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Gennaio 2022

MESSAGGI DAI LETTORI

 

17/01/2021

Poesia. "La Pace", di Carmelo Luparello

 

Prof. Carmelo Luparello
Prof. Luparello

Pace
Pace

Riceviamo e pubblichiamo.

LA PACE

Il dono più bello
non costa poi niente,
è molto più caro,
credetemi, quello
che è brutto e fa male
e uccide la gente;
e costa pur tanto
in soldi, lacrime e pianto
costruire cannoni,
fucili, mitraglie,
bombardieri buoni
solo ad uccidere.
Ma stringere la mano
ad un uomo qualunque,
anche se è nato
molto lontano,
ed ha una pelle
forse più scura,
che solo a guardarlo
può farti paura,
e ciò nonostante
gli offri un sorriso
in cambio di niente,
tu gli regali
il dono più bello,
più ricco, più accetto,
un dono che in fondo
non costa poi niente
ma che, prima o poi,
darà certamente
bellissimi frutti,
un dono che è pure
alla portata di tutti,
un dono che ha un nome:
la Pace,
un cognome,
l'Amore,
un indirizzo dove pescarlo:
Via del tuo Cuore.


                   
Carmelo Luparello
                   
                   
Dalla raccolta “Parva me iuvant”
                    Racalmuto, 2003
                    Per gentile concessione dell'Autore

                                 © Riproduzione riservata.
 

 

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11/01/2021

Poesia. "La piccola stazione", di Linda Di Stefano

 

Linda Di Stefano
Linda Di Stefano

Stazione di Grotte
Stazione di Grotte

Riceviamo e pubblichiamo. Nella foto a lato, la stazione ferroviaria di Grotte nei primi anni '50.

“LA PICCOLA STAZIONE”


Non era mai vuota la piccola stazione,
gruppi di persone a fare capannello,
valigie mai leggere
per viaggi lunghi e mete assai lontane.

Intricati nomi di città straniere
risuonavano nell'aria
e un parlottio sotto l'orologio
o di un lampione
per ingannare l'angosciosa attesa.

All'improvviso e senza preavviso
un lungo fischio,
un sibilo assordante
di un prepotente treno
che accoglieva quasi vorace
tutta quella gente.

Gran confusione,
saluti, lacrime e richiami,
il fischio del capostazione e
lo sbuffare dell'impaziente treno.

Una partenza lenta,
e all'orizzonte,
sempre più piccine,
mani al finestrino
con fazzoletti fluttuanti e sventolanti
per un saluto dell'ultimo
e penoso istante.

Si svuotava la stazione piano piano,
spalle curve, disorientata gente.
Ultimo sguardo ai deserti binari.
Volti seri di madri
chiuse nel dolore, silenziose,
ormai senza parole.

Permanevano soltanto mani vuote
e il cuore colmo di malinconia
e un senso di abbandono che per sempre
avrebbe accompagnato chi restava
senza mai una fine.


                   
Linda Di Stefano
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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10/01/2022

Poesia. "L'orologio di mio padre", di Stella Agbonlahor

 

Stella Agbonlahor
Stella Agbonlahor

Riceviamo e pubblichiamo.

L'OROLOGIO DI MIO PADRE

L’orologio di mio padre era un vecchio orologio appeso al muro.
Ogni mattina la sua sveglia squillante ricordava:
Kri-r-r-r - svegliati tu che dormi!
Alzati e preparati per il lavoro,
c’è un autobus che aspetta di portartici.
Il tempo è assai prezioso, non attende nessuno,
non lasciarlo sprecare.
Allora affrettati
ad avere un buon futuro.
Kri-r-r-r!


MY FATHER'S CLOCK

My father’s clock was an old clock hung on the wall.
Every morning it reminded with ringing alarm:
Kri-r-r-r - wake up you sleeping one!
Get up and ready for work,
there is the waiting bus ready to pick you down.
Time is very precious time, waits for no one,
don’t get it lost.
So do hurry up
to have a good future.
Kri-r-r-r!


                    Stella Agbonlahor
                   
                    Dalla raccolta “SIMPLICITY - espressioni poetiche di Stella Agbonlahor” (traduzione a cura di Marina Forza)
                    Ivo Forza Editore, Vicenza, Aprile 2020
                    Per gentile concessione dell'Editore

                                 © Riproduzione riservata.
 

 

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01/01/2022

Poesia. "Il mio cagnolino Lucky", di Giorgio Infantino

 

Giorgio Infantino
Giorgio Infantino

Riceviamo e pubblichiamo.

“IL MIO CAGNOLINO LUCKY”

Il mio cagnolino Lucky,
Jack Russel
colore bianco
e nocciola, bellissimo,
è morto.
La mia casa ora
è vuota senza lui.

Non ci sono più
i momenti sul divano,
io e lui vicini vicini.
Non ci sono più
abbracci sinceri e profondi
che andavano fino al cuore.

Ti dicevo ogni volta:
Lucky andiamo!
E capivi subito
che volevo farti fare
una passeggiata,
e la tua coda si muoveva
a sinistra e destra.
Eri felicissimo!

Cerano le lunghe
passeggiate tra me e te.
Ti ho portato ovunque.
Il nostro giardino
era il tu regno
dove ci siamo divertiti
a giocare sempre.

E poi oltre me
c`era, per te,
un'altra migliore amica:
Diana, che era come te.
Molto affettuosa,
bravissima, dolce
e sempre presente per te.

Noi due,
quando eri un cucciolo
di quattro settimane,
abbiamo scelto te
e tu eri cosi felice.

Siamo stati per te
i migliori tuoi amici
cosi come tu
lo sei stato per noi.

Lucky, il nostro amico,
ci ha dato gioia
e tanta compagnia.
Il nostro cuore è triste
per la sua scomparsa.

Ora riposa in un prato
dove gli portiamo fiori,
e la notte in sogno
ci viene a trovare
per stare ancora insieme a noi.


                   
Giorgio Infantino (da Wolfsburg - Germania)
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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