Grotte.info Quotidiano -
Febbraio 2010 |
27/02/2010 |
Attività. Tommaso Parrinello "Mission
Manager" all'Agenzia Spaziale Europea |
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Tommaso Parrinello |
Ne ha fatta di
strada da quando, ragazzo, lo incontravamo per le strade di Grotte. Oggi
Tommaso Parrinello, dopo tanti anni, una laurea a Pavia, un dottorato nel
Regno Unito e varie esperienze nel campo aerospaziale, lo ritroviamo a
Frascati presso il centro dell'ESA per l'osservazione della terra (ESRIN),
in qualità di "Mission Manager" del satellite CryoSat.
Con piacere ne ritroviamo le tracce e sottoponiamo ai lettori un
interessante articolo sulla sua attività pubblicato nel sito ufficiale
dell'ESA.
Leggi l'articolo sul sito ufficiale dell'ESA |
Leggi l'articolo |
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26/02/2010 |
Televisione. La prima puntata
di "Teentalk", con Angelo Palermo |
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Guarda la puntata |
Dopo tanti
preparativi è partita la nuova trasmissione di Teleacras dedicata
completamente ai giovani: Teentalk. Una volta a settimana i giovani, di
diversa provenienza, dibatteranno su argomenti di attualità. L’argomento
della prima puntata è Facebook, il social network più importante nel
panorama mondiale. Oltre 60 milioni di foto caricate settimanalmente. Dal
2008 l’Italia è il paese con il maggiore incremento di numero di utenti, che
raggiungono attualmente la cifra di oltre 18 milioni. Ospiti della
trasmissione: Alfonso Giambra, Totò Sciumè, Simone Garufoli, Tatiana Milano,
Riccardo Rizzo Zancali, Miriam Crapanzano, Fabrizio Chiarenza, Paolo
Carraggi e Jennifer Costanza.
Teentalk è
un programma
di Enza Pecorelli e Angelo Palermo, per la regia di Gigi Bartolomeo.
La trasmissione è condotta da Angelo Palermo, con la collaborazione
in studio di Francesca Puma,
in onda su Teleacras, ogni mercoledi alle 15.00; in replica il sabato alle 23.55 e la domenica alle 13.00.
Guarda
la 1^ puntata di Teentalk |
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26/02/2010 |
Politica. Solidarietà al
Presidente della Provincia D'Orsi dal gruppo MPA di Grotte |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Solidarietà e stima al Presidente Eugenio D’Orsi per l’impegno con cui sta
affrontando la battaglia per la realizzazione dell’aeroporto.
Il Sindaco Paolo Pilato, i Consiglieri Comunali Michelangelo Valenza e
Giacomo Costanza, i dirigenti e simpatizzanti del MPA di Grotte condividono
la nobile battaglia politica del presidente della provincia di Agrigento
Eugenio D’Orsi e della sua amministrazione, per la realizzazione
dell’aeroporto in provincia di Agrigento riconosciuta da tutti una valida
infrastruttura in grado di contribuire allo sviluppo economico della Nostra
Provincia.
Esprimiamo altresì la nostra solidarietà al capogruppo provinciale del Mpa
Totò Scozzari, per gli attacchi ingiustificati da parte dei mass media". |
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Il Sindaco Paolo Pilato
Il Vice Presidente del Consiglio Giacomo Costanza
Il Consigliere Michelangelo Valenza |
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25/02/2010 |
Comune. Fatture illegittime:
forte richiamo dell'Amministrazione a Girgenti Acque |
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Manifesto |
Le fatture illegittime emesse da Girgenti Acque, anche di 839,30 euro per il
solo allaccio, devono essere ritirate. E' quanto richiesto con fermezza
dall'Amministrazione Comunale di Grotte alla società per azioni che gestisce
il servizio.
Inoltre con un esplicito e chiaro manifesto (vedi immagine a fianco),
firmato dal Sindaco Paolo Pilato e dal Vice Sindaco Salvatore Caltagirone, i
cittadini vengono informati dei corretti importi relativi agli oneri di
allacciamento, con l'invito a rivolgersi agli uffici comunali in caso di
fatture palesemente "gonfiate". Pubblichiamo entrambe le
comunicazioni.
Testo del manifesto rivolto ai cittadini.COMUNE DI
GROTTE
(Provincia di Agrigento)
Si
informa la cittadinanza che, in conformità al verbale del 13.02.09 col quale
il Comune ha consegnato l'impianto idrico integrato alla Girgenti Acque
S.p.A., gli oneri di ripristino ed allaccio idrico, come da art. 29 del
Regolamento Comunale a tutt'oggi in vigore e sino a quando non verrà
approvato il nuovo regolamento da parte dell'Assemblea dei Sindaci, sono i
seguenti:
Riallaccio a seguito di sospensione temporanea o a tempo determinato:
euro zero;
Allaccio utenza normale: euro 213,50;
Allaccio utenza stagionale: euro 299,55;
Allaccio utenza commerciale: euro 230,74.
Qualsiasi altro onere
eventualmente richiesto dalla Girgenti Acque S.p.A. è da ritenersi
illegittimo, e, pertanto, si invitano i cittadini, qualora ciò dovesse
verificarsi, a darne notizia a questo Comune.
Grotte, 23 febbraio 2010 |
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L'Assessore
On. Salvatore Caltagirone |
Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato |
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Testo della lettera rivolta a Girgenti Acque S.p.A..
COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)
Ato Idrico Agrigento
Zona ind.le Asi
Aragona
Girgenti Acque
Zona ind.le Asi
Aragona
Oggetto: Applicazione regolamento idrico comunale
Con nota del 17 dicembre 2009 si rappresentava, a codesti spett. enti in
indirizzo, il caso di un cittadino destinatario di una fattura di pagamento,
per solo allaccio alla rete idrica, di euro 839,30.
Tale cifra non è in linea con le tariffe stabilite dal Comune di Grotte
(regolamento idrico comunale - Determine Sindacali n. 10 del 24-03-2004 n.26
del 31-05-2006) alle quali il soggetto gestore, e quindi Girgenti Acque, è
tenuto a dare applicazione non solo in ossequio alle normative vigenti che
prevedono tale osservanza sino all'approvazione da parte dell'assemblea dei
Sindaci del "regolamento di utenza", ma anche a quanto iscritto e ribadito
nel verbale di consegna delle reti idriche e fognanti sottoscritto dal
legale rappresentante del Comune (Sindaco), dal legale rappresentante dell'Ato
idrico e dal legale rappresentante di Girgenti Acque in data 13 febbraio
2009.
Si chiede, pertanto, il ritiro delle fatture emesse non in conformità alle
norme regolamentari del Comune di Grotte, la rigorosa applicazione delle
stesse sino all'approvazione del regolamento di utenza nonché risposta
scritta alla presente entro i termini di legge.
Questo Ente, qualora si dovesse costatare il perseverare di fatti non
conformi alle norme sopracitate, penalizzanti per gli utenti, suo malgrado,
a loro tutela, adirà le vie legali.
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L'Assessore Municipale
Rag. Piero Castronovo |
Il Vice Sindaco
On. Salvatore Caltagirone |
Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato |
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24/02/2010 |
Folklore. Assegnati i
riconoscimenti del Festival "I Bambini del Mondo" |
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Coppa AIFA
Goccia della Vita |
Il gruppo “Aragvi” della
Georgia ha vinto la Coppa Aifa, riconoscimento messo in palio dal presidente
dell’Associazione International Folk Agrigento, Claudio Criscenzo, che
organizza il festival internazionale “I Bambini del mondo”, che ha aperto la
Sagra del mandorlo in fiore.
“A partire da questa edizione – spiega Criscenzo – abbiamo deciso di
premiare il gruppo che si distingue artisticamente per le danze ed i
costumi, le musiche e la rappresentazione scenica”.
La scelta è andata al gruppo “Aragvi” di Tiblisi. Fondato nel 1996 il gruppo
è formato da circa 150 elementi suddivisi per età. Ha il suo punto forte nei
particolari balli della tradizione georgiana, caratterizzati dallo stare
sulle punte senza l’ausilio di nessun tipo di scarpa, con salti veloci e
spettacolari.
Considerato che il festival “I Bambini del mondo” non è solo folklore ma
anche solidarietà e promozione dei diritti dei bambini nel mondo, l’Aifa ha
istituito anche il premio “Goccia della vita”.
“Con questo riconoscimento – spiega il presidente del festival Giovanni Di
Maia - si vuole rappresentare l’impegno che il gruppo ha profuso nel
portare avanti questi valori. L’aiuto che i bambini danno agli altri
bambini”.
A ricevere il primo premio “La goccia della vita” il gruppo “Zespol Piesni i
Tancak” di Lublin, Polonia. E’ forse il primo gruppo post 2^ guerra mondiale
della Polonia; fondato nel 1948, è una vera Accademia di canto e danza che
nel corso della sua storia ha registrato oltre 40 mila iscritti. Il gruppo è
stato nominato Ambasciatore ufficiale della cultura polacca nel mondo.
“Questo gruppo – specifica Criscenzo – ha partecipato tre volte al nostro
festival ed ha sempre portato i valori di pace e solidarietà in giro per il
Mondo”. Il premio è stato realizzato dall’artista agrigentino Nello
Lombardo. |
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Giuseppe Moscato |
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24/02/2010 |
Chiesa. Ministero
dell'Accolitato per Dario Morreale |
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Locandina |
Lunedi 8
marzo, alle ore 17.00 presso la chiesa della Divina Misericordia di
Canicatti, l’Arcivescovo di Agrigento Mons. Francesco Montenegro conferirà
il ministero dell’accolitato al seminarista grottese Dario Morreale.
L’accolitato, insieme al “lettorato”, è uno dei ministeri "ordinati" che
viene conferito a coloro che si preparano a ricevere l’ordine del diaconato,
tappa fondamentale per la successiva consacrazione sacerdotale.
L’accolito è un laico, non ancora un consacrato, che aiuta il vescovo, il
presbitero o il diacono nella preparazione dell’altare e che svolge il
servizio in preparazione e durante le funzioni liturgiche.
Solitamente, in mancanza di un accolito “ordinato”, molte delle sue funzioni
sono svolte ordinariamente dai ministranti.
Insieme al seminarista grottese Dario Maria Salvatore Morreale, riceveranno
lo stesso ministero i seminaristi Gioacchino Falsone, della comunità
ecclesiale di Palma di Montechiaro, e Tommaso Pace, della comunità
ecclesiale di Cianciana.
Inoltre l’Arcivescovo Don Franco conferirà il ministero del lettorato ai
seminaristi Antonio Lalicata (di Canicatti), Giuseppe La Rocca (di Palma di
Montechiaro), Calogero Lo Bello (di Naro) e Aldo Sciabbarrasi (di
Canicatti).
Proseguendo gli studi formativi presso il seminario arcivescovile di
Agrigento, entro breve tempo Dario Morreale riceverà l'ordinazione diaconale,
preliminare alla consacrazione sacerdotale che avverrà presumibilmente entro
il prossimo anno 2011.
Tutta la comunità ecclesiale di Grotte si sta preparando ad accompagnare il
giovane seminarista, con il sostegno della preghiera, al sacerdozio,
ministero nel quale Dario raggiungerà il fratello Paolo, già consacrato
sacerdote ed attualmente impegnato nel servizio pastorale in qualità di
viceparroco presso la parrocchia dell'Immacolata di Palma di Montechiaro.
Carmelo Arnone
24 febbraio 2010
© Riproduzione riservata. |
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23/02/2010 |
Comune. Risposta del Sindaco
Pilato alla lettera "Una fine ingloriosa" di Alessio Cimino e Giuseppe
Messina |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Cari Alessio e Giuseppe,
ho letto con molta attenzione la vostra lettera che rappresenta lo stato
d'animo della classe giovanile nella nostra comunità. E’ vero, stiamo
vivendo in un periodo difficilissimo in cui la crisi ha raggiunto picchi
mai visti nel passato e la scena sociale vede protagonisti giovani emigrare
per ottenere il sacrosanto diritto di un lavoro onesto. Le piazze si
spopolano, le migliori risorse vengono a mancare e un sindaco inerme nel non
poter attenuare una crisi che travolge soprattutto le piccole comunità come
la nostra non può fare altro che battagliare sempre con più forza e alzare
la voce, gridare il malcontento facendolo tutto suo.
Un sindaco non può risolvere da solo problematiche di
questa entità, ma può lavorare per rendere Grotte un paese accogliente ma
soprattutto, punto di riferimento di denuncia nei confronti della “grande
politica” che talvolta ci lascia soli, a lavorare in trincea. E posso dirvi
cari Giuseppe e Alessio che nonostante le enormi ristrettezze economiche
abbiamo fatto tanto e continueremo a fare. Abbiamo contratto un mutuo di
200.000,00 euro per il rifacimento delle strade interne del paese
consapevoli delle buche presenti, vere trappole per una circolazione
tranquilla. Abbiamo presentato 5 cantieri scuola alla Regione in attesa di
finanziamento per cercare di dare aiuto a quanti non hanno un posto di
lavoro adeguato per il mantenimento del fabbisogno familiare. Abbiamo
ricevuto il finanziamento per le borse lavoro con le quali si amplierà
l’assistenza domiciliare agli anziani.
Abbiamo avuto un finanziamento per l’integrazione ed
ampliamento dell’asilo nido con il “progetto primavera”, abbiamo ottenuto il
finanziamento tramite il distretto socio-sanitario di cui facciamo parte per
l'apertura di un centro di accoglienza per disabili mentali. Abbiamo
ripristinato i contributi alle famiglie in stato di bisogno economico
cercando di alleviare, anche se in minima parte, la sofferenza di una crisi
che attanaglia soprattutto le famiglie più deboli.
A voi giovani vi dico, altresì, di non demordere e
lottare insieme, una battaglia difficile. Io sto con voi e cercherò sempre
di venire incontro alle vostre esigenze. Abbiamo assegnato a tutte le
associazioni presenti nel territorio i locali adeguati per intraprendere con
tranquillità le attività teatrali, calcistiche, bandistiche, folkloriche che
vedono protagonisti proprio voi giovani. Abbiamo rivalutato la Torre del
Palo con gli incontri culturali estivi, stiamo preparando sin da adesso una
rassegna teatrale estiva, un'importante edizione del Racalmare e del
Martoglio, tornei estivi e altri momenti di aggregazione ecc… In un momento
difficile come quello che stiamo vivendo la priorità di un sindaco è quella
di dar voce a voi giovani e alle vostre esigenze.
L’Amministrazione accetta i vostri consigli. Se avete
idee, progetti, iniziative da realizzare incontriamoci, discutiamone
insieme perché sono sicuro che con le nostre forze Grotte non farà mai
un’ingloriosa fine.
Con affetto". |
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Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato |
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23/02/2010 |
Cultura. Regolamento della 8^ edizione del Premio
di poesia dialettale "Nino Martoglio" |
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Lato a
Lato b |
Pubblichiamo integralmente il regolamento della 8^ edizione del Premio "Nino
Martoglio, la cui partecipazione scade improrogabilmente il 30 giugno 2010.
E' anche possibile scaricare qui (in formato pdf) il
Regolamento del Premio
oppure cliccando sulle immagini a lato (in formato jpg).
ASSOCIAZIONE CULTURALE – TEATRALE
“NINO MARTOGLIO”
GROTTE (AG)
PRESENTA
“PREMIO DI POESIA ‘NINO MARTOGLIO’ - OTTAVA EDIZIONE”
REGOLAMENTO
Art. 01: E' indetto dall'Associazione
Culturale-Teatrale "Nino Martoglio" di Grotte il concorso "Premio di
Poesia “Nino Martoglio” - Ottava Edizione" composto da un'unica sezione:
raccolta inedita di poesia in lingua siciliana.
Art. 02: Sono ammesse al concorso raccolte aventi un minimo di seicento
versi sino ad un massimo di mille versi inediti, a tema libero e
comunque non premiati né segnalati in altri concorsi.
Art. 03: La giuria è presieduta dal Prof. Salvatore Di Marco e formata
da: Prof. Tommaso Romano, Prof. Nino Agnello, Prof. Salvatore Trovato,
Prof. Salvatore Mugno, Dott. Antonio Liotta, Prof. Alfio Patti.
Membro speciale della giuria: - Dott. Gregorio Napoli, critico
cinematografico, che individuerà nel panorama artistico-cinematografico
internazionale la figura maggiormente rappresentativa della “sicilianità”.
La giuria assegnerà il Premio Speciale “Francesco Pillitteri”, alla
figura maggiormente rappresentativa della storiografia siciliana.
La giuria:
- selezionerà una rosa di tre (3) raccolte finaliste;
- nella serata di premiazione darà proclamazione della raccolta vincente
tra la rosa finale.
Art. 04: Le raccolte devono essere prodotte in sette (7) copie, con
traduzione, tutte anonime contenute in un plico; nello stesso dovrà
essere inserito un cd contenente copia digitale (files formato “.doc” o
“.rtf” o “.txt”) della raccolta. Il plico, a sua volta, sarà inserito in
una busta più capiente che porterà al suo interno una busta più piccola
dove devono essere sistemati:
- breve curriculum dell'autore, recapito telefonico, e-mail, ecc.;
- autocertificazione con allegata fotocopia di documento di
riconoscimento, in cui si attesta che l'opera non è stata mai
pubblicata, né premiata e/o segnalata e che i versi sono originali.
Art. 05: L'intero plico (come previsto dall'art. 4) deve pervenire
entro e non oltre il 30/06/2010 (farà fede il timbro postale) al
seguente indirizzo: ASSOCIAZIONE "NINO MARTOGLIO" - C/O ARISTOTELE
CUFFARO - PIAZZALE PADRE VINTI N° 4 - 92020 GROTTE (AG).
Art. 06: Le raccolte pervenute alla Segreteria del Premio saranno
numerate progressivamente, in ordine d’arrivo. Tale numero
contraddistinguerà ogni singola raccolta, sino al giorno della
premiazione. La Segreteria invierà una copia di ciascuna raccolta,
individuata unicamente dal numero assegnatole, ad ogni componente della
Giuria, il quale formulerà, per ciascuna opera, un giudizio espresso in
trentesimi, che farà pervenire alla Segreteria.
La Segreteria, raccogliendo tutti i giudizi formulati, stilerà una
graduatoria di merito e comunicherà ai giurati la terna finale,
individuata sempre dal numero assegnatole.
La Giuria si riunirà successivamente per scegliere, nella rosa finale,
la raccolta vincitrice.
A seguito dell’individuazione della raccolta vincitrice, la Segreteria
del Premio comunicherà alla Giuria i nomi degli autori della terna
finale, sinora individuata soltanto dal numero assegnato.
Art. 07: Le opere pervenute non saranno restituite e resteranno
patrimonio dell'Associazione.
Art. 08: Gli autori si assumono totalmente, ai sensi delle norme legali
vigenti, tutte le responsabilità dei contenuti delle opere da loro
presentate.
Art. 09: L'esito del concorso sarà comunicato a tutti i partecipanti.
Art. 10: Il giudizio della giuria è inappellabile e definitivo.
Art. 11: I finalisti (ai quali verranno garantite le spese di vitto e
alloggio) dovranno ritirare il premio durante la cerimonia di
premiazione. Non si accettano deleghe. I premi non ritirati
personalmente resteranno patrimonio dell’Associazione.
Art. 12: Ai finalisti verrà assegnato il trofeo Martoglio opera dello
scultore Salvatore Cipolla. Al vincitore, oltre al trofeo, verrà
consegnato il contratto gratuito di pubblicazione della raccolta con la
casa editrice Medinova che garantirà anche la distribuzione del libro.
Art. 13: Il mancato rispetto dei uno dei sopra citati
articoli comporterà l’esclusione d’ufficio dal concorso.
Per maggiori informazioni contattare:
Direttore Artistico: Aristotele Cuffaro - tel. 0922.945226, cell.
333.4544998, e-mail: aristotelecuffaro@hotmail.it
Segreteria: Carmelo Arnone - cell. 328.0614145, e-mail: carmelo.arnone@grotte.info.
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23/02/2010 |
Cultura. Presentata all'ISSPE
di
Palermo la 8^ edizione del Premio "Nino Martoglio" |
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"Il Premio Martoglio, nella sua attuale formula, ha voluto mutare la
filosofia delle occasioni concorsuali nel campo letterario, partendo da una
considerazione: i premi di poesia, o sono di riconoscimento del lavoro
svolto dai poeti durante il loro percorso, del loro cammino, oppure sono
premi promozionali, che servono a promuovere non solo l'opera del poeta ma
anche la volontà di attribuire a quell'opera la responsabilità di
rappresentare all'esterno la poesia siciliana contemporanea dei nostri
giorni. Per questa ragione abbiamo scelto una formula che privilegia la
promozionalità, non tanto la concorsualità, ma una selezione tra sillogi di
un testo che per i suoi meriti letterari ha la capacità di proiettare un
messaggio al di sopra delle circostanze temporanee. Non un premio che
assegna una medaglia, un riconoscimento simbolico o anche una modesta e
umile mercede, che poi vola tra le dita e non lascia niente. Abbiamo un
editore che, non solo pubblica - in palio c'è un contratto tra l'autore e
l'editore - (per la semplice pubblicazione come atto tra testo e tipografia
non occorre un editore, basterebbe una istituzione produce l'opea), ma un
editore che ha la disponibilità di canali, che può portare 'oltre la siepe'
l'opera: il contatto con le librerie, col pubblico e la messa in circuito
dell'opera letteraria. Funziona in questo modo il Premio Martoglio".
Con queste parole il Prof. Salvatore Di Marco, tra i maggiori "sicilianisti"
viventi, ha riassunto il significato e la filosofia del Premio di poesia
dialettale "Nino Martoglio", la cui ottava edizione è stata presentata al
pubblico lo scorso 19 febbraio, nella prestigiosa sede palermitana dell'ISSPE
(Istituto Siciliano di Studi politici ed Economici).
L'occasione è stata propizia per proporre ai presenti l'opera vincitrice
dell'ultima edizione del Premio: "Venti di Sicilinconia", raccolta di poesie
di Piero Carbone. L'autore, presente in sala, ha declamato alcuni versi
della silloge, insieme all'artista flamenco Juan Diego Catalano.
Durante la manifestazione, moderata dal giornalista Salvatore Picone, si
sono susseguiti i saluti di Umberto Balistreri (Segretario Generale dell'ISSPE),
del Sindaco di Grotte Paolo Pilato, dell'Assessore alla Cultura Domenico
Criminisi e gli autorevoli interventi di Tommaso Romano (membro della
giuria), Antonio Liotta (editore) e Aristotele Cuffaro (ideatore e direttore
artistico del premio).
La presentazione è stata animata da brani musicali eseguiti da Patrizia
Genova (cantante) e Simone Fiorenza (chitarra), nonché dalla performance
chitarristica dell'artista flamenco Juan Diego Catalano.
Tra le novità dell'ottava edizione del Premio "Nino Martoglio", la più
significativa è l'istituzione del Premio Speciale "Francesco Pillitteri"
(insigne giurista ed economista grottese, la cui figura è stata ricordata
dal figlio Salvino Pillitteri, nel suo breve intervento di saluto e
ringraziamento) che verrà assegnato alla figura maggiormente rappresentativa
della storiografia siciliana.
Carmelo Arnone
21 febbraio 2010
© Riproduzione riservata.
Pubblichiamo alcune immagini (30 foto di
© Associazione Culturale "Punto Info") ed il
video della manifestazione.
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Invito
Programma |
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Foto
della presentazione |
Video della
presentazione |
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22/02/2010 |
Chiesa. Programma della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
- Martedi 23 febbraio, alle ore 17.30 a San Francesco, riunione dei
gruppi liturgici di tutte le tre parrocchie;
- mercoledi 24 febbraio, alle ore 16.30 nella chiesa della Madonna
del Carmelo, riunione delle Ancelle della Divina Misericordia;
- mercoledi 24 febbraio, alle ore 19.30 a San Francesco, riunione dei
genitori dei ragazzi di 1^ Comunione della chiesa Madre;
- giovedi 25 febbraio, alle ore 19.00 nella chiesa Madonna del
Carmelo, prove di canto della Corale;
- venerdi 26 febbraio, alle ore 19.00 nella chiesa Madonna del
Carmelo, Adorazione Eucaristica animata dai giovani;
- tutti i venerdi di quaresima, astinenza dalle carni e celebrazione
della Via Crucis ai seguenti orari: ore 17.00 nella chiesa Madonna del
Carmelo; ore 17.00 (Santo Rosario e Via Crucis) nella chiesa San Rocco; ore
17.00 (Via Crucis e Santa Messa) nella chiesa del Purgatorio. |
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22/02/2010 |
Folklore. La
Compagnia "Herbessus" alla Sagra del Mandorlo in Fiore |
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Vedi le foto |
Al Festival
Internazionale del Folklore, che si celebra annualmente all'interno della
Sagra del Mandorlo in Fiore, non poteva mancare la presenza della Compagnia
"Herbessus". Il gruppo grottese partecipa da diversi anni alla
manifestazione internazionale guadagnando sempre maggiori consensi ed
acquisendo, con impegno, costanza e qualità, l'invito alla partecipazione.
La Compagnia "Herbessus" ha sfilato, insieme a tutti gli altri gruppi
provenienti da ogni parte del mondo, per le vie principali di Agrigento ed
esibendosi riscuotendo scroscianti applausi.
Pubblichiamo alcune immagini della Compagnia alla manifestazione (56 foto di
© Salvo Lo Re "President").
Foto
della Compagnia "Herbessus" alla Sagra |
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21/02/2010 |
Televisione. Festival della
canzone italiana: il festival senza vergogna |
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Non sono un patito del festival di Sanremo. Di solito
lo seguo distrattamente, senza impegno. Di quest'ultima edizione mi
incuriosiva particolarmente la conduzione "ruspante" di Antonella
Clerici, la "Antonellina" nazionale.
Tanta simpatia, una carica esplosiva di umanità e la capacità eccezionale di
"bucare lo schermo". Amata dalle mamme, dalle nonne, dai bambini, dalle
famiglie. Una scenografia da premio oscar. Di buon gusto e assolutamente
accattivante il passaggio del testimone, durante la prima serata, tra
Bonolis-Laurenti e la Clerici. Alquanto fuori luogo, mi è sembrata, la
presenza sul palco di calciatori che al festival nulla hanno da dare e nulla
da dire (ma tanto da prendere). Una cometa, il passaggio della Regina di
Giordania: bellezza, classe, stile, eleganza, semplicità (non occorre
nascere nobili per avere "nobiltà"; una distanza abissale con presunti
"principi" nostrani). Brava e professionale "J.Lo", cantante, attrice,
ballerina: una vera artista. Tanti ospiti di grido ma anche (meno male) le
canzoni. Alcune belle, gradevoli, interessanti; altre meno. Le serate,
nonostante le previsioni, si susseguono con risultati sempre più
incoraggianti. La conduzione e direzione artistica di Antonella Clerici
viene premiata dallo share. Tutto procede per il meglio sino al finale
dell'ultima serata. Mi chiedo: come è mai possibile che artisti come Arisa,
Cristicchi, Irene Fornaciari, Noemi, Malika, Ruggeri e tanti altri siano
stati "bocciati" mentre a conquistare la finale rimangano Scanu, Mengoni e
(soprattutto) il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Canonici?
Il mio interrogativo, almeno mi consolo, è stato condiviso dal pubblico in
sala e dai professori d'orchestra. All'udire i risultati, i primi hanno
protestato vigorosamente, come mai successo al festival, alzandosi in piedi
ed urlando "Vergogna" e "Venduti"; gli altri hanno strappato e gettato sul
palco gli spartiti, chiedendo che fossero resi pubblici i risultati delle
votazioni (loro avevano diritto di voto).
Anch'io, nel mio piccolo mi sono profondamente indignato, ma mi sono fatto
un'idea. In tempi di reality, probabilmente è normale che arrivino in finale
personaggi già protagonisti di "Amici" e "X Factor". Molto spinti col
televoto che, sino a prova contraria, dovrebbe assicurare l'imparzialità. A
mio parere, senza nulla togliere ai giovani artisti, il meccanismo appare
molto simile ad un "allevamento in batteria". Piuttosto mi domando: come ha
fatto il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Canonici ad arrivare in finale? Dopo
un immeritato ripescaggio e tanti (meritati) fischi. Ci sono davvero
migliaia di italiani entusiasti della loro canzone tanto da "spingerli in
alto" con gli sms? Davvero inqualificabile, nel finale, l'imperturbabile
insistenza di Pupo nel continuare a promuovere il suo programma "I
raccomandati" nonostante la presentatrice cercasse di riprendere il
microfono.
Poteva essere un festival indimenticabile: purtroppo le leggi non scritte,
talvolta arbitrarie ed ingiuste, dello spettacolo hanno prevalso. Hanno
consegnato il premio finale a Scanu. Hanno vinto i soliti "Amici" e noi
(recita il verso finale della canzone di Cristicchi) che "ce la prendiamo".
Forse è meglio non prendersela, d'altronde - cantava Bennato - "sono solo canzonette", è
spettacolo, è finzione non è la verità.
Però rimane la sgradevole sensazione, da utente che ha pagato il canone RAI
(l'ho già pagato, è inutile che continuino a ricordarmelo tutti i santi
giorni!), di sentirmi preso in giro. Mi sia concessa una parola riassuntiva:
vergogna!
Carmelo Arnone
21 febbraio 2010
© Riproduzione riservata. |
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21/02/2010 |
Comune. Appaltati i lavori di
restauro della ex chiesa di San Nicola |
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Vista frontale
Vista dalla scalinata
Vista laterale
Interno della Chiesa |
Sta per
diventare realtà il progetto di restauro della ex chiesa di San Nicola a
Grotte, che vedrà la nascita del nuovo Centro Polifunzionale "San
Nicola".
Una realizzazione promossa e seguita nelle prime fasi dall'allora
Sindaco di Grotte, Dott. Giacomo Orlando, dal Dott. Angelo Collura,
attuale Presidente del Consiglio Comunale e dall'Arch. Ignazio Infantino,
progettista dell'opera.
Esperito il bando della gara d'appalto, una impresa di Favara si è
aggiudicata i lavori, per un importo 836.000 euro, che avranno inizio
tra qualche mese.
Se tutto procederà secondo i tempi stabiliti, tra dodici mesi il Comune
di Grotte potrà beneficiare di una sala polifunzionale da 90 posti a
sedere e di una sala espositiva dotata di dispositivo audio e video.
La chiesa di
San Nicola era la ricostruzione, risalente al Cinquecento, della pieve di San Nicola
di epoca medievale, che esistette a Grotticelle (il nome che allora aveva
quel piccolo agglomerato di casupole) e che funzionò da parrocchia
sino alla grande peste del 1300, in seguito alla quale il piccolo borgo
rimase spopolato.
Nella chiesa di San Nicola erano presenti delle confraternite che
costruirono e fecero funzionare un ospedale, attivo nel 1607. Anche se ne
rimangono pochi ruderi, la memoria della chiesetta non può essere
dimenticata poiché rappresenta l'unico legame tra l'attuale Grotte e
l’antico borgo medievale di Grotticelle.
Il decadimento della chiesa di San Nicola ha inizio verso la metà del
1900 quando, complice la carenza di conoscenza storica e la mancanza di lungimiranza,
la proprietà del luogo sacro passò ai privati. Nel corso degli anni i
locali vennero utilizzati come falegnameria, deposito di materiale vario
ed in seguito abbandonati all'incuria ed al degrado.
Dopo lunghi anni, nel gennaio del 2005 l'Amministrazione
Comunale decise di acquistarla per utilizzarla come attrezzatura di
quartiere. Nel luglio 2006 il progetto di restauro dell'Architetto Infantino
riceve il finanziamento da parte dell’Assessorato Regionale ai Beni
Culturali ed Ambientali.
Oltre al recupero dell'edificio, il progetto, che prevede di
intaccare il meno possibile la morfologia originale della ex chiesa,
include la riorganizzazione e riqualificazione della piazzetta
antistante la chiesa e della scalinata di collegamento con la Via
Washington.
La "riconquista" della ex chiesa di San Nicola, dopo il recupero della
"Torre del Palo", costituirà di certo un grande risultato per il paese.
Carmelo Arnone
21 febbraio 2010
© Riproduzione riservata.
Nelle foto a fianco è visibile lo stato attuale e quello futuro della
struttura.
Il nostro articolo su La Sicilia |
Prospetto frontale
Sezione frontale
Prospetto laterale attuale
Prospetto laterale
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21/02/2010 |
Agricoltura. Percorsi
formativi a cura della SOAT 100 Grotte |
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La SOAT 100 di Grotte (Sezione Operativa di Assistenza
Tecnica dell'Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari),
diretta dal Dott. Massimo Brucato, nell'ambito delle molteplici attività di
formazione ed informazione che costantemente mette in atto verso gli
operatori del settore ed i giovani, sta organizzando una serie di seminari,
giornate di campagna, sedute di analisi sensoriale ed altre attività
inerenti la vitivinicoltura nel territorio agrigentino ed in quello grottese
in particolare.
Il tema del primo corso, del quale sono aperte le iscrizioni e che inizierà
il 1° marzo 2010 alle ore 09.30 presso la sede SOAT di Grotte, sarà "Dal
campo alla bottiglia: seminari e giornate di campagna".
Il corso inizierà dal campo, con una giornata di esperienza diretta sulla
potatura, con la guida di un potatore di una grande azienda vitivinicola
siciliana.
L'incontro con un grande enologo siciliano aiuterà i corsisti a cogliere gli
aspetti salienti della vitivinicoltura, partendo dalla pianta sino ad
arrivare alla bottiglia. Particolare attenzione sarà dedicata agli artigiani
della vinificazione ed alle cantine.
I momenti di analisi sensoriale saranno svolti allo scopo di educare
all'utilizzo consapevole dei sensi, per comprendere appieno caratteristiche
e qualità del vino.
Il percorso formativo sarà così articolato:
- una giornata di campagna sulla potatura della vite;
- una tavola rotonda con l'enologo sul tema "Dal campo alla bottiglia";
- un seminario sull'analisi sensoriale dei vini;
- un seminario su "Vino, sensi, tecnologia" condotto dall'enologo e da un
esperto di analisi sensoriale;
- una visita in cantina con la guida dell'enologo.
Molteplici i canali di comunicazione attivati per informazioni ed
iscrizioni:
- telefonare al n° 0922.947577;
- inviare un sms al 380.4699614;
- inviare un fax al n° 0922.947529 (all’attenzione del Dott. Brucato – SOAT
di Grotte);
- inviare una e-mail all’indirizzo:
soat.grotte@regione.sicilia.it.
Insieme alla richiesta di informazioni o per l'iscrizione è necessario
comunicare le proprie generalità, la residenza, un recapito telefonico fisso
o cellulare, il proprio indirizzo e-mail, in modo da poter essere contattati
per comunicazioni inerenti il corso.
Carmelo Arnone
21 febbraio 2010
© Riproduzione riservata. |
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19/02/2010 |
Folklore. I giovani della
Compagnia "Herbessus" alla sagra del Mandorlo in Fiore |
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Vedi le foto |
Tanta emozione e una
grande gioia da parte dei giovani della Compagnia Folkloristica "Herbessus",
che hanno avuto la possibilità, anche per quest'anno, di partecipare al 10°
Festival Internazionale "I bambini del mondo", manifestazione collaterale
alla Sagra del Mandorlo in fiore. La partecipazione della compagnia
grottese, unico gruppo folk della provincia ad essere invitato alla
manifestazione, è una ulteriore conferma del livello di qualità e di
rappresentatività raggiunto.
Numerosi gli impegni dei ragazzi nella città dei templi: esibizioni e
sfilate in Piazza Municipio, Via Atenea, Viale della Vittoria, Piazza Don
Minzoni (Cattedrale), al Palacongressi e lungo la passeggiata archeologica
alla Valle dei templi.
Inoltre, a Racalmuto, insieme al locale gruppo "Mothyon",
dove i giovani dell'Herbessus hanno realizzato un gemellaggio con i gruppi di
Croazia e Serbia.
Pubblichiamo alcune immagini della partecipazione alle manifestazioni (96 foto di
© Salvo Lo Re "President" e Sofia Vizzini).
Foto
dei giovani "Herbessus" alla Sagra |
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18/02/2010 |
Chiesa. Convegno Pastorale
Diocesano: dal Sinodo alle Unità Pastorali |
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L'Arcidiocesi di Agrigento s'incontrerà, il prossimo 6 marzo
2010, presso il Palacongressi del Villaggio Mosè, per un importante convegno
diocesano sul tema attuale delle Unità Pastorali.
Sono molte le parrocchie che stanno vivendo questa nuova esperienza, alla
quale i fedeli ed i sacerdoti non erano abituati.
Molte le incertezze, i dubbi, le perplessità che accompagnato la
realizzazione concreta di questa esperienza. Per offrire una visione
corretta e più ampia di cosa è da un punto di vista teologico e pastorale
l'Unità Pastorale, la Chiesa di Agrigento invita a relazionare al Convegno
S.E. Mons. Brambilla, Vescovo Ausiliare di Milano.
L'Arcidiocesi Ambrosiana ha da tempo messo in atto con profitto questa
realtà ed ha elaborato degli illuminanti documenti sinodali su temi
fondamentali per una piena condivisione ed attuazione delle Unità Pastorali.
Di questi documenti, le parti principali e significative hanno per oggetto
"La Parrocchia", il "Consiglio Pastorale Parrocchiale", il "Consiglio
per gli affari economici" e "Le Unità Pastorali".
L'invito a partecipare al Convegno è rivolto in primo luogo a "tutti i
parroci" (riportiamo testualmente dal programma ufficiale), e poi ai tutti
gli operatori pastorali (diaconi, religiosi, operatori pastorali...).
La manifestazione si svolgerà secondo il seguente programma.
Programma Convegno Pastorale Diocesano
6 Marzo 2010 - Palacongressi Agrigento
Tema: "Chiesa: Comunione di Comunità: dal Sinodo Diocesano alle Unità
Pastorali"
Modalità: 5 persone per ogni parrocchia (membri di consigli pastorali
parrocchiali, foraniali, cittadini)
Invitati: tutti i parroci, diaconi, religiosi, religiose, insegnanti di
religione, operatori pastorali, rappresentanti di gruppi ecclesiali,
associazioni, movimenti, confraternite.
09.00 Arrivi e accoglienza
09.30 Momento di preghiera
10.00 L’esperienza del sinodo diocesano: contenuti e prospettive
(Padre A. Tortorici)
11.00 Riflessione su alcune aree pastorali a seguito del sinodo
13.00 Pausa pranzo
14.30 Animazione e momento di fraternità
16.00 Le unità Pastorali: Teologia ed Ecclesiologia (S.E. Rev.ma mons.
Brambilla - vescovo ausiliare di Milano)
17.00 Dibattito
18.00 Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo S.E. Mons. Francesco
Montenegro
19.00 Ritorno alle proprie comunità
In preparazione alla partecipazione all'evento ecclesiale, che si
preannuncia numerosa dalle tre parrocchie della comunità di Grotte, ed a
beneficio di fedeli e religiosi riteniamo proficuo pubblicare i documenti
del Sinodo Ambrosiano ai quali abbiamo fatto riferimento in precedenza.
Carmelo Arnone
18 febbraio 2010
© Riproduzione riservata.
Scarica la scheda di partecipazione al Convegno
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Comunità Ambrosiana: la Parrocchia |
Comunità Ambrosiana: le Unità Pastorali |
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18/02/2010 |
Comune. Lettera del Sindaco
al Presidente della Regione, sull'affidamento degli incarichi
professionali |
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COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)
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On.le Raffaele
Lombardo
Presidente della
Regione Siciliana
e, p.c. On.le Michele Cimino
Vice Presidente
della Regione Siciliana
e, p.c. On.le
Luigi Gentile
Assessore Regionale
Lavori Pubblici
e, p.c. On. Roberto Di Mauro
Assessore Regionale
Territorio e Ambiente
e, p.c. Dott. Ing. Gaetano Fede
Presidente Consulta
Ordini Ingegneri Sicilia
e, p.c. Dott. Arch. Rino La Mendola
Presidente Consulta
Ordini Architetti Sicilia
e, p.c. On.le Sergio Chiamparino
Presidente A.N.C.I.
e, p.c. Dott. Roberto Visentin
Presidente A.N.C.I.
Sicilia
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Oggetto: affidamento
incarichi professionali
On.le Presidente
in occasione dell'attenta lettura del recente bando relativo a P.O. F.E.R.S.
SICILIA 2007/2013, al punto 13 “Spese ammissibili” ho avuto modo di leggere
che “Si evidenzia che gli affidamenti di incarico professionale dovranno
effettuarsi attraverso procedure di evidenza pubblica, pena
l’inammissibilità della relativa spesa a valere sulle risorse comunitarie
del presente bando”. Una richiesta certamente corretta, ma la cui
interpretazione sta generando confusione e preoccupazione da parte dei
rappresentanti dei Comuni con i quali sono stato in contatto e dei
professionisti. Infatti la legittima richiesta prevista nel bando non può
riferirsi che agli incarichi conferiti o da conferire dopo l'entrata in
vigore delle nuove disposizioni i materia di lavori pubblici (legge 109/1994
così come recepita in Sicilia dalla LR 2.8.2002 n.7 e successive modifiche e
integrazioni).
In realtà si sta diffondendo l'errata interpretazione di riferire tale
disposizione anche agli incarichi che i Comuni avevano già conferito prima
dell'entrata in vigore delle citate disposizioni, quando, in assenza di
propri fondi i Comuni accettavano la generosa offerta di professionisti di
rinviare il pagamento delle rispettive competenze al finanziamento
dell'opera.
La Regione Siciliana ha già legittimato i vecchi incarichi con quanto
previsto al comma 4 dell’Art. 41 della LR 2.8.2002 n.7 (Norme transitorie)
che così recita:
“Sono fatti salvi gli incarichi di progettazione in corso di espletamento
o espletati; le amministrazioni conferenti nominano i responsabili del
procedimento e, previa relazione dello stesso, provvedono, ove necessario, a
richiedere ai professionisti incaricati l'adeguamento delle progettazioni ai
requisiti previsti dalla presente legge. Gli eventuali maggiori oneri sono
ricompresi nel quadro economico del progetto”.
Restava solo il dubbio sulla legittimità degli incarichi conferiti senza
copertura finanziaria con il subordinamento del pagamento del compenso di
un professionista per la progettazione di un'opera pubblica alla concessione
del relativo finanziamento. La legittimità di tale modo di operare è stata
confermata da una giurisprudenza ormai consolidata in materia, legittimata
da diverse sentenze emesse dalla Corte di Cassazione civile. A titolo di
esempio si riportano le due seguenti sentenze massimate come di seguito.
• C. di
Cass. Sez. I, 08 febbraio 2007, n. 2770.
Nell'ambito di un contratto di prestazione d'opera intellettuale
stipulato tra professionista e Comune ed avente ad oggetto la redazione del
progetto per la realizzazione di un'opera pubblica, è valida la clausola che
condizioni sospensivamente il diritto al compenso del professionista alla
concessione del finanziamento da parte di un ente pubblico terzo. (Nel caso
di specie, la Corte ha precisato che la disposizione relativa
all'inderogabilità dei minimi tariffari non costituisce norma imperativa
idonea a rendere invalida qualsiasi pattuizione in deroga, allorché questa
sia stata valutata dalle parti nel quadro di una libera ponderazione dei
rispettivi interessi).
• C. di Cass. Sez. I, 27 settembre 2007, n.
20319
La clausola con cui, in una convenzione tra un ente pubblico territoriale
e un ingegnere al quale il primo abbia affidato la progettazione di un'opera
pubblica, il pagamento del compenso per la prestazione resa sia condizionato
alla concessione di un finanziamento per la realizzazione dell'opera stessa,
oltre ad essere valida, in quanto non si pone in contrasto col principio di
inderogabilità dei minimi tariffari, non viola i principi di imparzialità e
buon andamento della p.a. (art. 97 cost.) perché subordinare il compenso del
professionista all'effettivo finanziamento dell'opera è garanzia di un
accorto uso del denaro pubblico.
D’altra parte se così non avessimo fatto, quasi tutti i Comuni dell'isola,
in funzione delle precarie condizioni economiche in cui versiamo non avremmo
realizzato alcuna opera e, con il piano triennale delle opere pubbliche
avremmo avuto solo “il libro dei sogni" dei nostri cittadini.
È evidente che la rinuncia del pagamento delle competenze tecniche ai
professionisti è poi legata alla corretta attivazione del Comune a fare
quanto di sua competenza per agevolare e non precludere il finanziamento
dell'opera. Senza tale attività la Cassazione ha sentenziato che spetta ai
professionisti il pagamento delle relative competenze professionali.
Per quanto sopra, anche se oggi avessimo delle risorse economiche per la
progettazione, messe a disposizione della Regione, noi potremmo attivarci
per pubblicare bandi per la progettazione di opere differenti da quelle per
le quali a suo tempo sono stati conferiti legittimi incarichi, in
alternativa incorreremmo in un contenzioso con la sicura soccombenza del
Comune nei confronti del professionista e con il dovere pagare, quindi, ben
due volte le competenze per la progettazione della stessa opera. Una strada
questa che non mi sembra percorribile né sotto l'aspetto economico, né sotto
quello sociale.
Io credo che non possano essere vanificati gli sforzi economici degli
investimenti che tanti professionisti, a loro rischio, hanno fatto mettendo
i nostri comuni nelle condizioni di avere dei progetti cantierabili,
ottenere i relativi finanziamenti e mettere in moto l’occupazione
migliorando i servizi sociali e le infrastrutture.
Le nuove norme debbono essere rispettate, ma debbono essere altresì
salvaguardati gli interessi legittimi dei Comuni, che altrimenti verrebbero
tagliati fuori dai flussi finanziari, e gli interessi dei professionisti che,
generosamente e a rischio, hanno anticipato somme per espletare l'incarico
loro conferito. D'altra parte i progetti esistenti vanno ad esaurirsi
lasciando quindi via libera alle nuove disposizioni in materia.
Nell’ipotesi di espletamento di gara ad evidenza pubblica si potrebbe avere
come conseguenza, nel caso molto probabile della non aggiudicazione del
tecnico titolare dell’originario incarico, un legittimo avvio di un
contenzioso tra professionista e Comune per il pagamento delle competenze
già dovute con la sicura soccombenza di quest’ultimo. |
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Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato |
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18/02/2010 |
E-mail. "E noi giovani
cosa facciamo...", di Vincenzo Zaffuto |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"E noi giovani
cosa facciamo per sbloccare questo paese fantasma... niente, niente niente;
aspettiamo la mano dal cielo sperando un qualcosa che non arriverà mai!
Mancano gli uomini di una volta, che sapevano prendere iniziative da soli
senza aspettare l'amministrazione comunale: primitiva, non al passo con i
tempi e antiprogresso; gli uomini con tanto coraggio di una volta che si
inventavano il da farsi per sbloccare questi giovani con tante iniziative!
Ora non vuole fare nessuno niente, a meno che non si critichi il sindaco,
l'assessore di turno ecc...
Dobbiamo essere noi a smuoverci, a cambiare le cose, con voglia di
intraprendere!". |
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Vincenzo Zaffuto |
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Dalla Redazione.
Gentile Sig. Zaffuto,
il suo messaggio (che pubblichiamo per rispetto della sua opinione) non ci
convince e non ne condividiamo toni e contenuti.
Le accuse d'inerzia ai giovani, quelle generiche e gratuite
all'Amministrazione Comunale, il suo rimpiangere gli "uomini di una volta",
più che contributo propositivo appaiono come "chiacchiere da bar". Però
vogliamo darle fiducia: siamo sicuri che lei sarà il primo a "smuoversi" per
cambiare le cose, mostrando la sua voglia d'intraprendere. Delle sue
iniziative, attività, imprese, quando ce le comunicherà, daremo conto ai
nostri lettori. |
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Carmelo Arnone |
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17/02/2010 |
E-mail. "Una fine
ingloriosa"; da Alessio Cimino e Giuseppe Messina |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Lunedì, 15 febbraio 2010. Come al solito, ci incontriamo di sera in
piazza. Un saluto veloce, una pacca sulle spalle e poi via, saliamo in
macchina per il consueto giretto.
Dopo qualche scambio di battute, un rapido racconto sulla propria giornata
trascorsa, ecco che ci viene in mente, veloce come un flash, una triste
riflessione che accomuna i nostri pensieri: l’ormai lenta ed inesorabile
fine della nostra amata Grotte.
Abbiamo rispettivamente 25 e 23 anni, non siamo anziani ma neanche ragazzini
adolescenti. Facciamo parte di quella fascia d’età che ha visto, sotto il
proprio sguardo, lo sgretolarsi del nostro paese. Sembra ieri quando a
Grotte, in questo periodo, si assisteva alla sfilata dei carri allegorici di
carnevale. Sembra ieri quando a Grotte, in piena estate, si assisteva felici
e spensierati alla proiezione di pellicole e agli spettacoli teatrali
nell’atrio dell’Istituto Comprensivo Roncalli.
È vero, si andava ancora a scuola, non c’era una crisi profonda come quella
che l’intero globo sta attraversando, ma le nostre strade erano decisamente
più popolate ed in giro si vedeva molta più gente di quanta ce ne sia
adesso. Le varie amministrazioni comunali riuscivano, in un modo o
nell’altro, a tirare avanti con i fondi a disposizioni ed a proporre
manifestazioni di spettacolo per l’intera cittadinanza. Chi di noi potrà mai
dimenticare le splendide Estati Grottesi… noi crediamo nessuno.
A distanza di anni molte cose sono cambiate. Il nostro paese è diventato un
paese fantasma.
Purtroppo ormai assistiamo allo spopolamento delle nostre case, al degrado
più totale ed assoluto, alla mancanza di ogni tipo di organizzazione che
possa, in qualche modo, risollevarci dal fondo del barile ove stazioniamo.
La nostra non vuole essere né una critica, né un’accusa nei confronti di
nessuno. Trasformiamo in parole ciò che vedono i nostri occhi.
Ci teniamo a precisare, ancora una volta, che non nutriamo nessun rimorso o
sdegno nei confronti dell’amministrazione comunale ed in particolar modo nei
confronti del nostro Signor Sindaco Paolo Pilato verso il quale nutriamo un
grande rispetto sia dal punto di vista umano che da quello professionale. Ma
la realtà, purtroppo, rimane quella che è.
Abbiamo strade che persino i muli rinuncerebbero a percorrere, la mancanza
più totale dei servizi, le chiese che ci cadono addosso, manifestazioni che
scompaiono anno dopo anno.
A tal proposito, nonostante tutto, continuiamo a lottare nella speranza che,
almeno quella, non venga mai cancellata… la nostra festa in occasione della
Santa Pasqua, ultima spiaggia per noi Grottesi.
Abbiamo deciso di scrivere tutto ciò per un semplice motivo: noi non
vogliamo che la gente ci esprima il proprio sostegno o disprezzo che sia,
non è questo ciò di cui abbiamo bisogno.
Riteniamo che ognuno di noi, dopo aver letto quanto sopra, tragga dal
proprio silenzio quelle riflessioni che ci spingano, uno accanto all’altro,
a migliorare la situazione del nostro paese.
Testimoni di una fine ingloriosa, nonostante tutto, e tutti, ancora fieri di
essere cittadini di Grotte".
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Alessio Cimino e Giuseppe Messina |
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17/02/2010 |
Comune. Consiglio Comunale
"aperto" per un piano anti-crisi nel settore agricolo |
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Lunedi 22 febbraio alle ore 19.00, presso l’Aula
Consiliare del Comune di Grotte, si terrà una seduta del Consiglio Comunale
"aperta". L'Assise cittadina costituirà un importante incontro per tutto il
comparto agricolo, in particolare quello vitivinicolo, per presentare e
valutare proposte risolutive per il rilancio dell’intero settore, compresa la
crisi che attraversa la Cantina Sociale “La Torre”, che rappresenta una
importante risorsa per tutto il territorio.
Promosso dall’Amministrazione Comunale di Grotte, al Consiglio
parteciperanno i Sindaci dei Comuni limitrofi, i rappresentanti delle
Organizzazioni di Categoria, i rappresentanti della SOAT 100 di Grotte ed i
rappresentanti del Consiglio Direttivo della Cantina Sociale "La Torre".
Lo scopo della convocazione è quello di studiare un piano che consenta di
superare la grave crisi, dovuta anche al calo dei prezzi, che attanaglia
tutto il settore.
Il Consiglio Comunale "aperto" viene convocato in sostituzione
dell'incontro, sul medesimo tema, precedentemente programmato per sabato 20
febbraio. |
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17/02/2010 |
Viabilità. Chiusura al
traffico della Via Meli |
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Via
Meli, breve e stretto passaggio urbano situato a fianco del Cine-Teatro
“Antonio Lotta”, è stata chiusa al traffico veicolare e pedonale nel tratto
compreso tra il numero civico 135 ed il 179.
L’ordinanza Comunale N° 1/2010, d’intesa tra l’Ufficio Tecnico Comunale ed il Corpo
della Polizia Municipale, è stata emessa per eliminare i potenziali pericoli
per le persone derivanti dallo stato di degrado e dai possibili crolli della
ex chiesa di San Diego (l’attuale Cine-Teatro), sia lungo il prospetto,
interessato da numerose lesioni e parti pericolanti, che all’interno dello
stesso stabile.
Costruito verso il 1800, l’immobile comunale, situato nel pieno centro
storico di Grotte tra Piazza Marconi e Via Meli, si trova in condizioni
precarie. In particolar modo il secondo piano, del quale pochi conoscono
l’esistenza, il cui accesso è stato da tempo interdetto per garantire la
pubblica incolumità, e che versa in stato di totale abbandono.
La messa in sicurezza dello stabile, che rischia di diventare un serio
pericolo per l’incolumità non soltanto delle persone in transito nelle
vicinanze ma anche per gli edifici limitrofi ed i loro abitanti, richiede
ingenti somme, difficili da reperire all’interno del bilancio comunale.
Non è difficile prevedere che dal prossimo monitoraggio delle aree abitative
voluto dal Prefetto di Agrigento Dott. Umberto Postiglione dopo la tragedia
avvenuta a Favara, anche altri immobili ed altre aree del nostro Comune
possano risultare in condizioni di precaria stabilità, costituenti serio e
costante pericolo per i cittadini. La quotidiana battaglia contro il
progressivo deterioramento del centro storico sarà combattuta sul difficile
fronte del reperimento delle somme necessarie alla sua messa in sicurezza e
delle forme di incentivazione al suo recupero da parte dei proprietari.
Carmelo Arnone
17 febbraio 2010
© Riproduzione riservata. |
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17/02/2010 |
Comune. In programma "Borse
Lavoro" per cittadini in difficoltà economica |
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Una nuova
iniziativa dell’Amministrazione Comunale, promossa dal Sindaco Pilato e
dall'Assessore ai Servizi Sociali Criminisi, si andrà a concretizzare nei
prossimi mesi. Si tratta delle “Borse Lavoro”, un tipo particolare di
attività offerta ai cittadini che per molti aspetti è assimilabile al
“Servizio Civico”.
Si può definire, in maniera approssimativa, come una forma di assistenza, un
contributo dato a persone particolarmente bisognose i quali dovranno
svolgere una qualche attività utile alla collettività, come ad esempio
l’assistenza agli anziani.
I fondi per le”Borse Lavoro” saranno attinti da finanziamenti regionali (di
28.000 mila euro circa, aumentati del 10 % a carico del Comune) riservati a
Comuni disagiati, o che versano in particolare stato di bisogno.
Tra le attività in programma vi è anche l’assistenza ai bambini disabili che
frequentano la scuola; oltre al personale socio-assistenziale per il
sostegno materiale, è prevista la figura specializzata del logopedista.
Da un lato si darà assistenza agli anziani, ai disabili adulti ed ai bambini
disabili scolarizzati; dall’altro si verrà incontro alle numerose richieste
di un aiuto economico da parte della fascia più debole della popolazione
grottese.
Complessivamente saranno impegnato 25 unità lavorative, ciascuna di esse
verrà impiegata per un periodo di tre mesi, al termine dei quali riceverà un
contributo di 900 euro complessivi (300 euro al mese).
Le attività attualmente previste sono quelle di assistenza domiciliare agli
anziani (disbrigo pratiche, disbrigo commissioni, aiuto domestico) ed
assistenza ai bambini scolarizzati con problemi di handicap, con l’ausilio
della figura specialistica del logopedista.
Carmelo Arnone
17 febbraio 2010
© Riproduzione riservata. |
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16/02/2010 |
Cultura. Presentazione a
Palermo della 8^ edizione del Premio "Nino Martoglio" |
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Invito
Programma |
Sarà presentata nella prestigiosa sede palermitana dell'ISSPE (Istituto
Siciliano di Studi Politici ed Economici), in Piazza Castelnuovo 4, il
prossimo venerdi 19 febbraio, l'ottava edizione del Premio di poesia
dialettale "Nino Martoglio", ideato e diretto da Aristotele Cuffaro.
L'incontro si presenta come un doppio appuntamento: insieme alla nuova
edizione del Premio sarà presentato il libro "Venti di Sicilinconia", dello
scrittore Piero Carbone, opera vincitrice del "Premio Martoglio 2009".
La manifestazione, che avrà inizio alle ore 17.30, si svolgerà secondo il
seguente programma:
Saluti
Rag. Paolo Pilato - Sindaco di Grotte
Prof. Domenico Criminisi - Assessore alla Cultura del
Comune di Grotte
Relatori
Aristotele Cuffaro - Presidente Ass. Martoglio
Prof. Tommaso Romano - Membro della Giuria
Prof. Salvatore Di Marco - Presidente della Giuria
Dott. Antonio Liotta - Editore
Moderatore
Salvatore Picone - Giornalista
Intervento artistico
Patrizia Genova - Cantante
Intervento artistico-musicale
Simone Fiorenza
Letture
Juan Diego Catalano - Artista Flamenco
Intervento dell'autore
Piero Carbone |
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16/02/2010 |
Dalla Redazione.
Pubblicazione del "Regolamento sull'assegnazione di immobili comunali" |
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Leggi il Regolamento |
Ringrazio il Sindaco Paolo
Pilato e l'Assessore Piero Castronovo per l'attenzione mostrata alle
richieste dei cittadini, inoltrate anche attraverso "Grotte.info
Quotidiano", e per avere ritenuto utile, oggi come in passato, utilizzare lo
spazio offerto da questo quotidiano per fornire chiarimenti e risposte.
Credo sia ampiamente condivisibile la scelta del
dialogo aperto e pubblico, sia da parte dei cittadini che degli
Amministratori.
"Grotte.info Quotidiano" si pone da tramite al fine di
dare voce agli uni, per quanto hanno da chiedere, suggerire, proporre, anche
lamentare; agli altri per spiegare, replicare, dimostrare, dare evidenza
all'attività amministrativa svolta.
Senza un sano dibattito non c'è crescita umana, sociale
e culturale; e Grotte vuole certamente tenersi lontana da una "cultura del
silenzio" che porta incomprensione, violenza e odio.
La continua dimostrazione della reciproca
disponibilità, a prescindere dai toni talvolta "sopra le righe", è data
proprio dalle lettere dei cittadini verso l'Amministrazione e dalle puntuali
risposte fornite.
Sui contenuti si può discutere (appunto!), condividere
o dissentire, l'importante è non interrompere l'utilizzo di questo canale
privilegiato di comunicazione; uno strumento di civiltà che pochi paesi
hanno. Strumento di servizio, di comunicazione, di trasparenza,
d'informazione a disposizione di tutti.
In quest'ottica (fatta salva l'osservanza, da parte
dell'Amministrazione, della legislazione vigente in materia di pubblicità
delle deliberazioni consiliari: affissione all'Albo Pretorio e pubblicazione
sul sito istituzionale), a beneficio dei cittadini si riporta integralmente
il "Regolamento per l'assegnazione in locazione di immobili di proprietà
comunale ad associazioni senza fini di lucro e ad associazioni di
volontariato O.N.L.U.S.".
Avessi saputo prima della sua esistenza, avrei avuto il
piacere di pubblicarlo, gratuitamente, subito dopo la sua approvazione;
dandone maggiore conoscenza a tutti i cittadini e permettendo così agli
eventuali interessati di inoltrare regolare richiesta entro i termini
previsti.
Ribadisco pertanto a tutti, amministratori e cittadini,
la piena disponibilità di questo
"Quotidiano di Grotte" a dare spazio a quanti vorranno esprimersi
con educazione, rispetto e responsabilità. |
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Carmelo Arnone |
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Leggi il Regolamento sull'assegnazione degli immobili comunali |
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16/02/2010 |
Comune. Considerazioni
sull'assegnazione di locali comunali alle associazioni senza fini di
lucro |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"In relazione
alla nota pubblicata su questo sito qualche giorno addietro, a firma del
Sig. Zucchetto Pietro, si rende necessario rassegnare le seguenti
considerazioni.
Tutte le associazioni esistenti nella nostra città, rappresentano una
risorsa utile a rendere sano il nostro tessuto sociale.
I gruppi bandistici, quelli folkloristici, le associazioni teatrali di
volontariato, quelle sportive e ricreative, il Gruppo dei Giudei "Andrea
Infantino", l'Associazione "50 e Più" Fenacom, etc. hanno il merito di
sottrarre continuamente giovani dalla strada e da tutto quello che il mondo
di negativo propone e svolgono una importante funzione nel contesto di una
società dove sovente si assiste a fenomeni di disgregazione sociale e di
tentativi di isolamento degli individui ritenuti, da parte di una società
protesa all'idolatria dell'oggetto, alla cura dell'immagine ed al
consumismo, più deboli o semplicemente non in grado di stare al passo.
Da anni diverse associazioni richiedono la concessione di un locale di
proprietà comunale e da anni, con nostro grande rammarico, il Comune non è
riuscito a concedere loro nessuna risposta concreta e duratura nel tempo. I
pochi locali concessi, sono stati affidati con convenzione stipulata dalla
giunta municipale senza alcun contratto e soprattutto senza diritti ed
obblighi definiti in maniera netta tra i contraenti a beneficio ed a
garanzia degli stessi.
Questa amministrazione, in campagna elettorale, tra i tanti impegni iscritti
e mantenuti, ha assunto l'impegno solenne con i cittadini di dare definitiva
sistemazione alle associazioni poiché ad essi si riconosce un compito
importante di formazione del giovane, nelle rispettive attività, assieme a
quello che oggi la scuola di Grotte, magistralmente guidata dal Dirigente
Dott.ssa Stefania Morreale, le istituzioni religiose ed i diversi gruppi di
catechisti riescono ad impartire, nella considerazione che la chiave di
volta del nostro futuro dipende dalla formazione che oggi riusciamo a dare
ai nostri giovani.
A volte riesce difficile cogliere il disappunto di taluni ad ineccepibili ed
onesti atti amministrativi tesi solo a dare concrete risposte ai cittadini,
soprattutto quando gli stessi provengono da quanti avendo governato la cosa
pubblica non hanno immaginato realizzare quello che oggi lamentano.
Il Consiglio Comunale, nella seduta del 18 novembre 2009 ha approvato il
"regolamento per l'assegnazione in locazione e comodato d'uso di immobili di
proprietà comunale ad associazioni senza fini di lucro" dettando precise
prescrizione del procedimento amministrativo in capo alla Giunta Municipale
per le assegnazioni stesse.
L'art. 4 del suddetto regolamento così recita: "Le domande di assegnazione
degli immobili di cui al precedente art. 3 vanno presentate, entro il 31
marzo di ciascun anno, al responsabile del settore patrimonio. In sede di
prima applicazione del regolamento le domande dovranno essere presentate
entro mesi uno dalla pubblicazione fatte salve le istanze già protocollate
alla data del 30 ottobre 2009".
L'art. 7 così recita: "Alle associazioni di volontariato O.N.L.U.S. con
finalità di particolare rilevanza sociale, può essere concesso con
affidamento diretto".
In ordine ad uno dei quesiti posti dal signor Zucchetto circa la mancata
pubblicità relativa all'assegnazione dei locali, si ricorda che la stessa è
stata data con l'affissione dell'atto all'albo pretorio del Comune per
giorni 15 consecutivi, utili alla conoscenza dell'atto consiliare, e che
sulla base della legislazione vigente tutti gli atti amministrativi vengono,
oggi, pubblicati integralmente sul sito web del Comune di Grotte comodamente
visitabile, se provvisti di connessione internet, anche da casa. Si ricorda
altresì che l'istanza di concessione di un locale, da parte dell'ADAS è
pervenuta al protocollo del Comune solo nel mese di Gennaio 2010 e cioè non
in tempo per evaderla secondo regolamento consiliare. Si rammenta comunque,
che con i sigg. Aquilina Vincenzo e Agnello Salvatore rispettivamente
Presidente e Tesoriere dell'ADAS stiamo discutendo circa l'assegnazione dei
suddetti locali ai sensi del summenzionato art. 7 del citato regolamento, in
una collocazione comoda ed ottimale ritenendo comunque inaccoglibile la
richiesta di assegnazione di una stanza dei locali di via Pirandello poiché
gli stessi risultano assegnatari all'Associazione Padre Vinti - Grotte
Solidale, operante da decenni nel territorio, per gli usi e le finalità
dalla stessa rappresentate al Comune con un ambizioso progetto a corredo
dell'istanza di richiesta dei locali compreso la realizzazione
dell'importante iniziativa di screening per la prevenzione oncologica,
promossa dall'Istituzione comunale per la quale l'associazione medesima
fornirà supporto logistico ed organizzativo.
Restiamo disponibili per ogni altro chiarimento".
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L'Assessore al
Patrimonio
Rag. Piero Castronovo |
Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato |
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16/02/2010 |
E-mail. Pericolo dalla casa
abbandonata; di Giovanna Terrana |
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Pericolo dalla casa |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Un saluto a
tutti i lettori del sito di Grotte.
E' da un pò di tempo che faccio presente a qualche Consigliere il mio
problema, senza ottenere nulla.
Abito di fronte ad una vecchia casa abbandonata, in via Gian Battista Vico.
Da questa casa si vedono, da tempo, entrare ed uscire topi; essendo il mio
garage proprio di fronte, sono entrati anche in casa mia.
Da notare che il muro di recinzione della casa è parzialmente crollato.
D'estate io con i miei figli trascorro i pomeriggi seduta nei paraggi ed è
evidente il pericolo che i bambini possano cadervi dentro. Per non parlare
del cattivo odore che proviene da lì.
Le Autorità e i vari componenti del Consiglio mi dicono che non si può fare
nulla perchè la proprietà appartiene ad uno o più privati. Mi chiedo se vi
sembra giusto che questa casa debba restare così, nel degrado più
totale, mettendo in pericolo i bambini e le persone che abitano nelle
vicinanze! Penso che si debba fare qualcosa.
Oppure si sanno dire belle parole solo nel periodo delle votazioni?
Un saluto e un grazie a tutti coloro che leggeranno". |
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Giovanna
Terrana |
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16/02/2010 |
Animazione. Grande successo
della "Festa di
Carnevale" organizzata da Monica e Filippo |
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Guarda le foto |
L'Associazione "Animazione - Cartoon
Mania"
di Monica & Filippo ha
organizzato, per lo scorso giovedi 11 febbraio, una
Festa di Carnevale in maschera
per tutti i bambini da 4 a 10 anni. Tanti piccoli si sono potuti
divertire, dalle 18.00 alle 20.00 con giochi, balli, sorprese, un sorteggio finale e
un ricco spuntino.
Gli organizzatori, lieti per il grande successo
della serata, si scusano con quanti non hanno potuto partecipare. Purtroppo
per questioni tecniche (conoscere il numero dei partecipanti ai fini della
necessaria sicurezza all'interno del locale, provvedere al materiale
ricreativo, predisporre gli alimenti...), quanti hanno telefonato lo stesso
giorno o si sono presentati all'ingresso senza la prenotazione o l'acquisto
del biglietto alla prevendita non hanno potuto essere accolti.
Tuttavia gli organizzatori assicurano che non mancheranno altre prossime
occasioni nelle quali i più piccoli potranno partecipare, giocare e
divertirsi in compagnia, in un ambiente sano e sicuro.
Pubblichiamo le immagini più significative della festa (54 foto di
© Filippo La Mendola).
Foto
della Festa di carnevale
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Biglietto |
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15/02/2010 |
E-mail. "Abbiamo portato a
Zinder anche il vostro saluto", di Giovanna Lauricella |
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Vedi le foto
Guarda il video |
Giovanna, Angela e Salvatore, i tre figli del Professore Antonio Lauricella,
compianto Sindaco di Grotte, hanno voluto onorare la memoria del loro
genitore costruendo e dedicandogli un edificio scolastico in uno dei Paesi
più poveri del pianeta.
E nel Paese più povero, il Niger, hanno scelto l'area più desolata, Zinder,
distante 14 lunghe e faticose ore di autobus dalla capitale Niamey, dove gli
"ultimi" sono davvero gli "ultimi" della terra.
Di questo viaggio, di quelle persone, di quella povertà estrema e dignitosa,
di tutte le emozioni vissute, la prof.ssa Giovanna Lauricella ha voluto
rendere partecipi anche noi di Grotte.
Pubblichiamo la sua mail, insieme alle foto e ad un breve video.
"Cari amici grottesi
da pochi giorni siamo tornate, mia sorella ed io, dal viaggio più
emozionante della nostra vita, a Zinder, nel Niger, nel più profondo
dell'Africa nera, lontano da ogni rotta turistica e dai luoghi contaminati
dalla nostra comoda ma esausta civiltà.
Come vi ho già anticipato nel mio precedente messaggio, siamo state lì per
inaugurare la piccola scuola dedicata a nostro padre, Antonio Lauricella.
Questo viaggio è stato per noi un altro dono che lui ci ha fatto, perchè se
non fosse stato per lui e per il desiderio, mio, di mio fratello Salvatore e
di mia sorella Angela, di fare qualcosa per perpetuare in qualche parte del
mondo il suo nome e la sua lezione di umanità e di generosità, non
avremmo mai avuto il coraggio di inoltrarci in una regione così remota e non
avremmo mai vissuto questa meravigliosa esperienza, né avremmo conosciuto il
sorriso gioioso ed il calore dei bambini di Zinder, la dignitosa povertà di
un popolo dotato di una forma di cortesia discreta e rassicurante,
l'amicizia di persone così genuine.
Abbiamo portato a Zinder anche il vostro saluto e la speranza che questo
nuovo piccolo legame che si è creato possa continuare nel tempo, mediante un
ponte di solidarietà che non mancheremo di mantenere vivo.
Ci piacerebbe tanto potervi comunicare il nostro entusiasmo ed una parte
almeno delle emozioni che abbiamo vissuto e che continuano a riscaldare i
nostri cuori.
Possiamo solo inviare qualcuna delle centinaia di immagini che abbiamo
fissato con le nostre macchinette.
Sono immagini che testimoniano una condizione di vita dura, spesso povera,
ma mai misera e sempre dignitosa, una straordinaria eleganza di portamento
ed una gioia di vivere che va al di là delle difficoltà contingenti.
Abbiamo visto forme di vita e costumi che riportano ad una dimensione
biblica, dai ciechi che elemosinano guidati ognuno da un bambino, a storpi
che strisciano per terra, l'acqua raccolta alla fonte da donne col
bimbo legato alle spalle, bambini con la pancia gonfia. Ed altre cose che
non abbiamo visto, ma che erano dietro l'angolo: i lebbrosi, i bambini con
le guance bucate per le conseguenze della malnutrizione ed il villaggio dei
ciechi. Ma su tutto è prevalso il sorriso dei bambini ed i loro occhi
straordinari (gli occhi più belli del mondo!) e l'entusiasmo ed il calore
del loro Au revoir! Au revoir!!!!". |
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Giovanna Lauricella
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Foto
da Zinder |
Video del saluto dei bimbi |
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15/02/2010 |
Chiesa. Programma della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
- Sino a martedi 16 febbraio, continuano le Quarantore nella chiesa
Madonna del Carmelo;
- martedi 16 febbraio, carnevale, sono sospese tutte le attività di
catechismo;
- mercoledi 17, Mercoledi delle Ceneri, giorno di digiuno e
astinenza, le Sante Messe (con benedizione delle ceneri) saranno celebrate
ai seguenti orari: ore 09.00 nella chiesa Madonna del Carmelo; ore 09.00
nella chiesa San Rocco; ore 19.00 nella chiesa del Purgatorio;
- tutti i venerdi di quaresima, astinenza dalle carni e celebrazione
della Via Crucis ai seguenti orari: ore 17.00 nella chiesa Madonna del
Carmelo; ore 17.00 (Santo Rosario e Via Crucis) nella chiesa San Rocco; ore
17.00 (Via Crucis e Santa Messa) nella chiesa del Purgatorio;
- venerdi 19 febbraio alle ore 19.00, prove di canto della Corale
nella chiesa Madonna del Carmelo;
- sabato 20 febbraio alle ore 16.30, nella chiesa della Madonna del
Carmelo, prove di canto dei bambini di 1^ Confessione della chiesa Madre e
della Chiesa Madonna del Carmelo. |
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15/02/2010 |
Racconti. "Come... una
favola", di
Salvatore Bellavia |
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Salvatore Bellavia |
"Come... una favola" è il terzo racconto breve che
Salvatore ci propone, la terza perla da un prezioso scrigno colmo di antichi
tesori. Ciascuno potrà trovarvi luoghi e personaggi che conosce, anzi, dei
quali ha una remota cognizione. Il legame con la nostra terra, con le sue
sofferenze ed il suo (il nostro) passato costituisce il filo conduttore di
questo "viaggio" letterario attraverso cui, prendendoci per mano, Salvatore
ci conduce.
Controverse emozioni, ricordi, sorrisi e qualche velo di tristezza nelle
tante "storie" che si intersecano, nascondono e svelano un'altra "storia".
La nostra. Se ogni riferimento a fatti e personaggi reali sia puramente
casuale, potrete giudicarlo da voi!
Auguro buona lettura a quanti avranno il piacere di seguire questo racconto,
del quale ringrazio Salvatore.
Carmelo Arnone
COME... UNA FAVOLA
di Salvatore Bellavia
Mangiato dallo zolfo Masino stava
posato su una panca in muratura sotto la tettoia
del cortile di casa. Come un tronco di
fichidindia spiantato, giorno dopo giorno si asciugava diventando
sempre più esile e piccolo. Sulle labbra una smorfia che poteva sembrare
un sorriso non riuscito, un dolore eternato, gli occhi aggrumati e spenti
avevano qualche bagliore quando incontravano lo sguardo di Lisa. Chi non
l’avesse conosciuto prima della disgrazia non poteva immaginare che Masino
era stato un uomo vigoroso, pieno di gioia di vivere e con una risata aperta
e trascinante.
Quel giorno, quando ancora la luce faticava a rompere il buio della notte,
Masino canticchiando, tra i tanti visi assonnati, tristi e muti, si era
calato nel pozzo della miniera con i suoi “carusi”. Raggiunta la
galleria si spogliò di ogni indumento e, fattosi il segno della croce si era
messo a picconare quel tratto di parete che gli era stata assegnata dal
capomastro. Era certo che a fine giornata, come al solito, il suo
staglio sarebbe stato più consistente di
quello di ogni altro picconiere: alla quindicina don Federico, lo zio povero
e servile di don Fefè, il padrone della miniera, gli avrebbe pagato l’intera
giusta, perché Masino nel corso della quindicina non chiedeva mai
soccorso, cioè anticipi sulla paga, né in natura né in denaro.
Si sentì un boato provenire dal fondo della galleria. Si videro topi fuggire
come impazziti: il mostro si era fatto vivo e di sicuro aveva fatto le sue
vittime. I carusi per mettersi in salvo correvano verso la scala a gradino
spezzato che portava ad altro livello e ad altra galleria e poi ad un’altra
scala fino ad arrivare là fuori dal pozzo. Masino non fuggì con i suoi
ragazzi si attardò nella speranza di vedere arrivare qualche compagno
sfuggito all’antimonio per poterlo aiutare a guadagnare assieme la salvezza:
la coda del mostro lo colpì se pure di striscio. Cadde tra i suoi attrezzi
sulla la terra che aveva demolito sotto la luce bianchissima crudele della
sua acetilene.
In paese era arrivata la notizia che alla miniera Gruttarraggiata ancora una
volta e per la centesima volta, era arrivata la disgrazia: uomini e donne,
gridando, piangendo e imprecando contro un pane avvelenato e la malasorte,
si avviarono verso la miniera attraversando, per arrivare il più presto
possibile, inconsueti e inesplorati viottoli e scorciatoie: con l’ansia di
arrivare al più presto, e con la paura di dovere indossare ancora una volta
gli stracci neri del lutto.
Lisa si fece costruire da Masino un grande forno per potere mettere a frutto
l’arte della panificazione imparata in convento. Si fece pubblica fornaia:
vendeva il pane fatto con la sua farina e cuoceva, dietro giusto e modesto
pagamento, la pasta lavorata e modellata in pani di diversa forma e
dimensione che le portavano da infornare. In un giorno faceva tre quattro
infornate.
Il suo forno era molto frequentato oltre che dalle donne del quartiere San
Rocco anche da quelle di altri quartieri, perché a detta di tutti il pane
fatto da lei era il migliore di tutti - un biscotto - : Lisa aveva la mano
calda e la pasta da lei lavorata lievitava e si amalgamava, sempre al punto
giusto e il forno costruito a regola d’arte e con i giusti materiali,
“famiato” alla perfezione faceva il resto.
Lisa, avendo deciso di far riposare per un giorno il forno, di buon mattino
in compagnia di Camilla, sua unica figlia, era andata a piedi per la via
della “confina” a Racalmuto perché aveva da comprare della tela da ricamare:
bisognava che Camilla, ormai ragazza da marito, completasse il corredo per
quando sarebbe andata sposa. Ritornando per la stessa via madre e figlia
contente come erano per gli acquisti fatti, scherzavano e un po’
fantasticavano su come sarebbe stato bello il giorno delle nozze di Camilla
con un bel giovane bravo e soprattutto “massaru” un uomo, insomma, buon
lavoratore che non avrebbe fatto mancare la mancia alla famiglia.
Lisa a voce bassa come se parlasse a sé stessa: - Chissà se quel giovane
che, ad ogni tramonto quando è da poco suonata l’avemaria, passa a cavallo
di una nera giumenta incitandola ad alta voce come a dare segnale della sua
presenza, è innamorato della mia picciotta? Poi, dando una veloce
occhiata a Camilla: - A tua madre puoi dirlo. Ti sei “appalurata”
con questo giovanotto? Il viso di Camilla diventò di fiamma. Allo sguardo
insistente ed indagatore della madre, scostandosi di qualche metro per la
paura di riceversi qualche schiaffo, Camilla disse, esitando ad ogni parola,
che da qualche mese aveva dato la sua parola a quel ragazzo. Poi, prima che
Lisa cominciasse l’interrogatorio di rito, rassicurò la madre dicendo che il
giovanotto aveva giurato di avere intenzione serie e che tra qualche giorno
si sarebbe fatto vivo: i suoi genitori sarebbero venuti per chiedere la sua
mano. Nel sentire confermato il suo sospetto Lisa fu felice, ma da persona
pratica quale la vita l’aveva resa, vissuta con l’incubo della miseria e
della fame, pensò che sua figlia sposando quel giovanotto avrebbe potuto
avere una vita migliore della sua perché l’innamorato di Camilla, per il
fatto stesso di possedere una giumenta era chiaro che era di famiglia
possidente, e quindi benestante. L’idea che, se tutto andava secondo le
speranze e i desideri della figlia e ora anche suoi, Camilla avrebbe
lasciato la sua casa le fece sentire forte nelle viscere il morso della
gelosia, e con slancio quasi feroce abbracciò forte Camilla come a farsela
rientrare in seno.
Per chi avesse assistito a quella scena: madre e figlia che si abbracciavano
in quella via deserta avrebbe pensato che fossero folli; e in effetti e per
ragioni diverse quelle due donne folli erano: di gelosia dissimulata l’una e
di amore liberato dalla soggezione l’altra.
Quando imboccarono la via che portava a casa
videro una gran folla dietro il portone del cortile. Lisa non ebbe bisogno
di chiedere cosa fosse successo, perché dopo qualche minuto arrivarono degli
uomini mezzo nudi con il corpo ed il viso intrisi di polvere e di sudore con
la barella della miniera. Masino steso era lì sopra. Il corpo rattrappito
non dava segni di vita: si alzarono alti le grida di Camilla e delle donne
del vicinato. Lisa restò impietrita: non una lacrima, né un grido, né una
parola. Poggiò il viso su quello di Masino: lo baciò in fronte e mentre
sollevava la bocca da quella fronte diventata di carbone sentì lo sguardo
del marito. - E’ vivo. Disse. - Un medico, andate a chiamare un medico!
Passarono alcuni minuti e uno dopo l’altro arrivarono tutti e tre i medici
di Grotte.
Superato l’imbarazzo per questa involontaria compresenza, i dottori decisero
di procedere, anche se non richiesto, con un consulto. In questi casi,
secondo consuetudine, ciascuno di essi avrebbe visitato Masino, tenendo per
sé la diagnosi. E così fecero rispettando, nel succedersi, l’anzianità
anagrafica e professionale.
Terminata la visita si misero in un angolo del dammuso, e bisbigliavano
usando parole e termini assolutamente incomprensibili alle orecchie di
quanti stavano in attesa del responso. Poiché non si decidevano ad
esprimersi Lisa con fare timoroso ma deciso si avvicinò: - Vivrà Masino?- A
questa domanda coraggiosa il decano dei tre medici, che poi era l’unico che,
per anzianità, rispetto e prestigio, era autorizzato a parlare, allargando
le mani in un gesto di rassegnazione:
- Nulla possiamo fare noi. Tuo marito è nelle mani di Dio.
- E’ anche nelle mie mani!
Disse Lisa con rabbia, gettando uno sguardo pieno di amore e di pietà verso
Masino. Quando i medici se ne andarono, quasi in malo modo cacciò tutti dal
dammuso e dal cortile: voleva restare sola con il suo Masino e con la figlia
in quella casa che improvvisamente sentiva come vuota e senza anima.
In quella casa che Masino aveva ricavato da un baglio, che stava in cima al
paese all’ombra della chiesa di San Rocco. Tra la chiesa e il baglio c’era
un piccolo appezzamento di terreno, quasi un giardino. Masino si era
impossessato dell’ovile e del terreno quando fu certo che suo zio non
sarebbe più tornato dall’America “surda”: erano passati molti anni da quando
‘zi Luigi, svendendo le poche capre che aveva si era imbarcato per
l’Argentina. Da quel momento non si fece più vivo. Non una lettera, non una
cartolina, tanto che i parenti, le rare volte che si ricordavano di lui
chiudevano ogni discorso con un interrogativo: ‘nza unni spunna? Perché in
effetti ‘zi Luigi era come profondato nel nulla.
Finalmente, gli occhi di Lisa si riempirono di lacrime: un pianto silenzioso
pieno di ricordi e di lontane felicità.
Lisa s’innamorò subito di Masino appena lo vide uscendo dalla chiesa: due
file di maschi facevano passaggio obbligato dalla porta della chiesa
Madre fino al corso Garibaldi. Le ragazze, con la mantellina in testa
di seta o di cotone secondo il ceto e le condizioni economiche della
famiglia, dovevano camminare a braccetto della mamma e, se orfane di una zia
paterna, delegata a proteggere l’onore di famiglia, e soltanto in via
eccezionale da una zia materna.
Le ragazze dovevano tenere gli occhi bassi e per nessuna ragione dovevano
alzare lo sguardo: perché se i loro occhi si fossero incrociati, anche per
puro caso con quelli di qualche giovanotto sarebbero potuti nascere equivoci
spiacevoli o quel che peggio gravi compromissioni. Magari, poi a casa le
ragazze avrebbero saputo del figlio di… che con insistenza aveva mostrato
interesse.
- Ma! Se son rose fioriranno.
E così, si aspettava un’altra domenica, un’altra festa, un’altra messa:
un’altra speranza.
Lisa andava in chiesa in compagnia di una delle suore del Boccone del
Povero, perché abitava in qull’istituto religioso dove si era rifugiata quando ragazzina dodicenne rimase orfana dei genitori. Lei, a
differenza delle altre ragazze che camminavano come se fossero impastoiate,
andava con passo svelto e leggero, con atteggiamento disinvolto e a capo
scoperto: la mantellina l’avrebbe messa in testa entrando in chiesa; perché
per lei tutto questo atteggiarsi a santuzze erano soltanto smorfie.
Allora niente mantellina in testa, niente occhi bassi: lì, aperta, gioiosa,
limpida.
Masino restò come preso da incantamento. Una visione. Si chiedeva se
veramente quella ragazza lo avesse puntato così semplicemente quasi senza
ombra di ipocrito pudore. La seguì prima con lo sguardo e poi come attratto
da calamita, tenendosi a distanza si avviò dietro a quella strana coppia
fino al collegio che sorgeva a qualche centinaio di metri fuori dal centro
abitato.
Tornato in piazza Masino trovò gli amici ad aspettarlo.
- Hai capito dove abita?
- Sì.
- E a chi appartiene? Così allora si diceva per indicare la famiglia.
- E’ entrata con la suora nel Boccone del povero è un’orfana. Questa me la
sposo.
Gli amici si misero a ridere pensando alle tante volte che Masino aveva
detto quella frase riferendosi alle tante ragazze delle quali pareva si
fosse innamorato. A quelle risate Masino si risentì: - Fate meno i cretini.
Vi dico che se lei mi vorrà sarà mia moglie.
Luigi l’amico più intimo di Masino pensò: - stanotte siamo di serenata -.
Non aveva finito di fare questa previsione quando Masino salutando gli
amici: - Ci vediamo alle cinque con gli strumenti a casa mia. Stanotte le
faccio la serenata.
Quella notte Masino cantò il suo amore. Quella voce bella, calda e
melodiosa, che neppure la terribile aria della miniera era riuscita a
distruggere, portò lo scompiglio nel collegio: la superiora si alzò per
controllare che tutte le finestre e i balconi fossero ben serrati, e
soprattutto che nessuna suora e nessuna orfanella avesse lasciato il suo
letto. Lisa capì, o meglio sperò tanto che quella serenata fosse per lei,
portata da quel giovanotto che l’aveva fatto rabbrividire: quando la musica
e il canto cessarono Lisa fu presa da improvvisa tristezza, e struggente
malinconia. Pianse: Sto sognando. Un capriccio, ecco! Lui mi sta tormentando
per un capriccio.
Lisa, tra le tante orfanelle del collegio, era l’unica autorizzata dalla
superiora ad uscire, anche da sola, dall’istituto, per fare le commissioni;
e ciò in ragione del fatto che nei comportamenti aveva dimostrato sempre di
essere una ragazza sì aperta ma non sfacciata, una ragazza che rispettava
tutti e sapeva farsi rispettare, usando, se necessario, un linguaggio non
molto confacente con quello frequentato quando era tra le suore, le novizie
e le orfanelle. Quando qualche volta le sfuggiva qualche parolaccia, le
suore facendosi il segno della croce la riprendevano, e Lisa arrossendo e
sorridendo si scusava dicendo che alle volte le parole, le brutte parole, le
uscivano di bocca senza che lei lo volesse,
così…
Era passato qualche giorno dalla notte della serenata quando Lisa si trovò
ad andare nella bottega di Don Giacomo per comperare aghi, seta e carta da
disegno per le suore ricamatrici. Mentre era intenta a scegliere secondo le
indicazioni ricevute sentì una voce di qualcuno che era entrato e che
allegramente salutava. Lisa, istintivamente girò appena lo sguardo per
rispondere al saluto. Il cuore ebbe come un insulto e si bloccò:
era lui.
La povera Lisa non poteva immaginare che quel giovanotto era entrato in
quella bottega, non perché avesse da comprare qualcosa ma per poterla
avvicinare e farle capire che l’amava.
Don Giacomo che difficilmente apriva bocca, tanto che gli era stato
appiccicato il soprannome di “mutangaru”, quasi in un sussurro:
- Masì che vuoi il carburo per l’acetilene?
- Sì. E dieci sarde salate.
Don Giacomo lo guardò, come per dire: che sei pazzo? Sai bene che non
vendiamo generi alimentari. Allora intervenne Venera, un gomitolo di donna,
moglie di Don Giacomo così piccola da sfiorare con il viso, quando serviva i
clienti, il bancone.
- Per le sarde devi andare da Ciccia “la lorda”.
Lisa sentiva le voci come se venissero da molto lontano. Era tanto
emozionata che pensava di sospendere gli acquisti e di andare via subito
quando senti Masino che si scusava e che
spiegava, senza che nessuno glielo avesse chiesto, che le sarde gli
servivano per sbrogliare la voce perché quella notte aveva da fare una
serenata ad una meravigliosa ragazza. Dicendo questo cercò insistentemente
gli occhi di Lisa, che malgrado il mulinello che aveva in testa, non potè
fare a meno di guardare Masino e, senza volerlo fargli un timido sorriso.
Da quell’istante due anime si strinsero la mano per volare alto là dove vive
l’amore.
In aprile, Masino vincendo le resistenze dei genitori e dei parenti, che
ritenevano un rischio sposare una ragazza senza famiglia e che forse era una
trovatella, sposò Lisa.
Le nozze furono celebrate nel pomeriggio di un sabato dall’arciprete Don
Gaetano Valsecchi nella piccola cappella del convento, infiorata con gusto e
con cura da suor Placida, alla presenza dei parenti di Masino e di pochi
invitati, oltre che alla presenza di tutte le ospiti del convento.
L’arciprete fece una magnifica e intensa omelia attingendo al Vangelo, agli
scritti e alle meditazione dei santi e concluse, ma solo sfiorandolo con
grande leggerezza, con il Cantico dei Cantici. Tutti ascoltarono, non tutti
capirono il significato di tante dotte parole, ma tutti si commossero.
Quando la cerimonia fu conclusa, la superiora suor Maria invitò tutti a
raggiungere il refettorio. Su i tavoli facevano bella mostra di sé una
notevole varietà di dolci: suor Anselma, aiutata da altre suore aveva
lavorato per tutta la notte senza troppa fatica e con tanta gioia.
Apprezzati i dolciumi e glorificati e magnificati i liquori, anche questi
fatti secondo delle ricette segrete e speciali dalle suore, la comitiva si
accomiatò rifacendo gli auguri agli sposi. Nel convento tutto tornò nella
calma e nel silenzio ovattato di sempre.
Gli sposi, confusi e intimiditi non si decidevano ad uscire per andare alla
casa nuziale, quando si sentì suor Placida, la più silenziosa delle suore,
gridare: - Andate, andate. Auguri e figli maschi! A queste parole le
consorelle la guardarono come per un rimprovero per tanto ardire, e la
povera suor Placida piangendo e ridendo fuggì via.
Il fatto che Lisa non avesse genitori esonerò Masino dal sentire il
fervorino che solitamente la mamma della ragazza faceva allo sposo al
momento in cui, in gioiosa e sguaiata processione, si accompagna la coppia
nella nuova casa:
- Mi raccomando… sii buono e prudente! Mia figlia è…
Doverosamente, dopo nove mesi nacque Camilla.
Guglielmo, questo era il nome dell’innamorato di Camilla, dovette lottare e
non poco per convincere i suoi genitori ad andare a casa di Masino per
chiedere la mano della figlia.
Era assurdo oltre oltragioso che una famiglia di “burgisi”
proprietaria di terre e bestiame, si imparentasse con la figlia di una
pubblica panittera e di uno zolfataro. Alla lunga Guglielmo vinse
la sua battaglia e potè sposare la sua Camilla.
I mesi passavano, passò anche qualche anno, ma figli non ne venivano.
Guglielmo era diventato irascibile e manesco, e per un nonnulla spesso
picchiava Camilla, quasi che fosse sua colpa il fatto di non riuscire a
restare incinta. Prima in casa, poi andando per bettole, Guglielmo si dedicò
al vino bevendone una quantità spropositata. Ogni sera tornava a casa
ubriaco e sempre più violento. Ormai era alcolizzato. Camilla, finalmente
potè annunciagli di essere incinta, ma questa buona e attesa notizia non
portò alcun mutamento nei comportamenti di Guglielmo e spesso dimenticando
lo stato della moglie la picchiava dicendole tante luride parolacce. Anche
se Camilla soffriva in silenzio e per amor di pace non si confidava con la
madre, Lisa aveva saputo dalle vicine della figlia, che più di una volta,
senza volerlo, avevano sentito la giovane piangere e gridare per le legnate
subite quotidianamente. Lisa sperava che la nascita di una creatura tanto
desiderata facesse rinsavire quella bestia di genero e che finalmente
potesse tornare l’armonia e la pace che regnavano in quella casa nei primi
mesi di matrimonio.
Non fu così. Anzi dopo la nascita di un bel maschietto la situazione
peggiorò, e ciò per il fatto che il bambino nato malaticcio nel breve
volgere di qualche settimana morì. Guglielmo per punire Camilla, perché a
suo dire la colpa della morte di suo figlio era della moglie, passò dalle
mani al nerbo di bue. Una sera Camilla, prima che il marito tornasse dalla
bettola se ne andò a casa della madre: raccontò dei maltrattamenti e mostrò
la schiena attraversata per ogni dove dai segni lasciati dal nerbo.
Quando Guglielmo si presentò, ubriaco come una “signa”, per
reclamare la moglie, Lisa con in mano un robusto bastone lo invitò ad
andarsene e di scordarsi dell’esistenza di Camilla.
- Vuoi mia figlia per poterla massacrare per come sempre hai fatto? Non sono
intervenuta prima perché non volevo fare la suocera impicciona e per darti
la possibilità di ricrederti e cambiare vita. Ma ora basta! Se vieni
un’altra volta in questa casa sono buona di prenderti e infilarti in questo
forno e cuocerti come un “crastu”, perché tu non sei un uomo sei una
bestia e meriteresti di morire. Come hai potuto alzare le mani su chi ti
amava e ti adorava? Vai! Vattene dai tuoi parenti ricchi, se ancora ti
vogliono ridotto come sei, e lascia in pace noi poveracci!
Mentre Guglielmo barcollando si allontanava Lisa lo accompagnò finché sparì
dalla vista con un fuoco di artificio di male parole.
Masino di tutta quella scena fu testimonio muto ma forse consapevole: aveva
gli occhi rossi di rabbia e le mani poggiate sulle gambe in un continuo
fremito. Un’altra sofferenza!
Per qualche settimana Camilla restò chiusa in casa. Lisa lavorò al forno
mostrando tranquillità mentre avrebbe avuto voglia di gridare e di sbranare
il mondo.
Camilla avvertiva un dolore acuto al seno, un dolore che non la faceva
dormire e la faceva spasimare. Fu chiamata la mammana.
Constatato lo stato del seno di Camilla donna Dina disse che con
urgenza era necessario trovare un bambino che suggesse il latte dalle
mammelle. Avvertendo pure che se non si provvedeva subito il latte poteva
impetrarsi e allora sarebbero stati guai seri e gravi per la povera
Camilla. Trovare un bambino affamato non fu difficile, anzi quando si sparse
la voce che Camilla dava il suo latte nel cortile si faceva la fila, perché
tante erano le madri che non riuscivano a saziare l’appetito dei propri
figlioli: denutrite come erano producevano poco latte e anche se il latte
era abbondante spesso era come annacquato. Malato.
Vedendo la madre stanca e disperata, Camilla si decise ad
affrontare le chiacchiere e le maligne allusioni delle vicine e delle
clienti.
Cercava di aiutare la madre, ma era come distratta da pensieri confusi che
la facevano svagata. Era contenta quando veniva chiamata da donna Stefanina
per andare a stirare la biancheria e gli indumenti della settimana. In
quella casa in compagnia della signorina trovava un poco di
refrigerio alle sue pene.
La Signorina. Così era conosciuta da tutti in paese, anche se a memoria dei
più anziani, pare che ci fu un tempo in cui era stata moglie infelice di un
palermitano gaudente e vizioso. Donna Stefanina quando si liberò del marito,
nessuno seppe mai come, per sé stessa e per tutti tornò ad essere la
signorina.
Un pomeriggio, Camilla mentre era nella stanzetta da lavoro intenta a
stirare, sentì che bussavano al portone. La casa fu invasa da un vociare
gioioso. Camilla capì che si trattava di
gente di fuori dal tono e dall’accento della parlata. Dopo qualche minuto
tutto tornò nella solita calma, si sentivano suoni indistinti come di un
parlare leggero, pacato: la signorina aveva fatto accomodare gli
ospiti nel salotto buono.
Mentre la Locca la
“criata” serviva biscotti fatti in casa e rosolio donna Stefanina
rivolgendosi a Mimmo, il lontano cugino medico che abitava a Palermo, e che
aveva sposato la figlia unica di un barone, chiese della moglie e del
figlioletto appena nato.
- Mia moglie sta bene, ma purtroppo non ha latte. Non riusciamo a trovare
una… disposta a restare con noi per nutrire ed accudire il mio Gerlandino.
Donna Stefanina si dispiacque commentando tanta sfortuna. Ma poi come
attraversata da fulminante pensiero sorrise:
- Forse ho trovato la persona che non hai potuto trovare in città. Ora la
chiamo, è lì dentro che stira.
Brevemente raccontò ai suoi ospiti la vicenda di Camilla, mentre la “locca”
si avviava verso la stanzetta di lavoro per dire a Camilla che la voleva la
signorina.
Quando Camilla entrò in salotto suscitò in tutti un’ottima impressione:
aveva un portamento eretto e dignitoso, un viso pulito e luminoso.
Donna Stefanina sollecitò il cugino ad avanzare la proposta di lavoro.
Con molto garbo e gran cautela il dottore disse della sua esigenza e
Camilla, senza rifletterci un momento disse di accettare e di essere pronta
a partire.
Donna Stefanina, un poco perplessa, le disse che prima di decidere era
meglio che ne discutesse a casa con la madre. Camilla con tono basso ma
deciso ribadì che non aveva da chiedere consiglio a nessuno, anzi dichiarò
di ritenersi fortunata di potere lasciare l’inferno in cui era costretta a
vivere.
Rientrando a casa raccontò delle persone che aveva conosciuto in casa della
signorina e dopo averle descritte e magnificate sia per il
portamento elegante, sia per i bellissimi abiti, abiti che soltanto le
persone di città sanno indossare, finalmente annunciò che l’indomani sarebbe
partita con loro per Palermo, per andare a fare la “nurrizza” al bambino del
cugino dottore di donna Stefanina.
- Tu non vai da nessuna parte! Non c’è bisogno vendere il tuo latte. Ci sono
io ancora viva e sono in grado di darti da mangiare. Vai subito a dire a
quei signori che io non sono d’accordo e che quindi non puoi andare.
- Mà, io non ho bisogno del tuo consenso per fare della mia vita quello che
voglio. Io domani me ne vado a Palermo.
Lisa che a quell’annuncio si era parecchio turbata nel sentire le parole
decise della figlia cominciò a sbraitare alzando la voce: sentiva come un
fuoco dentro, un fuoco che riaccendeva tutti i dolori che da qualche tempo
si erano come assopiti.
Per fare intendere alla figlia che le avrebbe impedito di compiere quella
che per lei era una follia andò a sprangare la porta, e appoggiandosi con le
spalle ad essa:
- Da questa casa non esce nessuno. Questa porta resterà chiusa fino a quando
non ti convincerai a restare con me, con noi.
Camilla con un balzo felino tolse la spranga dalla porta.
- Se tu non vuoi capire che io ho bisogno di cambiare vita e di uscire da
questa lurida miseria e da questo fango me ne vado ora stesso.
Così dicendo uscì.
- Non tentare di fermarmi. Non vedi che sono stanca e disperata?
- Allora vattene e non farti più vedere. Vai, vai a fare la buttana
a Palermo!
- Mà, ancora nun l’ha caputu ca è la vita buttana?
Così gridando e piangendo Camilla sparì nella notte.
Cristina, mentre era intenta a dare acqua ai vasi dei fiori del balcone che
si affacciava sulla via Maqueda, vide arrivare la carrozza del signor
dottore, posato l’annaffiatoio, corse ad avvisare la padrona e poi si
precipitò giù per le scale per andare ad aprire il portone seguita dal
cameriere tuttofare Saruzzu. Il padrone seguito da Camilla scese dalla
carrozza e nel vedere quella donna sconosciuta vestita alla maniera paesana
i due servitori si guardarono come per chiedersi chi mai fosse quella
ragazza. Saruzzu, quando il cocchiere li ebbe scaricati, subito s’impossessò
dei bagagli e si avviò per portarli nella stanza del padrone, mentre
Cristina morsa da curiosità continuava a guardare Camilla; poi si decise a
chiudere il portone e presi in mano la cappelliera e la borsa da viaggio del
dottore si avviò per la scala che conduceva agli appartamenti.
Camilla nell’entrare nell’androne del palazzo ebbe come uno smarrimento: era
immenso, luccicante di marmi con un soffitto altissimo e con tante immagini
colorate - come una chiesa - pensò. Sentendo l’eco dei suoi passi
istintivamente si guardò le scarpe, aveva calzato le più nuove: scarpe che
tante volte erano state risuolate e portate a nuova vita da mastro Ciccio “tappitieddru”.
Il suo passo diventò esitante: era preoccupata di rovinare quei marmi
camminandovi con quelle ruvide suole.
Preceduta dal dottore cominciò a salire per quella scala molto larga
incastrata tra colonne di marmo rosso con bellissimi gradini dall’alzata di
pochi centimetri. Camilla, man mano che saliva si sentiva presa da grande ed
indistinta apprensione che sfiorava il panico. Sentì, quando erano giunti
nell’ingresso dell’appartamento, il pianto doloroso e disperato di una
creatura: nel seno avvertì come una pulsione dolorosa.
Lisa restò in quella casa e in quel cortile là in cima al paese con il suo
Masino e il suo forno. Di Camilla, anche se la sognava ogni notte, non volle
più parlarne: Camilla per lei era come morta.
Con il passare degli anni Lisa era diventata litigiosa e spesso nel parlare
perdeva il controllo e non usava più il linguaggio castigato appreso in
collegio. Quando qualche volta era particolarmente arrabbiata e disperata a
chi osava chiederle di Camilla rispondeva: - Non ne so nulla. Fa la buttana
a Palermo.
Le vicine non sentendosi più bene accolte cominciarono a non riunirsi più
nel cortile di Lisa, come avevano fatto per tanti anni nei pomeriggi
primaverili ed estivi, a ricamare, cucire, chiacchierare e sparlare.
Per doverosa cortesia e buona abitudine quasi ogni domenica Lisa si recava a
far visita al Boccone del Povero, per salutare e intrattenersi con le suore,
le novizie e le orfanelle. Lisa non si può dire che si comportasse da ospite
perché dopo i saluti cominciava a gironzolare per il convento finché trovava
qualcosa da fare: per qualche ora tornava indietro negli anni e dimenticava
ogni affanno.
Quelle visite anno dopo anno si diradarono fino a cessare: Lisa non si
ritrovava più a suo agio tra quelle mura: alcune suore, già vecchie quando
la ospitavano, avevano raggiunto lo Sposo, altre suore erano state
trasferite e delle novizie e delle orfanelle quasi non conosceva più
nessuna.
Un mondo era passato.
Un pomeriggio di luglio Lisa era intenta a catastare la legna che avrebbe
usato l’indomani; era sudata, sporca di cenere e con i capelli arruffati e
ricamati da fili di ristoppia. Era stanca e non vedeva l’ora di sedersi
accanto a Masino all’ombra della tettoia a godersi un poco di fresco dopo
una lunga giornata di fuoco: il fuoco del sole e del forno. Irruppe nel
cortile Carlo uno dei tanti figli di Ciccia la “ngrasciata”.
- C’è don Cocò Bellolampo ca cci voli parlari di cosi importanti. CCi issi
subitu.
- E chi voli stu galantomu?
- Nun lu sacciu. A mia mi dissi sulu di vinilla a chiamari. Sabbenadica.
E il ragazzo andò via correndo così come era arrivato.
Lisa non riusciva ad immaginare cosa potesse volere da lei don Cocò. Non si
erano mai frequentati e non era suo cliente.
- Forse - pensò - vuole vendermi qualche partita di legna secca. Si,
certamente è così: avrà fatto la rimonda dei mandorli ed ora vuole collocare
i rami secchi.
Lisa chiamò una vicina pregandola di dare un’occhiata a Masino, e così come
si trovava si avviò per andare a trovare don Cocò che abitava giù in via
Gioberti.
Più che camminare Lisa correva rasente i muri delle case cercando l’ombra.
Don Cocò era seduto fuori il magazzino e si godeva un buon toscano.
- Sabbenadica. Mi vuliva parlari e sugnu ccà.
- Gnura Lì trasiti. Ora vi viviti un bicchieri di vinu cà v’asciuca lu
suduri.
Don Cocò entrò seguito da Lisa e si avviò in fondo al magazzino dove c’erano
tante botti: da una di esse riempì una cannata. Da una piccola credenza
prese due bicchieri e vi versò il vino. Dopo che Lisa ebbe bevuto, don Cocò
cominciò con il dire:
- Vi ho voluta qui perché devo parlarvi di cose delicate.
- Sintiemu sti cosi delicati!
Lisa che rinfrancata da quel boccone di vino si era rilassata, cominciò a
muoversi come se sulla sedia ci fossero spine e non una morbida
impagliatura: era inquieta e diffidente.
- Circa un mese addietro mi trovavo a P.A. portato dal mio lavoro. Avevo
venduto tutta la merce che avevo sul carretto e quindi per non fare il
viaggio di ritorno a carretto vuoto mi rivolsi ad un mediatore di piazza per
acquistare del formaggio, che da quelle parti è di ottima qualità, e qualche
quintale di pistacchio.
Il mediatore mi condusse dal barone Fausto De Castro.
Io rimasi sul carretto e lui andò a bussare al portone del palazzo.
Un palazzo immenso e maestoso.
Da una finestra si affacciò una vecchina, certamente la casiera, dallo
sguardo spiritato e diffidente.
- Che cosa volete?
- Abbiamo bisogno di parlare con il barone.
- Il barone non c’è. Ora vi chiamo la baronessa.
Si ritirò sbattendo la finestra.
La finestra si riaprì e vidi affacciarsi una bella signora.
- Signora baronessa c’è questo signore che vorrebbe acquistare del formaggio
e qualche altro prodotto, l’ho condotto da voi sapendo…
- Si abbiamo da vendere formaggio e pistacchio, ma dovete parlare con il
signor barone. Stamattina è andato a Timbrici con l’agrimensore per
assegnare delle terre ai gabellati; sarà a casa pomeriggio.
La baronessa parlava con il mediatore ma aveva gli occhi fissi su di me:
come se volesse capire qualcosa.
A dire il vero, anche io non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla
baronessa: il suo viso mi richiamava qualcuna, ma non riuscivo a capire chi.
Ci licenziammo, salutammo, e mentre giravo il carretto, la baronessa
rivolgendosi al mediatore disse:
- Voi andate.
Poi a me: - Sentite, voi restate perché ho da parlarvi; adesso vi faccio
aprire il portone così potete entrare con il carretto -.
Il mediatore non si decideva ad andare pensando di perdere la sensalia, ma
la baronessa lo tranquillizzò subito dicendogli che lo aspettava per dopo
pranzo e così l’affare si sarebbe concluso alla sua presenza.
Mi fu aperto il portone ed entrai in un cortile grande quanto la nostra
piazza del municipio.
La baronessa era lì davanti a me e mi guardava sorridendo, io non capivo
fino a quando:
- Don Cocò, non mi riconosce? Sono Camilla la figlia di Lisa la panittera.
- Veramente quando ti ho vista il tuo viso mi ricordava qualcuna di mia
conoscenza, ma non potevo mai immaginare che fossi tu.
Lisa a sentire tutta questa storia si era irritata e alzandosi stava per
andarsene.
- Lì, vostra figlia è barunissa!
- Don Cocò, ma figlia è buttanissa! A vossia ci piaci cugliuniari. Circassi
di finilla!
Così dicendo si saettò fuori dal magazzino mormorando una infinita litania
di male parole all’indirizzo di don Cocò.
Don Cocò riuscì a fermarla sulla soglia e con grande pazienza e con molto
garbo riuscì a calmare Lisa che per il nervosismo si era messa piangere. La
fece accomodare di nuovo dentro il magazzino e le riempì un altro bicchiere
di vino.
Poi si mise a raccontare della figlia e di come era andata a finire a P.A.
in casa del barone, così come glielo aveva raccontato Camilla.
E mentre parlava la voce di don Cocò da aspra e catarrosa cominciò a
diventate flautata. Raccontava lentamente come a dare il tempo a sé stesso e
a Lisa di realizzare per immagini i fatti e le vicende vissute da Camilla.
Il tutto sapeva di mistero: come… una favola.
Camilla fino a quando il figlio del dottore non fu svezzato definitamene
fece la balia a pieno tempo, anche se nelle ore in cui il bambino dormiva o
giocherellava nella culla dava sempre una mano di aiuto alla cuoca o alla
lavandaia, oppure, e questo era il lavoro che più le piaceva, si metteva e
stirava.
La baronessina parlando con le amiche o le parenti che erano venute in
visita, parlava di Camilla come di un angelo venuto dal cielo in quella
casa.
Ogni due, tre mesi si faceva vedere in quel palazzo di Via Maqueda il signor
padre della baronessina, che mentre prima, a Palermo soggiornava soltanto
per il tempo necessario per sbrigare delle faccende, con la scusa di godersi
la gioiosa compagnia del nipotino da qualche anno si fermava per settimane
se non per mesi.
Con Camilla era entrato in timida confidenza e vedendola così dignitosa,
ferma e capace di guadagnarsi il rispetto di tutti compreso quello, ben più
difficile, della servitù, pensò che sarebbe stato bello averla a P.A. a
governare la sua casa. Non lo confessava
neppure a sé stesso, per pudore o forse per paura, di essersi innamorato di
quella giovane donna. Dopo tanti anni di vedovanza e di triste solitudine il
cuore tornava a cantargli: ne era sconvolto e giurò a se stesso che mai
avrebbe confessato il suo sentimento a Camilla.
Un giorno che con il genero era seduto a prender fresco nel giardino interno
al palazzo, si fece coraggio e con tono volutamente scherzoso il barone Lo
Castro disse che l’indomani quando sarebbe ritornato a P.A. voleva portare
con sé Camilla.
Il dottore capì che il suocero non scherzava affatto e si incaricò di
parlarne con la moglie e poi a Camilla.
La baronessina e il dottore incoraggiarono Camilla ad accettare la proposta
del signor barone.
Il barone scese dalla carrozza. Poi scese Camilla. La servitù che si era
raccolta nel cortile per ricevere il padrone rimasero come imbalsamati nel
vedere quella bella signora vestita magnificamente: la baronessina, quando
ebbe la certezza che Camilla era disposta a seguire il barone a P.A. fece
rinviare la partenza del signor padre di una settimana, perché bisognava
acquistare i giusti vestiti e le giuste calzature per Camilla.
Il barone non diede alcuna spiegazione, neppure a “gnura” Tina la
casiera e tutti, convinti come erano che quella maestosa signora fosse la
nuova baronessa, s’inchinarono per dare il benvenuto.
Nel giro di qualche giorno per i cittadini di P.A. Camilla diventò la
baronessa De Castro.
Don Cocò finì il suo narrare.
Nel magazzino cadde un profondo ovattato silenzio. Lisa era come stordita,
si alzò lentamente e guardava intensamente don Cocò come a chiedergli: Ma è
vero quello che mi avete raccontato?
- Aspettate! Io sono tornato a Grotte con il carretto carico della tanta
roba che Camilla mi ha dato per voi.
Così dicendo rimosse il telo che copriva due grandi bauli, una bellissima
cesta di vimini e una grandissima trasudante forma di formaggio pecorino.
- Tutto questo ben di Dio è vostro. Più tardi ve li faccio portare a casa da
Cipiciapi e da Baravà.
Questi erano due facchini di piazza che spesso lavoravano per don Cocò.
- Però lu tumazzu mi lu puortu ora iu.
Così dicendo raccolse uno straccio da terra, lo attorcigliò e ne fece
morbido cuscino da mettere in testa per meglio sopportare il peso della
forma di formaggio.
Don Cocò l’aiutò e quando con regale portamento la grande forma di formaggio
fu ben collocato in testa, Lisa si avviò verso casa.
Pur sotto un gran peso andava spedita per quelle vie tutte in salita.
Dovete sapere che al tempo in cui accadevano i fatti che vi narro la gente a
Grotte, e così in tutti i paesi della Sicilia viveva più in strada che a
casa, se di casa si può parlare di quei dammusi, di quei catoi
destinati ad ospitare una moltitudine di persone.
Lisa camminando spiegava, quasi gridando, che quel formaggio non l’aveva
comprato.
- Chissa mi la mannà ma figlia Camilla ca ora è Barunissa.
La gente pur sorridendo e ridendo aveva pietà per quella donna disperata e
la commiserava: - la disgrazia capitata a Masino e l’abbandono della figlia
l’hanno fatto uscire di senno -.
Dietro a Lisa si andava formando un codazzo di ragazzini con la segreta
speranza di potere avere qualche briciola di formaggio. Un nugolo di mosche
facevano nera cornice al formaggio.
Sentendo il vociare dei ragazzini tutti si affacciavano per capire cosa
succedeva: Lisa attraversò le vie in mezzo a una gran folla come se fosse la
festa del Corpus Domini.
Arrivata a casa depose la forma di formaggio, poi si inginocchiò ai piedi di
Masino.
- Masì, Camilla è Barunissa!
Scoppiò in lacrime: per tutto il quartiere risuonò un disperato ululato.
Salvatore
Bellavia
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 15 febbraio 2010.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata. |
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13/02/2010 |
Folklore. La Carta di
Agrigento dei Diritti e delle Tutele dei "I bambini del mondo" |
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E’ stata chiamata “Carta di Agrigento dei diritti e delle tutele dei bambini
del mondo” è sarà inoltrata ai Capi di Stato di tutte le nazioni del Mondo.
A sottoscriverla questa mattina ai piedi del Tempio della Concordia, i
piccoli dei gruppi folkloristici che partecipano alla decima edizione del
Festival internazionale “I Bambini del Mondo”, organizzato dall’Aifa,
Associazione International Folk Agrigento, presieduta da Claudio Criscenzo.
La Valle dei Templi di
Agrigento questa mattina è stata invasa dai colori, dalle musiche, dai canti
e dal festoso vociare di migliaia di bambini e ragazzi che hanno dato vita
alla “Passeggiata della Pace verso la Fraternità”. In testa i bambini del
gruppi internazionali provenienti da Bulgaria, Croazia, Polonia, Georgia,
Spagna, Serbia, con loro di bambini dei gruppi folcloristici agrigentini e
migliaia di studenti di diverse scuole della Sicilia, Calabria e qualcuna
anche dalla Basilicata che non hanno voluto mancare all’importate
appuntamento che ha visto i bambini forieri di messaggi di pace e
solidarietà.
I piccoli “Ambasciatori
dell’Unicef” proprio ai piedi del tempio della Concordia hanno lanciato il
loro messaggio di pace e fratellanza tra i popoli,. Sono stati letti alcuni
dei principi fondamentali della “Dichiarazione dei diritti del fanciullo”
approvata dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959,
da cui prende spunto la “Carta di Agrigento dei diritti e delle tutele dei
bambini del mondo” che il sindaco di Agrigento Marco Zambuto invierà a tutti
i governanti del mondo.
“E’ questo un momento di
festa, di aggregazione e di confronto – ha detto il sindaco Marco Zambuto –
ma soprattutto di fratellanza, amicizia e pace tra i popoli. Valori che
hanno valenza doppia perché portati avanti dai bambini che riescono a
trasmetterli e comunicarli con grande naturalezza e spontaneità. Il segno
della pace deve guidare, oggi più che mai, i rapporti tra i popoli”.
Sei i gruppi
internazionali che partecipano al festival: Polonia: “Zespol Piesni i Tancak”
di Lublin; Spagna: “Queixumes dos Pinos” di Ourense; Georgia: “Aragvi” di
Tiblisi; Bulgaria: "Children Folk Dance Ensamble” di Nessebar; Croazia:
“Batorek” proviene da Osijek; Serbia: “Children Folk Saint George” di
Belgrado. Con loro i bambini dei gruppi folkloristici agrigentini “Gergent”,
“Oratorio Don Guanella”, “I piccoli del Val d’Akragas”, “I picciotti da
purtedda”, “Herbessus”.
La giornata odierna si
conclude al Palacongressi dove, alle ore 15,30 e 20,30 si terranno gli
spettacoli del “10° Festival Internazionale I Bambini del Mondo”, presentato
da Annalisa e Giuseppe Moscato, con la consegna del Premio per il concorso
“Italia, Immagini e Pensieri” della Società Dante Alighieri.
Il costo del biglietto
d’ingresso è di € 2,50, il ricavato sarà interamente devoluto in
beneficenza. Beneficiaria quest’anno la Nadia Onlus, è un’associazione di
volontariato, fondata nel 1996, dal 1997 è inserita nell’albo regionale del
volontariato e dal 2000 nell’albo degli Enti autorizzati per lo svolgimento
delle pratiche di adozione internazionale. I Bambini del mondo aiuteranno il
progetto ETIOPIA - Un futuro per i bambini di strada. |
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Giuseppe Moscato |
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13/02/2010 |
Iniziative. Progetto
Turistico-Religioso "Settimana Santa a Grotte", dell'Arch. Ignazio
Infantino |
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Progetto pag. 1
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Progetto di Promozione Turistico-Religioso
“SETTIMANA SANTA A GROTTE”
Cresce costantemente l’attenzione attorno al fenomeno del cosiddetto “turismo
religioso”. I numeri che vedono il “muoversi” di persone per
motivi di fede sono in crescita e generano “flussi turistici” in tutte le
stagioni dell’anno e dicono quanto sia ragione di promozione turistica la
presenza nel territorio di un evento religioso.
Dietro sollecitazione
dell’Assessore al Turismo Morgante, vengo coinvolgo con piacere alla stesura
di un progetto di promozione Turistico-Religioso che è stato presentato
grazie all’interessamento del Presidente del Consiglio Collura presso il
Ministero del Turismo al fine di far riconoscere il giusto prestigio ad una
manifestazione religiosa tra le più importanti della Sicilia.
L'essenza del progetto di
promozione Turistico-Religioso della “Settimana Santa a Grotte” mira
a dare visibilità ad eventi che da sempre sono stati, per la collettività,
un importante riferimento in termini di partecipazione e di coinvolgimento
emotivo.
Il progetto, vede il
coinvolgimento e la collaborazione attiva di soggetti pubblici e privati,
rendendo possibile un ampliamento dell'offerta e l'elaborazione di un
percorso progettuale che ha come punto di forza la promozione ed il sostegno
di iniziative ed eventi.
La valorizzazione delle
identità culturali e storiche, della memoria e delle tradizioni popolari di
Grotte, la fruizione dei beni monumentali, il potenziamento del circuito del
turismo culturale religioso, il rafforzamento del turismo alternativo come
quello letterario molto caro alla cittadinanza grottese che vede la presenza
della fondazione “Leonardo Sciascia” nella vicina Racalmuto, “Andrea
Camilleri” a Porto Empedocle e “Luigi Pirandello” ad Agrigento,
caratterizzano l’idea forte del progetto stesso.
Sicuramente la presenza
di partner pubblici come il Ministero del Turismo potrà dare un contributo
notevole per un sistema di offerta turistica e di accoglienza organizzato. |
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Arch. Ignazio Infantino |
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12/02/2010 |
Comune. Apertura a Grotte di
un "Centro Diurno per Disabili Mentali" |
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Partirà tra
pochi giorni il servizio di Centro Diurno per Disabili Mentali, la cui sede
è stata individuata nei locali della ex scuola elementare Sciascia. Il
servizio viene affidato dal Distretto Socio-Sanitario, che gestisce tutti i
servizi socio-assistenziali. Il Distretto al quale appartiene Grotte,
comprende tra gli altri anche i Comuni di Racalmuto, Castrofilippo,
Canicatti, Campobello, Ravanusa, Naro.
L’attività del Centro Diurno prevede, da parte della cooperativa che si è
aggiudicata il servizio, il prelievo dalla propria abitazione di 20 disabili
(teoricamente appartenenti a tutto il distretto) che verranno segnalati dal
Centro di Salute Mentale di Canicatti (al quale il Comune di Grotte può far
pervenire segnalazione di eventuali disabili residenti nel proprio
territorio).
Dopo il prelievo, gli adulti disabili verranno portati al Centro, accuditi
ed assistiti durante tutta la giornata, rifocillati (è previsto il pranzo),
e coinvolti in varie attività: socializzazione, corsi di cucina, corsi di
uso del computer, attività varie educative e di formazione.
La prima fase del Centro prevede che l’attività duri un anno continuativo,
compreso il periodo estivo; è previsto anche un eventuale rifinanziamento
del progetto.
I disabili grottesi che hanno i requisiti per accedere al Centro, che in
passato sono già stati seguiti dal Centro di Salute Mentale, sono quattro.
L’attività è rivolta alle persone disabili che hanno superato la fase di
cura presso una casa-famiglia, che hanno acquisito una certa autonomia e che
hanno una casa dove essere ricondotti al termine della giornata.
Del servizio beneficeranno, oltre ai disabili, anche le rispettive famiglie
che si vedranno sollevate, per l’intera giornata, dalla responsabilità di
assistenza continuativa ed ininterrotta al proprio parente.
La piena disponibilità dell'Amministrazione Comunale (in primo luogo del
Sindaco Paolo Pilato con il pieno appoggio di tutti gli Assessori Comunali)
nell'ospitare il Centro si è manifestata, ben oltre una generica
dichiarazione d'intenti, nella concreta concessione dei locali e nel farsi
pieno carico delle utenze relative alle forniture di acqua, energia
elettrica e riscaldamento.
Da segnalare la prossima apertura, a Camastra, di un Centro Diurno che
ospiterà 20 malati di Alzheimer, appartenenti al distretto socio-sanitario
di cui fa parte anche il Comune di Grotte; è possibile sin da oggi segnalare
eventuali nominativi all'Ufficio Servizi Sociali del Comune che, a breve,
darà tutte le informazioni sulle modalità del servizio e sulla presentazione
delle relative domande.
Carmelo Arnone
12 febbraio 2010
© Riproduzione riservata. |
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12/02/2010 |
Folklore. Si apre la sagra del
"Mandorlo in fiore" con la sfilata de "I bambini del mondo" |
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Saranno “I
Bambini del Mondo” a dare via, oggi pomeriggio, alla “65^ Sagra del Mandorlo
in Fiore”.
Nominati “Ambasciatori dell’Unicef”,
inizieranno le loro performance alle ore 17.00 con la grande parata “I
bambini incontrano la città”, sfilata in costume con canti e balli da piazza
Municipio, Via Atenea e Viale della Vittoria per concludersi in Piazza
Cavour.
Sabato 13 febbraio si terrà uno degli appuntamenti più suggestivi della
manifestazione: “I Bambini del Mondo”, alle ore 10.30 i gruppi
internazionali, unitamente ai piccoli dei gruppi agrigentini ed alle scuole
della città e della Provincia di Agrigento, con l’adesione di molte
scolaresche della Sicilia, daranno vita alla “Passeggiata della Pace verso
la Fraternità”, lungo la Valle dei Templi.
La giornata di sabato si concluderà al Palacongressi con due spettacoli,
alle ore 15.30 e alle 20.30, del “10° Festival Internazionale I Bambini del
Mondo”.
Il costo del biglietto d’ingresso è di euro 2,50, il cui ricavato sarà
interamente devoluto in beneficenza. |
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11/02/2010 |
Spettacolo.
La Compagnia "Herbessus" al X Festival Internazionale del Folklore |
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La Compagnia
Folkloristica “Herbessus” parteciperà al X Festival Internazionale del
folklore “I Bambini del Mondo”, manifestazione si svolgerà ad
Agrigento dal 12 al 14 febbraio 2010, nell'ambito delle iniziative inerenti
il "Mandorlo in Fiore".
La partecipazione alla kermesse, da parte dei ragazzi della Compagnia
Folkloristica, rappresenta per loro un momento significativo di
aggregazione sociale (ma anche di svago), che estende la sua influenza su
tutta la nostra comunità cittadina, e un’opportunità di grande crescita
culturale.
Sabato 13, in occasione della serata di gala della manifestazione, il gruppo
grottese si esibirà al Palacongressi di Agrigento (Villaggio Mosè). Si
tratta di un evento riempie di orgoglio i partecipanti e gli organizzatori,
non solo per la rilevanza artistica dello spettacolo, data la presenza di
molti gruppi internazionali e locali (tra i quali l’Herbessus è l’unico
della provincia di Agrigento), ma soprattutto per l’opportunità che viene
offerta a tutti di allargare gli orizzonti della conoscenza e dell’amicizia
tra i popoli.
Programma del X Festival
Internazionale del folklore “I Bambini del Mondo”
Venerdi 12 febbraio
ore 16.30 - concentramento dei gruppi in Piazza Municipio
ore 17.00 - Grande Parata "I Bambini incontrano la città"; sfilata nel
tratto Piazza Municipio, Via Atenea, Viale della Vittoria
Sabato 13 febbraio
ore 10.00 - Raduno al Tempio di Giunone
ore 10.30 - "Passeggiata della pace verso la fraternità" lungo la Valle dei
Templi
ore 20.30 - Spettacolo 10° Festival
Internazionale “I Bambini del Mondo” al Palacongressi
Domenica 14 febbraio
ore 09.00 - Sfilata da Piazza Don Minzoni (Cattedrale)
ore 16.00 - Preghiera dei gruppi "I popoli in pace" nella chiesa Madonna
della Provvidenza
Lunedi 15 febbraio
ore 20.00 - Gemellaggio dei gruppi "Herbessus" e "Mothyon" con i gruppi di
Croazia e Serbia |
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11/02/2010 |
Musica.
Il M° Salvaggio in "Elisir d'amore" a Palermo |
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Copertina |
Con uno spettacolo tra i più rappresentativi della
lirica italiana, continua a calcare le scene teatrali il Maestro Salvatore
Salvaggio.
Il "Basso" grottese è attualmente impegnato al Teatro Zappalà di Palermo,
nell'interpretazione del Dottor Dulcamara (canta "Udite,
udite, o rustici"), personaggio di "Elisir d'amore". L'opera in
due atti di Gaetano Donizetti, su libretto di Felice Romani, viene definita
«melodramma giocoso» e si inserisce pienamente nella tradizione italiana
dell'opera comica. Il più famoso brano dell'opera è certamente la romanza
"Una furtiva lagrima".
Le repliche dello spettacolo continueranno sino alla prossima domenica 14
febbraio. |
Salvatore Salvaggio |
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11/02/2010 |
Dalla Redazione.
Considerazioni sulla "Lettera aperta"; di Carmelo Arnone |
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Caro Pietro,
ricevo e pubblico volentieri la tua "Lettera aperta".
Come socio ventennale
dell'Adas di Grotte (la mia prima donazione risale al lontano 1990) non
posso che confermare in pieno le tue riflessioni sull'importanza dei tanti
singoli gesti di donazione di sangue che arricchiscono spiritualmente chi li
compie e rendono un servizio impagabile a chi li riceve. Che la sezione Adas
del nostro paese svolga un'attività preziosa nell'impegno costante ed umile,
è sotto gli occhi di tutti. E' vero, i locali in cui attualmente è ospitata
non sono del tutto idonei, anche se "centrali" e facilmente raggiungibili da
tutti i soci donatori. Pertanto ritengo sia doveroso, da parte
dell'Amministrazione, prendere in dovuta considerazione la tua legittima
richiesta.
In merito alle modalità
di concessione dei locali delle due ex scuole (di Via Pirandello e di Via
Padre Vinti) alle Associazioni, che io sappia non vi è stato alcun bando,
alcuna comunicazione, alcun invito da parte dell'Amministrazione Comunale
alle Associazioni presenti a Grotte. Sia come Presidente dell'Associazione
Culturale "Punto Info" (editrice - tra l'altro - di questa Testata
Giornalistica), che come componente della Redazione di "Grotte.info
Quotidiano" ti confermo che nessuna forma di comunicazione in merito ci è
pervenuta dagli Uffici Comunali (la mia è soltanto una constatazione di
fatto, in quanto l'Associazione "Punto Info" non ha attualmente alcun
interesse nell'ottenere in comodato locali comunali).
Personalmente ritengo
che, nulla avendo da nascondere, una maggiore trasparenza ed una migliore
"comunicazione istituzionale" possano senza dubbio giovare al dialogo tra
gli Amministratori ed i cittadini.
Come sempre, su questo
"Quotidiano di Grotte" daremo spazio a quanti, Consiglieri Comunali,
Amministratori, cittadini, vorranno intervenire.
Un cordiale saluto. |
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Carmelo Arnone |
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11/02/2010 |
Lettera aperta. "Uno strano
modo di amministrare la cosa pubblica a Grotte", di Pietro Zucchetto |
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Pietro Zucchetto |
Riceviamo e pubblichiamo.
"LETTERA APERTA
ai Consiglieri Comunali di Maggioranza e di Minoranza
OGGETTO: Riflessioni su “Chi sono i donatori di sangue iscritti all’A.D.A.S.
e… uno strano modo di amministrare la cosa pubblica a Grotte”.
Chi scrive queste
riflessioni, quasi a voce alta, tentando di fare capire le proprie ragioni,
fa parte del Direttivo dell’A.D.A.S. di Grotte e sta scrivendo in nome e per
conto degli oltre 350 soci attivi e non attivi di Grotte. I soci
attivi sono coloro che donano con regolarità il proprio sangue (una, due o
tre volte l’anno, talvolta, anche quattro volte); i non attivi sono coloro
che per ragioni di salute o di anzianità (gli over 65) fanno parte ormai
dello “spogliatoio”, ma sono fondamentali all’associazione, infatti sono
quelli che più degli altri sanno interessare i giovani, sanno far capire
loro le nobili ragioni di quel gesto d’amore, trovando anche gli argomenti
giusti per trattenerli dentro la struttura del volontariato.
Il socio attivo dell’A.D.A.S.
è colui che in forma
gratuita e spontanea dona il proprio sangue,
che va a rimpinguare la “Banca
del Sangue” in modo che chiunque,
nella malattia e nella sofferenza, non abbia da porsi anche il problema di
cercarlo tra parenti ed amici. Oggi nel nostro paese ed in tutta la
provincia di Agrigento, grazie al grande senso civico ed all’altruismo dei
nostri soci che in maniera sistematica donano il proprio sangue, certe
situazioni drammatiche, frequenti in un passato non troppo lontano, non si
vivono più. A ciò si è arrivati non per magia, ma con un paziente lavoro che
ognuno di noi ha compiuto, anche tramite la Sezione Comunale dell’A.D.A.S.
di Grotte.
La Sezione A.D.A.S. è,
per ora, ubicata in una casa malsana e pericolante, ma al centro del
paese e, pertanto, facilmente raggiungibile anche a piedi da ogni
donatore. Per questa sede il Direttivo non ha mai chiesto
all’Amministrazione Comunale alcun tipo di contributo, anche se l’affitto e
la gestione sono stati alquanto onerosi.
Dopo questa lunga ma
doverosa premessa, è giusto ora parlare del modo di amministrare la cosa
pubblica a Grotte, relativamente all’assegnazione alle varie associazioni
dei locali scolastici non utilizzati.
Ultimamente
l’Amministrazione Comunale ha deciso di dare in comodato d’uso alle
associazioni di volontariato presenti sul territorio comunale gli stabili
dei due plessi scolastici di Via Pirandello e di Via Padre Vinti. Questa
scelta, però, è rimasta nascosta a tutte le associazioni, tranne una, che
avendo probabilmente agganci interni al Comune ha potuto farsi deliberare
dal Consiglio Comunale quello che più le aggradava e cioè avere assegnata
l’intera struttura del plesso scolastico della ex Scuola Media di Via
Pirandello, tutta per sé, sopra e sotto e cioè 12 (dodici) stanzoni di circa
50 mq ciascuna, altre aule più piccole e un immenso vano al piano inferiore
di circa 3/400 mq.
A dire il vero, fatico ad
accettare che l’Amministrazione Comunale abbia potuto non invitare tutte le
associazioni di volontariato presenti sul territorio attorno ad un tavolo,
per discutere della possibilità di avere un locale in comodato d’uso,
valutando le peculiarità delle attività svolte, ma si sia semplicemente
limitata a portare in Consiglio Comunale un’O.d.G. per l’affidamento dello
stabile della Scuola Media di Via Pirandello ad un’associazione, comunque
molto valida e utilissima per il paese.
Tutte le associazioni di
volontariato presenti a Grotte operano per il bene della nostra piccola
comunità, tutte offrono un contributo indispensabile ai cittadini e tutte
vanno messe sullo stesso piano.
A noi dell’A.D.A.S. per
potere continuare a svolgere la nostra attività – raccogliere il sangue
donato dai soci – servono solamente un paio di stanze in un locale il
più possibile vicino al centro del paese, perché fra i donatori annoveriamo,
oltre a studenti e studentesse, liberi professionisti, donne in carriera, ma
anche operai, casalinghe e persone che vanno ancora preferibilmente a piedi,
pertanto inviteremmo i signori Consiglieri di Maggioranza e di Minoranza a
voler rivedere quella Delibera del Consiglio Comunale.
In tal senso chiederemmo
di avere assegnate almeno un paio di stanze nello stabile dell’ex Scuola
Media di Via Pirandello, visto che tale edificio è il più centrale.
So che sbagliare è
naturale: questa volta è accaduto all’Amministrazione Comunale, ma sono
certo che la stessa saprà rimediare". |
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Pietro Zucchetto
Componente Direttivo A.D.A.S. |
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10/02/2010 |
Culti. Incontro di Giovani
Cristiani Evangelici a Grotte |
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Guarda tutte le foto
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Una delle cose che un credente non deve mai trascurare è il fatto che la
fede rende tutto possibile. Nella nostra provincia, nessuno aveva mai
realizzato che dei Giovani Cristiani si riunissero in un convegno e
promuovessero l’Amore di Dio.
Beh! Sabato 23 gennaio 2010, una moltitudine di Giovani Cristiani, arrivata
da molte delle chiese evangeliche presenti nella provincia, si è riversata
per le vie di Grotte, aspettando di riunirsi presso il locale di culto
evangelico sito in piazza Umberto I.
Bisogna dirlo: “L’insieme delle chiese rafforza l’esercito di Dio!”.
Che ne dite, il nemico potrà mai resistere davanti ad un esercito compatto e
ben armato? No! Mai.
E’ stato meraviglioso vedere e vivere il pari consentimento.
Muoversi fra quei giovani, vedere le loro mani alzate verso il cielo,
sentirli pregare e innalzare il nome del nostro Signore Gesù Cristo,
certamente ha prodotto emozioni e voglia di vivere per realizzare la Parola
del Signore. “Or io non prego solo per questi, ma anche per quelli che
crederanno in me per mezzo della loro parola, affinché siano tutti uno, come
tu, o Padre, sei in me e io in te; siano anch’essi uno in noi, affinché il
mondo creda che tu mi hai mandato” (Giovanni 17:20-21).
C’è forse un padre terreno che non desidera vedere la sua famiglia unita,
compatta, nella quale non esistono liti, competizioni, invidie e dissapori?
Certamente non esiste sulla terra e a maggior ragione su nel Cielo.
Il nostro Padre celeste gradisce vedere i Suoi figli riuniti per lodarLo,
onorarLo, esaltarLo e ringraziarLo.
Dice il salmista:”Ecco, quanto è buono e quanto è piacevole, che i fratelli
dimorino assieme nell’unità! E’ come l’olio prezioso sparso sul capo, che
scende sulla barba di Aaronne, che scende fino all’orlo delle sue vesti. E’
come la rugiada dell’Hermon, che scende sui monti di Sion, perché è là che
l’Eterno ha posto la benedizione, la vita in eterno” (Salmo 133).
E’ là che Dio ha posto la benedizione e molti giovani lo hanno compreso,
ecco perché hanno voluto stare insieme, riuniti con una sola mente, con un
unico pensiero rivolto a Gesù Cristo che li ha redenti.
Quelle mani, alzate come bandiere in segno di arresa, testimoniavano nel più
sacrale dei silenzi la separazione da quei compromessi allettanti del mondo
e l’appartenenza alla famiglia di Dio.
E’ ovvio pensare al nostro Dio e Padre Celeste che si compiace di tutto
questo!
E come potrebbe non compiacersi anche nel vedere un meraviglioso gruppo di
cantori, guidati dallo Spirito Santo, condurre quel gran numero di ragazzi
nel luogo Santissimo, alla Sua presenza, davanti al trono della grazia,
innalzando inni di gloria verso di Lui.
Come potrebbe non compiacersi nel vedere giovani unti dallo Spirito Santo
predicare il messaggio della Sua Parola, “La Salvezza”.
Come potrebbe non compiacersi nel vedere lo Spirito Santo fondere
sapientemente tutto e tutti, comprese le autorità preposte dal Signore al
governo della città; che intervenute all’evento hanno confessato
pubblicamente, con visibile emozione, la loro gioia nel vedere nei giovani
Cristiani tanta fede e tanto entusiasmo nel dare gloria a Dio.
Dio si compiace per questi eventi, ma certamente nel Suo cuore c’è anche
tanto dolore,
dolore per quelli che non credono,
dolore per quelli che hanno creduto e si sono allontanati,
dolore per coloro che lo credono un oggetto,
dolore per i malati,
dolore per i carcerati,
dolore per gli indigenti,
dolore per i sofferenti.
Se tu vuoi che Dio si compiaccia anche di te, unisciti a quei giovani che
hanno alzato le mani e si sono arresi all’amore di Dio.
Vieni benedetto dal Signore.
Accetta Gesù ora". |
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Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale
"L'Eterno Nostra Giustizia" |
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Foto
dell'Incontro dei giovani evangelici |
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10/02/2010 |
Economia. Seminario su "Nuove
frontiere dello sviluppo rurale" |
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Manifesto |
Presso il Castello Chiaramontano di Racalmuto, venerdi 12 febbraio alle ore 17.00 si terrà un seminario
sul tema "Nuove frontiere dello sviluppo rurale - Multifunzionalità, turismo
e agricoltura sostenibili".
Il seminario riguarda la "Misura 341" del PSR (Piano di Sviluppo Rurale)
Sicilia 2007-2013.
Il programma dell'incontro prevede:
- Apertura dei lavori:
Massimo Brucato, Dirigente SOAT di Grotte;
- Saluti:
Salvatore Petrotto, Sindaco di Racalmuto;
Paolo Pilato, Sindaco di Grotte;
Giuseppe Morello, Presidente GAL (Gruppo di Azione
Locale) Sicilia Centro Meridionale;
- Relazioni:
Marinella Paci - "Strategie integrate di sviluppo
rurale"
Pierluigi Spoto - "Accoglienza turistica e
comunicazione"
- Conclusione dei lavori:
Fabrizio Viola, Ass. Reg. Risorse Agricole e Alimentari
- U.O. 5 Coordinamento SOAT;
- Moderatore:
Pasquale Patti, Distretto Monti Sicani.
- Interventi:
Olindo Terrana - Progettista; Vittorio Messina - Pres. Camera Commercio
Agrigento; Calogero Manno - Dir. Consorzio Isola Bio Sicilia; Giuseppe
Guagliano - Pres. Ass.Pro Loco Racalmuto; Pippo Di Falco - Pres. Provinciale
Cia ; Giuseppe Ribolla - Dir. Provinciale Coldiretti; Paolo Giglia - Pres.
Unione Agricoltori Agrigento; Vito Bagliesi - Pres. Aiab Sicilia ; Salvatore
Cammarata - Delegato Provinciale ONAV; Angelo Cutaia - Pres Cantina Sociale
La Torre; Ignazio Vassallo - Slow Food Agrigento; Lillo Girgenti - Dirigente
Coop Melograno; Simone Craparo - Vice Pres. Ass. Cult. Humus; Antonio
Giardina - Lega Coop. Agrigento; Salvatore Picone - Redazione Malgrado
Tutto; Carmelo Arnone - webmaster Grotte.info; Sergio Scimè - blogger
Regalpetra Libera; Rosario Marchese Ragona - Presidente Progest Agrigento.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria Organizzativa: Soat di
Grotte, Via Pirandello 5, Tel. 0922.947577. |
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10/02/2010 |
Comune. Festa di Carnevale a
Grotte |
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Manifesto |
COMUNE DI GROTTE
Carnevale a Grotte
con la band
Niquito Locos
Domenica 14 febbraio
ore 19.00 - Atrio Comunale
P.S.: Con chiacchiere a volontà (i dolci!) |
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09/02/2010 |
Folklore. 10° Festival
Internazionale "I bambini del mondo" |
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“I Bambini del Mondo” si
preparano ad aprire la “65^ Sagra del Mandorlo in Fiore” con la decima
edizione del Festival internazionale a loro dedicato, organizzato dall’Aifa,
Associazione International Folk Agrigento.
Questi i sette gruppi internazionali che arriveranno ad Agrigento a partire
da mercoledì 10 febbraio.
Bulgaria: "Children Folk Dance Ensamble” di Nessebar. Fondato nel
1983, è la scuola municipale ufficiale di danza e arte folklorica. I docenti
sono professionisti, il direttore è Danislav Kehayov, considerato tra i più
illustri pedagoghi e studiosi del floklore della Bulgaria.
Croazia: “Batorek” proviene da Osijek, grosso centro nel nord-est del
paese. La scuola di musica e danza è frequentata da circa 120 studenti che
per far parte del gruppo che partecipa ai festival internazionale debbono
superare un vero e proprio esame.
Serbia: “Children Folk Saint George” di Belgrado.
Il gruppo è nato all’interno della chiesa di
cui porta il nome, è composto da 175 studenti guidati nella ricerca delle
tradizioni dagli stessi genitori.
India: “Rang Puhar” di Mumbay. Un gruppo che unisce in sé molte delle
varietà di culture e tradizioni presenti in India, per questo la ricerca del
folklore non si ferma alla regione di Mumbay ma abbraccia anche un aspetto
più generale.
Georgia: “Aragvi” di Tiblisi. Fondato nel 1996 è formato da circa 150
elementi suddivisi per età. Il gruppo ha il suo punto forte nei particolari
balli della tradizione georgiana, caratterizzati dallo stare sulle punte
senza l’ausilio di nessun tipo di scarpa, con salti veloci e spettacolari.
Spagna: “Queixumes dos Pinos” proviene da Ourense nella regione
spagnola della Galizia. Una scuola di musica e danza frequentata da oltre
600 ragazzi che formano dieci gruppi sempre in giro per il mondo a far
conoscere la cultura ed il folklore della loro Regione.
Polonia: “Zespol Piesni i Tancak” di Lublin. E’ forse il primo gruppo
post 2^ guerra mondiale della Polonia, fondato nel 1948, è una vera
Accademia di canto e danza che nel corso della sua storia ha registrato
oltre 40 mila iscritti. Il gruppo è stato nominato Ambasciatore ufficiale
della cultura polacca nel mondo.
Con loro i bambini dei gruppi folkloristici agrigentini “Gergent”, “Oratorio
Don Guanella”, “I piccoli del Val d’Akragas”, “I picciotti da purtedda”, “Herbessus”.
I Bambini del Mondo nominati “Ambasciatori dell’Unicef” inizieranno le loro
performance venerdì 12 febbraio alle ore 17.00 con la grande parata
“I bambini incontrano la città”, sfilata in costume con canti e balli da
piazza Municipio, via Atenea e viale della Vittoria per concludersi in
piazza Cavour.
Sabato 13 febbraio si terrà uno
degli appuntamenti più suggestivi della manifestazione, “I Bambini del
Mondo”: alle ore 10.30 i gruppi internazionali, unitamente ai piccoli dei
gruppi agrigentini ed alle scuole della città e della Provincia di
Agrigento, con l’adesione di molte scolaresche della Sicilia, daranno vita
alla “Passeggiata della Pace verso la Fraternità”, lungo la Valle dei
Templi.
Per i grandi valori portati avanti dalla manifestazione, infatti, “I Bambini
del Mondo” nel corso degli anni hanno avuto riconoscimenti ufficiali da
parte dell’Unicef che li ha nominati Ambasciatori di pace nel mondo;
dall’associazione contro la pedofilia Meter di don Fortunato Di Noto; da Don
Pierino Gelmini per i “niños de rua” del Brasile; dall’Accademia di Studi
Mediterranei; dalla società Dante Alighieri; da Sua Eccellenza l’Arcivescovo
di Agrigento.
La giornata di sabato si concluderà al Palacongressi con due spettacoli, ore
15.30 e 20.30, del “10° Festival Internazionale I Bambini del Mondo”.
Il costo del biglietto d’ingresso è di euro 2,50, il ricavato sarà
interamente devoluto in beneficenza. |
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Giuseppe Moscato |
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08/02/2010 |
Chiesa. Programma della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
- Sino a martedi 9 febbraio, continuano le Quarantore nella chiesa
Madonna del Carmelo;
- da mercoledi 10 a venerdi 12, le Quarantore saranno celebrate nella
chiesa della Madonna Delle Grazie;
- venerdi 12 febbraio alle ore 19.00, nella chiesa Madonna del
Carmelo, prove di canto della corale;
- venerdi 12 febbraio alle ore 20.00, nei locali di San Francesco,
riunione delle giovani coppie;
- da sabato 13 a martedi 16, le Quarantore saranno celebrate nella
chiesa della Madonna del Carmelo. |
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08/02/2010 |
Comune. "Progetto Primavera",
servizio integrativo di asilo nido comunale a Grotte |
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Progetto
Primavera |
Sarà attivato
entro i prossimi giorni il nuovo servizio integrativo di asilo comunale,
fortemente voluto dal Sindaco Pilato e dall'Assessore alla Pubblica
Istruzione Domenico Criminisi, denominato "Progetto Primavera".
Venendo incontro alle richieste di molti cittadini, alcune delle quali
rivolte attraverso il nostro Quotidiano, l'Amministrazione ha cercato la
soluzione più idonea per la concreta soluzione delle difficoltà segnalate.
Grotte è stato uno dei pochi Comuni in Sicilia, di cui solo tre in
provincia di Agrigento, ad aver avuto questo finanziamento dell'ammontare di
circa 18.000 euro.
Si tratta di un servizio sperimentale per scuole materne o asili nido, un
servizio diverso e migliorativo che non è offerto ai bambini che già
frequentano la scuola materna ma a nuovi bambini. Il servizio coprirà anche
i pomeriggi, i giorni di sabato ed i mesi di luglio ed agosto. In breve:
tutti i giorni, pomeriggi compresi, tranne i festivi. La retta integrativa
prevista sarà inferiore a quella stabilita per il normale servizio di asilo
nido.
Questa prima fase "sperimentale" avrà termine il prossimo 31 agosto, ma vi è
la possibilità per i Comuni, a seguito della valutazione dell'utilità dello
stesso servizio, di chiederne il rifinanziamento.
Il progetto, anche se riservato a nuovi soggetti già reperiti e preiscritti,
include la possibilità che venga esteso anche a chi fruisce già dell’asilo
nido. Il servizio verrà affidato ad una cooperativa ed è finanziato con
fondi del Ministero della Pubblica Istruzione, tramite l’Ufficio Scolastico
Regionale e l’Assessorato Regionale alla Pubblica Istruzione.
I locali nei quali verrà svolto sono quelli dell’asilo nido comunale di Via
Pirandello.
Il Progetto Primavera è rivolto ai bambini da 2 a 3 anni, in aggiunta ai
bambini già accolti dalla scuola materna e dal nido.
Gli orari previsti (dalle 7 alle 9 ore lavorative giornaliere) saranno i
seguenti: tutti i giorni dalle ore 08.00 alle ore 16.00, il sabato dalle ore
08.00 alle ore 14.00.
Carmelo Arnone
08 febbraio 2010
© Riproduzione riservata. |
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08/02/2010 |
Viticoltura. Nuovo "Piano di
Sviluppo Aziendale" per la Cantina La Torre |
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A seguito delle sollecitazioni pervenute da più parti,
inerenti le difficoltà in cui versa insieme all'intero comparto vitivinicolo
anche la Cantina Sociale "La Torre", lo scorso 5 febbraio si è tenuto nei
locali della Cantina un tavolo tecnico al quale hanno partecipato, con utili
proposte e suggerimenti, il Sindaco Pilato e la SOAT di Grotte, i
rappresentanti provinciali delle organizzazioni di categoria
(Confagricoltura, Coldiretti, CIA) ed i rappresentanti del Comitato
Spontaneo degli Agricoltori.
Al termine della riunione, il Consiglio di Amministrazione della Cantina
Sociale "La Torre", presieduto dall'Ing. Angelo Cutaia, ha indetto, per
domenica 28 febbraio alle ore 09.00, l'Assemblea dei Soci nei locali sociali
della Contrada Bovo di Racalmuto, per discutere ed approvare un piano di
sviluppo aziendale.
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07/02/2010 |
Animazione. Festa di
Carnevale per i bambini, animata da Monica e Filippo |
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Cartoon Mania |
L'Associazione "Animazione - Cartoon
Mania"
di Monica & Filippo
organizza una
Festa di Carnevale in Maschera
per tutti i bambini da 4 a 10 anni...
... con giochi, balli, sorprese, sorteggio finale e consumazione.
Giovedi 11 febbraio 2010 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 presso la discoteca
"Blue Night"
Biglietto d'ingresso euro 10, 00.
Per maggiori informazioni telefonare al numero 339.6272850 oppure
320.4871170.
Prevendita biglietti presso "Elettrocasa Spitali", Corso Garibaldi n° 117
dalle ore 09.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30.
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07/02/2010 |
Chiesa. Cerimonia di
vestizione dei nuovi Ministranti |
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Vedi le foto |
La scorsa domenica 31 gennaio, durante la celebrazione
della Santa Messa domenicale nella chiesa Madonna del Carmelo di Grotte, si è svolta la cerimonia
di "vestizione" dei nuovi Ministranti.
I giovanissimi "chierichetti", come venivano chiamati un
tempo, accompagnati all'altare dai rispettivi padrini e madrine, hanno
ricevuto dalle mani dell'Arciprete Don Giovanni Castronovo la loro
tunichetta.
Durante la stessa cerimonia, oltre alla vestizione dei Ministranti della
Parrocchia Santa Venera e della Parrocchia Madonna del Carmelo, si è
celebrata la ricorrenza del 60° anniversario di matrimonio dei coniugi
Maida.
Pubblichiamo le immagini più significative della cerimonia (81 foto di
© Salvo Lo Re "President").
Foto della
cerimonia |
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07/02/2010 |
Televisione. Da mercoledi Angelo Palermo
su Teleacras conduce "Teentalk" |
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Guarda il promo |
Ormai è tutto pronto per la partenza della nuova
trasmissione televisiva i cui veri protagonisti sono i giovani.
Teentalk, così si chiama il programma; titolo che ne esprime in pieno le
caratteristiche.
La trasmissione, che sarà condotta da Angelo Palermo con la collaborazione
di Francesca Puma, è una produzione Teleacras per la regia di Gigi
Bartolomeo.
Il programma andrà in onda su Teleacras, ogni mercoledi alle 15.10.
Le repliche andranno in onda il sabato alle 23.55 e la domenica alle 13.15.
Guarda il promo di Teentalk |
Angelo e Francesca |
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06/02/2010 |
Comune. A Grotte un nuovo
sistema di raccolta differenziata |
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Vetro
Organico
Carta
Plastica |
“Finalmente
si sta avviando un nuovo ciclo, che farà diventare il rifiuto una risorsa;
solo così si potrà arrivare, da un lato al miglioramento del servizio,
dall’altro ad un risparmio e ad un contenimento della tariffa”.
Con queste entusiastiche parole il Sindaco di Grotte Paolo Pilato presenta
il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani che verrà avviato
prossimamente nel Comune.
Con l’avvio concreto di questo nuovo sistema di raccolta differenziata,
saranno consegnati ad ogni famiglia quattro contenitori della capacità di 40
litri ciascuno che consentiranno di raccogliere separatamente il vetro, la
plastica, l’organico e la carta. Il servizio innovativo partirà tra pochi
mesi. Il primo esperimento è già stato avviato nel Comune di Siculiana, ed
ha dato ottimi risultati, quindi l’ATO GeSa AG2 ha deciso di estenderlo a
tutti i 19 Comuni che fanno parte dell’Ambito Territoriale Ottimale.
Una rivoluzione anche dal punto di vista pratico ed estetico: scompariranno
dalle strade cittadine i cassonetti della spazzatura; al loro posto saranno
istituite le “isole ecologiche”, centri di raccolta dove poter depositare i
rifiuti già differenziati.
Per il Comune di Grotte è prevista l’istituzione di 3 isole ecologiche: una
presso il capannone comunale (Via Ingrao); un’altra nel piazzale a valle
della chiesa Madonna delle Grazie e la terza nei pressi della torre
piezometrica. Inoltre l’attuale isola ecologica esistente, presso il
depuratore comunale, diverrà centro di stoccaggio.
La funzione delle isole ecologiche sarà quella di consentire ai cittadini di
conferirvi direttamente i rifiuti; in tal caso avranno diritto ad una
riduzione della tariffa. Inizialmente è previsto, per ogni conferimento, il
rilascio di uno scontrino attestante la quantità di raccolta conferita (che
darà diritto alle riduzioni); successivamente sarà rilasciata una tessera
magnetica per ogni utente.
E’ previsto anche un servizio di ritiro “porta a porta”, che però non darà
diritto ad alcuna riduzione tariffaria.
In ogni isola ecologica vi sarà un addetto che ritirerà il materiale e che
rilascerà lo scontrino per ottenere gli sgravi. A tal fine l’ATO GeSa AG2
potrà utilizzare anche le 71 unità lavorative che vi sono transitati dai
vari Comuni.
I contenitori in plastica, prodotti dalla “Mattiussi Ecologia”, che verranno
consegnati alle famiglie hanno colori differenti: blu per la raccolta della
plastica, giallo per la carta, verde per il vetro e marrone per l’umido
(organico).
Attualmente alcuni esempi di contenitori sono visibili presso l'atrio del
Palazzo Comunale.
A completamento dell’iniziativa, tutte le scuole di Grotte sono state
inserite in un progetto diretto all’educazione dei bambini e dei giovani ad
una raccolta differenziata concreta.
La collaborazione attiva di tutti i cittadini sarà indispensabile per la
riuscita dell’iniziativa, che potrà liberare per sempre Grotte dai rifiuti;
niente più cassonetti per le strade, nessuna busta di spazzatura lasciata
sui marciapiedi e, in definitiva, un paese più pulito.
Carmelo Arnone
06 febbraio 2010
© Riproduzione riservata. |
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05/02/2010 |
Comune. Tragedia di Favara:
solidarietà al Sindaco Russello da parte del Sindaco di Grotte |
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Il Sindaco Pilato |
Riceviamo e pubblichiamo.
"In merito alla trasmissione andata in onda su reti
Mediaset, Domenica 5, sulla tragedia che ha colpito la famiglia Bellavia del
Comune di Favara a causa del crollo dell’abitazione in cui vivevano. Sento
di dovere ringraziare a titolo personale ma anche e a nome di tanti altri
Sindaci, l’onorevole Vittorio Sgarbi Sindaco di Salemi, per quanto
dichiarato in relazione all’impossibilità dei Sindaci Siciliani di potere
svolgere con profondo senso del dovere, la loro quotidiana attività,
caratterizzata da stati d’emergenza di qualsiasi natura e genere, molte
volte con l’assenza di strumenti adeguati e quasi sempre dovendo fare i
conti con la mancanza di adeguate risorse finanziarie.
E’ comodo additare chi amministra in un dato momento la cosa pubblica come
unico responsabile di tutto quello che accade, ed in particolar modo il
Primo cittadino.
E’ invece auspicabile che i Sindaci siano messi nelle condizioni di operare
con adeguati stanziamenti da parte della Regione Siciliana e del Governo
Nazionale al fine di attivare una concreta politica per il sociale, di
risanamento dei centri storici, i quali in molti casi versano in gravi
condizioni di precarietà e quindi rappresentano un vero pericolo per la
pubblica incolumità. E’ necessario inoltre prevedere risorse per la
costruzione in edilizia economica popolare, da assegnare a quanti vivono in
strutture dichiarate a rischio o non idonee.
Rinnovo i sentimenti di cordoglio a titolo personale e della comunità tutta
che mi onoro di rappresentare, e mi dichiaro moralmente ed affettuosamente
vicino all’amico Mimmo Russello Sindaco di Favara". |
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Il Sindaco di Grotte
Rag. Paolo Pilato |
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05/02/2010 |
Scuola. I vincitori dei
"Giochi Matematici d'Autunno" |
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La Commissione giudicatrice, presso l'Università
Bocconi di Milano, incaricata di valutare le prove dei "Giochi d'Autunno
2009", ha trasmesso all'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte i
risultati finali, unitamente ai nominativi dei primi classificati.
Questi i nomi degli alunni, delle classi di scuola superiore di primo grado
dell'Istituto "Roncalli", vincitori:
1° classificato - Collura Angelo;
2° classificato - Giammusso Dario;
3° classificato - Bellavia Carmelo.
I meritati complimenti ai ragazzi del "Roncalli" sono da estendere
ai docenti che hanno consentito loro di
confermare l'ottima reputazione dell'Istituto scolastico grottese. |
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04/02/2010 |
Politica. Manifestazione
dell'Associazione "Città Futura" contro la privatizzazione dell'acqua |
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Domenica 7 febbraio, alle ore 17.30 nella sede dell'Associazione
Politico-Culturale "Città Futura" in Piazza Marconi a Grotte, si terrà una
manifestazione a conclusione della raccolta di firme contro la
privatizzazione dell'acqua, con la presenza dei promotori di diverse
iniziative nella Provincia di Agrigento a favore dell'acqua come bene
pubblico.
Interverranno:
- Don Saverio Catanzaro, Arciprete di Menfi;
- Carmelo D'Angelo, Consigliere alla Provincia Regionale di Agrigento;
- Prof. Rosario Gallo, Sindaco di Palma di Montechiaro. |
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03/02/2010 |
Comune. "Vendemmia Verde";
incontro con gli esperti |
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Manifesto |
Nella Sala Consiliare "Antonio Lauricella" del Comune di Grotte, giovedi 4
febbraio alle ore 18.00 si terrà un incontro, rivolto principalmente a
tutti gli addetti al settore vitivinicolo, aperto a tutta la cittadinanza.
Saranno presentate le norme e le applicazioni della Misura "Vendemmia
Verde", prevista dal Programma di Sviluppo rurale "Sicilia 2007-2013" del
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale.
Il Sindaco di Grotte Paolo Pilato porgerà il saluto ai partecipanti.
Interverranno, in qualità di esperti:
- Massimo Brucato, Dirigente SOAT (Sezione Operativa di Assistenza Tecnica)
di Grotte;
- Pasquale Patti, Dirigente SOAT di Aragona;
- Mario Balzani, Dirigente SOAT di Casteltermini;
- Calogero Alaimo Di Loro, Funzionario SOAT di Grotte;
- Filippo Vitello, Funzionario Ispettorato Agrario.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria Organizzativa: Soat di
Grotte, Via Pirandello 5, Tel. 0922.947577. |
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03/02/2010 |
Politica. Richiesta
intitolazione di una piazza di Grotte a Bettino Craxi |
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Bettino Craxi |
Nel decennale della scomparsa del leader socialista italiano Bettino Craxi,
sulle cui vicende politico-giudiziarie a lungo si è discusso e che
costituiscono ancora un nervo scoperto del dibattito politico nazionale,
sono molte le iniziative che da più parti vengono presentare per rivalutarne
la figura: convegni, libri, dibattiti.
Così come proposto in altre città, anche a Grotte è stata avanzata l'idea di
intitolare una piazza allo statista italiano.
Il Consigliere Comunale Socialista - lo ribadisce apertamente e con orgoglio
- Paolino Fantauzzo, di sua iniziativa ha presentato al Presidente del
Consiglio Comunale ed al Sindaco di Grotte una mozione in tal senso, che
sarà dibattuta nella prossima seduta del Consiglio Comunale.
"Dieci anni fa moriva Bettino Craxi - scrive il Consigliere Fantauzzo
- Leader che seppe interpretare le necessità degli italiani e proiettò lo
Stato Italiano ad un ruolo importante sullo scenario internazionale, capì
per primo che bisognava riformare lo Stato e modernizzarlo.
Sebbene morì in esilio, il governo D'Alema offrì i funerali di Stato,
rifiutati dalla famiglia.
Non in ultimo il Presidente Napolitano dice 'ci fu un atteggiamento senza
eguali' e il Presidente del Senato Schifani va oltre dichiarando 'è stato
una vittima sacrificale'.
Sarebbe quindi doveroso un atto ufficiale che esprima una condivisione
pubblica dell'operato del personaggio, si apra un dibattito e si intitoli
una piazza al Leader Socialista".
E' prevedibile che la proposta possa trovare ampio consenso trasversale sia
tra i Consiglieri del gruppo di maggioranza che tra quelli dell'opposizione.
Carmelo Arnone
03 febbraio 2010
© Riproduzione riservata. |
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03/02/2010 |
Scuola. Concerto
dell'Orchestra scolastica per i ragazzi della scuola primaria |
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Venerdi 29 gennaio, nella palestra del plesso "Roncalli", l'orchestra
scolastica, formata dagli alunni di "strumento musicale" della scuola
secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di
Grotte, ha tenuto un concerto dimostrativo dinanzi agli alunni delle classi
quinte della scuola primaria. Questi ultimi hanno la possibilità di
richiedere l'iscrizione, per il prossimo anno scolastico, ai corsi di
"strumento musicale" offerti gratuitamente dall'Istituto ed inseriti tra le
materie curricolari.
L'orchestra scolastica è guidata dai docenti Caterina Pistone (Pianoforte),
Erika Grado (Clarinetto), Fabrizio Fesi (Chitarra) e Salvatore Scibetta
(Tromba).
L’Istituto Comprensivo di Grotte, con l’istituzione di un corso ad indirizzo
musicale, offre ai ragazzi la possibilità di frequentare corsi di avviamento
alla pratica strumentale tenuti da docenti qualificati con un’organizzazione
che si ispira al modello della scuola media annessa al Conservatorio:
infatti, se da un lato l’obiettivo specifico di questi corsi non è quello di
formare dei “concertisti”, dall’altro tuttavia, gli studi compiuti nel
triennio della scuola media ad Indirizzo Musicale possono avere un valore
orientativo e propedeutico ad un’eventuale prosecuzione degli studi
musicali, preparando gli allievi che lo desiderano per l’esame di ammissione
in Conservatorio.
La caratteristica principale che la contraddistingue da una normale scuola
media è la possibilità, offerta agli alunni, di approfondire le tematiche
musicali attraverso un percorso individualizzato di pratica strumentale.
Inoltre i docenti di strumento partecipano all’attività collegiale della
scuola e condividono gli obiettivi trasversali del consiglio di classe.
L’insegnamento strumentale costituisce infatti integrazione
interdisciplinare ed arricchimento dell’educazione musicale.
Inoltre promuove la formazione globale dell’individuo, attraverso
un’esperienza musicale resa più completa dallo studio dello strumento,
un’occasione di maturazione logica, espressiva e comunicativa; offre
all’alunno, attraverso l’acquisizione di capacità specifiche, ulteriori
occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più
avvertita coscienza di sé e del modo di rapportarsi al sociale; promuove la
dimensione ludico-musicale attraverso al musica d’insieme che favorisce la
socializzazione e le relazioni interpersonali in un contesto di gruppo;
sviluppa le capacità di coordinamento, la percezione corporea, dando ampio
spazio all’aspetto operativo, al “fare”.
Le quattro discipline strumentali sono: Chitarra, Clarinetto, Pianoforte e
Tromba. Al corso ad orientamento musicale si accede tramite una prova
attitudinale.
La scelta dello strumento, pur tenendo conto delle indicazioni fornite dalla
famiglia, verrà comunque orientata dagli insegnanti a seguito della prova
attitudinale predisposta dall’Istituto, per la quale non è necessaria la
conoscenza dello strumento scelto.
Ogni allievo/a fruisce di lezioni di strumento, teoria-lettura musicale e
musica d’insieme organizzate in due incontri settimanali.
E’ consuetudine offrire al pubblico i frutti dell’impegno musicale degli
allievi attraverso saggi pubblici, incontri musicali, concorsi, concerti di
Natale e di fine anno e altre occasioni significative che si dovessero
presentare nel corso dell’anno.
Il repertorio proposto spazia attraverso ogni stile ed epoca, senza
preclusioni: dalla musica leggera al folk, dalla classica al jazz.
Si ricorda che:
- la frequenza del corso è completamente gratuita mentre l’acquisto dello
strumento resta a carico delle famiglie;
- ciascun alunno viene seguito individualmente dal docente di strumento;
- il corso di strumento è considerato alla pari di qualsiasi altra
disciplina curricolare e pertanto sarà soggetta a valutazione (con giudizio
sulla scheda), a giustificazione delle assenze anche nelle ore pomeridiane e
ad esame finale. |
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01/02/2010 |
E-mail. "La Cantina Sociale
La Torre ha un futuro?"; replica del Sindaco di Grotte all'ing. Cutaia |
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Ragalpetra Libera |
Riceviamo e pubblichiamo.
"La cantina sociale “La Torre” ha un futuro?
In merito alle considerazioni dell’ing. Cutaia, attuale presidente della
cantina sociale “La Torre”, pubblicate sul blog “Regalpetra libera
Racalmuto” intendo esprimere alcune mie considerazioni.
Preliminarmente colgo l’occasione per complimentarmi con i responsabili del
sito, con Sergio Scimè in particolare, che con tanta professionalità e
motivazione è riuscito a trasformare il blog in una vera piazza, in un
luogo di incontro, di dibattito, di confronto ideologico e culturale.
Questa è l’unica considerazione che condivido con l’ing. Cutaia. Per il
resto, mi sia consentito esprimere alcune riflessioni sulla cantina che
divergono sostanzialmente con quelle dell’ing. Cutaia.
Mi sono fatto carico di indire un incontro, richiestomi da più parti,
agricoltori, amministratori di Comuni limitrofi, e da alcuni rappresentanti
di organizzazioni di categoria del comparto agricolo, per valutare i fatti
incresciosi e antidemocratici accaduti domenica 24 gennaio presso la cantina
sociale “la torre” in occasione dell’assemblea dei soci convocata per
l’approvazione del bilancio.
In quella occasione, il Presidente della cantina ha disposto la chiusura dei
cancelli per interdire l’accesso e la partecipazione ai lavori
dell’assemblea ai numerosi operatori del settore vitivinicolo presentatisi
per conto dei loro congiunti soci, facenti parte della stessa
azienda-famiglia agricola, i quali conferiscono le uve materialmente alla
cantina, e che avevano il desiderio di assistere ai lavori, consapevoli di
non potere partecipare alla votazione.
Tale diniego è stato fatto anche a chi puntualmente si è presentato con una
delega sottoscritta dal socio congiunto.
Lo stesso diniego è stato fatto ad amministratori locali, compreso il
sottoscritto, assessori e consiglieri comunali di Grotte, Racalmuto e
Milena.
Lo stesso diniego è stato fatto ad alcuni rappresentanti di organizzazioni
di categoria a livello provinciale e locale.
Tale comportamento appare ancor più grave in quanto è portato avanti
dall’ing. Cutaia che, oltre che a definirsi uomo di cultura, dichiara di
avere a cuore le sorti della cantina ed il rilancio del comparto
vitivinicolo.
In un momento di una così grave crisi, che io definisco “dramma sociale” il
presidente della cantina intende portare avanti tale rilancio chiudendo i
cancelli, sottraendosi al confronto, non dialogando con le istituzioni e con
i rappresentanti sindacali.
Siamo convinti che la più importante infrastruttura ed una delle poche
risorse del nostro territorio è rappresentata dall’agricoltura e che in
un’agricoltura razionalmente sviluppata possono trovarsi le risposte
occupazionali per i nostri giovani. Abbiamo sempre lavorato in questa
direzione con concretezza e con proposte serie, che l’ing. Cutaia banalizza,
che potrebbero invece determinare una inversione di tendenza rispetto alla
crisi che la struttura e l’intero comparto sta vivendo. E’ la proposta di
realizzare uno stand di promozione e un punto di vendita dei vini della
cantina al centro commerciale “le vigne” (visitato mediamente da circa
10.000 persone al giorno) che potrebbe rappresentare uno dei primi passi per
la creazione di una reale rete di vendita che la cantina sociale “la torre”
non ha mai avuto.
Ammette, l’ing. Cutaia, che la qualità dell’uva è lasciato al libero
arbitrio dei produttori e molte volte o, nella maggior parte dei casi, la
sua qualità è scadente.
Ma non dovrebbe essere compito istituzionale della cantina dare assistenza
tecnica ai soci durante l’intera campagna agraria al fine di raggiungere una
migliore qualità dell’uva con esperti che lavorino a fianco dei produttori?
Per partecipare ai bandi di riconversione dei vigneti, con l’obbiettivo
proprio di migliorare la qualità dell’uva, è richiesto al singolo
imprenditore di partecipare al bando con un minimo di due ettari da
riconvertire, requisito questo difficile da rispettare data l’esiguità delle
nostre aziende e la frammentazione della proprietà.
E’ consentito, invece, all’organismo associativo, quindi alla cantina, di
potere concorrere con piani di riconversione in nome e per conto dei soci
che non raggiungono il requisito minimo.
Ha mai la cantina, con questo proposito, chiamato i soci e presentato un
progetto?
Ha mai beneficiato di un finanziamento comunitario?
Il Presidente della cantina, perciò, non cerchi alibi e se, poi, è a
conoscenza di tentativi di lottizzazione li denunci pubblicamente".
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Il Sindaco Pilato |
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Vedi il blog "Regalpetra Libera Racalmuto" |
Il Sindaco di Grotte
Paolo Pilato |
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01/02/2010 |
Comune. Festa per il
pensionamento di quattro dipendenti |
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Vedi le foto |
Lo scorso venerdi 29 gennaio, nella Sala Consiliare "Antonio Lauricella" del
Comune di Grotte, si è svolta una cerimonia di saluto per quattro dipendenti
che vengono collocati a riposo.
Hanno lasciato il servizio attivo i signori: Zina Mancuso, Totuccio Mancuso,
Maria Russello e Maria Musso.
Alla presenza del Segretario Comunale Dott. Vincenzo Chiarenza, parole di
elogio e di ringraziamento ai quattro, per tutto il lavoro fatto nel corso
di tanti anni, sono state formulate dal Sindaco Paolo Pilato, dal Vice
Sindaco Salvatore Caltagirone, dal Presidente del Consiglio Comunale Angelo
Collura e dall'Assessore Domenico Criminisi. Alla manifestazione era
assente, per gravissimi motivi familiari, la Signora Musso.
Dopo la consegna di targhe e di omaggi floreali, i presenti hanno potuto
festeggiare con un ricco buffet.
Pubblichiamo le immagini più significative della cerimonia (27 foto di
© Giuseppe Figliola).
Foto
della cerimonia |
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