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Parrocchia B.V.M. del Monte Carmelo

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Carmelo


Indirizzo

AVVISI

Chiesa Madonna del Carmelo
Orari


Orario delle Sante Messe
(Aggiornato al 10/12/2024)
Feriali: ore 18.00
Prefestivi: ore 18.00
Festivi: ore 09.00, 11.30 e 18.00
Giovedì: ore 18.30, Adorazione eucaristica

(Controllare le variazioni settimanali nella pagina "Chiesa")

Organismi
Gruppi
Storia
I Parroci
BMV del Carmelo
Foto
 Abitanti: 2601
Don Sergio Sanfilippo

Il Parroco - Don Sergio Sanfilippo

Ordinato sacerdote il 3 novembre 1994, don Sergio è stato nel 2010 parroco della chiesa Madre di Realmonte; nel 2019 lo ritroviamo parroco della chiesa B.M.V. Mediatrice di tutte le Grazie di Favara; nel settembre 2020 viene nominato parroco della parrocchia San Giacomo apostolo di Comitini.
Nominato parroco delle parrocchie Beata Maria Vergine del Monte Carmelo e San Rocco in Grotte dal 01/09/2022.
 


Indirizzo

Orari

della Parrocchia: Piazza Umberto I Sante Messe feriali: ore 09.00
Telefono: 379.2885015 Sante Messe prefestive: ore 18.30
del Parroco: Sante Messe festive: ore 09.00 e 18.30
Telefono: Prefestive: ore 20.50 (San Francesco - Cammino Neocatecumenale)
   
Gruppi - Movimenti - Associazioni

Catechismo:

Sono attivi in questa parrocchia i seguenti gruppi: - Pre evangelizzazione:
- 1° anno dell’iniziazione cristiana:
- 2° anno dell’iniziazione cristiana:
- 3° anno dell’iniziazione cristiana:
- 4° anno dell’iniziazione cristiana:
- 5° anno dell’iniziazione cristiana:
Jobel (Corale liturgico-musicale);
Cammino Neocatecumenale (quattro comunità);
Ancelle della Divina Misericordia;
Movimento "Pro Sanctitate";
1° gruppo famiglie,  catechisti: coniugi Cettina e Antonio Salvaggio, coniugi Rosetta e Rino Agnello
2° gruppo giovani famiglie, catechisti: coniugi Lina e Antonio Sciascia, coniugi Enza e Francesco Terrana
 

Organismi

 
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è formato da:   
Il Consiglio per gli Affari Economici è formato da:   

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Storia della Chiesa della Madonna del Carmelo

La sua fondazione si deve sicuramente ai frati Carmelitani che si insediarono a Grotte nel 1573, per cui la costruzione della chiesa, e dell'annesso convento, è databile tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600.
I frati Carmelitani rimasero a Grotte sino al 1625; dopo la grande peste di quell'anno abbandonarono il convento ed il paese.
Il 14/10/1747 il Duca Tommaso Sanfilippo, con atto stipulato davanti al Notaio Valentino Vizzini da Grotte, dispose il ripristino del convento e della chiesa, e la loro cessione ai padri Scolopi (dell'Ordine dei Chierici Regolari dei Poveri della Madre di Dio, fondato da San Giuseppe Calasanzio per la gestione delle Pie Scuole) che s'impegnarono a realizzare un "Collegio di Scuole Pie" ed a svolgere a Grotte dei corsi gratuiti di scuole elementari inferiori nei giorni non festivi.
In origine aveva una facciata con il portale a timpano cinquecentesco lievemente aggettato, sostituita successivamente con una facciata lineare e sormontata da tre semplici aperture campanarie.
Entrando, sulla destra, si trova un crocifisso ligneo del cinquecento in grandezza naturale, opera dello scultore trapanese Benedetto Valenza; l’opera fu sottoposta a restauro conservativo nel 1970.
Sulla sinistra troviamo una tela raffigurante la Natività.
Dal 1980 in poi, la chiesa è stata restaurata nella struttura muraria esterna, decorata all'interno, sistemata nel coro con la collocazione di un nuovo, artistico altare centrale.
Nel 2003 l'abside è stato decorato con quattro tele dedicate alla Madonna, opera della pittrice Pina Mazzara.

Parrocchia "B.M.V. del Monte Carmelo"

Eretta con decreto vescovile del 15 maggio 1950, ha sede nella omonima, imponente chiesa ex conventuale, nel centro storico di Grotte.


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I Parroci che si sono succeduti alla guida della Parrocchia

Elenco dei Vicari curati

Anno

Nominativo

Il Servo di Dio Padre Michele Arcangelo Vinti

1923   Vinti Michele Arcangelo (Rettore)
1943   Castagnola Giovanni

Elenco dei Parroci

  11/10/1951 Castagnola Giovanni

Padre Vincenzo Tortorici

12/11/1952 Tortorici Vincenzo

Don Giovanni Castronovo

01/01/1969
al 03/09/2019
Castronovo Giovanni
Il 04/10/2008, con la nomina di don Giovanni Castronovo a parroco della Chiesa Madre, viene istituita l'Unità Pastorale. Da tale data il parroco della Beata Maria Vergine del Monte Carmelo coincide con il Coordinatore dell'Unità Pastorale.
Si è addormentato nel Signore il 3 settembre 2019.

Don Salvatore Zammito

Dal 06/10/2019
al 31/08/2020
al 31/08/2022
Zammito Salvatore (parroco moderatore) e Sutera Gaspare (parroco "in solidum" sino al 31/08/2020).

Don Rosario Bellavia

Dal 10/11/2019
al 31/08/2022
  Zammito Salvatore (parroco moderatore).
Bellavia Rosario (vicario parrocchiale dell'unità pastorale; di fatto "coordinatore"  delle attività della parrocchia Madonna del Carmelo). Classe 1990, ordinato sacerdote nella cattedrale di Agrigento il 07/10/2019 da S. Em. Rev.ma il Card. Francesco Montenegro, Arcivescovo Metropolita di Agrigento.
Nominato vicario parrocchiale dell'Unità Pastorale di Grotte dal 10/11/2019 al 31/08/2022.
Nominato  parroco della parrocchia SS. Redentore di Canicatti dal 01/09/2022.

Don Sergio Sanfilippo

Dal 01/09/2022   Sanfilippo Sergio
Ordinato sacerdote il 3 novembre 1994, don Sergio è stato nel 2010 parroco della chiesa Madre di Realmonte; nel 2019 lo ritroviamo parroco della chiesa B.M.V. Mediatrice di tutte le Grazie di Favara; nel settembre 2020 viene nominato parroco della parrocchia San Giacomo apostolo di Comitini.
Nominato parroco delle parrocchie Beata Maria Vergine del Monte Carmelo e San Rocco in Grotte dal 01/09/2022.


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Storia della venerazione della Beata Maria Vergine del Monte Carmelo
(memoria liturgica il 16 luglio)

Madonna del CarmeloMemoria mariana di origine devozionale. Il titolo del Carmelo ricorda l'eredità spirituale di Elia profeta, come contemplativo e strenuo difensore dell'unico Dio di Israele. Sul monte Carmelo, nel secolo XII, si raccolsero alcuni eremiti nell'intento di dedicarsi giorno e notte alla lode di Dio sotto il patrocinio della beata Vergine Maria (Mess. Rom.). Etimologicamente Maria deriva da un termine egiziano (amata da Dio) e da un termine ebraico (signora). L'Ordine dei carmelitani, uno dei più antichi nella storia della Chiesa, anche se considera il profeta Elia come suo patriarca e modello, non ha un vero fondatore, ma ha un grande amore: il culto a Maria, onorata come Beata Vergine del Carmelo. "Il Carmelo - ha detto il carmelitano card. Piazza - esiste per Maria e Maria è tutto per il Carmelo, nella sua origine e nella sua storia, nella sua vita di lotte e di trionfi, nella sua vita interiore e spirituale". Elia e Maria vengono uniti in una narrazione che ha il sapore della leggenda. Riferisce il Libro delle istituzioni dei primi monaci: "In ricordo della visione che mostrò al profeta la venuta di questa Vergine sotto la figura di una piccola nube che saliva dalla terra verso il Carmelo (cfr. 1Re 18,20-45), i suddetti monaci, nell'anno 93 dell'Incarnazione del Figlio di Dio, distrussero la loro antica casa e costruirono in onore di questa prima Vergine votata a Dio una cappella sul monte Carmelo, vicino alla fontana di Elia". Cacciati dai Saraceni nel XIII secolo, i monaci, che avevano frattanto ricevuto dal patriarca di Gerusalemme S. Alberto, già vescovo di Vercelli, una regola approvata nel 1226 da papa Onorio III, ripararono in Occidente e vi fondarono vari monasteri, superando varie difficoltà, nelle quali però poterono sperimentare la particolare protezione della Vergine. Un episodio in particolare colpì i devoti: "I fratelli la supplicavano umilmente di liberarli da queste insidie infernali, lei che li aveva condotti in questi luoghi. A uno di loro, Simone Stock, mentre pregava così, la Madre di Dio apparve accompagnata da una moltitudine di angeli e tenendo nelle mani lo scapolare dell'ordine gli disse: Ecco il privilegio che dono a te e a tutti i figli del Carmelo: chiunque sarà rivestito di quest'abito sarà salvo". I critici considerano spuria, cioè non autentica, la bolla di Giovanni XXII in cui si parla di questo privilegio "sabatino" di essere preservati dall'inferno e di essere liberati dal purgatorio il primo sabato dopo la morte, tuttavia molti papi ne hanno parlato in senso positivo. In una bolla dell'11 febbraio 1950 Pio XII invitava a "mettere in prima fila, tra le devozioni mariane, lo scapolare che è alla portata di tutti": inteso come "veste mariana", esso è infatti un ottimo simbolo della protezione della Madre celeste, mentre come "sacramentale" trae il suo valore dalle orazioni della Chiesa e dalla fiducia e dall'amore di coloro che lo indossano.


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