Grotte.info Quotidiano -
Marzo 2017 |
31/03/2017 |
Sport. Grotte sul podio nel
IV Torneo di Koshido Budo, al Palacarelli di Caltanissetta |
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Podio
Allievi |
Si è concluso domenica scorsa, 26 marzo 2017, il IV
torneo Koshido Budo presso il Palacarelli di Caltanissetta. In gara 150 i
ragazzi per contendersi il titolo di allievo più completo.
Gli allievi della Scuola S.K.B., diretta dal Sensei Michele Lattuca, si sono
confrontati in varie prove tra circuito ginnico, kata (combattimento
immaginario) e studio (combattimento con compagno). Anche una delegazione di
Grotte ha preso parte alla manifestazione portando a casa non pochi
risultati.
Primo posto infatti per Manila Cocchiara nella categoria “Gialle 7 anni”, e
per Vincenzo La Mendola nella categoria “verde 14 anni”.
Secondo posto per Giacomo Costanza nella categoria “verde 10 anni” e secondo
posto anche per Giada Puma che dopo aver superato gli esami di cintura
marrone si è distinta nella categoria “marroni e nere”.
Soddisfatti i Sempai che seguono il gruppo, Olga Lopresti e Giandomenico
Meli, che dopo mesi di lavoro vedono i frutti dei loro insegnamenti.
Redazione
31 marzo 2017.
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Allievi |
31/03/2017 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 31 marzo |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 31 marzo:
ore 20.15 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.30 partenza
Via
Carnevale, Via Machiavelli, Via Vico, Via Turati, Via Togliatti, Via Nenni,
Viale Matteotti, Via G. da Procida, Via Alfieri, Via Sacramento, Via
Diogene, Via Lincoln, Via San Giovanni, Via Rossini, Via Bassi, Via Orsini,
Via Giacinto, Via Etna, Via San Nicola, Via Washington, Via Archimede, Via
Empedocle, Via Trinacria, Via Marte, Via Villa Fiorita,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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30/03/2017 |
Commiato. In memoria di Enzo
Calì: "Sei stato un uomo straordinario"; del sindaco Paolino
Fantauzzo |
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Enzo Calì |
Messaggio di commiato pronunciato dal sindaco Paolino Fantauzzo in occasione
delle esequie del sig. Enzo Calì, già Primo Cittadino di Grotte nel 1985.
*****
"Caro Enzo,
siamo qui riuniti per darti l’ultimo saluto, ed è veramente emozionante per
un amico parlare di un amico, veramente caro, affettuoso e tanto stimato.
Ho avuto infatti il privilegio di conoscerti ed apprezzarti, quando sei
arrivato a Grotte con quella uniforme fiammante: di quella divisa ne hai
fatto il tuo modus vivendi, scandito da regole ma soprattutto da rispetto
verso le istituzioni.
Il tuo impegno disinteressato per i giovani lo si vede quando agli inizi
degli anni ’70 hai fatto rinascere il calcio a Grotte con la fondazione
dell’Herbessus, squadra composta soltanto da giovani grottesi, ai quali hai
dedicato tutto il tuo tempo libero per allontanarli dai pericoli della
strada.
Tu, caro Enzo, sei stato un uomo straordinario, sensibile, generoso ed
altruista, ma soprattutto attento all’ambiente, problematica della quale,
nella nostra comunità, sei stato un pioniere.
Proprio così, un pioniere: hai avuto infatti negli anni ’80 l’intuizione che
i rifiuti avrebbero sommerso le nostre città, ma soltanto la miopia e le
gelosie politiche, anche all’interno del tuo partito, fecero sì che quel
progetto non vide mai la luce.
Come non ricordare altresì le tue battaglie, la tua passione, il tuo
fervore: eri un lottatore instancabile animato dallo spirito di metterti al
servizio di tutti, come deve essere nella vera politica, sino a diventare
Sindaco della nostra città.
Questo l’impegno dell’uomo Enzo Calì, un impegno dedicato a tutta la
collettività senza egoismi, ma solo al servizio degli interessi generali.
Grazie alla tua serietà, sei stato punto di riferimento di tanti giovani, i
quali in maniera affettuosa Ti chiamavano Capo Calì.
In queste ore di ricordo emerge la figura di un uomo dedito alla famiglia,
al lavoro, alla vita sociale ed alla politica; una persona che ha scelto di
vivere ciascuno di questi momenti da protagonista ma sempre in punta di
piedi e nel rispetto di tutti.
Alla signora Graziella, ai figli, alle nuore, ai nipoti, ma soprattutto alle
nuove generazioni vogliamo dire che oggi la città di Grotte saluta
affettuosamente una persona perbene, un vero galantuomo.
Grazie Enzo, non solo per quanto hai dato, fatto e rappresentato per la tua
famiglia ma anche per esserti speso per la nostra città e per i nostri
concittadini.
Addio Capo Calì". |
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Paolino Fantauzzo
(Sindaco di Grotte)
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Dalla Famiglia Calì:
"Mio padre sarebbe stato fiero di sentire queste bellissime parole.
Grazie infinite da parte della famiglia".
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29/03/2017 |
Commiato. In memoria di Enzo
Calì: "Ciao, mio grande amico, mio grande Presidente"; di Gianni
Costanza |
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F.B.C. Grotte |
Lettera di commiato di Gianni Costanza, in memoria del sig. Enzo Calì.
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"Ciao, mio grande amico, mio grande Presidente.
Enzo Calì ci ha lasciato.
É andato via un marito esemplare, un padre affettuoso e premuroso, un nonno
emblematico, un politico dirompente, onesto, capace, rispettoso, orgoglioso
del suo grado di Maresciallo nella Marina Militare, in servizio a Porto
Empedocle.
Un amante della pittura dalla tecnica non innovativa ma sicuramente
comunicativa, semplice ed espressionistica.
Anch’io, essendo appassionato dell’arte in quanto scultore in legno ed in
pietra bianca, con lui approfondivo nozioni ed esperienze artistiche.
Non ultime le esperienze nella politica, dove per tanti anni, oltre ad
essere componente del direttivo della ex DC, Enzo Calì, ha ricoperto cariche
istituzionali di rilievo in seno al Consiglio comunale di Grotte.
Nel direttivo della ex DC, dove non mancavano le correnti interne, ed in
Consiglio comunale a riguardo della minoranza, i suoi dirompenti interventi
si concludevano sempre con pacatezza, sincerità e lealtà.
Nello sport, per alcuni campionati di calcio, nella sua F.B.C. Grotte, io in
veste di calciatore nel ruolo di centravanti, lui in veste di Presidente,
abbiamo condiviso tante vittorie ed alcune sconfitte che ci hanno formato.
Il perfetto binomio, Calì-Lo Rizzio, ha consentito, dopo venti anni di
assoluto silenzio, il ritorno del calcio a Grotte con l’iscrizione della
F.B.C. Grotte alla F.I.G.C. (Federazione Italiana Giuoco Calcio) nel
campionato di 3^ Categoria, disputando gli incontri di calcio in contrada
Fontanapazza su un rettangolo di giuoco sistemato con la collaborazione di
tutti noi calciatori e con un recinto interno in rete metallica.
Una piccola società di calcio che, in collaborazione con la scuola, ha avuto
il merito e le capacità di organizzare in grande anche i “Giochi della
Gioventù”.
Società di calcio che per le trasferte, il presidente Enzo Calì ed Angelo Lo
Rizzio non avevano a disposizione un mini-pulman ma le proprie auto.
Una piccola società dilettantistica che non aveva nulla da invidiare a tante
altre società di calcio del circondario.
Nel corso dei miei lunghi anni di attività calcistica, sempre nel settore
dilettantistico, in una realtà difficile e complessa per mancanza di
infrastrutture sportive e non solo, ho constatato che il duo Calì-Lo Rizzio
ha avuto carisma e capacità organizzative non comuni.
Con il loro sorriso, il loro affetto ed il loro attaccamento ai colori
sociali, hanno saputo forgiare e mantenere coeso un gruppo di giovani
calciatori in erba che, negli anni successivi, hanno saputo ripagare i loro
sacrifici con vittorie sul rettangolo di giuoco, fino a vincere un
campionato di calcio di 3^ Categoria.
Noi tutti siamo consapevoli che di già i due grandi amici si sono ritrovati,
abbracciandosi, rivolgendo lo sguardo sui propri affetti e su tutti noi,
fieri di averli ricordati.
I ragazzi di Grotte (come solevano chiamarci Enzo Calì ed Angelo Lo Rizzio)
e molti altri, che per necessità di lavoro si trovano in diverse città
d’Italia ed in tante altre nazioni europee e nel mondo, Vi ringraziano di
cuore per quello che avete saputo darci.
Come in un cofanetto, nel cuore di ognuno di noi, custodiremo quei ricordi e
quelle gioiose domeniche calcistiche trascorse assieme a Voi.
Non vi dimenticheremo mai.
Ciao, mio grande amico, mio grande Presidente". |
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Gianni Costanza
(Ex calciatore)
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Dalla Famiglia Calì:
"Grazie di cuore per le bellissime parole".
Dalla famiglia Lorizio:
"A nome mio e
della mia famiglia ringrazio di cuore quanti, nel commemorare il caro ed
indimenticato amico di tutti Enzo Calì, hanno ricordato anche mio padre,
Angelo Lorizio! Grazie!
Maria Lorizio"
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29/03/2017 |
Ambiente. Buoni spesa in
cambio di batterie esauste, all'isola ecologica; nota
dell'Amministrazione |
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Dal prossimo 3 aprile 2017 sarà possibile
consegnare presso l'isola ecologica (centro comunale di raccolta) le
batterie esauste delle automobili per ricevere in cambio dei buoni spesa da
utilizzare nei supermercati della città. Il cambio è reso possibile da una
convenzione siglata tra il Comune di Grotte e una ditta specializzata nel
trattamento e recupero delle componenti degli accumulatori elettrici. Di
seguito il comunicato dell'Amministrazione.
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COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
Servizio di Igiene Ambientale
"Riciclo batterie esauste al piombo dal 3 aprile 2017.
Le batterie esauste delle autovetture, conferite al centro comunale di
raccolta, daranno diritto ad un buono spesa da spendere in un supermercato.
Si aggiunge una nuova ed interessante iniziativa nell'ambito della raccolta
differenziata dei rifiuti.
Sarà possibile a decorrere da lunedì 3 aprile p.v. portare presso l'isola
ecologica le batterie esauste al piombo (batterie di autovetture).
Al conferimento delle stesse, dopo verifica del peso, sarà rilasciato al
cittadino un buono spesa da spendere in un supermercato di Grotte: il buono
spesa conterrà il nominativo dell'esercente dove poterlo spendere.
Il rimborso a kg. oscilla mese per mese e può variare da 30 a 50 centesimi,
per cui il controvalore di una batteria può variare sino a 5-8-10 euro.
Ciò a seguito di stipula di apposita convenzione tra il Comune di Grotte ed
una ditta autorizzata per tale finalità.
Il rifiuto è una risorsa, non deve essere né disperso né abbandonato".
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L'Assessore all'Ambiente
Piero Castronovo |
Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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29/03/2017 |
Dialoghi. "Ulivi,
Margherite e Gigli: esperienze botaniche della Sinistra italiana"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
Il momento, non proprio esaltante, che l'ex presidente del Consiglio Renzi e
il suo gruppo di fedelissimi, chiamato "giglio magico", stanno
attraversando, ha offerto lo spunto per questo dialogo che si è svolto al
Circolo della Concordia. Tra i vari interventi s'è distinto l'amico Giacomo
che ci ha ricordato precedenti esperienze, non proprio esaltanti, di
convivenza della sinistra con la botanica.
Giuseppe Castronovo
"Ulivi, Margherite e Gigli: esperienze
botaniche della Sinistra italiana"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Marco: Amici...
Franco: Dì pure.
Marco: Che ne dite del “giglio magico” renziano?
Giacomo: Io personalmente ho l’impressione che tutto sommato questo giglio
magico che lo circonda, abbia penalizzato - e non poco - il nostro ex
Presidente. Ma, non possiamo ignorare un aspetto ancora più preoccupante: ha
proiettato un’ombra sinistra sulla classe politica italiana. Comunque,
vedete...
Renzo: Che cosa?
Giacomo: La convivenza della Sinistra con la botanica non ha mai portato
frutti né abbondanti, né rigogliosi. Ricordate in proposito?
Marco: Che cosa?
Giacomo: Le precedenti esperienze, non proprio brillanti per la Sinistra,
dell’Ulivo e della Margherita?
Franco: Ricordo bene.
Giacomo: Ebbene, col giglio magico è la storia che si ripete senza brillare.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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29/03/2017 |
Scuola. La Scuola
dell'Infanzia di Grotte mette in scena le "Recite" di Pasqua |
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Al Calvario
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Tutto è già pronto per dare inizio alle
celebrazioni pasquali grottesi. La macchina organizzativa è in funzione già
da diverse settimane per mettere a punto il copione delle “recite”,
distribuendo parti e perfezionando dettagli scenici.
La Pasqua ai grottesi piace, tanto che mentre gli adulti lustrano armature e
spade, i piccoli giocano calandosi nei ruoli dei personaggi della passione,
morte e risurrezione di Gesù Cristo. DNA a parte, non solo la famiglia, ma
anche la scuola contribuisce a valorizzare e promuovere questa tradizione
con progetti mirati che riescono a coinvolgere la scuola e il territorio.
Lo scorso sabato 25 marzo, anticipando di un paio di settimane i
festeggiamenti pasquali, i piccoli di cinque anni della scuola dell'Infanzia
dell'Istituto Comprensivo “A. Roncalli” hanno messo in scena i momenti più
salienti delle “recite”. Guidati dalla maestra Mirella Di Mino e
accompagnati dalle loro famiglie, hanno raggiunto il Calvario per dare
inizio alle rappresentazioni.
“Si tratta - ha spiegato Mirella Di Mino - di un’attività inserita
nel Progetto di Religione Cattolica. Per rendere la rappresentazione più
autentica abbiamo scelto di metterla in scena al Calvario, dove abbiamo dato
vita all’arresto di Gesù e alla Via Crucis. Ci sono voluti tanti mesi di
preparazione, ma alla fine, anche attraverso la preziosa collaborazione
delle famiglie, la nostra “recita” è stata un successo. Non è stato facile
coordinare quarantacinque bambini, ma dopo che ciascuno di loro ha
liberamente scelto il ruolo che voleva interpretare, siamo riusciti a
costituire quattro gruppi: un gruppo di 12 bambini che rappresentano i
“Giudei ” soldati romani, un secondo gruppo di bambini che rappresentano gli
Apostoli e Gesù, un altro gruppo le donne di Gerusalemme, la Madonna e la
Veronica e un ultimo gruppo di bambine che forma il corpo di ballo, guidato
dalla maestra Antonella Paradiso, che entrerà in scena per celebrare
ballando la risurrezione di Gesù. Ovviamente non mancheranno Ponzio Pilato e
Caifa, altri due importanti personaggi della rappresentazione. Fanno da
cornice a questa meravigliosa rappresentazione i Giovani del Gruppo Giudei
“A. Infantino” di Grotte guidati dalla Signora Isabella Villani e dalla
Signora Giusi Salvaggio”.
Con il linguaggio degli attori si potrebbe dire che quella dello scorso
sabato è stata la prova generale. Adesso si aspetta con impazienza il dodici
aprile, per assistere alla Pasqua vivente e alla rappresentazione della
Passione, morte e risurrezione di Gesù fatta dai piccoli, ovviamente a
scuola.
Redazione
29 marzo 2017.
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29/03/2017 |
Aneddoti. "Se non altro,
un piede"; di Innocenzo Infantino |
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Innocenzo Infantino |
Milano. Sera.
Tramvia.
Fermi alla stazione attendiamo che le porte si chiudano e che il tram parta.
Guardo un ragazzo che è di fronte a me. È africano.
Sta davanti alle porte aperte sul vagone; io sono sul lato opposto
appoggiato a quelle chiuse.
Mentre lo guardo, si sente il fischio che avverte della partenza.
Proprio in quel momento mi accorgo che fuori, c'è un tipo elegante che,
sentendo il fischio e vedendo le porte chiudersi, inizia una corsa disperata
per salire sul tram.
Mentre considero con distacco che non ha nessuna chance, noto che il ragazzo
africano - anche lui accortosi del dramma del tizio che si sta scapicollando
- con disinvoltura infila il suo piede nella fessura rimasta ancora aperta
delle porte.
Risultato: in automatico i due pannelli a scorrimento - ormai serrati in
faccia al corridore - si fermano e si riaprono, e lui entra.
Il ragazzo fa come se non fosse successo niente e l'uomo, ormai dentro, si
guarda attorno dicendosi "che botta di fortuna!", soddisfatto.
Rimango di stucco.
Realizzo di essere l'unico ad aver notato la scena.
A quel punto ripenso all'intera dinamica e formulo un proposito sincero: la
prossima volta che vedrò qualcuno in difficoltà, invece di farmi i fatti i
miei, ci metterò del mio.
Se non altro, un piede.
Innocenzo Infantino
29 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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27/03/2017 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 27 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna delle Grazie, santo Rosario animato dal
gruppo della Medaglia Miracolosa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento
nello Spirito.
Martedi 28 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 29 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa ed adorazione Eucaristica;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni.
Giovedi 30 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate
dal Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario, preghiere a santa Rita e santa
Messa.
Venerdi
31 marzo
Giorno di astinenza dalle carni
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Via Crucis;
- ore 16.30, a san Rocco, santo Rosario, Via Crucis e santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, Via Crucis e santa Messa;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione dei genitori che hanno battezzato
quest'anno e di quelli che devono battezzare;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi.
Sabato
1 aprile
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.
Domenica 2 aprile
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa; - ore 18.00, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.15, in chiesa Madre, santa Messa.
AVVISI
Tutti i giorni, eccetto i prefestivi ed i festivi, nella chiesa Madonna
del Carmelo alle ore 06.00 vengono recitate le lodi mattutine animate del
Cammino Neocatecumenale; chi vuole può unirsi alla preghiera.
In tutti i venerdi di quaresima, astinenza dalle carni.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 26/03/2017:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 19.15, chiesa Madre |
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27/03/2017 |
Letteratura. "Genius Loci", di
Roberto Cotroneo; recensione di Venerando Bellomo |
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Venerando Bellomo
Lamentatori di Milocca |
Genius Loci
di Roberto Cotroneo
“Nullus locus sine genio” (Servio Mario Onorato)
“Genius Loci”, è il titolo di un libro di Roberto
Cotroneo che unisce fotografie e testi dell’autore, che con tale opera ha
fermato, con lo scatto, il pubblico, nelle posture e nelle espressioni,
negli spazi espositivi. Evidenziando così, in maniera eloquente, il rapporto
tra il pubblico e l’arte: creando un’immagine ulteriore, descrittiva e
compenetrante dell’interesse delle persone in un determinato luogo in sé
significativo. Quindi, non soltanto l’opera esposta, non i soli visitatori,
ma l'immagine pregnante di questi con le loro reazioni, spontanee o meno,
quando si trovano, per loro scelta, in un luogo che li ha attratti per ciò
che rappresenta e vi si rappresenta.
E il “Genius”, lo spirito, che ha le sue radici nella
cultura classica, risiedeva nell’animo di ogni persona e in ogni altro luogo
fisico, così riconoscendo, per implicito, a questo l’identica condizione di
quella degli uomini. E, se così è, la sacralità dei luoghi, impone il
rispetto, l’amore ed ogni altro sentimento che può rivolgersi a ciò che è
sacro, e che per tale sua intrinseca forza influenza l’uomo che in essi
vive, fino a diventare essenza del luogo stesso.
E in queste sere di un’innocente primavera, quando
ancora è meno che mite il vento di ponente che accarezza i volti e porta con
sé i primi odori dolciastri, moreschi, del cimolo e del bàlico, é istintivo,
quasi dettato dalla natura stessa, volgere l’immediato pensiero alle scene
della settimana di passione, che fin da bambini, si sono impressionate nella
memoria.
Ed andando a ritroso negli anni, in tempo passato privo
di orizzonte cronologico, una sorta di sempiterno presente retrocedente, si
materializzano i volti e i luoghi, che si affermano e si completano in
un'unità imprescindibile.
E come in un incantamento, a quegli odori, si
uniscono e si odono, a mano a mano più nitide, le prime note di un’antica e
straziante melodia, che si srotola nel labirinto della scala araba, quasi a
finire, per riprendere, quel canto ascendente, dal rincalzare di un’altra
voce, ancor più potente, fino a staccare, d’un tratto, in una cadenza corale
che, con solenne gravità, dà profondità armonica che avvolge, ora, i
vicoli dalle bàsole disconnesse per poi si ritorcersi, insinuandosi, come a
fasciarli, intorno ai cipressi che modellano i fianchi di quel colle, che
attende coronato dalle alte vampe dei roghi dei bivacchi, dove avvenne lo
strazio dell’Uomo.
E quel canto diventa ancor più intenso e si
materializza nei visi rugosi ed antichi di quegli uomini che, a crocchia,
tra file di fiaccole gocciolanti cera liquefatta, rievocano, chissà da
quanto tempo ormai, lo strazio di quella Madre, che mossa da un terribile
presagio, nella notte dell’inganno, cerca vanamente, nel sopravvento della
sua umana carnalità, di fermare quello funesto destino che al tempo stesso,
per mistero di fede, è disegno divino.
E quelle voci lancinanti, si mescolano e spesso
sovrastano i tonfi tristi dei tamburi e il deflagrare dei cimbali delle
marce dal ritmo singhiozzante e struggente, che ognuno conosce a memoria. Ed
è ora tutto avvolto dall'odore mieloso dello zucchero filato. Quei vecchi,
con gli occhi tristi da bambino, ne hanno viste di madri, di donne, di
spose, quasi bambine, fasciate nel velo del lutto, contorte negli spasmi del
dolore, piangere il corpo crocifisso nei pali del filo spinato del loro
figlio soldato sulle pendici del Carso o stringere tra le mani un piastrina
ritrovata tra le sabbie di El Alamein o in un campo di girasoli della
Russia.
E i muri incastonati da cristalli di gesso e da bottoni
di muschio, balenanti alla luce smorzata delle lampade a pera, abbracciano
in un corteggio quella scena.
Venerando Bellomo
27 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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26/03/2017 |
Lettere. Al Sindaco di
Grotte: dalla fontanella in Piazza, al Centro Sportivo coperto; di Diego Cimino |
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Diego Cimino |
Lettera aperta del sig. Diego Cimino (Decu varba) al Sindaco di Grotte.
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"Buongiorno,
vorrei chiedere al signor sindaco di Grotte Paolino Fantauzzo se si ricorda
nei tempi dei nostri padri, che per guadagnare 500 lire dovevano fare un
giorno di lavoro, se lo trovavano.
In quel periodo c'era la carestia, per bere un poco d’acqua bisognava andare
alla fontana e aspettare il turno, le donne sulla testa e gli uomini sulle
spalle portavano il recipiente di circa 10 litri.
In quei tempi beato chi possedeva un asino.
Dopo 5 anni che è finita la guerra è arrivata l’acqua del Tre Sorgenti; il
signor sindaco di quei tempi Totu Ardicasi (pace all’anima sua) ha portato
l’acqua in tutto il paese, dove scorreva libera nelle fontanelle.
Ripeto che in quel periodo mancavano i denari alla maggior parte del popolo,
ma il signor sindaco Totu Ardicasi impiantò in piazza una fontanella, così
si poteva bere acqua senza andare al bar; ma oggi la fontanella in piazza
non scorre più!
Forse siamo più poveri del dopoguerra, o viene meno al Sindaco di oggi;
poveri noi grottesi: bisogna pagare senza ricevere i servizi.
Adesso abbiamo lo stadio, il calcetto, il tennis, e anche si sta per
costruire (anzi penso che non sarà più costruito) il centro sportivo
coperto; come si pagheranno questi scavi già fatti?
Un capofamiglia deve far quadrare il denaro che dispone e non il denaro che
non ha!
Gentili saluti". |
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Diego
Cimino
(Decu Varba)
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26/03/2017 |
Pittura. Dedicato ad Antonio
Pilato l'ultimo numero della rivista "MyArt" |
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Leggi la rivista |
Il semestrale d'arte e di cultura "MyArt", edito da "EA Editore", ha
dedicato il suo
ultimo numero al pittore grottese Antonio Pilato. Sulla
rivista internazionale, il cui titolo completo è “MyArt - International Web
Magazine”, a cura di Sandro Serradifalco, vi sono numerose pagine (quasi una
monografia) su Antonio Pilato, con la biografia, diverse recensioni critiche
e riproduzioni di opere con testo critico. In copertina compare una sua foto
e l'immagine di una sua opera. Autori degli articoli: G. Ballo, Fulvio Papi,
Salvatore Autovino, Salvo Sequenzia.
Dall'introduzione di Sandro Serradifalco: "Ci sono percorsi
quotidiani, strade che attraversiamo con passo veloce e sguardo furtivo.
Visi, luoghi, vetrine. Un universo d’immagini e oggetti che sfuggono alla
nostra attenzione pur costituendo parte della nostra scenografia
esistenziale. Poi esistono altri passi e altri occhi. Ci sono gli artisti e
i loro racconti visivi. Un’infinità di osservazioni, valutazioni ed
esternazioni. Una miriade di segni, colori e fantasie che ridanno valore al
sentimento. Gli artisti, questi folli e generosi creativi. In riferimento a
quanto detto, la rivista MyART, cela in sè l’ambizione di rappresentare un
concreto diario di bordo dell'iter stilistico di alcuni di loro. Non più un
semplice contenitore di emozioni, ma un fedele compagno di avventura al
quale svelare sogni e confessare paure. Una rivista per l'arte che ha la
presunzione di volersi spingere oltre il medesimo stereotipato concetto. Un
benvenuto in MyART ad Antonio Pilato".
Redazione
26 febbraio 2017
© Riproduzione riservata.
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Antonio Pilato |
26/03/2017 |
Sport. "Enduro del Confine":
motocavalcata non competitiva per moto da fuoristrada |
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Vedi le foto |
Domenica scorsa, 19 marzo 2017, si è svolta a Grotte la prima motocavalcata
non competitiva per moto da fuoristrada "Enduro del Confine". La
manifestazione sportiva, alla quale hanno partecipato circa 250 concorrenti,
ha richiamato appassionati da ogni parte della Sicilia. Dopo il raduno dei
motociclisti in Piazza Anna Magnani, per le iscrizioni e la colazione, la
partenza lungo il percorso di gara che si è snodato attraverso le campagne
del territorio circostante, con tratti di difficoltà media e tracciati
alternativi di maggiore difficoltà. La motocavalcata è stata organizzata
dalle associazioni "Enduristi del Confine", "MotoClub Canicatti" ed "EnduroDipendente
Milena", con il patrocinio del Comune di Grotte.
Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione (84 foto di ©
Salvatore Spitali).
Carmelo Arnone
26 febbraio 2017
© Riproduzione riservata.
"Enduro del Confine": Motocavalcata (Foto)
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Manifesto |
25/03/2017 |
Editoria. Presentazione del
libro "Rosario Livatino - Il Giudice Santo", a cura di Domenico Airoma |
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Invito |
Si terrà questa sera, con
inizio alle ore 19.00 presso la chiesa di Santa Chiara a Canicatti, la
presentazione del libro "Rosario Livatino - Il Giudice Santo", sulla figura
del Magistrato del quale è in corso la causa di beatificazione. Il volume, a
cura di Domenico Airoma, è edito da Shalom.
Alla manifestazione, coordinata da Valentina Garlandi (presidente
dell'Associazione "Amici del giudice Rosario Angelo Livatino"),
interverranno:
- Alvise Gangarossa (del presidio Libera "V. Mulè" di Raffadali);
- don Giuseppe Livantino (postulatore della causa di canonizzazione del
Servo di Dio Rosario Angelo Livatino);
- Domenico Airoma (magistrato, vicepresidente del Centro Studi "Rosario
Livatino" di Roma, curatore del volume).
L'iniziativa è patrocinata da: Postulazione della causa di canonizzazione;
Presidio di Libera "V. Mulè" di Raffadali; Servizio diocesano di Pastorale
Sociale e di problemi del lavoro; Parrocchia Sant'Oliva di Raffadali.
Redazione
25 marzo 2017
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25/03/2017 |
Iniziative. Delegazione MCL a
Roma, per rendere omaggio alle vittime delle Fosse Ardeatine |
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Delegazione MCL |
Una delegazione del MCL (Movimento Cristiano Lavoratori) composta dall’on.
Decio Terrana (del Comitato Esecutivo), dall’on. Fortunato Romano
(presidente regionale della Sicilia), da Giorgio D’Antoni (segretario
regionale) e dal dott. Ubaldo Augugliaro (presidente provinciale di
Trapani), ieri, venerdi 24 marzo, ha reso omaggio a Roma alle vittime delle
Fosse Ardeatine, nel Mausoleo dove ha sede il Sacrario dei caduti.
La celebrazione è avvenuta nella ricorrenza del 73° anniversario
dell’eccidio di 335 incolpevoli cittadini italiani trucidati dal Comando
Tedesco, agli ordini di Kappler, per rappresaglia all’attentato di Via
Rasella del 23 marzo 1944; un'azione della Resistenza romana condotta dai
Gruppi di Azione Patriottica (GAP), unità partigiane del Partito Comunista
Italiano, contro un reparto delle forze d'occupazione tedesche, l'11ª
Compagnia del III Battaglione del Polizeiregiment "Bozen", composto da
giovani reclute altoatesine, che con lancio di bombe causò la morte di
trentatré di loro e di due civili italiani, il più sanguinoso attentato
urbano antitedesco della Resistenza in Europa.
In particolare, grazie all’ausilio del Presidente dell’ANPS (Associazione
Nazionale della Polizia di Stato) di Trapani Nicolò Villabuona, alla
delegazione MCL è stato possibile rendere omaggio presso l’avello che ne
ospita i resti mortali, con una preghiera e dei fiori, al trapanese
vicebrigadiere della Polizia Pietro Ermelindo Lungaro, un eroe e martire
della Resistenza, decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare, alla
memoria, il quale segregato e torturato lungamente da carnefici spietati,
seppe mantenere stoicamente il segreto sui nomi e sui nascondigli dei
patrioti con cui era in contatto. “Barbaramente trucidato, immolava la
sua giovinezza per le maggiori glorie della Patria e della Libertà”.
Redazione
25 marzo 2017
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24/03/2017 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 24 marzo |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 24 marzo:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via
Mattarella,
Via Europa, Via Turati, Viale Matteotti, Via Leopardi, Via Ingrao, Via
Romita, Via Machiavelli, Via Crispi, Via Giuliano, Via Saragat, Via
Comitini, Via delle Rose, Via Sturzo, Piazza Umberto I, Via Alfieri, Via
Sacramento, Via Lincoln, Via Diogene, Via Lincoln, Via Cavour, Via San
Giovanni, Via Rossini, Via Bassi, Via Orsini, Via Giacinto, Via Etna, Via
San Nicolò, Via Washington, Via Archimede, Via Empedocle, Via Trinacria, Via
Marte, Via Machiavelli,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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24/03/2017 |
Lettere. "Siamo un
popolo di chiacchieroni"; di
Antonio Salvaggio |
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Riceviamo e
pubblichiamo
"Quante parole sprechiamo per spiegare le cose.
Sfogliando i quotidiani o assistendo ad alcune trasmissioni televisive mi
sono chiesto perché non riusciamo mai a fare cose normali, individuiamo il
problema, teoricamente sappiamo come risolverlo ma alla fine tutto si riduce
alle parole.
E siamo pure dannatamente precisi nelle analisi.
C'è un però: parliamo tanto ma non risolviamo niente. Insomma: sappiamo che
le file vanno rispettate e ne parliamo. Che le buche nelle strade vanno
riparate, e anche qui dibattito. Bene, segue confronto. Casi risolti?
Nessuno.
Tempo impiegato a farcene una ragione? Talmente tanto da non poterlo
quantificare. Sarebbe bello essere cittadini normali che vivono in armonia
risolvendo i problemi. Invece siamo un popolo di chiacchieroni.
E purtroppo questa è forse l'unica certezza. In un paese che meriterebbe di
essere migliore".
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Antonio Salvaggio
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24/03/2017 |
Dialoghi. "Emiliano agita
le acque nel Partito Democratico"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
Acque sempre agitate nel Partito Democratico con l’approssimarsi della data
in cui si svolgeranno le primarie per la scelta del “nuovo”
Segretario. Renzi oggi è un leader ferito che, estromesso da Palazzo Chigi,
non ha più il sostegno quasi plebiscitario di una volta. Aveva iniziato
l’on. Cuperlo affermando che “dopo tre sconfitte, Regionali,
Amministrative e poi il referendum, il ciclo politico di Renzi è finito, il
Paese chiede altro”. Ora a fare maggiore sensazione sono state le
dichiarazioni del Presidente della Regione Puglia, Emiliano al quale “il
Partito Democratico di Renzi non piace per niente”. Al Circolo della
Concordia s’è constatato come sei/sette mesi fa simili prese di posizioni
sarebbero state impensabili. Evidentemente a importanti spezzoni del Partito
questo appare come il momento giusto di liberarsi di un Segretario che da
molti è stato sin dall’inizio considerato un “usurpatore”.
Giuseppe Castronovo
"Emiliano agita le acque nel
partito Democratico"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Renzo: Amici, avete sentito Emiliano?
Marco: Emiliano chi?
Renzo: Emiliano, il Presidente della Regione Puglia, che si è candidato alla
Segreteria del Partito Democratico in alternativa a Renzi?
Franco: E cosa ha detto?
Renzo: Ha detto in modo - da magistrato qual è - conciso e lapidario: “Il
Partito Democratico di Renzi a me non piace per niente”.
Franco: Emiliano? Grazie anche alla sua mole possiamo dire: “il classico
elefante in cristalleria”.
Ennio: Una cosa però è certa: tutti i sondaggi demoscopici ci dicono con
certezza che Renzi sarà riconfermato Segretario del Partito Democratico. E
allora sorgerà un problema per Emiliano: restare comunque nel Partito
Democratico o seguire l’esperienza di Bersani, Speranza, del Presidente
della Toscana Rossi e delle decine di parlamentari che sono usciti dal
Partito per dare vita ad una nuova formazione politica?
Giacomo: Ma se il Partito Democratico non piace nemmeno a lui, che sa più
segreti di quanto ne possa conoscere un piddino comune, perché dovrebbe
piacere agli italiani? Possiamo dire che il prof. Ricolfi dell’Università di
Torino ha visto bene quando l’ha bocciato sonoramente con un secco
“3”
così motivato: “Le sue scelte mi sono parse frutto di calcolo”.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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23/03/2017 |
Servizi. Acqua pubblica:
intervento del sindaco Paolino Fantauzzo a Montevago |
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Guarda il video
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Ieri è stata celebrata, con diverse manifestazioni in tutta l'Italia, la
ricorrenza della Giornata Mondiale dell'Acqua. L'accesso a questo bene di
primaria necessità, indispensabile per la vita, che dovrebbe essere
garantito a tutti i cittadini, di fatto viene sottoposto ad interessi di
carattere economico a beneficio di poche società (spesso multinazionali) che
antepongono il guadagno alle esigenze della popolazione. Anche la politica
regionale e nazionale, con l'approvazione di leggi specifiche, ha consentito
e continua a consentire che la gestione dell'acqua si concentri e rimanga in
mano a privati; nonostante i 26 milioni di italiani che il 12 e 13 giugno
2011 votarono "Sì" ai due referendum sull'acqua pubblica.
Sulla gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento,
lo scorso 17 febbraio si è tenuto a Montevago un Consiglio comunale
straordinario aperto, al quale sono stati invitati i Sindaci della
provincia. Di seguito, l'intervento del Sindaco di Grotte.
Carmelo Arnone
23 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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22/03/2017 |
Diritti. "Contro i
sigilli al contatore idrico chiamare la Polizia Municipale"; nota del
sindaco Fantauzzo |
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No. Grazie! |
La Girgenti Acque
S.p.A., società che gestisce il servizio idrico integrato anche per il paese
di Grotte, nonostante abbia lunghi tempi di intervento per la riparazione
delle perdite nella rete idrica che provocano ingenti sprechi di acqua
caricati regolarmente in bolletta, e nonostante eroghi la fornitura idrica
con turnazioni che si riducono spesso ad una sola volta alla settimana,
tuttavia è in grado di attuare politiche aggressive contro i cittadini che
non possono pagare le bollette (come, ad esempio, il discusso e fantasioso
metodo del distacco dalla rete fognaria per quelle abitazioni non i regola
con i pagamenti).
Avendo saputo che circolano per le vie del paese diverse squadre della
Girgenti Acque, il sindaco Paolino Fantauzzo ha ritenuto di rivolgere ai
concittadini un avviso: "Si
invita la popolazione, qualora Girgenti Acque dovesse attivare le procedure
di distacco dalla rete idrica, ad informare immediatamente il Comando della
Polizia Municipale di Grotte per le procedure del caso. Perché se è vero che
i morosi che non pagano non possono fruire del servizio idrico, è anche vero
che i morosi per necessità hanno diritto a 50 litri d’acqua al giorno pro
capite. In questi casi non sarà permesso il distacco". Quindi i
cittadini grottesi che vedessero il personale della Girgenti Acque
armeggiare nei pressi del loro contatore idrico con l'intento di sigillarlo
per presunti mancati pagamenti, possono rivolgersi al Comando di Polizia
Municipale (tel. 0922.944197 e 0922.947503) per segnalare il fatto e
richiederne l'intervento.
Giova
sempre ricordare che i cittadini italiani, con un referendum,
si sono espressi a favore della gestione pubblica dell'acqua e che
l'Assemblea Regionale Siciliana si è espressa chiaramente per la fornitura
del quantitativo minimo vitale di acqua anche per i cittadini meno abbienti.
Carmelo Arnone
22 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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22/03/2017 |
Diritti. "Politicamente
avete operato una scelta: sacrificare il 48% del dovuto agli studenti"; di Giovanni Volpe |
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Gentilissimo
signor Sindaco e gentilissimo signor Assessore,
nella vita è chiaro che ci diamo del "tu", ci conosciamo da sempre nel
rispetto reciproco, ho letto la vostra
risposta e ritengo di aver capito che le motivazioni che hanno
comportato il notevolissimo taglio del rimborso degli abbonamenti agli
studenti risiedono tutte, a vostro dire, nel taglio che a monte riguardano i
trasferimenti dallo Stato alla Regione e dalla Regione ai Comuni.
Dubito però sia così, o meglio, dubito sia solo così.
Quel che viene definito "calderone" sarebbe quella voce di bilancio alla
quale riferire le coperture finanziarie per tutta una serie di servizi.
In virtù di detto ragionamento nessuna norma o decreto o legge avrebbe
imposto il taglio del rimborso, se non quel "buon senso" che vi ha fatto
ripartire le somme in maniera tale da non lasciarne alcuno scoperto.
Ciò equivale a dire che voi, politicamente, avete operato una scelta e la
scelta era di sacrificare il 48% del dovuto agli studenti per coprire altre
voci.
Il mio dubbio nasce dal fatto che ritenevo d'aver capito, informandomene -
non escludo di aver potuto capire male -, che tutti i comuni con popolazione
al di sotto dei 10.000 abitanti non avrebbero subito tagli di trasferimenti
e tale dubbio era ed è supportato dal fatto che inizialmente alla voce
rimborso abbonamenti era stata attribuita il totale delle somme dovute
(perché altrimenti far fare le domande?) e che in un secondo tempo tale
somma sia stata decurtata, ragion per cui ammesso fosse legittimo farlo,
ritengo sarebbe stato giusto farlo in virtù di un ragionamento più
circostanziato e più mirato e mettendone al corrente subito gli aventi
diritto e non dopo oltre due anni.
L'impressione che si ha è che si sia ricorso ai soldi "certi" destinati agli
abbonamenti per coprire magari dei servizi non coperti in fase di previsione
e che di conseguenza si sia sacrificata una voce importante per le economie
familiari delle famiglie per supplire a delle lacune di previsione (così
fosse sarebbe una lacuna "politica") o comunque a delle mancanze
riconducibili ad altri capitoli di spesa.
In virtù di quel garbo che bontà vostra mi riconoscete non entrerò nel
merito delle decisioni da voi prese anche perché non le conosco se non per
quello che avete dichiarato nella vostra risposta, e non cadrò nel giochino
di dare più importanza a una voce ai danni di un'altra, sarebbe dare adito a
una guerra di emergenze e non farò la gara a stabilire quale delle emergenze
sia più emergenza; quel che mi auguro è che comprendiate che dalla vostra
chiarezza dipende la nostra accettazione: per stabilire poi cosa sia più
importante entrerà in ballo il vostro buon senso ma anche il nostro
inevitabile giudizio - è il gioco della politica e della democrazia - e allo
stato attuale sia il buon senso che il giudizio risultano essere, per
opposti motivi, piuttosto appannati.
Giovanni Volpe
22 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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22/03/2017 |
Aneddoti. "Il vociare di
un piccolo cosmo di umanità"; di Innocenzo Infantino |
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Innocenzo Infantino |
Tardo pomeriggio. Interno treno regionale. Carrozza n° 3.
Viaggio di ritorno a casa. C'è un rumore infernale.
Il vociare della gente è così forte che faccio fatica a tenere a mente ciò
che sto leggendo.
Ricevo una telefonata, il chiasso di fondo è tale che la persona dall'altra
parte mi dice: "Sei a una festa?".
Infastidito, inizio a provare un sentimento negativo generico e
onnicomprensivo che coglie tutta questa "gente che strilla" in un sol colpo.
Allora, per crogiolarmi ancora meglio nel mio sdegno, decido di concentrarmi
sul rumore, valutando con esattezza il livello di increanza di ciascuno.
La fonte di rumore più vicina è costituita da un uomo e una donna asiatici
che stanno parlando una lingua dal suono fastidioso.
Mi concentro su quelle parole sgraziate in cerca della loro colpa.
Più mi focalizzo più mi rendo conto però che quel suono non è fastidioso in
sé, ma non abituale per le mie orecchie, e che il volume non è nemmeno così
alto.
Allora proseguo: due posti più in là sento un tizio che continua a ripetere:
"Mi senti?".
Lo intravedo vestito elegante e un po' agitato mentre al telefono riesce
solo a accennare scampoli di un discorso complesso e serio, interrotto dalla
linea instabile.
Cerco una colpa nel suo alzare il tono di tanto in tanto, ma mi accorgo che
lo fa più trasportato dalla gravità del tema che per maleducazione.
Inizio a prenderci gusto: più avanti c'è un signore con accento del nord che
parla con una donna, dal tono si capisce che non la conosce, probabilmente
l'ha incontrata per la prima volta sul treno.
Non è alto il volume della sua voce, è solo molto fitto il suo modo di
parlare.
Si unisce al resto del rumore aggiungendo fastidio, certo, ma mentre ci
penso realizzo che è il tipico riflesso a riempire i silenzi che abbiamo
tutti quando si parla tra sconosciuti.
Insomma vado avanti così per 10 minuti buoni.
E più cerco l'errore da stigmatizzare e più trovo motivazioni umane,
situazioni comprensibili, ragioni.
E inizio a provare una certa simpatia; come per quegli schiamazzi ridanciani
fatti di "raga" che provengono dal fondo del vagone, evidentemente
appartenenti a studenti in trasferta.
Ormai il rumore fastidioso iniziale è diventato il vociare di un piccolo
cosmo di umanità variegata.
E mentre valuto che, tutto sommato, quel microcosmo non è così male, ripenso
a come è diverso dalla massa informe fastidiosa con cui lo avevo definito.
Sorrido.
Capisco che, alla fine, per quanto mi piacerebbe essere infastidito da un
unico blocco di anonimi incivili, sono solo circondato da vite di persone
che si stanno intrecciando con la mia.
Facendosi sentire.
Il fastidio è nell'orecchio di chi generalizza.
Innocenzo Infantino
22 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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22/03/2017 |
Ora legale. In vigore da
domenica 26 marzo; lancette degli orologi in avanti di un'ora |
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Domenica prossima, 26 marzo 2017, tornata in vigore l'ora legale.
Le lancette degli orologi dovranno essere spostate in avanti di un'ora; le
ore 02.00 di domenica saranno considerate le ore 03.00.
L'ora "legale" sostituisce l'ora "solare" che abbiamo avuto per tutto il
periodo invernale.
L'ora legale (detta anche ora estiva) è l'ora locale che una
nazione sceglie di adottare per una parte dell'anno,
generalmente portando l'orario avanti di 60 minuti rispetto
all'orario standard ufficiale, (o ora solare). Si tratta di
un sistema che ha lo scopo di sfruttare al meglio la luce
del giorno. L'ora ufficiale viene aggiustata in avanti
durante i mesi primaverili ed estivi, in modo che l'orario
lavorativo o scolastico venga a coincidere meglio con le ore
di luce.
Redazione
22 marzo 2017
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22/03/2017 |
Agrigento. "Donne in satira":
6^ serata di Teatro da Camera al Circolo Empedocleo |
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Circolo Empedocleo |
Venerdì 24 marzo, alle ore 18.15 nel Salone delle feste del Circolo
Empedocleo di Agrigento, il Circolo Culturale “Empedocleo” - presidente
Giuseppe Adamo - e il Pirandello Stable Festival di Mario Gaziano
presentano la 6^ serata della 1^ Stagione di Teatro da Camera - “Umoristico
& Drama” 2016-2017. Direzione e progetto artistico di Mario Gaziano e
Giuseppe Adamo dal titolo “Donna in satira”, divertissement scenico con
testi poetici satirici da: Ennio Flaiano, Luciano Folgore, Mino Maccàri,
Camillo Sbarbaro e con variazioni contemporanee di Mario Gaziano. Con
Luisa Lo Verme, Maria Fantauzzo, Maria Grazia Castellana, Lillo D'Aleo e con
la partecipazione della poetessa Stella Camillieri e del Maestro Tonino
Migliaccio. Voci fuori campo: Andrea Cassaro e Giugiù Amato. Collaborazione
artistica di Andrea Cassaro e Maria Grazia Castellana. Ideazione e regia di
Mario Gaziano.
Ingresso gratuito riservato ai soci dell'Empedocleo e agli appassionati di
teatro culturale.
Redazione
22 marzo 2017
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21/03/2017 |
Legalità. 21 Marzo 2017:
"Giornata della memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime
innocenti delle mafie" |
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21 Marzo 2017
Lapide
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Il 21 marzo, primo giorno di primavera, l'Associazione "Libera" celebra la
Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti
delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la
primavera della verità e della giustizia sociale.
Dal 1996, ogni anno in una città diversa, viene letto un elenco di circa
novecento nomi di vittime innocenti; tra questi anche due giovani grottesi:
Calogero Zaffuto e Angelo Carlisi (uccisi il 21 aprile 1993 in contrada Caos
a Porto Empedocle). Ad ascoltare la lettura del lungo elenco ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle
vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un'emozione forte. E
ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla.
Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per ricordare sempre
che a quei nomi e alle loro famiglie si deve la dignità dell'Italia intera.
Il 4 giugno
dello scorso anno si è tenuto a Grotte un convegno sul tema "...
per non dimenticare le vittime innocenti della mafia", con la partecipazione
della dott.ssa Leonarda Gebbia (familiare di vittima innocente di mafia, che
ha portato la testimonianza dell'uccisione del fratello, Filippo Gebbia,
caduto innocente per mano mafiosa il 21 settembre 1986) e
del dott. Filippo Vitello (Procuratore della Repubblica di Siena).
Nell'occasione presso la Villetta Collodi è stata scoperta una lapide in
memoria degli innocenti caduti per mano mafiosa.
Come ogni anno, nel primo giorno di primavera, simbolo di rinascita, la rete
di Libera, gli enti locali, le realtà del terzo settore, le scuole e tanti
cittadini, assieme alle centinaia di familiari delle vittime, si
ritroveranno in tanti luoghi, per ricordare nome per nome tutti gli
innocenti morti per mano delle mafie, creando in tutto il Paese un ideale
filo di memoria, quella memoria responsabile che dal ricordo può generare
impegno e giustizia nel presente.
La lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, nello stesso
giorno, alla stessa ora, unirà tantissimi luoghi.
"Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" è nata il 25 marzo
1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e
promuovere legalità e giustizia.
Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi,
scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie
politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della
legalità.
La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla
legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione
antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono
alcuni dei concreti impegni di Libera.
Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero
della Solidarietà Sociale.
Nel 2008 è stata inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane.
Nel 2012 è stata inserita dalla rivista The Global Journal nella classifica
delle cento migliori Ong del mondo: è l'unica organizzazione italiana di
"community empowerment" che figuri in questa lista, la prima dedicata
all'universo del no-profit.
Redazione
21 marzo 2017.
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21/03/2017 |
Fotografia. "L'utopia del
silenzio in un mondo che non ascolta"; di Franco Carlisi |
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Sito ufficiale |
Ho qualche
dubbio che i paesaggi al rosolio con il tramonto sul mare abbiano un potere
analgesico.
Di ciò sarà invece convinto il dentista che cura la mia ansia manutentiva
degli ultimi anni: sulle pareti dell’anticamera del suo studio, si alternano
immagini di protesi e di impianti odontotecnici a orizzonti rosso porpora e
a campiture color pastello di quelle che “vanno dritte dritte al cuore”.
Li guardo a volte con occhi bambini e allucinati, pronti a chiudersi su una
memoria lontana e rarefatta di torroni, frutta caramellata e carie, di odori
e sapori persi oltre la soglia dell’infanzia che raccontano del passare e
del corrompersi inarrestabile di ogni cosa.
Affronto la seduta dal dentista con questi pensieri nella più totale
distanza e astrazione. Così avverto meno il suono dell’ablatore.
Di tanto in tanto, la voce del dottore prende il posto del rumore dello
strumento: la frequenza mi pare identica.
«Sorrida», mi dice.
Non sembra soddisfatto. Con il dito sposta il labbro superiore e poi quello
inferiore - un po’ come si fa con i cavalli -, poi ripete l’operazione con
l’altro lato. Scuote la testa con espressione crucciata.
«Ma che c’è, dottore? Qualche problema?», gli chiedo. Il senso di colpa
legato ad anni di trascuratezza e lo slancio catastrofistico che accompagna
ogni mia preoccupazione, mi fanno pensare a una gengivite espulsiva
incipiente.
«Niente, niente. Ha una bella dentatura», mi risponde.
Ripenso ai cavalli.
Il dentista continua: «Lei è giovane. Mi chiedevo perché mai non si conceda
una bella sbiancatura ai denti».
«Per averli luccicanti come lo smalto del lavandino?», rispondo sorridendo.
Uscendo da lì, inizio a ripercorrere ricorsivamente la vicenda, prima col
sorriso, poi sempre più irritato.
Perché, se ho “una bella dentatura”, devo fare “una bella sbiancatura”?
Aggiungerei: trattasi di una bella tecnica retorica.
Ho cinquanta anni, molti capelli bianchi, le rughe sul viso. Ma sono in pace
con la mia età. Non lavoro al cinema o in televisione, perché dovrei
sbiancarmi i denti?
Forse per obbedire al mantra dell’uomo contemporaneo: volersi bene, imparare
a rivolgere attenzione verso se stessi?
Oppure per un riflesso condizionato dalla società dello spettacolo?
Non riesco a vivere solo per me stesso, a considerare ambizione suprema
l’apparire giovanile (termine orribile, che nella sua natura adulatoria
contiene l’essenza di un insulto). Lo ritengo troppo impegnativo.
Salute a parte, la proposta del mio dentista mi sembra un’inopportuna
distrazione dalla mia ossessione principale che è, sì, quella di mantenermi
giovane, ma principalmente nello spirito.
Mi sento offeso.
Non solo per le considerazioni fin qui esposte, ma perché continuo a
ricollegare la vicenda a pochi mesi prima quando un funzionario della
Regione Sicilia in preda a eroici furori aveva scelto tra “i giovani
fotografi siciliani” il mio nome e mi aveva proposto di esporre in un museo
di Palermo.
Le mie foto erano belle, disse il funzionario.
Erano talmente belle che sarebbero rimaste esposte per diversi mesi.
Tuttavia c’era un problema: «Sa, ci vuole una bella somma per mettere su una
mostra…», precisò il funzionario.
Doppia aggettivazione: “belle foto”, “bella somma”. Fregatura in agguato. In
pratica avrei dovuto produrre la mostra.
“Il giovane fotografo” di cinquant’anni per mostrare le sue “belle foto”
doveva tirar fuori la “bella somma”.
Loro non avevano disponibilità economica salvo trovarla sistematicamente per
i soliti nomi maturi.
In Umbria, un paio di anni fa, le mie fotografie si sono ritrovate in
compagnia di quelle di Steve McCurry su quella regione.
La mia esposizione era stata voluta da un’associazione di appassionati
locale, mentre quella di McCurry era stata commissionata dalla Regione
Umbria.
Durante l’inaugurazione delle due mostre, ai toni entusiastici
dell’assessore che, sulla scorta a suo dire del successo ottenuto,
dichiarava l’intenzione di conferire un nuovo incarico al celebre fotografo
(costato a quanto mi precisarono, circa settantamila euro per dieci
fotografie su Gubbio), opponevo un convincimento che avrei pacatamente
esplicitato subito dopo: qualunque buon fotografo umbro, conoscitore della
sua terra e della sua gente, avrebbe potuto fare un lavoro più autentico e
meno banale di quello di McCurry. Visti i risultati pieni di autocitazioni e
di luoghi comuni.
E se la prima operazione poteva avere una sua ragione sul piano della
comunicazione, data la fama del fotografo, il nuovo incarico andava
opportunamente conferito a dei fotografi locali. Non solo per migliorare la
qualità dei risultati ma per venire incontro alle difficoltà economiche in
cui versa l’intera categoria.
A questo mio intervento la sala applaudì e l’assessore non mi rivolse più la
parola.
Racconto queste esperienze personali perché ritengo siano comuni a tanti
fotografi e non solo a quelli della mia generazione.
Al di là delle poche e illuminate eccezioni, in Italia la gran parte delle
mostre prodotte e pagate dalle istituzioni sono quelle dei soli riconosciuti
maestri italiani - oggi ultrasessantenni - e degli autori stranieri già noti
al grande pubblico.
Non fraintendetemi, non voglio togliere merito a fotografi bravissimi che
hanno dato tanto alla fotografia e altrettanto hanno ricevuto. Ma non si può
pensare che dopo di loro ci sia stato il diluvio.
E non si tratta della solita irritante rivendicazione giovanilistica.
Anagraficamente non mi ritengo più giovane e l’ho già detto in altre
circostanze: « Si può essere giovani e stupidi e vecchi e geniali».
Tuttavia non si può stare sempre ad ascoltare chi, per quanto geniale, ha
già detto ciò che aveva da dire e non ha più nulla da aggiungere.
La spinta tecnologica porta oggi la fotografia a una continua evoluzione. Si
è massificata la sua fruizione grazie al sistema della condivisione. Si sono
moltiplicati gli strumenti che producono immagini e i loro utilizzatori. Si
sono ibridate le tecniche di comunicazione.
Assistiamo al mutamento del concetto stesso di fotografo, di opera e di
pubblico.
É difficile orientarsi e tracciare una strada maestra ed è anche più
difficile che in passato per un bravo fotografo emergere.
Per queste ragioni, ma anche per mancanza di coraggio e competenza, molti
operatori istituzionali preferiscono proporre autori storicizzati di sicuro
successo presso il grande pubblico.
Ora, se la storia della fotografia è importante, lo è altrettanto la
valorizzazione degli autori che possono aggiungere nuovi capitoli a questa
storia.
In un Paese come il nostro dove l’analfabetismo visivo è dilagante - basti
pensare al mio dentista - le istituzioni non promuovono alcuna vera cultura
visuale. Si adagiano su un paradigma estetico consolidato ma oramai troppo
lontano dall’esperienza dei nostri giorni.
In questa situazione, i “giovani fotografi” che non vorranno spendere una
“bella somma” non potranno mai raggiungere una riconosciuta maturità e
resteranno, loro malgrado, lontani dalla claque dei Palazzi.
Ma avranno ancora a cuore la loro “gioventù” fatta di consapevolezza del sé
e delle cose e di sogni e di desideri rimasti intatti.
Coltiveranno l’utopia del silenzio in un mondo che non ascolta e
continueranno a sperimentare e cercare, prolungando il viaggio.
Sicuri di non raggiungere mai Itaca.
Franco Carlisi
(Editoriale al n° 67 di
Gente di Fotografia)
21 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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Franco Carlisi |
20/03/2017 |
Ambiente. Giornate FAI di
Primavera ad Agrigento e provincia, il 25 e 26 marzo |
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Programma |
Sabato 25 e domenica 26 marzo sono le due date
scelte per celebrare la 25^ edizione delle Giornate Fai di Primavera
2017. 1000 i luoghi in tutta Italia che si potranno visitare con aperture
straordinarie e con delle guide che esporranno aspetti particolari
significativi di monumenti, chiese, musei, palazzi, ville, aree
archeologiche ed altri posti della nostra splendida Penisola. Ben 120 di
questi luoghi sono in Sicilia. Le visite guidate saranno effettuate da
studenti delle scuole medie e superiori di tutta Italia che sono stati
formati per accompagnare il visitatore alla scoperta del luogo. Le due
giornate Fai sono previste il sabato 25 marzo e la domenica 26 marzo, in
alcuni casi solo per determinati siti ci saranno delle aperture anche il
venerdi. Gli orari di apertura e di inizio delle visite variano da
luogo a luogo, in generale vanno dalle ore 8.30-9.00 fino alle
16.30-18.00. Per partecipare alle visite guidate delle Giornate Fai di
Primavera è previsto un piccolo contributo ad offerta libera. Tutti gli
iscritti al FAI avranno un ingresso preferenziale e inoltre alcuni luoghi
saranno aperti esclusivamente per loro.
Queste le aperture straordinarie di Agrigento e provincia:
- Chiesa di San Nicola ad Agrigento.
Interessante
esempio di gotico cistercense, realizzato nel XIII secolo e con aggiunte
successive. Si segnala la poderosa facciata ed il portale ad arco acuto, gli
affreschi cinquecenteschi e il superbo sarcofago di età romana che evoca la
tragica storia di Ippolito e Fedra.
Visite a cura degli studenti degli istituti: I.C. Agrigento Centro,
I.C. "Federico II", I.C."Esseneto", Liceo Scientifico e delle Scienze Umane
"R. Politi", I.C. G. "Garibaldi").
- Giardino Botanico di Agrigento.
82°
classificato al censimento dei Luoghi del Cuore 2016 con 3.911 voti.
Un luogo incantevole
tra storia e natura, ancora sconosciuto per la maggior parte dei nostri
concittadini. Visite a cura degli studenti degli istituti:
Liceo Scientifico "Leonardo". Sono in programma Letture
pirandelliane in occasione del 150° anniversario della nascita di Luigi
Pirandello.
- Giardino della Kolymbethra di Agrigento (Bene FAI visitabile
tutto l’anno).
Da secoli la Valle dei Templi di Agrigento è inondata dal profumo dei suoi
aranceti, irrigati dalle acque raccolte in piscine di roccia e antichi
ipogei. Raro gioiello archeologico e agricolo, il Giardino della Kolymbethra
è un angolo di paradiso.
Visite a cura degli studenti degli istituti: Classi 1°B e 1°D – Ist. C.vo
“Esseneto” – Scuola Secondaria di 1° grado “Castagnolo, Progetto Alternanza
Scuola Lavoro "Visite introduttive al Giardino della Kolymbethra" delle
classi 3^ E e 3^ L dell'Ist. Tec. Economico Leonardo Sciascia di Agrigento.
Domenica 26, visita in anteprima dell’ipogeo Kolymbethra-Porta Quinta, sotto
l'esperta guida degli speleologi dell'Associazione Agrigento Sotterranea, la
cui inaugurazione è prevista per metà aprile.
La visita è
riservata ai visitatori che offriranno un contributo minimo di 10 Euro per
il FAI, ed è gratuita per chi si iscrive durante le Giornate FAI di
Primavera.
- Gli Edifici pubblici dell’antica Akragas: Ekklesi Asterion e
Bouleuterion di Agrigento.
L'edificio,
rinvenuto durante gli scavi per la costruzione del Museo Archeologico, fece
pensare dapprima ad un Teatro, si rivelò poi una cavea assembleare, l'ekklesiasterion
di epoca greca a cui corrisponde il Comitium di età repubblicana. I 19
gradini sono per la maggior parte ricavati nel banco roccioso. Sullo stesso
posto in epoca romana fu costruito un tempio , il c.d. Oratorio di Falaride,
trasformato in epoca cristiana in cappella legata alla vicina chiesa di San
Nicola. Alle spalle del Museo è stato rinvenuto un altro edificio a forma di
cavea semicircolare che è stato interpretato come luogo di riunione della
Boulé, il Consiglio. Visite a cura degli studenti degli istituti:
I.C. Esseneto, I.C.Agrigento Centro, I.C. G. Garibaldi -Realmonte, I.P.I.A.
Fermi, Liceo Classico Empedocle, Liceo Scientifico e delle Scienze Umane R.
Politi.
- Museo Archeologico regionale Pietro Griffo, Auditorium M.
Lizzi e Biblioteca Pirro Marconi di Agrigento (solo la mattina).
Il Museo
Archeologico Regionale di Agrigento, nel cuore dell'antica Agorà, dagli anni
'60 custodisce preziosi reperti provenienti non solo dalla città greca e
romana di Agrigento, ma anche da numerosi siti archeologici della Provincia.
É stato definito una delle espressioni più valide della museografia europea,
e ciò non solo per le valenze architettoniche ma anche per l'organizzazione
scientifica nella sistemazione dei materiali. In particolare verrà
illustrata la splendida collezione vascolare della Sala III, con materiale
proveniente per la maggior parte dalle ricche necropoli agrigentine dal VI
al III sec. a.C. e la nuova mostra sui rinvenimenti dall'area del Teatro
ellenistico. Visite a cura
degli studenti degli istituti: I. C. Agrigento Centro, Liceo Classico
"Empedocle", Liceo Scientifico e Liceo Musicale "E. Majorana". Mostra: "Theatrum
ibidem erat eminentissimum". Nuove ricerche dell'Agorà di Agrigentum":
mostra dei reperti rinvenuti durante l'ultima campagna di scavo, a cura del
Parco Archeologico e Paesaggistico Valle de Tempi e Polo Museale di
Agrigento. Visita
Guidata alle collezioni Vascolari.
- Nuove scoperte nella Valle del Mito: Scavi del Teatro
Ellenistico e del Tempio Romano di Agrigento.
Nella Valle
dei Templi di Agrigento un'attenta campagna di scavo, condotta dal Parco
Archeologico in collaborazione con il Politecnico di Bari e l'Università di
Catania, ha portato alla scoperta delle rovine di un Teatro e ha contribuito
all'arricchimento delle conoscenze dell'antica città di Akragas/Agrigentum.
Visite a cura degli studenti degli istituti: I.C. Esseneto; I.P.I.A.
E. Fermi; Liceo Classico Empedocle; I.P.S.C.T. N. Gallo; Liceo Scientifico e
delle Scienze Umane R.Politi.
- Treno storico della Valle dei Templi di Agrigento (le
stazioni servite collegate saranno Licata, Campobello di Licata, Canicattì,
Castrofilippo, Racalmuto, Grotte, Comitini Zolfare, Aragona Caldare,
Agrigento Bassa, Tempio di Vulcano Kolymbetra, Porto Empedocle).
In occasione
del 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello, domenica 26 marzo
2017 la Fondazione FS italiane in collaborazione con la Delegazione FAI
organizza un treno storico speciale in servizio tra Licata e Porto
Empedocle, con fermata al Giardino della Kolymbetra.
- Palazzo Principe, Chiesa e Cripta del Ss. Rosario di
Aragona.
- Chiesa del Carmine e Chiesa Madre di Canicatti.
- Chiesa del Purgatorio (esterno), Teatro Sociale, Palazzo Lombardo e
Spazio Creativo “Vincenzo Curto” di Canicatti.
- Piazza IV Novembre e Fontana di Petrappaulu di Canicatti.
- Farm Cultural Park, Chiesa del Carmine, Chiesa Madre e Chiesa del
Ss. Rosario di Favara.
- Chiesa Madre e Collegio dei Gesuiti & Chiesa e Convento di S.
Agostino a Naro.
- Chiesa di San Niccolò di Bari, Chiostro di San Francesco e
Biblioteca Comunale di Naro.
- Chiesa Madre, Oratorio Ss. Sacramento, Oratorio Madonna del Ss.
Rosario, Palazzo Ducale e Monastero delle Benedettine di Palma di
Montechiaro.
- Torre Carlo V, Chiesa Madre, Palazzo di Città e Stazione
ferroviaria di Porto Empedocle.
- Torre dell’Orologio, Chiesa di Santa Caterina e Palazzo Beccadelli
di Sambuca di Sicilia.
Redazione
20 marzo 2017.
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20/03/2017 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 20 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (in onore di san
Giuseppe);
- ore 17.00, a san Rocco, prove di canto;
- oggi non verrà celebrata la santa Messa delle ore 17.30 in chiesa Madre;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento
nello Spirito;
- ore 20.00, a san Rocco, catechesi a cura del gruppo famiglia.
Martedi 21 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 22 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa ed adorazione Eucaristica;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a san Rocco, riunione dei genitori dei ragazzi di Prima
Confessione (della parrocchia san Rocco);
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni;
Giovedi 23 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate
dal Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario, preghiere a santa Rita e santa
Messa.
Venerdi
24 marzo
Giorno di astinenza dalle carni
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Via Crucis;
- ore 16.30, a san Rocco, Via Crucis e santa Messa;
- ore 16.30, in chiesa Madre, Via Crucis e santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, liturgia penitenziale per i ragazzi di terza
media, con padrini e genitori (in preparazione alla consegna della Bibbia);
- ore 20.00, a san Francesco, riunione dei genitori dei ragazzi di Prima
Comunione;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione dei genitori che hanno battezzato
quest'anno e di quelli che devono battezzare;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi.
Sabato
25 marzo
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.
Domenica 26 marzo - Entra in vigore l'ora legale
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa (con consegna della Bibbia
ai cresimandi); - ore 18.00, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa (con consegna della Bibbia ai cresimandi);
- ore 19.15, in chiesa Madre, santa Messa (con consegna della Bibbia
ai cresimandi);
- ore 20.00, a san Francesco, riunione dei
genitori dei cresimandi.
AVVISI
Tutti i giorni, eccetto i prefestivi ed i festivi, nella chiesa Madonna
del Carmelo alle ore 06.00 vengono recitate le lodi mattutine animate del
Cammino Neocatecumenale; chi vuole può unirsi alla preghiera.
In tutti i venerdi di quaresima, astinenza dalle carni.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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19/03/2017 |
Politica. "Il Sindaco non
riduce il suo stipendio ma riduce i rimborsi agli studenti";
nota del M5S Grotte |
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Sito ufficiale
Volantino |
Nota del Meetup
del Movimento 5 Stelle Grotte sul rimborso degli abbonamenti agli studenti
pendolari, con riferimento allo stipendio del Sindaco ed alle scelte
politiche dell'Amministrazione. *****
"Il sindaco Fantauzzo non riduce il suo stipendio (come promesso), ma
riduce i rimborsi agli studenti.
Che fine ha fatto il Sindaco, Paolino Fantauzzo, che amava il suo paese?
Che fine hanno fatto i circa 170.000 euro che sarebbero dovuti entrare nelle
casse comunali a fronte della solenne promessa del Sindaco di ridurre del
75% le indennità spettanti sue e della propria Giunta?
La realtà è che i grottesi hanno incassato, loro malgrado, una bella
fregatura dal Sindaco, altro che amore.
Ma non è ancora finita. Molte famiglie grottesi rischiano di subire
un’ulteriore fregatura per il dimezzamento dei rimborsi degli abbonamenti
per il trasporto extraurbano degli studenti.
L’alibi del Sindaco? Le esigue risorse di bilancio. In linea generale
conveniamo.
Ma ci chiediamo, se è così perché spendere soldi per acquistare sotterranei
non necessari, aumentare le dirigenze, elargire soldi senza alcuna
trasparenza, affidare appalti senza gara, ecc.?
Ovviamente sono scelte.
La nostra non è polemica: è politica!
È quindi una scelta politica non rimborsare al 100% le famiglie che fanno
tanti sacrifici per fare studiare i figli e che ovviamente ne terranno conto
alle prossime elezioni comunali, ove pare il Sindaco, non pago di avere
perduto la faccia, è disposto a ricandidarsi per “Amore”.
Il rimborso al 100% è possibile e legittimo, è solo questione di volontà
amministrativa".
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In
rappresentanza del
Meetup
Movimento 5 Stelle Grotte
Angelo
Costanza,
Gaspare Bufalino Marinella,
Lillo Chiarenza,
Rosalba
Cimino
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19/03/2017 |
Dialoghi. "Se l'ex
premier Renzi e i suoi consiglieri avessero letto il Qoelet..."; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
Dopo la dura sconfitta referendaria del 4 dicembre 2016, attorno all’ex
presidente del Consiglio Matteo Renzi, il rottamatore/asfaltatore per
antonomasia, anche il vento ha cambiato direzione. L’on. Di Battista del
Movimento 5 Stelle, seguendo la direzione antirenziana del vento, è arrivato
a sentenziare che “ormai Renzi sta antipatico anche a se stesso”.
Esagerazione per ovvie esigenze politiche, ma che testimonia come il clima
che si respira attorno a Matteo Renzi non sia più quello carico di
entusiasmo che si respirava una volta: quotidianamente si trovano motivi,
più o meno validi, per prese di distanza impensabili fino al 3 dicembre
2016. Ne abbiamo parlato al Circolo della Concordia dove il prof. Vezio,
dopo aver sottoposto a severa critica il modo renziano di “rottamare”
e “asfaltare” chi non aderiva alle sue proposte, ci ha fatto riflettere su
come il metodo di azione dell’ex premier Renzi abbia del tutto ignorato la
saggezza che emana il libro sapienziale dell’Antico Testamento denominato
Qoelet.
Giuseppe Castronovo
"Se l'ex premier Renzi e i suoi
consiglieri avessero letto il Qoelet..."
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Franco: Amici, è da giorni che, cominciando a capirci poco dell’attuale
situazione politica che sta attraversando il nostro Paese, mi frulla una
domanda per la testa.
Totò: Su che argomento?
Franco: Mi sto chiedendo come sia possibile una caduta così repentina delle
quotazioni politiche del nostro ex presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Oramai sono un lontano ricordo i giorni nei quali veniva incoronato
Segretario del Partito Democratico! Lo ricordo bene: era, lo ricordo bene,
il giorno dell’Immacolata del 2013.
Rodolfo: Come non darti ragione, caro Franco! Basti pensare che Renzi non ha
più la maggioranza neanche nei gruppi parlamentari. Io, a dire il vero, è da
giorni che ho incominciato a chiedermi se dietro questo momento
innegabilmente negativo che Renzi sta attraversando non ci sia una qualche
indecisione delle stelle, non si nasconda un intrigo astrale o, chiamatela
se volete, una congiunzione di stelle a lui particolarmente sfavorevole. Non
dimentichiamo che Shakespeare era solito sostenere che “è tutta colpa
della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti”.
Giacomo: Caro Rodolfo hai saputo volar alto tra le stelle, ma pur non
escludendo del tutto gli intrighi astrali da te evocati, vorrei sentire
anche l’opinione di qualcun altro dei presenti.
Alessio: Ci esponga il suo pensiero il prof. Vezio.
Vezio: Nella letteratura latina più di una volta incontriamo il motto il
quale afferma che l’uomo “ipsus fingit fortunam est”, cioè che
“l’uomo si costruisce da sé la propria sorte”. La variante italiana,
alquanto nota a tutti noi, ci dice che “la sorte è come uno se la fa”. E
l’altro giorno, complici l’insistente pioggia e il forte vento, non essendo
venuto al Circolo riflettevo anch’io sulla domanda che oggi l’amico Franco
rivolge a tutti noi. Ebbene, sono arrivato alla conclusione che anche del
nostro ex Presidente del Consiglio Renzi possiamo dire che “la sua sorte è
così come lui stesso se l’è costruita”. Vedete…
Giacomo: Che cosa?
Vezio: Sicuramente tutti noi ricordiamo le parole d’ordine con le quali
Renzi scala prima la Segreteria del Partito Democratico e subito dopo la
Presidenza del Consiglio: “rottamare”, “asfaltare” erano i verbi che
sentivamo in TV dalla mattina alla sera. Ma quello che oggi voglio
sottoporre alla nostra riflessione è il modo in cui prima annunciava e poi
attuava i suoi due verbi: la rottamazione e l’asfaltatura venivano
utilizzati quali veri e propri “sassi” lanciati anche contro politici che
avevano fatto la storia del Partito Comunista Italiano di cui il Partito
Democratico è l’erede. Si è trattato anche di politici che avevano ricoperto
anche rilevanti cariche istituzionali. E di sassi il nostro ex presidente
Renzi ne ha lanciati a destra e a manca così tanti da farsi non pochi nemici
che si son fatti vivi con il Renzi rottamatore e asfaltatore in occasione
del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Come non ricordare poi la
pattuglia di Senatori e Onorevoli che ultimamente hanno abbandonato il
Partito Democratico provocando una scissione di alcune decine di
parlamentari. É una risposta, questa dei rottamati e degli asfaltati, che
non ha ancora esaurito tutto il suo potenziale esplosivo nei confronti di
Renzi. Dovete infatti sapere che alla vicenda Renzi e al suo modo di
governare è applicabile non solo quanto ci insegna la cultura latina, ma
anche quanto ci insegna il libro dell’Antico Testamento chiamato Qoelet nel
quale leggiamo che…
“Per tutto c’è il suo momento,
un tempo per ogni cosa
sotto il cielo:
…
tempo di demolire, tempo di costruire,
…
tempo di gettare sassi,
tempo di raccogliere sassi,
tempo di piangere, tempo di ridere,
tempo di guadagnare, tempo di perdere”.
Giacomo: Prof. Vezio, lei ritiene che Renzi e i suoi consiglieri, prima di
prendere certe decisioni, abbiano dedicato qualche ora di riflessione agli
insegnamenti del Qoelet?
Vezio: Amici miei, penso che Renzi e i suoi consiglieri, impegnati com’erano
a lanciare sassi, non abbiano avuto il tempo di riflettere sull’insegnamento
del Qoelet.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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18/03/2017 |
Viabilità. Regolazione del
traffico per il Motoraduno "I Enduro del Confine", domenica 19 marzo |
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Per consentire lo svolgimento del
Motoraduno "I Enduro del Confine", che si terrà nella mattinata di domani,
domenica 19 marzo 2017 in Piazza Anna Magnani (piazza mercato), è stata
emessa una ordinanza di divieto di transito e sosta nella stessa piazza per
tutti i veicoli.
*****
COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
ORDINANZA N° 11 DEL 17/03/2017
Oggetto: Chiusura transito veicolare per la realizzazione del Motoraduno "I
Enduro del Confine 2017".
IL RESPONSABILE DI P.O.
N. 1
VISTO il programma del Motoraduno denominato "I Enduro del Confine" con il
quale si comunica che il 19 marzo 2017 avrà luogo una manifestazione che
interesserà tutta la Piazza Anna Magnani, in occasione della manifestazione
sopra menzionata;
CONSIDERATO che per il normale svolgimento della manifestazione si rende
necessario inibire vie di accesso al traffico veicolare, nonché alla sosta;
VISTO l’art. 7 del D.L. 30.04.1992, n° 285 “Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.P.R. 16.12.1992, n° 495 “Regolamento d’esecuzione e di attuazione
del Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.Lgs 18 agosto 2000, n° 267;
ORDINA
Domenica 19 p.v., dalle ore 07.30 alle ore 13.00 o a fine della
manifestazione del Motoraduno, sono istituiti il divieto di transito ed il
divieto di sosta con rimozione per tutti i veicoli in Piazza Anna Magnani.
Tutti gli Ufficiali e gli Agenti di cui all’art. 12 del Nuovo Codice della
Strada sono incaricati alla esecuzione della presente.
L'U.T.C. è incaricato della dislocazione della segnaletica stradale e delle
transenne su indicazione del Corpo di Polizia Municipale.
Dalla Residenza Municipale lì, 17 marzo 2017 |
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Il Responsabile di P.O. n. 1
Isp. Capo Salvatore Liotta
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18/03/2017 |
Iniziative. Incontro del
Movimento Cristiano Lavoratori con mons. Antonio Staglianò, Vescovo di
Noto |
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MCL a Noto
Pop Theology |
Don Tonino sa parlare il linguaggio dei giovani e
lascia sempre il segno. Questa è, in sintesi, l’impressione comune della
delegazione del Movimento Cristiano Lavoratori che mercoledi scorso, 15
marzo, ha incontrato il vescovo di Noto S.E. mons. Antonio Stagliano. “Don
Tonino” - come ama farsi chiamare dai fedeli - ha accolto con gioia i
rappresentanti MCL (Decio Terrana componente dell’Esecutivo nazionale, Enzo
Sardo presidente provinciale e Carlo Costalli - in collegamento telefonico -
presidente nazionale) ed ha espresso interesse verso i programmi e le
attività che il Movimento intende realizzare nel prossimo futuro in
provincia di Agrigento. La prima manifestazione si terrà a Grotte, il
prossimo 7 aprile, sul tema “Ora
et Labora - Progetto Solidarietà”, con gli autorevoli interventi di
Marco Follini (già Vicepresidente del Consiglio dei Ministri), Salvatore
Cardinale (Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta), Carlo
Costalli (Presidente nazionale MCL) e don Massimo Naro (docente di Teologia
sistematica, Teologia trinitaria ed Escatologia). Nel corso dell’anno altre
iniziative verranno organizzate, tra cui un convegno rivolto espressamente
ai giovani, al quale mons. Staglianò ha assicurato la sua partecipazione, il
cui tema - in corso di definizione - dovrebbe incentrarsi su “Amatevi gli
uni gli altri come io ho amato voi” (cfr Gv 13,34). In occasione
dell’incontro, il Vescovo di Noto ha illustrato alla delegazione la
manifestazione “Pop Theology - Cantando la Buona Novella”, organizzata dalla
Pastorale giovanile della Diocesi: un incontro con i giovani tra parole e
musica, che si terrà il 25 marzo nella Chiesa Nuova di Portopalo
di Capo Passero (SR).
Carmelo Arnone
18 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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Locandina |
17/03/2017 |
Storia. Che fine ha fatto il
soldato Vizzini Angelo? Ritrovata la sua piastrina militare ad El
Alamein (Egitto) |
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Piastrina militare
Sacrario di
El Alamein |
Ci ha scritto dalla Francia il
signor Jean-Loup Gassend, un giovane medico appassionato di storia militare,
in particolar modo della Seconda Guerra Mondiale. Durante una sua vacanza in
Egitto, nel 2000, nel corso di una escursione ad El Alamein ha rinvenuto una
piastrina militare italiana (vedi foto a lato) riportante alcuni dati: "M.
500375 VIZZINI ANGELO DI ANGELO E DI BENNICE ELISA CLASSE 1921 GROTTE
(AGRIGENTO)". Dai successivi controlli, effettuati presso il Sacrario
militare italiano di El Alamein, non risultano tracce del soldato Vizzini
Angelo. Volendo ricostruire la storia di questo militare (di quale unità ha
fatto parte, in quali battaglie ha combattuto, se è sopravvissuto, se è
stato fatto prigioniero, se è caduto in combattimento, se è morto in altre
circostanze), il dott. Gassend ha cercato informazioni presso l'Archivio di
Stato di Agrigento, che ha risposto di avere fascicoli matricolari solo sino
al 1918, e che per gli anni successivi sarebbe stato necessario contattare
il Centro Documentale di Palermo. Quest'ultimo Ente, interpellato, ha
risposto che per poter effettuare la ricerca sono necessari i dati
anagrafici completi e che, in ogni caso, "copia del foglio
matricolare relativa al nominato indicato in oggetto può essere rilasciata
esclusivamente agli eredi diretti legittimi".
Dopo questo lungo iter, lo studioso francese ha scritto alla nostra
redazione, che si è attivata presso gli uffici del Comune di Grotte dove,
grazie alla professionalità e disponibilità della signora Francesca Ferri
(Ufficiale dello Stato Civile), ha potuto recuperare alcune informazioni.
Il soldato Vizzini Angelo è nato a Grotte il 20 ottobre 1921 (allo scoppio
del conflitto, nel 1939, aveva appena 18 anni).
Suo padre, anch’egli di nome Angelo, è nato a Grotte il 4 marzo 1889.
Il nome di sua madre era Binnici Elisa (non Bennice, come erroneamente
riportato nella piastrina).
Il soldato aveva 4 fratelli:
1) Vizzini Antonia, nata a Grotte il 22 novembre 1916;
2) Vizzini Cristoforo, nato a Grotte il 19 novembre 1918;
3) Vizzini Baldassare, nato a Grotte il 23 aprile 1924;
4) Vizzini Paola, nata a Grotte l’11 novembre 1926.
Tutta la famiglia si è trasferita a Palermo.
Non è noto l’anno del trasferimento e non si hanno più notizie, presso
l’archivio comunale di Grotte, di quella famiglia. Come nota curiosa, vi è
la professione del padre del soldato: in una prima registrazione viene
indicato come “zolfataio” mentre in una registrazione successiva viene
definito “bidello”. Di sicuro sia il signor Vizzini Angelo (padre) che la
signora Binnici Elisa avranno avuto a Grotte dei fratelli o delle sorelle, e
dei successivi nipoti. Se qualcuno della famiglia si riconoscesse, e potesse
fornire indicazioni sul ramo “palermitano” della famiglia Vizzini,
ci contatti; ciò potrebbe essere di aiuto nella ricerca relativa alla
ricostruzione della storia di questo soldato grottese.
Carmelo Arnone
17 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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17/03/2017 |
Pittura. Opere di Antonio
Pilato nella mostra "Cultura e Legalità" al GAMeC di Pisa; sino al 22
marzo |
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Opera di
Antonio Pilato |
È stata inaugurata sabato 11 marzo, presso gli spazi
espositivi del GAMeC - CentroArteModerna di Pisa (Lungarno Mediceo, 26), la
mostra “Cultura e Legalità” curata ed allestita da Massimiliano Sbrana,
promossa dalla Associazione “I Cittadini” di Pisa con il patrocinio del
Comune.
Cultura e legalità sono necessarie per dare una svolta al declino e aprire
nuovi orizzonti a un'Italia dalle grandi tradizioni finita negli ultimi
decenni in inquietanti incertezze. Cultura e legalità possono quindi
invertire la rotta del declino e aprire nuovi orizzonti al futuro. Ecco
perché i migliori maestri, coloro che riescono ad infondere la “Cultura”
cioè gli “Artisti”, sono anche dei testimoni che con il loro esempio
mostrano di condividere e praticare le idee, gli ideali, i valori che
propugnano. Non può esserci, quindi, legalità senza cultura questo perché la
cultura precede e prepara, in certo senso, ciò che la legalità infine
convalida e sancisce.
In esposizione le opere del pittore Antonio Pilato e di altri 30
autori provenienti da tutta Italia. La mostra proseguirà fino al 22 marzo
2017 (ingresso libero). Orari: 10.00-12.30/16.30-19.00 (feriali);
17.00-19.00 (festivi, telefonare al
339.3961536);
chiuso lunedi.
Redazione
17 marzo 2017.
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17/03/2017 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 17 marzo |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 17 marzo:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via
Mattarella, Via Ingrao, Via Sturzo, Viale Matteotti, Via Leopardi, Viale
della Vittoria, Via Padre Pio, Via San Desiderio, Via Santo Stefano, Via
Santa Rita, Via Guido Rossa, Via Santa Venera, Via Cavour, Via A. Da
Brescia, Via Maroncelli, Viale Pertini, Viale Livatino, Via D’Acquisto, Via
Trinacria, Piazza R. Collura, Via Carnevale,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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16/03/2017 |
Televisione. La denuncia di
Mareamico sul viadotto "Morandi"; servizio del TG1 |
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Guarda il video
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Dopo svariate denunce pubbliche
sullo stato in cui versa il viadotto "Morandi", finalmente l'Anas ne ha
deciso la chiusura temporanea per "consentire
il più celere avvio dei lavori per gli interventi di manutenzione già
programmati".
Lo scorso 10 marzo, il TG1 delle ore 20.00 trasmetteva un servizio nel quale
si riportava la denuncia dell'associazione Mareamico. Con lo scopo di "accertare
se il viadotto costituisca un pericolo per la pubblica incolumità", il
Procuratore di Agrigento ha aperto un'inchiesta sulle condizioni del ponte
che collega Agrigento con Porto Empedocle. Anche il Sindaco di Agrigento,
Lillo Firetto, esprimendo la sua forte preoccupazione, aveva invitato l'Anas
a chiudere il viadotto per iniziare al più presto i lavori, che si presume
dureranno circa sei mesi.
Carmelo Arnone
16 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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16/03/2017 |
Aneddoti. "Tutti abbiamo un
treno, vedrà che lo prendiamo"; di Innocenzo Infantino |
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Innocenzo Infantino |
Milano.
Stazione.
Solita fila al bar per guadagnarsi un caffè prima della partenza per Varese.
Un signore dietro di me sbuffa e scalpita, mi dà delle spinte quasi
impercettibili (come se questo potesse accelerare in qualche modo le
operazioni), ha fretta.
Ad un tratto un tizio, situato subito dietro di lui nella fila, si accosta a
sinistra e appoggia il gomito sul bancone del bar, mettendosi di fatto in
posizione parallela allo scalpitante, che a quel punto immediatamente
sbotta:
- "Guardi che c'ero prima io!".
Il tizio appoggiato lo guarda negli occhi, sorride benevolo, e con un
elegante accento emiliano fa:
- "Che dice posso appoggiarmi?".
Rimango sorpreso per come riesce a dirlo con tono sinceramente pacifico e
privo di polemica.
A quel punto il frettoloso, quasi a giustificarsi, nervosamente ribatte:
- "È che ho un treno!".
L'altro di nuovo sorride e in perfetto emiliano:
- "Tutti abbiamo un treno, vedrà che lo prendiamo", ravvivando il
sorriso pacioso con un guizzo degli occhi azzurrissimi.
Il tizio nervoso a quel punto rimane ammutolito e interrompe anche le
microspinte che mi stava somministrando con regolarità.
Arriva il mio turno alla cassa, mi giro di nuovo, ma non trovo più il
pacifico signore appoggiato.
Chissà dove era finito...
Ci ripensavo ora, tornando a casa.
Mi piace pensare che fosse già da qualche altra parte con il suo tono
elegante e i suoi occhi di cielo a mettere pace nel cuore di qualche altro
viandante troppo preso dalla sua corsa quotidiana.
Innocenzo Infantino
16 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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16/03/2017 |
Attività. Il Conad di Grotte
riapre e festeggia il 30° anniversario con sorprese e regali; giovedi 16
marzo |
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Locandina |
Informazione commerciale.
La Direzione del Supermercato "Infantino & C. S.n.c." affiliato Conad
(Viale Matteotti, 98 - Grotte) comunica il seguente avviso:
"Conad
festeggia il 30° anniversario 1987-2017. Grazie a chi in questi 30 anni ha
scelto la nostra qualità.
Un nuovo look, la qualità di sempre. Il 16 marzo vieni a fare la spesa in un
supermercato rinnovato.
Dalle 10.30 degustazione delle sfinci di San Giuseppe. Per te una
petunia in omaggio.
Le sorprese non finiscono qui. Nel corso dell'anno, tante iniziative
speciali per festeggiare insieme a voi!".
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Staff Conad |
14/03/2017 |
Volontariato. Domenica 19
marzo,
donazione di sangue presso la sede Adas di Grotte |
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Verrà effettuata domenica 19 marzo, dalle ore 08.15 alle ore 12.15 a Grotte, presso la
sede Adas di Via Francesco Ingrao n° 92-94, la raccolta di sangue che, con
cadenza mensile, coinvolge i donatori grottesi. L'autoemoteca sosterà nel piazzale
interno della struttura.
I donatori dovranno essere a digiuno e dovranno portare il
tesserino Adas, un documento di riconoscimento e le ultime analisi; ciò
consentirà al personale medico, nel massimo rispetto della privacy, di
valutarne lo stato di salute e consentire di effettuare la donazione con più
tranquillità. Donare il sangue è un atto di generosità, gratuito e
disinteressato; un gesto d'amore che gratifica chi lo compie e salva la vita
a chi lo riceve.
Donazione di sangue
Grotte - Via Francesco Ingrao n° 92-94
Domenica 19 marzo - ore 08.15/12.15
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13/03/2017 |
Iniziative. Convegno del
Movimento Cristiano Lavoratori su "Ora et Labora", venerdi 7 aprile a
Grotte |
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Locandina |
Si terrà venerdi 7 aprile,
a partire dalle ore 17.30, nella Sala consiliare del Comune di Grotte, un
convegno sul tema "Ora et Labora - Progetto solidarietà". La manifestazione
è organizzata dal Movimento Cristiano Lavoratori, con il patrocinio del
Comune di Grotte.
Il programma del convegno è il seguente:
Saluti
- Paolo Fantauzzo (Sindaco di Grotte)
- Rosellina Marchetta (Presidente del Consiglio comunale)
- Enzo Sardo (Presidente Provinciale MCL)
- Decio Terrana (Componente dell'Esecutivo Nazionale MCL)
Interventi
- Marco Follini: "Come distribuire la ricchezza ed il potere in uno
Stato sociale"
- Salvatore Cardinale: "Riflessi giuridici della crisi economica;
interdipendenza tra i due fenomeni"
- Carlo Costalli: "Il MCL a difesa dei lavoratori in uno Stato sociale e
solidale".
Gli interventi saranno coordinato da don Massimo Naro.
Marco Follini è un politico e giornalista italiano. È stato
esponente di spicco della DC, dell'UDC e del Partito Democratico. Dal 2
dicembre del 2004 al 15 aprile 2005 ha ricoperto la carica di
Vicepresidente del Consiglio dei Ministri nel secondo governo
Berlusconi. Nel 2013 ha lasciato la politica attiva. Dal 2014 è presidente
dell'Associazione Produttori Televisivi.
Studioso colto e raffinato delle politiche attinenti l’impegno dei cattolici
in politica, affronterà il tema “Come ridistribuzione la ricchezza e il
potere in uno Stato sociale”, alla luce della Enciclica “Caritas in Veritate”,
emanata nel giugno del 2009 dal Papa Benedetto XVI. Creare ricchezza
sicuramente è compito degli imprenditori anche se devono essere aiutati e
confortati da norme economiche e giuridiche che rendono il lavoro strumento
di crescita civile a tutela delle famiglie. Ma sicuramente è compito dello
Stato ridistribuire la ricchezza prodotta senza trascurare i più deboli ed i
meno fortunati. Sicuramente, quello di Follini sarà un intervento molto
delicato sia sotto il profilo culturale, sia sotto il profilo economico che
sicuramente impegnerà, in un prossimo futuro, i cattolici che vogliono
impegnarsi in politica, con garbo e con elevato senso di responsabilità. La
presenza di una prestigiosa personalità come quella di Marco Follini, nella
città di Grotte, sta creando tanta attesa non solo tra quelli che si
definiscono cattolici praticanti ma anche nei semplici cittadini.
Salvatore Cardinale, Presidente
della Corte d'Appello di Caltanissetta (dal 21/07/2011).
Magistrato eccellente ed integerrimo, ha iniziato la sua carriera nel 1971.
Dal 1973 al 1993 ha svolto le funzioni di sostituto procuratore della
Repubblica prima presso il Tribunale di Agrigento e poi in quello di
Caltanissetta. Dal 1993 al 2001ha svolto le funzioni di presidente di
sezione presso il tribunale di Agrigento. Dal 2001 al 2006 procuratore della
Repubblica di Enna. Dal 2006 al 2011 ha svolto le funzioni di presidente di
sezione della Corte di Appello di Caltanissetta e dal 2011 ha svolto la
funzione di Presidente della stessa Corte. Il dott. Cardinale affronterà una
tematica complessa dal titolo “Riflessi giuridici della crisi economica -
interdipendenza tra i due fenomeni”. Sicuramente la democrazia regge sul
rispetto delle regole, ma le difficoltà economiche spesso creano povertà e
miseria ed in questo caso rispettare le regole diventa difficile quasi
impossibile. Per tali motivi crediamo che al Presidente Cardinale sia stato
affidato un compito delicatissimo le cui soluzione positive potranno
diventare progetti di legge in un prossimo futuro.
Carlo Costalli è un politico italiano, Senatore della Repubblica
nella XI Legislatura (dal 23 aprile 1992 al 14
aprile 1994)
per la Democrazia Cristiana. Dal 2001 è Presidente del Movimento Cristiano
Lavoratori.
Del movimento, allora voluto dal Papa Paolo VI, è stato uno dei fondatori
nell’anno 1972. Da decenni riesce ad affrontare, con grande senso di
responsabilità, le tematiche sociali ed economiche che hanno interessato
l’Italia. Da sempre si è interessato delle politiche del lavoro nel
mezzogiorno d’Italia. A Bari il movimento organizza, annualmente, grandi
dibattiti sulle politiche occupazionali e sulle future strategie da adottare
per stimolare lo sviluppo economico ed occupazionale. Difensore accanito dei
principi espressi dalla Dottrina Sociale della Chiesa mantiene rapporti
costanti con il Vaticano. Per tali motivi nel gennaio del 2016 il Movimento
è stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco che allora ebbe a dire che il
Movimento affronta da sempre, con grande delicatezza, le politiche che
interessano il lavoro e la famiglia. Per questa sua grande preparazione e
sensibilità Costalli, giorno 7 aprile, affronterà l’argomento: “L’MCL a
difesa dei lavoratori in uno stato sociale e solidale”
Don Massimo Naro, dal 1995 presbitero della diocesi di Caltanissetta,
è direttore del Centro Studi sulla Cooperazione “A. Cammarata” di San
Cataldo dal 2004. Ha diretto la Scuola di formazione socio-politica della
diocesi di Caltanissetta dal 1996 al 1998; nello stesso periodo è stato
anche vice-rettore del Seminario Diocesano. Dal 2003 al 2009 è stato
rettore del Seminario Diocesano di Caltanissetta. Dal 1998 al 2010 ha
insegnato Teologia sistematica nella Facoltà di
Scienze della Formazione della LUMSA a Caltanissetta. Dal 1998 insegna
Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica
di Sicilia a Palermo; insegna inoltre Teologia
trinitaria e Escatologia presso
l’Istituto Teologico-Pastorale “Guttadauro” di Caltanissetta. Collabora con
diverse riviste teologiche ed è autore di numerose pubblicazioni.
Redazione
13 marzo 2017.
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13/03/2017 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 13 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, prove di canto;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, a san Francesco, riunione dei catechisti della Cresima (in
preparazione al ritiro dei cresimandi);
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento
nello Spirito;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione delle mamme dei bambini di Prima
Confessione (di tutte le parrocchie);
- ore 20.00, a san Rocco, catechesi a cura del gruppo famiglia.
Martedi 14 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 15 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni;
Giovedi 16 marzo - Triduo in onore di san Giuseppe
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate
dal Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e santa Messa
(triduo di san Giuseppe, animato dal gruppo liturgico della chiesa Madonna
del Carmelo);
- ore 17.30, a san Rocco, santa Messa, santo Rosario e preghiere a santa
Rita.
Venerdi
17 marzo - Triduo in onore di san Giuseppe
Giorno di astinenza dalle carni
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Via Crucis;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa e Via Crucis;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e santa Messa
(triduo di san Giuseppe, animato dal gruppo liturgico della chiesa san
Rocco);
- ore 20.00, a san Francesco, riunione dei genitori che hanno battezzato
quest'anno e di quelli che devono battezzare;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi.
Sabato
18 marzo - Triduo in onore di san Giuseppe
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e santa Messa
prefestiva (triduo di san Giuseppe, animato dal gruppo liturgico della
chiesa Madre);
- in chiesa Madre non ci sarà la santa Messa prefestiva.
Domenica 19 marzo
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa; - ore 17.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, nei locali dell'oratorio (ex Ancelle Riparatrici), riunione dei
genitori del 1° anno di iniziazione cristiana.
AVVISI
Tutti i giorni, eccetto i prefestivi ed i festivi, nella chiesa Madonna
del Carmelo alle ore 06.00 vengono recitate le lodi mattutine animate del
Cammino Neocatecumenale; chi vuole può unirsi alla preghiera.
In tutti i venerdi di quaresima, astinenza dalle carni.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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12/03/2017 |
Comune. Tagli della Regione
per rimborso abbonamenti ed ex articolisti; risposta
dell'Amministrazione |
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In merito al ritardo nel pagamento del rimborso degli
abbonamenti agli studenti pendolari, la risposta ufficiale
dell'Amministrazione, a firma del sindaco Paolino Fantauzzo e dell'assessore
Diego Aquilina, alle lettere di Giovanni Volpe del
22 febbraio e dell'8
marzo ed all'articolo del
6 marzo. *****
"Egregio Direttore,
innanzi tutto, vogliamo scusarci con Lei, con Giovanni Volpe, entrambi
autori degli articoli apparsi ultimamente su Codesto prestigioso
giornale, e con le famiglie degli studenti pendolari aventi diritto al
rimborso dell'abbonamento per il trasporto extraurbano, per il ritardo
con cui cercheremo di dare delle risposte esaustive e, speriamo,
condivisibili.
Preliminarmente, ci preme evidenziare che chi è chiamato ad amministrare
la cosa pubblica è tenuto a rispondere ai quesiti posti, specie se
interessanti la collettività, ancor prima che per atto di cortesia, per
un preciso dovere civico ed istituzionale, in scrupoloso ossequio ai
diritti di ogni concittadino.
Dovrebbe essere oramai noto il fatto che questa Amministrazione non si è
mai sottratta al confronto, anche a mezzo di Grotte.info, figurarsi
negare il dovuto riscontro ad una persona garbata come Giovanni Volpe.
Il ritardo scaturisce dalle incombenze amministrative che ogni giorno ci
impegnano.
Ad onor del vero, ci eravamo prefissati di rispondere subito dopo la
nota del 22 febbraio u.s. ma, abbiamo pensato (sbagliando) che i
cittadini interessati avrebbero potuto ottenere ogni chiarimento presso
gli uffici comunali competenti.
Ad ogni buon fine, ciò premesso entriamo subito nel merito della
questione.
Evitiamo di riportare analaticamente i numeri scritti nei vari bilanci
comunali a decorrere dal 2013, anno in cui si è insediata
quest'amministrazione, per non tediare i gentili lettori, cionondimeno
non possiamo prescindere dal far cenno ad alcuni dati essenziali siccome
d'ausilio ad un'adeguata intelligenza dei fatti.
Fino all'anno 2012 il contributo finalizzato al rimborso degli
abbonamenti de quibus
veniva trasferito dalla Regione al Comune con destinazione vincolata in
quanto erogato in ragione del fabbisogno all'uopo comunicato.
Con l'avvento della l. r. n. 5/2014, art. 6 e s.m.i., le risorse di
parte corrente vengono assegnate ai Comuni dalla Regione in un fondo
unico, senza vincolo di destinazione (il cosiddetto unico calderone).
Viene lecito domandarsi: ma che cosa c'entra questo discorso?
Effettivamente, se il trasferimento regionale fosse rimasto sempre della
stessa entità il risultato non sarebbe mutato.
Purtroppo, già per l'anno scolastico 2013/2014, a fronte di un
fabbisogno di € 115.000,00 circa, la Regione assegna al Comune di
Grotte, per gli abbonamenti di che trattasi, la somma di € 90.550,00
circa, dunque € 24.450,00 in meno.
La situazione è andata man mano peggiorando, infatti, nelle risorse di
parte corrente (oramai fondo unico) assegnate dalla Regione al Comune,
tra gli anni 2014 e 2015, vi è stata una differenza in meno di circa €
40.000,00.
Inoltre, vi è stata una riduzione per il pagamento dei lavoratori a
contratto (cosiddetti articolisti) di circa € 70.000,00.
Per non parlare del fondo di solidarietà che lo Stato ha decurtato di
circa € 140.000,00 significando che, in base ai dati catastali, il
Comune li avrebbe avuti compensati dall''introito dell'I.M.U. agricola,
previsione che non si è affatto verificata.
La sommatoria di tutte le minori entrate hanno costretto
l'Amministrazione a ridurre gli stanziamenti di bilancio nelle varie
voci di spesa, tra queste anche il rimborso degli abbonamenti. Andiamo
al ritardo.
La Regione, in maniera tardiva, comunica gli importi che deve al Comune
e, in maniera ancora più tardiva, emette i relativi mandati di
pagamento, costringendo, spesso, il Comune a ricorrere all'anticipazione
di cassa (equivale al prestito) presso la tesoreria comunale (banca),
corrispondendo gli interessi per legge, per far fronte a pagamenti che
hanno carattere d'urgenza.
Puruttavia è doveroso ammettere che qualche ritardo si è verificato
nell'espletamento degli atti propedeutici alla formalizzazione dei
pagamenti di che trattasi.
In ordine "ai diritti
acquisiti e che non sono merce di scambio e quindi non sono trattabili", è
opportuno ribadire che, per quanto sopra specificato, purtroppo, oramai,
possiamo parlare solo di contributi che la regione eroga e non di
effettivi rimborsi.
Lo stesso dicasi per la tormentata vicenda dei dipendenti del Comune ex
articolisti (per citare qualche esempio) per i quali la Regione ogni
anno destina risorse sempre più esigue con l'inevitabile compromissione
degli altrettanto fondamentali ed inviolabili diritti dei lavoratori.
Ciò pone il Comune in seria difficoltà stante che, per la
stabilizzazione di qualche contrattista, si vede costretto a ridurre le
ore di lavoro e, per l'effetto, lo stipendio, peraltro già modesto.
A fronte della grave carenza di risorse finanziarie regionali,
i diritti, ammesso
che siano acquisiti, ne escono fortemente affievoliti.
Tralaltro, carissimo Giovanni, ci permettiamo di darti del tu, "il
diritto allo studio" lo dobbiamo garantire a tutti!
Questo significa che le scarse risorse di cui il Comune dispone, devono
essere ripartite per i vari servizi che vengono sin qui assicurati,
magari ridimensionandone gli impieghi ma senza eliminarne alcuno.
Sul diritto allo studio, appare superfluo ricordarlo, questo Comune
investe risorse finanziarie anche per far fronte alle spese derivanti
dal mantenimento di tutti i plessi scolastici, garantendo riscaldamento,
luce, acqua, refezione scolastica, sussidi didattici, buoni libro,
scuolabus ecc...
Con questo non intendiamo assolutamente reclamare alcun merito ma
desideriamo semplicemente rendere edotta la cittadinanza delle
difficoltà economiche con cui l'ente deve misurarsi per assicurare
quotidianamente tutti i servizi e stiamo parlando solo di quelli
afferenti il "diritto allo
studio".
Affrontiamo, infine, la questione del rimborso degli
abbonamenti per l'anno scolastico 2015/2016.
Premettiamo, in relazione al ritardo, che questo Comune deve ancora
ricevere dalla Regione l'ultima trimestralità dell'anno 2016.
Ma il ritardo non scaturisce da questa sola motivazione.
Infatti, l'altro importante motivo per cui non abbiamo ancora provveduto
al pagamento è il seguente. Sempre la Regione Siciliana – Assessorato
dell'Istruzione e della Formazione Professionale, con propria circolare
n. 8 del 14 marzo 2016, in virtù del Decreto Interministeriale
(MIUR-MEF) n. 184/14, ha emesso un "bando" per l'assegnazione di un
contributo alle famiglie degli alunni, anche con disabilità, delle
scuole di primo e secondo grado, che versano in condizioni di maggiore
svantaggio economico, per il trasporto urbano ed extraurbano proprio per
l'anno scolastico 2015/2016.
Il Comune ha già posto in essere tutto quanto di propria competenza ed
al bando hanno partecipato circa cinquanta famiglie.
Per potere beneficiare del contributo, tra le altre condizioni poste vi
è anche quella di non aver ricevuto altri contributi dalla P.A..
Pertanto, procederemo al rimborso degli abbonamenti per l'anno
scolastico 2015/2016 non appena avremo la certezza che i partecipanti al
suddetto bando avranno ottenuto ed accettato il contributo. Occorre
avere cognizione dell'avvenuta accettazione in quanto, non essendo nota
ad oggi l'entità del contributo regionale, ove inferiore a quello
comunale, le famiglie beneficiarie opteranno sicuramente per
quest'ultimo che in ogni caso non sarà inferiore a quello in corso di
pagamento.
Nell'auspicata ipotesi opposta, invece, i beneficiari, ovviamente,
accetteranno il contributo regionale e, conseguentemente, il Comune ne
ricaverà una sostanziosa economia che andrà ad incrementare l'entità
dell'importo da destinare a ciascuno dei restanti aventi diritto.
Nella speranza di essere stati abbastanza chiari ed esaustivi, rimaniamo
a disposizione per eventuali ulteriori approfondimenti.
Cordialmente.
Paolino Fantauzzo – Sindaco
Diego Aquilina – Assessore al Bilancio, Programmazione e Risorse
finanziarie
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11/03/2017 |
Chiesa. Convegno diocesano del Rinnovamento nello Spirito Santo;
domenica 12 marzo a Favara |
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Locandina |
Domenica 12 marzo, a partire dalle ore 10.00 presso il
Palasport “A.
Giglia” in Contrada Pioppo a Favara, si svolgerà il Convegno diocesano dei
gruppi e comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo. Tema del convegno è
"Ecco,
com'è bello e com'è dolce che i fratelli vivano insieme!" (Cfr
Sal 133).
Il programma del convegno prevede:
- ore 10,00,
canti e accoglienza;
- presentazione della giornata (coordinatore diocesano);
- mistagogia introduttiva (Gruppo "Figlia di Sion" - Sciacca);
- preghiera comunitaria carismatica (comitato diocesano);
- proiezione video;
- accogliamo i nostri anziani (membri di comitato e coordinatori diocesani);
- ore 13,00, pausa pranzo (pranzo a sacco);
- ore 15,00, momento di festa (corale diocesana);
- accogliamo i nostri Sacerdoti;
- testimonianze;
- roveto ardente: adorazione con animazione carismatica e preghiera di
guarigione e consolazione;
- presentazione dei nuovi effusionati;
- testimonianze;
- pausa;
- ore 18,30, Celebrazione Eucaristica (presieduta da mons. Melchiorre Vutera -
Vicario generale dell’Arcidiocesi di Agrigento);
- ore 19,30, congedo.
Redazione
11 marzo 2017.
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10/03/2017 |
Iniziative. Passerà da Grotte
la "Magna Via Francigena"; presentato il progetto alla Curia di
Agrigento |
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Abbeveratoio |
Grotte sarà una delle tappe principali della “Magna Via
Francigena” che, partendo da Palermo, condurrà i pellegrini sugli antichi
sentieri verso Agrigento. Delle 9 tappe di cui si compone l'itinerario,
Grotte sarà il termine della 7^ (Sutera - Milena - Grotte) e l'inizio della
8^ (Grotte - Comitini - Aragona).
La conferenza stampa di presentazione del progetto “Magna Via Francigena”,
che vede come capofila il Comune di Castronovo di Sicilia e si avvale del
paternariato diffuso di 13 Comuni, si è tenuta martedi 7 marzo presso la
Curia arcivescovile di Agrigento. Tra i promotori, la Diocesi di Agrigento e
l’Associazione “Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia”, con il sostegno
del Mibact (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e de Turismo) e
dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia.
“Solo il procedere a passo lento permette di scoprire la vera bellezza
- ha affermato il Cardinale Francesco Montenegro -. Il pellegrino infatti
possiede uno sguardo diverso, 'in più', che tanti turisti non hanno:
possiede il il cielo”.
La Magna Via Francigena permetteva, in origine, il collegamento dei porti
principali con i centri di maggior grandezza: Palermo, prossima Capitale
della Cultura per il 2018, come riferimento per la Spagna catalana e
aragonese e per l’Italia continentale. Mazara del Vallo e Agrigento per
l’Africa Settentrionale, Messina per quella centrale, l’Oriente e la Terra
Santa.
Fonti storiche e archeologiche hanno ricostruito negli anni una rete viaria
che percorre tutta la Sicilia in età bizantina, islamica e alto medievale.
Si tratta di uno delle più importanti tasselli della ricostruzione delle
viae francigenae, frutto di un lavoro di riscoperta basato su documenti
e tracce archeologiche emersi nel tempo e divenuti oggetto di studio da
parte del mondo accademico.
L’itinerario prescelto per il progetto percorre il tragitto
Palermo-Agrigento, attraversando l’isola nella sua parte occidentale,
toccando l’interno. Le tappe sono state descritte durante la conferenza
stampa: dirette a camminatori e pellegrini, sono nove per quasi 160 km di
sentieri trazzerali o strade provinciali poco trafficate, per una media di
20-25 km per ognuna. 14 è invece il numero delle amministrazioni comunali
che vantano già un percorso strutturato di accoglienza e di servizi dedicati
a chi sceglie la Magna Via Francigena.
Nel mese di giugno si terrà un primo cammino inaugurale della Magna Via
Francigena, anticipato da diverse “anteprime” promosse da guide ambientali
escursionistiche che porteranno in giro camminatori ed appassionati.
Davide Comunale, dell’associazione Cammini Francigeni di Sicilia, ha
spiegato: “Il percorso tocca tutta una serie di piccoli centri dove fino
a qualche anno fa sarebbe stato difficile pensare di portare qualcuno a
camminare. È un percorso che cerca di ritrovare un po' le origini della
nostra storia normanna e il nostro rapporto tra le componenti arabe e
musulmane. Chi arrivando dall'estero o dal nord Italia si è ritrovato a
camminare nel nostro percorso si è stupito nell'incontrare dei paesaggi che
erano fuori dalle loro aspettative. I cammini francigeni sono cammini di
resistenza, la resistenza della gente che vuole far conoscere il meglio del
proprio territorio e investe energie perché ci crede”.
Agrigento, Caltanissetta e Palermo sono le provincie interessate mentre sono
tredici i Comuni attrezzati per un percorso strutturato di accoglienza e di
servizi dedicati a chi sceglie di incamminarsi lungo la Magna Via
Francigena: al Comune capofila del progetto, Castronovo di Sicilia (Pa), si
sono associati Agrigento, Cammarata (Ag), Comitini (Ag), Grotte (Ag),
Joppolo Giancaxio (Ag), San Giovanni Gemini (Ag), Racalmuto (Ag),
Campofranco (Cl), Sutera (Cl), Milena (Cl), Prizzi (Pa), Santa Cristina Gela
(Pa). Centinaia i punti di interesse e i siti archeologici disseminati tra
colline, alture e distese dell’entroterra, candidati ad essere patrimonio
dell’umanità. La rete della “Magna Via Francigena” permette di scegliere tra
l’accoglienza “pellegrina", organizzata da parrocchie o associazioni
sensibili ai temi del cammino che spesso mettono a disposizione i propri
spazi con una semplice offerta libera, di pernottare nelle case dei “paesi
albergo”, dove i privati aprono le porte delle proprie abitazioni con un
prezzo calmierato e con un calore che raramente si riesce a trovare altrove,
di usufruire degli ostelli della gioventù o dei classici bed and breakfast.
Lungo il percorso anche agriturismi e hotel, per chi non vuole rinunciare ai
servizi e alle comodità senza per questo sentirsi meno vicini allo spirito
del Cammino.
Ai camminanti che presentano la “Credenziale del viandante” timbrata viene
concesso il Testimonium, quel documento che, proprio come la
"Compostela" per il Cammino di Santiago, certifica l'avvenuto pellegrinaggio
a Roma devotionis causa. Nella tradizione storica questa pergamena
era importantissima perché il pellegrino, tornato a casa dal Cammino, poteva
dimostrare alle autorità ecclesiali, che avevano rilasciato la credenziale,
che il pellegrinaggio era compiuto e il voto sciolto.
Don Giuseppe Pontillo, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici
della Diocesi di Agrigento, ha spiegato che: “I pellegrini che avranno
compiuto almeno 100 km dei Cammini Francigeni di Sicilia potranno accedere
al Testimonium dedicato alla Madonna Odigitria, la Madonna del buon cammino,
realizzato lavorando all’immagine di un’icona portata in Italia dagli
albanesi”.
Redazione
10 marzo 2017.
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10/03/2017 |
Attività. Al Conad di Grotte
tre giorni di chiusura per ristrutturazione dei locali, dal 13 al 15
marzo |
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Conad Grotte |
Informazione commerciale.
La Direzione del Supermercato "Infantino & C. S.n.c." affiliato Conad
(Viale Matteotti, 98 - Grotte) comunica il seguente avviso:
"Al
fine di poter sempre offrire un servizio completo, di qualità e
professionalità che negli anni ci ha sempre contraddistinto
informiamo la nostra clientela che nei giorni 13 - 14 - 15 marzo il
supermercato resterà chiuso per ristrutturazione.
Certi di poter fare cosa gradita, vi aspettiamo giovedi 16 con tantissime
novità".
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10/03/2017 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 10 marzo |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 10 marzo:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via
Carnevale, Via Picone, Via Machiavelli, Via Confine, Via Brodolini, Via
Moro, Via Terranova, Viale Livatino, Via del Gesù, Viale Pertini, Via
Maroncelli, Via Pellico, Via Gioia, Via Lincoln, Via Cavour, Via
Sant’Agostino, Via Duca d’Aosta, Via Alfieri, Via G. Da Procida, Via Arno,
Via Bruto, Via Volta,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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09/03/2017 |
Fotografia. Franco Carlisi
alla mostra collettiva "Feeling Home"; nella "Fabbrica del Vapore" di
Milano |
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Locandina |
Sarà inaugurata oggi, alle ore 18.30, presso la
Fabbrica del Vapore (Locale
Ex Cisterne) di Milano, la mostra collettiva di fotografia "Feeling
Home - Sentirsi a casa". Franco Carlisi è uno degli otto artisti le cui
opere sono state selezionate per la partecipazione all'esclusiva
manifestazione.
L'esposizione, organizzata da GT Art Photo Agency, a cura di Giusy Tigano,
si compone del lavoro di otto artisti sul senso di "casa" declinato secondo
la propria sensibilità e la personale visione del mondo e di se stessi. Nel
salone espositivo trovano spazio otto "isole": otto installazioni
tridimensionali che accolgono le fotografie degli autori attraverso le quali
i visitatori possono costruire il proprio percorso tra citazioni
bibliografiche, estratti letterari e introduzioni agli artisti firmate da
critici d'arte.
"Feeling Home", riflettendo sul senso di "casa" nella vita di ogni uomo, non
vuole ignorare la tragedia del terremoto che ha recentemente colpito il
Centro Italia e si propone di promuovere l’Associazione 10Agosto impegnata
nel soccorso e nel sostegno della comunità di Amatrice. Parte del ricavato
della vendita delle fotografie verrà infatti devoluto per la realizzazione
di uno spazio giochi per bambini che vuole diventare un punto di
aggregazione per i piccoli ospiti che provengono da tutte le frazioni della
città ferita dal sisma. All'esposizione è legato infine il Concorso
fotografico "Sentirsi a casa" attraverso il quale chiunque potrà inviare una
fotografia per esprimere la propria interpretazione del titolo. Una giuria
di fotografi professionisti valuterà i lavori, scegliendo i più
significativi, che verranno esposti all'interno della mostra stessa, e il
primo fotografo classificato si aggiudicherà un premio fotografico d’Autore.
La mostra, ad ingresso gratuito, potrà essere visitata sino al 30 marzo, da
lunedi a venerdi (dalle 15.30 alle 19.00), sabato e domenica (dalle 10.00
alle 19.00).
Redazione
9 marzo 2017.
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09/03/2017 |
Spettacolo. Concerto di
Salgueiro per l'8 Marzo al Mandorlo in Fiore, presentato da Angelo
Palermo |
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Palermo e Salgueiro
Angelo Palermo |
É stato presentato da
Angelo Palermo il concerto tenuto ieri sera, al Teatro Pirandello di
Agrigento, dalla cantante Teresa Salgueiro. La manifestazione è stata
organizzata, nell'ambito della 72^ edizione della Festa del Mandorlo
in Fiore, in occasione dell'8 Marzo - Festa della Donna. Ad introdurre la
cantante portoghese è stata chiamata la scrittrice Simonetta Agnello Hornby
che ha trattato il tema: "Le donne e le eredità culturali. La conservazione
e la trasmissione dei patrimoni orali e immateriali".
Due artiste siciliane, le cantanti Chiara Minaldi e Roberta Scacciaferro,
hanno fatto da "opening" alla star della serata Teresa Salgueiro, ed insieme
hanno dato vita ad uno spettacolo nel quale le voci della Sicilia si sono
unite a quelle di Lisbona per innalzare un canto alla vita ed all'amore.
"Per conoscere un popolo, occorre ascoltare la sua musica - ha
dichiarato Angelo Palermo - ed ho avuto la grande opportunità di
presentare un importante evento del Mandorlo in Fiore, uno degli eventi di
punta dove si è dato spazio oltre alla musica a tematiche legate alle donne
vista la giornata internazionale della donna. Uno spettacolo molto
impegnativo, visto l'alto livello, ma stupendo".
Carmelo Arnone
9 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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09/03/2017 |
Solidarietà. Consegnati 185 assegni alla Caritas, da Conad Sicilia e dalla Compagnia di Babbo
Natale Onlus |
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Solidarietà |
Ammonta a 18.500 euro la cifra che Conad Sicilia
insieme alla Compagnia di Babbo Natale Onlus ha devoluto alla Caritas
Sicilia, al termine della campagna di solidarietà lanciata durante le ultime
festività. Fino al 24 dicembre 2016, infatti, in tutti i punti vendita Conad
della Sicilia era possibile acquistare dei biglietti di auguri solidali. Per
ogni confezione venduta, veniva devoluta la somma di 1.50 euro in favore dei
bambini più bisognosi. Ieri pomeriggio, mercoledi 8 marzo 2017, presso la
Sala dell’Istituto Granata di Agrigento - Fondazione Mondoaltro, il
direttore generale di Conad Sicilia, Natale Lia insieme ad Antonello
Bracalello, delegato della Compagnia di Babbo Natale Onlus, hanno consegnato
al Cardinale Francesco Montenegro, presidente Caritas Italiana e arcivescovo
Metropolita di Agrigento, 185 assegni da 100 euro, da distribuire alle
Caritas territoriali della regione. All’evento, presenti anche don Enzo
Cosentino, delegato regionale Sicilia Caritas Italiana, il prefetto di
Agrigento, Nicola Diomede, il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto,
l’assessore alle Politiche sociali, Gerlando Riolo, il comandante
provinciale della Guardia di Finanza, Fabio Sava, il comandante provinciale
dei Carabinieri Mario Mettifogo e Giuseppe Felice Peritore, vice questore
vicario della Questura di Agrigento.
“Questa iniziativa dimostra il grande valore etico e il legame con il
territorio della nostra cooperativa e dei suoi soci imprenditori - ha
detto il direttore generale Natale Lia -. Vogliamo essere vicini alle
persone e alle esigenze della comunità in cui operiamo, con progetti
concreti che aiutino chi è meno fortunato. Ringraziamo, soprattutto, i
nostri clienti per la sensibilità dimostrata”.
La scelta dei destinatari degli assegni è avvenuta tramite le segnalazioni
delle Caritas locali, che hanno preso in considerazione le famiglie
disagiate in cui sono presenti bambini.
“Siamo una Onlus impegnata da anni in attività a sostegno di
quell'infanzia sfortunata che non riesce a vivere con quel meraviglioso
sorriso che ogni bambino ha il diritto di avere - afferma Antonello
Bracalello -, ed i risultati ottenuti dimostrano che insieme è possibile
attivare un circolo virtuoso per il territorio”.
“Il mio è un pensiero di gratitudine - ha commentato il cardinale
Francesco Montenegro, presidente della Caritas Italiana -. Una realtà
come Conad che guarda a chi purtroppo non ha, è un segnale molto positivo
che si dovrebbe anche copiare. Guardare giù dà fastidio e noi tentiamo
sempre di camminare a testa alta, ma lungo la strada troviamo sempre tanti
feriti che non ce la fanno a camminare. Conad ci dice che ognuno di noi può
aiutare chi ci sta intorno”.
Gli assegni sono stati così ripartiti:
- 2 assegni alla Caritas Diocesana di Piana degli Albanesi;
- 8 assegni (per ciascuna Caritas) alle Caritas Diocesane di Acireale,
Caltagirone, Caltanissetta, Cefalù, Monreale, Nicosia, Patti e Piazza
Armerina;
- 9 assegni (per ciascuna Caritas) alle Caritas Diocesane di Mazara Del
Vallo, Ragusa e Trapani;
- 10 assegni (per ciascuna Caritas) alle Caritas Diocesane di Noto e
Siracusa;
- 18 assegni (per ciascuna Caritas) alle Caritas Diocesane di Agrigento,
Catania, Messina e Palermo.
Redazione
9 marzo 2017.
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08/03/2017 |
Diritti. "Rimborso degli
abbonamenti: domandare è lecito, rispondere sarebbe cortesia"; di Giovanni Volpe |
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Come recita un vecchio adagio, domandare, anche se a
mezzo stampa, è lecito e rispondere, sempre a mezzo stampa, è cortesia.
A proposito del diritto allo studio, perché di questo stiamo parlando, un
ritardo di due anni nel rimborso degli abbonamenti e decurtazione dello
stesso di quasi il 50% meriterebbero forse la cortesia di una risposta, non
foss'altro perché a essere coinvolti nella vicenda sono sì le famiglie, ma
soprattutto quei giovani di cui troppo spesso la politica oramai sa solo
riempirsi inutilmente la bocca.
Avevo indirizzato il mio
precedente intervento al Sindaco, alla Giunta, alla Presidenza del
Consiglio e ai Consiglieri comunali tutti, possibile che nessuno - dico
nessuno - abbia sentito il dovere/cortesia di rispondere a un cittadino che
poneva dei quesiti di interesse collettivo la cui legittimità mi appariva e
mi appare più che legittima?
Possibile che a nessun Consigliere, nel perdurare del silenzio degli
Amministratori, sia venuto in mente di "interrogare" il Sindaco su questo
argomento costringendolo a rispondere in Consiglio?
Reitero dunque le domande non riferendole più a un vago "si vocifera" ma a
delle
certezze:
1) perché si sono pagati i rimborsi abbonamenti per l'anno 2014/15 solo al
52% della cifra effettivamente spesa dalle famiglie degli studenti?
2) da dove - circolare, legge - la Giunta ha evinto tale percentuale
considerato che gli studenti anticipano la somma su domanda predisposta dal
Comune e sottoscritta per il rimborso che dovrebbe dar luogo a distanza di
due anni a un diritto acquisito?
Domandare è lecito, reiterare le domande anche, rispondere sarebbe cortesia.
Per il momento almeno.
Giovanni Volpe
8 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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08/03/2017 |
Politica. "Sono disposto a
ricandidarmi"; Paolino Fantauzzo ai microfoni di Nicola Giangreco |
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Guarda il video
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Ospite del programma televisivo "A tu per tu" condotto da Nicola Giangreco, sull'emittente
televisiva Studio 98 (canale 95 del digitale terrestre), il
sindaco di Grotte Paolino Fantauzzo, al termine della trasmissione,
rispondendo ad una precisa domanda del giornalista sulla sua possibile
ricandidatura alla guida dell'Amministrazione Comunale, non ha avuto dubbi:
"Io sono disposto a ricandidarmi, se gli amici che mi hanno sostenuto
vorranno continuare a sostenermi, o con altri movimenti, altri gruppi. Sono
disposto a continuare questa esperienza anche perché è un'esperienza che mi
ha gratificato. Credo di avere fatto bene il Sindaco, poi saranno i
cittadini a dirlo, se sono stato bravo o non bravo, con il loro voto. Ma io
ho ancora intenzione di spendermi per questa città che ho tanto amato e
continuo ad amare".
Carmelo Arnone
8 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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07/03/2017 |
Servizi. Chiusura temporanea
dell'isola ecologica, mercoledi 8 marzo |
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Centro raccolta |
Chiusura temporanea del centro comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti,
chiamato comunemente "isola ecologica", mercoledi 8 marzo 2017; salvo imprevisti dovrebbe essere aperto da
giovedi 9 marzo.
Si ricorda che il centro comunale di raccolta è aperto nei seguenti orari:
- lunedi dalle 07.00 alle 13.00;
- martedi dalle 07.00 alle 13.00;
- mercoledi dalle 12.30 alle 18.30;
- giovedi dalle 07.00 alle 13.00;
- venerdi dalle 07.00 alle 13.00;
- sabato dalle 07.00 alle 13.00.
Redazione
7 marzo 2017
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06/03/2017 |
Attualità. In pagamento il rimborso abbonamenti agli studenti pendolari
per l'anno scolastico 2014/2015 |
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Da qualche giorno è in
pagamento, presso gli sportelli dell'agenzia Unicredit di Grotte (ex Banco
di Sicilia) in Piazza Marconi, il rimborso degli abbonamenti per il
trasporto extraurbano degli studenti pendolari,
relativamente all'anno scolastico 2014/2015.
Amara la sorpresa dei genitori al momento di riscuotere il denaro: la somma
che viene rimborsata supera di poco il 50% di quanto anticipato dalle
famiglie per l'acquisto degli abbonamenti.
Non sono noti i motivi del forte ritardo nel pagamento dei rimborsi -
rimangono ancora in sospeso quelli relativi all'anno scolastico 2015/2016 -
e della grave decurtazione (circa 200 euro per ogni alunno) che incide
negativamente in maniera significativa sul bilancio delle famiglie grottesi.
Carmelo Arnone
6 marzo 2017
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06/03/2017 |
Agrigento.
"Sciascia con Fra' Diego La Matina": 5^ serata di Teatro da Camera al Circolo Empedocleo |
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Circolo Empedocleo |
Serata emozionante e piena di tensioni drammaturgiche per il quinto
appuntamento della stagione teatrale Teatro da Camera al Circolo Empedocleo
di Agrigento: uno spazio storico che si propone come area privilegiata di
riferimento culturale e teatrale della città.
Una messinscena coraggiosa tra video, ouverture celebri e intense
recitazioni per il docu-dramma “Fra Diego La Matina, vita straordinaria di
un frate mandato al rogo per eresia nel 1658” ed assunto da Leonardo
Sciascia come simbolo di aspirazione alla libertà civile e religiosa.
Personaggio storico a cui il grande scrittore racalmutese ha dedicato il suo
pamphlet rivoluzionario “Morte dell'Inquisitore”, un vero e proprio
“j'accuse” contro le ingiustizie dell'Inquisizione, della gerarchia
ecclesiastica e della nobiltà fiancheggiatrice.
Mario Gaziano e Giuseppe Adamo hanno proposto per il quinto appuntamento
dunque un teatro civile e sociale, per una stagione teatrale veramente colta
e condivisa da un pubblico numerosissimo, a cui hanno dato anima e vita gli
artisti del Pirandello Stable Festival con le voci narranti di Liborio
Triassi e Giugiù Amato e la regia di Mario Gaziano.
Note didascaliche di conduzione proprio da “Morte dell'inquisitore” di
Leonardo Sciascia; i video-disegni illustrativi di Andrea Carisi; una
perfomance struggente di Franco Di Salvo e Maria Grazia Castellana; una
recitazione coinvolgente di Giugiù Gramaglia e Alfonso Marchica; la
corrispondenza puntuale e partecipata di Alfio Russo, Angelo Provenzano,
Giuseppe Gramaglia e Lea Vella con canti dolci e ammalianti. E con il sempre
grande Nenè Sciortino a sottolineare con canti popolari e di rivolta le
drammaticità sceniche.
Uno spettacolo applaudito e apprezzato, ma anche una lezione di storia per
recuperare i valori di libertà e di “tenace concetto” a cui Sciascia guardò
sempre con spirito razionale e illuminato.
Un particolare apprezzamento i curatori del progetto Giuseppe Adamo e Mario
Gaziano esprimono per le efficacissime riprese di documentazione del
giornalista Diego Romeo.
Redazione
6 marzo 2017
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06/03/2017 |
Dialoghi. "Bocciata
l'attuale Dirigenza del Partito
Democratico"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
L'attuale crisi del Partito Democratico viene certificata anche nelle aule
universitarie: il prof. Ricolfi dell'Università di Torino nel valutarne
l'attuale Dirigenza non promuove nessuno e dà addirittura un 3 al Presidente
della Regione Puglia che si candida a sostituire Renzi alla guida del
Partito. Ne abbiamo discusso al Circolo della Concordia, dove il Prof. Vezio
s'è così espresso: "É un giudizio che nella sua severità mette in dubbio la
credibilità dell'attuale ceto politico... getta ombre sul futuro del nostro
Paese".
Giuseppe Castronovo
"Bocciata l'attuale Dirigenza del Partito Democratico"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Totò:
Amici…
Franco: Dì pure.
Totò: Che ne dite di Michele Emiliano, il Presidente della Regione Puglia?
Giacomo: Per me è il simbolo dello psicodramma che sta vivendo il Partito
Democratico. Vedete…
Marco: Prosegui pure.
Giacomo: Oramai anche quelle del Partito Democratico sono porte girevoli
come quelle di un albergo a ore.
Rodolfo: Non ti sembra un’immagine forte?
Giacomo: Sarà pure “forte” secondo la tua definizione. Ma l’immagine che ci
trasmettono tutti gli attuali principali attori del Partito Democratico è
proprio quella di un albergo ad ore: gente che va, gente che viene. Non ho
mai capito, ad esempio, cosa c’azzecchino i montiani di Scelta Civica con il
Partito Democratico. Eppure sono stati così in tanti coloro che, abbandonata
Scelta Civica, si sono accasati nel Partito Democratico, da potersi parlare
di una vera e propria transumanza poco rispettosa dei loro elettori. Stiamo
assistendo a un continuo e incomprensibile andirivieni che disorienta non
poco l’opinione pubblica. Sentiamo l’opinione del prof. Vezio.
Vezio: Amici, leggevo proprio qualche giorno fa l’intervista al prof.
Ricolfi dell’Università di Torino da parte del Quotidiano Nazionale. Non ha
perdonato proprio nessuno:
a Renzi ha dato voto 5;
a Bersani ha dato voto 5;
a D’Alema ha dato voto 4.
Il voto più basso l’ha assegnato proprio a Michele Emiliano, motivandolo
anche: “Merita 3 perché le sue scelte mi sono parse frutto di calcolo”.
Totò: Riflessioni all’altezza del nome!
Vezio: Non è ancora finita! Sempre il prof. Ricolfi ha così proseguito: “La
scissione è solo una conseguenza della ristrettezza mentale e dell’avarizia
morale dei protagonisti: la loro priorità non è il Paese, ma avere un ruolo
di primo piano nella commedia della politica”. Amici, c’è di che
preoccuparsi, piuttosto seriamente, per chi ha a cuore il bene del nostro
Paese. É un giudizio che nella sua severità mette in dubbio la credibilità
dell’attuale ceto politico e quindi anche del partito di loro appartenenza.
É un giudizio che getta ombre sul futuro del nostro Paese.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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06/03/2017 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 6 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, a san Francesco, riunione dei Ministri Straordinari delle tre
parrocchie;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento
nello Spirito;
- ore 20.00, a san Rocco, catechesi a cura del gruppo famiglia.
Martedi 7 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 16.30, a san Rocco, prove di canto;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 8 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa e Adorazione eucaristica;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni;
Giovedi 9 marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate
dal Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa, santo Rosario e preghiere a santa Rita;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, riunione dei cresimandi del 2° anno (seguiti
da Vincenzo) con i padrini ed i genitori, in preparazione alla consegna del
Credo.
Venerdi
10 marzo
Giorno di astinenza dalle carni
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Lodi mattutine animate dal
Cammino Neocatecumenale;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Via Crucis;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa e Via Crucis;
- ore 16.30, in chiesa Madre, Via Crucis e santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa nell'anniversario
del ritorno al cielo di Padre Lillo;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione dei genitori dei bambini di Prima
Comunione;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione dei genitori che hanno battezzato
quest'anno e di quelli che devono battezzare;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi.
Sabato
11 marzo
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, riunione dei cresimandi del
1° anno (seguiti da Giovanna ed Adelaide) con i padrini ed i genitori, in
preparazione alla consegna del Credo.
- ore 18.30, in chiesa Madre, Santa Messa.
Domenica 12 marzo
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa; - ore 17.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa (e consegna del Credo ai cresimandi del 1°
anno);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa (e consegna del Credo ai
cresimandi del 2° anno).
AVVISI
Tutti i giorni, eccetto i prefestivi ed i festivi, nella chiesa Madonna
del Carmelo alle ore 06.00 vengono recitate le lodi mattutine animate del
Cammino Neocatecumenale; chi vuole può unirsi alla preghiera.
In tutti i venerdi di quaresima, astinenza dalle carni.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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05/03/2017 |
Diritto. La morte di Dj Fabo;
i casi Englaro e Welby in una relazione del dott. Salvatore Filippo Vitello |
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Dott. Vitello |
La morte di Dj Fabo, all’anagrafe Fabiano Antoniani,
avvenuta il 27 febbraio in una clinica svizzera tramite la pratica del
suicidio assistito, ha riacceso in Italia il dibattito sulla
regolamentazione del testamento biologico e dell’eutanasia. Nel recente
passato la questione era stata sollevata in merito ai casi di Eluana Englaro
e Piergiorgio Welby, sui quali nel 2011 il dott. Salvatore Filippo Vitello
(a quel tempo Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di
Lametia Terme) aveva tenuto una relazione nell’ambito di un convegno sul
testamento biologico organizzato, per gli avvocati di Roma, dall’Unione
Europea Conciliatori ed Arbitri. Sul caso Welby, il dott. Vitello (attuale
Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Siena) aveva
redatto gli atti della Procura di Roma in qualità di magistrato titolare. Di
seguito, la relazione sul testamento biologico tenuta dal dott. Salvatore
Filippo Vitello il 19 aprile 2011.
Carmelo Arnone
*****
"Il
diritto all’autodeterminazione nel trattamento sanitario - profili di
rilevanza penale.
Dico subito che la questione va circoscritta nel suo ambito e perciò deve
essere subito precisato che nel tema non è ricompresa la vicenda
dell’eutanasia, esclusa a priori, ma di cui comunque accennerò in seguito
per rilevarne le differenze.
L’esclusione dell’eutanasia dal campo di esame trova riferimenti normativi
chiari e precisi, che si incentrano sul piano positivo sull’art. 579 C.P.
(omicidio del consenziente) e sulla letteratura formatasi intorno
all’istituto del consenso dell’avente diritto.
Dirò ancora, che il divieto di eutanasia, sancito positivamente e comunque
mai messo in discussione, evita il manifestarsi di potenziali conflitti di
coscienza, che involgono problematiche che vanno oltre le norme, e sono
l’espressione, quale che sia la posizione dei singoli, di un radicale
conflitto della persona in quanto titolare di una pubblica funzione con le
leggi dello Stato, non risolvibile con escamotage vari, quali ad esempio
quella di ritenere che comunque la decisione passa ad un altro (il P.M.
esprime un parere la decisione e poi del giudice), in quanto riguardano, per
la loro natura e per la delicatezza dei compiti, quale che siano le
funzioni, responsabilità di un giudizio e di scelte su questioni di vita e
di morte, che oggi coinvolgono anche l’esperienza giudiziaria nel suo
complesso, coinvolgendo la responsabilità di ciascuno e di tutti gli
appartenenti all’ordine giudiziario (vedasi i casi già oggetto di esame del
Tribunale di Roma su fecondazione e Welby), i quali sono legati da vincoli
di fedeltà alla Costituzione e alle leggi dello Stato.
Insomma, voglio dire che le posizioni che la Procura di Roma ha assunto sui
casi delicati cui ho fatto prima riferimento, non sono prive di un grande
travaglio, se vogliamo anche interiore, trattandosi di decisioni che ci
coinvolgono come cittadini e come magistrati, ma che sono state assunte con
serena coscienza, convinti della bontà della soluzione e non perché è
comunque un altro che poi dovrà adottare la decisione conclusiva e
determinante.
Fatta questa premessa e così delineato il tema da trattare, occorre quindi
escludere dalle questioni che qui si affronteranno, il riconoscimento di un
problematico “diritto a morire”, e ci si soffermerà su quello che è il cuore
del problema, la sussistenza in capo ad ognuno del diritto a non essere
sottoposto a trattamenti medici contro la propria volontà.
É evidente che il riconoscimento di tale diritto pone questioni serie e
delicate nel rapporto tra la libertà di disporre consapevolmente dei
trattamenti terapeutici e la tutela del bene vita. Tanto più che la
necessità di un equilibrio tra due beni di così elevato valore viene in
rilievo nel quadro di una nuova e più ampia prospettiva dove assumono
importanza le istanze di volontà anche in settori prima impensabili,
cosicché chi ha il compito di giudicare dovrà apprezzare situazioni
nuove, frutto dell’evoluzione delle scienze e delle tecniche, che incidono
su eventi naturali quali il concepimento e la morte, qualificati, per i
riflessi su di essi dei progressi scientifici, quali “processi gestibili”, e
che, per tale ragione, sono fortemente presenti nella sensibilità culturale,
scientifica, etica e religiosa generale. Tutto ciò richiede - come si vedrà
nel prosieguo - “il superamento della impostazione formale della generale
doverosità giuridica del mantenimento in vita del paziente ed il leale
ripensamento delle categorie distintive fra comportamenti passivi e
comportamenti attivi del medico, in particolare valorizzando l’essenza ed il
rispetto della dignità umana, la qualità della vita…” (cfr. Ordinanza
Tribunale Civile di Roma I^ sez. – Giudice Salvio 15.12.2006).
Il diritto all’autodeterminazione individuale e consapevole in ordine ai
trattamenti sanitari può considerarsi positivamente acquisito ed è
espressamente posto:
1) dall’art. 32 della Cost. – “nessuno può essere obbligato a un trattamento
sanitario se non per disposizione di legge” - Oltre alla legge sulle
vaccinazioni obbligatorie, la legge più significativa, contenente anche
norme di carattere generale, che ha dato attuazione alla norma
costituzionale in tema di trattamenti sanitari obbligatori, è la n. 833 del
23.12.1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, che testualmente
prevede:
art. 33
Gli accertamenti ed i trattamenti sanitari sono di norma volontari. Nei casi
previsti dalla presente legge e in quelli espressamente previsti da legge
dello Stato possono essere disposti dall’autorità sanitaria accertamenti e
trattamenti sanitari obbligatori. Il Sindaco è individuato quale A.S.
competente ad adottare i provvedimenti in materia;
art. 34
sono previsti accertamenti sanitari obbligatori in condizioni di degenza
ospedaliera per i malati di mente; la competenza in via di urgenza è del
Sindaco, mentre il G.T. dovrà convalidare il provvedimento entro le
successive 48 ore; tale istituto è utilizzato dal sistema penitenziario, nei
casi di scioperi della fame prolungati che mettano in pericolo di vita la
persona detenuta; il maturare delle condizioni di debilitazione pone la
persona nelle condizioni di non poter esprimere un valido consenso, cosicché
soccorre la responsabilità del direttore dell’Istituto.
Nel processo penale: prelievo coatto del DNA.
2) Art. 5 della Convezione di Oviedo sulla biomedicina attuata in seno al
Consiglio di Europa: “un intervento nel campo della salute non può essere
effettuato se non dopo che la persona abbia dato consenso libero e
informato”;
3) Art. 3 della Carta Europea dei Diritti dell’Uomo: “nell’ambito della
medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: a) il
consenso libero e informato della persona interessata”, consenso che rileva
non solo sotto il profilo della liceità del trattamento, ma prima di tutto
come un vero e proprio diritto fondamentale del cittadino europeo, afferente
al più generale diritto all’integrità della persona;
4) Art. 32 del codice di deontologia medica: il quale statuisce che, in
ogni caso, in presenza di documentato rifiuto di persona capace di intendere
e di volere, il medico deve desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o
curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà
della persona.
Sul piano del diritto comparato, il diritto a non essere sottoposto a
trattamenti sanitari contro la sua volontà, è riconosciuto come diritto
fondamentale dell’individuo in molti ordinamenti contemporanei:
a) negli Stati Uniti - dove è considerato come un corollario del diritto
alla privacy, ossia del diritto ad essere lasciati soli nelle faccende che
riguardano più intimamente la propria esistenza;
b) nella Gran Bretagna - dove viene fondato su un’antica tradizione di
common law corroborata oggi dall’incorporazione nel diritto inglese della
Convenzione europea dei diritti dell’uomo, a mezzo dell’Human Rights Act del
1998;
c) nella Germania - dove viene considerato come un portato del principio di
autonomia dell’individuo, che a sua volta è alla radice di quella DIGNITA’
UMANA che lo stesso art. 1 della Costituzione federale definisce
inviolabile.
Siamo perciò di fronte al riconoscimento positivo della piena libertà di
scelta del paziente rispetto al trattamento e al principio della sua fisica
inviolabilità.
E difatti, a fondamento del diritto qui in esame, vi è, da un lato, il
riconoscimento di una sfera di libertà (o di autonomia) della persona nelle
scelte che più intimamente la riguardano; dall’altro l’idea di una sfera di
inviolabilità dello spazio fisico, corporeo, che non si può invadere senza
il consenso del titolare.
Come effetto di tale riconoscimento si avrà che la mancanza del consenso
qualifica come esercizio di violenza l’esecuzione del trattamento sanitario,
chiamando in causa non solo la violazione dell’art. 32 Cost. ma anche quella
dell’art. 13 Cost., posto a tutela della inviolabilità della libertà
personale, che conseguentemente chiama in causa la duplice riserva
rinforzata: di legge e di giurisdizione. Difatti, là dove il nostro
Ordinamento ha imposto il trattamento sanitario obbligatorio ha previsto che
ciò avvenga nei casi espressamente previsti dalla legge e con provvedimento
del Giudice (nella specie quello tutelare, vedasi art. 33 L. 833/78).
Ciò detto, il ragionamento prosegue secondo i seguenti punti fondamentali:
a) l’art. 32 Cost., nel riconoscere il diritto di cui sopra, ha natura
precettiva: si applica direttamente a ciascuna situazione concreta
attraverso l’intervento del Giudice; e ciò anche in relazione all’art. 24
Cost., che sancisce la tutela giudiziaria di ogni diritto e che dalla
giurisprudenza costituzionale è costantemente inteso nel senso che il
processo deve garantire la tutela di tutte quelle utilità e beni della vita
riconosciuti dal diritto sostanziale, secondo un legame messo chiaramente in
luce dalla fondamentale sentenza C. Cost. 14 luglio 1986 n. 184 (sul
risarcimento del danno biologico).
b) Riconosciuto costituzionalmente tale diritto non può farsi alcuna
differenza con l’ipotesi in cui il trattamento sanitario venga rifiutato
quando già sia in atto, poiché, in generale, per interpretazione
universalmente accolta, il consenso deve essere sempre attuale e può in ogni
momento essere revocato.
c) La richiesta di interruzione di un trattamento (se espressa con piena
consapevolezza delle conseguenze) ha lo stesso valore giuridico del rifiuto
di iniziare la terapia. Se così non fosse, si avrebbe la conseguenza
paradossale che, una volta dato il consenso, si determinerebbe una delega in
bianco al medico sulle scelte riguardanti la propria vita - cosa questa che
contraddice in radice la ratio del diritto riconosciuto
dall’Ordinamento.
Vorrei a questo riguardo richiamare una sentenza della Cassazione, non tanto
remota, la cui massima si riporta, che ha affermato la responsabilità del
medico per trattamento sanitario arbitrario, in base agli artt. 2,13,32 Cost..
Sostiene la Cassazione che “In tema di attività medico-chirurgica (in
mancanza di attuazione della delega di cui all’art. 3 della legge 28 marzo
2001 n. 145, con la quale è stata ratificata la Convenzione di Oviedo del 4
aprile 1997 sui diritti dell’uomo e sulla biomedicina), deve ritenersi che
il medico sia sempre legittimato ad effettuare il trattamento terapeutico
giudicato necessario per la salvaguardia della salute del paziente affidato
alle sue cure, anche in mancanza di esplicito consenso, dovendosi invece
ritenere insuperabile l’espresso, libero e consapevole rifiuto eventualmente
manifestato dal medesimo paziente, ancorché l’omissione dell’intervento
possa cagionare pericolo di un aggravamento dello stato di salute
dell’infermo e, persino, la sua morte…” (Cass., sez. I, 29.5.2002, n.
26446 in CED Cassazione RV 222581).
Tuttavia, contro tale impostazione, apparentemente ineccepibile sul piano
formale, è possibile muovere una importante obiezione, in base alla quale il
diritto fondamentale in parola troverebbe comunque un limite nelle superiori
esigenze di salvaguardia della vita umana, concepita come il valore supremo
nel nostro ordinamento.
Il ragionamento è semplice: a ciascuno spetterebbe una libertà di rifiutare
ogni trattamento medico, a meno che non si tratta di un trattamento c.d. di
sostegno vitale, ossia di un trattamento necessario per la propria
sopravvivenza; in tale caso le istanze di tutela della vita prevarrebbero,
ed il trattamento in questione potrebbe essere imposto al paziente anche in
assenza di una specifica norma di legge autorizzatrice, operando comunque -
a giustificazione della coazione - la generale norma scriminante dello stato
di necessità - art. 54 c.p..
Il ragionamento non è privo di valore, esso esprime, per la verità, un
contrasto oggettivo innegabile tra il diritto all’autodeterminazione ed il
generale orientamento della legge all’indisponibilità della vita (art. 5
c.c.; art. 579 e 580 c.p.), non risolto dal diritto positivo: del resto, non
è privo di importanza osservare (l’ha fatto tra le righe anche il prof.
Zagrebelsky nell’articolo su Repubblica del 19.3.2007) che l’art. 32 co. 2
Cost. come ogni altro diritto fondamentale, non può a priori essere assunto
come un dato assoluto e non bilanciabile con altri diritti fondamentali con
il quale possa entrare di volta in volta in conflitto (nel caso di specie,
con la stessa vita umana, riconducibile alla spettro dei diritti involabili
riconosciuti dall’art. 2 Cost.).
A tal riguardo, l’interprete deve prendere atto di un massiccio orientamento
giurisprudenziale - che riscuote consensi a livello interno ed
internazionale ed al quale, per quel poco che può valere, ha contribuito
anche la posizione assunta dalla Procura di Roma - in base al quale il
diritto fondamentale a rifiutare il trattamento medico vale di regola anche
con riferimento a trattamenti di sostegno vitale, i quali non potranno
quindi essere imposti con la forza al soggetto dissenziente.
Il tema è stato ed è comunque oggetto di ampio dibattito tra le due tesi
(maggioritaria l’una, minoritaria l’altra), anche se tra le due posizioni
sembra profilarsi una sintesi, là dove si sostiene, in generale, una
tendenza a non perseverare comunque nelle cure di fronte a tutte quelle
situazioni in cui la morte è palesemente inevitabile: in tali casi non
sussisterebbe l’eutanasia, quanto piuttosto, una scelta cosciente tesa ad
evitare ulteriori ed inutili sofferenze al paziente irrimediabilmente
malato. Ciò viene riconosciuto a livello positivo dall’art. 37 del codice di
deontologia medica, dove statuisce che in caso di malattie a prognosi
sicuramente infausta o pervenute alla fase terminale, il medico deve
limitare la sua opera all’assistenza morale ed alla terapia atta a
risparmiare inutili sofferenze….
Su questo punto, proprio di recente, con la sentenza del 7.4.2011 n.
13746/11, la IV sezione della Cassazione ha precisato che il medico non è
vincolato dalle volontà espresse dal paziente anche quando sono sottoscritte
in un consapevole consenso informato, ma deve operare con prudenza, in
scienza e coscienza, per il bene di chi ha in cura. Questo è il succo della
sentenza con la quale è stata confermata la condanna per omicidio colposo (è
stata comunque applicata la prescrizione) nei confronti di tre chirurghi che
avevano operato una signora gravemente malata di cancro, morta a seguito
dell’intervento: la donna lo aveva chiesto con forza ma, secondo la
Cassazione, quello dei chirurghi si configurava come “inutile accanimento
diagnostico-terapeutico”, vietato dal codice deontologico.
Non basta quindi che un malato capace di intendere e di volere chieda una
terapia ben precisa, perché il medico la debba eseguire: il paziente può
rifiutare il trattamento proposto ma non può pretendere che se ne esegua uno
richiesto.
Anche nella vicenda Englaro, i giudici di merito che non avevano accolto il
ricorso del padre all’interruzione dell’alimentazione forzata, avevano
comunque riconosciuto che ogni persona se pienamente capace di intendere e
di volere può rifiutare qualsiasi trattamento terapeutico o nutrizionale
fortemente invasivo, anche se necessario alla sua sopravvivenza, aggiungendo
che laddove la persona non sia capace di intendere e di volere il conflitto
tra il diritto di libertà e di autodeterminazione ed il diritto alla vita è
solo ipotetico e deve risolversi a favore di quest’ultimo, in quanto, non
potendo la persona esprimere alcuna volontà, non vi è alcun profilo di
autodeterminazione o di libertà da tutelare.
Nel caso della Englaro, viene dunque in evidenza, una problematica diversa
da quella tipica, poiché - e questo appare confermato in tutte le pronunce
che si sono succedute in questa vicenda - poiché non è in discussione la
libertà di autodeterminazione rispetto all’ingerenza altrui, ove pure
consista in una cura da erogasi in nome del mantenimento in vita, ma
l’ammissibilità di tale libertà per chi si trovi in stato di incapacità.
In sostanza la questione era la seguente:
Se ed in che limiti, nella situazione data, possa essere interrotta quella
somministrazione, ove la richiesta al riguardo presentata dal tutore
corrisponda alle opinioni a suo tempo espresse da Eluana su situazioni
prossime a quelle in cui ella stessa è venuta, poi a trovarsi, ai di lei
convincimenti sul significato della dignità della persona.
La Cassazione, I^ sezione civile, con la sentenza n. 21748/07, è giunta alle
seguenti affermazioni, basate soprattutto sulla sollecitazione ad evitare
disparità di trattamento tra persona capace ed incapace:
- il consenso informato, universalmente riconosciuto come requisito di
legittimità del trattamento medico-chirurgico, ha come correlato la facoltà
non solo di scegliere tra le diverse possibilità di trattamento medico, ma
anche eventualmente di rifiutare la terapia e di decidere consapevolmente di
interromperla, in tutte le fasi della vita, anche in quella terminale;
- deve escludersi che il diritto all’autodeterminazione terapeutica del
paziente incontri un limite allorché da esso consegua il sacrificio del bene
della vita;
- di fronte al rifiuto della cura da parte del diretto interessato, c’è
spazio per una strategia della persuasione e c’è, prima ancora, di
verificare che quel rifiuto sia informato, autentico ed attuale; ma allorché
quel rifiuto abbia tali connotati non è possibilità di disattenderlo;
- il rifiuto delle terapie medico-chirurgiche, anche quando conduce alla
morte, non può essere scambiato per un’ipotesi di eutanasia, ossia per un
comportamento che intende abbreviare la vita, causando positivamente la
morte, esprimendo piuttosto tale rifiuto un atteggiamento di scelta che la
malattia segua il suo corso naturale;
- non vi è un obbligo di intervento (e correlativa responsabilità del medico
per omessa cura), in quanto senza il consenso l’obbligo non nasce o cessa;
- il diritto del soggetto ad esprimere, durante il pieno possesso delle sue
facoltà mentali, attraverso dichiarazioni di volontà anticipate, quali
terapie avrebbe desiderato ricevere e quali avrebbe inteso rifiutare nel
caso in cui si fosse venuto a trovare in stato di incoscienza;
- i doveri di cura della persona imposti in capo al tutore si sostanziano
anche nel prestare il consenso informato al trattamento medico avente come
destinatario la persona in stato di incapacità;
- ma in presenza di un diritto personalissimo quale quello della salute, la
rappresentanza del tutore è sottoposta ad un duplice ordine di vincoli: egli
deve agire nell’esclusivo interesse dell’incapace; nella ricerca del best
interest, deve decidere non al posto ma insieme all’incapace, quindi
ricostruendo la presunta volontà del paziente incoscienze, già adulto, prima
di cadere nello stato di incapacità, mediane un processo di inferenza della
volontà, derivante dal suo stile di vita, dalle sue inclinazioni, dai suoi
valori di riferimento e dalle sue convinzioni etiche, religiose, culturali e
filosofiche.
In definitivo l’indirizzo della Cassazione si può conclusivamente riassumere
in due postulati:
- la funzionalizzazione del potere di rappresentanza, dovendo esso essere
orientato alla tutela del diritto alla vita del rappresentato, consente di
giungere ad una interruzione delle cure soltanto in casi estremi: quando la
condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento
clinico, irreversibile e non vi sia, secondo gli standard scientifici
internazionali, la benché minima possibilità, sia pure flebile di recupero
della coscienza e di ritorno alla vita fatta anche di percezione esterna;
- tale condizione deve apparire incompatibile con la rappresentazione di sé
dell’incapace, sulla quale egli aveva costruito la sua vita fino a quel
momento e sia contraria al di lui modo di intendere la dignità della
persona.
Appare evidente come tale posizione della Cassazione, si sviluppa, fino al
limite dell’affermazione del diritto all’autodeterminazione del paziente, su
presupposti di diritto tendenzialmente condivisi anche da coloro che
attribuiscono prevalenza assoluta al principio dell’indisponibilità della
vita. Presupposti però per i quali furono espresse delle riserve, proprio
con riguardo al caso Welby, dove la soglia di intervento era molto più
arretrata rispetto al caso Englaro, poiché Welby fino all’ultimo espresse
con piena coscienza il rifiuto delle cure salva vita.
A proposito di Welby si sostenne infatti che la vicenda non rientrasse nel
rifiuto di un trattamento medico, in quanto essa si è risolta con
comportamenti positivi: lo spegnimento del respiratore, da un lato; la
somministrazione di farmaci sedativi dall’altro.
Ebbene, rispetto a tale obiezione va approfondita la riflessione.
É un dato di fatto che lo spegnimento del respiratore costituisca una
condotta materiale attiva. Ma il punto non è questo. Il punto è semmai
quello del significato giuridico di questo atto, che si risolve, sul piano
medico, nel determinare l’interruzione di un trattamento medico, a suo tempo
iniziato, anche con il consenso del paziente. Se dunque, quell’atto, per
iniziare ha avuto necessità del consenso del pazienze, bisogna chiedersi se
può continuare in presenza di un consenso revocato. L’interruzione deve
perciò essere riguardata come omissione della prosecuzione del trattamento,
e ciò anche se tale omissione debba attuarsi attraverso una condotta
naturalisticamente attiva.
Né l’oggettiva funzionalità al mantenimento in vita del paziente può essere
considerata come una ragione sufficiente ad assicurare la liceità
dell’intrusione implicita nel trattamento, nel caso in cui il paziente
rifiuti in modo consapevole che essa prosegua e nel caso comunque di
trattamento che non modifichi la situazione di irreversibile declino fisico
della persona.
In altri termini, la prosecuzione del trattamento, in presenza di una
malattia a prognosi sicuramente infausta, che non modifica il quadro di
irreversibilità dell’esito, configura una lesione del diritto fondamentale
del paziente all’autodeterminazione e la sua interruzione dovrebbe essere
riguardata come una condotta imposta dall’esigenza di rispettare tale
diritto fondamentale.
Quanto poi al secondo profilo, riguardante la somministrazione di sedativi,
per lenire le sofferenze associate alla morte per soffocamento, si tratta di
pratica universalmente accettata, rientrante nel concetto di terapie
palliative a favore del paziente morente, accettata e considerata lecita dai
sostenitori di entrambi le tesi, poiché garantisce il rispetto della dignità
umana.
Negare il diritto alla sedazione, avrebbe vanificato il concreto esercizio
del diritto all’autodeterminazione, condannando il paziente a scegliere fra
il rinunciare al suo effettivo esercizio o l’esercitarlo fra sofferenze
indicibili. Il conclusione, il diritto al rifiuto della terapia si
accompagna al diritto alla terapia del dolore.
Un ulteriore profilo della questione riguarda la necessità di contemperare
il diritto all’autodeterminazione del paziente con i doveri dei medici in
presenza di situazione di urgenza.
É anche qui un dato acquisito a livello giurisprudenziale e dottrinario che
nel caso in cui vi è la necessità di salvare il paziente dal pericolo di un
danno grave alla persona, il medico è legittimato ad agire anche in assenza
del consenso, poiché il diritto alla vita, quale bene indisponibile, lo
impone.
In tale ipotesi, la condotta del medico che effettua il trattamento o
l’intervento, senza consenso, è lecita perché scriminata dalla causa di
esclusione dell’antigiuridicità di cui all’art. 54 c.p. (il c.d. stato di
necessità). La liceità dell’intervento oggi è altresì postulata dall’art. 8
della Convenzione di Oviedo, che legittima gli interventi di urgenza a
tutela della salute e della vita del paziente, pur in mancanza di consenso.
La questione diventa però più complessa quando un paziente rifiuti
anticipatamente un determinato trattamento anche per l’immediato futuro, nel
momento in cui egli non sarà più in grado di reiterare tale rifiuto. Si
sostiene che il rifiuto precedente espresso consapevolmente impone il non
intervento anche dopo. A tale riguardo si argomenta che il rifiuto cosciente
e volontario non riguarda situazioni future, sconosciute o inimmaginabili,
ma eventi in atto con effetti prevedibili nel brevissimo tempo, non mutabili
dopo la sedazione; nella sostanza, il rifiuto dei trattamenti sanitari non
desiderati si esprime anche per la situazione successiva alla sedazione, che
è attualizzata, ossia ben presente, nella coscienza e volontà del
ricorrente; non rappresentando i successivi eventi situazioni nuove ed
imprevedibili, non toccate dal libero consenso del ricorrente.
A legislazione vigente, questa soluzione mi pare forzata, anche se oggi
risulta piena legittimata dalla sentenza sul caso Englaro. Qui si discute di
bilanciamento di due beni di pari rilievo costituzionale: da un lato il
diritto ad opporsi a terapie non volute e dall’altro quello della vita,
inteso quale bene indisponibile. Il primo prevale in funzione di un consenso
dato e mantenuto, dove il permanere di esso sia verificabile in ogni
istante, per la ragione semplice quanto reale che in questo ambito non ci
sono decisioni definitive, in quanto esse possono cambiare da un momento
all’altro. Nel momento in cui sopravviene lo stato di incoscienza le
situazioni di urgenza sono necessariamente rimesse al medico, il quale dovrà
adeguarsi al parametro stabilito dal codice deontologico, che all’art. 37,
stabilisce espressamente che il medico deve proseguire nella terapia di
sostegno vitale finché ritenuta ragionevolmente utile. L’utilità va
valutata, alla stregua dell’art. 37, 1^ co, del medesimo codice, in funzione
della necessità di evitare di ripristinare terapie che possano dare luogo a
inutili sofferenze e di fornire al malato trattamenti appropriati, per
quanto possibile, a tutela della qualità della vita.
In sostanza, il ripristino di un trattamento che determini il prolungamento
di inutili sofferenze, non rientra tra gli obblighi di intervento imposti al
medico in caso di urgenza, avendo egli l’obbligo di astenersi
dall’ostinazione in trattamenti, da cui non si possa fondatamente attendere
un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità
della vita (art. 14 cod. deontologico).
É proprio questo il tema che è stato oggetto di discussione nella c.d.
vicenda Englaro, poi risolto, come si è detto, dalla Cassazione.
Prima del pronunciamento della Suprema Corte, i Giudici della Corte di
Appello avevano infatti sostenuto che le generiche dichiarazioni di Eluana
circa la preferenza per la morte anziché per una vita indotta da
alimentazione forzata, espresse in un momento di forte emotività, quando la
ragazza era giovanissima e si trovava in una situazione di benessere fisico
e non nell’attualità della malattia, non potevano considerarsi come
espressione di una consapevole ed attuale determinazione volitiva, maturata
con assoluta cognizione di causa. La posizione di Eluana doveva quindi
essere assimilata a quella di qualsiasi altro soggetto incapace che nulla
abbia detto in merito alle cure ed ai trattamenti medici cui deve essere
sottoposto. In questo caso, nel giudizio di bilanciamento tra differenti
interessi di pari rango costituzionale, quali quello dell’autodeterminazione
e dignità della persona da un lato e della vita dall’altro, a prevalere
debba essere il secondo (con richiamo esplicito alla sentenza della CEDU del
29.4.2002, sul caso Pretty).
Nel caso Pretty la Corte di Strasburgo ha
affermato che l’art. 2 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali protegge il diritto alla vita, senza
il quale il godimento di ciascuno degli altri diritti o libertà contenuto
nella convenzione diventa inutile, precisando che tale disposizione, per un
verso, non può essere interpretata come il riconoscimento di un diritto a
morire ovvero come l’attribuzione di una facoltà di scelta tra la vita e la
morte. Sulla base di tale principio la Corte ha giudicato non lesivo del
diritto alla vita il divieto penalmente sanzionato di suicidio assistito
della legislazione inglese. La Corte ha affermato altresì, per altro verso,
che in campo sanitario, il rifiuto di accettare un particolare trattamento
potrebbe, inevitabilmente, condurre ad un esito fatale, e tuttavia
l’imposizione di un trattamento medico senza il consenso del paziente adulto
e mentalmente consapevole interferirebbe con i diritti protetti con il
diritto alla vita privata.
La Cassazione, invece, per esigenze di parità di trattamento, ha
superato quel ragionamento, riconoscendo, in casi estremi, la possibilità di
rifiutare il trattamento medico anche all’incapace che prima non aveva
espresso alcuna volontà sul punto, mediante una ricostruzione analitica
della sua volontà pregressa.
In un quadro così delineato non pare assolutamente appropriato il
riferimento all’eutanasia, sia nella forma attiva che passiva: distinzione
che corre lungo la linea di demarcazione tra azione ed omissione e si
traduce, in quella di uccidere e di lasciar morire, ed ha la propria base
nel c.d. diritto a morire.
Qui non si tratta di riconoscere o meno un tale diritto, come è stato
esattamente affermato dalla Corte di Strasburgo, ma di essere coerente con
il riconoscimento al paziente del diritto fondamentale a rifiutare le cure
mediche, anche se di sostegno vitale, affidando al corso naturale degli
eventi il seguito.
Va da sé che in tale contesto non si può configurare una responsabilità
penale del medico, che interrompe una terapia vitale in conformità alla
volontà del paziente.
Il riferimento normativo, in questo caso, va individuato nell’art. 40 cpv.
c.p., riconoscendo la natura della sostanza omissiva all’interruzione del
trattamento terapeutico non voluto.
In base alla regola codificata nell’articolo citato, una omissione in tanto
può essere penalmente rilevante in quanto contravvenga ad un dovere
giuridico di azione; onde il problema si sposta sull’esistenza, nel caso
concreto, di un dovere di proseguire nella pratica terapeutica di sostegno
vitale. Se la risposta è negativa, laddove il paziente rifiuti tale
trattamento, esercitando un proprio diritto fondamentale riconosciuto dagli
artt. 13 e 32 della Costituzione, viene meno il dovere del medico, quale
titolare di posizione di garanzia nei confronti del paziente.
Il medico resta obbligato alla esecuzione di quei trattamenti utili e
consentiti dal paziente e solo a quelli.
In conclusione occorre avere consapevolezza del ruolo che la giurisprudenza,
per mandato costituzionale, è chiamata ad assolvere, nel trovare soluzione a
conflitti prima impensabili, imposti da nuove prospettive aperte
dall’evoluzione delle scienze e delle tecniche, dove il manifestarsi di
situazioni nuove esige di declinare in modo diverso le categorie giuridiche
tradizionali per corrispondere alle istanze della volontà in conformità ai
principi costituzionali, soprattutto rispetto a vicende quali la vita e la
morte, il cui corso naturale è oggi integrato da nuove scoperte che ne
alterano la fisionomia tradizionale.
In questa dimensione la Procura di Roma ha voluto rimarcare la sua funzione
di organo preposto alla affermazione dei diritti, connotandosi soprattutto
per la funzione di promotore della tutela di essi, in sintonia con la sua
naturale vocazione di ufficio composto da magistrati che, pur nella
diversità di funzioni, vivono nella e della giurisdizione, smentendo quelle
parziali visioni che
pretendono di
ridurre la funzione dei P.M. a meri organi di parte, incapaci per
definizione di collocarsi in una dimensione di imparziale applicazione della
legge".
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Salvatore Filippo
Vitello - Magistrato
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04/03/2017 |
Televisione. L'on. Salvatore Caltagirone
a "L'Arena" di Massimo Giletti su Rai 1 |
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Guarda il video
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Un'intervista
all'on. Salvatore Caltagirone, ex deputato all'Assemblea Regionale
Siciliana, è andata in onda domenica scorsa, 26 febbraio, nel corso del programma
"L'Arena" su Rai 1 condotto da Massimo Giletti. La puntata ha
avuto come titolo "Il Partito del Vitalizio". L'on. Caltagirone ha risposto
alle domande della giornalista Ilenia Petracalvina. Nell'introdurre il
servizio video Massimo Giletti ha precisato: "Un grande rispetto; questa
persona ci ha aperto casa, e quindi già questo vuol dire che è una persona
perbene, quando uno si racconta e non si nasconde. Anche nel sostenere però
una cosa che è insostenibile per il mio modo di pensare e di vivere la
politica. Perché è insostenibile? Perché questo signore è stato in carica 50
giorni, e per il solo fatto di essere stato in carica 50 giorni percepisce
3.500 euro lordi al mese di vitalizio".
Incalzato dalla giornalista, l'on. Caltagirone ha dichiarato: "Vero è che
io ho partecipato a pochissime sedute, è però altrettanto vero che per
ottenere il vitalizio ho pagato il riscatto, cioè ho pagato i contributi
previdenziali per 5 anni... un centinaio di milioni circa. Mi sento un
privilegiato - ha continuato l'onorevole - nei confronti di chi è
costretto a sopravvivere con 400 miserabili euro al mese". Durante la
trasmissione il giornalista Oscar Giannino ha messo a confronto le pensioni
dei parlamentari italiani al termine del loro mandato con quelle dei loro
colleghi europei.
Della vicenda del vitalizio
attribuito per legge all'on. Caltagirone si è già occupata l'emittente
radiofonica Radio 24 con una
intervista
a "La Zanzara" del 16 gennaio scorso e l'emittente televisiva
Rete 4 nel corso del programma "Dalla
Vostra Parte", condotto da Maurizio Belpietro,
nella puntata del 18 gennaio.
Carmelo Arnone
4 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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03/03/2017 |
Racconti. "Maestro, ce
ne fossero di questi ladri!"; di Diego Cimino |
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Diego Cimino |
Una personale lettura dell'attualità e del recente passato dell'Italia, nel
breve racconto del signor Diego Cimino.
"Buongiorno,
penso che questo mio racconto riassuma la situazione degli italiani.
Tra Nazareth e Gerusalemme, una notte mentre Gesù ed i suoi dodici apostoli
si incamminavano verso Gerusalemme furono sorpresi da un temporale con acqua
e vento forte. Camminando si trovarono vicino ad una masseria.
San Pietro bussò alla porta; il padrone, vedendoli tutti infreddoliti e
bagnati, aprì, li fece entrare e li sistemò in un fienile.
Passò poco più di mezzora e si sentì nuovamente bussare alla porta.
Il padrone si domandò chi fosse, in quel’orario; si avvicinò alla porta e
sentì qualcuno impaziente che gridava: “Apri questa portaccia!”.
Il padrone riconobbe la voce e si precipitò ad aprire.
Entrarono sei persone affamate e dissero al padrone di far loro da mangiare.
L’uomo prese un agnello, lo uccise e lo mise sulla griglia ad arrostire.
San Pietro, che sentiva l’odore dell’arrosto, per la fame che aveva si
lamentava.
Lo sentirono quelli arrivati dopo e, non sapendo chi fosse, chiesero al
padrone: “Chi tieni nascosto in quel fienile?”.
Il padrone rispose: “Non temete, sono tredici pellegrini sorpresi del
temporale. Li ho fatti sistemare nel fienile”.
L’altro gli disse. “Gli hai dato da mangiare?”.
“No”, disse il padrone.
E l’altro riprese: “Prendi un vitello, uccidilo e falli mangiare”.
Il padrone fece come gli era stato detto, poi li chiamò tutti e tredici a
tavola per mangiare.
San Pietro, dopo aver placato la fame, chiese sottovoce: “Maestro, chi sono
questi?”.
Gesù gli rispose: “Ladri”.
San Pietro allora gli disse: “Maestro, ce ne fossero di questi ladri! Perché
senza di essi questa notte saremmo rimasti senza mangiare e infreddoliti!”.
Quindi mi chiedo: questo è successo in Italia?".Diego
Cimino
3 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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03/03/2017 |
Dialoghi. "Partito
Democratico: il suo caos è un caso?"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
L'altro giorno il dibattito svolto al Circolo della Concordia aveva come
oggetto il momentaneo appannamento e la fase non proprio felice che sta
attraversando il Partito Democratico.
Il prof. Vezio analizzando il "caso" è andato alla ricerca della causa.
Giuseppe Castronovo
"Partito Democratico: il suo caos è un caso?"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Totò:
Amici, è proprio un gran caos quello che sta attraversando il Partito
Democratico! Gente che va, gente che viene. Gente che entra, gente che esce.
Vezio: Devo dirti che hai ragione. Però riflettiamo un po’ e capirai che
l’attuale caos non è una cosa che cade a caso. Vedete…
Giacomo: Dica pure prof.
Vezio: È un caos che è anche figlio del caso.
Giacomo: E qual è il caso?
Vezio: Si dà il caso che il Partito Democratico vuole diventare
stabilmente il più grande partito italiano. Chi non ricorda il Partito Della
Nazione di renziana memoria?
Totò: E allora?
Vezio: Il caos è il prezzo che deve pagare visto che vuole diventare
così grande! Un partito così grande è destinato inevitabilmente a diventare
un po’ come il lungomare di Viareggio l’ultimo giorno di carnevale quando
sfilano i carri allegorici. Vedete…
Giacomo: Ci spieghi meglio.
Vezio: Il Partito Democratico è grande perché sono in tanti, anche se poi
ognuno ci sta dentro a modo proprio. Ed è proprio in questa cosa (in
questo modo di stare insieme) che va individuato l’attuale caos del
Partito Democratico.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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03/03/2017 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 3 marzo |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 3 marzo:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via
Carnevale, Via Spitali, Via Machiavelli, Via D’Acquisto, Via Brodolini, Via
Moro, Via Terranova, Viale Livatino, Via del Gesù, Viale Pertini, Via
Maroncelli,Via Pellico, Via Gioia, Via Lincoln, Via Cavour, Via
Sant’Agostino, Via Duca d’Aosta, Via Alfieri, Via G. Da Procida, Via Arno,
Via Bruto, Via Volta,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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02/03/2017 |
Iniziative. 185 assegni di
solidarietà alla Caritas, da Conad Sicilia e dalla Compagnia di Babbo
Natale Onlus |
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Invito |
Mercoledì 8 marzo 2017, alle ore 17.00, presso la Sala
"Istituto Granata" della Fondazione Mondoaltro (Via Barone 2/A) ad
Agrigento, si svolgerà la cerimonia di consegna di 185 assegni per le
Caritas siciliane, da Conad Sicilia e dalla Compagnia di Babbo Natale Onlus,
nelle mani dell'Arcivescovo di Agrigento Cardinale Francesco Montenegro.
La somma complessiva di 18.500 euro è stata raccolta attraverso una campagna
di solidarietà organizzata a Natale in tutti i punti vendita Conad della
Sicilia, che ha visto la vendita di biglietti di auguri solidali. Per ogni
confezione venduta, Conad ha donato 1.50 euro alla Caritas. La Caritas di
Agrigento riceverà 18 dei 185 assegni da 100 euro da destinare alle famiglie
bisognose siciliane che hanno bambini; gli altri assegni sono destinati alle
Caritas territoriali di tutta la regione.
Alla manifestazione interverranno:
- S.Em. Cardinale Francesco Montenegro, Presidente Caritas Italiana e
Arcivescovo Metropolita di Agrigento;
- S.E. Mons. Domenico Mogavero, Vescovo Delegato per l‘Ufficio Regionale per
la carità;
- Don Enzo Cosentino, Delegato Regionale Sicilia Caritas Italiana;
- Natale Lia, Direttore Generale Conad Sicilia;
- Antonello Bracalello, Delegato della Compagnia di Babbo Natale Onlus.
Tra gli ospiti, in qualità di rappresentanti del CdA di Conad Sicilia,
saranno presenti Ignazio Infantino e Francesco Messina.
Redazione
2 marzo 2017.
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01/03/2017 |
Teatro. "Giufà - Una vita da
fiaba" con Aristotele Cuffaro, al Teatro della Posta Vecchia di
Agrigento |
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Locandina
Aristotele Cuffaro |
Il regista del Teatro Stabile di
Catania, Camillo Mascolino, ha scelto Aristotele Cuffaro per interpretare il
personaggio principale del suo spettacolo dal titolo "Giufà - Una vita da
fiaba".
L'Ente Parco Archeologico della Valle dei Templi ha proposto all'UNESCO (United
Nations Educational, Scientific and Cultural Organization - Organizzazione
delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura)
la candidatura della figura di
Giufà come "bene immateriale dell'umanità", ed ha affidato al Teatro della
Posta Vecchia di Agrigento l'incarico di promuovere l'antico e celebre
personaggio siciliano.
I "patrimoni orali e immateriali dell'umanità" sono espressioni della
cultura immateriale del mondo che l'UNESCO ha inserito in un apposito
elenco, per sottolineare l'importanza che esse hanno. I capolavori
immateriali rappresentano antiche tradizioni che spesso non hanno una
codificazione scritta ma sono tramandate oralmente nel corso delle
generazioni.
Il regista Camillo Mascolino (una
carriera quarantennale allo "Stabile" di Catania) che ha scritto il testo e
curato la regia, dopo aver assistito ad uno spettacolo di Aristotele
Cuffaro, sempre al Teatro della Posta Vecchia, ha scelto l'artista grottese
per interpretare il ruolo del protagonista Giufà nel suo spettacolo del
quale gli altri interpreti sono tutti attori professionisti: Giovanni
Moscato, Graziana Lo Brutto, Susy Indelicato, Luigi Corbino e Donatella
Giannettino. Le luci sono a cura di Riccardo Liotta ed i costumi di
Donatella Giannettino. Dopo le rappresentazioni ad Agrigento, lo spettacolo
sarà proposto in molte altre città italiane (con inserimento nei vari
cartelloni). Il testo, tranne l'inizio della prima scena, è tutto in
siciliano.
Lo spettacolo "Giufà - Una vita da fiaba" con Aristotele Cuffaro
- produzione del Teatro della Posta Vecchia - sarà in scena nei
giorni 6, 7, 9 e 10 alle ore 18.00 (ingresso gratuito con
prenotazione, sino ad esaurimento dei posti; tel. 0922.26737, cell.
339.5012720). Negli stessi giorni sarà
proposta una rappresentazione mattutina, alle ore 09.00, esclusivamente per
le scolaresche.
Carmelo Arnone
1 marzo 2017
© Riproduzione riservata.
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