Grotte.info Quotidiano - Gennaio 2013 |
31/01/2013 |
Lettere. "Il comunismo
esiste ancora oggi e a nessuno importa!"; di Antonio
Vella |
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Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera, così come pervenuta.
"Gentile redazione di Grotte.info,
inizio questa breve riflessione affermando che tutti i tipi di estremismo,
di destra e di sinistra, oggi vanno condannati e puniti. Credo che non sia
stato poi così difficile parlare per lei, caro direttore, degli orrori del
fascismo in Italia dal momento che i libri di storia adottati nei vari
istituti scolastici italiani parlano in maniera ampia di questo argomento.
Non nascondo di essermi impegnato non poco, in tempi
passati, per racimolare un bel po' di notizie, a titolo di cultura
personale, riguardanti gli orrori del comunismo, non solo in Italia ma anche
nel resto d'Europa e del mondo, dal momento che i libri di scuola non sempre
ne parlano e, quando citano qualche fatto, ne dimenticano molti altri.
I crimini del comunismo non sono mai stati sottoposti a
una valutazione legittima e consueta né dal punto di vista storico, né da
quello morale, o almeno in maniera troppo superficiale se paragonata al
grande approfondimento che viene fatto sul nazifascismo.
Mi verrebbe da dire che viene somministrata agli
studenti non una storia "libera", raccontando come sono andati realmente i
fatti, ma una storia "pilotata", data con il contagocce abilmente per far
conoscere solo ciò che conviene all'editore. Non voglio pensare agli editori
oggi ma, la mia riflessione tenta di dare un input a coloro che sono curiosi
di sapere anche le cose che non si leggono nei comuni libri di storia. Non
si finisce mai di imparare...
Mi indigno perché non si parla degli orrori del
comunismo.
Mi indigno perché in pochissimi sanno che il comunismo
nel mondo ha prodotto le seguenti vittime:
URSS 20 milioni di morti;
Cina 65 milioni di morti;
Corea del Nord 2 milioni di morti;
Cambogia 2 milioni di morti;
Europa dell'est 1 milione di morti;
America Latina 150 mila morti;
Africa 1 milione e 700 mila morti;
Afghanistan 1 milione e 500 mila morti;
Oltre a questi dati noti, considerando i movimenti
comunisti non al potere nel mondo si contano quasi 100 milioni di morti.
(fonte: libro nero del comunismo - Stéphane Courtois)
Mi indigno perché in Italia viene condannato
l'estremismo di destra e punito con il reato di "apologia del fascismo" e
non viene minimamente condannato e punito l'estremismo di sinistra. La legge
Scelba nega ai fascisti tutt'oggi libertà di manifestazione del pensiero e
di associazione.
Mi sono indignato nel vedere al funerale di Prospero
Gallinari, ex BR, braccio armato del Partito comunista, presunto
assassinatore di Aldo Moro, i compagni comunisti che lo inneggiavano e il
Capo dello Stato (che non mi rappresenta), il compagno Giorgio Napolitano,
Pci, non ha aperto bocca per condannare minimamente quanto visto in tutte le
tv italiane.
Mi indigno per tutti gli omicidi e i sequestri commessi
dalle Brigate Rosse braccio armato del partito comunista. Solo per citarne
alcuni: Ziccheri, Sossi (Sossi fascista sei il primo della lista) poi
liberato, Coco, Esposito, Tantarelli, Ruffilli, in tempi recenti D'Antona,
Biagi, e tutti i meno noti.
Mi indigno nel vedere che sempre il compagno Capo dello
Stato, che nonostante le dichiarazioni di facciata, non ha mosso un dito per
l'estradizione del terrorista Cesare Battisti, condannato all'ergastolo in
Italia, negata dal presidente brasiliano Lula e confermata dalla corte
costituzionale brasiliana. Oggi questo criminale è in libertà in Brasile!
Mi indigno della scarsa informazione che si fa riguardo
alle Foibe, fenditure del terreno nella quale, i partigiani comunisti di
Tito, gettarono, a guerra finita, migliaia di persone con la sola colpa di
essere italiani.
Mi indigno quando nei libri di storia non vedo scritto
nulla al riguardo dei Gulag e degli italiani, condannati, arrestati,
deportati, morti trucidati su autorizzazione di Palmiro Togliatti, che in
alcune lettere segrete autorizza l'uccisione dei soldati italiani e degli
italiani non membri del partito, presunti controrivoluzionari e provocatori,
ecc. Ecco uno stralcio di una lettera rinvenuta nel 1992 negli archivi
segreti di Mosca dove Bianco (funzionario del Komintern) chiedeva a
Togliatti di fare qualcosa per i prigionieri italiani detenuti nei Gulag
russi: ..."L’altra questione sulla quale sono in disaccordo con te, è
quella del trattamento dei prigionieri. Non sono per niente feroce, come tu
sai. Sono umanitario quanto te, o quanto può esserlo una dama della Croce
Rossa. La nostra posizione di principio rispetto agli eserciti che hanno
invaso la Unione sovietica, è stata definita da Stalin, e non vi è più
niente da dire. Nella pratica, però, se un buon numero dei prigionieri
morirà, in conseguenza delle dure condizioni di fatto, non ci trovo
assolutamente niente da dire, anzi e ti spiego il perché. Non c’è dubbio che
il popolo italiano è stato avvelenato dalla ideologia imperialista e
brigantista del fascismo. Non nella stessa misura che il popolo tedesco, ma
in misura considerevole. Il veleno è penetrato tra i contadini, tra gli
operai, non parliamo della piccola borghesia e degli intellettuali, è
penetrato nel popolo, insomma. Il fatto che per migliaia e migliaia di
famiglie la guerra di Mussolini, e soprattutto la spedizione contro la
Russia, si concludano con una tragedia, con un lutto personale, è il
migliore, è il più efficace degli antidoti. Quanto più largamente penetrerà
nel popolo la convinzione che aggressione contro altri Paesi significa
rovina e morte per il proprio, significa rovina e morte per ogni cittadino
individualmente preso, tanto meglio sarà per l’avvenire d’Italia"...
Mi indigno quando non si parla della repressione dei
moti ungheresi, nell'Ungheria comunista, che il Pci condannò come
controrivoluzionari definendo gli operai teppisti e spregevoli provocatori.
Mi permetto una battuta: I paesi comunisti si sono
rivelati molto più efficienti nella produzione di Gulag e cadaveri che in
quella di grano e beni di consumo.
Il comunismo esiste ancora oggi e a nessuno importa!
Un candidato premier alle elezioni del prossimo 24
febbraio dice: "se qualcuno accusa il partito di essere coinvolto nello
scandalo Mps lo sbraniamo". Una volta i comunisti mangiavano i bambini, oggi
anche gli adulti... Attenzione!
Potrei continuare all'infinito, ma penso che chi è
realmente interessato all'argomento può documentarsi attraverso internet.
Concludo dicendo che ogni cosa ha i suoi lati positivi e i suoi lati
negativi ma bisogna avere onestà intellettuale e riconoscere entrambi i
lati.
Il pensiero del penultimo Presidente del Consiglio,
secondo me va, così sintetizzato: il fascismo ha avuto altri lati negativi
oltre alle leggi razziali ma non bisogna dimenticare quel poco di buono che
è stato prodotto e che dura fino ad oggi: cito l'Inps e il sistema
ferroviario italiano, oltre alle numerose opere pubbliche tutt'ora esistenti
e costruiti in quegli anni.
Cordiali saluti". |
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Antonio Vella
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31/01/2013 |
Storia. "Per tanti
altri versi invece aveva fatto bene"; di
Carmelo Arnone |
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In questi giorni nella classe frequentata da mia figlia, una terza media
(secondo la Moratti, una "terza classe della scuola secondaria di primo
grado"), di Storia si sta studiando il periodo tra la Prima e la Seconda
Guerra Mondiale.
Confesso che ogni tanto, incuriosito dal vocio proveniente dalla stanza
accanto (mia figlia che ripete la lezione), mi diletto nel ricercare nuova
documentazione per approfondire gli avvenimenti del passato. Per non
dimenticare.
Qualche giorno fa, il 27 gennaio, è stato celebrato il Giorno della Memoria,
istituito dal parlamento italiano con la Legge n° 211 del 20 luglio 2000,
formata da un unico articolo che recita: "La Repubblica italiana
riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di
Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio
del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei
cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la
prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti
diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della
propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
Secondo una dichiarazione rilasciata dal penultimo Presidente del Consiglio
proprio in occasione del recente "Giorno della Memoria", per il Governo
Mussolini “il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa. Per tanti
altri versi invece aveva fatto bene”.
Se non teniamo conto delle leggi razziali, a parte qualche piccolo
dettaglio, peraltro di poco significato, non si può che concordare:
a parte le bastonate, le manganellate e l’olio di ricino;
a parte le spedizioni punitive contro gli avversari politici;
a parte il rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti;
a parte "io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica
di tutto quanto è avvenuto";
a parte "Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il
capo di questa associazione a delinquere!";
a parte "Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato
clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo";
a parte la chiusura delle sedi di tutti i partiti politici, tranne quello
fascista;
a parte la sottrazione del potere legislativo al parlamento;
a parte la proibizione del diritto di sciopero per i lavoratori;
a parte l’abolizione della libertà di stampa;
a parte l’abolizione della libertà di associazione;
a parte l’istituzione del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato;
a parte l’istituzione della polizia politica “Opera di Vigilanza e
Repressione dell’Antifascismo”;
a parte l’esilio, il carcere o il confino per migliaia di esponenti
dell’opposizione;
a parte l’assassinio di Giovanni Amendola;
a parte l’assassinio di Piero Gobetti;
a parte l’assassinio di don Giovanni Minzoni;
a parte la condanna a morte, comminata dal Tribunale Speciale, per migliaia
di antifascisti;
a parte lo scioglimento di tutti i partiti politici, tranne quello fascista;
a parte lo scioglimento della Camera dei Deputati e la sua sostituzione con
la Camera dei Fasci e delle Corporazioni;
a parte l’imposizione nei Comuni di Podestà non eletti dai cittadini;
a parte l’abolizione di fatto delle libere elezioni;
a parte la continuata violazione della corrispondenza e delle comunicazioni
telefoniche;
a parte l’abolizione ed il divieto delle organizzazioni sindacali tranne
quelle fasciste;
a parte l’imposizione della tessera fascista per i pubblici impiegati, pena
il licenziamento;
a parte il culto della personalità verso il fondatore del fascismo;
a parte l’imposizione del giuramento di fedeltà al fascismo per i professori
universitari;
a parte l’imposizione della religione cattolica come “la sola religione di
Stato”;
a parte la guerra in Etiopia e l’uso dei gas asfissianti contro gli
abissini;
a parte il sostegno alla dittatura spagnola di Francisco Franco;
a parte l’occupazione dell’Albania;
a parte l’attacco italiano alla Francia (“alcune centinaia di morti da
gettare sul tavolo della pace”);
a parte l’attacco italiano alla Grecia;
a parte centinaia di migliaia di etiopi, libici, jugoslavi e greci uccisi
nelle guerre di conquista;
a parte oltre settemila ebrei italiani mandati nei campi di sterminio;
a parte l’immediata esecuzione sul posto di quanti non hanno aderito alla
“Repubblica di Salò”;
a parte la condanna a morte dei membri del Gran Consiglio del fascismo, per
aver votato contro Mussolini;
a parte la fucilazione degli ammiragli Luigi Mascherpa e Inigo Campioni, per
aver comandato la resistenza ai tedeschi nell’Egeo;
a parte i 20 anni di dittatura;
a parte qualche altro piccolo dettaglio, senz'altro di poco
significato.
Se non teniamo conto delle leggi razziali, a parte tutto… non si può che
concordare: “Per tanti altri versi invece aveva fatto bene”.
Molto bene.
Carmelo Arnone
31 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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30/01/2013 |
Politica. Proposta del M5S di
Grotte: nomina scrutatori, occasione per favorire fasce deboli della
popolazione |
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Richiesta |
E' stata presentata stamattina, all'Ufficio Protocollo
del Comune di Grotte, una proposta del Movimento 5 Stelle con la quale si
chiede al Sindaco ed al Presidente del Consiglio comunale di voler dare
priorità, nella nomina degli scrutatori per le prossime elezioni del 24 e 25
febbraio, ai cittadini disoccupati, inoccupati o facenti parte delle fasce
sociali disagiate. L'iniziativa vuole cogliere l'occasione delle imminenti
elezioni per dare un contributo a qualcuna delle tante famiglie che vivono
con maggiori difficoltà l'attuale periodo di crisi economica. In concreto si
tratta di attingere dall'albo degli scrutatori già esistente, i nominativi
delle persone che rientrano nelle categorie disagiate, e di procedere al
sorteggio tenendo conto soltanto di questi ultimi. Il sorteggio sarà
effettuato tra due giorni, venerdi 1 febbraio alle ore 17.00 nella sala
consiliare.
Riceviamo e pubblichiamo.
Al Sig. Sindaco di GROTTE Paolo Pilato
Al Presidente del Consiglio Comunale Angelo Collura
Grotte, 30 gennaio 2013
Egr. Sig. Sindaco; Gent.mo Presidente del Consiglio Comunale,
vista la discrezionalità che concede la normativa riguardante la nomina
degli scrutatori di seggio nella formazione delle graduatorie (leggi 95/89 e
53/90 modificate dalla legge 120/99) , il MoVimento 5 Stelle di Grotte,
prendendo spunto da un'iniziativa già proposta ed attuata in altri comuni
italiani, vuole farle una proposta.
Come Lei ben sa, gli scrutatori nei seggi elettorali sono nominati dalla
Commissione Elettorale Comunale a sua volta nominata dal Consiglio Comunale.
Ogni scrutatore ha diritto ad un rimborso di 120 Euro, ed in ogni seggio
sono presenti 4-5 scrutatori. Per Grotte parliamo di più di 60 scrutatori
suddivisi in 12 sezioni totali disponibili: previsto in questa tornata
elettorale del 24 e 25 febbraio, un "tesoretto" di circa 7.200 euro.
Ecco, gentile Sindaco Pilato, noi vogliamo suggerirLe di cambiare le cose:
perché, per una volta, non si fa carico di nominare in maniera
prioritaria i disoccupati ed i cassaintegrati del nostro paese?
In pratica Le chiediamo di introdurre quale titolo di priorità ai fini della
nomina a incarichi relativi alla formazione dei componenti delle sezioni
elettorali del Comune, la valutazione dello stato di disoccupato o di
inoccupato e di scegliere in modo prioritario (fra quei cittadini che
hanno espresso la propria disponibilità nell’apposito albo) quelli
appartenenti a Fasce Sociali Disagiate.
I requisiti necessari per poter partecipare sono: 1) l’essere elettori del
comune; 2) il possesso della licenza di scuola media inferiore; 3) il non
trovarsi in alcuna delle condizioni previste dall’art. 38 del T.U. 361/57 e
dall’art.23 del T.U.570/60; 4) il non aver superato i 70 anni di età.
Ci troviamo di fronte ad un periodo di fortissima crisi economica Sindaco
Pilato, da cui il nostro Comune non è escluso. Anche poche centinaia di
euro, ci creda, aiuterebbero davvero chi versa in condizioni economiche
precarie.
In questo caso non Le chiediamo necessariamente di acconsentire alla nostra
proposta, cosa che sarebbe per noi estremamente gradita, ma almeno di
prendere pubblicamente una posizione a riguardo davanti ai cittadini tutti,
dei quali Lei stesso ha più volte affermato di essere, giustamente, il
Sindaco.
Cordiali Saluti. |
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MoVimento 5 Stelle - Grotte
Innocenzo Infantino
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30/01/2013 |
Cinema. "B&B - Babbiannu
Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe; commento al film "Amour" |
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B&B |
AMOUR di Michael Haneke.
In quanti modi il Cinema ha raccontato l’amore? In tanti, tantissimi.
Giovane, romantico, decadente, epico, incestuoso, omosessuale, disperato,
non corrisposto, tradito, felice, passionale. Quanti film hanno però
raccontato l’amore nella sua ultima stagione, la vecchiaia. Io non ne
ricordo tanti, qualcuno sì, ma proprio pochi, pochissimi. Non l’amore che
sboccia in terza età, quella è un'altra cosa, ma l’amore che sopravvissuto
alla giovinezza, alla passione, alla routine, ai figli, ai nipoti, si avvia
appunto verso l’ultima stagione, quella alle porte del trapasso, del
distacco. Quello che deve confrontarsi con la malattia dell’uno o dell’altro
o di entrambi, quello che dovrà fare i conti col fatto di dover sopravvivere
all’altro… E non è certo un caso se le grandi storie d’amore della
letteratura, del teatro o del cinema stesso sono state tutte stroncate nel
fiore degli anni donde per cui non sapremo mai cosa sarebbe stata la
vecchiaia di Romeo e Giulietta, di Paolo e Francesca, degli amanti di Love
Story?
AMOUR di Michael Haneke è un
film doloroso. Impietoso. Un gran film. Una regia ferrea, spietata, secca.
La macchina non si stacca mai nemmeno per un secondo da terra o dalla
spalla. Non carrella. Non zuma. Ferma. Un film raccontato per piani. Haneke
sta fuori dalla storia che racconta, la documenta con asetticità finta che
in realtà urla disperazione e impotenza ad ogni frame.
E’ scorretto lo so, ma non mi limiterò a dire che il film di Haneke mi è
piaciuto, andrò oltre, venendo meno a quelle che sono le mie abitudini, e
dirò anche perché non mi ha fatto impazzire come pur avrebbe potuto e come
parzialmente stava facendo fino però ad una scena.
Chi adesso decidesse di continuare nella lettura sappia che parlerò del
finale del film, finale che è ben chiaro fin dalla prima sequenza del film
stesso visto che il tutto è raccontato in flashback, comunque sia darò dei
dettagli, quindi chi decidesse di proseguire nella lettura ne è al corrente.
Parto da lontano. La morte fa parte della vita? Diciamo che ne è la
conclusione o che
comunque
sia la comprende così come comprende la nascita che ne è l’inizio. A nessuno
piace morire. Anzi a nessuno piace morire prima del tempo e cioè prima che
sia stato possibile vivere una vecchiaia possibilmente decorosa, ma se poi
questa vecchiaia non è decorosa e a non renderla decorosa è un ictus
invalidante o qualcosa che ci costringe, lucidi, a letto, siamo così sicuri
che a nessuno piaccia morire? Posta in questi termini la questione cambia.
Ma all’interno di una coppia, quando la malattia colpisce così duramente uno
dei due, quello che sta bene che deve fare? Deve accudire con l’amore di
sempre o deve assecondare la voglia di farla finita che il colpito ha? Si
può dare la morte alla donna o all’uomo che si ama da una vita per amore?
Nel film di Haneke, ecco la scena cui facevo riferimento prima, lui, ad un
certo punto, soffocherà con il cuscino la donna che ha amato (e che glielo
chiedeva) per poi uccidersi.
Il film di Haneke insomma è la storia di un’eutanasia-suicidio girato come
fosse, e lo è, la storia di un aguzzino e della sua vittima consenziente.
Eros e Thanatos a 80 anni. Questi stupendi personaggi, musicisti di gran
livello, benestanti, insegnanti di pianisti di fama, perfetti nella loro
vita da anziani vissuta tra un concerto, una cena fuori e la quotidiana
lettura dei giornali, davanti non alla vecchiaia ma alla malattia si
sgretolano, si perdono, si involgariscono, si fanno piccoli piccoli e
rivendicano la dignità violata del corpo alla morte. Ma santo Iddio nella
vita si muore e non tutti hanno la fortuna di avere un bell’infarto senile e
andarsene d'emblée. Il terrore, al pensiero di chi ci sopravvive, è
tremendo, ma a 80 anni e una più che cospicua cultura un minimo di
preparazione a questo dovrebbero garantirla. Non siamo eterni e soprattutto
siamo deteriorabili, ancor di più in età avanzata.
Se Haneke avesse raccontato la cultura della morte come chiusura
della vita anziché la pessima incultura della brutta morte ad ogni costo, se
avesse fatto morire serenamente seppur nella sofferenza i due amanti, se
l’altro avesse vissuto serenamente il fatto di dover sopravvivere alla sua
amata seppur nel dolore ma nella consapevolezza che prima o poi sarebbe
toccato a lui; se avesse raccontato i terribili giorni della malattia prima
e della separazione poi e la terribile solitudine tragicamente nostalgica
del sopravvissuto avrebbe raccontato la vita e non la morte. Questi due si
sono amati tutta la vita, hanno condiviso tutto e soprattutto hanno
condiviso il linguaggio dell’anima per eccellenza, la musica, e alla fine
non sono riusciti a parlarsi con l’anima, ma solo coi corpi. Mi spingo sino
a farmi violenza e dico che sarei anche disposto a capire l’eutanasia
disperata di un figlio verso un padre, di un padre verso un figlio, ma tra
quasi coetanei che si sono amati sino a superare insieme gli ottanta anni
faccio fatica, tanta fatica.
Non
è vero che dopo che ci si è amati per una vita il distacco è ancor più duro,
è vero invece che sin dalla nascita agogniamo di arrivare in vecchia, certo
in salute, ma alla vecchiaia, altrimenti aneleremmo all’immortalità e quella
è un’altra storia.
Facile a dirsi, lo so.
Haneke ha deciso di raccontare la morte, la brutta morte, e ci ha fatto pure
un bel film, un grande film, ma ha come tolto potere alla musica e
soprattutto all’amore… e a me proprio non va di pensare che l’amore muoia
con i corpi. E attenzione a dire che ad armare la mano all’eutanasia sia la
cultura, sarebbe una bestemmia contro la cultura.
Alla fine del film resta il vuoto. Il silenzio. La casa, gli oggetti, il
pianoforte, i tappeti. Come a dire che le cose ci sopravvivono. Le cose.
Come a dire che è la vita e la vita non è bella o brutta, mostruosa o
celestiale, è la vita e fa il suo corso, materiale. Davvero un grande film,
ma io no, non condivido.
PS:
Volutamente non ho parlato dell’eutanasia dal punto di vista religioso. Così
come non ho parlato dell’aldilà, di sofferenza come riscatto di Dio nel
rapporto con le sue creature. Il film e i suoi autori affrontano la
questione da un punto di vista seccamente illuminista e contrapponendo una
visione religiosa del problema avrei invaso il campo con un altro sport,
in un certo senso avrei indebolito le mie teorie. A prescindere dalla mia
cristianità, controbatto “illuministicamente” le problematiche poste da
Haneke e più in generale dall’eutanasia. E’ con la mente e la ragione che do
potere alla musica e con la mente e la ragione che sostengo che l’amore non
solo ci sopravvivrà, ma addirittura ci salverà, se questo poi m’immerge in
una visione religiosa dell’esistenza e beh che problema c’è?
Giovanni Volpe
30 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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30/01/2013 |
Lettere. "Sarebbe ora di
prendere in mano il servizio rifiuti e anche la gestione dell'acqua"; di Decu Varba |
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Decu Varba |
Riceviamo e pubblichiamo, esattamente per come pervenuta, la seguente mail.
"Buon giorno signor Direttore,
il comune di Grotte è stato un paese pulito anche se agricolo, ricordo che
la spazzatura anche se veniva raccolta con il carretto non la si trovava mai
a mucchio per le strade, i pochi operai erano del comune che facevano il
proprio dovere, anche l'acqua veniva gestita dal comune, in quei tempi i
costi erano minimi il paese pulito e acqua tutti i giorni, se penso che gli
abitanti eravamo molto di più di oggi che i costi sono alle stelle, in
piazza non si scivolava anche se pioveva, mentre oggi ho paura di andare in
piazza se ce la nebbia, perché l'umidità bagna i mattonelle e si forma la
scivola come se ci fosse il sapone a terra, (Wer zufrieden war, diese dumme
Job?*) poi non parlo dei gabinetti pubblichi che bisognava tenere la
maschera ante gassi, ma oggi mi è capitato di andare al gabinetto pubblico
dopo molto tempo, devo dire che mi credevo di trovarmi in un'altro paese e
non a Grotte per la pulizia e per l'aria pulita, credo si comincia a capire
che non abbiamo bisogno di ditte che si prendono il nostro denaro e ci
lasciano marcire nelle sporcizie, sarebbe ora di prendere in mano il
servizio dei rifiuti solidi urbani e anche la gestione dell'acqua,
lavorerebbero i nostri paesani e manterrebbero la pulizia e acqua tutti i
giorni.
Gentilmente la saluto". |
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* N.d.R.: Chi era contento di questo stupido lavoro?
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Decu Varba
(Diego Cimino) |
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29/01/2013 |
Lettere. "Mi associo in
tutto e per tutto"; di Giovanni Volpe |
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Giovanni Volpe |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Mi
associo in tutto e per tutto a quanto mirabilmente scritto oggi da te
Direttore e ti ringrazio per la lotta di civiltà che da tempo oramai porti
avanti. Sappi che non sei solo". |
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Giovanni Volpe
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29/01/2013 |
Burocrazia. "Trasparenza,
valutazione e merito: solo ostetricia bovina a Grotte"; di
Carmelo Arnone |
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Vedi il sito |
Conoscere le capacità, le competenze, le
professionalità, gli studi (in sintesi, il "curriculum vitae") nonché i dati
sulle retribuzioni degli amministratori comunali è un diritto di tutti i
cittadini. Ciascuno deve poter sapere se la persona chiamata ad amministrare
la "cosa pubblica" è davvero in grado di farlo e, per fare ciò, quanto
"costa" alla collettività. Oltre ad essere un diritto per i cittadini, la
diffusione di questi dati è un obbligo per la Pubblica Amministrazione. Lo
stabilisce la Legge. Pensate che il Comune di Grotte abbia messo in atto le
disposizioni legislative e normative? La risposta è: no. Per accertarsene
basta dare uno sguardo al sito ufficiale del Comune, nella pagina dedicata
alla "Trasparenza,
valutazione e merito" (la predisposizione della pagina è prevista dalle
stesse norme; quindi è doveroso dare atto al curatore del sito - per adesso
soltanto a lui - di aver adempiuto diligentemente). La pagina c'è, ma è
vuota. Provate a cliccare sulle singole voci (dati reddituali del Sindaco,
dei componenti della Giunta, assenze del personale ecc.); "inutile
bussare qui, non aprirà nessuno", avrebbe detto Celentano. Addirittura i
curricula vitae degli amministratori non sono nemmeno citati.
A beneficio di tutti, soprattutto di quanti dovrebbero adempiere, vediamo
quali sono queste norme.
Anzitutto vi è l'art.
21, comma 1, della legge n. 69 del 18 giugno 2009:
Art. 21 (Trasparenza sulle retribuzioni dei dirigenti e sui tassi
di assenza e di maggiore presenza del personale)
1. Ciascuna delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2,
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni,
ha l'obbligo di pubblicare nel proprio sito internet le retribuzioni
annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i
numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari
comunali e provinciali nonché di rendere pubblici, con lo stesso mezzo, i
tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di
livello dirigenziale.
Poi vi è l'art. 11, comma 8, lett. H, del
decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150:
8. Ogni amministrazione ha l'obbligo di pubblicare sul proprio sito
istituzionale in apposita sezione di facile accesso e consultazione, e
denominata: «Trasparenza, valutazione e merito»:
a) il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità ed il relativo
stato di attuazione;
b) il Piano e la Relazione di cui all'articolo 10;
c) l'ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e
l'ammontare dei premi effettivamente distribuiti;
d) l'analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell'utilizzo
della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti;
e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli Organismi indipendenti
di valutazione e del Responsabile delle funzioni di misurazione della
performance di cui all'articolo 14;
f) i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni organizzative,
redatti in conformità al vigente modello europeo;
g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti
variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di
risultato;
h) i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di
indirizzo politico amministrativo;
i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti ai dipendenti
pubblici e a soggetti privati.
Infine citiamo la
Circolare n.1/2010 del Dipartimento della Funzione Pubblica:
- Pubblicazione dei dati relativi ai curricula vitae e alle retribuzioni.
La disposizione dell'art. 11, comma 8, lett. f), del d.lgs. n. 150 del 2009
prevede che l'obbligo di pubblicazione dei curricula riguardi sia i
dirigenti, sia i titolari di posizioni organizzative (questi
ultimi non contemplati dall'art. 21 della legge n. 69 del 2009).
(...) Le disposizioni dell'art. 11, comma 8, lettere f) e g), a differenza
dell'art. 21 della legge n. 69 del 2009, non richiamano espressamente i
segretari comunali e provinciali. Tuttavia, la ratio di entrambe le
normative, il loro collegamento sistematico e la funzione dirigenziale
ricoperta da tali funzionari nell'ambito dell'organizzazione degli enti
locali conducono a ritenere che anche essi siano ricompresi nella previsione
di cui al d.lgs. n. 150 del 2009.
Infine, deve evidenziarsi che l'art. 11, comma 8, lett. h), del d.lgs. n.
150 del 2009 estende gli obblighi di pubblicazione dei CV e dei dati sulle
retribuzioni anche a "coloro che rivestono incarichi di indirizzo
politico amministrativo". La pubblicazione effettuata nell'apposita
sezione del sito internet di ciascuna amministrazione dovrà, pertanto,
essere integrata con le informazioni concernenti tali soggetti.
Per inciso, tra "coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico
amministrativo", oltre al Sindaco ed agli Assessori, sono compresi anche i
Consiglieri comunali.
A proposito di competenze, almeno una, per uno degli assessori tuttora in
carica, possiamo confermarla. Si tratta di ostetricia bovina: per
aver saputo coadiuvare con successo una mucca nel parto di un vitellino,
laddove un veterinario non era riuscito. "Lu vitrinariu non si la fidiva.
Iu cu lu vrazzu, arriniscivu a trari fora lu vutieddru e a fari figliari la
vacca". Così ieri mattina al Comune, con una punta d'orgoglio, ha detto
l'Assessore. Non so se questa professionalità rientrerà nel curriculum, ma
tornerà certamente utile a tutti i numerosi allevatori bovini di Grotte e
dintorni.
Per conoscere il resto delle competenze e l'importo delle varie
indennità, non ci resta che attendere con pazienza che le persone
interessate si decidano ad interrompere la palese violazione di Legge in
atto (omissione di atti d'ufficio?). Occorre perciò che i diretti
interessati forniscano il proprio curriculum vitae
agli uffici comunali, e che questi ultimi provvedano senza ritardi alla
pubblicazione, integrata dai dati relativi alle assenze ed alle
retribuzioni. Non per fare un "favore" ai cittadini ma per adempiere ad un
preciso dovere.
Carmelo Arnone
29 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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29/01/2013 |
Televisione. 4^ puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro,
trasmessa il 25 gennaio su Agrigento Tv |
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Guarda il video |
Nella quarta puntata di "U Tiggì", telegiornale in
siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro, andata in onda su Agrigento Tv (canale 96 del digitale
terrestre), lo scorso venerdi 25 gennaio, sono stati
affrontati i seguenti temi:
- miasmi fognari a Cannatello, con intervista a Claudio
Lombardo dell'associazione MareAmico;
- i piccoli del gruppo folk Val d'Akragas, con interviste a
Lello Casesa e Filippo Mandracchia;
- lettera alla redazione su "l'anonimu";
- presentazione del libro "Panza e prisenza" di
Giuseppina Torregrossa;
- vandalismo sui muri di Grotte;
Ospite in studio della quarta puntata, Sofia Dinolfo.
"U Tiggì" va in onda su Agrigento Tv ogni venerdi alle ore
13.00. In replica il venerdi alle 16.00, 19.00, 23.30; il
sabato alle 10.00; la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le
puntata verranno pubblicate integralmente anche da
Grotte.info Quotidiano.
Dalla Redazione.
Ricambio i saluti e gli auguri ad Aristotele Cuffaro e Sofia
Dinolfo.
Carmelo Arnone
4^ puntata
- 25/01/13 - di "U Tiggì" (Video)
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Puntate precedenti:
1^ puntata
- 21/12/12 - di "U Tiggì"
2^ puntata
- 11/01/13 - di "U Tiggì"
3^ puntata - 18/01/13 - di "U Tiggì"
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27/01/2013 |
Lettere. "Tanta
filosofia e poca pragmaticità: la mentalità dell'italiano"; di Antonio
Vella |
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Antonio Vella |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Gentile redazione di Grotte.info,
è palese lo sconforto che serpeggia tra la gente ormai da un bel po' di
tempo a causa della crisi, della mancanza di lavoro e ultimamente anche a
causa della pressione fiscale insostenibile. Su questo quotidiano mi ritrovo
quotidianamente a leggere riflessioni di gente comune: in molti danno la
colpa di tale sconforto e malessere alla politica.
Tutti parlano di cure: ma se è il popolo italiano in
generale che ha bisogno di cure è utile accusarci tra noi italiani? La colpa
del disastro non è da additare solo all'ultimo ventennio di politica (che
molti individuano nella discesa in campo di Berlusconi), perché in Italia
tutti, anche prima della nascita della repubblica, chi più e chi meno, hanno
amministrato la cosa pubblica secondo i propri interessi.
I più grandi di me conoscono bene le vicende della
prima repubblica, tangentopoli e via dicendo ma nessuno ad oggi si chiede
quale sia realmente il problema e se esso sia risolvibile: si da la colpa
agli altri e non si guardano le proprie.
Studiando economia industriale ho notato, come
dimostrano numerosi studi, che in Italia e in particolare al sud vi è una
totale mancanza di fiducia verso il prossimo e nelle istituzioni. Le imprese
italiane non riescono a competere al di fuori dei confini nazionali spesso
per la mancanza di rapporti di partnership: in particolare l'individuo
siciliano non riesce a collaborare con un altro individuo per portare avanti
insieme un progetto (a dire la verità vi è collaborazione in rarissimi casi
in cui vi sono spesso tra i due individui legami di parentela molto forti)
perché non riesce a vedere i benefici di una collaborazione, ma piuttosto
pensa a come "fregare" il socio!
Tale caso non vale solo ai fini aziendali ma è
applicabile alla vita quotidiana. Se ciascuno di noi, prima di dare colpe
alla politica, non andasse dal candidato di turno a chiedere favori
strettamente personali, che creano un danno agli altri, non esisterebbe quel
mondo delle clientele di cui tutti ci lamentiamo!
Il problema dell'Italia e di ogni realtà locale è un
fatto prettamente culturale: se non siamo in grado di mirare a un orizzonte
più lontano, agendo come comunità, chiedendo azioni che portano benefici
alla totalità della popolazione saremo sempre schiavi di quella mentalità
che ha visto la nostra economia "dopata", piena di assistenzialismo, di
finanziamenti a pioggia, fondi europei, sprecati per privilegiare gli
interessi di pochi eletti ma che hanno distrutto la competizione, il mondo
dell'impresa, la qualità e le doti dei laureati con merito, costretti a
fuggire per vedere massimizzati i propri sforzi e i propri sacrifici.
La colpa non è sempre degli altri, ma spesso è la
nostra!
A chi pensa di risolvere il problema non andando a
votare perché deluso da tutti dico di avere fiducia nelle istituzioni, nella
politica come la più alta forma di democrazia e nello stesso tempo iniziare
ad essere meno egoisti, pensando agli altri, risolvendo i problemi
quotidiani con il proprio impegno e sacrificio, chiedendo poca "filosofia" e
più "pragmaticità", pretendendo parità di trattamento e infine, cosa più
importante, iniziando a lottare per avere una giustizia fuori dagli schemi
politici, più equa, più efficiente e che garantisca pene e tempi certi. Lo
stato non sono solo qualche migliaio di persone, ma siamo noi!!
Il mondo di oggi richiede collaborazione. Diceva
Darwin: "il vincente non è il più forte o il più intelligente ma quello che
sa cambiare e sa adattarsi all’ambiente.
Cordiali saluti". |
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Antonio Vella
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27/01/2013 |
Lingua. Piccolo dizionario grottese-italiano
(4); a cura di Carmelo e
Graziella Luparello |
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Luparello |
Nonnò,
pepè, pepè!
PARTE PRIMA
Piccolo dizionario grottese-italiano
di Carmelo e Graziella Luparello
(Puntata n° 4)
I
Iardinàru = chi coltivava un giardino.
Iàzzu = letto povero, tana.
Iemmulu (Jemmulu) = gemello.
Immirùtu = che ha la gobba.
Immu = gobba.
Inchiri = riempire.
Intra = a casa.
Intra ni mìa = a casa mia, ricorda il costrutto francese chez moi.
Ippùni = veste stretta che copre il busto, gilet di donna.
Iri =andare, dal latino ire; diarrea.
Irisi a ghittari = andare a buttarsi, andare a letto. Attenzione
all'accento
Is = vai via (derivazione latina). Is cca = vai via di qua.
Issu = gesso.
Ittari nn'uocchiu = rinfacciare.
Ittàrisi prosucutu = darsi alla latitanza.
Ittatùra = cattivo augurio.
Ittèna = panchina di campagna.
Iurnataru = chi lavora a giornata.
Iùvu = arnese di legno che si metteva sul collo dei buoi o dei muli
quando dovevano trascinare l’aratro.
L
Làdiu = brutto.
Lagnusia = ozio.
Lagnùsu = che non ama lavorare.
Lancèddra = vaso di terra cotta o di zinco, più piccola della
“quartara”.
Lanna = lamiera di ferro molto sottile e ricoperta di stagno.
Lapsi = lapis, matita.
Lascu = rado.
Lasu = gloria, importanza.
Lavànna = clistere.
Lavannéra = donna che, dietro ricompensa, lavava la biancheria di
altre persone.
Lavatùra = l’acqua con la quale è stata cotta la pasta.
Leccu = l'eco.
Lemmu = vaso fondo di terra cotta. Era utilizzato per lavare
stoviglie e, nei tempi più antichi, anche per farsi il bagno.
Liàma = legame fatto di erba, che serviva a tenere stretti i covoni.
Liàri li dienti = sentire nei denti un certo effetto come se si
fossero mangiate cose aspre.
Liccu = goloso.
Lignuòlu = spago per cucire le scarpe.
Lignu tuòrtu = si dice di una persona che non vuole ragionare.
Lìmmitu = muretto a secco che delimitava una proprietà o veniva
costruito per evitare che il terreno potesse scivolare.
Lìnia = ferrovia.
Lìnia lìnia = lungo la ferrovia.
Linziàri = fare a lenze.
Lippu = muschio.
Lisciùni = era un prodotto in polvere che serviva per tenere a mollo
la biancheria sporca.
Littri di scroccu = lettere minatorie per estorcere denaro.
Livatìna = lievito fatto di farina impastata.
Livòsi (o li vosi?) = erano delle pelli che si mettevano sopra le
scarpe per evitare che esse si sporcassero per il fango che anticamente
ricopriva le strade.
Loccu = scemo.
Lòfiu = scemo.
Luci = fuoco per scaldarsi.
Luòrdu (al femminile lorda) = sporco, in tutti i sensi, anche
in quello morale.
M
Maàra = megera.
Macistèriu = imbroglio, macchinazione.
Maiàri = miagolare.
Maìddra = màdia, o recipiente di forma quadrata o rettangolare sopra
il quale si metteva un setaccio col quale si faceva la spremuta di pomidoro
che andava a finire sulla maiddra.
Mala cunnùtta = chi si comporta male, delinquente, uno di cui non ci si
può fidare, vestisi di mala cunnutta = vestirsi con abiti
vecchi e sporchi.
Malandrinarìa = atto violento, violenza.
Malu = cattivo, si diceva in genere del mulo che dava calci, per le
persone si diceva, invece, “tintu”.
Mammàna = donna che assiste al parto.
Maniàri = tenere in mano, toccare spesso.
Margunàta = si formava nell’aia durante la pisatina ed era la paglia
a forma di mezza luna.
Marranzànu = scacciapensieri.
Marruggiu = manico di zappa.
Marvizzu = tordo (Giuseppe Marotta).
Marza = pus.
Masciddrata = colpo dato con la mano sulla guancia.
Masciu = maestro in un mestiere.
Masciudascia = falegname. Lett. Maestro d'ascia.
Matapòllu = stoffa per lenzuola ecc.
Mazzamarièddru = mulinello di vento.
Mi curri lu nasu = mi gocciola il naso (per il raffreddore).
Mi cùrrinu l’uòcchi = mi lacrimano gli occhi.
Midèmma (oppure: midè) = pure.
Mièccu = stoppino.
Miènnula = mandorla.
Minchiunarìa = stupidaggine.
Minchiùni = stupido.
Mìnicu = Domenico.
Minna = mammella.
Minna di scava = tipo di fico nero che presenta una forma piuttosto
allungata.
Minnitta = vendetta, sterminio.
Mitatièri = mezzadro.
Mmarru = ingombro.
Mmarrùggiu = il manico della zappa.
'Mmàttiri = capitare, accadere.
'Mmintari = inventare.
'Mmizzigliàrisi = cercare carezze.
Mmuscia = campione, specialmente di stoffa.
Mòccaru (muccu) = muco nasale, moccio.
Mòviri = restare, fermarsi
'Mparàri = imparare, insegnare.
'Mpidicùddru = ostacolo.
'Mpìngiri = attaccarsi, rimanere legato con la colla, trovare
ostacoli.
'Mprìmis = per prima cosa.
'Mprinari = rendere incinta una donna.
'Mpruvvisàri = comporre poesie senza grandi riflessioni.
Muccarùsu = col naso pieno di muco. Muccarusi era anche un
soprannome.
Muccatùri = fazzoletto (da muco).
Muddrurata = umidità.
Mulu malu = mulo cattivo, che spara calci, si contrappone a “mulu
manzu” che è il mulo buono, cioè docile.
Mulùni d’acqua = anguria.
Mulùni di sciàvuru = melone giallo, molto profumato.
Mungiuliàri = toccare, palpare.
Munnieddru = mondello.
Munziddrùzzu = piccolo mucchio.
Munzièddru = mucchio.
Muòddru = molle.
Muddrurata = umidità.
Muru vàsciu = muro basso, persona senza importanza.
Musca cavaddrìna = mosca che si trova nella coda o in altre parti del
cavallo
Muschèra = carta incollata che si appendeva in qualche parte per
acchiappare le mosche.
Musciu = moscio.
Mussìli = museruola.
Mustàzzu = baffi.
Mutu = imbuto.
Muzzicari = mordere.
Muzzicùni = un morso.
Muzzùni = parte di sigaretta ( era anche un soprannome).
Carmelo e Graziella Luparello
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 27 gennaio 2013.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
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27/01/2013 |
Lettere. "La strada della
speranza e del rimboccarsi le maniche"; di Alessio Cimino |
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Alessio Cimino |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Gentile Redazione,
leggendo, ma sopratutto rileggendo, le parole del sig. Salvatore Cirino non
può non colpire la rassegnazione e l’indignazione trasmesse dalle sue
parole. Appare logico ed assai scontato come sia messa in risalto la
delusione e l’amarezza di questo nostro compaesano. In effetti come poter
dare torto al sig. Cirino? La sua lettera fila via liscia come l’olio, non
fa una piega.
Tempo addietro mi sarei associato in tutto e per tutto
alle sue parole, sig. Cirino, l’avrei contattata per parlarne a quattr’occhi
e mi sarei associato alla sua profonda amarezza. Oggi, invece, forse con un
po’ di maturità in più ed una briciola di ottimismo maggiore, ho deciso di
intraprendere una strada, la strada della speranza e del “rimboccarsi le
maniche”. Purtroppo, piangere sul latte versato non serve a nulla, non porta
ad alcuna conclusione, ammesso che ve ne sia una. Con ciò voglio precisare
che condivido al 100% il discorso di Salvatore.
Come non concordare sulle promesse dei politici mai
mantenute, sui discorsi astratti e prolungati manco fossero “sugu allungatu
cu l’acqua”.
Tuttavia, appare dalle sue parole come sia inevitabile
la rinuncia al voto nelle elezioni che verranno a breve. Personalmente,
secondo il mio umile parere, ritengo cosa assai triste rinunciare al voto,
sprecare una delle poche occasioni in cui il popolo può dire la sua ma,
soprattutto, buttare alle ortiche una possibilità d’oro per la quale,
decenni addietro, i nostri nonni hanno combattuto e perso la vita solo per
avere il sacrosanto diritto al voto, la massima espressione della
Democrazia.
Concordo pienamente quando leggo che noi cittadini
siamo il male della società, che non ci mobilitiamo, che non facciamo nulla
per migliorarci quotidianamente. Anni addietro, ebbi la possibilità di
soggiornare per un periodo di tempo di circa 5 mesi all’estero, in
Germania. Credo che chiunque abbia avuto la possibilità di trascorrere un
periodo fuori dall’Italia, e soprattutto, fuori dalla Sicilia, sia d’accordo
con me nel confermare che il popolo, i cittadini sono e rappresentano lo
Stato. Personalmente vedevo come la gente si adoperasse per realizzare
iniziative per il bene comune, come ognuno di loro si prendeva “cura” di
cose che noi riterremmo insignificanti, anche di pulire la strada di fronte
la propria abitazione, avendo in mente che quel tratto di strada non era di
sua proprietà, ma di tutti. Insomma, non vi era la strafottenza e
l’incuranza nelle cose. Osservavo da vicino ed ero invidiosissimo di quella
macchina spaccatutto molto funzionale che rispondeva al nome di Germania e
mi chiedevo perché loro sì e noi no.
Indubbiamente non possiamo accostare il potere
economico e produttivo della Germania con quello italiano, ma possiamo
mettere a confronto il singolo cittadino che si mobilita con il nostro
singolo cittadino che rimane a casa e piange.
In conclusione, ritengo che questo Paese (Italia) e
questo Paese (Grotte) abbiano bisogno di gente innamorata del proprio
territorio. Sig. Cirino, l’immobilismo di cui lei parla è dovuto al fatto
che la politica, da 20 anni a questa parte, ha visto sempre le stesse facce,
gli stessi discorsi, le stesse promesse, le stesse corruzioni e gli stessi
sprechi ingenti di denaro pubblico.
A mio giudizio occorre una politica giovanile
affiancata dal parere saggio ed esperto dei più anziani. Occorre che il
padre (politico) trasmetta al figlio le proprie esperienze ed indirizzi il
giovane laddove egli stesso ha tentato, ma ha fallito.
Una volta si diceva che i giovani fossero il futuro del
Paese. Oggi purtroppo i giovani sembrano essere già il passato, accantonati
in un angolo e costretti ad osservare da lontano il ripetersi di vent’anni
di politica disastrosa, un film visto e rivisto con un finale scontato.
Facciamo in modo che ciò non accada, torniamo ad
innamorarci della nostra terra e rimbocchiamoci le maniche. Tutti".
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Alessio Cimino
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26/01/2013 |
Lettere. "Elezioni:
dibattiti, incontri, riunioni; un copione ormai sperimentato"; di
Salvatore Cirino |
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Salvatore Cirino |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Gentile Redazione,
in questi giorni, rileggendo un bellissimo capolavoro della nostra
letteratura ho trovato spunto per alcune riflessioni.
Questo sarà l’anno delle elezioni, che culmineranno con quelle comunali. In
questi giorni fervono dibattiti, incontri politici, riunioni, assistiamo a
prese di posizione di cittadini indignati, viaggi della speranza a varie
segreterie politiche…
Sappiamo che, ciclicamente e con precisione scientifica, tutto ciò che si
ripete è identico dalla notte dei tempi fino ai nostri giorni. Da un lato
cittadini esasperati che chiedono, dall’altra candidati e istituzioni
(partiti, governi, ecc.) pronti ad ascoltare e promettere. Tutto ciò accade
perché fa parte di una commedia e di un copione ormai sperimentato, e deve
accadere a prescindere dai risultati concreti che può effettivamente
generare.
Mi sorgono alcune domande: che cosa è cambiato sotto il sole rispetto al
recente passato? Niente. Quali probabilità ci sono oggi che possa cambiare
qualcosa? Molto poche.
Perché a mio modesto modo di vedere i problemi alla base sono sempre gli
stessi: il cattivo modo di intendere la cosa pubblica; l'eccessivo
attaccamento al proprio orticello da parte di molti di noi, indisponibili a
rinunciare a qualche piccolo o grande privilegio che gli è stato gentilmente
concesso da questa classe politica; l'immobilismo ed anche l’apatia di molti
cittadini, oramai stanchi e sfiduciati per mettersi in gioco;
l’indisponibilità di qualcuno a lasciare da parte i vecchi ideali ed a
lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni; ed altre cose credo anche
inutili da ricordare, perche queste già bastano e avanzano per garantire che
tutto resti uguale.
In queste condizioni il fallimento di qualsiasi iniziativa di cambiamento,
per come la vedo io, è garantito. E' una questione oserei dire quasi logica,
laddove molti ormai rassegnati vedono il caso o, permettetemi di dire, il
caos come variabili imprevedibili (classica la frase finale "ma speriamo
che…") alcuni vedono un ordine probabilistico con maggiori o minori chance
che questo possa accadere.
Non è neanche una questione di consapevolezza del fatto che, in questi anni,
si è andato incontro a un declino che ha fatto cambiare irrimediabilmente in
peggio le cose nella nostra società.
Dove nasce il problema allora? Il problema, siamo noi cittadini, che come
membri della società civile (civile non sempre) non funzioniamo a dovere.
Quale può essere la cura? Noi siamo il paziente malato e fino a quando non
guariremo (e sinceramente dubito che abbiamo voglia di guarire), assisteremo
sempre allo stesso film, proiettato con piccole varianti che lo fanno
apparire come nuovo, ma dal finale sempre identico.
Come se ne esce? Solamente decidendo di volere guarire, e agendo di
conseguenza. Quindi la cura che presuppone l'azione: dunque dopo aver
individuato per bene la cura... l'azione, non discussioni
interminabili con opinioni (anche legittime) sempre e comunque che non
portano da nessuna parte.
E' un processo lungo che non avviene dall'oggi al domani, ma che i più saggi
tra noi (e credo ce ne siano) dovrebbero avere il dovere morale di iniziare".
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Salvatore
Cirino
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“Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i
Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia
pure per portar loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti
dubbi che il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagagliaio. Tutte le
manifestazioni siciliane sono manifestazioni oniriche, anche le più
violente: la nostra sensualità è desiderio di oblio, le schioppettate e le
coltellate nostre, desiderio di morte; desiderio di immobilità voluttuosa,
cioè ancora di morte, la nostra pigrizia, i nostri sorbetti di scorsonera o
di cannella; il nostro aspetto meditativo è quello del nulla che voglia
scrutare gli enigmi del nirvana. Da ciò proviene il prepotere da noi di
certe persone, di coloro che sono semi-desti; da ciò il famoso ritardo di un
secolo delle manifestazioni artistiche ed intellettuali siciliane: le novità
ci attraggono soltanto quando le sentiamo defunte, incapaci di dar luogo a
correnti vitali; da ciò l'incredibile fenomeno della formazione attuale,
contemporanea a noi, di miti che sarebbero venerabili se fossero antichi sul
serio, ma che non sono altro che sinistri tentativi di rituffarsi in un
passato che ci attrae appunto perché è morto.
…
La Sicilia, l'ambiente, il clima, il paesaggio. Queste sono le forze che
insieme e forse più che le dominazioni estranee e gl'incongrui stupri hanno
formato l'animo: questo paesaggio che ignora le vie di mezzo fra la mollezza
lasciva e l'asprezza dannata; che non è mai meschino, terra terra,
distensivo, umano, come dovrebbe essere un paese fatto per la dimora di
esseri razionali.
…
Questa violenza del paesaggio, questa crudeltà del clima, questa tensione
continua di ogni aspetto, questi monumenti, anche del passato, magnifici ma
incomprensibili perché non edificati da noi e che ci stanno intorno come
bellissimi fantasmi muti; tutti questi governi, sbarcati in armi da chissà
dove, subito serviti, presto detestati e sempre incompresi, che si sono
espressi soltanto con opere d'arte per noi enigmatiche e con concretissimi
esattori d'imposte spese poi altrove; tutte queste cose hanno formato il
carattere nostro che rimane così condizionato da fatalità esteriori oltre
che da una terrificante insularità di animo”.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo.
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26/01/2013 |
Lettere. "A proposito
delle manifestazioni artistico-culturali della festa di Pasqua"; di
Salvatore Bellavia |
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Salvatore Bellavia |
Riceviamo e pubblichiamo.
"A proposito delle manifestazioni
artistico-culturali effettuate in occasione della Festa di Pasqua.
Ho letto con grande interesse e con la massima attenzione quanto scritto sul
tema da Lillo Agnello e da Giovanni Volpe.
E’ ovvio che io concordo con l’assunto di Giovanni, circa il valore
artistico-religioso delle manifestazioni, definite, in maniera
semplicistica, e per molti versi offensiva, da Lillo Agnello “dispersive”.
Ma per rendere onore alla verità storica vorrei ricordare a quanti mi
leggeranno che, ben prima dell’ottima manifestazione “La Pasqua del Dio
Vivente”, organizzata da Angelo Costanza con la regia di Giovanni Volpe, il
Laboratorio Teatrale “Luchino Visconti”, nella chiesa Madre, reggente la
parrocchia, allora, Don Baldo Reina, rappresentò “Le Due Madri”, una mia
drammaturgia ispirata a Jacopone da Todi e Ignazio Buttitta; qualche anno
dopo, nella stessa chiesa, l’Arciprete, allora, era Don Luigi Lo Mascolo,
l’associazione teatrale presentò “La Croce e la Luce”.
Nell’anno in cui Angelo Costanza e Giovanni Volpe organizzarono “La Pasqua
del Dio Vivente”, la Luchino Visconti aderì all’invito fattole dagli
organizzatori e ripropose “Le Due Madri” e l’anno successivo, nel contesto
della stessa manifestazione, in piazza Renzo Collura (Piazza Fonte) presentò
“La Croce e l’Amore”.
A scanso di equivoci e di avventate illazioni, va detto che per nessuna di
queste prestazioni artistiche la Luchino Visconti ha chiesto mai, né mai ha
ricevuto alcun compenso.
Noi, della Luchino Visconti, abbiamo voluto offrire “cultura”, “arte” e
“bellezza” al sano senso civico e religioso della nostra comunità.
L’unico compenso che abbiamo richiesto e sempre richiediamo ai nostri
concittadini sono la partecipazione e l’applauso!".
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Salvatore Bellavia
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26/01/2013 |
Politica. "Utilizzo della
webcam e costo delle sedute consiliari"; nota del Movimento 5 Stelle di
Grotte |
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Logo |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Martedì 29
gennaio sarà l'ennesimo giorno in cui le casse comunali saranno
saccheggiate.
Utilizziamo lo spazio democratico concesso dal quotidiano Grotte.info per
invitare i cittadini ad essere presenti allo show presso la sala
consiliare.
A Natale gli attivisti del MoVimento Cinque Stelle di Grotte doniamo una
webcam al Consiglio comunale per permettere la visione di questo costoso
spettacolo, online e soprattutto gratis!
Non solo non utilizzano la webcam ma inseriscono al punto 18 dell'ordine del
giorno la discussione sull'utilizzo.
Cosa c'è da discutere? Leggete le istruzioni!!!
Inoltre i nostri illuminati consiglieri pensano bene di fare i "grillini":
come mai "cari" o meglio "costosi" consiglieri comunali avete
sentito solo a fine mandato l'esigenza di ridurre il gettone di presenza dei
consigli comunali ed annullare quelli delle commissioni consiliari?
Inoltre è importate conoscere quanto ci siete costati in questi 5
anni.
Ci aspettiamo un dettagliato resoconto, così i cittadini potranno valutare
se ne è valsa la pena o siete stati un pessimo affare.
Buon lavoro". |
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MoVimento 5 Stelle - Grotte
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25/01/2013 |
Lettere. "Riguardo
l'analisi della Pasqua grottese"; di Giovanni Volpe |
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Giovanni Volpe |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Carissimo
Direttore,
perdona l’intrusione ma non mi va che passi l’idea che le mie regie o più
genericamente il mio lavoro a Grotte abbia costituito una spesa per il
Comune e quindi per i cittadini. Nient’affatto. Del resto su queste pagine
si è parlato di una manifestazione finanziata dal Ministro che si doveva
fare con un budget di 13mila euro e che poi si è realizzata con 2mila e in
entrambi i casi la regia sarebbe stata, come è stata, mia e, nell’uno e
nell’altro caso, a costo zero.
Sia chiaro, è il mio lavoro, non ci sarebbe stato nulla di male, ma lo
svolgo, con soddisfazione, abbastanza lontano da Grotte quindi più in
generale posso dire che con i proventi, sempre molto limitati rispetto al
lavoro svolto, si sarebbero prodotti spettacoli che coinvolgessero artisti e
maestranze del territorio. Come sempre si è fatto; come sempre, in questa
fattispecie, oramai da anni, fa Angelo Costanza con ArTesia. Tutto qui.
Vengo dunque al vero motivo di questo mio intervento e riguarda l’analisi
della Pasqua grottese proposta giorni fa dal Prof. Agnello che sebbene
interpreti, a suo dire, il sentimento di un fantomatico comune cittadino,
avrebbe meritato qualche riflessione in più prima di essere affidata al web.
Analisi, la sua, con la quale non posso che dissentire in maniera forte,
chiara e inequivocabile. Quelle che infatti in maniera alquanto superficiale
sono state definite manifestazioni dispersive, nel corso di questi
ultimi quattro anni sono state serate legate alla Pasqua di Grotte e, più in
generale, hanno proposto percorsi culturali, sociali e religiosi
strettamente connessi alla Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.
Questi i temi trattati e proposti nel corso di questi ultimi quattro anni:
nuove e vecchie povertà, nuove e vecchie emigrazioni, terrorismo, finanza
etica, sviluppo sostenibile, cattolicesimo impegnato nel sociale, etc.
Questi gli autori: Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, mons. Tonino
Bello, mons. Ancel, Padre Alex Zanotelli, Gilbert Cesbron, Terzano Terzani,
Eric Emmanuel Schmitt, Giuseppe Fava, Diego Fabbri e tanti altri religiosi e
laici, persino atei.
Inoltre per questi percorsi sono stati necessari chilometri di cavi
elettrici e audio, 8 amplificazioni, 12 punti luce, 8 video proiettori, 7
monitors, centinaia tra fari, faretti e lampade, nonché elementi
scenografici e costumi. Sono stati impegnati dai 4 attori dello scorso anno,
ai 27 del primo anno e tra i 15 e i 25 danzatori. Il numero dei tecnici
(sempre tanti) variava a secondo dei materiali.
L’idea di questa Pasqua del Dio Vivente era nata nel 2002 a
Roma con uno spettacolo intitolato CUORE di CARNE e presentato
nei pressi di Castel Sant’Angelo a due passi da San Pietro e per il quale
L’Osservatore Romano mi chiese di scrivere un articolo poi regolarmente
pubblicato. Per Grotte, il progetto originario - firmato e depositato dal
sottoscritto alla SIAE di Roma con allegato il progetto scenografico
dell’Arch. Vella - era stato immaginato come una sorta di “presepe
vivente pasquale”, mi si consenta l’assurdo, che avrebbe messo
insieme cultura e prodotti tipici ma avrebbe allo stesso tempo attualizzato
i temi evangelici proiettandoli sulle vicende e le alterne fortune dell’uomo
contemporaneo.
L’idea di questa via Crucis dell’umanità tra i disabitati e
spesso spettrali quartieri del centro storico nasceva anche dalla volontà di
far rivivere zone del paese che stiamo definitivamente perdendo soprattutto
dopo l’indubbio exploit delle Vie del Medioevo che ne aveva messo in
risalto la tragicità del tessuto urbano e la straordinaria potenzialità
poetica. Così come avremmo perso, o lasciato solo in mani private, migliaia
di documenti fotografici e importanti interviste con uomini scomparsi. Ne
cito alcuni: lu zzi Totu Ardicasi, Padre Vincenzo Tortorici, il Prof.
Cimino, Andrea Infantino e tante altre persone, uomini e donne, che magari
non hanno avuto un ruolo pubblico e istituzionale, ma che hanno conservato e
contribuito a trasmettere una memoria storica. Persone che nel 1992 epoca in
cui le intervistai avevano tra gli 80 e i 100 anni e tutti abbastanza lucidi
da restituire un’immagine della storia non solo della nostra Pasqua ma del
paese stesso che altrimenti se ne sarebbe andata definitivamente con loro.
Quello che mi stranizza è che nessuna istituzione mi abbia mai chiesto il
materiale documentario di queste manifestazioni e sentir adesso che
addirittura le si possono definire “dispersive” in sede di “analisi” senza
neanche citarle per nome, lo trovo oltremodo ingiusto, sgarbato e
impertinente perché è anche di questi materiali che era fatta la
Pasqua del Dio Vivente (proiezioni sui muri, monitor nelle grotte,
computers nelle stalle) e si può definire dispersiva una
manifestazione che tocca certi argomenti e propone squarci di memoria
destinata altrimenti all’oblio? E non si può neanche sostenere che essendo
morte le vacche grasse è il caso adesso di fare economia, si lascerebbe
intendere che detta manifestazione pesasse chissà in che maniera sul
bilancio totale della Settimana Santa e non è così perché per La
Pasqua del Dio Vivente le vacche sono sempre state magrissime, prova
ne è che quando c’è stata la possibilità di avere tanti soldi e i tanti
soldi non ci sono stati la manifestazione si è fatta ugualmente, anche in
maniera totalmente gratuita e anzi mettendoci i soldini necessari di tasca
nostra (per la precisione la tasca era di Angelo Costanza), come nel 2010.
Chiaro?
Né dispersiva, né alternativa, e questo lo vorrei chiarire a tutti. La
Pasqua del Dio Vivente non è nata in antitesi e/o in
contrapposizione con la Settimana Santa, tanto è vero che nelle
domande presentate alla Regione e al Ministro, per mezzo del pregevole
lavoro dell’Arch. Infantino i due aspetti sono sempre stati accostati
parlandone come di un’unica manifestazione. I miei amici dell’Associazione
“Andrea Infantino”, di sicuro per un difetto di comunicazione tutto mio,
hanno tardato a capirlo e il primo anno ci hanno guardato, ma solo alcuni di
loro, in malo modo, ma da allora in poi abbiamo sempre collaborato. Tanto è
vero che quando lo scorso anno si diffuse la notizia del finanziamento
ministeriale e già si sollevavano i primi dubbi, sospetti e illazioni sul
loro impiego, io stesso dissi al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al
dirigente Salvaggio – eravamo ai piedi della civica torre dell’Orologio di
ritorno da San Nicola - che per la Pasqua del Dio Vivente, a
prescindere da ciò che ci eravamo detti e dei preventivi realizzati,
potevano bastare 3mila euro e che quindi si potevano benissimo destinare i
10mila all’Associazione “Andrea Infantino” visto che da anni rincorrevano e
rincorrono il legittimo sogno di dotarsi (e di dotare Grotte) di nuove
scenografie, di nuovi costumi e nuovi calzari. I soldi non arrivarono per
tempo, quindi tutti i progetti furono ridimensionati. Una cosa è certa: il
dott. Angelo Collura, gliene do atto - e credo sia nota a tutti la distanza
politica che ci separa -, ha fatto quel che era nelle sue competenze
istituzionali e personali, ha mosso il Ministro che favorevolmente ha
risposto, cosa adesso intenda adesso fare o cosa abbia già fatto l’esecutivo
(Sindaco e Giunta) io non lo so.
Ultima considerazione: il concetto di veglia o di penitenza è un concetto
profondamente religioso e strettamente connesso alla Settimana Santa. In
tutto il mondo quando si fanno delle veglie e delle marce silenziose, anche
se solo laiche, le si fanno per una giusta causa e le si fanno insieme,
condividendone le motivazioni. Possibile allora che il problema di questa
Pasqua sia solo ed esclusivamente l’orario di rientro dell’Urna il Venerdì?
E’ possibile che la soluzione migliore sarebbe una giusta convivenza tra
religioso e folkloristico ad orari accettabili??? Ma rientri pure la
mattina! Si pensi piuttosto a discuterne, a rinvigorirne, a riformularne, a
riportarne al centro i valori realmente religiosi coinvolgendo tutti,
“giudei” in testa, altrimenti il fatto che duri solo un’ora non la renderà
di certo più bella, magari sarà più garbata e perbene, ma su quanto possa
essere veramente religiosa non certo sarà la durata a stabilirlo, né
tantomeno il folklore!
Così come la storica notte del Giovedì al Calvario, non va eliminata perché
anacronistica, ma va valorizzata, al massimo, e non perché sia
folkloristica, ma perché è, e può esserlo ancor di più, un esemplare e
intenso momento di preghiera collettiva (anche laica) e poi perché ci rende
unici: profondamente, intimamente e irripetibilmente grottesi!".
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Giovanni Volpe
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25/01/2013 |
Musica. Concerto
dell'Epifania della Corale Jobel |
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Vedi le foto
Video 1^ parte
Video 2^ parte
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Nata formalmente nel novembre 2003, ma
con un cammino di maturazione che risale all’anno giubilare
2000, la corale liturgico-musicale “Jobel” di Grotte
prosegue con costanza l’impegno di formazione dei
numerosissimi giovani che nel corso degli anni ne hanno
fatto parte. Molte le iniziative, soprattutto liturgiche ed
ecclesiali, animate dalla corale interparrocchiale.
Tra queste, la più evidente è senza dubbio il concerto per
le festività natalizie che da diversi anni vede impegnati
coristi e musicisti e che si svolge, ormai tradizionalmente,
il 6 gennaio, solennità dell’Epifania.
Appassionato sostenitore della Corale, anche nelle vesti di
“Presidente Onorario”, è l’Arcivescovo Emerito di Agrigento,
S.E. Mons. Carmelo Ferraro, che sin dalla prima edizione ha
sempre assistito alla manifestazione.
Assistente Spirituale, dalla fondazione, è l’arciprete di
Grotte, Padre Giovanni Castronovo. Instancabile Direttrice,
ma anche “anima” della Corale, è la Maestra Valentina
Morgante.
Per assistere all’ultimo “Concerto dell’Epifania”, lo scorso
6 gennaio, svoltosi nella chiesa Madonna del Carmelo, i
numerosi fedeli che si sono presentati con molto anticipo,
hanno letteralmente gremito il luogo sacro.
La manifestazione, che è stata presentata da Ignazio
Infantino, Presidente della Corale, ha visto la
partecipazione dei musicisti: Francesco Criminisi
(tastiere), Stefano Maida e Vincenzo Morreale (percussioni),
Elisabetta Polifemo e Lorenza Conti (Flauto traverso). Le
voci soliste sono state quelle di Alessia Tirone, Alida
Russello e Antonio Russello.
I testi ricchi e profondi, che hanno introdotto i canti,
sono stati scritti e proclamati da Mariolina Spalanca.
Al termine del concerto, sulle note di “Adeste fideles”, si
è svolta la "rievocazione dell'arrivo dei Magi", a cura
dell'Associazione "Gli Amici di Padre Vinti". La conclusione
della manifestazione è stata affidata a S.E. Mons. Ferraro,
che - assumendo l’impegno di partecipare all’edizione 2014 -
ha impartito la benedizione.
Carmelo Arnone
25 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione (75 foto
di © Salvo Lo Re "President") e un “estratto” del concerto
(riprese video di © Associazione Culturale "Punto Info").
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Concerto dell'Epifania (Foto) |
Concerto
- 1^ parte (Video) |
Concerto
- 2^ parte (Video)
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25/01/2013 |
Lettere. "Altre
considerazioni sul Redditometro"; di Lillo Agnello |
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Lillo Agnello
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Altre Considerazioni sul Redditometro; ritorno
brevemente sull’argomento per esprimere la mia opinione.
Premetto che non voglio esprimere un giudizio tecnico sulla
dissertazione di Lillo Chiarenza, il cui contributo al dibattito ed
all’informazione è davvero insostituibile. La mia osservazione riguarda,
invece, l’animum dell’esposizione che naturalmente attiene alla sua
posizione personale sull’argomento. Ebbene io sono convinto (come lo è il
Chiarenza), della necessità di questo nuovo strumento ma “senza se e senza
ma”, come suole dirsi. Se si comincia con il chiedere limitazioni o
correttivi si potrebbe snaturare la natura stessa del documento.
Circa la semplificazione sulle due famiglie di Napoli devo dire che la
seconda potrà fare sogni tranquilli perché non avrà denunciato un grosso
reddito o non avrà fatto altre grossissime spese e quindi in ogni caso non
potrà essere controllata con il redditometro dell’Agenzia. E’ la famiglia
che spende tanto ed in contanti che se ha un reddito alto dovrà prima o poi
incappare negli ingranaggi del redditometro.
Bisogna avere un po’ più di fiducia nel buon funzionamento del dispositivo;
e d’altra parte tutte le forze politiche che aspirano a governarci sanno che
qualche problema potrà nascere e sembrano pronte ad intervenire. Il fatto,
poi, che Befera sia stato invitato a chiarire e ad rassicurare i
contribuenti, fa bene sperare.
Aggiungiamo che nella nostra comunità di finti poveri ce ne sono abbastanza
(almeno in un recente passato: voglio mettere le mani avanti); se finalmente
anche loro dessero un contributo!?
Non sarà poi male. Se cominciamo ad evidenziarne i difetti di impostazione,
e Chiarenza lo fa, o invece a sostenere che dovrebbero pagare quelli che…,
e così sembra concludere Chiarenza, si rischia di “tirare la volata” a
quanti sperano in un aggiustamento più comprensivo e più possibile di
elusione (c’è la lobby degli evasori?).
La politica sta cambiando sotto la spinta della crisi e della conseguente
sensibilizzazione dell’opinione pubblica!
Io cerco di essere più ottimista che nel passato". |
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Lillo Agnello
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25/01/2013 |
Riflessioni. "Il paese
delle meravigliose tasse di nome Italia"; di Antonio Pilato |
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Antonio Pilato |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Il filosofo
dell'estremo razionalismo G. Leibniz lo definirebbe, ironicamente, il
“migliore dei mondi possibili”, per le varie e molteplici tassazioni
qualitative e quantitative su tutte le direzioni delle attività
miracolosamente ancora produttive e in agonia, di piccola e grande
espansione industriale e artigianale.
Tasse che reprimono tutta
la struttura economica. Poco ci vuole anche la sovrastruttura. Tasse
sull'acquisto delle materie d'importazione e di esportazione, tasse sui beni
d'uso e consumo, sull'acquisto della prima casa, tasse sulla retribuzione
salariale e stipendiale del pubblico impiego e quello privato, sulle
pensioni, non risparmiate neppure quelle minime, che sono tantissime, tasse
sulla spesa all'ingrosso e a dettaglio, tasse sulla benzina, tassa per la
circolazione auto, sull'acquisto e sul passaggio di proprietà del bene
mobile ed immobile, sull'assicurazione, sugli esami di laboratorio, sulle
medicine, tasse scolastiche, tasse sui prestiti, tassa sul percorso
autostradale, tassa cimiteriale, sui rifiuti, sul riscaldamento, e tassa su
tutto vattelapesca.
All'orizzonte la tassa
sulla carta igienica e sui rapporti sessuali, calcolati settimanalmente a
seconda delle età o documentabili con micro spia, posizionati opportunamente
in ogni angolo della casa, tasse sul mondo delle idee, sui sogni,
immaginazioni e superstizioni, ecc. ecc. Il cittadino non deve assolutamente
vivere senza la prigione delle tasse.
E come se non bastasse la
pioggia della tassazione cieca, violenta, spropositata, che si ritorce
soprattutto sulle fasce sociali più deboli e sulla popolazione povera,
giunta disperatamente allo stremo, che espropria l'orgoglio e la speranza di
una vita degna di essere vissuta, ad essa si aggiunge, come batosta e
salasso finale l'assalto violento e crudele dell'agenzia delle Entrate e dei
vigili urbani, che senza “pietas” colgono, per verbalizzare, come squali
affamati la pur lieve occasione di infrazione, compiuta spesso dal povero
cittadino distratto o bisognoso di qualche minuto di sosta, seppur
irregolare.
Per ritornare a parlare
del bel paese delle meravigliosamente variopinte tasse, non distribuite
equamente e progressivamente, in relazione alla ricchezza, il popolo
bastonato si lamenta giustamente che così non si può più andare avanti, non
si risana il debito pubblico e migliora l'economia del Belpaese, che
piuttosto raggela prima del nascere ogni iniziativa, sibbene doverosamente e
genialmente creando ricchezza produttiva, posti di lavoro e potenziando
energia inventiva e tecnologica, diminuendo prontamente e razionalmente il
reddito visibile dei parlamentari tutti: è giunta l'ora tassativa e non più
prorogabile di tagliare gli stipendi così alti, irriguardosi e vergognosi,
che scandalizzano chiunque buon pensante lavoratore.
Ma la classe politica
verticistica continua tuttora a cavalcare il cavallo vincente a breve
scadenza migliore, senza una linea programmatica idealmente fondata e
condivisa eticamente, seminando promesse per fini elettorali, e lasciando
sempre gli interventi chirurgici sbagliati, che danneggiano la salute già
precaria del paese e la fine della speranza in ognuno di una politica
saggia, che rivendichi i diritti universali dell'uomo, evocati dalla
Costituzione, secondo cui, come primo articolo enuncia: tutti gli esseri
umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di
ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di
fratellanza".
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Antonio Pilato
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24/01/2013 |
Comune. Convocato il
Consiglio comunale per martedi 29 gennaio alle ore 19.30 |
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L'adunanza del prossimo Consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria
su determinazione del presidente dott. Angelo Collura, è stata fissata per
martedi 29 gennaio,
alle ore 19.30, nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
l) Nomina scrutatori, lettura ed approvazione verbali sedute precedenti;
2) Interrogazione presentata in data 14.09.2012 prot. n. 9045 dal
Consigliere Comunale Cuffaro Aristotele, riguardante la tassazione del
servizio di smaltimento dei rifiuti;
3) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9163 dai
Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante la
situazione debitoria di questo Ente nei confronti dell'ATO GESA AG2 alla
data del 31.12.2011;
4) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9189 dai
Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante l'applicazione
del nuovo sistema tariffario da parte della Girgenti Acque;
5) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9191 dai
Consiglieri Comunali Castronovo Diego e Vizzini Francesco, riguardante le
somme incassate dal Comune a titolo di IMU;
6) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9192 dai
Consiglieri Comunali Castronovo Diego e Vizzini Francesco, riguardante il
mancato espletamento del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani;
7) Interrogazione presentata in data 06.11.2012 prot. n.17701 dal Consigliere
Comunale Vizzini Francesco, riguardante il rimborso di somme per contributi
o altro a datori di lavoro, negli anni 2008-2009-2010 e 2011;
8) Risposta alla richiesta presentata in data 06.11.2012 prot. n.11702 dal Consigliere
Comunale Vizzini Francesco, riguardante la gestione dell'acqua da parte
della Girgenti Acque;
9) Proposta di deliberazione avente per oggetto "Verifica del rispetto del
contratto di consegna delle reti idriche alla Girgenti Acque", presentata
dal Consigliere Comunale Vizzini Francesco, in data 06.11.12 prot. n. 11703;
10) Relazione annuale del Sindaco;
11) Adeguamento Statuto Comunale alle leggi regionali n. 5 e n. 6 del
05.04.2011 e n.7 del 11.05.2011;
12) Istituzione museo civico d’arte moderna e contemporanea "Renzo Collura".
13) Riconoscimento del debito fuori bilancio, ai sensi dell'art. 194, comma
1 lettera a) del TUEL n° 267/2000, in favore dell'Ing. Antonio Lanza;
14) Approvazione piano di lottizzazione "Calvario" e relativa convenzione
sull'area sita in Contrada Calvario - Via Aldo Moro, diversi proprietari;
15) Approvazione nuovo "Regolamento Comunale per l'esecuzione dei lavori e
di fornitura di beni e servizi in economia" - Adeguamento alla L.R. n° 12
del 17/12/2011 - D.Lgs. n. 163/2006 e D.P.R. n. 207/2010;
16) Richiesta presentata in data 13.12.2012 prot. n. 13226 dai
Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante l'abolizione
del gettone di presenza per la partecipazione alle Commissioni Consiliari;
17) Richiesta presentata in data 13.12.2012 prot. n. 13227 dai
Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante la
riduzione del 50% del gettone di presenza spettante al Consigliere Comunale
per le sedute consiliari;
18) Discussione e atto di indirizzo in merito alla donazione di una webcam
al Consiglio Comunale da parte del Movimento Cinque Stelle di Grotte;
19) Art. 13 Legge Regionale n. 17 del 01 agosto 1990 "Piano di miglioramento
dell'efficienza dei servizi di Polizia Municipale".
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora
e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
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23/01/2013 |
Comune. Venerdi 1 febbraio,
sorteggio degli scrutatori per le elezioni del 24 e 25 febbraio |
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COMUNE DI
GROTTE
(Provincia di Agrigento)
IL SINDACO
AVVISA
che venerdi 1
febbraio alle ore 17.00, presso la sala consiliare "Antonio Lauricella",
si procederà al sorteggio degli scrutatori per le elezioni del 24 e 25
febbraio 2013.
Grotte, lì 23/01/2013 |
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Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato
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23/01/2013 |
Tasse. "Redditometro:
il nuovo terrore fiscale per le famiglie italiane (parte 1^)"; di Calogero
Chiarenza |
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Come già molti sapranno, già da quest’anno (2013), verranno attivati gli
accertamenti da parte del fisco sui redditi presuntivi posseduti dalle
persone fisiche o dalle famiglie a partire dall’anno di imposta 2009,
utilizzando il metodo comunemente chiamato Redditometro.
Sia chiaro, ben venga la lotta contro l’evasione, cosa
doverosa e sacrosanta, purché svolta con metodi civili e nel rispetto di
diritti costituzionalmente garantiti.
L’attuale Redditometro, così come ideato e strutturato,
pur nel nobile intento di perseguire chi evade le tasse, non pare sia
improntato a principi di garanzia nei confronti dei contribuenti.
Tale Redditometro, definito dall’associazione dei
consumatori Adusbef “strumento coercitivo teso a terrorizzare i
contribuenti onesti piuttosto che gli evasori”, colpisce in maniera
indiscriminata tutti i cittadini, specialmente quelli onesti, i quali non
potranno esercitare il diritto alla difesa, in quanto impossibilitati a
fornire una prova contraria (inversione dell’onere della prova) e per di più
a dover subire la retroattività di una disposizione tributaria, il tutto in
dispregio alle norme costituzionali e allo statuto del contribuente.
Stante la complessità dell’argomento, oltre al presente
articolo, ne verranno pubblicati altri su questo quotidiano.
Ma andiamo con ordine.
Che cos’è il Redditometro?
Il Redditometro è un sistema di accertamento sintetico
utilizzato dal fisco per accertare un reddito complessivo presunto, ricavato
indirettamente da alcuni dati associabili alla capacità contributiva del
contribuente.
Il vecchio Redditometro, previsto già dal 1992 (art. 38
del D.P.R. 600/1973 modificato con L. 413/1991), si basava sulla
disponibilità di “elementi e circostanze di fatto certi”,
quali i beni e servizi posseduti dal contribuente (ad esempio aerei,
imbarcazioni, autoveicoli, immobili, collaboratori familiari, cavalli da
corsa ecc.) attraverso cui il fisco, dopo avere attribuito determinati
importi e coefficienti ricavati da una tabella (D.M. 10/9/1992), risaliva
alla determinazione del reddito presunto.
Il Redditometro attuale, invece, a seguito della
modifica dell’art.38 del D.P.R. 600/1973 operata dall’art. 22 del D.L.
78/2010 conv. con L. 122/2010, non si basa soltanto su elementi certi (beni
e spese effettivamente sostenute) ma anche “sul contenuto induttivo di
elementi indicativi di capacità contributiva individuato mediante
l'analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche
in funzione del nucleo familiare e dell'area territoriale di appartenenza”.
In altre parole, in base al nuovo
Redditometro approvato con il D.M. 24/12/2012, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n. 3 del 4/1/2013 (vedi
allegati), il fisco potrà stabilire un reddito complessivo presunto per
un qualunque contribuente, persona fisica o nucleo familiare, facendo
riferimento a dati Istat (Tabella
A e
Allegato 1), alla tipologia del nucleo familiare e dell’area geografica
di appartenenza (Tabella
B).
Rispetto a prima, il nuovo Redditometro prende in
considerazione molte più voci (circa un centinaio), definiti elementi
indicativi di capacità contributiva, riguardanti i consumi, gli investimenti
e risparmi elencati nella
Tabella A.
Per ciascuna delle numerose voci, quali: abbigliamento,
calzature, pentole, riparazioni, visite mediche, manutenzioni, trasporti,
vacanze, parrucchiere, lotterie, tanto per citarne alcune, il fisco, ove non
sia in possesso di spese certe (fatture, conti correnti, tessera dei punti
premi per la spesa, contratti, titoli di risparmio e di investimento ecc.), presumerà
una spesa, comunque fatta dal contribuente (a prescindere da quella
realmente sostenuta), pari alla spesa media ISTAT calcolata per un tipo
di nucleo familiare appartenente ad una determinata area geografica (vedi
Tabella B).
Se invece il fisco è a conoscenza di una spesa fatta
dal contribuente per una determinata voce, la confronta con l’equivalente
dato Istat e prende il maggior valore (Art. 1 comma 5 del D.M. 24/12/2012).
Cioè, se dai dati ISTAT per una certa voce la spesa media ammonta ad € 400,
ma il fisco riscontra una spesa certa di € 700, per il calcolo del reddito
presuntivo viene presa in considerazione la spesa di € 700.
Il Redditometro colpisce anche i contribuenti
onesti.
Facciamo un esempio.
Mettiamo a confronto due nuclei familiari di Napoli
(scelgo Napoli perché per adesso dispongo di questi dati), ciascuno con due
figli e che per gli stessi non esiste nessun dato nell’Anagrafe Tributaria
su eventuali spese sostenute.
Il primo nucleo familiare per abbigliamento e calzature
durante l’anno non spende nulla. Malgrado ciò in base al redditometro si
presumerà che lo stesso abbia speso € 209.07 (vedi
Tabella C, seconda riga), pari alla spesa media ricavata dai dati ISTAT.
Il secondo nucleo familiare, invece, spende per
abbigliamento e calzature, utilizzando solo denaro contante, in tutto l’anno
un totale di € 5.000,00.
Ebbene per il fisco entrambi i nuclei familiari hanno
speso presuntivamente € 209.07, in pratica penalizzando il nucleo che ha
risparmiato e favorendo quello che ha speso molto di più, potenzialmente
evasore.
L’esempio, che peraltro può ripetersi anche per altre
voci, dimostra che il riferimento ad un dato Istat non funziona e il fisco
rischia di sparare nel mucchio e di colpire in egual misura contribuenti
onesti ed evasori.
Il problema è che il nucleo familiare che non ha
speso nulla, non può dimostrarlo ed è questa la grave anomalia.
Il paradosso di tutto ciò è per noi cittadini italiani,
da una parte, assistere a sprechi e ad uno scarso controllo della spesa
pubblica e dei miliardi di euro di finanziamento elargiti ai partiti e alle
banche indebitate con manager super pagati, e, dall’altra, subire un
controllo certosino e intrusivo da parte di uno Stato che va a controllare
quanto spendiamo per la nostra biancheria intima.
Ma su tale argomento ci ritorneremo in maniera più
approfondita in un prossimo articolo.
Chi è l’autore del nuovo redditometro?
E’ alquanto sconcertante rilevare come i politici,
che direttamente e indirettamente hanno dato luogo al Redditometro (vale
anche per l’attuale IMU e la TARES), rinneghino in maniera spudorata la
paternità di questo “strumento di terrore”.
Facciamo un po’ di chiarezza.
Il Decreto Ministeriale, che adotta il nuovo
Redditometro, è stato firmato in data 24/12/2012 (vigilia di Natale) da
Grilli, ministro del Governo Monti, nato grazie al sostegno dei partiti di
Berlusconi-Bersani-Casini e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del
4/1/2013 (vedi
Testi Normativi).
La norma, in base alla quale il ministro Grilli ha
adottato il nuovo Redditometro, è l’Art.22 del D.L.78/2010 conv. con
L.122/201 (vedi
Testi Normativi),
approvato dalla maggioranza del parlamento (PdL+Lega) sotto il Governo
Berlusconi con ministro alle finanze Tremonti.
In una metafora, la maggioranza del Parlamento sotto il
Governo Berlusconi ha fabbricato il fucile, mentre il Governo Monti l’ha
usato per sparare nel mucchio, colpendo evasori e contribuenti onesti.
Calogero Chiarenza
23 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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Ing. Chiarenza |
23/01/2013 |
Lettere. "Il
finanziamento della Festa di Pasqua. Che confusione!"; di Lillo Agnello |
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Lillo Agnello
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Il mio primo approccio ai problemi relativi ai
finanziamenti per la Festa di Pasqua è stato attraverso la lettera del
giovane Alessio Cimino che a buon diritto reclamava che chi di dovere
(l’Amministrazione) facesse di tutto per organizzare una festa tanto antica
quanto facente parte della storia socio culturale e spirituale di ognuno di
noi.
La lettera presupponeva un precedente prossimo che ho trovato nella
comunicazione, citata dalla Redazione, di Angelo Collura presidente del
nostro Consiglio Comunale, di un finanziamento di circa 5.000 euro che, par
di capire, saranno erogati ogni anno, perché la nostra festa è stata
inserita tra quelle che godono di particolare storia.
Oggi ritorno a leggere questa intervista con comunicazione e mi imbatto in
una ennesima comunicazione, inviata questa da Angelo Costanza, presidente
dell’Associazione ArTesia, che avrebbe dovuto organizzare una festa da
13.000 euro e che ha potuto fare il minimo grazie ai duemila euro concessi
dal Sindaco.
Si precisa, però, che la somma prevista nel programma originario non sarebbe
andata tutta all'Associazione di Costanza, che avrebbe preso solo 5.000
euro, visto che si sarebbe avvalsa della regia di G. Volpe; gli altri 8.000
euro, invece, sarebbero stati distribuiti ad altrettanti gruppi che con
interventi diversi avrebbero partecipato al buon fine della festa.
Il cittadino comune a questo punto può fare alcune semplici considerazioni:
A) garantiamo con quel minimo che ci viene assegnato da Roma (finché dura e
finché avremo le “entrature” opportune) una festa che rispetti nel suo
insieme la tradizione religiosa e folkoristica;
B) eliminiamo qualche manifestazione più dispersiva.
Si evita così di stare “appesi” ai finanziamenti. I tempi delle vacche
grasse sono finiti.
La festa del Mandorlo in Fiore sta per essere ridimensionata e lo stesso
dicasi del Carnevale di Sciacca.
Pensiamo noi che nella economia del tutto, la Nostra festa abbia maggiore
diritto di cittadinanza? E allora non è meglio assumere, a priori, una
posizione più oculata che faccia riflettere tutti?
Il Sindaco ha qualche po’ di spazio di manovra ma deve muoversi senza
discostarsi tanto dalla realtà effettuale delle cose. Il suo lavoro è tutto
qui.
Colgo l’occasione per evidenziare un vecchio problema: il rientro dell’urna
il Venerdì Santo.
Ora, se i Giudei si sono costituiti in Associazione, percepiscono qualche
contributo ed hanno o dovrebbero avere una Dirigenza responsabile, perché
non stabilire allora, ed a priori, un patto che preveda una pena pecuniaria
che dissuada da certi comportamenti? Una volta forse aveva un senso restare
per le vie del paese fino a notte fonda. Quale senso si può attribuire a
queste scelte oggi che le abitudini dei Cittadini sono radicalmente
cambiate? A chi giova questa vecchia Guerra?".
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Lillo Agnello
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22/01/2013 |
Lettere. "Mancanza di
lavoro, gravissima piaga della nostra società"; di
Filippo Baldo |
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Filippo Baldo |
Riceviamo e pubblichiamo.
"La mancanza di lavoro è una gravissima piaga della
nostra società, che crea malessere non solo per il presente ma anche e
soprattutto per il futuro.
Il nostro welfare fa acqua da tutte le parti: sistema pensionistico,
sistema sanitario, assistenza economica e non…
Che fine hanno fatto?
I nostri giovani, non trovando lavoro oggi, avranno grosse difficoltà in
futuro: adesso le pensioni sono legate al sistema contributivo e quindi se
versi avrai una pensione dignitosa, altrimenti…
La mancanza di posti di lavoro in Italia, e specialmente nel nostro
territorio è, a mio avviso, la questione più importante che i nostri
governanti dovrebbero affrontare.
Si calcola che, almeno nel sud della nostra penisola, tre donne su quattro
non lavorano.
E’ preoccupante, e anche molto grave, il fatto che nonostante ci sia una
forte disoccupazione, la gente continui a vivere tranquillamente (almeno in
apparenza) perché c’è la rassegnazione: non si cerca più un posto di
lavoro e si dorme fino all’ora di pranzo (tanto lavoro non ce n'è).
Si, è vero, lo possiamo verificare personalmente: i giovani sono delusi, e
come sempre da secoli rassegnati.
Qualche furbo, “a la surda e a la muta”, ancora oggi va dal politico
di turno e chiede…
Molti politici, non dico tutti, continuano sfacciatamente a rassicurare e a
promettere.
A confermare la nostra rassegnazione ci pensano i proverbi:
“tuttu buonu e binidittu,
‘nnun c’è futuru pi ‘nnantri, ca ma ‘affari la mamma”,
tipica espressione di una madre triste e delusa ma rassegnata.
Non esiste futuro per la nostra terra.
Ricordiamoci ancora di un altro famoso e significativo proverbio:
“munnu ha statu e munnu è”.
Anche il proverbio ci conferma che non esiste il futuro.
Nella nostra lingua (il Siciliano non è un dialetto) per sdrammatizzare non
esiste il futuro del verbo essere: siamo sempre nel tempo presente!". |
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Filippo Baldo
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22/01/2013 |
Lettere. "A proposito
del Dizionario Grottese dei Luparello"; di Lillo Agnello |
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Lillo Agnello
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Riceviamo e pubblichiamo.
"A proposito
del Dizionario Grottese dei Luparello.
In un momento in cui questo nostro piccolo mondo politico-culturale è
attraversato da problemi di finanziamenti arrivati in ritardo o bloccati
dalla burocrazia ed altro (vedi lettere di Chiarenza e Baldo) solo una voce
si è levata a commento del lavoro che stanno facendo Carmelo e Graziella
Luparello. E invece andavano fatte alcune considerazioni.
Ho letto e quasi divorato la parte del dizionario pubblicata nel nostro
quotidiano e quando ho finito mi sono chiesto del perché del piacere da cui
sono stato trascinato. Naturalmente non dal significato, sic et
simpliciter, dei vari termini. La lunga esperienza culturale mi ha
permesso di conoscere la distinzione del significato delle parole e quindi
il lavoro dei Luparello non avrebbe svegliato in me un mondo quasi
ancestrale. E allora che cosa? Molti dei termini incontrati, man mano che
leggevo, hanno portato alla memoria ambienti fisici, personaggi, situazioni
che in qualche modo venivano risuscitati dal termine. E ancora. Non mi è
stato difficile risentire qualche espressione così come mia madre o i miei
nonni solevano spesso usare perché magari faceva parte del loro vocabolario.
E allora il vocabolario di Carmelo e Graziella Luparello ha assunto la forza
capace di farmi rivivere un mondo passato che non c’è più e non può esserci
più.
La mia considerazione allora? Solo se riesce ad avere questa forza
rievocatrice il dialetto con tutta la ricchezza antropologica e culturale
che porta con sé è bene che si conosca; la conoscenza del significato dei
termini, come semplice fatto culturale, non avrebbe senso.
Perché ho detto tutto questo: per concludere con un suggerimento che
potrebbe rendere più stimolante la lettura del vocabolario come viaggio
introspettivo sul nostro passato: accompagnare la traduzione letterale con
il senso "traslato" perché, secondo me, questo testimonia dello spirito
anche caratteriale di una comunità. Così, per esempio, burdillara è
sì donna di bordello (e chi lo usava non pensava certo al bordello), ma da
noi si usava dire di donna aggressiva, poco socievole, mentre burdillista
(termine da aggiungere) è quasi un complimento per indicare una persona
sveglia sempre pronta all'osservazione, attenta ed anche capace di dare
vivacità ad un gruppo.
Per concludere, e per non tediare il lettore, mi devo complimentare, per il
lavoro svolto, con Carmelo e figlia.
Vogliano scusarmi della mia intrusione e buon lavoro". |
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Lillo Agnello
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22/01/2013 |
Televisione. 3^ puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro,
trasmessa il 18 gennaio su Agrigento Tv |
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Guarda il video |
La terza puntata di "U Tiggì", telegiornale in
siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro, andata in onda su Agrigento Tv (canale 96 del digitale
terrestre), lo scorso venerdi 18 gennaio, è stata incentrata
sui seguenti temi:
- ultime notizie sulla sagra del Mandorlo in Fiore;
- il problema dell'abbattimento delle barriere
architettoniche a Racalmuto, con Sergio Scimè (blogger di "Regalpetra
Libera - Racalmuto");
- le impossibili condizioni di viaggio in treno degli
studenti pendolari di Grotte e Racalmuto;
- lettera alla redazione sulla "schetta arraggiata" (ndr:
zitella acida);
- la presentazione del libro "Vento di tramontata" di
Carmelo Sardo;
- le innumerevoli buche sulla strade urbane ed extraurbane
(funerale dell'ammortizzatore).
Ospite in studio della terza puntata, Chiara Ippolito
(giornalista, portavoce della Conferenza Episcopale
Siciliana e conduttrice - su Agrigento Tv - del programma
per ragazzi "Junior Club").
"U Tiggì" va in onda su Agrigento Tv ogni venerdi alle ore
13.00. In replica il venerdi alle 16.00, 19.00, 23.30; il
sabato alle 10.00; la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le
puntata verranno pubblicate integralmente anche da
Grotte.info Quotidiano.
3^ puntata
- 18/01/13 - di "U Tiggì" (Video)
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Puntate precedenti:
1^ puntata
- 21/12/12 - di "U Tiggì"
2^ puntata
- 11/01/13 - di "U Tiggì"
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22/01/2013 |
Lettere. "Grotte: il
paese dei cacciatori e degli sprechi"; di Antonio Vella |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Gentile redazione di Grotte.info,
non più tardi di qualche settimana fa, su questo quotidiano, veniva
pubblicato un
elenco degli impegni di spesa assunti dall'amministrazione comunale di
Grotte. L'impegno di spesa di 3.000 euro per "immissione di conigli nella
fauna a scopo di ripopolamento" mi ha lasciato molto perplesso e ho deciso
di meditare e documentarmi prima di scrivere queste parole.
Da quel giorno il paese di Grotte è sostanzialmente spaccato in due: i
cacciatori grottesi, che si complimentano con il Sindaco e l'intera
amministrazione comunale per aver "speso" finalmente le somme destinate al
ripopolamento della fauna inserite nella tassa per il rinnovo del porto
d'armi per uso venatorio (notizia assolutissimamente falsa e spiegherò il
perché a tutti coloro che sostengono questa tesi), e i comuni cittadini come
me (vedi
la nota pubblicata qualche giorno dopo dal sig. Agnello) che criticano
fortemente questa scelta, presa in un periodo di forte crisi e le cui somme
sarebbero potute essere destinate a ben altro. Per chiarire la questione,
non è assolutamente vero ciò che sostiene qualcuno: le somme, che ciascun
cacciatore paga con il rinnovo del porto d'armi per uso venatorio, destinate
al ripopolamento della fauna sono somme previste dal piano faunistico
regionale e vengono spese dalla "Regione" per il ripopolamento della fauna.
Dubito che la Regione abbia inviato con trasferimenti tali somme
all'amministrazione comunale grottese delegandola di mettere in atto "le
azioni previste dal piano faunistico regionale".
Osannare l'amministrazione per meriti che non ha mi sembra superfluo e
inopportuno: l'unico DEmerito che ha tale amministrazione è quello di
sprecare soldi pubblici!
Signor Sindaco, non riteneva opportuno destinare queste somme all'imminente
festa di Pasqua 2013 o ad altri servizi/opere di primaria importanza? Non
era opportuno spendere tali somme, se proprio voleva sprecarle, per
illuminare, dando un segno natalizio, il paese durante le feste natalizie
visto che il nostro è stato l'unico paese del circondario a non avere le
luci per le vie principali del paese?
Spero almeno che le recenti somme arrivate dal Ministero del Turismo, grazie
all'impegno del presidente del consiglio comunale Angelo Collura, destinate
alla festa di Pasqua vengano realmente spese a tal fine. Se c'è crisi, c'è
crisi per tutto e tutti!
Sinceramente altri 5.400 euro di conigli in giro non avremmo cosa farcene!
Cordiali saluti". |
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Antonio Vella
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21/01/2013 |
Lettere. "La verità e la
memoria"; di Angelo Costanza |
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Angelo Costanza |
Riceviamo e pubblichiamo.
"La verità e la memoria.
Dire il vero è sempre cosa giusta.
Quando in tribunale si fa giurare un testimone, il giudice fa giurare su
questa frase: giuri di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la
verità?
Se si fa giurare un testimone anche su “tutta la verità” vuol dire che è
importante dirla tutta, anche perché si potrebbe trarre in inganno chi
ascolta.
Il testimone racconta solo una parte della verità in due casi:
A) Vuole ingannare il giudice e la corte;
B) Non ha buona memoria, quindi in buona fede.
Nel caso della dichiarazione rilasciata a Grotte.info Quotidiano da parte
del presidente del consiglio comunale Dott. Angelo Collura in riferimento al
contributo del Ministro del Turismo per la Pasqua di Grotte, sono sicuro al
100 per 100 che si tratta del caso "B", anche perché non avrei nessun motivo
di pensare al caso "A".
In qualità di presidente dell’associazione culturale “Artesia”, che dal 2009
organizza “La Pasqua del Dio vivente”, vorrei raccontare tutta la verità,
anche perché, oltre ad essere trasparente e leale, ho anche buona memoria (specialmenti
si parlamu di sordi pubblici).
E’ vero che il dott. Angelo Collura per la “Pasqua del Dio vivente” del 2012
avrebbe voluto destinare i circa 13.000 euro del Ministro del Turismo alla
mia associazione (con il benestare del Sindaco) ma, solo 5.000 sarebbe stato
il nostro compenso per l’organizzazione generale, la regia di Giovanni Volpe
(scusate se è poco), l’interpretazione teatrale di diversi artisti e la
responsabilità della buona riuscita di quella che il presidente del
consiglio stesso avrebbe sperato fosse una edizione grandiosa e memorabile.
I restanti 8.000 euro sarebbero stati spesi per:
1) Service audio-video e luci (stimato intorno a 3.500 euro data la
grandiosità del lavoro);
2) La partecipazione di diverse associazioni locali, tra cui quella dei
Giudei e quella di danza di Tiziana Marsala (presente a titolo gratuito
nelle edizioni 2009 e 2010; “grazie di cuore”);
3) Progettista;
4) Pubblicità: TV locali, manifesti, locandine, volantini e brochure nei
paesi vicini che avrebbero dovuto pubblicizzare non solo la “Pasqua del Dio
vivente” ma tutta la settimana santa del nostro paese.
Naturalmente tutto accompagnato da relative fatture.
Purtroppo, per motivi burocratici, il finanziamento del Ministro non poté
essere speso e si fece una manifestazione in versione ridotta ma di qualità,
grazie ad un contributo di 2.000 euro datoci dal Sindaco Paolo Pilato.
Vorrei fare alcune precisazioni, giusto per dare a “Cesare quel che è di
Cesare”:
La “Pasqua del Dio vivente” nasce nel 2009 grazie alla volontà politica del
Sindaco Paolo Pilato, del consigliere comunale Vincenzo Cimino, dell’ex
assessore allo spettacolo Domenico Morgante; dalla penna del regista-autore
Giovanni Volpe, dal progetto tecnico dell’Arch. Calogero Vella e dallo
sforzo disumano di Raimondo Licata.
Per concludere vorrei ringraziare:
Il Sindaco Paolo Pilato;
Il consigliere comunale Vincenzo Cimino;
L’ex assessore Domenico Morgante;
Il presidente del consiglio Dott. Angelo Collura per la fiducia concessami.
Ed un grazie di cuore a tutti gli artisti che hanno sempre dato lustro a
questa manifestazione, anche quando non ci sono stati soldi disponibili come
nel 2010.
“L’arte è un lavoro sporco ma qualcuno lo deve pur fare”.
(Aldo, Giovanni e
Giacomo “Così è la vita”)
Distinti saluti". |
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Angelo Costanza
(Presidente dell’associazione culturale “ArTesia”)
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21/01/2013 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la
disponibilità di un collaboratore locale.
Martedi 22 gennaio
- dopo la Santa Messa vespertina nella chiesa del Purgatorio, riprendono gli
incontri del gruppo della Divina Misericordia.
Mercoledi 23 gennaio
- nella chiesa San Francesco, iniziano le Quarantore;
- la terza giornata delle Quarantore a San Francesco è comunitaria
(rivolgersi a Bettina Cutaia);
- durante le Quarantore a San Francesco, le Sante Messe a San Rocco ed al
Purgatorio saranno celebrate solo di mattina, alle ore 09.00.
Avvisi
- Continua la raccolta di fondi per i lavori della chiesa Madre; chi volesse
contribuire può rivolgersi presso gli uffici parrocchiali.
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20/01/2013 |
Politica. "Il Movimento 5 Stelle:
nessun cittadino deve rimanere indietro!"; di Angelo Costanza |
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Logo |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Il “MoVimento 5
Stelle” intende raccogliere l’esperienza maturata nell’ambito del blog
www.beppegrillo.it, dei “meetup”, delle manifestazioni ed altre iniziative
popolari e delle “Liste Civiche Certificate” e va a costituire, nell’ambito
del blog stesso, lo strumento di consultazione per l’individuazione,
selezione e scelta di quanti potranno essere candidati a promuovere le
campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da
Beppe Grillo così come le proposte e le idee condivise nell’ambito del blog
www.beppegrillo.it, in occasione delle elezioni per la Camera dei Deputati,
per il Senato della Repubblica o per i Consigli Regionali e Comunali,
organizzandosi e strutturandosi attraverso la rete internet cui viene
riconosciuto un ruolo centrale nella fase di adesione al MoVimento,
consultazione, deliberazione, decisione ed elezione.
Il MoVimento 5 Stelle non
è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole
essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace
scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami
associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o
rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo
di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.
L’adesione al MoVimento
non prevede formalità maggiori rispetto alla registrazione ad un normale
sito internet. Il MoVimento è aperto ai cittadini italiani maggiorenni che
non facciano parte, all’atto della richiesta di adesione, di partiti
politici o di associazioni aventi oggetto o finalità in contrasto con quelli
sopra descritti.
La richiesta di adesione
al MoVimento verrà inoltrata tramite internet; attraverso di essa,
l’aspirante Socio provvederà a certificare di essere in possesso dei
requisiti previsti.
Nella misura in cui ciò
sia concesso, sulla scorta delle vigenti disposizioni di legge, sempre
attraverso la Rete verrà portato a compimento l’iter di identificazione del
richiedente, l’eventuale accettazione della sua richiesta e l’effettuazione
delle relative comunicazioni.
La partecipazione al
MoVimento è individuale e personale e dura fino alla cancellazione
dell’utente che potrà intervenire per volontà dello stesso o per mancanza o
perdita dei requisiti di ammissione.
Non è previsto il
versamento di alcuna quota di adesione al MoVimento. Nell’ambito del blog
www.beppegrillo.it potranno essere aperte sottoscrizioni su base volontaria
per la raccolta di fondi destinati a finanziare singole iniziative o
manifestazioni.
In occasione ed in
preparazione di consultazioni elettorali su base nazionale, regionale o
comunale, il MoVimento 5 Stelle costituirà il centro di raccolta delle
candidature ed il veicolo di selezione e scelta dei soggetti che saranno, di
volta in volta e per iscritto, autorizzati all’uso del nome e del marchio
“MoVimento 5 Stelle” nell’ambito della propria partecipazione a ciascuna
consultazione elettorale.
Tali candidati saranno
scelti fra i cittadini italiani, la cui età minima corrisponda a quella
stabilita dalla legge per la candidatura a determinate cariche elettive, che
siano incensurati e che non abbiano in corso alcun procedimento penale a
proprio carico, qualunque sia la natura del reato ad essi contestato.
L’identità dei candidati
a ciascuna carica elettiva sarà resa pubblica attraverso il sito internet
appositamente allestito nell’ambito del blog; altrettanto pubbliche,
trasparenti e non mediate saranno le discussioni inerenti tali candidature.
Le regole relative al
procedimento di candidatura e designazione a consultazioni elettorali
nazionali o locali potranno essere meglio determinate in funzione della
tipologia di consultazione ed in ragione dell’esperienza che verrà maturata
nel tempo.
Il tempo delle ideologie
è finito. Il MoVimento 5 Stelle non è fascista, non è di destra, né di
sinistra. E' sopra e oltre ogni tentativo di ghettizzare, di contrapporre,
di mistificare ogni sua parola catalogandola a proprio uso e consumo. Il M5S
non ha pregiudiziali nei confronti delle persone. Se sono incensurate, non
iscritte a un altro partito o movimento politico, se si riconoscono nel
programma, per loro le porte sono e saranno sempre aperte. Non ci sono
italiani di serie A o di serie B. Nel merito delle votazioni nei Comuni e
nelle Regioni, il M5S ha votato finora le proposte considerate attinenti al
suo programma, chiunque le avesse fatte. E questo è ciò che farà in
Parlamento. Il M5S vuole realizzare la democrazia diretta, la
disintermediazione tra Stato e cittadini, l'eliminazione dei partiti, i
referendum propositivi senza quorum: nessun cittadino deve rimanere
indietro!
Ogni cittadino farà la
sua scelta ma chi dice che votare il Movimento cinque stelle è un voto di
protesta è una persona disinformata o con seri problemi di comprendonio o in
malafede". |
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Angelo Costanza
(Attivista Movimento 5 Stelle - Grotte)
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20/01/2013 |
Lingua. Piccolo dizionario grottese-italiano
(3); a cura di Carmelo e
Graziella Luparello |
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Luparello |
Nonnò,
pepè, pepè!
PARTE PRIMA
Piccolo dizionario grottese-italiano
di Carmelo e Graziella Luparello
(Puntata n° 3)
D
D’ammuntàta (oppure: di muntata) = di
salita. Il contrario è di scinnuta oppure anche di pinninu.
Dammùsu = vano a pianoterra.
Dari culu = lavorare come una bestia.
Dari sàziu = dare
soddisfazione.
D’avuànnu = di
quest’anno.
Ddra davanti =
fuori
Ddruòcu = costì.
Dia = nome proprio di persona che sta per
Dorotea.
D’incuòddru =
addosso; es.: E n'havi tinturìa d’incuoddru! = E ce ne ha cattiveria
addosso!
Di santa Griguòriu (di santa Riuòlu) =
a sorpresa.
Di scinnùta = di
discesa.
Donni = fantasmi.
Il singolare è donna, ma si era soliti usare il plurale, anche perchè
i fantasmi, di norma, non camminavano mai da soli.
Don Nìnnaru = così veniva chiamato chi,
vestito con abiti eleganti e magari profumato, passava il suo tempo andando
a destra e a manca, bighellonando, senza fare nulla di utile.
Duàna = dogana.
E
Èbbica = epoca.
Erba di vièntu =
erba dalle foglie piccolissime che serviva per sanare le ferite.
Èrpici = trainato
dal mulo, serviva a rompere li timpuna (pezzi di terra compatti) e
rendere pianeggiante il campo.
F
Fabbrùscia =
antica pizza che si faceva prelevando dal pane lievitato, qualche minuto
prima che esso fosse infornato, una parte di pasta, che veniva condita
generalmente con aglio e sarda salata e messa, a sua volta, in forno.
Qualche volta, al posto dell’aglio e della sarda, si condiva con lo
zucchero.
Facchìnu = chi,
dietro compenso, trasportava, sopra le proprie spalle, sacchi o valigie;
maleducato.
Faccifarìa =
apparenza. Pi faccifarìa = tanto per apparire, per fare figura.
Faccipròvi = un
confronto fatto faccia a faccia per scoprire una verità.
Facciuòlu = si
dice di una persona che sa simulare, che non dice la verità, falsa.
Falla = sacca
improvvisata, realizzata ripiegando verso la cintola il lembo inferiore di
un grembiule o di una veste che si sta indossando.
Fallàru =
grembiule.
Fallètta = veste.
Famiàri =
riscaldare il forno fino a portarlo a una temperatura tale da poter cuocere
il pane.
Fangi = falce.
Farfallùni = chi
racconta cose incredibili, non vere.
Fari lu cori nicchi nicchi
= desiderare ardentemente (es. Lu cori mi fa nicchi nicchi = desidero
ardentemente).
Fastùca =
pistacchio.
Fattùra = atto di
stregoneria.
Ficàra = fico (pianta).
Ficàra sarvàggia
= fico selvaggio che produce dei frutti (ticchiàra) che diventano
nidi di insetti e che i contadini appendevano sui rami di certi fichi per
l'impollinazione.
Ficu azzàna o ficazzàna
= varietà di fico grosso molto buono da mangiare, prevalentemente destinato
alla essiccazione.
Fiètu = cattivo
odore.
Filàma = menzogna
infamante fatta circolare apposta per screditare qualcuno.
Filazzuòlu =
limite di un terreno, in genere segnato da purrazzi (piante della
famiglia dei gigli).
Filèccia =
fionda.
Filìnii =
ragnatele. La ragnatela si applicava su una piccola ferita perché si credeva
che la guarisse.
Finisciùni =
balcone.
Firrèttu =
forcina, strumento d’osso, con denti simili a quelli di un pettine, che
serviva da fermaglio per capelli.
Firriòla = che in
ogni occasione se la sa cavare molto bene, molto intelligente e furba.
Firriòli = fuochi
d’artificio.
Firriuòlu = una
specie di infiammazione che colpisce l'occhio.
Fiscalièttu =
fischietto.
Fìscini =
contenitori di vimini più grandi delle carteddri (Mariangela Maida).
Fissa = stupido,
stupida.
Fitàri = detto
delle galline, deporre le uova.
Fiuràrisi =
raffigurarsi, immaginare.
Fora = fuori.
Fori = campagna.
Fratièddru =
cugino (quando, nei tempi antichi, il cugino veniva visto quasi come un
fratello).
Frevi = febbre.
Friddulìnu =
freddoloso.
Frisciàri =
rumore dell'acqua in una pentola poco prima dell'ebollizione.
Fròscia =
frittata.
Frutta di marturàna
= frutta di pasta reale.
Fuculàru =
focolare.
Fùiri = fuggire.
Fuirisìnni =
andare a convivere; es.: Si ni fuì = è andato a convivere.
Fuitìna = l’atto
del fuggire, dello scappare (si diceva del figlio o della figlia che, per
costringere i genitori, renitenti, a prestare il consenso alle nozze,
fuggiva con la fidanzata o il fidanzato).
Fumaluòru =
comignolo (a Grotte era anche un soprannome).
Fumièri = concime
di stalla; era anche un insulto, che significava 'essere inutile'.
Fùnnacu = casa
che riceveva e alloggiava i viandanti, albergo.
Fuòrfici =
forbici.
Fuorficiari =
sparlare, fare opera di maldicenza.
Furcèddra =
bastone che in una punta finiva a “V” e che si usa, in genere, come sostegno
per non fare spezzare i rami.
G
Garzu = amante (Ganza
al f.).
Garzùni = ragazzo che impara un mestiere.
Gastìma (astìma)
= maledizione.
Giammalìtra =
generalmente un pezzo di tegola. Con pezzetti di tegole si costruivano anche
i forni (Giuseppe Antonucci, pensionato).
Gilèccu = (di
derivazione francese) indumento senza maniche che si indossa sotto la giacca.
Ginisaru =
terreno costituito, per lo più, da terra e da resti di zolfo, molto buono
per albereti e vigneti ( Mariangela Maida).
Ginìsi = pezzetti
di carbone destinati al braciere.
Gisièri = (di
derivazione francese) indica quella parte dell'intestino delle galline dove
va a finire la crusca o altri alimenti.
Giùggiu ( o
Giuggiù, f. Giùggia) = Giovanni.
Giummu =
ornamento formato da vari fili
Gnòmmaru = parola
grossa, grossa stupidaggine, fesseria.
Gnura = signora.
Gnuri =
abbreviazione di signore. E’ anche titolo dei cocchieri.
Gnutticàri =
piegare.
Graciuòppu =
racemolo, ciocchetto d'uva.
Granàtu = albero
e frutto. A Grotte c’era un quartiere chiamatu “Lu granatu” ; era più
o meno, sotto “La beddra matri catina” edicola la cui immagine della
Madonna fu dipinta da Antonio Pilato, artista che vive a Milano.
Grattalòra =
grattugia.
Grazzu = braccio
Gregna = covone.
Griddruliari =
muoversi, dar segno di vita.
Carmelo e Graziella Luparello
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 20 gennaio 2013.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
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19/01/2013 |
Lettere. "Interrogativi
sui contributi per la Pasqua"; di Alessio Cimino |
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Alessio Cimino |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Gentile Redazione,
desidero complimentarmi con il Presidente del Consiglio Comunale di Grotte,
dott. Angelo Collura, per l'interessamento e la portata a buon fine della
richiesta dei contributi per le festività pasquali grottesi. Purtroppo
Grotte vanta pochissime festività e la Pasqua è, senza dubbio, la più
celebre. Risulta assai importante che gli impegni e i sacrifici possano
continuare a portare avanti una tradizione così antica.
Tuttavia, se pur il dott. Collura ribadisce che le suddette somme saranno
gestite dalla Giunta, quindi dal Sindaco, si chiede di far valere la propria
autorità di Presidente del Consiglio Comunale per sollecitare i diretti
interessati a comunicare alla cittadinanza il "destino" di queste somme. Se
sono soldi che andranno a risanare qualcosa, se andranno a rimborsare
qualcuno, se andranno usati per gestire qualcos'altro non è di rilevante
importanza, si chiede solo di essere chiari sul loro utilizzo.
In conclusione, si spera che non vengano buttati nel dimenticatoio o che,
cosa assai più grave, non vengano sprecati in attività effimere.
Si richiedono, pertanto, comunicazioni tempestive sull'utilizzo di queste
somme". |
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Alessio Cimino
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19/01/2013 |
Lettere. "W l'Italia"; di
Filippo Baldo |
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Filippo Baldo |
Riceviamo e pubblichiamo.
"W L’ITALIA
Salari fermi da diversi anni, non aumenteranno nemmeno di un centesimo;
Tasse, imposte, accise, tariffe ecc.. che aumentano giornalmente,
contrariamente alle retribuzioni;
Sanità sempre più nel caos (lunghe attese per esami o visite, aumento del
ticket);
Imprese che non riscuotono i loro crediti;
Imprese che lasciano la nostra bella Italia per investire all’estero a causa
della forte tassazione sui guadagni, abbiamo superato il 70%.
Continuannu di su passu, unni ama ‘gghiri a finiri". |
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Filippo Baldo
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19/01/2013 |
Comune. Pervenuto il
contributo per la Pasqua 2011; intervento del Presidente del Consiglio
comunale |
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Angelo Collura
Assegnazione |
Dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato assegnato, in via
provvisoria in attesa di ricevere la documentazione a consuntivo, un
contributo per l'iniziativa "Settimana Santa a Grotte" svoltasi nel 2011.
L'importo è stato quantificato in 5.399,79 euro. Questa somma, insieme a
quella già pervenuta lo scorso anno al Comune - relativa all'antecedente
Pasqua 2010 -, fa riferimento al patrocinio che il "Dipartimento per gli
affari regionali, il turismo e lo sport" concede alla manifestazione
grottese. In merito, il presidente del Consiglio comunale di Grotte Angelo
Collura, al quale si deve l'iniziativa della richiesta di patrocinio e
l'interessamento affinché avesse buon esito, così si è espresso: "La
settimana scorsa sono stato a Roma, ho sollecitato questa cosa e ora è
arrivata la lettera che ci assegna 5.399,79 euro relativamente all’anno
2011. Questo è un fatto politico non indifferente, anche tenendo conto che
io non rappresento l’Amministrazione, ma rappresento un’Istituzione diversa
che è il Presidente del Consiglio comunale. Come politico mi sono attivato
perché avevo un collegamento col Ministro del Turismo, e ho fatto inserire
la festa tra le festività di rilievo nazionale che vengono elencate
nell’apposito albo della manifestazioni da patrocinare, tanto è vero che
anche quest’anno riceveremo questo contributo. Sono quasi 5.400 euro, non
sono molti, però c’è da dire che quest’anno si sono ridotti i finanziamenti
per tutti. Inoltre il fatto stesso che in un momento di difficoltà la festa
di Grotte venga inserita tra le feste di rilevanza nazionale è la
dimostrazione che ciò che abbiamo fatto è una cosa seria".
Chiediamo al presidente Collura quale sarà la destinazione di queste somme:
"Il distinguo che invito a fare è tra il Presidente del Consiglio
comunale e l’Amministrazione - risponde Collura -. La destinazione
non la farò io ma la farà la Giunta. Considerando che i soldi della Pasqua
del 2010 sono arrivati l’anno scorso nel mese di settembre, ed eravamo già
ad anno finito, quindi 13mila l’anno scorso e 5mila quest'anno, in totale
sono 18mila, l’auspicio sarebbe - grazie stavolta a questo concreto
contributo - che si possa realizzare qualcosa d'importante. Questi soldi
vanno ad inserirsi come “rimborso spese” nel bilancio, parte in quello ormai
già approvato, e parte nel prossimo che sarà approvato nel corso dell'anno,
e queste sono somme che gestirà il Sindaco. Secondo lo scopo, le somme
ricevute l’anno scorso avrebbero dovuto essere destinate tutte
all’associazione di Angelo Costanza e Giovanni Volpe. La logica è che la
“Settimana Santa a Grotte” è un progetto che vedeva in Angelo Costanza,
nella fattispecie, il destinatario di quelle somme che dovevano essere
utilizzate per rifare di nuovo la “Pasqua del Dio Vivente”; io ritengo che
quelle somme dovrebbero essere destinate a questo. Ma ribadisco che queste
somme non sono io a destinarle. Il Presidente del Consiglio non è un
amministratore; è un'istituzione diversa".
Carmelo Arnone
19 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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18/01/2013 |
Comune. Presentazione
candidature entro il 21 gennaio; Ufficio Elettorale aperto anche
pomeriggio |
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COMUNE DI
GROTTE
(Provincia di Agrigento)
SI AVVISA
LA CITTADINANZA
che da venerdi 18 a
lunedi 21 gennaio 2013 l’Ufficio Elettorale rimarrà aperto anche nelle ore
pomeridiane per la presentazione delle candidature.
Grotte, lì 18/01/2013 |
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Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato
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18/01/2013 |
Scultura. Disponibili online
le foto delle opere del poliedrico artista grottese Salvatore Cipolla |
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Vedi il sito |
Mostrarle
tutte sarebbe stato difficile, data la sua vasta produzione artistica, però
le immagini di buona parte delle opere realizzate nel corso degli anni
dall'artista grottese Salvatore Cipolla adesso sono disponibili sul web.
Grazie al suo sito internet ufficiale si possono ammirare pitture e
soprattutto sculture ormai acquisite da privati o da Enti pubblici.
Nato a Grotte nel 1950, dopo
l'istruzione obbligatoria ha frequentato l'Istituto d'Arte a Palermo e, in
seguito, il Magistero Artistico del capoluogo siciliano, dove si è
specializzato in scultura con lo scultore Alessandro Manzo, approfondendo le
tecniche tradizionali come la scultura in marmo e in legno, e la
modellazione in terracotta. Diplomatosi nel 1970, ha ottenuto l’abilitazione
all’insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte per la Scuola Media e
Superiore. Terminati gli studi, si trasferisce a Siena, dove ha modo di
svolgere la sua attività artistica, entrando in contatto con gallerie e
artisti senesi. La prima uscita espositiva avrà luogo proprio a Siena, nel
1972, nella Galleria d’Arte Moderna ”Metropolitan”, che dedicherà
all’artista una personale che ottenne successo di pubblico e di critica. La
mostra fu presentata da Giovanni Magrini, che curò anche il catalogo, il
quale riscontrò nel giovane esordiente una forte potenzialità espressiva,
accompagnata da un sintetismo figurativo di carattere «ungarettiano». Nel
1973 inizia la sua attività come insegnante di Disegno e Storia dell’Arte al
Liceo Scientifico “Leonardo” di Agrigento e al Liceo Scientifico “Antonino
Sciascia” di Canicattì (AG), dove insegna ancora oggi. Da allora,
parallelamente all’attività di docente, Cipolla porterà avanti la sua
personale ricerca stilistica attraverso un’assidua produzione nel suo studio
a Canicattì, preparando diverse esposizioni, entrando in stretto contatto
con figure come Renzo Collura, e spostandosi saltuariamente nell’Italia
centro-settentrionale e in Belgio partecipando ad alcune mostre personali e
collettive. La sua produzione, piuttosto ampia (circa 700 opere), si
caratterizza per la straordinaria competenza nell’uso di diverse tecniche
sia in campo scultoreo che in campo pittorico e grafico. Per quanto concerne
l’attività disegnativa, Cipolla ha realizzato studi di iconografie sacre,
bozzetti per dipinti astratti, studi di elementi architettonici-monumentali
di arredo urbano, studi di design di interni e altri lavori di carattere
progettuale. Nella produzione pittorica emerge con chiarezza l’iter
stilistico cha va dalla fine degli anni Sessanta fino a oggi. Uno stile che
si può definire caleidoscopico, vista la particolare capacità di Cipolla di
reinventarsi continuamente al cospetto di tematiche sempre nuove e tra loro
differenti. Si passa infatti dalle scene sacre, interpretate modernamente
sotto l’aspetto stilizzante, alle tematiche cosmologiche di carattere
diametralmente opposto; oppure alle scene con studi di donne danzanti, di
una qualche reminiscenza classica. Questi elementi, apparentemente
contrastanti, e che trovano armonia in uno stile autonomo e pieno di
identità, dimostrano il carattere universale dell’indagine sull’«uomo»
condotta da Salvatore Cipolla. A partire dagli anni '70 è impegnato in un
percorso artistico che incrocia forti simbologie personali e chiari
riferimenti culturali al cubismo orfico di Robert Delaunay e alle forme
organiche e struggenti di Henri Moore e Alberto Giacometti. Una profonda
riflessione sull'uomo, sulla storia, sulla fede, capace di estrinsecarsi
negli ultimi anni anche in una dimensione monumentale e di arredo urbano; il
suo linguaggio figurativo è fortemente sintetico e gestuale, e si commisura
in una spazialità astratta tesa ad una ricerca formale spiritualizzante che
esita in un forte espressionismo, qualità che ne fanno uno scultore di
raffinato intellettualismo mediato da notevoli capacità stilistiche e
formali.
Sul sito, nella sezione "Galleria", sono disponibili immagini delle sculture
in muratura e altri materiali, studi grafici, monumenti, arredo urbano,
sculture in legno, bronzi, dipinti, lavori in rame e bozzetti.
Salvatore Cipolla Scultore (Sito ufficiale)
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Salvatore Cipolla |
18/01/2013 |
Politica. Denuncia del M5S:
all'ARS 30 deputati assenti coperti dai colleghi e sostituiti dai
tesserini duplicati |
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Tesserini duplicati |
Duplicati dei tesserini inseriti nel banchetto di
votazione ma deputati assenti. Succede all’Ars dove la questione viene
denunciata dal Capogruppo M5S Cancelleri. Questione Ponte sullo Stretto.
Venturino: il ponte serve sicuramente a qualcuno… i siciliani vorrebbero le
strade e le ferrovie.
“57 tesserini di altrettanti deputati inseriti sui banchi all’Ars, ma
soli 27 presenti. Non mi sembra una bella forma di rispetto per i deputati
presenti in aula, per i cittadini siciliani, oltre che un buon metodo per
risparmiare sui costi della politica”. Questa la denuncia del Capogruppo
del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana Giancarlo
Cancelleri che durante la seduta d’aula di ieri, 17 gennaio, ha sollevato la
questione dei deputati assenti in aula ma formalmente presenti grazie ai
duplicati dei tesserini, schede magnetiche che vengono inserite nei
banchetti di votazione, facendo risultare i deputati formalmente presenti,
anche se questi non ci sono, falsando così la possibilità dell’Assemblea di
potersi esprimere per mancanza di numero legale e consentendo però ai
deputati di percepire per intero la diaria (la foto a lato si riferisce ai
banchi d’aula senza deputati ma con duplicati di tesserini personali
inseriti).
Antonio Venturino cita invece Flaiano, aprendo in aula il suo intervento
contro la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, nella seduta di
ieri dell’Assemblea Regionale Siciliana: “Non è la lettera da leggere, ma
il postino da interpretare”. Un intervento accorato quello del Deputato
del Movimento 5 Stelle Antonio Venturino cui viene data la parola dal
presidente Ardizzone a seduta inoltrata. Se gli interventi precedenti
citavano la possibilità che grazie al ponte sullo Stretto si potesse
completare il corridoio Helsinky-Palermo, Venturino così ribatte: “Grazie
al ponte saranno milioni i turisti che partendo direttamente da Helsinky
arriveranno a Messina e li dovranno stare perché non potranno raggiungere
agevolmente le zone interne della Sicilia, dove ci sono patrimoni di
inestimabile bellezza, vedi la Villa romana del Casale di Piazza Armerina,
città da dove io provengo, percorrendo delle mulattiere, con una viabilità
interna praticamente fatiscente, da dopoguerra e dove le linee ferrate mono
binario accolgono ancora i treni a gasolio”. Poi Venturino risponde al
collega parlamentare che aveva minimizzando i danni ambientali e faunistici.
“Il ponte sullo stretto di Messina servirà sicuramente a qualcuno, a
pochi intimi insomma e non alla maggioranza dei cittadini siciliani. Non
voglio che i nostri figli - continua Venturino - paghino questo
debito, vorrei invece che possano ereditare una Sicilia efficiente da un
punto di vista delle infrastrutture”. Sulla questione si è fatto
apprezzare l’intervento del deputato Valentina Zafarana che dati alla mano
cita un aggravio sui costi di progettazione lievitati dai 4,4 agli 8,5
miliardi di euro. Il deputato del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana,
cita inoltre la mancata produzione dei nuovi studi sulla sismicità del
territorio come imposto dal Cipe che richiedeva invece un costante
monitoraggio. “Qualificati studiosi - ha dichiarato Zafarana -
hanno scoperto nel 2012 una nuova faglia, la cui sismicità potrebbe
scatenare eventi che superano ben oltre la soglia massima del 7,1 gradi
della scala Richter cui la rigidezza strutturale del ponte potrebbe
resistere”.
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18/01/2013 |
Salute. Ambulatorio
infermieristico presso la Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale" |
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Informiamo
i lettori del quotidiano Grotte.info che da febbraio sarà attivo un
servizio di ambulatorio infermieristico su prenotazione per le seguenti
prestazioni:
- terapia endovenosa e intramuscolare;
- medicazioni;
- rimozione punti;
- gestione cateterismo vescicale.
L'ambulatorio sarà gestito da personale infermieristico qualificato. E'
possibile prenotare anche visite chirurgiche gratuite presso i nostri locali
(effettuate dalla dott.ssa Tiziana Fiorentini, medico chirurgo presso la SIA
Casa di Cura Sant’Anna).
Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero della nostra
Associazione: 0922.943561.
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Il Presidente
dell'Associazione
Ing.
Davide Magrì
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18/01/2013 |
Lettere. "Il bel Paese:
la Tares oscurata e l'imminente distribuzione di poltrone"; di Alessio Cimino |
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Alessio Cimino |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Gentile Redazione,
colgo l’occasione per complimentarmi con l’Ing. Calogero Chiarenza per
quanto riportato sul suo articolo riguardante la nuova, entusiasmante
tassa TARES!
Personalmente, ritengo che anni ed anni, se non decenni di politica
disastrosa hanno messo in ginocchio il nostro Paese. La politica del
clientelismo, degli appalti “truccati”, dei finanziamenti misteriosi
concessi ma mai arrivati, delle promesse a scapito di quanti, poveri cristi,
sono caduti in trappola come pesci nella rete.
Alla luce di quanto riporta l’Ing. Chiarenza, ritengo sia semplicemente
sconcertante l’introduzione della nuova tassa TARES per alcuni, ovvi,
motivi.
In primis, con quale coraggio, dignità e pudore si infligge al popolo
italiano, già in rotta di collisione col muro della fame, una tassa del
genere? Forse l’Italia risulta tra i paesi della CE che pagano meno tasse?
No di certo, l’Italia è (arci) famosa per la morsa del fisco, basti guardare
una qualsiasi attività, anche la più piccola, schiacciata dal peso dei
tributi dovuti allo Stato.
In seguito, ci si domanda come sia possibile che i Comuni incasseranno poco
o nulla, in più dalla riscossione di questa tassa e che il grande introito
sia destinato allo Stato in percentuali elevatissime. Comuni, come il
nostro, che dovranno coprire numerose spese per “portare avanti la baracca”
e garantire ai cittadini almeno i servizi basilari, quali manutenzione
stradale ed illuminazione pubblica, passando per la cura del verde pubblico
e raccolta costante dei rifiuti.
Risulta ancora più preoccupante quando l’Ing. sottolinea come la TARES
colpirà le famiglie più numerose e gli immobili adibiti ad attività.
Ma nonostante tutto i nostri amici della casta hanno trovato il metodo per
“oscurare” l’imminente arrivo dell’uragano TARES, posticipando quindi il
pagamento della suddetta tassa da gennaio ad aprile, giusto dopo le
elezioni. Gran bella mossa, degna dei nostri politici.
Purtroppo, e questo è un personale pensiero, il nostro paese è soltanto
all’inizio del declino sociale ed economico. Spesso i media cercano di
distrarci con notizie rincuoranti e dati statistici che lasciano intravedere
uno spiraglio di luce alla fine del tunnel ma, personalmente, la ritengo una
mossa strategica anche in vista dell’imminente distribuzione di poltrone e
stipendi faraonici alla quale gli italiani sono chiamati il prossimo mese.
L’altra sera mi trovavo a relazionarmi con alcuni amici, gente ben più
grande di me che ha girato l’Italia e ne ha viste di cotte e di crude, si
parlava della situazione del nostro Paese. Uno di loro, ad un certo punto,
indicava come la lotta armata fosse l’unica soluzione per “scuotere” un
popolo addormentato come il nostro. La storia ci insegna che la violenza ha
portato a grandi rivoluzioni ma quasi mai alla totale risoluzione del
problema. Poi non va di certo dimenticato che l’italiano medio è un popolo
fannullone, un popolo che protesta soltanto a voce e che non ha mai saputo
afferrare il toro per le corna ed imporre le proprie idee per il bene
comune. A mio avviso, per 10 cittadini che stanno male, soffrono la fame ed
a stento arrivano alla famosissima fine del mese, ve ne sono almeno 5 che
godono di un tenore di vita ben diverso. Forse, anche per questo, il nostro
Paese rimane con i piedi bloccati dal fango in una situazione di stallo
alquanto allarmante. La crisi c’è, si sente e si avverte ovunque, ma non è
cosi per tutti.
In conclusione, volevo riportare due strofe di un brano appartenente ad un
famosissimo rapper italiano:
“Quando sei in cabina e giochi la schedina ricordati che sei la colonna
di un sistema.
Valuta un po' prima: rametto o bandierina? Scegli attentamente il tuo
prossimo problema”.
Riflettiamo su quale, alla luce dell’imminente voto che siamo chiamati ad
esprimere, sia il nostro prossimo problema".
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Alessio Cimino
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17/01/2013 |
Lettere. "Al Sindaco ed
agli Amministratori: gli spazi riservati ai pedoni"; di Lillo agnello |
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Corso Garibaldi
Corso Garibaldi |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Lettera
aperta al Sig. Sindaco ed agli Amministratori.
Gli spazi riservati ai pedoni.
A Grotte sono, e siamo, rimasti in pochi; vogliamo farli vivere più
serenamente?
Il tratto del Corso Garibaldi tra Via Alfieri e Via Nievo è sempre occupato
dalle macchine in sosta. I pedoni devono dividersi lo spazio restante con le
macchine in transito e con una cunetta sempre in agguato a farti scivolare.
Direte: c'è la zona disco; rispondo non è sufficiente (o non è
sufficientemente controllata): e allora perché non sostituire il permesso di
"Sosta" con quello di "Fermata"?
Lo stesso dovrebbe essere fatto subito dopo, nello spazio tra via Collegio e
la chiesa del Purgatorio.
Per rendere più vivibile un Paese non sempre sono necessari i soldi della
Regione o dei Cittadini!
Provate ad andare a piedi nei tratti sopra indicati ed osservate.
Spero che la presente venga tenuta almeno in considerazione e che in qualche
modo si risolva il disagio che tocca tanti paesani.
I cittadini potrebbero esservene riconoscenti!". |
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Lillo Agnello
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Dalla Redazione.
L'immagine del tratto di Corso Garibaldi tra Via Alfieri e Via Nievo mostra,
dinanzi alla sede Adas, uno dei vasi gialli e rossi fatti posizionare
dall'Amministrazione comunale ed immediatamente promossi sul campo - con
pomposa definizione - "dissuasori di sosta". A voler osservare, anche
distrattamente, non pare riescano nel loro intento: non vi è un solo
automobilista che si senta "dissuaso" dal lasciare la propria auto in sosta.
Quello ripreso nell'immagine avrebbe dovuto agevolare il transito delle
auto, provenienti dalla piccola discesa di Via Alfieri, verso il Corso
Garibaldi impedendo la sosta ed ampliando il margine di spazio per poter
fare manovra. Invece da tempo è stato spostato dalla sua sede iniziale e,
nella nuova posizione, rimane soffocato dalle vetture. Rimaniamo in attesa
di conoscerne dalle Autorità competenti (Amministrazione comunale e Corpo di
Polizia Municipale) la funzione e l'utilità. Ne suggeriamo la
ridenominazione in "vaso" e l'arricchimento con una pianta, al fine di
ridargli la funzione estetica alla quale era naturalmente destinato. In
alternativa, la rimozione per un dignitoso collocamento "in quiescenza",
magari con l'ulteriore promozione - promoveatur ut amoveatur - di
fine carriera a "semaforo" (al giallo e rosso, basta aggiungere un tocco di
verde). |
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Carmelo Arnone
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17/01/2013 |
Incontri. Convegno sul tema
"Donne e Sanità" organizzato dal Lions Club Zolfare |
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Manifesto |
Venerdi 25 gennaio, alle ore 17.00 presso la sala consiliare
"Antonio Lauricella" del Comune di Grotte, si svolgerà un
convegno organizzato dal Lions Club Zolfare, con il
patrocinio del Comune di Grotte.
L'incontro verterà sul tema: Le sinergie tra le associazioni
"Donne e Sanità.
Alla manifestazione parteciperanno il sindaco Paolo Pilato,
il presidente del Lions Club Zolfare Duccio Cipolla ed il
presidente del Consiglio comunale Angelo Collura.
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17/01/2013 |
Iniziative. Animazione delle
novene presso il presepe di Via Confine |
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Guarda il video |
In occasione delle recenti festività, numerosi sono stati i
presepi allestiti volontariamente dai cittadini nei vari
quartieri del paese. Sono state queste piccole o grandi
rappresentazioni della natività che hanno contribuito,
insieme alle celebrazioni religiose, a rendere evidente lo
spirito del Natale anche a Grotte.
Proponiamo il video dell'animazione di una delle novene, a
cura del gruppo di musicisti guidato da Gerlando Terrana,
realizzata presso il presepe di Via Confine. Oltre ad
osservare la Sacra Famiglia ed il paesaggio con le tipiche
figure del presepe - il cui allestimento è stato realizzato
da Giuseppe Mulè e Giuseppe Terrana - i numerosi visitatori
hanno potuto gustare la ricotta calda preparata dal vivo,
con il tradizionale metodo artigianale, ed offerta
gratuitamente dall'azienda lattiero-casearia della famiglia
Mulè. La serata si è conclusa con il lancio di fuochi
d'artificio.
Animazione delle novene (Video)
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17/01/2013 |
Televisione. 2^ puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro,
trasmessa l'11 gennaio su Agrigento Tv |
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Guarda il video |
Nella seconda puntata di "U Tiggì", telegiornale in
siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro, andata in onda su Agrigento Tv (canale 96 del digitale
terrestre), lo scorso venerdi 11 gennaio, sono stati
trattati alcuni temi di attualità:
- l'intervista a Manlio Cardella, Presidente Unione
Nazionale Consumatori, ha riguardato il problema
dell'aumento delle tasse;
- la visita al presepe vivente di Montaperto ha mostrato usi
e costumi della civiltà contadina nella prima metà del
secolo scorso;
- un servizio sugli addobbi delle festività natalizie a
Grotte;
- la presentazione del libro "L'Ispettore Di Falco -
46909"" di Fabio Fabiano.
Ospite in studio della seconda puntata, Giuseppe Cacciatore.
"U Tiggì" va in onda su Agrigento Tv ogni venerdi alle ore
13.00. In replica il venerdi alle 16.00, 19.00, 23.30; il
sabato alle 10.00; la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le
puntata verranno pubblicate integralmente anche da
Grotte.info Quotidiano.
2^ puntata
- 11/01/13 - di "U Tiggì" (Video)
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Puntate precedenti:
1^ puntata
- 21/12/12 - di "U Tiggì"
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16/01/2013 |
Comune. Presentazione istanze per
contributi ad Enti ed Associazioni |
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Manifesto |
COMUNE DI GROTTE
PROVINCIA DI AGRIGENTO
AVVISO
I rappresentanti legali di Associazioni, Comitati ed Enti, qualora
interessati, che intendono ottenere dei contributi da parte di questa
Amministrazione, in adempimento a quanto previsto dal Vigente
Regolamento, modificato con delibera di Consiglio Comunale n° 47 del
28/10/1998, esecutivo ai sensi della legge, possono presentare apposita
istanza diretta al Sindaco entro il termine perentorio del
31 gennaio 2013
secondo lo schema che potrà essere
ritirato presso l'Ufficio Comunale dell'Area Cultura.
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Il Sindaco
Rag.
Paolo Pilato
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16/01/2013 |
Spettacolo. Selezioni di
nuovi cantanti e musicisti per la manifestazione "Italia Music Festival" |
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Logo |
Sabato
9 febbraio 2013, dalle 15.30 alle 19.30 presso il centro commerciale Le
Vigne (Castrofilippo) si effettueranno - unica tappa siciliana - le
selezioni di “Italia Music Festival”, un festival ideato e diretto da Rita
Speranza.
Nella manifestazione è prevista la partecipazione in 4 categorie: Under 13;
Interpreti; Inediti o Cantautori; Gruppi musicali.
La novità più importante è il premio finale. La Direzione di “Italia Music
Festival”, in accordo con la società discografica “Advice Music” per ogni
vincitore delle singole categorie realizzerà gratuitamente un brano singolo
inedito che successivamente verrà pubblicato dalla stessa “Advice Music”, che
lo distribuirà su tutti i più importanti portali digitali nel mondo, per
pubblicizzare l’artista. Ogni vincitore di categoria avrà un contratto
discografico con “Advice Music” per un anno.
Per le semifinali (14 e 15 giugno 2013) la direzione artistica del festival
organizza una master class (interamente gratuita) con Dario Salvatori,
Alberto Boi, Mario Brancaccio, Alessandra Carnevali, Fabrizio Berlincioni,
Manuel Aspidi, Antonella Ferrari.
L’unica quota da versare per l’accesso ai provini è pari a 60,00 euro. Una
volta superato il provino, si accede direttamente al festival senza nessuna
ulteriore quota. E' possibile prenotare il provino chiamando il 329.2038624
oppure il 345.4401176 (Gabriela Mangione) o scrivendo a
gabrielamangione@gmail.com.
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16/01/2013 |
Politica. Giovedi 17 gennaio,
riunione del Movimento 5 Stelle di Grotte |
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Logo |
Giovedì 17 gennaio alle 20.30, gli
iscritti ed i simpatizzanti del M5S (Movimento 5 Stelle) di Grotte si
riuniranno nella nuova sede di Piazza Marconi (di fronte al Bar Marconi,
nella piazzetta del Banco di Sicilia, al primo piano).
Tra gli argomenti in discussione:
- il problema dei rifiuti solidi urbani;
- l'iscrizione al meetup ed al sito Beppegrillo.it (chi non è ancora
iscritto dovrà portare la scansione di un documento di riconoscimento su
chiavetta usb);
- l'aggiornamento sull'operazione "fiato sul collo" (webcam in Consiglio
comunale).
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Sede di Grotte |
16/01/2013 |
Tasse. "Dal
2013 si pagherà la gravosa Tares, e la gente lo saprà dopo le elezioni"; di Calogero
Chiarenza |
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Ing. Chiarenza |
Nuovi aumenti e tasse si affacciano sull’orizzonte: alimentari, biglietti
dei treni, assicurazione auto, bollette, bolli conto correnti, servizi
postali e bancari, pedaggi, canone RAI, IRPEF sui terreni agricoli, nuova
tariffa rifiuti (TARES), IVA (a luglio) per una spesa in più per
famiglia, secondo stime di associazioni di consumatori (Adusbef e
Federconsumatori) di Euro 1.500,00 nell’anno 2013.
I contribuenti italiani dovranno fare i conti con una
pesante eredità lasciata da quel Governo che, per ironia della sorte, ha
visto “la fine del Monti” proprio nel giorno profetizzato dai Maya.
E’ da più di un anno che gli Italiani aspettano la
sospirata salvezza promessa da una legge “Salva Italia” votata nel
dicembre 2011 dai partiti che hanno sostenuto il Governo Monti.
E’ salva però l’Italia della casta, delle banche
e degli aiuti di stato (in maniera spudorata non tali per la UE!) alla
Montepaschi di Siena che riceverà in prestito dallo Stato italiano 3.9
miliardi di Euro, sottratti agli esodati e ai quei poveracci in fila per un
pasto alla Caritas.
Gli italiani sempre più poveri, ma in compenso più
credibili agli occhi della finanza internazionale: l’equazione di Monti e
Napolitano!
Nella generale indignazione si grida “vergogna!”
a questi nostri parlamentari nominati dalle segreterie di partito. Ma una
l’hanno già dimostrata: la vergogna di far inviare, durante la
campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, le bollette della
nuova tassa TARES, che essi stessi hanno approvato in Parlamento.
Questa non sarà pagata a partire dal gennaio 2013, per
come inizialmente previsto dalla legge “Salva Italia, un corno!”, ma
dall’aprile 2013. Gl’ignari italiani soltanto dopo le elezioni potranno
accorgersene e incavolarsi, ma ormai sarà troppo tardi.
Una classe politica, la nostra, che non ha il coraggio
delle proprie azioni, che cerca di nascondere la mano dopo avere tirato il
sasso.
I giornali, megafono del regime durante la campagna
elettorale staranno zitti nel merito e per questo riceveranno altri 40
milioni di euro di sovvenzioni da parte dello Stato previste della legge di
stabilità 2013.
E’ tutto già scritto: sino al 20 gennaio 2013, giorno
della presentazione delle liste per le elezioni politiche, assisteremo al
teatrino delle formazioni e alleanze politiche (dei problemi della gente
neanche a parlarne) e subito dopo inizierà il tormentone delle promesse sino
al giorno delle elezioni del 24 febbraio 2013 con la comparsa di tanti
messia, gli stessi che hanno votato le leggi i cui titoli “Salva Italia”,
“Cresci Italia”, “Semplifica Italia” evocano il canto delle
omeriche sirene.
Molti parlamentari uscenti, durante la campagna
elettorale, ci diranno che il fenomeno degli “esodati”, la maggiore povertà
e la chiusura delle attività economiche sono dovuti ai provvedimenti
adottati da Monti. Una colossale balla! Tali misure impopolari sono state
approvate dal Parlamento e non dal governo Monti!
Che cos’è la TARES?
La TARES (tassa rifiuti e servizi) è la tassa dei rifiuti solidi urbani con
l’aggiunta di una nuova tassa sui “servizi indivisibili” comunali,
tra cui l’illuminazione pubblica, manutenzione strade, verde pubblico,
polizia urbana, anagrafe e quant’altro (Art.14 del D.L. 201/2011 conv. con
L.214/2011 e Art.1, comma 387 Legge 228/2012).
La legge non definisce esattamente i servizi
indivisibili. Di conseguenza un altro rompicapo, un’altra complicazione per
i Comuni che, loro malgrado, saranno costretti a fare gli esattori dello
Stato per questa nuova tassa e di cui non hanno la ben minima colpa!
Prima dell’istituzione della TARES, la copertura dei
costi per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani avveniva con
la riscossione della tassa TARSU o TIA, mentre la copertura dei costi per i
servizi indivisibili avveniva attraverso la fiscalità generale (IRPEF, IMU
e altre).
Poiché il Comune dovrà riscuotere le somme per coprire
integralmente i costi sia per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sia
per i servizi indivisibili, le bollette saranno molto più care.
Non solo. La TARES, poiché cambia la metodologia dei
corrispettivi, sarà più cara per le famiglie numerose e, soprattutto, per
gli immobili adibiti ad attività (un ulteriore rischio di chiusura). Si
prevede un aumento del 20-25% sin’anche a più che raddoppiarsi.
I Comuni incasseranno poco o nulla in più dalla TARES a
causa dei minori trasferimenti dello Stato, che diviene così l’unico
destinatario di questo maggiore introito.
Il cittadino pagherà di più, ma non avrà maggiori o
migliori servizi.
La TARES, determinata in base alla superficie degli
immobili e al tipo di uso, con l’aggiunta di ulteriori 30 oppure 40
centesimi di Euro al metro quadrato, dovrà essere pagata ogni anno da chi
occupa o utilizza gli immobili (compresi gli affittuari) in quattro rate
trimestrali, scadenti nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre oppure
in unica soluzione entro il mese di giugno.
Per il solo anno 2013, il Parlamento italiano, pur
di tenere ignari gli italiani di questa tassa micidiale e non turbare gli
elettori, con la più recente legge di stabilità ha rinviato il pagamento
della prima rata della TARES da gennaio al mese di aprile (Art.1, comma
387, lettera f) Legge 228/2012), cioè a dopo le elezioni politiche del 24
febbraio 2013.
Calogero Chiarenza
16 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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15/01/2013 |
Politica. La Commissione
Ambiente dell'ARS convocata a Niscemi, con le forze "No-Muos" |
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Commissione Ambiente dell’ARS (Assemblea Regionale
Siciliana) in trasferta a Niscemi (CL) la settimana prossima e chiamata a
raccolta di tutte le forze "No-Muos" in campo per stoppare il sistema di
comunicazione satellitare americano.
Il presidente della Commissione Ambiente all’ARS, deputato del Movimento
Cinque Stelle, Giampiero Trizzino, mira ad andare oltre al provvedimento di
sospensione annunciato dal presidente della Regione Rosario Crocetta e punta
alla revoca definitiva di tutte le autorizzazioni all’impianto.
“La sospensione temporanea è già una grandissima cosa – dice Trizzino
– ma si può e si deve puntare al bersaglio grosso: lo stop
definitivo. Per questo raduneremo attorno a un tavolo tutte le forze in
campo: istituzioni, associazioni, comitati ed esperti per studiare ogni
opportunità che garantisca ai cittadini della zona e alla Sicilia intera un
futuro tranquillo”.
All’incontro saranno presenti anche i due esperti che hanno seguito da
vicino la situazione e che potrebbero fornire interessante materiale alla
causa "No-Muos", due docenti del Politecnico di Torino, Massimo Zucchetti e
Massimo Coraddu.
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15/01/2013 |
Lettere. Complimenti per il dizionario dei termini grottesi,
e nuovi lemmi; di Giuseppe Tirone |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Caro Carmelo,
nel fare gli auguri di buon anno (credo di essere ancora in tempo) sia alla
redazione che ai lettori di Grotte.info Quotidiano, volevo complimentarmi
per l'iniziativa del Professore e della Dottoressa Luparello. Tale
iniziativa, a mio avviso, seppur tesa alla ricerca e al mantenimento delle
nostre antiche e nobili radici, si configura in pieno nel più moderno
spirito collaborativo degli attuali "wiki" che oramai invadono il web
ricoprendo tematiche di ogni genere il cui contenuto si caratterizzi per
l’alta dinamicità e per la necessità di riunire da più parti i flussi di
informazione.
Devo dire che concordo pienamente nella definizione data di “opera
elitaria”, in un mondo in cui oramai gli stereotipi globalizzati tendono a
far credere “alle masse” che la conoscenza delle proprie origini sia
qualcosa di vetusto, obsoleto e, comunque, da rinnegare per “far spazio” al
futuro. Nel non rinnegare le mie origini mi considero, dunque, facente parte
“dell’elite” che si distingue dalla massa.
Come affermava il grande Nikola Tesla: “L’uomo di scienza […] non si aspetta
che idee avanzate siano immediatamente accettate. Il suo dovere è fissare i
principi fondamentali per quelli destinati a venire dopo e indicare loro la
strada”.
Per concludere, sempre in tale ottica, volevo aggiungere i miei “2
centesimi” all’argomento, inserendo alcuni lemmi che, durante qualche minuto
di relax, ho notato essere assenti.
A
acculazzàtu = ortaggio tipico della provincia agrigentina, ricavato
raccogliendo prematuramente il frutto dalla pianta del melone invernale dopo
che essa è stata, nei tempi e nei modi, opportunamente potata (c.d.
“pizzicari li acculazzati”).
annistàri = in botanica, praticare l’innesto ad una pianta.
B
bagliuòlu = contenitore utilizzato in edilizia per il trasporto di
impasti cementizi o materiale di risulta.
barbaianni = barbagianni.
Busu = sottile stelo ricavato dalla pianta di giunco o dalla
ginestra, anticamente utilizzato per la realizzazione dei maccheroni in
casa.
C
cannèddri = in botanica, tipica pianta che cresce in zone salmastre
ed in prossimità di fiumi o torrenti; in anatomia, riferito alla zona delle
caviglie.
cardùni = cardo; utilizzato anche a scopo denigratorio per definire
un individuo ingenuo, tontolone.
carrèlla = tipico mezzo di locomozione a tre o quattro ruote
realizzato dai ragazzini, a scopo puramente ludico, utilizzando assi di
legno per la realizzazione del pianale e cuscinetti a sfera (c.d. “roti a
pallini”) incastrate alla meglio negli assi di legno, in funzione delle
ruote.
cavàti = tipica pasta siciliana realizzata premendo e arrotolando su
se stesso un minuscolo rettangolo di impasto di farina.
cèrniri = setacciare.
chìchiri = pane dalla caratteristica forma a ferro di cavallo, con il
bordo superiore a punte, a voler raffigurare una cresta.
chichirièddu = vedi chìchiri, ma di pezzatura inferiore.
ciàula = gazza; “fari comu li ciàuli” a voler indicare il fare
chiassoso di un gruppo di individui.
cìciri = ceci.
ciuciuliàri = bisbigliare.
ciuciulìu= bisbiglio.
ciùncu = fisicamente malconcio.
cucùmmaru = cocomero per insalata.
cumpanaggiu = companatico.
cuonsi = condimenti, contorni, farciture.
cunsàri = condire, farcire; riparare, es. “lu consa piatta”,
antico mestiere del riparatore di piatti.
cuntu = conto; racconto; “dari cuntu”, prestare attenzione.
cuòppu = (da aggiungere alla definizione già data) incarto utilizzato
dai venditori di pesce o di sementi realizzato arrotolando a forma di cono
un foglio di carta che verrà riempito e man mano pesato fino a raggiungere
il quantitativo di merce desiderata; busta di carta utilizzata nei panifici
per confezionare il pane ed, in genere, i prodotti da forno venduti sfusi.
curriòla = carriola.
cùrriula = carrucola.
cuti = grande masso.
cutiddrùzzu = coltellino.
cutièddru = coltello.
cutupìddu = escremento ovino o caprino; usato spesso nell’espressione
di ovvio significato denigratorio “testa di cutupiddu”.
Sicuro di aver commesso qualche errore e/o mancanza, chiedo anticipatamente
scusa e prego eventualmente altri di applicare le dovute correzioni.
Un caro saluto a tutti". |
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Giuseppe Tirone
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14/01/2013 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la
disponibilità di un collaboratore locale.
Lunedi 14 gennaio
- alle ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santo Rosario nel
Triduo in onore di Sant'Antonio Abate; alle ore 17.30 sarà celebrata la
Santa Messa.
Martedi 15 gennaio
- alle ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santo Rosario nel
Triduo in onore di Sant'Antonio Abate; alle ore 17.30 sarà celebrata la
Santa Messa.
Mercoledi 16 gennaio
- alle ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santo Rosario nel
Triduo in onore di Sant'Antonio Abate; alle ore 17.30 sarà celebrata la
Santa Messa.
Giovedi 17 gennaio - Festa di Sant'Antonio
- nella chiesa Madonna del Carmelo le Sante Messe saranno celebrate alle ore
09.00, 11.00 e 17.30; dopo la Santa Messa vespertina si svolgerà la
benedizione degli animali.
Venerdi 18 gennaio
- alle ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santa Messa in onore di
Padre Vinti;
- alle ore 20.00, a San Francesco, incontro delle giovani
coppie di sposi, di coloro che hanno battezzato nel corso del 2012 e di
quelle che battezzeranno nel 2013.
Avvisi
- Da lunedi 14 a giovedi 17 gennaio non sarà celebrata la Santa Messa
vespertina al Purgatorio; le Sante Messe saranno celebrate alle ore 08.45 e
alle ore 17.30 nella chiesa Madonna del Carmelo.
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14/01/2013 |
Lettere. "Breve nota per
l'Amministrazione: e io pago!"; di Lillo agnello |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Breve nota per l'Amministrazione.
Ho appena finito di leggere delle somme stanziate dall'Amministrazione per i
vari progetti. Non mi è piaciuto, perché non lo giustifico, il "dulcis in
fundo", la somma erogata per il ripopolamento della fauna. Mi chiedo quale
ne è la finalità: mi vien di rispondere: rendere più interessante e proficua
la battuta di caccia degli appassionati che devono essere una forte lobby se
riescono ad ottenere 3000 Euro di contributo. Sono soldi della nostra IMU? O
ce li manda il mare magnum della Regione? Qualunque ne sia la provenienza,
sono soldi mal spesi.
Ma veniamo alle motivazioni che spingono al ripopolamento: non si potrebbe
chiedere ai cacciatori di fare il sacrificio per un anno e lasciare che il
territorio si auto- arricchisca di nuovo, almeno di quel tanto che possa
soddisfare le esigenze degli interessati? Un ripopolamento che si
sviluppasse dentro la nostra micro-area avrebbe effetti più duraturi e forse
anche più interessanti dal punto di vista venatorio: perché la selvaggina
conoscendo i vari anfratti potrebbe saper nascondersi meglio. Questi poveri
coniglietti nuovi arrivati, come sapranno difendersi dai loro aguzzini? E
poi: se esistono ancora cani, furetti, ed altri vecchi stratagemmi che tutti
conosciamo, puntigliosamente inventati dai cacciatori, come si può pensare
che il ripopolamento possa raggiungere l'obbiettivo che il termine stesso
prefigura? Durante l'apertura della caccia sarà fatto fuori tutto. E allora?
Signori Amministratori, convincete i cacciatori a rinunciare alla caccia per
un anno e fate popolare la natura "secondo le proprie leggi". Mi si
obietterà che il porto d'armi ha un costo: allora così restituireste la
somma!
Si direbbe che sia un loro diritto: non ci avevo pensato!". |
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Lillo Agnello
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13/01/2013 |
Lingua. Piccolo dizionario grottese-italiano
(2); a cura di Carmelo e
Graziella Luparello |
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Luparello |
Nonnò,
pepè, pepè!
PARTE PRIMA
Piccolo dizionario grottese-italiano
di Carmelo e Graziella Luparello
(Puntata n° 2)
B
Babbalùci, scataddrìzzu, muntùni = vari tipi di lumache.
Bagnalòra = tinozza.
Banna = banda (musicale); parte, es.: s'arricuglì genti d'ogni banna
= é venuta gente da ogni parte.
Barcu = violaciocca (Avv. Venerando Bellomo).
Baùllu = baule.
Beccu = caprone; chi lascia che la propria moglie vada con altri.
Beddra Matri = lett. bella mamma, indica la Madonna, che è la madre
bella per antonomasia.
Bìfara = fiorone.
Biffa = basco.
Bìlicu = bilico, ovvero bascula, impiegata per i grossi pesi.
Botta = ictus.
Brascèra = braciere.
Bràsciu = pezzo di legno ardente (tirari lu brasciu a lu so
cuddruruni = pensare solo a sé stesso).
Brivatùra = abbeveratoio.
Brusciarièddru = spighe di grano non ancora duro, passate al fuoco
per tostarne i chicchi.
Buatta = contenitore di latta.
Bubù = voce infantile che indica la ferita.
Bunàca = giacca.
Buònu! = basta!
Burcètta = forchetta.
Burdillàra = donna di bordello.
Burdiniàri = prendere in giro.
Burdùni = scemo; mandorla non bene sviluppata.
Burrànii = borragine o borraggine.
Busulùchi = tipo di verdura selvatica, simile alla “mazzareddra” ma,
in confronto a questa, un po' amara. Si prepara col sugo oppure lessa
(Antonio Calcara).
C
Cacàzzu = spavento.
Càccamu = loto.
Cacuòcciula = carciofo.
Cacuocciulìddri sarbaggi o spinusi = piccoli carciofi selvatici,
assai gustosi, con le spine molto dure e le foglie piccole, che si mangiano
lessi.
Caddru = callo.
Caddruòzzu = una parte, un pezzo (di salsiccia).
Cafìsu = contenitore di 20 litri.
Cafuddràri = dare botte; stivare.
Caggia = gabbia.
Caiòrda = donna di dubbia moralità (signor Nino Valenti).
Calabrisi = uva nera da mosto e il vino che se ne ricava.
Calannaru = calandro (signor Giuseppe Marotta); uomo sempliciotto
(signor Gianni Napoli).
Calari la pasta = buttare giù la pasta nella pentola.
Caliddru = Calogero.
Callareddra = piccolo contenitore di latta (signor Gianni Napoli).
Callarùni = pentola molto capace.
Calligrafia = scrittura.
Callu = caldo (come sostantivo e come aggettivo).
Camèlla = portapranzo.
Cammararisi = mangiare; nun si ni cammara = non sapere niente
di qualche cosa.
Cammarèra = cameriera.
Cammurrìa = seccatura.
Campanàzzu = campanello appeso al collo di una bestia, che guida
l'armento.
Campaniàri = dei vestiti, essere molto larghi.
Campuliàri = vivere alla meno peggio.
Camuliari = brontolare, fare male (di una ferita).
Canàli = tegola.
Canazza = forte pigrizia, abulia, come quella di un cane che si
abbandona al riposo assoluto.
Cancièddri = arnesi che si caricavano sul mulo, sull’asino o sul
cavallo, nei quali si sistemavano le quartare, che erano recipienti per il
trasporto dell’acqua.
Canìglia = crusca.
Cannalàta = grondaia.
Cannaruòzzu = gola.
Cannatìnu = boccale.
Cannuòlu = tubo da dove scorre l’acqua.
Cantarànu = comò.
Cantunèra = angolo.
Canzetta = calza.
Canzi = pantaloni.
Canzi canzi = tra i pantaloni. Es.: Havi la merda canzi canzi,
ossia ha le feci nei pantaloni (per la paura).
Canzi di tila = mutande.
Canzu = confidenza.
Capaciuottu = che si atteggia a mafiosetto.
Capizzagliu = corda molto lunga con la
quale si legava un asino, un mulo o un cavallo in un campo,
oppure si sistemavano dei carichi (es., dei sacchi) sopra l'animale.
Cappùccia = specie di pastrano indossato in genere dai contadini.
Capuliàtu = carne tritata.
Capùni = gallo al quale sono stati tolti i testicoli (asportazione
finalizzata all'ingrasso del volatile).
Capùta = recipiente.
Caramignuòtu = potatore di alberi; molto rinomati erano “li
caramignuoti” di Messina.
Carcaràzza = gazza.
Carcariàri = il gridare delle galline quando hanno deposto l’uovo;
sparlare; raccontare a tutti quello di cui si è venuti a conoscenza;n il
rumore dell'acqua nella pentola quando incomincia a bollire.
Carìna = schiena.
Carracìtula = acetosella.
Carriàri = trasportare.
Carriatùri = operaio che trasportava in miniera dei sacchi sopra le
spalle.
Carrièddru = tormento.
Cartèddra = grossa cesta fatta di vimini e canne, munita di due
manici in modo da potere essere trasportata da due persone.
Cartìna = pezzetto di carta, assai sottile, che serviva per avvolgere
il tabacco e fare una sigaretta.
Carusièddru = salvadanaio.
Carùsu carùsu = molto giovane.
Carzaràti = carcerati.
Càscia = cassa.
Casciùni = cassetto.
Casinièri = chi badava a un circolo chiamato anche casinu. A
Grotte c’era “lu zì ‘Ntoniu Casinieri” che badava al circolo socialista.
Cassittùna = attrezzi di legno che si caricavano sul mulo per il
trasporto di pietre. Avevano un'apertura di sotto per consentire lo scarico
delle pietre trasportate (Mariangela Maida).
Castìu = castigo, punizione; castiu di Diu = grosso tormento.
Catanànna = bisnonna.
Catapilasima = donna magra e brutta.
Catarràtu = porta di legno che era nel pavimento e che, sollevata,
immetteva, attraverso una scala, nel vano inferiore (Gianni Napoli).
Cattìva (parola di derivazione latina) = vedova.
Cattìvu = vedovo.
Catu = secchio.
Catuòiu = sgabuzzino.
Cavatunièddru = ditale (tipo di pasta).
Cavuliarisìlla = arrangiarsi, riuscire a sbrigarsela.
Cazzalòra = casseruola, vaso di rame ristagnato dentro, fornito di
manico. Il termine è usato anche come surrogato della parolaccia “cazzo”.
Ccìppu = minutissimo ramoscello o filo d’erba.
Chèccu = balbuziente.
Chiànta di manu = palma di mano. Es.: Purtari in chianta di manu
= amare, rispettare al massimo qualcuno.
Chiantèddra = striscia di cuoio tra la tomaia e la suola della
scarpa.
Chiavàri = tenere acceso il fuoco nel focolare.
Chiavìnu = chiave dal calibro inferiore a quello della chiave più
comunemente utilizzata in passato.
Chiazza = piazza.
Chiazzaluòru = chi ama stare in piazza e passeggiare.
Chi nnicchi nnacchi!? = cosa c’entra!? (espressione derivante dal latino
arcaico, Andrea Camilleri).
Chistu e chist'antru = questa e quell’altra cosa.
Chiumàzzu = cuscino.
Chiùsa = campo senza alberi adibito, per lo più, alla semina.
Cianciàni = campanelle.
Ciaravèddra = capretta.
Ciaravièddru = capretto.
Ciarmuliàri = chiacchierare inutilmente e in modo
inconcludente; nell'espressione Ciarmuliàri li viermi, significa
recitare speciali preghiere per allontanare i vermi dall'intestino del
bambino.
Cìcara = tazza.
Cicarèddra = piccola tazza.
Cicì = il pene del bambino.
Ciènzu = gelso, mora.
Cinniràzzu = cenere che serviva anche per sigillare la porta del
forno perché si cuocesse il pane.
Cira vìrgini o giàrna = è la cera vergine o gialla, come resta dopo
averne tolto il miele.
Circu = era di legno leggero e si metteva sopra il braciere acceso.
Sopra “lu circu” si sistemava la biancheria ancora umida perché si
asciugasse.
Ciruòttu = lucido per scarpe.
Civàri = imboccare.
Civu = la parte più interna di una pianta.
Cocò = dolci, frutta o altre leccornie che si offrivano ai bambini
per farli stare quieti.
Coffa = cesta molto più piccola del Cufìnu. In genere
conteneva fave e si attaccava alla testa dell’asino, del mulo o del cavallo
perché potessero mangiare durante il lavoro. L'espressione dari la coffa
significa rifiutare una proposta di fidanzamento.
Colonnèllu = cornuto.
Crastu = montone; cornuto.
Cravunàtu = bicarbonato di sodio.
Cravùni = carbone; utilizzato nell'espressione “aviri lu cavruni
vagnatu”, ossia avere il carbone bagnato, significa avere la coda di
paglia.
Cravunièddru = carbone a pezzetti piccoli che si metteva dentro il
ferro da stiro per riscaldarlo.
Criàta (dallo spagnolo “Criada”) = domestica.
Cricchia = cresta.
Cristiàni = persone.
Crita = fango, argilla.
Crivu di sita = setaccio con buchi minutissimi, utilizzato per
separare la crusca dalla farina.
Crivu d’uocchi = setaccio con buchi grossi, usato per separare il
frumento dalle varie scorie; esisteva anche un crivu dalle maglie più
larghe che serviva per pulire le fave.
Crozza = teschio; gruccia.
Cruòccu = una sorta di piccolo gancio uncinato, per lo più di
metallo, che serve per unire due pezzi di stoffa; è usato, per esempio, per
chiudere sul petto lo scialle che, avvolgendo le spalle, ricade davanti;
anche arnese ligneo o metallico, che, avente la forma di un bastone
uncinato, è adoperato per abbassare i rami più alti degli alberi per
raccoglierne i frutti.
Cubbàita = torrone.
Cucca = civetta.
Cucchiarèddra = cucchiaio.
Cucìvulu = che si cuoce facilmente.
Cucù = nel linguaggio infantile, cane.
Cucùzza = zucchina.
Cucùzza d'immièrnu = zucchina che, una volta raccolta, in
autunno, dura fino all'inverno.
Cucuzzèdra di rascàri = zucchina che, tagliata a pezzetti, si usa
nella minestra.
Cuddràna = pezzo di corda o di cuoio con cui si guida un animale.
Cuddràri = ingoiare; detto del sole o della luna, tramontare.
Cuddrurùni = schiacciata di pasta, messa a cuocere in forno.
Cudigliùni = ultimo tratto della colonna vertebrale (Maria
Gianforcaro).
Cuetu = tranquillo,
quieto.
Cufìnu = corbello, ossia specie di grossa cesta intessuta di
vimini, dal fondo piano e dalla bocca stretta, che in genere serviva al
trasporto di piccioni e polli (Mariangela Maida).
Cugnintùra = occasione.
Cugnu = cuneo.
Cugnuvàri = andare bene (vd. anche la voce sciuttiari).
Culunnètta = comodino.
Cummigliàri = coprire.
Cummuògliu = tutto ciò che serve per coprirsi quando si è a letto.
Cunnùciri = condurre.
Cuntra = coperta.
Cunzàta = condita (della pietanza), truccata (della donna).
Cunzaturàru = chi riparava qualcosa alla meno peggio.
Cuòcciu = foruncolo; acino; l'espressione aviri lu cuocciu di la
littra significa avere un pò di istruzione.
Cuòddru d’oca = il water.
Cuòmu agghié = in un modo o nell’altro.
Cuoppu = attrezzo usato per la raccolta dei fichi d'india, costituito
da un lungo bastone che termina con un pezzo metallico a forma di “T” e
vuoto all'interno: nella parte verticale trova alloggiamento, ad incastro,
il bastone di legno; le due cavità orizzontali, separate al centro da una
lamina ed aventi calibro diverso, in relazione alla diversa grossezza del
frutto da raccogliere, servono ad afferrare il fico d'india e a staccarlo
dai cladodi (o pale).
Cuppìnu = mestolo.
Curiùsu = curioso; strano.
Curpàri = avere colpa.
Curritùri = corridoio.
Currìvu = sdegno, rabbia.
Currivùsu = che nutre sdegno o rabbia.
Cuscènti = farina impastata con la livatina (lievito naturale)
con cui il giorno dopo si preparava il pane.
Cuscinu (f. cuscina) = cugino.
Custurèra = sarta.
Cutìcchiu = ciottolo.
Cutrìglia = coperta.
Cuttùni finicàtu = cotone idrofilo.
Cuttunìna = copriletto pesante, oggi sostituito dal piumone.
Cutuliàri = scuotere.
Cutuliàta = scossa.
Cuvàri = detto degli uccelli o delle galline, stare sopra le uova e
riscaldarle perché nascano i pulcini; tenere nascosti i propri pensieri.
Cuviàri = formarsi, essere in incubazione; es.: Ci cuvia la
malatia.
Carmelo e Graziella Luparello
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 13 gennaio 2013.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
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12/01/2013 |
Denaro. Impegni di spesa
assunti di recente dall'Amministrazione comunale (impiego dei soldi
pubblici) |
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Le modalità, le priorità e la destinazione d'impiego
dei soldi pubblici sono argomenti che riguardano tutti i cittadini;
pubblichiamo pertanto alcuni degli impegni di spesa che l'Amministrazione
comunale ha assunto recentemente.
Euro 500,00: fornitura di materiale di cancelleria per l'istituto
comprensivo "A. Roncalli" - 1 plesso di scuola materna, 2 plessi di scuola
elementare, 1 plesso di scuola media - (24/12/12);
Euro 900,00: programma di manifestazioni per il periodo natalizio
(13/12/12);
Euro 1.000,00: manutenzione delle strade interne comunali (19/12/12);
Euro 1.243,28: acquisto di giochi per bambini per le villette
comunali "Salvaggio", "Collodi" e di Via Lazio (19/12/12);
Euro 3.000,00: immissioni di conigli nella fauna a scopo di
ripopolamento (19/12/12).
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11/01/2013 |
Curiosità. Avvisi di
accertamento ICI: e il defunto cambia residenza |
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Lapide fuori sede
Lapide fuori sede
Deliberazione |
Percorrendo la via che costeggia il perimetro del
cimitero di Grotte, può capitare d'imbattersi in un singolare ritrovamento.
Una lapide intera giace (è il caso di dirlo) per terra, in mezzo alla
carreggiata, in una parte della strada che si presenta sconnessa a causa di
cedimenti del terreno (problema presente da tempo ma, si sa, "non ci sono
soldi"). Viene da chiedersi cosa ci faccia quel marmo al di fuori della
consueta sede. In questi giorni continuano ad arrivare agli ignari cittadini
numerose raccomandate inviate dal Comune, con le quali si chiede il
pagamento dell'ICI relativa agli anni 2007, 2008, 2009 e 2010. Nulla di
strano se non fosse che l'imposta è richiesta per immobili spesso
inesistenti, quindi non è dovuta. I nominativi sono stati ricavati dagli
avvisi inviati (solo tramite pubblicazione web) dall'Agenzia del Territorio,
con i quali si contestava il possesso di immobili e se ne imponeva
l'accatastamento (gravato da sanzioni) salvo prova contraria da parte degli
interessati. Numerosi sono stati i cittadini che hanno provato (chiaramente
a loro spese) di non possedere gli immobili contestati e che hanno ottenuto
l'annullamento - in autotutela - da parte dell'Agenzia del Territorio (non
era meglio continuare a chiamarlo semplicemente "catasto"?).
L'Amministrazione comunale di Grotte, che queste cose le sa e in passato ha
avuto modo di lamentarsene pubblicamente, si è trovata, nel frattempo, a far
i conti col bilancio da far quadrare. Una bella trovata sarebbe stata quella
di mettere tra le voci in attivo un bel gruzzolo di crediti ICI. Non si
spiegherebbe altrimenti l'urgenza di inviare richieste di pagamento per gli
anni successivi al 2007 (unico anno per il quale si rischiava la
prescrizione). Dunque, riassumendo: il catasto impone l'accatastamento di
immobili inesistenti; il cittadino dimostra l'inesistenza degli immobili; il
catasto ritira il provvedimento; il Comune di Grotte chiede l'ICI per
l'immobile inesistente. Non solo, quando ci si reca all'Ufficio tributi,
l'impiegato incolpevole - al quale avete mostrato tutta la documentazione -
non ha altro da dirvi che: "io ho queste indicazioni: faccia l'istanza".
Perciò deve essere ancora una volta il cittadino a dimostrare di non
possedere l'immobile (secondo la logica dei nostri Amministratori). Di chi è
la responsabilità di questa situazione? Si dirà, genericamente, della
burocrazia. Ma in questo caso la "burocrazia" è facilmente individuabile
negli amministratori che hanno deliberato all'unanimità di "autorizzare
il funzionario responsabile ad emettere avvisi di accertamento ICI per i
fabbricati non dichiarati in catasto... per gli anni 2007-2008-2009-2010":
il sindaco Paolo Pilato e gli assessori Antonino Caltagirone, Stefano Todaro
e Rosario Vizzini. Almeno l'assessore Mariella Criminisi ha avuto la
sensibilità (l'unica tra tutti) di non presenziare alla seduta. Peraltro,
ben consapevoli delle difficoltà alle quali sarebbero andati incontro i
cittadini, non si sono nemmeno premurati di indicare una procedura
semplificata per l'eventuale sgravio (fosse pure la predisposizione di un
modulo da compilare). Mentre all'Agenzia delle Entrate in molti casi è
possibile dimostrare le proprie ragioni "tramite esibizione" della
documentazione (gli fate solo vedere "le carte"), al Comune di Grotte dovete
anche "fare istanza" allegando la documentazione in fotocopia e firmando
dinanzi al funzionario responsabile per l'autentica della firma, oppure
allegando anche fotocopia del documento di riconoscimento. Tanto per rendere
semplice la vita al cittadino. Siccome la burocrazia non guarda in faccia a
nessuno, gli avvisi ICI arrivano anche a persone decedute da tempo, quindi
residenti al n° 1 di Piazza Antonio Carlisi Avvocato (al cimitero). E'
probabile che uno dei "cari estinti", nel timore di dover far fronte
all'insensato iter burocratico richiesto, avrà pensato di rendersi
irreperibile cambiando residenza. Lui, che con le "case fantasma" dovrebbe
trovarsi a proprio agio, non ha trovato di meglio che fuggire altrove
portandosi dietro la propria lapide. Nascosto dalla lapide (resa
furbescamente anonima) distesa a mo' di coperta, confida di non essere più
raggiunto da avvisi di pagamento, e di trovare finalmente riposo. Nella
speranza che stavolta sia davvero "eterno".
Carmelo Arnone
11 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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11/01/2013 |
Lettere. "U Tiggì... giochi
con i fanti e lasci stare i santi"; di Pietro Zucchetto |
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Pietro Zucchetto |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Oggi sarà di nuovo in onda su Agrigento TV la 2^ puntata di "U Tiggì" in
dialetto di Aristotele Cuffaro.
Sono contento per lui che è entrato a far parte della grande macchina
"schiacciasassi" che è la Televisione.
Mi auguro però che da questa puntata in poi abbia la "buona creanza" di
"giocare con i fanti e lasciar stare i santi".
Vengo e mi spiego, direbbe qualcuno.
Se vuole dimostrare una qualche inefficienza amministrativa o disservizio
non c'è bisogno che si cali dentro il personaggio, basta semplicemente che
intervisti il personaggio che vive nella quotidianità quella disavventura
che lui vuole mettere in risalto.
Non credo che abbia fatto cosa bella quando ha voluto giocare con la sua
"prova su strada" con la sedia a rotelle presa a noleggio. Di certo i poveri
disgraziati che sono costretti a viverci sopra H24 (ndr: 24 ore su 24) non
credo proprio che avranno sorriso quando lui dimostrava il disservizio o la
maleducazione degli automobilisti.
Era tutt'altra cosa se su quella sedia a rotelle ci fosse stato seduto
davvero un diversamente abile che vive nella quotidianità su quella sedia a
rotelle e lui si fosse limitato semplicemente a commentare o a fare le
interviste.
Avrebbe fatto un gran bel servizio utile alla collettività". |
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Pietro Zucchetto
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10/01/2013 |
Televisione. Domani, su Agrigento Tv,
la 2^ puntata di "U Tiggì", condotta da Aristotele Cuffaro |
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"U Tiggì" - Logo |
Andrà in onda domani, venerdi 11 gennaio, sempre su
Agrigento Tv (al canale 96 del digitale terrestre), alle ore
13.00 ed alle ore 16.15, la seconda puntata di "U Tiggì", telegiornale in siciliano
ideato e condotto da Aristotele Cuffaro.
L'appuntamento con "U Tiggì", che dopo la prima puntata ha
avuto una sosta a causa del periodo natalizio, sarà
settimanale. Sarà possibile seguire le successive repliche
di "U Tiggì" ogni venerdi alle 19.00 e 23.30, il
sabato alle 10.00, la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le
puntata verranno pubblicate integralmente anche da
Grotte.info Quotidiano.
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10/01/2013 |
Servizi. "La mensa scolastica
inizia (forse) lunedi prossimo, e il Comune risparmia ancora"; di
Carmelo Arnone |
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Dovrebbe essere la data ufficiale. Lunedi 14 gennaio,
con molta probabilità, avrà finalmente inizio il servizio di refezione
scolastica per gli alunni della Scuola dell'Infanzia dell'Istituto
Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte. La formula dubitativa è quasi
obbligatoria quando si fa riferimento a scelte della "macchina
amministrativa"; e quella del Comune di Grotte - purtroppo - non fa certo
eccezione. Quindi non alla ripresa delle lezioni dopo le vacanze festive
(come pure sarebbe stato logico attendersi), e neppure in uno dei giorni
seguenti - essendo stata espletata lunedi 7 gennaio la gara per la fornitura
del servizio - ma addirittura la settimana successiva. Peraltro la procedura
di aggiudicazione della gara non si è presentata di particolare impegno;
avendo partecipato una sola ditta è bastata la verifica del possesso dei
requisiti, e si è evitata sia la fase della comparazione delle varie offerte
che quella di eventuali ricorsi da parte delle ditte non aggiudicatarie.
Comunque sia, il Comune ha risparmiato il costo di un'ulteriore settimana
del servizio mensa. Poco importa che ciò sia avvenuto a discapito dei
piccoli scolari (bambini dai 2 anni e mezzo ai 6 anni). Hanno dovuto
attendere "solo" 3 mesi e mezzo (da metà settembre); per una settimana in
meno non cascherà il mondo. Ad onor del vero occorre riportare che "a
dicembre" il servizio mensa è stato assicurato; peccato che "a dicembre"
nella realtà abbia significato 5 giorni (da lunedi 10 a venerdi 14). I
motivi del mancato avvio del servizio in concomitanza con l'inizio dell'anno
scolastico sono sempre gli stessi: mancanza di fondi e di programmazione.
Anche la domanda che sorge è sempre la stessa: chi è che deve occuparsi di
reperire "in via prioritaria" i fondi per la mensa scolastica e di
programmare in tempo utile l'inizio del servizio (indicendo ed espletando la
gara d'appalto)? Risposta ovvia: la politica; che riportata in proporzione
equivale all'Amministrazione comunale. Ai cittadini poco importa delle
piccole beghe in Consiglio, della mancata approvazione del bilancio di
previsione, o dell'amministrazione "in dodicesimi". Quello che osservano
sono i fatti concreti. In questo caso, di concreto c'è che la scuola è
iniziata a metà settembre 2012 ed il servizio mensa per la scuola materna
partirà (sperando sia la volta buona) il 14 gennaio 2013. Ultima
annotazione: la refezione scolastica è assicurata sino al 31 maggio, mentre
la scuola materna rimane aperta sino al 30 giugno. Un altro mese
risparmiato.
Qualora non fosse nota la circostanza: a metà settembre 2013 inizierà l'anno
scolastico 2013-2014; volendo, "la politica" può prenderne atto ed attivarsi
affinché per quella data sia assicurata la mensa scolastica. Altrimenti può
tranquillamente disinteressarsene, lasciando la "patata bollente" agli
amministratori che verranno eletti alle prossime "comunali" di maggio.
Entro lunedi 14, i genitori dei piccoli alunni possono provvedere
all'acquisto dei buoni-mensa con le consuete modalità: effettuando il
versamento tramite bollettino, sul c/c postale n° 11687928 intestato a
"Servizio Tesoreria Grotte", scrivendo come causale "Mensa Scuola Materna -
Anno scolastico 2012/2013" e recandosi presso la biblioteca comunale per il
ritiro dei buoni-mensa. Fare attenzione all'importo: rispetto agli scorsi
anni è aumentato, seppur di poco. Mentre prima era di 1,35 euro a buono,
adesso è di 1,50 euro, per cui per un blocchetto da 20 buoni occorre
effettuare un versamento di 30,00 euro.
Carmelo Arnone
10 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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10/01/2013 |
Riflessioni. "Per far
politica non basta l'oratoria dell'intelletto"; di Antonio Pilato |
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Antonio Pilato |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Per far politica non
basta l'oratoria dell'intelletto, occorre sopratutto la virtù o morale per
non lasciare il campo aperto ad ogni arbitrio soggettivo.
Questi politici preparati
nelle varie scienze, unitamente all'arte del parlare, retorica e dialettica,
sanno anche che cosa sia "virtù" o morale? Facendo riferimento al lontano
modello cardine del mos maiorum degli antichi romani, ai moderni
imperativi categorici kantiani e a quelli cristiani, sembra di no. Oppure la
riducono volutamente ad una serie di casi particolari del tutto
insufficienti a definirla in modo universale?
La virtù o morale non si
conquista per mezzo della cultura particolare, come avviene per tutte le
altre scienze, in generale, od operando di tanto in tanto per il bene del
singolo e del gruppo, ma come ci ha insegnato Socrate, contro i Sofisti,
individuando la sua vera natura. La virtù o morale, appare a chi si occupa
incessantemente del bene universale, che mette in pratica subitamente,
spontaneamente e costantemente senza compromessi, senza aspettare altro
tempo e senza paura di restare soli.
Non mi pare che ciò sia
avvenuto con questi uomini politici, dottori nelle diverse discipline, ed in
ultimo, ancor peggio, con il dott. Monti e delle sue stelle, che per mezzo
di lui hanno preso a brillare. Mi riferisco al male che si è arrecato alla
scuola, alla sanità, al sistema pensionistico, alla giustizia, al sistema
carcerario, agli esodati, ai tagli brutali in tutti i settori potenzialmente
produttivi, alla ricerca, all'università, alla cieca e sistematica
tassazione orizzontale del reddito, monoreddito fisso del pubblico impiego,
e non contento, a tutte le altre riforme che si riserva di apportare, se
verrà eletto, come va sostenendo nei vari punti di trasmissione
preelettorale. Come mai, ci si chiede, si è trascurato la tassazione
verticale della ricchezza, che sarebbe stata più risolutiva ed efficace?
"Ero occupato a
salvare immediatamente, senza aspettare un iter politico più lungo, l'Italia
dalla fine che ha fatto la Grecia, e mi pare che ciò sia avvenuto"; se
sarò eletto penserò ai bisogni dell'Agorà, a togliere l'IMU della prima
casa, al futuro dei giovani, a diminuire le tasse alle famiglie, alle
imprese, e a tassare in verticale la ricchezza, ecc, ecc. Ma il popolo che
soffre, non certo la tua e la vostra sofferenza, continua a domandarsi:
perché tutto questo non l'hai considerato simultaneamente in tutto il tempo
dell'incarico tecnico-politico, invece di rimandare in altro tempo, alla
nuova investitura popolare? Mi sembra di ascoltare per tradizione la voce
proverbiale del barbiere che dice: "Oggi non si fa credito, domani si,
venite ogni giorno e sentirete sempre così".
Ma il popolo, caro signor
Monti, non è più addormentato, né ignora la differenza fra virtù soggettiva,
strumentale e virtù oggettiva universale, e di retorica e compromessi non
vuole più sentir parlare". |
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Antonio Pilato
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09/01/2013 |
Iniziative. Festa grande per
l'80° compleanno di Antonino Russello |
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Vedi le foto |
C'era la banda musicale al completo, i palloncini e le
bandierine colorate, i fuochi d'artificio, pizzette e arancini, la torta e
gli amici. Non è mancato proprio nulla alla grande festa organizzata il
compimento degli 80 anni del signor Antonino Russello. Per lui, il primo e
l'unico compleanno festeggiato in tutta la sua vita. Una festa con la quale
è stato ripagato, in parte, dei tantissimi sacrifici vissuti
quotidianamente, in particolar modo da chi, come "Nino" - così lo chiamano
gli amici -, li ha dovuti affrontare sopportando anche il peso di una
disabilità fisica. Se il passato gli è stato ingrato, il presente, e gli
auguriamo anche il lungo futuro, gli si presenta più mite, circondato da
tanto affetto. Ideatrice della festa, per la quale si è fatta direttamente
carico dell'organizzazione e della realizzazione, è stata la signora Maria
Palumbo, che da tempo si prende cura del signor Russello.
Pubblichiamo alcune immagini della festa (30 foto di
© Salvo Lo Re "President").
80° compleanno di Antonino Russello (Foto)
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09/01/2013 |
Volontariato. La sezione Adas
di Grotte ha concluso le festività con una tombolata sociale |
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Vedi le foto |
La vigilia dell'Epifania, lo scorso sabato 5 gennaio,
proprio al termine delle festività, si sono riuniti ancora una volta i soci e
simpatizzanti della sezione Adas di Grotte. Nella sede sociale di Corso
Garibaldi si è svolta una
serata all'insegna della serenità con una "tombolata", per la quale
i premi in palio sono stati i numerosi regali e le strenne offerte dagli sponsor cittadini.
L'occasione è stata propizia per il Presidente
dott.ssa Alessandra Vizzini ed i componenti del Direttivo che hanno
riproposto gli auguri di un felice anno nuovo a tutti i soci.
Pubblichiamo alcune immagini della serata (59 foto di
© Salvo Lo Re "President").
Tombolata sociale Adas (Foto)
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08/01/2013 |
Lettere. Ringraziamenti e
proposte, per il dizionario grottese-italiano, da Carmelo e Graziella
Luparello |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Carissimo Carmelo,
vorremmo ringraziare gli amici Filippo Baldo, Alessio Cimino e Antonio
Salvaggio e per le attestazioni di stima e simpatia nei nostri confronti e
per il materiale che ci hanno inviato e che, pensiamo, ci invieranno.
Termini che avevamo dimenticato e che, per mezzo loro, tornano alla luce,
testimoni importanti del nostro passato.
Nello stesso tempo vorremmo ringraziare anche tutti coloro che, associandosi
alla nostra iniziativa, vorranno, coi loro suggerimenti, darci una mano per
ampliare, il più possibile, il nostro assai modesto lavoretto così che esso
sia opera non di due persone ma di tutto il paese di Grotte.
Noi pensiamo, se anche tu sei d'accordo, di sistemare il nuovo materiale che
man mano ci arriverà (parole antiche, canti popolari, proverbi ecc.)
provvisoriamente in una parte appendicolare creata appositamente,
nell'attesa di dare ad esso una sistemazione più organica in una futura,
speriamo non troppo futura, pubblicazione sul cartaceo.
Un grazie anche a te, carissimo Carmelo, per l'entusiasmo con cui stai
curando la pubblicazione di questo nostro lavoro".
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Carmelo e Graziella Luparello
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08/01/2013 |
Lettere. Ringraziamento da
"Gli amici di Padre Vinti" ai visitatori della "Piccola Betlemme" |
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Vedi le foto |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Carissimi amici e devoti tutti di Padre Vinti,
con immenso amore e gratitudine voglio ringraziare tutti, ma proprio tutti,
coloro che in questi giorni ci hanno allietato con la loro presenza
visitando la Piccola Betlemme.Vi sono grato per i complimenti e gli elogi
che ci avete fatto e per il vostro incoraggiamento ad andare sempre avanti.
Spero che questa bellissima esperienza ci abbia potuto edificare per
testimoniare l'amore smisurato di Cristo. Con amore vi esorto a non
dimenticare la figura del nostro amato Padre Vinti, ancora Servo di Dio,
sperando che sia fatto al più presto Beato. La Piccola Betlemme finisce qui,
ma noi vi aspettiamo il lunedi, il mercoledi e il venerdi dalle 17.00 alle
19.00 presso la sua casa per pregare per la sua glorificazione.
Grazie a tutti di cuore". |
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Domenico Vizzini
(Presidente Associazione "Gli Amici di Padre Vinti")
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Pubblichiamo alcune immagini del presepe vivente "La
Piccola Betlemme" (85 foto di
© Salvo Lo Re "President").
Presepe
Vivente "La Piccola Betlemme" (Foto)
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07/01/2013 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la
disponibilità di un collaboratore locale.
Martedi 08 gennaio
- alle ore 18.30, nella chiesa del Purgatorio, (dopo la Santa Messa delle
17.30) inizieranno gli incontri del gruppo delle Ancelle della Divina
Misericordia.
Venerdi 11 gennaio
- alle ore 20.00, a San Francesco, riprendono gli incontri delle giovani
coppie di sposi, di coloro che hanno battezzato nel corso del 2012 e di
quelle che battezzeranno nel 2013 (l'incontro sarà anche in preparazione
alla cerimonia di "presentazione dei bambini al tempio").
Avvisi
- Da lunedi 7 gennaio riprendono regolarmente tutti gli incontri di
catechismo e gli incontri di pastorale.
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07/01/2013 |
Servizi. Inizia domani la
mensa scolastica per le classi di Scuola dell'Infanzia del "Roncalli" di
Grotte |
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Salvo imprevisti, dovrebbe iniziare domani, martedi 8
gennaio, il servizio di mensa presso la Scuola dell'Infanzia dell'Istituto
Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte. Il Comune, prima delle feste di Natale,
ha pubblicato il bando per la fornitura e distribuzione dei pasti caldi, per
il quale il termine di presentazione di offerte di partecipazione alla gara
è scaduto alle ore 12.00 dello scorso venerdi 4 gennaio. Stamattina, lunedi
7 gennaio, alle ore 10.00 si riunirà la commissione per la valutazione delle
offerte e l'aggiudicazione della gara. La ditta aggiudicataria, il cui
centro di produzione non dovrà essere superiore a 25 km dalla scuola, dovrà
assicurare il servizio già da domani. Il bando prevedeva la fornitura di
circa 160 pasti giornalieri, per 95 giorni a decorrere dall'8 gennaio sino
al 31 maggio 2013. L'importo a base d'asta per singolo pasto è stato
quantificato in 4,16 euro IVA inclusa, per una somma complessiva di 56mila
euro. L'attivazione del servizio di refezione scolastica consentirà il
regolare svolgimento dell'orario pomeridiano, dal lunedi al venerdi, per i
piccoli alunni della "materna".
Carmelo Arnone
7 gennaio 2013
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07/01/2013 |
Lettere. "Umili contributi
ad integrazione del dizionario dei termini grottesi"; di Antonio
Salvaggio |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Buongiorno caro Direttore,
leggo con piacere che finalmente Grotte ha trovato nelle persone del Prof.
Luparello e di Sua figlia, Dottoressa Graziella, validissime figure capaci
di tramandare, con la loro passione e l'attaccamento alle loro origini, con
un documento (è proprio il caso di dirlo) di inestimabile valore, ai posteri
le basi della cultura del popolo grottese che purtroppo si sta perdendo,
come sottolinea nella premessa il Prof. Luparello. Ma questo non deve
scoraggiarci, anzi deve essere uno stimolo perché sono sicuro che da questo
momento sono tante le persone pronte a contribuire con dedizione a
riscoprire molti altri termini dimenticati, spesso divertenti, a cui
anch'io, nel mio piccolo, mi associo.
A proposito, mi permetto di aggiungerne qualcuno che mi viene in mente
mentre scrivo.
A ttìa! = A te! chiamare qualcuno per richiamarne l'attenzione; es. A
ttìa! di cù si figliu?a ccù appartieni?= Ehi tu! di chi sei figlio?
Allèstiri = allestire, cucire un vestito.
Allèstisi = sbrigarsi; alliestiti! = sbrigarti!
Allibbirtàrisi = sbrigarsi; allibbertati! = sbrigarti!
Ammangagnàtu = stanco, spossato, così ci si sente quando ci si sta
per prendere un'influenza; es. Maria Tu, mi sientu ammangagnàtu! =
Madonna, mi sento stanco e privo di forze, mi sto prendendo un'influenza!
Antaru = altare; es. antaru majuri = altare maggiore.
Appisi = lapis, matita (altra storpiatura).
Armaru = animale; es. armaruzzu! = povero animale!
Arbatinu = terreno di colore bianco, con molto adatto alla
coltivazione di vigneti perché ha la capacità di rimanere umido anche in
estate (chiedo conferma e supporto a qualche agronomo e competente in
materia).
Assazzunari = preparare un soffritto prima della cottura di una
pietanza (chiedo conferma).
Asciattu = estratto, concentrato di pomodoro. Dizione esclusiva dei
grottesi (volgarmente chiamati "Tasci" dagli amici racalmutesi)
perché perché trasformiamo la pronuncia 'estrattu' in 'asciattu' ecc.
Buon lavoro". |
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Antonio Salvaggio
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06/01/2013 |
Lettere. "Complimenti
per il dizionario grottese-italiano"; di Alessio Cimino |
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Alessio Cimino |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Desidero complimentarmi vivamente con il prof. Carmelo e la dott.ssa
Graziella Luparello per questa straordinaria idea del dizionario
grottese-italiano.
Un'opera che, senza alcun dubbio, è frutto di immense ricerche, annotazioni
e sacrifici.
Attendiamo con ansia il seguito dei vocaboli.
Ancora complimenti!". |
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Alessio Cimino
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06/01/2013 |
Lingua. "Nonnò, pepè,
pepè!", piccolo dizionario grottese-italiano; a cura di Carmelo e
Graziella Luparello |
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Luparello |
E' con vero piacere che presento ai lettori un testo
realizzato, con grande impegno e sacrificio, a quattro mani dal prof.
Carmelo Luparello e dalla dott.ssa Graziella Luparello, padre e figlia. Si
tratta - scrivono gli autori - di un "piccolo dizionario
grottese-italiano". Il valore dell'opera è dato sia dalla certosina cura
nella minuziosa ricerca di termini, significati e traduzioni, sia dal
desiderio di tramandare alle nuove generazioni quel bagaglio
linguistico-culturale che va, innegabilmente, scomparendo.
Oltre al dizionario vero e proprio, raccolto nella prima parte, il lavoro
che Grotte.info Quotidiano va a pubblicare contiene una seconda parte nella
quale sono riportati modi di dire, proverbi e parabole; una terza parte con
indovinelli, scioglilingua, canti, antichi mestieri e antichi giochi; una
quarta parte riportante le antiche preghiere. Il titolo "Nonnò,
pepè, pepè!" richiama un'espressione infantile con la quale i bambini si
rivolgevano orgogliosi ai nonni, mostrando le scarpette nuove. La
pubblicazione (necessariamente a puntate), che inizia oggi 6 gennaio, prima
domenica del 2013, diventerà un appuntamento fisso che ci accompagnerà - mi
auguro piacevolmente per i lettori - per molte domeniche a venire.
Carmelo Arnone
PREMESSA
"Gentilissimo Direttore, abbiamo il piacere di inviarti una nostra opera,
ispirata al bisogno di riesumare il passato dalle ceneri in cui per lo più è
sepolto e che, solo in minima parte, è stato estratto dall'oblio con Un
Tuffo nel passato, di cui tu ci hai graziosamente concesso la
pubblicazione.
Abbiamo parlato di
“opera”, ma nel senso etimologico del termine. Il segno linguistico
prescelto, infatti, non vuole alludere ad uno di quei lavori che, per la
loro pregevolezza, meritano l'attenzione dei critici letterari, ma ad un
semplice manufatto, ottenuto spalando la terra che ricopre il passato e che
impedisce, a chi voglia ripercorrere a ritroso l'asse che parte dal
presente, la scoperta delle proprie radici.
Proprio per la sua
umiltà, il testo non è adatto a chi, ignorando la continuità che lega il
passato al presente, ritiene che l'oggi sia l'unico mondo possibile, fino al
punto da rinnegare, raggiunto il benessere economico, le proprie origini,
semplici e genuine.
Ciò significa che il
nostro lavoro è sconsigliato a chi riassume, minimalisticamente, la
Esistenza in una firma apposta su un capo di abbigliamento all'ultima moda o
ai cavalli fiscali della propria autovettura, elegantemente rifinita.
Perciò, la nostra
pubblicazione, sebbene di semplice fattura, non è accessibile a tutti:
probabilmente è molto più elitaria di quanto prima facie potrebbe
apparire, potendo risultare poco gradita ad un certo numero di persone.
Infatti, la coscienza di
qualcuno potrebbe subire un sussulto riscoprendo, per le strane alchimie che
governano la memoria e che potrebbero essere attivate dal recupero di
termini antichi, di giochi del passato o di nenie obsolete, che la propria
madre era un'umile, ma dignitosa lavennera o un'onesta criata
o che il proprio nonno, tornando dal duro lavoro nei campi, alleviava le
proprie fatiche canticchiando Affaccia beddra ca viegnu di metiri, / i
sordi l’haiu nun putiemu patiri, / e cu sti sordi di stu bieddru metiri / ti
n’aiu a fari ippuna e fallara.
Il nostro, infine,
non è un opus perfectum, né nel senso della immunità dagli errori,
che si possono sempre annidare nella difficile impresa di speleologia
linguistica, né nel senso della completezza.
Anzi, ringraziando quanti
hanno già collaborato alla realizzazione del testo, invitiamo tutti gli
altri a considerare questo lavoro un cantiere aperto, che è possibile
arricchire con il contributo di ognuno.
Pertanto, caro Direttore,
vorremmo chiederti, compatibilmente con lo spazio che puoi dedicarci, di
aiutarci nella operazione di collazione dei pezzi del passato, girandoci
eventuali suggerimenti, correzioni o integrazioni che qualcuno volesse
offrirci.
Cordialmente,
Carmelo e Graziella
Luparello".
Nonnò,
pepè, pepè!
PARTE PRIMA
Piccolo dizionario grottese-italiano
di Carmelo e Graziella Luparello
(Puntata n° 1)
A
Abbabbìri =diventare stupido.
Abbacàri = abbassarsi da una parte.
Abbasàtu = che ha
una base, posato.
Abbàsta ca =
basta che.
Abbiàri =
lasciare al pascolo, legato a una grossa pietra, perché non si allontani
troppo, un asino, un mulo o un cavallo; aizzare (es.: il cane).
Abbientu =
tranquillità, pace, riposo; es.: aviri lu malu abbientu = avere
problemi.
Abbuccàri =
versare.
Abbuscàri =
picchiare.
A bròscia = modo
di seminare il grano che non era né a solco né a fossetta e che avveniva con
la mano che si apriva larga, spargendo il frumento su uno spazio ampio (fonti:
signora Antonella Zaffuto, geometra Totuccio Mancuso, avv. Venerando Bellomo).
Accadùttu = tubo
che scarica i liquami nella fogna.
Accalanàtu =
sudato, trafelato.
Accamòra = per il
momento.
Accannàtu =
stanco per una lunga corsa.
Accanzari =
acquistare.
Accattàri =
comprare. Usato da solo, significa 'partorire'.
Acchianàri =
salire.
Acchianarisìnni =
trasferirsi dalla campagna, dove si è trascorsa la stagione estiva, in
paese.
Acchianàta =
salita.
Acchiappàri =
colpire.
Accia = sedano.
Accrastàri =
afferrare qualcuno in modo tale da non farlo muovere.
Accravaccàri =
montare a cavallo.
Accupatu =
soffocato.
Accupunatu =
coperto, avvolto.
Accùra = stai
attento; es. accùra a lu cani = stai attento al cane.
Accutturàri =
cuocere fino alla cottura voluta.
Accutufàtu =
solitario, chi se ne sta accovacciato, lontano da tutti.
Acituògnulu = che
tende all'acidità.
Acqualuòru = rivenditore
di acqua.
Acqua tòggia =
acqua piovana.
Acquazzìna =
rugiada.
Addibbulùtu =
debole.
Addimuràri =
portare ritardo (dal latino ad + mora).
Addimùru =
ritardo; es. va ni to zia e ti fa dari nicchia di addimuru = vai da
tua zia e dille di trattenerti un po’.
Addriccàri =
abituare.
Addriddrì = voce
infantile per dire 'a spasso'.
Addrina = gallina.
Addrinàru =
pollaio.
Addru = gallo.
Addrumàri =
accendere, accendersi.
Addrùni =
torrente.
Addruvàri =
assumere un lavoratore a giornata.
Addunàrisi =
accorgersi.
Adènzia = aiuto (di
derivazione latina).
Affirrari =
afferrare, iniziare es. Afferra a caminari = inizia a camminare.
Affruntàrisi =
vergognarsi.
Affrùntu =
vergogna.
Affruntùsu = che
per natura si vergogna, timido.
Agghiaiàri = si
diceva del pane che non riusciva a lievitare, morire, non avere più forza.
Agghicàri =
arrivare (Alfonso Infantino).
Agghiummarùtu =
aggrovigliato.
Aggiuccàrisi =
adagiarsi su un letto e addormentarsi. Si diceva specialmente delle galline.
Aggivigliàri =
svegliare.
Agliùttiri =
inghiottire.
Agnùna agnùna =
in varie parti.
Agnùni = angolino,
che non è detto debba essere per forza quello di casa; ristari all’agnuni
si diceva delle donne quando invecchiavano senza essersi sposate;
agnuniarisi = mettersi in un angolino.
Aimu = senza
fermento, non lievitato.
A la bona =
accomodato, alla meglio.
A la campia = in
un luogo lontano e solitario.
A la ffaccialàta
= di presenza.
A li randi randi
= a una certa distanza , senza farsi vedere, lontano dall'abitato.
Allaccarùtu =
senza forza.
Allallàtu =
scemo.
Allammìcu =
grande desiderio.
Allammicùsu = con
voce lamentosa.
Allannùni = in
disparte, abbandonato, che non serve più.
Allappàri la vucca
= l'effetto che fanno in bocca le cose acerbe.
Allaschìri =
restringersi, come avviene per esempio in un manico di legno di un martello
o di una zappa per il troppo calore (dott. Giacomo Orlando).
Allascùtu =
affievolito, che a causa dell'aridità, non sta più fermo dove doveva stare.
Allatinàri = si dice del tempo che migliora.
Allattàri = dare
il latte; imbiancare le pareti.
Allattariàrisi =
litigare.
Allavancàri =
scaraventare; pronunciare con rabbia, es.: m'allavancà un saccu di mali
paroli = mi disse tantissime parolacce.
Allavancàrisi =
cadere, precipitare.
Allèstisi =
affrettarsi.
Allisciàri =
rendere una cosa liscia, accarezzare.
Alluccùtu =
sbalordito, scioccato.
Alluppiàri (o alluppinàri)
= somministrare l’oppio sonnifero.
Alluzzàri =
guardare fissamente, avere brama; manifestare attenzione improvvisa per
qualcuno o qualcosa che suscita il desiderio.
Ammagliàrisi =
offuscarsi.
Ammargiàri = di
terreno, riempirsi d'acqua.
Ammàttiri o mmàttiri
= capitare.
Ammàtula =
inutilmente, invano; es.: parlari ammatula = dire cose inutili.
Ammènniri =
chiedere umilmente perdono.
Amminnìrisi =
umiliarsi.
Ammiscàri =
mescolare, mettere insieme.
Ammiscàrisi =
intromettersi.
Ammizzigliàri (mmizzigliàri)
= fare carezze, vezzeggiare; coccolare fino a viziare.
Ammizzigliàrisi =
chiedere carezze; richiedere attenzioni,
Ammolacutèddra =
arrotino.
Ammulàri =
affilare.
A mmucciarè (ammucciarè)
= a nascondino.
Ammucciàri =
nascondere.
Ammugliàri =
immergere in un liquido, nel latte ecc.
Ammunziddràti =
accumulati.
Ammurràri = non
potere andare avanti, propriamente “davanti a un muro che non si può
superare”(di derivazione latina). Ammustazzàta
= si dice di una donna che mostra dei peli sopra il labbro, come dei baffi.
Ammuttàri =
spingere.
Ammuttùni =
spinta.
Amu = nel lotto,
l'unione di due numeri, ambo.
Amùsu = aspro.
Ancugnàri =
avvicinare.
Anga (con
pronuncia della 'g' di tipo nasale) = molare, dente in generale.
Annacàri =
dondolare.
Annacàrisi =
detto soprattutto delle donne, dondolarsi mentre camminano; dondolarsi
sull’altalena.
Annittàri =
pulire.
Annuricari =
diventare nero.
Antinna = lungo
palo pieno di sapone su cui ci si arrampica per impadronirsi dei doni che
sono stati sistemati in cima ad esso.
Antu antu = senza
scendere nei particolari o in profondità.
Antùra = poco fa
(letteralmente = prima di un’ora fa).
Anturàzzu = prima
di poco fa.
Appagnàrisi =
spaventarsi, detto specialmente delle bestie.
Apparàri la falla
= piegare verso l’alto la parte estrema di una veste o del grembiule in modo
da formare come una conca. Apparàri li mani
= unire le mani in modo tate da formare come una sacca, una conca.
Appariggiàri =
derivazione latina = uguagliare.
Apparulàti (oppure:
appaluràti) = fidanzati non ufficialmente (letteralmente che si sono
dati la parola).
Appizzàri = fare rovinare, attaccare un chiodo,
un quadro.
Appizzàtu =
appeso, deteriorato, rovinato.
Appunnarisi =
intestardirsi, pensare sempre e in modo ossessivo a qualcosa.
Appuntiddrari =
puntellare.
Appustàri (li scarpi)
= cucire (le tomaie); sistemare qualcuno in un posto di lavoro.
Apuòrcu (oppure:
aprocchiu) = spina alba, un tipo di verdura selvatica, che si prepara
generalmente lessa (Giuseppe Todaro). Si presenta spinosa con fiori rosa. Ha
proprietà antielmintica in quanto in grado di eliminare diversi tipi di
vermi. In alcuni paesi viene chiamato anche gattareddri o aprocchi.
Ardìcula =
ortica.
Àrgia (oppure:
gàrgia) = guancia.
Argiàta (oppure:
gargiàta) = colpo dato con la mano sul viso.
Ària = spazio di
terra spianato per battervi le biade.
Arìddri = semi
del pomidoro o testicoli di polli o di conigli.
Arma = anima.
Armu = animo,
coraggio.
Armùzza di Priatò
= anime desolate, creature afflitte, come le anime del Purgatorio.
Arraccamàri =
ricamare.
Arrancidiri =
diventare rancido, alterato.
Arrancidirisi =
risentirsi.
Arrafatàtu = si
dice di chi ha la voce rauca.
Arramazzàrisi =
cadere a terra come un peso morto, sforzarsi.
Arrangidìrisi =
offendersi.
Arrassàri =
allontanare.
Arrassàrisi =
allontanarsi.
Arràssu = lontano.
Tira arrassu = allontànati!
Arrì (oppure:
accà) = esortazione al mulo o all’asino o al cavallo a camminare.
Arribbiddriàri =
chiedere con insistenza.
Arribbuccari =
rovesciare l'estremità di qualche tessuto, imboccare.
Arricallàri =
ripassare con l’aratro sul terreno già arato. T’arricallu = ti dò
tante botte da ridurti come un campo su cui è passato per la seconda volta
l’aratro.
Arricampàri =
raccogliere, si dice specialmente di prodotti agricoli.
Arricampàrisi =
rientrare.
Arricògliri =
raccogliere, specialmente dei frutti di campagna.
Arricòglisi =
tornare, rientrare.
Arricriàrisi =
ricrearsi, rinascere.
Arriddiliàri =
passare un po’ di tempo chiacchierando.
Arriddìliu = il
passar tempo chiacchierando
Arriè = di nuovo.
Arriminàri =
muovere.
Arriminàrisi =
muoversi.
Arrimiscàri = buttare le cose sottosopra,
rovistare.
Arrimmunnàri (oppure:
arrimunnàri) = potare gli alberi.
Arrinàri =
trascinare un animale per le redini.
Arrinisciùtu =
riuscito, fatto grande; poveru arrinisciutu = chi, nel corso della
vita, riesce a riscattarsi dalla condizione di povertà in cui versava alla
nascita, ma ostenta in modo così grossolano il benessere conseguito, da
rivelare, indirettamente, le proprie umili origini.
Arripuddrùtu =
molto magro, smunto, emaciato.
Arrisantàri =
trasalire.
Arriscèdiri =
frugare, perquisire, cercare.
Arrisicàrisi =
rischiare, permettersi, osare.
Arristàri =
trarre in arresto; mettersi d’accordo.
Arriurdàri =
ricordare.
Arrivièntu =
riposo.
Arrivintàri =
riposare.
Arrivintarisi =
riposarsi.
Arrivùddrisi =
trasalire, cambiare di colore, sentirsi improvvisamente in imbarazzo.
Arrizzàri =
arricciare. Es.: m'arrizzàru li carni = mi si è accaponata la pelle.
Arrizzittàri =
pulire, mettere in ordine, riassettare.
Arrizzittàrisi =
prepararsi.
Arrizzulàri = far
cadere (specialmente dalle scale).
Arrizzulàrisi =
cadere a terra.
Arrunchiari =
ammassare
Arrusu (garrusu) = gay.
Arzàna = specie
di grande mensola.
Àsciacu =
terrazza.
Asciàri =
trovare.
Asciàrisi =
trovarsi; es.: s'ascià a passari di ddrà = si trovò a passare,
passò per caso di là.
Assammaràri =
immergere i panni sporchi nell'acqua e tenerceli per qualche tempo.
Assammaràrisi =
inzupparsi (per la forte pioggia o per qualsiasi altra causa).
Assantumàri =
svenire.
Assicutàri =
costringere qualcuno a scappare.
Assugliàri =
aizzare (es.: il cane; in questo caso si può dire pure abbiàri lu cani).
Astutàri =
spegnere.
A testa appuzzùni
= con la testa all’ingiù.
Attalòra = buco
nel fondo di una porta per permettere ai gatti di entrare.
Attùffu =
cucciolo di gatto.
Attuppàri =
tappare.
Attuppatièddru =
sost., chiocciola che si trova ancora in letargo sotto terra; agg., persona
che, crescendo, non si fa molto alta, ma, di contro, rimane bassina e
pienotta alla stregua di un tappo.
A vaniddrùzza =
detto di imposta di porta o di finestra socchiusa. Vaniddruzza, in
particolare, indica una strada molto stretta. La porta o la finestra a
vaniddrùzza, pertanto, è quella socchiusa, che lascia un'apertura così
ristretta da ricordare l'esiguità della larghezza della vaniddruzza (dott.
Michele Messineo).
Avantièri (oppure:
avantiràzzu) = qualche tempo fa, un tempo passato, ma non di troppo;
lett., indica il giorno prima di ieri, che, in grottese, si rende invece con
la locuzione passannaieri.
Avariàri (oppure:
variàri) = oscillare ora da una parte ora dall’altra, non stare in
equilibrio.
Avarièddru = che
non permette a nessuno di importunarlo, ma nello stesso tempo presenta anche
un pizzico di cattiveria. La componente di cattiveria distingue l'avarièddru
dallo spertu,che è colui che, senza essere cattivo, riesce
tuttavia ad impedire a terzi di dargli fastidio (Gianni Napoli).
'Avita =
antico contenitore di legno per impastare il gesso.
Azziccari =
indovinare.
Azziculiàri =
muovere.
Azziculiàrisi (oppure:
ziculiàrisi) = muoversi, essere malfermo, detto soprattutto di mobili,
di scale portatili o di denti.
Azzizzàri =
aggiustare, sistemare.
Azzòlu = azolo,
sostanza, di colore turchino, usata per sbiancare la biancheria nell'ultimo
risciacquo.
Azzùppa viddrànu
= pioggerellina che, per la sua scarsa consistenza, non scoraggia il
contadino dal continuare il suo lavoro nei campi, ma che, per la sua
insistenza, finisce per inzupparlo.
Carmelo e Graziella Luparello
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 6 gennaio 2013.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
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05/01/2013 |
Politica. Il 9 gennaio sarà
il "Restitution Day" per i deputati del Movimento 5 Stelle all'ARS |
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Il 9 gennaio sarà celebrato il “Restitution day”,
giorno in cui i deputati all'Ars del Movimento Cinque Stelle restituiranno
alla Regione gran parte del loro stipendio, e cioè le somme eccedenti i
2500 euro più rimborsi spese.
Viene così mantenuta fede alla promessa fatta in campagna elettorale da
Cancelleri e compagni e contemporaneamente viene scritta una pagina storica
nella vita dell'Assemblea regionale: è la prima volta, infatti, che deputati
rinunciano volontariamente alla parte preponderante dei loro compensi
(valutabile intorno al 70 per cento).
Le somme restituite, poco meno di un milione di euro annui, secondo gli
intendimenti del gruppo parlamentare saranno utilizzate per finanziare un
fondo di microcredito destinato alle piccole imprese, per il quale il
Consiglio di presidenza dell'Ars è stato invitato dal M5S a modificare in
maniera opportuna il proprio bilancio.
“Speriamo, però - dice il capogruppo del Movimento all’Assemblea
regionale, Giancarlo Cancelleri - che alla fine questa cifra sia molto
più grossa. Vogliamo credere, infatti, che in momento così delicato per
l'economia siciliana anche altri deputati saranno pronti a percorrere il
cammino da noi tracciato, dimostrando di lavorare anche, e soprattutto, per
la Sicilia”. Tutti i dettagli dell’operazione saranno resi noti il
prossimo 9 gennaio, nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle
10.30 nella sala stampa dell’Assemblea Regionale Siciliana.
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05/01/2013 |
Riconoscimenti. Conferito al
pittore Antonio Pilato il Premio Cavour 2012 |
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Premio Cavour |
La giuria del Premio Cavour, promosso dal Comune di
Sogliano Cavour e dall'Associazione Culturale "Italia in Arte",
manifestazione che vanta il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, ha inteso riconoscere l'elevato valore culturale dell'opera
pittorica di Antonio Pilato, conferendogli l'edizione 2012 del Premio.
Antonio Pilato, pittore di origini grottesi, laureato in Lettere e Filosofia
con la tesi su “Il problema dell’arte in Croce”, docente, si segnala sin
dall’adolescenza per lo spiccato interesse verso le arti figurative, con
esposizioni ad Agrigento e Palermo. Trasferitosi a Milano, dove tuttora
insegna Filosofia e Pedagogia, continua il mai interrotto lavoro di pittore,
inserendosi nel capoluogo lombardo. Originale e personale, l’artista non
richiama alla mente alcun riferimento immediato se non ciò che è
interiormente vissuto, dove l’oggetto si fa simbolo, invenzione poetica, e
dove l’uomo si fa cardine di tutte le sue tematiche. Di qui un affacciarsi
nelle sue opere di svariate problematiche politiche, sociali ed etiche, che
lo fanno riflettere sul destino dell’uomo e sulle forze che lo impastoiano e
a volte lo liberano.
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05/01/2013 |
Chiesa. Domenica 6 gennaio, Concerto dell'Epifania
della Corale Interparrocchiale "Jobel" |
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Corale "Jobel" |
Ininterrottamente dal 2004, prosegue la tradizione
ormai consolidata che vede ogni 6 gennaio,
Solennità dell'Epifania, la Corale interparrocchiale Liturgico-Musicale "Jobel"
proporre a Grotte il "Concerto dell'Epifania". Ciascuna edizione ha
richiamato numerosi fedeli che hanno affollato l'edificio nel quale si è
tenuto il concerto (la chiesa Madonna del Carmelo oppure la chiesa Madre).
Ospite d'onore delle varie edizioni, S.E. Mons. Carmelo Ferraro, Arcivescovo
emerito di Agrigento, che il prossimo 6 gennaio presiederà la Santa Messa
vespertina, concelebrata dall'arciprete Padre Giovanni Castronovo, alle ore
17.30 nella chiesa Madonna del Carmelo. Al termine della Celebrazione
Eucaristica rimarrà con i fedeli per assistere, nello stesso luogo, al
concerto della Corale "Jobel" (a lato, un'immagine di repertorio), diretta
da Valentina Morgante. Durante il concerto si potrà assistere alla
"rievocazione dell'arrivo dei Magi", a cura dell'Associazione "Gli Amici di
Padre Vinti" che successivamente animeranno, per l'ultima sera, il presepe
vivente presso la casa natale del Servo di Dio salito al Padre in fama di
santità.
Al termine della manifestazione, il Sindaco e l'Assessore allo Spettacolo
del Comune premieranno gli autori dei migliori presepi realizzati nei
quartieri di Grotte.
Carmelo Arnone
5 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
Corale Interparrocchiale "Jobel"
"Concerto dell'Epifania"
Domenica 6 gennaio, ore 19.00
Chiesa Madonna del Carmelo
Grotte (AG)
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04/01/2013 |
Cinema. "B&B - Babbiannu
Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe; commento al film "La
migliore offerta" |
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B&B |
LA MIGLIORE OFFERTA di Giuseppe Tornatore.
È incredibile come Tornatore riesca con la trama dei suoi films a pararsi le
critiche che sa che arriveranno perché nessuno meglio di lui sa quanti
difetti i suoi films abbiano. In questo: dialoghi brutti e scontati (si ma
c’è un perché nella trama e non dirò perché); non c’è traccia di un’emozione
vera che sia una in tutto il film (si ma c’è un perché nella trama: chi può
dire cosa ci emoziona e se ciò che ci emoziona è reale?); il films tra
Kafka, Proust, Joice, Sciascia e Pirandello è troppo intellettualistico (si
ma c’è un perché nella trama, in fondo in fondo è la semplice storia di una
grande presa per il culo); il film ha 15 minuti iniziali e finali belli (il
motivo per cui non sia durato mezz’ora è perché a costruire dei pezzi ci
vuol del tempo, a distruggerli poco: succede esattamente così nel film),
l’inizio soprattutto sembra precludere ad uno di quei viaggi attorno al
mistero dell’animo umano che hanno fatto la fortuna di grandi registi e di
grandi films, poi improvvisamente però si nebulizza, si allunga, si ripete,
perde magia anche perché il mistero viene svelato e la spiegazione è fuori
dal mistero stesso, rimanda ad altro e poi ad altro ancora (troppe
matrioske). Il protagonista s’innamora della donna del mistero: perché?
L’amore, l’innamoramento è del tutto gratuito e non giustificato da niente.
Il percorso dell’amore platonico verso la fisicità che sembra
essergli
proibita è bruciato in una scopata talmente gratuita che sarà mostrata, per
fortuna, solo in flashback (ben altro il tormento peccaminoso e
scandalistico non consumato in Morte a Venezia – la ripetuta
tintura dei capelli è forse una citazione?) ma in questo Tornatore è sempre
stato maestro privo di tabù: dopo il ragazzino che si fa le seghe (Malena),
adesso anche il sesso tra un uomo anziano e una giovane donna. Ancora una
volta quella che poteva essere una splendida regia (per quanto a tratti
manieristica e molto molto politicamente corretta) si dissolve tra le pieghe
di un soggetto sbagliato e a tratti inconsistente.
Quando Tornatore tenta sentieri Viscontiani rasenta il ridicolo e i dialoghi
stavolta (nonostante la trama) fanno acqua da tutte le parti e stavolta non
sono salvati neanche dal doppiaggio soprattutto quello dell’attrice
protagonista. Sia chiaro: Tornatore è un grande regista ma credo che la sua
scrittura stia scivolando (o forse è sempre stato così?) verso una deriva
intellettualistica e borghese che toglie (e molto) prestigio alla sua
indubbia capacità di regista, se solo avesse un minimo, un minimo, di
capacità di scandalizzare, di dissacrare, di osare, che magnifico artista
sarebbe! Invece è perfettamente ancorato a un’arte che alla fine è
rassicurante, filo-governativa, tendente al piatto. Questo, allargando il
discorso al cinema italiano più in generale, fa sì che
nessuno
(o pochi e piccoli) riesca a raccontare e per bene (come certo Tornatore
potrebbe) questa martoriata povera Italia. Cosa sarebbe un Ladri di
biciclette oggi? Certo non tutti sono Petri, Rosi o Damiani, ma neanche
De Sica, Fellini, Antonioni, Visconti o Rossellini. Questi grandissimi poi,
avevano degli sceneggiatori, grandissimi, Tornatore no. Perché? Forse la
risposta è nell’industria cinematografica. Un cinema che fa pensare o
addirittura crescere fa paura a tutti e molti autori per arrivare
prima in produzione e soprattutto dopo nelle sale si barcamenano alla
ricerca di un equilibrio impossibile. Questo film di Tornatore è prodotto
anche dal ministero e dall’Unicredit, fa largo impiego di Armani e altri
prodotti simili, ora non voglio dire che l’autore si genuflette al
produttore, e non lo dico, probabilmente però penso che in questa Italia
fare cinema veramente libero è difficile, assai difficile.
Note
“inutilmente” positive a margine: mai, come in questo film, ho
paradossalmente avvertito la presenza (essenza) di Bagheria in un film di
Tornatore (la villa e il mistero). La scena (colori e luce) della ragazza
sotto l’acqua della vasca è bellissima; così come il contesto nel bar di
Praga della carrellata finale. Ultima annotazione: stavolta Tornatore non si
è citato com’è capitato altre volte, ha lasciato che a farlo fosse Morricone
e tanto.
Se non l’avete ancora visto, il film, andate a vederlo.
Giovanni Volpe
4 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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04/01/2013 |
Iniziative. Continuano le
novene presso i presepi allestiti nei quartieri del paese |
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Vedi le foto |
Ancora per un paio di giorni ci sarà la possibilità di
ammirare i numerosi presepi allestiti dai cittadini nei quartieri del paese
di Grotte. Noi ne abbiamo contati ben 13, e forse qualcuno ci sarà sfuggito.
Si possono trovare nelle seguenti vie: Via Confine (all'incrocio dell'ex
istituto "Ancelle Riparatrici"), Vicolo Verdi, Via Santa Rita, Via Livatino,
Via Crispi (accanto Sudpel), Corso Garibaldi (accanto alla sede CGIL), Via
Elena di Montenegro, Via Da Monte, Via Padre Vinti (a pochi passi dalla
rotonda), Via Giubileo del 2000, nei pressi di Via Gracco (di fronte all'ex
istituto "Ancelle Riparatrici"), Via Cascino (di fronte la scuola media).
Per concludere, la "Piccola Betlemme", presepe vivente che si realizza nelle
viuzze vicine alla casa natale di Padre Vinti. Qui è anche possibile, con
una piccola offerta, degustare deliziosi assaggi di prodotti tipici locali,
mentre nel presepe di Via Confine, grande successo ha riscosso (come lo
scorso anno) l'assaggio di ricotta offerta e realizzata dal vivo,
esclusivamente con latte fresco seguendo l'originario antico metodo
artigianale tramandato da padre in figlio, dalla Famiglia Mulè, titolare di
una piccola azienda lattiero-casearia a conduzione familiare. Come ogni
anno, le rappresentazioni della natività sono rallegrate dalle nenie
natalizie intonate dalle voci e dagli strumenti del gruppo di animazione
delle novene, formato da giovani raccolti attorno a Gerlando Terrana. I
presepi saranno visitabili sino alla sera di domenica 6 gennaio, festa
dell'Epifania.
Carmelo Arnone
4 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
Pubblichiamo le immagini di alcuni presepi (76 foto di
© Salvo Lo Re "President").
Presepi e Novene a Grotte (Foto)
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03/01/2013 |
Riflessioni. "L'Agenda
del prof. Monti"; di Antonio Pilato |
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Antonio Pilato |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Siamo arrivati finalmente a capire, senza il velo di Maya, anche il senso
direzionale del leader tecnocrate e politocrate prof. Monti.
Tutto preparato, prima con le dimissioni del Presidente del Consiglio
Berlusconi e di tutto il suo pianeta di Ministri da lui chiamati a governare
questo penoso paese Italia, contrastato dalle sinistre, poi con la reggenze
suppletiva dei tecnici, mai conosciuti prima dagli elettori, ed in ultimo e
in mezzo a tanta palude deludente, anche l'agenda Monti, che così si
esprime, con autorità lapidaria: “Se mi volete in politica, ecco la mia
agenda”.
Vuol dire che sarà ancora lui a scegliere gli uomini che ci dovranno salvare
da tanto disastro economico, da lor causato, e dare gli incarichi, stabilire
programmi e priorità di impegni teorici e attuativi. Sarà Lui allora, a far
navigar la “nave” in gran tempesta, con nocchieri decisi a liberarci dai
bordelli degli affari, a farci risalire dalla china della disperazione con
le ali purificate di etica?
Vedremo cosa succederà". |
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Antonio Pilato
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03/01/2013 |
Tasse. "ICI-IMU
e case fantasma: accertamenti pazzi"; di Calogero
Chiarenza |
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Ing. Chiarenza
Deliberazione |
ICI-IMU e case fantasma: accertamenti pazzi.
Qualcuno
ricorderà le pubblicazioni su questo giornale in merito alle Case Fantasma,
una del 19/05/2012 a mio nome e
l’altra del 23/05/2012 a firma del Sindaco del Comune di Grotte, Rag.
Paolo Pilato.
Entrambe le pubblicazioni
denunciarono la possibile presenza di errori commessi dall’Agenzia del
Territorio e le conseguenze che ne sarebbero derivate.
In particolare il
Sindaco, grazie alle segnalazioni pervenute da parte dei cittadini, scrisse
che ove si accertasse la presenza di errori negli elenchi delle case
fantasma “sarebbe un fatto grave e inaudito per le conseguenze che ne
deriverebbero a quei cittadini che, in futuro, potranno essere destinatari
di ancor più pesanti sanzioni, anche di parecchie migliaia di euro”.
Ed è poi successo quanto
annunciato, con il paradosso che in questi giorni, a causa degli errori
catastali, i cittadini sono vessati per mano dello stesso Comune, il
cui Sindaco mesi addietro aveva denunciato questo pericolo.
Un pasticcio di cui il
Comune, pur senza averne tutte le colpe, si è reso involontario complice nel
momento in cui ha recapitato ai malcapitati cittadini, vittime degli errori
del catasto, accertamenti di ICI arretrata, anche per diverse migliaia di
Euro.
Tutto ciò deriva da una
norma emanata sotto il governo Tremonti (art.2, comma 5-bis del D.L.
225/2010 conv. con L. 10/2011) e sotto il governo Monti (art. 11, comma 7
del D.L. n. 16/2012 conv. con L. 44/2012) che ha consentito al Catasto di
considerare una pubblicazione su internet delle rendite presunte come se
fosse una notificazione personale, violando il diritto costituzionale della
difesa e lo statuto del contribuente.
Poi l’Agenzia del
Territorio ci ha messo del suo, attribuendo per errore, ad esempio, a
fabbricati accatastati già dotati di rendita, un’altra rendita ancora,
duplicando quindi le tasse e per di più comminando sanzioni e liquidazioni
senza notificarle personalmente a persone, rimaste di conseguenza ignare di
tutto e intestandole addirittura a persone non proprietarie.
Si sono calpestati e si
continuano a calpestare i più elementari diritti dei cittadini da parte di
uno Stato padrone che non rispetta neanche la propria costituzione. Sui
mezzi di comunicazione nulla si dice nel merito, perché intenti a parlare
del nulla (cronache, primarie, alleanze elettorali).
Spieghiamo meglio quello
che è successo.
Il Comune di Grotte in
questi giorni ha recapitato ai contribuenti diverse lettere di accertamento
per l’ICI non pagata dal 2007.
Nulla di straordinario,
se non fosse che sugli avvisi di accertamento risultano le rendite presunte
di case inesistenti oppure non appartenenti ai destinatari degli stessi
avvisi.
Un vero rompicapo!
Tutto nasce dal fatto che
l’Agenzia del Territorio erroneamente aveva creato nuove unità immobiliari
(queste sono le vere case fantasma) con attribuzione di nuove rendite
catastali presunte, attribuendole a fabbricati, che secondo la stessa
Agenzia, non erano stati accatastati.
Nei riguardi dell’ICI/IMU
è sorto un vero e proprio pasticcio sulla pelle degli incolpevoli cittadini!
Il Comune, facendo
affidamento ai dati catastali, chiede il pagamento dell’ICI anche per le
case che non esistono, che non sono suscettibili di rendite o che
appartengono ad altri proprietari.
La cosa grave di questa
vicenda è che taluni errori sulle rendite presunte non si sono potuti
evitare, in quanto ai cittadini interessati non è stata data conoscenza
personale mediante notifica di quello che ha combinato, a torto o a ragione,
l’Agenzia del Territorio.
Altro fatto ancor più
grave è che, nonostante talune rendite presunte errate fossero già state
corrette e/o soppresse da qualche mese dallo stesso catasto, le stesse
compaiono negli avvisi di accertamento mandate dal Comune.
Si chiede pertanto al
Comune di porre la giusta attenzione a quanti segnaleranno tali incongruenze.
Va ricordato che il
soggetto passivo dell’imposta ICI/IMU, cioè quello che è tenuto a pagare
l’imposta (art.3 D. Lgs 504/1992 e art. 9 D. Lgs 23/2011) non sempre
coincide con l’intestatario catastale e non è detto che un’unità
immobiliare, a cui è stata attribuita d’ufficio da parte dell’Agenzia del
Territorio una rendita catastale presunta, esista o sia soggetta all’obbligo
di accatastamento!
Calogero Chiarenza
3 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
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03/01/2013 |
Lettere. "A proposito del
centro commerciale La Grua"; di Lillo Agnello |
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"La Grua" |
Riceviamo e pubblichiamo.
"A proposito
del centro commerciale "la Grua".
Nonostante si tratti di 21 aziende, di questo Centro si conosce ben poco.
Vive solo sulla carta e magari con tanto di atto costitutivo? E'presente
realmente sul mercato, e dove? Si tratta di prodotti naturali
dell'agricoltura? Quali? Se non se non si diffonde la conoscenza della sua
presenza sul mercato e sul territorio, resta un'Associazione virtuale fatta
dei vecchi propositi (contributi regionali e interessi politici). Il mio,
pertanto, vuole essere un invito al Coordinatore responsabile a volere
fornire ulteriori dettagli per fare partecipare anche tutti i cittadini a
quanto programmato dagli iscritti.
Grazie e buon anno a tutti". |
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Lillo Agnello
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02/01/2013 |
Volontariato. Consegna dei
riconoscimenti nella Giornata del Donatore Adas |
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Vedi le foto |
Con la partecipazione dei soci alla Santa Messa
domenicale, celebrata dall'arciprete Padre Giovanni Castronovo e dedicata a
tutti i donatori, il gruppo Adas di
Grotte ha iniziato le attività della Giornata del Donatore,
appuntamento annuale che in prossimità delle feste natalizie coinvolge gli
aderenti. Al termine della funzione liturgica sono stati consegnati alcuni
riconoscimenti ai soci che si sono particolarmente distinti per le donazioni
effettuate. La Giornata è continuata presso la sede sociale, in Corso
Garibaldi. In un clima gioioso, animato dal gruppo delle novene di Gerlando
Terrana, sono state consegnate altre targhe e medaglie. Nell'occasione il
presidente dott.ssa Alessandra Vizzini ha ufficializzato la nomina della
donatrice Cettina Messina, distintasi per le continue attività di supporto a
tutte le iniziative dell'Adas di Grotte, di nuovo componente del Direttivo.
Di seguito i donatori hanno potuto gradire alcune specialità gastronomiche
locali e divertirsi con la serata danzante che ha concluso la giornata.
Pubblichiamo alcune immagini della giornata (56 foto di
© Calogero Infantino).
Giornata del Donatore Adas (Foto)
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01/01/2013 |
Volontariato. Festa di Natale
per i bambini, alla Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale" |
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Guarda il video |
Lo scorso 21 dicembre, l'Associazione
"Padre Vinti - Grotte Solidale" Onlus ha organizzato una
festa speciale per i bambini delle famiglie che beneficiano
dell'attività del Banco Alimentare. Durante la serata i
piccoli presenti hanno giocato a tombola ed hanno
partecipato ad un piccolo rinfresco. Ogni bambino ha
ricevuto un piccolo pensierino da Babbo Natale. Tutti i
regali che sono stati distribuiti, erano dei giocattoli
ancora nuovi, che molte famiglie hanno pensato di donare
all'Associazione per poi ridistribuirli ai bambini. A fine
serata, il consueto scambio degli auguri di buone feste. Il
Presidente ed il Direttivo della Onlus hanno
dichiarato la loro soddisfazione per la riuscita
dell'iniziativa, che ha contribuito a rendere più liete le
festività di grandi e piccini.
Festa di Natale alla Onlus "P. Vinti - Grotte Solidale" (Video)
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01/01/2013 |
Politica. Messaggio di fine
anno del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano |
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On. Napolitano |
Pubblichiamo il testo del messaggio di fine anno
del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano, pronunciato ieri sera a
reti unificate.
Palazzo del Quirinale, 31/12/2012
"Un augurio affettuoso a tutti voi, uomini e donne d'Italia, che vivete
e operate in patria e all'estero, e in particolare a quanti servono da
lontano la nazione, in suo nome anche rischiando la vita, come nelle
missioni di pace in tormentate aree di crisi.
Mi rivolgo a voi questa sera nello stesso spirito del mio primo messaggio di
fine anno, nel 2006, e di tutti quelli che l'hanno seguito. Cercherò cioè
ancora una volta di interpretare ed esprimere sentimenti e valori condivisi,
esigenze e bisogni che riflettono l'interesse generale del paese. Guardando
sempre all'unità nazionale come bene primario da tutelare e consolidare. In
questo spirito ho operato finora, secondo il ruolo attribuito dalla
Costituzione al Presidente della Repubblica. Anche e ancor più in questo
momento, alla vigilia di importanti elezioni politiche, non verranno da me
giudizi e orientamenti di parte, e neppure programmi per il governo del
paese, per la soluzione dei suoi problemi, che spetta alle forze politiche e
ai candidati prospettare agli elettori. Muoverò piuttosto dal bisogno che
avverto di una considerazione più attenta e partecipe della realtà del
paese, e di una visione di quel che vorremmo esso diventasse nei prossimi
anni.
Parlo innanzitutto di una realtà sociale duramente segnata dalle conseguenze
della crisi con cui da quattro anni ci si confronta su scala mondiale, in
Europa e in particolar modo in Italia. Da noi la crisi generale, ancora nel
2012, si è tradotta in crisi di aziende medie e grandi (e talvolta,
dell'economia di un'intera regione, come ho constatato da vicino in
Sardegna), si è tradotta in cancellazione di piccole imprese e di posti di
lavoro, in aumento della Cassa Integrazione e della disoccupazione, in
ulteriore aggravamento della difficoltà a trovare lavoro per chi l'ha
perduto e per i giovani che lo cercano. Per effetto di tutto ciò, e per il
peso delle imposte da pagare, per l'aumento del costo di beni primari e
servizi essenziali, "è aumentata l'incidenza della povertà tra le famiglie"
- ci dice l'Istituto Nazionale di Statistica - specie "quelle in cui
convivono più generazioni.... Complessivamente sono quasi due milioni i
minori che vivono in famiglie relativamente povere, il 70 per cento dei
quali è residente al Sud". Ricevo d'altronde lettere da persone che mi
dicono dell'impossibilità di vivere con una pensione minima dell'INPS, o del
calvario della vana ricerca di un lavoro se ci si ritrova disoccupato a 40
anni.
Ma al di là delle situazioni più pesanti e dei casi estremi, dobbiamo
parlare non più di "disagio sociale", ma come in altri momenti storici, di
una vera e propria "questione sociale" da porre al centro dell'attenzione e
dell'azione pubblica. E prima ancora di indicare risposte, come tocca fare a
quanti ne hanno la responsabilità, è una questione sociale, e sono
situazioni gravi di persone e di famiglie, che bisogna sentire nel profondo
della nostra coscienza e di cui ci si deve fare e mostrare umanamente
partecipi. La politica, soprattutto, non può affermare il suo ruolo se le
manca questo sentimento, questa capacità di condivisione umana e morale. Ciò
non significa, naturalmente, ignorare le condizioni obbiettive e i limiti in
cui si può agire - oggi, in Italia e nel quadro europeo e mondiale - per
superare fenomeni che stanno corrodendo la coesione sociale.
Scelte di governo dettate dalla necessità di ridurre il nostro massiccio
debito pubblico obbligano i cittadini a sacrifici, per una parte di essi
certamente pesanti, e inevitabilmente contribuiscono a provocare recessione.
Ma nessuno può negare quella necessità: è toccato anche a me ribadirlo molte
volte. Guai se non si fosse compiuto lo sforzo che abbiamo in tempi recenti
più decisamente affrontato: pagare gli interessi sul nostro debito pubblico
ci costa attualmente - attenzione a questa cifra - più di 85 miliardi di
euro all'anno, e se questo enorme costo potrà nel 2013 e nel 2014 non
aumentare ma diminuire, è grazie alla volontà seria dimostrata di portare in
pareggio il rapporto tra entrate e spese dello Stato, e di abbattere
decisamente l'indebitamento. C'è stato cioè un ritorno di fiducia
nell'Italia, hanno avuto successo le nuove emissioni di Buoni del Tesoro, si
è ridotto il famoso "spread" che da qualche anno è entrato nelle nostre
preoccupazioni quotidiane.
E' dunque entro questi limiti che si può agire per affrontare le situazioni
sociali più gravi. Lo si può e lo si deve fare distribuendo meglio, subito,
i pesi dello sforzo di risanamento indispensabile, definendo in modo meno
indiscriminato e automatico sia gli inasprimenti fiscali sia i tagli alla
spesa pubblica, che va, in ogni settore e con rigore, liberata da sprechi e
razionalizzata. Decisivo è, nello stesso tempo e più in prospettiva, far
ripartire l'economia e l'occupazione non solo nel Centro-Nord ma anche nel
Mezzogiorno; cosa - quest'ultima - di cui poco ci si fa carico e perfino
poco si parla nei confronti e negl'impegni per il governo del paese. Uscire
dalla recessione, rilanciare l'economia, è possibile per noi solo insieme
con l'Europa, portando in sede europea una più forte spinta e credibili
proposte per una maggiore integrazione, corresponsabilità e solidarietà nel
portare avanti politiche capaci di promuovere realmente, su basi
sostenibili, sviluppo, lavoro, giustizia sociale. L'Italia non è un paese
che possa fare, nel concerto europeo, da passivo esecutore; è tra i paesi
che hanno fondato e costruito l'Europa unita, e ha titoli e responsabilità
per essere protagonista di un futuro di integrazione e democrazia federale,
che è condizione per contare ancora, tutti insieme, nel mondo che è cambiato
e che cambia. Guardiamo dunque a questa prospettiva. Sta per iniziare un
anno ancora carico di difficoltà. Non ci nascondiamo la durezza delle prove
da affrontare, ma abbiamo forti ragioni di fiducia negli italiani e
nell'Italia. Più di un anno fa dissi a Rimini: si è nel passato parlato
troppo poco "il linguaggio della verità". Ma avere e dare fiducia "non
significa alimentare illusioni, minimizzare o sdrammatizzare" i dati più
critici della realtà: si recupera fiducia "guardandovi con intelligenza e
con coraggio. Il coraggio della speranza, della volontà e dell'impegno".
Ebbene, penso che una maturazione in questo senso ci sia stata, specialmente
tra i giovani. Sono loro che hanno più motivi per essere aspramente
polemici, nel prendere atto realisticamente di pesanti errori e ritardi,
scelte sbagliate e riforme mancate, fino all'insorgere di quel groviglio ed
intreccio di nodi irrisolti che pesa sull'avvenire delle giovani
generazioni. I giovani hanno dunque ragioni da vendere nei confronti dei
partiti e dei governi per vicende degli ultimi decenni, anche se da un lato
sarebbe consigliabile non fare di tutte le erbe un fascio e se dall'altro si
dovrebbero chiamare in causa responsabilità delle classi dirigenti nel loro
complesso e non solo dei soggetti politici.
E che dire poi dell'indignazione che suscitano la corruzione in tante sfere
della vita pubblica e della società, una perfino spudorata evasione fiscale
o il persistere di privilegi e di abusi - nella gestione di ruoli politici
ed incarichi pubblici - cui solo di recente si sta ponendo freno anche
attraverso controlli sull'esercizio delle autonomie regionali e locali?
Importante è che soprattutto tra i giovani si manifesti, insieme con la
polemica e l'indignazione, la voglia di reagire, la volontà di partecipare a
un moto di cambiamento e di aprirsi delle strade. Perché in fondo quel che
si chiede è che si offrano ai giovani delle opportunità, ponendo fine alla
vecchia pratica delle promesse o delle offerte per canali personalistici e
clientelari. E opportunità bisogna offrire a quanti hanno consapevolezza e
voglia di camminare con le loro gambe: bisogna offrirle soprattutto
attraverso politiche pubbliche di istruzione e formazione rispondenti alle
tendenze e alle esigenze di un più avanzato sviluppo economico e civile.
Prospettare una visione per il futuro delle giovani generazioni e del paese
è importante fin da ora, senza limitarsi ad attendere che nella seconda metà
del 2013 inizi una ripresa della crescita in Italia e adoperandosi perché si
concretizzi e s'irrobustisca.
Ritengo si debba puntare a una visione innanzitutto unitaria, che abbracci
l'intero paese, contando sulla capacità di tutte le forze valide del
Mezzogiorno di liberarsi dalla tendenza all'assistenzialismo, dai
particolarismi e dall'inefficienza di cui è rimasta assurdamente vittima la
gestione dei fondi europei.
Più in generale, una rinnovata visione dello sviluppo economico non può
eludere il problema del crescere delle diseguaglianze sociali. Si riconosce
ormai, ben oltre vecchi confini ideologici, che esso è divenuto fattore di
crisi e ostacolo alla crescita proprio nelle economie avanzate. Porre in
primo piano quel problema diventa sempre più decisivo.
Nello stesso tempo, in momenti impegnativi di scelta come quello della
imminente competizione elettorale è giusto guardare all'Italia che vorremmo
nella pienezza dei suoi valori civili e culturali. E quindi come paese
solidale che sappia aver cura dei soggetti più deboli, garantendoli dal
timore della malattia e dell'isolamento, che sappia accogliere chi arriva in
Italia per cercare protezione da profugo o lavoro da immigrato e offrendo
l'apporto di nuove risorse umane per il nostro sviluppo. Paese, quindi,
l'Italia, da far crescere aperto e inclusivo: già un anno fa, avevamo 420
mila minori extracomunitari nati in Italia - è concepibile che, dopo essere
cresciuti ed essersi formati qui, restino stranieri in Italia? E'
concepibile che profughi cui è stato riconosciuto l'asilo vengano
abbandonati nelle condizioni che un grande giornale internazionale ha giorni
fa - amaramente per noi - documentato e denunciato?
Ripresa e rilancio dell'economia e avanzamento civile del paese non possono
separarsi. Abbiamo norme e forze dello Stato seriamente dedicate alla lotta
contro la criminalità organizzata, piaga gravissima non solo nel
Mezzogiorno: ma occorre portare a fondo questo impegno facendo leva
sull'apporto vigoroso di energie della società civile per spazzare via ogni
connivenza e passività. Stiamo facendo, si deve dirlo, passi avanti nel
campo dei rapporti e dei diritti civili. Così con la legge che ha sancito
l'equiparazione tra i figli nati all'interno e al di fuori del matrimonio, e
segnalato esigenze di ulteriore adeguamento del diritto di famiglia. O con
le nuove normative di questi anni per contrastare persecuzioni e violenze
contro le donne. Ho appena firmato la legge di ratifica della convenzione
internazionale rivolta anche a combattere la violenza domestica: ma è
impressionante, e richiede ancora ben altro, lo stillicidio di barbare
uccisioni di donne nel nostro paese.
Più che mai dato persistente di inciviltà da sradicare in Italia rimane la
realtà angosciosa delle carceri, essendo persino mancata l'adozione finale
di una legge che avrebbe potuto almeno alleviarla. Saluto, tuttavia, con
compiacimento il fatto che per iniziativa della Commissione parlamentare
istituita in Senato si stia procedendo alla chiusura - cominciando dalla
Sicilia - degli Ospedali psichiatrici giudiziari, autentico orrore indegno
di un paese appena civile.
Ponte decisivo tra sviluppo economico e avanzamento civile è la
valorizzazione, in tutti i suoi aspetti - a partire dal patrimonio naturale
ed artistico - della risorsa cultura di cui è singolarmente ricca l'Italia.
E' stato un tema su cui mi sono costantemente speso in questi anni. Apprezzo
i buoni propositi che ora si manifestano a questo riguardo, ma non dimentico
le sordità e le difficoltà in cui mi sono imbattuto in questi anni a tutti i
livelli. C'è qui un punto non secondario della riflessione e del cambiamento
da portare avanti. Vorrei tornare, ma non ne ho il tempo - e quindi li
richiamo solo per memoria - anche su altri motivi di mio costante impegno
durante il settennato. La sicurezza sui luoghi di lavoro, come parte di una
strategia di valorizzazione del lavoro, che è condizione anche per il
successo di intese volte a elevare la produttività e competitività del
nostro sistema economico. O il ruolo del capitale umano di cui disponiamo, e
le sue potenzialità su cui ho insistito guardando soprattutto a risorse
scarsamente impiegate o non messe in condizione di esprimersi pienamente. E
ancora una volta cito l'esempio di ricercatori, in particolare donne e di
giovane età, che hanno dato di recente prove straordinarie in centri di
ricerca europei come il CERN di Ginevra o l'ESTEC dell'Aja o, con scarsi
mezzi e molte difficoltà burocratiche, in Istituti di ricerca nazionali. E
qui non posso non rivolgere un pensiero commosso e riconoscente alla grande
figura di Rita Levi Montalcini, che tanto ha rappresentato per la causa
della scienza, dell'affermazione delle donne, della libertà e della
democrazia.
In conclusione, mi auguro che molte questioni da me toccate e soprattutto il
senso di un'attenzione consapevole e non formale alle realtà e alle attese
sociali e civili del paese, trovino posto nella competizione elettorale. Mi
attendo che ci sia senso del limite e della misura nei confronti e nelle
polemiche, evitando contrapposizioni distruttive e reciproche invettive. In
special modo su tematiche cruciali ancora eluse in questa legislatura -
riforme dell'ordinamento costituzionale, riforma della giustizia - non si
può dimenticare che saranno necessari nel nuovo Parlamento sforzi
convergenti, contributi responsabili alla ricerca di intese, come in tutti i
paesi democratici quando si tratti di ridefinire regole e assetti
istituzionali.
Non si è, con mio grave rammarico, saputo o voluto riformare la legge
elettorale; per i partiti, per tutte le formazioni politiche, la prova
d'appello è ora quella della qualità delle liste. Sono certo che gli
elettori ne terranno il massimo conto.
Al loro giudizio si presenteranno anche nuove offerte, di liste e
raggruppamenti che si vanno definendo. L'afflusso, attraverso tutti i
canali, preesistenti e nuovi, di energie finora non rivoltesi all'impegno
politico può risultare vitale per rinnovare e arricchire la nostra
democrazia, dare prestigio e incisività alla rappresentanza parlamentare. Il
voto del 24-25 febbraio interverrà a indicare quali posizioni siano
maggiormente condivise e debbano guidare il governo che si formerà e otterrà
la fiducia delle Camere.
Il senatore Monti ha compiuto una libera scelta di iniziativa programmatica
e di impegno politico. Egli non poteva candidarsi al Parlamento, facendone
già parte come senatore a vita. Poteva, e l'ha fatto - non è il primo caso
nella nostra storia recente - patrocinare, dopo aver presieduto un governo
tecnico, una nuova entità politico-elettorale, che prenderà parte alla
competizione al pari degli altri schieramenti. D'altronde non c'è nel nostro
ordinamento costituzionale l'elezione diretta del primo ministro, del capo
del governo.
Il Presidente del Consiglio dimissionario è tenuto - secondo una prassi
consolidata - ad assicurare entro limiti ben definiti la gestione degli
affari correnti, e ad attuare leggi e deleghe già approvate dal Parlamento,
nel solco delle scelte sancite con la fiducia dalle diverse forze politiche
che sostenevano il suo governo. Il Ministro dell'Interno garantirà con
assoluta imparzialità il corretto svolgimento del procedimento elettorale.
Le elezioni parlamentari sono per eccellenza il momento della politica. Un
grande intellettuale e studioso italiano del Novecento, Benedetto Croce,
disse, all'indomani della caduta del fascismo: "Senza politica, nessun
proposito, per nobile che sia, giunge alla sua pratica attuazione". E ancor
prima aveva scritto, guardando all'ormai vicina rinascita della democrazia:
"I partiti politici in avvenire si combatteranno a viso scoperto e
lealmente... e nel bene dell'Italia troveranno di volta in volta il limite
oltre il quale non deve spingersi la loro discordia". L'insegnamento è anche
oggi ben chiaro: il rifiuto o il disprezzo della politica non porta da
nessuna parte, è pura negatività e sterilità. La politica non deve però
ridursi a conflitto cieco o mera contesa per il potere, senza rispetto per
il bene comune e senza qualità morale.
Con queste parole, mi congedo da voi. Ho per ormai quasi sette anni assolto
il mio compito - credo di poterlo dire - con scrupolo, dedizione e rigore.
Ringrazio dal profondo del cuore tutte le italiane e gli italiani, di ogni
generazione, di ogni regione, e di ogni tendenza politica, che mi hanno
fatto sentire il loro affetto e il loro sostegno.
A voi tutti, buon 2013!". |
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Il Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano |
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