Grotte.info Quotidiano -
Marzo 2014 |
31/03/2014 |
Lettere. Alcune riflessioni
in merito alle agevolazioni sulla Tares; di Peppe Rubbò |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Egr. Direttore,
ho letto che mercoledì 2 aprile presso il centro San Nicola si svolgerà un
incontro per discutere del caro bolletta della Tares, dove saranno presenti
“i migliori esperti regionali in materia”. Si dice che “chi non c'è ha
sempre torto”.
Per non essere assente, visto che non potrò essere presente di persona
stante la distanza, circa 1700 km, da Grotte, vorrei suggerire alcune
riflessioni in merito a quanto deliberato dall'attuale Amministrazione circa
le agevolazioni concesse ai residenti per l’abitazione principale.
Principio base della Tares è che si dovrebbe pagare in base a quanti rifiuti
si producono; di norma più persone abitano un immobile più rifiuti vengono
prodotti. Invece a Grotte vengono concessi agevolazioni alle famiglie più
numerose, contrariamente a quanto succede in altre parte d'Italia.
Normalmente si agevolano le famiglie meno numerose o con componenti singoli
con abitazioni grandi, in quanto si presume che una o due persone producano
meno rifiuti rispetto a famiglie più numerose.
Naturalmente queste agevolazioni le pagano tutti gli altri utenti, visto che
deve essere recuperato il 100% delle spese sostenute per il servizio.
Inoltre, non si capisce la differenza tra un proprietario di un immobile che
risiede all'estero, a cui viene concessa una riduzione, e un proprietario di
un immobile che risiede a Trieste.
Per la cronaca, in Lombardia mediamente si paga circa euro 1,5 a mq, a
Grotte si arriva a circa euro 3,15.
Auspico che questi esperti regionali possano illuminare questa
Amministrazione.
Concludo, rendendomi disponibile a qualsiasi confronto in merito.
Cordialmente saluto". |
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Peppe Rubbò
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31/03/2014 |
Lettere. Ricordi scolastici:
"La bacchetta e la verga"; a cura del prof. Lillo Agnello |
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Lillo Agnello
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Riceviamo e pubblichiamo.
Leggi tutti gli interventi
"Relata refero (riferisco cose riferite).
La presente rubrica, devo confessare, sta riscuotendo un po’ di interesse e
me lo dimostrano i riferimenti verbali di tanti amici o ex-alunni che per
comunicarmi che seguono la presentazione delle “nostre” note scolastiche
accennano a qualcuno degli episodi oggetto dei ricordi. Quando li sollecito,
però, a partecipare con il racconto di qualche loro esperienza scolastica,
allora si cambia tono: si ha paura di offendere qualcuno, non si ha il tempo
di scrivere e (aggiungo io) si ha un certo imbarazzo davanti alla tastiera
di un computer. Nonostante tutto, però, aspettiamo sempre, con piacere i
loro ed i vostri ricordi. Perché, diciamolo subito, di ricordi
scolastici ne abbiamo tutti da vendere, anche perché i ricordi della nostra
età scolare sono quelli che tutti abbiamo bene fissi nella nostra memoria
perché, come la scienza medica ci dice, sono quelli che restano molto più a
lungo stampati in una felice zona del nostro cervello.
Il presente ricordo appreso favellando mi è stato affidato da un caro amico
ed ex-alunno.
Ignazio frequentava la scuola elementare ed era stato assegnato ad una
classe il cui maestro era solito usare metodi forti. L’uso dei metodi forti,
per non chiamarli diversamente, in tempi ormai lontani era una costante nei
rapporti alunni-insegnanti.
Alla base del rapporto educativo stava il convincimento che i “castighi”,
anche questo è un eufemismo, fossero necessari per una sana educazione ed
istruzione. Con la conseguenza, però, che in una escalation immaginaria, più
il maestro o la maestra usavano la verga, più la reazione era “violenta”. Un
mio zio ultranovantenne mi racconta che lanciò un calamaio contro
l’insegnante. Mio papà abbandonò la scuola, in seconda elementare. Sono
rimasto nella cronaca familiare che non era una eccezione, visto che la
scuola aveva tanti modi per farsi odiare e come un “rimorso civico” cercava
di recuperare tutti con la famosa scuola serale. Ma erano altri tempi.
Ritorniamo al racconto. Ignazio era figlio di un ebanista e quindi il
maestro gli poté chiedere di farsi confezionare una “bacchetta” dal papà.
Gli alunni, buoni e sinceri, quando ne avevano la possibilità, facevano a
gara nel farsi ordinare la bacchetta. Sarà capitato anche ad Ignazio che
poteva vantarsi di potere portare una bacchetta di buon legno e di
altrettanto buona fattura. Ma Ignazio, era un alunno vivace e dovette far
testare e fare usare a sue spese il benedetto attrezzo. Con un’aggravante:
lui portava un grembiulino abbottonato di dietro, lungo la schiena, il
modello dei maschietti, e molto spesso le bacchettate facevano cadere o
rompere qualche bottone; la bacchetta, inoltre, era sì elegante ma si
rivelava fragile sotto le intemperanze del maestro e si spezzava. Ignazio,
così, veniva richiesto di una nuova bacchetta che il papà, ben conscio dei
sistemi scolastici, ri-confezionava. Così suo malgrado Ignazio dava lavoro a
casa ai due genitori che, ognuno per proprio conto, facevano il loro dovere:
rifare la bacchetta, regolarmente richiesta, e rimettere i bottoni. Alle
curiosità dei genitori circa i frequenti interventi, il nostro se ne usciva
evasivamente per farli stare tranquilli e forse anche per risparmiarsi i
loro rimproveri. Finalmente la grande decisione: e se non portassi più la
bacchetta? Detto fatto. Questa volta cominciò a prendere in giro
l’insegnante e la bacchetta non la portò più. Ma… il ciclo non si chiuse.
Qualche “vergata” (con la verga) continuò ad averla? Pazienza! Ma l’altra
catena era stata spezzata.
Voglio tornare sui rapporti insegnante-alunni accennando ad una mia
esperienza personale in qualità di insegnante elementare.
Avevo appena 22 anni quando mi trovai a dovere affrontare i problemi del
rapporto con gli alunni. Eravamo a Trani (Bari) in una classe sistemata
nell’alcova di un antico convento. Mi accompagnò sul posto un bidello
factotum. In classe stava aspettandomi un altro insegnante, siciliano anche
lui. Ebbene nel momento di salutarmi non ha saputo fare altro che darmi la
verga di cui si era dotato con l’aggiunta che in quella classe c’erano
elementi che le avevano suonate ai maestri. Per me non fu un buon inizio.
Iniziai con molta paura, ma il lavoro era lavoro. Dopo qualche settimana
superai i primi problemi, forse anche con le maniere forti.
Contemporaneamente cercai di stabilire ottimi rapporti con tutti e di
comprenderne i problemi. Ricordo che ad un ragazzo che lavorava in un bar e
rientrava tardi, consentivo di dormire un po’, sistemandolo all’ultimo
banco. Ad un altro dovevo consentire che stesse all’impiedi perché non
riusciva a stare seduto. Conquistai la fiducia lavorando molto seriamente e
senza verghe. Il giorno dei saluti con molta mia commozione feci un
discorsetto di occasione. La più bella risposta dopo un anno di attività, fu
che un bambino si mise a piangere perché… gli faceva male la gola: si era
commosso ma non lo aveva capito! La scuola poteva essere anche questa".
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Grotte, marzo ’14 |
Lillo Agnello
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Per partecipare basta contattare il
prof. Calogero
Agnello (anche inviando una e-mail),
che curerà di organizzare il materiale prima di mandarlo alla redazione. Si
garantisce la massima riservatezza su nomi e persone.
E-mail:
agnellocalogero@gmail.com.
Tel. 0922.943720.
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31/03/2014 |
Politica. Mercoledi 2 aprile,
incontro con i cittadini a San Nicola, per il "caro bollette spazzatura" |
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Riceviamo e pubblichiamo.
"Il circolo PD di Grotte invita i cittadini giorno 2 aprile 2014 alle ore
18.00 al centro San Nicola, dove si discuterà del caro bolletta spazzatura e
della possibilità di abbassarla. Interverranno i migliori esperti regionali
del settore.
Partecipiamo numerosi. Chi non c'è ha sempre torto". |
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Il coordinamento
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31/03/2014 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la
disponibilità di un collaboratore locale.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Giovedi 3 aprile
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei
genitori che debbono battezzare e quelli che hanno battezzato di recente.
Sabato 5 aprile
- ritiro dei ragazzi di Prima Confessione (di tutte e tre le parrocchie).
Domenica 6 aprile
- Quaresima di Fraternità; durante le Sante Messe, raccolta in favore della
Casa Nyumba Yetu (della diocesi di Iringa in Tanzania) che ospita i bambini
malati e orfani dell'AIDS.
AVVISI
Venerdi 11 aprile sarà celebrata la Via Crucis cittadina, secondo il
consueto itinerario dal Portobello al Calvario; chi desidera mettere a
disposizione il proprio balcone per ospitare una stazione della Via Crucis,
lo comunichi al più presto.
In tutti i venerdi di quaresima:
- è raccomandata l'astinenza dalle carni;
- la Via Crucis nella chiesa Madonna del Carmelo sarà celebrata dopo la
Santa Messa delle ore 08.45;
- la Via Crucis in chiesa Madre sarà celebrata alle ore 17.00, seguirà la
Santa Messa.
E' entrata in vigore l'ora legale, cambiano gli orari delle Sante Messe:
Feriali:
ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
ore 18.00, chiesa Madre
ore 18.00, chiesa San Rocco
Prefestivi:
ore 18.30, chiesa Madre
ore 20.15, chiesa San Francesco (con i fratelli delle comunità
neocatecumenali)
Festivi
ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
ore 10.00, chiesa San Rocco
ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo
ore 19.00, chiesa San Rocco
ore 19.15, chiesa Madre
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30/03/2014 |
Chiesa. "La Quaresima:
storia e significato"; riflessione a cura della prof.ssa Graziella Vizzini |
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Vedi le immagini |
Quaresima,
“tempo forte” per la Chiesa Cattolica.
E' il periodo di quaranta giorni che precede la celebrazione della Pasqua.
Secondo il “rito romano” inizia il Mercoledì delle Ceneri e si conclude il
Giovedì Santo, il grande giorno del perdono e con la messa vespertina “nella
cena del Signore” (“In coena Domini”) per entrare nel Triduo Pasquale e
culminare nella Pasqua. Secondo il “rito ambrosiano” inizia la domenica
successiva al Martedì Grasso fino alla Veglia Pasquale.
La Quaresima è il “tempo favorevole” come afferma San Paolo, per la
conversione. Le opere penitenziali che la Chiesa ci invita a fare sono: la
preghiera, l'elemosina e il digiuno.
La Quaresima è un tempo di perdono e di penitenza, di riscoperta della
propria realtà di peccatori, per affidarsi alla Misericordia di Dio.
Quaranta è un numero biblico. La Quaresima richiama i quaranta giorni di
diluvio, soprattutto i quarant'anni del popolo Ebreo nel deserto, i quaranta
giorni di cammino di Elia verso il monte di Dio, e specialmente i quaranta
giorni di preghiera, di penitenza e di digiuno di Gesù, nel deserto.
Nelle messe della Quaresima non si canta l'Alleluia, né si recita il Gloria
e si usa il colore viola per i paramenti sacri. Nelle feste e nelle
solennità come per San Giuseppe e per l'Annunciazione non solo si canta
l'Alleluia e il Gloria, ma si usa anche il colore bianco o proprio delle
feste o solennità. Nella quarta domenica, detta “Laetare” si usa il colore
rosa, e il colore rosso per la Domenica delle Palme, che apre la Settimana
Santa.
Storicamente nasce nel IV e V secolo e si sviluppa come un tempo di
preparazione dei penitenti alla riconciliazione solenne del Giovedì Santo,
dei catecumeni al battesimo, da ricevere nella Veglia Pasquale, di tutto il
popolo cristiano ad una preparazione più intensa alla Pasqua con digiuni e
preghiere.
Verso la fine del V secolo, ha inizio la celebrazione del Mercoledì delle
Ceneri, quando tutto il popolo di Dio riceve il segno delle ceneri e inizia
il tempo della Quaresima con il digiuno e l'astinenza dalle carni. Questo
per il rito romano.
Per il rito Ambrosiano la Quaresima inizia la domenica dopo il Mercoledì
delle Ceneri romano e termina anch'essa con l'Ora Nona del Giovedì Santo per
un totale di quaranta giorni esatti a ricordo dei giorni di digiuno di Gesù
nel deserto.
Nel rito ambrosiano tutti i venerdì di Quaresima non si celebra la santa
messa e quindi i fedeli non possono fare la comunione.
Nella forma ordinaria del rito romano si possono individuare tre itinerari:
Anno A (Quaresima battesimale), Anno B (Quaresima Cristocentrica), Anno C
(Quaresima penitenziale).
La spiritualità della Quaresima è caratterizzata da un più attento e
prolungato ascolto della parola di Dio, perché è la Parola di Dio che
illumina nel discernimento. Battesimo e penitenza sono i misteri propri
della Quaresima.
Questo tempo forte è il tempo in cui la Chiesa e tutti i fedeli sono
chiamati a vivere maggiormente il sacramento del battesimo e della penitenza
mediante una più profonda conversione.
“Convertitevi e credete al vangelo” ci viene detto nel giorno delle Ceneri.
Siamo nel cuore della Quaresima, approfittiamo di questi giorni per
prepararci bene alla Santa Pasqua.
Buona e Santa Pasqua a tutti. |
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Prof. Graziella Vizzini
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30/03/2014 |
Iniziative. Il Pirandello
Stable Festival, di Mario Gaziano, presenta "I giorni della fede" |
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Mario Gaziano |
Martedì 1 aprile 2014 alle ore 16.00,
presso il Santuario del Crocifisso (ad Agrigento, al Viale
della Vittoria - Area ASP) retto da don Rosario Falsone,
alla presenza dell'Arcivescovo Mons. Francesco Montenegro,
il Pirandello Stable Festival di Mario Gaziano e il Teatro
Nazionale G&G presentano la prima rappresentazione (di un
articolato ciclo) de “I giorni della fede - Maria passa”
Edizione 2014, una azione scenica sui temi della Passione
nella Settimana Santa.
Si tratta di performances tra recitatizione, canto e musica,
scritte e dirette da Mario Gaziano, con Franco Di Salvo,
Fabrizio Giuliano, Ilaria Bordenca, Giugiù Gramaglia, Alfio
Russo, Oriana Paolocà, Maria Grazia Castellana, Alfonso
Marchica.
Con la partecipazione di Nino Bellomo. Canti religiosi
popolari interpretati da Nenè Sciortino.
La manifestazione, con temi religiosi e spirituali laici,
propone vicende e personaggi legati ai temi della Sacra
Passione.
Le azioni sceniche rappresentano: il pentimento di Giuda;
l'ira di Giovanni Battista; le parole di Maddalena; il
povero Shaled; la Lavandaia e il fariseo; Malidittu zappuni;
la testimonianza; i Giorni della Passione; correvano passi;
canti popolari religiosi (Maria passa, U venniri matinu,
Gesù all'orto si dispone).
Il ciclo di rappresentazioni prevede repliche presso
l’Istituto di Riposo Figlie di San Giuseppe, la Chiesa Madre
di Realmonte, la Chiesa Madre di Ioppolo, l’Associazione
Arcobaleno di Agrigento, il Circolo Unione di Racalmuto e la
Chiesa San Calogero di Agrigento.
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30/03/2014 |
Comune. In arrivo bollettini
TARES: prima di pagare recarsi al Comune per avere la riduzione sulle
pertinenze |
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Riceviamo e pubblichiamo.
COMUNE DI GROTTE
PROVINCIA DI AGRIGENTO
IL SINDACO
AVVISA
i Signori contribuenti che hanno ricevuto o che stanno per ricevere il
bollettino relativo al pagamento a saldo del tributo TARES 2013 (tassa
sui rifiuti) e che occupano o detengono pertinenze contigue agli
immobili principali,
che devono recarsi,
prima del pagamento, presso
l’ufficio tributi di questo Comune per la rettifica dell’importo
da versare, in quanto dovrà essere calcolata la riduzione del 50%
in ordine alle suddette pertinenze, stante che il soggetto incaricato
della bollettazione non ha tenuto conto del beneficio previsto dall’art.
22 lett. c) del vigente regolamento comunale TARES.
Inoltre, i contribuenti che lo desiderano possono richiedere la
rateizzazione di quanto dovuto.
Grotte, 29 marzo 2014
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Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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30/03/2014 |
Lingua. Appendice al "Piccolo
Dizionario Grottese-Italiano" (28); a cura di Carmelo e Graziella
Luparello |
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Luparello |
Nonnò,
pepè, pepè!
Piccolo dizionario Grottese-Italiano
di Carmelo e Graziella Luparello
APPENDICE
(Puntata n° 28)
Alcuni giochi
Mani
manuzzi
E' un gioco che si svolge tra la madre e il suo bambino. La madre prende le
mani del bambino e le batte dolcemente l'una contro l'altra recitando questi
versi:
Mani manuzzi ca veni papà,
porta li cosi e si ni va,
porta miennuli e nuciddri,
pi ghiucari li picciliddri.
Trad.:
Mani manucce che viene papà,
porta i doni e se ne va,
porta mandorle e piccole noci,
affinché i bambini possano giocare.
Il gioco della tavola
Si faceva generalmente in due. Si prendeva una tavola che si appoggiava al
centro su una base. Due bambini si sedevano rispettivamente alle due
estremità della tavola, alzando, a leva alternata, ora l'estremità dove era
seduto uno, ora, ritmicamente, l'estremità dove era seduto l'altro.
A tocca fierru
Per questo gioco non c'era un numero prestabilito di giocatori. Si giocava
in uno spazio dove c'era qualche oggetto di ferro: serrature, ecc. Uno dei
bambini stava in mezzo e, a un certo punto, gridava: “Tocca fierru!”.
A quel grido i compagni cercavano di toccare o di raggiungere un oggetto di
ferro, mentre colui che era stato in mezzo cercava di acchiapparli prima che
ci riuscissero.
Se colui che stava al centro riusciva ad acchiappare uno dei giocatori,
prima che questi toccasse il ferro, colui che era stato acchiappato finiva
nel ruolo centrale, altrimenti continuava a rimanere al centro colui che,
fino a quel momento, vi era stato.
A testa e cruci
La
posta era costituita da una moneta. Il gioco cominciava con la scelta, da
parte di ciascuno, di una faccia della moneta: o la testa o la croce. Poi la
moneta veniva lanciata in aria. Se ad indovinare la faccia, che poi usciva,
era colui che non era proprietario della moneta, questi la vinceva. Se ad
indovinare era il proprietario, l'altro doveva dargli una moneta di valore
corrispondente.
A lu cucuzzaru
A
questo gioco giocavano di solito le ragazze. Queste se ne stavano sedute.
Solo una era in piedi e faceva da cucuzza. Ogni ragazza seduta aveva
un numero. Quella in piedi gridava: “Ivu all'uortu e accattavu cincu
cucuzzi”. Quella che aveva il numero cinque, doveva alzarsi subito e
dire: “Nun su cincu li cucuzzi, ma (per esempio) su deci li
cucuzzi”. A questo punto chi aveva il numero dieci doveva alzarsi e
gridare: “Nun su deci li cucuzzi ma su (per esempio) setti li
cucuzzi”. Perdeva chi dimenticava il numero che le era stato assegnato.
Carmelo e Graziella Luparello
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 30 marzo 2014.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
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29/03/2014 |
Attualità. Furto al Bar
Italia; solidarietà dal gruppo consiliare "Grotte Libera e Solidale" |
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Bar Italia |
Nella notte tra giovedi 27 e venerdi 28 marzo, ignoti si sono introdotti
furtivamente all'interno dei locali del Bar Italia, in contrada Stazione. I
ladri hanno concentrato la propria attenzione sulle slot machines presenti
nell'esercizio commerciale e sulle apparecchiature cambia-monete, riuscendo
nell'intento di forzarle al fine di prelevarne il contenuto. Prima di darsi
alla fuga, i malviventi hanno perquisito minuziosamente il bar per
appropriarsi dell'incasso della giornata e di ogni altro elemento di valore
che vi hanno rinvenuto.
Riceviamo e pubblichiamo una nota del gruppo consiliare "Grotte
Libera e Solidale".
"Come gruppo consiliare di Minoranza esprimiamo la nostra solidarietà
verso il proprietario del Bar Italia, sig. Baldo Calogero, per il furto e i
gravi atti vandalici perpetrati al suo esercizio commerciale.
Assicuriamo il nostro continuo impegno nel sollecitare l'Amministrazione
affinché vengano messe in atto tutte quelle misure idonee a prevenire il
ripetersi di ulteriori reati sia contro le attività commerciali del nostro
paese, sia contro le abitazioni dei privati cittadini, sempre più
frequentemente colpite da furti".
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I Consiglieri Comunali del Gruppo
“Grotte Libera e Solidale”
Magrì, Cutaia, Todaro, Cimino, Lombardo.
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29/03/2014 |
Pensieri. "Piccolo Alfabeto
delle Riflessioni - H come Handicap"; di Linda Criminisi |
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Linda Criminisi
Rubrica |
PICCOLO ALFABETO DELLE RIFLESSIONI
di Linda Criminisi
H
come Handicap
Mi pare sia stato il filosofo Hume a sostenere che la bellezza è nella mente
di chi la osserva. Sostituendo al concetto di bellezza quello di handicap si
può dire la stessa cosa: il senso è il medesimo. Siamo noi a far sentire
“handicappata” una persona con un handicap, la quale persona può benissimo
viverlo con lo stesso atteggiamento con cui noi viviamo il fatto di essere
bassi o di avere dei brutti capelli o una miopia che ci costringe all’uso
degli occhiali.
Naturalmente molto dipende dal tipo di handicap: escludendo i casi più
gravi, di quelli che, colpendo le funzioni cerebrali e cognitive di un
individuo lo privano anche della consapevolezza di sé, in moltissime
situazioni - per esempio nel caso di parecchi handicap fisici - in realtà è
il nostro pregiudizio, la nostra diffidenza, il nostro rifiuto del diverso
il vero handicap.
So che questo è un campo delicato e molto complesso: e io non sono una
specialista. Ma mi guardo attorno e faccio delle riflessioni improntate al
buon senso e al ragionamento, che medito tra me e me e ora condivido con
voi.
L’handicap - se vogliamo poi allargare lo sguardo - è solo una delle tante
forme che assume la cosiddetta diversità: diverso è anche lo straniero
(peggio se è “di colore” o addirittura di etnia rom o sinti - uno zingaro in
pratica), diverso è chi non professa la nostra religione (o ne non professa
affatto), diverso è anche chi non la pensa come noi su questioni che
riteniamo vitali e imprescindibili.
E facendo le debite differenze tra un caso e un altro, spesso la nostra
risposta di fronte alla diversità è appunto di chiusura e di rifiuto, senza
mai sforzarci di andare oltre tirando fuori un po’ di coraggio, un po’ di
generosità e un po’ di intelligenza.
Perché - quando andiamo oltre - le persone “diverse” ci possono sorprendere
molto positivamente.
E ritornando all’handicap da cui sono partita, concludo con un
piccolo episodio realmente accadutomi un po’ di tempo fa. Una persona di mia
conoscenza, con un handicap fisico invalidante ad una gamba che le rende
estremamente difficile muoversi e camminare - per cui ella procede
lentamente e con un sostegno esterno - mi ha raccontato di aver assistito in
passato ad una rapina in un supermercato: nel momento in cui i ladri
entravano lei, per fortuna, stava per uscire. “Appena ho capito la
situazione - ha raccontato questa persona disabile tutto d’un fiato - “
me la sono subito data a gambe”.
Ebbene, tutti i presenti, a questa frase, abbiamo riso: non di ironia o di
scherno, naturalmente, ma di cuore, con allegria e divertimento, perché è
stato chiaro che l’handicap era nella gamba di questa persona ma non nel suo
linguaggio e dunque non nella sua testa.
E abbiamo riso per un bel po’, tutti insieme, perché non solo l’allegria ma
anche l’intelligenza è contagiosa.
Linda Criminisi
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 29 marzo 2014.
Per gentile concessione dell'Autrice.
© Riproduzione riservata.
Leggi gli
articoli precedenti
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28/03/2014 |
Ora legale. In vigore da
domenica; lancette degli orologi in avanti di un'ora |
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Domenica 30 marzo 2014 torna in vigore l'ora legale.
Le lancette degli orologi dovranno essere spostate in avanti di un'ora; le
ore 02.00 di domenica saranno considerate le ore 03.00.
L'ora "legale" sostituisce l'ora "solare" che abbiamo avuto per tutto il
periodo invernale.
L'ora legale (detta anche ora estiva) è l'ora locale che una
nazione sceglie di adottare per una parte dell'anno,
generalmente portando l'orario avanti di 60 minuti rispetto
all'orario standard ufficiale, (o ora solare). Si tratta di
un sistema che ha lo scopo di sfruttare al meglio la luce
del giorno. L'ora ufficiale viene aggiustata in avanti
durante i mesi primaverili ed estivi, in modo che l'orario
lavorativo o scolastico venga a coincidere meglio con le ore
di luce.
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28/03/2014 |
Attività. Il "Gruppo dei
Giudei - Andrea Infantino" di Grotte al "Delia Passion Day" |
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Manifesto |
Domenica 6 aprile si svolgerà, a
partire dalle ore 10.00 nell'aula consiliare del Comune di Delia, la 1^
edizione della "Rassegna regionale sul Mortorio di Filippo Orioles". Alla
manifestazione, denominata "Delia Passion Day", parteciperà una numerosa
delegazione dell'associazione "Gruppo dei Giudei - Andrea Infantino" di
Grotte. L'intera mattinata sarà dedicata al convegno su "Il Mortorio di
Filippo Orioles e la Settimana Santa in Sicilia", che avrà come principale
relatore il prof. Salvatore Bancheri, Direttore del Dipartimento Studi
italiani dell'Università di Toronto (Canada).
A partire dalle ore 20.00 in Piazza Madrice a Delia saranno rappresentate, a
cura delle associazioni partecipanti al "Delia Passion Day", alcune scene
del Mortorio. La prima rappresentazione ad essere messa in scena sarà "La
Cena", interpretata dal Gruppo dei Giudei di Grotte che proporrà, con i
costumi e le cadenze tipiche delle "recite" grottesi, la tradizionale
"Ultima Cena" del Giovedi Santo. Di seguito si cimenteranno, su altri brani
tratti sempre dall'opera "Il riscatto di Adamo" di Filippo Orioles ed
interpretati secondo le diverse tradizioni siciliane, le associazioni: "La
Fucina" di Alia (PA); "I Contemplattivi" di Naro (AG); "F. Orioles" di
Marianopoli (CL); "Insieme per un sogno" di Sommatino (CL); "Circolo
Artigiani San Giuseppe" di Serradifalco (CL).
Carmelo Arnone
28 marzo 2014
© Riproduzione riservata.
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28/03/2014 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso del 28
marzo |
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Anche stasera si svolgerà, tempo
permettendo, la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 28 marzo:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Carnevale, Via Spitali, Via
Machiavelli, Piazza Fonte, Calvario, Via Moro, Via Terranova, Viale
Livatino, Via Secchi, Via Gioberti, Via Empedocle, Corso Garibaldi, Via San
Nicolò, Via Orsini, Via Bassi, Via Acquanova, Via Lincoln, Via Saluzzo, Via
Cascino, Via Di Vittorio, Via Dalla Chiesa, Via Gramsci, Via Sant’Agostino,
Via Madonna delle Grazie, Via Da Procida, Via Mercurio,
Piazza
Magnani (arrivo).
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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27/03/2014 |
Politica. Interrogazioni
della Minoranza
consiliare su acquisto immobili e affidamento incarichi |
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Riceviamo e pubblichiamo due interrogazioni presentate dal gruppo consiliare "Grotte
Libera e Solidale".
INTERROGAZIONE
"Al Presidente del Consiglio Dott.
Antonio Carlisi
Al Sig. Sindaco del Comune di Grotte
Interrogazione ex art. 16 del Regolamento Comunale
Oggetto: Acquisto immobili
Nel mese di dicembre 2013 e nel mese di marzo 2014, l'Amministrazione
presieduta dal Sig. Sindaco Fantauzzo ha deciso di impegnare delle somme per
l'acquisto di immobili ubicati nel nostro Comune.
Rilevato che
per l'acquisto dei suddetti immobili si
è dovuta impegnare la cifra di circa € 60.000 e che non rispondono a
requisiti di indispensabilità e indilazionabilità;
considerato che
è emerso da alcune note di stampa già
dal gennaio 2013, dall'entrata in vigore della Legge di Stabilità 2013
(legge 24 dicembre 2012 n. 228) art.1 comma 138-139, che recita tali parole:
tutte le amministrazioni pubbliche non possono acquistare immobili a titolo
oneroso, nè stipulare contratti di locazione; sono fatte salve le operazioni
d'acquisto di immobili già autorizzate con il decreto del MEF (Ministero
Economia e Finanza) in data antecedente a quella di entrata in vigore del
Decreto in esame.
Visto ancora
il parere della Corte dei Conti sez. di
controllo in sede consultiva Reg. Sicilia del gennaio 2014 che così recita:
il divieto di acquisto immobili nelle pubbliche amministrazioni, secondo il
Giudice contabile non si applica alle procedure relative all'acquisto a
titolo oneroso di immobili o terreni effettuati per pubblica utilità ai
sensi del T.U. di cui al D.P.R. 327/2001.
I sottoscritti consiglieri comunali del gruppo di minoranza "Grotte Libera e
Solidale" chiedono al Signor Sindaco:
- se è intenzione di codesta Amministrazione sospendere gli impegni di spesa
previsti per l'acquisto dei suddetti immobili per una cifra di circa
60.000€;
- se c'è la volontà di trasferire queste somme per effettuare servizi a
scopo sociale.
Riteniamo sia più opportuno indirizzare tali somme alla prevenzione del
disagio giovanile e delle loro famiglie, dovuto alla crisi occupazionale,
predisponendo dei piani di socializzazione con il territorio atti a
prevenire fenomeni di possibile delinquenza che rischiano di compromettere
la convivenza nelle strade del nostro paese. Dobbiamo investire di più sulle
famiglie, sulle persone e sui soggetti a rischio.
E' una scelta di campo che questa Amministrazione non ha minimamente
considerato.
Sindaco, non lasci all'abbandono le numerose famiglie colpite da questa
grave crisi economica e soprattutto vessate dalle numerose tasse. Cerchi di
pensare alle classi sociali più deboli e non sperperi denaro pubblico in
quelle che per ora non sono priorità del nostro Paese.
Priorità: lavoro, lavoro, lavoro e ancora lavoro.
Si richiede risposta scritta e orale al prossimo consiglio comunale.
Grotte, lì 20/03/2014". |
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I Consiglieri Comunali del Gruppo
“Grotte Libera e Solidale”
Cutaia Leonardo, Lombardo Santino,
Todaro Anna, Cimino Vincenzo,
Magrì Davide
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INTERROGAZIONE
"Al Presidente del Consiglio Dott.
Antonio Carlisi
Al Sig. Sindaco del Comune di Grotte
Interrogazione ex art. 16 del Regolamento Comunale
Oggetto: Chiarimenti sulle determine dirigenziali di P.O. n. 4 - Area Lavori
Pubblici e manutentiva - Resp. Geometra Vincenzo Carlisi - n.173 e n.174 del
registro generale del Comune.
I sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo "Grotte Libera e Solidale" da
un'attenta lettura delle determine in oggetto evincono che:
- entrambi gli incarichi sono stati affidati con la stessa motivazione
(redazione di calcoli statici) come specificato nella premessa della
determina;
- dalla determina n.173 è stato dato affidamento diretto al Geologo
Salvatore Marelli il quale non risulta iscritto all'albo dei tecnici di
fiducia di questo ente.
Chiediamo al Sindaco di far modificare urgentemente la determina n.173 del
registro generale del Comune del 18/02/201 e di pubblicarla correttamente
nell'albo pretorio per evitare che l'ente possa essere oggetto di
contestazioni e/o ricorsi da parte di altri professionisti.
Si chiede risposta scritta e orale al prossimo consiglio comunale.
Sottolineamo per l'ennesima volta la negligenza dell'organo esecutivo
(Sindaco e Giunta) nel controllare gli organi burocratici dell'ente.
Grotte, lì 20/03/2014". |
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I Consiglieri Comunali del Gruppo
“Grotte Libera e Solidale”
Magrì Davide, Todaro Anna, Cimino
Vincenzo,
Lombardo Santino, Cutaia Leonardo
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27/03/2014 |
Comune. Stasera, giovedi 27
marzo, seduta
straordinaria urgente del
Consiglio comunale |
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Aula consiliare |
E' stata convocata per giovedi 27 marzo alle ore 19.30
nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”, su determinazione del presidente dott. Antonio Carlisi,
una seduta straordinaria urgente del Consiglio comunale.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
l) Nomina scrutatori;
2) Esame sussistenza estremi necessità e urgenza degli affari da trattare;
3) Risposta interrogazione prot. n. 3295 del 20.03.2014 presentata dal
gruppo consiliare "Grotte Libera e Solidale" riguardante l'acquisto di
immobili;
4) Risposta interrogazione prot. n. 3296 del 20.03.2014 presentata dal
gruppo consiliare "Grotte Libera e Solidale" riguardante le determinazioni
dirigenziali n. 173 e 174/2014;
5) Risposta interrogazione prot. n. 3297 del 20.03.2014 presentata dal
gruppo consiliare "Grotte Libera e Solidale" riguardante la sospensione
degli impegni di spesa per l'acquisto di immobili;
6) Legge regionale 08 aprile 2010, n° 9, art. 5 comma 2-ter introdotto
dall'art. 1, comma 2, della Legge regionale 09 gennaio 2013 - applicazione -
individuazione dell'Area di raccolta ottimale "ARO" in forma associata tra i
comuni di Grotte - Racalmuto e Castrofilippo - Approvazione schema di
convenzione - Autorizzazione sottoscrizione e atti conseguenti.
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora
e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
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26/03/2014 |
Iniziative. Convegno di "50&PIU'"
sul tema "Il ruolo degli anziani attivi nella società e nella famiglia" |
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Manifesto |
Domani,
giovedi 27 marzo, alle ore 10.00 presso la sala congressi del Grand
Hotel Mosè al Villaggio Mosè di Agrigento, si terrà un convegno promosso
dall'Associazione "50&PIU' - Sistema Associativo e di Servizi", sul tema:
"Il ruolo degli anziani attivi nella società e nella famiglia. Come
migliorare la loro qualità di vita".
Il convegno si svolgerà secondo il programma:
Introduzione
- Calogero Collura (Presidente Regionale "50&Più")
Interventi
- On. Dott. Vincenzo Fontana (Vice Presidente della Commissione Sanità
A.R.S.)
- Dott. Mario Barbagallo (Direttore Scuola di Specializzazione in Geriatria
- Università di Palermo)
- Dott. Onofrio Cacciatore (Responsabile Unità di Lungodegenza e
Riabilitativa - Ospedale San Giovanni Di Dio - Agrigento)
- Dott. Giorgio Patti (Psicologo A.S.P. Agrigento)
- Dott.ssa Antonella Mistretta (Infermiera Professionale - Hospice -
Ospedale San Giovanni Di Dio - Agrigento)
Conclusioni
- Renato Borghi (Presidente Nazionale "50&Più").
I lavori saranno coordinati da Carmelo Arnone (giornalista).
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26/03/2014 |
Racalmuto. Giornata
informativa sull'agricoltura biologica |
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Oggi,
26 marzo, presso il salone della Casa di Riposo (in Via Del Carmelo) a
Racalmuto, avrà luogo una Giornata informativa sull'agricoltura biologica,
avente come tema: "Tecniche di produzione - vantaggi salutistici e
prospettive commerciali". L'iniziativa rientra nel PSR Sicilia 2007-2013:
Misura 111 - Azione 2 Informazione.
Il programma della giornata sarà il seguente:
Ore 09.30 Registrazione partecipanti
Ore 10.00 Saluti
Massimo Brucato - Dirigente SOAT Grotte
Carmelo Rinoldo - Dirigente SOAT Aragona e Favara
Giuseppe Galvano - Dirigente SOAT Raffadali
Ore 10.30 – 13.30 Introduzione ai lavori
Calogero Alaimo di Loro - SOAT Grotte
Relazioni:
Giorgio Schifani (Facoltà di Agraria di Palermo)
"L’agricoltura biologica e la logica dei distretti di economia solidale"
Donatella Leone (Nutrizionista) "Mode di consumo e
buone pratiche alimentari"
Interventi programmati:
Giovanni Guccione – Istuituto Nazionale di Economia
Agraria
Germano Boccadutri – Presidente Ordine Dottori Agronomi
e Forestali di Agrigento
Salvatore Ciulla – Presidente Associazione Produttori
Sicilia Bio
Giuseppe Craparo – Coop. il Melograno
Ore 13.30 Trasferimento e visita dell’azienda biologica Golden Grapes –
Contrada Pernice - Naro
Ore 16.00 Rientro in sala
Interventi programmati:
Dario Brucculeri – Azienda Bio Golden Grapes
Raffaele Terrazzino – Medico chirurgo
Calogero Carlino – I.P.S. Servizi in Agricoltura –
Canicatti
Rosapia Raimondi – Dirigente Scolastico I.C. “Generale
Macaluso” Racalmuto
Ore 18.00 Dibattito
Ore 18.30 Conclusioni:
Rosaria Barresi - Dirigente Generale Assessorato
Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea
Calogero Ferrantello - Dirigente Servizio VI -
Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca
Mediterranea.
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25/03/2014 |
Chiesa. "Solennità dell'Annunciazione
del Signore"; riflessione a cura della prof.ssa Graziella Vizzini |
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Annunciazione |
Oggi, 25 marzo
2014, la Chiesa ci fa celebrare la Solennità dell'Annunciazione della Beata
Vergine Maria (o del Signore).
Il Mistero che la Santa Chiesa celebra oggi è l'annuncio del concepimento
verginale e della nascita verginale di Gesù che viene fatto a sua
Madre Maria dall'arcangelo Gabriele. Maria era stata scelta dal Signore fra
tutte le donne ad essere la madre di Dio.
La Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa celebrano questo evento il 25
marzo di ogni anno. Per la Chiesa Ortodossa il 25 marzo del calendario
giuliano cade il 7 Aprile del calendario gregoriano.
San Luigi Maria Grignion de Montfort afferma che il mistero
dell'Incarnazione contiene tutti gli altri misteri. Scrive il Guéranger:
“Questo giorno è grande negli annali dell'umanità. E' grande agli occhi
medesimi di Dio, perché celebra l'anniversario del più grande avvenimento
che si sia compiuto nel tempo”.
Questo Mistero era già stato preannunciato fin dal Paradiso terrestre,
ripetuto e specificato dai profeti come Isaia. “Ecco la Vergine concepirà e
partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi”. Venuta
la pienezza dei tempi, il tempo accettabile e propizio della redenzione:
“Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge”.
Anticamente la festa odierna era designata col nome di “Concezione di Cristo
- Annunciazione del Signore”, ciò dimostra che era celebrata più come festa
del Signore che della Madonna; solo col passare del tempo prese man
mano spiccato carattere mariano. Oggi è considerata quasi esclusivamente
come festa della S.S. Vergine.
La tradizione della Chiesa è unanime nel riconoscere nell'annuncio
dell'angelo a Maria e nella sua docile accoglienza, l'inizio della storia
della definitiva ed eterna alleanza in quanto momento in cui “il Verbo si
fece carne”.
L'Eterno attraversa le soglie del tempo e si fa storia. La missione di Gesù
comincia già nel grembo della madre. Quando nella visitazione porta in
grembo il Verbo fatto carne, ella si fa “Tabernacolo”, il primo tabernacolo
della storia, dove il Figlio di Dio, ancora invisibile agli occhi degli
uomini, si concede all'adorazione di Elisabetta, che esclama: “Benedetta
colei che ha creduto al compimento di ciò che le è stato detto dal Signore”.
Per mezzo di Maria, segno della nostra speranza, icona del nostro cammino,
si è compiuta la promessa fatta a Davide. Nel suo cuore il domani della
Grazia ha posto la sua tenda nel nostro presente di fede e di amore. Lei è
il luogo dell'inizio della vita, il grembo del futuro degli uomini e del
mondo; la terra dell'avvento di Dio, in cui Egli viene a visitare il suo
popolo.
La grandezza di Maria è il silenzio. La piena volontà di Maria di farsi
“serva del Signore” si focalizza nel silenzio. Il “Fiat” di Maria richiama
l'“Eccomi” delle figure più importanti dell'Antico Testamento: Abramo, Mosè,
Samuele ed altri profeti che seppero riconoscere la volontà e il piano di
Dio per poi seguirlo.
Come Abramo era stato il padre della fede per l'Antico testamento, credendo
alla promessa del Signore, ora è Maria a credere ad una discendenza
benedetta. E come il “sì” di Maria ha permesso a lei di generare Gesù nella
carne, così il sì di ogni credente dovrà condurre Cristo nella sua vita,
anche fisica e concreta.
Il Cristianesimo non è la religione dei pensieri, ma delle scelte di vita
che determinano cambiamenti nella dimensione sia della mentalità che della
conduzione materiale dell'esistenza.
La festa dell'Annunciazione venne introdotta dalla Chiesa di Costantinopoli
verso il V secolo d.C. e di qui si estese a tutta la Chiesa.
I nove mesi tra la concezione e la nascita del Salvatore spiegano la
data del 25 marzo rispetto alla solennità del 25 dicembre. Se la
collocazione del Santo Natale fu volutamente fatta coincidere con il periodo
del solstizio invernale, l'Annunciazione viene così a cadere in quello
dell'equinozio di Primavera.
La liturgia che celebra la solennità dell'Annunciazione del Signore viene
rinviata se coincide con una domenica di Quaresima o durante la Settimana
santa o durante l'Ottava di Pasqua.
L'Annunciazione è il primo dei venti misteri che costituiscono la preghiera
del santo Rosario.
Onoriamo la Madonna recitando ogni giorno il santo Rosario che è l'arma più
potente per sconfiggere il demonio. I privilegi mariani che formano
l'aureola più fulgida di Maria sono: la sua perpetua Verginità e la divina
Maternità.
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Prof. Graziella Vizzini
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24/03/2014 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la
disponibilità di un collaboratore locale.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Martedi 25 marzo
- Festa del'Annunciazione del Signore, ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santa Messa;
- ore 19.00, nei locali di San Francesco, riunione del Consiglio
Pastorale Parrocchiale.
Venerdi 28 marzo
- ore 20.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Via Crucis della coppie di
sposi (che si riuniscono il giovedi ed il venerdi);
- ore 20.00, a San Francesco, riunione dei ragazzi di 1^ media insieme ai
loro genitori.
Domenica 30 marzo
- entra in vigore l'ora legale, cambiano gli orari delle Sante Messe:
Feriali:
ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
ore 18.00, chiesa Madre
ore 18.00, chiesa San Rocco
Prefestivi:
ore 18.30, chiesa Madre
ore 20.15, chiesa San Francesco (con i fratelli delle comunità
neocatecumenali)
Festivi
ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
ore 10.00, chiesa San Rocco
ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo
ore 19.00, chiesa San Rocco
ore 19.15, chiesa Madre
AVVISI
I ragazzi di 1^ media della parrocchia Madonna del Carmelo continueranno il
catechismo con i loro genitori. Alla fine dell'anno scolastico si farà la
giornata di ritiro per l'ammissione al 2° anno (fermo restando che si
prenderanno le presenze alla Santa Messa).
In tutti i venerdi di quaresima:
- è raccomandata l'astinenza dalle carni;
- la Via Crucis nella chiesa Madonna del Carmelo sarà celebrata dopo la
Santa Messa delle ore 08.45;
- la Via Crucis in chiesa Madre sarà celebrata alle ore 17.00, seguirà la
Santa Messa.
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24/03/2014 |
Sport. Lettera aperta sul
campetto di bocce: "Dopo aver contattato i responsabili, nessun
intervento" |
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Polisportiva Athena |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Al Sig. Sindaco
All’Assessore allo Sport
Al Dirigente dell’Area Tecnica
Al Sig. Capo dei Vigili Urbani
Al personale collaboratore tecnico
Ai responsabili dei beni e delle strutture architettoniche
e sportive
Comune di
Grotte
Cari Lettori,
sono ricorso a questa estrema forma di
informazione-sollecito perché dei problemi di cui dirò ho
già in varie occasioni parlato con tutti i Responsabili ai
quali mi rivolgo con la presente.
Il problema.
Abbiamo un bel campetto di bocce, di cui si
occupa la polisportiva Athena. Ha il grosso difetto di
essere vicino ad un altro campetto, per cui molto spesso i
ragazzini vi entrano e creano danno alla struttura
rendendone difficile l’utilizzo, che richiede ogni volta il
ripristino.
Sono state rotte le plafoniere e rovinato l’impianto
elettrico; le grondaie sono state divelte. Il fondo ridotto
a spiaggia da mare. Il tetto manifesta molte perdite che,
quando piove creano buche sulla sabbia. D’inverno crescono
le erbacce con abbondante ortica o la parietaria che
alimentano le allergie.
Tutti questi problemi son stati sottoposti
all’attenzione dei Responsabili di cui sopra. Il muro di
gomma ha lasciato le cose come stanno, e allora?
Abbiamo tolto le erbacce (dopo avere contattato la
“filiera dei responsabili”): nessun intervento.
Delle plafoniere non se ne parla nemmeno: mancano i
soldi. Abbiamo sistemato noi mettendo lampade e sistemando
l’impianto elettrico.
Abbiamo sistemato il fondo, scavandolo e rifacendolo a
regola d’arte con il contributo di esperienza e manodopera
di alcuni di noi. Abbiamo pronto il silicone per otturare i
buchi del tetto.
Adesso, però, crediamo di avere il diritto di chiedere
che la struttura venga protetta e custodita.
Abbiamo suggerito:
a) di installare una rete di divisione tra i due campetti;
b) o programmare un passaggio dei vigili, nelle ore più
frequentate;
c) o di includerne la custodia in quella del campo di
calcetto ed in quello del calcio.
Gli interventi, tranne il primo, sono a zero spese.
Ci auguriamo che qualcosa venga fatto. Andare al
campetto e trovare tutto “scassato” fa male al cuore ed in
questi giorni è avvenuto per l’ennesima volta.
Se gli Amministratori non hanno grandi somme da
spendere pensino alle piccole cose, anche quelle possono
dare lustro ad una Amministrazione: l’era delle grandi spese
è terminata,vediamo di curare quel che ci resta.
P.S.: Alcune sedie della biblioteca sono in uno stato
penoso. Perché non farle sistemare e ripulire? O bisogna
aspettare ai grandi rinnovi? Si potrebbe anche risparmiare
qualcosa!".
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Il Vice Presidente della Polisportiva
Athena
(Responsabile del Settore Bocce)
Prof. Lillo Agnello
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24/03/2014 |
Lettere. Ricordi scolastici:
"Il viaggio d'istruzione... ultima avventura"; a cura del prof. Lillo Agnello |
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Lillo Agnello
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Riceviamo e pubblichiamo.
Leggi tutti gli interventi
"Il viaggio d’istruzione… ultima
avventura.
Dopo la lettura, su questo quotidiano, de “Il viaggio d’istruzione e dei
suoi eventi”, con sorpresa e dopo inutile attesa, non ho sentito raccontare
l’ultimo evento, “il ritorno”: ancora più divertente, questo.
Naturalmente il racconto appena letto mi ha fatto rivivere le vicende
narrate e mi meraviglia che quanto sto per raccontare non sia stato incluso
nel ricordo, come evento ultimo. E’ impossibile non ricordarlo per le
emozioni che abbiamo provato.
Eravamo partiti da Venezia ormai soddisfatti dei giorni di vacanza e delle
varie esperienze, quando, dopo la partenza da Firenze ci fu fatto credere
che si stava andando altrove perché stavamo sì agganciati ad un treno rapido
ma ora c’era più di un sospetto, e nessun ferroviere sulla carrozza poteva
venire in nostro soccorso, che avessimo imboccato un altro binario o ci
avessero agganciato ad un altro treno!!!
Che cosa era successo? In partenza dalla stazione di Firenze il treno e la
carrozza (come mi pare avvenga a Canicatti) piuttosto che mantenere la
stessa direzione sembra che tornino indietro. Io stavo dietro il vetro del
finestrino, all’impiedi, lo scompartimento era vuoto e molto distrattamente
stavo guardando fuori.
Non ricordo se avevo già osservato il fatto in questione, ma quando il prof.
mi chiede “Che andiamo indietro?” non ebbi dubbio alcuno, confermai il suo
sospetto. Dall’andare indietro si è passati subito ad un’altra direzione
“stavamo andando verso Milano e di là verso la Svizzera”.
In breve la notizia si diffuse tra i ragazzi. Io ero pronto a testimoniare
quanto realmente avevo notato e il buio della sera e l’alta velocità non
permettevano a nessuno controlli a vista per stabilire attraverso le varie
stazioni quale era, realmente, la nostra direzione. Naturalmente noi
ponevamo i problemi ed il prof. montava su soluzioni varie a problemi
altrettanto vari: se si andava in Svizzera ci voleva la tessera; qualcuno si
lamentava del fatto che aveva speso la somma con la quale era partito, ma
c’erano gli insegnanti pronti a fare prestiti, qualche altro si preoccupava
dei genitori, ignari del nostro pazzo viaggio; quelli più coraggiosi erano
pronti alle soluzioni più avventate pur di andare all’”Estero”. L’emozione
aveva contagiato tutti e sembrava che il nostro destino fosse segnato. Si
andava in Svizzera anche perché (soluzione suggerita) si distinguevano solo
gli enormi cartelloni pubblicitari della Parmalat ed il latte e la Svizzera
avevano una certa parentela.
E gli altri insegnanti? Per un paio d’ore erano rimasti (la maggior parte
erano donne) a chiacchierare dentro gli scompartimenti. Finché il solito
prof. decise di buttare la bomba dentro i due scompartimenti. Uscirono tutte
sbalordite e l’atmosfera creatasi nel corridoio non dava spazio a molti
dubbi. Stavolta a pensare a casa erano gli adulti e con qualche
preoccupazione in più!! Il treno, sempre rapido ed in una tratta molto
veloce, continuava a non favorire la lettura dei nomi delle stazioni
attraversate. Vedevi solo luci ma non acchiappavi nessun elemento per
verificare quella verità. Le espressioni degli insegnanti ed il bisogno di
chiarezza confermavano le certezze degli scolari. Tutti i gitanti stavamo
attaccati ai finestrini, gli scompartimenti erano ormai vuoti.
Un’insegnante, in particolare, mostrava di essere molto preoccupata e, più
degli altri, stava a spiare che qualche segno desse qualche elemento di
certezza. Finché… con tutta la carica che aveva accumulato, assicura tutti
che stavamo nei pressi di Roma perché aveva letto (il treno aveva cominciato
a rallentare) un grosso manifesto di una ditta di calcestruzzo “Salaria”
conclusione molto conseguente: Salaria è il nome di una vecchia strada
romana (anche moderna) che collegava la parte marinara del Lazio con
l’interno e permetteva il trasporto del sale verso l’interno appunto.
La grande bolla si era sgonfiata. Grande la delusione dei ragazzi. Eravamo
quasi incredibilmente, già arrivati a Roma. Il prof. era riuscito a farci
vivere un paio di ore in un nuovo sogno! E Roma, la stazione ci apparve
quasi brutta e triste.
La realtà naturalmente fu ricostruita a scuola. Ma il viaggio con un po’ di
fantasia lo avevamo già fatto".
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Vincenzo B.
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Per partecipare basta contattare il
prof. Calogero
Agnello (anche inviando una e-mail),
che curerà di organizzare il materiale prima di mandarlo alla redazione. Si
garantisce la massima riservatezza su nomi e persone.
E-mail:
agnellocalogero@gmail.com.
Tel. 0922.943720.
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23/03/2014 |
Lingua. Appendice al "Piccolo
Dizionario Grottese-Italiano" (27); a cura di Carmelo e Graziella
Luparello |
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Luparello |
Nonnò,
pepè, pepè!
Piccolo dizionario Grottese-Italiano
di Carmelo e Graziella Luparello
APPENDICE
(Puntata n° 27)
Canti d'amore
Ora presentiamo alcuni versi di
Giovanni Ciraolo, poeta forse non molto noto - almeno come tale - fuori dal
suo ambiente, che ama molto 'mpruvvisari. Versi a volte divertenti o
didascalici, a volte tristi e pieni di nostalgia.
VI
Ni la ma casa nun s'addruma lumera,
manca l'uogliu, lu mieccu e la cannila.
Trad.:
Nella mia casa non si accende una luce,
manca l'olio, lo stoppino e la candela.
VII
Vitti lavurari un vò scurciatu
e lu lavuraturi surdu e mutu,
vitti scappari a unu senza tascu,
di la sipurtura pariva nisciutu.
Vitti affacciari lu suli di notti
ca cu la luna iucavanu a carti,
vitti siminari favi cuotti,
'ntre maiu si truvaru ficu fatti,
'na cerba vitti cu du cirbiatti,
'n testa purtavanu du sciaschi di latti.
Ora vannu pi nenti li ricotti,
ca li picciotti schetti fannu latti.
Trad.:
Ho visto arare un bue scorticato
e il contadino sordo e muto,
ho visto scappare un tale senza berretto,
sembrava fosse uscito da una sepoltura.
Ho visto spuntare il sole di notte
che con la luna giocava a carte.
Ho visto seminare fave cotte,
a maggio si trovarono fichi fatti,
ho visto una cerva con i suoi cerbiatti,
sulla testa portavano due fiaschi di latte.
Ora la ricotta si compra per niente,
chè le ragazze fanno il latte.
VIII
Mi ni issi ddra banna lu mari,
unni vannu a còddranu li stiddri,
cuomu a la chiazza nun puozzu calari
ca tutti m'addumannanu pi chiddri.
Iu ci lu dissi: “a tutti ha paari
quannu tunnu la lana di l'anciddri,
però nun m'affari siddriari,
se no nun pagu né chissi né chiddri”.
Trad.:
Me ne andrei oltre il mare,
dove vanno a tramontar le stelle
perché in piazza non posso scendere,
ché tutti mi domandano di quelli (sottinteso: i soldi).
Io ho detto loro: “pagherò tutti
quando taglio la lana degli uccelli,
però non mi dovete disturbare
altrimenti non pagherò né questi né quelli”.
IX
Haiu fattu na beddra acchianata,
ora mi tocca fari na brutta scinnuta,
quantu n'haiu fattu mala vita,
metiri favi e mintili a manata,
mi fannu mali li mani e li ita,
nun sacciu quali a mintiri pumata,
ma cu nun si duna da fari ni sta vita
nun ni trova tavula cunzata.
Trad.:
Ho fatto una bella salita,
ora devo fare una brutta discesa,
quanta mala vita ho fatto,
mietere fave e metterle a mannello,
mi fanno male le mani e le dita,
non so più quale pomata usare,
ma chi non si dà da fare nella vita
tavola apparecchiata non ne trova.
Canto di una madre che addormenta il suo bambino.
Ninna nanna, ninna oh,
duormi figliu e fai alaò,
Alaò, sunnuzzu, viniti,
ca iu l'annacu e vu l'addrummisciti.
Trad.:
Ninna nanna, ninna oh,
dormi figlio e fai alaò.
Alaò, o sonnuccio, venite,
che io lo dondolo e voi l'addormentate.
Un altro canto che serviva pure ad addormentare il bambino.
Sant'Antuninu, viniti viniti,
ca iu l'annacu e vu l'addrummisciti.
Trad.:
Sant'Antonio, venite venite,
che io lo dondolo e voi l'addormentate.
Carmelo e Graziella Luparello
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 23 marzo 2014.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
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22/03/2014 |
Pensieri. "Piccolo Alfabeto
delle Riflessioni - G come Gratis"; di Linda Criminisi |
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Linda Criminisi
Rubrica |
PICCOLO ALFABETO DELLE RIFLESSIONI
di Linda Criminisi
G
come Gratis
Appena sappiamo che qualcosa è gratis,
di solito questo qualcosa perde immediatamente valore, fascino, interesse,
talvolta anche significato. E tendiamo a snobbarlo. Pensiamo alla visione di
un film, di una mostra, di un museo, di un concerto. Bisogna essere dei veri
intenditori, dei “cultori della materia” per non lasciarsi influenzare dalla
gratuità di questo qualcosa.
Il denaro, quindi, dà valore alle cose così come glielo toglie, con la
stessa mancanza di clemenza e di riflessione di un sovrano assoluto.
Però, se ci pensiamo bene, in realtà sono gratis le cose più importanti e
preziose, quelle che non si possono comprare anche se siamo pieni di soldi:
salute, tempo, giovinezza, amore (sincero) - solo per citare ciò che forse a
tutti sta più a cuore. E ci sono anche gli spettacoli della natura: i prati
in fiore, i tramonti, le notti stellate, il mare… (al di fuori delle spiagge
private, naturalmente!).
Un mio professore diceva che il denaro l’hanno inventato i ricchi. Chissà,
se non il denaro, almeno il concetto di denaro, di ricchezza, che molti
ricchi - ma ci sono sempre le eccezioni - alimentano dentro di sé fino a
farlo diventare ossessione.
Concetto di ricchezza che, secondo me, è uno di quei pensieri-tarlo di cui
dovremmo imparare, con sforzo e impegno, a liberarci - insieme a quelli
legati alle nostre tante “comodità” e ai nostri tanti “possedimenti” le cui
sbarre invisibili ci imprigionano, condizionandoci e modificando a tal punto
il nostro carattere da non riuscire, paradossalmente, a farci godere nemmeno
di quello che ci viene offerto gratis.
Religione e filosofia, in fondo, lo sostengono da sempre - che la vera
libertà è quella dello spirito, purificata e privata dai desideri mondani e
dai beni terreni e materiali. Per consolare i poveri, ribatte sempre
qualcuno. O gli sfigati, aggiunge sempre qualcun altro.
O tutti noi, aggiungo io a questo punto, visti i tempi di crisi in cui
viviamo.
Seriamente, ben venga anche la crisi se può diventare opportunità di
riflessione, di “arricchimento” spirituale e di stimolo ad affrancarci da
tutto quello che è stupidamente superfluo e che ci fa perdere tempo, forze
fisiche ed energia mentale: i quali, appunto - fuori mercato e senza prezzo
- non si possono comprare, anche a volerli pagare cari.
Linda Criminisi
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 22 marzo 2014.
Per gentile concessione dell'Autrice.
© Riproduzione riservata.
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articoli precedenti
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21/03/2014 |
Politica. "5 Stelle in
Comune", domenica 23 marzo incontro con gli onorevoli Bertorotta e
Mangiacavallo |
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locandina |
Domenica 23 marzo, alle ore 16.30 presso il centro
polifunzionale San Nicola in Grotte, si svolgerà un incontro del Movimento 5
Stelle di Grotte sul tema "5 Stelle in Comune - Da Grotte a Bruxelles...
passando per Viareggio".
Alla manifestazione, che sarà moderata da Rosalba Cimino, attivista
Movimento 5 Stelle Grotte, parteciperanno:
- On. Ornella Bertorotta (Senatrice e componente della Commissione Bilancio
del Senato della Repubblica);
- On. Matteo Mangiacavallo (Deputato regionale e componente della
Commissione Attività produttive dell'Assemblea Regionale Siciliana).
Aggiornamento alle 18.00 del 21 marzo 2014.
Riceviamo e pubblichiamo la nota ufficiale del Movimento 5 Stelle Grotte.
"Domenica 23 marzo presso il Centro
Polifunzionale “San Nicola” di Grotte, la Senatrice Ornella Bertorotta e il
Deputato Matteo Mangiacavallo incontreranno i cittadini per discutere della
situazione locale e nazionale, per esporre il programma del M5S in vista
delle prossime elezioni europee, per parlare di tasse, acqua e rifuti e
tanto altro ancora.
Durante l’incontro, coordinato dalla nostra attivista Rosalba Cimino,
saranno proiettati dei video e ci sarà la possibilità di dialogare con i
nostri rappresentanti che – ci preme sottolineare con vanto – non sono
“ONOREVOLI” ma cittadini seri dentro le istituzioni, persone che hanno avuto
la coerenza di fare quanto promesso in campagna elettorale: iniziando dal
taglio dei loro stipendi e dalla restituzione dei soldi ai cittadini.
Persone che vedete e vedrete poco in televisione perchè trascorrono la
settimana a lavorare su documenti, leggi e proposte di legge da avanzare –
facendo, ne più ne meno, quello che dovrebbe fare un parlamentare – e il
fine settimana nelle piazze e tra la gente.
Al termine dell’incontro il M5S di Grotte consegnerà un plico speciale alla
Senatrice Bertorotta, che già in passato ha mostrato interesse e attenzione
per i problemi del nostro paese, contenente interessanti documenti come il
bando illeggibile da un milione di euro pubblicato sul sito web del Comune".
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Rosalba Cimino |
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Movimento 5 Stelle Grotte
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21/03/2014 |
Riflessioni. "Le vane
chiacchiere del politico"; di Antonio Pilato |
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Antonio Pilato |
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del prof.
Antonio Pilato, docente di Filosofia e Pittore.
"Le vane
chiacchiere del politico.
Oggi, più di quanto lo è stata fino a qualche decennio addietro, la
gente ben pensante e, vuoi per congenita disposizione naturale vuoi per
acquisizione culturale, dotata del pensiero libero e critico, non è più,
grazie a Dio o a chi per lui, disposta ad accettare passivamente le
chiacchiere del politico, e abboccare, come pesciolini, affamati, all’amo,
alla seduzione del linguaggio, chiunque si presenti al pubblico, dotato o
superdotato della tecnica della comunicazione di massa (che come si sa viene
dal pulpito ben confezionata).
Mi riferisco soprattutto al presidente del Consiglio. In politica, a meno
che non si faccia di tutta l’erba un fascio, come nell’arte
contemporanea dove l’urinatoio di Marcel Duchamp diventa opera eccellente,
il linguaggio deve essere usato come vagone millimetricamente tenuto esatto
sulle rotaie, per viaggiare correttamente, altrimenti presto crolla, cade
nell’errore mostrando tutto il carico della limitatezza di senso, anzi ancor
peggio del totale nonsenso.
Meglio usare poche parole semplici, scarne, senza il superfluo né
manchevolezze, aderenti alla realtà terrena e senza “coloriture di
risonanza metafisica”; l'uso di un linguaggio comprensibile a tutti, non
riservato solo ai dotti, per il fine di evitare alla gente comune, che vive
solo di fatica, di consultare il dizionario inglese o chiedere aiuto ai
figli che hanno studiato.
Occorre invece tacere assolutamente su ciò che non si può realizzare. A
volte, come in amore, il silenzio ha più volare della parola, è più
eloquente delle chiacchiere, ancor meno di quelle che a Milano si vendono
nel supermercato nel periodo di carnevale.
Come si dice comunemente “cane che abbaia, non morde”, e “asino che raglia
non dice niente”. Quest'opinione è argomentata a proposito dei comizi,
rivolti a tutti gli italiani, dalla nascente stella renzina, venuta da cielo
in terra a miracolo mostrare. E’ opinione diffusa infatti che egli ha detto
e fatto, in pochissimi giorni, tutto al contrario di tutto.
Un docente in classe, se avesse esordito in egual misura, avrebbe
subitamente determinato l’ira degli studenti e demotivato, sin dalle prime
lezioni, il loro impegno nello studio.
Per finire, qualora le promesse di questo presidente del consiglio,
dovessero arrivare al porto, si spera che gli strumenti adoperati non siano
quelli di sforare ulteriormente il debito pubblico, i cui interessi
graviterebbero ulteriormente e più pesantemente sulla gente già provata,
causando disperazione indiscriminata di massa e quei suicidi degli
imprenditori, coscienti di non avere più vie di salvezza".
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Antonio Pilato
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21/03/2014 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso del 21
marzo |
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Inizia la primavera e continuano
con maggiore impegno le
passeggiate "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 21 marzo:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via
Mattarella, Via Europa, Via Pirandello, Via Togliatti, Viale Matteotti, Via
Leopardi, Viale della Vittoria, Via Padre Pio, Via Molise, Via Umbria, Via
Madonna delle Grazie, Via Avv. Pillitteri, Via Di Vittorio, Via Guido Rossa,
Via Don Minzoni, Via Santa Venera, Via Duca d’Aosta, Via Gen. Cascino, Via
Colombo, Via Cavour, Via Giacinto, Via Fonte, Via Carnevale,
Piazza
Magnani (arrivo).
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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20/03/2014 |
Salute. Screening gratuito
per la prevenzione del tumore della mammella, sino a sabato 29 marzo |
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Volantino |
L'A.S.P. (Azienda Sanitaria Provinciale) di Agrigento,
nell'ambito del progetto di screening oncologici promosso dalla Regione
Sicilia, ha organizzato un programma di controlli gratuiti per la
diagnosi precoce del tumore della mammella, da effettuarsi ogni due anni,
mediante mammografia, rivolto a tutte le donne residenti nella provincia di
Agrigento e di età compresa tra 50 e 69 anni. A tutte le donne rientranti in
quella fascia di età viene offerta l'opportunità di aderire al programma di
prevenzione del tumore della mammella. La mammografia è un semplice
esame radiologico che si esegue in pochi minuti. L'esame è gratuito, così
come gli accertamenti successivi e non occorre la richiesta del medico
curante.
A tal fine, a partire da ieri, mercoledi 19 e sino a sabato 29 marzo,
è presente a Racalmuto, presso la Scuola elementare di Via Generale Macaluso
n° 1, una Unità Mobile completa di attrezzature sanitarie e di personale
medico specialista.
L'A.S.P. ha inviato a casa delle donne interessate, delle lettere d'invito
contenenti tutte le informazioni per essere presenti all'appuntamento già
fissato. Coloro che non avessero ricevuto l'invito via lettera potranno
ugualmente presentarsi presso l'Unità Mobile, portando con sé un documento
di riconoscimento e la tessera sanitaria. Alle donne lavoratrici sarà
rilasciato, su richiesta, un certificato giustificativo per l'assenza dal
luogo di lavoro. Il risultato della mammografia sarà comunicato via lettera.
Qualora fossero necessari approfondimenti, le persone interessate
riceveranno una comunicazione telefonica.
Per eventuali ulteriori chiarimenti è possibile contattare il proprio medico
curante, il Consultorio Familiare o telefonare al Centro Gestionale
Screening dell'A.S.P. di Agrigento al numero 0922.407538 oppure al numero
0922.407170, dal lunedi al venerdi, dalle ore 09.00 alle ore 12.00.
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volantino |
20/03/2014 |
Attività. Incontro del Lions
Club sul tema "Le nuove povertà", al Seminario Vescovile |
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Manifesto |
Sabato 22 marzo alle ore 09.30, presso la sala convegni
del Seminario Vescovile di Agrigento, si terrà un convegno Lions sul tema:
"Le nuove povertà nella globalizzazione e nella esclusione: aspetti etici e
morali”.
Dopo gli indirizzi di saluto delle Istituzioni religiose, civili e
lionistiche, i lavori inizieranno con gli interventi introduttivi della
dott.ssa Giovanna Zaffuto e del dott. Francesco Bizzini, componenti del
Comitato Distretto 108Yb. Di seguito interverranno: dott. Arturo Cantella
(Direttore e giornalista di TVA); don Baldo Reina (Rettore del Seminario di
Agrigento); dott. Gerlando Piro (Direttore provinciale INPS di Agrigento e
Presidente Lions Club Host di Agrigento); dott.ssa Gabriella Bruccoleri
(Dirigente I.S.S. "Don M. Arena" di Sciacca); dott. Valerio Landri
(Direttore Caritas diocesana di Agrigento).
Concluderà il prof. avv. Gianfranco Amenta, Governatore del Distretto 108Yb.
Gli interventi saranno coordinati dal direttore e giornalista di TVA dott.
Arturo Cantella. Negli intervalli si esibiranno gli alunni delle scuole
medie di Aragona e Grotte.
I Lions costituiscono una “forza” internazionale di elevato livello e loro
compito è di intervenire in aiuto delle nazioni povere e di combattere la
povertà.
Convegno Lions sul tema:
"Le nuove povertà nella globalizzazione e nella esclusione: aspetti etici e
morali”
Sala convegni del Seminario Vescovile di Agrigento
Sabato 22 marzo, ore 09.30
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20/03/2014 |
Iniziative. Sabato 22 marzo,
proiezione del docu-film "Il coraggio di cambiare"; a cura di
Solidamente |
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locandina |
Sabato 22 marzo, alle ore 19.00 presso il centro
polifunzionale San Nicola in Grotte, sarà proiettato un docu-film dal titolo
"Il coraggio di cambiare". L'iniziativa è promossa dai giovani appartenenti
al gruppo spontaneo di proposta e di animazione socio-culturale
"Solidamente". Il loro progetto si inserisce nell'ambito delle iniziative
tese a valorizzare la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le
vittime innocenti di tutte le mafie. A partire dal 1996, questa ricorrenza
si celebra ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, quale il simbolo della
speranza e dell'impegno che si rinnovano al fianco dei familiari delle
vittime innocenti delle mafie.
Proiezione del docu-film "Il coraggio di cambiare"
Grotte, centro polifunzionale San Nicola
Sabato 22 marzo, ore 19.00
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20/03/2014 |
Editoria. In edicola il
romanzo "L'ingordigia talvolta uccide", di Graziella e Carmelo Luparello |
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Copertina |
E' disponibile nelle librerie e nelle edicole il
romanzo “L'ingordigia talvolta uccide - chi non mangia”, pubblicato dalla
casa editrice “A&B” di Acireale, scritto a quattro mani dalla dott.ssa
Graziella Luparello, Giudice presso il Tribunale di Agrigento, e dal padre
prof. Carmelo Luparello, già docente di Materie Letterarie presso la Scuola
Secondaria di 1° grado. Riportiamo dalla quarta di copertina: "La serena
vita di un paese dell'entroterra siciliano, in cui vige una proverbiale e
congenita letargia, viene prima minata dalla frenesia che precede le
elezioni comunali, poi a dir poco scossa da un delitto, nel quale si
intrecciano, o sembrano intrecciarsi, torbide passioni e interessi
affaristico-politico-mafiosi. Un delitto, tuttavia, ben lontano dalla
giallistica classica, percorso non con gli occhi dell'investigatore, ma con
quelli della gente, semplice e umile, del paese, un delitto che costituisce
un pretesto, per gli A.A., per mettere a nudo, con un'improvvisa altalenanza
di toni grevi e tinte ironiche e talvolta beffarde, ipocrisie individuali e
collettive, nelle quali il lettore, mentre si accinge a esprimere una severa
censura, finisce inaspettatamente per riflettersi".
La
presentazione ufficiale del nuovo romanzo dei due autori, che si è
svolta lo scorso 8 febbraio, ha avuto come relatori il dott. Renato Di
Natale (Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Agrigento), il
dott. Carmelo Carrara (Sostituto Procuratore Generale presso la Procura
Generale di Palermo), il dott. Giovanbattista Tona (Consigliere
della Corte d'Appello di Caltanissetta) ed il dott. Roberto Gugliotta,
giornalista e scrittore.
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Presentazione |
19/03/2014 |
Cucina. Ricetta di Antonio
Maida tra i primi posti nel concorso nazionale Galbani; vota online |
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Guarda il video |
Sino ad oggi è tra i primi dieci, ed è l'unico
siciliano rimasto in gara. Antonio Maida, grottese ed amante della buona
cucina, ha voluto partecipare al concorso nazionale indetto dalla Galbani,
nell'ambito del programma "Ricette di casa mia": una "Sfida in dialetto" per
ricette tipiche regionali. Tra le numerose specialità culinarie che offre la
nostra Terra, per la sua partecipazione ha scelto una delle più
caratteristiche: la "'mpignulata" (proditoriamente tradotta in italiano come
"panini di pasta sfoglia ripieni"). La sua videoricetta è stata apprezzata
dalla giuria sino a meritarsi il posizionamento tra le prime dieci in tutta
Italia. Antonio ha fatto del suo meglio; adesso sta ai grottesi, ma anche a
tutti i siciliani, sostenerlo per portare avanti la sua iniziativa che mira
non solo ad un meritato riconoscimento personale, quanto alla valorizzazione
delle nostre tradizioni e dei nostri prodotti tipici. Per votare la sua
videoricetta basta collegarsi al
sito della Galbani ed esprimere il proprio consenso, cliccando sul
pulsante rosso "Vota questa ricetta" e compilando l'apposito form. Gli
eventuali "mi piace" espressi su facebook non hanno valore di voto e non
servono per sostenere la nostra "'mpignulata", che può essere votata solo
tramite il
sito della Galbani.
Da parte nostra, il voto per la bravura (e soprattutto per la simpatia) non
può essere che 10 e Lode!
Carmelo Arnone
19 marzo 2014
© Riproduzione riservata.
Videoricetta di Antonio Maida (Video)
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Ai fornelli |
19/03/2014 |
Chiesa. "Solennità di San
Giuseppe"; riflessione a cura della prof.ssa Graziella Vizzini |
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San Giuseppe |
Oggi, 19
marzo, la Chiesa ci invita a contemplare la grande figura di San Giuseppe,
lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù.
Giuseppe di Nazareth, della stirpe di Davide compare nei vangeli con grande
discrezione. Il Vangelo di Matteo ci presenta San Giuseppe come uomo
“Giusto”, “Vir iustus”.
E' impressionante constatare come colui che sarà poi considerato una delle
figure più rilevanti nella storia della salvezza, a cavallo tra l'Antico e
il Nuovo testamento, l'ultimo dei patriarchi della storia antecedente al
Messia, sia un personaggio quasi “nascosto e taciturno”.
La caratteristica della sua vita era stata l'umiltà, lo spirito di silenzio
e di raccoglimento. “San Giuseppe agisce nel silenzio”. “San Giuseppe è
l'Umile”. “San Giuseppe è un uomo coerente”.
San Giuseppe nacque Betlemme, il padre era Giacobbe e pare che fosse il
terzo di sei fratelli. Il nome Giuseppe dall'ebraico significa aggiunto (in
famiglia). L'emblema è il giglio.
San Giuseppe era un falegname; il falegname di Nazareth è l'uomo che Dio ha
voluto come custode e sostegno di Maria e di Gesù. Pilastro della famiglia
terrena del Redentore, Giuseppe congiunge Gesù, re messianico, alla
discendenza di Davide.
Sposo di Maria e padre putativo del Salvatore, guida la sacra famiglia nella
fuga e nel ritorno dall'Egitto. La missione affidata a Giuseppe è una
missione davvero difficile: custodire, far crescere e donare agli uomini il
Salvatore.
Se di Maria gli evangelisti dicono che “custodiva tutte queste cose nel suo
cuore e le meditava”, sicuramente Giuseppe deve aver vissuto in questa
dimensione la sua vita, allo stesso modo di Maria.
Quando si guarda al “si” di Maria, bisogna pensare al “si” di Giuseppe al
piano di Dio. Egli rispose all'intervento di Dio con una completa
disponibilità fondata sulla fede. La sua fede semplice e forte gli
permetterà di svolgere la missione di Padre putativo del Figlio di Dio,
fatto uomo per opera dello Spirito Santo, incarnato nel seno della Vergine
Maria.
San Bernardino da Siena ne diffuse il culto, elogiandone la fedeltà e
l'obbedienza silenziosa e adorante alla volontà di Dio.
Santa Teresa, grande devota di San Giuseppe, così ha detto e ha lasciato
scritto nelle sue memorie: “Qualunque grazia si domanda a San Giuseppe verrà
certamente concessa”.
San Giuseppe è il patrono della Chiesa universale e di innumerevoli altre
realtà e istituzioni come: i carpentieri, i lavoratori, i moribondi, gli
economi, i procuratori legali.
San Giuseppe è il patrono dei padri di famiglia come “sublime modello di
vigilanza e provvidenza”.
E' molto festeggiato in campo liturgico e sociale anche il 1° Maggio, quale
patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da Papa Pio XII. Da
Pio IX è stato chiamato patrono della Chiesa universale. Papa Giovanni XXIII
gli affida addirittura il Concilio Vaticano II.
Fino al 1960 il suo nome non era ricordato nella preghiera eucaristica. E'
stato Papa Giovanni XXIII ad includerne il nome. Oggi il nome di San
Giuseppe viene invocato in tutte le preghiere eucaristiche. San Giuseppe ha
ritrovato il suo posto.
San Giuseppe è il padre della “buona morte”, perché morto tra le braccia di
Gesù e di Maria.
Il culto di san Giuseppe ha raggiunto in passato vette di popolarità come
dimostrano le dichiarazioni di moltissime chiese relative alla presenza di
sue reliquie. Notre Dame di Parigi dove ci sarebbero gli anelli di
fidanzamento, il suo e quello di Maria; Perugia, possiederebbe l'anello
nuziale. Ad Aquisgrana si espongono le fasce o i calzari che avrebbero
avvolto le gambe di San Giuseppe. I Camaldolesi della chiesa di Santa Maria
degli Angeli in Firenze dichiarano di essere in possesso del suo bastone. E'
sicuramente un bel “aggiunto” di fede.
In Sicilia e nel Salento sono diffuse usanze denominate “Tavole di San
Giuseppe”. Sono invitati a mensa mendicanti, familiari e amici, tre bambini
poveri rappresentanti la Santa Famiglia. Alimento tradizionale di questa
festa sono le frittelle a Firenze e a Roma, le zeppole a Napoli e in
Puglia, le “sfingie” a Palermo e i tradizionali “tortelli di San Giuseppe”
nel Canton Ticino.
In alcune parti la festa è associata all'accensione di falò.
Invochiamo con devozione e fede questo grande Santo, San Giuseppe, e saremo
certamente esauditi.
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Prof. Graziella Vizzini
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18/03/2014 |
Curiosità. Preso in custodia il
beverino di Piazza Carmona, in attesa di sistemazione |
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Ritrovato il beverino |
Risolto lo strano caso della "sparizione"
della pubblica fontanella di Piazza Carmona a Grotte.
Lo storico beverino, che sembrava essere svanito nel nulla, è stato preso in
carico dai tecnici comunali. Nei giorni precedenti la scomparsa, era stato
fatto oggetto di "attenzioni" da parte di una persona la quale, perdendo il
controllo delle proprie azioni, aveva scaricato tutta la sua forza sul
"cannolicchio" (come è comunemente chiamata la piccola fontana),
compromettendone seriamente la stabilità. Al fine di prevenire eventuali
danni ai cittadini e per preservarne l'integrità, è stato affidato al'ufficio
tecnico comunale il compito di prenderlo in custodia. Attualmente il
beverino è custodito in uno dei capannoni comunali di Via Ingrao, in attesa
di essere ricollocato opportunamente nella sua sede naturale dopo essere
stato fornito di un pedale col quale azionare lo scorrimento dell'acqua
potabile ed evitare l'inutile e dispendioso spreco del prezioso liquido.
Purtroppo non sono noti i tempi necessari al suo ripristino. Gli anziani,
abituati ad attingervi in libertà, dovranno pazientare ulteriormente in
attesa che ritorni il fresco zampillo. Nella
foto a lato, il beverino capovolto.
Carmelo Arnone
18 marzo 2014
© Riproduzione riservata.
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18/03/2014 |
Servizi. Temporanea chiusura e
nuovi orari dell'isola ecologica |
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Centro raccolta |
Domani, mercoledi 19 marzo (soltanto per
un giorno), per motivi tecnici
il centro comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti rimarrà chiuso.
Sono stati rimodulati gli orari di conferimento presso il CCR
(Centro Comunale di Raccolta), come segue:
- lunedi dalle ore 07.30 alle ore 13.30;
- martedi dalle ore 07.30 alle ore 13.30;
- mercoledi dalle ore 12.00 alle ore 18.00;
- giovedi dalle ore 07.30 alle ore 13.30;
- venerdi dalle ore 07.30 alle ore 13.30;
- sabato dalle ore 07.30 alle ore 13.30;
- domenica chiusura settimanale.
Si ricorda agli utenti che il conferimento dei rifiuti ingombranti (televisori, frigoriferi, lavatrici,
altri vari elettrodomestici, reti, materassi e vario mobilio, ecc...) è
sempre possibile all'interno del cassone scarrabile posto nei pressi
dell'isola ecologica, dato che per tale operazione non è richiesta la
presenza di un operatore. Si ricorda che il deposito dei rifiuti ingombranti
è sempre vietato lungo le vie cittadine ed accanto ai cassonetti.
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17/03/2014 |
Soldi. In pagamento borse di
studio 2009-2010 e 2010-2011 per gli alunni delle scuole superiori |
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Sono in pagamento, presso l'agenzia Unicredit di Grotte (ex Banco di
Sicilia), le borse di studio relative agli anni scolastici
2009-2010 e 2010-2011. Il contributo economico è dovuto ai
genitori degli alunni di scuola superiore che, avendone i requisiti,
hanno presentato, a suo tempo, la relativa domanda presso la scuola
frequentata dai loro figli.
Essendo trascorsi diversi anni dalla data di presentazione della domanda,
per accertarsi di aver diritto alla borsa di studio è sufficiente che il
firmatario dell'istanza si rechi presso l'agenzia Unicredit munito di
documento di riconoscimento e codice fiscale.
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17/03/2014 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la
disponibilità di un collaboratore locale.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 17 marzo
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Triduo in onore di San
Giuseppe, Santo Rosario e Santa Messa;
- la Santa Messa in chiesa Madre oggi sarà celebrata alle ore 08.45.
Martedi 18 marzo
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Triduo in onore di San
Giuseppe, Santo Rosario e Santa Messa;
- la Santa Messa in chiesa Madre oggi sarà celebrata alle ore 16.30.
Mercoledi 19 marzo - Festa di San Giuseppe
- nella chiesa Madonna del Carmelo, Sante Messe alle ore 09.00, 11.00 e
18.00;
- ore 09.00, nella chiesa di San Rocco, Santa Messa;
- oggi in chiesa Madre non sarà celebrata la Santa Messa.
Venerdi 21 marzo
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie, dei genitori
che hanno battezzato di recente e di quelli debbono battezzare;
- ore 20.00, a San Francesco, riunione dei ragazzi di 1^ media insieme ai
loro genitori.
Domenica 23 marzo
- nelle parrocchie di Grotte sarà celebrata la Giornata pro Seminario: le
offerte raccolte durante le Sante Messe saranno destinate al sostegno dei
seminaristi.
AVVISI
In tutti i venerdi di quaresima:
- è raccomandata l'astinenza dalle carni;
- la Via Crucis nella chiesa Madonna del Carmelo sarà celebrata dopo la
Santa Messa delle ore 08.45;
- la Via Crucis in chiesa Madre sarà celebrata alle ore 17.00, seguirà la
Santa Messa.
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17/03/2014 |
Lettere. Ricordi scolastici:
"Ero andato con l'abito della domenica"; a cura del prof. Lillo Agnello |
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Lillo Agnello
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Riceviamo e pubblichiamo.
Leggi tutti gli interventi
"Ero andato con l’abito della domenica.
Gentile prof. Agnello,
sono Francesco Tirone (per i grottesi che ancora mi conoscono, Franco). Sono
stato suo alunno quando frequentavo la terza media. Più precisamente la III
C.
Ogni tanto leggo su Grotte.info qualche articolo che mi incuriosisce e cerco
di capire chi sono alcuni personaggi; confesso che dopo 37 anni di
assenza conosco ben poco.
Oggi aggiungo un mio ricordo più triste in quanto sono stato vittima di
un’ingiustizia che non riesco a dimenticare.
Il fatto si è verificato quando frequentavo la seconda media.
Come tutti ricordiamo perfettamente, ogni anno il giorno d’inizio delle
vacanze pasquali si andava in chiesa per il precetto pasquale. Quell’anno il
Preside (prof. Pio Lo Bue) ha avuto la “brillante idea” di premiare i
ragazzi più bravi della scuola, ovviamente segnalati dai loro insegnanti.
Qualche giorno prima del precetto pasquale, la prof.ssa S. dice a me ed
a Salvatore Madonia (era il figlio di un ferroviere della provincia di
Palermo, trasferito a Grotte per un periodo limitato, credo sia stato nel
nostro paese 6 o 7 anni) di aspettare alla fine delle lezioni perché doveva
parlarci.
Alla fine delle lezioni la Prof. ci dice: “Dite alle vostre mamme che il
giorno del precetto vi mettono il vestito della domenica” (pensi: esisteva
ancora il vestito della domenica!!).
Così è stato fatto.
Il giorno del precetto, davanti all’atrio della scuola, avevano allestito un
piccolo palco con davanti delle panche per sedersi. Le prime due file erano
occupate dagli alunni con il vestito della domenica.
Io mi siedo acconto al mio compagno Madonia e vedo che della nostra classe,
oltre al sottoscritto e Madonia, vi era anche R., un altro compagno di
classe.
Il Preside fa il solito discorso e poi chiama uno alla volta i ragazzi da
premiare. Li ha chiamati tutti, quelli delle prime due file, tranne me. Sono
rimasto da solo con il vestito della domenica, con tutti gli occhi addosso.
La prof.ssa non una parola, non una spiegazione, né prima né dopo: ma che
spiegazione poteva dare ad un comportamento così incoerente?!
Io mi misi a piangere e quell’anno non ho più frequentato la scuola, da
Pasqua fino alla fine.
Comunque mi hanno promosso lo stesso.
Come spiega Lei la premiazione di R. (intendiamoci, non ho nessun rancore
verso di lui, dopotutto anche R. aveva 12 anni!!)? Ma l’intervento del padre
sulla prof., e il comportamento successivo, la dicono lunga sulla comunità
grottese dei primi anni settanta, dove ancora il Perito minerario diventava
“Ingegnere” e per motivi di “casta sociale” non
poteva sopportare che il figlio non venisse premiato a scapito del figlio
del ferroviere (la famiglia Madonia abitava in una casa in affitto proprio
accanto alla casa della famiglia di R. ed i due ragazzi studiavano insieme)
e del figlio di un contadino.
L’anno successivo non volevo tornare a scuola; mi convinsero dopo avermi
assicurato che la prof.ssa non sarebbe più stata la mia insegnante; da
quell’anno andò ad insegnare al corso A (femminile).
Io poi ritornai a scuola, dopo aver rinunciato anche all’insegnamento del
Latino (era facoltativo) che la sig.ra S. mi aveva quasi obbligato a
scegliere.
Ad onor del vero devo anche dire che, credo su interessamento e
indicazione della stessa Prof.ssa, il marito ha insistito molto con mio
padre e mia madre per farmi continuare a studiare (correvo il rischio di
fermarmi alla terza media per poi, come sognava mio padre, arruolarmi nel
Corpo della Guardia di Finanza).
Ebbene con la Finanza ci sono rimasto, essendo stato il primo, nella
provincia di Agrigento, a laurearmi in Scienze Economiche e Bancarie, ed
oggi avere uno studio di assistenza finanziaria a Firenze, ma questa è
un’altra storia.
In fondo l’esperienza mi è stata di grande insegnamento; da quel giorno ho
sempre studiato per me stesso e non per il giudizio che altri mi avrebbero
attribuito, anche se poi c’è stato anche il profitto.
Termino così, con un sentito grazie anche ai lettori per la pazienza con cui
hanno voluto ascoltarmi.
P.S.: Proprio oggi leggevo una sua nota sulle Donne. Scriva qualcosa di più
su Vittoria Colonna: è stata un grande esempio di donna “Siciliana”, ha
avuto la “licentia populandi” (la città di Vittoria appunto) ed è stata una
grande nel campo dell’economia e dei commerci del suo tempo. A mio avviso
sarebbe altrettanto educativo di taluni argomenti di questo quotidiano".
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Con viva
cordialità e affetto,
Franco Tirone
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Considerazione: l’insegnamento l’ho ritenuta la professione più bella.
Sempre triste, invece, il momento in cui si devono dare giudizi e marcare
differenze. Si rischia sempre di sbagliare e lasciare segni indelebili!
Personale per Franco: della Vittoria Colonna cui accenni tu,
pronipote della letterata famosa nel mondo umanistico-letterario, non ne
conoscevo l’esistenza. Non appena possibile mi aggiornerò e renderò edotti i
nostri lettori. Ciao.
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Prof.
Agnello
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Per partecipare basta contattare il
prof. Calogero
Agnello (anche inviando una e-mail),
che curerà di organizzare il materiale prima di mandarlo alla redazione. Si
garantisce la massima riservatezza su nomi e persone.
E-mail:
agnellocalogero@gmail.com.
Tel. 0922.943720.
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16/03/2014 |
Lingua. Appendice al "Piccolo
Dizionario Grottese-Italiano" (26); a cura di Carmelo e Graziella
Luparello |
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Luparello |
Nonnò,
pepè, pepè!
Piccolo dizionario Grottese-Italiano
di Carmelo e Graziella Luparello
APPENDICE
(Puntata n° 26)
Canti d'amore
Ora presentiamo alcuni versi di
Giovanni Ciraolo, poeta forse non molto noto - almeno come tale - fuori dal
suo ambiente, che ama molto 'mpruvvisari. Versi a volte divertenti o
didascalici, a volte tristi e pieni di nostalgia.
I
Scocca d'amuri
e curina di palma,
di li biddrizzi tò n'haiu na summa
ca ti talìu e m'allammicu l'arma,
mi ni viegnu cu ttìa
e lassu la chiurma.
Trad.:
Ciocca d'amore
e cuore di palma,
delle tue bellezze ne ho una quantità
che io ti guardo e la mia anima soffre,
me ne vengo con te
e lascio la folla.
II
Si si veru pueta naturali,
ma diri cuomu è vergini Maria.
Piglia lu miegliu specchiu ca ci sia,
ca è di cristallu finu e havi la marca,
si tu ti vuonti, iddru si girìa,
cussì è la vergini Maria.
Trad.:
Se sei un vero poeta naturale,
mi devi dire come è vergine Maria.
Prendi il migliore specchio che ci sia,
quello di vero cristallo e con la marca,
se tu ti giri, anch'esso si gira,
così è la vergine Maria.
III
Cumpari, quattru e quattru fannu ottu;
du deci e un cincu e un tri fannu vintottu,
andari a trenta ci ni vuonnu du,
pi ottant'anni cinquant'anni in più,
si nun è giustu, facitilu vu.
Trad.:
Compare, quattro e quattro fanno otto;
due volte dieci e cinque e tre fanno ventotto,
per andare a trenta ce ne vogliono due,
per ottant'anni, cinquant'anni in più,
se non è giusto, fatelo voi.
IV
Sugnu di Grutti e sugnu agrigentinu,
cuntadinellu e cu la zappa 'n manu,
quannu mi susu di buonu mattinu
cumpuongu chissi versi pianu pianu.
Un pirmissu pi mia fora cchiù bellu
quantu vaiu a lu paisi a vinniri un cavallu.
Salutu lu signuri culunnellu,
ca è na pirsuna bella e va a cavallu.
Trad.:
Sono di Grotte e sono agrigentino,
contadinello e con la zappa in mano,
quando mi alzo di buon mattino
compongo questi versi piano piano.
Un permesso per me sarebbe più bello,
il tempo di andare in paese a vendere un cavallo.
Saluto il signor colonnello,
che è una persona bella e va a cavallo.
V
Quannu nascivu iu, ma pa' ci pensa,
a lu fonti mi purtà a vattiari,
lu parrinu mi conza la cridenza,
tannu a cridenza accuminciavu a fari.
Vaiu caminannu cridenza cridenza
e di cridenza nun mi puozzu dispisari.
Trad.:
Quando sono nato io, mio padre ci pensa,
mi portò al fonte per battezzarmi,
il prete mi prepara la cridenza (mi fa credito),
allora incominciai a fare a cridenza.
Vado camminando cridenza cridenza
e dalla cridenza non mi posso dispensare.
Carmelo e Graziella Luparello
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 16 marzo 2014.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
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15/03/2014 |
Lettere. "Assegnati oltre
57mila euro a fondo perduto al C.C.N. La Grua"; di Salvino Tirone |
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Salvino
Tirone
CCN La Grua |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Informiamo che
con comunicazione della Regione Sicilia - Assessorato delle Attività
Produttive - del 5 marzo 2013 prot. 12862 è stato reso noto il decreto di
assegnazione provvisoria al Centro Commerciale Naturale La Grua di Grotte.
Tale decreto vistato dalla Ragioneria Centrale Assessorato Regionale delle
Attività Produttive in data 13 dicembre 2013, registrato dalla Corte dei
Conti in data 26 febbraio 2014 al reg. n. 1 foglio 143, prevede la
concessione in via provvisoria alle ditte aderenti al consorzio delle somme
concesse a titolo di fondo perduto.
Il beneficio complessivo del fondo perduto è di 57.391,97 euro ed è diviso
tra le seguenti ditte:
1) Consorzio CCN La Grua
Euro 3.175,00
2) Gieffe Ottica sas di Rampella Francesco & C.
Euro 24.310,80
3) Herbessus Viaggi sas di Cutaia Ignazio & C.
Euro 10.012,19
4) La Salvina snc di Puglisi Angelo & C.
Euro 9.193,00
5) SAS di Vizzini Antonia & C. (Supermercato SISA) Euro 10.700,98
Totale Euro 57.391,97
Pertanto a partire dalla data di concessione le ditte ed il consorzio
potranno attuare l’investimento previsto dal decreto".
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Il
Consulente del Consorzio
Salvino Tirone
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15/03/2014 |
Pensieri. "Piccolo Alfabeto
delle Riflessioni - F come Facebook"; di Linda Criminisi |
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Linda Criminisi
Rubrica |
PICCOLO ALFABETO DELLE RIFLESSIONI
di Linda Criminisi
F
come Facebook
Ci sono anch’io, su Facebook. Non sono molto pratica, in effetti, per
mancanza di tempo e forse di motivazione ad imparare bene. Probabilmente mi
ci applicherò meglio in futuro ma, intanto, ciò che constato è che nessuno,
o quasi, sfugge al fascino dei social network e di Facebook in
particolare. Anche se, a quanto pare, si sta registrando negli ultimi tempi
un generale abbandono della creatura di Zuckerberg. Forse è l’inevitabile
fase di declino che colpisce ogni fenomeno di massa quando arriva al suo
massimo picco o forse, secondo le voci che girano nei corridoi del web, gli
utenti di Facebook sono intenzionati a migrare verso qualche altra
piazza virtuale in cerca di nuove, “irreali” emozioni.
Non ho lo spazio, né soprattutto gli strumenti per analizzare il fenomeno
Facebook; e comunque non è questo il mio obiettivo. Quello che mi
colpisce è la voglia della gente di fare “rete”, sempre e comunque, anche se
una rete virtuale appunto, fatta di parole, foto, link condivisi di varia
natura. E poco contatto fisico. Quest’ultimo o c’è stato prima del contatto
Facebook o ci sarà probabilmente dopo, per esempio con la presenza
“in persona”
ai vari eventi a cui si viene invitati a partecipare.
Anche se ci si trincera dietro lo schermo di un computer, gli individui non
vogliono dunque stare soli, o meglio, sentirsi soli.
Ho letto di recente una bella definizione di solitudine intesa come
compagnia di se stessi, che secondo me è una gran bella compagnia a
condizione però che dentro di sé ci sia un ambiente accogliente di pace ed
equilibrio. Pace ed equilibrio che sono davvero difficili da raggiungere -
forse la nostra esistenza terrena è troppo breve per
ottenerli. Probabilmente è per questo che non ci piace stare con noi stessi
e ci aggrappiamo alle parole e alle immagini degli altri, anche di altri di
cui spesso poco in realtà ci interessa.
La richiesta di “amicizia” in Facebook, spesso generalizzata e
finalizzata a raccogliere il numero più alto possibile di “amici”, è
rivelatrice. Così come la smania di condividere stati d’animo e situazioni
che - oggettivandosi in pensieri, frasi, foto a volte francamente privi di
interesse per chiunque - è solo, a mio avviso, un modo per tappare i tanti
buchi neri nel nostro tessuto emozionale e intellettivo.
Facebook è uno
strumento e come tale va usato. Dipende da noi: può avere una sua positiva e
concreta utilità o può solo far perdere tempo.
Tempo che è l’unica risorsa che si rischia di sprecare intanto che si
valutano i pro e i contro di questo social network.
Il tempo è la cosa più preziosa e indispensabile ma anche la più volatile e
sfuggente che abbiamo: nessuna tecnologia è stata finora in grado di
fermarlo o di moltiplicarlo. Né, credo, ci riuscirà mai.
Il tempo passa una volta sola: sembra fermo ma solo perché va molto veloce,
così veloce che ci accorgiamo di lui solo quando è andato via per non
tornare più.
Linda Criminisi
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 15 marzo 2014.
Per gentile concessione dell'Autrice.
© Riproduzione riservata.
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articoli precedenti
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14/03/2014 |
Curiosità. Scomparso il
beverino di Piazza Carmona; anziani lasciati a secco |
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E il beverino? |
Strano caso di "sparizione" in Piazza Carmona a Grotte.
Sembra essere svanito nel nulla lo storico "beverino" utilizzato per decenni
da giovani ed anziani per dissetarsi in libertà. Situato al centro della
piazza principale del paese, nei pressi della chiesa Madre, era costituito
da una piccola colonna sormontata da una vasca circolare al centro della
quale sgorgava, da un cannello, un fresco rivolo d'acqua. Della struttura
non rimane che la base quadrata, parzialmente e maldestramente celata da un
pesante cestino portarifiuti prontamente ricollocato, dalla sua posizione
originaria a pochi metri di distanza, per coprire l'assenza della piccola
fontana. Tra le ipotesi circolanti, la più probabile è che sia stato rimosso
per essere sostituito da un più moderno e funzionale beverino, magari
completo di pedale per azionare l'apertura del rubinetto ed evitare il
continuo (e indiscusso) spreco di acqua potabile. Quanti erano affezionati
al piccolo "monumento" sperano che non sia stato distrutto e che possa
trovare una idonea collocazione, anche semplicemente come un pezzo di
"memoria storica" del paese. Intanto sono
numerosi gli anziani che, abituati a calmare la sete attingendo dal fresco
zampillo del beverino, soffrono per la mancanza della fontanella e sperano
che possa essere sostituita prima possibile.
Carmelo Arnone
14 marzo 2014
© Riproduzione riservata.
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14/03/2014 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso del 14
marzo |
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Prosegue con costanza l'impegno
di tutti i frequentatori delle
passeggiate "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 14 marzo:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Carnevale, Via Machiavelli, Via
Crispi, Via Confine, Chiasso Leone, Via Archimede, Via Concordia, Via
Bentivegna, Piazza Fratelli Bandiera, Via Mercadante, Via Catone, Via
Pisacane, Via Padre Vinti, Via Padre A.M. di Francia, Via Bassi, Via
Acquanova, Via Cavour, Via Washington, Via Orsini, Via Anita, Via San
Giovanni, Via Entello, Via Meli, Via Arno, Via Bruto, Via Vico, Via Ingrao,
Via Mattarella,
Piazza
Magnani (arrivo).
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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13/03/2014 |
Chiesa. Vestizione dei nuovi Ministranti
della parrocchia San Rocco |
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Vestizione |
Numerose sono le occasioni in cui le comunità
parrocchiali si ritrovano per fare festa. Una di queste è la cerimonia di
"vestizione" dei nuovi "ministranti"; è il momento in cui i giovani che sono
chiamati a servire all'altare durante le funzioni liturgiche (conosciuti
anche come "chierichetti"), ricevono ed indossano per la prima volta la
tunichetta. Dalle mani di Padre Gaspare Sutera, numerosi giovani della
parrocchia San Rocco in Grotte hanno ricevuto il mandato e la vestizione.
Alla celebrazione erano presenti i genitori, i padrini e le madrine dei
nuovi ministranti, che li hanno accompagnati nel loro cammino di formazione.
L'incarico di responsabile dei chierichetti è stato affidato a Domenico
Bruno Gallo. Al termine della celebrazione è seguito un rinfresco nei locali
parrocchiali.
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12/03/2014 |
Iniziative. Manifestazioni
collaterali alla Sagra del Mandorlo in Fiore, di Mario Gaziano e
Francesco Bellomo |
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Mario Gaziano |
Per le iniziative complementari della
Sagra del Mandorlo in Fiore 2014, programmate da Mario
Gaziano e Francesco Bellomo, prende l'avvio giovedi 13 marzo
alle ore 16.00 presso il Teatro Pirandello di Agrigento, nel
foyer “Pippo Montalbano”, la 13^ “Mostra del libro di
tradizioni Popolari e di cultura d'arte della Sicilia dal
'700 al '900” con aggiornamenti sino al 2000.
La direzione culturale della mostra è di Mario Gaziano ed
Aurelio Patti.
In esposizione oltre tremila volumi di tradizioni e arte di
Sicilia provenienti da editori siciliani, librerie regionali
e comunali e fondi privati.
Partecipano gli eli Editori: Angelo Mazzotta
(Castelvetrano), Armando Siciliano (Messina), Cavallotto
(Catania), Domenico Sanfilippo (Catania), Giuseppe Maimone
(Catania), Lombardi (Siracusa), Lussografica
(Caltanissetta), Morrone (Siracusa), Salvatore Sciascia
(Caltanissetta), Medinova (Favara), Libridine (Mazara del
Vallo), EpsYlon, Aulino (Sciacca). Inoltre: Libreria del
Corso (Palermo), Libreria Deleo (Agrigento), fondi privati e
Fondazioni, Istituzioni e Biblioteche pubbliche, Biblioteca
Privata di Consultazione Pubblica “Assunta Cardella”
(Agrigento).
Letture e recital degli attori e attrici del “Pirandello
stable festival”: Fabrizio Giuliano, Franco Di Salvo, Giugiù
Gramaglia, Ilaria Bordenca, Alfonso Marchica, Maria Grazia
Castellana, Nenè Sciortino e con la partecipazione di Lia
Rocco e Nino Bellomo.
Programma delle manifestazioni.
- Giovedì 13 marzo, ore 18.00:
inaugurazione della 13^ Mostra del Libro;
presentazione delle poesie per il concorso poetico “I
poeti del mandorlo e della natura” 6^ edizione, con la
collaborazione dell'Associazione “Libero Canto di Calliope”;
presentazione del Libro “Salvatore e il caso Tandoy” di
Aurora Augello;
letture e recital.
- Venerdì 14 marzo ore 18.00:
letture poesie in concorso;
presentazione del libro “I cunti delle grotte - Il
parlare favoloso siciliano” di Nino Agnello;
letture e recital.
- Sabato 15 marzo ore 18.00:
cerimonia di premiazione “I libri dell'anno”:
“L'Assillo” di Stefano Milioto (Santa Elisabetta) -
sezione Romanzo;
“Un teatro, una storia: il teatro della Concordia” di
Rosanna Bocchieri (Ragusa) - sezione Impegno Civile;
“Le Sconciature di Pirandello” di Nino Agnello (Grotte) -
sezione Saggistica;
“La Chiesa Madre di Racalmuto” di Enzo Sardo (Racalmuto)
- sezione Documentazione narrativa;
“Giuseppe Mario Bellanca e i pionieri delle macchine
volanti” di Accursio Soldano (Sciacca) - sezione
Memorialistica;
“L'isola d'Alto Mare, Lampedusa” di Armando Milioto
(Palermo) - sezione Narrativa documentaristica;
“Donne allo specchio” di Daniela Spalanca (Grotte) -
sezione Narrativa sociale;
“Un paradiso in fiamme” di Melina Patanè (Messina) -
sezione Poesia;
“L'anello d'oro” di Pino Camilleri (Naro) - sezione
Ricerca storico-monumentale.
consegna di Targhe d'onore agli editori Armando Siciliano
(Messina) e Franco Sferlazzo (Libridine di Mazara del
Vallo).
- Domenica 16 marzo ore 18.00:
Cerimonia di premiazione del concorso poetico “I Poeti
del Mandorlo e della natura” 6^ Edizione;
letture e recital.
In Mostra, “I pupi siciliani” di Carmelo Guarneri; Sezione
“I libri per ragazzi” di Marcuccio Patti.
La Mostra è aperta dalle ore 16.00 alle ore 21.30.
Segreteria Organizzativa: Maria Grazia Castellana
(360.925715).
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12/03/2014 |
Comune. Installato un nuovo
"castello" nella villetta di Via Europa |
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La scorsa settimana, nella villetta di Via Europa, di
fronte al plesso che ospita le classi di Scuola dell'Infanzia dell'Istituto
Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte, è stato installato un nuovo
"castello" colorato con il quale i bambini potranno divertirsi. La messa in
opera della struttura fa seguito ad una delibera di Giunta risalente al 31
dicembre 2013, che prevedeva "l'acquisto di un gioco per bambini a torretta
per essere collocato all'interno della villetta comunale di Via Europa".
Queste le caratteristiche tecniche della struttura: "Torretta realizzata da
tubolari in acciaio zincato e verniciato con tappi superiori di protezione,
scala e pianerottolo in acciaio zincato e verniciato antigraffio, tettuccio
a castello in polietilene, n° 1 scivolo a doppia pista, n° 1 scivolo curvo,
gioco scivolo tunnel, passamano in acciaio verniciato".
La nuova struttura sostituisce il precedente "castello" in legno che si è
deteriorato a causa degli agenti atmosferici, della mancata manutenzione e
soprattutto dei ripetuti atti vandalici di cui era stato fatto oggetto.
Carmelo Arnone
12 marzo 2014
© Riproduzione riservata.
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11/03/2014 |
Lettere. "Signor
Sindaco... si stanno formando nuovamente le buche"; di Decu Varba |
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Decu Varba |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Signor Sindaco,
il lavoro dell'autunno scorso sulla strada è stato fatto come nei tempi
passati: quando una mamma di famiglia, non avendo denari, rattoppava i
pantaloni al marito pezza su pezza e pezza ancora, finché i pantaloni gli
cascavano addosso, allora la moglie capiva il problema, faceva un po’ di
debito, comprava la stoffa e cuciva i pantaloni nuovi risolvendo il
problema.
Ma voi del Comune fate molto peggio, perché le pezze le mettete così male,
ma così male, che non durano neanche sei mesi, tanto che si stanno formando
nuovamente le buche.
Non si spenderebbe meno se si facesse come la donna e si rifacesse la strada
sia dal Calvario al Belvedere che dal Municipio a Portobello in cemento o
con l’asfalto, e le pendenze giuste così che l'acqua possa scorrere nelle
cunette?
Sarebbe un investimento fatto bene e duraturo, molto migliore che riparare
le mattonelle che si spostano facilmente".
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Decu Varba
(Diego Cimino)
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11/03/2014 |
Cronaca. Cimitero di Grotte:
rubate suppellettili |
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Nuovi loculi |
La scorsa settimana, nel cimitero di Grotte, si sono
verificati diversi casi di "sparizione" di vasi, fiori, candele ed altri
piccoli oggetti posti a decoro dei loculi. Non è la prima volta che accadono
fatti del genere, ma ogni nuovo episodio suscita lo sdegno dei familiari e
la generale indignazione dei cittadini. Più che la semplice sottrazione di
qualche oggetto di poco valore, l'azione è percepita come un gravissimo
affronto rivolto alla memoria del caro defunto; tanto maggiore quanto più
recente è stata la dipartita. I familiari del signor Luigi Cuffaro,
scomparso nel 2012 e tumulato in uno dei loculi di nuova costruzione (non
ancora raggiunti dalla rete elettrica a servizio delle lampade votive),
avevano posto sulla lapide un lumino alimentato da un piccolo pannello
solare. Grande la loro delusione nello scoprire, recandosi sul posto per la
consueta visita al proprio caro, che il piccolo pannello era stato
letteralmente divelto dalla lapide e rubato insieme al lumino. Volendo
ragionevolmente escludere un utilizzo differente in un luogo diverso da
quello che gli sarebbe proprio (chi mai - e con quale macabro gusto -
utilizzerebbe altrove un oggetto cimiteriale?) ci si chiede dove possa
essere collocato e per quale funzione, se non per dar fioca luce ad altra
lapide; rischiando di incorrere in questo caso, qualora scoperti, nelle ire
dei familiari del defunto. C'è chi si è rassegnato alla settimanale "caccia
al tesoro" alla ricerca, ritrovandola magari a distanza di qualche decina di
metri, della pianta fiorita posta a decoro della tomba del caro estinto. C'è
chi si è ingegnato nel contrassegnare in vario modo (con etichette adesive,
pennarelli indelebili, segni di riconoscimento) i vasi di fiori, i sottovasi
ed, in qualche caso, anche i fiori artificiali. Non mostrare rispetto per i
vivi rientra (purtroppo) nella normalità; offendere la memoria dei defunti è
considerato - in tutte le culture - un gesto esecrabile. Piuttosto che un
fiore rubato, dinanzi all'avello del familiare è meglio deporre idealmente
un "Eterno riposo"; per la sua pace e (soprattutto) per la nostra.
Carmelo Arnone
11 marzo 2014
© Riproduzione riservata.
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09/03/2014 |
Chiesa. "San Domenico
Savio"; riflessione a cura della prof.ssa Graziella Vizzini |
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San Domenico Savio |
Il 9 marzo la Chiesa fa memoria di San Domenico Savio.
Domenico Savio fu un allievo di Don Bosco. Nacque a San Giovanni di Riva
presso Chieri (Torino) il 2 aprile 1842 e morì a Mondonio di Castelnuovo
d'Asti, il 9 marzo 1857 a soli 14 anni.
Papa Pio XII lo dichiarò "Santo" il 12 giugno 1954 definendolo "Piccolo,
anzi grande gigante dello spirito". Il primo santo di 15 anni.
Secondo di 10 figli del fabbro Carlo e Brigida Gaiato, una sarta. Nel 1853
la sua famiglia, molto numerosa, con 10 bimbi perlopiù morti in tenera età,
si spostò a Mondonio, sempre nel comune di Castelnuovo d'Asti.
Domenico, per l'intervento del suo professore don Caglieno, parroco di
Mondonio, incontrò don Bosco a Morialdo il 12 ottobre 1854. Dopo un breve
dialogo, mostrata l'intenzione di diventare sacerdote se avesse avuto la
possibilità di studiare, Don Bosco decise di farne un suo allievo
nell'oratorio di Valdocco, a Torino.
Domenico si distinse per l'assiduità ai sacramenti della Penitenza e
dell'Eucarestia e per la devozione all'Immacolata Concezione (il cui dogma
fu proclamato da papa Pio IX nel 1854). Domenico, nel pomeriggio di quel
giorno, andò in chiesa, si inginocchiò all'altare della Madonna e si
consacrò a Lei con queste parole che aveva scritto sopra un biglietto:
"Maria, vi dono il mio cuore, fate che sia sempre vostro. Gesù e Maria,
siate voi sempre gli amici miei; ma per pietà fatemi morire piuttosto che mi
accada la disgrazia di commettere un solo peccato".
Nell'estate del 1856 scoppiò un'epidemia di colera e don Bosco radunò 44
giovani per soccorrere gli ammalati. Domenico si distinse fra i volontari;
ammalatosi a sua volta, morì, non ancora quindicenne, il 9 marzo 1857 fra le
braccia dei genitori. Alla mamma che piangeva diceva per consolarla: "Mamma
non piangere, io vado in paradiso". Con gli occhi fissi come in una dolce
visione, spirò esclamando: "Che bella cosa io vedo mai!".
"I segreti della santità" per Domenico Savio.
Domenico Savio scrisse a don Bosco un biglietto: "Mi aiuti a farmi santo?".
Don Bosco gli rispose con i cosiddetti "segreti della santità": 1) allegria;
2) impegno nei doveri di studio e di preghiera; 3) fare del bene.
A sette anni Domenico fece la prima Comunione e scrisse alcune righe nella
quali riassumeva il progetto di vita:
- mi confesserò molto sovente e farò la comunione tutte le volte che il
confessore me lo permetterà;
- voglio santificare i giorni festivi;
- i miei amici saranno Gesù e Maria;
- la morte ma non peccati.
Don Bosco ne redasse la vita e nel 1933 la Santa Sede ne riconobbe le virtù
eroiche. E' stato proclamato beato il 5 marzo 1950 da Pio XII, che lo ha poi
canonizzato il 12 giugno 1954.
La memoria liturgica è il 9 marzo. Ma se questo giorno cade nel periodo di
quaresima come quest'anno, le celebrazioni possono essere spostate al 6
maggio.
San Domenico Savio è il protettore dei chierichetti, dei pueri cantores, e
delle mamme in attesa. Molto conosciuto è l'abitino di San Domenico Savio,
come protezione delle gestanti.
Etimologia: dal latino Domenico = consacrato al Signore.
Invochiamo San Domenico Savio, affinché i giovani lo considerino come
modello da imitare nella loro vita.
Preghiera a san Domenico Savio.
Angelico Domenico Savio, che alla scuola di San Giovanni Bosco imparasti a
percorrere le vie della santità giovanile, aiutaci ad imitare il tuo amore a
Gesù, la tua devozione a Maria, il tuo zelo per le anime; e fa che
proponendo anche noi di voler morire piuttosto che peccare, otteniamo la
nostra eterna salvezza. Amen.
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Prof. Graziella Vizzini
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09/03/2014 |
Lingua. Appendice al "Piccolo
Dizionario Grottese-Italiano" (25); a cura di Carmelo e Graziella
Luparello |
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Luparello |
Nonnò,
pepè, pepè!
Piccolo dizionario Grottese-Italiano
di Carmelo e Graziella Luparello
APPENDICE
(Puntata n° 25)
Canti d'amore
Canti d'amore dettati dal signor
Carmelo Palumbo:
VII
Cu mi lu fici fari, l'amaru di mia,
ca ivu 'ncerca la robba mantiuna,
iddra era na beddra carusa,
so mamma era un poco sparlittera.
Havi tri frati cuomu li carduna,
mancu su buoni
a fari cannilera.
Ci n'era unu ca era lu cchiù spertu,
ma era ladiu, arrugnatu cuomu un beccu.
Trad.:
Chi me lo ha fatto fare, povero me,
che andavo in cerca di una roba molto fine,
lei era una bella ragazza,
sua madre era un po' maldicente.
Ha tre fratelli come cardi,
non sono neppure buoni
per fare i candelieri.
Ce n'era uno che era il più esperto,
ma era brutto, pieno di rogna come un becco.
VIII
Ti ni isti a Memmiri,
nun mi dicisti nenti,
mi lu dissiru li genti
cu cu abballasti tu.
Abballa cu cu vuò,
ca nun mi gilusìu,
scordati lu nomu miu
ca nun ti vuògliu cchiù.
Trad.:
Te ne sei andata a Memmiri (paese immaginario),
non mi hai detto niente,
me lo ha detto la gente
con chi tu hai ballato.
Balla con chi vuoi,
chè io non son geloso,
dimentica il mio nome
perché io non ti voglio più.
IX
O Tutineddra,
chiàmati sti cani,
nun li tèniri cchiù
miezzu la via.
M'hannu strazzatu
un paru di stivala,
l'haiu purtatu a lu masciu a cunzari.
Tutineddra, si tu mi vuò paari,
spogliati nuda
e curcati cu mmia.
Trad.:
O Antonella,
richiama questi cani,
non li tenere più
in mezzo alla strada.
Mi hanno strappato
un paio di stivali,
che io ho portato dal calzolaio per la riparazione.
Antonella, se tu mi vuoi pagare,
spogliati nuda
e coricati con me.
X
Assira ci passavu ed era notti,
mi misi a caminari cu du schetti.
Una mi li cuntava li strammotti,
l'antra m'arriscidiva li sacchetti.
Quannu truvaru li sacchetti asciutti:
“vatinni picciuttieddru, ca si fici notti”.
Trad.:
Ieri sera ci son passato ed era notte,
mi sono messo a camminare con due ragazze.
Una mi raccontava gli strambotti,
l'altra frugava nelle mie tasche.
Quando hanno trovato le tasche vuote:
“vattene ragazzo, è notte fonda”.
Canto di Ignazio Arnone.
Cumpari, mi dati na pizzicata di tabaccu,
ca nun sugnu né riccu né poviru,
ni iamu ni la serra di lu parcu
ca hamm'a cogliri li ficu cu lu cruoccu.
Vu ca pigliati lu tabaccu
vi faciti stari la cammisa cuomu un puorcu.
Trad.:
Compare, mi date un pizzico di tabacco,
chè io non sono né ricco né povero,
ce ne andiamo nella serra del parco
per raccogliere i fichi con un rampino.
Voi che prendete il tabacco
avete la camicia sporca come quella di un porco.
Carmelo e Graziella Luparello
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 9 marzo 2014.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
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08/03/2014 |
Ricorrenze. "8 Marzo";
riflessione di Angela Grano |
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Approfitto di questo giorno per rilevare un mio
pensiero, che è un po’ in controtendenza.
L'uomo come la donna hanno avuto nel corso dei secoli una propria funzione
sociale e familiare che è molto mutata. Con il tempo la società, dico questo
perché ogni mutamento sociale ha implicitamente un'accettazione, ha intuito
che per migliorare le condizioni economiche familiari fosse necessario una
cooperazione lavorativa.
La risposta della donna a quella chiamata è stata esplosiva. Si rese
pubblica quella potenzialità incalzante di dominare qualsiasi situazione gli
venga sottoposta.
A quella gloria autoproclamata, susseguivano tutta una serie di adeguamenti
legislativi molto sofferti, non perché la donna era prima sottomessa, ma
perché qualsiasi cambiamento, in generale, non è facilmente digeribile.
Ricordo mia nonna, quanto veniva venerata dal marito! Vi era una perfetta
accettazione dei propri ruoli, si amavano e quell'amore è durato per sempre.
Non è udibile ai miei orecchi questo grido di riscatto perché io non mi devo
riscattare di nulla e neanche si riscatta una donna quando si svende, quando
si snuda per trovare la propria gloria, quando scende a compromessi.
Le situazioni patologiche in cui l'altro sesso (uomo/donna) viene calpestato
esistono e sono da bandire, ma non ritengo utile farlo esaltando il mio
perché, quanto valgo, debbono valutarlo gli altri.
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D.ssa Angela Grano
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08/03/2014 |
Servizi. Cambiano gli orari
per il conferimento della differenziata presso l'isola ecologica |
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Centro raccolta |
Oggi, sabato 8 marzo, per motivi tecnici
il centro comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti rimarrà chiuso.
Da lunedi 10 a sabato 15 marzo sarà possibile conferire presso il CCR
(Centro Comunale di Raccolta) dalle ore 07.30 alle ore 12.30 (con
esclusione di mercoledi 12 marzo, giorno in cui si potrà conferire
dalle 12.00 alle 18.00).
Si ricorda agli utenti che il conferimento dei rifiuti ingombranti (televisori, frigoriferi, lavatrici,
altri vari elettrodomestici, reti, materassi e vario mobilio, ecc...) è
sempre possibile all'interno del cassone scarrabile posto nei pressi
dell'isola ecologica, dato che per tale operazione non è richiesta la
presenza di un operatore. Si ricorda che il deposito dei rifiuti ingombranti
è sempre vietato lungo le vie cittadine ed accanto ai cassonetti.
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08/03/2014 |
Pensieri. "Piccolo Alfabeto
delle Riflessioni - E come (buona) Educazione"; di Linda Criminisi |
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Linda Criminisi
Rubrica |
PICCOLO ALFABETO DELLE RIFLESSIONI
di Linda Criminisi
E
come (buona) Educazione
Molte
cose ormai non sono più quelle di una volta: l’aria, il cibo, i rapporti
sociali e, all’interno di questi, la buona educazione. Sì perché - fatte
salve le debite eccezioni che confermano la regola - la regola è, appunto,
che soprattutto tra le giovanissime generazioni (che frequento tra i banchi
di scuola) l’educazione è ormai un concetto fuori moda, da utilizzare solo
in certe occasioni come un abito elegante ma anche estremamente scomodo.
Certamente i piccoli sono uno specchio che riflette i difetti degli
adulti - e quindi il difetto, la mancanza tra gli adulti di buona
educazione; ma poiché i ragazzi sono il nostro futuro, il rischio è che tale
difetto dilaghi a dismisura anche nel tempo che verrà.
Chissà perché è successo tutto questo, mi chiedo spesso. I tempi
cambiano e spesso portano con sé il deteriorarsi di quei valori che quando
sono stati conquistati avevano un senso diverso che è stato nel frattempo
equivocato, rovesciato, distrutto.
Una maggiore coscienza di sé priva di infondati timori riverenziali
verso l’“autorità”,
il proporre il proprio punto di vista in un dialogo intelligente tra adulto
e minore si è trasformato in affermazione arrogante, da parte del più
piccolo, di quello che egli ritiene giusto perché gli va bene così.
A ciò si aggiunga l’interiorizzazione di modelli comportamentali, con
relativo linguaggio scurrile e aggressivo, provenienti dai peggiori, e
purtroppo più diffusi, programmi televisivi - in cui il rispetto dell’altro
e delle regole sono davvero un optional. Da non sottovalutare, poi,
l’uso smodato e spesso non supervisionato dagli adulti del web, in cui i
ragazzi non di rado navigano a vista verso lidi poco adatti alla loro età.
Inoltre, un diffuso benessere economico (almeno finora) ha fatto sì
che i ragazzi abbiano tutto e subito, disimparando a coltivare il desiderio
e la pazienza, con ciò che vi aleggiava intorno: aspettative, speranze,
fantasie, sogni che davano agli occhi dell’adolescente quella luce che solo
a questa età si può avere.
Infine, su tutto questo campeggia, spesso, anche l’assenza dei
genitori. Assenza fisica, comprensibile e giustificabile quando determinata
dall’impegno lavorativo; assenza psicologica assai meno giustificabile, da
cui discende la conseguenza che molti genitori abbiano smesso di dare ai
figli regole - sensate e condivise naturalmente - da rispettare; al
contempo, però, questi stessi genitori sono sempre pronti a difendere a
spada tratta le ragioni dei figli - figli che in realtà molti di essi,
frettolosi e superficiali, non sanno nemmeno ascoltare perché non li
conoscono realmente.
La soluzione? Recuperare le buone abitudini e i buoni sentimenti,
perdendoci anche un po’ di tempo, così come facciamo quando andiamo a caccia
di cibi biologici e cerchiamo di cucinarli nel modo più sano.
Ed è importante. Perché il passo tra la buona educazione e i buoni
sentimenti, tra cui la (trascurata) gentilezza, è molto breve. E quando,
incontrando una persona - giovane o meno giovane che sia - quest’ultima
accompagna un gesto o un saluto nei tuoi confronti con un sorriso gentile, a
me quel sorriso fa l’effetto di un raggio di sole che sbuca tra le nuvole:
mi illumina la giornata e mi fa sentire bene.
Linda Criminisi
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info l'8 marzo 2014.
Per gentile concessione dell'Autrice.
© Riproduzione riservata.
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articoli precedenti
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07/03/2014 |
Lettere. "La festa della
donna. Riflessioni"; del prof. Lillo Agnello |
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Lillo Agnello
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Riceviamo e pubblichiamo.
"La festa della donna. Riflessioni.
L’8 marzo, da parecchi decenni ormai, viene ricordato come la festa della
donna. Dopo un lungo periodo, però, in cui le occasioni per ricordare la
ricorrenza si moltiplicavano, una riflessione nuova e parimenti condivisa si
è coagulata su una semplice considerazione: non c’era niente da festeggiare
perché i diritti la donna deve averli a prescindere, non deve
trattarsi di un riconoscimento o concessione che dir si voglia.
Questa, a mio parere, è stata la vera conquista: uscire da canoni, ormai
superati, di presunte sottomissioni ed affrontare la storia con la
consapevolezza della parità di genere, come oggi la politica definisce il
problema (ferma restando la parità di trattamento ovunque la donna esplichi
le sue mansioni).
Dobbiamo osservare, ora, che pur riconoscendo i tantissimi modelli di
comportamento sviluppatisi durante le varie civiltà nei riguardi della
donna, la presenza di essa ha contribuito a scrivere la nostra storia, la
storia di tutti. Sarebbe assurdo pensare che la presenza della donna sia
stata solo un “contributo” se pure necessario. Non possiamo, ed oggi a
maggior ragione, pensare ad una società in cui il ruolo della donna sia di
poco valore. La cura della famiglia, della prole, della casa è stata sempre
prerogativa della mamma. Nessuna società maschilista poté sovvertire questi
ruoli di cui la donna si è fatta carico. I vari modelli di antiche civiltà
hanno assegnato ruoli diversi alla donna, ma nessuna di esse ne ha annullato
le sue funzioni: la mater familias conviveva con il pater familias.
Nel lento svilupparsi della nostra civiltà, d’altra parte, sono tante le
figure di donne che hanno superato, per qualche loro merito (o demerito),
tutti i secoli.
La storia greca ci lascia tra storia e leggenda la figura di Elena di Troia,
bellezza creata dalla fantasia del grande Omero per la quale si combatté una
lunghissima guerra; Clitennestra, Antigone per citarne solo alcune,
partecipano con le loro storie personali allo svolgersi degli eventi che
appartengono al mito ed alla letteratura greche, e che scrivono le premesse
della grande storia.
Anche il periodo romano ci tramanda la storia di Cornelia, madre dei
Gracchi e poi di Messalina, di Calpurnia per citarne solo qualcuna. Tutte in
vario modo hanno influenzato la loro e la nostra storia.
E che dobbiamo dire di Maria, la donna che è stata scelta dal Padre Eterno
per dare alla luce il Figlio, Gesù, e che ha continuato e continua ad
arricchire il credo cristiano e le sue riflessioni (la mariologia)?
E così, attraversando i secoli, ci è dato di incontrare grandi figure di
donne e di sante: Giovanna d’Arco, Caterina da Siena, sono personaggi di un
periodo detto erroneamente, come la critica oggi riconosce, buio.
Seguono in pieno Rinascimento figure illustri di poetesse come Vittoria
Colonna o una dei Borgia. La lista si potrebbe allungare all’infinito per
incontrare uno stuolo sempre più nutrito e sempre più qualificato di grandi
personaggi femminili.
Dato il merito al merito, mi sembra di potere affermare, quindi, che la
donna è stata da sempre la compagna inseparabile dell’uomo nella scrittura
della nostra storia.
E allora perché la “festa”? Aldilà dei riconoscimenti di natura politica e
sociale senz’altro importantissimi, ad osservare bene la vita di cui noi
stessi siamo protagonisti esiste, diffuso, un atteggiamento nuovo: è come se
l’uomo sentisse il bisogno di fare il mea culpa delle violenze fisiche e
psichiche che ha messo in atto durante la lunga storia delle civiltà nei
riguardi della donna.
Lo fa, forse, in maniera inconscia, memore della naturale convivenza di
millenni di storia, ma comunque sentita.
Noi, in questa ennesima ricorrenza, vogliamo augurare a tutte le donne una
vita serena a casa e nei luoghi di lavoro, lontana da tutte quelle occasioni
di drammi familiari che talvolta portano a grandi tragedie.
Un’ultima considerazione: il cosiddetto femminicidio non trova tra i motivi
scatenanti l’abbandono da parte della donna? Psicologicamente l’uomo è
ancora il più debole. E, ancora; gli spasimanti non sono uomini? Quale
maschio non subisce il fascino di una donna? Peccato che, direte voi…
Lo spazio non mi ha consentito di arricchire con ulteriori argomentazioni il
mio assunto. Mi auguro di essere riuscito nell’intento. Ribadisco comunque
l’augurio a tutte le donne che restano sempre (al di là di ogni altra
considerazione) gli Angeli della casa.
Grotte, 7 marzo 2014". |
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Lillo Agnello
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07/03/2014 |
Cronaca. Attenzione alle
truffe: in giro falsi operatori di Girgenti Acque |
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Nei giorni scorsi, in vari paesi della provincia di
Agrigento, sono stati segnalati casi di truffatori che si spacciano per
operatori di Girgenti Acque Spa e cercano di entrare a casa dei cittadini o
lasciano dei bollettini nella cassetta postale riportanti l’importo, un
falso logo dell’Azienda ed un numero di conto corrente che non è quello
aziendale.
La Girgenti Acque SpA, alla quale sono pervenute segnalazioni di truffe
perpetrate a danno di cittadini, informa gli utenti che tutti i suoi
operatori sono muniti di appositi tesserini recanti il logo dell’Azienda e i
propri dati anagrafici; possono chiedere di accedere al vano contatore se lo
stesso è ubicato dentro casa (e non su strada pubblica) per rilevare i
consumi idrici.
Nel caso in cui l’utente non sia convinto di trovarsi effettivamente davanti
a un operatore di Girgenti Acque SpA, può prendere le generalità e
verificarle telefonando al numero 0922.1835793. Gli operatori di Girgenti
Acque SpA non sono in alcun modo autorizzati a richiedere somme di denaro.
Inoltre occorre prestare attenzione ai falsi bollettini postali: le bollette
emesse da Girgenti Acque SpA sono recapitate in busta chiusa con il logo
dell’Azienda e riportano tutte le informazioni relative all’utenza. Anche in
questo caso, se non si è certi che il bollettino sia autentico, è bene
verificare direttamente telefonando al numero di Girgenti Acque.
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07/03/2014 |
Attualità. Festeggiato il 104°
compleanno di nonno Antonino Carlisi |
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Vedi le foto |
Dall'alto dei suoi 104 anni appena compiuti è senza dubbio il più longevo
cittadino di Grotte. E' "nonno Antonino" Carlisi. Nato nel 1910 - un altro
secolo, un altro mondo - ha attraversato con sacrificio lunghi anni: dalla
gioventù trascorsa - come "caruso" - nel buio della miniera, sino alla
guerra oltremare nei deserti africani. Si ritrova oggi attorniato da figli e
nipoti che lo circondano di tanto affetto e lo festeggiano con immensa
gioia. Un compleanno vissuto in famiglia, tra i suoi cari, in piena lucidità
e con tanti ricordi da condividere. A "nonno Antonino" tutta la comunità
grottese esprime l'augurio di poter spegnere ancora tante altre candeline.
Pubblichiamo
alcune immagini del compleanno (14 foto
di
© Alessandro Zaffuto).
104° compleanno di "Nonno Antonino" (Foto)
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06/03/2014 |
Iniziative. Domenica 9 marzo
incontro-dibattito contro la violenza sulle donna |
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Locandina |
Domenica prossima, 9 marzo 2014, alle ore 19.00 presso il centro
polifunzionale "San Nicola" in Grotte si terrà un incontro-dibattito avente
come argomento la violenza contro le donne.
L'iniziativa parte dal tema "Scarpette rosse - Passi rubati dal non amore",
e si propone di evidenziare la gravità del fenomeno criminale correntemente
definito "femminicidio".
La manifestazione è ideata ed organizzata da Sonia Buscemi ed Irene
Milisenda, con la collaborazione del gruppo "Solidamente". L'incontro sarà
animato da interventi artistici tesi ad evidenziare la problematica
trattata.
"Scarpette rosse - Passi rubati dal non amore"
Incontro-dibattito
Centro polifunzionale "San Nicola" - Grotte
Domenica 9 marzo - ore 19.00
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06/03/2014 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso del 7
marzo |
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Continuano, ogni venerdi, le
passeggiate "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 7 marzo:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Carnevale, Via Machiavelli, Via
Crispi, Via Confine, Chiasso Leone, Via Archimede, Via Concordia, Via
Bentivegna, Piazza Fratelli Bandiera, Via Mercadante, Via Catone, Via
Pisacane, Via Padre Vinti, Via Padre A.M. di Francia, Via Bassi, Via
Acquanova, Via Cavour, Via Washington, Via Orsini, Via Anita, Via San
Giovanni, Via Entello, Via Meli, Via Arno, Via Bruto, Via Vico, Via Ingrao,
Via Mattarella,
Piazza
Magnani (arrivo).
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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06/03/2014 |
Politica. "Incarico di
R.S.P.P.: il bando seminascosto"; nota del Movimento 5 Stelle di Grotte |
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Sito ufficiale
Leggi il bando |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Il bando seminascosto.
Si annuncia alla cittadinanza o, comunque, a chi potrebbe essere interessato
che è stato pubblicato un bando indetto dal Consorzio Acquedotto Tre
Sorgenti con sede a Canicattì per l’affidamento dell’incarico del
responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.).
Chiunque fosse interessato dovrà fare pervenire la domanda entro le ore
09.00 di lunedi 10 marzo 2014.
Per i dettagli si rinvia alla lettura del
bando qui allegato.
Dispiace ancora una volta, come Movimento 5 Stelle, doverci sostituire
all’Amministrazione Comunale di Grotte, che in più di una volta si è
limitata a pubblicare bandi soltanto all’Albo Pretorio, senza darvi adeguata
diffusione o pubblicità con manifesti o, ad esempio, con un comunicato su
questo quotidiano.
L’Amministrazione Comunale non ha tempo per occuparsi di trasparenza. E’
troppo intenta a mandare avvisi di accertamento e disturbare i cittadini per
riscuotere tasse del 2008.
Ricordiamo che la trasparenza è indice di civiltà e rappresenta un efficace
deterrente contro la corruzione".
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Il Movimento 5
Stelle di Grotte
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06/03/2014 |
Chiesa. "Santa Rosa da
Viterbo"; riflessione a cura della prof.ssa Graziella Vizzini |
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Santa Rosa da Viterbo |
Il
6 marzo la Chiesa ricorda Santa Rosa da Viterbo.
Rosa nacque a Viterbo nel 1233 dai coniugi Giovanni e Caterina, forse
agricoltori nella contrada di Santa Maria in Poggio.
Desiderava entrare nelle Clarisse, che la respinsero a causa della sua
salute precaria. A 16-17 anni, dopo una guarigione miracolosa ottiene di
entrare fra le terziarie di San Francesco, che ne seguono la regola vivendo
in famiglia.
Guarita si mette a percorrere Viterbo portando una piccola croce: prega ad
alta voce ed esorta tutti all'amore per Gesù e Maria, alla fedeltà verso la
chiesa. Nessuno le ha dato questo incarico.
Predicò accanitamente contro i Catari, aizzati da Federico II contro il Papa
e prese una forte posizione in difesa del pontefice nella lotta fra Guelfi e
Ghibellini.
Per ordine del podestà di Viterbo fu mandata in esilio con la sua famiglia e
si rifugiò prima a Soriano nel Cimino, poi a Vitorchiano. In un'occasione
rimase miracolosamente incolume tra le fiamme.
Predisse la morte dell'imperatore Federico II, dopo aver avuto un sogno
premonitore, e quando questi morì tornò a Viterbo. Durante il viaggio presso
Vitorchiano, la presenza di Rosa restituì la vista a una fanciulla cieca
dalla nascita e convertì anche un'eretica con un'ordalia.
Giunta a Viterbo sentì l'esigenza di entrare nell'attiguo monastero delle
"Povere Dame di San Damiano", alla risposta negativa disse: "Dovete sapere
che un giorno sarete liete di avere da morta quella che disprezzate da viva;
e infatti l'avrete". Morì qualche mese dopo, il 6 marzo 1251, stroncata da
una rara malattia, la sindrome di Cantrell, caratterizzata da una mancanza
congenita dello Sterno, che normalmente porta a morte durante la primissima
infanzia.
Venne sepolta senza cassa, nella nuda terra presso la chiesa di Santa Maria
in Poggio. Nel Novembre 1252 papa Innocenzo IV promuove il primo processo
canonico e fa riesumare la salma dentro la chiesa. Nel 1257 papa Alessandro
IV ne ordina la traslazione nel monastero delle Clarisse. Il suo corpo è
stato ritrovato intatto alcuni anni dopo la morte.
Nel 1921 fu eseguita una prima ricognizione durante la quale venne estratto
il cuore ancora integro che venne deposto in un reliquario d'argento. Nel
1996 attraverso una nuova ricognizione si potè stabilire che Rosa nel
momento della morte avesse un'età compresa tra i 18 e i 20 anni.
Santa Rosa inoltre doveva avere un'altezza di circa un metro e 55 cm, occhi
blu e capelli scuri. La morte di Rosa si commemora il 6 marzo. Ma le feste
più note in suo onore sono quelle di settembre, che ricordano la traslazione
del corpo nell'attuale santuario a lei dedicato.
Notissimo è il trasporto della "macchina" per le vie cittadine: è una sorta
di torre in legno e tela, rinnovata ogni anno, col simulacro della santa,
portata a spalle da 62 uomini.
Nel 1922 Benedetto XV ha proclamato Rosa patrona della Gioventù Femminile di
Azione Cattolica. A Viterbo, di cui è patrona della città e compatrona della
diocesi, è ricordata il 4 settembre, giorno della traslazione.
Il processo di canonizzazione iniziò l'anno stesso della morte e fu ripreso
e portato a termine nel 1457, sotto papa Callisto III. A tutt'oggi la
canonizzazione non è ancora avvenuta; si cerca di finalizzarla entro il 2013
-2014.
La Chiesa cattolica la venera come santa. Ancora oggi santa Rosa è additata
come modello per le ragazze e per le giovani.
Preghiamo questa grande santa, affinchè ci conceda tutte le grazie che il
nostro cuore desidera.
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Prof. Graziella Vizzini
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05/03/2014 |
Lettere. "Per me non è
cambiato niente"; di Decu Varba |
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Decu Varba |
Riceviamo e pubblichiamo.
"Signor sindaco Fantauzzo,
per me non è cambiato niente: come prima, più di prima. Se piove non posso
uscire di casa senza bagnarmi. Penso che l'antico non sbagliava: chi cambia
la vecchia per la nuova sa cosa lascia, ma non sa cosa trova. Ed io ho
trovato niente: mi devo bagnare per uscire di casa.
Domanda al Sindaco. Si vedranno questi denari euro 56.919,95 che la regione
Sicilia dà al nostro Comune per dare lavoro per 3 mesi a 10 lavoratori
disoccupati; sarei contento se li impiegassi per chiudere le buche delle
strade.
Gentilmente vi saluto". |
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Decu Varba
(Diego Cimino)
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05/03/2014 |
Folklore. Parte da Grotte la
14^ edizione del festival internazionale "I Bambini del Mondo" |
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Domani mattina, giovedi 6 marzo, presso
la cavea dell'ex scuola elementare "L. Sciascia" di Grotte, partirà
ufficialmente la 14^
edizione del festival internazionale "I Bambini del Mondo", manifestazione
che - unitamente alla 59^ edizione del Festival Internazionale del Folklore
- fa parte integrante dalla 69^ Sagra del Mandorlo in Fiore. All'iniziativa,
per il 13° anno consecutivo, partecipa attivamente il Gruppo Folk Herbessus
di Grotte.
"Il mio gruppo sarà presente al festival con più di 60 ragazzi"
dichiara orgoglioso il presidente Fabio Bellomo, che prosegue affermando: "Il
gruppo folk Herbessus continua nella sua attività culturale e con la
divulgazione della loro tradizioni; un grazie va ai genitori per lo sforzo
che fanno giorno per giorno, al direttivo e a tutti i musicisti che con
professionalità hanno contribuito al nostro successo, ma soprattutto un
grazie a tutti i bambini che parteciperanno".
Nella mattinata di domani, presso la ex
scuola
elementare "L. Sciascia", si esibiranno i seguenti gruppi: Kud Zelengora (Bosnia Erzegovina),
Children’s
Dance Ensemble “Plamache” (Bulgaria), Ensemble Codrisorul Bistrita
(Romania), Queixumes dos Pinos (Spagna), Children Group “Vitaminchiki” (Ukraina),
Herbessus (Grotte - Agrigento).
Venerdi 7 marzo tutti i gruppi partecipanti saranno ricevuti dal Sindaco di
Agrigento, che consegnerà loro una pergamena in ricordo della
manifestazione, e successivamente sfileranno in parata alla quale
prenderanno parte anche i gruppo agrigentini "Gergent", "Oratorio Don
Guanella" e "I Piccoli del Val d'Akragas".
Il programma delle iniziative prevede, per sabato 8 marzo, la partecipazione
alla "Passeggiata della Pace" ed alle ore 20.30 presso il teatro
"Pirandello" lo spettacolo conclusivo del festival. Infine domenica 9 marzo,
tutti i
gruppi saranno presenti alla grande sfilata che partendo dalla Cattedrale di
San Gerlando giungerà sino al Viale della Vittoria.
Carmelo Arnone
5 marzo 2014
© Riproduzione riservata.
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04/03/2014 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della
settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la
disponibilità di un collaboratore locale.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Mercoledi 5 marzo - Le Sacre Ceneri
- giorno di digiuno ed astinenza;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, Santa Messa.
Venerdi 7 marzo
- ore 18.30, in chiesa Madre, liturgia penitenziale dei
cresimandi (delle parrocchie Santa Venera e Madonna del Carmelo)
accompagnati da padrini e madrine e dai genitori;
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie, dei genitori
che hanno battezzato di recente e di quelli debbono battezzare.
Domenica 9 marzo
- ore 11.00, in chiesa Madre, rito di elezione dei cresimandi.
AVVISI
In tutti i venerdi di quaresima:
- è raccomandata l'astinenza dalle carni;
- la Via Crucis nella chiesa Madonna del Carmelo sarà celebrata dopo la
Santa Messa delle ore 08.45;
- la Via Crucis in chiesa Madre sarà celebrata alle ore 17.00, seguirà la
Santa Messa.
In chiesa Madre la Santa Messa feriale continuerà ad essere celebrata ogni
giorno alle ore 17.30.
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04/03/2014 |
Chiesa. "Storia e
devozione del Santo volto di Gesù"; riflessione a cura della prof.ssa Graziella Vizzini |
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Volto della sindone |
La festa del
“Santo Volto di Gesù” si celebra il martedì che precede l'inizio della
Quaresima.
Da sempre i cristiani hanno cercato il Volto di Cristo. Di questa ricerca si
trovano tracce nella leggenda dell'apostolo Giuda Taddeo, che nei suoi
viaggi missionari avrebbe portato con sé un'immagine di Cristo.
Ma conosciamo in modo particolare la leggenda del Volto che sarebbe rimasto
impresso sul velo della Veronica di cui si fa cenno nei vangeli apocrifi del
II secolo.
Un'origine simile avrebbe la leggenda dell'immagine di Edessa, di cui si
diceva che fosse stata impressa su un fazzoletto di lino da Gesù stesso e
inviata in dono al re Abgar V, sovrano del regno di cui Edessa era la
capitale. Quel fazzoletto, in greco “Mandylion”, fu a lungo conservato e
venerato in quella città. Dopo molte vicissitudini, il mandylion fu
trasportato a Costantinopoli, dove rimase fino al 1204, quando sparì in
seguito al saccheggio della città. Ancora oggi i cristiani ortodossi ne
festeggiano il trasporto a Costantinopoli il giorno 16 agosto.
Già nel IX secolo si sapeva che nella basilica di San Pietro era conservata
un'immagine di Cristo, ma solo più tardi, almeno fin dal XIII secolo, appare
in Occidente la devozione al Santo Volto con la leggenda del “Velo della
Veronica”, di cui parla anche Dante nella Divina Commedia e precisamente
nel canto XXI dell'Inferno nella 5^ bolgia.
In Europa, già nell’XI secolo era venerato il maestoso Crocifisso di Lucca
il cui Volto era ritenuto opera di angeli. Il culto delle immagini che
raffigurano il volto di Cristo, considerate “acheròpite” (cioè non eseguite
da mano d'uomo) si sviluppò dapprima nelle Chiese d'Oriente, che
preferiscono raffigurare il volto di Cristo con gli occhi aperti, nel suo
aspetto regale, senza i segni umilianti della passione, mentre la Chiesa
d'Occidente ha preferito raffigurare il volto di Cristo con gli occhi chiusi
e con tutti i segni della sua passione.
In Francia, a Laon, è venerata un'altra immagine del Signore impressa su un
lino. Anche a Genova esiste un santo volto su stoffa e a Oviedo in Spagna è
noto il Sudario. In San Pietro a Roma è ancora conservato un “velo della
Veronica” e un altro, oggi più conosciuto, è quello di Manoppello (Pescara).
L'unica immagine veramente acheròpita è quella misteriosamente impressa sul
lenzuolo di Torino (NdR: la sacra sindone) ed essa è l'unico modello di
tutte le altre.
Molti sono i devoti del Volto Santo: Santa Teresa di Gesù Bambino e del
Volto Santo, Santa Gemma Galgani, suor Maria de Saint-Pierre, il servo di
Dio Leone Papin Dupont, chiamato l'amico del Volto santo, il servo di Dio
padre Gaetano Catanoso, missionario del Volto santo, Madre Flora de Santis.
Gesù le parlò manifestandosi da un'immagina del Santo Volto e le disse:
“Flora, guarda questo volto tanto offeso e ingiuriato, amalo e fallo amare”.
Che cosa è la Medaglia del Volto Santo di Nostro Signore Gesù Cristo?
La Medaglia del Volto Santo è l'Icona, di Cristo morto in croce per la
redenzione dell'umanità e di Cristo vittima immolata, vivente
nell'Eucarestia. La Medaglia del Volto Santo di Gesù è un dono di Maria
Madre di Dio e Madre nostra.
Nella notte del 31 maggio 1938, la serva di Dio Madre Pierina de Micheli,
suora delle figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, si trovava
nella cappella del suo Istituto a Milano in via Elba, 18. Mentre era immersa
in profonda adorazione dinanzi al Tabernacolo, le apparve in un nimbo di
luce sfolgorante una Signora di celestiale bellezza: era la Santissima
Vergine Maria. Ella teneva in mano come un dono una medaglia, che su un lato
recava impresa l'effigie del Volto di Cristo morto in croce, circoscritta
dalle parole bibliche “Fa splendere su di noi, Signore, la luce del tuo
volto”. Sull'altro lato appariva un'Ostia raggiante circoscritta
dall'invocazione “Resta con noi, Signore”. La Santissima Vergine si accostò
alla suora privilegiata e le disse: “Questa medaglia è un'arma di difesa,
uno scudo di fortezza e un pegno di misericordia che Gesù Vuole dare al
mondo in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e la Chiesa”.
Questa consolante promessa divina è un richiamo d'amore e di misericordia
del Cuore Sacratissimo di Gesù. Il culto della medaglia del Santo Volto ebbe
l'approvazione ecclesiastica il 9 agosto 1940 con la benedizione del beato
Card. Idelfonso Schuster, monaco benedettino, devotissimo del Santo Volto di
Gesù, allora arcivescovo di Milano. Superate molteplici difficoltà, la
medaglia fu coniata ed iniziò il suo cammino.
Grande apostolo della medaglia del Santo Volto di Gesù fu il servo di Dio,
Abate Ildebrando Gregori, monaco benedettino silvestrino, dal 1940, padre
spirituale della serva di Dio Madre Pierina De Micheli.
Egli fece conoscere la medaglia con la parola e con le opere in Italia, in
America, in Asia e in Australia. Essa è ora diffusa in ogni parte della
terra e nel 1968, con la benedizione del Santo Padre, Paolo VI, fu deposta
sulla luna dagli astronauti americani. Molte sono le promesse di Gesù ai
devoti del Santo Volto.
Madre Pierina De Micheli nacque a Milano l'11 settembre 1890 e morì, in
concetto di santità, il 26 luglio 1945 a Centonara d'Artò (Novara) dove le
sue spoglie riposano nella cripta della cappella dell'Istituto delle Figlie
dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires.
Preghiere per onorare il Santo Volto: novena, suppliche, invocazioni, inno
al Santo Volto, Via Crucis.
Portiamo addosso la Medaglia del Santo Volto e il Signore ci concederà le
grazie che il nostro cuore desidera.
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Prof. Graziella Vizzini
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04/03/2014 |
Salute. "Non mi trasferisco";
il pediatra smentisce le voci circolate nei giorni scorsi |
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Avviso |
E' chiaro ed esaustivo l'avviso affisso sulla porta del suo studio: "La
notizia del mio trasferimento è assolutamente falsa". Con questa frase
lapidaria il dott. Francesco Giambusso, pediatra convenzionato con il
Servizio Sanitario Nazionale che esercita la sua professione a Grotte, ha
inteso smentire categoricamente le voci che erano circolate nei giorni
scorsi. Numerose le mamme dei piccoli pazienti che avevano espresso la
propria preoccupazione nel timore di perdere il proprio pediatra di fiducia.
Non è chiaro da dove possa essere scaturita la notizia, diffusasi
rapidamente col passaparola, ma rivelatasi senza fondamento. A fronte delle
continue richieste di chiarimenti ed informazioni, espresse sia di presenza
che telefonicamente, il dott. Giambusso ha inteso porre un punto fermo sulla
questione del suo presunto trasferimento.
La sua presenza a Grotte continuerà ad essere assicurata, come sempre, tutti
i giorni dal lunedi al venerdi; per la tranquillità dei piccoli pazienti e
dei loro genitori.
Carmelo Arnone
4 marzo 2014
© Riproduzione riservata.
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Orari |
04/03/2014 |
Politica. Lettera di Selene
Arnone, candidata alle comunali nella lista "Racalmuto Domani" |
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Selene Arnone |
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Selene Arnone, Segretario
provinciale dei giovani del Movimento Cristiano Lavoratori, candidata alle
elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Racalmuto.
"Cari concittadini,
la mia disponibilità alla candidatura nella lista “Racalmuto Domani”, per il
rinnovo del Consiglio comunale, matura dopo avere effettuato un incontro con
i giovani del Movimento Cristiano Lavoratori. In tale occasione si è
discusso del progetto e delle qualità del candidato Sindaco Dott. Enzo
Sardo. Un uomo capace, garbato, razionale e tenace. Un uomo che se i
cittadini lo voteranno, per la sua esperienza, per le sue conoscenze, per le
sue idee e la sua naturale cordialità, saprà ridare splendore ad una città
che lo merita, per la sua storia e le sue tradizioni. Certamente Enzo Sardo
non trascurerà che Racalmuto è il paese di Leonardo Sciascia, uno scrittore
conosciuto anche oltre oceano. Pertanto, credo che Enzo Sardo e la sua
squadra non consentiranno a nessuno di trascurare il paese come è avvenuto
per molti anni.
Sulla base di quanto ho detto, ho ritenuto opportuno candidarmi a
consigliere comunale nella lista “Racalmuto Domani”, con grande senso di
responsabilità e di servizio per la comunità racalmutese alla quale io
appartengo perché residente in contrada confine. Io credo che la ripresa di
Racalmuto passa attraverso la partecipazione socio/politica di tutti i
cittadini di buona volontà. Tale partecipazione consentirà di affrontare,
con forza e vigore, tutti i problemi e le difficoltà che vivono i cittadini.
Noi giovani del Movimento Cristiano Lavoratori intendiamo contribuire in
modo serio e convinto alla elezione del candidato Sindaco Enzo Sardo, per
far risorgere il nostro meraviglioso paese, cercando di ridare alla politica
il ruolo nobile che gli appartiene, riconquistando la fiducia di tutti i
cittadini.
Noi giovani del Movimento Cristiano Lavoratori vogliamo una città
confortevole, una comunità in cui vi sia una grande sinergia tra cittadini
ed amministratori, vogliamo una città dove vi sia un’ottima qualità della
vita, una città dove si rispetta l’ambiente, il territorio, la cultura, la
trasparenza e la legalità, ma soprattutto vogliamo una amministrazione che
abbia la forza e la capacità di creare tante opportunità di lavoro per i
giovani ma anche per gli adulti.
Racalmuto da anni vive una grande confusione politica, molti cittadini hanno
abbandonato la propria terra, i propri parenti perché hanno perso ogni
speranza. Noi caro Enzo abbiamo il dovere di fermare questo fenomeno e fare
tutto quello che serve per fare rinnamorare i racalmutesi del proprio paese
che non deve essere visto come luogo di sofferenza, ma come luogo di gioia
dove vivere serenamente la propria vita.
Noi giovani del Movimento Cristiano Lavoratori abbiamo deciso di contribuire
con slancio e generosità ad una azione politica che metta al centro l’uomo
ed i suoi bisogni e per questo obiettivo utilizzeremo la nostra stella
cometa ossia “La Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica”.
Sicuramente, saremo portatori del messaggio evangelico portato avanti da
Papa Francesco".
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Il Segretario Provinciale dei giovani
del
Movimento Cristiano Lavoratori
Selene Arnone
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03/03/2014 |
Comune. Convocato il
Consiglio comunale per mercoledi 5 marzo alle ore 19.30 |
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Aula consiliare |
L'adunanza del prossimo Consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria
su determinazione del presidente dott. Antonio Carlisi, è stata fissata per
mercoledi 5 marzo,
alle ore 19.30, nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Nomina
scrutatori, lettura ed approvazione verbali delle sedute precedenti;
2) Mozione prot. n. 1765 del 18.02.2014 presentata dal gruppo consiliare
“Grotte libera e solidale” avente ad oggetto: Revoca nomine che il
Sindaco ha fatto il 07.11.13 per l’elezione del Presidente del Consiglio
Direttivo e dei Consiglieri nell’Assemblea consortile del Tre Sorgenti;
3) Interrogazione prot. n. 1766 del 18.02.2014 presentata dal gruppo
consiliare “Grotte libera e solidale” sul fenomeno del randagismo;
4) Interrogazione prot. n. 1831 del 19.02.2014 presentata dal gruppo
consiliare “Grotte libera e solidale” sull’esperto del Sindaco e relative
liquidazioni;
5) Proposta di deliberazione del gruppo consiliare “Grotte libera e
solidale”, prot. n. 1763 del 18.02.14, art.15 del Regolamento del Consiglio
Comunale. Modifica parziale dell’art.12, comma 3, “Fondo di riserva”,
del Regolamento di contabilità;
6) Problematiche del Servizio Idrico Integrato a Grotte alla luce anche
della recente bollettazione da parte dell’ente gestore, e richiamata la L.R.
09.01.2013 n. 2 volta a rendere nuovamente l’acqua pubblica, ritrasferendo
la gestione ai Comuni, conformemente all’esito referendario;
7) Approvazione criteri per agevolazioni pagamento a saldo bolletta TARES
2013: ulteriore differimento termine di pagamento.
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora
e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
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03/03/2014 |
Servizi.
"Il nuovo piano rifiuti: mantenimento dello stato di emergenza"; di
Michelangelo Farruggia |
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18 aree |
"Alcuni giorni fa ho partecipato ad una
riunione del PD e tra le tante questioni all'o.d.g. si discuteva del nuovo
piano rifiuti e cioè degli ARO e SRR. Devo ammettere che ne avevo sentito
parlare ma non avevo approfondito la questione e ho cercato di documentarmi
meglio, anche se qualcuno, nella riunione che dicevo, ne aveva parlato. A
quanto pare è passato un anno dalla nuova gestione dei rifiuti in Sicilia e
dell'insediamento del governo Crocetta e ci si chiede se si è avuta quella
rivoluzione tanto sbandierata in un settore che ci vede fanalino di coda
nella raccolta differenziata. E pare che siamo sempre in una condizione
gattopardesca, cambiare tutto perché nulla cambi.
Da quello che ho letto era il 29 dicembre 2012 quando la legge n° 9/10 viene
modificata e vengono istituiti gli Aro (Ambiti di Raccolta Ottimali) e le
Srr (Società di Regolamentazione Rifiuti) che avrebbero dovuto ridare la
gestione di raccolta dei rifiuti in mano ai Comuni i primi, mentre le Srr
sostituivano le vecchie Ato.
Le Ato erano enti sovra-comunali ed erano S.p.A. a totale capitale pubblico,
ma in realtà la situazione regionale era a macchia di leopardo con degli Ato
che avevano tutti i poteri (raccolta rifiuti, conferimento in discarica,
conferimento della raccolta differenziata al circuito Conai, riscossione
della tariffa/tassa Tarsu ecc.) ed altri invece che avevano rapporti con le
ditte per la raccolta ma non avevano assunto il ruolo di riscossione delle
bollette. Insomma un mosaico che ha di fatto favorito il marasma generale e
il grave ritardo in cui si trova ancora la Sicilia in materia di gestione
dei rifiuti, rimanendo in perenne emergenza che non ha fatto altro che
aggravare la situazione. Da questa situazione il risultato è stato un
aumento dei costi del servizio e naturalmente chi ci rimette siamo sempre e
solo noi cittadini. Fatta un po’ di storia vecchia, andiamo al nuovo piano
dei rifiuti. Dopo la sbandierata restituzione del servizio ai Comuni, la
Regione è costretta a fare qualche passo indietro, in quanto il Testo unico
ambientale D.lgs. 1526 modificato dal D.lgs. 205\10 impone l'esistenza di
enti sovra-comunali anche se non specifica nel dettaglio quale deve essere
il loro compito. Ed ecco che, accanto alle Aro, sono istituite le Srr
(Società di Regolamentazione Rifiuti).
In una circolare n. 221 del 1/2/2013 si legge che le Aro sono aree di
raccolta ottimale ed hanno il ruolo di erogare il servizio di spazzamento
raccolta e trasporto, e sono costituiti da Comuni in forma singola o
associata mediante convenzione tra enti locali e possono fare i piani di
intervento, capitolato d'oneri e bando di gara per il servizio di
spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti.
Sempre la circolare spiega che le Srr sono in tutto 18 ed hanno il ruolo di
fare i Piani d'ambito, costi standard dei servizi, tariffe d'ambito,
monitoraggio servizi e progettazione impiantistica.
Da quello che ho capito, questo nuovo modello di nuovo non ha nulla perché è
la continuazione del vecchio. Allego una immagine che delimita le aree delle
18 Srr e che a quanto ho letto girava già negli ambienti dei rifiuti già nel
passato governo Lombardo ed è stata ripresa dal governo Crocetta.
Il fatto è che prima dell'esistenza degli Ato il servizio di gestione dei
rifiuti era in mano ai Comuni che avevano i propri mezzi ed i propri
operatori ecologici, poi il servizio fu esternalizzato. L'idea era quella
della cosiddetta “economia di scala”: un ente più grande che comprende più
Comuni e ammortizza i costi. In realtà questo avviene forse in Europa ma non
in Italia e tanto meno in Sicilia. La spiegazione è che le Ato bandivano
gare per l'affidamento del servizio di raccolta e conferimento allungando
ancora di più i passaggi che prima erano: Comune > ditta o Comune > propri
mezzi; con le Ato invece i passaggi sono: Comune >Ato > ditte. Quindi
passaggi più lunghi con costi lievitati in maniera spaventosa. Detto ciò vi
sono diversi problemi irrisolti: il personale è transitato tutto dalle Ato
alle Srr, ma le Srr hanno meno compiti di un Ato; le Srr che dovrebbero fare
la pianificazione dell'impiantistica (i cosiddetti piani d'ambito) ad oggi
sono ferme ed è poco chiaro il loro effettivo ruolo; la Regione, con una
direttiva del maggio 2013, invita i Comuni a redigere i piani d'intervento
senza un piano d'ambito, cioè senza avere una organizzazione impiantistica
definita e che questi piani d'intervento devono essere valutati dalla
Regione stessa, saltando le Srr.
Oltre a ciò i Comuni sono di fatto sprovvisti delle competenze e si sono
visti piombare addosso questo macigno e oggi in alcuni casi stanno pagando
consulenti esterni (che facevano parte delle Ato) per redigere i piani
d'intervento. Per concludere dico che siamo in un momento molto delicato di
cui si parla poco ma che non potrà che portare al mantenimento dello stato
di emergenza e quindi ad una spartizione facile di soldi pubblici. Chi ne
guadagnerà saranno sempre e solo i proprietari delle discariche con cui la
Regione pare avere forti dissidi. Il quadro che viene fuori è che non c'è
alcuna programmazione e circolano notizie che la Regione ha in mente di
proseguire una battaglia contro gli interessi privati delle discariche
proponendo altre discariche di ultima generazione. che si chiamano di
biostabilizzazione.
Comunque vadano le cose, quello che interessa è che il cittadino possa
pagare meno e comunque il giusto".
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Michelangelo Farruggia
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03/03/2014 |
Lettere. Ricordi scolastici:
"Avventure in un viaggio d'istruzione"; a cura del prof. Lillo Agnello |
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Lillo Agnello
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Riceviamo e pubblichiamo.
Leggi tutti gli interventi
"Avventure in un viaggio d'istruzione.
Voglio anch’io raccontare di un “ricordo scolastico” che si riferisce ad
episodi sviluppatisi durante una stessa gita scolastica o viaggio
d’istruzione, come gli insegnanti erano soliti chiamarla.
Frequentavo la terza media di alcuni decenni fa. Come ogni anno, anche
quell’anno, la sig.ra Preside Amato si diede ad organizzare la gita
d’istruzione. Naturalmente cercò di rendere l’evento poco costoso, ma molto
interessante. E quell’anno l’itinerario prevedeva come meta Venezia e
Gardaland oltre la visita a Gubbio ed ad un parco (a Rimini mi pare) di
“Italia in miniatura”.
Si era partiti con il treno ma ad un certo punto, e non ricordo dove (forse
a Roma) si proseguì con il bus. Il primo pernottamento lo facemmo in Umbria.
Arrivammo di sera ma con la neve. Noi eravamo partiti di primavera e ci
trovammo all’improvviso in pieno inverno. Ci sistemammo nelle stanze e dopo
si cenò. Naturalmente a noi non interessava la cena ma il dopo. Ad una certa
ora, come era ovvio, ci fu dato l’ordine di andare a letto. Eravamo stati
sistemati in due piani e per sesso.
1° evento.
Ci ritirammo nelle stanze. Dopo una mezz’oretta si cominciarono a sentire
movimenti e mormorii nel corridoio. Era cominciata la grande festa. Chi
scalzo e chi con le scarpe cercava tra le stanze i propri amici o compagni.
Si fece tutto senza fare eccessivo rumore e forse gli insegnanti, a
sentirci, sospettavano ma non si facevano vedere perché erano ormai chi in
pigiama e chi in vestaglia e comunque presi dal sonno e dalla stanchezza.
Sennonché… durante una di queste ricerche, un ragazzo irruppe nella stanza
di un professore che vi era stato sistemato con la sua signora. Che mai lo
avesse fatto! Cominciò una ispezione vera e propria. C’erano letti vuoti e
ragazzi sistemati in fretta e furia nel letto di qualche amico. Un mio amico
si era infilato con tutte le scarpe nel letto del compagno: gli erano
rimasti i piedi con tutte le scarpe fuori dal letto. Ritorno forzato nella
propria stanza. Anche le professoresse, responsabili di alcuni degli alunni
furono costrette ad uscire fuori dalla loro stanze. Per noi lo spettacolo
degli insegnanti, in abbigliamento notturno, al di là dei rimproveri e
delle minacce che comunque non ci toccavano per l’immediato, fu uno
spettacolo non previsto. Si scoprì che qualche ragazzo era sceso anche giù
ed allora ancora più chiasso. Tra ragazzi ed insegnanti, tra pigiami e
vestaglie sembravamo tutti personaggi in cerca d’autore. Finalmente verso le
2 di notte tutto fu messo a tacere.
L’indomani fu la volta di Gubbio. La visita alla cittadina fu disturbata
dalla neve e dal freddo per cui proseguimmo per Venezia dopo una breve sosta
a Rimini per “L’Italia in miniatura”. La sera fummo a Venezia in un albergo
a due passi dalla piazza San Marco.
2° evento.
L’indomani partenza per Gardaland. La visita al parco si svolse in maniera
tranquilla. Quando uscimmo dal ristorante, però, un violento acquazzone mise
in crisi tutti, perché nessuno era in qualche modo equipaggiato. Non c’erano
spazi per ripararsi e fu ordinata la… ritirata. La ricerca del pullman per
molti fu difficile; in un ampio parcheggio ce n’erano qualche centinaio, né
c’era stato il tempo di memorizzare bene forma e colore... e questi,
insegnanti ed alunni, ebbero il tempo di inzupparsi dalla testa ai piedi.
Quando giunsero tutti i ritardatari si ebbe un quadro più chiaro della
situazione. Eravamo tutti abbondantemente inzuppati. Anche gli insegnanti lo
erano. Si partì per il ritorno. Gli insegnanti preoccupati cercavano di
assistere i peggio sistemati. Ad un bel momento un po’ per la temperatura
calda del pullman, un po’ per il tempo che passava, la Preside e gli
insegnanti, visto che la situazione generale evolveva per il meglio,
decisero di farci visitare Verona e la sua Arena. A conclusione della
visita della città ci si accorse tutti che ci eravamo asciugati. Tutto a
posto col pensiero, negli adulti penso, di possibili raffreddori e febbri.
3° evento.
Nuovi problemi in albergo. Il gestore, visto che non eravamo rientrati
dentro i tempi prescritti, aveva fatto sparecchiare la sala e licenziato il
personale. Fu una rivolta quella e degli insegnanti e di noi ragazzi, anche
perché nessuno aveva conoscenza dei luoghi per potere sopperire con un
panino. La battaglia la fece la sig.ra Preside; io ho seguito fin quando ho
potuto. Ci furono anche le minacce di chiamare i Carabinieri. Alla fine,
forse con una punta di mortificazione da parte nostra perché non avevamo
rispettato i tempi, il gestore fece marcia indietro: cenammo regolarmente ce
ne andammo a letto.
4° evento.
Il giorno seguente fu dedicato a visite guidate nei dintorni. Il mio gruppo
fu accompagnato a Murano dove assistemmo ad una prova dimostrativa della
creazione di oggetti in vetro, caratteristica di quell’isoletta. Qualcuno
comprò qualche oggettino ricordo. Ad un bel momento l’allarme: bisognava
ritornare subito. Fu una corsa contro il tempo. Giunti in albergo trovammo
la colazione al sacco pronta. Bisognava partire subito. Facemmo in fretta le
piccole valigie e via. Ci fu spiegato, dopo, il motivo. Era stato indetto
uno sciopero delle ferrovie, la sig.ra Preside aveva ottenuto, come somma
emergenza, l’aggancio di una carrozza ad un treno “rapido” che proveniva da
Vienna ed era diretto a Roma. La sera, forse finiva lo sciopero ed avremmo
proseguito per la Sicilia. In breve tutto il gruppo, grandi e piccoli,
inondò il piazzale San Marco tra gli sguardi incuriositi dei presenti tra i
quali si correva formando come dei rivoli. Ancora più stupiti quanti
aspettavano sui pontili il traghetto. Anzi finirono per mettersi tutti da
parte per dare posto a noi che eravamo proprio in tanti ed avevamo urgenza
di andare. Finalmente giungemmo alla stazione. Stanchi, un po’ storditi
dagli eventi ma approdati. Prendemmo posto sulla carrozza che era stata
predisposta per noi e, finalmente, potemmo fare la colazione. Dopo qualche
ora la partenza.
Si concludeva così un
viaggio
d’istruzione ricco di eventi non
previsti che resta ancora sempre vivo nel mio passato scolastico, tanto da
indurmi a raccontarlo.
Mi auguro sia stata una piacevole lettura". |
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Sandro
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Per partecipare basta contattare il
prof. Calogero
Agnello (anche inviando una e-mail),
che curerà di organizzare il materiale prima di mandarlo alla redazione. Si
garantisce la massima riservatezza su nomi e persone.
E-mail:
agnellocalogero@gmail.com.
Tel. 0922.943720.
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02/03/2014 |
Curiosità. Per carnevale
arrivano 20 amici di Peppa Pig |
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Conosciuta in tutto il mondo, beniamina dei più piccoli, star del video e
del grande schermo, invisa ai genitori ed ai fratelli maggiori: è Peppa Pig,
la nuova star di successo planetario. Da cartone animato a personaggio di
culto il passaggio è stato breve. Per una singolare iniziativa del Bar del
Viale di Grotte, in questi giorni di carnevale si sono manifestati 20
personaggi in pasta di zucchero, emuli della "star". A detta dell'autore,
gli "amici" di Peppa Pig sarebbero da suddividere in 3 classi: una prima
classe formata da 13 elementi, una seconda classe composta da 5 elementi ed
una terza classe con soli 2 elementi che si differenziano per il colore del
cappello. Sul significato della rappresentazione non ha voluto fornire
ulteriori spiegazioni o aggiungere altro, l'autore, se non: "A carnevale
ogni scherzo vale...".
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02/03/2014 |
Lingua. Appendice al "Piccolo
Dizionario Grottese-Italiano" (24); a cura di Carmelo e Graziella
Luparello |
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Luparello |
Nonnò,
pepè, pepè!
Piccolo dizionario Grottese-Italiano
di Carmelo e Graziella Luparello
APPENDICE
(Puntata n° 24)
Canti d'amore
Canti d'amore dettati dal signor
Carmelo Palumbo:
I
Vitti na cima e tri rosi di meli,
una di chissi tri mi l'appigliari.
La cchiù rannuzza nun la puozzu aviri,
la mizzana pi mmia po' mancari,
c'è la nicareddra ca fa fierru e catini,
cu na catina 'ncatinatu m'avi.
Ti pregu, bella, lassami iri:
du cori 'ncatinati nun puonnu stari.
Trad.:
Ho visto una cima e tre rose di miele,
una di queste me la devo prendere.
La più grande non la posso avere,
la seconda per me può mancare,
c'è la piccolina che fa manicomio,
con una catena mi ha incatenato.
Ti prego, bella, lasciami andare:
due cuori incatenati non possono stare.
II
Beddra, lu fazzulettu ca mi dasti
fu ricamatu di sita celesti,
ni li punti ci sunnu quattru grasti,
ni lu miezzu li vuosci biddrizzi;
nun fuoru né pitturi e mancu masci,
ma fuoru suliddri li manuzzi vuosci:
sciuoglitimi beddra cuomu m'attaccastivu,
ca iu aspiettu li cumanni vuosci.
Trad.:
Bella, il fazzoletto che mi hai regalato
è stato ricamato di seta di colore celeste,
negli angoli ci sono quattro vasi di fiori,
in mezzo le vostre bellezze;
non sono stati né pittori e neppure dei maestri,
ma sono state soltanto le vostre mani:
scioglietemi bella, come mi avete legato,
che io aspetto i vostri comandi.
III
Notti e ghiuornu vulissi caminari
na mentri dura stu lusciu di luna.
Iddra mi dissi: “chi vinisti a fari?”.
Vinni pi la prumissa, s'iddra è ura.
“Ci ha viniri ni li matinati,
ca ma matri nun c'è
ed iu duormu sula”.
Trad.:
Notte e giorno vorrei camminare
mentre persiste questa luce di luna.
Lei mi disse: “Cosa sei venuto a fare?”.
Sono venuto per lo promessa, se è l'ora (per farla).
“Devi venire in mattinata,
che mia madre non c'è
ed io dormo sola”.
IV
To' mamma ti crià
e ti fici beddra,
l'ucchiuzzi ti li fici di curaddra,
li to manuzzi su chini d'aneddra,
na rosa spampinata ogni masciddra.
E si mi duni in putiri
'na minneddra,
iu ti dugnu na ranni vasateddra.
Trad.:
Tua madre ti ha creata
e ti ha fatta bella.
Gli occhi te li ha fatti di coralli,
le tue piccole mani son piene di anelli,
una rosa senza foglie ogni tua guancia.
E se mi dai
una mammella,
io ti do un grosso bacio.
V
Chi superbia chi havi stu viddranu,
havi na figlia na colonna d'oru,
quannu si minti ni lu so tularu
dipingi n'anciddruzzu ni lu vuolu.
L'amaru sugnu iu.
Sugnu luntanu,
sientu lu scrusciu
e di la pena muoru.
Partu di Palermu
e vaiu a Patti,
va' a cuogliu li divini frutti,
prima cuogliu l'ingresta
e può li fatti,
ca li spartu a li vicini a tutti.
Ci fu sta picciutteddra
ca nun appi,
di lu chiantu lu cori ci si ruppi,
teccà stu cori miu
fallu tri parti:
prima mangiu iu,
puo' tu e mangiamu tutti.
Trad.:
Quanta superbia ha quel contadino,
ha una figlia che è una colonna d'oro,
quando lavora col telaio
dipinge un uccellino mentre vola.
Infelice sono io.
Sono lontano,
sento il rumore (del telaio)
e dalla pena muoio.
Parto da Palermo
e vado a Patti,
vado a raccogliere i divini frutti,
prima quelli acerbi
e poi quelli maturi,
che divido tra tutti i vicini.
Ci fu questa ragazza
che non ne ha avuti,
per il pianto il cuore le si è spezzato.
Tieni questo mio cuore,
dividilo in tre parti:
prima mangio io,
poi tu e mangiamo tutti.
VI
Passu e spassu di ccà, di l'Acquanova,
'Ngilineddra mi fa simpatia,
cu na manuzza teni li cannola,
cu l'antra manu
li bùmmuli inchìa.
Di 'sta strata
ci paru li lazzòla,
quantu almenu
ci 'mmarru la via.
Diccillu a to matri
si ci annoia
ca lassi ad iddra
e ti ni vieni cu mmia.
Trad.:
Passo e ripasso da qui, dall'Acquanova,
Angelina mi fa simpatia,
con la manina tiene i cannellini,
con l'altra mano
riempiva recipienti.
In questa strada
ci metto una trappola,
affinché almeno
le ostacoli la strada.
Domanda a tua madre
se le dà fastidio
che lasci lei
e vieni con me.
Carmelo e Graziella Luparello
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 2 marzo 2014.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
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01/03/2014 |
Chiesa. "Origini e
significato delle Quarant'Ore"; riflessione a cura della prof.ssa Graziella Vizzini |
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SS. Sacramento |
L'origine di
questa devozione che porta il titolo di “Oratio quadraginta horarum”, è
incerta.
La prima testimonianza di tale pratica la troviamo tra i Battuti di Zara
presso la chiesa di San Silvestro, già prima del 1214, dove sorse pure la
confraternita “In Coena Domini” delle Quarant'Ore.
L'uso di esporre il SS. Sacramento all'adorazione dei fedeli per quaranta
ore continue al fine di propiziarsi l'intervento del Signore, specie in
tempi di calamità e di guerre, avvenne per la prima volta nel 1527 presso la
chiesa del Santo Sepolcro a Milano, per iniziativa dell'agostiniano Antonio
Bellotti di Ravenna (1528), che istituì anche la scuola del Santo Sepolcro,
legata a tale scopo, avviando l'uso di ripetere le Quarantore anche fuori
della Settimana Santa, quattro volte all'anno.
In tale occasione, però, il SS. Sacramento non veniva esposto, poiché
l'adorazione avveniva davanti al tabernacolo chiuso.
E' controverso chi abbia per primo incominciato ad esporre per l'occasione
il Sacramento, tra speciale rilievo di luci e addobbi.
Sembra che la cosa sia incominciata a Milano, o nel 1534 per opera di Padre
Bono da Cremona, barnabita, o nel 1537 per opera del cappuccino Padre
Giuseppe da Fermo, al quale ad ogni modo va soprattutto il merito, oltre che
di avere diffuso la pratica in altre importanti città italiane, di aver
disposto che l'esposizione e l'adorazione del Sacramento passasse da una
chiesa all'altra nella stessa città, in modo da creare un ciclo completo di
adorazione durante tutto l'anno (Adorazione perpetua).
Il Papa Paolo III, mediante la richiesta del vicario generale di Milano
fatta a nome del governatore e del popolo milanese, approvò questa pratica
con breve apostolico del 28 agosto 1537 e assegnò le prime indulgenze.
I Cappuccini, a cui si unirono anche i Minoriti, furono ferventi propagatori
dell'uso delle Quarantore; altrettanto zelo fu espresso anche dai Gesuiti, i
quali diffusero quest'uso in tutta l'Europa e in Italia.
Il Papa Urbano VIII con l'enciclica “Aethernus rerum conditor” del 6 agosto
del 1623, prescrisse a tutte le chiese del mondo la celebrazione delle
Quarant'Ore. Nei secoli successivi vari papi si sono occupati di esse con
vari documenti, vanno ricordati: “Instructio” di Paolo V nel 1606 e di
Innocenzo XI nel 1681.
Per quanto riguarda la prassi, dall'indagine storica si rilevano due forme:
-1) un turno annuale ininterrotto d'adorazione di chiesa in chiesa, che si è
affermata e mantenuta solo nelle grandi città per ragioni di disponibilità
di chiese e fedeli;
- 2) la forma sporadica, legata solo ad alcuni momenti dell'anno, fatta
spesso senza l'adorazione notturna, che è quella più diffusa e in uso ancora
oggi in molte comunità parrocchiali.
Nel sec. XVII e XVIII questa seconda forma fu introdotta nei tre giorni
precedenti il mercoledì delle Ceneri come funzione riparatrice da opporre
alle intemperanze del carnevale, sostenuta e diffusa dai Gesuiti.
A Roma ebbe un grande fautore in San Filippo Neri.
Il papa Clemente VIII nel 1592, diede una prima regolamentazione, disponendo
che con l'esposizione delle Quarantore, si creasse a Roma in tutto l'anno
“una catena ininterrotta di preghiere... ad ogni ora del giorno e della
notte”.
Finalmente Clemente XII, nel 1731, stabilì tutto il cerimoniale con cui si
devono praticare le Quarantore con una istruzione che porta il nome di
“Istructio Clementina”.
Le Quarantore previste dalla “Istructio Clementina” si devono praticare solo
in quelle città che hanno molte chiese. La pratica, però, non tardò ad
estendersi anche nei centri minori, almeno come esercizio annuale,
specialmente dopo che nella città di Macerata nel 1556, due missionari
gesuiti organizzarono l'esposizione delle Quarantore con particolare
solennità per contrastare la messa in scena di un carnevale profano.
Questa iniziativa piacque anche al Papa, Leone XIII, che estese a tutte le
chiese del mondo le indulgenze che alla pia pratica erano state concesse
nella città di Roma. Le Quarantore, ininterrotta esposizione del Sacramento,
sono un tempo di grazia.
L'espansione incominciò non appena Paolo III ne approvò la “pia pratica”.
Le prime regioni in cui si organizzarono le Quarantore furono L'Emilia, le
Marche, il Lazio. Poi si diffusero in Germania, nei Paesi Bassi, in Svizzera
e in quasi tutta l'Europa.
Il II Concilio di Baltimora le introdusse negli Stati Uniti. Molti papi ne
caldeggiarono la diffusione. Ai Barnabiti si unirono i Gesuiti. Il Concilio
Vaticano II nell' “Eucharisticum misterium” dettò alcune norme per questa
devozione.
Il beato Giovanni Paolo II nella “Lettera Dominici Cenae del Giovedì Santo
1980” affermò: “L'animazione e l'approfondimento del culto eucaristico sono
prova di quell'autentico rinnovamento che il Concilio si è posto come fine e
ne sono il punto centrale. La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del
culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo Sacramento d'amore. Non
risparmiamo il nostro tempo per andarlo ad incontrare nell'adorazione, nella
contemplazione piena di fede. Non cessi mai la nostra adorazione!”.
Tra le manifestazioni del culto eucaristico, restano ancora attuali le
Quarantore, una volta così diffuse e così solenni da costituire un tempo di
rinnovamento spirituale e sociale, di preghiera e di penitenza, di comunione
tra il clero e il popolo, tra ricchi e poveri, tra superiori e sudditi.
L'adorazione coinvolgeva tutte le categorie di persone che, giorno e notte,
si avvicendavano in preghiera. Esse si richiamano in particolare alle 40 ore
che Nostro Signore passò nel sepolcro e forse traggono la loro origine
nell'adorazione che si faceva tra il Giovedì Santo e il Venerdì Santo
davanti alla “Reposizione del Sacramento”, che appunto veniva erroneamente
chiamata “Sepolcro”.
Le Quarantore, che nel nostro paese sono iniziate giorno 12 di febbraio,
volgono al termine. Restano solo gli ultimi quattro giorni nella chiesa
Madre.
Approfittiamo di questo tempo di grazia per chiedere a Gesù Eucaristico
solennemente esposto tutte le grazie che il nostro cuore desidera.
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Prof. Graziella Vizzini
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01/03/2014 |
Pensieri. "Piccolo Alfabeto
delle Riflessioni - D come Donne"; di Linda Criminisi |
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Linda Criminisi
Rubrica |
PICCOLO ALFABETO DELLE RIFLESSIONI
di Linda Criminisi
D
come Donne
Cosa
si può ancora dire sulla condizione delle donne che non sia stato già detto
e ridetto tantissime volte? Repetita juvant, tuttavia. E più le cose
si ripetono più diventano comprensibili e familiari, fino a mutarsi in vere
e proprie “acquisizioni automatiche” del nostro patrimonio di costruzioni
mentali e categorie culturali attraverso le quali classifichiamo
istintivamente persone e situazioni.
Essere donna varia a seconda del posto in cui ci si ritrova a vivere;
pertanto, per parlarne in poco spazio, si può procedere solo per grandi
falcate e ampie generalizzazioni. Ma ci provo lo stesso, anche perché ci
sono, a mio avviso, dei tratti comuni che legano tutte le donne in una sorta
di sorellanza atavica e apparentemente immutabile.
Accantoniamo - almeno per il momento - le donne che, prive di tutto,
stentano a vivere nei paesi sottosviluppati e le donne che, prive di
fondamentali diritti, si sforzano di vivere dignitosamente in paesi
apparentemente ma non realmente sviluppati (come quelli dominati dai regimi
islamici, per esempio).
Sulle donne, anche su quelle che vivono in società evolute dal punto di
vista economico, sociale e culturale - a cui anch’io appartengo - gravano
una serie di compiti “naturali” ed “istituzionali” - legati all’accudimento
dei familiari e alla gestione del ménage domestico - che però si
portano dietro un inevitabile carico di stereotipi e pregiudizi.
Stereotipi e pregiudizi - forgiati nei secoli dal dominante mondo maschile -
che hanno attecchito con forza e caparbietà non solo negli uomini, come è
comprensibile, ma anche - ed è questa la cosa più grave - nelle stesse
donne, assumendo una duplice forma: o di senso di colpa per le
proprie scelte di vita che, sotterraneamente e quotidianamente, striscia
accanto alla stragrande maggioranza delle donne oppure di riprovazione
- talvolta ostile - delle stesse donne verso quelle altre donne che
tentano, seppur tra mille difficoltà, di “sfuggire” al ruolo loro imposto,
vivendo nel modo che ritengono migliore per sé.
Perché è così, purtroppo: spesso le peggiori nemiche delle donne sono le
donne stesse. Nemiche inconsapevoli, il più delle volte. Naturalmente molto
dipende da fattori come età o grado di istruzione e cultura ma consuetudini
di vita e abiti mentali diffusi e radicati - soprattutto in società
tradizionaliste come quelle meridionali - costituiscono pareti di cristallo,
anche tra le stesse donne, dure da scalfire.
E ci si può anche rifugiare a Loshui, nella provincia cinese di Yunnan, che,
a quanto pare, è l’ultima oasi di matriarcato rimasta al mondo: la
situazione non cambierebbe. Perché l’unico luogo dove ognuno di noi può
vivere bene è dentro se stessi.
Ed è su questo luogo che bisogna agire.
Ben vengano le lodevoli e necessarie iniziative di sensibilizzazione di
vario tipo sulle problematiche del mondo femminile; accanto a queste,
tuttavia, è necessaria una quotidiana e incessante “rivoluzione culturale”
da portare avanti nelle coscienze di uomini e donne: modificando i nostri
comportamenti, le nostre abitudini mentali, perfino il nostro linguaggio.
Anche andando controcorrente, se necessario.
E ancora una volta questa rivoluzione può partire - o meglio proseguire -
dalle donne. Le quali, insieme alla capacità
di generare la vita, devono pure avere la capacità di renderla migliore per
tutti quanti.
Linda Criminisi
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 1° marzo 2014.
Per gentile concessione dell'Autrice.
© Riproduzione riservata.
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