LA VITA
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Nacque
il 18 gennaio 1893 da Domenico e Carmelina Palermo.
Sin dall’infanzia avvertì la vocazione sacerdotale.
Dopo la scuola elementare, superate le molte difficoltà, anche economiche, entrò nel seminario
di Agrigento per intraprendere la sua formazione spirituale e culturale
e poter ascendere al sacerdozio.
In umiltà e obbedienza il 9 luglio 1922 venne consacrato sacerdote. Ebbe
così inizio il suo travagliato cammino verso al santità, vivendo povero
ma ricco di preghiera, di mortificazione e di ogni virtù sacerdotale.
La sua più grande opera ed il suo costante impegno furono vivere in
intimità con Gesù Eucaristico, in amore filiale con la Madonna, in
costante comunione e preghiera verso le anime del purgatorio.
Curò con sollecitudine paterna le anime con la confessione e la
direzione spirituale, sempre pronto ed instancabile; fu sollecito, con
grande abnegazione, verso gli ammalati ed i moribondi, che mai privò
della sua sacerdotale e pastorale presenza.
Dopo sette mesi di servizio pastorale a Cianciana fu destinato a Grotte.
Qui ricoprì l’incarico di Rettore della Chiesa del Carmelo sino alla
sua morte. Prevedendo la sua fine, si preparò, come era nel suo stile, con
umiltà e gioia, per andare incontro allo Sposo. Ritornò alla casa del
Padre il 17 agosto 1943, a soli 50 anni d'età e 21 di sacerdozio.
La morte non interruppe né il dialogo, né la cura verso le anime. La sua
tomba, al cimitero prima ed in chiesa poi, è stata e continua ad essere
visitata da pellegrini e da anime buone, raccolte in devota preghiera.
Fu un
sacerdote umile, buono, saggio, ma soprattutto santo.
Non fu un grande oratore. Bastava un suo sorriso, una sua parola, un suo gesto per convertire i
cuori più duri.
Amava ripetere spesso: ”Gesù, fammi santo; santo sacerdote”.
Innumerevoli fedeli ricorrevano a lui per la confessione, per un
consiglio, per una guida spirituale.
Alla sua morte, il suo corpo rivestito dei paramenti sacri e posto al
centro dell’umile casetta nella quale aveva vissuto, fu meta di
un’interminabile pellegrinaggio di persone desiderose di rendere omaggio al “santo sacerdote”.
La sempre crescente fama di santità ha richiamato gruppi di pellegrini da
tutto il mondo.
Padre Vinti continua a vivere nel ricordo e nell'amore dei suoi
concittadini e dei suoi fedeli.
La sua spiritualità era semplice e profonda. Era consapevole di essere
solo uno strumento nelle mani di Dio, ma era anche convinto di essere
indegno di ricevere grazie particolari. Riteneva indegne anche le sue
preghiere, per la cui accettazione si rimetteva con filiale fiducia alla
bontà di Dio.
Si affidava con abbandono alla materna protezione di Maria quando
pregava: "Vergine Maria, deh, prega Gesù per me e fa che mi accetti... O
Mamma mia, pensaci Tu".
In Gesù e Maria riponeva tutta la sua confidenza, rivolgendosi così a
loro: "Non ho con chi sfogare all'infuori di Voi, Gesù e Maria, che
siete i miei più perfetti confidenti e che volete aiutarmi".
Il servo di Dio Padre Vinti non ha scritto libri, non ha lasciato opere
sociali o religiose, non ha dato vita ad associazioni di alcun genere.
Ha dato sé stesso alle anime, ha scritto con la sua vita le più belle
pagine di una spiritualità sacerdotale semplice e meravigliosa; ha
lasciato il profumo delizioso della sua virtù, della sua purezza, della
sua offerta totale.
La piccolissima e modestissima casa di Padre Vinti ci parla ancora oggi di
santità. Per 27 anni la salma del sacerdote è rimasta tumulata in una
tomba gentilizia del cimitero di Grotte. Il 7 novembre 1970 l’urna
contenente le ceneri di Padre Vinti è stata traslata nella Cappella del
Rosario della Chiesa Madre di Grotte. L’anno successivo fu inaugurato e
benedetto il sarcofago marmoreo eretto sulla tomba. |
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LA CASA |
Alla sua morte, il suo corpo rivestito dei paramenti sacri
fu posto al centro dell’umile casetta nella quale aveva vissuto. La
piccolissima e modestissima casa di Padre Vinti ci parla ancora oggi di
santità e continua ad essere un luogo di raccoglimento e di preghiera.
Dopo un opportuno intervento di restauro, il 19/01/2004 la casa è stata
inaugurata con la partecipazione dei fedeli festanti e di Padre
Ferdinando Castellino, promotore della causa di beatificazione.
Parroco emerito di San Rocco, in Grotte, Padre Castellino ha dichiarato:
"Appena giunto in paese ero scettico su Padre Vinti, ma dopo aver
conosciuto la sua vita e le sue opere sono stato, e sono tuttora, il
primo a sostenerne la santità".
La casa di Padre Vinti è aperta alle visite dei fedeli nei giorni di
mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 17.00. In questo periodo è anche
possibile raccogliersi in preghiera recitando il Santo Rosario,
nell'umile dimora del sacerdote grottese. |
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IL SARCOFAGO MARMOREO
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Il 7 novembre 1970 l’urna contenente le ceneri di Padre Vinti è stata
traslata nella Cappella del Rosario della Chiesa Madre di Grotte.
L’anno successivo fu inaugurato e benedetto il sarcofago marmoreo
eretto sulla tomba. |
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LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE |
Padre Vinti Venerabile.
Padre Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti nacque a Grotte, il
18/01/1893, fu ordinato sacerdote il 09/07/1922, morì a Grotte il 17/08/1943
all'età di 50 anni.
La sua vita sacerdotale fu permeata da profonda umiltà, preghiera, intensa
pietà eucaristica, filiale amore alla Madonna, tenera devozione verso le
Anime sante del Purgatorio, costante esercizio della mortificazione e
penitenza. Fu apostolo del confessionale.
Grotte, sua città natale, da sempre lo ha considerato “sacerdote santo”
(fama sanctitatis).
Il 7 novembre 1970 i suoi resti mortali vennero traslati dal cimitero
alla Cappella del Rosario in Chiesa Madre. A distanza di un anno, il 21
novembre 1971, fu benedetto ed inaugurato il sarcofago marmoreo eretto sulla
tomba.
Brevi cenni di storia della causa per la beatificazione.
Tutto comincia, e ne va dato atto, su iniziativa di Mons. Luigi Bommarito,
che già da Vescovo ausiliare (in seguito nominato Vescovo titolare) si interessa alla figura sacerdotale di Padre
Vinti e chiede alla Santa Sede l'apertura
dell'istruttoria. Postulatore (colui che raccoglie notizie e documenti,
per ricostruire la vita e la santità del soggetto) viene nominato mons.
Gioacchino Guccione.
In data 21/05/1983 mons. Bommarito ottiene dalla Santa Sede il nulla
osta per l'avvio della fase diocesana del processo, e subito procede alla
nomina del Tribunale Diocesano, presieduto da mons. Domenico De Gregorio
e del quale fanno parte il Curatore Rosario Gambino e due laici: Stefano
Boscarino ed il dott. Antonio Carlisi. Il Tribunale si insedia
ufficialmente il 07/11/1983, con una solenne Celebrazione eucaristica
nella Cattedrale di Agrigento, presieduta dallo stesso mons. Bommarito.
Da questo momento a Padre Vinti viene attribuito il titolo di “Servo di
Dio”.
In questa occasione mi è gradito ricordare quanto impegno, dedizione e
generosità a favore di Padre Vinti ha profuso una persona che non è più tra
noi: intendo riferirmi al compianto Mimmo Morreale. Il Tribunale comincia a
sentire i testimoni chiamati a riferire fatti concreti sull'esercizio delle
virtù cristiane e di quelle specifiche dello stile di vita di Padre Vinti.
Nel frattempo il 03/11/1988 diviene Vescovo della diocesi mons. Carmelo
Ferraro. Vice Postulatore è nominato padre Ferdinando Castellino.
La fase diocesana del processo si chiude con una solenne cerimonia il
09/07/1997, con la santa Messa presso lo Stadio comunale di Grotte,
presieduta dal Vescovo Ferraro e concelebrata da mons. Luigi Bommarito
(divenuto Arcivescovo di Catania).
(Invito per la cerimonia di chiusura del processo canonico
diocesano)
Nel 2002 l'Amministrazione comunale del
tempo ottiene dalla Regione il finanziamento per la ristrutturazione della
Casa natale di Padre Vinti, già donata dai familiari alla Curia
Arcivescovile che ne aveva acquisito in esclusiva la proprietà.
Gli atti e la documentazione del processo vengono inviati in Vaticano, alla
Congregazione delle Cause dei Santi che, sotto la Presidenza del
cardinale Martins, il 06/05/2005 emette il Decreto di validità del
processo stesso e nomina relatore padre Cristoforo Bove dei Frati
Minori.
Postulatrice viene nominata la dott.ssa Silvia Monica Correale.
(9 luglio 1997, Cerimonia allo Stadio comunale di Grotte)
Si lavora alla stesura della “positio”,
cioè della sintesi della documentazione che prova l'esercizio eroico delle
virtù.
La “positio” viene stampata nel settembre del 2010.
Nel frattempo, il 23/02/2008, è nominato nuovo Arcivescovo di Agrigento
mons. Francesco Montenegro, a cui il 07/02/2011 viene ufficialmente
consegnata la “positio”.
Vice Postulatore viene nominato don Calogero Morgante, giovane sacerdote
innamorato da sempre di Padre Vinti e molto attivo.
La “positio” approda, il 05/05/2020, all'esame della Commissione dei
Teologi e successivamente passa al vaglio dei Cardinali e Vescovi,
membri della Congregazione Vaticana per le Cause dei Santi che, espresso il
giudizio favorevole, ha sottoposto il risultato al Santo Padre che ha
concesso la sua approvazione.
Viene così promulgato, il 21 gennaio 2021, il Decreto che proclama Padre
Vinti “Venerabile” (leggi
il Bollettino della Santa Sede).
Antonio Carlisi
2 febbraio 2021
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PREGHIERA PER LA GLORIFICAZIONE
DEL VENERABILE
SAC. MICHELE ARCANGELO VINTI |
O Dio, che manifesti la tua gloria e la tua bontà
per mezzo di chi ti ama e fedelmente ti serve, glorifica il Tuo fedele
ministro sacerdote Michele Arcangelo Vinti, che, nel servire le anime,
ha profuso il tuo amore, e, in spirito di umiltà, ha sempre cercato la
tua gloria.
Volgi, o Dio, il tuo sguardo su di me; fa che, attratto
dal tuo amore, possa, come il tuo Servo, donarmi alle anime e cercare la
tua gloria nel servizio verso i fratelli.
Ti chiedo ancora Signore, se è tua volontà, di
glorificare anche in terra il tuo fedele e zelante Sacerdote.
Amen. |
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