Grotte.info Quotidiano - Gennaio 2018 |
31/01/2018 |
Iniziative. Cineforum: 3 film
del regista Beppe Cino, al Teatro della Posta Vecchia di Agrigento |
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Locandina |
Un ciclo di film del regista Beppe Cino; questo è il
programma del Cineforum che si svolgerà nei primi tre martedi di febbraio
presso il Teatro della Posta Vecchia di Agrigento (Salita Giambertoni,
traversa di Via Atenea).
La manifestazione è organizzata da Aristotele Cuffaro, per l'Associazione
Culturale-Teatrale "Nino Martoglio", in collaborazione con Giovanni Moscato,
Direttore del Teatro della Posta Vecchia, e di Anna Maria Sermenghi,
Dirigente scolastica del liceo Classico "Empedocle" di Agrigento.
Martedi 6 febbraio, alle ore 10.00, verrà proiettato il film "In viaggio
verso Est"; il successivo martedi 13 febbraio, alla stessa ora, sarà
proposto il film "Rosso di sera", ed infine martedi 20 febbraio, ancora alle
10.00, il ciclo sarà concluso dal film "Miracolo a Palermo". A ciascuna
proiezione seguirà un dibattito col regista Beppe Cino.
Redazione
31 gennaio 2018.
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30/01/2018 |
Dialoghi. "Dalla
Segreteria del Partito Democratico: Cronache Nazarene"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
I giornali ci descrivono come “giorni di passione” questi dedicati dai
partiti politici alla composizione delle liste elettorali per le elezioni
politiche del prossimo 4 marzo.
Particolarmente carica di tensione l’operazione condotta in prima persona
dal segretario Matteo Renzi che ha visto i lavori della sua Direzione durare
fino alle ore quattro del mattino.
Alquanto esplicito, per la sua criticità, il commento del ministro alla
Giustizia Orlando al metodo portato avanti da Renzi anche questa volta.
Metodo “pigliatutto” che ha impedito di conoscere i nomi dei candidati e il
percorso seguito nella loro scelta. E vista la bocciatura della sua
richiesta di un’ora di sospensione dei lavori per comprendere le motivazioni
alla base di alcune bocciature e viceversa di alcune promozioni, hanno
deciso di abbandonare i lavori della Direzione lo stesso Orlando, il
presidente della Regione Puglia Emiliano, l’on. Cuperlo ed altri.
Un inizio di campagna elettorale, questa del partito di Renzi, è proprio il
caso di dire, davvero col botto.
Di questo abbiamo parlato nell’ultima riunione al Circolo della Concordia.
Alcuni di noi, sciolta la riunione, sono rimasti in sede e hanno scritto
l’allegato testo.
Giuseppe Castronovo
"Dalla Segreteria del Partito
Democratico: Cronache Nazarene"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
L’Orlando, il Matteo e il Buon Senso.
L’Orlando ieri disse al Matteo:
“Il magico tuo giglio è già al sicuro!
Perché con noi vuoi spadroneggiar?
Aspetta il 5 marzo, poi ci vediam.
Anche tu avrai presente quella rana
che un grosso bue voleva imitar,
voleva diventare quanto lui
e tutti noi sappiam come finì”.
Ieri sera mi è suonato il campanello
è stato il vecchio saggio a dirmi che:
“Parla col Renzi del buon senso
se una brutta fine non vuol far”.
Ritornello
Non superar il limite del buon senso,
non superar il limite del buon senso,
non superar il limite del buon senso.
E se lo superi, un rischio correrai!
E se lo superi, un rischio correrai:
come quella rana il 5 marzo finirai.
*Si può cantare accompagnati dalla melodia della canzone interpretata da
Orietta Berti “Finché la barca va”.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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30/01/2018 |
Politica. Decio Terrana
(UDC) candidato per il Senato: "La forza e il coraggio per mettermi
al servizio" |
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Decio Terrana |
"Il recente incontro con il Papa dei volontari della
Croce Rossa Italiana ha rappresentato un momento importante per la vita
della più grande associazione umanitaria, l'esortazione del Santo Padre ad
impegnarsi per i bisognosi diventa per ciascuno di noi un imperativo morale
che deve tradursi in atti concreti di solidarietà e in gratuito spirito di
volontariato, così facendo contribuiremo a rendere la società più solidale,
giusta e cristiana". Lo ha dichiarato il Responsabile Enti Locali
nazionale dell' UDC Decio Terrana.
Riguardo le elezioni politiche del prossimo 4 marzo, l'on. Terrana ha
confermato la sua candidatura: "Sono ufficialmente candidato per il
Senato nel collegio proporzionale n. 1 nella lista “Noi con l’Italia
Udc” che comprende le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna,
Trapani e Palermo. Pur consapevole delle difficoltà che, in questi tempi,
vive il nostro Paese, ho trovato dentro di me la forza e il coraggio per
mettermi al servizio della Politica che per me è essenzialmente passione,
impegno, servizio e rappresentanza. Nel ringraziare il mio partito che mi ha
dato l’onore di rappresentarlo in questo nostro territorio voglio dedicarmi
sin da subito all’ascolto e all’incontro di quanti come me condividono
valori e temi importanti, come la difesa, la tutela e la promozione del
lavoro e dei lavoratori, i bisogni della famiglia e dei soggetti più deboli,
lo sviluppo del turismo, della cultura, dell’agricoltura, il potenziamento
delle infrastrutture".
Redazione
30 gennaio 2018.
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30/01/2018 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della settimana. |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 29 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.30, a san Rocco, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, a san Rocco, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal
Rinnovamento nello Spirito.
Martedi 30 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.30, a san Rocco, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, a san Rocco, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 31 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.30, nella chiesa del Purgatorio, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, nella chiesa del Purgatorio, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa in onore di san Giovanni Bosco;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Giovedi 1 febbraio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.30, nella chiesa del Purgatorio, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, nella chiesa del Purgatorio, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Venerdi
2 febbraio
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (della Candelora);
- ore 09.30, nella chiesa del Purgatorio, santa Messa (Quarantore e della
Candelora);
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa (della Candelora);
- ore 16.00, nella chiesa del Purgatorio, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa (della Candelora);
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei
genitori dei bambini battezzati e da battezzare, in preparazione alla
"presentazione" di domenica 4 febbraio.
Sabato
3 febbraio
- ore 09.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa prefestiva.
Domenica 4 febbraio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (Quarantore);
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 16.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Ora santa (Quarantore);
- ore 17.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa con la presentazione dei
bambini battezzati nel 2017.
AVVISI
- Da mercoledi 24 gennaio sino a martedi 13 febbraio saranno celebrate le
Quarantore durante le quali la santa Messa in chiesa Madre, da lunedi a
venerdi, sarà celebrata alle ore 18.00:
dal 24 al 26 gennaio a san Francesco (ore 09.30 santa Messa, ore
16.00 Ora Santa);
dal 27 al 30 gennaio a san Rocco (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00
Ora Santa);
dal 31 al 2 febbraio al Purgatorio (ore 09.30 santa Messa, ore
16.00 Ora Santa);
dal 3 al 6 febbraio alla Madonna del Carmelo (ore 09.30 santa
Messa, ore 16.00 Ora Santa);
dal 7 al 9 febbraio alla Madonna delle Grazie (ore 09.30 santa
Messa, ore 16.00 Ora Santa);
dal 10 al 13 febbraio in chiesa Madre (ore 09.30 santa Messa, ore
16.00 Ora Santa).
Continuano le attività di catechismo;
leggi gli orari.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 29/10/2017:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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29/01/2018 |
Racalmuto. Presentazione del
libro "Contro i ladri di speranza", di don Massimo Naro |
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Manifesto |
Sabato 3 febbraio, presso la Sala consiliare del Comune di Racalmuto, a partire dalle ore 17.30 sarà presentato il libro di
don Massimo Naro "Contro i ladri di speranza", sottotitolo "Come
la Chiesa resiste alle mafie"
(inserito
nella collana Lampi di Gemme delle Edizioni Dehoniane, Bologna 2016).
La manifestazione è organizzata dal Movimento Cristiano Lavoratori, con il
patrocinio del Comune di Racalmuto.
In programma:
- Saluti
Ivana Mantione (Presidente del Consiglio comunale)
Decio Terrana (Componente Esecutivo Nazionale MCL)
Emilio Messana (Sindaco del Comune di Racalmuto)
- Interventi
Don Angelo Chillura (Direttore della Biblioteca Lucchesiana di
Agrigento)
Vincenzo Fontana (Dirigente scolastico)
- Animazione musicale
Giusi Mattina.
Sarà presente l'autore che concluderà gli interventi.
La manifestazione sarà presieduta e coordinata da Enzo Sardo
(Presidente provinciale
Movimento Cristiano Lavoratori).
Il testo di don Massimo Naro “Contro i ladri di speranza” presenta in
modo agile e incisivo un excursus ragionato sul magistero pontificio ed
episcopale, individuato dall’autore come la “cifra sintetica della
resistenza ecclesiale alle mafie nel Meridione d’Italia”. Il volume, non
perdendo di vista la “complessità del fenomeno mafioso” si fa carico
d’interpretare la “complessità ecclesiale”, mostrando la vacuità di
quei luoghi comuni o di quelle facili schematizzazioni che vogliono la
Chiesa rinchiusa in un silenzio compiacente o nell’indolenza. L’autore
spiega che in realtà le cose non sono andate così. Anzi, se c’è una
complessità da dirimere o se ci sono nodi da sciogliere, essi riguardano “la
circolarità tra magistero, prassi pastorale e vissuto credente” che per
Naro va incrementata e in un certo modo riorientata a quel “collante di
un’unica, condivisa, ispirazione evangelica”. L’appello alla conversione
che la chiesa proclama, rileva Naro, “pur rivolto ai mafiosi, non può
risultare credibile e perciò non può essere da loro recepito e accolto se
non è testimonianza di conversione personale e comunitaria” e quindi “resistere
alla mafia, anche in questo caso, vuol dire lottare innanzitutto contro i
lati oscuri del diffuso sentire culturale ‘meridionale’, contro il
fatalismo, contro l’individualismo, contro il deficit di senso civico e
comunitario, come l’ha chiamato Robert Putnam”. Si tratta di abbracciare
“il cammino di resistenza segnalato da papa Bergoglio a Napoli” e
quindi “scegliere la via della mitezza”, espressione felice, quella
del Pontefice, che riporta alla memoria delle chiese di Sicilia si il
sorriso che don Puglisi rivolse al suo killer. Conclude Naro: “Il
paradosso, tipico dell’esperienza cristiana, non può non appartenere anche
alla resistenza ecclesiale di fronte alla mafia. Essa è lotta, certamente,
contro la disumanità delle mafie. Ma, nella misura in cui impegna a vivere
la conversione e non soltanto a predicarla, è anche consegna di sé,
disponibilità a offrirsi, ad arrendersi a Dio”.
Redazione
29 gennaio 2018.
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29/01/2018 |
Servizi. Dai rubinetti di
Grotte, ancora acqua poca e molto sporca; di Carmelo Arnone |
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Oggi
Due settimane fa |
Un paio di settimane fa, il 14 gennaio, con un
articolo segnalavo la situazione relativa al disservizio rappresentato
dai lunghissimi turni di distribuzione dell'acqua (insieme alla sospensione
per lungo tempo dell'erogazione) e dalla qualità dello stesso liquido che
viene fornito ed addebitato in bolletta come "potabile".
La foto a corredo dell'articolo mostrava i filtri dopo una sola settimana di
utilizzo ed una sola erogazione di acqua.
Sono trascorse due settimane e la condizione dei filtri è chiaramente
descritta nella nuova immagine a lato.
Mi riesce realmente difficile credere che i residui trattenuti dai due
filtri non possano costituire impedimento alla potabilità. Tra le
caratteristiche dell'acqua, per essere definita "potabile", vi sono quelle
di essere inodore, incolore e insapore.
Per quanto riguarda l'odore, vi sono occasioni in cui sembra di annusare
candeggina; sul colore ritorno ad indicare l'immagine dei filtri; il sapore
mi sia concesso di non provarlo (ma chiunque voglia accertarsene di persona
può sorbirne un bicchiere).
A Grotte tutti hanno dei recipienti, chi sul tetto, chi sotto il garage, in
cui fanno scorta di acqua durante i turni di distribuzione; se dovessero
fare affidamento all'acqua corrente si rimarrebbe almeno 6 giorni su 7 a
secco. I filtri in ingresso, posti prima dei recipienti, non vengono
controllati con frequenza - se va bene, in media una volta ogni sei mesi -
così come non vengono ripulite - se non ogni anno - le stesse vasche di
accumulo. Se solo dopo meno di un mese le capsule con i filtri sono ridotte
nelle condizioni mostrate nella foto, immaginiamo come possano presentarsi i
filtri dopo 6 mesi.
I grottesi, a queste condizioni, l'acqua non possono berla. Dunque, perché
pagare come "potabile" il liquido che potabile non può essere? Sarebbe come
acquistare l'acqua minerale al supermercato e non poterla bere.
Alle riflessioni già proposte nell'articolo del 14 gennaio, aggiungo questa:
l'Amministrazione verifichi l'effettiva potabilità dell'acqua all'uscita dal
rubinetto di un qualsiasi utente (non si fidi delle analisi fornite dal
gestore) e, di conseguenza, se il caso, pretenda che l'addebito in bolletta
venga effettuato per fornitura di "acqua non potabile".
A proposito di acqua da bere, la Casetta dell'acqua (dal 23 dicembre) è
ancora fuori servizio per mancata fornitura da parte di Girgenti Acque;
quindi non possiamo bere l'acqua che ci viene data - quando ci viene data -
dalla rete idrica e nemmeno quella della Casetta.
Carmelo Arnone
29 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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29/01/2018 |
Servizi. Auguri di buon
compleanno alla perdita di acqua dalla buca di Via Santa Rita |
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Via Santa Rita
Via Santa Rita |
Ecco quanto scrivono, con garbata ironia, alcuni
cittadini di Grotte:
"Tanti auguri per il tuo primo compleanno!
Una delle tante buche in Via Santa Rita ha compiuto oggi il suo primo
compleanno.
Da questo scavo si può ammirare in determinati giorni della settimana lo
sgorgare dell’acqua corrente.
Decine di telefonate da un anno a questa parte sono state fatte all’azienda
che se ne dovrebbe occupare, ma nonostante tutto non riusciamo a venirne a
capo!
Che si fa?".
La buca festeggiata si può ammirare in tutto il suo fascino nelle foto a
lato, profilo destro e sinistro.
Trecentosessantacinque giorni di tempo per riparare una perdita d'acqua e
ricoprire una buca sono davvero tanti.
Alla domanda "Che si fa?" la risposta che questa redazione può dare è: "Si
sottopone il problema alla pubblica attenzione nella speranza che chi di
competenza - Girgenti Acque S.p.A. -, finalmente con impegno e serietà, se
ne occupi".
É quello che stiamo facendo.
Carmelo Arnone
29 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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28/01/2018 |
Volontariato. "Donatorinati"
donano sangue e salvano grottese |
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Volpe e Finocchiaro |
É stato salvato anche grazie alla
disponibilità e generosità dei poliziotti della Questura di Agrigento. Si
tratta di un operaio specializzato grottese che era ricoverato presso la
clinica "Maria
Eleonora" di Palermo nella quale era programmato un suo intervento al cuore.
L'operazione, rimandata di giorno in giorno a causa della poca disponibilità
di sacche di sangue presso il locale centro trasfusionale, è stata
effettuata grazie all'offerta di sangue da parte dell'associazione "DonatoriNati"
della Polizia di Stato. L'intervento si è svolto senza imprevisti e le
condizioni del paziente sono buone.
L’Associazione Donatori Volontari della Polizia, che in Sicilia conta oltre 1500
associati e volontari ed è presente nelle principali province della Regione,
ha una spiccata vocazione "interforze" ed accoglie al suo interno donatori di sangue
appartenenti alle Forze dell'Ordine, Forze Armate e Soccorso Pubblico.
L’Associazione è stata costituita nel luglio 2003 per iniziativa di un gruppo di
appartenenti alla Polizia di Stato con lo scopo di promuovere la cultura
della donazione di sangue e persegue fini di solidarietà sociale.
Ha carattere apartitico, apolitico, non ha fini di lucro e
si avvale delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri
sostenitori. Dalla sua costituzione, l’Associazione ha dato vita in questi
anni a numerose attività dedicate non solo alla raccolta di sacche di sangue
donate alle strutture ospedaliere con cui ha collaborato, ma ha anche
orientato le sue attività verso la sensibilizzazione di tutti i cittadini
alla cultura del dono di sangue come comportamento etico che dia opportunità
e speranze anche a soggetti svantaggiati quali i talassemici, i leucemici, i
trapiantati, gli ustionati ed altri.
Per informazioni ed adesioni è possibile contattare il
392.8774192.
(Nella foto a lato, il presidente provinciale Alessandro Volpe con il
questore Mario Finocchiaro).
Redazione
28 gennaio 2018
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28/01/2018 |
Dialoghi. "Lettera aperta
a Sua Eccellenza Maria Elena Boschi"; di Giuseppe Castronovo |
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Lettera aperta del Circolo della Concordia, a firma del dott.
Giuseppe Castronovo, indirizzata alla Sottosegretaria alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi.
"Circolo della Concordia"
A
Sua Eccellenza
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Dei Ministri
Maria Elena Boschi
Palazzo Chigi
R O M A
Siamo ad informarLa che l’Assemblea del nostro Circolo,
preso atto delle dinamiche interne al suo stesso Partito che faticano non
poco nel trovare per Lei un collegio elettorale adeguato al suo ruolo
istituzionale e quindi in grado di consentirle l’ingresso in Parlamento
anche nella prossima 18^ Legislatura;
Le chiede di farsi candidare anche nel Collegio elettorale dove opera il
nostro Circolo.
Forse La sorprenderà l’inusualità della nostra richiesta; siamo qui a darle
spiegazione del motivo a fondamento della presente richiesta.
Siamo un Circolo i cui iscritti siamo quasi tutti pensionati che per legge
devono avere un conto in banca per l’accreditamento della pensione e il
pagamento delle varie utenze domestiche. Un conto deve teniamo anche i
nostri pochi risparmi che ci occorreranno per il nostro funerale.
I nostri risparmi non sono adeguatamente tutelati e se formuliamo
qualche lamentela sull’eccesso dei costi che gravano sui nostri risparmi ci
rispondono con una tale sufficienza da rasentare una vera e propria mancanza
di rispetto verso persone che per età possono essere genitori o nonni di
questi bancari.
Ci rivolgiamo a Lei perché nella prossima Legislatura si faccia promotrice
di una iniziativa legislativa affinché in tutti gli uffici bancari aperti al
pubblico venga esposto in ben evidenza l’art. 47 della Costituzione dove
leggiamo che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte
le sue forme…”.
Nella certezza che possa aderire alla nostra richiesta o che comunque si
attivi per meglio tutelare i risparmi,
Le rivolgiamo i nostri più deferenti saluti. |
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Dal Circolo
della Concordia
Giuseppe
Castronovo
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27/01/2018 |
Fotografia. "Folklore
Express", mostra collettiva a Napoli con scatti di Calogero Infantino |
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Manifesto
Foto in mostra
Calogero Infantino |
Verrà
inaugurata lunedi prossimo, 29 gennaio 2018, alle ore 16.00 presso le "Sale
Vesevi", al Castel Maschio Angioino di Napoli, la mostra fotografica
collettiva "Folklore Express - Il carnevale, le feste popolari, le sagre.
Tra sacro e profano; le tradizioni italiane"; un reportage costituito da 40
scatti fotografici che vuole rappresentare, in maniera "express", alcune
delle manifestazioni folkloristiche italiane, pillole di passioni, in una
unica mostra a disposizione dei visitatori.
Gli scatti di fotografi (professionisti e non) sono provenienti da tutta
Italia, e sono rappresentativi delle tradizioni nazional popolari dell'arte
che tutto il mondo invidia.
Si potranno ammirare particolari maschere carnevalesche, carri allegorici,
piazze gremite, sguardi truccati e fieri, dettagli di abiti e scenografie;
dal carnevale alle feste di piazza, in un percorso di immagini tra il sacro
e il profano, dove l’impegno e le centinaia di ore di lavoro impiegate,
perché tutto sia perfetto, è tangibile ed il desiderio di sentirsi almeno
una volta all’anno protagonisti sul palcoscenico della vita, dove si è
liberi di sentirsi uno, nessuno e centomila.
Tra gli scatti in esposizione ve ne sono ben 7 di
Calogero
Infantino (26enne grottese), nei quali vengono immortalati momenti
significativi della "Scinnenza" di Naro, de "La prummisioni" di
Racalmuto, e della manifestazione "Vivere Assisi" di Gangi.
La mostra, organizzata dall'Associazione "InfoTurismoNapoli" in
collaborazione con l'Associazione "D'altronde", sarà visitabile sino al 10
febbraio (dal lunedì al sabato ore 09.00-18.00, domenica ore 10.00-13.00;
l'ingresso esclusivo alla mostra è gratuito).
Redazione
27 gennaio 2018.
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Foto in mostra |
Foto in mostra |
Foto in mostra |
Foto in mostra |
Foto in mostra
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27/01/2018 |
Storia. "Non possiamo e
non dobbiamo dimenticare"; di
Carmelo Arnone |
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Fascismo e Nazismo
Per non dimenticare |
Oggi viene celebrato il Giorno della Memoria, istituito dal Parlamento
italiano con la Legge n° 211 del 20 luglio 2000, formata da un unico
articolo che recita: "La Repubblica italiana
riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di
Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio
del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei
cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la
prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti
diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della
propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
Il nostro Presidente delle Repubblica, on. Sergio Mattarella, nel suo
intervento del 25 gennaio ha parlato della "follia portatrice di
morte del nazismo e del fascismo",
del "carattere
disumano del regime fascista",
costatando che "Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo
ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l'entrata
in guerra. Si tratta di un'affermazione gravemente sbagliata e
inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra
non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta
e inevitabile conseguenza".
Era il gennaio 2013, solo 5 anni fa, quando l'allora Presidente del
Consiglio proprio in occasione del "Giorno della Memoria", a proposito del
Fascismo così si esprimeva: "il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa. Per tanti
altri versi invece aveva fatto bene".
Pur non tenendo conto delle leggi razziali, non possiamo e non dobbiamo
dimenticare:
- le bastonate, le manganellate e l’olio di ricino;
- le spedizioni punitive contro gli avversari politici;
- il rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti;
- "Io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica
di tutto quanto è avvenuto";
- "Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il
capo di questa associazione a delinquere!";
- "Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato
clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo";
- la chiusura delle sedi di tutti i partiti politici, tranne quello
fascista;
- la sottrazione del potere legislativo al parlamento;
- la proibizione del diritto di sciopero per i lavoratori;
- l’abolizione della libertà di stampa;
- l’abolizione della libertà di associazione;
- l’istituzione del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato;
- l’istituzione della polizia politica “Opera di Vigilanza e
Repressione dell’Antifascismo”;
- l’esilio, il carcere o il confino per migliaia di esponenti
dell’opposizione;
- l’assassinio di Giovanni Amendola;
- l’assassinio di Piero Gobetti;
- l’assassinio di don Giovanni Minzoni;
- la condanna a morte, comminata dal Tribunale Speciale, per migliaia
di antifascisti;
- lo scioglimento di tutti i partiti politici, tranne quello fascista;
- lo scioglimento della Camera dei Deputati e la sua sostituzione con
la Camera dei Fasci e delle Corporazioni;
- l’imposizione nei Comuni di Podestà non eletti dai cittadini;
- l’abolizione di fatto delle libere elezioni;
- la continuata violazione della corrispondenza e delle comunicazioni
telefoniche;
- l’abolizione ed il divieto delle organizzazioni sindacali tranne
quelle fasciste;
- l’imposizione della tessera fascista per i pubblici impiegati, pena
il licenziamento;
- il culto della personalità verso il fondatore del fascismo;
- l’imposizione del giuramento di fedeltà al fascismo per i professori
universitari;
- l’imposizione della religione cattolica come “la sola religione di
Stato”;
- la guerra in Etiopia e l’uso dei gas asfissianti contro gli
abissini;
- il sostegno alla dittatura spagnola di Francisco Franco;
- l’occupazione dell’Albania;
- l’attacco italiano alla Francia (“alcune centinaia di morti da
gettare sul tavolo della pace”);
- l’attacco italiano alla Grecia;
- le centinaia di migliaia di etiopi, libici, jugoslavi e greci uccisi
nelle guerre di conquista;
- gli oltre settemila ebrei italiani mandati nei campi di sterminio;
- l’immediata esecuzione sul posto di quanti non hanno aderito alla
“Repubblica di Salò”;
- la condanna a morte dei membri del Gran Consiglio del fascismo, per
aver votato contro Mussolini;
- la fucilazione degli ammiragli Luigi Mascherpa e Inigo Campioni, per
aver comandato la resistenza ai tedeschi nell’Egeo;
- i 20 anni di dittatura.
Non sono opinioni, è Storia; la Storia del nostro Paese, la Storia d'Italia.
Vi erano, allora, intellettuali, giuristi, storici e cittadini
compiacenti, "asserviti - per citare ancora il Presidente Mattarella
- a una ideologia nemica dell'uomo".
Una ideologia, al pari di ogni altra ideologia fondamentalista (come non
ricordare le purghe staliniane, il regime di Pol Pot, i generali argentini e
cileni, i Soviet in Cina, l'attuale Repubblica "popolare democratica" di
Corea, ecc... ?), di violenza, discriminazione, sopraffazione, odio, morte
che ancora oggi continua a fare proseliti.
Una ideologia dalla quale occorre con chiarezza e determinazione prendere le
distanze, per continuare a costruire una società basata sui valori di
uguaglianza, solidarietà, pari dignità sociale, rispetto reciproco, libertà.
Carmelo Arnone
27 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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27/01/2018 |
Politica. Messaggio del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella
per il Giorno della Memoria |
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On. Mattarella |
Pubblichiamo il testo del messaggio del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, pronunciato
il 25 gennaio 2018 per le celebrazioni del "Giorno della Memoria".
Palazzo del Quirinale,
25/01/2018
"Rivolgo un saluto ai presidenti del Senato, della Camera dei Deputati e
della Corte costituzionale, ai membri del governo, a tutti i presenti, a
coloro che ci ascoltano attraverso la tv.
Un saluto particolare ai superstiti dei campi di sterminio, alla senatrice
Segre, ai ragazzi.
Il 27 gennaio del 1945 le truppe russe varcavano i cancelli di Auschwitz,
spalancando, davanti al mondo attonito, le porte dell'abisso.
Quei corpi ammassati, i volti dei pochi sopravvissuti dallo sguardo spento e
atterrito, i resti delle baracche, delle camere a gas, dei forni crematori
erano il simbolo estremo della scellerata ideologia nazista.
Un virus letale - quello del razzismo omicida - era esploso al centro
dell'Europa, contagiando nazioni e popoli fino a pochi anni prima emblema
della civiltà, del progresso, dell'arte. Auschwitz era il frutto più
emblematico di questa perversione.
Ancora oggi ciò che ci interroga e sgomenta maggiormente, di un mare di
violenza e di abominio, sono la metodicità ossessiva, l'odio razziale
divenuto sistema, la macchina lugubre e solerte degli apparati di sterminio
di massa, sostenuta da una complessa organizzazione che estendeva i suoi
gangli nella società tedesca.
Il cammino dell'umanità è purtroppo costellato di stragi, uccisioni,
genocidi.
Tutte le vittime dell'odio sono uguali e meritano uguale rispetto.
Ma la Shoah - per la sua micidiale combinazione di delirio razzista,
volontà di sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale -
resta unica nella storia d'Europa.
Come fu possibile che anziani, donne, bambini anche di pochi mesi, stremati
dalle lunghe persecuzioni, potessero essere sistematicamente eliminati,
perché considerati pericolosi nemici? Che fine aveva fatto tra gli ufficiali
di un esercito prestigioso, dalle grandi tradizioni, il senso dell'onore,
quello per cui, quanto meno, non si uccidono gli inermi? Dove era finito il
sentimento più elementare di umanità e di pietà di una nazione, evoluta e
sviluppata, di fronte alle moltitudini di innocenti avviati, con zelo e
nella generale indifferenza, verso le camere a gas? Migliaia di cittadini, i
"volenterosi carnefici di Hitler", come li ha definiti lo storico Goldhagen,
cooperavano alla distruzione degli ebrei.
Con questo consenso il nazismo riuscì a sterminare milioni di ebrei, di
oppositori politici e di altri gruppi sociali - gitani, omosessuali,
testimoni di Geova, disabili - considerati inferiori e ritenuti un ostacolo
per il progresso della nazione.
Saluto e ringrazio per la loro presenza il presidente della Federazione dei
Rom e Sinti, il presidente dell'Associazione deportati politici. Saluto
anche il presidente degli internati militari: 800 mila soldati che, per il
rifiuto di collaborare con i nazisti e di arruolarsi sotto le insegne di
Salò, patirono privazioni, persecuzioni e violenze.
Da Liliana Segre e Pietro Terracina abbiamo sentito poc'anzi il racconto
diretto, sconvolgente e inestimabile, dell'inferno dei campi, avvertendo la
stessa emozione provata, nei giorni scorsi, ascoltando le parole, anch'esse
essenziali e penetranti, di Sami Modiano. Agli internati venivano negati il
nome, gli affetti, la memoria e il futuro, il diritto a essere persone.
Tutti i sentimenti erano brutalmente proibiti, tranne quello della paura.
Si possono uccidere, a freddo, senza remore, sei milioni di individui inermi
se si nega non soltanto la loro appartenenza al genere umano ma la loro
stessa esistenza. Soltanto per effetto di questa insana distorsione essi
possono essere trasformati - con un progressivo e violento processo di
spoliazione - da persone, titolari di diritti, in oggetti di freddi elenchi,
in numeri, come quelli che i sopravvissuti ai campi di sterminio - che
saluto tutti ancora - portano indelebilmente segnati sul proprio corpo.
Anche in Italia questo folle e scellerato processo di riduzione delle
persone in oggetti fu attuato con consapevolezza e determinazione. Sul
territorio nazionale, è vero, il regime fascista non fece costruire camere a
gas e forni crematori. Ma, dopo l'8 settembre, il governo di Salò collaborò
attivamente alla cattura degli ebrei che si trovavano in Italia e alla loro
deportazione verso l'annientamento fisico.
Le misure persecutorie messe in atto con le leggi razziali del 1938, la
schedatura e la concentrazione nei campi di lavoro favorirono enormemente
l'ignobile lavoro dei carnefici delle SS.
Le leggi razziali - che, oggi, molti studiosi preferiscono chiamare
"leggi razziste"- rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile,
una pagina infamante della nostra storia.
Ideate e scritte di pugno da Mussolini, trovarono a tutti i livelli
delle istituzioni, della politica, della cultura e della società italiana
connivenze, complicità, turpi convenienze, indifferenza. Quella stessa
indifferenza, come ha sovente sottolineato la senatrice Segre, che
rappresenta l'atteggiamento più insidioso e gravido di pericoli.
Con la normativa sulla razza si rivela al massimo grado il carattere
disumano del regime fascista e si manifesta il distacco definitivo della
monarchia dai valori del Risorgimento e dello Statuto liberale.
Una donna forte e coraggiosa, Ernesta Bittanti, vedova dell'eroe trentino
Cesare Battisti, commentava così nel suo diario quei giorni cupi e di
dolore: «Io porto tutto il peso di queste sventure nel mio cuore (...) peso
che mi viene dal ruinare di questa nostra povera Italia nell'abisso della
barbarie spirituale. Da cui certo si riavrà un giorno!».
Lo Stato italiano del ventennio espelleva dal consesso civile una parte dei
suoi cittadini, venendo meno al suo compito fondamentale, quello di
rappresentare e difendere tutti gli italiani.
Dopo aver soppresso i partiti, ridotto al silenzio gli oppositori e
sottomesso la stampa, svuotato ogni ordinamento dagli elementi di
democrazia, il Fascismo mostrava ulteriormente il suo volto: alla
conquista del cosiddetto impero accompagna l'introduzione di norme di
discriminazione e persecuzione razziale, che si manifesta già
nell'aprile del 1937, con il regio decreto legge volto a punire i rapporti
tra cittadini italiani e quelli definiti sudditi dell'Africa orientale
italiana, per evitare che venisse inquinata la razza.
Alla metà del 1938, con le leggi antiebraiche, rivolgeva il suo odio cieco
contro una minoranza di italiani, attivi nella cultura, nell'arte, nelle
professioni, nell'economia, nella vita sociale. Molti, venti anni prima,
avevano servito con onore la Patria - come ufficiali, come soldati - nella
grande guerra.
Ma la persecuzione, da sola, non fu ritenuta sufficiente. Occorreva tentare
di darle una base giuridica, una giustificazione ideologica, delle
argomentazioni pseudo-scientifiche. Vennero cercati - e, purtroppo, si
trovarono - intellettuali, antropologi, medici, giuristi e storici
compiacenti. Nacque Il Manifesto della Razza. Letto oggi potrebbe far
persino sorridere, per la mole di stoltezze, banalità e falsità contenute,
se sorridere si potesse su una tragedia così immane.
Eppure questo Manifesto, dalle basi così vacue e fallaci, costituì una
pietra miliare della giurisprudenza del regime; e un nuovo "dogma" per
moltissimi italiani, già assoggettati alla granitica logica del credere,
obbedire, combattere.
La penna propagandistica, efficace nel suo cinismo, coniò lo slogan con il
quale intendeva rassicurare gli italiani e il mondo, nel tentativo di
prendere, apparentemente, le distanze dall'antisemitismo nazista:
"Discriminare - disse Mussolini - non significa perseguitare".
Ma cacciare i bambini dalle scuole, espellere gli ebrei
dall'amministrazione statale, proibire loro il lavoro intellettuale,
confiscare i beni e le attività commerciali, cancellare i nomi ebraici dai
libri, dalle targhe e persino dagli elenchi del telefono e dai necrologi sui
giornali costituiva una persecuzione della peggiore specie. Gli ebrei in
Italia erano, di fatto, condannati alla segregazione, all'isolamento,
all'oblio civile. In molti casi, tutto questo rappresentò la premessa
dell'eliminazione fisica.
Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo
ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l'entrata
in guerra. Si tratta di un'affermazione gravemente sbagliata e
inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra
non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta
e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista,
esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e
autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno
schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce
dello stesso prisma.
Abbiamo, in questo giorno della Memoria, ascoltato testimonianze
coinvolgenti dei sopravvissuti. Nelle loro parole si avverte la forza e il
fascino della loro vita ritrovata, della loro volontà di vivere con pienezza
ma, al contempo, ci si rende conto dell'immenso patrimonio di presenze e di
protagonismi che ci avrebbe assicurato la vita di coloro che sono stati
trucidati nei lager e che quella programmata violenza omicida ci ha
sottratto.
Dalla professoressa Foa, dalla presidente Di Segni,
dalla ministra Fedeli abbiamo sentito discorsi netti e lungimiranti: le
ringrazio molto. Abbiamo rivissuto, attraverso le voci incisive di Remo
Girone e Victoria Zinny, momenti drammatici della nostra storia di allora.
Siamo stati affascinati dalle canzoni, commoventi e
piene di speranza di Noa, messaggera di pace e di bellezza. Grande amica
dell'Italia, venuta appositamente da Israele per condividere con noi il
Giorno della Memoria e renderlo ancora più ricco di intensità. La ringrazio
di cuore, con stima e amicizia.
Abbiamo incontrato anche i giovani appena tornati
dall'esperienza, sconvolgente ma formativa, del viaggio ad Auschwitz. A loro
viene affidato il compito di custodire e tramandare la Memoria, perché non
si attenui e non si smarrisca mai, per non rischiare di provocare nuovi
lutti e nuove tragedie.
Focolai di odio, di intolleranza, di razzismo, di
antisemitismo sono infatti presenti nelle nostre società e in tante parti
del mondo. Non vanno accreditati di un peso maggiore di quel che hanno: il
nostro Paese, e l'Unione Europea, hanno gli anticorpi necessari per
combatterli; ma sarebbe un errore capitale minimizzarne la pericolosità.
I cambiamenti rapidi e sconvolgenti che la
globalizzazione comporta - le grandi migrazioni, i timori per lo smarrimento
della propria identità, la paura di un futuro dai contorni incerti - possono
far riemergere dalle tenebre del passato fantasmi, sentimenti, parole
d'ordine, tentazioni semplificatrici, scorciatoie pericolose e nocive.
La predicazione dell'odio viene amplificata e propagata
dai nuovi mezzi di comunicazione. La tecnologia e la scienza offrono grandi
opportunità ma, come sempre, se non correttamente utilizzate, possono
rendere disponibili strumenti sofisticati nelle mani di vecchi e nuovi
profeti di morte.
Contro queste minacce, contro il terrorismo, contro il
razzismo e la violenza dell'intolleranza serve cooperazione internazionale,
servono coraggio e determinazione. É necessario, soprattutto, consolidare
quegli ideali di democrazia, libertà, tolleranza, pace, eguaglianza, serena
convivenza, sui quali abbiamo riedificato l'Europa dalle macerie della
seconda guerra mondiale.
Le leggi razziali in Italia erano entrate in vigore
nell'autunno del 1938.
Il 1 gennaio del 1948, dopo neppure dieci anni, la
Costituzione Italiana sanciva solennemente che "tutti i cittadini hanno pari
dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali".
Di mezzo, vi era stata la cesura della guerra. Una
guerra terribile, che aveva sparso morte e devastazione su larga parte del
mondo. E che aveva aperto gli occhi del mondo sulla follia portatrice di
morte del nazismo e del fascismo.
La Memoria, custodita e tramandata, è un antidoto
indispensabile contro i fantasmi del passato.
La Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, si è
definita e sviluppata in totale contrapposizione al fascismo.
La nostra Costituzione ne rappresenta, per i valori che
proclama e per gli ordinamenti che disegna, l'antitesi più netta.
L'indicazione delle discriminazioni da rifiutare e
respingere, al suo articolo 3, rappresenta un monito. Il presente ci indica
che di questo monito vi era e vi è tuttora bisogno.
Egualmente credo che tutti gli italiani abbiano il
dovere, oggi, di riconoscere che un crimine turpe e inaccettabile è stato
commesso, con l'approvazione delle leggi razziali, nei confronti dei nostri
concittadini ebrei.
La Repubblica italiana, proprio perché forte e radicata
nella democrazia, non ha timore di fare i conti con la storia d'Italia,
non
dimenticando né nascondendo quanto di terribile e di inumano è stato
commesso nel nostro Paese, con la complicità di organismi dello Stato, di
intellettuali, giuristi, magistrati, cittadini, asserviti a una ideologia
nemica dell'uomo.
La Repubblica e la sua Costituzione sono il baluardo
perché tutto questo non possa mai più avvenire.
Vi ringrazio". |
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Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella |
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26/01/2018 |
Università. "La tutela
del risparmio", seminario alla Kore di Enna; relatore il prof. Alfonso
Provvidenza |
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A. Provvidenza |
Oggi, venerdi 26 gennaio 2018, alle ore 15.00 presso l’Auditorium
“N. Colajanni” - Plesso Rettorato - dell’Università degli Studi di
Enna “Kore”, si terrà un seminario sul tema “La tutela del risparmio”,
e la presentazione del “Vademecum per i consumatori”.
Il seminario seguirà il seguente programma:
Saluti:
- prof. Cataldo Salerno, presidente dell’Università degli Studi di Enna
“Kore”;
- prof. Roberto di Maria, preside della Facoltà di Scienze Economiche e
Giuridiche, Università degli Studi di Enna “Kore;
Presentazione:
- prof. Fabio Mazzola, professore Ordinario di Politica Economica e
Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Palermo - Coordinatore
Scientifico Vademecum “La Tutela del Risparmio”;
- un Rappresentante della Regione Siciliana;
Interventi:
- prof. Raffaele Scuderi, Università degli Studi di Enna “Kore”;
- prof. Vincenzo Fasone, Università degli Studi di Enna “Kore”;
- prof. Alfonso Provvidenza, Università degli Studi di Enna “Kore”;
- Rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori.
Agli studenti dei Corsi di Laurea della Facoltà di Scienze Economiche e
Giuridiche (L18, DS01, LM77, LMG01) che parteciperanno sarà riconosciuto 1
CFU, previa positiva valutazione di una relazione sui contenuti del
seminario da presentare entro i termini fissati dalla Segreteria di Facoltà.
Redazione
26 gennaio 2018.
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26/01/2018 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; appuntamento di
venerdi 26 gennaio |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Programma di oggi, venerdi 26 gennaio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà.
Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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25/01/2018 |
Comune. Elezioni politiche:
giorni di apertura dell'Ufficio Elettorale per la presentazione delle
candidature |
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Il 4 marzo 2018 gli elettori italiani saranno chiamati alle urne per il
rinnovo del Parlamento, con l'elezione dei Deputati e dei Senatori della
Repubblica.
Per dare a tutti gli interessati la possibilità di presentare le
candidature, l'Ufficio Elettorale del Comune di Grotte rimarrà aperto anche
nelle ore pomeridiane, a partire da giovedi 25 gennaio e sino a lunedi 29
gennaio.
Redazione
25 gennaio 2018.
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25/01/2018 |
Comune. Carnevale 2018:
iscrizione dei gruppi mascherati presso l'Ufficio Cultura, entro giovedi
8 febbraio |
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Manifesto |
Per il prossimo Carnevale 2018, l'Amministrazione comunale di Grotte
in collaborazione con l'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" organizza una
sfilata in maschera, con la partecipazione degli studenti dell'Istituto, sul
tema "Riciclo Creativo ed Educazione Stradale".
Alla manifestazione potranno partecipare tutti i cittadini interessati,
singolarmente o come gruppi mascherati. Quanti volessero organizzarsi
in gruppo mascherato possono comunicare la propria adesione entro giovedi
8 febbraio, presentando l'iscrizione, presso l’Ufficio Cultura
del Comune di Grotte (signora Mariangela Terrana).
Redazione
25 gennaio 2018.
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25/01/2018 |
Racalmuto. Entro marzo la fine
dei lavori per la riapertura del Teatro Regina Margherita |
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Teatro di Racalmuto |
Sopralluogo al Teatro Regina Margherita di Racalmuto per pianificare
l'inizio dei lavori propedeutici al rilascio dell'agibilità per i pubblici
spettacoli.
Insieme al tecnico comunale Geom. Antonio Pillitteri, al direttore dei
lavori Ing. Alessia Mirabelli, al sindaco Emilio Messana e ai tecnici della
ditta incaricata della fornitura e della posa in opera della vernice
resistente al fuoco, si sono verificate le superfici da trattare e le misure
da adottare per preparare il cantiere.
Le superfici saranno ripulite e poi sarà necessario procedere con tre
distinti materiali: prima sarà passato il fissante per isolare i punti di
contatto delle travi in acciaio con le travi in legno, poi la vernice per il
legno e infine quella per l'acciaio. Occorrerà proteggere la volta e i piani
sottostanti con dei teli impermeabili, smontare le quinte e occorrerà un
ragno gru per trattare le travi soprastanti il palco.
Ci vorranno circa dieci giorni per preparare il materiale e subito dopo la
ditta che ha sede a Parma organizzerà la trasferta. Entro la metà del mese
di febbraio potranno iniziare i lavori.
Nel frattempo, si provvederà ad installare gli evacuatori di fumo, che
dovranno essere innalzati con una gru e collocati sul tetto.
“Ci siamo - dichiara il sindaco Emilio Messana -. Dopo un lungo e
difficoltoso lavoro di studio che ha coinvolto i Vigili del Fuoco, la
Soprintendenza ai Beni Culturali, il Prefetto dott. Nicola Diomede, insieme
all'Ufficio tecnico, ai nostri consulenti perito Andrea Montana e Ing.
Alessia Mirabelli, abbiamo individuato le soluzioni tecniche per poter
ottenere la certificazione per la prevenzione incendi. Le ditte incaricate
dei lavori sono pronte, ci auguriamo entro il mese di marzo di poter
completare gli interventi previsti e di poter presentare la SCIA per
l'apertura del Teatro”.
Redazione
25 gennaio 2018.
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24/01/2018 |
Editoria. Presentazione a
Caltanissetta del libro "Mons. Cataldo Naro", di Enzo Sardo |
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Enzo Sardo |
Venerdì 26 gennaio 2018 alle ore 17.00, a
Caltanissetta, presso la biblioteca dell’Istituto d’Istruzione
Superiore “A. Volta” (Liceo Scientifico) sarà presentato l’ultimo libro
dello scrittore Enzo Sardo dal titolo “Monsignor Cataldo Naro, un
apostolo del nostro tempo”, Salvatore Sciascia Editore. La
manifestazione sarà coordinata dal prof. Vito Parisi, dirigente
scolastico. L’introduzione sarà curata dalla prof.ssa Sonia Zaccaria.
Le relazioni saranno tenute dallo storico Gero Difrancesco e dal
dott. Giovanbattista Tona, Consigliere presso la Corte d’Appello di
Caltanissetta.
Alla manifestazione sarà presente il teologo don Massimo Naro.
Il volume narra la vita e le opere di Monsignor Cataldo Naro, seguendo il
metodo di ricostruire il suo percorso spirituale, culturale e intellettuale
utilizzando in parte i suoi scritti, i suoi pensieri, la sua cultura, il suo
ragionamento e la sua religiosità. La scelta di Cataldo Naro, sacerdote,
vescovo, teologo e professore, risponde ad una logica precisa, quella
dell’amore, dell’amicizia, della formazione, della misericordia e della
solidarietà, che possiamo definire con una semplice frase: la vera strada
della evangelizzazione, fertilizzante naturale per addolcire la nostra
presenza in questa vita terrena e guadagnare quella divina.
L’opera di Enzo Sardo ricorda, anche, la rivisitazione della dottrina della
Chiesa attraverso il Concilio Vaticano II, il grande impegno di Monsignor
Naro per formare le coscienze dei fedeli, al fine di resistere ad ogni forma
di violenza, e la sua attenta e positiva analisi sul ruolo che hanno svolto,
all’inizio del Novecento, le casse rurali ora diventate Banche di Credito
Cooperativo e Banche Popolari.
Il libro evidenzia, con molta acutezza, che monsignor Naro analizzava gli
eventi del passato, studiava quelli attuali e cercava, nella storia dei
santi, dei movimenti cattolici e nella dottrina della Chiesa, espressa dal
Concilio Vaticano Secondo, dei modelli di vita da prospettare alle future
generazioni al fine di creare una società più solidale e più cristianizzata.
Il libro termina con un appello alla Chiesa Cattolica consistente
nell’attivare le procedure per riconoscere a Monsignor Naro il titolo di
“Dottore della Chiesa”.
Redazione
24 gennaio 2018.
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23/01/2018 |
Chiesa. Programma delle
Quarantore, da mercoledi 24 gennaio a martedi 13 febbraio |
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Da mercoledi 24 gennaio a martedi 13 febbraio la comunità ecclesiale di Grotte
celebra le sante Quarantore secondo il seguente programma.
Tutti i giorni: ore 09.30 Santa Messa; ore 16.00 Ora Santa.
Mercoledi 24 gennaio: chiesa San Francesco
Giovedi 25 gennaio: chiesa San Francesco
Venerdi 26 gennaio: chiesa San Francesco
Sabato 27 gennaio: chiesa San Rocco
Domenica 28 gennaio: chiesa San Rocco
Lunedi 29 gennaio: chiesa San Rocco
Martedi 30 gennaio: chiesa San Rocco
Mercoledi 31 gennaio: chiesa del Purgatorio
Giovedi 1 febbraio: chiesa del Purgatorio
Venerdi 2 febbraio: chiesa del Purgatorio
Sabato 3 febbraio: chiesa Madonna del Carmelo
Domenica 4 febbraio: chiesa Madonna del Carmelo
Lunedi 5 febbraio: chiesa Madonna del Carmelo
Martedi 6 febbraio: chiesa Madonna del Carmelo
Mercoledi 7 febbraio: chiesa Madonna delle Grazie
Giovedi 8 febbraio: chiesa Madonna delle Grazie
Venerdi 9 febbraio: chiesa Madonna delle Grazie
Sabato 10 febbraio: chiesa Madre
Domenica 11 febbraio: chiesa Madre
Lunedi 12 febbraio: chiesa Madre
Martedi 13 febbraio: chiesa Madre
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23/01/2018 |
Servizi. Ancora un guasto
all'acquedotto "Tre Sorgenti"; ritardi nella distribuzione idrica |
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La società Girgenti Acque S.p.A. ha comunicato oggi che
gli operatori della Società e del Consorzio “Tre Sorgenti” hanno
riscontrato, nella contrada Turboli del Comune di Santo Stefano Quisquina,
una copiosa perdita idrica lungo l’acquedotto “Tre Sorgenti”, gestito
dell’omonimo Consorzio. Il guasto ha compromesso la funzionalità
dell’acquedotto con il consequenziale drastico abbassamento della fornitura
idrica dei Comuni alimentati per mezzo dello stesso. Al fine di effettuare
l’improcrastinabile intervento manutentivo, giusta opportuna autorizzazione
verbale ottenuta da parte del Consorzio Acquedottistico “Tre
Sorgenti”, Girgenti Acque S.p.A. effettuerà le necessarie lavorazioni in via
sostitutiva sull’acquedotto tutt’ora nella gestione dell’omonimo Consorzio.
Pertanto provvederà ad effettuare nella tarda nottata di oggi l’interruzione
dell’esercizio dell’acquedotto che verrà messo a scarico per il tratto di
condotta interessato dall’intervento; di conseguenza sarà interrotta la
fornitura idrica nei Comuni di: Grotte, Racalmuto, Castrofilippo, Naro,
e parzialmente nei Comuni di Campobello di Licata e Ravanusa,
approvvigionati dalla Società Siciliacque S.p.A..
Girgenti Acque S.p.A., per garantire a tutta l’utenza servita continuità
nell’approvvigionamento idrico, oltre ad effettuare in via sostitutiva
all’omonimo Consorzio acquedottistico la riparazione della perdita idrica,
ha predisposto l’approvvigionamento sostitutivo di acqua potabile a mezzo
autobotte, messo a disposizione di tutti gli utenti che domani,
mercoledì 24/01/2018, si recheranno ai seguenti presidi, predisposti nei
Comuni interessati dalla sospensione di fornitura idrica:
- Grotte, Piazza Marconi dalle ore 09.00 alle ore 12.00;
- Racalmuto, Piazza del Carmelo dalle ore 09.00 alle ore 12.00.
Il ripristino della fornitura idrica nei Comuni interessati avverrà a
conclusione dei lavori di riparazione, cui seguirà la normalizzazione dei
turni di distribuzione che avverrà nel rispetto dei necessari tempi tecnici.
Redazione
23 gennaio 2018.
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23/01/2018 |
Chiesa. Anche dall'Australia,
per il XII Convegno del Rinnovamento Carismatico Cattolico |
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Mons. Vutera
Don Lo Bue
Don Giordano
Sebastiano Fascetta
Padre Zippo |
"Siate sempre nella gioia, perché Cristo ha vinto il
mondo!".
Questo è stato il tema del XII Convegno di Comunione del Rinnovamento
Carismatico Cattolico, svoltosi ad Agrigento dal 19 al 21 gennaio.
Appartenenti a decine di comunità carismatiche provenienti non soltanto
dalle diocesi siciliane ma anche dalla Calabria, dalla Campania e alcuni
rappresentanti dalla lontana Australia, si sono ritrovati per vivere insieme
un “Seminario di vita nello Spirito” organizzato dalla Comunità "Gesù è
Amore" di Casteltermini.
Con la preghiera spontanea e la lode gioiosa, i partecipanti hanno accolto,
nel corso delle tre giornate, le parole e gli insegnamenti dei relatori:
- Don Carmelo Lo Bue, arciprete di Sciacca e parroco della Basilica
Madonna del Soccorso, che ha proposto il tema “Non voi avete scelto me, ma
io ho scelto voi”;
- Don Franco Giordano, già arciprete di Palma di Montechiaro ed
attuale parroco della parrocchia "BMV del Carmelo" in Agrigento, il quale ha
ricordato che “Tutti coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro
sono figli di Dio”;
- Sebastiano Fascetta, conferenziere ed autori di testi di
spiritualità, che ha relazionato su “La comunione nel Rinnovamento
Carismatico Cattolico e nella Chiesa”;
- Emanuele Zippo, sacerdote della Congregazione dei Passionisti,
predicatore missionario carismatico, che ha parlato su “Tutto posso in colui
che mi dà forza”.
La celebrazione eucaristica conclusiva è stata presieduta da Mons.
Melchiorre Vutera, Vicario Generale e Moderatore dell'Arcidiocesi di
Agrigento, che ha portato i saluto dell’Arcivescovo di Agrigento, Card.
Francesco Montenegro (impegnato a Roma in una sessione della CEI).
Nell’occasione Mons. Vutera ha comunicato all’assemblea l’avvenuto
riconoscimento ufficiale, da parte della Chiesa agrigentina, della piena
ecclesialità della Comunità "Gesù è Amore" di Casteltermini, ed ha
consegnato al coordinatore Roberto Amantia l’Atto di approvazione
promulgato dal Card. Montenegro, e lo Statuto della Comunità (con
l'autorizzazione ad operare in tutta la Diocesi) insieme al
Piano pastorale diocesano.
Assistente spirituale della Comunità è stato nominato Don Giuseppe Alotto,
parroco dell'Unità Pastorale di Casteltermini.
Nel concludere la convocazione, le comunità del Rinnovamento Carismatico
Cattolico si sono date appuntamento al prossimo convegno in Sicilia “Sulle
orme di Gesù”, che si terrà a Noto, in provincia di Siracusa, dal 13 al 15
aprile; tra i relatori, il vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò, Padre
Emanuele Zippo, Padre Josè Gabriel Merchen Mora (da Los Angeles - USA), Don
Fulvio Di Fulvio (sacerdote missionario della Misericordia), Don
Massimiliano Giovanni Piazza (evangelizzatore, dalla Francia) e Don Carmelo
Caccamo (Parroco di Santa Maria delle Grazie, a Petrosino in provincia di
Trapani).
Carmelo Arnone
23 gennaio 2018.
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Preghiera
Preghiera
Preghiera
Preghiera
Approvazione |
22/01/2018 |
Teatro. La comicità surreale
di Petrolini all'Empedocleo di Agrigento; venerdi 26 gennaio |
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Circolo Empedocleo |
La comicità strampalata e surreale di Ettore Petrolini
arriva al Circolo Empedocleo di Agrigento.
Petrolini con la sua letteratura cervellotica e non-sense è l'autore/attore
rappresentato del nuovo spettacolo della stagione teatrale da Camera
dell'Empedocleo, proposto dai direttori Peppe Adamo, presidente del
Circolo Culturale Empedocleo e Mario Gaziano, direttore del
Pirandello Stable Festival, di ritorno da una lunga tournèe di successo in
tutta Europa e in Cina con “Pirandello 150”.
“Tanto pe’ cantà - Serata Petrolini” è l'accattivante titolo del
quarto appuntamento della stagione teatrale indipendente all'Empedocleo.
“Si tratta - comunicano Adamo e Gaziano - di un vero e proprio
divertentissimo excursus nel mondo fantasioso, irriverente e comico di
Petrolini, ripreso poi dai grandi interpreti dello spirito romanesco: Gigi
Proietti, Fiorenzo Fiorentini ed Enrico Montesano”.
Il grande attore comico romanesco Petrolini furoreggiò in tutti i teatri
d'Europa col suo “Gastone” e con le sue “Cretinate” nella prima metà del
Novecento.
Uno spettacolo che si preannuncia coinvolgente e straripante di parole e di
musica: con le famose cantate romanesche, da Tanto pe’ cantà a
Roma nun fa la stupida stasera, a La società dei magnaccioni e
La gita a li castelli.
Uno spettacolo ideato e diretto da Mario Gaziano; con Lillo D'Aleo (Petrolini),
Alfio Russo (Gigi er bullo) Angelo Provenzano (Difetto di pronuncia)
Giuseppe Gramaglia (Ma..l'amore mio non muore) e la partecipazione di
Alfonso Marchica (nel famoso Nerone), per la musica partecipa il maestro
Gioacchino Marrella. Con la collaborazione artistica di Maria Grazia
Castellana e Andrea Cassaro. Progetto artistico di Peppe Adamo e Mario
Gaziano.
Il nuovo appuntamento del teatro indipendente da Camera è fissato per
venerdì 26 gennaio 2018, alle ore 18.15 presso il Salone delle
Feste del Circolo Culturale “Empedocleo” di Agrigento. Ingresso
gratuito riservato ai soci e agli amici appassionati di teatro da Camera.
Redazione
22 gennaio 2018.
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21/01/2018 |
Lettere. "Per noi di
Grotte è motivo di orgoglio ricordare Padre Gaetano"; del dott. Salvatore Filippo
Vitello |
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Dott. Vitello
Ricordo
Ricordo |
Una memoria grata dell'indimenticabile figura di Padre Gaetano Ciranni;
questo vi è nella lettera del dott. Salvatore Filippo
Vitello,
Procuratore Capo della Repubblica presso il
Tribunale di Siena,
in risposta all'accorato
invito di Gaspare Agnello affinché l'esempio dell'Uomo, prima ancora che
del Sacerdote, sia ricordato soprattutto nel suo paese natale. ***** "Colgo volentieri l'invito di
Gaspare Agnello a sostenere la sua iniziativa per intitolare una via di
Grotte a Padre Gaetano Ciranni.
Padre Gaetano era un sacerdote della Congregazione religiosa dei
Rogazionisti.
Era un siciliano e la sua vocazione è maturata nella dimensione sociale ed
ecclesiale di Grotte (dove è nato il 24.9.1920).
Per come l'ho conosciuto, Padre Gaetano, sacerdote di notevole livello
culturale, posto ai vertici di un'importante Congregazione religiosa, amava
le cose semplici e poco appariscenti.
Da Superiore Generale aveva un piccolo ufficietto nella Casa Generale di via
Tuscolana, e prima dei computer utilizzava una piccola macchina da scrivere,
la famosa lettera 32.
Sapeva esprimere bene il racconto del vivere, poiché ci ricordava come
spesso siamo colpiti (si può dire ogni giorno) da fatti cruenti e feroci, si
continua a distruggere ogni barriera di dignità umana, rispetto per i
deboli, dignità della donna e dei bambini. Storie umane che gettano una
grande ombra su quello che noi continuiamo a chiamare civiltà.
C'è davvero da smarrirsi! Ma, oltre lo smarrimento, c'è bisogno soprattutto
di reagire, senza fingere, per non restare sempre uguali a se stessi.
É necessario e urgente abbassare ogni
monte dell'orgoglio e ogni colle di superbia, riempire ogni burrone
dell'indifferenza e pregiudizio e raddrizzare le strade della solidarietà e
fratellanza.
Prepararci al Natale, diceva, significa quindi vedere e scoprire il Cristo
non solo nel volto di un fragile Bambino deposto in una mangiatoia, ma nei
volti e nelle persone messe a dura prova da una vita non sempre facile e
semplice. Capisco: la tentazione di godere, godere, godere è forte..., ma
bisogna superare la dimensione terrena e credere nella vita che non perisce.
Padre Gaetano amava la vita perché credeva in un'altra vita, fine immanente
del suo percorso terreno.
Egli sapeva rappresentare con argomenti straordinariamente persuasivi la
dimensione della speranza cristiana con un discorso altamente profetico, pur
non trascurando la spiegazione descrittiva dell'attualità.
La sua vocazione sacerdotale matura in uno sperduto paese di provincia,
povero ed arretrato, tale era Grotte dei primi anni '30 ma egli seppe andare
oltre quell'ambiguo cristianesimo municipale caratteristico di quegli anni e
di quelli a venire, impastoiato di burocrazia e servilismo verso gli
interessi forti, poiché ha saputo utilizzare il lessico del Vangelo e della
tradizione cristiana, che spazia a livello universale, esaltando il ruolo
missionario della sua Congregazione, estendendone l'attività pastorale nelle
Filippine, in Brasile, nei Paesi dell'America Latina ed in Africa.
La proiezione universalistica della sua pastorale lo aveva allontanato dal
suo paese natio ma non dai ricordi, dagli affetti e dalle amicizie che ad
esso lo legavano.
Era una festa rievocare con lui situazioni di tanti anni fa, che io non
potevo seguire perché mi erano sconosciuti. Padre Gaetano voleva comprendere
le metamorfosi sociali ed economiche del nostro territorio, completamente
diverso da quello che aveva lasciato molti decenni prima. Un paese che aveva
perso la sua connotazione agricolo-pastorale per acquistare una
intraprendenza commerciale e speculativa foriera di un accresciuto
benessere, che aveva portato cambiamenti rilevanti nello stile di vita e nei
costumi.
La nuova dimensione socio-economica richiedeva una maggiore e rinnovata
attenzione per i contenuti e le nuove forme relazionali, ma non mutavano i
termini del suo magistero che esprimeva con i continui riferimenti alla
cultura della vita e alla civiltà dell'amore, che si contrapponevano in modo
forte ed efficace alla sub-cultura mafiosa della morte, ritrovando così
assonanze significative con le memorabili parole di papa Wojtyla pronunciate
durante la visita del 1993 nella Valle dei Templi.
La visione profetica di Padre Gaetano è soprattutto il collegamento tra il
carisma del suo Ordine, la preghiera per le vocazioni, ragione costitutiva
dei Rogazionisti di Sant'Annibale Maria di Francia, e l'esperienza della
carità nel più ampio orizzonte missionario.
Nella sua esperienza comunitaria, dove ha avuto ruoli di altissima
responsabilità (direzione di istituti e superiore generale per due
sessenni), ha sempre avuto attenzione ai profili pedagogici e alla
formazione. In alcuni suoi interventi ai giovani seminaristi erano frequenti
i richiami ad una scelta netta senza compromessi. Una scelta che è tale
nella misura in cui impegna a vivere la conversione e non soltanto a
predicarla. Una scelta che è anche consegna di sé, disponibilità ad offrirsi
a Dio.
Padre Gaetano era un sacerdote che si era arreso totalmente a Cristo.
Questo straordinario legame gli dava la forza per rifuggire qualsiasi
compromesso. I suoi discorsi erano assolutamente lineari e parlava alle
intelligenze ed al cuore dei suoi interlocutori.
Ricordando alcuni suoi discorsi con lui sul tema della resistenza alla
mafia, mi sembra di rivedere Giovanni Paolo II nel 1993 rivolto ai giovani
agrigentini a cui disse: "Il Signore è leale con voi ... Vi chiama, cioè,
a una scelta netta, senza compromessi: o lui, o altri 'maestri', altri
'pastori', che si presentano all'apparenza convincenti, ma risultano poi
insidiosi e falsi. Sono coloro che vi attirano sui sentieri della
criminalità, della droga, dei lavori illeciti e degradanti, dei divertimenti
vuoti e superficiali... Non ho bisogno di parlare di più, voi lo sapete
meglio di me: siete di questa terra, portate in voi la sua esperienza
dolorosa".
Padre Gaetano conosceva molto bene l'esperienza dolorosa della sua terra,
perché aveva visto da vicino la condizione di lavoro illecito e degradante
delle zolfare, degli adulti spinti nelle viscere delle terra per un salario
da sopravvivenza e dei minori utilizzati come mezzi di trasporto.
La sua vocazione nasce dall'esempio di quel Sant'Uomo messinese, Annibale
Maria di Francia, che lascia la sua condizione di benessere per dedicarsi
totalmente ai poveri del quartiere Avignone. Sant'Annibale di iscrive così
in quella eccezionale schiera di santi sociali di fine '800, insieme a Don
Orione, San Giovanni Bosco, San Giuseppe Cafasso.
La Chiesa in cui era cresciuto Gaetano era totalmente dedita agli emarginati
di quell'epoca per offrire loro opportunità di riscatto con lo studio ed il
lavoro. L'opera dei Rogazionisti è stata preziosa, soprattutto in regioni
come la Sicilia e la Puglia, dove l'Ordine, nei primi del novecento, ha
trovato ricovero, in occasione del terremoto di Messina.
Sono tanti i ragazzi tolti alla fame ed alla strada, salvati dal degrado e
aiutati a divenire artigiani, professionisti, docenti, ovvero messi nelle
condizioni per sperare in una vera alternativa di riscatto sociale.
Le opere di Padre Annibale hanno offerto da allora in poi una nuova
prospettiva a quei ragazzi che nulla potevano sperare, sottraendoli all'irretimento
della delinquenza e alle suggestioni della mafia ed inserendoli in un
respiro pedagogico capace di far crescere nuove generazioni di credenti
aperti al senso della legalità ed al valore del bene comune.
Ho conosciuto infatti molti ex allievi rogazionisti con incarichi di
responsabilità nelle istituzioni preposte alla sicurezza, a riprova
dell'efficace educazione alla legalità ricevuta nelle case dei rogazionisti.
Padre Gaetano era un uomo di una intensa spiritualità ma anche eccezionale
organizzatore delle opere sociali della sua Congregazione, poiché, in
coerenza con il suo Fondatore, aveva diretto la sua vita in favore
dell'umano, l'umano aperto all'altro.
Per Padre Gaetano l'attività pastorale, a tutte le latitudini, era anche
attività di promozione civile, fedele alla missione affidata a lui ed ai
suoi confratelli da Padre Annibale.
Trovavo in lui un'innata tensione al bene del prossimo: cercava, con totale
abnegazione, di essere utile agli altri.
Padre Gaetano aveva poi un eccezionale senso etico che gli proveniva da una
fede smisurata.
Il primato di Dio per Padre Gaetano era la fonte di legittimazione della
dignità dell'uomo, la cui tutela era il riflesso di quel primato.
Proprio per questo era di una trasparenza solare, immune dai lati oscuri del
sentire culturale "meridionale", imperniato sul familismo e sul
clientelismo. Forte in lui era il senso civico ed il sentimento comunitario,
che sapeva diffondere con parole forti.
Gli inviti alla tenerezza ed alla Misericordia di Papa Francesco mi
riportano ai pensieri di Padre Gaetano, la cui filosofia di vita, sul
modello della Croce, era incentrata sull'amore di Dio in proiezione
verticale e su quello ai fratelli in senso orizzontale.
Il suo testamento spirituale è tutto nel messaggio che ha lasciato prima di
morire (il 26.7.2014) , riportato dai suoi confratelli nell'immagine che lo
ricorda, queste le parole:
Nel nome di Gesù, uniti
- nella preghiera,
- nell'amore a Maria, nostra divina superiora, e
- nella comunione di vita autenticamente rogazionista:
Assumiamo l'impegno vocazionale come espressione di fedeltà al Signore,
alla Chiesa, alla Congregazione.
Canalizziamo tutte le energie che abbiamo in dotazione.
Ascoltiamo il comando di Cristo 'prendiamo il largo gettiamo le reti'
e Dio, che è nostro Padre, ci darà altri fratelli.
Saluto tutti cordialmente.
Così ci ha lasciato Padre Gaetano, sacerdote rogazionista.
Le sue ultime parole prima del saluto sono state quelle del Vangelo di Luca,
'prendiamo il largo gettiamo le reti', quasi a riecheggiare le parole di
Papa Francesco, sulla spianata di Sibari nel giugno 2014, un mese prima
della morte di Padre Gaetano: "Incoraggio tutti voi a testimoniare la
solidarietà concreta con i fratelli, specialmente quelli che hanno più
bisogno di giustizia, di speranza, di tenerezza... L'ho detto tante volte e
lo ripeto una volta di più: non lasciatevi rubare la speranza! Adorando Gesù
nei vostri cuori e rimanendo uniti a Lui saprete opporvi al male, alle
ingiustizie, alla violenza con la forza del bene, del vero e del bello".
Padre Gaetano ha donato la sua vita a Dio ed ai fratelli ed ha testimoniato
in ogni momento della sua esistenza il vero ed il bello.
Io ho avuto la grazia di conoscerlo e di averlo vicino (e partecipe) nei
momenti cruciali della mia vita.
Ciò è anche avvenuto perché eravamo entrambi di Grotte.
Per noi di Grotte è motivo di orgoglio ricordare Padre Gaetano.
Egli ha incarnato le virtù che ci contraddistinguono, la generosità, la
solidarietà umana, la coerenza cristiana, l'impegno e la responsabilità, la
tenacia e il sacrificio, lo studio ed il lavoro, esprimendole all'interno di
una fede incrollabile.
Intestargli una via sarebbe un dovere di riconoscenza e aprirebbe la strada
ad un'alta iniziativa pedagogica, poiché darebbe la possibilità di
raccontare soprattutto ai giovani delle straordinarie virtù di quel santo
sacerdote, innamorato della sua terra natia, da noi tanto amata".
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Salvatore
Filippo Vitello
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20/01/2018 |
Attualità. Messo a punto un
nuovo test del sangue per la diagnosi precoce dei tumori; di Ivana Sicurelli |
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Messo a punto un nuovo test del sangue per diagnosi
precoce dei tumori.
Ideato dalla Johns Hopkins University di Baltimora, combina l'analisi di Dna
e proteine.
Grazie ad un nuovo test che combina l'analisi del Dna e delle proteine
tumorali, dal sangue sarà possibile diagnosticare precocemente le otto più
comuni forme di tumore. Il test sembra avere un'affidabilità che varia dal
69 al 98% dei casi a seconda del tipo di cancro, lo descrivono sulla rivista
Science i ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora.
Si tratta del metodo chiamato CancerSEEK, già testato su mille malati a cui
erano stati diagnosticati tumori di diversa gravità e su 850 volontari
sani, ha permesso al gruppo guidato da Joshua Cohen di riuscire a valutare
le mutazioni di 16 geni tumorali, insieme ai livelli di 10 proteine
circolanti nel sangue, per il cancro del seno, fegato, ovaie, polmone,
stomaco, pancreas, esofago e colon retto. In alcuni casi, cosa risultata
sempre difficile in passato, il test è riuscito a dare informazioni anche
sull'origine del tessuto malato. Inoltre, circa l'affidabilità dell'esame,
questa é accreditata dalla bassissima probabilità che possa dare falsi
positivi: nello studio sono stati solo 7 su più di 1000.
Il ricercatore dell'Istituto Firc di Oncologia Molecolare (Ifom) di
Milano Fabrizio d'Adda di Fagagna, rileva che: "Hanno cercato il Dna del
tumore circolante nel sangue insieme ai livelli di alcune proteine, che
possono essere indicative dello sviluppo del cancro". Il ricercatore ha
continuato affermando: "Si tratta dunque di un test più completo e nuovo
che può permettere una maggiore personalizzazione della terapia, adatta ai
malati che hanno determinate caratteristiche genetiche".
Per quanto riguarda il costo di questo esame del sangue, secondo i
ricercatori, per 8 tumori, potrebbe essere di circa 400 euro, più o meno
quanto costano i singoli test di screening per un solo cancro, come ad
esempio la colonscopia.
É evidente, per fortuna, che la ricerca sta facendo importanti passi in
avanti per quanto concerne le malattie tumorali. Dopo quest'ultima
metodologia, il prossimo obiettivo sarà diagnosticare il cancro prima che
compaiano i sintomi.
Ivana Sicurelli
20 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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20/01/2018 |
Formazione. Corso per il
conseguimento del "Patentino fitosanitario", dal 21 febbraio |
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Locandina |
L'Ufficio Intercomunale Agricoltura (UIA) di Aragona
organizza un corso di base per il rilascio del certificato di abilitazione
per l'acquisto e l'utilizzo dei prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti
(detto "Patentino fitosanitario"), per operatori professionali agricoli ed
extragricoli.
Il corso, che avrà la durata di 20 ore, si svolgerà presso la sede dell'UIA
di Aragona (Via Scalo Caldare), dalle ore 16.00 alle ore 20.00 dei giorni
21,22,23,26 e 27 febbraio 2018.
Per informazioni telefonare al numero 0922.38855.
Redazione
20 gennaio 2018.
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19/01/2018 |
Chiesa. Settimana di
preghiera per l'unità dei cristiani; gli appuntamenti in Diocesi |
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Scarica il sussidio |
Dal 18 al 25 gennaio si celebra la Settimana di
Preghiera per l’Unità dei Cristiani, giunta alla 110^ edizione.
Un’iniziativa ecumenica di preghiera nella quale tutte le confessioni
cristiane pregano insieme per il raggiungimento della piena unità che è il
volere di Cristo stesso. Questa iniziativa è nata in ambito protestante nel
1908 e nel 2008 ha festeggiato il centenario. Dal 1968 il tema e i testi per
la preghiera sono elaborati congiuntamente dalla commissione Fede e
Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, per protestanti e
ortodossi, e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei
Cristiani, per i cattolici.
La data tradizionale nell’emisfero nord va dal 18 al 25 gennaio, data
proposta nel 1908 da padre Paul Wattson, perché compresa tra la festa della
Cattedra di san Pietro e quella della conversione di san Paolo; assume
quindi un significato simbolico. Nell’emisfero sud, in cui gennaio è periodo
di vacanza, le chiese celebrano la Settimana di preghiera in altre date, per
esempio nel tempo di Pentecoste (come suggerito dal movimento Fede e
Costituzione nel 1926), periodo altrettanto simbolico per l’unità della
Chiesa.
Anche la Diocesi di Agrigento celebrerà tale importante appuntamento sia
a livello di singole parrocchie che a livello diocesano (scarica
il sussidio) con appuntamenti che vedranno coinvolti le diverse
cristiane presenti sul nostro territorio.
In particolare sabato 20 gennaio alle ore 19.30 nella chiesa
dell’Immacolata a Campobello di Licata si terrà un Concerto Ecumenico a
cui parteciperanno la Chiesa Cattolica, la Chiesa Ortodossa e la Chiesa
Valdese.
Martedì 23 gennaio alle ore 19.00 nella chiesa Avventista a
Sciacca si terrà la Preghiera Ecumenica con la partecipazione della
Chiesa Cattolica, della Chiesa Avventista, della Chiesa Ortodossa e della
Chiesa Evangelica Pentecostale.
Mercoledì 24 gennaio alle ore 19.00 nella Chiesa Avventista di
Agrigento si terrà la Preghiera Ecumenica con la partecipazione della
Chiesa Cattolica, della Chiesa Ortodossa, della Chiesa Valdese e della
Chiesa Avventista.
Redazione
19 gennaio 2018.
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19/01/2018 |
Riflessioni. "Tassa sulla
povertà: la più amata dagli italiani"; di Armando
Caltagirone |
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Tassa sulla povertà |
Una piaga sociale che continua ad
affliggere le classi meno abbienti della nostra società. Questo è il gioco
d'azzardo legalizzato, in tutte le sue forme: slot machines, gratta e vinci,
lotterie varie. Il paese di Grotte non soltanto non ne è immune, ma ne è
fortemente colpito, e ne sanno qualcosa - nel loro silenzio carico di
vergogna - decine di famiglie. Ne parleremo in un prossimo articolo. Intanto
riproponiamo la riflessione del dott. Armando Caltagirone, pubblicata il 13
maggio 2013 e purtroppo, a distanza di quasi cinque anni, sempre più
attuale.
Carmelo Arnone
TASSA SULLA POVERTÀ
- LA TASSA PIÙ
AMATA DAGLI ITALIANI
Da
sempre le tasse hanno rappresentato per i contribuenti, grandi e piccoli, un
peso insopportabile di cui sovente si è occupata la letteratura e la
cinematografia e le cui rappresentazioni, del porsi di fronte al fenomeno,
sfociano quasi sempre in due avversi eccessi: dignitoso silenzio per i più
miseri, indecente meschinità per i più facoltosi.
Il fenomeno, antichissimo, ma sempre attuale, è stato oggetto di studio di
psicologi e sociologi oltre che di indagini statistiche. La tassa, intesa
quale prelievo coatto della ricchezza, già di per sé produce un senso di
angoscia pur nella consapevolezza che la finalità del prelievo è rivolto a
rendere servizi e al mantenimento della struttura organizzativa dello Stato.
Pagare
le tasse con sollievo, come una sorta di liberazione da un peso interiore -
Finalmente ho pagato! ho assolto il mio dovere di cittadino - è
sicuramente un auspicio, in aderenza al dettato costituzionale, ma ancora
lontano, forse, ma siamo sulla buona strada.
Come tutti gli inizi il percorso è irto di difficoltà, di incomprensioni, di
malintesi, di equivoci ed errori, ma pur nelle incertezze l’importante è
incominciare.
La sperimentazione già nel passato aveva dato incoraggianti risultati e
sulla scorta di tali positivi esiti i governi più moderni ed in particolare
quelli italiani hanno potenziato e messo a punto una sorta di tassa che
contrariamente a quanto si possa credere è addirittura amata dai
contribuenti che volontariamente si auto tassano.
Un amore sviscerato, vissuto quasi sempre di nascosto, con angoscia, con la
paura di essere scoperti, che come tutte le grandi passioni può tradursi in
tragedia.
La peculiarità di tale tassa, per ora, consiste nel farla gravare solo sui
poveri in quanto i ricchi sono esentati per censo.
La
massa di contribuenti attivi è smisurata, segno che i ricchi sono veramente
pochi, confermando, così, il dato offerto dalle statistiche che indicano nel
10% della popolazione i detentori del 60% della ricchezza nazionale.
Forse non tutti sanno che tra i vari balzelli di diversa natura e
denominazione esiste anche la tassa sulla povertà. La nomenclatura
tributaria l’annovera sotto la dizione di gioco, ma nella sostanza si
traduce in una vera e propria tassa a carico, ovviamente, dei più deboli,
dei bisognosi, degli indigenti, degli sventurati, per dirla breve a carico
dei poveracci.
La tassa in rassegna che solo per convenzione chiameremo “gioco”, è talmente
amata dalla vasta platea di soggetti passivi che volontariamente si
assoggettano a tassazione, da indurre i contribuenti, da un lato, in
affannose corse nella paura di non arrivare in tempo utile all’assolvimento
del proprio dovere e dall’altro, i governi, di tutti i colori, ad inventare
nuovi giochi con frequenza addirittura giornaliera.
La tassa, che per definizione è la quota parte del costo del servizio che
grava sull’utente, presuppone l’erogazione di un servizio. Nel caso che ci
occupa il servizio reso è di natura immateriale; infatti, viene
semplicemente offerto un sogno o meglio per essere più poetici, la chiave
che consente di aprire la porta della fantasia.
Una
sparuta minoranza di insensibili indigenti viene sollecitata ad adempiere
con gioia al dovere tributario con una martellante pubblicità. Slogan
radio-televisivi a tutto campo: Milioni di euro ti aspettano con il
gratta e vinci - con un euro puoi diventare milionario - una pensione da
4.000,00 euro al mese ti aspetta etc. etc…
Come rimanere insensibili a tali richiami quando soprattutto ti manca
tutto?
Il risultato è ben visibile; Ricevitorie a qualunque ora sempre affollate
con punte massime, provocate dai soliti scaramantici ritardatari, allo
scadere del termine ultimo.
Tutti in fila in attesa del proprio turno in un composto disordine
determinato anche dalla presenza dei “giocatori in trasferta” la cui
frequenza diventa conoscenza vanificando così l’inutile quanto vano
tentativo di contemperare privacy e anonimato.
L’anonimato, ovviamente, in previsione del nuovo status di ricchi che impone
di rimanere sconosciuti al fisco per non pagare le tasse.
La categoria sicuramente più simpatica tra i giocatori è quella dei c.d.
“sistemisti”, novelli “Cartesio” che nella foga di stravolgere le regole
matematiche travolgono soltanto le scarse risorse di cui dispongono.
Proviamo a fare qualche calcolo di probabilità sul gioco che va per la
maggiore.
Gioco
del superenalotto.
Novanta numeri con sequenza sei.
Combinazioni possibili 622.614.630 (seicentoventiduemilioni).
Calcolo delle probabilità in termini percentuali:
giocando 10 (dieci) combinazioni avremo 0,0000016%
giocando 100 (cento) combinazioni avremo 0,000016%
giocando 10.000 (diecimila) combinazioni avremo 0,0016%
giocando 1.000.000 (un milione) combinazioni avremo 0,16%
giocando 10.000.000 (dieci milioni) combinazioni avremo 1,6% .
A ben vedere gli unici sistemi che garantirebbero qualche probabilità di
vincita sicura - già ad esempio cento milioni di combinazioni sono pari
appena al 16,06% - possono essere giocati soltanto dai ricchi che però sono
esclusi per appartenenza; gioca il povero per diventare ricco, non gioca il
ricco per diventare povero!
L’ironia fin qui utilizzata per stemperare i toni drammatici del fenomeno
contenuti proprio nell’eloquenza delle percentuali anzi riportate.
Lo
stato di malessere sociale, non soltanto in termini morali, ma proprio in
termini economici, è rappresentato dal costante arruolamento di nuovi
giocatori che vanno ad ingrossare l’imponente esercito di sventurati. I dati
statistici dimostrano come il numero dei giocatori sia direttamente
proporzionale allo stato di povertà.
All’aumento del numero dei poveri aumenta il numero dei giocatori.
Fatti i conti, la spesa mensile, partecipando a tutte le estrazioni,
equivale all’ammontare della tanto vituperata social card. In teoria, ma non
tanto, la social card è stata finanziata con la tassa sulla povertà, una
sorta di solidarietà tra poveri.
Il
problema, vero e reale, vissuto nella sua intensa drammaticità all’interno
delle misere alcove, nella facile intuizione che il gioco può diventare una
droga innescando i meccanismi tipici - più si gioca più si vuol giocare -
non solo non viene affrontato nelle sedi istituzionali come fenomeno di
degrado sociale, ma addirittura incoraggiato, forse nella triste filosofia
che almeno viene data la speranza.
Se le magre finanze non consentono di rinunciare a tali entrate che almeno
si disponga la loro destinazione in forma vincolata; vincolo rivolto a
creare occasioni di lavoro, unica vera ricchezza di una Repubblica fondata
sul lavoro.
Armando Caltagirone
13 maggio 2013
© Riproduzione riservata.
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19/01/2018 |
Attualità. "L'impegno dei
cattolici in politica"; convegno MCL sabato 20 gennaio a Caltagirone |
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Decio Terrana |
Domani, sabato 20 gennaio alle ore 17.00 nell’ex Chiesa
San Bartolomeo (Agriturist Sole Luna) di Caltagirone (CT) avrà luogo un
convegno organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori dal titolo
“L’impegno dei cattolici in politica”.
Dopo gli indirizzi di saluto del Presidente del Circolo MCL “Don Luigi
Sturzo” di Caltagirone, Rossana Russo, moderati da Paolo Ragusa, Componente
del Consiglio regionale del MCL Sicilia, interverranno: Giacomo De Caro,
Presidente dell’Istituto di Sociologia “Luigi Sturzo” di Caltagirone;
Filippo Pozzo, Responsabile Arciconfraternita M. SS. Del Monte Carmelo di
Caltagirone; ed Enzo Sardo, Scrittore; le conclusioni saranno
affidate a Decio Terrana, Responsabile nazionale Enti Locali dell’UDC
e Componente dell’esecutivo nazionale del MCL. È stato invitato a
partecipare il Sindaco del Comune di Caltagirone, Gino Ioppolo.
Un incontro che vuole rimettere in discussione l’impegno dei cattolici nella
politica italiana, che ha portato una divisione dal ’92 ad oggi, senza una
costruzione di un percorso condiviso. L’impegno dei cattolici nella
politica, da sturziani, deve essere quello di mettere al centro l’uomo,
pertanto è necessario far ripartire un processo politico, parlando agli
amministratori degli Enti locali, affinché la popolazione non veda lo stato
come agnostico o nemico, dove non si ponga interesse solo per il
raggiungimento di una “poltrona” senza un programma. Il potere va gestito
per il bene della comunità e delle famiglie italiane, affinché si arrivi
alla ricostruzione del ceto medio che produca e riceva ricchezza.
Redazione
19 gennaio 2018.
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19/01/2018 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; appuntamento di
venerdi 19 gennaio |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Programma di oggi, venerdi 19 gennaio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà.
Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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18/01/2018 |
Lettere. "Siamo
in pochi, i servizi dovrebbero essere meglio gestiti"; di Antonella
Burrasca |
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Spazzino |
L'intervento di Antonella Burrasca in merito al
servizio di raccolta differenziata ed alla pulizia delle vie cittadine. *****
"Gent.mo Carmelo,
non sono solita lamentarmi per le mancanze (tante purtroppo) del nostro
piccolo paesello.
Siamo in pochi, ormai, ad essere rimasti e, si sa, essendo in pochi, i
servizi dovrebbero essere meglio gestiti.
Ma se i nostri "rappresentanti" sono "in altre faccende affaccendati"...
La raccolta differenziata dei rifiuti, per la quale il nostro Comune si
vanta di essere tra i migliori, e, grazie alla quale, si comunica ai
cittadini che le bollette sono diminuite, diventa ogni giorno più difficile
per quelli che hanno a cuore il futuro del paese e dei nostri figli.
Munirsi degli appositi contenitori autonomamente e che siano ben sigillati
onde evitare che gli animali randagi (randagismo? e che paroloni!) possano
causare brutte e maleodoranti congiunture.
Non utilizzare sacchetti non biodegradabili, che sarebbero in contraddizione
con il corretto smaltimento dei rifiuti organici...
E se, malauguratamente il contenitore dell'umido, pur essendo ben sigillato,
venisse nottetempo attaccato da un branco di cani affamati?
La sfortunata signora è costretta a ripulire il marciapiede (ma non è
comunale?) perché i signori operatori ecologici (“chi, per mestiere,
raccoglie i rifiuti e pulisce le strade urbane” - definizione del
dizionario) non sono tenuti (??) a pulire.
E se poi il contenitore della plastica non è molto comodo per il
travasamento del contenuto sul camion, che si fa?
Semplicemente lo si getta come se fosse anch'esso un rifiuto.
E la povera signora? Beh, naturalmente lo ricompra (tanto pagano i
cittadini).
“Un uomo chiamato a fare lo spazzino dovrebbe spazzare le strade così
come Michelangelo dipingeva, o Beethoven componeva, o Leontyne Price cantava
al Metropolitan Opera, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare
le strade così bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si
fermerebbero per dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene
il suo lavoro”. (Martin Luther King)
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Antonella Burrasca
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18/01/2018 |
Ambiente. Abbandono di
spazzatura: errare è umano, ma perseverare è diabolico; di Carmelo Arnone |
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Via Cavour |
"Humanum
fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere";
è dei Sermones
(164, 14) di Sant'Agostino la celebre frase, che può essere tradotta
con: "Cadere
nell'errore è stato proprio dell'uomo, ma è diabolico insistere nell'errore
per superbia".
Più volte abbiamo segnalato, su indicazione dei nostri lettori, l'abbandono
indiscriminato di spazzatura all'incrocio tra Via Cavour e Via Anita. Non si
tratta di un singolo episodio ma di una circostanza che si verifica
costantemente. Dunque è un comportamento acquisito nel tempo e che è
divenuto ormai prassi consolidata. Da quelle parti vi è qualcuno che non ha
alcuna intenzione di effettuare la differenziazione dei rifiuti e di
depositarli nei giorni previsti; semplicemente la faccenda non lo riguarda:
mette fuori tutta la spazzatura indifferenziata quando gli aggrada, nella
convinzione di non essere mai scoperto.
Di fatto succede che gli operatori ecologici non possono raccogliere in
nessun giorno il materiale che non è stato correttamente diviso per
tipologia, quindi il sacco è destinato a rimanere per terra, in balìa
degli animali e degli elementi atmosferici.
Il risultato è che quel tratto di via è costantemente sporco.
Se ne lamentano, soprattutto sui social network, i cittadini, troppo spesso
(per loro negligenza, occorre dirlo) non a conoscenza delle regole di
comportamento e pervasi da astio e animosità.
Ormai è ben noto a tutti che dall'otto agosto 2016 a Grotte è in vigore la
raccolta differenziata dei rifiuti "porta a porta"; i cittadini dividono
i rifiuti domestici per tipologia (carta, vetro, plastica, alluminio,
organico, residuo non riciclabile) e li depositano davanti alla propria
abitazione nei giorni previsti, in cui gli operatori ecologici
provvedono al ritiro. Non ritengo sia un concetto difficile da
comprendere.
Il materiale differenziato non viene inviato alla discarica ma viene
ritirato, senza costi per i cittadini, da apposite ditte che lo destinano al
riciclo. Soltanto quello che rimane dopo la corretta raccolta differenziata,
e che non può essere riciclato, viene inviato in discarica con i notevoli
costi che ci ritroviamo in bolletta. Quindi: più differenziamo, meno
paghiamo. Se arrivassimo a differenziare il 100% ci troveremmo in bolletta
solo il costo degli stipendi degli operatori e della manutenzione dei mezzi.
E avremmo un paese decisamente pulito.
Riporto una dichiarazione dai social, a margine della foto pubblicata a
lato: "Al signor sindaco questo e grotte dopo che si e fatta
l'indifferenza i cittadini non siamo corretti ma il servizio si lascia
desiderare", alla quale un altro risponde: "Il comini si intaressa
solo per le tasse no per polire". Frasi riportate esattamente come
postate, per far comprendere il pensiero degli autori.
Certo è innegabile il disagio espresso da questi cittadini, che meritano
considerazione, anche se manifestano poca conoscenza delle modalità di
svolgimento del servizio.
Una parte dell'affermazione è esatta: "i cittadini non siamo corretti"
mentre la successiva "il servizio si lascia desiderare" non lo è,
perché il servizio viene effettuato quotidianamente - salvo rare
eccezioni - e con coscienza dagli operatori ecologici che non possono (non è
che non vogliono) ritirare il materiale non correttamente differenziato.
L'altra dichiarazione, quanto mai generica e qualunquista, non
meriterebbe commenti; invece ha diritto ad una spiegazione il suo autore:
il Comune, con le norme in vigore, non ha più competenza diretta sulla
raccolta con i suoi operai ed i suoi mezzi; può intervenire sulla ditta
affidataria del servizio in caso di inadempienze. Inoltre il costo del
servizio, sempre in ossequio alle norme, deve essere caricato totalmente sui
cittadini e non può essere, neppure parzialmente - come avveniva sino a
qualche anno fa -, imputato sul bilancio comunale. Quando gli operatori non
fanno il loro dovere, il Comune interviene segnalando il disservizio alla
ditta, che provvede di conseguenza.
Che "i cittadini non siamo corretti" è vero, anche quando non
imputiamo il fatto a chi realmente lo ha commesso; non posso credere che
nessuno del vicinato abbia notato, in tutti questi lunghi mesi, che vi è
"tale persona" che abbandona i suoi rifiuti per strada. Quando lo fa è come
se buttasse la sua spazzatura a casa vostra; lo permettereste? Non
credo. Piuttosto ritengo che lo richiamereste, che pretendereste che
ripulisse e, nel caso non provvedesse, informereste le autorità competenti.
Invece, pur sapendo chi è che sporca le nostre strade, si dà la colpa agli
operatori ecologici, al Comune, per non indicare un nome; diciamolo
chiaramente: per omertà.
Quanti di noi che ci dichiariamo persone perbene lo siamo in realtà? Lo è
forse colui che butta quasi ogni giorno il suo sacchetto di spazzatura nei
pressi del ponte vicino alla "Rocca 'a Petra" solo perché "sennò faccio
tardi a scuola"; o l'impiegato che getta i suoi rifiuti sulla
Racalmare-San Benedetto?
Poi vi è l'altro lato della medaglia: l'opera di dissuasione da parte del
Comune. A mio parere (ma potrei sbagliare) è molto carente. Qualcosa
si è fatto, anche di concerto con il Comando Carabinieri Forestali, ma resta
tanto da fare. Non mi pare di aver visto gli agenti di Polizia
Municipale impegnati quotidianamente e costantemente nel lavoro di contrasto
a questo fenomeno (altrimenti la "tale persona" di Via Cavour, ma anche il
"lanciatore" della "Rocca 'a Petra" e quelli della Racalmare-San Benedetto
sarebbero già stati individuati e sanzionati).
Intanto è opportuno provvedere con urgenza a far ripulire, ancora una volta,
quel tratto di Via Cavour; contemporaneamente dare indicazioni affinché
questa consuetudine si interrompa definitivamente.
Che possa capitare qualche volta di sbagliare nel fare la differenziata, può
succedere: è umano. Che capiti sempre di gettare la spazzatura
indifferenziata dove e quando ci pare - e direbbe Sant'Agostino: "insistere
nell'errore per superbia" - non lo è.
Carmelo Arnone
18 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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18/01/2018 |
Attualità. "La sentinella
ripete il suo grido di allarme"; di Raniero La Valle |
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Nagasaki, 1945 |
Come la
sentinella di Isaia, la sentinella del profeta, il papa ripete il suo grido
di allarme: badate, "siamo al limite", se non raddrizzate le vostre vie una
guerra nucleare può scoppiare anche per caso, per un incidente.
Lo ha ripetuto nell'aereo che lo portava a un difficile viaggio in Cile e in
Perù, e per l'occasione ha anche distribuito ai giornalisti una fotografia
scattata a Nagasaki nel 1945, di un bambino che reca sulle spalle, per
portarlo al crematorio, il fratellino morto grazie alla seconda bomba
atomica americana sul Giappone, e accanto alla foto ha scritto: "Questi
sono i frutti della guerra".
Poi, sbarcato a Santiago, per prima cosa alla presidente Michelle Bachelet
ha recato "il dono della pace" fondata sulla sinfonia delle differenze e
sulla resistenza al "paradigma tecnocratico".
Francesco è l'unico ormai che fa un discorso che si prenda cura del futuro.
E lo fa con gesti che ne svelano il motivo: è l'amore per i bambini, per
l'universo umano, l'amore per l'uomo che rischia di morire suicida sulla sua
Terra.
Per questo il mondo che non vuole essere distolto dai propri interessi,
quale che ne sia il costo, ce l'ha con il papa; e l'avversa e lo perseguita
in tutti i modi, anche nei momenti più difficili.
Difficile è questo viaggio in America Latina, non solo per i Mapuche, che
hanno tutte le ragioni, da secoli, per avercela con la Chiesa, ma per i
violenti e gli integralisti che hanno messo piccole bombe e appiccato
piccoli incendi nelle chiese per protestare contro di lui.
Ma è proprio vero che queste sono piccole bombe, bombe private, al paragone
di quelle grandi, pubbliche, i cui frutti ci narrano le foto? Non è forse
vero che, dietro, gli scenari, i moventi sono gli stessi?
Il viaggio del papa è difficile, anche perché va lì, ma passa sopra il suo
Paese, non va in Argentina, dove un presidente eletto, Mauricio Macri, usa
violenza contro il suo popolo, anche se una violenza diversa da quella degli
ammiragli e dei colonnelli.
E naturalmente c'è chi ne approfitta per sobillare anche una protesta di
argentini contro il papa.
E questi trovano una sponda a Roma, un'eco, o magari il contrario: l'eco sta
lì e la gola sta qua.
Fatto sta che il blog antipapista dell'Espresso, gestito da Sandro Magister,
ha pubblicato un pamphlet anonimo, in spagnolo, di "un argentino credente
cattolico romano" che accusa il papa di avere in questi cinque anni avviato
un processo "de dilapidación, de deconstrucción" della Chiesa e dice che
quello che per gli argentini poteva essere un privilegio e un'opportunità,
che il papa cioè fosse un argentino, sarebbe diventato un peso e "una
vergogna".
Mai si era scesi fin qui nella lotta antipapista.
E ciò sia detto perché si capisca la posta in gioco, e come debba essere
vigilante la fede.
Raniero
La Valle.
18 gennaio 2018.
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16/01/2018 |
Racalmuto. Doposcuola:
partito il progetto comunale "Fare i compiti con l'O.D.S." |
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Doposcuola |
L’Amministrazione comunale di Racalmuto, dopo le esperienze positive già
realizzate negli anni passati, dà l’avvio per l’anno scolastico 2017-18 al
progetto: “Fare i compiti con l’O.D.S.” (Operatore Doposcuola
Specializzato), il doposcuola specializzato per minori con difficoltà
nell'apprendimento scolastico.
Il Progetto è gratuito e rientra fra le varie attività promosse
dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Racalmuto. Un
progetto condiviso a 360 gradi fra Comune, famiglie e scuola, perché dà la
possibilità ai ragazzi di impegnare le ore pomeridiane in attività di
recupero scolastico e di doposcuola. Il servizio di doposcuola specializzato
è rivolto agli alunni con B.E.S. (Bisogni Educativi Speciali) frequentanti
le classi della scuola primaria e secondaria di 1° grado dell’Istituto
Comprensivo “L. Sciascia” di Racalmuto.
Spiega l’assessore alla Pubblica Istruzione dott.ssa Carmela Matteliano: “Il
progetto è nato per rispondere al bisogno, di numerose famiglie, che vivono
particolari situazioni di disagio e difficoltà nel gestire le attività
quotidiane di doposcuola con un figlio B.E.S - in termini scolastici un
figlio-alunno con Bisogno Educativo Speciale in quanto dislessico, o
iperattivo, o uno con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale, e
quindi offre alle famiglie la possibilità di beneficiare gratuitamente di
questo servizio di supporto e aiuto per i propri figli. L'obiettivo del
progetto è quello di favorire nei bambini un percorso di apprendimento
scolastico che massimizzi le loro potenzialità attraverso il sostegno in
attività di doposcuola con educatori competenti. Il Comune ha selezionato
tramite bando pubblico 4 educatrici laureate in possesso di competenze ed
esperienze certificate. Il Progetto si è rivelato efficace, sia dal punto di
vista didattico che dell'inserimento sociale, in quanto favorisce il
rendimento scolastico, la socializzazione e l'integrazione multiculturale”.
Gli studenti verranno accolti presso la sede del Centro sociale “Alfonso
Scimè”, in Via Filippo Villa. Possono presentare istanza di ammissione,
direttamente alle Operatrici del centro, tutti i genitori di minori di età
compresa tra i 6 e i 14 anni residenti a Racalmuto. Il servizio sarà attivo
tutti i giorni dalle ore 15.00 alle 17.00 dal lunedì al sabato.
“Un altro importante obiettivo raggiunto, i cui fruitori principali -
sottolinea il sindaco avv. Emilio Messana - sono sicuramente i ragazzi,
ma, al contempo, anche i genitori. In questo momento di particolare crisi il
nostro impegno deve essere dedicato con maggiore attenzione alle fasce più
deboli ed alle famiglie che vivono difficoltà. Ci impegniamo perché nessuno
rimanga indietro: i bisogni “speciali” di questi ragazzi saranno curati non
solo a scuola ma anche nei pomeriggi, quando saranno affiancati dai nostri
insegnanti, che li assisteranno nei compiti per casa. Interveniamo per
rimuovere gli ostacoli, le difficoltà che possono incidere negativamente sul
percorso scolastico e, quindi, sulla crescita, sullo sviluppo e sul pieno
inserimento sociale dei bambini, per creare autentiche e reali condizioni di
uguaglianza. Da qui l’idea di questo progetto, nato dalla volontà
dell’Amministrazione comunale di garantire a queste famiglie un minimo di
supporto per seguire i propri figli. Ancora una volta e prioritariamente ci
preoccupiamo con azioni concrete di stare accanto alla nostra comunità,
individuando i bisogni e organizzando le risposte adeguate”.
Le insegnanti, selezionate con bando pubblico, che cureranno il doposcuola,
sono: Gioacchina Patrizia Melone, Jolanda Salemi, Gerlanda Donato e Rosa
Gagliardo.
Redazione
16 gennaio 2018.
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16/01/2018 |
Ambiente. Concorso "Grotte
ricicla": un tablet in palio per i ragazzi dell'Istituto Comprensivo "A.
Roncalli" |
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Tablet |
Un concorso per l'assegnazione di un tablet,
rivolto agli alunni della scuola. Con questa singolare iniziativa,
l’Amministrazione comunale di Grotte intende far veicolare il messaggio
che la plastica, se non riciclata, costituisce materiale dannoso per
l'ambiente. Un problema quanto mai attuale. Anche nel nostro paese
ancora diversi cittadini gettano oggetti e contenitori di plastica tra
il materiale residuo non riciclabile (detto “indifferenziato”). Tramite
questo concorso, il Comune affida la soluzione di questo problema agli
studenti, ai quali chiede di farsi carico, forti della loro fantasia,
inventiva ed elasticità mentale, di suggerire un sistema utile allo
scopo di limitare questo fenomeno. L’iniziativa ha trovato grande
disponibilità da parte della dott.ssa Anna Gangarossa, Dirigente
scolastica dell'Istituto Comprensivo “A. Roncalli”, e del suo Primo
collaboratore prof. Antonio Di Stefano. Il tablet in palio è un Samsung
PC Galaxy Tab E 9,6 del valore di 219,90 euro (dal prezzo di listino
riportato sul sito ufficiale del produttore). Di seguito, il bando
predisposto dal Comune.
Carmelo Arnone
16 gennaio 2018.
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Alla c.a. del Dirigente scolastico
Concorso "Grotte Ricicla" promosso dal Comune di Grotte - ARO
Grotte-Castrofilippo per l'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" per
l'assegnazione di n. 1 tablet Samsung PC Galaxy Tab E 9,6
nell’ambito delle iniziative di comunicazione locale sul "Riciclo" dei
rifiuti.
Con la presente si invita a voler predisporre un concorso tra ragazzi
della scuola media con le modalità e secondo i dettagli sotto indicati:
1) gli studenti dovranno formulare un elaborato breve, circa i
metodi ed incentivi, non remunerati in denaro, che possono evitare
l'ammasso domestico e quotidiano di plastica nell'indifferenziato.
Pratica attualmente ancora molto diffusa, con impatto dannoso per
l'ambiente e la salute pubblica;
2) l'elaborato dovrà essere pubblicato da ogni singolo studente,
sulla pagina Facebook "Grotte Ricicla" a partire dalle ore
09.00 del 22 gennaio 2018 sino alle ore 09.00 del 9 febbraio 2018.
Il numero di ragazzi da ammettere al concorso sarà stabilito dalla
Direzione Scolastica.
Risulterà vincitore del concorso lo studente il cui elaborato riceverà,
alla scadenza prevista, il numero maggiore di "mi piace".
La constatazione del vincitore sarà effettuata, alla data e all'ora di
scadenza, alla presenza del Dirigente Scolastico, del Vice dirigente,
del Sindaco, dell'Assessore all'Ambiente e del Dirigente dell’Area
LL.PP. Servizi Manutentivi ed Ambiente del Comune.
Distinti saluti.
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Il Vice Sindaco
- Assessore all’Ambiente
Piero Castronovo |
Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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16/01/2018 |
Comune. Presentazione istanze per
contributi ad enti ed associazioni |
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Manifesto |
Potranno essere presentate entro il 31
gennaio le istanze di Enti, Associazioni e Comitati che intendono
chiedere contributi al Comune. Di seguito il comunicato ufficiale.
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COMUNE DI GROTTE
AGRIGENTO
AVVISO
I rappresentanti legali di Associazioni, Comitati ed Enti, qualora
interessati, che intendono ottenere dei contributi da parte di questa
Amministrazione, in adempimento a quanto previsto dal Vigente
Regolamento, modificato con delibera di Consiglio Comunale n° 47 del
28/10/1998, esecutivo ai sensi della legge, possono presentare apposita
istanza diretta al Sindaco entro il termine perentorio del
31 gennaio 2018
secondo lo schema che potrà essere
ritirato presso l'Ufficio Comunale dell'Area Cultura.
Dalla Residenza Municipale, lì 10 gennaio 2018.
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Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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15/01/2018 |
Dialoghi. "Elezioni
politiche 2018. Alla fiera dei partiti: Grasso, Renzi, Omar"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
Con lo scioglimento del Parlamento da parte del Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella e stabilita la data per le elezioni del nuovo Parlamento
(4 marzo 2018), ha di fatto avuto inizio la campagna elettorale che è un
periodo fecondo di promesse elettorali, che, il più delle volte, chiuse le
urne vengono quasi sempre dimenticate.
L’altro giorno al Circolo della Concordia abbiamo iniziato ad esaminare le
prime promesse elettorali (più correttamente proposte programmatiche)
dell’ex Presidente del Consiglio Renzi, si impegna, se eletto, ad abrogare
il canone televisivo, e del Sen. Grasso che annuncia di voler abolire le
tasse universitarie.
Il Prof. Vezio nel commentare le due proposte ci ha detto essere la campagna
elettorale “il periodo in cui i capipartito cercano il colpo ad effetto.
Per loro l’annuncio della proposta conta di più della sua concreta
attuabilità: nessuno ad esempio, si preoccupa delle coperture di bilancio”.
Sono state queste due dichiarazioni che hanno indotto alcuni di noi a
restare nella sede del Circolo oltre l’orario e a scrivere il testo di una
nota canzone.
Giuseppe Castronovo
"Elezioni politiche 2018. Alla
fiera dei partiti: Grasso, Renzi, Omar"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
- Sen. Grasso: Giovane…
- Omar: Dici a me?
- Sen: Grasso: Sì, dico proprio a te. Come ti chiami?
- Omar: Mi chiamo Omar. Cosa vuoi?
- Sen. Grasso: Non stare qui, sotto l’albero, a far niente.
- Omar: Mi hanno detto che non devo lavorare: non ho ancora il permesso di
soggiorno in questo Paese.
- Sen. Grasso: Anch’io, se è così, ti dico di non lavorare.
- Omar: E cosa devo fare?
- Sen. Grasso: Vai all’Università e iscriviti al corso che più ti piace.
L’iscrizione, se vinco io, per te che sei nullatenente è gratis.
- Omar: Ma io son qui da pochi mesi.
- Sen. Grasso: E allora?
- Omar: Non conosco ancora la vostra lingua.
- Sen. Grasso: Non è un problema.
- Omar: Ti ripeto: ancora non parlo l’italiano.
- Sen. Grasso: Ci pensa questo bel giovanottone che è qui con me.
- Omar: Mi sembra di vederlo sempre in TV. È per caso, Renzi?
- Sen. Grasso: Bravo! È proprio lui!
- Omar: Cosa può fare il Tuo amico Renzi perché io impari l’italiano?
- Sen. Grasso: Chiediamolo a lui.
- Renzi: Ti dico, mio caro amico, di seguire la televisione italiana e il
canale 1° in particolare. Imparerai anche tu a parlare italiano.
- Omar: Ma noi, amici miei, in casa non abbiamo il televisore.
- Renzi: Come mai?
- Omar: Chi ci dà i soldi per pagare il canone?
- Sen. Grasso: Vedi…
- Omar: Che cosa?
- Sen. Grasso: Il mio amico Renzi, se vince le elezioni, risolverà anche
questo tuo problema.
- Omar: Come farà?
- Sen. Grasso: Eliminerà il canone. Cioè tu vai a comperarti un televisore,
lo accendi a casa tua, segui bene e imparerai l’italiano. Non pagherai più
nessuna tassa! Il mio amico Renzi, se vincerà le elezioni, eliminerà infatti
quella oggi esistente in bolletta.
- Omar: Che cos’è la bolletta?
- Grasso: Lasciamo perdere. Passiamo ad altro. Vedi…
- Omar: Che cosa?
- Sen. Grasso: Se ci ascolti per un momento, capirai
Lui è Renzi ed io son Grasso, stiamo in società
di noi ti puoi fidar.
Puoi parlarci dei tuoi problemi, dei tuoi guai.
I migliori in questo campo siamo noi.
È una ditta specializzata, fai un contratto e vedrai
che non ti pentirai.
Noi scopriamo talenti e ci azzecchiamo sempre.
Noi sapremo sfruttare le tue qualità.
Non vedi che è un vero affare, non perdere l’occasione
se no poi te ne pentirai.
Che fortuna hai avuto ad incontrare noi.
Non capita tutti i giorni di avere due consulenti,
due impresari che si fanno in quattro per te.
Di noi ti puoi fidar, di noi ti puoi fidar. |
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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15/01/2018 |
Politica. On. Decio Terrana
(UDC): "Non rimanere indifferenti per fratel Biagio Conte" |
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Decio Terrana |
"La
vicenda che sta vivendo fratel Biagio Conte deve interrogare la coscienza di
ogni credente e di quanti rivestono cariche di responsabilità istituzionale.
Fratel Biagio Conte ha sempre manifestato attenzione nei confronti di tutti
coloro che versano in stato di bisogno con particolare dedizione e impegno;
oggi non bisogna rimanere indifferenti ma impegnarsi con determinazione
contro le vecchie e le nuove povertà che attanagliano la nostra società, per
costruire un futuro migliore e più solidale".
Lo rende noto il Responsabile degli Enti Locali UDC e componente
dell'esecutivo nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori on. Decio
Terrena.
Redazione
15 gennaio 2018.
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15/01/2018 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della settimana. |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 15 gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di
sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (nel triduo in onore di
sant'Antonio);
- ore 19.00, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal
Rinnovamento nello Spirito.
Martedi 16 gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di
sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa e Vespri (nel triduo in onore di
sant'Antonio).
Mercoledi 17 gennaio - Festa di Sant'Antonio
- oggi nella chiesa Madonna del Carmelo e nella chiesa di san Rocco non
saranno celebrate sante Messe;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, benedizione degli
animali).
Giovedi 18 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti,
nel 125° anniversario della nascita.
Venerdi
19 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei
genitori dei bambini battezzati e da battezzare.
Sabato
20 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.
Domenica 21 gennaio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, nei locali della chiesa San Francesco, incontro dei genitori
dei ragazzi di 1° e 3° anno dell'iniziazione cristiana;
- ore 19.00, nei locali dell'Oratorio (ex Ancelle Riparatrici, in Via
Confine), incontro dei genitori dei ragazzi di 2° anno dell'iniziazione
cristiana.
AVVISI
- Martedi 23 gennaio, alle ore 20.00 in chiesa Madre, incontro dei portatori
in preparazione alle attività della Settimana Santa.
- Da mercoledi 24 gennaio sino a martedi 13 febbraio saranno celebrate le
Quarantore durante le quali la santa Messa in chiesa Madre, da lunedi a
venerdi, sarà celebrata alle ore 18.00 (è possibile prenotare le giornate):
dal 24 al 26 gennaio a san Francesco (ore 09.30 santa Messa, ore
16.00 Ora Santa);
dal 27 al 30 gennaio a san Rocco (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00
Ora Santa);
dal 31 al 2 febbraio al Purgatorio (ore 09.30 santa Messa, ore
16.00 Ora Santa);
dal 3 al 6 febbraio alla Madonna del Carmelo (ore 09.30 santa
Messa, ore 16.00 Ora Santa);
dal 7 al 9 febbraio alla Madonna delle Grazie (ore 09.30 santa
Messa, ore 16.00 Ora Santa);
dal 10 al 13 febbraio in chiesa Madre (ore 09.30 santa Messa, ore
16.00 Ora Santa).
Continuano le attività di catechismo;
leggi gli orari.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 29/10/2017:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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15/01/2018 |
Chiesa. Le parole del Vescovo
di Noto e degli altri relatori, ricordando Mons. Cataldo Naro |
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Video 1^ parte
Video 2^ parte
Video 3^ parte |
Non capita spesso di sentire parole di verità, sulla coerenza della vita
cristiana, sulla fede, sui valori fondamentali.
Si chiama "parresìa"; è il diritto-dovere di dire la verità con franchezza.
Ed è con estrema verità e franchezza che ha parlato il vescovo di Noto
mons. Antonio Stagliano, lo scorso 18 dicembre a Grotte intervenendo
come relatore alla presentazione del libro di Enzo Sardo "Mons.
Cataldo Naro - Un apostolo del nostro tempo" organizzata dal Movimento
Cristiano Lavoratori.
Anche gli altri relatori, ad iniziare dal cardinale ed arcivescovo di
Agrigento mons. Francesco Montenegro, per continuare con don
Massimo Naro e con l'autore del libro Enzo Sardo, hanno espresso con
chiarezza il loro pensiero sul testo, sulla figura del compianto arcivescovo
di Monreale Cataldo Naro, e sulla coerenza che dovrebbe caratterizzare il
cristiano nella vita sociale e politica. A porgere il saluto agli
intervenuti, don Gaspare Sutera ed il sindaco di Grotte Paolino
Fantauzzo.
Cordiale e nel contempo precisa e puntuale l'introduzione dell'on. Decio
Terrana, che ha coordinato gli interventi. La manifestazione è stata
animata da un intervento musicale di
Eliana Sardo e dalle letture di Salvatore Milano.
Di seguito alcune delle affermazioni del Vescovo di Noto, fautore della "Pop
Theology", un nuovo registro comunicativo immediato e popolare (nella 2^
parte del video, l'intervento
integrale).
"La Chiesa Cattolica che vive, ahimè, di un cattolicesimo convenzionale che
è già morto e ancora non è marcito, perciò preme a impedire che il
cattolicesimo cristiano emerga e la spunti. (...)
Non è mica detto che siccome uno è cattolico, è cristiano; e lo dico con
parole di un grande cardinale, Giacomo Biffi, che diceva 'La mia
preoccupazione non sono tanto i credenti non praticanti - beh, quelli
dicono di essere credenti e non praticano, perché ce l'hanno con i preti,
perché ce l'hanno con la Chiesa, perché ce l'hanno con chi vogliono -, il
mio problema di pastore sono i praticanti non credenti'. (...)
Un 'cattolico che pratica' non credente, vuol dire non cristiano. I
cattolici non cristiani; quelli sono i problemi delle chiese e della vita
pastorale. Ma finché noi non riusciamo con intelligenza a smarcare il
cristianesimo cattolico o il cattolicesimo cristiano dal cattolicesimo
convenzionale che è dentro la vita diffusa delle nostre parrocchie, del
nostro cristianesimo popolare, non ne usciamo. (...)
Perché lo avete abbellito questo presepe? Al punto che andate là e non
riuscite come cattolici ad accogliere più il messaggio vero di Gesù: adesso
tu ti impegni nella tua vita a non far nascere nessuno come sono nato io.
Questo è il messaggio del Natale, non l'atmosfera. Che poi è lo stesso
messaggio della croce; non togliete il crocefisso dalla croce, perché se
togli il crocifisso, poi gli inchiodi qualcun altro. E mica inchiodi il tuo
nemico, puoi inchiodare anche il tuo amico, sulla croce. Anche all'interno
della chiesa cattolica, quanti amici sono stati inchiodati sulla croce. Poi,
grazie a Dio, la chiesa cattolica è un grande mistero perché prima li
inchioda sulla croce, li fa morire e dopo li beatifica e li fa santi. Il
cattolicesimo convenzionale non è cristiano. Se è convenzionale, in nessuna
delle sue forme è cristiano. Il cattolicesimo cristiano può risorgere,
rinascere dalle ceneri del cattolicesimo convenzionale; perché il
cattolicesimo cristiano dice la fede cattolica. (...)
Se non pensi la fede, la fede è nulla. San Paolo lo dice: Se dessi anche
tutti i miei averi ai poveri, potrei non avere la carità. Vedi che non devi
confondere. (...)
Ogni tanto raccogliamo 10 euro a testa... Bene, continuate, fatele queste
cose, ma non chiamatela carità; queste sono elemosine, se ci sono, se arriva
ad essere elemosina, perché talvolta non è manco elemosina. (...)
Dire che il cattolicesimo deve diventare popolare non vuol dire tutte 'ste
nenie religiose che nel cattolicesimo soprattutto meridionale ci siamo
inventati, tutti 'sti spagnolismi che ancora resistono nelle cosiddette
nostra tradizioni - con la t minuscola - religiose, che hanno perso
progressivamente nel tempo, svuotandosi di contenuto cristiano il loro
tenore della Tradizione, e solo diventato folklore. (...)
Tutte queste nenie religiose, o ritornano ad essere cristiane e ritornano a
rivelare il cristianesimo, oppure le abbiamo già perdute, anzi sono come un
abbaglio perché ci concentrano su questa simbolicità e noi non riusciamo più
a predicare Gesù Cristo, e Questi crocifisso. (...)
L'80 % di quelli che vanno in chiesa la domenica non ascoltano niente della
Parola di Dio, figurati se ascoltano qualcosa della predica del prete, e
comunque sia, a un momento si fa, preghiamo: Padre Nostro che questi
profughi che vengono sulle nostre coste possano essere accolti... tutti:
ascoltaci o Signore. Tutti questi che dicono 'Ascoltaci o Signore'
per automatismo - perché ancora sanno rispondere, perché molti a 'Il
Signore sia con voi' non sanno più rispondere 'E con il tuo Spirito',
tanto il cattolicesimo convenzionale è finito, cioè è morto ma non marcisce
perché ancora resiste - allora non gli viene nell'anticamera del cervello
che lui dovrebbe impegnarsi un po' di più a che questi profughi che
vengono... E c'è: preghiamo per gli ammalati, perché possano trovare
conforto... e Dio che squarcia il cielo e dice: Ahò! Mi avete annoiato con
le vostre preghiere. Io ho già pensato al povero attraverso di te; condividi
quello che hai. Io ho pensato al malato, mettiti lì accanto. (...)
Il vescovo Tonino Bello diceva: alla fine della Messa non dire 'La messa
è finita, andate in pace', di' piuttosto, diacono, 'La pace è finita;
fuori, andate a Messa'. Incredibile, il cattolicesimo convenzionale,
perché lo svuota del suo vero contenuto, che è quello di credere; e di
credere in che cosa? Credere, credere, credo in Dio... e d'altra parte a
Natale viene rivelato il vero volto di Dio; ma dopo 2000 anni a voi pare che
il cattolicesimo ha integrato il vero volto di Dio? Io sto per scrivere un
libro 'Quel dio non esiste' e il sottotitolo è 'Le ragioni
cristiane di un ateismo praticabile'. Come si può essere atei, da
cristiani? Perché la dobbiamo smettere con il 'dio guerriero', la
dobbiamo smettere con il dio che si adira, e finalmente papa Francesco è
ritornato sul tema del 'non ci indurre in tentazione' - che noi
vescovi italiani avevamo in parte già risolto -, però nel cosiddetto 'atto
di dolore' che nessuno più recita, perché nessuno va a confessarsi, però
c'è scritto 'perché peccando ho meritato i tuoi castighi'. Ma
quali castighi? Dio non castiga nessuno. E sapete perché? Perché non lo sa
fare. Perché è impotente sul castigo. Essendo dinamismo d'amore, eterno,
assoluto, sempre e solo amore, proprio non gli passa nemmeno dall'anticamera
del cervello per un istante di dover castigare qualcuno. Non lo sa fare. Non
è capace. E poi, siccome impegna tutto il suo tempo ad amare, non ha tempo
per castigare. Per cui se castighi accadono sulla terra, tsunami, terremoti,
o i castighi che vengono dalle mia azioni malvagie, come per esempio il
fatto che l'altro mi odia, mi detesta e mi fa male, allora valla a trovare
da un'altra parte la fonte di questo castigo, ma non mettere in ballo Dio
che non c'entra niente. (...)
Il cattolicesimo convenzionale non funziona. Perché poi quando vai dalla
donna che ha partorito 4 figli perché cattolica - si è aperta alla vita - e
allora ad un certo punto gli muore un ragazzo di 17 anni, e sulla bara in
pianto, io cerco di dire 'Guarda che Gesù ti vuole bene in questo
momento...' dice 'Sì, ma se mi vuole bene, perché mi ha tolto mio
figlio?'... è difficile estirpare questa gramigna, questa zizzania, dal
cuore di una donna pur cattolica che ha certezza che Dio si è preso suo
figlio, comunque sia accaduto, per un incidente, per una malattia... è
difficile estirpare. E chi gliel'ha messa dentro 'sta zizzania? Gesù lo
dice: Un nemico ha messo dentro questa zizzania nel campo. Perché il campo
buono della fede, questa zizzania non la potrebbe sopportare. Noi lavoriamo
anche cattolicamente con maschere di Dio. A Natale Gesù ci rivela il vero
volto di Dio; smascheriamo Dio, guardiamo il suo vero volto; ma per fare
questo bisogna - come diceva Cataldo - ritornare a pensare. (...)
Il cattolicesimo è combinato, dal punto di vista della parrocchia, in una
maniera sostanzialmente feudale; i preti nelle parrocchie hanno una
mentalità sostanzialmente feudale: la parrocchia come feudo, il feudo mio, e
ci devo stare 30, 40, 50 anni, e se non voglio spostarmi non mi sposto, è
mio tutto, è mia la chiesa, è mio il pavimento; quando la chiesa ha bisogno
di ristrutturazione vado dal vescovo a prendere i soldi ma quando gestisco
tutti i soldi della chiesa mica glieli mando in curia dal vescovo, no,
perché quello che è mio è mio e quello che è tuo è pure mio. (...)
I preti si devono stimare e si devono voler bene, e devono lavorare insieme,
e devono essere una comunione perché sono 'presbiterio' nella Chiesa
Cattolica Cristiana. Allora dove c'è un presbiterio sgangherato, gruppi e
gruppetti, preti che si odiano tra di loro, ma c'è cristianesimo? E come
gira e veicola il cristianesimo? Queste non sono chiacchiere di
predicazione, questo è pensare. Capite cosa vuol dire? Pensare la fede vuol
dire questo. Non ti puoi permettere dal pulpito di parlare d'amore e di pace
se tu odi il fratello, se tu macchini contro il fratello; puoi avere tutte
le ragioni di questo mondo, ma se sei cristiano non corrispondi al male che
ricevi dal fratello con il male, ma fai piuttosto il bene, perdona. Andate e
imparate che cosa vuol dire 'io non voglio sacrifici, offerte, olocausti
di montoni e tori', voglio un corpo, in questo corpo voglio fare la
volontà di Dio; e 'la mia volontà è: Misericordia io voglio, non
sacrifici'. (...)
Per un futuro più roseo per il cristianesimo cattolico, nella speranza che
il cattolicesimo convenzionale ci abbandoni presto, presto. Preghiamo così:
Portaci via dal cattolicesimo convenzionale, Signore, e facci diventare un
po' di più cristiani, amando la Chiesa".
Pubblichiamo il video integrale della
manifestazione (riprese di © Associazione Culturale "Punto Info").
Carmelo Arnone
15 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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14/01/2018 |
Servizi. Dai rubinetti di
Grotte, acqua poca e sporca; di Carmelo Arnone |
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Filtri
Autobotte |
"Il filtro che uso per filtrare l'acqua, solo dopo una settimana";
questa è la didascalia dell'immagine (a lato) che un cittadino di Grotte mi
ha inviato. Il filtro, da candido è diventato marrone. Da diverso tempo
(sarà un mese?) l'erogazione idrica nel nostro paese va molto a singhiozzo;
cioè avviene ancora più raramente di quanto non avvenga di solito. Le
abitazioni che non sono dotate di un recipiente capiente - almeno di 10mila
litri - restano spesso a secco.
"Ho speso 50 euro per far pulire la cisterna, altri 100 euro tra filtri e
lavoro, e la beffa è che sono costretto ad acquistare l'acqua da una
autobotte privata" continua il cittadino, lamentando giustamente un
comune disagio che colpisce l'intera collettività.
In un paese civile, l'acqua potabile dovrebbe essere fornita con continuità,
e soprattutto dovrebbe essere "potabile". Quando l'erogazione avviene solo
una volta alla settimana - se va bene - e il liquido rimane a depositarsi
nelle cisterne private, la "potabilità" è molto dubbia; soprattutto se già
all'origine l'acqua presenta residui tali da rendere marrone un filtro nuovo
dopo sette giorni di utilizzo (cioè dopo un solo turno di erogazione!).
Ci viene assicurato che, dalle analisi effettuate periodicamente, l'acqua
sia potabile; mi permetto di dubitarne e non ne offrirei un bicchiere ai
gestori del servizio idrico ed agli operatori del laboratorio di analisi, da
bere "alla salute".
L'acqua che viene erogata dalla "Casetta dell'acqua" invece è potabile: si
vede e si gusta; anche in questo caso, quando c'è!, perché dal 23 dicembre -
giusto sotto le festività - il distributore è spesso "fuori servizio".
Accade - mi dicono - che vi sia una perdita nella rete idrica all'altezza di
Via Roma, per cui quel tratto della condotta viene tenuto chiuso (salvo
aprirlo un'ora circa nei giorni feriali, a cura del personale tecnico
dell'ente gestore su continua e costante sollecitazione dell'Assessorato
all'Ambiente del Comune di Grotte; se l'Assessore non telefona, il
distributore rimane "fuori servizio"; nei giorni festivi il distributore
rimane "fuori servizio"). Durante quell'ora di fornitura si riempie il
recipiente interno della Casetta dell'acqua, della capacità di 2mila litri,
ed i cittadini possono rifornirsi; chi ci arriva ci arriva, gli altri
rimangono a bocca asciutta.
I ritardi nell'erogazione al partitore del paese sarebbero dovuti ad una
perdita "a monte", lungo la condotta principale. Quanto tempo occorre,
ancora, per la riparazione? E per riparare la perdita in Via Roma? Dal 23
dicembre ad oggi sono trascorsi 23 giorni, ed i lavori non sono ancora
iniziati; ci sono state le feste... perché, durante le feste non si beve,
non si cucina, non ci si lava? Le persone civili lo fanno, anche a proprie
spese, facendo pulire la propria cisterna (sporcata dall'acqua "potabile"),
comprando i filtri per l'acqua (sempre quella "potabile") e... pure l'acqua!
E se accadesse lo stesso per l'energia elettrica o per il gas?
Paghi il canone ed il consumo, ma te li forniscono quando possono, mentre
sei costretto ad acquistare un gruppo elettrogeno e le bombole per la
cucina. L'esempio dovrebbe far riflettere. Paghiamo un servizio? Fate il
vostro dovere, con coscienza e responsabilità, e datecelo. Non siete in
grado, per l'ennesima volta? Lasciate fare ad altri.
L'Amministrazione non si accontenti di scuse e promesse e ne chieda conto
(sono previste penali?) e ragione.
Carmelo Arnone
14 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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13/01/2018 |
Editoria. Presentazione a
Grotte del libro "Mons. Cataldo Naro", di Enzo Sardo |
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Relatori |
Grotte 18 dicembre 2017. Chiesa della Madonna del Carmelo. Presentazione del
libro “Monsignor Cataldo Naro, un apostolo del nostro tempo” di Enzo Sardo,
Editore S. Sciascia.
Con la presentazione del suo ultimo libro, dal titolo: “Monsignor Cataldo
Naro, un apostolo del nostro tempo”, Enzo Sardo continua l’attività di
diffusione del pensiero e dei valori che hanno animato e caratterizzato
l’opera di Monsignor Cataldo Naro. La splendida manifestazione culturale si
è svolta a Grotte, nella chiesa della Madonna del Carmelo, ed è stata
presieduta e coordinata da Decio Terrana, componente dell’esecutivo
nazionale MCL.
La chiesa, gremita, ha visto gli interventi del cardinale Francesco
Montenegro, arcivescovo di Agrigento, di monsignor Antonio Staglianò,
vescovo della diocesi di Noto e di don Massimo Naro, eminente teologo,
fratello di don Cataldo; presenti le autorità cittadine. Decio Terrana, che
insieme ad Enzo Sardo, sta compiendo una vera missione di divulgazione dei
principi cristiani applicati alla politica, ha introdotto l’argomento
definendo monsignor Cataldo Naro un modello da emulare, non solo modello
religioso, ma modello di uomo. Il suo esempio e i principi che professava
dovrebbero essere seguiti sia dai fedeli e dai sacerdoti e sia da tutti gli
uomini indistintamente e indipendentemente dalla fede cristiana. Terrana,
inoltre, nella sua introduzione ha messo in evidenza come don Cataldo
affronta, nei suoi scritti il tema della politica, che deve essere una vera
e propria vocazione per l’uomo politico, il quale ha il dovere della ricerca
e del servizio per il bene comune; e ha proseguito dicendo che: chi si
impegna in politica ha il dovere di lavorare per il progresso materiale e
spirituale e per il bene comune della società.
Il libro di Enzo Sardo ripercorre la vita di monsignor Cataldo Naro,
mettendo in evidenza l'eredità spirituale e morale che ha lasciato alle
nuove generazioni, la sua figura si staglia come un faro nel panorama
religioso e culturale, risultando come colui che incarna in pieno il
messaggio di Cristo. Enzo Sardo ha lavorato a questo libro con lo spirito
dello storico, interrogando le fonti scritte e orali, cercando le
testimonianze di chi aveva conosciuto don Aldo, come affettuosamente era
chiamato, ma Enzo vi ha messo anche l'impegno del divulgatore, perché
fermamente convinto del valore dei principi professati da monsignor Cataldo.
Tutta la vita di don Aldo era impregnata di fede cristiana, convinto che i
principi fondamentali della chiesa possono essere applicati alla società e
alla politica per costruire una società migliore, fondata sui valori
universali come l'amore per il prossimo e la solidarietà.
Il cardinale Francesco Montenegro, nel suo significativo intervento ha
definito don Cataldo Naro con una semplice e umile parola: “ un credente”,
cioè un uomo di fede, che ha basato tutta la sua vita e il suo pensiero
sulla fede cristiana, ed ha vissuto realizzando e mettendo in pratica i
valori cristiani.
Determinante è stato l’intervento di monsignor Tonino Staglianò, lungo ed
articolato, col quale è riuscito a catalizzare l’attenzione dell’uditorio,
grazie anche al suo stile comunicativo moderno e diretto, agli argomenti che
hanno riscontrato grande interesse, e alla sue posizioni molto vicine a
quelle di papa Francesco, da lui stesso definite “pop teologia”. E infatti
un messaggio pop teologico ha inviato ai fedeli per il tempo del Natale
2017, dal titolo “Il cielo si è capovolto a Natale”, con il quale pone
l’accento sul significato della nascita di Gesù. Monsignor Staglianò
sostiene che il Natale non è solo un'atmosfera, ma è un evento che vuole
cambiare la nostra vita, e il messaggio che il bambino del presepe ci invia
è che nessun essere umano debba mai più nascere al freddo e al gelo,
riferendosi alle migliaia di migranti profughi che scappano dalle loro terre
in cerca di una speranza di futuro. Tutti i cristiani devono impegnarsi
affinché ogni essere umano abbia il calore di una casa, la sicurezza di un
lavoro, la gioia di poter guadagnare con onestà. Don Tonino inoltre, dopo
aver trattato tutti i temi inerenti la vita e l'attività pastorale di
Cataldo Naro, prende le distanze dal cattolicesimo convenzionale, e dalle
coscienze addormentate, che vivono il Natale come folklore popolare, dicendo
che: “per il cattolico cristiano, il Natale è una novella scomoda, che
scuote le coscienze intorpidite dagli allucinogeni della società
dell'ipermercato.”
Don Massimo Naro nel suo breve intervento, dopo avere ringraziato tutti per
la sensibilità che in molti stanno evidenziando nei confronti del fratello
si è soffermato sulla missione di evangelizzazione svolta dal fratello con
amore e con la determinazione. Missione che tutti i credenti devono
dimostrare in ogni circostanza.
Interessante l'intervento conclusivo dell'autore che ha definito monsignor
Naro “un gigante spirituale e morale dei tempi moderni” e ancora: “oltre ad
essere un sacerdote garbato,un vescovo cortese e illuminato, uno storico
attento e preciso, un teologo colto, è stato un raffinato intellettuale del
mondo cattolico....”. Nel suo libro, Enzo Sardo, ha evidenziato che don
Aldo ha speso la sua vita per la cultura, la carità, la misericordia e la
solidarietà; ed ha sempre contrastato l'egoismo, il qualunquismo,
l'affarismo, la violenza nelle varie forme e l'analfabetismo morale. Ha
ricordato anche la lettera pastorale di monsignor Montenegro, dove dice:
“sogno testardamente una risurrezione che diventi segno di una ripresa
generale...” ed Enzo Sardo ha augurato che questa “resurrezione” riguardi
tutta la Sicilia, ricordando ai politici cattolici che fare politica
significa servire il prossimo e quando si serve bisogna farlo con garbo,
capacità e generosità.
La serata è stata allietata dagli interventi musicali dalla giovane artista
Eliana Sardo; durante la manifestazione, alcuni brani significativi del
libro sono stati letti da Salvatore Milano.
Iolanda Salemi
13 gennaio 2018.
(Nella foto a lato: don Massimo Naro, Enzo Sardo, il cardinale Francesco
Montenegro, il vescovo Antonio Staglianò, Decio Terrana).
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12/01/2018 |
Riflessioni. "Renzi,
a giudizio dei veri e buon pensanti, è inaffidabile"; di Antonio Pilato |
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Antonio Pilato |
Riflessione del prof. Antonio Pilato, docente di
Filosofia e Scienze dell'Educazione, e Pittore. *****
"Se
Diego Cimino è il poeta che si firma Decu Varba, avrei dovuto leggere prima
i suoi versi, per non giungere solo oggi, 12 gennaio 2018, a capire quanto è
il suo
pensiero, attraverso gli apprezzamenti e il linguaggio che usa nei
confronti di questo signor Matteo Renzi, protagonista di tantissime
millanterie, note ormai a tutti quelli che possiedono un minimo di
intelligenza critica e nessun padrone da servire.
È vero che l’arte è fantasia, (e mi riferisco al poeta) sentimento, pensiero
intuitivo, arte per arte, che si distingue da ogni forma del pensiero
logico, riflessivo, oggettivo e quindi politico, economico ed etico: arte
per arte; ma poiché lo spirito umano è uno e indivisibile e alla base di
tutte le branche del sapere, significa che tutte le scienze s’intrecciano,
sono cioè come tante sorgenti che pur avendo ciascuna un proprio corso
nascono da una medesima sorgente e approdano ad una stessa foce.
Dunque nessuna scienza può nascere da sola, né può alimentarsi dei soli
elementi che la compongono.
Conclusione, la poesia è libera, ma se il pensiero è vuoto, come appunto
quello che traluce attraverso il suo giudizio su M. Renzi, noto a tutti i
buon pensanti e liberi da ogni forma di schiavitù come ingannatore, può
esprimere sentimenti spontanei e soprattutto profondamente lirici?
No è la risposta.
Renzi, a giudizio dei veri e buon pensanti, è inaffidabile, anche come
bugiardo il suo castello di balle era ed è pieno di spifferi di verità. Così
intitola il Fatto Quotidiano, ed io lo condivido pienamente.
Non occorre un secolo per squarciare il velo di ipocrisia che avvolge questo
fiorentino.
A
futura memoria". |
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Antonio
Pilato
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12/01/2018 |
Racalmuto. A breve i lavori
per la riqualificazione del Parco Filippo Villa |
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Emilio Messana |
Partiranno a breve i lavori per la riqualificazione del Parco Filippo Villa.
L'amministrazione Messana ha investito una parte dei fondi Anas per
l'abbattimento dei muri esterni e la separazione della piscina all'aperto.
Le ringhiere e i cancelli saranno spostati all'interno, all'altezza della
piscina, e dalla via Filippo Villa e dalla Via Garibaldi l'accesso al Parco
sarà dato da lunghi e larghi gradini, che funzioneranno anche come panchine.
"Si creerà un'area aperta, a vista, che darà prospettiva e respiro ad uno
dei tratti maggiormente frequentati del nostro corso - dichiara il
sindaco di Racalmuto Emilio Messana -. Vede la luce un altro dei progetti
finanziati con i fondi Anas e approntati da questa Amministrazione quando
assessore era l'ing. Paolo Alessi. Segue quelli della Piazza Barona, del
Viale della Vittoria, dello stadio Mantia, della strada e della fontana del
Raffo, dell'atrio del Castello, dell'illuminazione nella zona industriale,
dell'aggiudicazione dei lavori per la riqualificazione della Piazzetta
Crispi e della strada antistante il Teatro e il Municipio; tanti
investimenti che stanno migliorando il volto della nostra città".
L'ex campo sportivo Filippo Villa è stato interessato da numerosi
interventi, che lo hanno di fatto sottratto alla comunità per oltre un
decennio. A metà degli anni Novanta venne realizzato un campo polivalente
con le gradinate e un parco antistante con giochi per bambini e una grande
fontana al centro e piccoli e stretti viali. Al posto del campo venne poi
realizzata la piscina, mai entrata in funzione. La Commissione straordinaria
ottenne un finanziamento PON-Sicurezza per metterla in esercizio, che
rischiava di perdersi e che venne appaltato dalla giunta Messana. Completata
la certificazione degli impianti, realizzati in tempi diversi in seguito ai
due distinti appalti, la piscina potrà entrare in funzione.
"Durante la programmazione dei fondi Anas - ricorda il consigliere
Salvatore Maniglia - abbiamo sostenuto la scelta di abbattere i muri
esterni, per ragioni estetiche e funzionali, quei muri isolavano il parco
dal contesto urbano. La soluzione progettuale adottata lo aprirà alla vista,
senza soluzione di continuità, come una grande piazza".
Il sindaco Emilio Messana insieme all'impresa appaltatrice, all'assessore
Salvatore Petruzzella, ed al consigliere Giuseppe Guagliano, hanno fatto un
sopralluogo, nel corso del quale hanno richiesto al Responsabile del
procedimento geom. Dino Falcoabramo, che li accompagnava per illustrare e
verificare i dettagli progettuali, di quantificare i lavori necessari per
togliere dal Parco Filippo Villa la fontana centrale e rendere pianeggiante
tutta l'area antistante alla piscina, mantenendo gli alberi esistenti. Una
parte dei ribassi d'asta dei fondi Anas serviranno così a creare una grande
piazza, con annessa area attrezzata per i più piccoli, all'interno del Parco
Filippo Villa. Sarà un nuovo punto d'incontro, dove potranno organizzarsi
eventi, giochi o semplicemente fare una passeggiata.
Redazione
12 gennaio 2018.
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12/01/2018 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; appuntamento di
venerdi 12 gennaio |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Programma di oggi, venerdi 12 gennaio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà.
Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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12/01/2018 |
Chiesa. Convegno del Rinnovamento Carismatico al Villaggio Mosè,
da venerdi 19 a domenica 21 gennaio |
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Informazioni
Programma
S. E. Staglianò
Sebastiano Fascetta
Mons. Vutera
Don Lo Bue
Don Giordano
Padre Zippo
Don Alotto |
Si svolgerà dal pomeriggio di venerdi 19 gennaio alla sera di domenica 21
gennaio, presso l'Hotel Akrabello del Villaggio Mosè (Agrigento), il XII Convegno zonale
di Comunione del RCC (Rinnovamento Carismatico Cattolico), organizzato dalla
Comunità "Gesù è Amore" di Casteltermini.
Il tema del Convegno zonale (che accoglie i gruppi e le comunità del
Rinnovamento Carismatico del Sud Italia) è "Siate sempre nella gioia,
perché Cristo ha vinto il mondo!".
Saranno ospiti del Convegno, come relatori delle catechesi e animatori delle
preghiere:
- S.E. mons. Antonio Staglianò (Vescovo della Diocesi di Noto);
- Sebastiano Fascetta (vive da anni l'esperienza carismatica,
conferenziere ed autore di diversi libri sul tema);
- mons. Melchiorre Vutera (Vicario Generale e Moderatore
dell'Arcidiocesi di Agrigento);
- padre Emanuele Zippo (Passionista, predicatore ed evangelizzatore,
autore di musica cristiana);
- don Carmelo Lo Bue (arciprete di Sciacca, parroco della Basilica
Madonna del Soccorso);
- don Franco Giordano (arciprete di Palma di Montechiaro);
- don Giuseppe Alotto (parroco dell'Unità Pastorale di
Casteltermini).
Il Convegno si svolgerà secondo il seguente programma:
Venerdi 19 gennaio
- ore 16.30, accoglienza
- ore 17.00, preghiera di lode
- ore 18.00, insegnamento di don Carmelo Lo Bue sul tema "Non voi avete
scelto me, ma io ho scelto voi"
- ore 19.00, Celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe Alotto
- ore 20.00, cena
- ore 21.30, Roveto ardente, animato da padre Emanuele Zippo
Sabato 20 gennaio
- ore 09.00, accoglienza
- ore 09.30, preghiera di lode
- ore 10.30, insegnamento di S.E. mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto, sul tema "Tutti
coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio" (Rm
8,14)
- ore 11.45, preghiera di guarigione interiore
- ore 13.00, pranzo
- ore 16.00, preghiera di lode
- ore 17.30, insegnamento di Sebastiano Fascetta sul tema "La comunione
nel RCC e nella Chiesa"
- ore 18.00, Celebrazione eucaristica presieduta da S.E. mons. Antonio
Staglianò (Vescovo della Diocesi di Noto)
- ore 20.00, cena
- ore 21.30, Roveto ardente, animato da padre Emanuele Zippo
Domenica 21 gennaio
- ore 09.30, accoglienza
- ore 10.00, preghiera di lode
- ore 11.00, insegnamento di padre Emanuele Zippo sul tema "Tutto posso
in colui che mi dà forza"
- ore 12.00, preghiera di liberazione, guidata da padre Emanuele Zippo
- ore 13.00, pranzo
- ore 15.00, santo Rosario
- ore 16.30, Celebrazione eucaristica presieduta da mons. Melchiorre Vutera (Vicario
Generale dell'Arcidiocesi di Agrigento)
- ore 18.30, saluti e partenze.
Le origini del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Gli inizi risalgono al 1967, due anni dopo la chiusura del Concilio Vaticano
II, che aveva mobilitato tutta la Chiesa, risvegliando attese e speranze e
dando l'avvio al grande aggiornamento teologico, liturgico, ecumenico.
Alcuni studenti e professori americani dell'Università di Pittsburg e poi
dell'Università di Notre Dame (USA), cominciarono a sperimentare (in
preghiera) fenomeni simili a quelli verificatesi nelle comunità apostoliche
di cui parlano gli Atti degli Apostoli e le Lettere di San Paolo.
Fu un'esperienza straordinaria. Quei giovani scoprirono che la rinnovata
scelta di Gesù, come Signore della propria vita, favoriva un'apertura
all'azione e ai doni dello Spirito Santo, sviluppava una nuova capacità di
amare Dio e il prossimo, generava un nuovo amore per la Chiesa, li
riavvicinava ai Sacramenti e dava loro una grande sete della preghiera e
della Parola di Dio.
Questa scoperta grandiosa riempiva il loro cuore di gioia e di
ringraziamento alla Santissima Trinità. Era l'esperienza di una nuova
effusione dello Spirito.
Il Rinnovamento Carismatico Cattolico giunse in Italia nel 1970 con Padre
Valeriano Gaudet, di origine canadese, oblato di Maria Immacolata, che fondò
un Gruppo di lingua inglese presso la Pontificia Università Gregoriana di
Roma. Nell'autunno dell'anno seguente fondò poi il 1° Gruppo di lingua
italiana presso la Parrocchia di S. Mauro Pascoli (diocesi di Cesena).
Il Rinnovamento Carismatico Cattolico iniziò a diffondersi in tutta Italia,
stimolato anche dalle celebrazioni del III Congresso Internazionale
Carismatico Cattolico, tenutosi a Roma presso le Catacombe di San Callisto,
durante l'Anno Santo 1975. In quell'occasione i 10.000 partecipanti
provenienti da tutto il mondo e i 700 sacerdoti vennero accolti nella
Basilica di San Pietro dal Papa Paolo VI che, in un memorabile discorso,
offrì “cittadinanza ecclesiale” al Rinnovamento e ne affidò il compito di
assistenza spirituale al Cardinale Joseph Leon Suenens.
Impostata la fase organizzativa pionieristica, nel 1978 il Rinnovamento
tenne a Rimini la 1^ Convocazione Nazionale, cui seguì la seconda nel 1979 e
così di seguito, ogni anno, fino ad oggi, con un numero sempre crescente di
partecipanti.
Il Rinnovamento Carismatico Cattolico in Italia viene rappresentato da
varie comunità, tra cui:
- la “Comunità di Gesù”;
- la “Comunità Maria”:
- l'Associazione “Rinnovamento nello Spirito Santo”;
- l'Associazione “Rinnovamento Carismatico Cattolico - Alleanza di Comunione”;
- la Comunità “Gesù Ama”;
- la Comunità “Gesù è Risorto”;
- la “Comunità Gesù Risorto”;
- la Comunità “Gesù Amore”;
- il Movimento “Dives in Misericordia”.
Il Rinnovamento Carismatico, diffusissimo nel mondo - in 235 nazioni
con un totale di circa 120milioni di aderenti cattolici (l'11,4% dei
cattolici) - si presenta come una “corrente spirituale” dove non ci sono
capi fondatori, né iscrizioni. Più che un movimento nella Chiesa, è
Chiesa in movimento, è Chiesa viva, sospinta dal soffio dello Spirito Santo,
che non finisce mai di stupire.
Il Card. Suenens ha affermato: “Il Rinnovamento scomparirà quando questa
grazia dello Spirito Santo avrà impregnato di sé tutte le comunità cristiane”.
La vita nei Gruppi del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Il RCC è costituito oggi in Italia da molti gruppi o comunità sparsi
ovunque. Questi gruppi non vogliono essere totalizzanti, perciò non importa
che una persona - sia laico o sacerdote o religioso - appartenga ad altre
associazioni, proprio perché la garanzia dell'effusione è dono per tutti e,
con essa, l'identità di ciascuno non viene mai messa in discussione, ma al
contrario viene rafforzata e vivificata. Lo Spirito Santo fa capire ai
singoli, ai gruppi e alle comunità, la propria chiamata, offrendo i suoi
doni di crescita e perfezione cristiana, secondo il piano di Dio. I gruppi
del RCC non sono un luogo di rifugio per persone in cerca di gratificanti
consolazioni, ma cenacoli di crescita spirituale, dove si sperimenta la
potenza dello Spirito Santo per poi viverla con gioia nella propria vita di
ogni giorno e comunicarla agli altri.
Come si entra nel gruppo.
Non ci sono problemi di iscrizioni o di adesione formale. Tutti possono
accedere liberamente alle riunioni che si svolgono settimanalmente. Periodicamente il gruppo organizza per i nuovi
fratelli il “Seminario di preparazione alla preghiera di effusione dello
Spirito Santo”. Si tratta di sette o più incontri dedicati all'istruzione,
alla riflessione e soprattutto alla preghiera. Durante questi incontri
vengono presentati alcuni insegnamenti fondamentali della fede cristiana
(l'Amore di Dio, la salvezza, la vita nuova, i doni e i carismi, l'effusione
dello Spirito, la crescita spirituale e la trasformazione in Cristo), con
l'intento di farli calare nel cuore e nella vita quotidiana. Quando i
partecipanti al seminario sono pronti, si organizza una giornata di ritiro
spirituale per l'effusione dello Spirito Santo. A questa giornata partecipa
tutto il gruppo e vengono invitati anche gruppi vicini.
Come avviene la “Preghiera di Effusione”.
Benché sia un momento di fondamentale importanza e sia circondato da una
grande attesa, in realtà si tratta di una cosa molto semplice. Un gruppetto
di fratelli e sorelle, che hanno già ricevuto l'effusione, pregano su
ciascuna persona, imponendo le mani e invocando lo Spirito Santo. Non si
tratta evidentemente di un sacramento. È semplicemente una preghiera fatta
nel nome di Gesù e fondata sulle sue promesse. Egli infatti ha detto: “Dove
sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt.18,20);
“Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo concederà” (Gv.15,16);
“Il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono”
(Lc.11,13).
Gli effetti di questa preghiera sono sorprendenti, ma non uguali per tutti,
in quanto dipendono anche dalla disposizione interiore dei singoli. Tra i
doni di questo incontro personale con Dio si evidenziano la pace e la gioia
che inondano l'anima e aprono spontaneamente alla lode.
Per molti l'effusione diventa l'inizio di una vera vita cristiana posta
sotto la signoria di Gesù Cristo, per altri è una nuova ondata di grazia,
una riscoperta gioiosa della propria vocazione. Per tutti è come immergersi
di nuovo nelle acque del battesimo, godere di essere figli di Dio, templi
vivi dello Spirito Santo e valide membra del Corpo di Cristo, la Chiesa.
Così rinnovati dalla grazia della preghiera di effusione e fortificati dallo
Spirito Santo con i doni, virtù e carismi, i cristiani si impegnano sempre
di più a servire la Chiesa nell'esercizio dei vari ministeri.
Per vivere questa esperienza è sempre possibile partecipare agli incontri di
un gruppo del Rinnovamento
Carismatico.
A Grotte gli incontri di preghiera del Rinnovamento nello Spirito si tengono
ogni lunedi alle ore 19.00 in chiesa Madre.
Redazione
12 gennaio 2018.
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11/01/2018 |
Comune. Convocato il
Consiglio comunale per giovedi 11 gennaio alle ore 20.00 |
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Aula consiliare |
L'adunanza del prossimo Consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria
su determinazione della presidente Serafina Marchetta, è stata fissata per
giovedi 11 gennaio,
alle ore 20.00, nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Nomina
scrutatori;
2) Riclassificazioni delle voci dello stato patrimoniale/conto economico
chiuso al 31.12.2015 e approvazione dello stato patrimoniale e del conto
economico relativi all'esercizio finanziario anno 2016.
Nella lettera di convocazione inviata ai Consiglieri, la presidente
Marchetta ha precisato:
- che lo stato patrimoniale ed il conto economico dell'esercizio finanziario
2016, nonché gli atti agli stessi propedeutici e/o connessi, dovranno essere
approvati nel termine massimo di trenta giorni dalla data della disposta
adunanza;
- che decorso infruttuosamente detto termine, il commissario ad acta
provvederà, in via sostitutiva, all'approvazione dell'atto in questione, in
applicazione del combinato disposto degli artt. 109/bis dell'O.R.EE.LL., 58
della L.R. n. 26/1993, 227 comma 2bis del D.Lgs. n. 267/2000, e 18 comma3)quater
del D.L. n. 50/2017, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 96/2017;
- che l'esercizio dell'azione sostitutiva, con l'adozione delle
deliberazioni commissariali del citato documento finanziario, comporterà
l'applicazione delle sanzioni previste dai commi 3 e 4 del citato art.
109/bis dell'O.R.EE.LL., e successive modifiche e integrazioni.
Redazione
11 gennaio 2018.
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11/01/2018 |
Lettere. "L'unica
persona che ha pensato per il nostro bene è Matteo Renzi"; di Diego Cimino |
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Diego Cimino |
Le riflessioni del sig. Diego Cimino (Decu varba) sull'attuale panorama
politico in vista delle prossime elezioni.
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"Buongiorno Direttore,
oggi ho un pensiero da divulgare: eccolo.
Una voce nel caos.
Popolo italiano, come fai a non capire che chi ti consiglia è colui che da
più di 22 anni si è arricchito e ha rovinato la tua Italia?
E a te meridionale, chi ti chiama terrone e ti odia, vuole il tuo voto; come
anche chi plaude ai neonazisti.
Immagina un comico, che tiene in mano i fili delle sue marionette, cosa può
fare con la testa vuota del suo leader al governo.
Pensiamo adesso, per poi non pentirci.
Rifletti bene su come era l’Italia 5 anni fa e come stavi tu; l’unica
persona che ha pensato per il nostro bene e che farà dell’Italia la prima
nazione d’Europa è… sì è lui, avete indovinato: Matteo Renzi". |
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Diego
Cimino
(Decu Varba)
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11/01/2018 |
Iniziative. Gita degli
anziani al Regio Presepe di Erice ed al presepe vivente di Custonaci |
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Vedi le foto |
Una giornata di socializzazione vissuta in armonia e serenità, quella
trascorsa lo scorso venerdi 5 gennaio 2018 ad Erice e Custonaci dagli
anziani di Grotte. La visita, organizzata dall'assessore alla Solidarietà
Sociale Giusy Cimino, è cominciata con una passeggiata nell'incantevole
città di Erice, durante la quale, dopo avere visitato alcune chiese, la
comitiva ha potuto ammirare il Regio Presepe; opera senza paragoni che
raffigura un paesaggio antico, angoli in miniatura e tradizioni popolari di
Erice. Dopo il pranzo consumato in uno dei caratteristici locali della
cittadina trapanese, il gruppo si è portato a Custonaci, dove i partecipanti
alla gita hanno potuto ammirare il famoso presepe vivente che viene
rappresentato nei pressi ed all'interno di una grande cavità naturale, luogo
in aperta campagna raggiungibile solo dai bus navetta dell'organizzazione,
all'interno della quale viene ricreata la grotta di Betlemme. Ad
accompagnare la comitiva, il sindaco Paolino Fantauzzo, il vice sindaco
Piero Castronovo, l'assessore Giusy Cimino e padre Giovanni Fregapane.
Pubblichiamo alcune immagini della giornata
(39 foto di © Associazione Culturale "Punto Info").
Redazione
11 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
Gita ad Erice e Custonaci (Foto)
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11/01/2018 |
Politica. On. Decio Terrana
(UDC); "Promuovere cultura della cooperazione e opportunità di
sviluppo" |
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Terrana e Turano |
"Promuovere
una cultura diffusa della cooperazione e utilizzare tutti i fondi comunitari
in momento di particolare ristrettezza economica per la Sicilia è di
fondamentale importanza per incentivare occasioni di sviluppo e opportunità
occupazionali".
È quanto dichiarato dall'on. Decio Terrena, Responsabile nazionale Enti
Locali dell'UDC, nel corso di un incontro avuto con l'assessore regionale
alle Attività Produttive on. Mimmo Turano.
"Il neo assessore di cui conosco le competenze - ha detto Terrena - si
farà valido interprete di questa esigenza e manifesterà la massima
attenzione a tutte le opportunità che in Sicilia saranno utili per
promuoverne lo sviluppo; il tutto con impegno, competenza e dedizione e,
speriamo presto, con il supporto del nuovo governo nazionale".
Redazione
11 gennaio 2018.
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10/01/2018 |
Salute. Convegno di "50&PIÙ"
sul tema "Convivere con l'Alzheimer" |
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Vedi le foto
Guarda il video |
Sabato 16 dicembre, presso la sala congressi del
Grand Hotel Mosè al Villaggio Mosè di Agrigento, si è tenuto un convegno
promosso dall'Associazione "50&PIÙ - Sistema Associativo e di Servizi"
sul tema: "Convivere con l'Alzheimer attraverso l'informazione e la
condivisione". Al convegno, organizzato e presieduto da Calogero Collura,
presidente provinciale "50&PIÙ", hanno partecipato in qualità di relatori:
il prof. Gaspare Gulotta (Direttore Scuola di Specializzazione in
Chirurgia Generale ad indirizzo Chirurgia d'Urgenza - Università di Palermo;
Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale e d’Urgenza,
Cardiochirurgia, Chirurgia Vascolare, Chirurgia Mininvasiva e dell’Obesità,
Chirurgia Toracica, Chirurgia Geriatrica, Chirurgia dell’Uremico e dei
Trapianti d’Organo del Policlinico Universitario Paolo Giaccone di Palermo);
il dott. Antonino Cardaci (Componente della Giunta Esecutiva
dell'Associazione "Alzheimer Uniti Italia Onlus"; Presidente
dell'Associazione "La Grande Famiglia Onlus" di Palermo); la dott.ssa Valeria Giuliana (Vice Presidente dell'Associazione
"Alzheimer Uniti Italia Onlus"; Presidente dell'Associazione "Familiari
Alzheimer" Palermo; Componente della Consulta Regionale alla Sanità Sicilia);
il dott. Giuseppe Provenzano (Direttore Unità Operativa Complessa
Malattie Psichiatriche Degenerative ed Involutive e Centri Diurni dell'ASP 1
Agrigento; Presidente AIP - Associazione Italiana di Psicogeriatria -
sezione Sicilia); il dott. Alfonso Giambra (Psicologo e Psicoterapeuta libero
professionista; Psicologo presso la SAMO - Società Assistenza Malato
Oncologico - struttura operativa di Agrigento).
I lavori sono stati coordinati dal giornalista Carmelo Arnone.
Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione ed il video
integrale della puntuale, interessante e coinvolgente relazione dello
psicologo dott. Alfonso Giambra
(32 foto di © Giuseppe Cipolla
e riprese di © Florinda Infantino).
Redazione
10 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
Convegno "50&PIÙ" (Foto)
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Manifesto |
09/01/2018 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della settimana. |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
AVVISI
- Domenica 7 gennaio, al termine della santa Messa in chiesa Madre delle ore
18.45, si è proceduto al sorteggio del Bambinello; ecco i biglietti
estratti:
1° premio vinto da
Federico
Rinaldi con il biglietto n°
0142;
2° premio vinto da
Fulvia
Infantino con il biglietto n°
0664;
3° premio vinto da
Antonella
Bellavia con il biglietto n°
0507;
i premi sono già stati ritirati dai vincitori.
- Continua il cammino di fede in preparazione ai sacramenti (catechismo),
secondo le giornate e le modalità già stabilite (leggi gli orari).
- Domenica inizia il Triduo in onore di Sant'Antonio Abate, in
chiesa Madre:
domenica 14 gennaio, ore 18.15 santo Rosario, ore 18.45 santa
Messa;
lunedi 15 gennaio, ore 17.00 santo Rosario, ore 17.30 santa Messa;
martedi 16 gennaio, ore 17.00 santo Rosario, ore 17.30 santa Messa
con i Vespri solenni;
mercoledi 17 gennaio, festa di Sant'Antonio Abate; sante Messe alle
ore 09.00, 11.00 e 17.30 (il 17 gennaio non saranno celebrate sante Messe
nelle altre parrocchie).
- Da mercoledi 24 gennaio sino a martedi 13 febbraio saranno celebrate le
Quarantore durante le quali la santa Messa in chiesa Madre, da lunedi a
venerdi, sarà celebrata alle ore 18.00 (è possibile prenotare le giornate):
dal 24 al 26 gennaio a san Francesco;
dal 27 al 30 gennaio a san Rocco;
dal 31 al 2 febbraio al Purgatorio;
dal 3 al 6 febbraio alla Madonna del Carmelo;
dal 7 al 9 febbraio alla Madonna delle Grazie;
dal 10 al 13 febbraio in chiesa Madre.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 29/10/2017:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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09/01/2018 |
Comune. "Il cerchio magico
nella mia Amministrazione non è mai esistito"; dichiarazioni a verbale
del Sindaco |
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Pubblichiamo
la replica del sindaco Paolino Fantauzzo alle
dichiarazioni dell'allora vice
sindaco Salvatore Rizzo; dibattito avvenuto nella seduta consiliare del 27
novembre 2017 (le dichiarazioni del Sindaco, del 27 novembre, sono state
inserite a verbale della seduta consiliare del 28 dicembre 2017).
Qualora le persone citate (l'assessore Rizzo, gli Assessori, i Consiglieri o
altri) volessero intervenire in merito, si ribadisce la disponibilità di
questa testata giornalistica.
*****
"Sig.ra
Presidente,
Sigg. Consiglieri,
cittadini,
prima di tutto chiedo al Segretario comunale di allegare al verbale in
discussione queste mie controdeduzioni alle mendaci e pretestuose
dichiarazioni del consigliere - vice sindaco Rizzo.
Spero di essere breve ma chiaro in maniera da dare la possibilità a chi
leggerà questo verbale di seduta consiliare di farsi una propria opinione
sui fatti reali.
Tutto parte dalla vicenda relativa alla intitolazione della villetta di
Viale della Vittoria, prospiciente la biblioteca comunale e l’ufficio di
collocamento, al defunto prof. Antonio Cimino, già Sindaco di questa
comunità, vicenda che è ormai nota a tutti.
Tuttavia, è opportuno e necessario riportare fedelmente la cronologia dei
fatti.
La precedente Amministrazione, presieduta dal sindaco Paolo Pilato, ha
voluto intitolare la citata villetta al compianto prof. Antonio Cimino;
ritenendo, però, obbligatorio per legge, inviare alla Prefettura la delibera
di intitolazione, per il previsto parere, non ha potuto dare corso alla
esecuzione della propria delibera, in attesa della risposta della Prefettura
di Agrigento.
A mandato scaduto dell’Amministrazione Pilato, e quasi al termine del mio
mandato, dunque dopo circa otto anni, perviene al protocollo generale del
Comune la risposta della Prefettura, sul cui contenuto non mi soffermo ma,
in sintesi, sostiene la Prefettura che per le Ville o altri luoghi chiusi in
cui non è possibile stabilirvi la residenza anagrafica, il parere non va
richiesto.
Dunque, la delibera dell’Amministrazione Pilato diviene, per legge,
esecutiva.
Era doveroso, per la comunità amministrativa, da parte di questo Sindaco,
proseguire nel procedimento (un semplice atto dovuto).
Faccio un piccolo passo indietro per precisare che qualche mese addietro la
intitolazione era stata oggetto di discussione del gruppo di maggioranza
consiliare. In quel contesto, qualcuno ha avanzato delle perplessità,
qualcun altro come Salvatore Rizzo, la propria contrarietà per delle frasi
riportate nella biografia, allegata alla delibera della Giunta Pilato,
ritenute offensive per gli amministratori che hanno preceduto il sindaco
Cimino.
Per qualche mese la discussione è stata accantonata, fino all’arrivo della
nota della Prefettura di Agrigento.
I funzionari comunali, come di norma, per conoscenza e per i provvedimenti
di propria competenza, inseriscono nella mia carpetta della posta una
fotocopia della suddetta nota.
Ho dato disposizioni per la predisposizione degli atti da adottare ed
informo tutti gli Assessori della riunione della Giunta per il 22 novembre
per discutere sulla proposta di intitolazione.
Premetto che precedentemente, ero stato rassicurato dai Consiglieri comunali
che dopo le perplessità iniziali di qualcuno, avevano manifestato il loro
consenso, eccetto Rizzo.
Non potevamo e non dovevamo tenere nel cassetto la comunicazione della
prefettura, semmai, se ci fossero state motivate ragioni ostative,
l’Amministrazione avrebbe potuto revocare la delibera della Giunta Pilato,
ma le motivazioni addotte dal Rizzo non potevano essere motivo valido per
una eventuale revoca, in quanto si riferivano a fatti personali.
Nessun “colpo di mano” da parte di questa Giunta e spiego perché.
In data 22 novembre la Giunta ha affrontato la discussione circa
l’intitolazione, il Rizzo ha ribadito la propria contrarietà mentre gli
altri Assessori hanno dato il proprio assenso.
Poiché nel testo della proposta di delibera, durante la lettura, sono state
riscontrate alcune imprecisioni, allo scopo di correggerle, la Giunta si
aggiornava al successivo giorno 23 e, nel contempo, per qualche chiarimento,
richiesto dal Rizzo, solamente con il sottoscritto.
Ho avuto l’incontro col Rizzo, la sera del 23 alle ore 20.10 nel mio
negozio, il quale nel ribadirmi la sua contrarietà, mi ha comunicato che non
avrebbe partecipato alla riunione della Giunta ma che avrebbe esternato le
proprie motivazioni per la sua contrarietà alla intitolazione della villetta
al prof. Cimino in altre sedi.
Vista l’ora tarda, non potendosi tenere la riunione il 23, riconvoco, per
deliberare, gli altri Assessori ed il Segretario comunale per il 24,
ovviamente, non ho convocato il vice sindaco Rizzo in quanto mi aveva
preannunciato, come ho detto prima, che non avrebbe partecipato alla
riunione.
Preciso che alla riunione deliberante non ha partecipato, com’è giusto,
l’assessore Cimino.
Le motivazioni che il vice sindaco Rizzo mi aveva comunicato consistevano
nella mancata solidarietà da parte del sindaco Cimino, per due attentati
intimidatori verificatisi in danno della sua persona quando gestiva un
locale in Viale della Vittoria.
Ho spiegato ancora al Rizzo che mi dispiacevo per questi tristi fatti
accadutigli, comprendevo la sua amarezza, ma della mancata solidarietà da
parte dell’allora sindaco Cimino, qualora risultasse al vero, se ne dovevano
conoscere i motivi; in totale assenza ed in mancanza di atti ufficiali, non
sarebbe stato giusto e corretto bloccare la delibera in questione per dei
fati del tutto personali.
Da questo momento, ecco che il vice sindaco Rizzo, non essendo stato
assecondato in una “vendetta” del tutto personale contro il defunto sindaco
Cimino, incomincia a buttare fango sugli altri amministratori e soprattutto
sulla mia immagine, ma sappia che la persona più sprovveduta intuisce
chiaramente che questo comportamento scorretto del Rizzo è conseguenza di
una forte rabbia per non essere riuscito nel suo intento (per nulla
consono).
Andiamo alle fandonie scritte dal Rizzo.
Non vale la pena soffermarsi su ogni singola accusa, anche perché, è notorio
a tutti coloro i quali seguono la vita politico-amministrativa della nostra
città, che ad ogni avvicinarsi dello scadere del mandato amministrativo,
Salvatore Rizzo o si fa cacciare dall’Amministrazione
come in quella passata o va alla ricerca di qualche banale scusa per
prendere le distanze dal Sindaco, per poi alle prossime elezioni
amministrative, potersi riciclare con una nuova facciata; mi sia permessa la
convinzione che questo teatrino i cittadini grottesi lo hanno già visto e
dei relativi commenti in giro se ne discute in termini molto negativi.
Invito il vice sindaco Rizzo ad essere più chiaro e circostanziare meglio i
fatti e a non buttare discredito tanto per cercare di denigrare i colleghi
Assessori ed il suo Sindaco.
Scrive di delibere sparite! Il vice sindaco, se è a conoscenza di così gravi
fatti, trattandosi di reati gravissimi, ha il dovere di denunciarli
all’Autorità Giudiziaria; forse dimentica che le delibere, finita la
riunione della Giunta, vengono affidate al Segretario comunale - pubblico
ufficiale, il quale provvede alla conseguente registrazione e pubblicazione.
Scrive di delibere imperfette, mancanza di pareri ecc… sono errori che
durante il percorso amministrativo possono capitare vuoi per mera
dimenticanza, vuoi per mera distrazione, ma quando è stato rilevato,
quest’Amministrazione e i funzionari competenti hanno sempre provveduto ad
ovviare sempre con provvedimenti consoni.
Mi pare che le abbia sparate grosse! Parla di riunioni della Giunta nel mio
negozio. Non nego affatto che nel mio negozio si sono tenute e continuano a
tenersi riunioni che per motivi miei di lavoro non possono essere tenuto al
Palazzo di Città, non riunioni di Giunta bensì preliminari ad essa; quando
per ragioni della mia salute si sono tenute riunioni di Giunta al di fuori
della sede comunale, e nella fattispecie nella mia abitazione privata, il
Segretario comunale ne ha dato ampiamente atto in calce allo stesso verbale.
Questa Amministrazione, contrariamente a quanto afferma il vice sindaco
Rizzo, ha sempre agito con trasparenza e legittimità senza mai compiere
favoritismi personali né tantomeno pulire strade e spostare cavi elettrici
di “parenti ed amici del cerchio magico”.
Se questo è il modo di pensare del Rizzo, allora mi chiedo e chiedo a tutto
il Consiglio comunale, specie al consigliere Cutaia, come mai Rizzo non
abbia ancora rinunciato ai benefici di cui lui e la moglie stanno godendo
anche se in maniera del tutto legittima, forse egli ha fatto parte del
cosiddetto “cerchio magico”?
Entrambi sono beneficiari di assegnazione di locali comunali ove svolgono
attività sportive.
Questa sarebbe ed è coerenza; invece resto della convinzione che tutta
questa messa in scena sia frutto di un forte rancore, mi ripeto, per non
essere riuscito ad annullare l’intitolazione della villetta ad una persona
verso cui, a torto o a ragione, il Rizzo nutre sentimenti di astio anche
dopo la sua morte.
Ribadisco la mia piena autonomia e l’autorevolezza che contraddistingue il
mio ruolo di Sindaco, altro che cerchio magico; fino a quando al vice
sindaco Rizzo gli ha fatto comodo non si era mai accorto della sua
esistenza.
Il cerchio magico nella mia Amministrazione non è mai esistito, invece è
sempre esistito un gruppo di persone oneste, leali, che si sono spese e si
spendono quotidianamente nell’interesse generale della nostra comunità;
forse questo gruppo di onesti e volenterosi amministratori, Consiglieri
compresi, viene definito dal vice sindaco e da qualche altro Consigliere
“cerchio magico” perché non ha consentito che si realizzassero interessi
prettamente personali (qualcuno è stato anche oggetto di cronaca locale
riportata sui siti online e di ampia discussione in questo Consiglio
comunale).
Il Rizzo cerca consenso nei consiglieri comunali Arnone, Di Salvo e Collura
e nell’ex assessore Puma citandoli quali vittime del cerchio magico, che io
ricordi non hanno mai attribuito tale epiteto a questa Amministrazione,
ricordo, invece, che Puma, Di Salvo e Collura sono stati amministratori
leali e capaci, certo con qualche diversità di vedute, a volte manifestate
con fermezza, ma sempre nella massima lealtà e nell’interesse dei nostri
amministrati; il consigliere Arnone non mi risulta abbia definito il “modo
di fare” di questi Amministratori “poco corretto, poco leale e poco
trasparente”.
Deduco che Rizzo, oltre a dimostrarsi incoerente, ha anche il vizietto di
denigrare quanti non soddisfano le sue irricevibili richieste, mettendo in
bocca agli altri ciò che a lui fa comodo.
È da circa un mese ormai che ha pronunciato e scritto la seguente frase; “…
Sindaco, non ti preoccupare che ti tolgo io il disturbo…” ebbene, ancora non
ha spiegato chiaramente cosa intendesse dire, ha detto solo di avere assai
tollerato il Sindaco e che non condivide il modo di operare del mio “cerchio
magico” ma, ad oggi, nessuna traccia di un piccolissimo atto di coerenza.
Infine, preciso che non mi sono mai vantato di nulla se non di meriti
ascrivibili a tutta la squadra.
In casi particolari ho dato il giusto merito anche agli Assessori al ramo,
ma chiedo al vice sindaco Rizzo, considerato che ai Sindaci vengono
attribuiti oneri ed onori, quale lesa maestà è stata commessa da parte mia
nel momento in cui avrò detto o scritto che al nostro Comune è stato uno o
più finanziamenti pubblici, grazie al mio impegno?
La storia si ripete, nella prossima primavera avranno luogo le prossime
elezioni amministrative e Salvatore Rizzo è alla spasmodica ricerca di una
ricollocazione politica, magari più accondiscendente ai suoi desideri".
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Paolino
Fantauzzo - Sindaco
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09/01/2018 |
Toponomastica. Dedicare una
strada a Padre Gaetano Ciranni; proposta di Gaspare Agnello |
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Gaspare Agnello
Ricordo
Ricordo |
Con una
lettera inviata al Sindaco di Grotte, al Presidente del Consiglio comunale
ed al dott. Salvatore Filippo Vitello, Gaspare Agnello ha avanzato la
proposta di dedicare una strada cittadina a Padre Gaetano Ciranni.
Ordinato sacerdote Rogazionista nel 1947, per 67 anni al servizio
sacerdotale, padre Ciranni, nativo di Grotte, è stato Superiore Generale dei
Padri Rogazionisti. Negli ultimi anni, nella Casa madre dei Rogazionisti di
Messina, aveva svolto il servizio delle confessioni e insegnato ai novizi
rogazionisti. Padre Ciranni ha rappresentato un sicuro punto di riferimento
per l’intera Chiesa siciliana. L'ultimo saluto è avvenuto nella basilica di
Sant'Antonio, a Messina. Se n'è andato il 26 luglio 2014, a 93 anni. Di
seguito la lettera di Gaspare Agnello.
*****
"Nessuna
madre abbandona i suoi figli e nessun paese dimentica i suoi figli illustri
che hanno onorato il suo nome nel mondo.
Grotte ha dato i natali a Don Gaetano Ciranni che è stato, per ben due
volte, Generale dei Padri Rogazionisti operando in tutto il mondo per
portare, oltre che il Vangelo del Cristo, giustizia sociale, aiuti
umanitari, scuola e progresso.
Io sono intervenuto ultimamente in una polemica locale asserendo che,
dovendo ricordare un uomo di Chiesa, questo doveva essere don Gaetano
Ciranni che è stato dichiarato cittadino benemerito con delibera del
Consiglio comunale del 10.8.1988.
A tal proposito mi permetto di sottoporre alle autorità in indirizzo il mio
intervento che ho tenuto in Consiglio comunale a Grotte, in qualità di
Consigliere, in occasione del conferimento del titolo di cittadino
benemerito al detto Reverendo e della consegna della medaglia d’oro e di una
pergamena:
“… l’ultima soddisfazione che oggi io debbo manifestare è che questo
Consiglio comunale nella seduta del 10 agosto 1988 abbia deciso
all’unanimità e devo dire con grande entusiasmo, di attribuire la 1^
edizione del Premio (Assegnazione del titolo di Cittadino Benemerito
istituito con delibera consiliare) al Reverendo Padre Gaetano Ciranni che
per ben due volte è stato Superiore Generale dei Padri Rogazionisti e che ha
svolto un ruolo di primo piano nel mondo cattolico con le sue opere di
evangelizzazione del terzo mondo.
Questo paese estremamente laico, con tradizioni protestanti e con una storia
socialista di grande rilievo, questo paese “contro”, ha voluto riconoscersi
in un suo figlio che ha dedicato la sua vita ai valori della fede e della
emancipazione dei popoli sottosviluppati, in un uomo che ha percorso tutte
le strade possibili della carriera ecclesiastica e che è voluto rimanere uno
dei tanti, un umile, anzi il più umile di tutti fino al punto che ha provato
un grande imbarazzo quando, assieme al Giudice Filippo Vitello, gli abbiamo
proposto l’assegnazione dell’odierno premio che va anche idealmente al
fratello che svolge la sua missione pastorale a Manila nelle Filippine.
Ma chi è Padre Gaetano Ciranni?
È nato a Grotte il 24.09.1920 da una famiglia di gente laboriosa,
primogenito di sette fratelli. A tredici anni entra tra i Rogazionisti
nell’Istituto Cristo Re di Messina e nel 1947 è ordinato sacerdote a Roma.
Consegue la Licenza in Teologia e l’abilitazione all’insegnamento. Svolge il
ruolo di Preside nelle scuole medie inferiori e nell’Istituto tecnico
professionale dei Rogazionisti a Padova. Per circa venti anni ricopre
l’incarico di Direttore dei più prestigiosi istituti dei Rogazionisti.
Nel 1969 è nominato Direttore del centro vocazionale rogato, nel 1971 è
eletto Consigliere Cenerale della congregazione dei rogazionisti. Nei
capitoli del 1974 e del 1980 è eletto Superiore Generale dei Padri
Rogazionisti, dando un grande impulso allo sviluppo dell’Ordine ed aprendo
opere missionarie in Argentina, Uruguay, Brasile, Filippine, Stati Uniti,
Ruanda.
È da notare che il Superiore Generale poteva essere eletto una sola volta
mentre per Padre Ciranni avvenne la deroga per la rielezione.
È stato relatore al secondo congresso internazionale per le vocazioni nel
maggio 1981, indetto dalla Santa Sede.
Da quando a 13 anni è entrato nei padri Rogazionisti Padre Ciranni è andato
via da Grotte iniziando il suo lungo cammino pieno di successi e di opere di
bene ma anche di grandi e immani sacrifici; da allora il suo rapporto con
Grotte si è andato via via diradando anche perché la sua famiglia a poco a
poco si è trasferita ed oggi nessuno dei suoi fratelli risiede qui in
Grotte.
Ma il suo legame con i grottesi è rimasto sempre vivo tant’è che molti
concittadini lo hanno a Roma come punto di riferimento e tra questi cito il
giudice Filippo Vitello.
Noi oggi riannodiamo le fila mai spezzate di questa comunanza e gli
auguriamo di potere ancora continuare la sua azione pastorale e di
evangelizzazione tendente a fare riaffermare principi di eguaglianza e di
libertà nel mondo che ha tanto bisogno di giustizia di quella giustizia che
tarda ad affermarsi poiché, a fronte di poche nazioni ricche che vivono
nell’opulenza, ci sono decine e decine di Stati le cui popolazioni vivono in
uno stato di grave povertà e di miseria materiale e quindi morale. Questo
non può durare perché altrimenti la pace del mondo sarà minacciata.
Ognuno di noi dalle proprie trincee deve condurre avanti questa battaglia
per l’uguaglianza e per la giustizia sociale che sono i presupposti
essenziali della pace nel mondo.
Con questi sentimenti, a nome del Consiglio comunale di Grotte e di tutta la
popolazione, Le offro una pergamena ricordo di questa commovente cerimonia.
Grotte, lì 7.5.1989
F.to Gaspare Agnello”.
Da questo mio discorso ognuno si può rendere conto che Grotte ha il dovere
di intitolare una sua strada a questo grande e valoroso prelato che fa onore
a tutti noi.
Io non so quale sia la via della santità ma posso affermare che il reverendo
Padre Ciranni era un Uomo Santo".
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Gaspare Agnello
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06/01/2018 |
Ambiente. Raccolta
differenziata: luoghi da bonificare, persone da educare; possiamo
farcela |
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Vedi le foto |
Mi ha scritto uno dei tanti nostri giovani brillanti che studiano con
eccellenti risultati accademici, lavorano distinguendosi per la
professionalità, e vivono lontano da Grotte, in alta Italia o all'estero.
Riporto parte della lettera.
"Incuriosito ed orgoglioso dei risultati ottenuti dal nostro Comune in
merito alla raccolta differenziata, dopo aver affrontato l’argomento con i
miei coetanei, anch’essi fuori sede, questa mattina, approfittando della
bellissima giornata, mi sono fatto un giro a Grotte e dintorni per godermi
panorami e luoghi che negli ultimi tempi mi sono mancati, e
questo è ciò che mi ha colpito di più.
Penso che il nostro senso civico debba ancora maturare parecchio e che una
campagna di educazione di massa sia opportuna per evitare questi continui
sfregi alla nostra meravigliosa isola.
Come potrai notare dalle foto, sono state scattate tutte in zone interne del
paese o in strade che a mio avviso sono frequentate quasi esclusivamente da
cittadini grottesi.
Con questa segnalazione, non voglio mettere in dubbio quanto di buono è
stato già fatto da parte dell’Amministrazione, ma piuttosto vorrei
contribuire a quella che è la campagna di sensibilizzazione, auspicandomi
che la stessa non demorda dalla costante rieducazione dei propri cittadini.
Forse nello specifico, per gli abbandoni in campagna, si dovrebbe puntare
alla sensibilizzazione dei nostri “Nonni” non a mezzo stampa, ma mediante
incontri “face to face”, magari da tenersi nei loro consueti luoghi di
riunione (piazza, circoli sociali, ecc…).
Sono consapevole del fatto che Grotte si sia distinto positivamente in
ambito provinciale, mi auguro che possa diventare addirittura modello da
imitare per tutti i paesi limitrofi, e non solo".
Alla mail ha allegato una ventina di foto esplicative. Molti luoghi sono
facilmente riconoscibili (Via del Parrino, Villetta sotto il Belvedere, Via
delle Rose, strada Racalmare-San Benedetto e relativo abbeveratoio). Tutti i
luoghi necessitano di una rapida bonifica del materiale che vi è stato
illegalmente depositato; mi auguro che se ne faccia carico - come ha già
fatto in passato - l'Amministrazione comunale.
Non vi è dubbio che il senso civico di alcuni nostri concittadini debba
ancora maturare.
La campagna di educazione di massa è stata fatta e continua ancora. Ci sono
stati, nel corso degli ultimi due anni scolastici, diversi incontri nelle
scuole di Grotte, dalla materna alla media, per spiegare l'utilità della
raccolta differenziata e le modalità.
Sono stati affissi manifesti per le vie del paese, prima dell'inizio della
raccolta differenziata (ma a Grotte volontariamente già da 5-6 anni molti di
noi già la facevano - quando ancora c'erano in giro i cassonetti - portando
il materiale all'isola ecologica).
Sono stati distribuiti in tutte le case i depliant con le istruzioni, i
consigli, ed il calendario di raccolta.
É stata realizzata una manifestazione pubblica la scorsa estate
per sensibilizzare ancora i cittadini, diffondere la cultura del riciclo e
premiare simbolicamente alcune delle persone che si sono particolarmente
distinte per l'impegno nella raccolta.
É stata avviata una campagna di controllo del territorio, tramite la Polizia
Municipale e di recente anche con la collaborazione dei Carabinieri
"forestali" (che a Grotte hanno un Comando operativo interprovinciale)
per scovare chi abbandona la spazzatura per strada o nelle campagne, e sono
state comminate diverse sanzioni "consistenti".
Oltre alla differenziata "classica" (carta e cartone, vetro, plastica,
organico, residuo non riciclabile detto indifferenziata), l'Amministrazione
ha provveduto ad organizzare la raccolta differenziata delle lampadine,
delle pile, degli ingombranti, degli abiti usati, dei RAEE (rifiuti
apparecchiature elettriche ed elettroniche), dello sfalcio erba, degli
sfabbricidi, delle batterie per veicoli esauste (con rilascio di un buono da
utilizzare nei supermercati del paese). É stata inoltre installata la
"Casetta dell'acqua" per contribuire al riuso ed alla riduzione delle
bottiglie di plastica.
Per ciascuna di queste iniziative è stata fatta una apposita campagna di
informazione.
Su Grotte.info Quotidiano abbiamo riportato con cadenza mensile notizie su
come effettuare la differenziata, sulle manifestazioni inerenti la
sensibilizzazione, sui riconoscimenti che sono stati attribuiti ai cittadini
grottesi per i risultati raggiunti, o anche evidenziando diversi episodi di
inciviltà (come quelli segnalati in questo articolo).
É chiaro che non è possibile mettere un Carabiniere ad ogni angolo di strada
e che occorre puntare ancora di più sia alla sensibilizzazione che alla
repressione, ma molto deve fare l'atteggiamento personale di ciascuno di
noi. Dobbiamo ancora fare molto. Se si fa un raffronto tra Grotte ed i paese
vicini o limitrofi, ci si accorge subito della differenza, ed il
confronto con Grotte non è sostenibile. É chiaro che vorremmo il nostro
paese ancora più pulito. L'impegno deve essere personale e costante. Ottimo
il suggerimento di effettuare una campagna di sensibilizzazione verso i
"Nonni" presso i circoli ed in Piazza, faccia a faccia; anche questo -
ritengo - verrà tenuto in considerazione dall'Amministrazione.
Abbiamo ottenuto, tutti insieme, il risultato di differenziare il 70% dei
rifiuti solidi urbani; possiamo ancora migliorare ma soprattutto dobbiamo
puntare ad "educarci" a mantenere pulito il nostro paese, perché Grotte sia
pulito come lo è la nostra casa. Mi capita di vedere sui marciapiedi
bottiglie, lattine o sacchetti di patatine abbandonate dai giovani, così
come vedo persone che gettano per strada il pacchetto di sigarette vuoto o
che svuotano per terra il posacenere della loro auto, o ancora che buttano
via la ricevuta del bancomat appena letta. A casa loro non lo farebbero
(almeno spero!). Non è uno sforzo faticoso da fare, è solo mostrare di
essere persone educate e civili. Diciamo di esserlo? Allora dimostriamolo.
Possiamo farcela.
Carmelo Arnone
6 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
Luoghi da bonificare (Foto)
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06/01/2018 |
Iniziative. Premiazione dei
presepi nei quartieri; stasera presso l'Oratorio parrocchiale di Via
Confine |
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Presepe |
Sono stati davvero tanti i giovani che si sono
impegnati, durante il periodo prenatalizio, alla realizzazione dei presepi
nei vari quartieri di Grotte. Le ricostruzioni del luogo simbolo del Natale,
rappresentato in diverse parti di Grotte secondo forme e posizioni
differenti, sono state visitate da numerosi cittadini e sono state
rallegrate, nelle serate dell'avvento, dalle nenie, dalle musiche e dai
canti del Gruppo delle Novene.
A conclusione delle festività, con la celebrazione della solennità liturgica
dell'Epifania del Signore, l'Unità Pastorale e l'Amministrazione comunale
hanno voluto dare un cenno di plauso e gratitudine ai realizzatori dei
presepi.
Questa sera, sabato 6 gennaio, dopo la santa Messa delle ore 18.30 in
chiesa Madre, si svolgerà l'accoglienza dei Re Magi che proseguirà con la
visita al Bambinello presso l'Oratorio parrocchiale di Via Confine
(ex istituto delle Ancelle Riparatrici). Al termine della rappresentazione,
sempre nell'Oratorio, si terrà la cerimonia di premiazione dei presepi
nei quartieri.
Redazione
6 gennaio 2018.
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06/01/2018 |
Attualità. "Un augurio
speciale alle ragazze e ai ragazzi della Biddina"; di Linda Criminisi |
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Linda Criminisi |
In questi primi giorni del nuovo anno vorrei rivolgere pubblicamente un
augurio speciale alle ragazze e ai ragazzi della Biddina, questa nuova
associazione culturale nata qui a Grotte da meno di un anno.
Conosco personalmente alcuni di questi ragazzi, altri li ho conosciuti nel
corso di alcune iniziative alle quali ho partecipato, altri ancora li
conosco soltanto di vista. Ma li stimo molto e mi piace tanto quello che
stanno facendo per la nostra comunità, per i bambini e per gli adulti.
Non ho mai parlato con nessuno di essi delle loro attività - tentata dal mio
antico mestiere che mi porta spesso a fare domande per sapere di più di ciò
che mi interessa - né sono essi i tipi da parlarsi addosso, come fanno i
politici per intenderci, vantandosi di riscontri o di risultati positivi.
Semplicemente aguzzano l’ingegno, si rimboccano le maniche, e immaginano,
creano, lavorano.
E io li ho osservati in silenzio, da lontano, colpita dalla loro voglia di
fare comunità, concreta, in presenza, con pochi mezzi ma tanta creatività e
coraggio.
Contro l’individualismo sempre più spinto che contrassegna le nostre vite e
le nostre collettività.
Contro l’irruzione di un virtuale irreale ma spesso più potente della realtà
vera.
Recuperando la memoria di luoghi trascurati e dimenticati, riutilizzando
cose usate e dando loro nuova vita - la vita che ancora molte delle nostre
cose hanno dentro di loro ma che noi crudelmente spezziamo, precipitandoci a
buttare via ciò che ci appare subito vecchio per poi ricomprarlo, evitandoci
così il fastidio e il lavoro necessari al suo riutilizzo.
Aprendosi alle più antiche forme di aggregazione sociale e di convivialità
umana: la narrazione orale - importantissima per i piccoli ma non solo per
loro - e la cucina, da fare insieme, con le proprie mani e non
sedendosi semplicemente in un ristorante o in una pizzeria, ordinando e
facendoci servire.
Senza ricorrere alla tecnologia sempre e comunque, ma usando i colori, le
immagini, le foto. E le parole.
Tante parole scritte, da sole o abbracciate in brevi frasi, semplici, nude,
nere sul bianco della carta attaccata ai muri delle strade. Sparse
liberamente, come semi per gli uccelli, chiunque può prenderle, sono di chi
le vuole, di chi le desidera.
Queste ragazze e questi ragazzi - che poi sono giovani donne e giovani
uomini, molti dei quali hanno studiato o ancora studiano o lavorano fuori da
Grotte e dalla Sicilia - sottraggono tempo ai propri impegni personali per
dedicarsi a realizzare qualcosa non solo per sé ma per tutti.
Forse è questo che più mi colpisce: usare il proprio tempo e le proprie
energie per fare qualcosa per tutti, per stare e crescere insieme, per
essere collettività, gruppo, paese. Paese le cui mura sociali si stanno
sgretolando, il cui tessuto umano e culturale si sta sfilacciando,
apparentemente in modo ineluttabile.
Senza chiudersi al mondo, tuttavia, perché sarebbe campanilismo sterile,
ottuso: le aperture, gli scambi sono vitali, indispensabili. E così
arrivano giovani artisti da altri luoghi, non necessariamente agrigentini e
nemmeno siciliani, a decorare strade e cortili di un centro storico
disertato e divenuto invisibile ai più.
Oppure si cucina in laboratori interculturali, in cui si mischiano
ingredienti, abitudini, idee portate da persone le cui pietanze sono il
risultato di qualcosa di più dell’esecuzione di una semplice ricetta esotica
che potremmo anche trovare facilmente sul web.
Chiunque lo voglia può far parte della Biddina, dare il proprio contributo,
in qualunque forma.
Non ho potuto, per esigenze di lavoro e di famiglia, partecipare a tutte le
iniziative proposte ma quando l’ho fatto mi sono sentita bene, circondata da
tante ragazze e tanti ragazzi entusiasti, disponibili, gentili, di buona
volontà. Di buona volontà, sottolineo. Una cosa importante, necessaria,
imprescindibile la buona volontà, per le cose grandi come per quelle
piccole, quotidiane, nascoste ma che fanno la differenza.
Auguri, Bellini (non cito i vostri nomi per paura di dimenticare qualcuno) e
ad maiora semper.
Linda Criminisi
6 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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06/01/2018 |
Politica. On. Decio Terrana
(UDC); "Italia più povera; si metta al centro l'uomo, la famiglia e il
lavoro" |
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Decio Terrana |
“Alla luce dei recenti dati Istat che fotografano un
paese più povero, occorrono politiche strutturali che mettano al centro il
primato dell’uomo, la sua dignità e il lavoro, solo così la crisi che sta
investendo l’Italia può retrocedere dando speranza alle famiglie e ai
giovani, ma soprattutto creare un diffuso clima di fiducia nelle istituzioni”.
Lo comunica l’on. Decio Terrana, Responsabile Nazionale Enti Locali dell’UDC
e componente dell’esecutivo nazione del MCL (Movimento Cristiano
lavoratori). Gli italiani poveri sono raddoppiati in dieci anni. È quanto si
evince dalle tabelle dell'Istat sugli indicatori di povertà assoluta; se nel
2006 erano 2,3 milioni, nel 2016 sono diventati 4,7 milioni, con un
incremento del 106,9 per cento. L'incremento maggiore di famiglie in povertà
assoluta, in termini percentuali, si registra nelle Regioni del Centro
(+133,8%); seguite da quelle del Nord (+62%) e del Sud (+52%). In termini
assoluti, invece, la crescita più elevata riguarda il Sud, dove si è passati
da 460.000 nuclei in difficoltà nel 2006 a 699.000 nel 2016.
“I dati certificano il fallimento delle politiche sociali e occupazionali
degli ultimi anni - prosegue Decio Terrana - presentando un’Italia
più povera e animata da sentimenti di sfiducia verso il futuro; a tutto
questo va aggiunta anche la sconfortante discesa della curva demografica,
con un continuo calo drammatico delle nascite, basti pensare che nel 2016 in
Italia sono nati 473.438 bambini, oltre 12mila in meno rispetto al 2015.
Nell’arco di 8 anni, dal 2008 al 2016, le nascite sono diminuite di oltre
100mila unità; l’anno che si è chiuso - continua Terrana - presenterà
sicuramente dati negativi, alla luce di questi elementi occorre intervenire
con mirate azioni a sostegno della famiglia e delle politiche sociali. Oggi
più che mai la famiglia riveste un ruolo centrale nella ripresa economica
del Paese; l’UDC che si ispira ai valori della dottrina sociale della
Chiesa, promuoverà come ha sempre fatto una politica che metta al centro
l’uomo e la famiglia, cellula primaria della società”.
L’on. Decio Terrana si sofferma inoltre sui dati del Rapporto Censis. La
società italiana appare al Censis “sconnessa, disintermediata, a scarsa
capacità di interazione, a granuli via via più fini”. Manca un “ordine
sistemico”, si sono “disarticolate le giunture che uniscono le varie
componenti sociali”, si è fatto “sviluppo senza espansione economica”.
“Giunto alla 51^ edizione, il Rapporto Censis - ha dichiarato Terrana
- ha da sempre interpretato i più significativi fenomeni socio-economici
del Paese; nella fase congiunturale che stiamo attraversando, analizzando i
dati - continua Terrana - le considerazioni generali introducono il
Rapporto sottolineando come si stia chiudendo un lungo ciclo di sviluppo
senza espansione economica; il futuro è rimasto incollato al presente,
occorre pertanto ricomporre un immaginario collettivo che sprigioni forza
propulsiva e non lasci prevalere nel corpo sociale il rancore e la
nostalgia. Mi auguro - conclude Decio Terrana - che le politiche
economiche e sociali del futuro siano più incisive e durature, animate da
una strategia di sviluppo territoriale e di visione complessiva del Paese”.
Redazione
6 gennaio 2018.
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05/01/2018 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; appuntamento di
venerdi 5 gennaio |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Programma di oggi, venerdi 5 gennaio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà.
Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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05/01/2018 |
Comune. L'assessore
Castronovo nominato Vice Sindaco; revoca della delega per Rizzo |
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É di ieri,
giovedi 4 gennaio 2018, la
Disposizione Sindacale (n° 1 del 2018) con la quale il sindaco di Grotte
Paolino Fantauzzo ha revocato la delega di Vice Sindaco all'assessore
Salvatore Rizzo, che continua ad esercitare le funzioni di Assessore.
Al suo posto è stato nominato Vice Sindaco l'assessore Piero Castronovo
che, a decorrere dallo stesso giorno, assume la delega e le funzioni del
sostituto del Primo Cittadino.
Le motivazioni di tale scelta sono riportate nella Disposizione stessa: "Preso
atto delle
dichiarazioni a verbale del
citato Vice Sindaco Rizzo Salvatore riportate nella delibera di C.C. n. 42
del 27/11/2017 che fanno venir meno il rapporto fiduciario che esiste tra il
Sindaco ed il suo delegato; considerato che la fiducia è l'elemento
essenziale ed indispensabile che deve esistere nel rapporto tra delegante e
delegato, tale è il rapporto che lega la figura del Sindaco a quella del
Vice Sindaco... che diversi sono i fattori che hanno deteriorato il rapporto
fiduciario tra il sottoscritto Sindaco ed il Vice Sindaco ed Assessore Rizzo
Salvatore, considerato che le condotte messe in atto dal Vice Sindaco ed
Assessore Rizzo fanno venire meno il rapporto di fiducia in merito
all'idoneità dello stesso a perseguire gli obiettivi del mandato
amministrativo... dispone... revocare la nomina di Vice Sindaco al Sig.
Rizzo Salvatore in premessa generalizzato; nominare Vice Sindaco l'Assessore
municipale Rag. Castronovo Piero... dare atto che le deleghe attribuite agli
Assessori comunali sigg. Aquilina, Castronovo, Cimino e Rizzo... non vengono
con la presente modificate...".
Esplicite le
dichiarazioni
espresse dal Vice
Sindaco Salvatore Rizzo, nella seduta di Consiglio comunale del 27 novembre
2017: "... e non ti agitare più di tanto Sindaco, non ti preoccupare che
ti tolgo io il disturbo, il fastidio perché io non condivido questo modo di
operare, ti ho tollerato assai per tutto quello che hai fatto e se vuoi te
lo elenco il disconoscimento del mio ruolo... Sindaco andate avanti, andate
avanti voi vi troverete sicuramente bene, sicuramente succederà qualcosa
perché comportandovi in questo modo, operando in questo modo poco legale
qualcosa di grosso succederà...".
Dunque rimane inalterata la composizione della Giunta Municipale, così come
rimangono invariate le deleghe assegnate a ciascuno degli Assessori; l'unica
modifica concerne le funzioni di Vice Sindaco, revocate all'assessore Rizzo
ed attribuite all'assessore Castronovo.
Carmelo Arnone
5 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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05/01/2018 |
Politica. "Il sindaco
Fantauzzo perde la maggioranza
in Consiglio"; nota del gruppo "Grotte
Libera e Solidale" |
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Sito ufficiale |
Considerazioni
del gruppo "Grotte Libera e Solidale" sulla seduta del
Consiglio comunale di giovedi 28 dicembre 2017.
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"Grotte,
il sindaco Fantauzzo perde la maggioranza in Consiglio comunale.
Vogliamo portare all’attenzione dei nostri concittadini alcune
considerazioni in riferimento all’ultima seduta del consiglio comunale di
Grotte tenutasi in data 28/12/2017, convocata per discutere il seguente ODG:
“Mozione presentata dal gruppo di minoranza, sulla non asfaltatura del
Viale della Vittoria”.
Dalla votazione è emersa la difficoltà politica del sindaco Fantauzzo e la
fine della sua maggioranza che già si palesava da tempo.
Il risultato della votazione è stato:
- favorevoli alla non bitumazione i consiglieri Cutaia, Magrì, Lombardo,
Cimino, Todaro del gruppo di minoranza e i consiglieri Cipolla e Collura;
- si sono astenuti i consiglieri Carlisi, Rizzo e il Presidente Marchetta;
- hanno votato a favore i consiglieri Liotta e Castronovo.
Prima le
dichiarazioni asserite dalla consigliera Cipolla, a seguire le
gravissime affermazioni *(NdR: leggi nota a seguito) messe a verbale dal
vicesindaco Rizzo e per ultimo, l’intervento del consigliere Collura che
rimarca per l’ennesima volta il mancato coinvolgimento degli stessi
nell’azione amministrativa.
Affermazioni che hanno il sapore di una sfiducia anticipata verso il Primo
Cittadino, incapace e autoritario.
Il Sindaco, replicando alle affermazioni del "suo" vice dichiara: “dopo
tutto quello che hai detto, si evince chiaramente che ti sta bene il detto
siciliano: ha la facci pisciata comu li…”.
Abbiamo assistito a un teatrino di bassissimo livello che non ha risolto il
nostro quesito: chi ha ragione dei due?
Considerate:
- la mozione votata contro l’asfaltatura;
- il sondaggio online che ha attestato il 72% di voti dissenzienti;
- la petizione popolare presentata dal nostro Gruppo e dal Movimento 5
Stelle contro la bitumazione.
Abbiamo chiesto al Sindaco di sospendere i provvedimenti inerenti
l’oggetto in questione e di non fare finta di niente.
Auspichiamo che questa volta al primo cittadino prevalga il buon senso,
spogliandosi da eventuali pregiudizi e personalismi che impediscono la
risoluzione del problema e non permettono di operare con spirito laico,
aperto e costruttivo.
Nel contempo il nostro gruppo, in questo ultimo scorcio di legislatura,
prendendo atto della crisi che attanaglia il gruppo di maggioranza,
continuerà a battersi per il bene della cittadinanza e a votare secondo
coscienza tutti quegli atti che riterrà rilevanti per il futuro del nostro
paese".
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I Consiglieri Comunali del Gruppo
“Grotte Libera e Solidale”
Davide Magrì, Santino Lombardo,
Anna Todaro, Vincenzo Cimino, Leonardo Cutaia
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* Nota della redazione.
In merito alle
dichiarazioni del vicesindaco Salvatore Rizzo è opportuno
precisare quanto segue:
non risponde al vero ed è priva di fondamento l'affermazione "Caro Piero
altro che porti il giudice Di Matteo a Grotte a parlare di legalità..."
perché la presenza del dott. Antonino Di Matteo a Grotte, in data 27
luglio 2015, per la
presentazione del suo libro "Collusi" è stata ideata, organizzata e
coordinata esclusivamente dalla testata giornalistica Grotte.info Quotidiano.
Per la manifestazione il Comune di Grotte ha ritenuto di concedere il
patrocinio (manifesti, palco, luci ed amplificazione).
Si ribadisce che nessun altro (singoli cittadini, associazioni, enti
pubblici o privati) ha avuto alcun ruolo nella organizzazione della
manifestazione citata e che il dott. Di Matteo ha accettato di venire a
Grotte soltanto su invito della nostra testata giornalistica. Un dovuto
ringraziamento alla dott.ssa Graziella Luparello, Giudice presso il
Tribunale di Caltanissetta, che ha accettato in quell'occasione di tenere la
relazione introduttiva sul libro.
Carmelo Arnone
(Direttore Responsabile di "Grotte.info Quotidiano")
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05/01/2018 |
Racalmuto. Presepe Vivente
all'Associazione "Ad Majora"; il 5 e 6 gennaio |
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Manifesto |
Tra le iniziative programmate, per tutto il periodo
delle festività di fine anno, dall'Associazione "Ad Majora" di Racalmuto, in
collaborazione con l'Associazione "Un sogno per domani", vi è la
realizzazione di un Presepe Vivente.
Il benvenuto al nuovo anno, con la gioia e l'allegria che solo i bambini
sanno donare, sarà dato oggi, venerdì 5 gennaio, alle ore 18.00,
con l'apertura del Presepe Vivente nel giardino del centro Ad Maiora
e con degustazioni di piatti tipici.
A seguire, dalle ore 19.30, ci sarà una tombolata con i bambini e i ragazzi
protagonisti del Presepe e con tutti gli altri che vorranno unirsi. Inoltre
domani, sabato 6 gennaio, dalle ore 10.30, sempre nella stessa
sede, è previsto l'arrivo dei Re Magi e della Befana, che porterà i
consueti doni (carbone, zucchero filato, caramelle e poi merenda) a tutti i
bambini.
Redazione
5 gennaio 2018.
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04/01/2018 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti per il 6 gennaio (Epifania) ed il 7 (domenica). |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Venerdi 5 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.
Sabato
6 gennaio - Epifania del Signore
- le offerte raccolte nelle sante Messe sono devolute alla Santa Infanzia;
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa (con accoglienza dei Re Magi e
visita al Bambinello in oratorio per offerta dei doni: oro, incenso e
mirra).
Domenica 7 gennaio - Battesimo di Gesù
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, sorteggio del
Bambinello).
AVVISI
Orari delle attività di catechismo;
leggi gli orari.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 29/10/2017:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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03/01/2018 |
Ambiente. Servizio di raccolta
sfabbricidi presso l'isola ecologica; nota
dell'Amministrazione |
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Sfabbricidi |
Avvio ufficiale del servizio di raccolta sfabbricidi, presso il Centro
Comunale di Raccolta (isola ecologica) di Via Ingrao, a partire da lunedi 8
gennaio 2018. Di seguito la nota dell'Amministrazione.
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"Si
porta a conoscenza della cittadinanza che, nell'ambito delle iniziative di
differenziazione e riciclo dei rifiuti, a decorrere dall’8 gennaio 2017
sarà avviato, presso il Centro Comunale di Raccolta di via Francesco
Ingrao, un nuovo ed aggiuntivo servizio.
Si tratta di un servizio di conferimento e recupero sfabbricidi
(materiali di risulta da piccoli lavori e piccole demolizioni).
Il materiale potrà essere conferito, gratuitamente, nel limite
massimo di kg 70 per famiglia per mese.
Le quantità in eccedenza potranno essere conferite presso la piattaforma
della ditta Mancuso Costruzioni sita in Contrada Fanara Grotte.
Tutti coloro, residenti nel territorio comunale, che a seguito di
demolizione di fabbricati o altri lavori dovessero conferire, come per
legge, i suddetti materiali potranno usufruire del prezzo ridotto a seguito
di convenzione tra la ditta Mancuso ed il Comune".
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L’Assessore all’Ambiente
Piero Castronovo |
Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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02/01/2018 |
Lettere. "150°
Anniversario Pirandelliano: buon anno a tutti"; di
Mario Gaziano |
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Mario Gaziano |
Un brevissimo resoconto di Mario
Gaziano sulle attività svolte in giro per il mondo dal Pirandello Stable
Festival nel 2017, in occasione del 150° Anniversario Pirandelliano.
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"Il
Pirandello Stable Festival di Mario Gaziano ha celebrato nel 2017 Pirandello
nel mondo con la più grande e unica programmazione internazionale e
territoriale: Malta, Stoccolma, Oslo, Atene, Pechin,o Varsavia, negli
Istituti Italiani di Cultura, registrando successi straordinari testimoniati
da ambasciatori, direttori di Istituti Italiani di Cultura, con addetti
responsabili culturali.
Inoltre ha celebrato Pirandello nel territorio:
- 28 giugno 2017, ore 03.15, Casa Natale Pirandello al Caos, da un'idea di
Paolo Cilona con Dino Barone;
- e ancora, rappresentazione de 'A Giarra, omaggio al dialetto girgentano di
Pirandello;
- e ancora, recital Mastroianni e Pirandello, con stralci da film di
Bellocchio e Monicelli;
- recital Pirandello e Sciascia;
- rappresentazione di Lumie di Sicilia.
Una grande unica insuperabile testimonianza di affetto e unione culturale
per il Premio Nobel agrigentino.
Una iniziativa indipendente che non ha eguali.
Buon anno a tutti: poeti, scrittori, giornalisti e operatori culturali e
teatrali della nostra Agrigento".
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Mario Gaziano
Direttore Artistico “Pirandello Stable Festival”
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02/01/2018 |
Comune. Da precari a
dipendenti: un felice nuovo anno per Giovanni Miceli e Giuseppe Miceli |
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Foto di gruppo
Nuovi dipendenti
Firma del contratto
Firma del contratto
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Il nuovo anno 2018 è iniziato nel migliore dei modi per
due cittadini di Grotte. A partire da sabato 30 dicembre, Giovanni Miceli e
Giuseppe Miceli, già precari ex art. 23, sono stati assunti a tempo
indeterminato dal Comune di Grotte.
I due nuovi dipendenti, che hanno partecipato al pubblico concorso - in
ossequio alle normative per la fuoriuscita dal precariato - andranno a
svolgere diverse mansioni: Giovanni Miceli quelle di "puliziere pubblici
servizi ed affissioni", mentre Giuseppe Miceli quelle di "operatore servizi
manutentivi".
"In questi giorni è in corso il concorso per alcuni precari - aveva
preannunciato il Sindaco nel suo
saluto di fine anno - e almeno per due si spalancheranno le porte di
un contratto a tempo indeterminato, e questo darà maggiore sicurezza ai
nostri lavoratori". Il Primo Cittadino aveva continuato affermando: "Ci
stiamo impegnando affinché anche nel 2018 altri due contrattisti possano
essere stabilizzati e stiamo vedendo, di concerto con l'Assessorato
regionale tramite l'art. 27 se ci dà certezza dei fondi, se possiamo
stabilizzare altro personale contrattista".
Alla cerimonia della firma dei due contratti erano presenti, oltre al
sindaco Paolino Fantauzzo: l'assessore alle Risorse Umane Piero Castronovo,
l'Assessore al Bilancio Diego Aquilina, l'assessore alla Cultura Giusy
Cimino, i dirigenti comunali Piero Calì, Carmelo Alaimo e Salvatore Liotta,
ed il coordinatore dei servizi manutentivi Vincenzo Parrinello.
Così Piero Castronovo, Assessore alle Risorse Umane,
ha commentato: "È una data molto importante quella del 30 dicembre
2017 dalla quale, finalmente, si inizia un processo di fuoriuscita dal
precariato e si dà certezza per il futuro a due famiglie di Grotte stante la
dicitura riportata nel contratto "assunzione a tempo indeterminato". Già con
il piano triennale per il fabbisogno del personale 2016-2018 avevamo
previsto due assunzioni per il 2017 e con grandi sacrifici abbiano mantenuto
la promessa. Ciò si è reso possibile grazie ad una legislazione specifica
che ha permesso di recuperare risorse dai precedenti pensionamenti. Bisogna
porre fine a questa anomala condizione di dipendente-lavoratore, condizione
che non ha dato loro certezze ma molte insicurezze. Oggi molti uffici degli
enti locali e quindi della pubblica amministrazione sono retti dai precari
con efficienza, risultato ed abnegazione. Siamo orgogliosi di avere
raggiunto questo obiettivo che, per la verità, rappresenta un vero e proprio
punto di partenza verso la stabilizzazione, nel tempo, di tutti i precari
del Comune di Grotte".
L'assunzione dei due lavoratori è stata possibile perché il Comune di Grotte
risulta essere in linea con i parametri stabiliti dal Patto di Stabilità
2015, ha un rapporto tra spesa per il personale e spesa corrente pari al
50,77%, non versa in condizioni di deficitarietà strutturale, non ha mai
dichiarato il dissesto finanziario e non presenta in atto condizioni di
squilibrio finanziario.
I due nuovi assunti, di Categoria "A1", hanno un contratto che prevede 24
ore settimanali. Per il corrente anno 2018 è prevista l'assunzione di altri
due lavoratori, di categoria "B3", sempre a 24 ore settimanali, con il
profilo professionale di "collaboratore amministrativo".
Carmelo Arnone
2 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
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01/01/2018 |
Dialoghi. "Riflessioni
di fine anno"; di Giuseppe Castronovo |
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Riflessione del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
"Riflessioni di fine anno"
"Torniamo indietro un attimo e riflettiamo sull’anno che è volto al termine:
non per rimpiangere, ma per capire la vita trascorsa e come dovrà essere
vissuta quella che ancora ci viene data da vivere".
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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01/01/2018 |
Politica. Messaggio di fine
anno del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella |
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On. Mattarella |
Pubblichiamo il testo del messaggio di fine anno
del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, pronunciato ieri sera a
reti unificate.
Palazzo del Quirinale, 31/12/2017
"Care concittadine e cari concittadini,
un saluto cordiale e un grande augurio.
A tutti coloro che sono in Italia e agli italiani che si trovano all'estero.
Tra poco, inizierà il 2018.
Settant'anni fa, nello stesso momento, entrava in vigore la Costituzione
della Repubblica, con il suo patrimonio, di valori, di principi, di regole,
che costituiscono la nostra casa comune, secondo la definizione di uno dei
padri costituenti.
Su questi valori, principi e regole si fonda, e si svolge, la nostra vita
democratica. Al suo vertice, si colloca la sovranità popolare che si
esprime, anzitutto, nelle libere elezioni.
Come sapete ho firmato il decreto che conclude questa legislatura del
Parlamento e, il 4 marzo prossimo, voteremo per eleggere le nuove Camere.
É stato importante rispettare il ritmo,
fisiologico, di cinque anni, previsto dalla Costituzione.
Insieme ad altri esiti positivi, andremo a votare con una nuova legge
elettorale approvata dal Parlamento, omogenea per le due Camere.
Le elezioni aprono, come sempre, una pagina bianca: a scriverla saranno gli
elettori e, successivamente, i partiti e il Parlamento. A loro sono affidate
le nostre speranze e le nostre attese.
Mi auguro un'ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto
di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese.
Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per
la prima volta.
Questo mi induce a condividere con voi una riflessione.
Nell'anno che si apre ricorderemo il centenario della vittoria nella Grande
guerra e la fine delle immani sofferenze provocate da quel conflitto.
In questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora - i ragazzi del '99 -
vennero mandati in guerra, nelle trincee.
Molti vi morirono.
Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita
democratica.
Propongo questa riflessione perché, talvolta, corriamo il rischio di
dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto,
viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell'Europa.
Non avviene lo stesso in tanti luoghi del mondo.
Assistiamo, persino, al riaffacciarsi della corsa all'arma nucleare.
Abbiamo di fronte, oggi, difficoltà che vanno sempre tenute ben presenti. Ma
non dobbiamo smarrire la consapevolezza di quel che abbiamo conquistato: la
pace, la libertà, la democrazia, i diritti.
Non sono condizioni scontate, né acquisite una volta per tutte. Vanno
difese, con grande attenzione, non dimenticando mai i sacrifici che sono
stati necessari per conseguirle.
Non possiamo vivere nella trappola di un eterno presente, quasi in una
sospensione del tempo, che ignora il passato e oscura l'avvenire, così
deformando il rapporto con la realtà.
La democrazia vive di impegno nel presente, ma si alimenta di memoria e di
visione del futuro.
Occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La
velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che
già cominciamo a vivere.
Un'era che pone anche interrogativi sul rapporto tra l'uomo, lo sviluppo e
la natura. Basti pensare alle conseguenze dei mutamenti climatici, come la
siccità, la limitata disponibilità di acqua, gli incendi devastanti.
Si manifesta, a questo riguardo, una sensibilità crescente, che ha ricevuto
impulso anche dal magistero di Papa Francesco, al quale rivolgo gli auguri
più fervidi.
Cambiano gli stili di vita, i consumi, i linguaggi. Mutano i mestieri, e la
organizzazione della produzione. Scompaiono alcune professioni; altre ne
appaiono.
In questo tempo, la parola "futuro" può anche evocare incertezza e
preoccupazione. Non è stato sempre così. Le scoperte scientifiche, la
evoluzione della tecnica, nella storia, hanno accompagnato un'idea positiva
di progresso.
I cambiamenti, tuttavia, vanno governati per evitare che possano produrre
ingiustizie e creare nuove marginalità.
L'autentica missione della politica consiste, proprio, nella capacità di
misurarsi con queste novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere
più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre.
La cassetta degli attrezzi, per riuscire in questo lavoro, è la nostra
Costituzione: ci indica la responsabilità nei confronti della Repubblica e
ci sollecita a riconoscerci comunità di vita.
L'orizzonte del futuro costituisce, quindi, il vero oggetto dell'imminente
confronto elettorale.
Il dovere di proposte adeguate - proposte realistiche e concrete - è
fortemente richiesto dalla dimensione dei problemi del nostro Paese.
Non è mio compito formulare indicazioni.
Mi limito a sottolineare, ancora una volta, che il lavoro resta la prima, e
la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto
per loro. É necessario che ve ne sia in
ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la
sicurezza, per tutti coloro che lavorano.
Tanti nostri concittadini vivono queste festività in condizioni di disagio,
per le conseguenze dei terremoti, che hanno colpito larga parte dell'Italia
centrale. A loro desidero far sentire la vicinanza di tutti.
Gli interventi per la ripresa e la ricostruzione proseguono e, talvolta,
presentano difficoltà e lacune. L'impegno deve continuare in modo sempre più
efficiente fino al raggiungimento degli obiettivi.
Esprimo solidarietà ai familiari delle vittime di Rigopiano e della
alluvione di Livorno; ai cittadini di Ischia, che hanno patito gli effetti
di un altro sisma. E a tutti coloro che, nel corso dell'anno, hanno
attraversato momenti di dolore.
Un pensiero particolare va ai nostri concittadini vittime dell'attentato di
Barcellona. Il loro ricordo, unito a quello delle vittime degli attentati
all'estero degli anni precedenti, ci rammenta il dovere di mantenere la
massima vigilanza nella lotta al terrorismo.
Riguardo a questo impegno, vorrei ribadire la riconoscenza nei confronti
delle nostre Forze dell'Ordine, dei nostri Servizi di informazione, delle
Forze Armate, ripetendo le stesse parole di un anno fa: "Anche nell'anno
trascorso hanno operato, con serietà e competenza, perché in Italia si possa
vivere con sicurezza rispetto a quel pericolo, che esiste ma che si cerca di
prevenire".
Si è parlato, di recente, di un'Italia quasi preda del risentimento.
Conosco un Paese diverso, in larga misura generoso e solidale. Ho incontrato
tante persone, orgogliose di compiere il proprio dovere e di aiutare chi ha
bisogno. Donne e uomini che, giorno dopo giorno, affrontano, con tenacia e
con coraggio, le difficoltà della vita e cercano di superarle.
I problemi che abbiamo davanti sono superabili. Possiamo affrontarli con
successo, facendo, ciascuno, interamente, la parte propria. Tutti,
specialmente chi riveste un ruolo istituzionale e deve avvertire, in modo
particolare, la responsabilità nei confronti della Repubblica.
Vorrei rivolgere, in chiusura, un saluto a quanti, questa sera, non stanno
festeggiando perché impegnati ad assolvere compiti e servizi essenziali per
tutti noi: sulle strade, negli ospedali, nelle città, per garantire
sicurezza, soccorso, informazione, sollievo dalla sofferenza.
A loro, ringraziandoli, esprimo un augurio particolare.
Auguri a tutti; e buon anno". |
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Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella |
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