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Settembre 2024

MESSAGGI DAI LETTORI

 

27/09/2024

Poesia. "Un giorno saremo solo un ricordo", di Aristotele Cuffaro

 

Memento
Memento


“UN GIORNO SAREMO SOLO UN RICORDO”

Lu cuntu, l'arricuntu
lu nannu a lu passatu
ca di patri fici figliu
ca di figliu fici patri
comu rota di carrettu
gira vonta, vonta gira
semu comu pruvulazzu
un ricordu pi la via.


                   
Aristotele Cuffaro
                                 © Riproduzione riservata.
 

 

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25/09/2024

Poesia. "La denigrazione", di Giorgio Infantino

 

Giorgio Infantino
Giorgio Infantino


“LA DENIGRAZIONE”


Niente è più umiliante
della denigrazione
disinvolta e noncurante.

Ormai siamo tutti cosi assuefatti
a questo malvezzo,
che spesso non ci rendiamo conto
di quanto alla lunga possa
risultare devastante.

Sorprende constatare
quante persone
sostengono a spada tratta
di amare il prossimo,
eppure continuano
a sminuire e a denigrare,
considerandosi persone corrette.

Se vedi i limiti del tuo prossimo,
non ridere e non denigrare
perché se ridi e denigri
gli fai comprendere che lui
per te non conta niente,
ricorda che lui è il tuo prossimo,
è tuo fratello!

Oh uomo,
cambia il tuo malvezzo di denigrare
non rendere ad altri la vita dura
a chi è sereno e vuol vivere in pace,
ma rendigli la vita più leggera.

Amico, non denigrare.
Dio, che possiede
la conoscenza universale,
non ha mai denigrato nessuno.
Non farlo neanche tu.


                   
Giorgio Infantino (da Wolfsburg - Germania)
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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04/09/2024

Poesia. "La più bella poesia", di Michelangelo Palermo

 

Michelangelo Palermo
Michelangelo Palermo

"La più bella poesia", di Michelangelo Palermo
Spiccano il volo


"La più bella poesia", di Michelangelo Palermo

“LA PIÙ BELLA POESIA”

Ne ho appena vaga memoria.
D’altronde le parole non compaiono
e si ode soltanto l’armonia.
Le immagini fluttuano nell’aria
appartengono a chiunque
purché ne sappia restituire il verso.
Il nome dell’autore da cui è germinata
la più bella poesia di tutti i tempi
non potremo mai conoscere.
Le parole hanno spiccato il volo
liberamente
nell’universo del suo creatore
su cui l’ignoto ha impresso il sigillo.
Il riposo delle rime,
che vibrano ideando il canto,
ha tenuto coperta la sua bellezza.
Mai ad alcuno il poeta l’ha declamata.
Nessuna roccia ha rigato.
Ha preferito affidare al silenzio
la sorgente della fantasia
preservandone finanche la voce,
alla quiete la sua forma.

                   
Michelangelo Palermo
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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