Scultura.
"L'abbraccio: sintesi universale del concetto di pace e amore tra i
popoli"; di Giuseppe Cipolla
Salvatore Cipolla
"L’abbraccio"
"L’abbraccio"
È stata
inaugurata ieri, lunedì 30 ottobre, nella piazzetta "Caduti della
Patria" di Siculiana, la scultura dal titolo "L’abbraccio", un’opera
dell’artista Salvatore Cipolla.
(Salvatore Cipolla e "L'abbraccio")
Di
seguito riportiamo la riflessione di Giuseppe Cipolla, docente
presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli e l'Accademia di Belle Arti di
Palermo.
*****
"Salvatore
Cipolla - L'Abbraccio, 2023 - Siculiana.
L’arte ha sempre raccontato l’amore con infiniti stili e sfumature.
L’abbraccio ne è il gesto per eccellenza più emblematico, in grado di
toccare l'anima di chiunque, che risolve ogni controversia e manifesta un
atto di pace.
Tema da sempre caro a molti artisti, da Klimt a Schiele, da Matisse a
Picasso, ed ha sempre avuto un significato particolare in base al contesto
storico e alla sensibilità artistica del momento.
Questa scultura di Salvatore Cipolla vuole essere oggi una sintesi
universale del concetto di pace e amore tra i popoli.
Attraverso la metafora dell'abbraccio, ciò che è stato spigolo, linea
interrotta, groviglio, odio, indifferenza, avarizia diventa, come per
miracolo, cerchio perfetto, linea morbida e accogliente, armonia, altruismo
e solidarietà.
Le forme plastiche si estendono nello spazio generando un gioco di volumi
armonici culminante nell'abbraccio tra due esseri umani.
Una riflessione sul senso universale della pace tra gli uomini, racchiuso in
un lungo e slanciato abbraccio, che simboleggia il sogno di un'umanità unita
e protesa all'amore, unica salvezza che ci rimane in questa desolata
contemporaneità".
Ambiente. Per Tutti i Santi e per la
Commemorazione dei fedeli defunti sarà
regolare la raccolta differenziata
Per
opportuna informazione alla cittadinanza si ricorda che domani,
martedì 1 novembre (Festa di Tutti i Santi), e dopodomani
mercoledì 2 novembre (Commemorazione dei fedeli defunti), la raccolta differenziata "porta a porta" sarà effettuata
regolarmente. Nessuna modifica, quindi, al consueto calendario di
raccolta settimanale, sia porta a porta che - per le abitazioni fuori dal
perimetro urbano - con deposito presso i cassoni scarrabili posizionati nei
pressi del campo sportivo comunale di Grotte.
Comune.
Nuovi orari di apertura del cimitero di Grotte: sino al 5 novembre
orario continuato dalle 08.30 alle 17.30
Cimitero di Grotte
Da oggi, lunedì 30 ottobre, su disposizione del sindaco Alfonso
Provvidenza e dell'assessore
ai Servizi cimiteriali del Comune di Grotte Giuseppe Mancuso, è
stato programmato un nuovo orario di apertura del
cimitero comunale.
Dal
30 ottobre a domenica 5 novembre 2023 l'accesso al cimitero sarà
consentito tutti i giorni (compresi i festivi) con orario continuato
dalle ore 08.30 alle ore 17.30.
"Abbiamo
accolto le tante richieste dei nostri concittadini" è la dichiarazione del
sindaco Provvidenza. La modifica dell'orario di apertura è stata
disposta per venire incontro alle necessità di quanti, in occasione della
Commemorazione dei Fedeli Defunti, vogliono ricordare, con una visita presso
le tombe, i loro cari.
Pittura.
Antonio Pilato espone alla 18^ edizione di "Arte Fiera Dolomiti"
Antonio Pilato
Inaugurazione
Opere di Antonio Pilato
Pilato con la moglie
È stata inaugurata ieri, domenica 29
ottobre 2023, alle ore 11.00 nella sede di Fiera Dolomiti a Longarone
(in provincia di Belluno), la 18^ edizione di "Arte Fiera Dolomiti",
insieme all’esposizione di Arredamont.
Una edizione che si presenta con importanti eventi e con una selezionata
rappresentanza di artisti, tra i quali Antonio Pilato che
partecipa con l'esposizione di
due opere.
(Antonio Pilato)
L’esposizione di Fiera d’Arte Moderna e
Contemporanea, coordinata e diretta dal suo ideatore Franco Fonzo, si è
aperta quest’anno con un’ulteriore novità: una nuova sezione dedicata al
Design; un’edizione ricca di eventi, novità e significative testimonianze
artistiche, con la possibilità di scoprire esempi e manufatti proposti da
numerosi artisti e designer.
Una grande presenza di pubblico ha animato la prima giornata di apertura.
Denominatore comune delle due manifestazioni è il legno, con i prodotti e le
eccellenze proposte dalle numerose aziende provenienti da tutta Italia e
dall'estero, con le opere scultoree di artisti storici ed emergenti presenti
ad Arte Fiera Dolomiti.
"La mia pittura ha origine da emozioni immediate - spiega Pilato,
docente di Filosofia e pittore -, prodotte dalla percezione reale e
critica dello stato di violenza fisica, psicologica, politica, economica,
sociale e culturale, che l'uomo più debole subisce da parte dell'uomo più
forte (la tirannia irrazionale e cieca), rappresentata simbolicamente con la
forma dello squalo. E poiché il colore ne è il principale medium espressivo,
solo successivamente sono tracciate le linee dall'abilità della mano che
domina il segno. L'accordo cromatico risulta sicuro e deciso".
Attualità.
"Attenzione agrigentini: vietato ammalarsi!"; di Nino Genova
Ospedale di Agrigento
Attenzione agrigentini: vietato ammalarsi!
“Una vera e propria emorragia di personale all’ospedale San Giovanni di
Dio di Agrigento. Dopo le annunciate dimissioni del primario del reparto di
Ortopedia, lasciano anche altri tre medici del suo staff. A partire dal 1
novembre, infatti, saranno effettive le dimissioni di tre dirigenti
medici...” etc... etc.
Questa è la situazione all’Ospedale di Agrigento.
Io mi chiedo se i nostri amministratori e politici, di ogni posizione,
riescono a provare un po’ di vergogna o se riescono, anche con qualche
sforzo, a diventare rossi in faccia per la frustrazione di vedere tutto ciò
e rimanere inermi.
Certo loro fanno presto a ritrovare le motivazioni per “pupiarsi” un po’.
Non mancheranno certamente passerelle dove esibirsi, campagne elettorali
dove richiamare le solite folle (che con spirito servile li circonderanno),
sfrecciare con le loro auto da sogno e porta-borse al seguito.
Per tutto questo dico solo: vergognatevi e ravvedetevi!
Spettacolo.
"Teatro da camera": presentazione della 7^ stagione al Circolo
Empedocleo di Agrigento
Locandina
Mario Gaziano
Verrà
presentato domani, lunedì 30 ottobre 2023, alle ore 10.30 presso il
Circolo "Empedocleo" di Agrigento, il cartellone della 7^ stagione
del "Teatro da camera", organizzato dal Pirandello Stable Festival
di Mario Gaziano.
In calendario per la stagione 2023-2024, i seguenti appuntamenti:
- venerdì 24 novembre, "Il vendicatore" di Francesco Lanza", adattamento e
regia di Giuseppe Gramaglia;
- mercoledì 20 dicembre, il cantastorie Nonò Salamone in "Cunti, stracunti e
canti di Natale";
- venerdì 26 gennaio, "SANDROcabaREt" - personaggi in satira, con la
partecipazione straordinaria del Maestro Tony Migliaccio;
- venerdì 23 febbraio, Maria Grazia Castellana e Giuseppe Cavaleri in
"Vestire gli ignudi" di Luigi Pirandello, adattamento e regia di Mario
Gaziano;
- venerdì 29 marzo, Giovanni Moscato in "Agrigento remember" - vita
scanzonata da cantautore, attore, performer - interviste-spettacolo a ruota
libera;
- venerdì 26 aprile, Lia Rocco in "La ciociara" di Alberto Moravia,
adattamento e regia di Lia Rocco;
- venerdì 24 maggio, Sandro Re in "L'avaro" di Moliere.
Gli spettacoli, con inizio alle ore 18.15, si terranno nella saletta-teatro
del Circolo "Empedocleo" di Agrigento. L'ingresso è libero sino ad
esaurimento dei posti (è opportuna la prenotazione al numero 328.2156066).
Si comunica che il Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e
Territoriale - Servizio 9 - Servizio per il Territorio di Agrigento, giusta
nota protocollo n° 99253 del 27/10/2023, ha richiesto un nulla-osta per n.
19 lavoratori forestali appartenenti all'elenco speciale di cui
all'art. 45 ter L.R. 16/96, come introdotto dall'art. 43 della L.R. n.
14/06, appartenenti al 6° Distretto con la qualifica di B.A. per i
cantieri di Grotte, Naro e Racalmuto, come segue:
1) lavoratori di Grotte, n. 8 fascia occupazionale 151/sti, da
adibire nel cantiere del comune di Grotte;
2) lavoratori di Naro, n. 6 fascia occupazionale 151/sti, da adibire nel
cantiere del comune di Licata;
3) lavoratori di Racalmuto, n. 5 fascia occupazionale 151/sti, da adibire
nel cantiere del comune di Grotte.
I lavoratori interessati, debitamente inseriti in graduatoria, dovranno
recarsi in data 03/11/2023 alle ore 11.00 muniti di documento di
riconoscimento presso il C.P.I. di Canicatti per i lavoratori del Comune di
Racalmuto e Naro, presso il Recapito di Grotte per i lavoratori ivi residenti.
Letture Sponsali.
"La straordinarietà di un incontro che deve venire"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
I farisei erano ingabbiati in una ragnatela di norme e precetti, se ne
contavano più di seicento.
Essere giusti per loro era il frutto di uno sforzo disumano che richiedeva
molta attenzione e tanta fatica.
Al maestro chiedono: "Qual è il più grande comandamento?".
Gesù risponde: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con
tutta la tua anima e con tutta la tua mente e amerai il tuo prossimo come te
stesso".
Gesù li riconduce al cuore di tutta la legge e i profeti e alla
straordinarietà di un incontro che deve venire e dello Spirito Santo che
deve essere donato.
Sono andati fuori strada: cuore, anima e mente devono essere impegnati ad
amare, non a seguire precetti e norme.
Dall'amore per Dio sgorga l'amore per il prossimo e l'amore per sé stessi.
Si ama Dio perché lui ci ha amati per primo ed amandoci ci ha guariti e ci
ha insegnato a guardarci ed amarci come lui ci guarda e ci ama.
Questa reciprocità, questo essere chiamati all'amore è ancora e sempre
fecondo e pertanto aperto all'amore fraterno, al prossimo.
Il nostro prossimo più vicino, il nostro sposo, la nostra sposa: siamo
impegnati ad amarci reciprocamente con tutta la nostra intelligenza, la
nostra volontà e le nostre energie.
Ci vuole la passione che trasforma il "giogo" in "gioco" e gioia.
Allora non abbiamo bisogno di centinaia di precetti morali, perché non
abbiamo più un cuore di pietra, ma un cuore alato che dona ciò che ha
ricevuto.
Rosalinda e Francesco
Iniziative.
Caltanissetta: presentazione della canzone "Pupi di zuccaru" di Piero
Carbone e Antonio Zarcone
Manifesto
Piero Carbone
Zarcone e Carbone
Domenica 29 ottobre 2023, alle ore 17.30 a Caltanissetta, presso la sala
conferenza di Sicilbanca (in Via F. Crispi n° 25), verrà presentata la
canzone "Pupi di zuccaru", di Piero Carbone e Antonio Zarcone.
L'iniziativa rientra nell'ambito del "service" del Lions Club di
Caltanissetta da titolo "Miti e tradizioni popolari: conoscenza e
opportunità".
La manifestazione è promossa in occasione della ricorrenza del 2 novembre,
Commemorazione dei fedeli defunti, avente come tema "Lu jornu di li morti:
tradizioni, poesie, motti, filastrocche e canti popolari".
Interverranno:
- Giuseppe Alesso (presidente del Lions Club di Caltanissetta);
- Giuseppe Pilato (referente del comitato "Miti e tradizioni");
- Anna Mosca Pilato (relatrice).
Le letture saranno a cura di Grazia Augello, Nadia Lionti, Peppe Giunta e
Mariolina Riggi.
L'animazione artistico-musicale verrà eseguita da Antonio Zarcone (vice e
chitarra acustica) e Angelo Sanfilippo (fisarmonica).
Pubblichiamo, per gentile concessione degli autori, il testo della canzone
"Pupi di zuccaru".
Pupi di zuccaru
Musica di Antonio Zarcone
Testo di Piero Carbone
I strofa
Stanotti mi sunnavu muscardini,
pupi di zuccaru e cannistra chini,
Un angilu di zuccaru arridiva
lu sonnu era duci e ma' finiva.
San Giorgiu a cavaddru cummattiva
di zuccaru Orlandu chi curriva.
Sti cosi mi li vinniru a purtari
li morti ca mi vinniru a truvari.
Ritornello:
Pupi di zuccaru, zuccaru e meli,
faciti duci li me pinzeri.
II strofa
Quann'era picciliddru ci cridiva,
la notti p'aspittalli nun durmiva
ma finarmenti quannu m'agghiurnava
truvava li cannistra e li rigala.
Purtavanu viscotta e cucciddrati
fastuchi bomboloni e canniati.
Cannistra di nucàtuli e taralli,
di marturana, nuci e partualli.
Ritornello:
Pupi di zuccaru, zuccaru e meli,
faciti duci li me pinzeri.
III strofa
Filici era, aspittava un annu,
era carusu e jiva dicennu:
Sintiti, vi dicu la Virmaria,
oh morti santi, viniti nni mia.
Ora ca sugnu granni nun ci criju,
si ci cridissi mi sintissi un diu,
calassiru di n celu tempu nenti
li santi morti pi farimi cuntenti.
Ritornello:
Pupi di zuccaru, zuccaru e meli,
faciti duci li me pinzeri.
Siculiana. "L'abbraccio", monumento alla pace e
all'accoglienza, di Salvatore Cipolla; inaugurazione lunedì 30 ottobre
Salvatore Cipolla
Invito
Verrà
svelata lunedì l’opera "L’abbraccio" dell’artista grottese Salvatore
Cipolla. Lunedì 30 ottobre, alle 10.30, verrà inaugurato "L’abbraccio", un’opera
dell’artista Salvatore Cipolla che verrà collocata nella piazzetta "Caduti
della Patria" di Siculiana; un monumento alla pace e all’accoglienza, in
un territorio da anni interessato ai temi dell’inclusione e
dell’accoglienza, vista la presenza della struttura di Villa Sikania.
La cerimonia di svelamento vedrà la partecipazione del prefetto di Agrigento
Filippo Romano, di don Giuseppe Carbone e don Aldo Sciabbarrasi, direttore
diocesano dell'ufficio Migrantes della Curia di Agrigento. È prevista la
presenza di un rappresentante della comunità musulmana di Agrigento.
La scultura di Salvatore Cipolla è una sintesi universale del concetto di
pace e amore tra i popoli. Attraverso la metafora dell'abbraccio, ciò che è
stato spigolo, linea interrotta, groviglio, odio, indifferenza, avarizia,
diventa, come per miracolo, cerchio perfetto, linea morbida e accogliente,
armonia, altruismo e solidarietà.
"Un monumento che celebra i valori della pace e dell’accoglienza -
afferma il Sindaco Giuseppe Zambito - in un momento storico segnato da
conflitti e migrazioni. Siculiana, da sempre interessata ai flussi
migratori, vuole promuovere una società plurale e inclusiva, grazie alla
sensibilità dimostrata da tutta la comunità. L’arte ha sempre raccontato
l’amore con infiniti stili e sfumature. L’abbraccio ne è il gesto per
eccellenza più emblematico, che risolve ogni controversia e manifesta un
atto di pace e di accoglienza".
Alla cerimonia parteciperanno gli alunni dell’I.C. "Garibaldi" e gli
studenti della sede del CPIA di Siculiana.
Dopo la manifestazione il Prefetto continuerà la sua visita istituzionale
nella Città degli Sposi presso la sala consiliare.
Chiesa.
Il Circolo "Santa Venera" di Acireale in pellegrinaggio a Grotte
Locandina
I
soci del Circolo "Santa Venera" di Acireale (CT) hanno programmato per oggi,
sabato 28 ottobre 2023, un pellegrinaggio a Grotte.
La scaletta della giornata prevede:
- ore 14.00, partenza da Piazza Livatino (Acireale);
- ore 16.00, arrivo a Grotte e incontro con i soci dell'Associazione
Culturale "Santa Venera";
- ore 17.00, santa Messa in chiesa Madre;
- ore 18.00, momento libero per visitare il centro storico di Grotte;
- ore 20.30, partenza per Acireale.
I soci dell'Associazione Culturale "Santa Venera" di Grotte accoglieranno
gli ospiti, alle ore 16.00, in Contrada Mandra per un momento di preghiera
davanti all'edicola votiva della Santa. Giunti in paese, da Piazza Anna
Magnani (piazza mercato) i pellegrini saranno accompagnati in corteo sino
alla chiesa Madre, con l'animazione del gruppo dei Tamburinari "Santa Venera
e San Vincenzo - Città di Grotte e di Aragona". La santa Messa sarà
presieduta da don Calogero Morgante e concelebrata dai parroci di Grotte e
di Acireale.
Amarcord.
"C'era una volta la banda musicale"; del dott. Calogero Catanese
Calogero Catanese
Complesso bandistico
Complesso bandistico
Necrologio
C'era una volta la banda
musicale.
La tradizione bandistica a Grotte vanta origini lontane, complesse, talvolta
tormentate, ma ricche di profonda “umanità”.
Fino ad oggi, o meglio fino a poco tempo fa, credevo fortemente nei "valori"
della banda musicale; valori trasmessi da mio padre e dai suoi amici, in cui
il rispetto per la persona in primis, e poi per la musica, mi hanno
portato per anni a dedicarmi con tanta passione alla banda musicale.
Ricordo, ancora oggi, ogni momento di quattordici anni fa, dopo la
prematura perdita di papà, un comportamento esemplare nei suoi confronti
da parte di entrambe le associazioni bandistiche: del maestro Mercato con la
banda "V. Bellini" - di cui facevo parte - e della banda "G. Verdi" con
allora presidente il dott. Castronovo, il quale insieme a tutta
l'associazione ha dedicato un pensiero umile e sentito in un necrologio,
onorando la scomparsa di chi aveva fatto la storia della banda musicale.
Oggi, a malincuore e con sincero animo sorpreso, questi valori sono svaniti;
sarà un mio pensiero, magari di poca importanza, ma lo è.
Dopo la perdita dello zio
Peppe Sciascia (per i giovani che musicalmente non lo conoscevano, parlo
del più "grande" suonatore di tamburo che la banda di Grotte abbia mai
avuto) ho capito che siamo veramente arrivati al punto di una storia finita,
di una lunga storia d'amore con la banda musicale ma arrivata al capolinea.
Per ore e ore ho atteso invano, insieme ai miei familiari, che qualcuno
pronunciasse la frase più bella in quel momento: "Abbiamo il piacere di
suonare per Peppe".
Ne saremmo stati orgogliosi, e non sarebbe stato nemmeno un problema
economico, ci tengo a precisarlo.
Tutto ciò non è accaduto, e guardandoci negli occhi insieme ad altri "vecchi
musicanti" - cito qualcuno perché posso permettermelo: Antonio Sciascia,
Giacomo Infantino, Ignazio Baldo, Antonio Arnone, ecc... - abbiamo capito
che la Banda musicale come associazione culturale ricca di amicizia,
rispetto e umiltà, è veramente finita.
Oggi sono orgoglioso di non fare più parte di questo palcoscenico e di aver
chiuso il sipario uscendo di scena a testa alta, perché appartengo ad
un'altra generazione.
Auguro ai ragazzi più giovani di conoscere la storia della banda di Grotte,
di rispettarla e di avere l'umiltà di creare un'associazione "culturale"; e
quando dico "culturale" mi riferisco a tanti aspetti...
Nello stesso tempo auguro, a chi piace la supponenza, la vanagloria
personale e non ha rispetto per la storia della banda musicale e di chi ne
ha fatto parte per tantissimi anni, di fare non un passo indietro ma due.
Ora tanti amici della banda sono in Paradiso e sono sicuro che si
divertiranno come un tempo.
Riposate in pace, e che le note della vostra musica arrivino fino a quaggiù.
Ora solare. Da domenica
29 ottobre,
orologi un'ora indietro
Domenica
29 ottobre 2023 torna in vigore l'ora solare.
Le lancette degli orologi dovranno essere
spostate indietro di un'ora; le
ore 03.00 di domenica torneranno ad essere considerate le ore 02.00.
L'ora "solare" sostituisce l'ora "legale" che abbiamo avuto per tutto il
periodo estivo.
L'ora legale (detta anche ora estiva) è l'ora locale che una
nazione sceglie di adottare per una parte dell'anno,
generalmente portando l'orario avanti di 60 minuti rispetto
all'orario standard ufficiale, (o ora solare). Si tratta di
un sistema che ha lo scopo di sfruttare al meglio la luce
del giorno.
Attualità. "L'identità dello Stato di Israele";
di Raniero La Valle
Raniero La Valle
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare.
*****
L’identità dello Stato di Israele.
Nelle ricostruzioni dei 75 anni del conflitto israelo-palestinese,
nessuno ha ricordato il 2018, che invece spiega tutto. È l’anno in cui,
il 19 luglio, lo Stato di Israele cambiò natura, e da Stato democratico,
come era nel disegno del sionismo, è diventato per legge costituzionale
uno “Stato Nazione del popolo ebraico”.
Ciò spiega tutto, nel senso che se il principio fondativo che voleva
congiungere democrazia ed ebraismo ammetteva l’esistenza dell’“Altro”,
fino a permettere il sogno dei “due popoli in due Stati”, il trapasso
allo Stato Nazione del popolo ebreo riservava solo a questo il diritto
all’autodeterminazione, cioè i diritti politici, e rendeva incompatibile
l’esistenza di un secondo popolo.
Di qui i 700.000 coloni irradiati in 279 insediamenti oggi presenti nel
Territori occupati, che sono abitati da 3 milioni di palestinesi, quindi
in una proporzione insostenibile.
La novità era così riferita in una nostra newsletter del 24 luglio 2018
(“Sionismo senza democrazia?”), che qui trascriviamo così come l’abbiamo
ritrovata:
“C’è una notizia che è stata quasi nascosta, perché è difficilissimo
darla, non sanno come farla accettare dal senso comune, ma è di tale
portata da marcare una cesura nella storia che stiamo vivendo. Lo Stato
di Israele, almeno nella sua veste ufficiale e giuridica, cambia natura.
Non è più lo Stato che unisce democrazia ed ebraicità, come era nel
sogno del sionismo, ma è definito come uno Stato-Nazione ebraico, uno
Stato del solo popolo ebreo nel quale gli altri, quale che sia il loro
numero, sono neutralizzati nella loro dimensione politica, cioè nella
loro esistenza reale: non partecipano di ciò che, in democrazia, si
chiama autodeterminazione, la quale è riservata al solo popolo ebreo, il
solo sovrano.
Gli altri sono naturalmente gli Arabi, e in modo specifico i
Palestinesi, musulmani o cristiani che siano.
Infatti giovedì 19 luglio il Parlamento israeliano, la Knesset, ha
approvato a stretta maggioranza con 62 voti favorevoli e 55 contrari una
legge di rango costituzionale che era in gestazione da tempo, la quale
fissa in questi termini perentori la natura dello Stato, che finora non
si era voluta definire in alcuna Costituzione formale, in base all’idea
che la vera Costituzione d’Israele è la Torah (la Scrittura).
Per intenderci un primo articolo Cost. del tipo “L’Italia è una
Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al
popolo…” sarebbe stato impensabile per Israele; e infatti, dopo un primo
approccio iniziale per il quale furono consultati i libri di Carl
Schmitt, il tentativo costituzionale fu abbandonato, come ci ha
raccontato a suo tempo Jacob Taubes.
Però per il sionismo fondatore che aveva voluto bruciare i tempi
dell’Attesa visto il ritardo del Messia, era fuori discussione che
dovesse trattarsi di uno Stato democratico. Sicché almeno una correzione
è stata introdotta all’ultimo momento nel testo della legge, su
richiesta del Presidente di Israele Reuven Rivlin, che in una lettera ai
parlamentari aveva espresso il timore che essa potesse “recare danno al
popolo ebraico, agli Ebrei nel mondo e allo Stato di Israele”.
È stata abolita infatti la norma che permetteva a qualsiasi comunità
(ebrea ma anche non ebrea) di costituirsi come comunità identitaria
chiusa, su base religiosa o nazionale, con esclusione dal proprio ambito
di tutti gli altri (non-ebrei, non-drusi, non ortodossi, ecc), il che
rischiava di creare in Israele una rete di apartheid segregati a pelle
di leopardo; invece, caduta questa norma, la separazione che viene
costituzionalizzata è posta a garanzia dei soli insediamenti ebraici,
privando di diritti tutti gli altri.
Dal punto di vista politico la legge votata dalla Knesset liquida la
causa palestinese, prelude all’annessione dei Territori Occupati,
licenzia definitivamente l’opzione fatta propria da tutta la comunità
internazionale dei due popoli in due Stati e rottama le risoluzioni
dell’ONU sul conflitto in Palestina e sullo status di Gerusalemme.
Quali poi saranno i fatti è tutto da vedere: la resistenza di Gaza, da
sola, con i suoi patetici aquiloni accesi, come le pietre di David
contro Golia, tiene in realtà aperta tutta la questione.
Ma c’è un livello ancora più profondo: che succede con l’ebraismo?
La ragione per cui Israele si è decisa a questo passo non può essere
banalizzata: l’andamento demografico in Medio Oriente è tale che ben
presto in Israele gli Ebrei saranno una minoranza rispetto alla
crescente popolazione arabo-palestinese; e siccome in democrazia contano
i numeri e non si è fatta e neanche tentata la pace tra i due popoli,
gli Ebrei di Israele temono di essere sopraffatti, e perciò la
democrazia è un lusso che non possono mantenere.
Nell’alternativa tra democrazia ed ebraismo, la scelta è per l’ebraismo.
Purtroppo manca la lucidità di comprendere che è una falsa alternativa.
Questa incompatibilità non è vera: ma per riconoscerlo ci vuole una
conversione culturale e religiosa profonda.
Gli Ebrei (anche gli Ebrei non credenti dello Stato d’Israele) fondano
sulla Scrittura la loro identità di popolo e di Stato. Ma quando questa
tradizione si è formata (quando Dio ha “parlato” ad Abramo, Mosè, David
e anche ai profeti) poteva concepirsi che l’identità di un popolo si
preservasse nell’uniformità di un regno, nella inviolabilità dei
confini, nella non contaminazione con gli stranieri, nella regola di
purità, antidoto ad ogni meticciato.
Ma come preservare questa identità nelle condizioni della democrazia,
del pluralismo, dell’eguaglianza, della globalizzazione, dello Stato di
diritto, non poteva essere oggetto della rivelazione di allora, Dio non
poteva dirlo al suo popolo.
Un indizio fortissimo di come altrimenti essere popolo lo aveva fornito
Gesù, ma quella Parola non fu riconosciuta da Israele come la Parola
attesa.
Dunque occorrerebbe che, come hanno fatto pur dolorosamente altre
tradizioni, anche quella ebraica cercasse i nuovi sensi delle sue
Scritture, che cosa davvero sarebbe la fedeltà alla Parola ricevuta
letta non più nelle condizioni di ieri, con gli occhi rivolti alle
tempeste passate, ma nelle condizioni di oggi, con gli uomini di oggi,
con la meravigliosa multicolore umanità di oggi, con gli occhi rivolti
al futuro da costruire, a questo Messia che ha sempre da venire, ma come
pace non come apocalisse.
È attraverso questo lavacro, non più nel sangue ma nell’acqua di nuovo
condivisa della Palestina che Israele salverà se stesso, la propria
identità, e la vita delle genti, non più stranieri.
La cosa non interessa solo gli Ebrei. Sarebbe così importante che i
nostri gruppi di dialogo ebraico-cristiano, liberi dalle suggestioni dei
richiami a un vecchio fondamentalismo biblico, cercassero con i fratelli
Ebrei questi nuovi sensi e questa nuova comprensione della Parola
liberatrice”.
Fin qui la nostra lettera di allora.
I “fatti” che in quella lettera si temevano, che temeva lo stesso Reuven
Rivlin, presidente di Israele, si sono verificati nella maniera più
atroce, fino al 7 ottobre di Hamas e alla reazione di Israele a Gaza.
Ma il monito di questi eventi va ben oltre gli stretti protagonisti.
Riguarda le grandi Potenze, a cominciare dall’America: rinunziate ai
progetti di un potere esclusivo, di “competizioni strategiche” che
nell’esclusione dell’altro non possono che portare al reciproco
genocidio.
Riguarda l’Europa: non coccolarti la guerra che hai in casa, che tanto
ti piace per debellare la Russia, la guerra civile europea è già in nuce
la guerra mondiale.
Riguarda le religioni, di che cosa devono procurare la “salvezza” se non
dell’anima del mondo?
Riguarda il dialogo ebraico-cristiano: non è solo questione di parlarsi
e abbracciarsi tra “fratelli maggiori e minori”, è questione di guardare
in fondo a se stessi, è un appello alla conversione.
Spettacolo.
Centro Culturale di Seraing (Belgio): tanto divertimento ad "Italo Folies"
con Aristotele Cuffaro
Italo Folies
Italo Folies
Grasse
risate e tanto divertimento ad Italo Folies con l'ospite
d'onore Aristotele Cuffaro, lo scorso sabato 21 ottobre 2023 presso il Centro Culturale di Seraing in Belgio.
(Déborah Géradon ed Aristotele Cuffaro)
La
manifestazione, organizzata dal dinamico "impresario" Toni Castronovo,
ha visto avvicendarsi sul palco cantanti, ballerini, atleti, performer,
modelle e tanti altri artisti. Un'esplosione di colori. Si è registrato il
tutto esaurito al teatro del Centro Culturale di Seraing.
Aristotele, con i suoi sketch, la sua simpatia ed improvvisazione, è
riuscito anche questa volta a catturare il cuore degli emigrati che lo hanno
applaudito calorosamente.
La sua presenza era molto attesa e l'artista grottese non ha affatto deluso
le aspettative, tanto da essere letteralmente travolto dall'affetto dei
belgi.
Anche Il sindaco di Seraing, la signora Déborah Géradon, presente
allo spettacolo, si è lasciata trascinare dalla ventata di sicilianità
ballando una tarantella insieme all'ospite d'onore.
Nelle foto: Aristotele Cuffaro con Déborah
Géradon e con Tony
Castronovo.
Iniziative.
Premio Letterario "Antonio Veneziano": consegna dei libri alla
biblioteca comunale di Grotte
Premio "Antonio Veneziano"
Domani, sabato 28 ottobre 2023, alle ore 10.30 presso la
biblioteca comunale "M. L. King" di Grotte, si terrà la cerimonia di
consegna dei libri delle due edizioni del Premio Letterario "Antonio
Veneziano".
A farne omaggio alla biblioteca di Grotte sarà Antonino Causi,
fondatore e promotore del Premio.
Saranno presenti alla consegna: il sindaco Alfonso Provvidenza,
l'assessore Gianni Lombardo e la responsabile dell'Ufficio Cultura
Mariangela Terrana.
I testi che verranno donati fanno riferimento alle opere premiate nella
prima e seconda edizione del Premio (2022 e 2023); 60 testi di poeti e
scrittori che hanno partecipato alle due edizioni del Premio Letterario
"Antonio Veneziano", le cui cerimonie di premiazione si sono svolte il 15
ottobre 2022 e il 24 settembre 2023 a Palermo presso l'Auditorium San Mattia
ai Crociferi.
La manifestazione sarà trasmessa - in
esclusiva - in diretta
sulla pagina Facebook "Grotte.info
Quotidiano" (clicca
qui) e in differita sul canale
Youtube "GrotteInfoTV"
(clicca
qui).
Comune. Avviso per l'assegnazione di spazi per
la vendita di articoli funerari dinanzi al cimitero
Piazza "A. Carlisi"
Nell'approssimarsi della ricorrenza della Commemorazione dei fedeli defunti,
il Comune di Grotte ha diffuso un avviso pubblico per l'assegnazione di
spazi per la vendita di articoli funerari (fiori, lumini) nelle vicinanze
dell'ingresso del cimitero comunale.
Gli interessati possono presentare domanda di assegnazione degli spazi da
occupare per i giorni 28, 29, 30 e 31 ottobre, e per i giorni 1 e 2 novembre
2023.
La concessione di suolo pubblico sulla Piazza "Antonio Carlisi" (piazza
antistante l'ingresso principale del cimitero) è destinata alla vendita al
dettaglio di fiori e articoli funerari.
Le aree disponibili sono le seguenti:
- uno spazio di mq. 12,00 adiacente il muro di cinta sul lato sinistro
dell'ingresso del cimitero, tenendosi almeno 2 metri distaccato dallo stesso
ingresso;
- uno spazio di mq. 12,00 adiacente il muro di cinta sul lato destro
dell'ingresso del cimitero tenendosi almeno 2 metri distaccato dallo stesso
ingresso;
- uno spazio di mq. 12,00 adiacente il muro di cinta di fronte l'ingresso
del cimitero.
Le domande, tramite il modello (scarica
il modello), vanno presentate attraverso il portale SUAP del Comune di
Grotte.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al numero 0922.947511.
La domanda va presentata entro le ore 10.00 del giorno 27 ottobre 2023 (il
termine è perentorio).
Riconoscimenti. "Elogio" al soldato Antonio
Pilato: "generosa dedizione al servizio e radicato senso di
responsabilità"
Antonio Pilato
Elogio
Attualmente in servizio presso il Reparto Comando e Supporti Tattici
del Comando AVES (Aviazione dell' Esercito), il soldato Antonio
Pilato si è recentemente distinto durante il suo impegno nella
missione "Strade Sicure".
Per la sua attività il comandante del Raggruppamento "Piemonte-Liguria",
colonnello Giuseppe Francesco Di Maggio, gli ha conferito un "Elogio"
con la seguente motivazione:
"Giovane Volontario con l’incarico di Fuciliere dotato di
ineccepibili qualità morali e di profondo senso del dovere, si è
contraddistinto per la generosa dedizione al servizio ed il radicato
senso di responsabilità, operando con elogiabile entusiasmo,
costanza e diuturno impegno.
Elemento di indiscussa affidabilità, ha costantemente evidenziato
risolutezza, spirito di sacrificio e di iniziativa fuori dal comune,
rendendosi sempre disponibile per sostituire colleghi in difficoltà
anche con brevissimo preavviso.
In particolare, impiegato come operatore della muta "Delta", si è
distinto per aver rilevato la presenza di un bagaglio abbandonato
all'interno dell’istallazione aeroportuale. In questa situazione
avvisava il capo-muta e contattava la polizia, mettendo in pratica tutte
azioni necessarie a mettere in sicurezza l'area, regolando il normale
transito dei passeggeri fino all'arrivo di una pattuglia della Polizia
di frontiera aerea. Splendido esempio di attitudine e passione per la professione
militare che, nonostante la giovane età, ha saputo fornire prova di
professionalità e abnegazione, contribuendo ad elevare il prestigio e la
considerazione del Complesso Minore 'Caselle' e del Raggruppamento 'Piemonte-Liguria'".
Attitudine e passione per la professione militare che probabilmente
Antonio ha ereditato dal bisnonno, Paolo Pilato, Maresciallo
della Guardia di Finanza, decorato con Medaglia al Valore e caduto
come Vittima di Guerra nel settembre del 1943, mette si trovava
in servizio presso il Comando della Guardia di Finanza di Caltanissetta.
Servizi.
L'Aica a caccia di utenze abusive e irregolari; si inizia da Agrigento
Allaccio abusivo
Debellare il fenomeno degli allacci abusivi e irregolari in ambito non
solo idrico ma anche fognario e depurativo.
Con questo obiettivo l'Aica
(Azienda Idrica dei Comuni Agrigentini) ha chiesto al Comune di Agrigento
la consegna della banca dati: uno strumento informatico che consente
all’Azienda di attivare verifiche incrociate affinché siano individuate
le utenze irregolari come, ad esempio, quelle che utilizzano fognatura e
depurazione in assenza di regolare contratto idrico o, ancora, le utenze
abusive.
“La consegna della banca dati da parte dal Comune di Agrigento -
afferma Settimio Cantone, presidente del Consiglio di amministrazione dell'Aica
- ci consente di avere un maggiore flusso di dati utili a verificare le
informazioni sui consumi, la regolarità di ciascuna utenza, e quindi ad
avere una bollettazione equa, fluida e coerente con i consumi e di
perseguire il principio di efficienza e trasparenza amministrativa.
Un’ottima prassi e una intensa collaborazione informatica con il Comune di
Agrigento che, auspichiamo, possa essere ripetuta in altri Comuni
dell’Agrigentino. Ringrazio l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco
Miccichè e, soprattutto, l’assessore Aurelio Trupia per il prezioso supporto”.
Nei prossimi giorni l'Aica comincerà i percorsi di verifica mirata tra i
dati delle utenze in suo possesso e quelli, invece, contenuti nella banca
dati del Comune di Agrigento dando il via alle azioni di contrasto
all’evasione della tariffa e agli illeciti. Fenomeno che, pesando sul
bilancio dell’Azienda, ricade sulle utenze regolari facendo venir meno il
principio “pagare tutti per pagare meno”.
“Abbiamo completato la fase operativa cedendo ad Aica i codici di accesso
alla banca dati così da avviare i controlli incrociati e stanare gli
evasori. Il nostro auspicio - dichiara Aurelio Trupia, vicesindaco e
assessore al ramo - è che anche le altre Amministrazioni comunali
facciano lo stesso, considerato che la norma lo consente. Non dimentichiamo
che i soci di Aica sono proprio i Comuni ed è nel nostro interesse fare
in modo che tutti gli utenti paghino quanto dovuto”.
Amarcord.
"Il periodo della vendemmia"; di Enzo Napoli
Enzo Napoli
Burnìa di olive
Il periodo della
vendemmia era, per tanti di noi che frequentavamo le superiori ad Agrigento
o a Canicatti, l'occasione per andare a fare qualche giornata e mettere da
parte qualche centinaio di migliaia di lire.
Scendevamo la sera in piazza, dove ancora si reclutavano gli uomini per il
lavoro nelle vigne e cercavamo qualcuno che avesse necessità di manodopera.
Ci guardavano con diffidenza, ché a sedici, diciassette anni, non avevamo
certo l'aspetto di marcantoni, ma la necessità era tale che anche il più
esile dei liceali andava bene.
Sperimentavamo cosa volesse dire svegliarsi prima dell'alba e massacrarsi le
braccia e la schiena per otto, dieci ore a tagliare i grappoli, riempire le
vasche o le cassette (a seconda che fosse uva da tavola o da mosto) e
caricarle sul trattore.
Insieme a noi c'erano i braccianti veri, abituati alla fatica ed al sudore
che ci guardavano divertiti ed un po' ci sfottevano, abituati, loro, a ben
altre e più pesanti giornate, ma per l'antico valore del lavoro, che rende
tutti fratelli, appena ci si sedeva a metà giornata per mangiare, si
condivideva non solo il pane, ma anche ciò che avevamo portato per
accompagnarlo.
Fu così che scoprii non solo il senso delle parole (companatico e compagno)
che derivano da "cum panis", ma anche quanto fortunato fossi a poter
studiare, come saggiamente ci ripetevano quelli che non avevano potuto o
voluto farlo.
Scoprii anche, io che altre pietanze prediligevo, la bontà delle "olive
scacciate" insieme ad un pezzo di formaggio o un pomodoro tagliato a fette.
Quando mia sorella me ne regala, già abbondantemente macerate per settimane
in acqua e sale e che io condisco a mio piacimento con abbondante cipolla,
aglio, sedano e peperoncino, le conservo sott'olio in burnìe di vetro che
custodisco gelosamente e raramente condivido solo con chi veramente le
merita.
Cerco di mangiarle con parsimonia e mi sembrano più preziose del caviale,
non solo perché comprarne di simili non è possibile a nessun prezzo, ma
soprattutto perché ciascuna di quelle olive mi restituisce un briciolo del
sapore di quei giorni sognanti, quando il mondo aveva per me la bellezza, il
tepore confortante e le promesse dell'autunno in Sicilia.
Politica.
L'on. Rosellina Marchetta: "Solidarietà all'on. Margherita La Rocca
Ruvolo"
On. Serafina Marchetta
Assemblea Regionale Siciliana: solidarietà dell'on. Marchetta all'on.
Margherita La Rocca Ruvolo.
"Apprendo dalla stampa di una lettera anonima recapitata all'on.
Margherita La Rocca Ruvolo, deputato all'Assemblea Regionale siciliana e
sindaco di Montevago. Nel condannare con forza il vile gesto che offende
altresì un'intera comunità, esprimo piena e incondizionata solidarietà
all'on. La Rocca Ruvolo che, sono certa, nonostante il comprensibile
turbamento, andrà avanti con determinazione nel suo impegno a favore dei
cittadini montevaghesi, con il sostegno degli stessi e di tutti i
rappresentanti delle istituzioni democratiche".
Questa la dichiarazione diffusa dall'on. Rosellina Marchetta, deputato
segretario all'ARS.
Attualità. "La
pace si fa con ago e filo, ricucendo le ferite"; di
Giuseppe Castronovo
Conflitto israelo-palestinese
E se la guerra non fosse lo strumento più idoneo per risolvere il
conflitto israelo/palestinese?
Leggo con la solita dovuta attenzione l’intervento dell’on. Raniero La
Valle del 13 ottobre 2023 dal titolo “Piangere
su Gerusalemme” pubblicato lo stesso giorno sul quotidiano on line
Grotte.info.Quotidiano.
Mi soffermo a riflettere sull’incipit del suddetto intervento dove
l’Autore ci ricorda che Gesù Cristo quando entra a Gerusalemme con i
suoi discepoli, quel giorno (che la nostra liturgia poi chiamerà
Domenica delle Palme), la folla, così come ci dice l’evangelista San
Luca nel suo Vangelo (cap. 19), lo acclama e lo applaude dicendo:
“Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli”.
Ma Gesù non si compiace affatto di questo successo di popolo che in
corteo lo accompagna verso il Tempio. Anzi, nonostante gli applausi e
gli osanna che la folla gli tributa, vedendo dall’alto la città di
Gerusalemme, piange su di essa dicendo: “Gerusalemme, se avessi
compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora
è stato nascosto ai tuoi occhi…”.
Nonostante siano trascorsi duemila anni risuona ancora alle nostre
orecchie il richiamo di Gesù alla città di Gerusalemme per il fatto di
non aver “compreso cosa porta alla pace”.
La pace! Un tema più che mai attuale in questi giorni: basti pensare
alla tragedia che stanno vivendo palestinesi e israeliani. Ma cosa porta alla pace?
È una domanda che esige una risposta scevra di ogni ambiguità.
La risposta ce la fornisce lo stesso La Valle richiamando il filosofo
spagnolo Raimundo Panikkar secondo cui “la pace non si raggiunge mai
con la vittoria di uno dei due litiganti perché prima o poi il vinto
risorge e si vendica”.
Altrimenti detto: una pace duratura non si raggiungerà mai attraverso
la vittoria di una delle due parti in conflitto a scapito dell’altra.
E poiché la vittoria presuppone lo svolgimento di un conflitto, ci sia
consentito affermare che:
- la guerra non è la strada maestra che porta ad una pace duratura;
- la pace fugge sia dal campo dei vincitori che dal campo dei vinti.
Ma se escludiamo il ricorso alla guerra come potremo risolvere il
conflitto israelo/palestinese e raggiungere una pace duratura?
Ci insegna il Monaco del Mondo che:
“La pace si fa con ago e filo,
ricucendo le ferite,
nella labile speranza
che possano smettere di sanguinare”.
Mettiamo quindi da parte bombe e cannoni e attrezziamo i contendenti
di strumenti più umili quali sono ago e filo.
Comune.
Commemorazione dei Fedeli Defunti: gli orari di accesso al
cimitero di Grotte
Cimitero di Grotte
Da oggi, martedì 24 ottobre, su disposizione dell'assessore
ai Servizi cimiteriali del Comune di Grotte Giuseppe Mancuso, è
stato programmato il prolungamento dell'orario di apertura del
cimitero comunale.
Dal 24 ottobre a domenica 5 novembre 2023 l'accesso al cimitero sarà
consentito tutti i giorni (compresi i festivi) nei seguenti orari: dalle ore 08.30 alle ore 13.30
e dalle ore 15.30 alle ore 18.00.
La modifica dell'orario di apertura è stata disposta per venire
incontro alle necessità di quanti, in occasione della Commemorazione dei
Fedeli Defunti,
vogliono ricordare, con una visita presso le tombe, i
loro cari.
Volontariato.
In distribuzione le giacche K-way in regalo per i soci dell'Avis
comunale di Grotte
K-way Avis
AVIS di Grotte
Sono in distribuzione, presso
l'Avis comunale di Grotte OdV, nella sede di
Via Francesco Ingrao 92/94, le giacche K-way
destinate ai soci donatori di sangue di Grotte e paesi viciniori, che
hanno donato almeno una volta per l'Avis comunale di Grotte OdV, e che ne
hanno fatto richiesta.
(K-way Avis)
Le K-way possono essere ritirate, dagli interessati o da una persona
delegata, nei giorni di
lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00.
Durante le giornate di donazione di sangue non sarà possibile ritirare la
K-way.
La
giacca K-way Scirocco blu royal è in 100 % nylon, impermeabile, ripiegabile
nella tasca, con zip bidirezionale, con cappuccio a scomparsa, con il logo
AVIS stampato colore bianco. Intanto prosegue con regolarità l'attività dell'Avis di Grotte, con
le giornate di donazione di sangue.
La più recente è quella di domenica scorsa, 22 ottobre 2023, durante
la quale si sono registrate 5 pre-donazioni, 18 donazioni e 2 prime
donazioni.
Per il prossimi mesi sono previste
altre giornate di
donazione: domenica 5 e domenica 19 novembre,
poi domenica 10 e sabato 23 dicembre, per le quali è possibile
prenotarsichiamando
il numero 377.0974739 oppure il 320.4434713.
Cinema.
Premio "Best Editing" al Phlegraean Film Festival per "Non sai quanti nomi ti ho
dato" di Franco Carlisi
Locandina
Giovanni Volpe e Franco Carlisi
Noemi Castronovo
A conclusione
della VI edizione del Phlegraean
Film Festival, che si è svolto
dal 18 al 22 ottobre 2023, la giuria ha assegnato al film di Franco Carlisi "Non sai quanti nomi ti ho dato"
il premio "Best Editing".
Questo è l'ennesimo premio conquistato dalla pellicola che ha come
protagonisti l'attore e regista Giovanni
Volpe e la ballerina professionista Noemi Castronovo.
Il Phlegraean Film Festival è il primo festival cinematografico
organizzato nei Campi Flegrei. Un festival dal respiro internazionale
che ospita i talenti del cortometraggio nazionale e internazionale nel
territorio flegreo. Il Festival si pone un duplice obiettivo: da un lato
offrire ai film maker uno spazio espressivo nuovo e inedito, prestando
particolare attenzione alla professionalità del loro lavoro; dall'altro,
fare dei Campi Flegrei una vetrina con i suoi tanti tesori
architettonici aperta a tutta l'Italia. Il Phlegraean Film Festival si
pone come una solida realtà cinematografica italiana. Per questo motivo
i premi a cui concorrono i partecipanti sono i “grandi classici” dei
maggiori festival cinematografici: Miglior cortometraggio, Miglior
regista, Miglior sceneggiatura, Miglior fotografia, Miglior montaggio,
Miglior attore, Migliore attrice, Miglior colonna sonora, Miglior
cortometraggio horror, Miglior scenografia, Miglior cortometraggio di
animazione, Miglior cortometraggio documentario, Miglior video musicale,
Miglior cortometraggio ecologico, Miglior fotografia.
La giuria è composta dai membri dell'associazione culturale “Drazil
Production”, da anni specializzata nel settore cinematografico, che
vanta numerose partecipazioni a moltissimi eventi di questo genere e,
per garantire ancora maggiore professionalità, ad essi si affianca un
giurato esterno per ogni categoria. I giurati esterni sono tecnici del
settore scelti per la loro competenza. I premi consistono in attestati ufficiali firmati per ciascuna
categoria, consegnati ai vincitori il giorno della premiazione da
uno dei membri dell'associazione culturale Drazil Production o da uno
dei membri esterni della giuria.
La cerimonia di premiazione sarà completamente dedicata ai
concorrenti e a tutti coloro che hanno fatto sì che l'intero evento
si svolgesse. Verranno proiettati i cinque nominati per la categoria
"Miglior Cortometraggio", alternando le proiezioni con la
premiazione delle altre categorie da parte dei giurati o degli ospiti.
"Al Phlegraean Film Festival, il nostro film "Non sai quanti nomi ti
ho dato" vince il premio Best Editing - dichiara il regista Franco
Carlisi -. Io e tutto il team siamo felici di questo importante
riconoscimento e ringraziamo di cuore i giudici e gli organizzatori del
festival".
Iniziative.
Aeroporto di Agrigento: per gli architetti l'assoluta priorità è
l'inserimento nel Piano nazionale
Rino La Mendola
Aeroporto di Agrigento, ecco la tabella di marcia: per gli architetti la
priorità assoluta è l’inserimento nel Piano nazionale degli aeroporti.
“Apprezziamo le iniziative del comitato promotore per la costituzione
della SpA Aeroporto Valle dei Templi di Agrigento e gli emendamenti al
disegno di legge 124 del 2023, depositati in parlamento dal deputato
nazionale Calogero Pisano per il reperimento delle risorse necessarie per
realizzare lo scalo, ma siamo ben consapevoli che, per non ricadere nelle
trappole che nel passato hanno vanificato ogni sforzo delle istituzioni
preposte alla realizzazione dell’importante infrastruttura, sia prioritario
e inderogabile l’inserimento dello scalo agrigentino nel Piano Nazionale
degli Aeroporti, redatto dall’ENAC ed al vaglio del Ministero delle
Infrastrutture”. Con queste parole, il presidente dell’Ordine degli
Architetti, Rino La Mendola, conferma le posizioni recentemente espresse
dagli architetti in merito alla vicenda aeroporto.
“Al di là delle tante iniziative, portate avanti con merito da comitati
cittadini e da esponenti politici impegnati sul tema - secondo gli
architetti - per la concreta realizzazione dell’aeroporto, è importante
procedere con ordine, secondo la seguente tabella di marcia, divisa in due
fasi: la prima da avviare immediatamente, mentre la seconda rimane
subordinata al buon esito della prima e al reperimento delle risorse
necessarie per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori”.
Queste, nel dettaglio le due fasi: Prima fase (programmazione)
- individuazione certa e ben definita del sito;
- redazione di uno studio di massima, completo di report aggiornato sulla
sostenibilità economica e gestionale dell’aeroporto;
- inserimento dello scalo nel Piano Nazionale degli Aeroporti.
Seconda fase (progettazione ed esecuzione dei lavori)
- affidamento, a professionisti esperti, del progetto di fattibilità tecnica
ed economica;
- acquisizione dei pareri di rito;
- redazione, verifica e validazione del progetto esecutivo e successivo
appalto dei lavori o, in alternativa, vista la natura delle opere da
realizzare, affidamento congiunto della progettazione esecutiva e
dell’esecuzione dei lavori;
- esecuzione e collaudo dei lavori.
“Non volendo illudere i cittadini con slogan che poi vengono
sistematicamente smentiti dai fatti - conclude La Mendola -
nell’ipotesi in cui i passaggi sopra elencati siano posti in essere con
successo e senza imprevisti, sperando di essere smentiti, stimiamo tempi
non inferiori a cinque anni per l’auspicata posa della prima pietra.
Tutto ciò sarà comunque possibile solo se i nostri rappresentanti
istituzionali e politici, a prescindere dal colore dei rispettivi
schieramenti, lavoreranno all’unisono, sostenendo l’avvio immediato della
prima fase e abbandonando quei veti incrociati (più o meno palesi) che, nel
tempo, hanno impedito la realizzazione dell’infrastruttura, tarpando le ali
allo sviluppo socio-economico della nostra terra”.
Servizi.
L'Aica dismette le vecchie auto e noleggia 20 nuove autovetture per i
propri dipendenti
Nuove autovetture
L'Aica
(Azienda Idrica dei Comuni Agrigentini) dismette le vecchie auto e
noleggia venti autovetture per i propri dipendenti: la sicurezza dei
lavoratori prima di tutto.
L'Aica affronta un altro annoso problema assicurando che le trasferte dei
dipendenti sull’intero territorio provinciale avvengano in condizione di
salvaguardia. E, in tal senso, prende a noleggio 20 automobili da destinare
ai propri dipendenti che, ogni giorno, percorrono centinaia di chilometri
per garantire il servizio sul territorio agrigentino.
Si tratta di Fiat Panda ibride, nuove di zecca, in attesa, negli
spazi esterni dell’Azienda, dell’adesivo riportante il logo Aica.
Dopo l’assegnazione al personale, le venti automobili saranno pronte a
partire.
Una scelta dovuta, considerato che i vecchi automezzi, tra automobili e
furgoni utilizzati dal personale, riportavano la data di immatricolazione
compresa nel periodo tra il 2004 e il 2007 e, non potendo più essere
adoperati per motivi legati alla sicurezza, vanno dismessi.
Attualità. "Dopo
la Shoah il mondo ha detto 'Mai più!'. Tutti siamo responsabili"; di
Raniero La Valle
Raniero La Valle
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare.
*****
Dopo la Shoah inflitta dall’Europa al popolo ebreo, il mondo ha detto
“Mai più!” e ha stabilito che i popoli non devono uccidersi l’un
l’altro ma farsi concittadini e fratelli.
Con la fondazione dell’ONU il mondo si è poi chiarito le idee sul
delitto di genocidio e sulla la sua singolarità rispetto a ogni altra
forma di carneficina, eccidio o strage: una differenza tanto forte da
inventargli un nome nuovo, dato che non esisteva la parola né la
fattispecie del crimine di genocidio prima della risoluzione delle
Nazioni Unite dell’11 dicembre 1946 seguita poi dalla Convenzione
internazionale del 1948.
Questa definiva il genocidio, indipendentemente dal fatto che
fosse perpetrato in tempo di pace o in tempo di guerra, come ciascuno
degli atti che venisse commesso “con l’intenzione di distruggere, in
tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso come
tale”.
Tra questi atti era esplicitamente citato “il fatto di sottoporre
deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua
distruzione fisica, totale o parziale”. Crimine veniva considerato
anche “il tentativo di genocidio” e non venivano chiamati “scudi umani”,
quali vittime dell’attacco, i membri del gruppo uccisi o esposti a
“lesioni gravi alla loro integrità fisica o mentale”.
Istruiti da tale statuizione, possiamo chiamare per nome gli
avvenimenti che stanno dilaniando Israele e Gaza, dalla turpe
carneficina di Hamas alla terra bruciata frutto della punizione
collettiva di Israele, fino alla strage degli innocenti malati e feriti
nell’ospedale di Gaza.
In piena guerra è impossibile fare un bilancio complessivo delle
vittime; si sa per certo che 1200 israeliani sono stati uccisi nel raid
di Hamas e circa 200 sono gli ostaggi. Quanto ai palestinesi, l’intera
popolazione di Gaza, fatta oggetto della ritorsione israeliana, assomma
a 2.200.000 persone, di cui più della metà sono minori e non hanno
alcuna responsabilità per le gesta di Hamas, essendo nati dopo che
questa nel 2006 aveva vinto le elezioni.
Purtroppo né l’Europa, né l’Occidente sono in grado di fare alcunché
per alleviare le sofferenze in atto e promuovere la riconciliazione e la
pace.
Da noi non c’è che una rissa per demonizzare gli uni o gli altri, non
c’è una visione capace di prospettare un diverso futuro.
È chiaro invece che, fallita la soluzione dei due popoli in due Stati,
inutilmente perseguita nei passati decenni, occorrerà mettere in campo
nuove idee e proporre nuovi ordinamenti anche al di là dei modelli
esistenti.
Non è detto che la sovranità degli Stati debba continuare ad essere
quella incondizionata del modello hobbesiano, né che i conflitti
identitari si possano risolvere solo nella perdita delle rispettive
peculiarità religiose e culturali secondo il modello della laicizzazione
occidentale.
E se da un lato l’identificazione di Israele come Stato ebraico potrebbe
volgere a una interpretazione più magnanima e anche più fedele al cuore
delle Scritture di quanto sia l’attuale forma dello Stato di Israele,
nell’Islam può diventare cultura comune e immune dalle sacche di
estremismi violenti la visione di recente enunciata nel documento
islamo-cristiano di Abu Dhabi e nella lettera che 126 leaders e sapienti
musulmani nel 2014 inviarono ad Al-Baghdadi e all’Isis, rivendicando il
primato delle misericordia nel Corano e una lettura storicizzata delle
passate guerre religiose con l’affermazione che l’Islam non avanza con
la spada: “È proibito accomunare la “spada”, e quindi la collera e il
rigore, alla “misericordia” - diceva la lettera - “Non è altresì lecito
subordinare l’idea di “misericordia per tutti i mondi” (attribuita a
Maometto) “all’espressione “inviato con la spada”, perché ciò sarebbe
come dire che la grazia è subordinata alla spada, cosa che è
evidentemente falsa...”.
Non c’è dunque nulla che si deve fare che sia fuori della cultura
ebraica e di quella musulmana; al contrario c’è scritto in Isaia 61, lo
ha riproposto Gesù nella sinagoga di Nazareth, ed è affermato nella
teologia islamica.
E anche il Papa è d’accordo contro tutta la tradizione della Cristianità
armata, “da Costantino ad Hitler”, come dice lo storico Heer ben noto a
papa Francesco.
Se non si mettono in campo queste alternative, nemmeno noi ci salviamo.
Perché tutti siamo responsabili, “Sono tutti traviati, tutti corrotti,
non c’è chi agisca bene, neppure uno” (Salmi), “tutti hanno smarrito la
via, insieme si sono corrotti, non c’è chi compia il bene, neppure uno”
(Paolo).
Sono detti sapienziali, laici, non confessionali.
Servizi.
Aggiudicata la progettazione per la riduzione delle perdite idriche a
Grotte, Porto Empedocle e Racalmuto
(Sito ufficiale)
Aggiudicati i lavori relativi allo studio di fattibilità tecnico-economica
“Interventi strutturali per la riduzione delle perdite idriche” nei comuni
di Grotte, Porto Empedocle e Racalmuto. Nelle zone oggetto di intervento, la
distribuzione idrica sarà garantita per tutte le 24 ore.
Si tratta di un appalto integrato, bandito da Aica, mediante il quale era
stato messo a gara lo studio di fattibilità tecnico-economica che comprende
sia la progettazione esecutiva, sia la realizzazione dei relativi
interventi.
Ad aggiudicarsi la gara, le cui procedure sono state eseguite mercoledì
mattina nella sede di Aica, il Raggruppamento tra le società Essequattro ed
Edile Vna che hanno indicato come progettista la società Omniservice
Engineering srl.
Adesso Aica consegnerà alle società aggiudicatrici dei lavori i dati del
progetto Conoscenza. Il primo passo prevede la redazione del progetto
esecutivo a seguito del quale sarà possibile procedere con l’esecuzione dei
lavori.
Al termine delle opere, nelle zone oggetto di intervento, la distribuzione
idrica sarà garantita in modo continuo.
Letture Sponsali.
"Scelte quotidiane oneste, coerenti e corrette"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
In questa XXIX domenica del tempo ordinario, ci troviamo dinnanzi ad una
trappola che viene tesa ai danni di Gesù.
I farisei e gli erodiani sono fortemente irritati dalla predicazione di
Cristo, che mette in discussione il loro comportamento e la loro ipocrisia,
e vogliono coglierlo in errore.
Iniziano il discorso adulandolo, con una captatio beneveolentiae,
pensando così di ingannarlo più facilmente.
E gli pongono una domanda, per indurlo in errore, alla quale Gesù risponde
in modo non diretto, uscendo dal campo della tentazione nel quale avevano
cercato di metterlo all’angolo.
La celebre risposta di Cristo: “Rendete dunque a Cesare quello che è di
Cesare e a Dio quello che è di Dio” è un invito a fare discernimento,
nei ruoli che si ricoprono, nella vita sociale e personale che si conduce, e
a riscoprire la centralità della fede come bussola che orienta ogni scelta
umana.
In greco la parola utilizzata da Cristo significa “rendete”, cioè
restituite, per indicare che tutto ciò che si ha non è un possesso, ma che
va considerato come un dono di cui si usufruisce e che, dunque, è da
restituire.
Restituire a Cesare significa cambiare la nostra mentalità per ciò che
riguarda il mondo politico ed economico, provando ad impegnarci nel nostro
piccolo con scelte quotidiane oneste, coerenti e corrette.
“Restituire a Dio quel che è di Dio”, che è la parte più inaspettata della
risposta di Gesù, significa, in particolare, dare tutto se stessi al Signore
in modo coerente, riconoscendo che tutto ciò che siamo proviene dal suo
amore che ci ha chiamati all’esistenza.
Significa capire che siamo suoi e che solo coltivando il nostro rapporto con
lui la nostra vita può trovare un senso e un compimento pieni.
Nella vita sponsale questo lieto annuncio ci incoraggia, giorno dopo giorno,
a cercare il Signore come unico faro per orientare la nostra vocazione.
Chiara e Fabio
Politica.
Congresso provinciale della DC; sabato 21 ottobre all'Hotel Dioscuri Bay
Palace di San Leone
Locandina Salvatore Cuffaro
Sabato 21 ottobre alle ore 09.00, presso l’Hotel Dioscuri Bay Palace di
Agrigento (San Leone), si terrà il congresso provinciale della DC. I
lavori inizieranno alle ore 09.00 e si concluderanno con l'elezione della
Segreteria Provinciale.
"Il ritorno alla politica, la politica che riprende ad essere
protagonista nei partiti e nella società", questo è uno dei passaggi
programmatici che Salvatore Cuffaro, Segretario Nazionale della
nuova Democrazia Cristiana, ha voluto sottolineare nel corso dei vari
incontri in giro per l’Italia volti a rilanciare lo Scudo Crociato.
"A chi viene da noi oggi promettiamo la politica - ha dichiarato
Salvatore Cuffaro -, quella vera, quella che purtroppo non abita più
dentro i nostri partiti, dentro la società e forse neanche dentro alcune
istituzioni. Promettiamo una politica che sia protagonista innanzitutto
dentro ai partiti, perché i partiti sono strumenti indispensabili, sono
quelli che diventano realtà concreta se gli aderenti riflettono, ragionano,
si misurano, eleggono gli organi. Perché un partito che non elegge gli
organi non è un vero partito. La politica che tramite i partiti si occupa
della società, delle persone che vivono in condizioni difficili, che
probabilmente non hanno voce; e la nostra democrazia Cristiana si carica
anche l'impegno di dare voce a queste persone, dentro una società che ha
bisogno di risposte; una società che vive un momento importante di
partecipazione che il nostro partito sta promuovendo e sta portando avanti
quotidianamente. E quando i partiti lavorano e raccolgono le istanze delle
persone, hanno un solo compito: quello di portarle dentro le istituzioni,
perché le istituzioni se ne facciano carico. Le istituzioni sono un bene
straordinario, importante, perché le persone cambiano ma le istituzioni
rimangono. Quindi noi ne abbiamo un grande rispetto, e sappiamo che il
partito che lavora dentro la società deve farsi garante della differenza
delle istituzioni, e soprattutto deve far sì che le istituzioni svolgano il
loro compito di risolvere i problemi, le istanze che arrivano dalla società.
Perché questo è il ruolo di un'istituzione, che viene soprattutto eletta
oggi direttamente dagli elettori. Ecco la Democrazia Cristiana, insieme a
quanti vogliono instaurare questo nuovo corso: promettere la politica,
perché quando saremo in tanti a promettere la politica, la politica crescerà
e diventerà la protagonista vera, come non è stata nel passato. Oggi i
nostri amici sanno che nella comunità, alla quale hanno aderito, dovranno
far crescere questa politica: la politica della presenza quotidiana in mezzo
alla gente, la politica che non urla ma che ragiona e che comincia a
moderare quando gli altri hanno già perso la speranza - ha concluso il
Segretario Nazionale della nuova Democrazia Cristiana -, affinché si
possano risolvere le tematiche quotidiane che ci appartengono. Questa vuole
essere la Democrazia Cristiana ideale; un ideale che vuole difendere la
propria storia, che vuole far crescere le cose che contano, e che vuole
coltivare la speranza".
Politica.
Missione dell'on. Rosellina Marchetta in Polonia, per i rapporti con
Lublino e lo sviluppo dell'imprenditoria
In Polonia On. Serafina Marchetta
Successo
della missione dell’on. Marchetta in Polonia, a sostegno dei rapporti
con la Regione di Lublino e lo sviluppo dell’imprenditoria.
L’on. Rosellina Marchetta, nella qualità di Deputato Segretario
dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha rappresentato recentemente
l'ARS all'appuntamento dal titolo "Doing Business together III" in Polonia,
nel Voivodato di Lubelskie (Regione di Lublino).
Presso il Centro Conferenza di Lublino ha partecipato alla conferenza
stampa di presentazione della missione e dei rapporti tra le due Regioni
insieme al vice governatore Zbigniew Wojciechowski, al consigliere regionale
della Regione Lazio Flavio Cera e ad Izabela Byzdra.
La conferenza è servita per promuovere le eccellenze dell’imprenditoria
italiana, evidenziando i rapporti culturali ed economici che occorre
sinergicamente promuovere tra le due Regioni.
Apprezzamento è stato espresso dai presenti per la relazione della Deputata
Segretario dell’Ars, soprattutto per i contenuti di natura economica e
culturale che rendono stretto il legame con la Sicilia.
L’on. Marchetta ha espresso pieno compiacimento per il Protocollo d'Intesa
Bilaterale, che ha sostenuto, tra la Regione Siciliana ed il Voivodato di
Lubelskie, sottoscritto dell’assessore per le attività produttive della
Regione Siciliana on. Edmondo Tamajo, manifestando quest’ultimo - con la
sottoscrizione del documento - una grande disponibilità per la
collaborazione e lo sviluppo delle attività produttive.
Presenti all’incontro anche il governatore del Voivodato di Lubelskie
Jaroslaw Stawiarski, e il vice Zbigniew Wojciechowski.
La firma del Protocollo d'intesa rappresenta un utile strumento operativo
per la cooperazione nei settori economici e commerciale, ma anche del
turismo, della cultura e della cooperazione tra le Regioni.
Nei diversi incontri con le Autorità della Regione di Lublino si è discusso
della collaborazione tra imprenditori e autorità locali, inoltre
l’iniziativa è stata l’occasione per presentare l’attività di alcuni
imprenditori italiani e le loro aziende.
"Ho avuto l’onore di rappresentare la Sicilia nella Regione di Lublino
- ha dichiarato l’on. Rosellina Marchetta - evidenziando le nostre
potenzialità e i rapporti che occorre sempre di più intraprendere per uno
sviluppo sostenibile e comune. La Polonia apprezza molto i prodotti
dell'agroalimentare siciliano, inoltre si sta diffondendo sempre di più il
gradimento per la dieta mediterranea. Tutto questo deve indurci a rafforzare
i rapporti e rendere stabile una rappresentanza della Regione di Lublino in
Sicilia. Abbiamo grandi potenzialità che dobbiamo cogliere - ha concluso
l’on. Marchetta - con impegno e reti che vanno create e rafforzate a
tutti i livelli, creando opportunità di incontro e di collaborazione con
operatori esteri".
Racalmuto.
Al via la prima edizione del "Fuazza Fest"; venerdì 20 ottobre in Viale
Hamilton.
Locandina
Prenderà il via venerdì 20 ottobre 2023, alle ore 18.30, la prima
edizione del "Fuazza Fest", al Viale Hamilton di Racalmuto.
La manifestazione è organizzata dall'Associazione "Food and beverage"
di Racalmuto.
Più di
20 operatori professionali proporranno al pubblico le loro specialità di
pizza e street food in una suggestiva cornice.
Il "Fuazza Fest" vuole essere un viaggio
nel mondo della pizza, un progetto di promozione del simbolo per eccellenza
dell’italianità in tutto il mondo. Vuole raccontare con i grandi eventi, il
prodotto, gli artigiani e la filiera produttiva, diffondendone la cultura e
le tradizioni.
Nel "Fuazza
Village" si troveranno: street food, intrattenimento musicale, laboratorio
culinario, pizza acrobatica, promozione turistica, area kids, e la prima
edizione del "Premio Fuazza Fest".
La manifestazione si svolgerà secondo il seguente programma:
- alle ore 18.30, cerimonia inaugurale "Fuazza Fest" alla presenza
delle Autorità e dell'Assessore regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo
rurale e della Pesca mediterranea on. Luca Sammartino;
con i saluti dal presidente dell'Associazione "Food and
beverage" Sergio Schillaci;
ospiti d'eccezione Masino Zummo (street food Palermo) e
Gaetano Finocchiaro (di Pescheria di Catania street food);
- alle ore 19.00, "Le mani in pasta": laboratorio ludico-didattico
per i più piccoli, con gli chef pizzaioli dell'Associazione Truccabimbi,
palloncini e foto con personaggi a cura della ludoteca Neverland;
- alle ore 20.00, "Pizza tales", incontro dibattito con giornalisti,
esperti ed imprenditori del settore (si parlerà di agricoltura biologica e
sana alimentazione);
"Premio Fuazza Fest";
- alle ore 21.00, esibizione di pizza acrobatica con Paolino Bucca
(della Nazionale Italiana Pizza Acrobatica);
artisti di strada con:
"Lu Cantu di la luna", musica popolare siciliana;
"Fusion DanCe Project", danze luminose;
Intrattenimento musicale con Mirco Puma, Fabio Navarino
e il prof. Gaetano Lauricella;
- alle ore 23.00, "Luci d'autunno su Regalpetra". Una
serata di incontri con la stampa e grandi degustazioni nella nuovissima Area
"Pizza Tales - Racconti di Pizza", con la partecipazione di giornalisti,
esperti ed imprenditori del settore. Una serata di attività per i più
piccoli: laboratori a tema educazione alimentare, storia, cultura e
tradizioni.
Il meglio della pizza Made in Sicily e dello street food siciliano e
racalmutese.
Racalmuto.
"Fiera del bio e della filiera corta" 2^ edizione; venerdì 20 ottobre in
Viale Hamilton.
Locandina
Il
Consorzio "Isola Bio" organizza la 2^ "Fiera del bio e della filiera"
corta a Racalmuto.
Dopo l’appuntamento della scorsa primavera in Piazzale Caos, ad Agrigento,
le aziende aderenti al gruppo di cooperazione Isola Bio, venerdì 20
ottobre 2023 saranno a Racalmuto in occasione del "FuazzaFest",
l’iniziativa a cura dell’associazione "Food and beverage" di
Racalmuto.
"Torniamo in piazza per promuovere i prodotti biologici - afferma
Lillo Alaimo Di Loro, presidente del Consorzio isola Bio Sicilia -
con degli spazi espositivi che raccontano la storia delle aziende del
Consorzio e offrono la possibilità di degustarne i prodotti biologici e,
ovviamente, di stagione". Dalle ore 18.00 in poi, in Viale Hamilton, si potranno
visitare gli stand delle varie aziende e dalle 20 partecipare ai laboratori
e alla degustazione guidata di prodotti biologici di stagione, compreso un
"classico" buonissimo: il pane "cunzato" con olio, origano e formaggio oltre
a tante altre prelibatezze provenienti direttamente dalle aziende
produttrici.
"Bio per tutti - prosegue Lillo Alaimo Di Loro - racchiude le
azioni per la creazione e lo sviluppo delle filiere corte e dei mercati
locali con attività promozionali a raggio locale. Ma è anche un’occasione
per una riflessione sul valore del cibo, in termini salutistici ed
economici:quando parliamo di consumi alimentari primari, ci riferiamo a
numeri importantissimi. Per avere un’idea, in Italia il valore della spesa
alimentare supera i 28 miliardi annui,la Sicilia spende per mangiare oltre
11.5 miliardi di euro, in ragione di 477 € mensile a famiglia. Di questo
valore, il 90 per cento passa dalla grande distribuzione, il restante 10 per
cento attraverso altre forme tra cui la vendita diretta, i mercati locali e
la Filiera Corta Organizzata. In Sicilia, dunque, il valore annuale supera
il miliardo di euro e alimenta un grande circuito virtuoso di economia
territoriale. Basta questo dato - conclude Alaimo Di Loro - a darci
l’idea di quanto sia grande il margine di manovra di un modello di filiera
corta biologica, associata alla concreta attuazione del concetto di
sovranità alimentare".
Il progetto finanziato dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello
Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea - Dipartimento regionale
dell’Agricoltura.
Servizi. Da venerdì i lavori di riparazione dell'acquedotto Tre Sorgenti;
ridotta la fornitura idrica a Grotte
(Sito ufficiale)
Cominceranno venerdì mattina, 20 ottobre 2023, i lavori alla condotta
dell’acquedotto Tre Sorgenti.
A causa di un inconveniente tecnico, non saranno avviati oggi - come
preannunciato - gli interventi di riparazione dei guasti riscontrati dai
tecnici di Aica, durante le consuete attività di controllo.
La sospensione dell’esercizio dell’acquedotto Tre Sorgenti e la
conseguente fornitura ai Comuni di Castrofilippo, Grotte, Naro,
Racalmuto e Palma di Montechiaro e alle utenze del Voltano, è posticipata
a giovedì sera.
Nel frattempo, i comuni sopraccitati riceveranno una portata idrica ridotta,
nel dettaglio: Grotte da da 20 litri al secondo a 17 l/s, Naro da 27 l/s a
24 l/s, Racalmuto da 22 l/s a 18 l/s, Castrofilippo da 10 l/s a 8 l/s, Palma
di Montechiaro da 20 l/s a 16 l/s.
Porto Empedocle.
Fare Teatro con Giovanni Volpe; aperte le iscrizioni
Locandina
Sono
aperte le iscrizioni al laboratorio di recitazione e di formazione ai
mestieri teatrali, indetto dal Comune di Porto Empedocle. “Fare Teatro
con Giovanni Volpe a Porto Empedocle - Drammaturgia del presente”;
questo è il titolo del corso, organizzato per il secondo anno consecutivo,
finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo teatrale che aprirà la
sesta edizione del Premio Nazionale di Teatro “Vigata - Andrea Camilleri”
2024.
Le iscrizioni possono essere effettuate entro domenica 29 ottobre 2023.
Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare il numero 329.1860114.
Chiesa.
Sinodo delle Chiese di Sicilia: Ignazio Infantino tra i delegati
dell'Arcidiocesi di Agrigento
Delegati
Da
venerdì 13 a sabato 14 ottobre 2023, a Città del Mare, in Terrasini (PA),
si è tenuta l’Assemblea sinodale regionale dal titolo "Continuiamo a
camminare insieme".
Un giorno e mezzo di lavori, tre sessioni, due brevi relazioni. Trecento
partecipanti, venti ospiti invitati e tutti i vescovi delle diciotto Diocesi
dell’Isola. L’Arcidiocesi di Agrigento era presente con 19 delegati,
scelti tra i membri del Consiglio Pastorale Diocesano in
rappresentanza delle foranie. Tra i delegati prescelti, anche il consigliere Ignazio Infantino,
componente dell'equipe diocesana di pastorale familiare.
"Torno a casa da questa esperienza molto arricchito - ha dichiarato
Infantino al termine dell'Assemblea -. Il confronto con gli altri
fratelli delle Chiese di Sicilia è stata sicuramente un'esperienza molto
ricca. Proviamo a dare un contributo alla nostra Chiesa locale per
riscoprire questo metodo sinodale nelle nostre attività, nelle nostre
parrocchie, nelle nostre cose che facciamo. Siamo sicuri che questo cammino
sarà un cammino fecondo per la nostra Chiesa".
Nella foto a lato, i delegati dell'Arcidiocesi di Agrigento.
Fotografia.
Successo per l'inaugurazione della mostra "Romanzo Italiano" di Franco
Carlisi e Francesco Cito
Mostra
Franco Carlisi
Grande
successo per l’inaugurazione della mostra fotografica “Romanzo Italiano”,
con oltre 120 scatti dei maestri Franco Carlisi e Francesco Cito.
Organizzata da GT Art Photo Agency grazie alla collaborazione di SMI, la
mostra ha visto la partecipazione anche di Wyl-What You Like, società dello
SMI Group focalizzata sul valorizzare e promuovere le passioni, le arti e la
cultura.
Durante la serata anche l’intervento del fotografo Franco Carlisi e di
Enrico Cinti, Responsabile Direzione Commerciale di SMI, che ha voluto
sottolineare come “la partecipazione a questo tipo di eventi non è una
novità ed è coerente con i principi etici su cui l’azienda si basa e che,
fra gli altri, si pongono come obiettivo quello di sostenere e diffondere
ogni forma d’arte e, più generale, contribuire, nel nostro piccolo, a
mantenere vivo il movimento culturale italiano”. La mostra è curata da
Giusy Tigano, l'allestimento da LuoghiComuni studio di architettura.
La mostra, ad ingresso gratuito, è aperta nello Spazio Field di Palazzo
Brancaccio sino al 29 ottobre.
Servizi. Lavori di riparazione dell'acquedotto Tre Sorgenti;
ridotta la fornitura idrica a Grotte
(Sito ufficiale)
Cominceranno mercoledì prossimo, 18 ottobre 2023, i lavori di
riparazione dell’acquedotto Tre Sorgenti sul quale, gli ultimi giorni
della scorsa settimana, i tecnici di Aica (Azienda Idrica dei Comuni
Agrigentini), durante le attività di controllo, hanno riscontrato dei guasti
che hanno determinato la riduzione di fornitura idrica ai Comuni di
Grotte (da 20 litri al secondo a 17 l/s), Naro (da 27 l/s a 24 l/s),
Racalmuto (da 22 l/s a 18 l/s), Castrofilippo (da 10 l/s a 8 l/s), Palma di
Montechiaro (da 20 l/s a 16 l/s).
Ne ha diffuso ufficialmente la notizia l'Aica, con un comunicato.
"Domani, per consentire l’esecuzione dei lavori di riparazione,
sarà necessario sospendere l’esercizio dell’acquedotto e, di
conseguenza, la fornitura ai comuni sopraccitati e alle utenze del
Voltano e ciò potrà determinare degli slittamenti nella distribuzione idrica - si legge nel
documento -. Al termine dei lavori sarà immediatamente riattivato
l’esercizio del Tre Sorgenti ma, per normalizzarsi, la distribuzione avrà
bisogno dei necessari tempi tecnici".
Iniziative.
Inaugurazione della mostra "Odessa Steps"; al Museo Archeologico di
Agrigento.
Manifesto
Si
terrà oggi, lunedì 16 ottobre, alle ore 10.00 al Museo "Pietro Griffo"
di Agrigento, la cerimonia di inaugurazione della mostra
internazionale "Odessa Steps - La Scalinata Potëmkin fra cinema e
architettura".
Un ponte culturale ideale che unisce Agrigento all’Ucraina: un inno al
valore della Pace. L'iniziativa è inserita negli appuntamenti di
Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
A pochi passi dal Tempio della Concordia, simbolo di fratellanza e
unione tra i popoli, parte un messaggio di vicinanza, di speranza, che
anela alla Pace per raggiungere i territori martoriati dalla guerra. È
questo l’obiettivo della mostra internazionale "Odessa Steps - La
Scalinata Potëmkin fra cinema e architettura", promossa dal Polo
Territoriale di Agrigento, dell’Università degli studi di Palermo, in
collaborazione, con l’Università Politecnica di Lviv (Ucraina), con
l’Archivio di Stato di Odessa e con il "MAN" (Museo di Arte
Contemporanea) di Nuoro.
La realizzazione dell’esposizione è a cura del Presidente del Polo
Universitario, Giovanni Francesco Tuzzolino e Federico Crimi con il
contributo di Paolo De Marco. "Siamo felici e orgogliosi -
afferma il Presidente Tuzzolino - di avere portato nella nostra città
un evento, che per la sua valenza internazionale e per lo spessore
scientifico e umano, è stato anche inserito nel progetto di 'Agrigento
Capitale Italiana della Cultura 2025'. Siamo certi che la mostra
rappresenti una grande occasione per conoscere la storia di Odessa,
affermare i valori della bellezza e riflettere sui temi della Pace".
Si tratta di una mostra dedicata alla storia e al mito della scalinata
di Odessa, città d’arte sul Mar Nero, rinominata dalla cultura popolare
la "Scalinata Potëmkin" in seguito alla fortuna del celeberrimo film di
Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, "La corazzata Potëmkin" del 1925.
"Il gemellaggio con istituzioni ucraine - aggiunge il Presidente
del Polo - assume, in questo particolare momento storico, un forte
valore di sostegno e vicinanza culturale e civile. Quella
dell’architetto Francesco Carlo Boffo, che ha progettato la monumentale
scalinata di Odessa, è una figura di grande interesse, sia per la
sperimentazione architettonica di temi legati allo spazio urbano, sia
per il suo ruolo di interprete della cultura architettonica italiana,
già vivissima fra Russia e Ucraina sin dalla ricostruzione del Cremlino
di Mosca nel Rinascimento, e che ha conferito alla multiculturale
Odessa, crogiolo di varie culture e città cosmopolita oltre che porto
franco, quell'inconfondibile volto classico espresso, altresì, dalla
scelta di un nome greco per la città”. La mostra sarà inaugurata lunedì 16 ottobre, alle ore 10.00, nei
locali del Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo.
Al taglio del nastro, che avverrà alla presenza delle autorità civili,
militari e religiose, seguiranno i saluti istituzionali di: Massimo
Midiri, Rettore dell'Università degli Studi di Palermo, Francesco Paolo
Scarpinato, Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell'identità
Siciliana, Francesco Miccichè, Sindaco di Agrigento e Filippo Romano,
Prefetto di Agrigento.
Interverranno poi: Giovanni Francesco Tuzzolino, Presidente del Polo
Territoriale Universitario di Agrigento, Giuseppe Parello, Commissario
del Consiglio del Parco archeologico Valle dei Templi, Roberto
Sciarratta, Direttore del Parco archeologico Valle dei Templi e Rino La
Mendola, Presidente dell'Ordine degli Architetti della Provincia di
Agrigento.
La cerimonia sarà arricchita dall’intervento artistico dell’attrice
Barbara Capucci.
Architettura e cinema si alternano lungo tutto il percorso, ora
affondando nell’analisi costruttiva della scalinata, ora passando in
rassegna i fotogrammi di un film che ha fatto scuola e che esalta, nelle
sue stesse riprese, i dettagli formali della scenografica rampa.
Panorami d’epoca e nuove vedute duettano con le soluzioni geniali della
regia di Ėjzenštejn al centro della video installazione che ne racconta
la genesi. La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni fino
al prossimo 20 novembre.
L’iniziativa è realizzata dal Polo Territoriale Universitario di
Agrigento, dell’Università degli Studi di Palermo, in collaborazione con
il Museo MAN di Nuoro, National University Lviv Polytechnic, Cineteca
Milano, Regione Siciliana, Comune di Agrigento, Agrigento Capitale della
Cultura 2025, Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi
e Ordine degli Architetti della Provincia di Agrigento.
La mostra restituisce la vicenda storica e narrativa della scalinata
simbolo di Odessa attraverso l’esposizione di un maestoso modello in
legno realizzato con il contributo di docenti e ricercatori del Polo
Territoriale Universitario di Agrigento.
Il grande plastico di cinque metri riproduce fedelmente la scalinata e
il contesto urbano. Un piccolo capolavoro da ammirare da vicino, da
toccare con mano.
L’esposizione si arricchisce, poi, di immagini d’epoca, dei disegni
forniti eccezionalmente dall'Archivio di Stato di Odessa, carte
originali in prestito da prestigiosi istituti italiani, fra cui la
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e l’Archivio Storico di Torino,
oltre alla fedele ricostruzione dei disegni architettonici.
Ma la storia dell’architetto Boffo e della “sua” scalinata non poteva
non intrecciare quella di una pellicola che ha reso universalmente noto
questo panorama agli occhi del pubblico del Novecento, trasformando
un’opera d’arte dell'architettura dell'Ottocento in un'icona del grande
schermo, complice il montaggio serrato, violento e drammatico della
famosa sequenza di Ėjzenštejn, scolpita nell'immaginario comune.
La sala del Museo Griffo diventa, quindi, un’aula immersiva dove
scorrono le immagini e i suoni di quello che fu il famoso massacro di
Odessa, e quelle delle video installazioni a cura di Storyville. Una
esperienza emozionale e multisensoriale unica nel suo genere.
Nel testo a catalogo del critico cinematografico Roberto Nepoti si
legge: "È un segno indiscutibile di iconicità il fatto che la
sequenza sia in assoluto la più citata di tutta la storia del cinema,
sia in forma di omaggio sia in forma di parodia, da parte di
innumerevoli emuli del maestro russo. Tanto che, alla fine degli anni
Novanta, il noto critico Roger Ebert scrisse: '… il famoso massacro
sulla scalinata di Odessa è così citato, che è probabile che molti
spettatori abbiano visto la parodia prima dell’originale'".
Attualità.
"Le ragioni della tolleranza e del buonsenso prevalgano su fanatismo e
odio"; del dott. Renato Zaffuto
Renato Zaffuto
Intervento del dott. Renato Zaffuto sul recente conflitto
israelo-palestinese.
*****
Egregio Direttore,
in una delle estati trascorse a Grotte negli anni del Liceo, dalla
Biblioteca Comunale presi a prestito il libro ‘Exodus’ di Leon Uris, che
trattava dell’epopea della nave che nel 1947 condusse un numeroso gruppo di
rifugiati ebrei da un campo britannico a Cipro verso la Palestina per la
nascita dello Stato d’Israele.
Nella nave ‘Exodus’ c’erano tanti giovani sopravvissuti
alla Shoah che andavano incontro ad un nuovo destino. Si rappresentava il
riscatto e la riscossa di un popolo, anche se sullo sfondo si intravedeva
già la lacerante questione palestinese.
La nave Exodus navigava nel Mediterraneo, nel Mare
Nostrum, culla di Civiltà e di Popoli con tradizioni e religioni diverse,
che ha dato un’enorme contributo all’evoluzione dell’intera umanità.
Addolorano e rendono tristi le notizie e le immagini
provenienti dalla Terra Santa, e mi fanno affiorare alcuni pensieri.
All’indomani della strage alle Torri Gemelli a New
York, Oriana Fallaci scrisse “La Rabbia e l’Orgoglio”. In un passaggio
scrisse: “vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e
parlare diventa un obbligo”.
L’improvvisa recrudescenza del conflitto
israelo-palestinese, con la scia di terrore, dolore e violenze a cui stiamo
assistendo, affonda le recenti radici nel fallimento della stagione delle
Primavere Arabe del 2010-11.
Le Primavere Arabe furono quei movimenti di rivolta
popolare scoppiati in alcuni Paesi come Siria, Libia, Egitto, Tunisia e
Yemen, animati dalla speranza di una maggiore libertà e dignità economica,
ed ispirati dal discorso del Presidente Obama tenuto all’Università del
Cairo nel giugno 2009.
Tuttavia quei moti di libertà furono velocemente
repressi e soffocati, anche a causa del graduale disimpegno americano dal
quadrante medio-orientale (dopo il ritiro dall’Iraq e il mancato intervento
in Siria) e del silenzio dell’Europa più attenta alle ragioni mercantiliste
e a quelle umanitarie.
Di recente gli Accordi di Abramo e il ritiro
dall’Afghanistan andavano verso una direzione di politica americana a favore
della riconciliazione all’interno della regione medio-orientale, sancita
proprio dalla dichiarazione congiunta tra Israele, Emirati Arabi Uniti,
Bahrein e USA nell’agosto 2020. Anche il riconoscimento reciproco fra Arabia
Saudita e Israele era sulla buona strada. Purtroppo il mondo arabo soffre di
profonde divisioni secolari, specie fra sunniti e sciti, e quella parte, che
non vedeva favorevolmente il lento cammino di riappacificazione intrapreso,
ha colto il momento per bloccare questo processo spargendo terrore e
devastazione sia contro gli interessi del popolo israeliano che quelli del
popolo palestinese.
Le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI nel famoso,
quanto contrastato, discorso di Ratisbona del 2006 su Fede e Ragione, e su
odio e fanatismo, furono riapprezzate in Europa solo nel gennaio 2016, dopo
l’attentato a Charlie-Hebdo a Parigi.
Ma è tempo che l’Europa giochi un ruolo più attivo nel
Mediterraneo sia nella mediazione e prevenzione dei conflitti che nella
gestione dell’immigrazione, non può svolgere solo un ruolo di sostegno
umanitario di ultima istanza.
La storia millenaria della Sicilia al centro del
Mediterraneo ci ricorda che la convivenza fra popoli è possibile. Fra il 948
e il 1091 esistette pure l’Emirato di Sicilia, che si prolungò fino al XIII
secolo nella zona fra Monreale e Agrigento. Allora si realizzò una
convivenza fra musulmani e cristiani sotto il segno della tolleranza.
Oggi la speranza è che in Terra Santa e in tutto il
Medio-Oriente le ragioni della tolleranza e del buon senso prevalgano su
quelle del fanatismo e dell’odio.
Letture Sponsali.
"A quanti dettagli spesso insignificanti e inutili, spesso prestiamo
attenzione?"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Nel Vangelo di questa domenica si parla di una festa di nozze, quella che
fece un re per suo figlio. Immaginiamo la scena.
Vennero chiamati gli invitati, ma essi non vollero venire. Vennero chiamati
ancora, ma essi non se ne curarono e tornarono ai propri affari.
Allora vennero chiamati tutti coloro che erano ai crocicchi delle strade, ma
qualcuno osò presentarsi senza l'abito nuziale.
E se la festa di nozze in questione fosse stata la nostra? Sarebbe stata una
festa ben triste.
Quanto tempo, quante energie dedichiamo alla preparazione della nostra festa
nuziale? A quanti dettagli, spesso insignificanti e futili, prestiamo
attenzione?
E tutto questo perché? Perché sono le nostre nozze e vogliamo ricordarle
come uno dei giorni più belli della nostra vita.
Ma non dobbiamo mai dimenticare che noi non siamo sposi nel pranzo o nella
cena, nella musica, negli abiti e nelle acconciature ricercate.
Noi siamo sposi in Cristo, che è il principale festeggiato quando veniamo
uniti in matrimonio.
E quanto spesso ci dimentichiamo di onorare le nozze del Figlio del Re? Gesù
ci aiuti ad essere degni ospiti delle Sue nozze.
Ci guidi con la sua giustizia e la sua santità. Ogni giorno, allorquando
rinnova il patto di amore e di amicizia con tutti noi. Amen.
Barbara e Adriano
Politica.
"Solo un sacrale silenzio di fronte alla follia atroce ed al sangue
innocente versato"; di Enzo
Napoli.
Vittime innocenti
"Alle fronde dei
salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al
triste vento" (Salvatore Quasimodo).
Ci sono tragedie talmente grandi, talmente dolorose che scriverne sembra
quasi una profanazione.
Le guerre sono sempre tragedie incommensurabili e sapere di bambini
decapitati o uccisi, bruciati o morti sotto le macerie di un bombardamento
dovrebbe soltanto ammutolirci.
Impugnare un'arma di fronte un nemico armato può anche essere comprensibile,
ma scatenare l'odio bestiale contro creature inermi, colpevoli solo di
essere nati nel posto sbagliato, no, non è sopportabile.
Non mi sento di impugnare bandiere e scendere in piazza, di sfoggiare
arzigogolate opinioni pro o contro, di ricostruire torti e ragioni, di
sottoscrivere inutili appelli, di schierarmi.
Peggio ancora giudico chi ne fa strumento per lucrare consenso o accetta
compensi per pontificare.
Solo un sacrale silenzio di fronte alla follia atroce ed al sangue innocente
versato, poche rispettose parole, forse, sarebbero la giusta espressione
della nostra umana miseria.
Spettacolo. Concerto Jazz in onore di Harry
Volpe, leggenda del Jazz mondiale
Manifesto
Salvatore Salvaggio
Harry Volpe
AGGIORNAMENTO ALLE 14.30 DEL 2 NOVEMBRE 2023:
a causa di sopravvenuti motivi tecnici, il concerto è rinviato a data da
destinarsi.
Così scrive in una nota il M° Salvatore Salvaggio: "Per
problemi tecnici non imputabili all'Associazione Musicale G. Rossini di
Grotte, siamo costretti ad annullare il Concerto Jazz in omaggio a Harry
Volpe".
*****
Un concerto di musica
jazz in onore di un grande grottese dimenticato e mai celebrato a Grotte,
che fu una vera e propria leggenda del Jazz: il chitarrista Harry Volpe
(Onofrio Volpe). Sabato 4 novembre 2023, alle ore 21.00 nell'atrio del
Palazzo municipale di Grotte.
È questa l'iniziativa straordinaria organizzata - per la prima volta in
assoluto - dall'Associazione Musicale “G. Rossini”,
con la collaborazione del Comune di Grotte e della
testata giornalistica "Grotte.info Quotidiano".
Harry Volpe (nato a Grotte il 7 aprile 1904 e morto a Miami il
16 gennaio 1995) è stato uno dei primi chitarristi jazz e pioniere
dell'editoria musicale, nonché compositore e didatta. Dopo l'introduzione e la divulgazione della
chitarra nel jazz negli anni '20, da parte di Eddie Lang, Harry Volpe fu
tra i primi virtuosi chitarristi jazz, il cui stile divenne noto nel
panorama mondiale. Ha suonato con i più importanti e celebri jazzisti
dell’epoca quali Django Reinhardt, Charlie Christian, Carl Kress, Dick
McDonough, Al Valenti e Frank Victor, esibendosi nei maggiori teatri degli
Stati Uniti d’America.
Harry Volpe fondò una delle prime etichette discografiche jazz del mondo:
laGrotte Records, in onore dell’amato paese natio; incise inoltre per
le maggiori etichette internazionali quali Decca, RCA, Paramounth, Columbia
Records.
La sua fama e notorietà porto la Epiphone, uno dei più blasonati
marchi di costruttori di chitarre, a dedicargli un modello di chitarra:
la "Epiphone
Harry Volpe Model 1955". Concluse la sua carriera artistica dedicandosi
all’insegnamento presso il Miami-Dade Junior College.
Per questo grande artista grottese, grazie alla proposta di "democrazia
partecipata" (bando 2023 del Comune di Grotte) votata dai concittadini,
verrà realizzato un concerto jazz nel quale ne sarà ricordata
la figura e le opere, con l'esecuzione delle sue più significative
composizioni musicali, insieme ad alcune celebri composizioni jazz del
panorama internazionale. Sarà l'occasione per raccontare l'avvincente
storia del nostro concittadino Harry Volpe e del percorso che lo ha reso una
leggenda del jazz mondiale.
L'appuntamento è per sabato 4 novembre 2023, alle ore 21.00
nell'atrio del Palazzo municipale di Grotte.
Sul palco l'Umanouche Quartet (Carlo Parafioriti alla chitarra
manouche, Ivan Rinaldi alla chitarra manouche,
Salvatore Assenza al clarinetto, Carmelo Venuto al contrabbasso)
proporrà i brani più significativi del repertorio compositivo di Harry
Volpe, con la partecipazione straordinaria del M° Salvatore Salvaggio
(ideatore e promotore dell'iniziativa).
Il concerto sarà presentato dal giornalista Carmelo Arnone.
La manifestazione sarà trasmessa - in
esclusiva - in diretta
sulla pagina Facebook "Grotte.info
Quotidiano" (clicca
qui) e in differita sul canale
Youtube "GrotteInfoTV"
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Attualità. "Piangere su Gerusalemme"; di
Raniero La Valle
Raniero La Valle
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare.
*****
Dinanzi allo scempio che dilania la Palestina, apriamo il Vangelo e
leggiamo che Gesù, ebreo di Galilea, salendo a Gerusalemme, alla vista
della città pianse su di essa dicendo: “Gerusalemme, se tu avessi
conosciuto ciò che giova alla tua pace!”.
Così oggi, come allora Gerusalemme non ha capito dove fosse la sua
pace, ha creduto che fosse nella vittoria, mentre la guerra ora
caduta su di lei è proprio il salario della vittoria.
Aveva vinto infatti Israele, o almeno così credeva, tanto che i partiti
religiosi erano saliti al potere, dimentichi dei moniti a “non forzare
il Messia”, e Netanyahu aveva istituito un “governo di annessione ed
esproprio”, come scrive Haaretz, e anche il diritto interno era stato
piegato, e le difese allentate, come se la pace fosse stata raggiunta,
l’atto di fondazione fosse stato innocente e il problema palestinese
fosse ormai cancellato e risolto. A Israele non era bastato vincere tornando nella terra dei padri.
Non era bastato occupare la Cisgiordania, non era bastato
riaprire i kibbutz che ne erano stati espulsi, non era bastato
aprire le terre occupate ai coloni, non era bastato demolire le
case dei palestinesi e segregarli oltre muri e checkpoint, non era
bastato salire a sfidarli sulla spianata delle Moschee, non era
bastato sigillare le frontiere di Gaza e colpirla di embargo,
come ora l’affama, le toglie l’acqua e la luce. Israele voleva ormai anche negare, come ha fatto il suo ministro
delle finanze Bezalel Smotrich in piena Europa, a Parigi, che i
palestinesi esistano: «non esiste un “popolo palestinese”»,
aveva detto, si tratterebbe di una «finzione» elaborata un secolo fa per
lottare contro il movimento sionista; dunque, causa finita.
Non ha capito Israele ciò che Raimundo Panikkar aveva letto in quei
circa 8000 trattati di pace, scritti anche sui mattoni, che si sono
susseguiti nella storia da prima di Hammurabi ai giorni nostri: che
la pace non si raggiunge mai con la vittoria, sicché mentre
l’inchiostro o i mattoni sono ancora freschi, già si approntano le lance
e i cannoni, e prima o poi il vinto risorge e si vendica.
Perciò Israele piange ora sulla vittoria e il rischio è che voglia
vincere ancora, e procacciandosi sicurezze ancora maggiori, e devastanti
per gli altri, quando il primo a piangere, nella sua tomba, è il premier
Rabin, che al suo popolo voleva dare e stava per dare un’altra pace,
fondata sulla riconciliazione e sul rispetto l’uno del volto dell’altro
(secondo l’invito dell’ebreo Levinas), israeliani e palestinesi insieme:
ma prima che la pace fiorisse, e perché non fiorisse, fu abbattuto da
fuoco amico.
Non erano mancate altre voci che a Israele avevano indicato un’altra
strada, e voci che addirittura venivano da reduci del genocidio nazista,
scampati alla Shoah, come Yehuda Elkana, illustre filosofo e storico
della scienza in Israele. Nato in Serbia, aveva raccontato su Haaretz
(2.3.1988) di essere stato portato con i suoi genitori ad Auschwitz a
soli dieci anni, di essere sopravvissuto all’Olocausto, liberato
dall’Armata Rossa e poi immigrato in Israele nel 1948 dopo aver passato
alcuni mesi in un “campo di liberazione russo”. E aveva scritto: “Dalle
ceneri di Auschwitz sono emerse una minoranza che afferma che “questo
non deve accadere mai più” e una maggioranza spaventata e tormentata che
dice “questo non deve accaderci mai più”. É evidente che, se queste
sono le uniche lezioni possibili, io ho sempre creduto nella prima e
considerato l’altra una catastrofe... Se l’Olocausto non fosse
penetrato così profondamente nella coscienza nazionale, dubito che il
conflitto tra israeliani e palestinesi avrebbe condotto a così tante
“anomalie” e che il processo politico di pace si sarebbe trovato oggi in
un vicolo cieco...”.
E in Italia Bruno Segre, nel raccontare in una lunga intervista “Che
razza di ebreo sono io”, ha denunciato l’uso strumentale della memoria
della Shoah, come si mostrò nella “menzogna raccontata senza pudore” al
Congresso sionista mondiale nell’autunno 2015 dal premier Netanyahu,
secondo la quale l’idea della Shoah sarebbe stata suggerita a Hitler da
Amin al-Husseini, il gran muftì di Gerusalemme. Una bugia “inventata
dal premier israeliano - ha detto Segre - per insinuare l’idea
che la colpa della Shoah vada attribuita ai palestinesi”, e che vi
fosse una continuità fra la Shoah e l’intifada.
E ha scritto Ali Rashid, palestinese a Roma: “Come in una
“discarica”, sono finiti a Gaza gli abitanti della costa meridionale
della Palestina, vittime della pulizia etnica. Secondo i nuovi
storici israeliani, per svuotare ogni città o villaggio palestinese
furono compiuti piccoli o grande massacri, lo stesso è avvenuto nei
luoghi dove sono sorte le nuove città e insediamenti intorno a Gaza che
sono stati teatro degli ultimi eccidi compiuti da noi palestinesi. Mi
addolora il fatto che abbiamo adottato il terrore e l’orrore che abbiamo
subito per affermare il nostro impellente diritto alla vita. Ma
questa catena di morte è inarrestabile? Eppure una volta eravamo
fratelli”.
Noi dunque piangiamo con Israele su Gerusalemme, la città divisa che pur
unisce due popoli nel dolore, e li abbracciamo nello stesso amore.
Ma non così possono piangere quanti hanno concorso alla sciagura di
oggi, facendo propria e promulgando senza remore l’ideologia della
vittoria, incurante della giustizia e tributaria solo della forza.
Politica.
"Fratelli d'Italia" entra nel Consiglio comunale di Grotte; Roberta Di
Salvo aderisce al partito
Di Salvo e Savarino
La
consigliera comunale Roberta Di Salvo ha aderito a "Fratelli d'Italia".
Roberta Di Salvo, eletta nel Consiglio comunale di Grotte tra le fila del
partito "Grotte nel Cuore" (una lista civica) ed attualmente capogruppo
della Maggioranza, ha aderito ufficialmente a "Fratelli d'Italia".
A darne notizia sono i vertici provinciale del partito, con un comunicato.
"È
un piacere accogliere nel partito Roberta Di Salvo, valida professionista ed
esperta conoscitrice della macchina pubblica, avendo già ricoperto il ruolo
di vice sindaco. La sua competenza è ampiamente riconosciuta sul territorio
che infatti le ha assegnato il maggior numero di voti alle ultime elezioni
comunali a Grotte. Siamo certi che, anche con il supporto di Roberta,
potremo dare maggiore slancio all’azione locale di FdI e dare alla città di
Grotte le risposte che merita".
Questo il commento dell’onorevole Giusi Savarino, che riconosce alla
Consigliera "il maggior numero di voti alle ultime elezioni comunali a
Grotte" mentre in realtà Roberta Di Salvo con 517 voti si è classificata
al terzo posto dopo Angelo Carlisi (primo con 724 voti) e Giuseppe Mancuso
(secondo con 544 preferenze).
A quella dell'on. Savarino fa seguito la dichiarazione del commissario di
FdI ad Agrigento, e coordinatore regionale, Giampiero Cannella: "Siamo
lieti dell’adesione di Roberta Di Salvo a Fratelli d’Italia. Si tratta
dell’ennesima testimonianza di quanto il nostro partito sia in crescita e di
quanto sia attrattivo verso chi si dedica a fare politica con passione e con
amore verso il proprio territorio".
Al momento sulla decisione di Di Salvo non si registrano commenti da parte
dei Consiglieri comunali di Grotte.
Nella foto a lato, Roberta Di Salvo e Giusi Savarino.
Politica.
Segreteria dell'on. Rosellina Marchetta ad Agrigento
On. Serafina Marchetta
La
Segreteria politica dell'on. Serafina Marchetta ha una nuova sede ad
Agrigento.
Per favorire maggiormente i rapporti con il territorio e con i cittadini,
l'on. Serafina Marchetta, Deputato Segretario all'Assemblea Regionale
Siciliana, ha aperto una nuova sede della sua Segreteria politica da
Agrigento, al n° 8 della Salita Damareta.
Lo staff della Segreteria è formato da 4 esperti: il dott. Dario Caci
(329.7238029), la dott.ssa Valentina Messina (320.8483249), l'avv. Fabrizio
Caltagirone (329.6126568) e l'avv. Manuela Raneri (393.4354491).
La Segreteria è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì nei consueti
orari d'ufficio.
Iniziative. Convegno studi di letteratura su
Angelo Cristina Curella; venerdì 13 ottobre ad Agrigento
Locandina
Venerdì 13 ottobre
2023, a partire dalle ore 16.30 presso la Biblioteca Lucchesiana
di Agrigento (Via Duomo, 105), si terrà un convegno di studi
letterari dedicato ad Angelo Cristina Curella, poeta siciliano del
Novecento.
Un gruppo di critici della letteratura ogni anno nel mese di ottobre, in un
convegno studi, presenteranno autori del territorio agrigentino al fine di
farli conoscere. Si inizia con il licatese Angelo Cristina Curella.
L'iniziativa è promossa dalla Rivista di Letteratura e Teologia "Oltre il
Muro".
Al convegno interverranno:
- don Angelo Chillura (direttore della Biblioteca Lucchesiana);
- Ines Curella (amministratore delegato della Banca sant'Angelo);
- Enzo Di Natali (direttore della rivista "Oltre il Muro");
- Francesco Tosto;
- Nuccio Mula;
- Nino Agnello;
- Rino Sorce;
- Piero Meli;
- Pippo di Falco.
Politica.
"Il patetico privilegio e l'illusione del comandare"; di
Enzo Napoli
Enzo Napoli
Si continua a leggere ed
interpretare il mondo, da una parte e dall'altra, secondo ideologie e schemi
fermi a quarant'anni fa.
Semplificando questioni assai complesse, ci si avventura in giudizi e
polemiche la cui superficialità serve solo a schierarsi e far schierare chi
non dispone del bagaglio culturale per ragionare a fondo, criticamente,
sulle vicende ed i drammi contemporanei.
Non esiste più un confronto che non sia frutto di pregiudizi spesso
infarciti di presunzione ed arroganza e sopratutto non vi sono più sedi in
cui renderlo utile.
Una saccata di sciocchezze, veicolate dal capo di turno, che diventano il
mantra che masse di decerebrati ripetono ossessivamente fino a farle
sembrare pensiero e persino verità.
Potrei fare centinaia di esempi di assurdità che infarciscono i discorsi a
destra ed a sinistra e che servono a disegnare le identità fasulle dei
partiti.
L'idea di nazione, di protezione dei confini, di salvaguardia delle etnie,
proclamata dagli epigoni della destra è senza dubbio una di queste, come se
nell'era della globalizzazione inarrestabile della finanza e delle merci
(persino delle malattie), si potessero arginare e contenere le persone.
Altra assurdità che torna attuale, stavolta a sinistra, è che i cinquemila
missili scagliati contro la popolazione inerme in Israele assomiglino in
qualche modo alle pietre dell'Intifada.
Il mondo è sempre stato ed oggi lo è ancora di più, terribilmente complicato
e la politica disintermediata, invece che affrontare e risolvere problemi,
costituisce muri con i mattoncini Lego.
L'unico pensiero ad evolversi trasversalmente ed essere dominante è il
potere fine a sé stesso, utile non già a governare i processi e dare
risposte, quanto a perpetuare il patetico privilegio e l'illusione del
comandare a personaggi che altrimenti sarebbero inutili figure di cartone.
È questo che applaudite nei convegni e sui social, un carnevale in maschera
e giganti di cartapesta.
Culti.
Testimoni di Geova: un aiuto dalla Bibbia per chi convive con disturbi
mentali
Disturbi mentali
Depressione, ansia e stress post-traumatico
sono solo alcuni dei disturbi mentali di cui soffrono molte persone a
livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo 1
persona su 8 soffre di disturbi mentali.
In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, il 10
ottobre, molte organizzazioni propongono risorse che possono aiutare a
migliorare e stabilizzare la salute mentale. I Testimoni di Geova
offrono a uomini, donne e ragazzi che convivono con disturbi mentali
consigli e spunti tratti dalla Bibbia.
“Ci rendiamo conto che nel mondo un numero crescente di persone ha a che
fare quotidianamente con disturbi mentali e ci auguriamo che possano trovare
serenità e conforto da pensieri tratti dalla Bibbia - ha dichiarato ha
dichiarato Piero Maltese, portavoce dei Testimoni di Geova in Sicilia
-. Per chi soffre di disturbi mentali o per chi conosce qualcuno che sta
affrontando una sfida del genere, gli articoli e i contenuti disponibili su
jw.org possono essere come una luce in fondo a un tunnel. Il messaggio della
Bibbia dà speranza quindi siamo sicuri che i contenuti del sito aiuteranno
molti a ritrovare la serenità”.
L’edizione della rivista intitolata “Salute mentale: la Bibbia può
aiutarti?” include articoli che contengono consigli pratici e pensieri
confortanti. Alcuni degli argomenti trattati negli articoli sono:
- Salute mentale: un’emergenza globale;
- “Il conforto delle Scritture”;
- I consigli pratici che dà la Bibbia;
- Come aiutare chi ha un problema di salute mentale.
L’articolo “Il conforto delle Scritture” contiene informazioni che possono
infondere la forza e la pazienza necessarie per combattere i pensieri
negativi. Spiega inoltre che molto presto la sofferenza emotiva sarà solo un
ricordo del passato.
L’articolo mette in evidenza anche i modi in cui la Bibbia può aiutare chi
sta combattendo contro la depressione, l’ansia e il disagio emotivo:
- La Bibbia offre molti pensieri positivi che possono prendere il posto di
quelli negativi.
- La Bibbia può aiutarci a contrastare la sensazione di non valere nulla.
- Molti passi biblici ci rassicurano del fatto che non siamo soli e che Dio,
il nostro Creatore, comprende pienamente come ci sentiamo.
- La Bibbia promette che Dio eliminerà tutti i ricordi dolorosi.
L'articolo “I consigli pratici che dà la Bibbia” afferma che, pur non
essendo un testo di medicina, la Bibbia dà consigli pratici. Spiega che la
Bibbia riconosce che a volte c’è bisogno di rivolgersi a un medico.
Menziona, inoltre, che delle sane abitudini e un regolare esercizio fisico
sono importanti e incoraggia le persone ad accettare l’aiuto di altri.
Nell’articolo sono citate le parole di un uomo di nome Peter, che soffre di
depressione: “Ho riscontrato che leggere regolarmente la Bibbia con mia
moglie mi aiuta a iniziare la giornata con pensieri positivi e
incoraggianti. E spesso nei giorni più difficili mi imbatto in un versetto
che mi tocca particolarmente”.
Per ricordare l'avvenimento, che ha rivestito
portata storica nell'ambito del movimento dei Fasci dei Lavoratori di fine
'800, il Comune di Grotte ha organizzato una serie di manifestazioni.
Nel corso della giornata di giovedì 12 ottobre si svolgeranno le seguenti
manifestazioni:
- alle ore 11.30, nel Palazzo comunale, si terrà un incontro con
gli studenti della Scuola secondaria di I grado dell'Istituto
comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte e Comitini, con la partecipazione
del Dirigente scolastico prof.ssa Antonina Ausilia Uttilla;
- alle ore 16.00, nei pressi della Stazione ferroviaria di Grotte,
sarà effettuata la cerimonia di intitolazione di "Via Fasci dei
Lavoratori", con l'intervento musicale della Banda "G. Verdi" diretta
dal M° Salvatore Puglisi;
- alle ore 17.00, nel Palazzo comunale, sarà inaugurata una
mostra fotografica sui Fasci e sulle miniera, e si terrà un Convegno
sui Fasci dei Lavoratori e sul 130° Congresso regionale dei Fasci dei
Minatori a Grotte.
Parteciperanno al Convegno:
- dott. Alfonso Provvidenza, sindaco di Grotte;
- dott. Gianni Lombardo, assessore alla Biblioteca e Archivio
Storico;
- dott. Pippo Di Falco, presidente dell'Associazione "Casa Sciascia";
- prof. Eugenio Giannone, saggista e operatore culturale.
Gli interventi saranno introdotti e coordinati da Gaspare Agnello.
Le manifestazioni saranno trasmesse in diretta
sulla pagina Facebook "Grotte.info
Quotidiano" (clicca
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Chiesa. Ciclo di catechesi per adulti, a cura del
Cammino Neocatecumenale; da martedì 10 ottobre
Locandina
A partire da martedì
10 ottobre 2023, ogni martedì e
venerdì dalle ore 20.00, presso la chiesa parrocchiale Madonna del
Carmelo a
Grotte, si svolgerà un ciclo di catechesi per giovani e adulti tenuto dai fratelli del
Cammino Neocatecumenale.
"Gustate e vedete quanto è buono il Signore"; questa frase tratta dal
salmo 33, costituisce lo spunto per l'annuncio dell'inizio delle catechesi,
che verrà dato da alcune coppie impegnate da
anni nel Cammino, durante
le prossime Celebrazioni eucaristiche domenicali nelle parrocchie grottesi. La riscoperta della propria fede, il
cambiamento radicale di vita e il desiderio di comunicarlo agli altri saranno oggetto delle testimonianze.
Durante le catechesi sarà assicurato un servizio di animazione e custodia
dei bambini.
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Nella prima lettura di questa domenica il profeta Isaia decanta l'amore di
Dio per la Sua vigna.
Egli ne ha dissodato il terreno, lo ha ripulito dai sassi e vi ha piantato
viti pregiate.
È lo stesso amore, la stessa passione che nel Vangelo di oggi induce il
padrone della vigna a prendersene cura circondandola di una siepe,
scavandovi in mezzo una buca per il torchio e costruendovi una torre.
Purtroppo, in entrambi i casi, i signori della vigna non potranno goderne i
frutti.
Nel primo caso, infatti, la vigna produsse acini acerbi anziché uva; nel
secondo, i contadini affittuari tradirono la fiducia del padrone uccidendone
i servi e perfino il figlio del padrone inviati da questi a ritirare il
raccolto.
Come dice il brano biblico, la vigna della prima lettura è "la casa di
Israele", i cui abitanti, gli "abitanti di Giuda", si sono resi indegni,
facendo sì che anziché uva pregiata crescessero acini acerbi.
Invece, la vigna di cui parla il Vangelo ha dato frutto, ma i contadini
malvagi ed egoisti hanno preteso di tenerlo tutto per loro stessi.
Questi brani offrono due importanti spunti di riflessione a noi, sposi in
Cristo, uniti nel dono della Sua grazia divina.
Il primo è questo: l'amore, perché possa dare frutti, deve essere coltivato.
Non è sufficiente piantare una vigna su un terreno fertile perché essa dia i
suoi frutti. Bisogna anche prendersene cura, prendersene cura ogni giorno,
con pazienza e con amore.
Il secondo spunto di riflessione è ancora più profondo: ciò che è generato
dall'amore, il frutto della vigna, non può essere trattenuto con avarizia:
l'amore, il dono che si è ricevuto, va anche restituito.
Lo sposo deve restituirlo alla sposa e la sposa allo sposo. Entrambi,
infine, devono restituirlo a Gesù, colui dal quale questo amore ha tratto
origine.
Solo così, come dice San Paolo nella seconda lettura, "...la pace di Dio,
che supera ogni intelligenza, custodirà i nostri cuori e le nostre menti in
Cristo Gesù".
Barbara e Adriano
Ambiente.
Prevedibile successo del "Venerdì ecologico" per la raccolta
straordinaria di ingombranti
e RAEE
Cassone scarrabile
Cassone scarrabile
Si è
conclusa ieri, venerdì 6 ottobre 2023, con un altro prevedibile successo, la
giornata dedicata alla raccolta straordinaria di ingombranti e RAEE (Rifiuti
da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), indetta
dall'Assessorato all'Ambiente del Comune di Grotte.
Numerosissime le adesioni all'iniziativa, denominata “venerdì ecologico”.
Già dalle prime luci dell'alba i cittadini rispettosi delle regole del
vivere civile e desiderosi di liberarsi da materiale giunto a fine ciclo
utile (materassi, mobili, sedie, poltrone, divani, lavatrici, televisori,
computer, ecc.) si sono presentati in Via Seminerio, nei pressi del campo
sportivo comunale, dove hanno trovato disponibile un cassone scarrabile e
gli operatori incaricati.
Il contenitore si è riempito nel giro di poche ore, tanto che alle 09.30 si
presentava già colmo di materiale (vedi foto a lato).
Il sindaco Alfonso Provvidenza e l'Assessore all'Ambiente Giuseppe
Mancuso ricordano a tutti i cittadini che è sempre possibile
prenotare il ritiro degli ingombranti direttamente al proprio domicilio,
chiamando il numero verde 800.55.00.64 dal lunedì al venerdì, dalle ore
09.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.00; il sabato dalle 09.00 alle 13.00.
Il ritiro viene effettuato ogni mercoledì mattina.
Lettere.
"Antonio, l'Ordine dei Medici è lieto di porgerti i migliori auguri";
del dott. Santo Pitruzzella
Dott. Santo Pitruzzella
Dott. Antonio Carlisi
Messaggio di augurio
rivolto dal dott. Santo Pitruzzella, presidente dell'Ordine dei
Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Agrigento, al dott. Antonio Carlisi per il suo
collocamento in pensione.
*****
Antonio,
finalmente è arrivato l’atteso giorno della quiescenza che si traduce in più
tempo per te e da dedicare ai tuoi familiari, ai tuoi amici e a quelle
attività sovente messe in un angolo con la targhetta “in attesa”.
La tua carriera è stata un susseguirsi di traguardi e di successi raggiunti
con tenacia e determinazione.
Ma ci sono cose che vanno oltre alla pensione perché fanno parte di te prima
come uomo, poi come professionista.
Mi riferisco alla tua presenza in ambito sociale e cattolico.
Uomo e medico dai forti e saldi valori morali e professionali, siamo certi
che continuerai a stare a fianco delle persone fragili e bisognose, ad
addolcire le brutture della vita con le tue buone parole e a dispensare un
sorriso a chi, triste e sofferente, è relegato in un angolo.
L’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri che rappresento, è lieto
di porgerti i migliori auguri e, soprattutto, di ringraziarti per la
professionalità spesa in tanti anni di servizio a vantaggio delle comunità e
dei cittadini.
Infiniti auguri.
Il tuo Collega
Santo Pitruzzella
Si comunica che il Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e
Territoriale - Servizio 9 - Servizio per il Territorio di Agrigento, giusta
nota protocollo n° 28536 del 06/04/2023, ha richiesto un nulla-osta per n.
37 lavoratori forestali appartenenti all'elenco speciale di cui all'art. 45
ter L.R. 16/96, come introdotto dall'art. 43 della L.R. n.14/06,
appartenenti al 6° Distretto con la qualifica di B.A. per i cantieri di
Aragona e Licata, come segue:
1) Lavoratori di Grotte, n. 11 fascia occupazionale 101/sti, da adibire
nel cantiere del comune di Aragona per GG. n. 15;
2) Lavoratori di Racalmuto, n. 19 fascia occupazionale 101/sti, da adibire
nel cantiere del comune di Aragona per GG n. 15;
3) Lavoratori di Ravanusa, n. 7 fascia occupazionale 101/sti, da adibire nel
cantiere del comune di Licata per GG n. 6. I lavoratori interessati, debitamente inseriti in graduatoria,
dovranno recarsi in data 10/10/2023 alle ore 11.00 muniti di documento
di riconoscimento presso il C.P.I. di Canicatti per i lavoratori del Comune
di Racalmuto, presso il Recapito di Grotte i lavoratori ivi
residenti, e presso il Recapito di Ravanusa per i lavoratori ivi residenti.
Amarcord.
"Fici l'America. Il ritorno degli emigrati"; di Amedeo Gioia
Giovanni Gioia
"Fici l’America".
Con tale terminologia venivano apostrofati i nostri concittadini gruttisi
che, tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, attraversando
l'oceano con un battello a vapore, dopo un mese di viaggio raggiungevano le
coste della Merica.
Scopo dell'attraversata era quello di andare a cercare fortuna in quelle
lontane terre.
Tra questi gruttusi c'erano mio nonno paterno Giovanni inteso
Vanniddru e mio zio materno Anthony Binnici detto "L'americano".
Molti gruttisi rimasero in America, tra cui un fratello di mio nonno,
formando le comunità italiane.
Altri, avendo fatto fortuna, fecero ritorno in paese. Quest'ultimi,
diventati possidenti terrieri e di caseggiati, erano tra i benestanti di
Grutti. Fici l’America si diceva negli anni '50, a significare che avevano
fatto fortuna.
Ma "fici l'America" veniva usato anche per sbeffeggiare qualche
personaggio che si dava delle arie.
(Nella foto, mio nonno durante il soggiorno in America).
Cronaca. Ordinata la chiusura di una palestra
sportiva sprovvista dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività
Palestra sportiva
Con l'ordinanza
n° 52 del 4 ottobre 2023 il Comune di Grotte ha disposto la chiusura di
una palestra sportiva che era sprovvista dell’Autorizzazione
amministrativa per l’esercizio dell'attività.
Le irregolarità sono emerse a seguito di un controllo effettuato dal
Comando Carabinieri per la Tutela della Salute - Nucleo Antisofisticazioni e
Sanità di Palermo.
I militari dell'Arma hanno rilevato "la conduzione di un'attività
imprenditoriale da parte della ditta sopra generalizzata in assoluta
violazione e spregio della normativa specifica del settore, nonché in
materia igienico sanitaria e quant'altro inerente l'attività de qua".
Il provvedimento della chiusura immediata si è reso necessario - si legge
nell'ordinanza - "al fine di evitare che il trasgressore possa ottenere
vantaggi dall'esercizio di un'attività non autorizzata".
Al signor B.S., nella qualità di Presidente dell'Associazione Sportiva
Dilettantistica alla quale fa capo la palestra, è stata notificata "la
chiusura immediata dell'attività aperta nei locali della via xxxxxxx; poiché
attivata e gestita senza avere ottemperato agli obblighi imposti dalle
vigenti disposizioni, caso specie, senza avere ottenuto la prevista
autorizzazione amministrativa".
Il provvedimento è stato trasmesso al Comando Carabinieri per la Tutela
della Salute - Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo, alla Stazione
dei Carabinieri di Grotte, alla Guardia di Finanza di Canicatti, al
Commissariato P.S. di Canicatti.
Con una nota diffusa sui social, l'Associazione ha comunicato che la
palestra "resterà
chiusa per circa un mese e mezzo per rinnovo e allargamento dei locali; data
di riapertura da destinarsi, comunque si pensa verso metà novembre".
Comune.
Avviso per la nomina del Collegio dei Revisori dei Conti per il triennio
2023/2026
Revisori dei Conti
Il Comune di Grotte, lo scorso
28 settembre 2023, ha
pubblicato un avviso pubblico per la nomina del Collegio dei Revisori dei
Conti per il triennio 2023/2026. (scarica l'avviso
e il
modello di domanda).
È scaduto il 24 settembre scorso l'incarico del precedente Collegio (nominato il
24 settembre 2020),
salvo il
termine di prorogatiofissato per un massimo di quarantacinque
giorni; termine necessario per procedere al rinnovo dell'Organo di Revisione
Contabile per il
prossimo triennio. Negli enti locali della Regione Sicilia la revisione
economico-finanziaria è svolta da unCollegio di Revisori dei Conti, composto - per i Comuni con popolazione
superiore a 5.000 abitanti - da tre membri, scelti mediante
estrazione a sorte tra i professionisti residenti in Sicilia, iscritti nel
registro dei revisori legali, nonché tra gli iscritti all'ordine dei dottori
commercialisti e degli esperti contabili, che abbiano richiesto di
partecipare alla procedura di scelta dell'organo di revisione dell'ente
locale e siano in possesso dei seguenti requisiti:
- iscrizione da almeno cinque anni nel registro dei revisori legali o
all'ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili;
- avere svolto almeno un incarico di revisore dei conti presso enti locali
della durata di tre anni;
- conseguimento, nell'anno precedente, di almeno 10 crediti formativi per
aver partecipato a corsi e/o seminari formativi in materia di contabilità
pubblica e
gestione economica e finanziaria degli enti territoriali.
L'avviso è pubblicato
all’albo pretorio on-line, sul sito istituzionale dell’Ente e sul sito
istituzionale del Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali per un periodo non
inferiore a trenta giorni, durante il quale i soggetti in possesso dei
requisiti prescritti possono manifestare la propria disponibilità
a ricoprire l’incarico di componente del Collegio dei Revisore dei Conti. La
domanda di partecipazione e la documentazione allegata dovranno
pervenire entro e non oltre le ore 24.00 del trentesimo giorno dalla
pubblicazione sul sito istituzionale del Dipartimento Regionale delle
Autonomie Locali.
Il nuovo Collegio dei Revisore dei Conti del Comune di Grotte per il
triennio 2023/2026 avrà decorrenza dalla data di esecutività dell’atto
consiliare di nomina.
Spettacolo.
Al Centro Culturale di Seraing (Belgio) "Italo Folies" con Aristotele
Cuffaro; sabato 21 ottobre
Italo Folies
Sabato 21 ottobre 2023 presso il Centro Culturale di Seraing in Belgio,
allo spettacolo di varietà Italo Follies, sarà ospite d'onore
Aristotele Cuffaro.
(Aristotele Cuffaro, Gino Morelli e Tony Castronovo)
Per la
manifestazione, organizzata ormai da anni dall'incontenible Tony
Castronovo, l'Attore grottese è un personaggio ormai noto e acclamato.
Ogni suo intervento nelle città abitate dai nostri emigrati riscuote
grandioso successo di pubblico.
Gli spettacoli di cui Aristotele è protagonista sono occasioni imperdibili
di divertimento, allegria, gioia, spensieratezza e tante risate.
Ogni sua presenza ha fatto registrare il tutto esaurito. L'appuntamento per i siciliani che vivono a Liegi e nei Comuni dei
dintorni è per sabato 21 ottobre, a partire dalle ore 20.00, presso il
Centro Culturale di Seraing.
Nella foto (del 2019): Aristotele Cuffaro, il cantante Gino Morelli e Tony
Castronovo.
Politica.
Abolizione del numero chiuso in Medicina; l'ARS ha approvato un ddl
presentato dall'on. Marchetta
On. Serafina Marchetta
Ieri,
mercoledì 4 ottobre 2023, l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il
disegno di legge per l'abolizione del numero chiuso nelle università e
favorire la formazione di più professionisti in ambito sanitario.
Un ddl depositato nei mesi scorsi dall'on. Serafina Marchetta
(Deputato Segretario all?ARS) e cofirmato dalle colleghe onorevoli
Bernadette Grasso e Luisa Lantieri.
"Una norma apprezzata, mediante un lavoro di squadra, da tutta
l’Assemblea - ha dichiarato l'on. Marchetta -, che servirà a
ottimizzare e snellire le procedure di accesso. Il numero chiuso è un
ostacolo per i giovani talenti e una causa dell’emorragia di medici che
preferiscono il privato o l’estero. Un rischio che il nostro Servizio
Sanitario Nazionale non può correre. Fermiamo la fuga dei giovani dalla
nostra terra, offrendo loro opportunità di carriera, di gratificazione
salariale e professionale, specie in campo sanitario".
Ricorrenze.
"I Fasci del Lavoratori e il Congresso dei Minatori a Grotte il 12
ottobre 1893"; di Gaspare Agnello
Gaspare Agnello
I Fasci dei Lavoratori
e il Congresso Regionale dei Minatori tenutosi a Grotte il 12 ottobre 1893.
I fasci dei lavoratori in Sicilia sono stati il primo esempio di
organizzazione dei lavoratori per richiedere i propri diritti.
Non si esagera se si afferma che il sindacato italiano è nato in Sicilia con
i Fasci dei Lavoratori che ebbero vita dalla fine degli anni '80
dell’Ottocento fino al 1894 quando furono soppressi con la violenza dal
governo crispino, col feroce generale Morra di Lavriano che merita un
monumento di vergogna per avere massacrato circa cento lavoratori siciliani
senza alcun serio motivo.
Per capire il movimento dei Fasci ed il retroterra da cui nascono, bisogna
risalire al modo in cui l’Italia è stata unificata.
La Sicilia ha aderito con grande entusiasmo al movimento unitario.
Crispi, La Masa e tantissimi altri, iniziando dal 1848, prepararono il
terreno per l’operazione garibaldina che ebbe esito positivo non solo per
l’appoggio della Marina britannica, ma soprattutto per l’adesione dei
siciliani e dei siculi picciotti che si arruolarono con entusiasmo alla
causa dell’unità d’Italia.
I siciliani sognarono un mondo più giusto e la divisione delle terre da dare
ai contadini che la lavoravano, cosa che non avvenne. La prima bandiera tricolore issata alla Pietra, in territorio di
Comitini, è stata opera dei patrioti grottesi che, per questo gesto, furono
processati e condannati.
La bandiera è stata cucita dalle donne della famiglia Monreale che
diede al paese due sindaci illuminati e legati al liberalismo e alla
massoneria.
Votarono in maniera plebiscitaria per l’annessione della Sicilia al Regno e
subito si sono accorti che al Re napoletano si era sostituito il Re di
Piemonte che impose le dure leggi piemontesi ai siciliani.
Basti ricordare che fu imposta la legge che istituiva la leva militare
con la durata di ben quattro anni sottraendo le utili braccia dei
giovani all’agricoltura e creando gravi problemi alla famiglia.
Il medico saccense Saverio Friscia capì subito il dramma in cui stava
cadendo la Sicilia e si recò da Garibaldi per dire che la Sicilia doveva
godere di una forma di autonomia che riconoscesse le sue peculiarità.
Non se ne face nulla e i feudi dalla Chiesa passarono ai baroni e alla
nuova borghesia rapace dei campieri. Le sorti dei contadini e dei
braccianti peggiorarono.
I giovani, per sottrarsi alla leva militare si diedero alla macchia e
diedero vita a quel fenomeno che è stato definito col nome di banditismo.
Il Governo, invece di esaminare il fenomeno e porvi rimedio, molto
sbrigativamente, usò la forza e nel Meridione ci furono migliaia e
migliaia di morti ammazzati dalle cosiddette forze dell’ordine.
Ci furono ex liberali, uomini che si erano battuti per l’unità d’Italia, che
si schierarono dalla parte dei più deboli e cercarono di organizzare
sommosse.
In Sicilia si ebbe la rivolta dell’Otto e mezzo. A Grotte alcuni liberali capeggiati da Francesco Ingrao si misero alla
testa di una rivolta che, nel 1866, doveva partire da Palermo.
La rivolta a Palermo non andò in porto perché la polizia, informata a tempo,
la represse prima che scoppiasse ma a Grotte ci fu un carabiniere ucciso e
un altro ferito.
Francesco Ingrao andò via da Grotte e si stabilì a Lenola.
Tutto questo dimostra che l’unità d’Italia si appalesò in maniera
negativa per le popolazioni del Mezzogiorno creando condizioni di assoluta
miseria per la popolazione agricola che era la maggioranza dei siciliani
che viveva di agricoltura. Le attività industriali, che erano nate sotto il regno dei Borbone,
morirono perché il governo investì soprattutto nel nord.
Tutto questo scontento diede vita a una grande letteratura che registrò il
malessere del Sud.
Citiamo De Roberto con il libro "I Vicerè", Pirandello con "I vecchi e i
giovani", Tomasi Di Lampedusa con "Il Gattopardo" e quindi Sciascia e
tantissimi altri che sarebbe lungo ricordare.
Grotte visse questi anni come li vissero tutti i siciliani.
Però vi era un fermento liberale e personaggi legati a Garibaldi, a Mazzini
e poi anche a Bakunin (che pare fosse stato esule a Grotte), che resero più
vivace la vita politica del paese.
Lo dimostra il fatto che si voleva cambiare il nome del paese per
chiamarlo Garibaldi e la toponomastica del paese che porta i nomi di
tanti martiri del Risorgimento.
A Grotte c’è una via dedicata ad Anita Garibaldi e vie intitolate a Ugo
Bassi, ai Fratelli Bandiera, a Carlo Pisacane, ai Vespri siciliani e così
via.
Ci sono stati sindaci legati alla massoneria e a tutti i movimenti liberali
italiani.
Non a caso, nel 1873, a Grotte padre Sciarratta fece uno scisma religioso
a cui aderirono ben tredici dei sedici sacerdoti esistenti in paese.
Padre Sciarratta scrisse un opuscolo in cui sosteneva che l’autorità non
proveniva da Dio ma dal popolo.
E lui, visto che il popolo lo appoggiava, si è proclamato arciprete del
paese contro la volontà del Vescovo Turano che nominò altro arciprete.
Padre Sciarratta era un massone e quindi il Vescovo Turano, interpellato il
Vaticano, si rifiutò di nominarlo arciprete.
Evidentemente in questo scisma ci furono influssi giansenisti che
provenivano dall’Europa.
Si vede che Grotte non era un paese isolato e che aveva contatti importanti
con il mondo progressista europeo.
Lo scisma alla fine è rientrato ma gli effetti durarono perché poi, a
Grotte, si è costituito un grosso nucleo di Valdesi che eressero una chiesa,
crearono scuole e corsi di formazione artigianale.
Avere un titolo della scuola elementare dei Valdesi costituiva un titolo
culturale importante.
Entriamo quindi negli anni Ottanta e Novanta, che è il periodo dello zolfo
per tanti paesi della Sicilia ed in particolar modo per le province di
Agrigento, Caltanissetta, Enna e per qualche paese del palermitano.
Si avevano i primi fermenti sociali e politici che prepararono la formazione
del Partito Socialista, dei sindacati e delle teorie sociali della Chiesa
che, con Leone XIII , pubblicò la "Rerum Novarum" che fu la prima di una
serie di encicliche a carattere sociale che sono culminate nelle encicliche
di Papa Francesco "Laudato Si'" e "Fratelli tutti" che sono veramente
rivoluzionarie.
Alla fine degli anni ’80 incominciano a nascere i primi nuclei dei Fasci dei
Lavoratori che tra il 1892 e il 1893 organizzarono decine di migliaia di
lavoratori della terra e delle miniere per chiedere migliori condizioni di
vita.
È da dire subito che del movimento dei Fasci fecero parte anche i mezzadri e
i piccoli affittuari delle terre e delle zolfare che venivano vessati dai
padroni delle terre e dai monopoli stranieri.
I lavoratori della terra tennero il loro congresso a Corleone dove furono
scritti i patti di Corleone mentre i minatori tennero il loro congresso
regionale a Grotte il 12 ottobre 1893 dove vennero affrontati tutti i
drammatici problemi dei minatori e dei piccoli affittuari.
Al congresso parteciparono circa 1.500 lavoratori e tutti i dirigenti
regionali dei Fasci. È stato a Grotte anche Napoleone Colaianni. In quel
periodo circa 50.000 famiglie vivevano dell’industria dello zolfo.
Non si riesce a sapere dove esattamente si tenne il convegno ma si presume
che si sia svolto "a lu chianu scarricaturi della stazione" ovvero
nel grande spiazzo dove si caricavano e si scaricavano le merci sui vagoni
ferroviari.
Tutto il commercio del paese si realizzava per via ferrata.
I dirigenti regionali dei Fasci hanno scelto Grotte come sede del congresso
probabilmente perché c’era la linea ferroviaria e perché Grotte aveva un
nucleo dirigente della classe operaia di tutto rispetto che, a distanza di
qualche anno, diede vita alla nascita del Partito Socialista dei Lavoratori.
Giovan Battista Castiglione era il Presidente del Fascio di Grotte, Rinaldo
Di Napoli era un dirigente socialista.
Rinaldo Di Napoli, Galileo Lo Presti, Antonio Buchner, Mariano Di Franco e
Angelo Castiglione, nel 1896 scrissero il "Memorandum della Federazione
Socialista di Grotte" che è stato inviato al Commissario regio che indagava
sulle condizioni sociali in cui viveva la gente di Sicilia.
Con quel documento i socialisti di Grotte denunziarono tutte le ruberie
operate dalla camarilla locale che aveva a capo la famiglia Vassallo che era
proprietaria delle più importanti miniere del paese.
Assieme al gruppo dirigente locale di cui faceva parte anche Antonio Licata,
contribuirono a organizzare il congresso regionale Agostino Lo Piano Pomar
di Caltanissetta, Francesco De Luca e tutta la dirigenza regionale.
È chiaro che l’evento è stato di portata storica per le tematiche che
si sono dibattute e per il fatto che a Grotte, a Corleone e nella Sicilia
dei fasci è nato il moderno sindacato dei lavoratori.
Le rivendicazioni approvate furono, a favore dei piccoli esercenti:
- l’abolizione della proprietà privata del sottosuolo la cui
affittanza gravava fortemente sul costo di estrazione del minerale; si
richiese la riduzione del 10% della quantità di prodotto netto destinato dai
gabelloti ai proprietari.
Altre richieste approvate sono state:
- la istituzione di una banca mineraria che ponesse gli esercenti al
riparo delle sopraffazioni e dello strozzinaggio degli esportatori e dei
magazzinieri.
A favore degli operai si richiese:
- la elevazione a 14 anni dell’età minima per lavorare all’interno della
miniera;
- l’abolizione, con una legge, dell’anticipo o soccorso morto
dei carusi, perché strumento fondamentale dell’infame mercato
della carne umana;
- elevazione a lire 1,50 al giorno della paga del caruso fino
a 15 anni e a lire due dopo tale età;
- riduzione delle ore di lavoro esterno e fissare nella durata
massima di otto ore i lavori interni giacché si praticavano a cottimo;
- che la cassa per la misurazione dello zolfo fosse uguale per tutte le
miniere di due canne per una;
- garanzie di un salario minimo di lire tre per i picconieri;
- abolizione della bottega della miniera;
- il pagamento del salario in contanti e puntualmente.
Come si vede il congresso regionale dei minatori del 12 ottobre 1893 mise
sul tappeto tutte le gravissime problematiche del mondo dello zolfo che
ispirò la grande letteratura siciliana che va da Alessio Di Giovanni a
Pirandello, a Petyx, a Russello, a Sciascia.
Senza lo zolfo, scrive Sciascia, non ci sarebbe stata l’avventura dello
scrivere.
Purtroppo il mondo del lavoro siciliano non ebbe il tempo di battersi per
l’attuazione delle rivendicazioni di Corleone e di Grotte, perché lo
stato d’assedio decretato da Crispi spense nel sangue il movimento dei Fasci. Il generale Morra di Lavriano è stato spietato e non ebbe il benché
minimo scrupolo nello sparare sulla folla di dimostranti inermi che si
battevano per i loro diritti.
Alcuni storici che vorrebbero scagionare Crispi dalla responsabilità della
firma dello stato d’assedio, dovranno prendere atto che non intervenne
minimamente per fermare la ferocia del generale che causò circa 100 morti
nei comuni di Giardinello, Monreale, Lercara Friddi, Pietraperzia,
Belmonte Mezzagno, Marineo, Santa Caterina Villaermosa, Palazzo Adriano,
Roccamena, Piana Dei Greci, Corleone e questi oltre ai morti di Caltavuturo.
A Grotte non vi furono morti perché la matura classe dirigente capì quello
che stava avvenendo e seppe controllare la reazione della popolazione che
moriva di stenti. I dirigenti dei fasci, sempre sotto il governo del siciliano Crispi, sono
stati arrestati, processati e condannati duramente.
Il giudice Rino Messina, a distanza di anni, studiò le carte del processo e
scrisse il libro "Il processo imperfetto" nel quale dimostrò che le
condanne furono inflitte su accuse infondate e inesistenti quali quelle
di rapporti con la Francia per minare l’unità d’Italia.
I dirigenti dei Fasci uscirono dal carcere dopo due anni a seguito
dell’amnistia decretata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Di Rudinì,
anch’esso siciliano.
Così si chiuse la grande avventura dei Fasci dei Lavoratori di Sicilia.
Grotte precedentemente ha ricordato i 120 anni del congresso di
Grotte e il prossimo 12 ottobre 2023 celebrerà i 130 anni
dell’avvenimentointitolando una strada ai Fasci dei Lavoratori e
realizzando un convegno con la partecipazione dei Sindaci i cui centri
furono attivi protagonisti di questa vicenda.
Comune.
Corso gratuito di digitalizzazione per terza età; iscrizioni aperte sino
al 6 ottobre
Locandina
Sono
aperte, sino a venerdì 6 ottobre, le iscrizioni al corso di alfabetizzazione
digitale promosso dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune
di Grotte.
Si tratta di un corso di base, rivolto a tutti gli interessati, ad
iniziare dai pensionati sino ai giovani, desiderosi di imparare dai
rudimenti l'utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione.
Dall'accensione del computer o del tablet all'uso del mouse, dall'accesso
alla posta elettronica ai pagamenti online (fruendo dell'ottimizzazione dei
servizi tra cittadini e pubblica amministrazione); ed ancora l'utilizzo
dello smartphone, dall'accensione della fotocamera all'effettuazione di una
videochiamata, dall'uso di Whatsapp a quello delle più note piattaforme di
social media. Il corso è del tutto gratuito, non ha carattere "professionale" ed è
svolto con l’aiuto dei volontari del Servizio Civile Universale.
Lo scopo è quello di sviluppare, nei corsisti, le competenze base di
digitalizzazione, anche per superando le barriere della solitudine
attraverso momenti di condivisione e socializzazione, con momenti di
aggregazione sociale. Le iscrizioni si possono effettuare presso la Biblioteca comunale,
dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 16.00 alle 20.00.
Il corso avrà sede a Grotte presso il "Cafè Alzheimer" in Via Francesco
Ingrao n° 92.
Fisco. Dal 1° ottobre fare l'ISEE al CAF non è
più gratuito; potranno essere richiesti sino a 25 euro
ISEE
Dal
1° ottobre 2023 fare l’ISEE al CAF non è più gratuito. O meglio,
resterà gratuito solo in determinati casi. È la novità prevista con il
Decreto n. 48/2023 (c.d. decreto lavoro).
Ad annunciarlo è la Consulta Nazionale dei CAF che indica anche l’importo
massimo che può essere chiesto al cittadino come compenso per il servizio
reso.
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economia Equivalente) è un valore che
misura il livello di ricchezza o povertà del nucleo familiare. Più basso è
l’ISEE più alto è il disagio economico del nucleo.
Si tratta di un valore (indicato in apposta attestazione) che il legislatore
prende a riferimento per l’accesso a prestazioni sociali; come al reddito di
cittadinanza, all’assegno unico figli a carico, al bonus psicologo, ecc. Si
fissa una soglia ISEE al di sopra della quale il beneficio non spetta ed in
alcuni casi si lega l’importo del beneficio stesso alla fascia ISEE di
appartenenza.
Questo valore è frutto dell’elaborazione dei dati che il contribuente
dichiara nella cosiddetta DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica).
In tale dichiarazione sono riportati i dati reddituali e patrimoniali
(patrimonio mobiliare ed immobiliare) di ognuno dei componenti il nucleo
familiare.
I dati da indicare si riferiscono a due anni precedenti la presentazione
della DSU. Mentre il nucleo familiare è quello attuale.
Pertanto, ad esempio, per l’ISEE 2023, nella DSU si indica il nucleo
familiare come composto al momento in cui si presenta la DSU mentre per ogni
componente si indica i dati reddituali e patrimoniali al 31 dicembre 2021.
L’attestazione ISEE è valida fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione
della DSU. Quindi, ogni anno deve essere rinnovata. La DSU per avere l’ISEE si presenta gratuitamente all’INPS (c’è anche la DSU
precompilata) oppure al CAF. Nel caso di presentazione della DSU al CAF, sino al 30 settembre 2023 il
servizio era totalmente gratuito. Quindi il CAF non poteva chiedere
nemmeno 1 euro per il servizio reso.
Dal 1° ottobre 2023, le cose sono cambiate in virtù delle novità previste
dal decreto lavoro (decreto-legge n. 48/2023). In dettaglio, come fa sapere
sul proprio sito istituzionale anche la Consulta Nazionale dei CAF, a
decorrere dalla citata data:
- rimane gratuito esclusivamente il servizio di assistenza alle
famiglie per la compilazione della prima DSU/ISEE e per quelle
successive in presenza di variazione dei componenti il nucleo familiare;
- per l’assistenza svolta dai CAF nella presentazione di DSU/ISEE
successive alla prima, prive di variazione del nucleo familiare, sarà
esclusa dalla gratuità del servizio con onere a carico del cittadino
nella misura massima di 25,00 euro.
Pertanto, fare l’ISEE al CAF diventa a pagamento quando si tratta di DSU
successiva alla prima ed in cui non c’è variazione del nucleo familiare
rispetto alla precedente.
L’importo di 25 euro è quello massimo. Quindi, ogni CAF potrà decidere
l’importo ma senza mai superare tale soglia.
Per riassumere:
- sino al 30 settembre 2023 fare l’ISEE al CAF era sempre gratuito;
- dal 1° ottobre 2023 è gratuito solo se trattasi di prima DSU e anche per
quelle successive in presenza di variazione del nucleo familiare; è a
pagamento (massimo 25 euro) se trattasi di DSU successive alla prima e priva
di variazione del nucleo familiare.
Servizi. Guasto alla condotta del Tre Sorgenti;
da domani sospesa la fornitura idrica a Grotte
(Sito ufficiale)
La fornitura idrica a Grotte sarà temporaneamente sospesa a partire
da domani, mercoledì 4 ottobre, a causa di un
guasto alla condotta del Tre Sorgenti.
A renderlo noto è l'Azienda Idrica dei Comuni Agrigentini, con un comunicato.
"Cominceranno mercoledì mattina - si legge nel
documento - gli interventi di riparazione alla condotta dell’acquedotto
Tre Sorgenti e, per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà sospesa la
fornitura idrica ai comuni di Castrofilippo, Grotte, Naro,
Racalmuto, Palma di Montechiaro e alle utenze servite dal Voltano con
conseguenti limitazioni al servizio di distribuzione. Al termine dei lavori,
sarà riattivato l’esercizio dell’acquedotto ma, anche in questo caso, la
distribuzione, per normalizzarsi, avrà bisogno dei necessari tempi tecnici".
Comune. Convocato il
Consiglio comunale in seduta ordinaria per lunedì 9 ottobre alle ore 19.30
Aula consiliare
L'adunanza del prossimo
Consiglio comunale di Grotte, convocato in seduta
ordinaria
presso la sala consiliare del Comune di Grotte,
su determinazione del presidente Angelo Carlisi, è stata fissata
per
lunedì 9 ottobre, alle ore 19.30.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Nomina scrutatori;
2)
Approvazione del Bilancio di Previsione Finanziaria Triennio 2023-2025 e
relativi allegati".
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora
e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
Ambiente. Il 6 ottobre "Venerdì ecologico" a Grotte:
raccolta di ingombranti e RAEE
Manifesto
A grande
richiesta continua l'iniziativa denominata "Venerdì ecologico",
che tante adesioni ha raccolto nelle edizioni precedenti, proposta e voluta
dall'Assessorato all'Ambiente e Territorio del Comune di Grotte, per andare incontro alle esigenze
dei cittadini e contrastare l'abbandono sul territorio di rifiuti.
Il prossimo venerdì 6 ottobre 2023, in Via Seminerio (al campo sportivo) verrà posizionato
ancora un
cassone scarrabile,
presidiato da un operatore, all'interno del quale gli utenti potranno
conferire, dalle ore 07.00 alle 11.00, i propri rifiuti ingombranti
(reti, materassi, divani, sedie, poltrone...) e RAEE - Rifiuti da
Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche - (frigoriferi,
lavatrici, televisori, computer, stampanti, monitor...).
Non mancheranno di aderire quanti hanno materiale di cui disfarsi in maniera
ecologica e legale.
Si ricorda che è sempre attivo il servizio di ritiro degli ingombranti a
domicilio - su prenotazione - ogni mercoledì, chiamando il numero
verde 800.550.064 dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle 13.00 e
dalle ore 15.30 alle 18.00; il sabato dalle ore 09.00 alle 13.00.
Cronaca.
Randagismo a Racalmuto e Grotte: evitata aggressione; il problema ancora
senza soluzione
Randagi in branco
Randagi in branco
È tardi. D'improvviso
ricordi di dover mettere fuori, nell'apposito contenitore, la raccolta
differenziata.
Non appena apri il portone d'ingresso ti ritrovi dinanzi sette - dicasi 7
- cani randagi che ti ringhiano contro.
Ancora non avevi aperto il cancelletto che ti separa dalla strada. È questa
la tua salvezza. Oltre le sbarre i 7 cani randagi abbaiano, ringhiano, si
avvicinano pericolosamente.
Fai appena in tempo a renderti conto della
gravità della situazione. Rientri in casa e ti affretti a chiudere il
portone. Stavolta ti è andata bene, te la sei cavata senza nemmeno un
graffio. Solo tanto spavento. Ma la prossima?
Affannato, col cuore in gola, fai mente locale. Non sei libero di uscire di
casa la sera. Anche di giorno dovrai fare attenzione. Magari non ti
aspetteranno sette cani, ma tre o quattro in giro te li ritroverai comunque.
Ti assicurano, a voce, che non sono pericolosi, che sono microchippati,
vaccinati, sterilizzati.
Forse presi singolarmente saranno degli ottimi animali da compagnia, ma
messi insieme formano un branco decisamente pericoloso.
Ne hai già fatto esperienza e non vuoi
assolutamente ripeterla. Di questa brutta avventura ti rimangono i ricordi e
un paio di fotografie, testimonianza innegabile delle scorribande notturne
del branco (vedi foto sopra e a lato).
È la notte tra l'1 e il 2 ottobre 2023. Siamo nel quartiere Confine,
in quella “terra di mezzo” tra Grotte e Racalmuto.
Giuridicamente siamo in territorio racalmutese; da un punto di vista sociale
si tratta di un insediamento abitato da nuclei familiari esclusivamente
grottesi.
Ci si chiede chi debba assicurare l'incolumità di questi cittadini: il
Comune di Racalmuto (è mai intervenuto in casi simili? ha gli strumenti per
farvi fronte? li utilizza? risponde ai quesiti dei cittadini?), al quale
appartiene il territorio, o il Comune di Grotte, essendo grottesi (per
genealogia, tradizione, cultura, fruizione dei servizi pubblici e sociali)
gli abitanti?
I cani randagi, da parte loro, non si curano di linee di demarcazione e
vagano indisturbati da un paese all’altro. Il professore Carmelo Luparello (è lui il protagonista di questa
vicenda) chiede solo di poter esercitare la libertà di uscire di casa a
qualsiasi ora del giorno o della notte, senza essere costretto ad affrontare
pericoli di sorta.
Una soluzione, per quel quartiere ma anche per le comunità di Grotte e
Racalmuto, è necessaria e urgente.
In questo caso, più che mai, è meglio prevenire che curare. Anche a tutela degli stessi incolpevoli animali, prima che qualche
delinquente sparga in giro bocconi avvelenati (e sarebbe l’ennesima
volta).
Comune. Iscrizione all'Albo
dei Presidenti di seggio elettorale; presentazione domande
Avviso
Entro il mese di ottobre di ogni anno i cittadini iscritti nelle liste
elettorali dei Comuni, in possesso dei requisiti di idoneità, possono
chiedere di essere iscritti nell'Albo delle Persone idonee all'ufficio di
Presidente di seggio elettorale, che è tenuto presso la cancelleria di
ciascuna Corte d'Appello.
Gli elettori grottesi interessati ad essere
iscritti nell'Albo possono presentare domanda, entro il 31 ottobre, al
Comune di Grotte (leggi
l'avviso). Tra i requisiti, è necessario essere in possesso del
titolo di studio non inferiore al Diploma di istruzione secondaria di
secondo grado (diploma di scuola superiore).
Lettere.
"Caro Totò, anche per te è arrivato il momento della quiescenza"; di
Diego Aquilina
Carlisi e Aquilina
Messaggio di augurio
rivolto dal capitano Diego Aquilina (già Comandante della Polizia municipale
di Grotte) al dott. Antonio Carlisi, per il suo collocamento in pensione.
Nella foto a lato, di repertorio, il dott. Carlisi (allora Sindaco di
Grotte) e il cap. Aquilina.
*****
Carissimo Totò, anche per Te è arrivato il
momento della quiescenza.
Le
riflessioni che hai voluto condividere con tutti noi mi riportano ai
medesimi pensieri che ebbi in occasione del mio pensionamento.
Ripercorri le innumerevoli questioni che hai dovuto affrontare, non sempre
di agevole soluzione, specie quando i tempi della pubblica amministrazione e
la burocrazia che la caratterizzano mal si conciliano con le impellenze
dell'utenza.
Ed è proprio in questi casi che chi svolge un ruolo pubblico deve, come si
suol dire, trovare il coraggio di gettare il cuore oltre l'ostacolo per
trovare una soluzione idonea a soddisfare tanto l'interesse pubblico quanto
i bisogni del privato.
Ebbene, la coscienza (quella autentica) qualche dubbio lo fa sorgere sempre,
peraltro l'insidia dell'errore è sempre dietro l'angolo per noi poveri
mortali.
Ma quando si getta il cuore oltre l'ostacolo per il prossimo, si fa sempre
la cosa giusta e tu, carissimo e fraterno amico mio, il cuore oltre
l'ostacolo lo hai sempre buttato, come medico, come dirigente pubblico, come
politico ma, in primis, come uomo.
Affettuosi auguri per il tuo pensionamento!
Un caloroso abbraccio.
Con immutata stima.
Comune. Convocato il
Consiglio comunale in seduta ordinaria per lunedì 2 ottobre alle ore 17.30
Aula consiliare
L'adunanza del prossimo
Consiglio comunale di Grotte, convocato in seduta
ordinaria
presso la sala consiliare del Comune di Grotte,
su determinazione del presidente Angelo Carlisi, è stata fissata
per
lunedì 2 ottobre, alle ore 17.30.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Nomina scrutatori, lettura e approvazione verbali seduta precedente;
2)
Adozione piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari ex art. 58 del
d.l. 112/2008;
3)
Verifica quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla
residenza, alle attività produttive e terziarie - Anno 2023;
4) Approvazione
Programma biennale degli acquisti di beni e servizi 2023/2024 ai sensi
dell'Art. 21 codice dei contratti pubblici;
5) Approvazione ai sensi del D.Lgs. n. 36/2023 del Programma Triennale delle
Opere Pubbliche 2023-2025 ed elenco annuale 2023;
6)
Documento Unico di Programmazione Triennio 2023-2025;
7)
Deliberazione n. 114/2023/PRSP adottata dalla Corte dei Conti - Sezione
Regionale di Controllo per la Regione Sicilia - nella adunanza del 05 aprile
2023. Individuazione misure correttive;
8)
Aggiornamento catasto comunale dei soprassuoli percorsi da incendi, ai sensi
dell'art. 10, comma 2°, della Legge 353/2000. Periodo 2017-2021;
9)
Ordine del giorno in merito al sostegno delle imprese viticole del
territorio colpite da peronospora della vite e dall'eccezionale ondata di
calore verificatasi nel corso dell'annata agraria 2023.
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora
e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
Volontariato.
Costituita a Grotte l'Associazione Familiari Alzheimer (AFA); uno spazio
d'incontro e confronto.
Associazione Familiari Alzheimer
È stata costituita a Grotte l’Associazione Familiari Alzheimer (AFA),
rivolta a tutti i familiari di persone affette da demenza, agli operatori, a
tutti gli anziani e a coloro che, in prima persona, si prendono cura del
paziente (caregiver).
L'Associazione ha come scopo:
- dare risonanza e visibilità sociale alla malattia di Alzheimer;
- farsi portavoce, presso gli enti e le istituzioni del territorio, delle
esigenze e delle problematiche dei pazienti e delle famiglie;
- alleviare lo stato di isolamento delle persone coinvolte;
- promuovere iniziative di formazione e di informazione.
L’Associazione, voluta e formata dai volontari Antonino Cardaci, Calogero
Cipolla, Calogero Collura, Rosalinda Collura, Alfonso Giambra, Ignazio
Infantino, Maria Grazia Rita Licata, Assunta Marsala, Adele Maria Troisi,
è stata pensata come uno spazio informale in cui pazienti e familiari,
anziani, trovano un'atmosfera accogliente, centrata sull'ascolto e sulla
cordialità.
Sarà uno spazio gratuito dove è possibile informarsi, incontrare altri che
vivono analoghe situazioni e confrontarsi.
L'Associazione si propone, di contrastare l'isolamento sociale che
spesso determina questo tipo di patologia e contestualmente rafforzare
l'efficacia delle azioni dei familiari per migliorare la qualità di vita
del paziente e dei suoi cari.
Uno degli obiettivi è quello di proporsi, inserendosi nella rete
territoriale dei servizi esistenti, come primo approccio alla patologia, per
fornire indicazioni ed orientamenti utili alla famiglia.
L’Associazione ha sede presso i locali, resi disponibili dal Comune
di Grotte, in Via Francesco Ingrao n. 92, ristrutturati ed arredati,
privi di barriere architettoniche e facilmente accessibili e fruibili
anche a persone con ridotte capacità motorie; conta sulla presenza di
psicologi, di assistenti sociali, volontari del servizio civile universale,
nonché dei soci che programmeranno attività di svago, laboratori creativi,
musicoterapia, attività di stimolazione cognitiva, intrattenimento, ecc.
Di pertinenza ha anche un ampio spazio esterno destinato a parcheggio e
luogo di attività aggregative sociali. Inoltre l’Associazione lavorerà di
concerto con l’Associazione Alzheimer Cafè Palermo. La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza: rappresenta
il 60% di tutti i casi. È un processo degenerativo che colpisce
progressivamente le cellule cerebrali, provocando quell’insieme di sintomi
che viene definito "demenza", ovvero il declino progressivo e globale
delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della
vita di relazione.
Diversamente da quanto si crede, la malattia non colpisce solo le persone in
età avanzata: casi di Alzheimer precoce, infatti, sono segnalati tra
soggetti di età compresa fra i 30 e i 60 anni.
Le informazioni per pazienti e familiari saranno fornite presso la
sede, a Grotte in Via Francesco Ingrao n° 92 nei giorni di lunedì
e giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00.
Riflessioni. "Sulla cattiva politica,
apparentemente democratica"; di Antonio Pilato
Antonio Pilato
Nel
gioco delle poltrone, nella spartizione delle sfere di influenza ognuno tira
l’acqua al proprio mulino e non risparmia bordate alla coalizione
avversaria. In questo caotico e cinico momento storico, politico e sociale,
capolinea di molti errori del recente passato, che ha riempito pagine e
pagine di contenuti del sonno della ragione, e per nulla avviato neanche
potenzialmente sul binario che conduce alla stazione della certezza
sapienziale, per usare un eufemismo, la parola democrazia, cantata
da tutti i partiti e dai politici, soprattutto della Sinistra, lontana dalla
sua radice storica marxista, non ha più senso.
Quel poco che resta di essa è anche sfiduciato dalle Potenze europee, dalla
Germania per prima, con l’appoggio, per ora latente, di questa sinistra
italiana: PD, Cinque Stelle ed altri.
Questo malessere della politica coinvolge anche l’elezione del Presidente
della Repubblica italiana.
È nota a tutti, infatti, l'elezione di due soli Presidenti in un quarto di
secolo: Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella.
Questo è avvenuto per l’incapacità, e il fallimento, di tutti i politici
di mettersi d’accordo per eleggerne uno nei tempi regolari della scadenza
naturale del loro mandato elettorale.
Conclusione: anche questa Sinistra non ha nulla di che vantarsi, perché la
sua visione democratica del mondo è solo apparente, fenomenica e di
facciata.
A futura memoria.
Iniziative.
Incontro del Lions Club Zolfare sul tema "Vogliamo cambiare il mondo?";
sabato 7 ottobre a Grotte
Manifesto
“Vogliamo
cambiare il mondo?” è il tema dell'incontro promosso dal Lions
International che si terrà sabato 7 ottobre a partire dalle
ore 17.00 nell'Aula consiliare del Comune di Grotte.
La manifestazione, organizzata dal Lions Club - Aragona, Comitini,
Grotte, Racalmuto - Zolfare, riguarderà il contrasto al disagio
giovanile, alla povertà educativa, alla criminalità minorile, nonché
alla sicurezza dei minori in ambito digitale.
In particolare farà riferimento al D.L. Caivano del 15 settembre 2023 n°
123.
Porteranno per i saluti istituzionali:
- dott. Giuseppe Arnone (Presidente del Lion Club - Aragona, Comitini,
Grotte, Racalmuto - Zolfare);
- prof. Alfonso Provvidenza (Sindaco di Grotte);
- on. Rosellina Marchetta (Deputato Segretario all'Assemblea
Regionale Siciliana);
- avv. Giacomo Cortese (Presidente X Circoscrizione);
- dott. Giuseppe Caramazza (Presidente Zona 26);
- avv. Vincenzo Gaziano (Presidente del Consiglio dell'Ordine degli
Avvocati di Agrigento).
Gli interventi saranno a cura di:
- prof. Orazio Licciardello (Delegato distrettuale), sul tema
internazionale “Changing the World” - “Il disagio dei giovani dal ‘900
ad oggi”);
- avv. Nino Gaziano (Avvocato cassazionista, Presidente Consiglio
distrettuale di Disciplina di Palermo), su “Contrasto ai reati minorili.
Misure di prevenzione alla violenza giovanile”;
- dott.ssa Luisa Turco (Giudice del Tribunale dei Minorenni di
Caltanissetta), su “Le misure anticipate, la custodia cautelare ed il
percorso di rieducazione del minore”;
- dott.ssa Maria Ausilia Corsello (Dirigente scolastico dell'Istituto
comprensivo “Giovanni Verga” di Canicatti, sede dell'Osservatorio
provinciale sulla dispersione scolastica), su “La dispersione
scolastica-carcere ai genitori sei figli non vanno a scuola?”;
- on. Francesco Ciancitto (Deputato nazionale, Camera dei Deputati), su
“Il decreto Caivano - Il Governo punta sulla repressione?”.
Interverrà in videochiamata la presidente della Commissione parlamentare
per l'Infanzia e l'Adolescenza on. Michela Vittoria Brambilla.
Le conclusioni saranno a cura dell'avv. Angelo Collura (PDG Lions
Distretto 108yb Sicilia, Responsabile rapporti con le associazioni del
Presidente della Commissione bicamerale per l'Infanzia e l'Adolescenza).
Modererà l'incontro l'avv. Rosa Viviana Sidoti (Consigliere dell'Ordine
degli Avvocati di Catania, Presidente dell'Organismo di conciliazione
del Foro di Catania).
L'incontro è accreditato per la formazione continua degli avvocati
dell'Ordine di Agrigento.
La manifestazione sarà trasmessa in diretta
sulla pagina Facebook "Grotte.info
Quotidiano" (clicca
qui) e in differita sul canale
Youtube "GrotteInfoTV"
(clicca
qui).
Letture Sponsali.
"Nessuno agisca per vanagloria o rivalità"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
I due fratelli del Vangelo siamo noi stessi.
Ora ci sentiamo il figlio che non ha voglia di seguire e aiutare il Padre
nella vigna, l’obbedienza al padre è fatica, lavoro che non sembra dare un
frutto immediato, soddisfacente, poi però per amore suo, per non sentirci in
colpa, andiamo, con i fatti, diciamo il nostro "sì".
Qualche altra volta, invece, ci sentiamo come l’altro figlio, siamo
entusiasti, abbiamo tanta voglia di fare, sembra che dal nostro operato
dipendano le sorti dell’intera vigna: poi le forze vengono meno,
l’entusiasmo ci abbandona, desideri per altre cose e affari ci sopraffanno,
e quel "sì" detto con tanto entusiasmo, porta a un nulla di fatto.
Nella seconda parte della conversazione ai capi dei sacerdoti, Gesù ancora
mostra che coloro che - per la loro vita disordinata - sono stati ritenuti
lontani da Dio, possono scegliere di cambiare vita e di superare coloro che
sono (e si sono) ritenuti figli obbedienti e giusti.
Il "sì" dei personaggi di queste parabole ci ricorda il nostro "sì"
matrimoniale che talvolta nella vita quotidiana diventa "no" all’amore di
Dio e al suo progetto su di noi.
Esortiamoci, come fa san Paolo, affinché nessuno agisca per vanagloria o
rivalità ma con umiltà e preghiamo con il salmo che "Dio abbia misericordia
di noi".
Gloria e Luciano
È
proprio così. Oggi mi accingo a scrivere una storia che ha al suo interno
tratti di veridicità, che non ho mai voluto raccontare prima, per uno strano
senso di dignitoso pudore che accompagna da sempre l'argomento della morte,
e che da bambino, qual era il personaggio principale dei fatti che narrerò,
esso era curiosità e paura allo stesso tempo, tipico di un bambino sempre
attento alle vicende della vita, con le sue bellezze, le sue brutture, con
le nascite e le morti, che la contraddistinguono.
Ora, essendo il narratore già in età prossima alla vecchiaia, il fatto può
essere raccontato senza alcun timore di mancato rispetto del comune sentire,
e quella curiosità e quella paura da fanciullo, adesso è semplice e pura
tenerezza dell'anima, che merita di essere raccontato con il sorriso sulle
labbra e la leggerezza di una autoironia composta e misurata.
Ho preso in prestito i nomi dei miei familiari ed il mio, per semplice
pigrizia e convenienza, e ai quali chiedo scusa in anticipo, pur sapendo che
mi accompagneranno con gioia in questo breve viaggio a metà tra fantasia e
realtà, che si svolge negli anni Sessanta.
Mamma Pina per tutto il pomeriggio era stata dietro ai fornelli, mescolando
di continuo il sugo di pomodoro, con dentro le patate tagliate a grossi
pezzi e la salsiccia con il finocchietto già sgrassata, che lentamente
sobbolliva.
L'odore era forte e pungente. Il vapore della pentola appannava l'ampia
vetrata che dava sul balcone, facendo scivolare sui vetri rivoli di
striminziti fiumiciattoli, che pian pianino si rifornivano di goccioline,
sino a diventare veri e propri fiumi che terminavano il loro percorso sulla
base della finestra, in un laghetto mal definito.
Aldo, appoggiato al termosifone, di tanto in tanto ingannava l'attesa della
cena passando il dito sul vetro in uno zig-zag che univa più rapidamente le
fini goccioline di condensa, aumentando a dismisura la pozza d’acqua
sottostante.
Francesco era alle prese con il finire i compiti di scuola; ogni tanto si
alzava dal tavolo con un pezzetto di pane, lo porgeva a mamma Pina che lo
inzuppava nella pentola, e lo restituiva a Francesco che rapidamente lo
ingurgitava, incurante dell'ustione che immancabilmente si procurava.
Carmelo, seduto sulla sdraio all'ingresso della cucina, tormentava un ramo
di Pothos, che più lungo degli altri gli arrivava sin quasi dentro
l'orecchio.
Papà era in ritardo; era andato al funerale di una persona morta qualche
giorno addietro di vecchiaia.
"Beato lui, e menomale che qualcuno muore ancora di vecchiaia!",
disse il giorno prima, quando venne a sapere che lo zì Gerardo era ritornato
alla casa del Signore, come dicono i preti durante la messa del funerale.
Nonna Caluzza, seduta vicino alla macchina da cucire, girava i calzini
accoppiandoli e arrotolandoli in fagottini tutti uguali, sistemandoli poi
sul piano di appoggio della macchina, all’interno di una grossa cesta di
vimini.
Spesso si girava verso mamma Pina chiedendole, per la decima volta da quando
aveva messo sul fornello il sugo: "Pinù, ma chi è morto? Pinù, di che
cosa è morto? Pinù, ma era anziano?".
Mamma Pina, sconsolata, rispondeva esattamente come le altre nove volte: "Ma'!
Era lo zì Gerardo, quello che vendeva per le strade la verdura con l’asino!
Non ti ricordi? Passava nella nostra strada tutti i mercoledì mattina con
l’asino carico come un carretto, con le bisacce piene, gridando come un
dannato: 'Zucchine, cipolle, cicoria, mazzareddi', facendosi sentire da
tutto il quartiere, sino al cimitero. Possibile che non ti ricordi? Ogni
volta che 'vanniava', 'santiavi' dicendo: Che il Signore se lo porti! Con
tutto l’asino se lo deve portare! Ecco vedi ti ha accontentata! Ma era
anziano ormai, perfino la mula era anziana come lui!", ripeteva mamma
Pina, giusto per terminare il discorso.
Nonna Caluzza, dal canto suo, rispondeva: "Bisogna essere pronti, bisogna
essere pronti alla chiamata di Dio!".
Quella frase buttata lì come una litania, per caso, aveva procurato una
certa curiosità in Carmelo, che avendola già sentita tante volte,
incuriosito, si alzò, girò l’angolo del bancone di servizio della cucina, si
avvicinò a mamma Pina e tirandole un angolo del grembiule le chiese: "Cosa
vuol dire la nonna quando dice che bisogna essere pronti alla chiamata di
Gesù?".
Mamma Pina, senza dare tante spiegazioni, preoccupata di rimestare il sugo
che stava per attaccarsi al fondo della pentola, replicò: "Tua nonna sono
anni che ha tutto pronto e sistemato, e lo sa lei dove tiene le sue cose!".
Non volle aggiungere altro, e lui non chiese altro, ma nella sua testa
qualcosa si mise in moto.
Quel "solo lei sa dove tiene le cose" gli si conficcò dentro la testa
come un tarlo, e come il tarlo si nutre del legno, scavando profonde
gallerie internamente all’oggetto colpito, così quella frase iniziò a
scavare lentamente tra gli anfratti della sua mente, nutrendo la sua
curiosità.
Papà Lorenzo rientrò a casa qualche minuto dopo che mamma Pina ebbe finito
di apparecchiare la tavola, aiutato da Aldo che aveva appena finito di
prosciugare con le maniche del maglione tutti i laghetti della mensola della
finestra.
Francesco chiuse il quaderno giusto in tempo per nascondere una macchia di
sugo che era caduta nel bel mezzo del foglio, a chiusura del compito e a
firma indelebile della sua ingordigia.
Nonna Caluzza, aiutata da Carmelo, aveva chiuso la cesta di vimini e,
appoggiata al braccio del nipote, si era seduta all'angolo del tavolo vicino
alla macchina da cucire.
Carmelo si sedette accanto a lei. Dal lato opposto, e di fronte a Carmelo,
si era seduto Aldo. Francesco di fronte alla nonna. A capo tavola, dal lato
della finestra, Papà Lorenzo.
Nonna Caluzza, appena seduta, cercando con lo sguardo gli occhi di papà
Lorenzo, ed ottenendo una sorta di assenso alla domanda che stava per
rivolgergli, chiese: "Ma chi è morto? Di che cosa è morto? Ma era
anziano?".
Mamma Pina, ancora con la pentola in mano, la zittì con un: "Adesso
pensiamo a mangiare, è tutto il pomeriggio che fai le stesse domande ed è
tutto il pomeriggio che ti do le stesse risposte. Quindi ora facciamoci il
segno della croce e mangiamo ben tranquilli tutti!".
Mamma Pina posò la pentola dal suo lato a destra, si sedette, si fece anche
lei il segno della croce, ringraziò Gesù per il cibo a loro concesso, ed
incominciò a servire.
Il primo ad essere servito fu papà Lorenzo. Nonna Caluzza con la testa
china, in attesa della sua porzione, offesa per la mancata risposta di papà
Lorenzo e con un occhio aperto verso la figlia, sgomitando Carmelo per
attirare la sua attenzione, si mise a borbottare a voce bassa, tanto quanto
bastava a farlo sentire a tutti: "Bisogna essere pronti, bisogna essere
pronti alla chiamata di Dio!".
"Mà! Finiscila di spaventare i ragazzi e pensa a mangiare", la
interruppe infastidita mamma Pina, e le porse il piatto, bello fumante e con
dentro tre bei pezzi di patata e due salsicce.
Tutti erano stati serviti; per ultima si servì mamma Pina. Tolse la pentola
vuota dal tavolo, si sedette, mangiò.
Carmelo come al solito faceva lo schizzinoso, girava e rigirava la salsiccia
nel piatto, che triste aspettava di essere addentata, facendo arrabbiare
papà Lorenzo che, come di prassi, lo sgridava: "Vedi di muoverti, tuo
fratello Francesco aspetta solo questo!".
Aldo continuava a pucciare il pane nel sugo e a mangiare con gusto tutto ciò
che metteva in bocca.
Francesco non era da meno, anche se con lo stomaco già mezzo pieno degli
assaggi precedenti, andava a rilento.
Nonna Caluzza, praticamente stava mangiando solo le patate e qualche pezzo
di pane che aveva inzuppato nel sugo.
La cena terminò tardi, rispetto alle altre sere.
Da qualche finestra di rimpetto, aperta, si sentiva il ritornello di
Carosello.
Era tutto sommato una sera come le altre, una di quelle sere di inizio
primavera dove dalle finestre spalancate cominciava ad arrivare l’odore
delle erbe aromatiche, e dove l’aria pulita e priva di nubi metteva a nudo
Monte Cammarata, con le sue pendici screziate di viola della Sulla e del
giallo della Ginestra.
La sua cima ricoperta di antenne sembrava allungarlo all’infinito.
Dall’inizio della strada, l’unica parte pianeggiante dell’intera via, già
cominciavano a formarsi gruppi di ragazzi che giocavano alla Lippa,
mentre le ragazze avevano già disegnato per terra lo schema della
Marrédda, pronta ad accogliere il vociare saltellante di quelle che si
consideravano le campionesse in carica.
Qualche sparuta rondine ispezionava il cielo, pronta ad annunciare l’arrivo
in massa delle sue sorelle.
La cena era terminata tardi, ed era proseguita senza intoppi o discussioni.
Una normale cena di una normale famiglia, dove il calore familiare era
condito con gli aromi della cucina, con il sorriso gioioso dei fratelli e la
saggezza antica e protettrice dei genitori.
Mamma Pina, sempre aiutata da Aldo, sparecchiò la tavola. Francesco
accompagnò nonna Caluzza nel suo appartamento al piano terra. Carmelo volle
ripetere a papà una poesia che aveva imparato a scuola:
"Passerotto.
Dal gracile rametto
d’uno spoglio nocciolo
spiccò l’ardito volo,
d’un tratto un passerotto.
E tenne aperte l’ale
tra i fiocchi della neve,
finché si posò lieve
sul bianco davanzale".
"Bravo Carmelo, farai una bella figura a scuola!". Papà era
emozionato, e non fece nulla per nasconderlo. Gli accarezzò il viso, gli
diede un bacio sulla fronte, gesto raro peraltro, si girò verso Aldo e
disse: "Dite a Francesco che, appena finito Carosello, tutti e tre a
letto, domani dovete alzarvi presto!".
"Papà, ti posso chiedere una cosa?" chiese intimidito Carmelo.
"Certo!" rispose papà Lorenzo.
"Ma secondo te, quando lo zì Gerlando è volato in cielo nella casa del
Signore, come il passerotto della poesia, si era preparato prima qualche
cosa? Come sapeva quando sarebbe stato pronto a partire, insomma per la
chiamata di Dio? E poi dove aveva messo le cose che si era preparato? Perché
la nonna continua a dire che bisogna essere pronti alla chiamata di Dio!".
Papà Lorenzo lo chiamò a sé, lo fece sedere vicino a lui e gli rispose con
il sorriso sulle labbra: "Carmelo, innanzi tutto il passerotto della
poesia non è volato in cielo, è rimasto vivo e pieno di salute. Poi non
dovresti dare molta retta alla nonna, non fa altro che dire sempre le stesse
cose. Diciamo le cose come stanno, vedi, ancora sei piccolo e certe cose
sono difficili da comprendere, ma tu sei un bambino intelligente. Lo zì
Gerardo è morto, di vecchiaia, di malattia, di quello che vuoi tu, non ha
molta importanza. La gente nasce, cresce, invecchia, poi... poi muore. Fa
parte del ciclo della vita. Ora, tu mi vuoi dire come fa uno a tenersi
pronto per la chiamata del Signore, quando deve pensare a nascere, a
crescere, ad invecchiare? La nonna Caluzza forse ha ragione, ma la nonna è
anziana, è malata, e la sua testa non è più quella di una volta; non penso
che quando aveva la tua età, pensava o diceva di prepararsi ed essere pronti
a morire! Carmelo stai sereno e vai a dormire tranquillo, papà e mamma sono
qua vicino a te e ai tuoi fratelli".
Carmelo si alzò, bacio papà, baciò la mamma, prese per la mano Aldo e si
ritirarono nella loro stanza.
Rimasti soli, papà Lorenzo disse alla mamma: "Tua mamma dovrebbe stare
attenta quando parla con i bambini, li sta facendo spaventare".
"Lù, che possiamo fare, è la sua malattia!", rispose mamma Pina.
"Chissà cosa le passa per la testa a mia suocera! Boh!", borbottò
papà Lorenzo, uscendo in balcone per respirare la frescura della sera che
già stava oscurando l’intera strada.
In tutti i paesi del mondo la gente nasce, cresce e muore. Ma a Grotte,
paese di poco più di quattromila anime, sono più le persone che muoiono, che
le nascite.
Non vi è giorno durante la settimana che non si sentano campane a morto. Non
vi è giorno, che non si assista ad un corteo funebre.
Il cimitero è diventato ormai, dopo la piazza e qualche circolo rimasto
aperto, luogo di aggregazione per persone vive, luogo di ritrovo dove le
persone che per vari motivi non riescono a ritrovarsi nei luoghi comuni, lì
volenti o nolenti si ritrovano.
Sì, perché in un paesino come Grotte, e credo come migliaia di altri paesini
con le stesse caratteristiche, tutti sono parenti di tutti, tutti sono amici
di tutti, e tutti in qualche modo devono ricambiare le condoglianze.
E fu in occasione del funerale di Alfonzina Monreale che lu zì Lullu venne a
sapere della morte del maestro Compare, e di come il funerale non si era
potuto tenere in quei giorni, poiché i familiari aspettavano dei parenti
dall’America, pertanto si sarebbe tenuto il venerdì, sempre di pomeriggio
tardi, visto che ormai le temperature stavano aumentando, e a percorrere il
lungo viale che porta al cimitero, ai vivi poteva capitare qualche malore.
Papà Lorenzo rientrò a casa stanco e avvilito.
A cena ebbe appena la forza di dire: "Anche domani pomeriggio un altro
funerale, e prima che me lo chiede tua mamma, rivolgendosi a mamma Pina e
buttando un’occhiata alla suocera, è morto il maestro Compare, quello che
insegnava sotto la chiesa Evangelica, dietro al Comune per intenderci. Una
brava persona; pare abbia avuto un infarto mentre saliva la scalinata che
dalle aule porta alla Piazza del Comune. Un colpo secco. Domani pomeriggio
c’è il funerale, sempre che arrivano i parenti dall’America. Dicono che
avesse un fratello a New York, che fa il postino".
Si fermò di parlare un attimo, giusto per sentire se ci fosse qualche
domanda, ma nessuno parlò, nemmeno nonna Caluzza con la sua malattia ebbe il
coraggio di profferire parola.
Papà Lorenzo guardò Carmelo, che non si era persa nemmeno una parola, poi
guardò mamma Pina, che capì ed annuì abbassando leggermente la testa sul
piatto, e rivolgendosi a Carmelo gli disse: "Carmelo! Il maestro Compare
era una persona conosciuta e ben voluta da tutti, penso che domani ci
saranno tante persone, e sicuramente anche i suoi alunni. Anche tu l’ho
avevi conosciuto! Ricordi? Siamo andati a casa sua qualche mese addietro per
sistemargli il cancello di ferro! Domani ti porto con me, ma non andiamo al
funerale o al cimitero, perché papà domani ha un appuntamento di lavoro e
non può mancare; andiamo a casa sua a fare le condoglianze alla famiglia,
prima che portino la salma, cioè il morto, in chiesa".
"Uffa! Papà perché solo io?" , rispose Carmelo, la cui faccia da
bambino si era completamente rabbuiata; mentre qualche lacrima pronta a
bagnare il piatto, aspettava lo sguardo di Francesco ed Aldo, che finsero di
non aver capito.
Papà Lorenzo, indicando gli altri due fratelli, che imperterriti
scherzavano, negando un minimo di solidarietà a Carmelo, disse loro: "State
tranquilli che prima o poi, a turno porto anche voi. È giusto che cominciate
a capire che la vita non è sempre rose e fiori, ma che vi sono anche le
spine".
Carmelo quella sera non era riuscito a dormire, come dormono tutti i
bambini, di un sonno sereno. Aveva riposato a tratti, ed è proprio durante
uno di questi momenti, in cui la stanchezza prende il sopravvento che
Carmelo si addormentò, e sognò.
Sognò maestro Compare nella sua camera da letto, con tutti i familiari ed il
fratello venuto dall’America, che si affannava a sistemare mucchi di
biancheria, libri, ceste di alimenti di tutti i tipi, e li prendeva di qua e
li spostava di là, poi li riprendeva e li riportava dov’erano prima, mentre
i familiari se ne stavano seduti a semicerchio ai piedi del letto ad
osservarlo, senza dire una parola.
Qualcuno si asciugava gli occhi inumiditi, qualche altro si soffiava il naso
rumorosamente, qualcuno invece, incurante delle sofferenze del viaggiatore,
parlava con il vicino di sedia.
Maestro Compare era affannato, stanco, preoccupato che tutto ciò che aveva
preparato per il lungo viaggio che si apprestava a fare, fosse pronto e al
proprio posto.
Finito di sistemare le suppellettili, andò dal primo parente seduto
all'inizio del semicerchio, lo salutò e si congedò, e così fece con gli
altri, sino all'ultimo parente rimasto.
Riguardò la stanza, controllò la mercanzia sistemata, risalutò con un gesto
collettivo i familiari e gli amici, si fece il segno della Croce, e si
coricò sul letto.
Prima di chiudere gli occhi definitivamente, alzò leggermente la testa,
girando lo sguardo verso la porta d’ingresso della camera, come se
aspettasse un ultimo parente, un ultimo amico prima di congedarsi, attese
ancora qualche attimo.
Gli parve di veder passare un’ombra di bambino, che con la manina lo
salutava ripetutamente.
Si stropicciò prima un occhio, poi l’altro; era la luce che lentamente si
affievoliva.
Appoggiò la testa sul cuscino, chiuse gli occhi al mondo.
Erano ormai le quattro del pomeriggio, il sole alto faceva sentire ancora il
suo tepore, poche le persone nella strada, se non quelli che andavano in
chiesa per il funerale o che andavano direttamente a casa del maestro a fare
visita ai familiari.
Papà Lorenzo, mano nella mano con Carmelo, entrarono nell’ampio cortile che
precedeva la porta di ingresso della casa del maestro Compare,
attraversarono l’intero cortile, ed oltrepassata la porta ornata dagli
addobbi funebri e dalle grosse candele ardenti ai lati, si trovarono
nell’ampia sala d’aspetto.
Tante erano le persone che affollavano l’entrata, e tante erano quelle che
si erano disposte ai due lati della sala.
Papà Lorenzo entrò per primo, seguito da Carmelo, che appena vide il letto
con su il maestro Compare e le sedie disposte ai lati e davanti, sgranò gli
occhi, si fermò di colpo, e fece un passo indietro allontanandosi da papà,
pronto ad uscire fuori.
Un signore che stava dietro a Carmelo, accortosi del disagio del bambino,
invece che confortarlo della sua paura, lo spinse in avanti, superando il
papà e le altre persone che erano davanti a lui.
Fu così che il bambino Carmelo si trovò a tu per tu con il suo primo morto:
il maestro Compare, o come si suole dire in queste occasioni, il fu
il maestro Compare.
Carmelo era sudato, le gambe tremavano dalla paura, le mani fredde cercavano
quelle di papà, e le trovò, o meglio, papà appoggiate le mani sulle sue
spalle lo spinse leggermente in avanti, si abbassò e gli disse: "Tu stai
qua, io vado a omaggiare il morto e a fare le condoglianze alla famiglia, se
vuoi ti puoi sedere là". E indicò la prima sedia libera, vicino alla
testata del letto.
Carmelo fece qualche passo e si sedette, mentre suo padre iniziò la trafila
dei convenevoli.
Carmelo guardava ogni angolo della stanza, ogni anfratto visibile alla sua
vista, guardava sui mobili, dietro la porta, e a portata di visuale nella
camera a lato.
Il vuoto più assoluto.
Dov’erano tutta la biancheria, tutti i libri, tutte le ceste di alimenti,
tutti gli effetti personali che maestro Compare aveva preparato per il lungo
viaggio, già iniziato?
Possibile che si fosse dimenticato di organizzare tutto ciò che occorreva
per essere pronti alla chiamata di Gesù?
Carmelo non si capacitava, eppure nel sogno il maestro aveva preparato
tutto, era pronto per affrontare il lungo viaggio; anche la nonna Caluzza
dice sempre che bisogna preparare tutto per essere pronti alla chiamata.
Uno strisciare rumoroso di sedie interruppe i suoi pensieri; tutto ciò che
Carmelo aveva visto in sogno non esisteva: Maestro Compare nella sua camera
da letto, con tutti i familiari, ed il fratello venuto dall’America, seduti
a semicerchio ai piedi del letto ad osservarlo, senza dire una parola, lui
che si affannava tra biancheria, libri, e ceste di alimenti, lui che era
andato a salutare il primo parente seduto all'inizio del semicerchio e a
congedarsi, lui che aveva salutato tutti e si era congedato da tutti, sino
all'ultimo parente rimasto.
Adesso Carmelo vedeva solo un povero maestro inanimato ed inespressivo,
coricato in mezzo al letto, non nella sua camera, ma nel salone all’ingresso
della casa, sentiva un gran vociare di parenti ed amici, seduti non a
semicerchio, ma come viene ed in ogni dove nella casa.
Non c’era nemmeno il fratello americano, scomparso tra i meandri della casa
a ritrovare le sue origini, ma soprattutto nessuna traccia, nessun segno
dell’essersi preparato prima e con tempo ad affrontare il viaggio per
l’eternità.
La nonna Caluzza era in errore? Papà aveva ragione?
Un fatto, ora, era chiaro a Carmelo: la nonna Caluzza forse ha ragione, ma
la nonna è anziana, è malata, e la sua testa non è più quella di una volta.
Il maestro Compare è morto di malattia, ma non ha molta importanza. La gente
nasce, cresce, invecchia, poi... poi muore, come dice papà Lorenzo.
Papà Lorenzo fece cenno a Carmelo che potevano ritornare a casa.
Carmelo si alzò, si avvicinò al morto, e lo salutò ripetutamente, agitando
la mano destra.
Un ultimo sguardo. Un fremito parse scuoterlo tutto: dall’occhio serrato del
maestro ebbe l’impressione di avvertire un movimento impercettibile della
palpebra; era l’ombra di una mosca, che vigliaccamente importunava il
maestro.
Epilogo
Fu dopo
circa un mese dal funerale del maestro Compare che nonna Caluzza ebbe un
incidente: cadendo dalle scale si ruppe il femore e per assisterla meglio
venne trasferita al primo piano, dove l’assistenza di mamma Pina poteva
essere più funzionale.
Ora accadde che un pomeriggio nonna Caluzza febbricitante, presa dalla
smania di regalare ai nipoti qualche pezzo di zucchero che teneva nascosto
nell’armadio della camera da letto, giù al piano terra, chiese a Carmelo di
andare a prendere la latta che lo conteneva.
Carmelo, felicissimo del dolce pensiero, chiamò Aldo per farsi aiutare.
Entrambi scesero nell’appartamento di nonna Caluzza, entrarono nella sua
camera da letto, aprirono le ante del grosso armadio, e come ordinato dalla
nonna, cominciarono a rovistare tra una montagna di capi di abbigliamento
fuori moda e una miriade di cose strane, che difficilmente trovano il loro
posto naturale dentro un armadio, e soprattutto in camera da letto.
Trovarono facilmente la latta con le grosse zollette di zucchero grezzo.
I bambini, si sa, sono curiosi per natura e non si limitarono solo a
prendere la latta con le zollette, già che erano lì ne approfittarono per
controllare anche i vari cassettoni.
A fatica aprirono il primo, ma non trovarono niente che potesse soddisfare
la curiosità di due monelli, poi aprirono il secondo cassetto, e anche lì,
al di là di qualche cianfrusaglia, non trovarono nulla.
Con molta più fatica del primo cassetto riuscirono ad aprire il terzo
cassettone.
Rovistarono superficialmente, ma vi era solo qualche vestaglia e qualche
paio di lenzuola.
Carmelo allungò le mani più in profondità e tastando la base del cassettone
toccò, appoggiato ad un angolo in fondo un oggetto duro, sembrava una grossa
scatola.
La fece notare ad Aldo che, ancora più curioso di Carmelo, gli disse: "Tiriamola
fuori e vediamo cosa c’è dentro, poi la rimettiamo dentro". E così
fecero.
Carmelo afferrò la grossa scatola di cartone, la tirò fuori dal cassettone e
la mise per terra.
Era una scatola di cartone grande, di colore verdastro senza nessuna
scritta, senza nessun segno.
L’unica decorazione, se così la vogliamo definire, era un filo di spago che
la serrava ai quattro lati, e il cui nodo allentato dagli anni, era lì più
di bellezza che per evitare di aprirla.
I due fratelli si guardarono, sapevano di fare una cosa scorretta, ma erano
ormai al punto in cui la curiosità era più forte di una grandinata di
bastonate.
Tolsero il coperchio, tolsero lo strato sottile di carta velina che copriva
l’interno e con gran meraviglia vi trovarono: una cuffietta bianca ricamata,
un abito lungo nero di pannetto, una camicia bianca di cotone ricamata,
delle calze di seta nere e delle ciabattine di peltro nere.
In un angolo un fazzoletto bianco ricamato, una velina nera e una corona di
rosario.
Carmelo impallidì, stava per avere un mancamento, mentre Aldo indifferente,
si era girato a rovistare ancora nel cassettone; agitato, sudato, svuotò
tutti gli indumenti per rimetterli a posto nella scatola, e mentre piegava
l’abito, da una delle tasche usci fuori un foglio di carta piegato in due.
Lo aprì e lesse a bassa voce per non far sentire ad Aldo: "A mia figlia
Pina, il giorno che il Signore vorrà prendermi, io sarò pronta, ho preparato
tutto quello che serve per il viaggio. Ti prego, vestimi con questi abiti
scelti da me. Ti voglio bene. La mamma".
"Aldo, mi prometti che non racconti nulla di quello che abbiamo trovato
alla nonna, e soprattutto alla mamma?".
Aldo non rispose, non capiva, ma sicuramente non avrebbe detto nulla.
Fine
I
personaggi e i fatti descritti in questo racconto sono di pura fantasia.
Pertanto, ogni probabile riferimento ad esso è da ritenersi puramente
occasionale. Ho mantenuto i nomi dei miei familiari per pura pigrizia
mentale, mentre gli altri nomi e cognomi sono puramente inventati. Il testo
della poesia "Il passerotto" è di Marino Moretti.
Sanità.
"Lascio il servizio attivo e vado ufficialmente in pensione"; del dott.
Antonio Carlisi.
Dott. Antonio Carlisi
Giovane medico
Con Mons. Ferraro
Giunto al termine della
mia attività lavorativa, dopo un lungo periodo di ferie, da oggi 1
ottobre 2023, lascio il servizio attivo e vado ufficialmente in pensione.
È un momento particolare che sto vivendo con tanta serenità, cosciente di
aver fatto il mio dovere e di aver dato sempre il massimo di quanto è stato
nelle mie possibilità.
Negli oltre 40 anni di attività di medico, ho incontrato moltissime persone.
Ho vissuto le sofferenze, il dolore, i lutti ma anche le gioie di
altrettante persone e di numerose famiglie.
Ho avuto sempre la determinazione di volermi donare quotidianamente agli
altri.
Alla fine però, è stato molto di più quanto ho ricevuto in termini di stima,
di affetto, di vera amicizia.
Ho avuto tanti colleghi e diversi collaboratori, tutti semplicemente
meravigliosi.
È anche grazie a tutti loro che siamo cresciuti insieme, dimostrandoci
capaci di offrire servizi sanitari quanto più possibile consoni alle attese
dei cittadini.
Ho sempre detestato la superficialità e mi sono perciò adoperato per essere
attento e capace del massimo ascolto.
Un solo cruccio mi resta, e cioè se qualche volta non ho prestato la giusta
attenzione, se non sono riuscito a stabilire la giusta empatia, se ho deluso
o trascurato qualcuno; in una parola, se non sono stato all'altezza delle
aspettative.
Mi rammarico sinceramente qualora ciò fosse accaduto, ma in ogni caso non è
stato da me fatto volutamente.
Sento, ancora oggi, di volere ringraziare i miei genitori, per i sacrifici
compiuti per mantenermi agli studi, e ancor di più per l'educazione
impartita e i valori che mi hanno trasmesso, in cui continuo a credere
fermamente.
Chi svolge un compito con spirito di servizio deve imparare a sapersi
congedare.
Compiuto cioè il suo incarico, deve evitare di attaccarsi a ruoli e
posizioni. Questo è quanto desidero fare!
Voglio esprimere a tutti la mia particolare gratitudine, il mio più sincero
riconoscimento, unitamente al mio più forte e fraterno abbraccio.
A tutte e tutti voi, grazie di vero cuore.