un tempo, creando un ponte suggestivo tra il
passato e il presente, tra la musica e la memoria visiva.
La dedica "per Zina" aggiunge un ulteriore velo di significato
all'opera, suggerendo una dedica personale che rivela un ricordo affettuoso
e un'ispirazione particolare. Questo elemento intimo rende la composizione
ancora più toccante, trasformandola in un messaggio sussurrato attraverso le
corde della chitarra.
Con "Music for a Small Town Fair n. 3", Antonio Cipolla continua il suo
percorso artistico volto a immortalare in musica le atmosfere, le
emozioni e i ricordi legati alla vita di paese. Questa volta, il focus si
sposta sulla sacralità della Settimana Santa, offrendo un contributo sonoro
che invita alla riflessione e all'emozione, accompagnando idealmente i
momenti di raccoglimento di questo periodo significativo. Un piccolo
gioiello musicale che, attraverso la semplicità della chitarra e la potenza
evocativa delle immagini in bianco e nero, fa da colonna sonora silenziosa
ma intensa della Settimana Santa di Grotte.
Il brano di Antonio Cipolla è su Youtube (vedi
e ascolta).
Mostra Pasquale 2025. Intervista
a Domenico Vizzini e Isabella Villani
Guarda il video
In
occasione dell'inaugurazione della seconda edizione della "Mostra
Pasquale", sabato 12 aprile 2025, nella suggestiva cornice della
chiesa del Purgatorio a Grotte, il direttore di "Grotte.info Quotidiano"
Carmelo Arnone ha intervistato l'ideatore dell'iniziativa Domenico
Vizzini (Presidente dell'Associazione Culturale "Santa Venera - Città di
Grotte") e Isabella Villani, del Direttivo della stessa associazione,
insieme a Nicolas Salvaggio (guarda
il video).
Amarcord.
Pasqua senza il "Bar Bonsignore": un faro spento sulla piazza di Grotte
Bar Bonsignore
Per la
prima volta dopo 39 anni, sotto la sua gestione, sullo scenario di
questa imminente Pasqua non ci sarà un "Bar Bonsignore". Un palese e
indiscutibile colpo d'occhio, un faro spento sulla piazza di Grotte.
Già dalla fine dello scorso anno si sono chiusi i cancelli del nuovo locale,
che negli ultimi 9 anni si era riproposto nelle vesti di lounge bar,
con la nuova attività di panineria, dopo i primi 30 anni da tipico e modesto
bar di paese nei panni di "Bar 2000".
(Bar Bonsignore)
Ad accomunare e rappresentare sempre con trasporto e dedizione l'attività
c'è stato Sariddru: instancabile lavoratore che, affiancato
dalla moglie Pina, lo ha letteralmente fatto nascere, crescere e
trasformare radicalmente, mantenendosi al passo coi tempi anche sotto la
nuova gestione del figlio Giuseppe.
In un precedente articolo del 12 marzo 2016, già gentilmente pubblicato da
questa testata (leggi
l'articolo), si è fatto cenno alle memorie storiche legate all'attività,
alle varie generazioni che si sono avvicendate durante gli anni, e a tutti
gli avvenimenti dove molti si sono riconosciuti e ritrovati.
Ebbene:
- a quanti potranno dire: "io c'ero!";
- a quanti ci hanno dimostrato il malincuore per la chiusura, segno di una
clientela affezionata nel tempo;
- a quanti ci hanno premiato e criticato ma, alla fine, sempre confermato e
scelto!;
- a quanti ci hanno sostenuto, creduto e ci credono ancora;
- a tutti loro, oggi, con l'augurio di trascorrere una buona Pasqua, va il
ringraziamento della famiglia Bonsignore.
Comune.
Convocato il Consiglio comunale in seduta ordinaria per lunedì 14
aprile alle ore 18.00
Aula consiliare
L'adunanza del prossimo
Consiglio comunale di Grotte, convocato in seduta
ordinaria
presso la sala consiliare del Comune di Grotte,
su determinazione del presidente Angelo Carlisi, è stata fissata
per
lunedì 14 aprile, alle ore 18.00.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) nomina scrutatori, lettura e approvazione verbali seduta precedente;
2) ratifica
ai sensi dell'art. 175, comma 4, del TUEL, della deliberazione di Giunta
comunale n. 12 del 20/02/2025 "Variazione di bilancio n. 17 ex art.175,
comma 4, del TUEL";
3) verifica
quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle
attività produttive e terziarie - anno 2025;
4) approvazione
programma triennale degli acquisti di beni e servizi 2025/2027 ai sensi
dell'art. 37 del D.Lgs. n. 36/2023;
5) adozione
piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari ex art. 58 del d.l.
112/2008 - anno 2025.
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora e,
qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
Pasqua 2025.
Concerto di Riccardo Fogli a Grotte, per chiudere la Festa di Pasqua
Manifesto
La
Settimana Santa a Grotte si concluderà con un appuntamento musicale di
grande richiamo: domenica 20 aprile 2025, Piazza Marconi si
trasformerà in un palcoscenico d'eccezione per accogliere Riccardo Fogli,
una delle voci più iconiche della musica italiana.
(Manifesto)
Il celebre cantautore e bassista, noto per essere stato frontman e bassista
dei leggendari Pooh tra il 1966 e il 1973 e per la sua trionfale vittoria al
32º Festival di Sanremo, regalerà al pubblico un viaggio emozionante
attraverso la sua straordinaria carriera. A partire dalle ore 21.00,
Fogli ripercorrerà i suoi indimenticabili successi da solista, brani che
hanno segnato la storia della musica leggera italiana, e rievocherà i magici
anni trascorsi con i Pooh, interpretando quelle canzoni che hanno fatto
sognare intere generazioni.
Riccardo Fogli non è solo un artista di grande talento vocale, ma anche un
interprete capace di trasmettere emozioni profonde con ogni sua nota. La sua
voce inconfondibile ha accompagnato la vita di moltissime persone,
diventando la colonna sonora di amori, gioie e ricordi indelebili.
L'appuntamento con Riccardo Fogli a Grotte rappresenta un momento per
vivere una serata di grande musica e per celebrare la conclusione delle
festività pasquali in compagnia di un vero protagonista della scena musicale
nazionale. Un concerto imperdibile per tutti gli amanti della buona musica e
per chi desidera lasciarsi trasportare dalle emozioni di un grande artista.
Chiesa.
Ieri sera la Via Crucis Cittadina: intensa preghiera, assoluto
silenzio e grande raccoglimento
Via Crucis
Un
profondo senso di unità e spiritualità ha avvolto la comunità di Grotte ieri
sera, venerdì 11 aprile 2025, in occasione della Via Crucis Cittadina
che ha visto confluire i fedeli delle tre parrocchie locali: la Chiesa
Madre, la Chiesa Madonna del Carmelo e la Chiesa San Rocco. Il sacro rito è
iniziato alle ore 18.00 presso la chiesa Madonna del Carmelo, dove il
parroco don Sergio Sanfilippo ha officiato la Santa Messa che ha
preceduto il toccante cammino di fede.
(Via Crucis - immagine di repertorio)
Al
termine della celebrazione eucaristica, una moltitudine di fedeli si è
snodata in preghiera lungo il corso principale del paese, seguendo le
stazioni della Via Crucis fino all'ingresso suggestivo del Calvario. Un
silenzio carico di devozione ha accompagnato l'intero percorso,
testimoniando un raccoglimento autentico e profondo. Contrariamente
alla frenesia digitale dei nostri tempi, i partecipanti hanno vissuto
pienamente il momento, lasciando da parte distrazioni come dirette social
o inopportune documentazioni fotografiche, così come squilli di
telefono o chiacchiere superficiali.
Unica colonna sonora, i canti intonati con fervore da don Sergio e le
preghiere elevate al cielo in un clima di intensa concentrazione. Questo
momento di preghiera comunitaria cittadina è stato unanimemente
riconosciuto come il più significativo e sentito di tutte le celebrazioni
pasquali.
La partecipazione delle Autorità locali ha ulteriormente sottolineato
l'importanza dell'evento per l'intera comunità civile. Erano presenti il
Sindaco, il Presidente del Consiglio comunale, il Comandante della Stazione
carabinieri e alcuni Assessori, uniti ai loro concittadini in questo momento
di riflessione spirituale.
La preparazione e la conduzione delle diverse stazioni della Via Crucis sono
state affidate ai fedeli delle tre parrocchie, con un avvicendamento di due
lettori, un crocifero e due tedofori per ciascuna tappa del percorso. Questo
coinvolgimento attivo ha reso ancora più sentita la partecipazione di tutta
la comunità.
La solenne celebrazione si è conclusa con la benedizione impartita da don
Sergio, che ha richiamato le parole di San Paolo: "Di null'altro mai
ci glorieremo se non della croce di Gesù Cristo. Egli è la nostra salvezza,
vita e risurrezione. Andiamo in pace".
Un invito alla riflessione sul sacrificio di Cristo e un augurio di pace per
l'intera comunità di Grotte, che ha dimostrato una straordinaria capacità
di unirsi nella preghiera e nel raccoglimento, riscoprendo il vero
significato della Passione.
Politica. L'on. Marchetta:
istituire il registro pubblico dei lobbisti alla Regione, per
trasparenza
On. Marchetta
L’on.
Rosellina Marchetta, deputato segretario all’Assemblea Regionale
Siciliana, ha depositato un disegno di legge in merito
all’istituzione del Registro pubblico dei rappresentanti di interessi
presso le istituzioni regionali.
“Questo disegno di legge - dichiara l’on. Marchetta - risponde
all’esigenza di garantire trasparenza e partecipazione democratica nei
processi decisionali pubblici, nel rispetto dei princìpi di buona
amministrazione, in armonia con le norme europee in materia di trasparenza e
prevenzione della corruzione”.
Con questo disegno di legge si mira ad istituire il Registro pubblico,
accessibile online, che consentirà di conoscere i rappresentanti di
interessi e le attività svolte presso le istituzioni regionali. Il
provvedimento si inserisce in un quadro normativo che riconosce la necessità
di regolamentare la rappresentanza di interessi. Ha, tra le finalità, quella
di promuovere la trasparenza e prevenire conflitti di interesse introducendo
misure di controllo e tracciabilità.
“L’obiettivo è quello di rafforzare - osserva l'Onorevole - la
fiducia dei cittadini, garantendo che le decisioni pubbliche siano adottate
nell’interesse generale e assicurare parità di accesso evitando
discriminazioni o vantaggi indebiti”.
Iniziative.
Inaugurazione della "Mostra pasquale" a Grotte: un tuffo nel passato;
sabato 12 aprile
Locandina
Un
prezioso scrigno di storia e tradizione si aprirà stasera, sabato 12
aprile 2025, alle ore 19.00, nella suggestiva cornice della
chiesa del Purgatorio a Grotte. Verrà inaugurata la seconda edizione
della "Mostra Pasquale", un'iniziativa dell'Associazione Culturale
"Santa Venera - Città di Grotte" che anche quest'anno offre ai visitatori
l'occasione per riscoprire il fascino delle antiche rappresentazioni della
Settimana Santa grottese.
(Locandina)
L'esposizione presenta una collezione di abiti e accessori che hanno vestito
i protagonisti delle "Recite" nel corso degli anni. Un vero e proprio
viaggio a ritroso nel tempo, tra drappeggi e dettagli artigianali che
testimoniano la dedizione e la passione della comunità locale per queste
sentite tradizioni.
Accanto ai costumi di scena utilizzati nelle rappresentazioni, la vera
protagonista della mostra è senza dubbio la storica Urna. Questo
manufatto di grande valore affettivo e culturale, un tempo fulcro
delle processioni del Giovedì e del Venerdì Santo sino alla metà del secolo
scorso, viene eccezionalmente esposto al pubblico, offrendo uno sguardo
inedito su un passato di devozione popolare.
L'inaugurazione, che avverrà alle ore 19.00, vedrà la partecipazione di
numerosi cittadini e appassionati, desiderosi di ammirare da vicino questi
preziosi cimeli. La "Mostra Pasquale" rappresenta un'importante iniziativa
volta a preservare la memoria storica e a tramandare la ricchezza della
cultura popolare grottese alle nuove generazioni. Attraverso
l'esposizione di questi oggetti, carichi di significato e di storia, si
rinforza il legame con le radici del territorio e si offre un'opportunità di
riflessione sul valore delle tradizioni. La mostra rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni, con orario
serale dalle ore 19.00 sino al giorno di Pasqua, domenica 20 aprile;
per dare, a quanti lo desiderano, la possibilità di immergersi in
un'atmosfera suggestiva, riscoprire un patrimonio culturale di grande valore
e per vivere la Settimana Santa grottese celebrando non solo il presente ma
anche la ricchezza del suo passato.
Ormai da
qualche mese, ogni sera, i componenti dell'Associazione Culturale "Gruppo
dei Giudei - Andrea Infantino" di Grotte si riuniscono presso l'Oratorio
"Rosario Livatino" in Via Del Gesù per le prove delle "recite di Pasqua".
Per questa edizione, in via eccezionale, la direzione artistica e la
regia sono state affidate a un professionista di chiara fama:
Giovanni Volpe (guarda
il video).
Culti. Testimoni di
Geova: un evento speciale ad aprile per commemorare la morte di Gesù
Cristo
Commemorazione
Sabato
12 aprile, per milioni di persone in tutto il mondo, è un
giorno speciale: quello in cui si riuniranno al tramonto per commemorare
la morte di Gesù Cristo. Considerato il giorno più importante
dell’anno per i Testimoni di Geova, la Commemorazione viene celebrata
ogni anno nella data che corrisponde al 14 nisan del calendario ebraico, in
armonia con le parole di Gesù riportate nel Vangelo di Luca (Lc 22,19): “Continuate
a far questo in mio ricordo”.
Sebbene nel mondo ci siano oltre 8,6 milioni di testimoni di Geova, l’anno
scorso oltre 20 milioni di persone hanno partecipato all’evento.
L’incontro, della durata di un’ora, consiste in un discorso che metterà in
evidenza il significato della morte di Gesù e il suo valore per tutta
l’umanità.
Questo mese ad Agrigento si sta svolgendo una campagna per invitare gli
abitanti a partecipare all’annuale Commemorazione della morte di
Cristo.
Il discorso speciale della commemorazione è in programma presso la Sala
convegni "Fondazione Sciascia" di Racalmuto (Viale della
Vittoria, 3) il prossimo sabato 12 aprile alle ore 19.15.
Editoria.
Presentato
a Palermo il romanzo "Tacito silenzio", di Armando Caltagirone
Guarda il video
È stato
presentato a Palermo, sabato 5 aprile 2025, presso la libreria
"Voglia di leggere" in Via Antonio Pacinotti 36, il romanzo "Tacito
Silenzio", opera prima di Armando Caltagirone (Salvatore
Sciascia Editore). Quanto mai attuale - in periodo di continui
femminicidi - il tema trattato dal libro, che prende spunto da un terribile
fatto di cronaca accaduto a Grotte nella metà del secolo scorso (guarda
il video).
Chiesa.
Grotte in preghiera con la Via Crucis Cittadina: venerdì 11 aprile
Locandina
La comunità ecclesiale di Grotte si prepara con fervore
all'annuale appuntamento con la Via Crucis Cittadina, che si
terrà il prossimo venerdì 11 aprile 2025. Come da tradizione, la
sacra liturgia si svolgerà il venerdì che precede l'inizio della
Settimana Santa, offrendo un momento di intensa spiritualità e
riflessione sulla Passione di Cristo.
(Locandina)
Quest'anno, la processione prenderà il via al termine della
Concelebrazione eucaristica delle ore 18.00 presso la chiesa Madonna del
Carmelo. Alle ore 19.00, il corteo si snoderà lungo un
percorso rinnovato rispetto alle edizioni precedenti, attraversando
Corso Garibaldi e Piazza Marconi, per poi concludersi ai piedi della
suggestiva scalinata del Calvario. L'iniziativa, promossa con spirito sinodale, congiuntamente,
dalle tre parrocchie di Grotte e curata dall'impegno degli animatori
pastorali, vedrà la partecipazione e la guida spirituale dei sacerdoti
del paese. Hanno già confermato la loro presenza don Vincenzo Licata
e don Sergio Sanfilippo, che presiederanno questo significativo
momento di preghiera comunitaria.
La Via Crucis, letteralmente "via della croce" o anche "Via Dolorosa",
rappresenta per la comunità cristiana un'occasione solenne per
commemorare, attraverso la preghiera, la meditazione e il silenzio, la
passione del Signore Gesù Cristo. Il percorso, scandito da quattordici
"stazioni", ripercorre i momenti cruciali della sofferenza di Cristo,
dall'orto degli ulivi fino alla sua crocifissione sul Golgota e alla
deposizione nel sepolcro.
Attraverso le riflessioni che accompagnano ogni stazione, i fedeli sono
invitati a meditare sul significato profondo delle sofferenze di Gesù e
sul valore salvifico del suo sacrificio per l'intera umanità. Questo
antico rito liturgico offre un'opportunità preziosa per interiorizzare
il messaggio di amore, redenzione e speranza che scaturisce dalla
Passione di Cristo.
L'importanza di questa Via Crucis Cittadina risiede anche nel forte
appello alla partecipazione di tutti i cittadini, con
un'attenzione particolare rivolta ai fedeli e agli operatori
pastorali. Catechisti, gruppi liturgici, animatori musicali,
membri di gruppi, movimenti e associazioni ecclesiali, ministranti e
soprattutto i giovani che si preparano a ricevere i sacramenti sono
caldamente invitati a unirsi a questo momento di preghiera collettiva.
Questa occasione rappresenta un momento cruciale in cui l'intera
comunità ecclesiale cittadina è chiamata a dare pubblica testimonianza
della propria fede.
Percorrere insieme le vie del paese, meditando sulla Passione di Cristo,
costituisce un segno tangibile di unità e di adesione ai valori
cristiani, rafforzando il senso di appartenenza e offrendo a tutta
la cittadinanza un'occasione di riflessione e spiritualità in
preparazione alla Pasqua.
Agrigento.
Achille Campanile in scena al Circolo Culturale Empedocleo; venerdì 31
gennaio
Locandina
Il Circolo Culturale Empedocleo di Agrigento si appresta ad ospitare
un appuntamento davvero speciale: venerdì 11 aprile, alle ore
18.15, andrà in scena uno spettacolo comico dedicato al genio comico di
Achille Campanile.
(Locandina)
"Achille Campanile: Pour Vous" è il titolo di questo nuovo
spettacolo, che promette di far divertire il pubblico con le gag e le
battute più esilaranti del grande commediografo italiano. Sotto la direzione
artistica di Giuseppe Adamo e Mario Gaziano, un cast stellare
darà vita a un'opera che si preannuncia come un vero e proprio trionfo del
nonsense.
Sul palco saliranno grandi nomi della comicità italiana, tra cui Lia
Cipolla, Sandro Re, Calogero Lillo D'Aleo, Rosa La Franca, Massimo Agozzino, Alfonso Marchica,
Rosario Graceffa e Alfio Russo. A loro si uniranno il trio jazz composto da
Domenico Mannella al piano, Mimmo Pontillo al contrabbasso e
Pierfrancesco Fazio alla batteria, ed il baritono Giacomo Orlando. La
conduzione sarà affidata a Giuseppe Gramaglia, mentre l'azione scenica sarà
curata da Mario Gaziano. L'ingresso allo spettacolo è gratuito fino ad esaurimento posti, con
precedenza in ordine di arrivo. Un'occasione da non perdere per trascorrere
una serata all'insegna del divertimento e dell'allegria.
Lo spettacolo è frutto della collaborazione di Salvatore
Cucchiara e Lillo Rizzuto. La regia televisiva
è affidata a Diego Romeo.
Per gli amanti della comicità che vogliono trascorrere una serata
all'insegna del buonumore, l'appuntamento è per venerdì 11 aprile al Circolo
Culturale Empedocleo.
Auguri.
Cinquant'anni di fede e d'amore per Leonardo Milano e Piera Volpe
Piera e Leonardo
Con i familiari
Grande
festa per un traguardo straordinario: il 50° anniversario di matrimonio
di due figure molto amate dalla nostra comunità, Leonardo Milano e Piera
Volpe. Un amore sbocciato il lontano 5 aprile 1975, quando si giurarono
eterno affetto davanti all'altare, in una cerimonia officiata dal compianto
padre Giovanni Castronovo.
(Piera Volpe e Leonardo Milano)
A fare da preziosi testimoni in quel giorno indimenticabile furono i signori
Vincenza Mulè, Onofrio Palumbo, Giuseppe Brucculeri e Calogera Milano.
Cinquant'anni dopo, sabato 5 aprile 2025, Leonardo e Piera hanno
rinnovato le loro promesse nella suggestiva cornice della chiesa Madonna del
Carmelo in Grotte, ricevendo la benedizione del parroco don Sergio
Sanfilippo. Un momento di profonda emozione, condiviso con i loro cari e
con l'intera comunità che li stima.
(Gli sposi con i familiari)
Questo importante anniversario non è solo la celebrazione di un amore
duraturo, ma anche il riconoscimento di un profondo percorso di fede
ultraventennale nel Cammino Neocatecumenale. Un cammino che ha rafforzato il
loro legame, ravvivando il loro amore e offrendo loro un sostegno reciproco
nella fede con una intensità sempre crescente. La loro testimonianza di vita
cristiana è un esempio luminoso per tutti coloro che li conoscono.
Giungono a Leonardo e Piera gli auguri più sinceri e affettuosi da parte di
tutti i loro figli e nipoti, che vedono in loro un faro di amore e
dedizione. A questi auguri si uniscono con gioia tutti i familiari e
parenti, orgogliosi di condividere questo importante capitolo della loro
storia.
Un augurio speciale e sentito giunge anche dalla redazione di Grotte.info
Quotidiano, che si unisce al coro di felicitazioni per questo straordinario
traguardo.
Che questo amore, forte e radicato come le nostre tradizioni, continui a
illuminare il vostro cammino per molti anni ancora.
Pasqua 2025.
Grotte celebra la Settimana Santa: programma dei riti e delle
rappresentazioni
Programma
Interpreti
Ragazzi
Tradimento di Giuda
La
comunità di Grotte si appresta a vivere intensamente la Settimana Santa e
la Pasqua 2025, come testimonia il dettagliato programma di celebrazioni
e rievocazioni storiche. Un calendario denso di appuntamenti religiosi e
momenti di forte coinvolgimento popolare, che culmineranno nella gioia della
Resurrezione.
(Programma della Settimana Santa a Grotte)
Le
celebrazioni prenderanno il via venerdì 11 aprile con la Santa Messa
del Carmelo alle ore 18.00 e la suggestiva Via Crucis cittadina alle ore
19.00, un momento di profonda riflessione sul cammino doloroso di
Cristo.
La Domenica delle Palme, 13 aprile, si aprirà con la Benedizione
delle Palme in Piazza Marconi alle ore 11.30, seguita dalla
rievocazione dell'entrata di Gesù a Gerusalemme alle ore 11.50, e la
Santa Messa solenne in Chiesa Madre alle ore 12.15.
Nel pomeriggio, alle ore 18.00, si terrà un'altra Santa Messa solenne sempre
presso la Chiesa Madre. In serata, alle ore 20.30, si terrà ancora la
rievocazione dell'entrata di Gesù a Gerusalemme, seguita alle ore 21.00
dalla rievocazione del commiato tra Gesù e Maria.
Il Lunedì Santo, 14 aprile, sarà dedicato alla rievocazione del
tradimento di Giuda (vedi
gli interpreti) nel centro storico, con tre rappresentazioni in
programma: alle ore 20.30, alle 21.30 e alle 22.30.
Il Martedì Santo, 15 aprile, vedrà nuovamente la rievocazione del
tradimento di Giuda (vedi
gli interpreti) nel centro storico, alle ore 20.30, alle 21.30 e alle
22.30.
Il Mercoledì Santo, 16 aprile, sarà caratterizzato dalla
"Passione" a cura dei piccoli del Gruppo Giudei "A. Infantino" (vedi
gli interpreti) in Piazza Marconi alle ore 20.00, un momento
particolarmente significativo che coinvolge i più giovani nella narrazione
della Passione.
Il Giovedì Santo, 17 aprile, si aprirà con la Santa Messa in Coena
Domini in Chiesa Madre alle ore 18.30.
A seguire, alle ore 20.00, si terrà la Rievocazione dell'ultima
cena, l'arresto di Gesù, il rinnegamento di Pietro, la disperazione e
morte di Giuda (vedi
gli interpreti).
La serata proseguirà alle ore 22.30 con la processione del Cristo
accompagnata dalle bande musicali "G. Verdi" e "V. Bellini", culminando alle
ore 23.00 con la veglia di preghiera all'altare della
reposizione in Chiesa Madre.
Il Venerdì Santo, 18 aprile, sarà una giornata dedicata a diversi
momenti di commemorazione (vedi
gli interpreti):
- alle ore 11.00, il processo e la condanna di Gesù Cristo;
- alle ore 12.00, la Via Crucis "Li caduti";
- alle ore 13.00, la Crocifissione in cima al Calvario;
- alle ore 16.00, la processione dell'Addolorata;
- alle ore 17.00, la Liturgia della Parola in Chiesa Madre;
- alle ore 20.00, "Li Reciti", Deposizione del Cristo dalla
Croce;
- alle ore 21.30, la processione del Cristo e dell'Addolorata
con le bande musicali "G. Verdi" e "V. Bellini";
- alle ore 02.00 (del sabato), la sepoltura del Signore in
Chiesa Madre.
Il
Sabato Santo, 19 aprile, sarà dedicato alla Veglia Pasquale e
alla Solenne Celebrazione Eucaristica alle ore 23.00 presso la Chiesa
Madre, culminando nella gioia della Resurrezione.
La Domenica di Pasqua, 20 aprile, sarà celebrata la Santa Messa
Solenne in Chiesa Madre alle ore 11.00; alle ore 12.00 in
Piazza Marconi, l'incontro del Cristo risorto con la Vergine Maria.
Alle ore 18.00, Santa Messa solenne in Chiesa Madre. Alle ore 21.00
in Piazza Marconi lo spettacolo musicale e alle ore 24.00 i
giochi pirotecnici; un momento di festa e allegria per celebrare la
Resurrezione.
Il
programma, ricco e articolato, testimonia il profondo legame della comunità
di Grotte con le tradizioni pasquali, offrendo momenti di preghiera,
riflessione e rappresentazioni tradizionali che coinvolgono fedeli e
visitatori.
Regia.
"Pasqua a Grotte, la forza di una tradizione che resiste nel tempo"; di
Giovanni Volpe
Giovanni Volpe
Manifesto
Interpreti
Ragazzi
Tradimento di Giuda
Fare la Regia di una serie di
rappresentazioni sacre quali quelle che si mettono in scena a Grotte da
decenni e nate attorno a un testo, “Il Riscatto di Adamo” di
Filippo Orioles, già molto datato se possiamo farlo risalire alla
seconda metà del ‘700, non è cosa semplice, né, sia chiaro da subito, era
mia intenzione. Nel corso del tempo sulla Pasqua di Grotte sono
intervenute sempre più varianti e ritocchi. Non ne ricostruirò la genesi, né
è mia intenzione seguire un percorso che filologicamente mi riporti al testo
originale. La Pasqua di Grotte, è la Pasqua di Grotte e sebbene attinta al
“mortorio” del religioso palermitano mantiene sue delle peculiarità che la
rendono unica e la affrancano persino dal testo stesso benché ad esso sia
fedele.
(Giovanni Volpe)
Se questa Pasqua con le sue
rappresentazioni, sacre o profane che siano, a Grotte, non è scomparsa del
tutto soprattutto dopo la prematura scomparsa del compianto Andrea
“Niria” Infantino, il merito va tutto all’Associazione “Giudei", ai
suoi dirigenti, ai suoi membri, che con estrema dignità e riconoscenza
ne porta oggi il nome.
Non dirò dei sacrifici, a volte delle lotte, che si
sono dovuti sobbarcare per restare fedeli a un’idea, una visione, ma il loro
merito più grande e aver creato una vera e propria scuola che è
riuscita a tramandare la “tradizione” tutta grottese della messa in scena
della Passione e Morte di Cristo alle varie generazioni che sino
susseguite - e direi sopravvissute agli anni ’90 e al primo decennio del
2000, dopo il crollo di interesse degli anni settanta e parzialmente degli
ottanta.
Il Riscatto di Adamo è
rappresentato in moltissimi comuni e non solo siciliani, ma da nessuna parte
è realizzato come si realizza a Grotte: meglio o peggio? Per noi grottesi
certamente meglio. I versi dell’Orioles per noi sono fonemi concatenati a
restituire il senso di una rabbia, di una compassione, di una crudeltà. Sono
un susseguirsi e un inseguirsi di toni ai quali pur sostituendo alle parole
una serie di numeri il senso giungerebbe lo stesso e per intero.
Chiedere a me di fare la Regia di una simile tradizione
era una follia a pensarci bene, io vengo dal Teatro della finzione regno
della verità, della dizione, della necessità della comunicazione, il Teatro
degli autore colti, delle messe in scena secondo canoni e regole stabilite
dalla drammaturgia o dalla fantasia autorale, perché chiedere a me? Avrei
potuto, ammesso me lo lasciassero fare, in un colpo cancellare tutto,
esaltare me stesso piuttosto che la tradizione, ma mi piace pensare
l’abbiano chiesto a me perché io sono di Grotte e noto è il mio amore per
questa nostra Pasqua…
Ebbene questo, infatti, non è avvenuto e non avverrà,
non cancellerò tutto, anzi esalterò al massimo la Tradizione, spogliandola
dalle incrostazioni pseudo televisive che ne hanno inquinato la parlata, ne
hanno addolcito l’impeto, aggraziato l’impatto. E io sono certo, che gli
amici dell’associazione Andrea Infantino si sono rivolti a me non in
quanto regista, anche, ma in minima parte, ma si sono rivolti a me in quanto
grottese appunto, grottese, lo ripeto, amante fino all’inverosimile di
questa festa. Piaccia o no, la Pasqua a Grotte ci riporta alle nostre
radici, ai nostri bisnonni, nonni, padri. Lo fanno le cantilene, lo fanno le
parole, vissute più che recitate, in un certo modo, lo fanno i suoni. Tutto
ciò che insomma ci mette in stretto contatto con le nostre radici appunto.
Ho accettato a patto di essere guidato nelle mie scelte
da due pilastri della Pasqua grottese che a pieno titolo e merito, sulla
scia ca di lu zzi Luigi Lu Tuortu fino a Niria, hanno gestito e
gestiscono la Tradizione con tutto il rispetto di cui sono capaci, sono
Alessandro Sanfilippo e Calogero Morreale: due mastini di guardia
all’ortodossia, anzi la Treccani grottese della nostra Pasqua, i veri
garanti del procedere nel tempo senza corruzione alcuna.
Con loro a fianco e sempre di comune accordo abbiamo
ragionato, sistemato delle cose, riportato il testo a quello originale dell’Orioles
ripristinando anche l’annoso problema di un Processo dinnanzi a Pilato preso
da altri testi e quest’anno invece ricostruito appunto secondo l’Orioles.
Ho cercato con loro di sistemare qualche punto
particolarmente lento, rivedere qualche costume, lavorare alle musiche
lasciando loro più spazio nella diversità e lì dove il cambiamento è stato
un più evidente, come tutti i restauratori, si è lasciato evidente
l’intervento odierno, talmente evidente che il pubblico non potrà non
accorgersene.
Poi quest’anno la “squatra” (gli
interpreti) è di gran lusso, tutti in età, tutti con esperienze
pregresse e tanta, tantissima voglia di mettersi in gioco e tanta maestria
nel farlo. E poi tanti
giovani, non ne vedevo così tanti e tutti insieme, a Grotte, da decenni
e con l’impegno di tutti quanti i coinvolti - non cito nessuno perché non
voglio fare dei torti -, con l’impegno di tutti, ma proprio tutti, si è
lavorato con entusiasmo e dedizione consapevoli della giusta causa che
stavamo condividendo.
Grazie al Sindaco e all’amministrazione comunale che
hanno assecondato il desiderio dell’Associazione e che hanno voluto
concedermi questo grande onore di incaricarmi.
Sia chiaro, infine, percorsi di cambiamento sono
possibili nel rispetto, ripeto, della tradizione e non possono avvenire
tutti in un anno; quest’anno si è iniziato un cammino che, se avrà come
riferimento sempre e solo le nostre amate radici, lentamente potrà condurre
a sempre più entusiastici e ragionati esiti; quest’anno, più che mai, ne
sono fermamente convinto, si è lavorato alla Tradizione non per abolirla, ma
per esaltarla.
Televisione.
Video Mediterraneo: faccia a faccia col sindaco di Grotte Alfonso
Provvidenza
Guarda il video
Su Video Mediterraneo, domenica 6 aprile 2025, è andata in
onda un'intervista al sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza. La
partecipazione del Primo cittadino di Grotte è avvenuta all'interno del
programma "Sindaco Oggi", condotto dalla giornalista Viviana Sammito (guarda
il video).
Iniziative.
La Compagnia Siciliana Folkloristica "Città di Grotte" in Puglia: un
successo di cultura e tradizione
Manifesto
Premiazione
Esibizione
Un
mosaico di culture e tradizioni ha animato Gravina in Puglia lo scorso 29
marzo 2025, in occasione del Festival Internazionale del Folklore
"La primavera in Puglia". La manifestazione, orchestrata sotto
l'egida di diversi enti tra cui il Comune di Gravina in Puglia, il Gruppo
Folklorico Internazionale, Blue Diamond Events, Alta Murgia e Murgeopark, ha
offerto una giornata all'insegna della musica, della danza e dei costumi
tipici di ben cinque nazioni.
(Premiazione)
Il
pubblico presente ha potuto immergersi nelle atmosfere uniche di Italia,
Grecia, Polonia, Lituania e Montenegro, ammirando le esibizioni dei
gruppi folkloristici che hanno portato sul palco la ricchezza e la diversità
del patrimonio immateriale dei loro Paesi.
Tra i numerosi partecipanti, un plauso speciale va alla Compagnia
Siciliana Folkloristica "Città di Grotte", che ha rappresentato con
orgoglio l'Italia in questa prestigiosa vetrina internazionale. Il gruppo,
composto da un affiatato ensemble di talentuosi artisti provenienti da
Grotte e dalla vicina Racalmuto, ha saputo conquistare il pubblico
pugliese con la passione e l'energia delle proprie danze e musiche
tradizionali.
La partecipazione al festival pugliese ha rappresentato un'ulteriore
importante tappa nel percorso di questa dinamica compagnia, che
quest'anno celebra un traguardo significativo: ben 30 anni di attività.
Fondata nel lontano 1995, la Compagnia Siciliana Folkloristica "Città
di Grotte" continua con instancabile dedizione a promuovere e preservare le
antiche tradizioni popolari siciliane, portando la vivacità del folklore
isolano sui palcoscenici nazionali e internazionali.
(Esibizione sul palco)
Dietro
la bellezza dei costumi e l'armonia delle coreografie si cela un notevole
impegno atletico da parte dei componenti della compagnia. Le danze
folkloristiche siciliane, spesso caratterizzate da ritmi incalzanti e
movimenti energici, richiedono una preparazione fisica costante e una grande
padronanza del corpo. Gli artisti della "Città di Grotte" dimostrano, con
ogni loro esibizione, una straordinaria combinazione di grazia, forza e
resistenza, elementi essenziali per trasmettere al meglio l'autenticità e la
vitalità del folklore siciliano.
La giornata del festival ha avuto il suo culmine con una sfilata che ha
preso il via alle ore 15.30 dal suggestivo Ponte Acquedotto, snodandosi poi
per le vie della città fino a raggiungere Piazza Benedetto XIII
(Cattedrale), dove si è tenuto il gran finale con un imperdibile spettacolo.
L'edizione 2025 del Festival Internazionale del Folklore di Gravina in
Puglia si è dunque confermata un evento di grande successo, capace di unire
culture diverse nel segno della tradizione e dello spettacolo, con un occhio
di riguardo per la longevità e l'impegno di realtà come la Compagnia
Siciliana Folkloristica "Città di Grotte", un vero e proprio baluardo
della cultura popolare italiana.
Economia.
"Dazi USA: l'Europa ha tutti i mezzi per riprendersi in mano il
destino della Storia";
di Renato Zaffuto
Renato Zaffuto
Dazi USA
Intervento del dott. Renato Zaffuto.
*****
Egregio
Direttore, l’ultima settimana è stata caratterizzata da fatti e decisioni che
portano ad un discreto disordine mondiale.
I dazi alle merci importate negli USA, annunciati dal Presidente Trump, sono
stati di misura maggiore rispetto alle attese e concepiti con modalità non
ispirate ai canoni dell’ortodossia macroeconomica, benché in parte fossero
già stati applicati durante la sua prima presidenza e presentati nel
programma con cui ha vinto le ultime Elezioni.
(Dazi USA)
In
politica economica gli strumenti devono essere coerenti e adeguati rispetto
agli obiettivi. I dazi annunciati urbi et orbi ovvero verso tutti gli
altri Stati secondo un criterio naive di reciprocità, a prima vista,
sembrano uno strumento inadeguato rispetto all’obiettivo che si intende
perseguire.
L’obiettivo è quello di ridurre il colossale deficit di bilancia commerciale
degli USA, gravemente cresciuto negli ultimi 30 anni di globalizzazione.
L’economia americana soffre di una malattia che si chiama “deficit gemelli”:
ha sia un deficit fiscale del bilancio pubblico che un deficit della
bilancia commerciale.
Giusto come metro di paragone, l’Italia ha un vincolo di appartenenza
all’Unione Europea con impegni a non sforare il deficit fiscale, mentre gode
di un importante avanzo della bilancia commerciale, grazie alle consistenti
esportazioni del cosiddetto Made in Italy.
L’Italia dopo Cina, Germania e Giappone e fra i Paesi con il maggior avanzo
della bilancia commerciale al mondo, in altre parole le esportazioni
superano di gran lunga le importazioni. Dall’altro lato, l’elevatissimo
debito pubblico costringe a continue manovre di contenimento fiscale per
rimanere nei limiti del patto di stabilità europeo. Ma se non ci fossero
politiche fiscali prudenti, lo spread fra BTP e Bund sarebbe molto più alto
e il costo finanziario del servizio del debito ovvero gli interessi che si
pagherebbero sul debito sarebbero significativamente maggiori. E
addirittura, paradossalmente, se avessimo ancora la lira, anziché l’euro, ci
sarebbero pesanti svalutazioni della moneta con maggiori effetti inflattivi.
E già questo ci spiega i benefici dell’appartenenza all’euro per l’Italia.
La globalizzazione, iniziata oltre 30 anni fa sotto la presidenza Clinton e
sostenuta pure con vigore dal Primo Ministro britannico Blair, e l’ingresso
della Cina nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, si basavano sul
principio che il libero commercio internazionale avrebbe procurato più
ricchezza a tutti, più benessere e anche più democrazia e libertà ai popoli.
Dopo tre decenni, una buona parte di queste speranze purtroppo non si è
verificata. Anche lo sforzo di far partecipare la Russia al G8, alla fine, è
risultato velleitario.
Con la globalizzazione e il libero commercio molte produzioni, specie
manifatturiere, sono state delocalizzate dai Paesi avanzati a quelli in via
di sviluppo. La Cina è stata uno dei maggiori beneficiari di questo
processo, con esportazioni e avanzi della bilancia commerciale, specie verso
gli USA, sempre in aumento.
Nella prima fase la globalizzazione ha tenuto bassa l’inflazione nel mondo,
ma nel lungo periodo ha danneggiato la classe media e quella operaia dei
Paesi avanzati, significando di fatto un trasferimento di reddito a favore
dei lavoratori dei Paesi in via di sviluppo.
Giusto un dato: negli USA dal 1980 ad oggi i salari reali sono aumentati del
15,6%, non all’anno ma cumulato in tutti i 45 anni (praticamente fermi),
mentre i prezzi reali degli immobili sono aumentati del 96,6%. Non parliamo
dei profitti delle grandi multinazionali cresciuti a cifre esorbitanti.
Anche in Italia la crescita reale dei salari è stata trascurabile.
In estrema sintesi, la globalizzazione ha dato i benefici della bassa
inflazione, ma ha contribuito a trasferire reddito dalle classi medie dei
Paesi avanzati ai profitti delle grandi società, ai detentori di capitale
finanziario e ai lavoratori dei Paesi in via di sviluppo senza neppure
esportare democrazia e diritti.
I movimenti sovranisti e populisti oggi sono lo specchio delle istanze di
chi spera di invertire il percorso della globalizzazione e di ritornare
all’equilibrio macroeconomico ma anche sociale degli Anni ’80.
Negli ultimi 30 anni, però, la globalizzazione ha creato un intreccio fra
sistemi di produzione e catene logistiche che non si possono riavvitare
dalla sera alla mattina con un decreto.
L’obiettivo di politica economica del Presidente Trump è di ridurre
drasticamente i due deficit, quello commerciale e in via subordinata anche
quello fiscale, e di riportare la produzione delocalizzata e l’occupazione
sul suolo americano.
Sebbene l’obiettivo possa apparire semplice e per certi versi anche
comprensibile, soprattutto per quelle classi sociali che negli ultimi 30
anni di globalizzazione hanno maggiormente sofferto la perdita di potere
d’acquisto, da tempo appariva chiaro che il consumatore americano vivesse al
di sopra dei propri mezzi.
In termini macroeconomici, però, gli strumenti adottati con queste misure
sui dazi appaiono inadeguati, poco coerenti e figli di una visione molto
ideologica e poco pragmatica. In poche parole, la correzione delle storture
della globalizzazione richiederebbe altri strumenti e un periodo molto
lungo.
Le produzioni e le catene produttive richiedono investimenti e tanti anni
prima di essere riportate negli USA. E non tutte le produzioni per
specializzazione, produttività o per risorse naturali potrebbero comunque
essere rimpatriate.
La materia è estremamente complessa, oltre a richiedere tempi lunghi di
decenni, e non può essere risolta con la bacchetta magica di un decreto
presidenziale. Nel breve periodo, le misure annunciate rischiano di causare un
innalzamento dell’inflazione e addirittura una recessione economica globale.
Questa è la ragione per cui le Borse sono crollate e i mercati
finanziari hanno repentinamente aggiustato le aspettative. Le misure sui
dazi reciproci a tutti i Paesi del mondo sono state uno shock all’equilibrio
macroeconomico, oltre a generare confusione e incrementare l’incertezza
geopolitica.
Il rischio di avvitamento della spirale con le contro-misure è alto: si
contribuirebbe a peggiorare il contesto economico, oltre a quello sociale e
geopolitico già piuttosto fragili.
I livelli dei dazi annunciati da Trump ci riporterebbero alla situazione del
1930, che come sappiamo furono il terreno fertile per le rivolte sociali e
per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Anche se ora l’approccio di
Trump sembri più quello di annunciare minacce commerciali su basi alte, per
poi negoziare. Tuttavia il terreno appare estremamente scivoloso.
Il presupposto sottostante le misure sui dazi è fortemente ideologico. Lo
stesso Trump, a 41 anni, nel 1987 prese in pubblicità un’intera pagina del
maggior quotidiano di New York per manifestare tutta la sua personale
contrarietà ad un dollaro forte, al deficit commerciale verso il Giappone e
agli Europei che non contribuivano abbastanza alle spese della difesa. In
sintesi, la sua visione non è cambiata, anzi è stata rafforzata dagli
effetti della globalizzazione negli ultimi 40 anni. La metodologia di calcolo dei dazi annunciati appare discutibile,
innanzitutto hanno riguardato solo le merci, mentre la bilancia commerciale
è composta sia da merci che di servizi. Trump ha “dimenticato” i servizi
esportati dagli USA al resto del mondo e si è concentrato solo sulle merci
importate.
I deficit delle bilance commerciali vengono finanziati da movimenti di
capitali positivi. In Economia si guarda l’intera Bilancia dei Pagamenti e
non solo il deficit delle importazioni di merci. Gli Europei, i giapponesi e
i cinesi investono tanti capitali negli USA sia comprando titoli del debito
pubblico che azioni e questi flussi finanziano come creditori proprio il
deficit commerciale americano.
Se tutti questi equilibri macroeconomici formatisi in decenni si
interrompono all’istante per decreto, i rischi di recessione e di
inflazione diventano dunque enormi, oltre a provocare grave confusione e
ridurre la fiducia dei consumatori e degli imprenditori.
Trump sta immaginando con questi interventi una vaga e appannata riedizione
degli Accordi del Plaza del 1985, pattuiti durante la Presidenza Reagan,
quando si pose fine alla rivalutazione del dollaro. L’incertezza e la
confusione di questi giorni hanno significativamente indebolito il dollaro.
E la svalutazione del dollaro verosimilmente è un sotto-obiettivo
dell’Amministrazione Trump.
Ma come più volte evidenziato dal presidente Draghi, anche durante l’ultima
audizione alla Commissione Parlamentare, l’Europa, e quindi anche
l’Italia, ha tutti i mezzi di capitali, di tecnologia, di
specializzazione, di capacità dei lavoratori e di cultura per riprendersi
in mano il destino della Storia come pure la difesa dei propri
confini e la sicurezza dei propri cittadini, la tutela della
libertà dei popoli e dei diritti delle minoranze, oltre che il
mantenimento del welfare con una sanità e un’istruzione universali e
sistemi universitari fra i migliori al mondo.
Bisognerebbe credere di più alla forza e alle capacità di noi Europei uniti.
Comune. Gita a Siracusa: grande entusiasmo e
partecipazione
Partecipanti
Una
domenica all'insegna della cultura e della spensieratezza per ben 125
cittadini di Grotte che ieri, 6 aprile 2025, hanno partecipato alla gita
organizzata dal Comune nella splendida Siracusa. L'iniziativa,
promossa dall'Amministrazione comunale, ha visto la partecipazione
entusiasta di numerosi concittadini, accompagnati dal sindaco Alfonso
Provvidenza, dall'assessore Leonardo Cutaia e dall'assessore
Denise Sbrazzato.
(Partecipanti)
"È
stata una giornata splendida, ricca di entusiasmo e partecipazione - ha
commentato il sindaco Provvidenza -. Vedere così tanti nostri
concittadini godere delle bellezze di Siracusa è per noi motivo di grande
soddisfazione. Questa iniziativa testimonia la volontà dell'Amministrazione
di promuovere momenti di aggregazione e di valorizzazione del nostro
territorio, pur aprendoci alla scoperta di realtà culturali di grande
prestigio come Siracusa".
Un ringraziamento speciale per l'organizzazione dell'evento è stato espresso
dal Sindaco all'assessore Denise Sbrazzato, ai dipendenti comunali
Giovanna Carlisi, Giovanna Provenzano e Giuseppe Figliola,
e al Presidente della Proloco, dott. Filippo Vitello, per la loro "preziosissima
collaborazione".
"Un ringraziamento speciale va anche a tutti i partecipanti per l'affetto
che ci hanno dimostrato", ha aggiunto Provvidenza, concludendo con un
augurio: "Alla prossima".
La gita ha offerto ai partecipanti l'opportunità di visitare le numerose
attrazioni turistiche che Siracusa ha da offrire, tra cui il Parco
Archeologico della Neapolis (il Teatro Greco, l'Anfiteatro Romano,
l'Orecchio di Dionisio e le Latomie del Paradiso), l'Isola di Ortigia (cuore
storico della città, con il Duomo (nato dall'antico tempio di Atena), la
Fontana Aretusa, il Castello Maniace e le strette vie ricche di fascino), la
zona archeologica della città greca con i resti del Tempio di Apollo e l'Ara
di Ierone II.
L'iniziativa del Comune di Grotte si è dunque rivelata un successo, offrendo
ai partecipanti una piacevole giornata all'insegna della scoperta di uno dei
gioielli della Sicilia.
Pasqua 2025. "L'Ultima
Cena" e "Li Rieciti": a Grotte la tradizione pasquale si fa spettacolo
Interpreti
La
comunità di Grotte si prepara a vivere un'intensa Pasqua 2025 con la
riproposizione delle consuete rappresentazioni sentite e radicate nella
tradizione locale: “L'Ingresso di Gesù a Gerusalemme”, “L'Addio tra Gesù e
Maria”, “L’Ultima Cena”, “L’Arresto di Gesù”, il “Rinnegamento di Pietro” e
la “Morte di Giuda” (al termine, nel giorno del Giovedì Santo, la
processione dell'urna con il simulacro del Cristo in deliquio, senza la
corona di spine, dalla chiesa madre al Calvario), “Processo e condanna di
Cristo”, “Li Caduti” (tradizionale reinterpretazione della via crucis) “Li Rieciti” (nella sera
del Venerdì santo, al Calvario, a cui farà seguito la
processione dell'urna con il simulacro del Cristo morto, dal Calvario alla
chiesa Madre), "La
Risuscita" (in chiesa Madre, durante la Veglia di Pasqua), “L'Incontro tra
Maria e il Risorto”.
(Manifesto)
Le
rappresentazioni, organizzate dall'Associazione culturale "Gruppo dei
Giudei - Andrea Infantino", con il patrocinio del Comune di Grotte,
promettono di coinvolgere il pubblico in un viaggio emozionante attraverso
le ultime ore della vita di Gesù Cristo.
Diversi i quadri viventi di grande impatto visivo ed emotivo, che vedranno
la partecipazione di numerosi attori non professionisti che interpreteranno
i personaggi dei vari episodi evangelici.
I nomi degli interpreti che daranno vita alle scene, sono i seguenti:
- Gesù: Vizzini Domenico
- Pietro: Puma Gaetano
- Giovanni: Alaimo Santo
- Giacomo: Amadore Vincenzo
- Giuda: Puglisi Salvatore
- Centurione: Cardinale Vincenzo
- Stelle: Cirino Benedetto
- Rubinit: Campanella Nicola
- Putifar: Aquilina Antonino
- Nizec: Morreale Giovanni
- Caifas: Polifemo Ausilio
- Malco: Arnone Pietro
- Rabam: Parrinello Agostino
- Misandro: Sanfilippo Alessandro
- Longino: Ciranni Vincenzo
- Pilato: Palumbo Vincenzo
- Giuseppe: Zicari Alessandro
- Nicodemo: Messina Giuseppe
- Maria: Villani Isabella
- Maddalena: Baldo Jessica
- Veronica: Iacono Maria Cristina
- Simon Lebbroso: Boscarino Giovanni
- Celidio: Carlisi Angelo
- Barabba: Scinta Stefano
- Cireneo: Miceli Gero
- Nitor: Alongi Antonino
- Darel: Costanza Filippo
- Abra: Puma Loyde
- Zera: Cacciatore Raimondo
- Soldato romano: Sanfilippo Flavio
- Soldato romano: Zicari Davide
- Soldato romano: Arnone Vincenzo
- Soldato romano: Cirino Michele
- Soldato romano: Parrinello Giuseppe
- Soldato romano: Salvo Andrea
- Soldato romano: Morreale Domenico
- Soldato romano: Bellomo Marco
- Pia donna: Lo Brutto Carla
- Pia donna: Sanfilippo Mara
- Pia donna: Puma Loyde
- Pia donna: Licata Agnese
- Pia donna: Morreale Flavia
- Comparsa santo: Brucculeri Claudio
- Angelo: Terrana Baldassare. La Regia e Direzione Artistica delle rappresentazioni è affidata a
Giovanni Volpe, figura di spicco nel panorama culturale, attualmente
impegnato in teatro con gli spettacoli "È tutta colpa di Solone",
"Naufraghi", "Il berretto a sonagli" e "Uno, nessuno e centomila".
Questi appuntamenti pasquali rappresentano un importante momento di
aggregazione per la comunità di Grotte, attraverso la forza evocativa della
rappresentazione teatrale e del folklore religioso.
La Pasqua di Grotte si riconferma ricca di tradizione; un'occasione
imperdibile per immergersi nella cultura popolare siciliana e rivivere nello
spettacolo i momenti cruciali della fede cristiana.
Il tempo era passato
veramente in fretta da quando u zi Taniddru aveva detto a mia madre
che un picciuottu mi vuliva.
Furono giorni di preparativi intensi che, oltre a coinvolgere la mia
famiglia e quella del futuro sposo, impegnarono anche parenti e amici.
Tutto cominciò la sira di la canuscenza. Da un lato non vedevo
l’ora che arrivasse, ma poi una terribile ansia mi prese.
Temevo di non essere all’altezza, di non piacere alla sua famiglia, ma
soprattutto di non piacere a lui. Mi sentivo insicura, balbettavo, tremavo
tutta.
Quella sera, dopo aver atteso per un po', finalmente arrivarono.
C’era lui, i suoi genitori, e due suoi fratelli con le rispettive mogli.
In quell’unica stanza che avevamo, le sedie furono disposte a ferro di
cavallo. Da un lato eravamo seduti io e la mia famiglia e dall’altro c’erano
loro.
Sembravano le opposte fazioni. I nostri sguardi si incrociavano
nell’imbarazzo totale.
Fu mio fratello Iachinu che spezzò quel clima di palpabile
nervosismo, rivolgendo la parola ad Antonio:
- “Chi travagliu fa a u Bergiu?”. - “In fabbrica lavoro, da tri anni ormai”. - “Ti
truovi beni?”,
chiese mio fratello.
- “Si, si sta
beni ddra”. - “E
ci nnè paisani ca stannu ddra vicinu?”,
domandò mio fratello.
- “Sì, c’è u
figliu di u zi Turiddru Scibetta ca travaglia ni la stessa fabbrica unni
sugnu iu”,
rispose Antonio.
Dopo che i due cominciarono a parlare il clima cominciò ad essere più
rilassato. Ad un certo punto a za Pippina, la madre di Antonio,
rivolgendosi a mia madre disse: “Vulia diri du paroli. Comu vi
dissi u zi Taniddru, ma figliu voli a vostra figlia. U sinzali ni dissi ca
pi vantri va beni. Si caniscinu i picciuotti e si c’è vuliri di Diu si fa
ogni cosa”. Quella serata finì poco dopo. Ricordo solo che quando ci salutammo lo
sguardo di lui era raggiante, e questo mi rincuorò parecchio. Forse avevo
fatto una buona impressione.
La famiglia di lu zitu ritornò di nuovo, qualche sera dopo. Questa
volta l’atmosfera era molto più tranquilla. Lui si presentò con un mazzo di
fiori e un anello. Quello fu il momento in cui i miei timori svanirono. Ero
fidanzata.
Fidanzarsi era il sogno di ogni ragazza. Rimanere zitella voleva dire non
piacere, e questo creava molto disagio.
Sposarsi invece voleva dire entrare nel circolo della vita, come anche avere
tanti figli.
“Tanti figli, tanti pruvvidenzi” dicevano sempre le donne quando
rimanevano incinte.
Una folla frenetica camminava a ritmo sostenuto. Andavano tutti nella stessa
direzione. C’erano uomini, donne, bambini. Si inerpicavano per quelle
stradine ripide che portavano nella parte alta del paese. Alla fine
dell’ultima salita c’era uno slargo e lì tutte quelle persone si fermavano.
Era la prima settimana di settembre e in paese molti convolavano a nozze.
Il mese di agosto era passato, un mese in cui non era consigliato sposarsi a
detta del proverbio: “A zita maiulina e agustina nun si gode a cuttunina”.
C’era molta superstizione e quel proverbio lo rispettavano tutti alla
lettera.
Quella mattina in tutte le tre chiese del paese si celebravano solo
matrimoni; era incredibile.
“A zita sta nisciennu, talè, talè” urlò un uomo che si trovava in
mezzo a tutta quella baraonda.
Era proprio vero, la sposa a braccetto di so patri, u zi Turriddu,
comparve davanti alla porta. Si sposava Angela Aricò; la folla appena la
vide cominciò a battere le mani mentre il corteo cominciava a scendere per
quelle strade scoscese.
In testa c’era la sposa con suo padre, seguivano i bambini e le bambine
vestito di bianco, la famiglia della sposa e parenti e amici.
In breve tempo raggiunsero la chiesa del Carmine dove lo sposo attendeva
impaziente.
Alla fine della Messa le persone cominciarono a uscire dalla chiesa. “Li parienti mittitivi tutti na scalunata c’ama ffari a fotografia”,
urlò Cicciu u fotografu. Dopo ca u zi Cicciu fece la foto si formò il corteo nuziale. Al
passaggio tutte le persone tiravano riso, frumento e petali di rose. Gli
sposi rispondevano lanciando confetti.
- “Viva li sposi, aùrii e figli masculi”.
- “Viva, viva, viva”
gridava qualcuno in mezzo alla folla.
Il corteo andò avanti per tutto il corso, poi imboccò una stradina che
scendeva verso la sala del trattenimento. Era un grande stanzone dove c’era
un lungo tavolo per gli sposi e per i genitori. Un’orchestrina suonava
tarantelle e mazurche e in poco tempo quel clima gioioso contagiò tutti, che
cominciarono a ballare coinvolgendo anche gli sposi.
Ci fu il rinfresco con rosolio, vino e cosi dunci.
A sera tutto finì.
Gli sposi rientrarono nella loro casa, mentre parenti e amici andarono a
raccontare in giro della bella festa di matrimonio di la figlia di lu zi
Turriddru Aricò.
Dopo i festeggiamenti arrivò il giorno della partenza; giorno che
Angela avrebbe voluto non arrivasse mai. Per lei voleva dire fare un salto
nel buio, lasciare tutto: gli affetti, le amicizie. Cambiare paese, nazione,
modo di vita. Il solo pensiero la faceva star male.
Quella mattina la ricordò sempre. Dopo aver salutato parenti ed amici, suo
padre, facendosi aiutare dal fratello, caricò le valigie sulla mula e si
diresse verso la stazione.
Angela insieme ad Antonio e ad altri familiari lo raggiunsero a piedi. La
stazione era un po' distante dal centro e per arrivare ci impiegarono quasi
mezz’ora.
Faceva freschetto quella mattina, soffiava un leggero vento da ponente.
Quando arrivarono lo spiazzale era pieno di persone. Si sentiva un
chiacchiericcio continuo. Tutti parlavano in maniera caotica, come se
avessero tante cose da dire e poco tempo a loro disposizione. Probabilmente,
quello era un modo per scaricare il nervosismo che ognuno aveva dentro.
Tutte quelle voci si sovrapponevano l’una all’altra e all’orecchio
dell’ascoltatore giungeva solo qualcosa di incomprensibile.
All’improvviso il campanello, che annunciava l’arrivo del treno, cominciò a
suonare insistentemente.
Per un attimo tutti si zittirono, poi ripresero, fino a quando il campanello
finì di suonare e sui binari comparve la testa del treno che a velocità
moderata avanzava verso la stazione. “U trenu arriva! U trenu arriva!”cominciarono a gridare
tutti.
Quella frenesia, che fino ad ora aveva animato quelle persone,
improvvisamente si trasformava in pianto. Ognuno, in maniera convulsa,
abbracciava il proprio parente quasi a non volerlo più lasciare. Era
incredibile con quanta energia lo facesse.
Tutti quelli che dovevano partire salirono sul treno, mentre qualcuno ancora
da terra passava le valigie dal finestrino.
Ciascuno aveva un'infinità di bagagli. Era come se dentro quelle valigie di
cartone ognuno volesse portare via tutto il suo mondo.
Il capostazione improvvisamente fece un fischio lungo e continuo, furono
chiuse le porte e il treno si mosse.
Io
mi affacciai al finestrino per salutare. Vidi in fondo al marciapiede mia
madre che salutava, insieme a mio padre e ai fratelli. Salutai anch’io con
la mano, mentre le lacrime offuscavano la mia vista e il treno spariva
all’orizzonte, dietro la curva della ferrovia.
Calcio.
Brilla la stella di Gabriele Garifi: campione regionale con la Nissa FC
Under 19
Garifi con la coppa
Gabriele Garifi
Esultanza
Un boato di gioia ha squarciato il cielo di Niscemi ieri pomeriggio,
venerdì 4 aprile 2025, quando l'arbitro ha decretato la fine della
combattutissima finale playoff Under 19 tra la Nissa e il Siracusa.
Il risultato di 2-1 in favore dei biancoscudati è la concretizzazione di un
sogno inseguito per oltre quarant'anni: la Nissa è campione regionale Under
19.
(Esultanza in campo)
Un traguardo storico che premia la dedizione di un intero settore giovanile
e il lavoro svolto dal tecnico Giacomo Serafini e dal suo staff. La finale,
disputata allo stadio comunale di Niscemi, ha visto i giovani nisseni
superare un avversario di grande valore come il Siracusa, che aveva dominato
la regular season.
La partita è stata decisa da una doppietta di Zaid Cissé, attaccante in
stato di grazia che ha trascinato la squadra con due reti di pregevole
fattura. Tuttavia, la vittoria è frutto di un collettivo solido e
determinato, capace di esprimere un gioco equilibrato e incisivo in tutte le
fasi.
In questo contesto di esaltante successo, una menzione speciale merita il
giovane difensore grottese Gabriele Garifi. Vero baluardo della
retroguardia biancoscudata, Garifi ha dimostrato ancora una volta il suo
indiscutibile talento. La sua passione per il calcio traspare in ogni
intervento, la sua capacità tecnica gli permette di impostare l'azione con
lucidità e di disimpegnarsi con eleganza anche nelle situazioni più
complicate. Ma è la sua grinta agonistica a fare la differenza, unita a
un'intelligenza tattica che lo rende un elemento fondamentale per la
squadra.
Garifi, con la sua crescita costante e il suo impegno, è diventato una vera
e propria stella emergente del calcio giovanile. Il suo apporto alla
vittoria del campionato è stato cruciale, dimostrando una maturità e una
leadership sorprendenti per la sua giovane età. La sua solidità difensiva,
la sua abilità nel gioco aereo e la sua capacità di anticipo hanno spesso
sventato le offensive avversarie, fornendo sicurezza a tutto il reparto.
Al triplice fischio finale, l'emozione del presidente Luca Giovannone era
palpabile: "È una gioia immensa. Questo titolo arriva dopo più di
quarant’anni e rappresenta un premio straordinario per il lavoro di tutti:
dallo staff tecnico ai ragazzi, passando per chi ogni giorno lavora dietro
le quinte. Questa vittoria è il segnale che il progetto della Nissa cresce,
anche e soprattutto nei giovani. Siamo orgogliosi di loro".
Con questa vittoria per 2-1, frutto di una "final four" impeccabile con due
successi, sei gol fatti e solo uno subito, la Nissa Under 19 scrive una
pagina indimenticabile nella storia del club e regala lustro al calcio
nisseno. E tra i protagonisti di questa impresa, brilla la stella del
giovane Gabriele Garifi, un talento made in Grotte pronto a
illuminare il futuro del calcio.
Attività.
MAD Computers: 10 anni di passione e resistenza nel cuore di Grotte
MAD Computers
Era il 3 aprile 2015 quando una piccola saracinesca si alzava, dando
inizio all'avventura di MAD Computers. Dieci anni dopo quel negozio è ancora lì, un baluardo di resistenza
nel cuore della città, un punto di riferimento per chi cerca competenza,
cortesia e un sorriso.
In un'epoca dominata dai giganti dell'e-commerce e dalle multinazionali, la
storia di MAD Computers è quella di Davide Magrì, Antonella e Chiara, tre
persone che hanno scelto di scommettere sul loro talento e sulla loro
passione, sfidando le logiche di un mercato spietato.
"Non è stato facile - confessa Davide Magrì -. Ogni giorno
è una battaglia contro prezzi insostenibili e una concorrenza che sembra
invincibile. Ma noi non ci arrendiamo, perché crediamo nel valore del
rapporto umano, della consulenza personalizzata, dell'assistenza immediata".
E i clienti lo sanno bene. MAD Computers non è solo un negozio di computer,
è un luogo dove trovare un consiglio sincero, un aiuto per risolvere un
problema, un amico con cui scambiare due chiacchiere.
"Siamo qui grazie a loro - continua Davide, con la voce rotta
dall'emozione -. Sono loro che ci danno la forza di andare avanti, che ci
spingono a migliorare ogni giorno. A volte siamo lenti, è vero, ma siamo
piccoli e facciamo del nostro meglio. E loro lo capiscono, lo apprezzano".
In questi dieci anni, MAD Computers ha visto cambiare il mondo, la
tecnologia, le abitudini delle persone. Ma una cosa è rimasta immutata: la
passione di chi ci lavora.
"Siamo cresciuti insieme ai nostri clienti - prosegue Davide -. Abbiamo
visto i loro figli imparare a usare il computer, li abbiamo aiutati a
risolvere problemi di ogni tipo, abbiamo condiviso con loro gioie e dolori".
Ed ancora aggiunge: "Siamo una famiglia, e i nostri clienti sono parte di
questa famiglia. Li ringraziamo di cuore per la fiducia che ci hanno dato in
questi anni, e promettiamo di fare sempre del nostro meglio per meritare il
loro affetto".
MAD Computers compie 10 anni, un traguardo importante per una piccola realtà
che ha saputo resistere alle tempeste del mercato.
Una storia di coraggio, di passione, di umanità. Una storia che ci ricorda
che, a volte, la grandezza non si misura in numeri, ma in sorrisi.
Agrigento.
"Voci e suoni della lingua italiana attraverso alcuni autori e artisti"
Locandina
Agrigento si prepara ad accogliere un incontro culturale dedicato
all'esplorazione della lingua italiana attraverso le opere di autori e
artisti. L'iniziativa, promossa dal Comitato di Agrigento della Società
Dante Alighieri in gemellaggio con il comitato di Savona, si terrà
giovedì 3 aprile 2025 alle ore 16.45, presso l'Auditorium "Tusa"
della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali, situato in Villa
Genuardi, Via Ugo La Malfa, Agrigento.
(Locandina)
L'incontro, che ha come tema "Voci
e suoni della lingua italiana attraverso alcuni autori e artisti",
vedrà i saluti istituzionali di Francesco Miccichè, Sindaco di Agrigento, e
di Vincenzo Rinaldi, Soprintendente BB.CC.AA. di Agrigento.
A introdurre e coordinare il pomeriggio sarà Enza Ierna, Presidente del
Comitato di Agrigento della Società "Dante Alighieri".
Diversi relatori si susseguiranno per offrire spunti di riflessione e
approfondimento:
- Enzo Motta, notaio e Presidente del Sodalizio Pirandello di Savona, nonché
socio del Comitato Società "Dante Alighieri" di Savona, interverrà sul tema
"Pirandello, Sciascia e Camilleri: le radici agrigentine di una letteratura
universale";
- Antonio Liotta, medico, scrittore ed editore, presenterà un intervento dal
titolo "Antonio Russello: Scrittore europeo da riscoprire";
- Achille Furioso, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Agrigento,
introdurrà la presentazione video "Agrigento 2045" realizzata da Chiara
Peruga;
- Enzo Di Natali, scrittore e docente di bioetica presso l'Ateneo Pontificio
di Roma, parlerà de "La mistica in Dante e la crisi antropologica";
- Valentina Caminneci, esperta di beni culturali e ambientali, affronterà il
tema della "Storia della Villa Genuardi".
L'appuntamento sarà arricchito da interventi artistici e musicali a cura di
Pietro, Claudia e Marco Puma, Enzo Argento, Liliana Arrigo, Tania Cutugno e
Giuseppina Mira.
L'iniziativa si configura come un'occasione preziosa per esplorare le
molteplici sfaccettature della lingua e della cultura italiana, con un focus
particolare sul contributo di autori e artisti legati al territorio
agrigentino e in un'ottica di dialogo e scambio con la realtà savonese.
Comune.
Finanziamenti PNRR per l'area sportiva del plesso "Roncalli" di Grotte
Plesso "Roncalli"
Ottime notizie per la comunità scolastica di Grotte: il Ministero
dell'Istruzione ha stanziato 178.250,00 euro nell'ambito del PNRR,
Missione 4 "Istruzione e Ricerca", per un importante progetto di
riqualificazione dell'area sportiva all'aperto del plesso scolastico "A.
Roncalli", situato in Viale della Vittoria.
(Plesso scolastico "A. Roncalli")
L'annuncio è stato accolto con grande soddisfazione dall'Amministrazione
comunale, che fin da subito ha posto le scuole al centro delle proprie
priorità politiche. Il finanziamento, richiesto nel 2022, rappresenta un
ulteriore successo per l'Amministrazione, come sottolinea il sindaco
Alfonso Provvidenza: "Questo risultato rafforza la nostra volontà di
continuare a lavorare con amore e dedizione per il nostro paese, perseguendo
l'interesse collettivo e non quello individuale".
Il Sindaco ha colto l'occasione per ringraziare l'Ufficio tecnico comunale
per la professionalità e lo spirito di sacrificio dimostrati nel contribuire
al raggiungimento di importanti traguardi nel settore dei lavori pubblici.
L'intervento sull'area sportiva del plesso Roncalli apporterà benefici
significativi per gli studenti e per l'intera comunità, migliorando la
qualità degli spazi dedicati all'attività fisica e promuovendo uno stile di
vita sano. Questo finanziamento PNRR rappresenta un importante passo avanti
per il futuro dei giovani di Grotte e conferma l'impegno
dell'Amministrazione nel sostenere l'istruzione e lo sport come elementi
fondamentali per la crescita e il benessere della comunità.
Attualità.
"Scoprire la verità sulla Capitale della Cultura"; di Giuseppina
Randazzo
Acqua corrente
Me
ne sono andata da Agrigento quasi vent’anni fa. Era l’agosto 2005.
La prima cosa che ho fatto non appena arrivata nella nuova casa di
Genova è stata quella di mettere in fila i miei tre figli vicino al
lavandino della cucina.
Ho aperto il rubinetto e ho offerto a ciascuno di loro un bicchiere
d’acqua. Acqua, sì. Non una merendina ma un semplice bicchiere d’acqua.
I miei figli, allora bambini, mi hanno guardata sbigottiti, forse
pensando che la mamma fosse impazzita.
Mi guardavano con il bicchiere in mano e non bevevano. Avevano paura.
Ho detto loro che non soltanto quell’acqua era potabile ma che usciva
dal rubinetto ininterrottamente. Ininterrottamente.
Così, ancora restii, hanno cominciato a bere. Era fresca e buona. E non
finiva.
Ho preso anch’io un bicchiere d’acqua e ho bevuto.
Sapevo che un giorno avrebbero dimenticato che cosa vuol dire non avere
l’acqua corrente, speravo però che quel momento di sbigottimento e
istantanea gioia sarebbe rimasto nella loro memoria.
"Siamo stati adottati da una mamma ricca", dicevo loro ridendo.
Sì, perché Genova sembrava aver tutto: bus, treni, vie, servizi e tanta
acqua.
Potevamo tirare lo sciacquone tutte le volte che ne avevamo bisogno,
potevamo fare la doccia ogni giorno, potevamo dimenticare di comprare
l’acqua da bere, potevamo cucinare con l’acqua del rubinetto, potevamo
persino fare tante lavatrici e pulire la casa e potevamo permetterci di
non avere cisterne di raccolta, bidoni da conservare per il trasporto
dalle fontane e persino di non comprare botti d’acqua il cui costo al
metro cubo era dieci volte più alto della norma e l’acqua era pure
sporca.
Potevamo finalmente dirci italiani, insomma, senza vergognarci del
nostro Stato.
Sono passati vent’anni.
Da circa dieci anni, non sono più andata in Sicilia.
I miei fratelli e i miei genitori, piano piano, mi hanno seguita e ora
vivono tutti qui.
Mio padre è morto ad agosto del 2024 e ha vissuto gli ultimi anni della
sua vita lontano dalla sua terra.
Fino a qualche mese prima di andarsene, viaggiava con mia madre in auto
tutta la notte per rivedere la nostra terra. Gli mancava.
Manca anche a me, ma adesso che è morto anche mio padre non credo
tornerò mai più in Sicilia.
Credo che quello che mi manca di più siano gli odori, la vista, il sole
e il linguaggio.
Questa mamma adottiva è stata molto buona con me perché io l’ho
rispettata, ho apprezzato ogni suo dono anche se so che, come accade in
ogni città, i suoi abitanti si lamentano per qualche carenza.
All’inizio sorridevo pensando che i genovesi non avessero idea della
ricchezza che possedevano in termini esistenziali e civili, adesso mi
sono abituata e quando si lamentano li sto ad ascoltare perché fanno
bene.
Sì, fanno bene, perché se tutto funziona qui è grazie a loro, ai
genovesi.
Loro sanno come fare in modo che la città funzioni. Conoscono i loro
diritti, sanno come far fronte comune, sanno come affrontare i problemi,
sanno che sono loro a scegliere i politici e li scelgono bene.
A volte magari vince una parte e non l’altra, ma nessuno di loro si è
mai permesso di amministrare la città male fino al punto di farle
perdere la dignità.
Ho ancora il mio accento agrigentino.
Ogni volta che mi incontra qualcuno che non mi conosce mi chiede da dove
vengo. Sorrido.
Della mia terra conservo il linguaggio, conservo le tradizioni, conservo
il ricordo, ma null’altro.
Io non sono più agrigentina e non sono genovese. Le mie radici si sono
inaridite e l’unico spazio in cui mi riconosco è quello mentale in cui è
nascosta la mia infanzia, la mia adolescenza e la mia giovinezza.
Si parla spesso della migrazione dei cervelli, dimenticando che a volte
si può essere migranti anche dentro la propria nazione.
Io avevo un lavoro a tempo indeterminato in Sicilia ma ho preferito dare
la possibilità ai miei figli e alla mia famiglia di vivere in un posto
che non vantasse soltanto un glorioso antico passato ma anche un
dignitoso presente ricco di opportunità.
Un posto in cui, se racconto dei problemi d’acqua che avevo nella mia
città, gli abitanti si mettono a ridere pensando che sia una delle mie
solite battute.
Quando da giovane vivevo ad Agrigento, ho scritto spesso alle testate
nazionali sperando che il problema della mancanza d’acqua fosse in
qualche modo rappresentato al resto della nazione. Una volta
pubblicarono un articolo su Il Giornale, poi niente.
Quando ho saputo che Agrigento era stata nominata Capitale della
cultura, ho sperato che finalmente qualcuno si accorgesse
dell’ingiustizia che vive un popolo che pur è definito italiano.
Un’ultima cosa, che forse il resto degli italiani non sanno.
Ad Agrigento esiste ancora il fontaniere.
Ad Agrigento tutti i palazzi hanno una grande vasca di raccolta
dell’acqua.
Ad Agrigento moltissime case hanno interi terrazzi ricolmi di cisterne
celesti, alcune altre forse hanno ancora le cisterne grigie in amianto.
Basta sorvolare la città con un drone per scoprire la verità sulla
capitale della cultura.
Oltre i templi, oltre i paesaggi, oltre le architetture, ci sono tetti
che attendono l’acqua perché da noi l’acqua è la vera turista non
stanziale.
Viene ogni venti giorni e va via dopo due ore. Neanche il tempo di
preparare un buon piatto di pasta.
Attualità.
"Il nome alle cose"; di Raniero
La Valle
Raniero La Valle
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare.
*****
Tutto è cominciato quando l’uomo, nel giardino, ha dato il nome alle
cose.
Dare il nome alle cose è il primo passo per conoscerle, padroneggiarle,
se del caso combatterle.
Per questo si discute tanto se definire o no la Meloni fascista,
e si insiste sulla litania dell’aggressore-aggredito.
Ma nella divisione manichea del mondo, tanto cara all’Occidente, tra
quelle che sono chiamate “democrazie” e le cosiddette “autocrazie”, dove
collocare l’America di Trump che è eletto a furor di popolo ma
sovverte le regole del potere, malmena i giudici, governa per decreti
esecutivi e vuol conquistare la Groenlandia e il Canada?
E che nome dare a Israele dove pure si vota, ma che si
definisce come Stato etnico, esclusivo e confessionale?
Per trovare il nome appropriato bisogna guardare agli indizi.
Per gli Stati Uniti si può prendere per esempio una componente
identificante del regime trumpiano, che è la deportazione dei
migranti presenti nel Paese e che per varie ragioni sono considerati
illegittimi o delinquenti o comunque sgraditi.
Per farlo Trump ha tirato in ballo la Alien Enemies Act, che è una legge
sui nemici, risalente al 1798, forse mai applicata se non nella Seconda
guerra mondiale per internare e isolare i giapponesi residenti in
America.
I primi a farne le spese sono stati i venezuelani, 350.000 dei quali
godono di uno statuto di protezione temporanea negli Stati Uniti dove
sono arrivati per sottrarsi al regime di Chávez.
Centinaia di loro, definiti "stupratori, assassini e gangster" dalla
portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, imbarcati su tre aerei,
sono stati deportati in Salvador che ne ha ricavato 5.000 dollari
l’uno e li ha imprigionati in un lager. Un giudice ha tentato di fermare gli aerei in volo e di farli
rientrare ma l’ordine non è stato eseguito col pretesto che essi non si
trovavano più nello spazio aereo degli Stati Uniti, e Trump ha
definito quel magistrato “un giudice lunatico, di sinistra radicale, un
agitatore e un provocatore”.
Ma, come ha scritto una giornalista che lavora in un’organizzazione per
i diritti degli immigrati, Sonali Kolhatkar, in un articolo diffuso in
Italia dalla benemerita agenzia Other News di Roberto Savio, non si
tratta solo dei venezuelani: chiunque può essere fatto sparire in
qualsiasi momento.
Il governo sta prendendo di mira i cittadini americani di colore.
Sta prendendo di mira gli accademici di colore che lavorano o studiano
nel Paese con documenti validi, in particolare quelli che sono musulmani
o cercano giustizia per la Palestina. Tutti a rischio di non essere graditi al potere.
Ricordando la poesia "First They Came" di Martin Niemöller, si può dire
che “oggi l'amministrazione se la prende con venezuelani e
palestinesi, domani potrebbe essere chiunque di noi. Tollerare la
crudeltà anti-immigrati apre la porta a tutti noi di essere vittime di
tale ferocia. Nessuno è immune”.
Un’altra notizia, ben più che un indizio, è che esiste uno stretto
rapporto di collaborazione tra l’esercito israeliano e il Massachuttes
Institute of Technology (MIT) di Boston, anche nel supporto alla guerra
di Gaza.
Come rivela un rapporto “Science for Genocide”, pubblicato da un gruppo
pro-palestinese interno all’Università, i laboratori del MIT dal 2015
hanno ricevuto 3,7 milioni di dollari di finanziamento da parte del
Ministero della Difesa israeliano, destinati a progetti volti a
sviluppare algoritmi che aiutino gli sciami di droni a inseguire meglio
gli obiettivi in fuga, a migliorare la tecnologia di sorveglianza
subacquea e a supportare gli aerei militari nell’elusione dei missili.
Dal 7 ottobre 2023 due di queste sponsorizzazioni sono state rinnovate,
mentre una è scaduta a dicembre 2024.
Inoltre il MIT mantiene collaborazioni istituzionali con aziende che
vendono grandi quantità di armi a Israele. Tra queste figurano Elbit
Systems, il maggiore appaltatore militare di Israele, nonché Maersk,
Lockheed Martin e Caterpillar, collaborazioni che garantiscono
ingenti profitti ai complici del genocidio e un accesso privilegiato
al talento e alle competenze del MIT.
Quello di Israele, afferma il rapporto, “è l’unico esercito straniero
a sponsorizzare la ricerca del MIT”.
Come dicono gli studenti il regolamento stesso del MIT imporrebbe di
rompere le collaborazioni con tali imprese se esistono “prove
credibili che le loro attività contribuiscono alla soppressione dei
diritti umani”. In risposta alla pubblicazione dei dati, il MIT ha
bloccato l’accesso al sistema interno di gestione delle
sponsorizzazioni.
Tutto ciò dimostra il coinvolgimento strutturale degli Stati Uniti nelle
guerre di Israele, come c’è stato un coinvolgimento finora nella guerra
d’Ucraina dove, come ha rivelato il New York Times, dalla base Usa di
Wiesbaden, in Germania, i generali Mykhaylo Zabrodskyi e Christopher
Donahue, dirigevano le azioni militari ucraine nel quadro di una
operazione, chiamata “Task force Dragon”.
Molte altre cose si potrebbero citare per chiedersi in base a quale
diritto, interno e internazionale, gli Stati Uniti fanno tutto questo,
e se ciò li qualifichi ad essere annoverati tra le democrazie o le
autocrazie: un’attribuzione peraltro difficile anche per altri Paesi, a
cominciare da Israele con la sua identità di Stato ebraico, di un solo
popolo, senza Costituzione e con una capitale eterna, e la pretesa di
essere nelle sue condotte militari “legibus solutus”.
E tutto ciò mentre la condanna della Le Pen in Francia accende in
tutto il mondo il clamore sulle regole della democrazia.
In America la questione si complica perché da un’amministrazione
all’altra gli Stati Uniti sembrano compiere anche le azioni più efferate
ostentando una presunzione d’innocenza.
Perciò risulta difficile, ma non solo con Trump, collocarli simpliciter
nelle “democrazie” o nelle “autocrazie”, la magica distinzione che rende
l’Occidente così fiero di appartenere a queste ultime.
Per chiarezza occorrerebbe allora dare agli Stati Uniti un altro
nome che corrisponda alla stessa coscienza che essi, e altri Stati
simili a loro, hanno di sé.
Questa coscienza è quella di essere al di sopra del bene e del male,
di godere di una sorta di suprematismo bianco o anglosassone o
messianico e religioso, di comportarsi nella presunzione che tutto
sia loro concesso e tutto sia loro dovuto (e perché no la
Groenlandia, Panama, le terre rare, la Palestina, Gaza?).
Allora forse si dovrebbe dar loro un nome nuovo: non democrazie e non
autocrazie, ma autolatrie.
O piuttosto, poiché di se stessi fanno un idolo, e se lo adorano da
soli, autoidolatrie.
Politica. L'on. Marchetta:
"Velocizzare l'iter delle pratiche PNRR"
On. Marchetta
L’on.
Rosellina Marchetta, deputato segretario all’Assemblea Regionale
Siciliana, lancia un appello al Governo siciliano affinché si possano
predisporre tutte le procedure necessarie a velocizzare l’iter delle
pratiche PNRR.
“Ci sono ancora 11 miliardi relativi al PNRR da spendere entro il 2026
- dichiara l’on. Marchetta -. Chiedo pubblicamente al Governo regionale
di attivarsi per facilitare e velocizzare l’iter procedurale relativo alle
pratiche PNRR. Mai come in questo momento la nostra Regione ha bisogno che
siano spesi questi fondi per migliorare le infrastrutture, la sanità, le
scuole, favorire innovazione digitale e transizione energetica e tanto
altro. È stato già fatto tanto e già tanto c’è in essere - continua il
Deputato Segretario all’ARS -; questo mio appello non vuole essere un
allarme ma vuole sollecitare il Governo ad attivarsi per sviluppare una
strategia che permetta iter più sbrigativi. Fin troppe volte provvedimenti
legislativi che approviamo all’ARS o proposte da valorizzare restano
ingarbugliate nei complessi meandri della burocrazia. Chiedo un rapido
processo di sburocratizzazione che ci permetta di poter offrire ai siciliani
sistemi più efficienti e rappresentatività dei territori, potendo portare
avanti con più celerità anche le nostre iniziative parlamentari”.
Editoria.
Canicatti:
presentazione del libro "Muzzicuna", di Aristotele Cuffaro;
sabato 5 aprile
Locandina
Sabato 5 apirle
2025, alle ore 18.30, presso il Palazzo Lombardo a
Canicatti, si terrà la
presentazione del libro "Muzzicuna" di Aristotele Cuffaro.
L'iniziativa è promossa da: Lions Club Canicatti, Fidapa, BPW Italy,
Associazione Culturale Athena, Proloco Canicatti, Rotary Canicatti.
(Locandina)
La presentazione del libro "Muzzicuna", una raccolta di poesie in siciliano
con traduzione a fronte, sarà un'opportunità per celebrare la cultura e la
lingua siciliana, durante la quale si alterneranno momenti di lettura,
interventi musicali e dialoghi con l'autore.
L'incontro si aprirà con i saluti di:
- Giovanni Salvaggio, Presidente dell'Associazione Athena;
- Lavinia Napoli, Presidente della Fidapa;
- Giancarlo Granata, Presidente del Lions Club Canicatti Host;
- Giovanna Bennici, Presidente della Proloco.
Le letture saranno a cura di Melania Curto, Anna Rita Alù e Silvana Rinallo, mentre
gli interventi musicali saranno eseguiti dall'Elegans Trio (Julia Di Stefano al flauto traverso,
Lavinia Di Stefano al clarinetto e Isabella Di Salvo al
pianoforte.
Il dialogo con l'autore, Aristotele Cuffaro, sarà condotto da Federico Li
Calzi.
La cittadinanza è invitata a partecipare a questo appuntamento culturale nel
quale celebrare la cultura e le tradizione siciliana.
Aristotele Cuffaro è un autore siciliano che con la sua opera "Muzzicuna" si
propone di valorizzare la lingua e la cultura della sua terra. La raccolta
di poesie offre uno spaccato della vita e delle tradizioni siciliane, con
uno sguardo attento alla realtà contemporanea.
Medinova è la casa editrice che ha pubblicato "Muzzicuna", impegnata nella
promozione della cultura e della letteratura siciliana.