Spettacolo. Fabrizio Gifuni stasera al
Palacongressi: "A Grotte c'è parte delle mie radici"
Locandina
Todaro, Provvidenza, Sciarratta e Aronica
“Con il vostro irridente silenzio” è il titolo dello spettacolo
teatrale di Fabrizio Gifuni, che si ispira alle lettere di Aldo Moro
durante il suo sequestro. L’attore romano interpreta il dramma del politico
italiano, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978.
Lo spettacolo, definito dall’autore un “esperimento teatrale”, sarà in scena
stasera 31 gennaio al Palacongressi di Agrigento, alle ore 20.30,
nell’ambito del “Palacongressi Festival”, organizzato dal Parco Archeologico
e Paesaggistico della Valle dei Templi, con la direzione artistica di
Gaetano Aronica.
“Ho accettato con grande gioia l’invito di Gaetano Aronica, che conosco
da tanti anni, di venire ad Agrigento - ha dichiarato Fabrizio Gifuni -.
A Grotte c’è una parte delle mie radici; uno dei miei nonni materni,
infatti, vi era nato e cresciuto, poi si è trasferito a Roma. Sono, inoltre,
felice di inaugurare la nuova stagione di prosa del Palacongressi perché
Agrigento sarà Capitale Italiana della Cultura nel 2025”. La mamma dell'Attore (figlio di Gaetano Gifuni, già Segretario
generale della Presidenza della Repubblica), Adriana Noto, è nata a
Roma da Carmelo Noto, grottese.
Allo spettacolo di stasera sarà presente una delegazione di Grotte, guidata
dal sindaco Alfonso Provvidenza che consegnerà un riconoscimento
all'Attore.
Nella
foto a lato, in preparazione alla consegna del riconoscimento (da
sinistra):
l'assessore alla Cultura Anna Todaro,
il
sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, il direttore del Parco
Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi Roberto Sciarratta,
e il direttore artistico della Rassegna "Palacongressi Festival" Gaetano
Aronica.
Chiesa. "Breve profilo della vita di san
Giovanni Bosco"; a cura della prof.ssa Graziella Vizzini
San Giovanni Bosco
Straordinario educatore e indimenticabile parroco. Una figura di rilievo
nazionale, don Bosco. Uomo di straordinaria intelligenza, tanto da essere
spesso consultato da papa Pio IX. Don Bosco rimase pertanto
straordinariamente una persona umile e semplice.
Giovanni Melchiorre Bosco, meglio noto come don Bosco, è stato un presbitero
e pedagogo italiano, fondatore della Congregazione dei Salesiani e delle
Figlie di Maria Ausiliatrice.
Nato il 16 agosto 1815 in una famiglia contadina ai Becchi, una frazione di
Castelnuovo d'Asti: il padre Francesco e la mamma Margherita Occhiena,
saggia educatrice. Fu ordinato sacerdote il 5 giugno 1841 dall'arcivescovo
di Torino mons. Fransoni nella cappella dell'arcivescovado all'età di 26
anni.
Morto il 31 gennaio 1888 a Torino, all'età di 72 anni. Beatificato il 2
giugno 1929 da papa Pio XI; canonizzato il 1° aprile 1934 da papa Pio XI
alla chiusura dell'anno della Redenzione. Giovanni Paolo II il 31 gennaio
1988 lo dichiarò padre e maestro della gioventù.
Giovannino comincia a sentire sin da piccolo il desiderio di diventare
sacerdote. Racconta di aver fatto un sogno, un sogno profetico, come egli
stesso lo chiamò, a nove anni che gli rivelò la sua missione: "Renditi
umile, forte e robusto" gli disse una donna splendente come il sole "e
quello che vedi succedere di questi lupi che si trasformano in agnelli, tu
lo farai con i miei figli. Io ti farò da maestra. A suo tempo tutto
comprenderai".
Don Bosco fonda l'oratorio a Valdocco, il 12 aprile del 1846. Esso
rappresenta il primo oratorio, dal quale partirà tutta l'opera educativa del
Santo, che dedicherà tutta la sua vita per i giovani. L'opera educativa di
san Giovanni Bosco si fonda sulla ragione, la religione, e l'amorevolezza:
il metodo preventivo.
Tutto questo dà luogo al metodo del sistema preventivo. Elemento
fondamentale è l'atteggiamento profondo del Buon Pastore da parte
dell'educatore. "L'educazione è cosa del cuore e che Dio non ce ne insegna
l'arte e non ce ne mette in mano le chiavi": dalle lettere di san Giovanni
Bosco.
San Giovanni Bosco è indubbiamente il più celebre santo piemontese di tutti
i tempi, a scala mondiale il più famoso tra i santi dell'epoca
contemporanea: la sua popolarità infatti, ormai giunta in tutti i
continenti, dove si è diffusa la fiorente Famiglia salesiana da lui fondata,
portatrice del suo carisma e della sua operosità, che ad oggi è la
congregazione religiosa più diffusa.
Iniziative.
"Gli uomini onesti"; film di Gianni Russello
Guarda il film
"Gli uomini onesti"; film di Gianni Russello
(guarda
il video).
Il cortometraggio "Gli uomini onesti" è un’opera originale e provocatoria,
che mette in scena una sorta di paradosso: l’affiliazione a una
"associazione" come atto di onestà e lealtà.
(Guarda il
film)
Il regista Gianni Russello, che ha anche scritto la sceneggiatura, si avvale
di un cast di attori non professionisti, ma molto espressivi e credibili,
per raccontare una storia ambientata a Grotte, un piccolo paese della
Sicilia.
Il protagonista è un giovane che decide di entrare a far parte della
"famiglia" del "don", sottoponendosi al rito tradizionale: la puntura del
dito, il sangue sul santino, il fuoco, il giuramento e l’abbraccio.
Tuttavia, il giuramento non è quello che ci si aspetterebbe: invece di
promettere fedeltà alla "famiglia" e obbedienza al "padrino", il giovane
giura di essere un uomo onesto, di rifiutare ogni forma di illegalità e
corruzione, di lavorare onestamente e di essere un esempio per la sua
famiglia e la sua comunità.
Il film di Russello ha il merito di proporre una riflessione sul tema
dell’onesta e della moralità, in un contesto in cui queste virtù sembrano
essere dimenticate o disprezzate. Il regista usa il linguaggio
cinematografico con efficacia e ironia, creando un contrasto tra la forma e
il contenuto del rito di affiliazione. Un film "spiazzante" con un repentino
cambio di marcia, un contropiede che riesce a cogliere nel segno.
Il cortometraggio, con qualche riverbero de "Il padrino" di Coppola,
richiama anche la tradizione della commedia all’italiana, in particolare il
film di Totò "La banda degli onesti". Il cortometraggio di Russello è quindi
un omaggio al cinema italiano e alla sua capacità di raccontare la realtà
con humour e intelligenza. Gianni Russello, oltre che curare la regia del film, continua
a stupire per la capacità di aggregare, coinvolgere e far recitare i suoi
amici, ormai avvezzi a posare dinanzi alla videocamera.
In questa nuova avventura cinematografica si sono lasciati trascinare da
Gianni Russello: Vincenzo Arnone, Salvatore Baldo, Joel Butera, Antonio
Vitello, Davide Russello, Antonio Giglia, Pietro Infantino, Antonino
Parrinello, Michele Casalicchio, Calogero Agnello, Francesco Agnello e
Baldassarre Terrana. Le riprese e il montaggio sono state realizzate da
Elisa Russello.
Nel complesso, "Gli uomini onesti" è un cortometraggio che merita di essere
guardato.
Buona visione (guarda
il video).
Napoli.
Convegno su "Gli scenari futuri dell'innovazione tecnologica e dell'IA",
con il prof. Roberto Cipolla
Roberto Cipolla
Locandina
“Gli scenari futuri dell'innovazione
tecnologica e dell'intelligenza artificiale: applicazioni, rischi,
opportunità che ne derivano”.
Questo è il tema del convegno che si terrà martedì 30 gennaio 2024
alle ore 17.00 presso l'Aula Magna della Fondazione IPE Business
School di Napoli, in via Pontano 36.
Si tratta di un evento di alto livello, che vedrà la partecipazione di
esperti internazionali nel campo della computer vision e dell'innovazione
tecnologica.
Le relazioni saranno tenute da:
- Roberto Cipolla, professore di ingegneria informatica
all'Università di Cambridge, che affronterà il tema “Computer vision:
abilitare i computer a vedere e interagire”;
- Fabio De Felice, professore di ingegneria all'Università Parthenope e
presidente di Protom Spa, che presenterà le novità emerse al CES 2024 di Las
Vegas, la più grande fiera mondiale dell'innovazione tecnologica.
Il convegno sarà moderato da Giorgio Ventre, professore di Sistemi per
l'Elaborazione delle Informazioni all'Università Federico II e direttore
scientifico dell'Apple Developer Academy.
Chiesa.
Programma delle Quarantore nella chiese parrocchiali di Grotte, dal 4 al
13 febbraio
Locandina
Inizieranno domenica 4 febbraio 2024, le funzioni per le Giornate
Eucaristiche (cosiddette "Quarantore") nelle chiese parrocchiali di Grotte.
Di
seguito il programma delle celebrazioni.
4, 5 e 6 febbraio - Chiesa san Rocco
- ore 10.00, Celebrazione eucaristica;
- ore 11.00, Esposizione del SS Sacramento;
- dalle ore 11.00 alle 17.00, Adorazione silenziosa;
- ore 17.00, Adorazione comunitaria;
- ore 17.30, Vespri.
7, 8 e 9 febbraio - Chiesa Madonna del Carmelo
- ore 10.00, Celebrazione eucaristica;
- ore 11.00, Esposizione del SS Sacramento;
- dalle ore 11.00 alle 17.00, Adorazione silenziosa;
- ore 17.00, Adorazione comunitaria;
- ore 18.00, Vespri.
10, 11, 12 e 13 febbraio - Chiesa Madre
- ore 09.30, Celebrazione eucaristica;
- ore 10.30, Esposizione del SS Sacramento;
- dalle ore 10.30 alle 17.00, Adorazione silenziosa;
- ore 17.00, Adorazione comunitaria;
- ore 18.00, Vespri.
Politica.
Decio Terrana al Congresso di Forza Italia: "Attenzione all'autonomia
differenziata".
Decio Terrana
Decio
Terrana al congresso di Forza Italia a Catania: "Attenzione all'
autonomia differenziata, e avanti per la costruzione di un grande
Centro".
"Intervenendo al congresso provinciale di Forza Italia a Catania ho
evidenziato l'esigenza della costruzione di una grande area moderata di
centro ancorata al Partito Popolare Europeo e i rischi di un' autonomia
differenziata che penalizza il Sud dell'Italia già fortemente impoverito
dalle politiche del passato. Il confronto e il dibattito politico devono
aiutare a ricercare tutte le soluzioni possibili per promuovere una politica
che possa mettere al centro la dottrina sociale e far rinascere un nuovo
umanesimo cristiano che metta al centro la persona umana. Occorre inoltre
avvicinare i cittadini alla politica per evitare l'astensionismo e il
distacco".
Così ha dichiarato Decio Terrana, coordinatore regionale dell'UDC,
intervenendo al congresso provinciale degli azzurri a Catania, in occasione
del trentesimo anniversario del partito.
Decio Terrana ha inoltre espresso parole di apprezzamento per l'attività di
governo dell'Assessore Marco Falcone, che ha definito "il migliore Assessore
all'Economia della Sicilia", e per la lungimiranza politica dell'on. Nicola
D'Agostino.
Letture Sponsali.
"Una Parola che illumina e scalda il cuore"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
La potenza di una Parola accolta, creduta, vissuta, generata nelle viscere,
meditata e ruminata.
La forza di un'esperienza di relazione filiale, di una intimità con il Padre
che rompe il sigillo delle scritture per compierle.
L'insegnamento di Gesù nella sinagoga di Cafarnao ha fatto vibrare i cuori
dei presenti. La Sapienza di Dio si è finalmente incarnata in Cristo Gesù
per la salvezza degli uomini. Le sue parole afferrano, strappano dal male e
chiamano l'uomo alla sua primaria immagine.
Il demonio, che stranamente frequentava la sinagoga, questa volta dalle
parole che sente in quel luogo è disturbato e pur ribellandosi, vinto dal
Bene, è costretto a ridare quell'uomo a Dio.
Fare esperienza di Dio passa anche dall'ascoltare una Parola detta con
“autorità”, una Parola che illumina e scalda il cuore e che muove ad una
conversione.
Come cristiani questo vangelo ci interroga sul nostro modo di parlare di Dio
ai fratelli.
Sappiamo donare noi una parola di salvezza al nostro fratello quando
parliamo di Dio? Oppure la nostra parola è tiepida, scialba e annacquata
come quella degli scribi e dei farisei?
E come sono le omelie dei nostri sacerdoti? Fanno tremare i demoni o li
addormentano? E perché?
Come ogni cosa è l'Amore che fa la differenza: se realmente siamo in una
relazione d'amore filiale con Dio, siamo contagiosi nel bene attraverso le
parole e l'esempio di vita.
Rosalinda e Francesco
Storia. "27 gennaio - Giorno della Memoria";
alcuni fatti da ricordare per non ripetere le tragedie del passato
27 gennaio 2024
Il 27
gennaio si celebra la Giornata della memoria, in ricordo delle vittime
(non solo ebrei ma anche testimoni di Geova, omosessuali, rom, sinti,
jenisch, disabili ed altri) dei campi di sterminio nazifascisti.
Nel 1938 il regime fascista varò la
rivista La difesa della razza, con il fine di sostenere
antisemitismo e razzismo, portare acqua al mulino delle leggi razziali
che sarebbero state promulgate nel settembre successivo e arrivare alle loro
terrificanti e fatali conseguenze: deportazioni e sterminio.
Il segretario di redazione della famigerata rivista, uscita fino a
giugno del 1943, era Giorgio Almirante (1914-1988), tra i
fondatori nel Dopoguerra del Movimento Sociale Italiano (la cui fiamma è
presente ancora nel simbolo di FdI), di cui è stato il più prestigioso e
duraturo leader.
Ecco alcune delle sue parole scritte su La difesa della razza, tratte
da un articolo del 5 maggio 1942: “Il razzismo ha da essere
cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e
sia viva in tutti, la coscienza della razza. […] Altrimenti finiremo per
fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto
in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più
facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose,
fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di
esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c’è che un attestato col quale
si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del
sangue”.
Dopo molti anni, nel 1987, Almirante fu intervistato da
Giovanni Minoli nel programma della RAI “Mixer”, dove si dichiarò
fascista a tutto tondo.
Gli domandò Minoli: “Del suo passato rifiuta qualcosa?”.
Almirante rispose: “La mia formula è non rinnegare e non
restaurare”.
Minoli continuò: “Il suo numero due, vero o presunto, Pino Rauti ha
detto: noi siamo contrari alla democrazia parlamentare in linea di
principio, perché non crediamo all’uguaglianza tra gli uomini ma alla
differenza tra gli uomini”.
Almirante replicò: “Non sono d’accordo nella forma ma sono d’accordo
nella sostanza”.
In tempi più vicini ai nostri, nel 2020, Giorgia Meloni,
segretaria di FdI, con un tweet ha commemorato l’ex segretario del MSI
(ricordiamo che è stata iscritta alla sua organizzazione giovanile, il FdG):
“Ci lasciava 32 anni fa Giorgio Almirante. Politico e Patriota d’altri
tempi stimato da amici e avversari. Amore per l’Italia, onestà, coerenza
e coraggio sono valori che ha trasmesso alla Destra italiana e che portiamo
avanti ogni giorno. Un grande uomo che non dimenticheremo mai”.
Il 29 dicembre 2022, la presidente del Consiglio Meloni durante la
prima conferenza stampa di fine anno ha spiegato che la commemorazione del
MSI è legittima perché è stato “un partito della destra democratica e
repubblicana”.
In questo 2024 ricorre l’80° anniversario del massacro di Marzabotto,
delle Fosse Ardeatine, della strage di Sant’Anna di Stazzema,
di tanti e tanti eccidi compiuti dai nazifascisti (cioè dai
nazisti accompagnati dai fascisti).
A proposito di memoria, è anche il 50° anniversario della strage di
piazza della Loggia a Brescia (avvenuta il 28 maggio 1974), della
strage del treno Italicus (nella notte del 3 agosto). Il 10 giugno di
quest’anno è un secolo dall’assassinio di Giacomo Matteotti.
Questo è il fascismo. Questo è il nazismo.
Scrive Corradino Mineo: “Il fascismo fu, dagli esordi, un
movimento anti operaio e antisindacale. Offrì i suoi servigi ad
agrari e imprenditori, salvandoli prima dall’occupazione delle fabbriche
e dei feudi, poi arricchendoli con le guerre coloniali. Fu anche
portatore di un’idea nuova di democrazia. Secondo cui le manifestazioni
degli ‘arditi’ e di piccoli ufficiali disadattati dopo il ritorno dalla
guerra, dovevano contare quanto e più del voto nelle urne. Fu un regime
repressivo, governò manipolando la stampa e spiò gli italiani.
Infine, la retorica imperiale e l’alleanza di Mussolini con Hitler,
precipitarono l’Italia nella peggiore catastrofe della storia”.
Lo scorso 18 gennaio la Cassazione a sezioni riunite ha stabilito che
il saluto fascista nella sua espressione commemorativa non è reato. Invece
per
legge in Germania, Austria e Svizzera, l'uso
del saluto nazista, dalla fine della seconda guerra mondiale, è proibito.
Proprio ieri, 26 gennaio 2024, così ha dichiarato il presidente della
Repubblica Sergio Mattarella: “Parole
d’ordine, gesti di odio e di terrore sembrano di nuovo affascinare e
attrarre, nel nostro Continente ma anche altrove. Su questo occorrerebbe
compiere una approfondita riflessione, indagando le motivazioni che spingono
numerose persone a coltivare in modo inaccettabile simboli e tradizioni
di ideologie nefaste e minacciose, che hanno portato all’umanità
soltanto dolore, distruzione e morte. Il fanatismo, religioso o
nazionalista, che, mosso da antistoriche e disumane motivazioni, non tollera
non soltanto il diritto ma neppure la presenza dell’altro, del diverso,
ritiene di poter imporre la sua visione con la forza, la guerra e la
violenza, violando i principi fondamentali del diritto internazionale e
della civiltà umana”.
27 gennaio 2024: ricordiamo e commemoriamo le numerosissime vittime
dei campi di sterminio nazifascisti, non dimenticando che migliaia di
quelle vittime italiane furono segnalate da delatori fascisti e
consegnate, da volenterosi e solerti fascisti in divisa, nelle mani dei
nazisti.
Nessun desiderio di vendetta o contrapposizione ideologica; solo memoria,
per non ripetere i tragici errori del passato.
Politica.
L'on. Rosellina Marchetta: "I licatesi non possono aspettare; valutare
lo stato d'emergenza"
On. Serafina Marchetta
L'on.
Rosellina Marchetta, deputato segretario all' ARS, ha inviato una nota
al ministro per la Protezione Civile sen. Sebastiano Musumeci, al presidente
della Regione Siciliana on. Renato Schifani, e al dirigente generale del
Dipartimento Regionale della Protezione Civile Siciliana ing. Salvo Cocina,
nella quale, a seguito dell'incendio divampato nel centro di stoccaggio dei
rifiuti dell'impresa Omnia, a Licata, richiede, rispetto a quanto
effettuato, il massimo impegno al fine di arrivare al completo e definitivo
spegnimento delle fiamme.
"Ho chiesto - ha comunicato l'on. Marchetta - un massiccio
spiegamento di risorse umane e di mezzi per far fronte nell'immediato alla
drammatica situazione che tanto angoscia i cittadini licatesi e quelli dei
paesi vicini, occorre inoltre una successiva bonifica e l'espletamento dell'
iter necessario per la celere dichiarazione dello stato d'emergenza. Licata
e i licatesi non possono aspettare".
L'on. Marchetta nella nota esprime l'interessamento dei soggetti che ha
ritenuto opportuno sollecitare ai quali rivolge stima e apprezzamento per l'
intervento in corso.
Racalmuto.
Alla Fondazione "Sciascia", presentazione
del libro "L'inferno non prevarrà", di Andrea
Apollonio
Manifesto
Sabato
27 gennaio 2024, alle ore 17.30 a Racalmuto (AG) presso la Fondazione
Leonardo Sciascia, si terrà la presentazione del libro “L’inferno non
prevarrà” (Rubettino Editore) di Andrea Apollonio. Coordina Enzo
Sardo (scrittore e saggista). Saluti istituzionali di Vincenzo Maniglia
(Sindaco di Racalmuto) e Ivana Mantione (Assessore alla Cultura del Comune
di Racalmuto). Interverranno: Vito Catalano (scrittore), Tiziana Messina
(referente IPIA “E. Fermi” sede associata di Racalmuto), Don Massimo Naro
(docente di Teologia Sistematica nella Pontificia Facoltà Teologica della
Sicilia). Conclude l'autore.
Andrea Apollonio, pugliese, classe 1987, è sostituto procuratore in Sicilia.
Ha scritto e curato numerosi saggi sulle mafie tra cui Storia della Sacra
corona unita (Rubbettino 2016). Con il romanzo L’arte borghese della
guerra proletaria (Rubbettino 2018) ha vinto il premio “Building Apulia”.
Nel 2020 è stato messo in scena il testo teatrale Goodbye Scu, sulla
mafia pugliese. Con I pascoli di carta (Rubbettino 2021) è stato
finalista del premio “Racalmare - Leonardo Sciascia” e ha vinto il premio
“Zocca Giovani - Marco Santagata”. Il suo ultimo romanzo è L’inferno non
prevarrà (2023).
“L’inferno non prevarrà” è un romanzo che racconta la storia di un'indagine
intricata e pericolosa, ambientata in una Sicilia dove la mafia controlla i
pascoli e i poteri forti. Il protagonista è il sostituto procuratore
Salvatori, che cerca di fare luce su una serie di morti sospette, tra cui
quella del procuratore generale Ficarra. Salvatori si trova a dover
affrontare una realtà oscura e corrotta, dove non si sa chi è amico e chi è
nemico, e dove la giustizia sembra impossibile da ottenere. Salvatori si
chiede se vale la pena continuare a lottare o se è meglio arrendersi alla
fatalità dei fatti. Un thriller avvincente e coinvolgente, che esplora le
zone grigie della società siciliana e le sfide morali di chi cerca di
cambiare le cose.
Editoria.
Presentazione del libro "Disiu d'amuri e allammicu di cori", di
Maddalena Lattuca; sabato 27 gennaio
Manifesto
Ha come
titolo "Disiu
d'amuri e allammicu di cori" il libro di Maddalena Lattuca che
verrà presentato sabato 27 gennaio 2024, alle ore 17.30, a
Grotte presso l'Auditorium "San Nicola - Stella Castiglione". Si
tratta di una raccolta di canti d'amore, preghiere, testi vari dialettali
del territorio di Aragona.
La vita
è fatta di momenti, di emozioni, di sfide, di sogni. Ogni esperienza,
positiva o negativa, ci lascia un segno, una traccia, una parola. E le
parole si trasformano in poesia, in musica, in arte. Con la poesia possiamo
esprimere ciò che sentiamo, ciò che vogliamo, ciò che speriamo. Con la
poesia possiamo comunicare con gli altri, con noi stessi, con il mondo. Con
la poesia possiamo ricordare il passato, vivere il presente, immaginare il
futuro. La poesia popolare che emerge dai testi raccolti da Maddalena
Lattuca è spontanea, sincera, senza pretese di forma o di stile. È il frutto
della memoria, della tradizione, della cultura di un popolo. Raccogliere e
trascrivere queste testimonianze non sarà stato un compito facile né banale.
Non si è trattato di un mero esercizio di nostalgia o di folklore, ma di un
atto di rispetto e di valorizzazione di un patrimonio culturale da
conservare e trasmettere alle nuove generazioni. Maddalena Lattuca, autrice del testo, è di Aragona. Si è dedicata
all'insegnamento delle materie letterarie in diversi gradi di istruzione,
fino a diventare dirigente scolastico per quindici anni, alcuni dei
quali trascorsi a Grotte presso l’Istituto Comprensivo “Angelo Roncalli”.
Ora è in pensione, ma continua a coltivare la sua passione per la cultura,
la tradizione e la lingua siciliana. Nel corso degli anni ha partecipato,
con gli Istituti da lei diretti, a molti progetti di rete a livello
provinciale, regionale, nazionale e internazionale, con l'obiettivo di
valorizzare e diffondere il patrimonio culturale locale. Ha scritto saggi,
progetti e materiali didattici che testimoniano la ricchezza e la diversità
delle espressioni culturali siciliane e che favoriscono lo scambio e il
confronto con altre realtà.
La manifestazione, realizzata con il patrocinio del Comune di Grotte,
è promossa dalla Caritas Cittadina di Grotte e da Grotte.info
Quotidiano.
Il programma della presentazione, coordinata dal giornalista Carmelo
Arnone, prevede:
- saluti istituzionali del sindaco Alfonso Provvidenza;
- relazione di Giovanna Zaffuto;
- letture di alcuni brani a cura di Lia Cipolla;
- animazione musicale di Aurora Pilato (flauto), Liliana Lauria
(pianoforte), con la partecipazione del mezzosoprano Melania Marchese.
Sarà presente l'Autrice. Parte del ricavato dalla vendita dei libri sarà
devoluto in beneficenza.
Attualità.
I lavori alla Villetta "Nicholas Green" e le occupazioni di suolo
pubblico
Inizio lavori
Nel gennaio 2024
Nel gennaio 2024
Estate 2013
Estate 2013
Estate 2013
Al 23/01/2024
È datato
29 dicembre 2023 il verbale di consegna dei lavori di riqualificazione e
manutenzione straordinaria della Villetta Nicholas Green, che si trova a
Grotte in Via Comitini. L’impresa appaltatrice è la Coedil. Progettista
nonché direttore dei lavori e Responsabile Unico del Progetto è il geometra
Diego Falco Abramo, dipendente del Comune di Grotte. La durata prevista dei
lavori è di 90 giorni.
(Villetta Nicholas Green a gennaio 2014)
Quella
della Villetta Nicholas Green è la storia di un bene indebitamente
sottratto alla pubblica fruizione per lunghi anni.
Dapprima fu concessa dal Comune, ad un soggetto privato, l’autorizzazione
all’installazione di un “chiosco” (una struttura rimovibile) per la vendita
di cibi e bevande. Successivamente venne data, di fatto, la possibilità allo
stesso privato di poter regolamentare l’accesso e gli orari di apertura e
chiusura al pubblico dell’intera area. Pertanto tutta la villetta - non solo
il chiosco - fu a completa disposizione del gestore dell’attività
commerciale. Come fosse una proprietà privata. Dopo una sola estate
di successo, quello che venne denominato “Green-Lounge Bar” (chi lo
ricorda?) alla fine dell’anno 2013 chiuse definitivamente i battenti.
(Villetta
Nicholas Green nell'estate 2013)
Da
allora la villetta è rimasta interdetta al pubblico, chiusa a chiave,
completamente abbandonata al degrado. I bambini e ragazzi sino ai 16
anni non ricordano neppure come sia fatta perché non hanno mai avuto la
possibilità di mettervi piede.
Dieci lunghi anni; tanto c’è voluto alla pubblica amministrazione per ridare
vita a questo bene immobile comunale.
Purtroppo non è l’unico caso di uso improprio di uno spazio pubblico
temporaneamente concesso al privato.
E così i chioschi installati “temporaneamente” con strutture rimovibili
tendono ad aumentare di volume ed a consolidarsi con opere in muratura.
(Villetta
Nicholas Green al 23 gennaio 2024)
I metri
quadrati di occupazione del suolo pubblico nello spazio antistante le
attività commerciali, che nel periodo dell’emergenza Covid erano stati
incrementati a norma di legge, terminata l’emergenza sono rimasti
indebitamente occupati.
Larga parte di vie e interi spiazzi comunali permangono nella disponibilità
di soggetti privati (per assurdo, in qualche caso, anche dopo la chiusura
dell’attività commerciale a beneficio della quale era stata concessa
l’occupazione).
Volendo tralasciare i vasi di fiori, le cassette di legno, i cavalletti
pubblicitari e gli sgabelli di plastica che impediscono il parcheggio
dinanzi ai negozi; queste aree sono considerate “acque territoriali” dei
commercianti, sfere d’influenza incontestabili. Infatti non vengono
contestate.
Nulla contro il lavoro di commercianti, imprenditori, esercenti attività
varie; purché sia svolto senza prevaricazioni nel rispetto dei beni comuni.
Tra 90 giorni circa dovrebbero terminare i lavori alla villetta.
“Finalmente la villetta Nicholas Green ritorna ad essere un bene comune!”
scrive il sindaco Alfonso Provvidenza, che la definisce “uno degli spazi
verdi più amati dalla nostra comunità”.
Speriamo che quest'area - ultimati i lavori e dopo l’inaugurazione - torni
effettivamente ad essere a disposizione dei cittadini.
Sanità.
Il dott. Marco Di Maggio apre lo studio medico di Medicina Generale a
Grotte; lunedì 22 gennaio
Dott. Marco Di Maggio
Orari
Un nuovo
studio medico aprirà a Grotte il prossimo lunedì 22 gennaio
2024.
Sarà quello del dott. Marco Di Maggio, medico chirurgo con formazione
specifica in Medicina Generale.
L'ambulatorio avrà sede al Viale della Vittoria n° 98 (nell’ex studio
del dottore Maida).
Il dott. Di Maggio (convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale)
riceverà nei seguenti orari: lunedì, 15.30-17.30; martedì,
17.00-19.00; mercoledì, 15.30-17.30; giovedì, 08.30-10.30; venerdì,
09.30-11.30.
Per contatti e informazioni è possibile chiamare i numeri 371.7998090
e 0922.612768, oppure inviare una mail all'indirizzo
marco-dimaggio@libero.it . Gli
orari ed i numeri di telefono sono disponibili nella tabella affissa
all’ingresso dello studio.
Dopo il pensionamento di diversi medici, avvenuto a Grotte nel recente
passato, la situazione per i pazienti si è fatta sempre più delicata. La
chiusura degli studi di "storici" medici di famiglia (dott. Castrogiovanni,
dott.ssa La Rocca, dott. Maida) ha privato molti cittadini dei loro punti di
riferimento ed ha avviato una faticosa rincorsa alla scelta di un medico di
base che avesse ancora la disponibilità ad accogliere pazienti. Una ricerca
che ha coinvolto anche pazienti dei paesi limitrofi, e che ha causato
inevitabili disagi dovuti all'affollamento negli ambulatori dei medici
disponibili. Medici che si sono trovati nella situazione di dover gestire,
nel breve periodo, la registrazione dei nuovi pazienti, delle relative
patologie e delle esenzioni ticket, nonché le visite ambulatoriali e le
prescrizioni periodiche dei farmaci. Al limite della sopportazione, per i
cittadini, le lunghe attese nelle sale d'aspetto, tra chi "sono solo per
la ricetta" e chi "devo parlare col medico"; chi "devo
chiedere solo un'informazione" e chi telefona da casa per non fare la
fila (talora continue interruzioni telefoniche che rendono letteralmente
impossibile il semplice colloquio col proprio medico o la prescrizione di un
farmaco). Per non parlare della sempre imbarazzante domanda "chi è
l'ultimo?", e delle infinite discussione su "c'ero prima io!" (e
ci si chiede coma mai i medici di base non abbiano mai provveduto a
installare un distributore di numeri (come in Posta o dal salumiere) o un
altro sistema (appuntamenti su prenotazione) per evitare inutili e
interminabili discussioni tra i pazienti in attesa). Chi vorrà scegliere come proprio medico di base il dott. Marco Di Maggio
potrà effettuare il cambio (o la scelta) a partire da lunedì 22 gennaio,
presso gli uffici di Grotte del distretto sanitario siti in Via Confine.
Politica.
"Una nuova politica criminale"; intervento a Palazzo Madama del sen.
Roberto Scarpinato
Roberto Scarpinato
"Ma
voi credete che la mafia parli col telefonino se deve fare un attentato?”;
lo ha ribadito ancora una volta il ministro della Giustizia Carlo Nordio
nel suo intervento al Senato della Repubblica. E ciò, nonostante le
numerosissime inconfutabili testimonianze più volte confermate nelle aule di
giustizia.
Alla relazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio
sull’amministrazione della giustizia ha replicato, nell'Aula di Palazzo
Madama, il senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Scarpinato,
durante le dichiarazioni di voto.
Dato che
il Ministro della Giustizia ha lasciato l’emiciclo di Palazzo Madama,
insieme ai parlamentari della maggioranza di centrodestra e di Italia Viva,
e non ha potuto ascoltare l'intervento del senatore Scarpinato, ne
riportiamo le parti più significative, di seguito, a beneficio degli
interessati.
"Questo nuovo ordine politico e sociale antidemocratico che avanza, per
realizzarsi compiutamente, necessita di un ministro della Giustizia, che,
incarnando lo spirito del tempo, si attivi adeguatamente per riformare la
Costituzione, in modo da ricondurre l’ordine giudiziario sotto il
controllo dei vertici politici. Necessita di un ministro della Giustizia
che dia impulso a una nuova politica criminale, che adegui il sistema
penale all’assetto classista della società. E lei, signor Ministro, si
sta dimostrando pienamente adeguato a realizzare per gradi questa importante
mission politica istituzionale che le è stata affidata dalla maggioranza
politica di cui fa parte. Quanto al varo di una nuova politica criminale,
che adegui il sistema penale all’assetto classista della società, va dato
atto al ministro che anche su questo importante versante ha dato un
rilevante impulso per la creazione di un doppio binario del sistema
penale: un diritto penale minimo per i ceti privilegiati che occupano
i piani alti della piramide sociale e un diritto penale massimo per tutti
gli altri. Mentre la maggioranza di cui il ministro è espressione in
questi mesi si è prodigata per la creazione di un diritto penale massimo
riservato alla gente comune e ai piani bassi della piramide sociale, il
ministro, contemporaneamente, quasi con perfetta divisione dei compiti, si è
dedicato alla creazione di un diritto penale minimo per i ceti superiori.
Con queste riforme il ministro - che è andato via, quindi non mi posso
rivolgere direttamente a lui - ha riabilitato tutti i 3.600 condannati
per abuso d’ufficio dal 1996 al 2020, ossia il peggio del peggio dei
pubblici amministratori, e ha legittimato per il futuro l’abuso del
potere pubblico e l’interesse privato in atti d’ufficio, lasciando
indifesi i cittadini contro i favoritismi, le prevaricazioni di tanti
piccoli e grandi Don Rodrigo; ha ampliato gli spazi di azione e di
impunità per tanti lobbisti, affaristi e faccendieri in una fase storica
nella quale è iniziata la grande corsa all’oro dei miliardi del PNRR e nella
quale, per un verso, è stata ampliata a dismisura la discrezionalità dei
pubblici amministratori e, per altro verso, si sta procedendo a
depotenziare sistematicamente tutti i controlli - quelli della Corte dei
conti e quelli dell’ANAC - e a svuotare la responsabilità erariale. Per
questo il Movimento 5 stelle ha scelto di stare dall’altra parte della
barricata, dalla parte dei cittadini senza potere".
Chiesa. "131° anniversario della nascita del
venerabile Michele Arcangelo Vinti"; della prof.ssa Graziella
Vizzini
Venerabile Vinti
18
gennaio 2024, 131° anniversario della nascita del venerabile Michele
Arcangelo Maria Antonio Vinti.
Oggi, 18 gennaio 2024, la comunità di Grotte è in festa perché ricorda il
131° anniversario della nascita del venerabile Vinti.
Era il 18 gennaio del 1893. Sesto in ordine di tempo, Michele Arcangelo
Maria Antonio venne ad allietare la casa dei coniugi Domenico Vinti e
Carmelina Palermo.
Questi furono i nomi che gli vennero imposti al momento del battesimo,
amministratogli il 4 febbraio 1893 nella parrocchia santa Venera in Grotte,
l’attuale Matrice.
La famiglia, prima cellula della società e chiesa domestica, ha messo in
questo bambino il germe della fede. Ebbe la fortuna di nascere in una
famiglia cristiana che fu il "primo seminario" per Michelino Vinti.
Alla sera i membri della famiglia Vinti recitavano il santo Rosario in
ginocchio e con tanta devozione. Il piccolo Michele Arcangelo rivelò una
particolare inclinazione verso la vita sacerdotale che divenne realtà
precisamente il 9 luglio 1922, quando fu ordinato sacerdote dal vescovo
mons. Lagumina. I suoi genitori furono per lui una guida saggia e i primi
maestri nel curare la sua vocazione al sacerdozio. Spesso, fin da piccolo,
era solito pronunciare queste espressioni: "Voglio
farmi santo sacerdote. Desidero diventare sacerdote e santo sacerdote".
Ma chi fu padre Vinti?
Fu un sacerdote umile, semplice, amante della purezza. Viveva in intimità
con Gesù Eucaristia, amava la Madonna di un amore filiale e aveva una forte
pietà per le anime del purgatorio. Stava ore dinnanzi a Gesù Eucaristia a tu
per tu con Gesù, intrecciando un dialogo e pregando per le necessità delle
persone che a lui si rivolgevano. La sua vita fu una testimonianza continua
di una spiritualità semplice, ma profonda. Ha saputo dare sé stesso alle
anime, ha scritto con la sua vita le più belle pagine di una spiritualità
semplice e meravigliosa. Il miglior modo per ricordare padre Vinti è quello
di imitarlo nelle virtù che lo hanno caratterizzato.
Venerabile Vinti prega per il popolo di Grotte e per i suoi giovani.
Chiesa.
"La festa di sant'Antonio Abate"";
a cura della prof.ssa Graziella Vizzini
Sant'Antonio Abate
17
gennaio 2024: festa di sant'Antonio Abate.
Sant'Antonio Abate, detto Sant'Antonio il Grande, è considerato il padre di
tutti i monaci e di ogni forma di vita religiosa, pur non avendo redatto
alcuna regola di vita monastica.
Nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, da una famiglia
benestante. Morì ultracentenario nel 356 (a 106 anni).
Sant'Atanasio scrisse la sua biografia. Rimasto orfano a 18 anni, entrando
in chiesa, ascoltò dal vangelo (cfr Mt 19,21), le seguenti parole: "Se vuoi
essere perfetto, vendi ciò che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro in
cielo, poi vieni e seguimi".
Profondamente toccato da queste parole, tornò a casa, vendette i beni
ricevuti dal padre, distribuì il ricavato ai poveri, si ritirò in solitudine
nel deserto della Tebaide in Egitto, dove intraprese la vita ascetica.
Tanti furono i suoi discepoli. Visse per ottant'anni vita da anacoreta. Fu
tentato violentemente dal demonio, ma egli fu sempre vittorioso.
Appoggiò sant'Atanasio nella lotta contro gli Ariani. I suoi discepoli hanno
tramandato alla Chiesa la sua sapienza, raccolta in 120 detti e in 20
lettere. Fu seppellito in un luogo deserto. Nel 561 fu scoperto il sepolcro
e le sue reliquie cominciarono a viaggiare nel tempo da Alessandria a
Costantinopoli fino in Francia nel secolo XI a Motte-Saint-Didier, dove fu
costruita una chiesa in suo onore e lì affluirono folle di ammalati.
Nel giorno della sua festa liturgica si benedice il pane e gli animali
domestici, di cui è protettore. Viene raffigurato solitamente con in mano il
libro delle sacre scritture e sulle vesti o all'apice del bastone una croce
a forma di T (Tau).
È invocato contro tutte le malattie della pelle e contro gli incendi. È
considerato il guaritore dall'erpes zoster, noto con nome di fuoco di
sant'Antonio. È patrono di moltissime città e paesi della Sicilia. È
protettore degli eremiti, dei monaci e dei canestrai.
Onoriamo sant'Antonio imitando le sue virtù, in modo particolare
l'obbedienza alla volontà di Dio e l'attaccamento alla preghiera continua e
costante.
(Nella foto a lato, antico quadro ad olio raffigurante sant'Antonio Abate,
custodito nella chiesa San Francesco in Grotte).
Editoria.
Gero Miceli nella "Antologia dei poeti siciliani contemporanei" - 4^
edizione
Copertina
Gero Miceli
È in
diffusione in questi giorni, su tutto il territorio siciliano, la IV
edizione della "Antologia dei poeti siciliani contemporanei" a cura
di José Russotti.
In questa 4^ edizione (come già nella 3^) sono presenti alcuni poeti
della provincia di Agrigento; tra essi un posto particolare è riservato
al nostro concittadino Gero Miceli.
Gli atri agrigentini presenti sono: Giuseppina Mira, Girolamo La Marca,
Rodolfo Di Rosa, Margherita Biondo e Liliana Arrigo.
Nella precedente edizione erano riportati: Lina Riccobene, Maria Giuseppina
Terrasi, Giuseppina Iacono Baldanza, Stella Vella, Anna Maria Bonfiglio,
Salvatore Indelicato, Mario Rizzo, Lorenzo Peritore ed Enzo Alessi.
Su Gero Miceli, così scrive Tina Piccolo: "È una poesia singolare è
quella di Gero Miceli, moderna nel linguaggio lirico così coinvolgente; il
poeta ha una fonte di ispirazione variegata e sono molto intensi i temi
sociali e d'amore. È una danza di immagini che si snoda nella trama dei
versi, talvolta solari, talvolta graffianti. Certamente quella di Gero
Miceli è una voce inconfondibile nel panorama letterario contemporaneo. Tra
metafore, similitudini, profonde meditazioni ed emozioni coinvolgenti, la
sua poesia è una tessera di riconoscimento. Il codice espressivo è davvero
particolare ed è splendido leggere le liriche che si susseguono in una
mirabile armonia. È poeta, il Miceli, sincero, autentico, innovativo nella
sua voglia di dire e di comunicare concetti e sentimenti".
L'Antologia è una scoperta del mondo culturale siciliano e, di fatto, mette
in contatto poeti di ogni parte dell'Isola; un volume molto utile per gli
studiosi e gli appassionati.
Politica. L'on. Rosellina Marchetta: "Mi
impegnerò per la tutela degli animali"
On. Serafina Marchetta
"Nel
manifestare personalmente ma anche pubblicamente per il ruolo che rivesto,
il dolore per l’atroce morte di Aron, il pitbull bruciato vivo dal suo
padrone in una piazza nel centro di Palermo - dichiara il deputato
segretario all’ARS on. Rosellina Marchetta - manifesto
l’intenzione di promuovere una serie di iniziative di natura legislativa e
culturale per dare piena attuazione alla normativa vigente in Sicilia per la
tutela degli animali e possibilmente migliorarla con il contributo degli
operatori e le associazioni operanti nel settore. La tutela degli animali
non deve essere solo un obbligo normativo ma un dovere morale e civile di
ogni cittadino. La vicenda di Aron ci sollecita tutti a fare di più per
arginare un fenomeno intriso di crudeltà e assoluta mancanza di rispetto per
ogni forma di vita".
Nei giorni scorsi il cane era stato ricoverato dopo l’intervento di un
passante, riportando ustioni su oltre l’80% del corpo e gravi danni agli
organi interni, dopo essere stato bruciato dal proprietario.
"Nel ringraziare quanti si sono presi cura di Aron, curato presso la
Clinica Zarcone di Palermo assistito e vegliato dai volontari LAV - ha
proseguito l’on. Marchetta - auspico a livello nazionale, come richiesto
dalla LAV, che la Commissione Giustizia della Camera proceda con l’esame
e l’approvazione delle proposte di legge per inasprire le pene e rendere più
efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali".
Chiesa. Santa Messa nel 131° anniversario della nascita del
venerabile Michele Arcangelo Vinti; di Graziella Vizzini
Locandina
Padre Vinti
Giovedì 18 gennaio
2024, il 131° anniversario della nascita del venerabile Michele Arcangelo
Maria Antonio Vinti sarà ricordato presso la chiesa Madre di Grotte:
alle ore 17.30 verrà recitato il santo Rosario e alle ore 18.30 verrà
celebrata la santa Messa presieduta da don Calogero Morgante, vice
postulatore della causa di beatificazione.
*****
Giovedì prossimo, 18 gennaio 2024, ricorre il 131° anniversario della nascita del
venerabile padre Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti, avvenuta il 18
gennaio del 1893.
Sesto nato in ordine di tempo, venne ad allietare la casa dei coniugi
Domenico Vinti e Carmelina Palermo.
Michele Arcangelo Maria Antonio; questi furono i nomi che gli vennero dati
al momento del battesimo, amministratogli il 4 febbraio 1893 nella
parrocchia Santa Venera in Grotte, l'attuale Matrice.
I familiari lo chiamarono Mimì.
Fin dalla tenera età padre Vinti rivelò una particolare inclinazione verso
la vita sacerdotale che divenne realtà precisamente il 9 luglio 1922, quando
fu ordinato sacerdote dal vescovo mons. La Gumina.
La famiglia, chiesa domestica, è stata veramente il "primo seminario" per il
Venerabile.
I suoi genitori furono per lui una guida saggia e primi maestri nel curare
la sua vocazione al sacerdozio. Fin da piccolo pronunciava spesso queste
espressioni: "Voglio farmi santo sacerdote. Desidero diventare sacerdote e
santo sacerdote".
Padre Vinti fu un innamorato di Gesù Eucaristia, della Madonna e delle anime
sante del Purgatorio. Un sacerdote semplice, amante dell'umiltà e della
purezza. La sua spiritualità era semplice, ma profonda. Ha saputo dare sé
stesso alle anime; ha scritto con la sua vita le più belle pagine di una
spiritualità sacerdotale semplice e meravigliosa.
Ha lasciato il profumo delizioso delle sue virtù, della sua purezza, della
sua offerta totale.
Scuola. "La
sede degli uffici centrali dell'Istituto 'Roncalli - Sciascia' sia a
Grotte"; di Piero Castronovo
Piero Castronovo
Pubblichiamo la
lettera aperta, indirizzata al sindaco Alfonso
Provvidenza, di Piero Castronovo - già vicesindaco di Grotte,
ideatore e moderatore del gruppo Facebook "L'Osservatore
Grottese" - sul futuro accorpamento dell'Istituto Comprensivo
"Angelo Roncalli" di Grotte e Comitini all'Istituto
Comprensivo "Leonardo Sciascia" di Racalmuto.
*****
Gentile
Sindaco,
grazie per l’attenzione che ancora una volta riserva alle cose importanti
della nostra comunità.
Come genitore e come cittadino, la notizia dell’accorpamento dell'Istituto
scolastico “Roncalli” di Grotte a quello di Racalmuto mi ha letteralmente
amareggiato.
La nostra scuola è sempre stata il fiore all’occhiello della scuola
agrigentina, con una sua identità ben definita.
Comprendo perfettamente che i numeri degli alunni non permettono di
continuare ad avere una Dirigenza Scolastica solo per Grotte.
Non riesco a capire però, perché, ogniqualvolta si decida di condividere un
servizio con il vicino Comune di Racalmuto, si parli di accorpamento e non
semplicemente di “condivisione”. Cosa che magari comporterebbe la
destinazione della sede del Dirigente Scolastico e degli uffici di
segreteria a Grotte e non a Racalmuto.
In precedenza è stata soppressa la filiale Unicredit di Grotte ed è
rimasta quella di Racalmuto.
La gran parte dei servizi sanitari, erogati precedentemente dal
Presidio sanitario di Via Confine, sono stati dirottati a Racalmuto. Non si può pretendere che ad avere disagi sia solamente la comunità di
Grotte, solo perché Racalmuto ha qualche cittadino o studente in più.
Caro Sindaco, non le voglio attribuire la responsabilità - perché non è
ovviamente sua - ma può far sentire come Primo Cittadino della nostra
comunità la sua voce affinché la sede degli uffici centrali dell’Istituto
“Roncalli - Sciascia” sia a Grotte e non a Racalmuto, cosa che ci
darebbe un po' di sollievo.
Grotte e Racalmuto sono due paesi fratelli, ma molto eterogenei fra di loro. L’unione dei due Comuni è per me cosa improbabile. Continuare a sostenere questa tesi rappresenta una perdita di tempo.
Sia i grottesi che i racalmutesi voterebbero “NO” ad un quesito referendario
di unione tra due comuni. “SI” ai servizi in condivisione, ma senza impoverire nessuno dei due
centri.
Cose giuste ed uguali.
Mi sembra doveroso rivolgere un sentito ringraziamento alla professoressa
Uttilla, Dirigente Scolastico attento è scrupoloso, persona seria
attaccata al senso del dovere. Un altro grazie all’ing. Santino Lo Presti per essersi battuto per la
nostra scuola, per averci garantito sino a questo anno scolastico
(2023/2024) la nostra autonomia. Grazie a lei, caro Sindaco, che come sempre prende a cuore le nostre
istanze.
Se può, le chiedo di farsi carico anche di questa.
Teatro.
"Personaggi in satira" con Sandro Re, al Circolo Empedocleo di Agrigento;
venerdì 26 gennaio
Locandina
Un
nuovo
appuntamento per la settima stagione del Teatro da Camera
all'Empedocleo di Agrigento. Venerdì 9 febbraio. alle ore 18.15 (dapprima previsto per il 26
gennaio, è stato poi rinviato), si esibisce sulla pedana
della saletta teatro del Circolo culturale l'attore Sandro Re.
Il cabarettista presenta in esclusiva lo spettacolo “Personaggi in
satira”; con la partecipazione di Tonino Migliaccio.
Una sorta di performance nella quale vengono proposte alcune delle
figure maggiormente presenti sulla scena internazionale: Matteo Messina
Denaro, papa Francesco e Donald Trump.
Uno spettacolo sostenuto dai
direttori artistici del Teatro da Camera Giuseppe Adamo e Mario Gaziano.
L'ingresso è libero con accesso prioritario secondo ordine d'arrivo.
Chiesa.
Programma del "Triduo in onore di sant'Antonio Abate", in chiesa Madre
Locandina
La parrocchia
Santa Venera - Chiesa Madre in
Grotte ha comunicato il programma delle funzioni religiose e delle
celebrazioni eucaristiche in occasione del Triduo in onore di
sant'Antonio Abate.
Le liturgie verranno
celebrate nei seguenti orari: Domenica 14 gennaio
- ore 17.30, santo Rosario
- ore 18.00, santa Messa Lunedì 15 gennaio
- ore 17.30, santo Rosario
- ore 18.00, santa Messa Martedì 16 gennaio
- ore 17.30, santo Rosario
- ore 18.00, santa Messa Mercoledì 17 gennaio - Festa di sant'Antonio Abate
- ore 11.00, santa Messa e benedizione del pane
- ore 17.00, santo Rosario
- ore 17.30, santa Messa e benedizione del pane
- a seguire, accompagnamento del simulacro di sant'Antonio Abate sul
sagrato, con i Tamburinari, e benedizione degli animali.
Attualità.
"Dov'è il fascismo"; di Raniero La Valle
Raniero La Valle
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare.
*****
È stato fuorviante il dibattito protrattosi per giorni e giorni sul
fascismo della signora Meloni. Esso non consiste nel beneplacito al
saluto romano, ma nella cultura fascista che la determina nella sua
azione di governo.
Se ne possono fare solo alcuni esempi. Il primo è quello di riferirsi sempre all’Italia come alla “Nazione”,
per marcare un’identità, non per vezzo di linguaggio. Ma l’Italia, secondo la Costituzione, è una Repubblica, non è un
Nazione, ed è la Repubblica, cioè il diritto, non sono le viscere, a
fare il cittadino. Altrimenti si fa lo Stato etnico, e se
arrivano altri si grida alla sostituzione etnica, si sogna il blocco
navale, si chiudono i porti oppure, arrivati, li si imprigiona, li si
segrega e li si deporta, fuori dalla vista, fuori dai confini, in
Albania o in Tunisia, magari a pagamento. È quanto accade con lo Stato di Israele, che la discriminazione
etnica l’ha messa addirittura in una legge di rango costituzionale che
definisce Israele come lo “Stato nazione del popolo ebraico”, e
solo a questo, “esclusivamente” riserva “il diritto di esercitare
l’autodeterminazione nazionale”, che vuol dire negare agli altri la
partecipazione alla sovranità, i diritti politici e perfino, come
pretende il generale Effi Eitam, leader del partito religioso, il porto
d’armi; e questo è il fascismo che porta al genocidio, come oggi
a Gaza e che i palestinesi li vuole mandare nel deserto, in Egitto, in
Congo, o tenerli in prigioni a cielo aperto (lo “Stato” palestinese
della soluzione a due Stati, raccomandata, ma solo ora, da Biden). Altra prova di fascismo è l’orgogliosa reiterata rivendicazione di un
potere non “ricattabile”. Ma “ricattare” vuol dire minacciare un
male per ottenere un bene: la democrazia è che un potere può essere
tolto se non obbedisce al bene comune, e la minaccia di togliere
potere al potere la fanno i Parlamenti nelle Repubbliche parlamentari e
gli elettorati quando sono chiamati a votare. Il fascismo è che il Parlamento non può togliere la fiducia ai
governi, gli elettorati non possono votare per uno o più lustri, e
il potere è inamovibile; l’elezione diretta di un presidente
del consiglio (la madre, per la Meloni, di tutte le riforme) lo
rende non “ricattabile”: non può infirmarne il potere né un Parlamento,
né un Presidente della Repubblica né, fin quando il potere non lo chiami
alle urne, l’elettorato: e questo è fascismo. È stato quando il
Gran Consiglio del fascismo ha “ricattato” Mussolini a piazza Venezia,
che il Duce è stato ficcato dal re in un’ambulanza. Altra prova di fascismo è la passione della guerra e l’entusiasmo per
le armi. E quando la guerra non la si può fare in proprio, la si fa
fare agli altri, senza far loro mancare le armi, perché quelle non
finiscano mai, lasciando invece che finiscano i soldati, che è il regalo
che stiamo facendo all’Ucraina, al suo autogenocidio (e il Partito
Democratico si astiene).
Ci sarebbero tante altre cose proprie del fascismo: la
subalternità ai potenti Alleati, il corporativismo, il
classismo fiscale, l’invenzione del nemico, la propaganda.
Non il folklore dei vecchi riti.
Di questo dovremmo accorgerci.
Iniziative. In musica la poesia "Sona sona la
nuvena" di Aristotele Cuffaro
Guarda il video
In musica la poesia "Sona sona la nuvena" di Aristotele
Cuffaro(guarda il video).
"Come ben sapete quando scrivo una poesia ho il piacere di condividerla a
tutti i miei amici tramite i canali social - scrive così Aristotele
Cuffaro, e le sue parole rivelano una evidente emozione -. Ebbene, Tom
Sinatra insieme a Salvatore Pumo e Giovanni Moscato appena
letta 'Sona sona la nuvena' mi hanno fatto la splendida sorpresa di averla
musicata e cantata. Li ringrazio di vero cuore nella speranza che per
le prossime festività natalizie venga cantata da tutti".
"SONA SONA LA NUVENA”
Sona sona la nuvena,
ni la notti leva pena.
Dormi dormi la vicina,
aggiuviglia la gna Pina.
Comune.
Appalti pubblici: iscrizione alla piattaforma "Traspare" per "Imprese" e
"Professionisti"
Avviso
L’arch.
Sebastiano Alesci, Responsabile dell’Area n. 6 (LL.PP. E PNRR) del Comune di
Grotte, con una comunicazione ufficiale, rende noto che il Comune intende
procedere all’affidamento di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture
anche mediante la piattaforma per le procedure di gare telematiche "TRASPARE"
utilizzata dalla Centrale Unica di Committenza dei Comuni di Letojanni,
Castelmola, Mongiuffi, Melia e Taormina.
In tal modo sarà possibile rispettare il principio di accesso al mercato di
cui al Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 - "Codice dei contratti
pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78,
recante delega al Governo in materia di contratti pubblici".
La piattaforma, raggiungibile all'indirizzo
https://cucletojanni.traspare.com, consente agli operatori economici di
ridurre gli oneri della documentazione standard di gara e i tempi di
partecipazione e di dare maggiore pubblicità delle proprie peculiarità
produttive.
Per gli Operatori Economici interessati è necessario iscriversi negli
appositi elenchi della piattaforma, seguendo le istruzioni presenti on line.
Ogni ulteriore informazione potrà essere richiesta agli uffici del Comune di
Grotte, in Piazza Umberto I (pec:
comunedigrotte@pec.it).
La piattaforma è gestita dalla Centrale di Committenza con sede in Via
Vittorio Emanuele n. 115 - 98037 Letojanni (ME) - (pec:
centraleunicadicommittenza@pec.it).
Ricorrenze.
80 anni fa veniva a mancare Gero Zambuto, regista del primo film Totò
Gero Zambuto
Libro di Daniela Spalanca
L'11
gennaio 1944 - 80 anni fa - a Bassano del Grappa veniva a mancare l'attore,
doppiatore e regista Gero Zambuto.
Registrato all'anagrafe come Gerardo Calogero Lucrezio Zambuto, era nato
a Grotte il 14 aprile 1887.
Dopo aver iniziato gli studi di giurisprudenza, decise di dedicarsi alla
professione di attore teatrale, che intraprese poco più che ventenne
dapprima con Andrea Maggi, per giungere poi ad una formazione da lui diretta
nel 1912 e successivamente ad un'altra, formata nel 1915 con Giuseppe
Sterni e Olga Vittoria Gentilli.
Zambuto in seguito si avvicinò al cinema, e nel 1913 fu scritturato
dall'Aquila Films di Torino assieme alla moglie Claudia Gaffino, dove esordì
con il film "La regina dell'oro". Recitò poi come attore in vari film, tra i
quali "La fiaccola sotto il moggio" (1916), "Povere bimbe" (1923) e "Maciste
imperatore" (1924). Negli anni successivi lavorò per altre importanti case
cinematografiche come la Ambrosio Film, la Itala Film e la Lombardo Film.
Come regista girò diversi titoli: "Il matrimonio di Olimpia" (1918) e "Hedda
Gabler" (1920).
Alla fine della prima guerra mondiale Zambuto ritornò al teatro, fece parte
del complesso artistico del Teatro Odescalchi (1924), e pochi anni dopo
fu condirettore della compagnia di Marta Abba, per assumere quindi nel
1931 la direzione di un complesso che si esibì al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Nel 1935 fu al teatro Eliseo di Roma accanto ad Anna Magnani e Pina
Renzi.
La sua carriera cinematografica proseguì nel periodo del sonoro, in un certo
numero di pellicole fra cui "Fermo con le mani" (1937), di cui fu
regista, film divenuto celebre per aver convinto Totò a debuttare sul grande
schermo (vedi
qualche scena).
Fu pure doppiatore, e diede la sua voce ad attori stranieri del calibro di Raimu, W.
C. Fields, George Arliss, Emil Jannings, Wallace Beery, Charles Laughton, Pierre
Renoir, Harry Baur. Svolse inoltre un ruolo nel doppiaggio italiano
originale del film d'animazione Disney Biancaneve e i sette nani (edizione
del 1938), dove prestò la voce a Eolo.
Morì di anemia nel 1944 a Bassano del Grappa. Era padre dell'attore Mauro
Zambuto (ricordato
in un articolo di Venerando Bellomo), doppiatore italiano di Stan Laurel.
Alla sua figura è dedicato il libro della giornalista Daniela Spalanca "Gero
Zambuto. Il primo regista di Totò", pubblicato nel 2017 da Libridine
nella collana Documenti.
Scuola.
Accorpamento degli Istituti "Sciascia" e "Roncalli"; lettera aperta del
sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza
A
partire dal prossimo anno scolastico 2023/2024 l'Istituto Comprensivo
"Angelo Roncalli" di Grotte e Comitini verrà accorpato all'Istituto
Comprensivo "Leonardo Sciascia" di Racalmuto. La nuova istituzione
scolastica prenderà il nome di Istituto Comprensivo "Sciascia - Roncalli".
Lo ha stabilito, con il Decreto assessoriale n° 1/Gab del 04/01/2024,
l'assessore dell'istruzione e della formazione professionale della Regione
Siciliana on. avv. Girolamo Turano (leggi
il Decreto).
Pubblichiamo di seguito la lettera aperta del sindaco di Grotte Alfonso
Provvidenza, che interviene chiarendo i vari aspetti della questione.
*****
Cari
studenti, alunni, famiglie, docenti e lavoratori tutti dell'I.C. "Angelo
Roncalli" di Grotte,
com'è noto il nostro istituto è stato accorpato all'I.C. "Leonardo Sciascia"
di Racalmuto.
Ciò è stato deciso dalla Regione Siciliana con l'approvazione del Piano di
dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia per
l'anno scolastico 2024/2025.
In questi anni abbiamo resistito, ma purtroppo la "voglia matta" di
"razionalizzazione" della rete scolastica ha definitivamente stroncato la
nostra resistenza.
Questa volta il non sufficiente numero di studenti e la posizione
geografica non hanno permesso un nuovo miracolo!
Purtuttavia, l'accorpamento degli Istituti di Grotte e Racalmuto è da
considerarsi come un fatto positivo; e questo perché è stato evitato
il peggio, ossia l'accorpamento delle nostre scuole con istituti di
paesi più grandi e distanti, non solo geograficamente, dal nostro
territorio.
L'aggregazione con lo Sciascia di Racalmuto determina semplicemente un
dimensionamento della direzione scolastica sotto l'aspetto squisitamente
amministrativo (che abbiamo difeso fino a quando possibile, cioè fino a
quando la legge lo ha consentito); rimarrà sempre la nostra "specificità"
didattica e formativa che ci consentirà di continuare ad essere una
delle migliori scuole della provincia di Agrigento. Il nuovo istituto si chiamerà Sciascia / Roncalli, i nostri plessi
continueranno ad erogare istruzione e formazione come sempre hanno fatto
senza nessun cambiamento formale e sostanziale, anche con riferimento
ai servizi garantiti dal Comune di Grotte a partire della manutenzione
ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici.
Si tratta di un semplice dimensionamento organizzativo che non apre
le porte a nessuna Unione / Fusione tra i due comuni (come qualcuno,
invece, continua ad auspicare); il piano regionale avvia una sorta di
mero consorzio di funzioni che, nel prossimo futuro, potrà riguardare anche
l'azione della polizia locale o la gestione dei servizi pubblici locali.
Nei prossimi giorni incontrerò il collega di Racalmuto e la dirigente
scolastica dello Sciascia; i rapporti sono e saranno ottimi e tutti
continueremo a lavorare per consolidare l'ottima ed invidiabile tradizione
della scuola grottese.
W Grotte, sempre!
Volontariato.
Bando per 2 operatori del Servizio Civile Universale da impiegare alla
Pro Loco "Herbessus" di Grotte
Locandina
È stato
già pubblicato il bando per la selezione di 2 operatori volontari da
impiegare nel progetto "Usanze e itinerari culturali nel territorio Siculo"
del Servizio Civile Universale presso la Pro Loco "Herbessus" di Grotte
(leggi
il bando).
Il Servizio Civile Universale avrà una durata di 12 mesi, con un orario di
servizio pari a 25 ore settimanali.
Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di
partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL)
raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo
https://domandaonline.serviziocivile.it.
Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non
oltre le ore 14.00 del 15 febbraio 2024.
Possono presentare la propria candidatura, gli aspiranti operatori volontari
che abbiano compiuto i 18 anni e non compiuto i 29 anni di età.
Editoria.
Presentazione del romanzo "Tacito silenzio" di Armando Caltagirone
Guarda il video
Presso
l'Auditorium "San Nicola - Stella Castiglione" in Grotte (AG), sabato 23
dicembre 2023 si è svolta la presentazione del romanzo "Tacito silenzio"
(Salvatore Sciascia Editore), scritto da Armando Caltagirone(guarda il video).
Tratta da una storia vera, l'opera narra le vicende relative a un terribile
fatto di cronaca accaduto a Grotte il 7 settembre 1945: l'omicidio di
Rosetta, una sedicenne, bella e "di buona famiglia", perpetrato da uno
spasimante ventenne. Nella finzione romanzesca, lei è Aurora, lui Ignazio.
Cronaca.
Innocenzo Infantino, l'angelo della vita: salva passeggero su aereo in
volo
Innocenzo Infantino
Come nei migliori film
d'azione, quando ogni speranza sembra perduta, arriva lui, l'eroe, e sistema
ogni cosa.
In questo caso non si è trattato di un film ma di un fatto realmente
accaduto su un aereo di linea Easyjet da Catania a Milano, e a risolvere
la situazione ci ha pensato lui, l'angelo della vita, Innocenzo Infantino,
che con notevole professionalità e sangue freddo ha salvato da morte
certa un passeggero esanime.
Seguiamo il racconto dalle sue parole.
"Mattina. Aereo Catania-Malpensa. Poltrona 27 A in fase di volo, ritorno
dalle vacanze natalizie.
Accendo il mio tablet, e decido di rilassarmi con la lettura. Ogni tanto,
distolgo il mio sguardo, per contemplare dal finestrino quel cielo dipinto
di nuvole e di blu, trastullandomi tra i miei pensieri. Dal fondo dell'aereo una signora inizia a gridare. Il marito perde i
sensi e si accascia sulla poltrona.
Immediatamente hostess e stuart di bordo distendono il paziente per terra e
provano a risvegliarlo. Niente. Inizia a crearsi un clima di tensione e
paura. Mancano 20 minuti per l'atterraggio.
Il personale di bordo cerca di prendere il polso e misurare la pressione,
prova, riprova, ma niente. Il paziente rimane incosciente.
Una delle hostess presa dallo sconforto si rivolge verso di noi per
chiedere se c'è un sanitario a bordo.
Nulla, tutti vacanzieri, tranne me. Così lascio i miei pensieri e corro
verso la scena.
Controllo il polso e noto assenza di battito, metto due dita sulla carotide,
niente.
Controllo anche se il paziente ha qualche riflesso. Niente. Il paziente è
andato in arresto cardiaco.
Chiedo allo stuart di aiutarmi a togliere il cappotto del paziente e il
maglione. Inizio a fare la manovra cardiopolmonare. Via con le prime 30 compressioni. Controllo, niente. Ancora con altre
30. Niente. Altre 30. Niente.
Chiedo subito allo stuart di prendere il defibrillatore. Mentre accende il
DAE continuo con la rianimazione, pensando che fra 10 minuti, se il cuore
non riprende a battere, il paziente inizia ad avere danni irreversibili fino
a lasciarci le penne. In quel momento ho iniziato a realizzare come fossero preziosi i minuti
del tempo. Metto gli elettrodi e via con la prima scarica. Ricontrolliamo e
finalmente il cuore riprende a battere.
Mentre il personale prepara l'atterraggio, lo stuart chiama per far arrivare
i soccorsi. Io rimango per terra insieme al paziente.
Finalmente atterriamo e anestesista e infermieri prendono in consegna il
paziente.
Soltanto in seguito ricevo la telefonata della moglie, che mi ringrazia per
il soccorso prestato, informandomi che il marito è in osservazione in
ospedale ma fuori pericolo.
Ringrazio il Signore per avermi dato lucidità e freddezza in quei 20 minuti
interminabili della mia vita.
Di questo viaggio con Easyjet rimane una vita salvata e l'emozione di un
battito".
Manovre salvavita BLSD (Basic Life Support Defibrillation: primo soccorso
con l'impiego di defibrillatore) che sarebbero già difficili in un ambiente
normale, ad alta quota nell'angusto spazio del corridoio di un aereo low
cost diventano quasi impossibili da effettuare; ma sul volo c'era un "angelo
della vita" che, con grande competenza e generosità, è riuscito a dare
ancora battito e respiro a quel corpo senza speranza.
Letture Sponsali.
"Letture intrise della simbologia dell'acqua"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Le letture di questa domenica sono intrise della simbologia dell'acqua.
Dalle parole di Isaia "O voi tutti assetati, venite all'acqua...", passando
per la prima lettera di san Giovanni Apostolo "Egli è colui che è venuto con
acqua e sangue, Gesù Cristo...", fino ad arrivare, come in un crescendo,
alla narrazione del battesimo di Gesù.
L'acqua lava, purifica. L'acqua è l'elemento da cui ha avuto origine la
vita.
L'acqua, a differenza dei corpi solidi, genera un tutt'uno: le acque si
mescolano e non sarà più possibile, dopo, dire cosa apparteneva a chi.
Si capisce dunque quanto sia importante la simbologia dell'acqua nel
matrimonio e nell'unione sponsale.
Però, secondo l'ammonizione di san Giovanni Apostolo, è importante tenere a
mente che Gesù Cristo è colui che è venuto non con l'acqua soltanto, ma con
l'acqua, il sangue e lo Spirito.
L'unione sponsale si fonda anche sul sangue: sulla rievocazione costante
della Passione di Gesù.
E sullo Spirito, che è l'alito vivificante di Dio sopra di noi.
Possa il Signore darci la grazia di conoscere, come coppie di sposi, il
significato profondo di acqua, sangue e Spirito e, come una colomba,
discenda sul nostro capo e ci benedica.
Barbara e Adriano
Chiesa.
Domenica 7 gennaio, inizio del cammino di fede per i fidanzati, in
preparazione al matrimonio
Fidanzati
Inizierà domani, domenica 7 gennaio 2024, il cammino di fede che la
comunità ecclesiale di Grotte propone ai fidanzati, in preparazione
al sacramento del Matrimonio.
I giovani delle tre parrocchie cittadine che intendono prendervi parte
potranno partecipare alla santa Messa delle ore 18.00 nella chiesa
parrocchiale della Madonna del Carmelo e successivamente al primo
incontro.
Si tratta dell'unico cammino formativo proposto dalle parrocchie di
Grotte, guidato da tre coppie di sposi, con l'assistenza spirituale
di don Sergio Sanfilippo. I fidanzati che non avessero ancora ricevuto il sacramento della
Confermazione (Cresima) possono altresì prepararsi dandone comunicazione
in parrocchia.
La preparazione al matrimonio, alla vita coniugale e familiare, è di
rilevante importanza per il bene della Chiesa. Di fatto il sacramento
del Matrimonio ha un grande valore per l'intera comunità cristiana e, in
primo luogo, per gli sposi, la cui decisione è tale che non dovrebbe
essere soggetta all'improvvisazione o a scelte affrettate.
Aumenta sempre più il numero dei divorzi e delle separazioni, anche nei
primi anni di tale vita coniugale. Tutto ciò porta inevitabilmente ad
una inquietudine pastorale. Chi contrae matrimonio, è realmente
preparato a questo? Il problema della preparazione al sacramento del
Matrimonio, e alla vita che ne segue, emerge come una grande necessità
pastorale innanzitutto per il bene degli sposi, per tutta la comunità
cristiana e per la società. Perciò crescono dovunque l'interesse e le
iniziative per fornire risposte adeguate e opportune alla preparazione
al sacramento del Matrimonio.
Ciò che viene chiamato "Preparazione" comprende un ampio ed esigente
processo di educazione alla vita coniugale, la quale deve essere
considerata nell'insieme dei suoi valori. Per questo la preparazione al
matrimonio, se si considera il momento psicologico e culturale attuale,
rappresenta un'urgente necessità. Di fatto è educare al rispetto e alla
custodia della vita, che nel Santuario delle famiglie deve diventare una
vera e propria cultura della vita umana in tutte le sue manifestazioni e
stadi per coloro che fanno parte del popolo della vita e per la vita.
Il cammino di preparazione prevede che i fidanzati posseggano gli
elementi basilari di carattere psicologico, pedagogico, legale e medico,
concernenti il matrimonio e la famiglia. Tuttavia, specialmente per
quanto riguarda la donazione totale e la procreazione responsabile, la
formazione teologica e morale ha avere un particolare approfondimento.
Infatti, l'amore coniugale è amore totale, esclusivo, fedele e fecondo.
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Noi, come i Magi, siamo alla ricerca di Gesù, nostro Signore.
La sua stella risplende anche per noi e ci indica la via.
Noi, però, non sempre siamo capaci di scorgerla.
A volte smarriamo il cammino e il nostro sguardo è avvolto dalle tenebre.
Altre volte, invece, la stella è sopra di noi: ci precede e ci indica il
luogo esatto in cui è Gesù.
In questi momenti il cuore si dilata perché dentro di noi proviamo una gioia
grandissima.
Questa gioia è la gloria del Signore e, come dice il profeta Isaia, essa
brilla sopra di noi.
Ci riveste di luce e dissipa le tenebre: ci rende diversi, ci trasforma.
Chi ha la grazia di conoscere la gloria del Signore non è più lo stesso.
Come i Magi farà ritorno al proprio paese, ma "per un'altra strada".
Questo è il mistero di Cristo: un mistero che siamo chiamati a conoscere,
come singoli, come coppie di sposi e come comunità.
San Paolo lo esplicita nello stralcio della Lettera agli Efesini che
leggiamo in questa festa solenne: "... che le genti sono chiamate, in
Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad
essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo".
Come coppie di sposi, rivolgiamo al Signore la preghiera di fare nostre
queste parole del santo apostolo, affinché la luce della stella del Signore
brilli su di noi e ci insegni la via per partecipare della sua gloria
eterna.
Barbara e Adriano
Comune.
Sbagliato il numero di conto corrente nei bollettini per le lampade votive;
disponibili i bollettini corretti
Lampade votive
Addebiti
È
errato il numero di conto corrente riportato nei bollettini
inviati nei giorni scorsi dal Comune di Grotte, per il pagamento
delle lampade votive e i servizi cimiteriali.
Ieri, giovedì 4 gennaio, gli uffici comunale avevano diffuso la notizia
che i bollettini potevano essere pagati entro il 15 febbraio,
senza aggravio di mora. Gli utenti che, nel frattempo, si erano recati
all'ufficio postale si sono visti rifiutare il pagamento, a causa del
conto corrente risultato errato.
Nella serata di ieri è arrivata la conferma ufficiale da parte del
sindaco Alfonso Provvidenza, con un avviso sul sito del Comune: "Si
comunica che il pagamento delle bollette delle lampade votive e servizi
cimiteriali, potrà essere effettuato entro il prossimo 15 febbraio. Si
avvisa che per un mero refuso è stato riportato un numero di conto
corrente postale ERRATO nei bollettini. Nei prossimi giorni il
nostro incaricato Giuseppe Figliola provvederà a distribuire presso i
punti di pagamento e l'ufficio postale i bollettini postali corretti.
Il modello da utilizzare è riportato in questa news (come
allegato). Per ulteriori chiarimenti rivolgersi a Giuseppe Figliola
(0922947531) che ringrazio sempre per la disponibilità. È possibile,
inoltre, pagare le due fatture in unico bollettino, risparmiando la
tassa per il pagamento, basta sommare l'importo delle due fatture. Ci
scusiamo per il disagio".
Intanto per alcuni cittadini il disagio si è concretizzato in un
danno economico, dal momento che l'istituto bancario ha
addebitato loro ben 11,00 euro per ciascun bollettino a titolo di
"Commissione per dati errati su bonifico" (vedi
foto a lato). Questi utenti si chiedono chi rimborserà loro il
denaro trattenuto dalla banca a causa del mero refuso dovuto agli uffici
comunali.
È possibile scaricare il bollettino postale corretto, compilabile, messo
a disposizione dal Comune (scarica
il bollettino).
Musica.
"Gran Concerto dell'Epifania" del Complesso Bandistico "G. Verdi";
domenica 7 gennaio
Manifesto
Si
terrà domenica 7 gennaio 2024, alle ore 19.00 nella chiesa
Madre di Grotte, il "Gran Concerto dell'Epifania" proposto
dal Complesso bandistico "G. Verdi" diretto dal M° Salvatore
Puglisi.
È ormai diventato un appuntamento fisso del periodo natalizio, il
concerto organizzato dall'Associazione Musicale "Giuseppe Verdi - Città
di Grotte", quest'anno realizzato con il patrocinio dell'Assessorato
alla Cultura del Comune di Grotte e dalla Regione Siciliana -
Assessorato Regionale ai Beni Culturali e all'Identità Siciliana.
Immediatamente dopo la conclusione della Messa domenicale in chiesa
Madre, nel presbiterio avrà luogo la premiazione dei Presepi (a cura
dell'Associazione "Nino Martoglio"), alla quale farà seguito il concerto.
Comune.
Pagamento dei bollettini per le lampade votive entro il 15 febbraio
Manifesto
Leggi l'aggiornamento 05/01/2024.
Potranno essere pagati entro il 15 febbraio 2024 i bollettini,
inviati dal Comune di Grotte, per le lampade votive e i servizi
cimiteriali.
Stanno arrivando in questi giorni, ai titolari dei contratti di
fornitura dei servizi cimiteriali e delle lampade votive presso il
cimitero comunale di Grotte, i bollettini di pagamento.
Anche se sul bollettino è riportato come termine il 31 dicembre 2023, il
pagamento potrà essere effettuato a partire dall'1 febbraio ed entro
il 15 febbraio 2024, senza alcun aggravio di mora.
Racalmuto.
"La pace narrata dagli angeli"; sabato 6 gennaio la Giornata della Pace,
al Teatro Regina Margherita
Manifesto
Ha
come titolo "La pace narrata dagli angeli" la manifestazione
organizzata dal Movimento Cristiano Lavoratori di Agrigento per
il prossimo sabato 6 gennaio 2024, a partire dalle ore 17.00,
presso il Teatro Regina Margherita di Racalmuto.
Sul palco del teatro, accolti con la consueta simpatia e professionalità
da Sandra Licata, si alterneranno giovani artisti che si
esibiranno per inneggiare alla pace.
Dopo i saluti istituzionali di Vincenzo Maniglia (Sindaco di
Racalmuto), Enzo Sardo (Presidente provinciale MCL Agrigento) e
don Francesco Poli (Assistente ecclesiastico nazionale MCL), si
esibiranno:
- il violinista Samuele Palumbo, 12 anni, da Campofelice di
Roccella (Palermo), primo violino dell'Orchestra giovanile del Teatro
Massimo di Palermo, vincitore dell'edizione 2023 del programma
televisivo "Tu sì che vales" condotto da Maria De Filippi;
- Mia Arnone, 7 anni, da Castrofilippo, finalista del
programma televisivo "The Voice Kids 2023" condotto da Antonella
Clerici;
- gli allievi della scuolla di danza "Dance In Academy" diretta
da Rosetta Carrara.
La manifestazione è ad ingresso gratuito. È gradito un contributo che
verrà devoluto alla Mensa della Solidarietà di Agrigento.
Attualità.
"Viaggio nella poesia di Franco Carlisi"; di Enzo Napoli
Enzo Napoli
Relatori
Avrebbe potuto essere "Viaggio nella poesia
di Franco Carlisi", perché la fotografia è solo uno dei linguaggi che usa
per guardare la vita, sé stesso e gli altri, raccontandola a modo suo e
dipingendola, in ogni scatto, con un senso profondo ed un'emozione
autentica.
È stato particolarmente bello, sabato sera,
esserci stato, non solo per gli amici che ho incontrato, non solo per aver
viaggiato in quel mondo immaginifico di una realtà sognata e sognante, ma
soprattutto perché il microcosmo in cui siamo cresciuti, da cui abbiamo
attinto ogni stilla di sensibilità è sostanzialmente lo stesso.
Bravissimo, ovviamente, Giovanni Volpe (che ha curato la regia dell'evento),
al quale l'afflato con Franco aggiunge, alla solita maestria, una pregevole
leggiadria ed, a pari altezza, Gabriele Ciraolo e Claudia Miral Volpe, molto
più che giovani promesse, che hanno interpretato benissimo i testi (di vera
e propria poesia) che accompagnavano le immagini.
Ero tra i pochi ad aver avuto la fortuna di aver già visto il primo film di
Franco Carlisi, corto di rara intensità e bellezza, di cui
ho già scritto e che rappresenta, a mio modesto avviso, un ulteriore e
forse inevitabile felice capitolo del percorso, artistico e giustappunto
"poetico", di due miei carissimi amici di cui sono particolarmente
orgoglioso.
Film che sabato sera, purtroppo per gli altri spettatori, non è stato
proiettato, se non per un brevissimo trailer, perché sta meritatamente
facendo incetta di premi in vari festival dedicati a i cortometraggi in giro
per l'Italia.
Musica.
"Concerto di Capodanno" al Circolo Culturale Empedocleo di Agrigento,
con il M° Salvatore Salvaggio
Manifesto
Con un
appuntamento all'insegna della grande musica inizia il nuovo anno 2024 del
Circolo Culturale Empedocleo di Agrigento.
Stasera, martedì 2 gennaio 2024, a partire dalle ore 18.30,
nella sala principale del Circolo si terrà il "Concerto di Capodanno".
A proporre brani immortali saranno cinque artisti d'eccezione: il basso
baritono Salvatore Salvaggio, il soprano Makie Nomoto, il
tenore Alfonso Zambuto e il mezzosoprano Giulia Alletto; al
pianoforte il M° Ying Jyun Lin.
l'ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti.
Sport. Concluso il Torneo di Natale dell'Asd Pan
Sagittarius
Torneo di Natale
Torneo di Natale
Lo
scorso 23 dicembre si è concluso il tradizionale Torneo di Natale
organizzato dall'Asd Pan Sagittarius, in collaborazione con il CSEN
Comitato Provinciale di Agrigento.
Nel torneo, della durata di una settimana, sono stati coinvolti circa 200
bambini dai 4 ai 13 anni; tutti i giovani atleti, al termine delle
competizioni, sono stati premiati con la medaglia di partecipazione.
Al Torneo di Natale hanno preso parte, oltre all’organizzatrice Asd Pan
Sagittarius, la Scuola Calcio Aragona Soccer Club del mister Giuseppe
Caltagirone, l'Asd Ponte di Ferro del mister Calogero Volpe e, per la
categoria 2010-11, la società Favara Academy del mister Michele Bellavia.
A conclusione del torneo i dirigenti dell'Asd Pan Sagittarius hanno tenuto a
ringraziare l'Amministrazione Comunale “per essere sempre presente nel
promuovere queste iniziative, nel mettere a disposizione gli impianti
sportivi e per la massima disponibilità dimostrata”, nelle persone del
sindaco Alfonso Provvidenza, dell'assessore allo Sport Anna Todaro,
del presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi e del vice
sindaco Giuseppe Mancuso.
Un ringraziamento è stato inoltre rivolto al presidente dello CSEN Agrigento
Antonio Sciarratta, al M° Ennio Sanfilippo che mercoledì 20 dicembre
ha allietato con canti natalizi la festa dei bambini nati nel 2018-19 e
infine tutti i genitori degli allievi della scuola calcio, per la
collaborazione e fiducia.
Nelle foto a lato, alcuni momenti della manifestazione.
Racconti. "Il Capodanno da bambini"; di
Carmelo Rotolo
Carmelo Rotolo
Ricordi,
solo ricordi...
"Il Capodanno da bambini"
di Carmelo Rotolo
Ora accadde che tanti anni fa, ma tanti, tanti anni fa, vi era l'usanza nei
giorni di festa, da parte di noi bambini, di fare visita ai parenti per
scambiare gli auguri di rito; auguri di buon Natale zio, auguri di buon Anno
zia, auguri di Buona Pasqua nonna.
In verità, per noi bambini lo scambio di auguri era un pretesto per
arrotondare quella che era già una misera paghetta; termine alquanto
moderno, considerando il fatto che negli anni Sessanta la paghetta, almeno a
casa mia, non era un termine usuale, anzi oserei dire sconosciuto.
Quella era la vera festa, ed uno dei modi per onorarla era il giro dei
parenti, un vero e proprio rito che iniziava subito la fine della santa
Messa, ed esattamente nel momento in cui il sacerdote dava la benedizione
solenne ed il saluto: "Andare in pace la messa è finita", e si
protraeva sino a mezzogiorno inoltrato.
Si sa che nei giorni di festa il cuore è predisposto ad aprirsi così come il
borsellino è pronto a schiudere le valve e liberare quelle poche lire messe
lì di proposito per quelle occasioni.
Almeno questo era il nostro sospetto, come fondato era il sospetto che
avevano i parenti nei nostri confronti.
Era una sorta di gioco ormai codificato a chi era più furbo. So che vieni e
mi faccio trovare pronto!
Ma i bambini quando vogliono hanno la mente fine, più degli adulti.
Successe che quel primo gennaio della fine degli anni Sessanta io e tutti i
fratelli finita la santa Messa ci trovammo d'accordo di andare a salutare la
numerosa schiera di parenti, da quelli più vicini sino ai parenti di grado
non ben definito, e decidemmo di non andare tutti insieme, come si faceva di
solito, ma di andarci separatamente.
Ci dividemmo i parenti e la rotazione delle visite che avremmo fatto.
Alla fine del giro ci saremmo trovati davanti alla lunga inferriata verde
che delimita la strada davanti la nostra casa, ognuno con il proprio
ricavato, democraticamente.
Li rividi solo a casa.
Ora non sto a raccontarvi cosa capitò agli altri fratelli, ma sicuramente la
loro avventura alla ricerca di qualche spicciolo fu diversa dalla mia.
Suonato il campanello, la zia Ippolita si affacciò alla piccola finestrella
che dava sopra il portone d'ingresso, e con la mano mi fece segno di salire.
Salii le strette scale che portavano al piano superiore a fatica,
arrampicandomi al lungo corrimano di ferro.
Entrai nel soggiorno semibuio e mi sedetti sulla sedia sfondata posta
accanto al letto.
Un odore di chiuso misto al tanfo del braciere posto al centro della sala
ammorbava tutta l'aria.
La zia Ippolita si avvicinò, mi dette un bacio e prendendo la borsa dal
comodino, la aprì, prese il borsellino, con il pollice e l'indice della mano
destra girò le due testine dell'apertura facendole schioccare di un suono
metallico che faceva prevedere un ricco dono, lo aprì me lo avvicinò davanti
agli occhi e candidamente mi disse: Mi sono finiti tutti gli spiccioli,
vedi..! Però ti posso dare tre mandarini.
Fatti gli auguri, accettai i mandarini, salutai.
E così fu con il secondo parente, e poi con il terzo, con il quarto sino
agli ultimi parenti di grado indefinito.
Quella mattina nella la mia tasca nemmeno una lira risuonò nella desolazione
di un pantalone tirato a lucido per il Primo dell'anno, ma in compenso un
paio di chili di mandarini allietarono la tavola di casa mia.
I miei fratelli? Beh, lasciamo stare...
Fine
Naturalmente è una storia inventa di sana pianta, nella quale rimangono i
ricordi più belli della mia Grotte, dei miei familiari più cari sino agli
ultimi gradi non ben definiti, degli amici che ci sono ancora e di quelli
che non ci sono più, e a tutte le persone che mi sono vicine e che mi
vogliono bene.
A tutti voi voglio fare i miei più cari auguri di buon anno.
Politica. Messaggio di fine
anno del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella
On. Mattarella
Pubblichiamo il testo del messaggio di fine anno
del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella, pronunciato ieri sera,
domenica 31 dicembre 2023, a
reti unificate.
Palazzo del Quirinale, 31/12/2023
"Care concittadine e cari concittadini,
questa sera ci stiamo preparando a festeggiare l’arrivo del nuovo anno.
Nella consueta speranza che si aprano giorni positivi e rassicuranti.
Naturalmente, non possiamo distogliere il pensiero da quanto avviene intorno
a noi. Nella nostra Italia, nel mondo.
Sappiamo di trovarci in una stagione che presenta tanti motivi di allarme.
E, insieme, nuove opportunità.
Avvertiamo angoscia per la violenza cui, sovente, assistiamo: tra gli Stati,
nella società, nelle strade, nelle scene di vita quotidiana.
La violenza.
Anzitutto, la violenza delle guerre. Di quelle in corso; e di quelle evocate
e minacciate.
Le devastazioni che vediamo nell’Ucraina, invasa dalla Russia, per
sottometterla e annetterla.
L’orribile ferocia terroristica del 7 ottobre scorso di Hamas contro
centinaia di inermi bambini, donne, uomini, anziani d’Israele. Ignobile
oltre ogni termine, nella sua disumanità.
La reazione del governo israeliano, con un’azione militare che provoca anche
migliaia di vittime civili e costringe, a Gaza, moltitudini di persone ad
abbandonare le proprie case, respinti da tutti.
La guerra - ogni guerra - genera odio.
E l’odio durerà, moltiplicato, per molto tempo, dopo la fine dei conflitti.
La guerra è frutto del rifiuto di riconoscersi tra persone e popoli come
uguali. Dotati di pari dignità. Per affermare, invece, con il pretesto del
proprio interesse nazionale, un principio di diseguaglianza.
E si pretende di asservire, di sfruttare. Si cerca di giustificare questi
comportamenti perché sempre avvenuti nella storia. Rifiutando il progresso
della civiltà umana.
Il rischio, concreto, è di abituarsi a questo orrore. Alle morti di civili,
donne, bambini. Come - sempre più spesso - accade nelle guerre.
Alla tragica contabilità dei soldati uccisi. Reciprocamente presentata;
menandone vanto.
Vite spezzate, famiglie distrutte. Una generazione perduta.
E tutto questo accade vicino a noi. Nel cuore dell’Europa. Sulle rive del
Mediterraneo.
Macerie, non solo fisiche. Che pesano sul nostro presente. E graveranno sul
futuro delle nuove generazioni.
Di fronte alle quali si presentano oggi, e nel loro possibile avvenire,
brutalità che pensavamo, ormai, scomparse; oltre che condannate dalla
storia.
La guerra non nasce da sola. Non basterebbe neppure la spinta di tante armi,
che ne sono lo strumento di morte. Così diffuse.
Sempre più letali. Fonte di enormi guadagni.
Nasce da quel che c’è nell’animo degli uomini. Dalla mentalità che si
coltiva. Dagli atteggiamenti di violenza, di sopraffazione, che si
manifestano.
È indispensabile fare spazio alla cultura della pace. Alla mentalità della
pace.
Parlare di pace, oggi, non è astratto buonismo. Al contrario, è il più
urgente e concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via
d’uscita a una crisi che può essere devastante per il futuro dell’umanità.
Sappiamo che, per porre fine alle guerre in corso, non basta invocare la
pace.
Occorre che venga perseguita dalla volontà dei governi. Anzitutto, di quelli
che hanno scatenato i conflitti.
Ma impegnarsi per la pace significa considerare queste guerre una eccezione
da rimuovere; e non la regola per il prossimo futuro.
Volere la pace non è neutralità; o, peggio, indifferenza, rispetto a ciò che
accade: sarebbe ingiusto, e anche piuttosto spregevole.
Perseguire la pace vuol dire respingere la logica di una competizione
permanente tra gli Stati. Che mette a rischio le sorti dei rispettivi
popoli. E mina alle basi una società fondata sul rispetto delle persone.
Per conseguire pace non è sufficiente far tacere le armi.
Costruirla significa, prima di tutto, educare alla pace. Coltivarne la
cultura nel sentimento delle nuove generazioni. Nei gesti della vita di ogni
giorno. Nel linguaggio che si adopera.
Dipende, anche, da ciascuno di noi.
Pace, nel senso di vivere bene insieme. Rispettandosi, riconoscendo le
ragioni dell’altro. Consapevoli che la libertà degli altri completa la
nostra libertà.
Vediamo, e incontriamo, la violenza anche nella vita quotidiana. Anche nel
nostro Paese.
Quando prevale la ricerca, il culto della conflittualità. Piuttosto che il
valore di quanto vi è in comune; sviluppando confronto e dialogo.
La violenza.
Penso a quella più odiosa sulle donne.
Vorrei rivolgermi ai più giovani.
Cari ragazzi, ve lo dico con parole semplici: l’amore non è egoismo,
dominio, malinteso orgoglio. L’amore - quello vero - è ben più che rispetto:
è dono, gratuità, sensibilità.
Penso anche alla violenza verbale e alle espressioni di denigrazione e di
odio che si presentano, sovente, nella rete.
Penso alla violenza che qualche gruppo di giovani sembra coltivare, talvolta
come espressione di rabbia.
Penso al risentimento che cresce nelle periferie. Frutto, spesso,
dell’indifferenza; e del senso di abbandono.
Penso alla pessima tendenza di identificare avversari o addirittura nemici.
Verso i quali praticare forme di aggressività. Anche attraverso le accuse
più gravi e infondate. Spesso, travolgendo il confine che separa il vero dal
falso.
Queste modalità aggravano la difficoltà di occuparsi efficacemente dei
problemi e delle emergenze che, cittadini e famiglie, devono affrontare,
giorno per giorno.
Il lavoro che manca. Pur in presenza di un significativo aumento
dell’occupazione.
Quello sottopagato. Quello, sovente, non in linea con le proprie aspettative
e con gli studi seguiti.
Il lavoro, a condizioni inique, e di scarsa sicurezza. Con tante,
inammissibili, vittime.
Le immani differenze di retribuzione tra pochi superprivilegiati e tanti che
vivono nel disagio.
Le difficoltà che si incontrano nel diritto alle cure sanitarie per tutti.
Con liste d’attesa per visite ed esami, in tempi inaccettabilmente lunghi.
La sicurezza della convivenza. Che lo Stato deve garantire. Anche contro il
rischio di diffusione delle armi.
Rispetto allo scenario in cui ci muoviamo, i giovani si sentono fuori posto.
Disorientati, se non estranei a un mondo che non possono comprendere; e di
cui non condividono andamento e comportamenti.
Un disorientamento che nasce dal vedere un mondo che disconosce le loro
attese. Debole nel contrastare una crisi ambientale sempre più minacciosa.
Incapace di unirsi nel nome di uno sviluppo globale.
In una società così dinamica, come quella di oggi, vi è ancor più bisogno
dei giovani. Delle speranze che coltivano. Della loro capacità di cogliere
il nuovo.
Dipende da tutti noi far prevalere, sui motivi di allarme, le opportunità di
progresso scientifico, di conoscenza, di dimensione umana.
Quando la nostra Costituzione parla di diritti, usa il verbo “riconoscere”.
Significa che i diritti umani sono nati prima dello Stato. Ma, anche, che
una democrazia si nutre, prima di tutto, della capacità di ascoltare.
Occorre coraggio per ascoltare. E vedere - senza filtri - situazioni spesso
ignorate; che ci pongono di fronte a una realtà a volte difficile da
accettare e affrontare.
Come quella di tante persone che vivono una condizione di estrema
vulnerabilità e fragilità; rimasti isolati. In una società pervasa da quella
“cultura dello scarto”, così efficacemente definita da Papa Francesco. Cui
rivolgo un saluto e gli auguri più grandi. E che ringrazio per il suo
instancabile Magistero.
Affermare i diritti significa ascoltare gli anziani, preoccupati di pesare
sulle loro famiglie, mentre il sistema assistenziale fatica a dar loro
aiuto.
Si ha sempre bisogno della saggezza e dell’esperienza. E di manifestare
rispetto e riconoscenza per le generazioni precedenti. Che, con il lavoro e
l’impegno, hanno contribuito alla crescita dell’Italia.
Affermare i diritti significa prestare attenzione alle esigenze degli
studenti, che vanno aiutati a realizzarsi. Il cui diritto allo studio
incontra, nei fatti, ostacoli. A cominciare dai costi di alloggio nelle
grandi città universitarie; improponibili per la maggior parte delle
famiglie.
Significa rendere effettiva la parità tra donne e uomini: nella società, nel
lavoro, nel carico delle responsabilità familiari.
Significa non volgere lo sguardo altrove di fronte ai migranti.
Ma ascoltare significa, anche, saper leggere la direzione e la rapidità dei
mutamenti che stiamo vivendo. Mutamenti che possono recare effetti positivi
sulle nostre vite.
La tecnologia ha sempre cambiato gli assetti economici e sociali.
Adesso con l’intelligenza artificiale che si autoalimenta, sta generando un
progresso inarrestabile. Destinato a modificare profondamente le nostre
abitudini professionali, sociali, relazionali.
Ci troviamo nel mezzo di quello che verrà ricordato come il grande balzo
storico dell’inizio del terzo millennio. Dobbiamo fare in modo che la
rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Cioè, iscritta dentro quella
tradizione di civiltà che vede, nella persona - e nella sua dignità - il
pilastro irrinunziabile.
Viviamo, quindi, un passaggio epocale. Possiamo dare tutti qualcosa alla
nostra Italia. Qualcosa di importante. Con i nostri valori. Con la
solidarietà di cui siamo capaci.
Con la partecipazione attiva alla vita civile.
A partire dall’esercizio del diritto di voto.
Per definire la strada da percorrere, è il voto libero che decide. Non
rispondere a un sondaggio, o stare sui social.
Perché la democrazia è fatta di esercizio di libertà.
Libertà che, quanti esercitano pubbliche funzioni - a tutti i livelli -,
sono chiamati a garantire.
Libertà indipendente da abusivi controlli di chi, gestori di intelligenza
artificiale o di potere, possa pretendere di orientare il pubblico
sentimento.
Non dobbiamo farci vincere dalla rassegnazione. O dall’indifferenza. Non
dobbiamo chiuderci in noi stessi per timore che le impetuose novità che
abbiamo davanti portino soltanto pericoli.
Prima che un dovere, partecipare alla vita e alle scelte della comunità è un
diritto di libertà. Anche un diritto al futuro. Alla costruzione del futuro.
Partecipare significa farsi carico della propria comunità. Ciascuno per la
sua parte.
Significa contribuire, anche fiscalmente. L’evasione riduce, in grande
misura, le risorse per la comune sicurezza sociale. E ritarda la rimozione
del debito pubblico; che ostacola il nostro sviluppo.
Contribuire alla vita e al progresso della Repubblica, della Patria, non può
che suscitare orgoglio negli italiani.
Ascoltare, quindi; partecipare; cercare, con determinazione e pazienza, quel
che unisce.
Perché la forza della Repubblica è la sua unità.
Unità non come risultato di un potere che si impone.
L’unità della Repubblica è un modo di essere. Di intendere la comunità
nazionale. Uno stato d’animo; un atteggiamento che accomuna; perché si
riconosce nei valori fondanti della nostra civiltà: solidarietà, libertà,
uguaglianza, giustizia, pace.
I valori che la Costituzione pone a base della nostra convivenza. E che
appartengono all’identità stessa dell’Italia.
Questi valori - nel corso dell’anno che si conclude - li ho visti
testimoniati da tanti nostri concittadini.
Li ho incontrati nella composta pietà della gente di Cutro.
Li ho riconosciuti nella operosa solidarietà dei ragazzi di tutta Italia
che, sui luoghi devastati dall’alluvione, spalavano il fango; e cantavano
‘Romagna mia’.
Li ho letti negli occhi e nei sorrisi dei ragazzi con autismo che lavorano
con entusiasmo a Pizza aut. Promossa da un gruppo di sognatori. Che cambiano
la realtà.
O di quelli che lo fanno a Casal di Principe. Laddove i beni confiscati alla
camorra sono diventati strumenti di riscatto civile, di impresa sociale, di
diffusione della cultura. Tenendo viva la lezione di legalità di don Diana.
L'ho visto nel radunarsi spontaneo di tante ragazze, dopo i terribili
episodi di brutalità sulle donne. Con l’intento di dire basta alla violenza.
E di ribellarsi a una mentalità di sopraffazione.
Li vedo nell’impegno e nella determinazione di donne e uomini in divisa. Che
operano per la nostra sicurezza. In Italia, e all’estero.
Nella passione civile di persone che, lontano dai riflettori della
notorietà, lavorano per dare speranza e dignità a chi è in carcere.
O di chi ha lasciato il proprio lavoro - come è avvenuto - per dedicarsi a
bambini, ragazzi e mamme in gravi difficoltà.
A tutti loro esprimo la riconoscenza della Repubblica.
Perché le loro storie raccontano già il nostro futuro.
Ci dicono che uniti siamo forti.
Buon anno a tutti!".
Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella