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Gennaio 2025

 

31/01/2025

Chiesa. Conclusione della visita pastorale alla forania di Canicatti: celebrazione di Speranza

 

Conclusione della visita pastorale
Foto di gruppo

Conclusione della visita pastorale
Mons. Damiano

La visita Pastorale dell'Arcivescovo di Agrigento si conclude con una celebrazione di Speranza a Canicattì.
Si è conclusa ieri, giovedì 30 gennaio 2025, la visita pastorale di S.E. Mons. Alessandro Damiano alla forania di Canicattì, che comprende i paesi di Canicattì, Camastra, Naro, Castrofilippo, Racalmuto e Grotte. La cerimonia di chiusura si è svolta a Canicattì, con una sentita partecipazione di fedeli e rappresentanti delle diverse realtà ecclesiali della zona.

Conclusione della visita pastorale dell'Arcivescovo alla forania di Canicatti
(Conclusione della visita pastorale)

I partecipanti si sono radunati alle ore 18.00 dinanzi alla chiesa di San Diego, da dove è partita una processione che si è snodata per le vie della città sino al suggestivo Santuario della Madonna della Rocca, una delle cinque chiese giubilari dell'Arcidiocesi. Il santuario, che custodisce le spoglie del venerabile frate Gioacchino La Lomia, ha fatto da cornice alla celebrazione conclusiva della visita pastorale.
Presieduta dall'Arcivescovo Damiano, la Santa Messa ha visto la partecipazione di numerosi fedeli provenienti da tutta la forania. Durante l'omelia, Sua Eccellenza ha toccato diversi temi importanti per la vita della comunità ecclesiale.
Mons. Damiano ha esortato i presenti a mettere in pratica l'ascolto della Parola di Dio e dei fratelli, sottolineando come la nuova alleanza si basi sulla consapevolezza che "Colui che offre e l'offerta sono la stessa cosa". Ha ricordato che tutti i fedeli sono chiamati a far parte di un "unico popolo sacerdotale", nel quale alcuni sono particolarmente attratti dalle cose di Dio.

Conclusione della visita pastorale
(Conclusione della visita pastorale)

L'Arcivescovo ha poi posto l'accento sull'importanza di "mantenere senza vacillare la nostra speranza", ricordando che "la Chiesa è comunione oppure non è". Ha invitato tutti a essere "insieme tessitori di speranza", confidando nella fedeltà di Colui che ha promesso.
Mons. Damiano ha anche richiamato l'attenzione sull'importanza di prendersi cura gli uni degli altri, stimolandosi a vicenda nella carità e compiendo opere buone con uno sguardo di attenzione e una stretta di mano sincera. Ha esortato i fedeli a sentirsi "la lampada posta in alto, la città sul monte", capaci di testimoniare la propria fede attraverso azioni concrete.
Un passaggio significativo dell'omelia è stato dedicato al tema dell'allontanamento dalla fede e dalla Chiesa. Mons. Damiano ha invitato a riflettere sulle motivazioni di tali allontanamenti, sottolineando la necessità di ascoltare le voci di chi si è allontanato per comprenderne le ragioni.
Infine, l'Arcivescovo ha concluso la celebrazione con un messaggio di speranza, ricordando che "il cammino della chiesa agrigentina continua insieme" e che la visita pastorale si conclude con l'impegno di essere "insieme tessitori di speranza".
Ha richiamato l'attenzione sulle indicazioni della logica giubilare delle restituzioni, invitando tutti a vivere concretamente qualche gesto di restituzione, abitati dallo Spirito Santo e desiderosi di accogliere la vita nuova secondo il Vangelo.
In particolare, l'Arcivescovo ha indicato quattro ambiti di restituzione sui quali concentrare l'impegno pastorale:
1) restituire a Dio il volto di padre misericordioso: riscoprire la dimensione dell'amore di Dio, lasciandosi interpellare dall'enciclica di Papa Benedetto XVI "Deus Caritas Est";
2) restituire al Vangelo il suo vero contenuto: tornare a confrontarsi con il messaggio evangelico in modo autentico, senza timore di essere messi in discussione;
3) restituire a ogni persona la dignità umana: impegnarsi a contrastare ogni forma di negazione, offesa o discriminazione della dignità umana, consapevoli del peso delle parole;
4) restituire alla comunità cristiana la concretezza di un cristianesimo vissuto: superare il rischio di un cattolicesimo formale ("non tutti i cattolici sono cristiani"), riscoprendo la concretezza di una fede vissuta nel quotidiano.
La cerimonia si è conclusa con l'augurio di un cammino di santità e di opere buone per tutti i partecipanti

  

Carmelo Arnone
31
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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31/01/2025

Chiesa. "San Giovanni Bosco, il santo dei giovani"; a cura della prof.ssa Graziella Vizzini

 

San Giovanni Bosco
San Giovanni Bosco

Giovanni Bosco, noto come don Bosco, nacque in una piccola frazione di Castelnuovo d'Asti in Piemonte, chiamata popolarmente "I Becchi", in una povera famiglia contadina, il 16 agosto 1815. Il padre Francesco muore quando Giovanni ha solo due anni, logorato da una grave polmonite il 2 maggio 1817 a soli 33 anni, lasciando la moglie  Margherita (ora serva di Dio), vedova con tre figli da accudire, più la suocera, anziana ed inferma. Furono anni molto difficili per mamma Margherita. A nove anni il piccolo Giovanni Bosco fece un sogno che egli stesso definì profetico e che più volte raccontò ai ragazzi del suo oratorio. Intuì che avrebbe dovuto dedicarsi all'educazione della gioventù. Nel sogno aveva visto una moltitudine di fanciulli intenti a giocare, alcuni dei quali, però bestemmiavano. Subito si gettò sui bestemmiatori con pugni e calci per farli tacere; ma ecco farsi  avanti un Personaggio che gli dice: "Non con le percosse, ma con la bontà e l'amore dovrai guadagnare questi tuoi amici. Io ti darò la Maestra sotto la cui guida puoi divenire sapiente, e senza la quale, ogni sapienza diviene stoltezza". Il Personaggio era Gesù e la Maestra Maria Santissima, alla cui guida si abbandonò per tutta la vita e che onorò col titolo di "Ausiliatrice dei cristiani". Voleva farsi prete per dedicarsi tutto alla salvezza dei fanciulli, però le difficoltà erano enormi. Mamma Margherita, nonostante le numerose difficoltà, volle che seguisse la sua vocazione sacerdotale. Nel 1835 potè entrare nel seminario e nel 1841 fu ordinato sacerdote a Torino. Iniziò allora il suo apostolato tra i giovani più poveri e più abbandonati, fondando l'Oratorio, mettendolo sotto la protezione di San Francesco di Sales. L'Oratorio fu concepito come luogo di aggregazione, ricreazione, evangelizzazione, catechesi e promozione sociale con l'istituzione di scuole professionali. Con il suo stile educativo e la sua prassi pastorale, portava gli adolescenti e i giovani alla riflessione, all'incontro con Cristo e con i fratelli, all'educazione della fede e alla sua celebrazione nei sacramenti, all'impegno apostolico e professionale. Ebbe come migliori collaboratori i suoi giovani e fondò la Congregazione salesiana (1859), l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872) insieme a santa Maria Mazzarello e i Cooperatori salesiani (1876) per affiancare e sostenere la sua opera, anticipando così nuove forme di apostolato nella Chiesa. Nella sua opera educativa l'amorevolezza costituisce il più alto principio pedagogico adottato da don Bosco. Tutta la sua opera trasse origine dall'intima unione con Dio, guidato da Maria Santissima che fu l'ispiratrice e la guida di tutto il suo operato. Don Bosco fu il santo dei giovani. Una delle sue ultime raccomandazioni fu questa: "Dite ai giovani che li aspetto tutti in paradiso". Stremato di forze e logorato per l'incessante lavoro, si ammalò gravemente. Spirava il 31 gennaio del 1888, nella sua povera cameretta di Valdocco all'età di settantadue anni e il suo corpo è attualmente esposto all'interno di un'urna nel santuario di Maria Ausiliatrice, in una cappella in fondo alla navata destra. Il messaggio educativo di don Bosco si può racchiudere in tre parole:   ragione, religione, amorevolezza. Il due giugno del 1929 papa Pio XI lo beatificò e il 1° aprile del 1934, giorno di Pasqua, lo dichiarò santo. Don Bosco è ricordato per il suo metodo preventivo. Don Bosco fu un uomo profondamente umano, attento e aperto ai segni dei tempi e insieme l'uomo di Dio che sospinto dalla sua carità, ha saputo dare la vita per la salvezza dei giovani. Imitiamolo nel suo amore a Dio e al prossimo e nello sforzo generoso di vivere il Vangelo con coraggio e gioia.
  

 

   

Prof.ssa Graziella Vizzini
  

 

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30/01/2025

Musica. "Concerto di Natale 2024" del Coro "Terzo Millennio"

 

"Concerto di Natale 2024" del Coro "Terzo Millennio"
Guarda il video

Lunedì 6 gennaio 2025, nella chiesa Madre di Grotte, il Coro Filarmonico "Terzo Millennio" diretto dal M° Domenico Mannella ha eseguito il tradizionale concerto programmato per la solennità dell'Epifania, che in questa edizione ha assunto il titolo di "Concerto di Natale 2024". Un appuntamento musicale realizzato, anche quest'anno, con la collaborazione della parrocchia Chiesa Madre e il patrocinio dell'Amministrazione comunale di Grotte (guarda il video).

"Concerto di Natale 2024" del Coro "Terzo Millennio"
(Guarda il video)

La formazione composta da soprani, contralti, tenori e bassi, è stata accompagnata alla tastiera dal M° Domenico Mannella. Come lo scorso anno, insieme alla Corale si sono esibite, come ospiti d'eccezione, le giovani artiste Elena Mattina al violino, Aurora Pilato al flauto e il mezzosoprano Melania Marchese.
Il concerto, presentato dalla prof.ssa Tiziana Messina e dalla prof.ssa Adele Troisi, è iniziato con la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso "Costruiamo il presepe" indetto dall'Amministrazione comunale in collaborazione con la Pro Loco Herbessus; la consegna dei premi è stata a cura del sindaco Alfonso Provvidenza, del presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi e del presidente della Pro Loco Filippo Vitello.
Al termine del concerto, gli interventi di saluto sono stati proposti dal sindaco Provvidenza, dal presidente Carlisi, dal parroco della chiesa Madre don Totò Zammito e dal M° Domenico Mannella.
Nel video, la ripresa integrale della manifstazione
- guarda il video - (riprese © a cura dell'Associazione Culturale "Punto Info"). 
  
Redazione
30 gennaio 2025
© Riproduzione riservata.
  

 

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29/01/2025

Volontariato. L'Emporio Solidale di Grotte: un abbraccio per i più piccoli; giorni e orari di apertura.

 

L'Emporio Solidale di Grotte: un abbraccio per i più piccoli; giorni e orari di apertura
Locandina

L'iniziativa solidale che sta riscaldando i cuori della comunità di Grotte continua a crescere. Inaugurato lo scorso sabato 25 gennaio in Via Crispi n° 171, l'Emporio Solidale, promosso dalla Caritas Cittadina, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per le famiglie in difficoltà.

L'Emporio Solidale di Grotte: un abbraccio per i più piccoli; giorni e orari di apertura
(Locandina)

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti numerose autorità, tra cui il vicario generale dell'Arcidiocesi di Agrigento don Giuseppe Cumbo, il direttore della Caritas diocesana Valerio Landri, la responsabile diocesana dei Centri di ascolto Mariella Militello, il sindaco Alfonso Provvidenza, l'on. Rosellina Marchetta, il presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi, il comandante della Stazione carabinieri maresciallo maggiore Alfonso Davide Contrafatto, il parroco don Totò Zammito. La loro presenza è un segnale tangibile dell'importanza che la comunità attribuisce a questo progetto.
L'Emporio Solidale è un luogo dove le famiglie possono trovare gratuitamente abbigliamento per bambini da 0 a 15 anni e premaman, oltre a giocattoli in buono stato. L'Emporio invita tutti i cittadini a contribuire donando vestiario pulito e in buone condizioni per bambini e premaman, e giocattoli integri e funzionanti.
È importante rispettare alcune semplici regole:
- cosa si accetta: vestiti da 0 a 15 anni e premaman, giocattoli integri e funzionanti;
- cosa non si accetta: biancheria intima;
- come consegnare: portare i vestiti in sacchetti idonei nei giorni e negli orari di apertura. Non lasciare i vestiti fuori dall'Emporio nei giorni di chiusura.
L'Emporio Solidale è aperto al pubblico nei giorni di mercoledì e venerdì, dalle ore 16.30 alle 19.30.

Con questo progetto, la Caritas Cittadina e la comunità di Grotte dimostrano ancora una volta la loro solidarietà e la loro attenzione verso le famiglie in difficoltà.
L'Emporio Solidale è più di un semplice luogo di raccolta e distribuzione di beni: è un luogo di incontro, di ascolto e di sostegno reciproco.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al numero 388.3492117.

  

Carmelo Arnone
29
gennaio 2025 
© Riproduzione riservata.
     

 

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29/01/2025

Lieti eventi. Un raggio di Sole illumina la famiglia Vizzini Elia

 

È nata Sole
È nata Sole

Moira e Leo
Moira e Leo

Con immensa gioia, Baldassare, Mario e Giuseppe annunciano la nascita della loro cuginetta Sole! Un raggio di luce che ha riempito di felicità il cuore dei neogenitori, Moira Vizzini e Leo Elia.

È nata Sole
(È nata Sole)

Si tratta di un evento particolarmente speciale, poiché Sole rappresenta la prima nascita in questa giovane famiglia. Un nuovo capitolo che si apre, ricco di amore e promesse.
In un momento così intimo e prezioso, la nostra Redazione desidera porgere i più sinceri auguri a Moira e Leo. Che la piccola Sole porti nella vostra vita una gioia infinita e che il calore del focolare domestico l'accompagni in questa nuova avventura. Un abbraccio caloroso va anche a tutti i parenti, che di sicuro faranno sentire la loro presenza e il loro affetto, augurando a Sole una vita serena e piena di successi. Benvenuta al mondo, piccola Sole!

  

Carmelo Arnone
29
gennaio 2025 
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28/01/2025

Politica. "Ieri sera è morto il PD siciliano"; di Enzo Napoli

 

Enzo Napoli
Enzo Napoli

Ieri sera, all'Astoria Palace di Palermo, è morto il PD siciliano.
Certo, continuerete a vedere il simbolo sulle schede, a sentire qualcuno che dirà di rappresentarlo, ma la tristissima verità è che non può più dirsi tale.
Non è più un partito, perché non esiste più un gruppo dirigente che potrà incontrarsi, discutere e trovare sintesi, elaborare proposte, costruire un progetto politico per la Sicilia.
Non è più democratico perché tale Taruffi Igor da Porretta, in rappresentanza del nazionale, è venuto ad imporre un palese imbroglio nel totale disprezzo delle regole.
Non è più siciliano perché è a Roma si è deciso a tavolino che continuerà ad essere un feudo di Franceschini, il peggiore dei vecchi notabili.
A beneficio di tutti coloro che non capiscono quanto sia accaduto ieri all'Astoria Palace Hotel, vorrei riassumere alcuni semplici considerazioni che riguardano il funzionamento dei partiti in generale e del Partito Democratico in particolare.
Il Partito Democratico della Sicilia è un'associazione legalmente riconosciuta, con una propria personalità giuridica ed un proprio Statuto che ne sancisce principi e regole associative.
È riconosciuto come parte del PD Nazionale che, a sua volta, ha ovviamente proprie regole ed un proprio Statuto che indica i principi e le regole a cui le Unioni regionali devono conformarsi attraverso il recepimento delle norme nazionali.
Il recepimento di tali regole non avviene automaticamente per caduta, appunto perché le unioni regionali hanno propria personalità giuridica.
Una delle norme dello Statuto Nazionale, recentemente modificata, indica espressamente che i segretari regionali vengano eletti dagli iscritti, salvo che gli Statuti Regionali non prevedano diversamente.
Lo Statuto del PD Sicilia, mai modificato nelle norme in questione, prevede che il Segretario Regionale debba essere eletto in una fase successiva alla Convenzione (riservata agli iscritti), riconoscendo il diritto di partecipare anche ai non iscritti, purché registrati nel cosiddetto "Albo degli elettori" come avviene per il livello nazionale.
Non è tra le prerogative del responsabile nazionale dell'organizzazione decidere quali siano le regole e le modalità di voto e tantomeno convocare o presiedere alcuna delle Assemblee regionali del PD, che godono, appunto, di autonomia e sono dotate di regolamenti che ne normano il funzionamento.
Vi sono numerose anomalie che inficiano lo svolgimento dell'Assemblea Regionale svoltasi ieri, che avrebbe, secondo Statuto (che è una sorta di Costituzione del PD siciliano) procedere innanzitutto all'elezione di un proprio presidente.
Molti non sanno o non ricordano che il Segretario Regionale e l'Assemblea Regionale sono eletti contestualmente ed hanno pari dignità di rappresentanza. Tale principio è stato voluto dai fondatori per assicurare un equilibrio "istituzionale" tra i due livelli. Nessuno dei due organismi (uno monocratico, l'altro assembleare) è subordinato all'altro.
Le modifiche agli Statuti di qualsiasi associazione ed in particolare a quello del PD Sicilia, prevedono che per essere modificati sia prevista una maggioranza qualificata proprio per evitare che una maggioranza risicata possa modificare a proprio piacimento le regole.
Anche la partecipazione on-line avrebbe dovuto essere regolamentata da un apposita modifica al regolamento dell'Assemblea che non è mai stata approvata.
In buona sostanza, l'Assemblea Regionale del PD Sicilia avrebbe prima dovuto eleggere un proprio presidente, in un secondo momento, a seguito di una sua regolare convocazione da parte di questi, avrebbe potuto modificare lo Statuto attualmente vigente e solo successivamente procedere all'approvazione di un regolamento congressuale che non può essere in contrasto con le norme dello Statuto (escludendo la partecipazione degli elettori).
Quanto avvenuto ieri, alla presenza di un inviato della Segreteria Nazionale che ha, di fatto, sostituito e violato le prerogative dell'Assemblea e le norme dello Statuto Regionale, è di una gravità inaudita non solo sul piano procedurale, ma soprattutto sul piano politico perché espropria illegittimamente il ruolo e la funzione degli organismi dirigenti regionali e viola il principio di sussidiarietà previsto dallo Statuto Nazionale.
Il PD siciliano non è un franchising di quello nazionale, può e deve rivendicare la propria autonomia politica ed organizzativa e può farlo con il ricorso agli organismi di garanzia nazionali, ma anche ricorrendo al giudice ordinario in quanto associazione legalmente riconosciuta, come tutti i partiti politici, in caso di gravi violazioni allo Statuto Regionale
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Enzo Napoli
28
gennaio 2025   
© Riproduzione riservata.
  

 

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28/01/2025

Politica. L'on. Rosellina Marchetta: "Messa in sicurezza di Contrada Caos, a Porto Empedocle"

 

On. Rosellina Marchetta, deputato segretario all'Assemblea Regionale Siciliana
On. Marchetta

L’on. Rosellina Marchetta, Deputato Segretario all’ARS, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione on. Schifani, all’assessore regionale al Territorio e Ambiente on. Savarino e all’assessore alle Infrastrutture e Mobilità on. Aricò per conoscere quali provvedimenti urgenti intendano adottare per la messa in sicurezza di Contrada Caos, in territorio di Porto Empedocle, nella provincia di Agrigento. Una problematica fortemente sentita dai residenti della zona, ma anche da numerosi cittadini del territorio agrigentino che quotidianamente attraverso l’importante arteria viaria.
Nell’interrogazione l’on. Marchetta evidenzia la pericolosità di contrada Caos, lungo la strada statale 640, considerato il concreto rischio di crolli che interessa la zona a causa di frane legate alla situazione di dissesto idrogeologico, inoltre evidenzia l’avanzamento dell’erosione ai danni della costa che viene stimato, dai tecnici dell'Anas, nella misura di circa due metri l’anno. Una situazione che va aggravandosi di anno in anno, creando forti preoccupazioni.
Contrada Caos è parte di un’arteria viaria e infrastrutturale strategica che collega, tra le altre, la città di Porto Empedocle al versante occidentale della Sicilia. Sull’arteria converge, specie durante il periodo estivo, un elevato livello di traffico veicolare legato ai flussi turistici.
"Una situazione - secondo l’on. Marchetta - che sta generando uno stato di preoccupazione crescente e di allarme tra i cittadini di giorno in giorno con numerose lamentele e continue segnalazioni".

Nell’interrogazione la Deputata chiede al Presidente della Regione e agli Assessori al ramo se siano a conoscenza della pericolosità per l’incolumità pubblica che caratterizza il tratto stradale di Contrada Caos e del contestuale ritardo legato all’inizio dei lavori programmati, che ancora oggi non risultano ancora avviati; inoltre chiede quali iniziative urgenti intendano assumere per porre in sicurezza l’intero tratto interessato dall’intenso transito di veicoli e offrire ufficialmente opportune rassicurazioni sia agli abitanti delle zone adiacenti che, ormai da tempo, manifestano pubblicamente le legittime preoccupazioni
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Redazione
28
gennaio 2025
     

 

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28/01/2025

Politica. Il presidente Mattarella: "Auschwitz conseguenza delle leggi razziste, emanate anche in Italia dal regime fascista"

 

Il presidente Mattarella: "Auschwitz conseguenza delle leggi razziste, emanate anche in Italia dal regime fascista"
Sergio Mattarella

Intervento del Presidente Mattarella in occasione della celebrazione del "Giorno della Memoria".
Palazzo del Quirinale, 28/01/2025.

Il presidente Mattarella: "Auschwitz conseguenza delle leggi razziste, emanate anche in Italia dal regime fascista"
(Il Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella)

Rivolgo un saluto ai Presidenti del Senato, della Camera, del Consiglio dei Ministri, a tutti i presenti e a quanti ci seguono attraverso la tv.
Ringrazio per i loro interventi Noemi Di Segni, Liliana Segre, il Ministro Valditara.
Emma D’Aquino per averci magistralmente condotto.
Elena Sofia Ricci per le letture, così coinvolgenti nella sua interpretazione.
Simona Bondanza con il suo gruppo per averci accompagnato.
Silvia ed Emanuele, per il dialogo con Liliana Segre.
Ringrazio la Rai.
Hanno tutti contribuito a rendere significativa la cerimonia di oggi per il Giorno della Memoria, istituito in Italia, con legge, venticinque anni fa, anticipando la risoluzione del 2005 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Sono di ritorno - come poc’anzi è stato ricordato - da Auschwitz, dove - insieme a molti Capi di Stato e rappresentanti nazionali provenienti da tanti Paesi, ma soprattutto da tutti quelli dell’Europa, che si riconoscono nella sua civiltà, dell’Europa unita anche in questa memoria, dall'Australia, oltre che, naturalmente, da Israele - ho partecipato alla cerimonia che ricorda l’ottantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli del più grande campo di sterminio che la storia ricordi.
Luogo di morte per antonomasia, simbolo tetro e incancellabile, testimonianza dell’abomino di cui è capace l’essere umano quando abbandona il diritto, la tolleranza, il rispetto e si incammina sulla strada dell’odio, della guerra, del razzismo, della propria dignità, della barbarie.
Vi abbiamo vissuto ieri un evento storico, di straordinaria importanza, che tesse insieme, in un’unica tela, passato e futuro, memoria e responsabilità di oggi.
Un evento che ha espresso anche il significato di rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, in cui la violenza, l’aggressione, l’inimicizia, la guerra sembrano voler prendere il sopravvento, accende una speranza.
Auschwitz, con le recinzioni elettrificate, le minacciose torrette, le camere a gas, le ciminiere, i crematori…
Le crudeli selezioni, le percosse, la fame, il gelo, la paura, i criminali esperimenti medici…
Auschwitz provoca sempre infinito orrore, scuote le nostre coscienze, le nostre convinzioni. Genera angoscia, turbamento, interrogativi laceranti.
Non si va, non vi si può andare, come se fosse solo un memoriale di un’epoca passata, un sito storico oggi trasformato in un monumento alle vittime di tanta sofferenza. Da Auschwitz - smisurato cimitero senza tombe -  si torna ogni volta sconvolti.
Perché Auschwitz è il “non luogo” per eccellenza, una nebulosa, dove le coordinate spaziali si smarriscono e il tempo si ferma. Non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo. È un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora.
Lo sterminio nazista non nacque per un caso. Fu una macchina di morte lucidamente progettata da uomini - utilizzando i ritrovati della tecnica e una accurata organizzazione burocratica - per sopprimere uomini e donne innocenti, intere comunità, culture, popoli, considerati inferiori.
Ebrei provenienti da tutta l’Europa, uccisi a milioni. Rom e sinti, deportati politici, minoranze religiose, omosessuali, malati di mente e disabili. Persone che, secondo quella follia sanguinaria, non erano tali, non avevano diritto di esistere.
Un pensiero letale e mefitico prese forma di partito e, con il terrore e la propaganda, divenne regime. Arrivando a convincere milioni di cittadini, che la loro felicità, il benessere loro e della nazione, fossero ostacolati dalla sparuta presenza degli ebrei; e di altre piccole minoranze.
Padri di famiglia, donne devote, intellettuali apparentemente raffinati, borghesi e proletari, giovani e anziani, si trasformavano così in «volenterosi carnefici di Hitler», secondo l’efficace definizione di Daniel Goldhagen.
Come notò Sigmund Bauman, parlando dei totalitarismi del Novecento, le vittime di Hitler e di Stalin «furono uccise perché non rientravano, per una ragione o per un’altra, nel progetto di una società perfetta: […] un mondo comunista. O un mondo ariano, puro dal punto di vista razziale. Come quella delle erbe infestanti, la loro natura non poteva essere modificata. Esse non si prestavano per essere migliorate o rieducate. Dovevano essere eliminate…».
Auschwitz è il culmine di un sistema, punto d’approdo di un’ideologia barbara e disumana, l’ignobile frutto di un pensiero e di una mentalità piuttosto diffuse, che affondano le radici in secoli di pregiudizi, di razzismo, di antisemitismo, di paura del diverso, di rifiuto del dialogo, di teorie pseudoscientifiche di superiorità, di razza o di nazione, di filosofie ispirate alla violenza, alla sopraffazione, alla volontà di potenza e al dominio.
Auschwitz è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla “soluzione finale”.
Auschwitz rappresenta l’abisso più profondo e oscuro mai toccato nella storia dell’umanità.
Un universo di orrore e di abiezione, che appartiene a quello stesso genere umano che oggi guarda a quella stagione con dolore, sconcerto, talvolta con la tragica indifferenza di chi pensa che si tratti di un passato che non può tornare.
L’entrata delle truppe dell’Armata Rossa nel lager nazista, avvenuta 80 anni fa, segnò l’arresto di quell’orrenda fabbrica di morte ma, come ci ha appena ricordato la senatrice Segre, non la fine dell’incubo. Moltitudini di prigionieri, obbligati a compiere a piedi, nel gelo, le terribili marce della morte, periranno per la fatica, la fame, gli stenti; oppure verranno uccisi brutalmente dalle guardie naziste.
Ma anche con la definitiva sconfitta del nazifascismo in Europa, con la ripresa delle democrazie, le ferite non si sono mai del tutto rimarginate.
Era arrivata la liberazione. Ma ombre, parole e fantasmi continuarono - e continuano - a generare inquietudine.
Sosteneva in quegli anni Primo Levi: «Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia».
Cominciava un’era di libertà e di solidarietà, ma il suo avvio era accompagnato da non piena consapevolezza degli orrori più perversi degli anni della guerra, da dubbi sulle prime notizie, talvolta da incredulità rispetto a quanto era avvenuto nei campi nazisti.
Lo sa bene chi è sopravvissuto a quella tragica e disumana esperienza.
I superstiti hanno voluto essere, oggi, presenti in questo incontro di ricordo e sono riconoscente a Liliana Segre, Edith Bruck, Andra e Tatiana Bucci, Sami Modiano.
Sono con noi idealmente, seguendoci da casa, Goti Bauer e Gilberto Salmoni.
Desidero salutare ciascuna e ciascuno di voi, con il più grande rispetto e con immenso affetto. Ringraziandovi, ancora una volta, per la testimonianza, per l’impegno di memoria e di verità, per le parole preziose, che non sono mai di odio, di vendetta, ma di giustizia, di umanità, di speranza.
Testimoni e vittime di un orrore indicibile, avete portato il peso di sofferenze atroci, trovando dentro di voi la forza di raccontare, di condividere, di far ricordare. Avete costruito un ponte con le nuove generazioni, trasferendo coraggio, passione, amore per la libertà, ripulsa per l’ingiustizia e la sopraffazione.
Le vostre vicende sono incise, indimenticabili, nella storia della nostra Repubblica.
La sofferenza vostra e dei vostri cari, così come il sacrificio dei tanti caduti per la libertà, hanno plasmato lo spirito e la forma della nostra Costituzione, che è nata - e vive - per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista, di cui il sanguinoso conflitto mondiale e i campi di sterminio furono gli esiti crudeli e inevitabili.
In luogo della predicazione della guerra d’aggressione, la Costituzione prevede la pace e la collaborazione internazionale.
Al posto della discriminazione e della persecuzione, la Costituzione promuove l’eguaglianza e la giustizia.
In luogo dell’oppressione, la libertà. Invece dell’indottrinamento e della propaganda che manipola la realtà sino alla menzogna, il confronto e il pluralismo.
Al contrario della fede cieca e dell’obbedienza incondizionata, la Costituzione prevede la democrazia, la partecipazione, le garanzie e i controlli.
Oggi questi principi, di umanità, di giustizia, di democrazia, di buon senso risaltano ancor di più nel loro valore.
L’invasione russa in Ucraina è avvenuta con slogan e giustificazioni di nazionalismo sciovinista e aggressivo, che appartengono a un passato condannato dalla storia.
Così come il risorgente antisemitismo, una piaga in crescita, che respingiamo con forza: gli italiani di origine ebraica hanno dato un fondamentale contributo alla costruzione italiana ed europea, sono in casa propria, quella condivisa con tutti gli altri concittadini, liberi, protetti, rispettati e tali hanno il diritto di sentirsi. È la Costituzione a stabilirlo solennemente.
È doloroso e inaccettabile che vi siano ignobili insulti razzisti alla senatrice Segre, su quei social media che sono nati come espressione di libertà e che rischiano invece, sovente, di diventare strumento di violenza e di negazione di diritti. Occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia.
Allarma il ritorno di un linguaggio di disprezzo, di odio. Il pericolo di allentamento dei legami di comunità, il rischio di sfaldamento della tensione ideale, la risorgente volontà di dominio.
Ci preoccupano, a livello generale, l’astio predicato verso altri popoli, altre religioni, altre culture, e, tra gli altri fenomeni, la minaccia continua alla sicurezza e alla stessa esistenza del popolo di Israele, così come quanto - dopo l’orrore del 7 ottobre - è avvenuto di sconvolgente nella Striscia di Gaza, provocando la morte di tante migliaia di innocenti civili palestinesi.
La guerra genera lutti e macerie, la violenza produce violenza e nutre desiderio di vendetta. Bisogna avere il coraggio, la forza, la determinazione di spezzare le catene dell’odio. Diversamente non vi sarà mai pace e sicurezza.
Ci auguriamo che la recente tregua in Medioriente, che ha portato alla liberazione degli innocenti ostaggi israeliani rimasti in vita e a una cessazione delle ostilità, venga davvero rispettata e regga agli eventi successivi e alle spinte estremistiche e radicali in modo da trasformarsi in un processo di vera distensione, verso la soluzione dei “due Stati, due popoli”, l’unica in grado di cercare di dissolvere i giacimenti di odio che si sono ulteriormente accresciuti.
Avvertiamo, più in generale, il rischio concreto che torni in auge, nella società così come nei rapporti internazionali, il nefasto criterio espresso dalle parole “mors tua, vita mea”, sempre foriero di tragedie. Avremmo invece bisogno, tutti e in ogni parte del pianeta, di una nuova stagione all’insegna del dialogo, della collaborazione, della comprensione.
Il destino di ogni persona e di ogni popolo, oggi, è talmente legato e interconnesso - basti pensare al cambiamento climatico, alla salute, alle migrazioni, all’economia al di fuori da regole nazionali o internazionali - da rendere necessarie misure planetarie per non perdere tutti, inesorabilmente.
Cari sopravvissuti,
Ci troviamo qui al Quirinale, con le più alte cariche dello Stato, non solo per ricordare, ma per ribadire solennemente il nostro comune e inderogabile impegno a non permettere che simili atrocità si ripresentino.
A impedire che l’odio, il terrore, l’inimicizia, la prepotenza, la mentalità di guerra prevalgano nuovamente.
Abbiamo fiducia nei giovani - a cui voi avete consegnato la vostra testimonianza di dolore e di impegno - rafforzando la loro sete di giustizia e di eguaglianza.
Abbiamo fiducia nei valori consacrati nella nostra Costituzione repubblicana, che respinge con fermezza le discriminazioni e l’intolleranza.
Abbiamo fiducia nella vigilanza attiva delle forze politiche e sociali che, al di là delle legittime differenze, sono unite nel ripudio delle parole e dei gesti di morte.
Non cediamo allo sconforto.
Abbiamo fiducia nel futuro dell’umanità, nella saggezza dei popoli, nella determinazione di tante donne e tanti uomini in grado di impedire con onestà e coraggio, che forze oscure possano prevalere sull’aspirazione naturale dell’umanità alla pace, alla giustizia, alla fratellanza.
Ripetiamo allora anche noi, con particolare determinazione in questi nostri giorni, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle case e nelle piazze, quel grido forte e alto, che proviene, ogni giorno e per sempre, dal recinto di Auschwitz: «Mai più!»
.
  

 
   

Il Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella

  

 

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28/01/2025

Chiesa. Festa della Candelora: un invito speciale per i piccoli battezzati; domenica 2 febbraio

 

Festa della Candelora
Locandina

Domenica 2 febbraio 2025, la comunità parrocchiale della Madonna del Carmelo in Grotte si riunirà per celebrare la tradizionale Festa della Candelora. In occasione di questa ricorrenza, la santa Messa delle ore 11.30 avrà un significato particolarmente speciale.

Festa della Candelora
(Locandina)

Il parroco, don Sergio Sanfilippo, e i catechisti hanno rivolto un caloroso invito a tutti i bambini battezzati nel corso dell'anno 2024, insieme ai loro genitori, nonni, zii e a quanti desiderino partecipare. Sarà un momento di festa e di ringraziamento per il dono della fede, un'opportunità per rinnovare le promesse battesimali e per rafforzare il legame con la comunità cristiana.
La Candelora, che cade 40 giorni dopo il Natale, celebra la presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione della Vergine Maria. In questa giornata si benedicono le candele, simbolo di Cristo, luce che illumina il mondo.
Don Sergio invita tutti i fedeli a partecipare a questa celebrazione così significativa: "La Festa della Candelora è un'occasione importante per tutta la comunità, in particolare per le famiglie con bambini piccoli. Vi aspettiamo numerosi per condividere insieme questo momento di gioia e di fede"

  

Carmelo Arnone
28
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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28/01/2025

Dialoghi. "Fascisti e antifascisti nell'opinione di Churchill e di Sciascia"; di Giuseppe Castronovo

 

Dialoghi

Intervento del dott. Giuseppe Castronovo.

Dibattito svoltosi al Circolo della Concordia sull’iniziativa del collettivo comunista “Cambiare rotta” di appendere a testa in giù il fantoccio di Elon Musk in Piazzale  Loreto a Milano.
Giuseppe Castronovo

"FASCISTI E ANTIFASCISTI NELL'OPINIONE DI CHURCHILL E DI SCIASCIA"

- Totò: Amici, credevo che ci fosse un limite al peggio: che la ragionevolezza, ad esempio, potesse rappresentare questo limite. Invece!

- Enzo: Come mai questa tua accorata esternazione?

- Totò: Si dà il caso che a Milano, Piazzale Loreto (luogo non scelto a caso), dove i partigiani  esposero al pubblico ludibrio i corpi di Benito Mussolini e di Claretta Petacci dopo la loro esecuzione, sia stato appeso un fantoccio con il volto di Elon Musk, grande sostenitore e finanziatore della recente campagna elettorale del neo presidente americano Donald Trump, a testa in giù.

- Santo: Che operazione macabra!

- Vanni: L’operazione è stata rivendicata da qualcuno?

- Totò: Si! Il gesto è stato rivendicato da uno dei tanti collettivi, che operano nell’area metropolitana milanese, denominato “cambiare rotta”. Il gruppo  è andato anche oltre pubblicando una foto su alcuni social con una altrettanto macabra didascalia: “C’è sempre spazio a Piazzale Loreto  Elon…”.

- Ambrogio: Non avendo dubbi sull’attendibilità di quanto ci sta riferendo l’amico Totò lasciatemi dire che “siamo oltre la goliardata”!

- Nenè: È proprio vero che oramai non c’è limite al peggio. Non vedo l’utilità di una simile operazione che forse sta a dimostrare, ancora una volta, la mancanza di concretezza e il vuoto di idee che quasi sempre caratterizza i dibattiti che si svolgono nei così detti centri sociali. Anche grazie alla mia età, lasciatelo dire: “mala tempora currunt”.

- Giacomo: Che ne dice il prof. Vezio?

- Vezio: Vi raccontavo, alcuni mesi fa, come sia noto agli storici e agli addetti ai lavori che Benito Mussolini e il primo ministro inglese Winston Churchill avrebbero avuto, almeno fino al 1935 e cioè prima dell’approvazione delle leggi razziali e dell’accordo stipulato con Adolf Hitler, dei buoni rapporti personali cementati anche da una fitta corrispondenza personale che Mussolini portava con sé al momento del suo arresto.

- Giacomo: quindi?

- Vezio: Alcuni giornalisti, a conoscenza di questa pregressa comunanza di interessi, chiesero al primo ministro inglese Winston Churchill di commentare l’esecuzione di Benito Mussolini e di Claretta Petacci e la successiva macabra esposizione delle loro salme a Piazzale Loreto ad opera dei partigiani e in particolare gli rivolsero questa domanda: “Ci saranno ancora i fascisti nel futuro?”.

- Santo: Quale fu la risposta?

- Vezio: Churchill prontamente e senza esitazione alcuna rispose: “Si! Saranno coloro che si definiranno antifascisti”. Altrettanto esplicito ed efficace il giudizio dello scrittore e politico italiano Leonardo Sciascia il quale, oltre a “bastonare” i professionisti dell’antimafia, ci invitava a riflettere sulla identità e sull’attività di buona parte di coloro che si definiscono antifascisti.

- Santo: Sapevo del giudizio di Winston Churchill, per come ce ne aveva riferito tempo addietro sempre lei. Non so del giudizio di Leonardo Sciascia.

- Vezio: Il nostro intellettuale Leonardo Sciascia, parlando degli antifascisti che lui conosceva, ci diceva che “Il più bell’esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dare del fascista a chi fascista non è”. Una risposta, la mia, con questi richiami al pensiero di Churchill e Sciascia, che forse farà arricciare il naso a coloro che si definiscono “antifascisti militanti”. Io, da parte mia, riportandovi fedelmente il loro pensiero, posso dirvi di vedere nella odierna esposizione del fantoccio di Elon Muskun ritorno al passato che consente a molti di coloro  che si definiscono antifascisti militanti di continuare a tenere ancora in vita il fascismo per legittimarsi a calcare la scena politica italiana.

     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
  

 

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27/01/2025

Politica. Il presidente Meloni: "Shoah, piano del regime hitleriano; in Italia complicità di quello fascista"

 

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Dichiarazione del presidente Meloni in occasione del Giorno della Memoria e dell'80° anniversario della liberazione di Auschwitz.

*****

Ottant’anni fa l’orrore della Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni
(Il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni)

Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica.
Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia.
Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni.
Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti.
Oggi celebriamo il Giorno della Memoria della Shoah, ricordiamo i nomi e i cognomi delle vittime e rinnoviamo la memoria di quei fatti, anche attraverso la testimonianza dei sopravvissuti e dei loro discendenti.
Testimoni viventi di una pagina orribile del nostro passato, ai quali rendiamo ancora una volta il nostro ringraziamento. Perché, se oggi conosciamo ciò che è accaduto, lo dobbiamo soprattutto a loro. “Sono vivo affinché possa testimoniare. C'era un disegno più grande per me, e andrò avanti a ricordare fin che vivrò”, ha detto Sami Modiano. È un insegnamento straordinario, che dobbiamo far nostro per coltivare la memoria e accrescerne, sempre di più, la consapevolezza nelle giovani generazioni.
L’antisemitismo non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah, ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi. Combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo.
Impegno mai venuto meno e che intendiamo portare avanti con forza e determinazione, anche attraverso l'elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, un documento articolato e di scenario che fissa obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società.

  

 
   

Il Presidente del Consiglio dei Ministri
Giorgia Meloni
 

 

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27/01/2025

Volontariato. Inaugurazione dell'Emporio Solidale della Caritas Cittadina; discorso del responsabile

 


Volontari

Volontari Caritas con le Autorità
Con le Autorità

Proponiamo, di seguito, il testo del discorso di saluto tenuto da Stefano Maida (responsabile della Caritas Cittadina di Grotte), sabato 25 gennaio 2025, in occasione dell'inaugurazione dell'Emporio Solidale.

*****

I volontari della Caritas cittadina, in occasione dell’inaugurazione dell’Emporio Solidale “Abbracci di Stoffa”, con grande gioia e riconoscimento, ringraziano tutta la comunità di Grotte per aver accolto l’invito a condividere con noi questo evento. Grazie per la numerosa partecipazione.

Volontari della Caritas Cittadina
(Volontari della Caritas Cittadina)

Un grazie particolare va al nostro Vicario Generale, don Giuseppe Cumbo, per la sua preziosa presenza. So per certo che per la nostra comunità nutre un debole.
Grazie ai nostri sacerdoti che ci accompagnano e ci guidano, in particolare a don Salvatore che fin dal suo arrivo, nella nostra comunità, ha espresso il desiderio di far nascere la Caritas Cittadina.
Grazie al nostro direttore Valerio Landri e alla responsabile del Centro di Ascolto Mariella Militello della Caritas diocesana, per la loro presenza. Ci accompagnano, con grande dedizione, ci collaborano, ci guidano e ci offrono una formazione permanente nei diversi ambiti dove la Caritas diocesana opera, affinché niente del nostro volontariato sia improvvisato.
Grazie al signor Sindaco, sempre al nostro fianco.
Grazie all’on. Rosellina Marchetta per la sua presenza e per i contributi ricevuti in occasione del Natale 2023 e 2024.
Grazie al Presidente del Consiglio, al Comandante della Polizia Municipale, al Comandante della Stazione Carabinieri, agli Assessori e i Consiglieri comunali.
Oggi per la Caritas Cittadina è un giorno speciale che ricorderemo con gioia perché ad accompagnarci e a supportarci, in questo cammino, ci siete voi Comunità, tutta, di Grotte, ed è per questo che vi ringraziamo di vero cuore.
Grazie a tutti gli straordinari volontari che con il loro instancabile lavoro, consentono di raggiungere questi obbiettivi.

Volontari Caritas con le Autorità
(Volontari Caritas con le Autorità)

Oggi lo possiamo affermare con grande gioia che questo gruppo di volontari è diventato una grande famiglia, ha imparato a condividere le gioie e i dolori e nostri e quelli di quanti accompagniamo col nostro umile servizio.
La Caritas Cittadina nasce e muove i primi passi nel periodo della pandemia, possiamo affermare che è frutto del covid.
Nasce a ridosso dell’esperienza della Spesa Solidale messa in campo dall’Amministrazione comunale, per mezzo del nostro attuale Sindaco, e Dio si è servito proprio di lui per dare vita a questa esperienza, che oggi si è trasformata in una realtà consolidata.
Ad oggi molteplici sono state le esperienze vissute, ognuna delle quali ha lasciato un segno indelebile e ci hanno fatto crescere umanamente.
Tre sono le strutture dove la Caritas Cittadina opera nel territorio:
1. il Centro di Ascolto nei locali dell’oratorio, in Via del Gesù;
2. il magazzino viveri nei locali che l’Amministrazione comunale ci ha concesso in uso, in via F. Ingrao;
3. il nuovo Emporio Solidale, che abbiamo inaugurato, in Via F. Crispi.
In questi quattro anni abbiamo instaurato rapporti e realizzato una rete di collaborazione con diverse realtà istituzionali e non, in particolare con i Servizi Sociali del nostro Comune, con i quali spesso ci confrontiamo in merito a casi particolari per individuare insieme l’azione adeguata secondo le necessità del caso.
In occasione del Natale, appena passato, tante sono state le manifestazioni di solidarietà, verso la Caritas e rivolte alle famiglie che accompagniamo, da parte di realtà produttive presenti nel nostro territorio che vogliamo ringraziare.
La fondazione Arena, che attraverso il Supermercato Decò ha donato beni per un valore di 2.000,00 euro, l’azienda Vitello che ha donato diversi pacchi natalizi e assicurato un pasto caldo giornaliero nel periodo natalizio, l’azienda Euroalimenti dei fratelli Costanza che hanno donato legumi in quantità, il Lions Club del distretto di Aragona, Comitini, Grotte e Racalmuto, che ha donato quanto raccolto nella colletta alimentare che si è svolta il 16 novembre.
Grazie per il vostro gesto di solidarietà.
Durante la visita pastorale dello scorso 22 gennaio 2025, alle Istituzioni della nostra comunità, nella sala consiliare, il nostro vescovo don Alessandro ebbe a soffermarsi su tre punti, nei quali ho subito riconosciuto in pieno l’Emporio Solidale che da oggi sarà una realtà della nostra comunità, che sono:
- il bene comune;
- il rispetto della dignità umana;
- la passione per l’uomo.
E noi vogliamo andare oltre, aggiungendo altri aspetti, su cosa per noi rappresenta questo luogo:
- un piccolo esempio di economia circolare a costo zero;
- un piccolo contributo nella riduzione dei rifiuti tessili;
- un’attenzione per la salvaguardia del Creato, quindi rispetto per l’ambiente;
- un ripensare all’essenziale senza farci troppo trascinare dal consumismo;
- un luogo dove verranno portati avanti progetti atti a coinvolgere altri fratelli e sorelle.
L’Emporio Solidale potrà e dovrà diventare luogo dove ci possiamo accogliere, confrontare e ritrovare la nostra essenzialità, dove il superfluo non ci appartiene e non trova posto.
All’interno del gruppo non ci sono cariche istituzionali o incarichi di prestigio, ma solo servizio verso i bisogni della comunità.
Noi vogliamo solo servire la nostra comunità. Non vogliamo fare altro. Desideriamo essere seguaci del nostro Maestro, Gesù, che è venuto, in mezzo a noi, non per essere servito ma per servire.
Perché l’Uomo è la nostra grande passione.
Grazie di cuore, comunità di Grotte.

 
   

Per i volontari della Caritas cittadina della comunità ecclesiale di Grotte
Stefano Maida
 

 

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27/01/2025

Attualità. Giornata della Memoria: il dovere di non dimenticare

 

Giornata della Memoria
Giornata della Memoria

Ogni 27 gennaio si celebra in tutto il mondo il Giorno della Memoria, una data che ci invita a riflettere su uno dei capitoli più oscuri della storia dell'umanità: la Shoah. La liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, avvenuta 80 anni fa, nel 1945, segna un punto di svolta, ma anche un doloroso monito.

Giornata della Memoria
(Giornata della Memoria)

La Shoah fu un genocidio sistematico e industrializzato, un crimine contro l'umanità che ha portato all'uccisione di milioni di ebrei, rom, omosessuali, disabili e oppositori politici. Un'atrocità inaudita che ci ricorda come l'odio, la discriminazione e l'intolleranza possano portare alle conseguenze più disastrose.
È importante ricordare, per non ripetere gli errori del passato: la memoria è la nostra più grande difesa contro il ritorno di ideologie totalitarie e di odio.
È importante ricordare, per educare le nuove generazioni: per trasmettere ai giovani i valori della tolleranza, del rispetto e della solidarietà, fondamentali per costruire un futuro migliore.
È importante ricordare, per onorare le vittime: mantenere viva la memoria di coloro che hanno perso la vita è un atto di giustizia e di umanità.
In Italia, la legge 211 del 2000 ha istituito il Giorno della Memoria, invitando a ricordare non solo la Shoah, ma anche le leggi razziali, la persecuzione degli italiani ebrei e tutti coloro che si sono opposti al nazifascismo.
Scuole, musei e associazioni organizzano eventi e commemorazioni in tutto il Paese, ai quali è possibile partecipare. Le testimonianze dirette dei sopravvissuti sono un patrimonio inestimabile, da leggere e trasmettere ai giovani. È doveroso diffondere la conoscenza, parlare della Shoah con amici, familiari e colleghi; è un modo per sensibilizzare l'opinione pubblica. Si deve combattere l'antisemitismo e ogni forma di discriminazione: ciascuno può contribuire a costruire una società più giusta e inclusiva.
Il Giorno della Memoria non è solo una data sul calendario, ma un impegno costante a difendere i valori democratici e a costruire un futuro libero dalla paura e dall'odio

  

Carmelo Arnone
27
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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27/01/2025

Iniziative. Inaugurazione dello Spazio Creativo della "Casa d'Arte Pina Mazzara"; sabato 8 febbraio

 

Inaugurazione dello Spazio Creativo della "Casa d'Arte Pina Mazzara"
Locandina

Sabato 8 febbraio 2025, alle ore 19.00, si terrà l'inaugurazione dello Spazio Creativo della nuova "Casa d'Arte Pina Mazzara" che ospiterà manifestazioni culturali. L'appuntamento è in Via Santa Rita n° 7 a Grotte (AG).

Inaugurazione dello Spazio Creativo della "Casa d'Arte Pina Mazzara"
(Locandina)

Pina Mazzara è una pittrice siciliana che ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero. Il suo stile è caratterizzato da una grande sensibilità e da una capacità di cogliere la bellezza della natura e delle persone. Lo Spazio Creativo sarà un luogo dedicato alla promozione dell'arte e della cultura, dove si potranno organizzare mostre, conferenze, laboratori e altri eventi. L'inaugurazione sarà un'occasione per conoscere la nuova casa d'arte e ammirare le opere di Pina Mazzara.
L'iniziativa è opera di Cinzia Morreale, figlia di Pina Mazzara, e Maurizio Cacciatore, suo genero. Cinzia e Maurizio sono entrambi impegnati nella promozione dell'arte e della cultura, e hanno deciso di creare lo Spazio Creativo per offrire un luogo di incontro e di scambio culturale per gli appassionati d'arte.
L'inaugurazione dello Spazio Creativo sarà un appuntamento  imperdibile per tutti gli amanti dell'arte e della cultura.
Pina Mazzara ha iniziato a dipingere da giovane e ha frequentato diversi corsi di pittura e disegno. Nel corso della sua lunga carriera da docente di Educazione Artistica, ha instillato l'amore per la pittura in numerosi suoi allievi, e l'ammirazione di colleghi ed esperti d'arte. I suoi dipinti sono spesso realizzati con colori vivaci e luminosi, e sono caratterizzati da una grande attenzione ai dettagli.
Sue opere di grandi dimensioni, con soggetto sacro, sono esposte nelle chiese di Grotte; in particolare nella chiesa parrocchiale della Madonna del Carmelo.
Pina Mazzara ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il Premio Nazionale di Pittura "Città di Palermo" nel 1998 e il Premio Internazionale "Arte e Cultura" nel 2002.
L'inaugurazione dello Spazio Creativo si terrà sabato 8 febbraio 2025, alle ore 19.00 e sarà animata dagli interventi artistici di Raissa Puma (performer), Raffaele Bertolino (al clarinetto) e Isabella Arrostuto (pittrice). L'appuntamento, aperto al pubblico, sarà un'occasione per conoscere la nuova Casa d'Arte e ammirare le opere di Pina Mazzara

  

Carmelo Arnone
27
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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26/01/2025

Racconti. "Un altro giorno"; di Salvatore Ciccotto

 

Campo di grano
Campo di grano

Salvatore Ciccotto
Salvatore Ciccotto


Campo di grano
(Campo di grano)

"Un altro giorno"
di Salvatore Ciccotto

Anche quella mattina i contadini si misero al lavoro alle prime luci dell’alba.
Erano passati otto giorni da quando avevano cominciato.
Tutta la collina era stata mietuta e si vedeva, fin dove l’occhio arrivava, un’immensa distesa di ristuccia.
Da qualche giorno Ciccio Tardarita, che lavorava in coppia con Giuseppe, diceva di non stare bene; ma poi, un po' perché ripreso da u mitatieri e un po' perché si sentiva osservato da tutti, riprendeva a lavorare.
Abitava in una casa piccola e malandata aveva sei figli. Con quella famiglia di inferno, con sette bocche da sfamare, non si fermava né giorno né notte.
Giuseppe, lo vedeva che non riusciva più a tenere il passo. Non sembrava più lui Ciccio quello che aveva conosciuto i primi giorni. Lesto con la falce, con la battuta sempre pronta, di buon umore.
Si vedeva che lavorava a stento, silenzioso, lo sguardo assente e di tanto in tanto sospirava forte.
Quella mattina con Giuseppe avevano scambiato qualche frase. Erano quasi le dodici quando fecero una pausa per mangiare.
Si ritrovarono tutti seduti sotto un grande albero di fichi e ognuno mangiava quello che aveva. Chi pane e formaggio, chi pane e cipolla, chi pane e sarde salate.
Quando finì di mangiare, Giuseppe gli si avvicinò e a bassa voce, con tono scherzoso, gli disse: "Attia di l’uovu".
Ciccio lo guardò, fece mezzo sorriso ma non rispose.
"La conosci questa storia?" insistette Giuseppe.
"Quale storia?".
"La storia dell’uovo".
"No, non la conosco", disse l’altro.
Si erano alzati entrambi da terra si allontanarono dal gruppo.
Quando furono un po' distanti Giuseppe disse: "Sai qual è la storia?". L’altro lo fissò ma non disse niente.
"Visto che fai il misterioso te lo dico io" aggiunse Giuseppe.
"Michele ultimamente non grida più, non fa come faceva i primi giorni. Ora ripete solo una frase, 'Attia di l’uovu', quando la dice, tutti diventano silenziosi e lavorano più di prima; non so se l’hai notato", concluse.
Questa volta Ciccio stava quasi per rispondere ma l’altro lo bloccò ed aggiunse: "Sappi che u mitateri, ha dato di nascosto ad ciascuno di noi un uovo sodo da mangiare, dicendo, ad ognuno, che lo dava solo a lui, e non doveva dire niente a nessuno. Tu lo hai avuto?".
Ciccio abbassò la testa in senso affermativo.
"Anch’io l’ho avuto come tutti - aggiunse Giuseppe -, gli altri me l’hanno confermato. Però quando te l’ha dato cosa ha detto? Che lo dava solo a te come premio. Giusto?".
Questa volta Ciccio rispose: "Sì, è vero, ma io non sapevo che l’avesse dato a tutti".
"Quindi, quando lui grida 'Attia di l’uovu' tu pensi che stia rimproverando te ma invece richiama tutti; e noi, come stupidi, lavoriamo più di prima".
"Allura, cu deci ova n’accatta a tutti" fece Ciccio.
"Eh sì" disse l’altro.
Gli altri stavano riprendendo a mietere e anche Giuseppe e Ciccio raggiunsero la loro postazione, mentre u mitateri li guardava in cagnesco, chissà perché.
Lavorarono tutti incessantemente. D'improvviso si sentì un urlo: "Attia di l’uovu"; Giuseppe diede al compagno un’occhiata d'intesa.
Si sentiva soltanto il fruscio delle spighe mosse dai contadini e il rumore delle falci che tagliavano.
Andarono avanti per un bel po'. Il sole era alto nel cielo e un vento caldo di scirocco soffiava forte.
Ciccio ad un certo punto smise di lavorare e andò dov'era u bummulu, tolse il tappo e comincio a bere. Si sentiva spossato, aveva tanta sete.
Fu proprio mentre beveva che cominciò a tossire, prima piano, poi sempre più forte. Sudava freddo, aveva forti capogiri, cominciò a vomitare e si accorse che il braccio e la mano sinistra erano completamente intorpidite.
Ad un tratto si accasciò a terra, e battendosi con le mani il petto farfugliò qualcosa.
Stava davvero male, se ne accorsero tutti coloro che si erano avvicinati per vedere cosa stava succedendo.
"Portiamolo in paese" urlò qualcuno.
Giuseppe si precipitò nella stalla e in poco tempo fu di ritorno. Lo caricarono subito nel carretto e Giuseppe parti.
Durante il tragitto si fermò parecchie volte, per controllare come stava. A tratti era come se gli mancasse il respiro. Era sdraiato, inerte, gli occhi chiusi, sopra quello strato di paglia sparso su tutta la superficie del carretto.
La situazione era grave. Ed ora cosa doveva fare? Come avrebbero reagito la moglie di Ciccio? Tutti questi interrogativi gli generavano dentro tanta agitazione.
Quando arrivarono in paese era già quasi buio, entrarono in casa e facendosi aiutare da qualcuno lo misero sul letto.
La moglie cominciò a piangere mentre i figli increduli, con gli occhi sbarrati, guardavano il padre. Non era possibile, lui che era sempre in movimento e non si fermava mai.
Durante quella notte Ciccio si spense; la notizia fece il giro del paese in poco.
Non era la prima volta che qualcuno perdesse la vita improvvisamente durante il periodo della mietitura, forse per la troppa fatica o per il caldo asfissiante o per lo sforzo senza tregua dalla mattina alla sera.

Salvatore Ciccotto

Pubblicato dalla testata giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 26 gennaio 2025.
Per gentile concessione dell'Autore.

© Riproduzione riservata.
  

 

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25/01/2025

Attualità. Mariann Edgar Budde: "Vi chiedo di avere pietà, signor Presidente"

 

Mariann Edgar Budde: "Vi prego di avere pietà, signor Presidente"
Funzione religiosa

Le parole del sermone di Mariann Edgar Budde, vescova e capo della diocesi episcopale di Washington, rivolte al presidente Donald Trump, presente per la funzione religiosa. Lo stesso Presidente che, nel suo discorso d'insediamento, per ben 4 volte aveva citato Dio: "Sono stato salvato da Dio per rendere l’America di nuovo grande", "Non dimenticheremo il nostro Dio", "Siamo un popolo, una famiglia e una nazione gloriosa sotto Dio", "Dio benedica l’America".

*****

"Lasciatemi fare un ultimo appello.
Signor Presidente, milioni di persone hanno riposto la loro fiducia in voi e, come avete detto ieri alla nazione, avete sentito la mano provvidenziale di un Dio amorevole.

Mariann Edgar Budde, Donald e Melania Trump
(Mariann Edgar Budde, Donald e Melania Trump)

Nel nome del nostro Dio, vi chiedo di avere pietà delle persone nel nostro Paese che ora sono spaventate.
Ci sono bambini gay, lesbiche e transgender in famiglie democratiche, repubblicane e indipendenti, alcuni dei quali temono per la propria vita.
Le persone che raccolgono il cibo che mangiamo e puliscono i nostri uffici; che lavorano negli allevamenti di pollame e negli stabilimenti di confezionamento della carne; che lavano i piatti dopo che abbiamo mangiato nei ristoranti e lavorano nei turni di notte negli ospedali.
Loro potrebbero non essere cittadini o avere la documentazione corretta. Ma la stragrande maggioranza delle persone immigrate non sono criminali. Pagano le tasse e sono buoni vicini. Sono membri fedeli delle nostre chiese e moschee, sinagoghe, gurudwara e templi.
Vi chiedo di avere pietà, signor Presidente, di coloro nelle nostre comunità i cui figli temono che i loro genitori vengano portati via.
E che aiutiate coloro che fuggono dalle zone di guerra e dalle persecuzioni nelle loro terre a trovare compassione e accoglienza qui.
Il nostro Dio ci insegna che dobbiamo essere misericordiosi con lo straniero, perché un tempo eravamo tutti stranieri in questa terra".
    
  

Redazione
25
gennaio 2025  
  

 

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25/01/2025

Politica. Decio Terrana (UDC): "Sono molto orgoglioso di poter collaborare con il prof. Ferrante"

 

Ferrante e Terrana
Ferrante e Terrana

Il coordinatore regionale dell’UDC in Sicilia, on. Decio Terrana, comunica la nomina del prof. avv. Mario Ferrante, di Palermo, come nuovo Responsabile Regionale dell’UDC in Sicilia per il Settore Cultura e per i rapporti con il mondo cattolico. Sentito infatti il parere favorevole del Segretario Nazionale on. Lorenzo Cesa, al prof. Ferrante è stato comunicato l’importante incarico.
Il prof. avv. Mario Ferrante, è Ordinario di Diritto Ecclesiastico e Canonico nell’Università degli Studi di Palermo ed ha conseguito il titolo di Avvocato della Rota Romana presso la Santa Sede.
Ha partecipato come relatore a importanti convegni nazionali e internazionali, ricoperto molteplici incarichi di insegnamento in Italia e all’estero (USA, Australia) ed è anche direttore scientifico e membro di comitati editoriali di riconosciuto valore.

Sono molto orgoglioso di poter collaborare con una figura di così tanto spessore - dichiara l’on. Terrana -. Il prof. Ferrante rappresenta un vero e proprio pilastro del diritto canonico e siamo tutti felici che possa far parte della nostra squadra. Stiamo lavorando sempre più ad una classe dirigente di spessore, colta e preparata. Sarà inoltre fondamentale, nel nostro percorso, la collaborazione con il mondo cattolico, ed oggi l’UDC rappresenta il vero centro di aggregazione delle varie anime della Chiesa. Sono certo che con Mario lavoreremo in grande sinergia realizzando progetti e proposte che possano migliorare il nostro territorio
.  
  

Redazione
25
gennaio 2025  
  

 

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25/01/2025

Attualità. "E Dio vide quanto era stato fatto, ed ecco, era cosa molto cattiva"; di Raniero La Valle

 

Raniero La Valle
Raniero La Valle

deportati avvinti a un’unica catena e avviati verso l’aereo militare per l’espatrio
Deportati

Raniero La Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire d’Italia» e più volte parlamentare.

*****

E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
E infine l’era Trump ha avuto la sua foto notizia, la sua icona: una lunga teoria di deportati avvinti a un’unica catena e avviati verso l’aereo militare per l’espatrio.

Deportati avvinti a un’unica catena e avviati verso l’aereo militare per l’espatrio
(Deportati)

E Dio vide quanto era stato fatto, ed ecco, era cosa molto cattiva.
E in un attimo cadeva miseramente il mito del sogno americano, il mito dell’Occidente Terra di libertà e dei diritti umani, Terra di democrazia da esportazione contro le autocrazie del “resto del mondo” che non ha la grazia di essere Occidente.
Lo sappiano gli alleati degli Stati Uniti che hanno nel loro DNA il sacramento della comunione atlantica.
Lo sappia Israele che negli Stati Uniti mette la garanzia della propria sicurezza e la fonte della sua politica.
Israele che conduce ancora le sue guerre appellandosi alle promesse bibliche, dovrebbe ricordare la deportazione delle sue tribù immigrate in Canaan, quando sui fiumi di Babilonia, il salmista nella trascrizione di Quasimodo, faceva dire agli esuli: “E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore. Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento”.
Oggi non solo le cetre dei Migranti, non solo le nostre cetre, ma le cetre di tutto il mondo sono appese agli alberi delle nuove Babilonie della sconfitta umana.
  
  
Raniero La Valle
25 gennaio 2025
  

 

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24/01/2025

Riflessioni. "Il suono del tamburo della CGIL"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

Opinione  critica  su questa sfasciata sinistra: il suono del tamburo del sindacalista nazionale della CGIL.
E questo leader sindacalista, esibizionista  fino alla provocazione, padrone di un linguaggio sfrenato di rabbia canina, indiavolato, come animale ferito, come guerriero pronto a combattere nell’arena tra addestrati gladiatori, dove la vita dell’uno costa la vita dell’altro, portato da questa sinistra pasticciata e lontana anni luce dal genuino pensiero della sinistra ideologica e dal materialismo storico di C. Marx, spinto a salire sul podio per abbaiare la “rivolta sociale”, dove vuole arrivare?
Il sottoscritto, in tutti gli anni di insegnamento, ha spiegato, commentato e sostenuto fermamente ai giovani studenti il valore del pensiero della sinistra storica.
Ma ora l’animo dei politici della sinistra, di tutta questa sinistra italiana, non riflette la stessa luce che ha illuminato il pensiero di C. Marx, non sente più il battito sentimentale del suo cuore, perché perseguono quasi tutti e soprattutto l’interesse personale: la carriera e il successo di immagine.
Questo sindacalista, che fa politica alla luce del sole, ha avuto gli occhi bendati, davanti alle malefatte del Movimento pentastellato, davanti alle falsità renziane e alla carriera politica della Salis, collocata all’altare del Parlamento europeo, con il sostegno dell’angelico Fratoianni, dopo le sue malefatte, note a tutti?
Di tutto questo perché non si è espresso?
E dei lavoratori italiani in svizzera, che hanno perso la buonuscita dopo i contributi versati all’INCA-CGIL in Italia, di cui lui è oggi il segretario nazionale?
Intervistato su queste malefatte, ha risposto, voltando le spalle a chi gli chiedeva spiegazione, che è un problema individuale non della CGIL.
È chiaro a tutti che continua a giocare con le parole, incapace di trovare concretamente le soluzioni dei problemi della gente.
Per concludere, questa sinistra non può sempre accusare, insultare, cercare la cuna di un ago nel pagliaio per denunciare il male sociale, reale e immaginario, solo allo scopo di far cassa di consensi, ma deve assolutamente saper proporre, al posto di vociare, diligentemente logiche coerenti compatibili con quelle dei cittadini, e ben più profonde visioni.
A futura memoria
. 
  
Antonio Pilato
24 gennaio 2025
© Riproduzione riservata.
  

 

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23/01/2025

Comune. Saluto del presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi all'Arcivescovo di Agrigento

 

Saluto del presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi all'Arcivescovo di Agrigento
Saluto

Intervento dell'Arcivescovo
L'Arcivescovo

Consegna della targa ricordo all'Arcivescovo
Consegna targa

Targa ricordo
Targa ricordo

Proponiamo, di seguito, il testo del discorso di saluto tenuto dal dott. Angelo Carlisi ieri, mercoledì 22 gennaio 2025, in occasione della visita pastorale a Grotte dell'arcivescovo di Agrigento S.E. Mons. Alessandro Damiano.

*****

Eccellenza, ho anch’io il piacere di porgerle a nome mio personale e di tutto il Consiglio comunale che ho l’onore di presiedere, il benvenuto tra noi, nella consapevolezza che l’occasione della Sua visita pastorale, rappresenta un momento di forte rilancio, non soltanto ecclesiale e spirituale, ma anche sociale e comunitario.

Saluto del presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi all'Arcivescovo di Agrigento
(Saluto all'Arcivescovo)

Anche Grotte è pronta a raccogliere il monito da Lei indicato, per “vivere un’opera sistematica di ricucitura delle molteplici condizioni delle nostre comunità”.
Come rappresentanti delle istituzioni, anche noi desideriamo essere strumento concreto volto a dare spazio al dialogo, all’ascolto ed alla mediazione. Sentiamo cioè il bisogno, di promuovere il bene comune, attraverso un servizio capace di valorizzare la dignità di tutti, in particolare di quelli che vivono condizioni di fragilità e di disagio personale, familiare e sociale.
Il mondo globalizzato ci rende certamente vicini, ma non sempre fratelli. Le tante situazioni di sperequazione, di povertà e di ingiustizia segnalano non solo la carenza di fraternità, ma l’assenza di quella cultura della solidarietà di cui oggi, tanto se ne avverte il bisogno.
Appare pertanto necessario, riscoprire e coltivare il senso di appartenenza alla comunità, promuovendo un rinnovato senso civico che agevoli la convivenza civile e permetta a tutti di sentirsi parte della famiglia umana. Occorre cioè recuperare un senso di fraternità universale, che costituisce elemento indispensabile per far crescere un nuovo umanesimo.

Intervento dell'Arcivescovo
(Intervento dell'Arcivescovo)

In questo momento storico, si impone quindi l’esigenza di una “cooperazione” tra istituzioni civili e religiose, in grado di intraprendere un percorso comune verso un’azione congiunta a servizio della comunità.
Eccellenza, stiamo avendo il privilegio di ricevere la Sua visita pastorale, in un momento particolare, nel quale la Chiesa Universale ci sta facendo vivere il messaggio giubilare dedicato al tema “Pellegrini di Speranza” quale occasione unica per approfondire la nostra fede e riscoprire la forza rigenerante della speranza cristiana; aspetto quest’ultimo che anche Lei ci ha proposto nella lettera di indizione della Visita Pastorale alla Chiesa Agrigentina, invitandoci a “muoversi insieme dentro nuovi orizzonti come tessitori di speranza”.

Consegna della targa ricordo all'Arcivescovo
(Consegna della targa ricordo all'Arcivescovo)

A tal proposito, mi fa piacere voler condividere, il messaggio di speranza che Papa Francesco, ci ha consegnato in occasione dell’indizione di questo Giubileo: “La speranza cristiana, ci ricorda Papa Francesco, sostiene il cammino della nostra vita anche quando si presenta tortuoso e faticoso; apre davanti a noi strade di futuro quando la rassegnazione e il pessimismo vorrebbero tenerci prigionieri; ci fa vedere il bene possibile quando il male sembra prevalere; la speranza cristiana ci infonde serenità quando il cuore è appesantito dal fallimento e dal peccato; ci fa sognare una nuova umanità e ci rende coraggiosi nel costruire un mondo fraterno e pacifico, quando sembra che non valga la pena di impegnarsi”.

Targa ricordo
(Targa ricordo)

Pertanto, l’impegno che vogliamo assumere dinanzi a Lei, come nostro amato Pastore, è quello di cercare di affrontare, nel segno della speranza, le difficoltà quotidiane con rinnovata fiducia,affinché ciascuno di noi riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto alla costruzione del bene comune.
Eccellenza, grazie per la sua presenza nella nostra comunità.

Grotte, 22 gennaio 2025
Visita pastorale di S.E. Mons. Alessandro Damiano
Aula consiliare "Prof. Antonio Lauricella"

 
   

Angelo Carlisi
Presidente del Consiglio comunale
 

 

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21/01/2025

Politica. Discorso integrale d'insediamento del 47° presidente degli USA Donald Trump

 

Donald Trump
Donald Trump

Elon Musk nella Capitol One Arena
Elon Musk

Pubblichiamo integralmente il discorso d'insediamento - pronunciato ieri, lunedì 20 gennaio 2025, a Capitol Hill - del 47° presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump, al suo 2° mandato.

*****

Donald Trump
(Donald Trump)

"L’età dell’oro dell’America inizia adesso. Da oggi in poi, il nostro paese rifiorirà e sarà rispettato in tutto il mondo.
Saremo l’invidia di ogni nazione nel mondo e non permetteremo più che ci si approfitti di noi.
Durante ogni singolo giorno dell’Amministrazione Trump, metterò l’America al primo posto. La nostra sovranità sarà recuperata. La nostra sicurezza sarà ripristinata. La bilancia della giustizia sarà riequilibrata.
La violenta e ingiusta trasformazione del dipartimento di Giustizia e del nostro Stato in un’arma finirà. E la nostra priorità assoluta sarà quella di creare una nazione orgogliosa, prospera e libera.
L’America sarà presto più grande, più forte e più eccezionale che mai.

Elon Musk nella Capitol One Arena
(Elon Musk nella Capitol One Arena)

Torno alla presidenza fiducioso e ottimista: siamo all’inizio di una nuova entusiasmante èra di successo nazionale, una marea di cambiamenti sta travolgendo il Paese, la luce del sole si sta riversando sul mondo intero e l’America ha la possibilità di cogliere questa opportunità come mai prima d’ora.
Ma prima dobbiamo essere onesti sugli ostacoli che dobbiamo affrontare. Sebbene siano numerosi, saranno annientati dal grande slancio di cui il mondo è testimone negli Stati Uniti d’America.
Nel momento in cui ci riuniamo oggi, il nostro governo si trova ad affrontare una crisi di fiducia.
Per molti anni, un establishment radicale e corrotto ha sottratto potere e ricchezza ai nostri cittadini, mentre i pilastri della nostra società giacevano spezzati e  in completo disfacimento.
In questo momento abbiamo un governo che non è in grado di gestire nemmeno una semplice crisi in casa, mentre allo stesso tempo inciampa in un continuo elenco di eventi catastrofici all’estero.
Non riesce a proteggere i nostri magnifici cittadini americani rispettosi della legge, ma offre rifugio e protezione a pericolosi criminali, molti dei quali provenienti da prigioni e istituti psichiatrici, entrati illegalmente nel nostro paese da tutto il mondo.
Abbiamo un governo che ha stanziato fondi illimitati per la difesa dei confini stranieri, ma che si rifiuta di difendere i confini americani o, cosa più importante, il proprio popolo.
Il nostro paese non è più in grado di fornire i servizi di base nei momenti di emergenza, come ha recentemente dimostrato la meravigliosa popolazione della Carolina del nord, trattata così male.
E altri stati americani che stanno ancora soffrendo per un uragano che si è verificato molti mesi fa. O più recentemente a Los Angeles, dove stiamo assistendo a incendi che bruciano ogni cosa tragicamente da settimane senza nemmeno un cenno di difesa.
Stanno devastando le case e le comunità, colpendo persino alcune delle persone più ricche e potenti del nostro paese, alcune delle quali sono sedute qui proprio ora - non hanno più una casa, interessante no?
Ma non possiamo permettere che questo accada. Nessuno è in grado di fare nulla al riguardo. La situazione deve cambiare.
Abbiamo un sistema sanitario pubblico che non funziona in caso di calamità, eppure vi si spende più denaro di qualsiasi altro paese al mondo. E abbiamo un sistema scolastico che insegna ai nostri figli a vergognarsi di sé stessi, in molti casi a odiare il nostro paese nonostante l’amore che cerchiamo disperatamente di trasmettere loro. Tutto questo cambierà a partire da oggi, e cambierà molto rapidamente.
La mia recente elezione ha il mandato di ribaltare completamente e totalmente un orribile tradimento, e tutti i numerosi tradimenti che si sono verificati, e di restituire al popolo la sua fede, la sua ricchezza, la sua democrazia e, di fatto, la sua libertà.
Da questo momento in poi, il declino dell’America è finito.
Le nostre libertà e il glorioso destino della nostra nazione non saranno più negati e ripristineremo immediatamente l’integrità, la competenza e la lealtà del governo americano.
Negli ultimi otto anni, sono stato messo alla prova e sfidato più di qualsiasi altro presidente nei nostri 250 anni di storia, e ho imparato molto lungo il cammino.
Coloro che desiderano fermare la nostra causa hanno cercato di prendersi la mia libertà, e addirittura di prendersi la mia vita. Solo pochi mesi fa, in un bellissimo prato della Pennsylvania, il proiettile di un assassino mi ha colpito l’orecchio. Ma sentivo allora, e credo ancora di più adesso, che la mia vita è stata salvata per un motivo.
Sono stato salvato da Dio per rendere l’America di nuovo grande
. Grazie a voi. Grazie di cuore.
Ecco perché ogni giorno, sotto la nostra Amministrazione di patrioti americani, lavoreremo per affrontare ogni crisi con dignità, potere e forza.
Ci muoveremo con determinazione e velocità per riportare speranza, prosperità, sicurezza e pace ai cittadini di ogni razza, religione, colore e credo.
Per i cittadini americani, il 20 gennaio 2025 è il giorno della Liberazione.
Spero che la nostra recente elezione presidenziale venga ricordata come la più grande e la più importante nella storia del nostro paese.
Come ha dimostrato la nostra vittoria, l’intera nazione si sta rapidamente unendo dietro il nostro programma, con un drammatico aumento del sostegno da parte di quasi tutti i membri della nostra società, giovani e anziani, uomini e donne, afroamericani, ispanoamericani, asiatici, persone che vivono  nelle città e nelle periferie e nelle zone rurali, e cosa molto importante, abbiamo ottenuto una vittoria potente in tutti e sette gli stati in bilico, e il voto popolare è stato vinto con milioni di persone.
Alle comunità nera e ispanica: voglio ringraziarvi per l’enorme effusione di amore e fiducia che mi avete dimostrato con il vostro voto.
Abbiamo stabilito dei record e non lo dimenticherò.
Ho ascoltato le vostre voci durante la campagna e non vedo l’ora di lavorare con voi negli anni a venire.
Oggi è il Martin Luther King Day e in suo onore, questo sarà un grande onore, ma in suo onore, ci impegneremo insieme per rendere il suo sogno una realtà. Realizzeremo il suo sogno. Grazie. Grazie a voi.
L’unità nazionale sta tornando in America e la fiducia e l’orgoglio stanno aumentando come mai prima d’ora. In tutto ciò che facciamo.
La mia Amministrazione sarà ispirata da una forte ricerca dell’eccellenza e del successo senza sosta.
Non dimenticheremo il nostro paese. Non dimenticheremo la nostra Costituzione e non dimenticheremo il nostro Dio.
Non lo faremo.
Oggi firmerò una serie di ordini esecutivi storici.
Con queste azioni, inizieremo la completa restaurazione dell’America e la rivoluzione del buon senso.
È tutta una questione di buon senso.
Innanzitutto, dichiarerò l’emergenza nazionale al confine meridionale. Tutti gli ingressi illegali saranno immediatamente bloccati e inizieremo il processo di rimpatrio di milioni e milioni di stranieri criminali nei luoghi da cui provengono.
Ripristineremo la mia politica del “remain in Mexico”. Metterò fine alla pratica del catch and release.
E invierò truppe al confine meridionale per respingere la disastrosa invasione del nostro paese.
Con gli ordini esecutivi che ho firmato oggi, designeremo anche i cartelli di narcotrafficanti come organizzazioni terroristiche straniere.
E invocando la legge sui nemici stranieri del 1798, dirò al nostro governo di usare tutto l’immenso potere delle forze dell’ordine federali e statali per eliminare la presenza di tutte le bande e le reti criminali straniere che portano una criminalità devastante sul suolo degli Stati Uniti, comprese le nostre città e i centri urbani.
In qualità di comandante in capo, non ho responsabilità più alta che difendere il nostro paese da minacce e invasioni ed è esattamente ciò che farò.
Lo faremo a un livello che nessuno ha mai visto prima.
Poi, darò ordine a tutti i membri del mio gabinetto di mettere in campo i vasti poteri a loro disposizione per sconfiggere quella che è stata un’inflazione record e ridurre rapidamente i costi e i prezzi.
La crisi dell’inflazione è stata causata da un massiccio eccesso di spesa e dall’aumento dei prezzi dell’energia: per questo oggi dichiarerò anche un’emergenza energetica nazionale.
Trivelleremo, baby, trivelleremo.
L’America tornerà a essere una nazione manifatturiera e noi abbiamo qualcosa che nessun’altra nazione manifatturiera avrà mai, la più grande quantità di petrolio e di gas di qualsiasi altro paese sulla terra e noi la useremo, e loro la useranno.
Abbatteremo i prezzi, riempiremo di nuovo le nostre riserve strategiche, fino al massimo, ed esporteremo l’energia americana in tutto il mondo.
Saremo di nuovo una nazione ricca e sarà l’oro liquido sotto i nostri piedi a contribuire a questo risultato.
Con le mie azioni di oggi, metteremo fine al Green New Deal e revocheremo il mandato per i veicoli elettrici, salvando la nostra industria automobilistica e mantenendo la mia sacra promessa ai nostri grandi lavoratori americani dell’auto.
In altre parole, potrete acquistare l’auto che preferite.
Torneremo a costruire automobili in America a un ritmo che nessuno avrebbe potuto immaginare fino a pochi anni fa e ringrazio i lavoratori dell’auto della nostra nazione per il loro voto di fiducia. Il loro voto ci ha aiutato moltissimo.
Inizierò immediatamente la revisione del nostro sistema commerciale per proteggere i lavoratori e le famiglie americane.
Invece di tassare i nostri cittadini per arricchire altri paesi, tasseremo i paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini.
A questo scopo, istituiremo l’External Revenue Service per raccogliere tutte le imposte, i dazi e le entrate.
Saranno enormi le quantità di denaro che confluiranno nel nostro tesoro da fonti estere.
Il sogno americano tornerà presto a prosperare come mai prima d’ora. Per ripristinare la fiducia e l’efficacia del nostro governo federale, la mia amministrazione istituirà il nuovissimo dipartimento per l’Efficienza dello stato.
Dopo anni e anni di sforzi federali illegali e incostituzionali per limitare la libertà di espressione, firmerò anche un ordine esecutivo per fermare immediatamente ogni censura governativa e riportare la libertà di parola in America.
Mai più l’immenso potere dello stato sarà usato come arma per perseguitare gli oppositori politici. È una cosa che conosco e di cui so qualcosa. Non permetteremo che ciò accada. Non succederà mai più.
Sotto la mia guida, ripristineremo una giustizia giusta, equa e imparziale sotto lo stato di diritto costituzionale e riporteremo la legge e l’ordine nelle nostre città
.
Questa settimana porrò fine anche alla politica del governo di cercare di ingegnerizzare socialmente la razza e il genere in ogni aspetto della vita pubblica e privata. Creeremo una società senza colori e basata sul merito.
A partire da oggi, la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti prevede che ci siano solo due generi, maschile e femminile.
Questa settimana reintegrerò i dipendenti che sono stati ingiustamente espulsi dalle nostre forze armate per essersi opposti all’obbligo del vaccino contro il Covid, con la piena retribuzione arretrata.
E firmerò un ordine esecutivo per impedire che i nostri guerrieri siano sottoposti a teorie politiche radicali ed esperimenti sociali mentre sono in servizio.
Tutto questo finirà immediatamente.
Le nostre forze armate saranno libere di concentrarsi sulla loro unica missione: sconfiggere i nemici dell’America.
Come nel 2017, costruiremo di nuovo l’esercito più forte che il mondo abbia mai visto.
Misureremo il nostro successo non solo in base alle battaglie che vinceremo, ma anche in base alle guerre che concluderemo e, cosa forse più importante, alle guerre in cui non entreremo mai.
La mia eredità più orgogliosa sarà quella di un pacificatore e unificatore, ecco cosa voglio essere, un pacificatore e un unificatore.
Sono lieto di dire che da ieri, un giorno prima di assumere l’incarico, gli ostaggi in medio oriente sono tornati a casa dalle loro famiglie. Grazie.
L’America reclamerà il posto che le spetta come la nazione più grande, più potente e più rispettata del mondo, ispirando l’ammirazione di tutto il mondo.
Tra poco cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America e riporteremo il nome di un grande presidente, William McKinley, sul Monte McKinley, dove dovrebbe essere e al quale appartiene.
Il presidente McKinley ha reso il nostro paese molto ricco grazie ai dazi e al talento. Era un uomo d’affari e ha dato a Teddy Roosevelt i soldi per molte delle grandi cose che ha fatto, tra cui il Canale di Panama, che è stato stupidamente dato al paese di Panama dopo che gli Stati Uniti, gli Stati Uniti, voglio dire, pensate a questo, hanno speso più soldi di quanti ne abbiano mai spesi per un progetto fino ad allora e hanno perso 38 mila vite nella costruzione del Canale di Panama.
Siamo stati trattati molto male da questo sciocco regalo che non avrebbe mai dovuto essere fatto e la promessa di Panama nei nostri confronti è stata infranta. Lo scopo del nostro accordo e lo spirito del nostro trattato sono stati totalmente violati. Le navi americane sono state gravemente sovraccaricate, addebitate e non trattate equamente in alcun modo o forma. E questo include la Marina degli Stati Uniti e, soprattutto, la Cina sta gestendo il Canale di Panama e noi non l’abbiamo dato alla Cina, l’abbiamo dato a Panama e ce lo riprenderemo.
Soprattutto, il mio messaggio agli americani oggi è che è tempo di agire ancora una volta con il coraggio, il vigore e la vitalità della più grande civiltà della storia.
Così, mentre liberiamo la nostra nazione, la guideremo verso nuove vette di vittoria e successo.
Non ci lasceremo scoraggiare.
Insieme, metteremo fine all’epidemia di malattie croniche e manterremo i nostri figli sicuri, sani e liberi da malattie.
Gli Stati Uniti torneranno a considerarsi una nazione in crescita, che aumenta la propria ricchezza, espande il proprio territorio, costruisce le proprie città, innalza le proprie aspettative e porta la propria bandiera verso nuovi e bellissimi orizzonti.
E perseguiremo il nostro destino manifesto verso le stelle lanciando astronauti americani per piantare le stelle e le strisce sul pianeta Marte.
L’ambizione è la linfa vitale di una grande nazione e in questo momento la nostra nazione è più ambiziosa di qualsiasi altra.
Non esiste una nazione come la nostra. Gli americani sono esploratori, costruttori, innovatori, imprenditori e pionieri. Lo spirito della frontiera è scritto nei nostri cuori. Il richiamo della prossima grande avventura risuona nelle nostre anime.
I nostri antenati americani hanno trasformato un piccolo gruppo di colonie ai margini di un vasto continente in una potente repubblica con i cittadini più straordinari della terra. Nessuno ci si avvicina. Gli americani si sono spinti per migliaia di chilometri attraverso una terra aspra e selvaggia.
Hanno attraversato deserti, scalato montagne, sfidato pericoli indicibili, conquistato il selvaggio West, messo fine alla schiavitù, salvato milioni di persone dalla tirannia, tolto miliardi di persone dalla povertà, imbrigliato l’elettricità, diviso l’atomo, lanciato l’umanità nei cieli e messo l’universo della conoscenza umana nel palmo della mano umana.
Se lavoriamo insieme, non c’è nulla che non possiamo fare e nessun sogno che non possiamo realizzare.
Molti pensavano che fosse impossibile per me mettere in scena un ritorno politico così storico. Ma come vedete oggi, eccomi qui, il popolo americano ha parlato.
La mia presenza davanti a voi è la prova che non bisogna mai credere che qualcosa sia impossibile da fare.
In America, l’impossibile è ciò che sappiamo fare meglio.
Da New York a Los Angeles, da Philadelphia a Phoenix, da Chicago a Miami, da Houston a Washington, il nostro Paese è stato forgiato e costruito da generazioni di patrioti che hanno dato tutto quello che avevano per i nostri diritti e per la nostra libertà.
Erano contadini e soldati, cowboy e operai, lavoratori dell’acciaio e minatori, poliziotti e pionieri che si sono spinti in avanti, hanno marciato e non hanno permesso a nessun ostacolo di sconfiggere il loro spirito o il loro orgoglio.
Insieme hanno costruito ferrovie, innalzato grattacieli, costruito grandi autostrade, vinto due guerre mondiali, sconfitto il fascismo e il comunismo e trionfato su ogni singola sfida che hanno affrontato.
Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, siamo alla vigilia dei quattro anni più belli della storia americana.
Con il vostro aiuto, ripristineremo la promessa dell’America e ricostruiremo la nazione che amiamo e che ci piace tanto.
Siamo un popolo, una famiglia e una nazione gloriosa sotto Dio.
Quindi, a ogni genitore che sogna per il proprio figlio e a ogni ragazzo che sogna il proprio futuro dico: sono con voi.
Combatterò per voi e vincerò per voi
. Vinceremo come non abbiamo mai fatto prima. Grazie.
Negli ultimi anni, la nostra nazione ha sofferto molto ma ora ce la riprenderemo e la renderemo di nuovo grande, più grande di come sia mai stata.
Saremo un paese come nessun altro al mondo, pieno di compassione, di coraggio e di eccezionalismo.
Il nostro potere fermerà tutte le guerre e porterà un nuovo spirito di unità a un mondo che è diventato arrabbiato, violento e del tutto imprevedibile.
L’America sarà di nuovo rispettata e ammirata, anche dalle persone di religione, di fede e buona volontà.
Saremo prosperi. Saremo orgogliosi. Saremo forti e vinceremo come mai prima d’ora.
Non saremo conquistati. Non ci faremo intimidire. Non ci lasceremo abbattere e non falliremo.
Da oggi gli Stati Uniti d’America saranno una nazione libera, sovrana e indipendente.
Resisteremo con coraggio. Vivremo con orgoglio. Sogneremo con coraggio e nulla ci ostacolerà perché siamo americani.
Il futuro è nostro e la nostra età dell’oro è appena iniziata.
Grazie.
Dio benedica l’America.
Grazie a tutti voi. Grazie a tutti voi. Grazie di cuore".
  
  
Donald Trump
20 gennaio 2025
  

 

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20/01/2025

Attualità. "Primi i cinesi, prima gli ostaggi"; di Raniero La Valle

 

Raniero La Valle
Raniero La Valle

Raniero La Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire d’Italia» e più volte parlamentare.

*****

Chi l’avrebbe detto? Chi avrebbe potuto pensare che primi sarebbero stati i Cinesi?
Prima infatti che Trump, il pregiudicato, giurasse per la Casa Bianca, ecco che i Cinesi gli telefonano il 17 gennaio, e di certo non solo per Tik Tok.
Sembrava che fossimo prossimi alla fine del mondo, con questa nave dei folli condotta da cattivi nocchieri, con genocidi, sfide, missili di profondità, droni, naufragi e muri, dall’Ucraina a Gaza, dal Mediterraneo al Messico, e invece ecco che tutto forse comincia di nuovo.
Certo neanche Xi Jinping è un santarellino, come non lo era Biden, ma ora Cinesi e Americani si parlano, e dicono che risolveranno molti problemi insieme, e a partire da subito.
Il Presidente ed io - ha detto Xi - faremo tutto il possibile per rendere il mondo più pacifico e sicuro”.
Il rovesciamento sarebbe radicale.
Per capire da dove veniamo basta sapere che cosa c’era scritto nei vigenti documenti strategici americani, usciti il 12 ottobre 2022 dalla Casa Bianca di Biden e dal Pentagono di Lloyd Austin.
C’era scritto che questo sarebbe stato un decennio decisivo di “competizione strategica” per “plasmare il futuro dell’ordine internazionale”, di cui gli Stati Uniti, nel proprio interesse, avrebbero dovuto essere i vincitori.
In questa partita, scriveva Biden, “la Repubblica Popolare Cinese rappresenta la sfida geopolitica più importante per l'America. La Russia rappresenta una minaccia immediata e continua all'ordine di sicurezza regionale in Europa ed è una fonte di disturbo e instabilità a livello globale, ma non ha le capacità trasversali della Repubblica Popolare Cinese”.
La Cina era considerata infatti il solo competitore che avesse “sia l'intento di rimodellare l'ordine internazionale, sia il potere economico, diplomatico, militare e tecnologico per farlo".
Pechino - continuava Biden - ha l’ambizione di creare una crescente sfera di influenza nell’Indo-Pacifico e di diventare la potenza guida del mondo, col suo modello autoritario e usando il suo potere economico in modo coercitivo verso le altre nazioni”.
Né si trattava di divergenze discutibili, le accuse erano brucianti: “genocidio e crimini contro l’umanità in Xinjiang, violazioni di diritti umani in Tibet, smantellamento dell’autonomia e della libertà di Hong Kong”.
E qui Biden rimandava al documento sulla strategia militare del Pentagono, nel quale Lloyd Austin scriveva, il 27 ottobre 2022: “La Repubblica Popolare Cinese (RPC) rimane il nostro competitore strategico più importante per i prossimi decenni. Ho raggiunto questa conclusione sulla base delle crescenti azioni di forza della Repubblica Popolare Cinese per rimodellare la regione dell'Indo Pacifico e il sistema internazionale per adattarlo alle sue preferenze autoritarie, e sulla base di una profonda consapevolezza delle intenzioni chiaramente dichiarate della RPC e della rapida modernizzazione ed espansione delle sue forze armate”.
Il Dipartimento della Difesa era impegnato pertanto a “ottenere e sostenere vantaggi militari, contrastare forme acute di coazione dei nostri avversari e complicare le più significative attività degli avversari che, se non affrontate, metterebbero in pericolo la nostra superiorità militare ora e in futuro”. Tutto ciò quando, come aveva scritto Biden, “quella militare americana è la più forte forza militare che il mondo abbia mai conosciuto”.
Già dal settembre 2002, un anno dopo l’attentato alle Due Torri, i documenti sulla sicurezza nazionale americana rivendicavano il principio di una guerra preventiva, sostenendo che “la migliore difesa è un buona offesa”; tuttavia in quei documenti il giovane Bush apprezzava gli sforzi della Cina per definire la natura del proprio ordinamento, e la metteva per così dire sotto osservazione, in attesa che facesse “fondamentali scelte” sul carattere del proprio Stato.
Ciò per quanto riguarda la Cina.
Per Israele invece Bush era stato molto esplicito nel contestargli la colonizzazione della Cisgiordania e nel pretendere la soluzione della questione palestinese: “Il conflitto israelo-palestinese è critico a causa del tributo di sofferenza umana, a causa dello stretto rapporto dell'America con lo Stato di Israele e con gli Stati arabi chiave, e a causa della importanza di quella regione per le altre priorità globali degli Stati Uniti. Non ci può essere pace per nessuna delle due parti senza libertà per entrambe le parti. L'America è impegnata per una indipendente e democratica Palestina, che viva accanto a Israele in pace e sicurezza. Come tutti gli altri popoli, i palestinesi meritano un governo che serva i loro interessi e presti ascolto alle loro voci. Se i palestinesi abbracciano la democrazia e il governo della legge, affrontano la corruzione e rifiutano fermamente il terrorismo, possono contare sul sostegno americano per la creazione di uno Stato palestinese. Lo stesso Israele ha un grande interesse al successo di una Palestina democratica. L’occupazione permanente minaccia l'identità e la democrazia di Israele. Quindi gli Stati Uniti continuano a sfidare i leader israeliani affinché adottino misure concrete per sostenere l'emergere di uno Stato palestinese vitale e credibile. Man mano che ci siano progressi verso la sicurezza, le forze israeliane devono ritirarsi completamente dalle posizioni che detenevano prima del 28 settembre 2000 (il giorno della salita di Ariel Sharon sulla spianata del Tempio e l’inizio della seconda Intifada). Le attività di insediamento israeliano nei territori occupati devono finire. Man mano che la violenza si placa, la libertà di movimento dovrebbe essere ripristinata, permettendo ai palestinesi innocenti di riprendere il lavoro e la vita normale. Gli Stati Uniti possono svolgere un ruolo cruciale ma, in definitiva, una pace duratura può arrivare solo quando Israeliani e Palestinesi risolvano i problemi e pongano fine al conflitto tra loro”.
Nulla di tutto questo da allora è avvenuto: la Cina è diventata cattiva e coattiva, l’ultimo Nemico da abbattere, NATO e Russia si sono affrontate in Ucraina, 750.000 coloni hanno invaso la Cisgiordania, è stata liquidata l’idea di uno Stato palestinese, gli Stati Uniti si sono ben guardati dal promuovere una indipendente e democratica Palestina, Hamas non ha rinunciato al terrorismo e a Gaza è stato scatenato l’inferno.
E ora arriva la destra al potere in America, e le destre accorrono a Washington per l’inaugurazione di Trump.
Ma perché, non erano destre al potere quelle che ci hanno governato fin qui?
Trump comincerà le deportazioni degli immigrati. Ma perché, in Albania che si vuol fare? “A tutti i costi”!
A questo punto la prognosi è difficile.
Ma grande è stata la nostra commozione nel vedere il resto degli ostaggi ancora vivi tornare a casa, il placarsi dell’indignazione nei riguardi di Netanyahu della folla e dei parenti dei sequestrati, l’attesa per la liberazione dalle carceri israeliane di centinaia di palestinesi tenuti in ostaggio e prigionieri estragiudiziali.
E grande è il sollievo per il venir meno dello scandalo del nome di Israele associato alle efferatezze di Gaza, vero rovesciamento del comandamento: “non pronunziare il nome di Dio invano”.
La pace, per Israele sarebbe la salvezza, mentre la sua società è divisa, ed è in corso un esodo, una “migrazione al contrario” di molti Ebrei da quella Terra, e il mondo è attonito per ciò che è stato fatto a Gaza. fino all’ultimo, fino allo “scialo di morte” dell’ultima mezz’ora prima della tregua, che ha fatto ancora diciannove vittime.
E se le cose dovessero cambiare davvero, Ucraina compresa, l’evento della tregua di Gaza dimostrerebbe che anche un solo gesto di pace produce frutti, può contagiare il mondo, che “la speranza non delude”, come il Papa ha ripetuto ieri sera nella trasmissione di Fazio.
  
  
Raniero La Valle
20 gennaio 2025
  

 

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19/01/2025

Chiesa. Inizio della visita pastorale dell'Arcivescovo alla forania di Canicatti

 

Inizio della visita pastorale dell'Arcivescovo alla forania di Canicatti
Foto di gruppo

Visita pastorale dell'Arcivescovo Damiano a Grotte
Mons. Damiano

Programma della visita pastorale a Grotte
Visita a Grotte

Preghiera per la visita pastorale
Preghiera

Oggi, domenica 19 gennaio 2025, con la celebrazione della Santa Messa delle ore 18.30 presso la chiesa di Santa Chiara di Canicatti, ha avuto inizio la visita pastorale dell'Arcivescovo di Agrigento, Sua Eccellenza Mons. Alessandro Damiano, alla forania di Canicattì.

Inizio della visita pastorale dell'Arcivescovo alla forania di Canicatti
(Inizio della visita pastorale)

La celebrazione ha visto la partecipazione di tutti i sacerdoti delle comunità ecclesiali della forania, che comprende i paesi di Canicatti, Camastra, Naro, Castrofilippo, Racalmuto e Grotte.
La chiesa di Santa Chiara era gremita di fedeli, con circa mille persone presenti, tra cui gli animatori pastorali delle diverse parrocchie, che hanno rappresentato le loro comunità con grande fervore e devozione.

Preghiera per la visita pastorale
(Preghiera per la visita pastorale)

Mons. Damiano, durante la sua omelia, ha sottolineato l'importanza della comunione e della collaborazione tra le diverse parrocchie, esortando i fedeli a vivere con intensità e partecipazione questo momento di grazia. Ha inoltre espresso la sua gioia nel poter incontrare personalmente le comunità della forania e ha ringraziato tutti i presenti per la calorosa accoglienza.
La visita pastorale proseguirà nei prossimi giorni con incontri, celebrazioni e momenti di preghiera, che coinvolgeranno tutte le parrocchie della forania. Questo evento rappresenta un'importante occasione di crescita spirituale e di rafforzamento dei legami comunitari, in un clima di fraternità e condivisione.

Programma della visita pastorale a Grotte
(Programma della visita pastorale a Grotte)

La comunità di Grotte si prepara dunque a vivere con entusiasmo e partecipazione questo significativo momento di incontro con il proprio pastore, che avverrà il prossimo mercoledì 22 gennaio (vedi il programma), nella speranza che la visita di Mons. Damiano possa portare frutti abbondanti di fede e di amore
  

Carmelo Arnone
19
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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19/01/2025

Racconti. "La mietitura"; di Salvatore Ciccotto

 

Mietitori al lavoro
Mietitori

Salvatore Ciccotto
Salvatore Ciccotto


Mietitori al lavoro
(Mietitori al lavoro)

"La mietitura"
di Salvatore Ciccotto

L’orologio della piazza aveva battuto le quattro in punto, in cielo brillavano alte le stelle, dalle finestre si intravedevano le prime luci, mentre si udivano voci assonnate, suoni imperfetti nel silenzio della notte.
I muli, i cavalli scalpitavano nelle stalle pronti anch’essi a fare la loro parte. Dopo aver sellato le bestie gli uomini caricavano bisacce e attrezzi e partivano.
Si sentiva uno scalpiccìo insistente di zoccoli di mule e di animali di altro genere, una processione lenta ma continua.
Tutte le strade erano piene di gente ma quelle principali quelle che portavano fuori paese, in cui confluivano le viuzze secondarie, erano particolarmente affollate.
L’ultimo luogo di ritrovo, prima di uscire dal paese, erano le fontane. Lì tutte le bestie si abbeveravano per poi continuare. Lo slargo di l’acqua nova era pieno pieno, incredibile. Non si riusciva nemmeno a camminare tanta era la gente che già a quell’ora era in movimento, e anche Giuseppe era lì.
Un odore di fieno inumidito si sentiva nell’aria mentre quella lunga fila di uomini, donne, animali e bambini andava lenta, accompagnata da un chiacchiericcio pacato ma deciso.
Quando giunsero in prossimità del feudo una grande distesa di spighe brillava sotto i primi riflessi del sole mattutino.
Cominciarono a prepararsi per affrontare quella dura giornata.
Anche Giuseppe tirò fuori dalla bisaccia un pesante grembiule di olona e dopo aver messo al polso destro un bracciale di cuoio e i ditali di canna al mignolo, all'anulare e al medio della mano sinistra, lo indossò. Anche gli altri fecero la stessa cosa.
Ora tutti erano pronti quando all’improvviso dal portone della robba di don Antò, si senti una voce.
Allora si radunarono in cerchio e alzando al cielo le falci lanciarono per ben tre volte un grido: “Viva lu santu sagramentu viva viva viva”.
Il tutto si concluse con un boato finale che risuonò forte nelle campagne circostanti.
I mietitori, accompagnati da Giugiu u mitateri, furono dislocati a coppia in punti diversi del campo.
U mitatieri girava di continuo ed osservava chi andava avanti, urlava e sbraitava quando qualcuno rimaneva indietro.
C’ama fari? La pagnotta ti l'ha guadagnari caru miu… e po calativi e tagliamula curta sta ristuccia, c’ama fari la paglia pi l’armari, e li spichi cugliemuli tutti”.
Si sentiva quell’urlo insopportabile di continuo e tutti lavoravano in soggezione.
Cominciava a fare caldo e rivoli di sudore inondavano il viso. Ogni tanto ci si fermava andando alla ricerca spasmodica di u bummulu cu l’acqua frisca che ristorava i corpi arsi dalla calura.
Nella striscia accanto a Giuseppe lavorava un uomo di mezza età, alto e robusto. Si chiamava Ciccio Tardarita e mieteva velocemente: con la mano sinistra afferrava le spighe, con la destra le tagliava, ne faceva un primo mazzo e con il gambo delle spighe stesse lo attorcigliava.
Così ne faceva uno e poi un altro e il terzo lo lasciava libero senza legarlo e poggiandolo a terra gridava: “E chistu è l’antru mezzu iemmitu Giusè, maritalu tu”.
Lu fazzu” - rincalzava Giuseppe mentre meccanicamente tagliava le spighe per fare l’altro mezzo iemmitu.
Era un botta e risposta, un andare e venire. Una sorta di catena di montaggio in cui tutti erano coinvolti e dove tutti facevano la propria parte.
I giorni passavano faticosi per quei contadini che dalla mattina alla sera stavano a lavorare sotto il sole cocente.
Durante le ore più fresche, quelle dell’alba o del tramonto, Michele u ligaturi, un uomo alto dai capelli ricci, con due occhi grandi e lo sguardo un po' sornione, andava in giro per campi per legare tutto il grano mietuto.
Staccava dal fianco una liama di disa, la stendeva a terra e poi con l'ancinu grosso raccoglieva ad uno ad uno li iemmiti e li incastrava dentro l'ancinedda.
Poi li poneva sopra la liama e aiutandosi con il ginocchio, li legava stretti per formare un fascio di spighe: la gregna.
Era un lavoro da fare con velocità e maestria. Così facendo tutto il grano tagliato era pronto per essere trasportato nell’aria.

Salvatore Ciccotto

Pubblicato dalla testata giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 19 gennaio 2025.
Per gentile concessione dell'Autore.

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19/01/2025

Attualità. "L'esprit de finesse di Sergio Mattarella"; di Zino Pecoraro

 

Zino Pecoraro
Zino Pecoraro

Il presidente Sergio Mattarella al Teatro Pirandello di Agrigento
Sergio Mattarella

Il discorso di Sergio Mattarella ad Agrigento ha dimostrato la distanza siderale e culturale nei confronti degli altri oratori non locali.
Dal piatto discorsetto di Schifani alla dannunziana oratio di Giuli con citazioni presumibilmente ricavate da Google all’intervento scontato del sindaco e poi ai discorsi di altri minori e comparse.

Il presidente Sergio Mattarella al Teatro Pirandello di Agrigento
(Il presidente Sergio Mattarella al Teatro Pirandello di Agrigento)

Il centro filosofico del discorso mattarelliano è stato il concetto di Umanesimo. Il termine nasce nella cultura italiana nel Quattrocento e si sviluppa prevalentemente nel Cinquecento.
Alcuni scrittori italiani possono essere definiti preumanisti da vari punti di vista: Dante, Petrarca e Boccaccio possiedono termini che preludono alla sensibilità umanistica, che in questa sede non possono essere esaminati, perché suscettibili di una disamina articolata.
Studia humanitatis e Religio hominis sono i termini portanti dell’Umanesimo citato dal Presidente della Repubblica.
Gli studia humanitatis fanno riferimento a tutto il patrimonio etico, virtuoso, umano che deriva dal pensiero greco, dalla rielaborazione continuativa della romanità, dalla tradizione cristiana, dalla medievalità di ampio respiro.
Dagli studia humanitatis deriva, per logica conseguenza, la Religio hominis, cioè l’idea di considerare l’uomo come centro di ogni azione umana e non oggetto o mezzo.
In questo concetto di Umanesimo, sommariamente delineato, non rientrano le seguenti manifestazioni, che opprimono la nostra quotidianità:
1) il mancato salvataggio degli emigranti nel Mare Mediterraneo;
2) la detenzione in luoghi fuori del territorio nazionale;
3) la minore tutela della donna lavoratrice;
4) lo smantellamento di fatto dell’assistenza sanitaria;
5) il depotenziamento della scuola;
6) riforme nate con intento vendicativo;
7) la marginalizzazione del parlamento;
8) la mancanza di politiche sul lavoro;
9) la lotta alle vecchie e nuove povertà;
10) forme larvate di censura nella comunicazione;
11) il sostegno ad una forma becera di giornalismo manganellatore;
12) la pedagogia dell’insulto, dell’odio, della vendetta giornalmente proposta in pessime ed educative trasmissioni televisive.
L’esprit de finesse di Mattarella forse sottintendeva questi temi ed anche altri simili

  

Zino Pecoraro
19
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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18/01/2025

Agrigento. Achille Campanile in scena al Circolo Culturale Empedocleo; venerdì 31 gennaio

 

Achille Campanile in scena al Circolo Culturale Empedocleo
Locandina


AGGIORNAMENTO AL 31 gennaio 2025 ore 15.00: LO SPETTACOLO È RINVIATO A  DATA DA DESTINARSI.

Il Circolo Culturale Empedocleo di Agrigento si appresta ad ospitare un appuntamento davvero speciale: venerdì 31 gennaio, alle ore 18.15, andrà in scena uno spettacolo comico dedicato al genio comico di Achille Campanile.

Achille Campanile in scena al Circolo Culturale Empedocleo
(Locandina)

"Achille Campanile: Pour Vous" è il titolo di questo nuovo spettacolo, che promette di far divertire il pubblico con le gag e le battute più esilaranti del grande commediografo italiano. Sotto la direzione artistica di Giuseppe Adamo e Mario Gaziano, un cast stellare darà vita a un'opera che si preannuncia come un vero e proprio trionfo del nonsense.
Sul palco saliranno grandi nomi della comicità italiana, tra cui Lia Cipollla, Sandro Re, Calogero Lillo D'Aleo, Franco Sodano, Alfonso Marchica, Rosario Graceffa e Alfio Russo. A loro si uniranno il trio jazz composto da Domenico Mannella al piano, Mimmo Pontillo al contrabbasso e Pierfrancesco Fazio alla batteria, ed il baritono Giacomo Orlando. La conduzione sarà affidata a Giuseppe Gramaglia, mentre l'azione scenica sarà curata da Mario Gaziano.
L'ingresso allo spettacolo è gratuito fino ad esaurimento posti, con precedenza in ordine di arrivo. Un'occasione da non perdere per trascorrere una serata all'insegna del divertimento e dell'allegria.
Lo spettacolo è frutto della collaborazione di Alfonso Mossuto, Salvatore Cucchiara, Enzo Fallea, Lillo Rizzuto e Lillo Inguanta. La regia televisiva è affidata a Diego Romeo.
Per gli amanti della comicità che vogliono trascorrere una serata all'insegna del buonumore, l'appuntamento è per il 31 gennaio al Circolo Culturale Empedocleo
.  
  

Redazione
18
gennaio 2025  
  

 

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18/01/2025

Attualità. "Brevissimo ricordo di Oliviero Toscani, e di Bettino Craxi"; di Renato Zaffuto

 

Il dott. Renato Zaffuto in Tunisia, presso la tomba di Bettino Craxi
Renato Zaffuto

Un breve commento del dott. Renato Zaffuto sulla scomparsa del maestro della fotografia Oliviero Toscani, e un invito ad onorare la memoria dell'on. Bettino Craxi (nella foto a lato, il dott. Renato Zaffuto in Tunisia, presso la tomba di Bettino Craxi).

*****

"Egr. Direttore,
un mio brevissimo ricordo personale indiretto verso il Maestro Oliviero Toscani, purtroppo scomparso questa settimana.
Nel febbraio del 1999, al mio primo viaggio lavorativo in Giappone, dopo aver avuto una settimana intensa di incontri con rappresentanti di banche e intermediari finanziari a Tokyo, andai, accompagnato da un funzionario giapponese della maggiore banca d’investimenti giapponese, a Kyoto, con il treno ad alta velocità Shinkansen.
Dopo la visita a Kyoto e ai santuari shintoisti dorati (quel giorno caddero pure fiocchi di neve), ripartimmo per Osaka, la seconda città più grande del Giappone.
Giunti alla stazione di Osaka, quando scesi dal treno, per me un’esperienza impressionante perché mi sembrava la stazione della metropolitana sopraelevata, non c’erano 23 binari come alla Stazione Centrale di Milano, ma solo quattro binari e dove si scendeva c’era il segnale a terra su cui i viaggiatori stavano in rispettosa fila.
Quando scesi, vidi un signore giapponese con un cartello, dove c’era scritto Oliviero Toscani, e questo, che vide me scendere dal treno con i caratteri somatici europei, mi chiese se fossi io, ma provai a spiegare con il mio collega giapponese che non ero io!
Mi impressionò che potevano confondermi con un'icona come Oliviero Toscani, a cui oggi vanno le mie preghiere cristiane e il mio tributo laico.
E, con l’occasione, lo stesso faccio per Bettino Craxi ormai intorno al 25° dalla sua dipartita.
Come Le scrissi 5 anni fa, spero sempre che il luogo della mia nascita in Grotte possa essere ridenominato, un giorno futuro, da Corso Garibaldi in Corso Bettino Craxi (fu Corso Giuseppe Garibaldi).
Sarebbe un segno esemplare dall’Amministrazione del mio paese perché l’auto dell’on Craxi, quando andò ai funerali di Leonardo Sciascia, attraversò proprio il Corso Garibaldi di Grotte, come fece Goethe con un calesse un paio di secoli prima"

  

Renato Zaffuto
18
gennaio 2025
     

 

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18/01/2025

Volontariato. Inaugurazione della nuova sede della Caritas Cittadina di Grotte; sabato 25 gennaio

 

Inaugurazione della nuova sede della Caritas Cittadina di Grotte
Locandina

Sabato 25 gennaio 2025 la comunità di Grotte sarà protagonista di un appuntamento significativo: l'inaugurazione della nuova sede della Caritas Cittadina. Un momento importante per celebrare l'impegno e la solidarietà che da sempre contraddistinguono questa realtà.

Inaugurazione della nuova sede della Caritas Cittadina di Grotte
(Sant'Antonio Abate; antico dipinto nella chiesa Madonna del Carmelo)

La cerimonia avrà inizio alle ore 17.30 presso la Chiesa Madre con una concelebrazione eucaristica presieduta dal vicario generale don Giuseppe Cumbo. A seguire, il corteo si sposterà nei nuovi locali siti in Via Crispi n° 171, per la benedizione e l'inaugurazione ufficiale.
Alla cerimonia saranno presenti il Direttore e la Responsabile del CDA della Caritas diocesana, insieme alle Autorità civili e militari.
La nuova sede della Caritas Cittadina rappresenta un punto di riferimento fondamentale per tutta la comunità, offrendo un luogo di ascolto, sostegno e aiuto a chi si trova in difficoltà. Con questa nuova struttura, la Caritas potrà ampliare i propri servizi e rafforzare la propria presenza sul territorio.
Per sostenere le attività della Caritas Cittadina è possibile fare una donazione tramite bonifico bancario sul seguente IBAN: IT22E0103082940000004077803.
Per informazioni è possibile contattare il Centro di Ascolto ai numeri 3883492117 e 3206176475.
L'invito, rivolto a tutta la cittadinanza, è quello di partecipare a questo importante momento ed a sostenere l'operato della Caritas

  

Carmelo Arnone
18
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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18/01/2025

Chiesa. Benedizione del pane in onore di Sant'Antonio Abate; oggi alle 18.00 nella chiesa Madonna del Carmelo

 

Sant'Antonio Abate; antico dipinto nella chiesa Madonna del Carmelo
Sant'Antonio Abate

La benedizione del pane: un rito antico in onore di Sant'Antonio Abate.
Oggi, sabato 18 gennaio 2025, durante la santa Messa vespertina (prefestiva) delle ore 18.00, nella chiesa parrocchiale Madonna del Carmelo, il parroco don Sergio Sanfilippo impartirà la benedizione del pane in onore di Sant'Antonio Abate. La celebrazione, prevista per ieri - ricorrenza liturgica della festa del Santo - è stata rinviata a causa delle avverse condizioni meteo.

Sant'Antonio Abate; antico dipinto nella chiesa Madonna del Carmelo
(Sant'Antonio Abate; antico dipinto nella chiesa Madonna del Carmelo)

La festa di Sant'Antonio Abate è un'occasione speciale per molte comunità, segnata da tradizioni che affondano le radici nel tempo. Tra queste, una delle più significative è la benedizione del pane, un gesto che unisce fede, tradizione e condivisione.
Le origini di questa usanza si perdono nella notte dei tempi, intrecciandosi con le credenze popolari e con la devozione verso il santo. Sant'Antonio Abate è considerato il protettore degli animali, del fuoco e dei poveri, e la benedizione del pane si lega proprio a questi aspetti. Il pane, alimento fondamentale, simboleggiava la vita, la prosperità e la comunione.
La benedizione del pane, durante la Messa celebrata in onore di Sant'Antonio, assume un profondo significato spirituale. Il pane, offerto e condiviso, diventa un segno tangibile della presenza di Dio e della sua benedizione sulla comunità. Consumarlo, dopo la benedizione, significa nutrirsi non solo materialmente, ma anche spiritualmente, ricevendo forza e conforto.
La distribuzione del pane benedetto ai fedeli sottolinea l'importanza della condivisione e della solidarietà. Questo gesto richiama alla mente il miracolo della moltiplicazione dei pani, narrato nei Vangeli, e invita a riflettere sulla necessità di condividere i propri beni con chi è meno fortunato.
Nonostante il passare del tempo, la benedizione del pane conserva ancora oggi tutto il suo fascino e il suo valore. È un rito che lega alle nostre radici, unisce come comunità e ricorda l'importanza della fede, della tradizione e della solidarietà.
La benedizione del pane in onore di Sant'Antonio Abate è molto più di un semplice gesto: è un'espressione di spiritualità, un legame con il passato e un invito a costruire un futuro migliore, fatto di condivisione e fratellanza

  

Carmelo Arnone
18
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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17/01/2025

Politica. "Il futuro del PD siciliano, tra radicalismo e servilismo"; di Enzo Napoli

 

Enzo Napoli
Enzo Napoli

Cinquecento, tra dirigenti locali, parlamentari, sindaci del PD siciliano si accorgono solo adesso di quanto spregiudicato sia il loro vertice regionale.
Hanno lasciato passare in silenzio, per quieto vivere, la scelta delle candidature alle politiche, alla presidenza della regione, la lista alle europee.
Non hanno chiesto alcun conto delle sconfitte a tutte le elezioni. Non hanno posto alcun problema di fronte alle continue forzature delle regole minime di convivenza democratica.
Hanno ignorato le poche voci isolate che hanno evidenziato la disastrosa situazione in cui la Segreteria regionale stava trascinando il PD siciliano.
Solo oggi, con un colpevole ed irrecuperabile ritardo, insorgono contro il tentativo di modificare le regole a partita in corso, di traccheggiare con le tessere per determinare l'esito del congresso.
Si appellano, con buona dose d'ingenuità, ad un vertice nazionale che ha continuato, in questi anni, ad avallare e sostenere una situazione disastrosa.
Troppo tardi, purtroppo, per sperare in una svolta radicale che possa davvero cambiare le cose e restituire speranza in un fronte progressista e concretamente riformista che costruisca in modo credibile l'alternativa al centrodestra.
Il futuro del PD siciliano, oscillerà, ancora per molto tempo, tra il radicalismo parolaio ed il peggiore servilismo cortigiano.
Non riuscirà a mettere in campo una classe dirigente autonoma, radicata nel territorio e capace di tenere la schiena dritta di fronte ai diktat romani sulle nomine alle prossime elezioni politiche.
È lo scenario peggiore per quanti ancora guardano con speranza a sinistra
.
  
Enzo Napoli
17
gennaio 2025   
© Riproduzione riservata.
  

 

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17/01/2025

Politica. Decio Terrana (UDC): "Congratulazioni alla dott.sa Daniela Faraoni, nuovo Assessore regionale alla Sanità"

 

Decio Terrana
Decio Terrana

Il coordinatore regionale dell’UDC in Sicilia, on. Decio Terrana, si congratula con l’ex direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Palermo, dott.ssa Daniela Faraoni, per essere stata scelta come nuovo Assessore regionale alla Salute dal presidente Renato Schifani.
Sono molto contento della scelta del Presidente Schifani - dichiara l’on. Terrana -. La dott.ssa Faraoni ha già avuto modo di dimostrare il proprio valore come direttore generale dell’ASP di Palermo e sono certo che saprà farsi valere nel nuovo ruolo assegnatole. L’Assessorato alla Salute è fondamentale per la nostra Regione su tanti aspetti, a partire dalle liste di attesa infinite fino ad arrivare all’assistenza domiciliare. Il nuovo assessore Daniela Faraoni ricoprirà un ruolo di grande responsabilità, che dovrà essere portato avanti con particolare sensibilità ai più deboli e bisognosi
.  
  

Redazione
17
gennaio 2025  
  

 

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16/01/2025

Comune. Allerta meteo rossa a Grotte; scuole chiuse e misure di sicurezza

 

Allerta meteo rossa a Grotte
Allerta meteo

A seguito delle previsioni meteo avverse, il Sindaco di Grotte, Alfonso Provvidenza, ha emanato un'ordinanza (leggi l'ordinanza) che dispone l'allerta rossa sul territorio comunale, con validità sino alle ore 24.00 di domani, venerdì 17 gennaio 2025.

Allerta meteo rossa a Grotte
(Allerta meteo rossa a Grotte)

Le forti precipitazioni attese nelle prossime ore hanno indotto l'Amministrazione a prendere misure precauzionali per tutelare la sicurezza dei cittadini.
Tra le principali disposizioni dell'ordinanza, spicca la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, e l'interdizione di numerose aree pubbliche come giardini, impianti sportivi e cimitero. Inoltre, sono state sospese le manifestazioni all'aperto e le attività commerciali su strada.
L'Amministrazione comunale invita i cittadini a prestare la massima attenzione e a seguire scrupolosamente le indicazioni contenute nell'ordinanza.
Tra le raccomandazioni principali:
- evitare zone a rischio;
- non sostare in zone soggette a esondazioni o allagamenti, né attraversare guadi o sottopassi;
- proteggere la propria abitazione;
- in caso di necessità di abbandonare l'abitazione, chiudere il gas, staccare l'elettricità e portare con sé eventuali animali domestici;
- seguire le indicazioni delle autorità;
- prestare attenzione alle comunicazioni della Protezione Civile e dei media.

Il sindaco Provvidenza ha sottolineato l'importanza di adottare queste misure precauzionali per prevenire eventuali danni e garantire la sicurezza dei cittadini. L'amministrazione comunale monitorerà costantemente la situazione e fornirà aggiornamenti in tempo reale

  

Carmelo Arnone
16
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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15/01/2025

Servizi. Svolta nella gestione dei rifiuti in Sicilia: via libera ai termovalorizzatori

 

Termovalorizzatore
Termovalorizzatore

La Sicilia si prepara a fare un passo in avanti verso una gestione sostenibile dei rifiuti. Con la firma, questa mattina, della convenzione tra la Regione Siciliana e Invitalia, è stato dato il via libera alla costruzione di due nuovi termovalorizzatori a Palermo e Catania.

Termovalorizzatore
(Termovalorizzatore)

Il presidente della Regione Renato Schifani, in qualità di Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, ha sottolineato l'importanza di questo accordo: "Si tratta di una svolta epocale per la nostra regione. Grazie alla collaborazione con Invitalia potremo accelerare i tempi e garantire la massima trasparenza in ogni fase del progetto".
L'iniziativa, sostenuta da un investimento complessivo di 800 milioni di euro, mira a trasformare radicalmente il sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia, riducendo al minimo il ricorso alle discariche e valorizzando le risorse attraverso il recupero energetico.
Il percorso verso la realizzazione dei termovalorizzatori è ben definito. Invitalia, in qualità di centrale di committenza, si occuperà di tutte le fasi del progetto, dalla preparazione dei bandi alle gare di appalto. Un primo passo fondamentale sarà la selezione di studi professionali, a livello europeo, per la redazione dei progetti di fattibilità tecnico-economica. Successivamente, si procederà con le gare per la progettazione esecutiva, la costruzione e la gestione delle opere.
Per garantire la massima trasparenza, l'Autorità nazionale anticorruzione attiverà la vigilanza collaborativa su tutti i contratti pubblici. Inoltre, sarà utilizzata la piattaforma digitale "InGate" per monitorare lo stato di avanzamento del progetto.
I nuovi termovalorizzatori, previsti per essere operativi entro il 2028, tratteranno i rifiuti urbani non riciclabili provenienti dalle piattaforme regionali, contribuendo così a ridurre l'impatto ambientale e a creare un futuro più sostenibile per la Sicilia
.
       
Redazione
15
gennaio 2025
     

 

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15/01/2025

Politica. L'on. Marchetta: "La Regione acquisti il palazzo del Circolo Unione di Racalmuto"

 

On. Rosellina Marchetta, deputato segretario all'Assemblea Regionale Siciliana
On. Marchetta

L’on. Rosellina Marchetta, nella qualità di deputato segretario dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha inviato una nota al presidente della Regione on. Renato Schifani, con la quale ha richiesto la possibilità di acquisire, da parte della Regione, il palazzo storico sede del “Circolo Unione”, situato nel Comune di Racalmuto.
Il “Circolo Unione” di Racalmuto è stato fondato il 18 giugno 1836 con il nome “Sala di conversazione”. Ubicato in precedenza nei locali di proprietà della confraternita “Venerabile Cappella di San Michele Arcangelo”, presso il Collegio di Maria, a partire dal 1920 è situato nei locali di proprietà del Banco di Sicilia, oggi UniCredit, nel centrale Corso Garibaldi.
Il palazzo - scrive l’on. Rosellina Marchetta - rappresenta un pezzo di storia del paese di Racalmuto, su cui sono state scritte dall’illustre concittadino e socio del Circolo Leonardo Sciascia pagine divenute simbolo di impegno letterario e risonanza internazionale. Il Circolo è visitato costantemente da illustri visitatori e da turisti appassionati che fanno tappa nei luoghi di Sciascia”.
Nella nota l’on. Marchetta precisa che l’attività è stata così importante che il Governo Regionale della Sicilia ha riconosciuto il “Circolo Unione” di Racalmuto, nella sua attuale sede, come bene culturale della Regione, sancito con Decreto n. 05 del 17/9/2014, inserendolo nell’elenco della carta regionale dei “Luoghi dell’Identità e della Memoria dei siti intrinsecamente legati alla vita e alla produzione letteraria di Leonardo Sciascia”.
Oggi l’eventuale vendita da parte dell’Unicredit dell’appartamento frequentato priverebbe il Circolo dell’identità del luogo originale, familiare allo scrittore e così magistralmente descritto nel romanzo “Le parrocchie di Regalpetra”, dove il Circolo viene chiamato dallo scrittore “Circolo della Concordia”.
Ho richiesto - ha dichiarato l’on. Marchetta - in modo ufficiale l’acquisizione del palazzo storico da parte della Regione Siciliana, al fine di avviare un processo di ulteriore valorizzazione che lo renda fruibile alla collettività e agli utenti del settore turistico e culturale
.
       
Redazione
15
gennaio 2025
     

 

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15/01/2025

Chiesa. Visita pastorale dell'Arcivescovo Damiano a Grotte; mercoledì 22 gennaio

 

Visita pastorale dell'Arcivescovo Damiano a Grotte
Mons. Damiano

Programma della visita pastorale a Grotte
Visita a Grotte

Programma della visita pastorale alla forania di Canicatti
Visita alla forania

Mercoledì 22 gennaio la comunità di Grotte vivrà un momento di grande spiritualità con la visita pastorale dell'Arcivescovo di Agrigento, S.E. Mons. Alessandro Damiano. Una giornata intensa che vedrà il Presule incontrare istituzioni, scuole, catechisti, volontari e tutte le realtà ecclesiali del territorio (vedi il programma).

Visita pastorale dell'Arcivescovo Damiano a Grotte
(S.E. Mons. Alessandro Damiano)

La mattinata si aprirà con un incontro istituzionale, alle ore 09.30, presso il Palazzo municipale, dove l'Arcivescovo dialogherà con le autorità locali: il Sindaco, il Comandante della Stazione Carabinieri, il Presidente del Consiglio comunale, gli Assessori e i Consiglieri comunali. A seguire, dalle ore 10.30, Sua Eccellenza visiterà i plessi scolastici per un momento di confronto con i giovani studenti.

Programma della visita pastorale a Grotte
(Programma della visita pastorale a Grotte)

Nel pomeriggio, il cuore della visita sarà dedicato alla Chiesa locale. Dalle 16.30 alle 18.30, catechisti, liturgisti, animatori musicali, volontari della Caritas, ministri straordinari e accoliti avranno l'opportunità di confrontarsi direttamente con l'Arcivescovo, condividendo esperienze e progetti.
La giornata proseguirà alle 18.30 con una solenne concelebrazione eucaristica in Chiesa Madre, un momento di profonda spiritualità e unità per tutta la comunità. A seguire, l'Arcivescovo incontrerà i rappresentanti dei gruppi di preghiera, associazioni religiose e movimenti ecclesiali.
In conclusione, alle 20.30, Mons. Alessandro Damiano avrà un incontro riservato con i componenti del Consiglio
pastorale e del Consiglio per gli affari economici.

Programma della visita pastorale alla forania di Canicatti
(Programma della visita pastorale alla forania di Canicatti)

La visita pastorale a Grotte si inserisce in un percorso più ampio che coinvolge l'intera forania di Canicatti (vedi il programma). La cerimonia di apertura si terrà il 19 gennaio, a Canicatti, nella chiesa Santa Chiara, mentre la conclusione è prevista per il 30 gennaio, sempre a Canicatti, presso il santuario Madonna della Rocca.
La visita pastorale si propone come un'occasione per rafforzare i legami tra Chiesa e comunità. L'Arcivescovo Damiano, con la sua presenza, vuole essere vicino ai fedeli, ascoltare le loro esigenze e offrire un incoraggiamento al cammino di fede

  

Carmelo Arnone
15
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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14/01/2025

Racalmuto. Ricordo di Rocco Chinnici nel centenario della nascita; lunedì 20 gennaio

 

Racalmuto. Ricordo di Rocco Chinnici nel centenario della nascita
Locandina

Racalmuto ricorda Rocco Chinnici nel centenario della nascita; un programma per celebrare il magistrato simbolo della lotta alla mafia. Si svolgerà lunedì 20 gennaio 2025, a partire dalle ore 09.30, presso la Fondazione Leonardo Sciascia, un omaggio a Rocco Chinnici nel centenario della sua nascita. L’iniziativa, promossa dal Movimento Cristiano Lavoratori di Agrigento, riunirà intellettuali, magistrati, studenti e cittadini per ricordare la figura del giudice che ha rivoluzionato la lotta alla mafia.

Racalmuto. Ricordo di Rocco Chinnici nel centenario della nascita
(Locandina)

"La buona cultura, la formazione e la solidarietà contro tutte le forme di violenza" sarà il tema conduttore della giornata, che vedrà la partecipazione di numerosi ospiti. Tra questi, Calogero Bongiorno (sindaco di Racalmuto e Presidente della Fondazione Leonardo Sciascia), Marilena Giglia (dell'UCIIM nazionale), Salvatore Caccamo (prefetto di Agrigento) e Gaetano Galvagno (presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana).
Alfonso Luzzi, presidente nazionale del MCL, terrà un intervento nel quale sottolineerà l'importanza dell'impegno civile e della lotta alle mafie.
Faranno seguito gli interventi di Salvatore Ferlita (ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea all'Università Kore di Enna), Giovanni Tesè (avvocato e scrittore) e Salvatore Filippo Vitello (avvocato generale della Corte d'Appello di Roma).
Un momento molto atteso è la presentazione del francobollo effige Rocco Chinnici, a cura di Biagio Di Maria, responsabile filatelia Sicilia Poste Italiane.
Il procuratore della Repubblica di Agrigento, Giovanni Di Leo, incontrerà gli studenti, mentre Caterina e Giovanni Chinnici dialogheranno con le scuole, condividendo ricordi e riflessioni sul padre.
Le scuole superiori avranno un ruolo di primo piano nell'iniziativa, presentando i lavori realizzati dagli allievi dell'Istituto Istruzione Secondaria "Ugo Foscolo" di Canicatti e dell'Istituto Istruzione Secondaria "Galileo Galilei" di Canicatti. L'Associazione Culturale "Calapanama" donerà un quadro raffigurante Rocco Chinnici.
Enzo Sardo, presidente provinciale del MCL di Agrigento e coordinatore della manifestazione, sottolineerà l'importanza di mantenere viva la memoria di Rocco Chinnici e di trasmettere ai giovani i valori della giustizia e della legalità.
La giornata si concluderà con un dibattito aperto al pubblico, durante il quale si discuterà del lascito di Rocco Chinnici e delle sfide che la società civile deve affrontare oggi.
L'incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Sciascia e del Movimento Cristiano Lavoratori

  

Carmelo Arnone
14
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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14/01/2025

Comune. Seduta straordinaria e aperta del Consiglio comunale; lunedì 20 gennaio alle 17.30

 

Aula consiliare "Antonio Lauricella"
Aula consiliare

L'adunanza del prossimo Consiglio comunale di Grotte, convocato in seduta straordinaria e aperta presso la sala consiliare del Comune di Grotte, su determinazione del presidente Angelo Carlisi, è stata fissata per lunedì 20 gennaio, alle ore 17.30.   

Verrà discusso il seguente ordine del giorno:

1)
Discussione in merito alla realizzazione di un parco eolico denominato Racalmuto Grotte;

2) Discussione in merito all'installazione di una nuova antenna per la telefonia mobile ubicata in Via Padre Vinti nel territorio comunale di Grotte
.

In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il giorno successivo, sempre alla stessa ora
. 
  

Redazione
14 gennaio 2025     
  

 

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14/01/2025

Racconti. "L'opira"; di Salvatore Ciccotto

 

"Mietitori siciliani ringraziano il sacramento" di Antonino Mancuso Fuoco
Mietitori

Salvatore Ciccotto
Salvatore Ciccotto

Come dal cassetto di un mobile antico riemergono foto ingiallite dal tempo, così dalla memoria infantile della prima metà del secolo scorso si affacciano timidi ricordi di un passato ormai lontano. Era quella una civiltà contadina basata su un'economia di sussistenza; tanta fame, tanta povertà, tanta necessità di trovare lavoro per sopravvivere nonostante tutto. Una vita fatta di piccole cose essenziali: crescere, nutrirsi, amare, allevare i figli. Una società caratterizzata da ruoli precisi, talora predeterminati, ai quali era quasi impossibile sottrarsi. Farne memoria è l'unico modo per non perdere quelle radici, dare cenno di gratitudine ai nostri avi, proiettarci verso un futuro più prospero.
Carmelo Arnone

"Mietitori siciliani ringraziano il sacramento" di Antonino Mancuso Fuoco
("Mietitori siciliani ringraziano il sacramento" di Antonino Mancuso Fuoco)

Premessa
Racconti agresti
Da oggi, con cadenza settimanale, vorrei proporre a voi una serie di racconti brevi. Attraverso questi racconti evocherò una realtà lontana da noi ma che fa parte delle nostre radici. Le radici contadine quelle di un mondo in cui il contatto con la terra era fondamentale. L’uomo viveva della natura e con la natura. Tutti i ritmi del quotidiano erano scanditi da: stagioni, semine, raccolti, sole, piogge, vento, bonaccia e così di seguito. Si viveva con poco, quasi al limite della sussistenza, ma bastava anche poco per essere felici. Ci si accontentava dell’essenziale. Ora che viviamo ai tempi dei social e ci sembra di avere tutto siamo più poveri di prima. Una solitudine digitale ci aliena e ci fa sentire isolati in un mondo interconnesso. Quello che manca ora sono le relazioni, i valori umani i sentimenti. I fatti narrati sono puramente inventati anche se si richiamano ad avvenimenti realmente accaduti.
Salvatore Ciccotto

"L'opira"
di Salvatore Ciccotto

Uno strano via vai, con grida e risate rumorose, animava tutta la piazza del paese.
Erano gli ultimi giorni di giugno, i giorni della mietitura, e il fermento era dovuto alla necessità che ognuno aveva, chi di cercare operai per andare a mietere, chi invece aveva bisogno di lavorare e chiedeva con forza di essere assunto, anche solo per un giorno.
Erano li iurnatara che come ogni sera popolavano quella piazza, ma quella sera non era come tutte le altre; c’era un vocio e un’animazione che a tratti sfiorava il tono acceso di liti.
Guardando da lontano si aveva la percezione come di tante vespe alla ricerca di un pezzo di carne dove posarsi e attingere avidamente.
Ma cos’era tutto quel movimento e quelle voci che ancora a quell’ora non accennavano a finire?
Si formavano l’opere e tutti cercavano di entrarci, di farsi assumere.
Anche Giuseppe, passando da un gruppo all’altro chiedeva insistentemente di poter lavorare, ne aveva tanto bisogno.
L’opere erano delle vere e proprie squadre di mietitori, solitamente dieci, più uno, u ligaturi che aveva il compito di raccogliere e legare li iemmiti, piccoli mazzi di spighe che venivano tagliate dai mietitori.
Non era facile entrare a far parte di un’opira perché i gruppi di anno in anno si ripetevano ed esisteva fra loro affiatamento e sinergia.
“E allora domani posso venire con voi?” gridò animatamente Giuseppe.
“Sì” gli rispose un tizio con voce squillante, poi aggiunse “Ci vediamo allora, domani mattina alle quattro e mezza all’acqua nova”.
Aveva trovato lavoro, ora a piccoli passi e rincuorato, imboccava una di quelle stradine che portava dove abitava lui, un po' lontano dalla piazza, in uno di quei quartieri nella parte alta del paese.
Giuseppe era un giovane di altezza media, robusto con grandi occhi neri e un viso rotondo.
Si era sposato da quasi due anni e abitava in una casa, non di sua proprietà, dove c’era solo una stanza in cui dormivano, cucinavano e facevano tutto quello che c’era fare.
All’inizio quella casa andava bene, ma poi, con l’arrivo del primo figlio si cominciava a stare un po' stretti e sarebbe stato ancora peggio, fra qualche mese.
La moglie Maria, una ragazza un po' bassina, con gli occhi castani e  capelli ricci che le riempivano tutto il viso, lo supplicava ogni giorno: “Giusè non possiamo stare ancora in questa casa stretta, dobbiamo cambiare. Ora che arriva l’altro bambino come faremo?”.
Cambiare voleva dire prenderne una più spaziosa e pagare una cifra maggiore e lui in quel momento non poteva farlo.
Lui che aveva sempre lavorato e non si era mai tirato indietro, ma lavorava a giornata e il poco che guadagnava, bastava solo per andare avanti.
Nel buio della sera a grandi passi, Giuseppe con questi pensieri raggiunse velocemente casa dove la moglie l’attendeva con ansia.
“Sai, mi hanno preso, domani comincio a lavorare all’opira di don Antò”.

Salvatore Ciccotto

Pubblicato dalla testata giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 14 gennaio 2025.
Per gentile concessione dell'Autore.

© Riproduzione riservata.
  

 

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14/01/2025

Iniziative. Passeggiata agroecologica: un tuffo nella natura e nella cultura, a Grotte

 

Passeggiata agroecologica: un tuffo nella natura e nella cultura, a Grotte
Partecipanti

Degustazione di prodotti tipici locali
Degustazione

Passeggiata agroecologica tra le querce monumentali
Locandina

Sabato scorso,11 gennaio 2025, tra le dolci colline di Grotte, si è conclusa la passeggiata agroecologica dedicata alle maestose querce monumentali di Contrada Racalmare.

Passeggiata agroecologica: un tuffo nella natura e nella cultura, a Grotte
(Partecipanti)

L'iniziativa, inserita nel programma della manifestazione "Grotte nel segno del Premio Racalmare Leonardo Sciascia", ha offerto ai partecipanti un'esperienza unica, tra natura, cultura e gusto.
Guidati dal magistrato dott. Walter Carlisi e dal Ten. Col. Vincenzo Castronovo (comandante del Centro anticrimine natura dei Carabinieri di Agrigento), gli escursionisti hanno ammirato da vicino le imponenti roverelle, veri e propri "giganti verdi" del territorio. Le spiegazioni degli esperti hanno svelato i segreti di questa specie di quercia così diffusa in Italia, ma sempre capace di suscitare meraviglia.

Degustazione di prodotti tipici locali
(Degustazione)

Un tocco di storia e letteratura è stato dato dall'intervento del prof. Pietro Agnello, che ha illustrato la nascita del Premio Racalmare, dedicato al luogo che collega dolcemente Grotte ad Agrigento e che tanto ha ispirato lo scrittore Leonardo Sciascia.
La giornata si è conclusa presso il "Centro ippico Herbessus a Cavallo" con una degustazione di prodotti tipici locali e del vino Nero d'Avola; un omaggio ai sapori autentici della terra grottese

  

Redazione
14
gennaio 2025
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10/01/2025

Chiesa. Inizia il cammino verso l'altare: incontri interparrocchiali per i fidanzati

 

Inizia il cammino verso l'altare: incontri interparrocchiali per i fidanzati
Locandina

Le campane a festa risuoneranno ancora per celebrare nuove unioni. Per accompagnare i futuri sposi in questo percorso di fede e amore, la comunità ecclesiale di Grotte ha organizzato un ciclo di incontri di preparazione al sacramento del matrimonio.

Inizia il cammino verso l'altare: incontri interparrocchiali per i fidanzati
(Locandina)

Con il motto "Io accolgo te", il primo appuntamento è in programma per domenica 26 gennaio dopo la santa Messa delle ore 18.00, presso la parrocchia della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo di Grotte. Questa iniziativa, di carattere interparrocchiale, vuole offrire a tutte le coppie che si apprestano a convolare a nozze un'opportunità unica per approfondire il significato del matrimonio come sacramento e per prepararsi a vivere un amore stabile e duraturo.
"Il matrimonio è un dono prezioso che va custodito e nutrito - afferma il parroco don Sergio Sanfilippo -. Attraverso questi incontri, desideriamo aiutare le coppie a scoprire la bellezza del progetto di Dio sull'amore e sulla famiglia. La famiglia, infatti, è la prima Chiesa, il luogo dove si impara ad amare e a vivere la fede".
Gli incontri, guidati da esperti e coppie che hanno già percorso questo cammino, offriranno un'occasione per riflettere su temi fondamentali come la comunicazione, la risoluzione dei conflitti, la sessualità, la spiritualità e la crescita personale. L'obiettivo è quello di fornire alle future coppie gli strumenti necessari per costruire un matrimonio solido e duraturo, fondato sui valori cristiani.
Tutti i futuri sposi sono invitati a partecipare a questo percorso di preparazione. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi al proprio parroco

  

Carmelo Arnone
10
gennaio 2025
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10/01/2025

Iniziative. Passeggiata agroecologica tra le querce monumentali; domani a Grotte

 

Passeggiata agroecologica tra le querce monumentali
Locandina

Per domani, sabato 11 gennaio 2025, il Comune di Grotte invita tutti gli appassionati di natura e cultura a partecipare ad una passeggiata agroecologica davvero speciale.

Passeggiata agroecologica tra le querce monumentali
(Locandina)

L'appuntamento, organizzato in collaborazione con il "GAS Agroekologico FreskeFraske" e la Pro Loco "Herbessus", si svolgerà alla scoperta delle maestose querce monumentali che caratterizzano il territorio.
Con partenza alle ore 10.30 dal "Centro ippico Herbessus a Cavallo", la passeggiata si preannuncia come un'occasione unica per entrare in contatto diretto con la natura, ammirando la bellezza delle querce secolari e respirando l'aria pura della campagna.
Al termine della passeggiata, alle ore 12.30, i partecipanti saranno accolti per una degustazione all'insegna della tradizione. In programma una "tavulata sciasciana" con Nero d'Avola e companatico a base di erbe selvatiche maritate, un richiamo alla cultura enogastronomica locale.
L'incontro sarà arricchito dalla presenza del tenente colonnello dei Carabinieri di Agrigento Vincenzo Castronovo e del magistrato Walter Carlisi, che interverranno per condividere riflessioni e approfondimenti sul legame tra uomo e natura

  

Redazione
10
gennaio 2025
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07/01/2025

Attualità. Senz'acqua da mesi il quartiere "Confine" di Racalmuto; esposto dei cittadini alle Autorità

 

Senz'acqua da mesi il quartiere "Confine" di Racalmuto; esposto dei cittadini alle Autorità
Senz'acqua

Il paese di Racalmuto è assetato a causa dei lunghissimi turni di distribuzione dell'acqua, ma alcune zone lo sono ancor di più a causa di perdite nella condotta che hanno determinato l'interruzione sine die della fornitura idrica.
Da mesi i residenti del quartiere Confine e delle zone limitrofe di Racalmuto sono alle prese con un problema grave e persistente: la mancanza di acqua corrente.

Senz'acqua da mesi il quartiere "Confine" di Racalmuto; esposto dei cittadini alle Autorità
(Mancata erogazione della fornitura idrica)

Di fronte a una situazione ormai insostenibile, un gruppo di cittadini ha deciso di agire, presentando il 3 gennaio scorso un esposto alle autorità competenti, tra cui la Prefettura, la Procura della Repubblica, la Procura presso la Corte dei conti, il Sindaco di Racalmuto e l'ASP1 di Agrigento.
Tra gli indirizzi cui si sono rivolti i 46 firmatari dell'esposto, esasperati dall'inerzia dell'ente gestore, anche la redazione della trasmissione televisiva Mediaset "Fuori dal coro".
Secondo quanto riportato nell'esposto, l'Azienda Speciale Consortile dei comuni agrigentini - AICA - responsabile della gestione del servizio idrico integrato, non sarebbe riuscita a risolvere il problema nonostante le numerose segnalazioni da parte degli utenti.
Le cause della carenza idrica sarebbero da attribuire a delle falle nelle condutture, ancora non localizzate a causa della mancata esecuzione di adeguate verifiche.
I cittadini denunciano inoltre l'impossibilità di contattare gli uffici dell'AICA per richiedere l'invio di autobotti, con il numero del centralino sempre occupato e le promesse di intervento spesso disattese.
Nell'esposto, i cittadini chiedono alle autorità di:
- valutare la responsabilità dei vertici dell'AICA per omissione di atti d'ufficio e interruzione di un pubblico servizio;
- verificare la capacità economica e organizzativa dell'Azienda per garantire un servizio efficiente;
- accertare la corretta gestione delle risorse pubbliche e l'applicazione dei criteri di distribuzione dell'acqua;
- verificare la provenienza delle risorse destinate al trasporto dell'acqua.
I cittadini hanno inoltre intenzione di costituirsi in comitato per organizzare ulteriori iniziative, come la creazione di una piattaforma informatica per raccogliere segnalazioni, la promozione di una class action e l'organizzazione di manifestazioni di protesta.
La grave carenza idrica a Racalmuto è un problema che richiede un intervento immediato da parte delle istituzioni e dell'AICA. I cittadini hanno il diritto di accedere a un servizio essenziale come l'acqua potabile e non possono essere costretti a vivere in queste condizioni.
Di seguito pubblichiamo integralmente il testo dell'esposto.

*****

Al Prefetto di Agrigento
Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento
Alla Procura presso la Corte dei conti - Palermo
Al Sindaco di Racalmuto
All'ASP di Agrigento - Dipartimento di Prevenzione
Alla redazione della trasmissione “Fuori dal coro” di Mediaset

Oggetto: Denuncia gravi omissioni nella gestione della rete idrica nel Comune di Racalmuto.

            I sottoscritti cittadini, residenti nel Comune di Racalmuto, nella zona Confine e nelle zone limitrofe, segnalano e denunciano gravi condotte omissive poste in essere dall'Azienda Speciale Consortile dei comuni agrigentini - AICA - creata per la gestione del servizio idrico integrato.
            In particolare, da diversi mesi le abitazioni ricadenti nelle zone citate non ricevono alcuna erogazione idrica o, in alcuni casi, la ricevono con un flusso assolutamente insufficiente ad assicurare il riempimento delle vasche e, quindi, il soddisfacimento del bisogno idrico per tutto l'intervallo tra successive erogazioni.
            Dopo innumerevoli segnalazioni all'AICA, si è appreso che la causa del grave disservizio sarebbe da imputare a non meglio precisate falle delle condutture idriche, per localizzare le quali ad oggi non è stata portata a compimento alcuna procedura di verifica.
            Si segnala, altresì, che è pressoché impossibile contattare gli uffici dell'AICA per richiedere l'invio di un'autobotte che assicuri il trasporto dell'acqua al domicilio, poiché il numero del centralino risulta sistematicamente occupato, mentre, nei rari casi in cui si riesce ad ottenere la promessa dell'adempimento, questa, a parte qualche caso eccezionale, viene sovente disattesa.
            Attesa la gravità della situazione che si è venuta creare, nella consapevole inerzia dell'Azienda, si chiede alle S.V. Ill.me, secondo le rispettive competenze:
     1) di volere valutare, previo accertamento delle misure adottate dall'A.I.C.A. rispetto alla questione sollevata, l'eventuale responsabilità dei suoi vertici per omissione di atti d'ufficio (art. 328 c.p.), avendo i predetti omesso di adottare gli atti necessari per la risoluzione del grave problema, atti che avrebbero dovuto essere compiuti “senza ritardo” per ragioni di “igiene e sanità”;
     2) di volere valutare, previo accertamento delle misure adottate dall'A.I.C.A. rispetto alla questione sollevata, l'eventuale responsabilità dei suoi vertici per interruzione di un pubblico servizio (art. 331 c.p.), non essendo da mesi garantita l'erogazione dell'acqua non già nei confronti di singoli utenti, ma di interi quartieri del Comune di Racalmuto (in tal senso, risultando inconferente la giurisprudenza di legittimità – es. Cass., Sez. 6, sent. n. 37083/2007 - che esclude la configurazione della fattispecie nei casi di interruzione del servizio pubblico o del servizio di pubblica necessità rispetto a singole utenze [fattispecie in tema di interruzione di un'utenza telefonica, comprese le chiamate verso i numeri di emergenza, a seguito di controversia sorta a seguito di mancato pagamento di una fattura]);
     3) di volere valutare se l'Azienda:
          a) possiede la capacità economica sufficiente, l'assetto organizzativo adeguato (numero di operatori addetti al centralino; numero di autobotti disponibili per sopperire alla grave carenza idrica di ampie zone del comune di Racalmuto) e le competenze tecniche specifiche per potere assicurare la corretta ed efficiente gestione del servizio affidatole;
          b) fa un utilizzo corretto delle risorse pubbliche;
          c) applica correttamente i criteri oggettivi di distribuzione dell'acqua pubblica tra i diversi comuni, onde evitare che l'iper-approvvigionamento dell'uno, in violazione del protocollo di distribuzione adottato, possa ripercuotersi negativamente sui comuni limitrofi;
          d) fattura correttamente i costi della consegna dell'acqua al domicilio mediante autobotte, senza surrettizio ribaltamento sull'utente delle spese di trasporto;
     4) di volere accertare la sussistenza e provenienza delle risorse destinate alla copertura dei costi di trasporto dell'acqua al domicilio.
            Si anticipa che è intenzione dei sottoscritti cittadini riunirsi in comitato al fine di valutare l'assunzione di ulteriori iniziative, quali, a titolo meramente esemplificativo:
- creare una piattaforma informatica nella quale raccogliere analoghe segnalazioni da parte dei cittadini residenti in altre zone del comune di Racalmuto o in altri comuni consorziati;
- promuovere una class action nei confronti dell'Azienda;
- adire il giudice civile ai sensi dell'art. 700 c.p.c. per chiedere un provvedimento di urgenza che ordini all'Azienda di adempiere alle obbligazioni contrattualmente assunte;
- organizzare manifestazioni di protesta innanzi alla sede dell'AICA o innanzi alla Prefettura.

Racalmuto, 3 gennaio 2024
(Seguono le firme di 46 cittadini)

  

Carmelo Arnone
7
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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07/01/2025

Comune. 55.000 euro per Grotte: il presidente Angelo Carlisi ringrazia gli onorevoli Pace e Caronia

 

Il presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi
Angelo Carlisi

L'onorevole Carmelo Pace
Carmelo Pace

L'onorevole Marianna Caronia
Marianna Caronia

Aula e auto
Aula e auto

Finanziaria regionale: 55.000 euro a Grotte per l’ammodernamento e l’informatizzazione dell’Aula Consiliare del Comune e l’acquisto di un automezzo per la Polizia municipale. Ringraziamento del presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi agli onorevoli Carmelo Pace e Marianna Caronia.
Emendamenti al DDL 832 art. 4, comma 2, lettera e (30 migliaia di euro al comune di Grotte per l’ammodernamento e l’informatizzazione dell’aula consiliare) e lettera s (25 migliaia di euro al comune di Grotte finalizzato all’acquisto di un’autovettura per il servizio di Polizia Municipale del Comune di Grotte per garantire l’espletamento dei compiti d’istituto e dei servizi istituzionali con riferimento alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica).
Con la presentazione di due emendamenti alla Legge di Bilancio Regionale per l’anno 2025, da parte dell’on. Pace e dell’on. Caronia, sono stati approvati dall'Assemblea Regionale Siciliana due stanziamenti per un totale di 55.000 euro da destinare al Comune di Grotte per finanziare l’ammodernamento e l’informatizzazione dell’Aula Consiliare e l’acquisto di un automezzo per la Polizia Municipale.
In merito il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Carlisi dichiara: "Voglio innanzitutto esprimere il mio più sentito ringraziamento all’onorevole Carmelo Pace, per aver accolto la mia richiesta finalizzata a rendere possibile l’ammodernamento e l’informatizzazione dell’Aula Consiliare del nostro Comune, che adesso diventa idea concreta grazie all’intervento di spesa di 30.000 euro approvato dal Parlamento Regionale mediante apposito emendamento presentato dall’onorevole Carmelo Pace alla Legge di Bilancio Regionale per l’anno 2025. Sin dal mio insediamento come Presidente del Consiglio comunale, ho sempre cercato di promuovere il concetto di partecipazione attiva, che si sostanzia attraverso un maggior coinvolgimento della comunità ai processi decisionali di competenza comunale: sotto questo aspetto l’informatizzazione dell’Aula Consiliare rappresenta una nuova modalità di relazione e interazione, tra il Comune e i cittadini, garantendo a tutti la conoscenza delle attività poste in essere dalle istituzioni municipali. Grazie infatti al suddetto stanziamento di 30.000 euro, la nostra aula consiliare sarà dotata di nuove tecnologie, tra cui microfoni, proiettore, impianto audio-video, archivio digitale ed un sistema di collegamento telematico per le dirette streaming rendendo così le sedute consiliari più efficienti, trasparenti e al passo con i tempi. La realizzazione di questo investimento assume ancora più significato in quanto la nostra aula consiliare è anche il luogo in cui spesso si svolgono eventi e manifestazioni culturali, formativi e di rappresentanza che risulteranno meglio agevolate dall’intervento informatico che andrà ad essere realizzato. Colgo altresì l’occasione - prosegue il presidente Carlisi -, per informare la cittadinanza che nell’ambito della stessa Legge di Bilancio Regionale per l’anno 2025, ha trovato accoglimento un altro intervento di spesa a favore del nostro Comune: mi riferisco al finanziamento di 25.000 euro per l’acquisto di un automezzo per la Polizia municipale che andrà a sostituire quello attuale, ormai usurato e quindi poco efficiente. Per il raggiungimento di questo obiettivo desidero ringraziare l’onorevole Marianna Caronia, che nel corso di diverse occasioni di confronto si è fatta carico della mia richiesta finalizzata a dotare di un nuovo automezzo il nostro servizio di Polizia municipale presentando a riguardo uno specifico emendamento di spesa, il cui stanziamento di 25.000 euro permetterà al nostro Comune di acquistare un nuovo automezzo per consentire l’espletamento delle ordinarie attività di competenza della Polizia municipale quali la gestione della viabilità, il controllo del territorio, compresi gli eventuali interventi di protezione civile in cui la Polizia municipale è chiamata ad intervenire. Concludo esprimendo la mia soddisfazione per l’ottenimento di questi due finanziamenti che andranno a beneficio della nostra comunità"

  

Redazione
7
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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06/01/2025

Calcio. Un Natale di sport e inclusione a Grotte, con l'ASD "Pan Sagittarius"

 

Un Natale di sport e inclusione a Grotte, con l'ASD "Pan Sagittarius"
Premiazione

Un Natale di sport e inclusione a Grotte, con l'ASD "Pan Sagittarius"
Premiazione

Un Natale di sport e inclusione a Grotte, con l'ASD "Pan Sagittarius"
Premiazione

La magia del Natale si è intrecciata con la passione per il calcio a 5, regalando ai giovani atleti dell'Asd "Pan Sagittarius" un'esperienza indimenticabile. Per cinque giorni, dal 16 al 20 dicembre, il campo polifunzionale coperto "Francesca Morvillo" di Grotte si è animato con un torneo interamente dedicato ai bambini dai 5 ai 12 anni, organizzato in collaborazione con il CSEN.

Un Natale di sport e inclusione a Grotte, con l'ASD "Pan Sagittarius"
(Premiazione)

Circa 150 giovani calciatori e calciatrici hanno dato vita a sfide emozionanti, dimostrando talento, sportività e un grande amore per il gioco.
Particolarmente toccante è stata l'iniziativa del lunedì, quando le bambine della categoria 2017-18, allenate dal mister Giuseppe La Mendola, hanno sfidato i coetanei in un match misto, fortemente voluto dai mister per promuovere la parità di genere. Una scelta che ha incontrato il plauso del sindaco Alfonso Provvidenza, il quale ha premiato tutti i partecipanti, sottolineando l'importanza di un'educazione sportiva che valorizzi ogni talento.
Nei giorni successivi, le altre categorie si sono sfidate in tornei avvincenti, culminati con la vittoria del "Pan Sagittarius" contro la scuola calcio di Aragona del mister Peppe Caltagirone.

Un Natale di sport e inclusione a Grotte, con l'ASD "Pan Sagittarius"
(Premiazione)

Un successo che ha riempito d'orgoglio i giovani atleti e le loro famiglie, presenti numerose sugli spalti.
Al termine della manifestazione, l'Asd Pan Sagittarius ha voluto ringraziare l'Amministrazione comunale per il prezioso supporto, sottolineando l'importanza di investire nello sport giovanile.

Un Natale di sport e inclusione a Grotte, con l'ASD "Pan Sagittarius"
(Premiazione)

Il sindaco Provvidenza, l'assessore allo Sport Annamaria Todaro, il presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi e la consigliera comunale Giada Vizzini hanno premiato tutti i partecipanti, esprimendo apprezzamento per l'impegno organizzativo della società sportiva.
Un ringraziamento speciale è andato anche agli sponsor Vitello Group, Farmacia Ciraolo e University Point, che hanno contribuito al successo dell'iniziativa.
Con questo torneo di Natale, l'Asd Pan Sagittarius ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di unire sport, inclusione e divertimento, offrendo ai giovani atleti un'opportunità unica di crescita e socializzazione

  

Carmelo Arnone
6
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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06/01/2025

Ricorrenze. "Epifania del Signore: luce alle nostre vite"; del dott. Salvatore Filippo Vitello

 

Salvatore Filippo Vitello
Dott. Salvatore Filippo Vitello

Magi
Magi

Nel Natale, come descritto nel Nuovo Testamento (Luca 1,5-25) è molto suggestivo l'annuncio fatta dall'Angelo a Zaccaria, riguardo la nascita Giovanni Battista. Zaccaria è incredulo perché la moglie era avanti negli anni ed era sterile.
La sterilità richiama l’esperienza del deserto, che i biblici israeliti vissero per quarant’anni, e il deserto richiama l’immagine di ciò che c’era prima della Creazione, secondo Genesi 1,2: "La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: 'Sia la luce!'. E la luce fu".

Magi
(Magi)

Il deserto richiama il vuoto. Lo sperimenta chi si trova come incastrato in un ruolo sociale senza più credervi.
Ciò che può accadere alla gente che riveste un ruolo di responsabilità, quale esso sia, purché lo viva con autenticità di sentimenti e non per la cupidigia del potere.
Il vuoto può riguardare anche l'uomo di fede.
Nella letteratura la situazione di vuoto richiama il personaggio di un romanzo dello scrittore francese George Bernanos, L’impostore: un prete che continua a esercitare il suo ministero senza più credere in Dio.
Il romanzo "L’impostore" (1927) di Georges Bernanos è una profonda riflessione sulla fede, la colpa e l’autenticità della vita spirituale. La trama segue le vicende di Chanteau, un prete che, pur vivendo una vita apparentemente devota, si sente sempre più intrappolato nella sua mancanza di autentica fede e nella falsità del suo ruolo sacerdotale.
Padre Chanteau è un sacerdote che, dopo aver vissuto in Africa per molti anni, torna in Francia, ospite di un vecchio amico, il curato di un piccolo villaggio. Tuttavia, sin dall’inizio emerge il suo conflitto interiore: Chanteau ha perso la fede, ma continua a vivere come sacerdote per inerzia e per paura di affrontare la verità su se stesso.
La sua crisi di coscienza si acuisce quando si rende conto dell’effetto che il suo ruolo e le sue azioni hanno sugli altri. Incapace di trovare una via d’uscita onesta e consumato dalla consapevolezza della propria ipocrisia, Chanteau si confronta con la propria debolezza e con la tensione tra la necessità di essere autentico e il desiderio di non deludere gli altri.
I temi principali che la lettura di quel romanzo ci offre sono:
- la crisi della fede: Bernanos esplora le difficoltà del mantenere una fede viva e autentica, soprattutto per chi dovrebbe esserne guida;
- l’autenticità personale: il romanzo mette in luce il pericolo di vivere una vita fondata sull’inganno, anche con buone intenzioni;
- il peso della vocazione: viene analizzato il fardello che comporta la vita sacerdotale, in particolare quando manca una vera convinzione.
Bernanos indaga con profondità i conflitti interiori del protagonista, trasformando la sua storia in un’esplorazione universale sulla lotta tra verità e menzogna nella vita umana.
Nell’Occidente contemporaneo si può sperimentare quel tipo di vuoto, in particolare se si viene incastrati nella mentalità consumistica, che nel Natale assume oggi una dimensione prevalente.
Le tradizioni basate sulle cose semplici ed essenziali, che molti di noi, appartenenti ad una generazione avanzata, nelle piccole comunità a vocazione agricola, hanno vissuto da bambini e da giovani, sono cadute nell'oblio, pur rimanendo impresse nella memoria di ciascuno di noi.
Molti di coloro che ci ricordano quei momenti oggi non ci sono più.
In ognuno di noi pesa l'assenza di genitori, di fratelli, di parenti con cui ci si ritrovava nelle grandi tavolate, dove il piatto principale era il brodo di cappone, allevato in casa.
L’assenza però è diversa dal vuoto. La sperimenta anche la persona di fede, verso Dio. Dio può essere sentito come assente. Ed oggi, in presenza di tragedie di disperazione e di morte, questo sentimento pesa anche nella festa natalizia.
Alcuni di noi hanno trascorso il Santo Natale nella casa di famiglia, mangiando allo stesso tavolo dove quand’eravamo più giovani pranzavamo con i genitori o con i parenti che non ci sono più. Ci sono però i loro posti abituali: non sono vuoti, i genitori sono solo assenti, ma sempre presenti per i loro figli lì convenuti.
L’annuncio di fede riempie il vuoto dell’animo umano.
Bertold Brecht in una poesia scrisse una frase molto eloquente che spiega il senso della fede in un mondo che porta spesso a non credere:
Sto seduto sul bordo della strada
mentre l’autista sostituisce una ruota.
Non so da dove vengo né dove vado.
Perché allora sono tanto impaziente
di riprendere il viaggio
?”.
Davvero, da persone cristiane, si sa dove si viene e dove si va, al di là dei miti religiosi?
Vivo tra i cristiani da una vita e sono parte viva della mia Chiesa, nella quale sono nato cercando poi di divenire cristiano, su questa via affratellato anche con i cristiani delle altre Chiese.
Sulle questioni di dove si viene e dove si va non mi pare di trovarmi in una condizione diversa dalle persone che non sono mai state o non sono più religiose.
Una certa angoscia rimane.
Nel mio essere cristiano cerco di non suscitare mai aspettative che non possono essere esaudite.
Posso dire però che la mia fede cristiana mi è stata utile per capire chi voglio essere ora, oggi, finché sarò.
Dio è luce, è scritto in diverse parti della Bibbia.
Che queste festività possano portare luce alle nostre vite
.
  
Salvatore Filippo Vitello
6 gennaio 2025
© Riproduzione riservata.
     

 

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06/01/2025

Volontariato. Avis di Grotte: scambio di auguri di fine anno

 

Avis di Grotte: scambio di auguri di fine anno
Guarda il video

Presso la sede sociale di Via Francesco Ingrao 92/94, a Grotte (AG), sabato 4 gennaio 2025, si è tenuto un incontro conviviale di fine anno tra il Direttivo della locale sezione dell'Associazione Volontari Italiani del Sangue e tutti i soci donatori (guarda il video).

Avis di Grotte: scambio di auguri di fine anno
(Guarda il video)

L'occasione è stata importante per ribadire ancora una volta il valore della donazione di sangue come gesto di grande altruismo e gratuità.
Dalle ore 16.00 alle 20.00 i soci sono stati accolti, hanno potuto degustare qualche dolce tipico e brindare con una bevanda, ed hanno ricevuto qualche gadget.
Come strenna di fine anno è stata offerta in regalo ai donatori una morbida sciarpa personalizzata con il logo dell'AVIS.
Nel video, l'intervista di Carmelo Arnone al presidente Pietro Zucchetto ed al tesoriere Nicola Maniscalco
- guarda il video - (riprese © a cura dell'Associazione Culturale "Punto Info"). 
  
Redazione
6 gennaio 2025
© Riproduzione riservata.
  

 

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04/01/2025

Solidarietà. Avis di Grotte con Telethon: un cuore grande per la ricerca

 

Avis di Grotte con Telethon: un cuore grande per la ricerca
Versamento

Un gesto di generosità quello compiuto dall'Avis comunale di Grotte, che ha raccolto la cifra di € 1.404,00 a sostegno della campagna Telethon 2024. La somma, frutto della partecipazione attiva della comunità locale, è stata interamente devoluta alla Fondazione Telethon per finanziare la ricerca sulle malattie genetiche rare.

Avis di Grotte con Telethon: un cuore grande per la ricerca
(Ricevuta di versamento)

Un risultato reso possibile grazie all'impegno del presidente dell'Avis di Grotte Pietro Zucchetto, e alla preziosa collaborazione della socia volontaria, la professoressa Antonella Cipolla.
"Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito a questa importante raccolta fondi - ha dichiarato Zucchetto -. La loro generosità dimostra ancora una volta quanto la comunità di Grotte sia sensibile alle tematiche sociali e quanto sia disposta a fare la sua parte per un futuro migliore".
La raccolta dell'Avis di Grotte rappresenta un contributo importante per sostenere la ricerca scientifica promossa da Telethon. Grazie al lavoro instancabile dei ricercatori, sono stati fatti enormi progressi nella comprensione e nella cura delle malattie genetiche rare, offrendo speranza a milioni di pazienti e alle loro famiglie. L'iniziativa dell'Avis di Grotte è un esempio concreto di come anche piccoli gesti possano fare la differenza. La solidarietà dimostrata dai cittadini di Grotte è un invito a tutti noi a impegnarci per il bene comune, sostenendo cause importanti come la ricerca scientifica

  

Carmelo Arnone
4
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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03/01/2025

Volontariato. Avis: scambio di auguri con tutti i soci; sabato 4 gennaio dalle 16.00 alle 20.00

 

Avis: scambio di auguri con tutti i soci
Auguri Avis

Un gesto semplice ma di inestimabile valore. La donazione di sangue, atto di altruismo e solidarietà, rappresenta un pilastro fondamentale per il sistema sanitario. È per questo che l'Avis Comunale di Grotte OdV ha organizzato un incontro speciale per ringraziare i suoi donatori e sottolineare l'importanza della gratuità di questo gesto.

Avis: scambio di auguri con tutti i soci

Sabato 4 gennaio, a partire dalle ore 16.00 e sino alle ore 20.00 (circa), presso la sede Avis in Via Francesco Ingrao n° 92/94, si terrà un pomeriggio dedicato allo scambio degli auguri e alla condivisione.
Il Presidente dell'Avis Comunale di Grotte, Pietro Zucchetto, ha invitato tutti i soci donatori a partecipare a questo momento di incontro e ringraziamento.
La gratuità della donazione è un principio fondamentale che garantisce l'altruismo del gesto e la tutela della salute pubblica. Escludendo qualsiasi forma di remunerazione, si evita il rischio di comportamenti a rischio per i donatori e si assicura la massima qualità del sangue raccolto.
L'Avis, con la sua rete di volontari, svolge un ruolo cruciale nella promozione della donazione di sangue e nella tutela della salute dei donatori. Grazie all'impegno associativo, vengono organizzate campagne di sensibilizzazione, si effettuano controlli periodici sui donatori e si garantisce la raccolta e la distribuzione del sangue in modo sicuro ed efficiente.

L'appuntamento del 4 gennaio 2025 è un'occasione importante per tutti i donatori di Grotte per ritrovarsi, scambiare quattro chiacchiere e per gratificarli per il loro prezioso contributo. Saranno distribuiti calendari e gadget per augurare a tutti un felice anno nuovo

  

Carmelo Arnone
3
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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03/01/2025

Politica. L'on. Rosellina Marchetta: "Solidarietà e vicinanza ad Angelo Cambiano"

 

On. Rosellina Marchetta, deputato segretario all'Assemblea Regionale Siciliana
On. Marchetta

Gesto intimidatorio nei confronti dell'on. Angelo Cambiano; solidarietà e vicinanza dell'on. Rosellina Marchetta.
"Esprimo piena solidarietà e vicinanza al collega on. Angelo Cambiano dopo il vile atto intimidatorio. Un gesto inqualificabile che colpisce non solo un rappresentante delle istituzioni ma anche l'intera comunità e i suoi valori di legalità. Occorre essere tutti uniti e solidali contro la paura e la violenza. Mi auguro che i responsabili siano presto individuati e puniti secondo la legge. La nostra risposta a gesti del genere sarà quella di lavorare con maggiore impegno e determinazione".
Lo rende noto l'on. Rosellina Marchetta, Deputato Segretario all'ARS, dopo che a Licata, in provincia di Agrigento, sono stati esplosi quattro colpi di pistola contro la vetrata della segreteria del deputato regionale siciliano del Movimento Cinque Stelle, Angelo Cambiano
.
       
Redazione
3
gennaio 2025
     

 

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03/01/2025

Comune. Il sindaco Provvidenza: "Solidarietà a Cambiano, un amico della nostra comunità"

 

Alfonso Provvidenza ed Angelo Cambiano
Provvidenza e Cambiano

La comunità di Grotte è scossa dall'intimidazione subita dall'on. Angelo Cambiano.

Alfonso Provvidenza ed Angelo Cambiano
(Alfonso Provvidenza ed Angelo Cambiano)

Il sindaco Alfonso Provvidenza, con una nota ufficiale, ha espresso la sua vicinanza all'onorevole: "Desidero esprimere solidarietà e vicinanza all'on. Cambiano, vittima di una scellerata intimidazione. Angelo è un caro amico, particolarmente vicino alla comunità di Grotte. Il nostro affetto anche alla sua famiglia che merita serenità e normalità".
Le parole del Primo Cittadino fanno eco al sentimento di un'intera comunità che si stringe attorno ad Angelo Cambiano in questo momento difficile

  

Carmelo Arnone
3
gennaio 2025
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02/01/2025

Comune. Attribuito dal Sindaco l'incarico di Funzionario ed Elevata Qualificazione all'ing. Gioacchino Settecasi

 

Attribuito dal Sindaco l'incarico di Funzionario ed Elevata Qualificazione all'ing. Gioacchino Settecasi
Conferimento incarico

Attribuito dal Sindaco l'incarico di Funzionario ed Elevata Qualificazione all'ing. Gioacchino Settecasi
Firma

Il Sindaco del Comune di Grotte, dott. Alfonso Provvidenza, lo scorso 20 dicembre ha firmato un decreto con il quale viene affidato un incarico all'ing. Gioacchino Settecasi.

Attribuito dal Sindaco l'incarico di Funzionario ed Elevata Qualificazione all'ing. Gioacchino Settecasi
(Alfonso Provvidenza, Gioacchino Settecasi, Carmela Tirone)

L'ingegnere Settecasi, con una comprovata esperienza nel settore tecnico, è stato nominato Funzionario ed Elevata Qualificazione, con un impegno lavorativo di 18 ore settimanali per un anno. Il suo incarico ha avuto inizio il 31 dicembre 2024, con la firma del contratto.
In particolare, all'ing. Settecasi verrà affidata la responsabilità del settore tecnico, un ruolo di fondamentale importanza per la gestione e lo sviluppo del territorio comunale. Il nuovo responsabile avrà il compito di coordinare le attività tecniche, di supervisionare i progetti e di garantire il rispetto delle normative vigenti.


(Firma del contratto)

Questa nomina rappresenta un importante segnale per l'amministrazione comunale di Grotte. Il Sindaco, con questa scelta, ha voluto rafforzare l'organico comunale con un professionista di alto livello, in grado di portare nuove energie e competenze.
Nel commentare la nomina, il sindaco Provvidenza ha sottolineato l'importanza di questo incarico per il futuro del Comune: "L’ing. Gioacchino Settecasi ha dimostrato, anche in sede di colloquio, di avere elementi che soddisfano le esigenze di professionalità richieste, in rapporto alle caratteristiche della funzione e dell’incarico da ricoprire, per come peraltro desumibile dal suo curriculum. Siamo lieti di averlo insieme a noi e siamo certi che la sua collaborazione sarà estremamente utile ed apporterà notevoli benefici verso la comunità cittadina, rispetto ai progetti che questa Amministrazione ha inteso, ed intende, portare a compimento".
L'ing. Gioacchino Settecasi si è detto entusiasta di questa nuova sfida professionale e ha espresso la sua determinazione a lavorare per il bene della comunità.
La decisione del Sindaco è derivata da diverse esigenze, in considerazione della circostanza per la quale all’interno dell’Ente non vi sono altre figure professionali che possono ricoprire questa qualifica, né come titolo di studio né come appartenenza all’Area dei Funzionari con profilo tecnico.
Tra le esigenze: la necessità di coprire il posto apicale al fine di garantire il rispetto dei termini delle numerose procedure a seguito di finanziamenti ottenuti dall’ente ed anche per garantire un più regolare servizio all’utenza; inoltre la necessità di dotare l’Ente di una figura professionale cui affidare l’incarico di Responsabile della posizione di EQ tecnica, munita di adeguata formazione e specifica esperienza professionale, soprattutto in un periodo in cui il Comune di Grotte si ritrova a gestire procedure direttamente collegate al PNRR, per le quali vi sono stringenti termini per il rispetto dei relativi cronoprogrammi
.
(Nelle foto: il sindaco Alfonso Provvidenza, l'ing. Gioacchino Settecasi, la Responsabile dell'AREA 4 "Affari Generali" Carmela Tirone). 

  

Carmelo Arnone
2
gennaio 2025
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02/01/2025

Editoria. "Muzzicuna", nuova raccolta poetica di Aristotele Cuffaro; mercoledì 8 gennaio

 

"Muzzicuna", nuova raccolta poetica di Aristotele Cuffaro
Invito

La comunità di Grotte è invitata a un importante appuntamento culturale. Mercoledì 8 gennaio 2025, alle ore 20.00, presso il Centro polifunzionale "San Nicola - Stella Castiglione", si terrà la presentazione del libro "Muzzicuna", la nuova raccolta poetica di Aristotele Cuffaro.

"Muzzicuna", nuova raccolta poetica di Aristotele Cuffaro
(Invito)

L'opera, che raccoglie poesie in siciliano con traduzione a fronte, promette di essere un viaggio emozionante attraverso la lingua e la cultura del territorio. La prefazione è curata da Tommaso Romano, mentre l'introduzione è affidata a Gianfranco Jannuzzo.
Alla presentazione interverranno, oltre all'autore, due ospiti d'eccezione: Gianfranco Jannuzzo e Antonio Liotta. A moderare l'incontro sarà Carmelo Arnone.
La serata, organizzata dall'Associazione "Nino Martoglio", con il patrocinio del Comune di Grotte e in collaborazione con Medinova, si preannuncia ricca di stimoli e riflessioni.
Gianfranco Jannuzzo, un attore teatrale e commediografo italiano, nato ad Agrigento, si è trasferito a Roma con la famiglia all'età di dodici anni. Dopo aver iniziato gli studi universitari, ha frequentato il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche diretto da Gigi Proietti, diplomandosi nel 1982. Ha partecipato a numerosi varietà televisivi della Rai, tra cui "Attore amore mio" e "A come Alice", entrambi diretti da Antonello Falqui. Ha anche recitato in diverse commedie musicali e spettacoli teatrali, collaborando con registi come Gabriele Lavia, Maurizio Scaparro e Pietro Garinei. Jannuzzo è noto per il suo entusiasmo, simpatia e cortesia, qualità che lo rendono un attore apprezzato e riconosciuto nel panorama teatrale e televisivo italiano.
Antonio Liotta è un editore e promotore culturale italiano, fondatore dell'Associazione Medinova. Originario di Agrigento, Liotta ha avuto una carriera variegata, iniziando come anestesiologo-rianimatore e fondatore dell'Hospice e Clinica del dolore presso l'Ospedale di Agrigento. Oltre alla sua carriera medica, Liotta ha sempre coltivato una passione per la cultura e la letteratura. Ha scritto testi poetici e letterari e ha collaborato con diverse riviste. La sua attività editoriale con Medinova si distingue per la pubblicazione di opere di autori meno noti ma di grande valore letterario, come Antonio Russello. Antonio Liotta è anche coordinatore del Comitato scientifico del Centro Studi "A. Russello" e collaboratore di Farm Cultural Park. Meritoria la sua dedizione alla promozione culturale e alla valorizzazione di autori siciliani.
Aristotele Cuffaro è un attore, regista e autore teatrale dialettale, noto per il suo impegno nella promozione della cultura e delle tradizioni siciliane. Ha dedicato gran parte della sua carriera alla valorizzazione del teatro dialettale, contribuendo a mantenere vive le tradizioni linguistiche e culturali della sua terra natale. Aristotele Cuffaro, fondatore del Premio "Nino Martoglio", ha diretto e partecipato a numerosi incontri culturali e cineforum, collaborando con istituzioni locali e scuole per promuovere il cinema e il teatro tra i giovani. La sua passione per la poesia lo ha portato a scrivere testi che sono stati successivamente trasformati in musica. Grandemente apprezzato per il suo contributo alla diffusione della cultura e delle tradizioni locali.
Carmelo Arnone, giornalista, è fondatore e direttore responsabile di "Grotte.info Quotidiano", testata giornalistica che si distingue per la sua attenzione alle notizie di cultura, attualità e cronaca del paese di Grotte. Si è dedicato alla promozione dell'informazione locale, contribuendo a mantenere la comunità informata sugli eventi e le iniziative del territorio. La sua passione per il giornalismo e il suo impegno nella direzione di Grotte.info Quotidiano ne fanno una figura di riferimento nel panorama dell'informazione locale.
L'assessore alla Cultura, Annamaria Todaro, e il sindaco Alfonso Provvidenza, invitano tutti i cittadini a partecipare a questo incontro, che rappresenta un'occasione per celebrare la cultura locale e valorizzare il patrimonio linguistico e letterario del nostro territorio

  

Redazione
2
gennaio 2025
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01/01/2025

Musica. "Concerto di Natale" del Coro "Terzo Millennio"; il 6 gennaio in chiesa Madre

 

"Concerto di Natale" del Coro "Terzo Millennio"
Locandina

Grotte si vestirà a festa per celebrare l'Epifania con un appuntamento di grande rilievo musicale. Il 6 gennaio 2025, come ormai da tradizione, presso la chiesa Madre, alle ore 19.00 si terrà il "Concerto di Natale" 2024, patrocinato dal Comune di Grotte e organizzato dal Coro Filarmonico "Terzo Millennio".

"Concerto di Natale" del Coro "Terzo Millennio"
(Locandina)

Diretto dal M° Domenico Mannella e presieduto dalla prof.ssa Tiziana Messina, il coro offrirà al pubblico un repertorio natalizio di altissimo livello, capace di emozionare e coinvolgere tutti i presenti.
La professionalità e l'impegno del M° Mannella, già ben noti, trasmetteranno al pubblico la passione e l'amore per la musica che lo contraddistinguono come eccellente direttore.
Il concerto sarà arricchito dalle esibizioni di tre soliste d'eccezione: Aurora Pilato al flauto, Elena Rita Mattina al violino e la voce del mezzosoprano Melania Marchese. Le loro interpretazioni conferiranno al concerto un tocco di raffinatezza e originalità.
La serata sarà presentata dalla prof.ssa Tiziana Messina e dalla prof.ssa Adele Troisi, che guideranno il pubblico attraverso il programma del concerto.
L'impegno e la dedizione di tutti i componenti del Coro Filarmonico "Terzo Millennio", uniti alla direzione magistrale del M Mannella, faranno di questo concerto un'esperienza unica

  

Redazione
1
gennaio 2025
Riproduzione riservata.
     

 

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01/01/2025

Curiosità. "I mesi dell'anno in filastrocca - Gennaio"; di Giuseppe Castronovo

 

I mesi dell'anno in filastrocca
Filastrocca dei mesi


"
I MESI DELL'ANNO IN FILASTROCCA"

GENNAIO


Non v'è gallina o gallinaccia
che di gennaio uova non faccia.

Se gennaio corre asciutto
il contadino raccoglier di tutto.

A gennaio:
- sotto la neve pane,
- sotto la pioggia fame.

Felice il bottaio
che pota in gennaio.

     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
  

 

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01/01/2025

Politica. Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella

 

Il Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella
On. Mattarella

Pubblichiamo il testo del messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella, pronunciato ieri sera, martedì 31 dicembre 2024, a reti unificate.

Palazzo del Quirinale, 31/12/2024

"Care concittadine e cari concittadini,
questo nostro incontro tradizionale mi consente di rivolgere l'augurio più sincero a tutti voi, a chi si trova in Italia e agli italiani che sono all'estero.
Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore.
Ore in cui cerchiamo la serenità rinsaldando i nostri rapporti. Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie. Facciamo i nostri auguri e ne riceviamo. Non soltanto un rito, la dimostrazione della nostra natura più autentica, quella che ci chiama alla relazione con gli altri.
Lo facciamo, dobbiamo farlo tanto più in quanto viviamo momenti difficili. Quando migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze.
Nella notte di Natale si diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata.
Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell'Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo.
Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane.
Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite.
Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza.
La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l'Italia ha sempre perseguito, anche con l'importante momento quest'anno della presidenza del G7. La pace di cui l'Unione Europea è storica espressione.
La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità.
Perché è giusto. E - se questo motivo non fosse ritenuto sufficiente - perché è l'unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d'Europa.
Questo è, quindi, il primo augurio che tutti ci rivolgiamo. Che il nuovo anno porti vera pace ovunque.
Interpreto, in queste ore, l'angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia.
Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell'Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità.
La notte di Natale Papa Francesco - cui invio auguri pieni di riconoscenza - ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza.
Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell'anno che viene.
Tocca a noi saperla tradurre in realtà.
Cosa significa concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti?
Vi bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme.
In questo periodo sembra che il mondo sia sottoposto a una allarmante forza centrifuga, capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni.
Sono lacerate le pubbliche opinioni.
Faglie profonde attraversano le nostre società.
La realtà che viviamo ci presenta contraddizioni che generano smarrimento, sgomento, talvolta senso di impotenza.
A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti.
La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall'aggressione della Russia all'Ucraina - che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa - ha toccato quest'anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l'umanità. Una sconfortante sproporzione.
Luci e ombre riguardano anche la nostra Italia.
La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d'attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari.
I dati dell'occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassa integrazione.
L'export italiano registra dati positivi, e così il turismo. Segno che il Paese esercita una forza di attrazione, che va anche al di là delle sue bellezze naturali, delle sue città d'arte, della sua cultura.
Con questo aspetto confortante stride il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all'estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati.
Tra Nord e Sud c'é una disuguale disponibilità di servizi. Continua il pericolo dell'abbandono delle aree interne e montane.
Colmare queste distanze. Assicurare un'effettiva pienezza di diritti è il nostro compito.
Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia: ne abbiamo ripetute testimonianze. Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure.
Un'attenzione particolare richiede il fenomeno della violenza. Tocca tutto il mondo ma diviene ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi.
Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo.
I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso.
Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni.
La precarietà e l'incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande impegno anche perché vi risiede una causa rilevante della crisi delle nascite che stiamo vivendo.
Si intrecciano, quindi, straordinarie potenzialità e punti di debolezza da risolvere. Impegniamoci per una comune speranza che ci conduca con fiducia verso il futuro.
L'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto, come parola dell'anno, "rispetto".
Il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà.
Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. L'ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali - tutti - si possono e si devono prevenire.
Rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti. Anche per chi si trova in carcere. L'alto numero di suicidi indice di condizioni inammissibili.
Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario.
I detenuti devono potere respirare un aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti.
La fine dell'anno anche tempo di bilancio. Ho incontrato valori e comportamenti positivi e incoraggianti nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini.
Li ho incontrati nel coraggio di chi ha saputo trasformare il suo dolore, causato da un evento della vita, in una missione per gli altri.
Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà.
Si trovano nel rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi.
Siamo stati drammaticamente coinvolti nell'orrore per l'inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure sé stessi.
Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste.
Ho fatto riferimento ad alcuni esempi di persone che hanno scelto di operare per il bene comune perché proprio questa trama di sentimenti, di valori, di tensione ideale quel che tiene assieme le nostre comunità e traduce in realtà quella speranza collettiva che insieme vogliamo costruire.
È questa medesima trama che ci consentirà di evitare quelle divaricazioni che lacerano le nostre società producendo un deserto di relazioni, un mondo abitato da tante solitudini.
Siamo tutti chiamati ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza.
Nella quotidiana esperienza di tanti nostri concittadini si manifesta un sentimento vivo, sempre attuale, dell'idea di Patria.
Mi ha colpito, di recente, l'entusiasmo degli allievi della nostra Marina militare, su nave Trieste, all'avvio del loro servizio per l'Italia e per i suoi valori costituzionali. Come stanno facendo in questo momento tanti nostri militari in diversi teatri operativi. A essi rinnovo la riconoscenza della Repubblica.
Patriottismo è quello dei medici dei pronto soccorso, che svolgono il loro servizio in condizioni difficili e talvolta rischiose. Quello dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani. Di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie.
È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l'Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società.
La sicurezza rimane una preoccupazione dei cittadini e massimo sostegno deve essere assicurato alle vittime dei reati.
Dal Rapporto Censis, sulla base di dati del Ministero dell'Interno, risulta che, dal 2013 al 2024, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con una forte riduzione degli omicidi volontari, delle rapine, dei furti nelle abitazioni.
Siamo grati alle Forze dell'Ordine, presidio della libertà dei cittadini, per il contributo decisivo che recano alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese.
Si affacciano nuovi odiosi fenomeni, a partire dalle truffe agli anziani, alle aggressioni via web ai ragazzi, alla violenza di strada, crimini contro i quali le Forze dell'Ordine sono fortemente impegnate.
Desidero rivolgere un saluto alle donne e agli uomini di sport in questo che stato un anno olimpico e paralimpico. Ricordo le notti di Parigi, l'orgoglio dei nostri atleti attorno alla nostra bandiera. Sono a loro grato per i successi e ancor di più per l'autentico spirito sportivo con cui hanno vissuto la loro partecipazione: un bell'esempio, ben oltre i confini dello sport.
Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni dalla Liberazione.
È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all'Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità.
Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all'Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia.
Sono valori che animano la vita del nostro Paese, le attese delle persone, le nostre comunità. Si esprimono e si ricompongono attraverso l'ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune, il bene della Repubblica: è questo il compito alto che compete alla politica.
Siamo chiamati a consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale. un'impresa che si trasmette da una generazione all'altra.
Perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa.
La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte.
Buon anno a tutti!".

 

   

Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella
 

 

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