Grotte.info Quotidiano -
Maggio 2016 |
30/05/2016 |
Politica. Auguri a Gaetano
Lombardo per la nomina a portavoce comunale di "Fd'I-AN"; da Piero
Castronovo |
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Piero Castronovo |
Nota di auguri dell'assessore comunale Piero Castronovo per il dott. Gaetano
Lombardo, nominato portavoce comunale di "Fratelli d'Italia - Alleanza
Nazionale".
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"Mi
congratulo con Gaetano Lombardo per la nomina ricevuta a portavoce locale di
Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale.
Sono certo che Gaetano saprà condurre questa missione nel solco dell’onesta,
della fattività e della buona Politica.
Gaetano è una persona seria, retta e di sani principi morali. Saprà
contribuire, certamente, alla crescita della nostra Grotte.
Buon lavoro Gaetano". |
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Piero Castronovo
(Assessore Municipale)
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30/05/2016 |
Legalità. "Per non
dimenticare le vittime innocenti di mafia"; convegno con il dott.
Vitello, sabato 4 giugno |
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Manifesto |
"Per non
dimenticare le vittime innocenti della mafia" è il tema del convegno,
promosso dall'Assessorato alla Legalità del Comune di Grotte, che si terrà
sabato 4 giugno.
Alle ore 18.30, nella Villetta Collodi (al Viale della Vittoria), sarà
scoperta una lapide commemorativa.
Di seguito, alle ore 19.00 presso l'auditorium San Nicola, avrà inizio il
convegno il cui programma prevede:
- i saluti di
Piero Castronovo (Assessore alla Legalità del Comune di
Grotte)
Paolino Fantauzzo (Sindaco di Grotte)
- gli interventi di
Leonarda Gebbia (Sorella di vittima innocente di mafia)
Salvatore Filippo Vitello (Procuratore della Repubblica
di Siena).
Nel corso della manifestazione sarà simbolicamente consegnato alla Città il
nuovo sistema di videosorveglianza.
Il convegno sarà coordinato da Carmelo Arnone.
"Per non
dimenticare le vittime innocenti della mafia"
Convegno sulla Legalità
Grotte - Sabato 4 giugno
Ore 18.30 - Villetta Collodi
Ore 19.00 - Auditorium San Nicola
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30/05/2016 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 30 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera a cura del Rinnovamento
nello Spirito.
Martedi 31 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, prove di canto;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 1 giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, riunione dei catechisti della
cresima;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni Fregapane.
Giovedi 2 giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa.
Venerdi 3 giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, a san Rocco, santa Messa e Adorazione eucaristica;
- ore 17.00, a san Rocco, Ora Santa, catechesi e santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Sabato 4 giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Domenica 5 giugno
- ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa; - ore 18.00, chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.15, in chiesa Madre, santa Messa.
AVVISI
- giovedi 2 giugno, pellegrinaggio mariano al santuario di Chiaramonte
Gulfi; per informazioni ed iscrizioni rivolgersi in chiesa Madre a padre
Giovanni;
- le iscrizioni per partecipare al Grest sono aperte dal 6 al 12 giugno;
- mancano operai nelle parrocchie; coloro che vogliono mettersi al
servizio nella vigna del Signore, come catechista, come ministro
straordinario della Comunione o per qualsiasi altro impegno pastorale,
possono rivolgersi al più presto al proprio parroco.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 27/03/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 19.15, chiesa Madre |
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29/05/2016 |
Racconti. "Ngilinieddru e
la sfincia di san Giuseppe"; di
Carmelo Rotolo |
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Un altro personaggio del recente passato del paese di Grotte emerge
dall'oblio per rivivere nel racconto - sempre, a detta dell'autore,
"frutto di pura fantasia"
- con tutte le caratteristiche che ne delineano inequivocabilmente la
figura.
Stavolta è narrato un aneddoto che vede protagonista Ngilinieddru (o
Ncilinieddru, a seconda della pronuncia) nel corso della rappresentazione
che un tempo veniva realizzata per la festa di san Giuseppe, la "tavolata di
san Giuseppe", con tutti i co-protagonisti: la Madonna, il bambino Gesù e
l'asinello. Grazie a Carmelo Rotolo che ci rende partecipi di questo suo
scritto.
Carmelo Arnone
NGILINIEDDRU E LA SFINCIA DI SAN GIUSEPPE
di Carmelo Rotolo
Che cosa
volete che vi racconti di Ngilinieddru, di questa figura chimerica del mio
trascorso grottese!
Chimerica, poiché ancora oggi, nei miei ricordi di bambino, Ngilinieddru è
un personaggio fantastico e allo stesso tempo sfuggente, incomprensibile e a
volte di una dolcezza incommensurabile.
Insomma, tutto di lui si può dire e tutto si può tacere.
Da quale paese fosse arrivato, nessuno penso l'abbia mai saputo - o meglio
io non l'ho mai saputo -, anche perché Ngilinieddru non amava raccontare i
fatti suoi agli altri; era riservato, o semplicemente non lo sapeva nemmeno
lui, da quale mondo venisse.
Ngilinieddru era un gran pezzo d'uomo, alto, con il viso rotondo e una bocca
ampia da cui usciva una voce gracchiante di fanciullo, nonostante l'età non
più giovanile.
Vestiva..., vestiva un pochino trasandato; camicie e maglioni sempre
esageratamente ampi, come esageratamente grandi erano i suoi pantaloni,
legati alla vita con una doppia mandata di spago e sempre al limite
dell'andare giù da soli.
Cosa curiosa erano le sue scarpe, sempre di tre o quattro misure più grandi
e sempre senza stringhe.
Ai piedi, beh ai piedi non portava mai i calzini, che fosse estate o
inverno.
Camminava con andatura sostenuta, il tronco leggermente in avanti e la testa
bassa, come se volesse continuamente inseguire se stesso e i suoi pensieri,
o come se volesse sfuggire a chissà quali immaginari pericoli la sua mente
concepiva.
Era così. Un personaggio!
Ora, bando alle chiacchiere e andiamo a raccontare un fatto che ha
dell'inverosimile e che solo a Ngilinieddru poteva capitare.
A Grotte, la festa di san Giuseppe non era solo una festa religiosa ma era
anche momento di aggregazione e divertimento per tutto il paese.
Sennonché puntualmente, anche quell'anno, il 19 marzo, Ngilinieddru venne
arruolato nella parte di San Giuseppe, Capofamiglia e Lavoratore; questo
bramava lui, e anche la popolazione.
San Giuseppe, vestito con la tunica bianca e il mantello verde pastello
sulle spalle, portava sulla testa un parruccone bianco posticcio, che
scendeva in basso, verso il viso, a formare dei folti baffi e una lunga
barba arruffata; sul capo, un'aureola di cartone completava il tutto,
dandogli veramente un bell'aspetto di santità.
La giovane Vergine Maria non era da meno: una bella tunica celeste chiara e
un mantello azzurro, ricco di piccole stelline dorate, la coprivano da capo
a piedi.
Il piccolo Gesù fanciullo, anche lui con la sua aureola color oro, terminava
il quadretto della Sacra Famiglia.
La processione saliva da Via Roma verso la piazza antistante la chiesa del
Carmelo, con la giovane Vergine Maria a cavalcioni sull’asino, Gesù
fanciullo e san Giuseppe a piedi, uno accanto all’altro. San Giuseppe, con
una mano teneva le redini dell’asino e con l’altra teneva una sorta di
bastone alto, con legato un rametto di giglio, che gli serviva d’appoggio,
vista la salita che dovevano affrontare. Dietro, un lungo corteo di fedeli e
bambini.
Di tanto in tanto san Giuseppe si fermava, guardava a destra e a manca e,
con il bastone puntato a modo di avvertimento, scoraggiava qualche bambino
monello che gli attraversava la strada, facendolo rallentare e facendo
fermare l’asino, che non voleva saperne di arrivare alla fine della strada,
scivolando di continuo, con il rischio di far cadere la Madonna e guastare
la festa a tutti; forse quello era l’intento di qualche giovinastro, che
coraggiosamente sfidava il bastone gigliato di san Giuseppe.
Povero asino, per paura di una punizione divina, o di qualche più dolorosa
bastonata da parte di san Giuseppe, arrivò ansimando alla fine della salita.
La Sacra Famiglia, con l’asino parato a festa e il corteo di fedeli, fu
accolta dalla folla che stava in piazza, con applausi e inni a san Giuseppe,
mentre la povera Madonna, fattasi il segno della croce per lo scampato
pericolo della caduta dall’asino, aiutata a scendere, si mise accanto a Gesù
fanciullo e aspettò risentita che san Giuseppe finisse di prendersi gli
applausi e di pavoneggiarsi dentro quell’abito di santità.
Consegnato l’asino al proprietario, san Giuseppe, la Vergine Maria e Gesù
fanciullo si avviarono, passando tra le due ali di folla festosa, verso la
scalinata antistante l’entrata della chiesa del Carmelo.
Il primo a salire fu san Giuseppe, facendo infuriare la Vergine Maria che,
afferrato per mano Gesù, si era portata avanti, come da copione. Prima la
Vergine Maria, tenendo la mano a Gesù fanciullo e a seguire san Giuseppe;
così c’era scritto sul copione, ma non dentro la testa del Santo.
Appoggiata alla ringhiera, che dall’ingresso della Chiesa dà sulla piazza,
era stata addobbata una grande mensa. Sopra la bellissima tovaglia in
sfilato siciliano, tre piatti piani vuoti segnavano i posti a sedere dei tre
illustri personaggi. In mezzo san Giuseppe, alla sua destra la Vergine Maria
e a sinistra Gesù fanciullo.
Come al solito, tra spintoni e gomitate, il primo a sedersi fu san Giuseppe,
guadagnandosi un applauso dalla folla antistante il palco. A seguire la
Madonna, che nel sedersi gli diede un calcio sul piede, che non sembrò
minimamente scalfirlo; anche Gesù, che ancora non si era minimamente
preoccupato delle angherie dell’illustre genitore, seguì la Madonna nel
pestare l’altro piede a san Giuseppe.
Ormai il Santo, Capofamiglia e Lavoratore, non aveva altro per la testa che
i tre grandi contenitori del cibo che stavano davanti ai suoi occhi e che
gli procuravano una tale smania che non riusciva a stare fermo un minuto, e
continuava a muoversi sopra la sedia, facendo tremare tutta l’impalcatura
della mensa.
Il prete benedisse la mensa, e fece segno ai commensali che ora potevano
iniziare la cena.
Davanti agli occhi di san Giuseppe si presentarono, come per magia, uscendo
dai contenitori, tre grossi piatti da portata ricolmi di pasta al pomodoro
con polpette, una gigantesca frittata con i carciofi e un'enorme montagna di
“sfinci” ancora fumanti, ripiene di crema e imbiancate da un'esagerata
quantità di zucchero.
Cosa volete che vi dica, sarà stata la vista della pasta con le polpette, o
della frittata con i carciofi, o tutto il luccichio dello zucchero sulle
sfince, che trasformarono in un batter di ciglia san Giuseppe in
Ngilinieddru.
Ngilinieddru, presa la forchetta con la mano mancina, la scagliò, prima
sulla pasta con le polpette, poi giratosi verso la frittata, ne tagliò un
buon trequarti e mise tutto sul piatto che gli stava davanti. Con l’altra
mano afferrò una grossa sfincia e, senza nemmeno posarla nel piatto, la
cacciò in bocca di filata.
Ora sta a voi credere o meno a qualche forma di punizione divina, visto
anche la possibile intercessione degli altri personaggi illustri della
storia, e motivo ne avevano; qualcosa sicuramente accadde nel frattempo.
Appena chiuse la bocca, dalla grossa sfincia una colata di crema bollente
invase la gola di Ngilinieddru, che immediatamente cercò di sputarla via,
sporcandosi completamente la candida barba, il baffo soprastante e tutta la
zona degli occhi, quasi coperti dalla lunga parrucca.
Mentre le mani cercavano alla cieca un qualche cosa per pulirsi gli occhi,
credendo di aver trovato un tovagliolo, afferrò un angolo della tovaglia e
con forza la tirò a sé, facendo cadere sulla tunica e sul mantello tutto il
contenuto del piatto; non solo, dalla foga nello scansare il piatto,
tiratosi indietro con il busto, anche la parrucca posticcia, con la bella
aureola, saltò via e Ngilinieddru rimase completamente spoglio di santità e
anche morto di fame.
Un boato di applausi riempì la Piazza del Carmelo, mentre una risata
sommessa della Vergine Maria e di Gesù fanciullo accompagnarono la fine
della giornata di quel 19 marzo.
Carmelo Rotolo
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 29 maggio 2016.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.
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28/05/2016 |
Attualità. "Ricorda il
passato per costruire il futuro"; di Gaspare Agnello |
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Gaspare Agnello
Manifesto |
L'invito pubblico del prof. Gaspare Agnello
alla mostra-conferenza sul 60° anniversario delle elezioni amministrative
del 1956 a Grotte.
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"Sessant’anni addietro a Grotte si tenevano le elezioni amministrative.
La Sinistra, con la Lista del Blocco del Popolo che aveva come simbolo la
testa di Garibaldi, riconfermò l'amministrazione di Sinistra.
Fu rieletto sindaco Salvatore Carlisi e vice sindaco il sottoscritto che
oggi è l unico sopravvissuto di quell’avvenimento politico.
Oggi, ventotto maggio 2016, verrà ricordata quella data con un
convegno intitolato “Sessant’anni dopo... la politica”.
Il convegno si aprirà con una mia relazione e
con gli interventi di Lillo Pumilia, Angelo Capodicasa e Giuseppe
Lauricella.
I saluti saranno portati dal sindaco Paolino Fantauzzo, dal presidente della
Pro Loco Filippo Vitello e dalla presidente del consiglio comunale Serafina
Marchetta.
Prima della conferenza, alle ore 17.30, Maria Iacono inaugurerà una mostra
organizzata dagli amministratori di questi ultimi sessant’anni.
Spero che i grottesi e gli amici dell’agrigentino interverranno a questa
grande e significativa manifestazione che ricorda il passato per
costruire il futuro.
Il mio appello è rivolto ai giovani.
Ci vediamo oggi, alle ore 17.30, al Palazzo di Città.
Alla fine non mancherà un ottimo rinfresco". |
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Gaspare
Agnello
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28/05/2016 |
Scuola. A Eleonora
Laffranchini la 9^ edizione
del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola" |
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Vedi le foto
Libri finalisti
Le autrici |
É "Corse di tram" (Casa
Editrice Mamme online),
di Eleonora Laffranchini, il libro vincitore della IX edizione del
Premio letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola". A decretarlo è
stata la giuria formata dagli studenti dell'Istituto comprensivo "Angelo
Roncalli" di Grotte, nel corso della cerimonia conclusiva della
manifestazione che si è svolta ieri, venerdi 27 maggio, nel plesso "V. E.
Orlando" che ospita le classi di scuola secondaria di primo grado. Il
secondo posto del podio è stato assegnato al libro "Passi di cane", di
Alberta Nobile (Edizioni Bianconero) - pseudonimo di Irene Scarpati -,
mentre in terza posizione è giunto "Lisca Bianca" (Navarra Editore), di
Carolina Lo Nero. Tra gli ospiti presenti alla manifestazione: l'assessore
alla cultura del Comune di Grotte Giusy Cimino; il direttore artistico del
Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte"
Salvatore Bellavia; Stella Camilleri in rappresentanza del
Provveditore di Agrigento; il coordinatore del Corpo di Polizia Municipale
di Grotte Carmelo Alaimo; Stefana Morreale, già Dirigente scolastica del
"Roncalli".
Così la dott.ssa Anna Gangarossa, Dirigente scolastica dell'Istituto
grottese e Presidente del Premio, ha introdotto la cerimonia: "Oggi è un
momento importante, il momento conclusivo di un percorso scolastico che ha
avuto inizio diversi mesi fa, quando i ragazzi hanno avuto l'opportunità di
conoscere, anche quest'anno, nuovi testi, nuovi libri. Con la curiosità di
conoscere, a partire dalla copertina, questi testi; la curiosità e il
desiderio di addentrarsi nelle storie narrate, di sfogliarne le pagine per
saperne di più sullo sviluppo delle vicende, ma anche sui personaggi, sugli
ambienti sempre più ricchi di dettagli. Questa è sicuramente una bellissima
esperienza che coinvolge annualmente i ragazzi, un viaggio comune che ha
inizio all'interno delle aule ma che poi, pian piano, porta ad intraprendere
un viaggio fuori delle aule, alla scoperta, alla conoscenza di nuovi volti e
di nuovi personaggi: tanti quanti sono i lettori, perché poi è in maniera
individuale che ogni ragazzo dà un volto ai personaggi dei testi, dà
un'ambientazione a quelle che sono tutte le storie narrate. Questa è la
magia della lettura. Grazie a questo premio è una magia che si arricchisce
ulteriormente, perché i ragazzi vivono un'altra grande emozione, quella di
conoscere direttamente gli autori dei testi, quindi la possibilità di
confrontarsi con chi quelle storie le ha ideate. Un aspetto sorprendente è
constatare come i ragazzi prediligano sempre quella letteratura che,
nonostante sia rivolta alla loro giovane età, sia capace di sviluppare temi
di grande attualità, o tematiche che, in maniera diretta o indiretta, tutti
ci troviamo a vivere nella società attuale. Anche quest'anno i ragazzi hanno
dimostrato una spiccata sensibilità per i temi raccontati nei testi; certo
anche grazie al lavoro attento e quotidiano svolto dai docenti, da tutte le
attività, da tutti i progetti, da tutte le iniziative volte ad avvicinare i
ragazzi a quelli che sono i problemi sociali. Io non vorrei essere al loro
posto, perché sono tre libri, tre storie, avvincenti e appassionanti e io
non saprei quale scegliere. Certo, una sarà la persona che riceverà il
premio, ma comunque auguriamo a tutte e tre grande successo. Grazie per
essere qua e per le emozioni che avete dato ai piccoli e ai grandi".
La dott.ssa Stefana Morreale, già Dirigente scolastica del "Roncalli",
nel prendere la parola da dichiarato:
"Questo Premio è stato voluto da me, e da tutto il Collegio, perché, essendo
stata Dirigente a Racalmuto per undici anni, ho ritenuto che portare in
questa scuola qualcosa che ricordasse il grande scrittore era importante.
Poi è stato firmato un protocollo che risulta vincente, infatti il Premio
"Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola" è il fiore all'occhiello della
nostra scuola. Io mi congratulo perché si sta mantenendo e cresce di anno in
anno, è molto importante e non solo l'organizzazione ma anche il
comportamento che voi tenete. La dottoressa Stella Camilleri del
provveditorato agli studi di Agrigento mi diceva questo: mi congratulo con
questi ragazzi, che sono molto attenti e molto interessati, e sicuramente
questo è uno stile della nostra scuola, uno stile educativo che i nostri
insegnanti impartiscono agli alunni, quindi mi congratulo. Vi vedo
cresciuti, vi vedo interessati. E abbiamo modo di incontrarci in altri
contesti perché la scuola di Grotte è sempre nel mio cuore".
Le impressioni della dott.ssa Stella Camilleri, del provveditorato agli studi di Agrigento: "É la mia
priva volta al Premio, e mi devo complimentare con voi, ragazzi, perché ho
potuto percepire che voi non vi siete limitati a leggere e a capire ma avere
realizzato la comprensione: avete compreso i libri. E questo è il risultato
e il fine che il termine 'Scuola' si propone. Complimenti, siete stati
grandi".
Per il Comune di Grotte è intervenuta l'assessore alla Cultura Giusy Cimino:
"Colgo l'occasione per salutare tutti voi, a nome mio personale,
dell'Amministrazione e del Sindaco che purtroppo oggi non ha potuto essere
presente. Ringrazio tutto coloro che si sono adoperati per la riuscita di
questa manifestazione. Questo Premio, 'Racalmare -
Leonardo Sciascia - Scuola' è giunto alla nona edizione, e mi congratulo con
la Dirigente scolastica, dott.ssa Gangarossa, e anche con tutti i docenti
che hanno seguito questi ragazzi, che hanno lavorato per ottenere questi
risultati. Volevo dire ai ragazzi di continuare a far crescere questa pianta
chiamata 'cultura' in questo giardino chiamato 'scuola'; di continuare
sempre a leggere. Ringrazio le scrittrici e mi congratulo con loro: sono
veramente bei libri. E mi congratulo anche perché la terna finale è tutta in
rosa".
Dopo aver instaurato un dialogo con gli scrittori, i ragazzi hanno espresso,
a scrutinio segreto, il loro voto.
Sotto
la direzione della prof.ssa Mariangela Arnone, Segretaria del Premio, si è
proceduto allo
spoglio delle schede - momento carico di emozione non soltanto per gli
autori dei testi in concorso ma per tutti i presenti - che ha svelato il
nome del libro vincitore del
Premio
di letteratura per ragazzi promosso dall'Istituto Comprensivo "Angelo
Roncalli" e dal Comune di Grotte.
Queste le motivazioni per il conferimento del Premio:
- alla finalista Carolina Lo Nero, autrice dell'opera "Lisca Bianca": "Presentato
con un linguaggio semplice ed accessibile, attira l'attenzione facendo
scoprire e conoscere le meraviglie del mare e sottovoce invita a salvare
l'umanità dei diversi permettendo loro di navigare nell'inclusione";
-alla
finalista Alberta Nobile, autrice dell'opera "Passi di cane":
"Con un linguaggio semplice ma ricco di particolari, attrae il lettore
immergendolo nel mondo dell'immaginazione e sinceramente costringe ad amare
la
lettura e la
scrittura";
- alla
finalista Eleonora Laffranchini, autrice dell'opera "Corse di tram":
"Con un raccontare sublime e scorrevole fa riflettere sull'importanza e
sulla necessità di un'attività che dia spunto alla propria vita, in una
visione d'insieme che non impone nuovi pregiudizi".
Nelle conclusioni, la dott.ssa Anna Gangarossa ha affermato: "É stata una
mattinata intensa di emozioni, bella, partecipata, con quel silenzio -
diceva la dottoressa Camilleri - che sempre vi contraddistingue -
sottolineava la dottoressa Morreale - e che ci rende orgogliosi: questi
ragazzi, ma tutta la scuola in generale, del lavoro perpetrato negli anni,
nel presente e nel passato. Bella questa tradizione che cercheremo sempre
di portare avanti".
La manifestazione è stata coordinata dall'insegnante Valeria Iannuzzo, che
ha ringraziato e salutato gli intervenuti con un "arrivederci alla decima
edizione".
Carmelo Arnone
28 maggio 2016
© Riproduzione riservata.
Premio
"Racalmare Leonardo Sciascia - Scuola" (Foto)
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27/05/2016 |
Racalmuto. Festa della
cultura: Moni Ovadia legge "Le parrocchie di Regalpetra" |
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Foto di gruppo
Premiazione |
"Il
grande genio nasce nelle periferie, non nei grossi centri. Da Racalmuto, voi
potete conquistare il mondo. Molto di più che da Milano, Parigi e New York.
Dovete però leggere, ad alta voce. Leggere è un modo per ritrovarsi e dare
la propria identità al futuro". Moni Ovadia, attore teatrale,
drammaturgo, scrittore e compositore, questa mattina, alla fondazione
"Leonardo Sciascia" di Racalmuto ha incontrato e spronato gli studenti delle
terze classi della scuola media "Pietro D'Asaro" dell'istituto comprensivo
"Generale Macaluso", la scuola di Sciascia. La voce di Moni Ovadia e le
parole dello scrittore racalmutese hanno trascinato indietro nel tempo, al
1622, ben 120 studenti, i docenti ed il dirigente scolastico. Tutti hanno,
di fatto, rivissuto "La storia di Regalpetra".
"Regalpetra, si capisce, non esiste. Esistono in Sicilia, tanti paesi che
a Regalpetra somigliano, ma Regalpetra non esiste", scriveva Leonardo
Sciascia. Alla Fondazione a lui intitolata s'è rivissuta la storia di tanti
paesi siciliani che hanno in comune un denominatore: la sopraffazione del
popolo, i soprusi dei proprietari terrieri.
La manifestazione di oggi ha aperto ufficialmente la "Festa della Cultura",
tre giorni di iniziative per celebrare il sessantesimo anniversario de "Le
parrocchie di Regalpetra". "La Sicilia che dobbiamo esportare è quella di
Sciascia: la Sicilia che vede, che sente, che parla"; questo il chiaro
appello lanciato agli studenti presenti nella sala conferenze da Mario
Incudine che si occuperà della regia e della direzione artistica di
"Racalmuto legge Le parrocchie di Regalpetra" che si terrà domenica, a
partire dalle 10.
"Questo è un appuntamento fondamentale per la Sicilia perché "Le
parrocchie di Regalpetra", oltre alla trasfigurazione di Racalmuto e che ha
creato il mito letterario sul paese, hanno fatto emergere - dichiara il
sindaco di Racalmuto, Emilio Messana - il concetto dell'uomo del Sud.
Questi tre giorni sono anche la rinascita della Fondazione Sciascia,
tornano, dopo anni, - conclude Messana - i grandi convegni su
Sciascia e sulla sua opera, sull'editore nazionale che ha pubblicato
"Le parrocchie di Regalpetra", che gli ha dato il titolo. La Fondazione
torna, dunque a riprendersi la scena che gli è propria, quella di
istituzione culturale in grado di parlare alla Sicilia e all'Italia".
"Domenica avremo il festival della lettura - ha annunciato
l'assessore alla Cultura, Salvatore Picone -. Sarebbe entusiasmante, ogni
anno, a Racalmuto, rileggere un libro di Sciascia e poi, magari, associarvi
anche una fiera di libri. Ma è comunque dalla lettura che dobbiamo ripartire
- ha concluso Picone - sia per le nuove generazioni, per fargli conoscere
i libri dello scrittore concittadino, ma anche per i non più giovani, per
far rispolverare i contenuti strategici, le idee e i principi che hanno
animato Sciascia".
Sindaco ed Assessore alla Cultura, a margine dell'incontro, hanno consegnato
una targa di riconoscimento - realizzata con la copertina de "Le parrocchie
di Regalpetra" dal pittore ed incisore Nino Caffè - all'attore Moni Ovadia,
al dirigente scolastico dell'istituto "Generale Macaluso" Rosa Pia Raimondi,
e al comandante della Stazione dei Carabinieri Alessandro Costa.
Domani, alle 18.00, alla Fondazione Sciascia, si terrà il convegno dal
titolo "Caro Vito, caro Leonardo…". All'incontro, dopo i saluti del
presidente della Fondazione e sindaco di Racalmuto Emilio Messana,
interverranno: Felice Cavallaro, Giuseppe Laterza e Salvatore Silvano Nigro.
Coordinerà lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri. É prevista la
partecipazione del sottosegretario di Stato del Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca Davide Faraone. In sala sarà presente anche
Anna Maria Sciascia, una delle figlie dello scrittore.
Redazione
27 maggio 2016
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27/05/2016 |
Pittura. Mostra di Antonio
Pilato alla Galleria "Arianna Sartori" di Mantova; dal 27 maggio al 9
giugno |
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Opera di Antonio Pilato |
La Galleria
"Arianna Sartori" di Mantova - Via Cappello 17 - presenta, per la prima
volta al pubblico mantovano, l'artista Antonio Pilato che sarà presente
all'inaugurazione, venerdì 27 maggio alle ore 18.00.
L'artista, nato a Grotte, ha frequentato i liberi corsi di composizione di
Brera a Milano e Zurigo.
Tra le mostre recenti:
- 2010, Circolo della Stampa Palazzo Serbelloni, Milano;
- 2011, Polo Umanistico Erice (TP);
- 2011, Galleria Roma, Siracusa;
- 2011, Complesso Monumentale "Guglielmo II", Monreale (PA);
- 2011, Casa di Dante (FI);
- Dicembre-febbraio 2011/2012, 54^ Biennale di Venezia, Sala Nervi (TO).
Si è aggiudicato vari Premi ed è stato recensito con articoli su numerosi
quotidiani; di lui hanno scritto i critici: L. G. Volini, G. Ballo, S.
Russo, S. Sequenzia, F. Papi.
Vive e lavora a Milano dove, oltre alla pittura, è docente di filosofia.
La mostra "La forza della speranza nel dramma esistenziale", curata da
Arianna Sartori, resterà aperta al pubblico fino al 9 giugno negli orari:
dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30 (chiuso
festivi).
"La forza
della speranza nel dramma esistenziale"
Mostra di Antonio Pilato
Inaugurazione 27 maggio 2016, ore 18.00
Galleria
"Arianna Sartori", Via Cappello 17, di Mantova
Dal 27 maggio al 9 giugno
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27/05/2016 |
Volontariato. Il 5x1000 per la Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale" |
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Volantino |
"Caro Direttore,
volevamo far presente a tutti i lettori del Quotidiano Grotte.info, che
anche quest’anno è possibile donare il 5 per mille alla Onlus “Padre Vinti
- Grotte Solidale”.
Chiunque può donare in favore della nostra Associazione, è facile e non
costa nulla! Per noi e per la nostra comunità è molto importante.
La destinazione della quota del 5 per mille è complementare (cioè si
aggiunge) all’opzione del più classico 8 per mille destinato allo Stato e
alle confessioni religiose riconosciute. E’ possibile quindi, assegnare sia
l’otto per mille che il cinque per mille.
I modelli sono: Modello CUD, Modello 730, Modello Unico persone fisiche.
Donare il 5 per mille all’Associazione Padre Vinti è semplicissimo: si deve
apporre la firma della casella “Sostegno delle organizzazioni non
lucrative…” ed indicare unicamente il codice fiscale dell’Associazione che è
02248420842.
E' possibile trovare il nostro volantino presso i commercialisti, i Caf Acli
e i principali esercizi commerciali del nostro paese.
Grazie di vero cuore". |
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I volontari della
Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale"
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27/05/2016 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 27 maggio |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 27 maggio:
ore 20.15 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.30 partenza
Via
Mattarella, Via Ingrao, Contrada Arena, Via Crispi, Via Saragat, Via
Livatino, Via Abruzzo, Via Romita, Via Machiavelli, Via Fonte, Via
Washington, Via Scoppettieri, Via Anita, Via San Giovanni, Via Entello, Via
Nievo, Via G. Da Procida, Via Mercurio,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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26/05/2016 |
Scuola. Domani la 9^ edizione
del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola" |
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Si svolgerà domani, venerdì 27 maggio, nell'atrio interno del plesso "V. E.
Orlando" che ospita le classi di scuola secondaria di primo grado
dell'Istituto comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte, la
cerimonia di
premiazione della
9^
edizione del Premio letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola".
Il Premio, aperto agli autori di libri editi - ed alle case editrici - di
letteratura per ragazzi, è promosso dall'Istituto Comprensivo "Angelo
Roncalli" e dal Comune di Grotte.
La manifestazione vede quest’anno in competizione una terna di finalisti
composta da donne.
A contendersi il premio saranno:
- Eleonora Laffranchini con "Corse di tram", Casa Editrice Mamme online;
- Alberta Nobile (pseudonimo di Irene Scarpati) con "Passi di cane",
Edizioni Bianconero;
- Carolina Lo Nero con "Lisca Bianca", Navarra Editore.
Anna Gangarossa, dirigente scolastica e presidente del Premio, sottolinea: "Per
la nostra scuola il Premio è un appuntamento particolarmente atteso, che
vede nella manifestazione finale la sintesi di mesi di impegno e di lavoro
svolto nei laboratori di lettura dai nostri ragazzi, che vi assicuro sanno
essere dei giudici veramente imparziali. Leggono con passione i testi
proposti e sanno valutare con giudizio critico i contenuti. Sono gli
studenti a leggere, approfondire, motivare, spiegare le loro scelte, mentre
i docenti danno sistematicità, ordine, al lavoro condiviso. I docenti, in
questo caso, svolgono il ruolo di mediatori sostenendo con discrezione le
valutazioni degli studenti. L’obiettivo finale è quello di alimentare
l’amore per la lettura, sviluppando le capacità critiche di ciascun ragazzo.
Non è facile raggiungerlo, ma a giudicare da ciò che abbiamo visto nelle
precedenti edizioni con il Racalmare tutto questo diventa possibile".
Durante la prima parte della cerimonia, gli alunni instaureranno un dialogo
con le autrici sui libri in concorso; nella seconda parte gli studenti
esprimeranno il loro voto, in diretta ed a scrutinio segreto, al libro che
avranno maggiormente gradito. Al termine dello scrutinio sarà proclamato il
testo vincitore del Premio.
Redazione
26 maggio 2016
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26/05/2016 |
Politica. Gaetano Lombardo
nominato portavoce comunale di "Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale" |
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Gaetano Lombardo |
Il
portavoce provinciale di "Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale" di
Agrigento, Giuseppe Ciulla, ha provveduto alla nomina del dott. Gaetano
Lombardo quale neo portavoce comunale di Grotte.
"Si tratta di una nomina - afferma Giuseppe Ciulla - frutto di
consapevolezza verso il valore umano e politico che incarna il dott.
Lombardo. Fratelli d’Italia ha da tempo avviato una ristrutturazione del
partito in provincia, consci che l’apporto di figure professionali e
apprezzate nei contesti territoriali, possa essere ulteriore motivo di
rilancio dell’azione politico-programmatica del partito e delle
amministrazioni locali. Al dott. Lombardo - conclude Ciulla - i
migliori auguri per un proficuo lavoro che costituirà sicuramente un
aggiunta qualificata al quadro politico di Grotte e dell’intera provincia
agrigentina".
Redazione
26 maggio 2016
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26/05/2016 |
Testimonianze. "In nome del
padre: perché no?"; di Athos Collura |
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Athos Collura
Athos Collura
Renzo Collura
Autoritratto |
Presenta la
retrospettiva sulle opere del padre: un artista che scrive di un altro
artista.
Il padre è Renzo Collura, tra i maggiori pittori italiani del secolo scorso,
nato a Grotte dove oggi riposano le sue spoglie.
Il figlio è Athos Collura, anch'egli artista, degno figlio di tale padre,
nato nel 1940 pure lui a Grotte.
Alterna la pittura alla scenografia, allestendo spettacoli in Italia e
all’estero. Dopo gli studi artistici a Palermo, nel 1961 si trasferisce a
Milano, dove vive e lavora. Sue opere figurano al Museo civico d’Arte
moderna di Milano, al Museo d’Arte contemporanea di Salisburgo, al Museo
civico d’Arte moderna di Palermo, in altre raccolte di istituzioni pubbliche
e in collezioni private.
Entrambi amati ed apprezzati altrove, lontano - purtroppo - dalla terra
natale. Al grande pittore scomparso, Grotte ha dedicato una piazza (Piazza
Renzo Collura, già Piazza Fonte). Del progetto dell'istituzione di un museo
civico, che ospiti le opere regalate dall'artista alla propria città, si
sono perse le tracce: ricordiamocene.
Carmelo Arnone
*****
"Nel 2013 si è tenuta presso il Museo del Castello
Visconteo di Pavia la mostra antologica che ripercorreva i miei cicli
tematici e le ricerche stilistiche fino alla mia ultima stagione creativa.
Ne scrivo unicamente per poter manifestare, pubblicamente, tutta la mia
gratitudine per l’evento che, oggi, Pavia presenta presso lo splendido e
prestigioso spazio espositivo del Broletto.
L’amico Philippe Daverio, visitando allora la mostra, mi suggerì di
presentare, nella stessa città di Pavia, recettiva e quanto mai sensibile
alle ricerche culturali, le mie stesse “radici”.
Fu un’esortazione all’azzardo di presentare non già i miei acerbi esercizi
juvenilis, quanto la mia appartenenza di sangue al mondo artistico.
Questo si traduceva semplicemente nella rivelazione della figura di mio
padre, il pittore Renzo Collura.
Grazie all’acuta intelligenza e lungimiranza della direttrice dei Civici
Musei di Pavia, la dottoressa Susanna Zatti, è nata l’idea di questo evento
che ripercorre il tempo della storia di padre in figlio.
È amore filiale, certamente. È amore per la pittura, naturalmente. Ma è
anche amore per la libertà e per l’impegno sociale e individuale che sempre
l’arte esprime.
Credo che ciò abbia corrisposto, in qualche modo, al desiderio
dell’Amministrazione Comunale di Pavia che, in questo ritorno dal figlio al
padre, intende esaltare il valore universale della polis.
Debbo ancora esprimere un ringraziamento al Sistema Museale Pavese che ci ha
accolto e che ci consente così di godere della prima mostra retrospettiva
dedicata a mio padre Renzo.
Questa esposizione, perché no, viene finalmente a colmare una lacuna
perpetrata da troppo tempo dalla sua terra natale".
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Athos Collura
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26/05/2016 |
Pittura. "Renzo Collura
(1920-1989) - Una Retrospettiva"; a Pavia dal 3 al 19 giugno |
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Manifesto
Invito
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Venerdì 3 giugno 2016, alle ore 19.00, nello Spazio per le Arti
Contemporanee del Broletto di Pavia si inaugura “Renzo Collura (1920 - 1989)
- Una Retrospettiva”, organizzata e promossa dal Centro Studi Milano ‘900 in
collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia, e il patrocinio
del Comune di Palermo.
La mostra, curata da Rolando Bellini, è aperta al pubblico fino al 19 giugno
2016. Per l’occasione è stato edito un catalogo (“I Quaderni” del Centro
Studi Milano ‘900) con i contributi critici di: Rolando Bellini, Piero
Carbone, Philippe Daverio, Marco Marinacci, Erica Tamborini, Susanna
Zatti.
Il percorso espositivo si snoda attraverso settanta opere, dagli anni ’70 al
1989, suddivise tra disegni e pitture. Quelle dell’ultimo periodo,
denominate “Teoria delle ombre”, riflettono sulla vita e sulla sua caducità,
interrogandosi provocatoriamente sulla prolixitas mortis; a contrappunto si
pongono i “Paesaggi”, in uno sguardo che abbraccia l’esistere nella sua
interezza, riportandone l’inquieta visione di una Sicilia storica e ferma
tra luci e ombre, in un repertorio figurale essenziale, denso di ascolti e
di memorie.
La pittura di Renzo Collura, intellettuale, artista e storico dell’arte, che
ha viaggiato e attinto dalle terre che ha conosciuto, come l’Albania e la
Grecia, dove ha studiato l’antichità classica e l’arte bizantina, rimanda al
microcosmo siciliano, ed è ricca di citazioni e invenzioni fantasmatiche,
con una raffinata cadenza cromatica e figurale che si declina in una
originale impronta visionaria.
Scrive il curatore Rolando Bellini sul testo in catalogo: “Renzo Collura,
artista siciliano, era il direttore, mitico, della Civica Galleria d’Arte
Moderna di Palermo negli anni eroici dell’ultimo dopoguerra. Un
intellettuale e al tempo stesso un artista. Un pittore firmatario, a suo
modo, di un mistero laico che parla siciliano – differenziandosi in tal modo
dal longhiano mistero laico riguardante il bolognese Giorgio Morandi. Di
padre in figlio: Renzo io lo sto conoscendo adesso tramite suo figlio,
anch’egli artista – meglio ancora: pittore, come il padre – e scenografo di
vaglio. Nello studio, Athos mi presenta opere grafiche (chine capziose,
fantasmatiche, simili ai ricami delle nature simboliche del figlio) e quadri
intrigantissimi (per lo più olii, e qualche sperimentazione declinabile in
tecniche miste) dove ricorrono alcuni temi, trasfigurati in un ordinamento
di ballata che commuove: le macerie che includono i danni dei secoli e
dunque i mitici resti dell’antichità di cui la nobile Trinacria è colma; i
residui dell’abbandono cui essa si è sottoposta con spirito di sacrificio
per dilavare la propria anima saracena e ancor più i resti, frammentati,
corrosi, abbandonati alla propria dissipazione, dovuti all’incuria dapprima
borbonica e poi sabauda. Infine, l’abbandono ancor più spregevole della
prima e peggio che mai della seconda repubblica. E in ultimo scritture
pregiate, appunti segreti, le macerie dell’anima: ciò che diresti una messa
a nudo dell’anima e della mente di quest’uomo singolarissimo. Che, per dirla
alla Longhi, visse nella sua Sicilia tra Palermo e Grotte”.
Renzo Collura è nato a Grotte nel 1920. Compie la sua educazione artistica a
Torino. In Grecia, durante l’occupazione italo-tedesca, ha modo di
conoscere, insieme alle testimonianze dell’antichità classica, quelle
dell’arte bizantina nelle chiese ortodosse e nelle raccolte di Atene e di
Corinto, esercitandosi anche nel restauro di antiche icone presso locali
laboratori artigiani. Trasferito successivamente in Albania, vi rimane anche
dopo la liberazione, quale “specializzato” alle dipendenze del Ministero per
la Cultura Popolare albanese, con l’incarico di organizzare e dirigere un
corso di avviamento artistico a Scutari e poi a Durazzo, fino al rimpatrio
nel 1947. Stabilitosi a Palermo, partecipa a numerose rassegne d’arte
regionali e nazionali. La direzione della Civica Galleria d’Arte Moderna di
Palermo, tenuta per un ventennio (sino a tutto il 1977) lo induce a
rinunciare all’attività espositiva ma non a quella creativa. In mille modi
si prodigò per la ricostruzione e la riapertura della galleria; con lui non
fu un freddo museo di opere inerti, ma occasione di stimolanti incontri con
artisti e studiosi di tutto il mondo, organizzando mostre e convegni. Una
personalità poliedrica eppure compatta che riesce ad essere, senza
disperdersi, oltreché pittore serio, attivo operatore culturale,
pubblicista, studioso e critico d’arte. Nell’ultimo suo ciclo pittorico,
forse premonitore della sua precoce esistenza, dipinge il ciclo “Teoria
delle ombre” che espone a Palermo nel mese di marzo, quasi alla vigilia
della sua morte, avvenuta dopo un’improvvisa e tragica malattia il 19
dicembre 1989.
(Nelle immagini a lato, alcune opere dell'Artista).
Renzo Collura (1920-1989) - Una retrospettiva
Inaugurazione 3 giugno 2016, ore 19
Spazio per le Arti contemporanee del Broletto
Dal 4 al 19 giugno
Piazza della Vittoria, Pavia
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26/05/2016 |
Iniziative. Inaugurazione del
parco giochi nella Villetta "Collodi", grazie a Martina Vizzini; lunedi
30 maggio |
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Locandina
Martina Vizzini
Villetta Collodi |
Sarà inaugurato lunedì 30 maggio, alle 11.00, il nuovo
parco giochi all’interno della Villetta "Collodi" di Grotte, realizzato dal
Comune con il contributo stanziato da Kinder e Conad nell’ambito
dell’iniziativa "Disegna il tuo parco a colori", concorso di disegni vinto
da Martina Vizzini.
Il progetto promosso a livello nazionale dalle due aziende Kinder e Conad,
ha coinvolto i bambini di tutta Italia per la riqualificazione delle aree
giochi della propria città, registrando una notevole partecipazione. Due gli
interventi aggiudicati in Sicilia, nei Comuni di Grotte e Campofelice di
Roccella.
All'inaugurazione del parco di Grotte saranno presenti, tra gli altri, il
sindaco Paolino Fantauzzo, la dirigente scolastica dell’I.C.
“Angelo Roncalli” Anna Rita Gangarossa, il direttore generale di Conad
Sicilia Natale Lia, il direttore del supermercato Conad di Grotte Ignazio
Infantino, e oltre 400 bambini.
La prima parte della cerimonia di inaugurazione, alle 11.00, si svolgerà in
piazza Umberto I, alla presenza di tutte le classi di scuola primaria e
delle prime classi di scuola secondaria di primo grado dell'Istituto
comprensivo "Angelo Roncalli" (circa 400 alunni). Dopo i saluti delle
Autorità ed i ringraziamenti a Martina Vizzini,
alunna della 4ª elementare e vincitrice del concorso "Disegna il tuo Parco a
colori - Kinder & Conad", si terrà un momento di animazione a cura
dell'orchestra scolastica e della mascotte Kinder, al termine del quale gli
studenti gusteranno la merenda offerta da Kinder ed i succhi offerti
da Conad.
Alle ore 12.00 circa, presso la Villetta Collodi, si svolgerà la seconda
parte della cerimonia di inaugurazione, con il taglio del nastro a cura di
Martina Vizzini, insieme al Sindaco e alla Dirigente scolastica, e la
scopertura di una targa in ricordo della manifestazione.
"Una
giornata di festa che rispecchia pienamente lo spirito di “Conad, persone
oltre le cose” agli occhi della nostra comunità, infatti, vogliamo
presentarci non solo come un operatore economico che offre un servizio ma
come delle persone, su cui la comunità può contare"; queste le parole di
Ignazio Infantino, direttore del supermercato Conad di Grotte,
alle quali fanno seguito quelle del sindaco Fantauzzo: "Grazie
all'iniziativa di Ferrero e Conad che invitavano i bambini - tramite un
elaborato - a partecipare al concorso "Disegna il tuo parco a colori", ma
grazie soprattutto alla creatività di Martina Vizzini abbiamo potuto
riqualificare la nostra villetta. Villetta che si trova nel cuore della
nostra città, che oltre ad essere punto di incontro e di socializzazione per
tutte le fasce di età, è il punto di ritrovo di tanti bambini per una
crescita sana e gioiosa, lontani dai pericoli della strada. Voglio
ringraziare pubblicamente Ferrero e Conad, attenti ai valori sociali con uno
sguardo particolare ai nostri bambini".
Anna
Gangarossa, Dirigente scolastica della scuola di Grotte, sottolinea: "La
creatività di Martina, autrice del disegno, ha preso forma, dando prova che
i sogni, quelli più belli, possono diventare realtà. Mentre un premio
personale avrebbe certamente rinforzato l’autostima della vincitrice, la
condivisione del nuovo parco con la comunità cementa lo spirito di
appartenenza, rinforza il senso di cooperazione, alimenta il dovere civico.
Quella scritta da Martina è veramente una bella pagina di pedagogia. Non
servono grandi esperti per coglierne i valori. Basta guardare i volti dei
nostri studenti mentre si stringono attorno alla loro compagna per capire
quanta gioia possa aver prodotto la condivisione di questo traguardo".
Redazione
26 maggio 2016
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25/05/2016 |
Istruzione. Prorogato al 30
maggio il termine per la domanda di contributo per i libri scolastici |
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É stata rinviata al 30 maggio 2016 la
data di presentazione, esclusivamente presso la scuola frequentata, della
domanda, per la fornitura gratuita
o semigratuita dei libri di testo, relativa all'anno scolastico 2015/16.
Possono presentare istanza le famiglie a basso reddito,
con attestazione ISEE pari o inferiore a euro 10.632,94 relativa ai
redditi 2014,
con figli che frequentano scuole secondarie di primo e di secondo grado,
statali e paritarie. Le procedure per l'erogazione degli stanziamenti sono
state attivate da parte dell'Assessorato Regionale dell'Istruzione e della
Formazione Professionale.
La richiesta di contributo, che deve essere formulata utilizzando lo schema
di
domanda
allegato, dovrà essere corredata dai seguenti documenti:
1) Fotocopia del documento di riconoscimento del soggetto richiedente il
beneficio (padre, madre o tutore) in corso di validità;
2) Fotocopia del Codice Fiscale del richiedente.
La
domanda di partecipazione dovrà essere presentata, a pena di esclusione,
entro e non oltre lunedi 30 maggio
2016 (la precedente scadenza era fissata al 16 aprile 2016) esclusivamente presso
l'Istituto scolastico frequentato, che provvederà successivamente a
trasmetterla al Comune di residenza. I Comuni invieranno le istanza in unica
copia cartacea, entro il 20 ottobre 2016, al Dipartimento Regionale
Istruzione e Formazione Professionale il quale, sulla base del numero degli
alunni, accrediterà le somme a favore dei Comuni che a loro volta
provvederanno ad erogare il contributo.
Carmelo Arnone
25 maggio 2016
Scarica il modello per la fornitura gratuita dei libri di testo .
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25/05/2016 |
Politica. "Nulli gli
atti del Consiglio comunale del 29 aprile"; nota del gruppo "Grotte Libera e
Solidale" |
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Sito ufficiale |
"Sono nulli gli atti della seduta del Consiglio
comunale del
29 aprile"; è quanto sostiene il gruppo di minoranza in Consiglio
comunale "Grotte Libera e Solidale",
con la nota pubblicata di seguito. *****
"Assurdo ma vero!
Ulteriore prova di superficialità di questa amministrazione.
Gli atti del Consiglio comunale della seduta del
29 aprile, convocato d'urgenza, sono nulli, compreso quello
pubblicato il 16 maggio avente per oggetto: tariffe tari 2016 (Tassa sui
rifiuti).
Ciò si spiega perché non è stato rispettato l'art. 6 comma 1 della legge
regionale n. 11 del 3 luglio 2015 che cita testualmente: "Fermi restando
gli obblighi di pubblicità e trasparenza rivisti dalla disciplina statale, è
fatto obbligo alle amministrazioni comunali, e ai liberi consorzi comunali
nonché alle unioni di comuni, di pubblicare per estratto nei rispettivi siti
internet, entro 7 giorni dalla loro emanazione tutti gli atti deliberativi
adottati dalla giunta e dal consiglio e le determinazioni sindacali e
dirigenziali nonché le ordinanze, ai fini di pubblicità notizia. Le delibere
della giunta e del consiglio comunale rese immediatamente esecutive sono
pubblicate entro tre giorni dall'approvazione. In caso di mancato
rispetto dei suddetti termini l'atto è nullo".
Pertanto tutto il Gruppo ha richiesto formalmente, con una nota presentata
in data odierna, al Sindaco e al Presidente del Consiglio di prendere gli
opportuni provvedimenti per "sanare" gli atti".
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I Consiglieri Comunali del Gruppo
“Grotte Libera e Solidale”
Santino Lombardo, Davide Magrì,
Anna Todaro, Vincenzo Cimino, Leonardo Cutaia
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25/05/2016 |
Sport. Triangolare "Memorial
Giuseppe Sollima", con gli allievi della Scuola Calcio Peppe
Castiglione |
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Peppe Castiglione |
Si concluderà con un "triangolare" di calcio il corso di preparazione atletica
2015-2016 della ASD Universal Gym "Scuola Calcio Peppe Castiglione".
Domenica 29 maggio, a partire dalle ore 09.30, nella sede
sociale di Contrada Fico-Troiana (sulla statale Grotte-Racalmuto), avrà
luogo la manifestazione sportiva "Memorial Giuseppe Sollima" alla
quale prenderanno parte altre due scuole calcio: la Polisportiva "Atletico
Maccalube" di Aragona e l'ASD Akrasoccer di Agrigento.
Sarà un incontro all'insegna dello sport e dell'agonismo, ma soprattutto
della festa e dell'amicizia, per i tanti bambini - "primi calci", classe
2007-2008 - che daranno prova delle loro capacità in campo e per tutti
quelli che vorranno essere presenti per assistere; infatti l'ingresso è
aperto a tutti. Il triangolare è dedicato alla memoria di una persona,
Giuseppe "Josè" Sollima, che è rimasta nel cuore dei tanti cittadini che lo
hanno conosciuto, apprezzato e stimato.
Al termine dei 3 incontri, ai vincitori, al miglior giocatore del torneo ed
ai partecipanti saranno consegnate le coppe e le medaglie. Agli oltre 50
allievi dell'ASD Universal Gym "Scuola Calcio Peppe Castiglione" verrà
consegnata, in ricordo del corso atletico che volge al termine, una foto di
squadra.
Carmelo Arnone
25 maggio 2016
© Riproduzione riservata.
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25/05/2016 |
Politica. Sullo "Studio di
dettaglio" populismo e disinformazione; nota del gruppo "Grotte Libera e
Solidale" |
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Sito ufficiale
Studio di dettaglio |
Il gruppo di minoranza in Consiglio
comunale "Grotte Libera e Solidale"
interviene, con precisazioni e chiarimenti, in merito all'iter
dell'approvazione dello "Studio di dettaglio per il recupero del centro
storico". *****
"In merito all'articolo
del 22 maggio sullo "studio di dettaglio per il recupero del centro storico"
il Gruppo di Minoranza "Grotte Libera e Solidale" intende fare alcune
doverose puntualizzazioni, soprattutto perché il Sindaco insieme al
Presidente del Consiglio non perdono mai l'occasione di fare populismo,
di travisare la realtà e di conseguenza fare disinformazione.
Occorre dire innanzi tutto che le parole del Sindaco tendono ad illudere i
cittadini, in quanto nell'articolo richiamato in precedenza si lascia
credere che i fondi per il recupero del centro storico siano già disponibili
e pronti per essere spesi.
Purtroppo il Sindaco non ha specificato che lo stesso arch. Bellomo ha
affermato, molto chiaramente, durante la sua illustrazione nel Consiglio
comunale del 20 maggio, che "la maggior parte delle persone presenti in
Consiglio non vedrà gli effetti di questo piano perché si tratta di un
progetto che si realizzerà in futuro".
Inoltre bisogna precisare che il Consiglio comunale ha votato all'unanimità
l'adozione dello Studio di dettaglio ai fini della pubblicazione nell'albo
pretorio.
Tale passaggio risulta necessario per dare la possibilità al Comune di
prendere "in consegna" questo documento e dotarlo, di conseguenza, della
necessaria veste amministrativa che è propedeutica alla pubblicazione
nell'albo pretorio per 30 giorni, così come previsto dall'art. 3 comma 2
della legge regionale n° 13/2015.
Durante questo periodo tutti i cittadini, che ne avessero l'interesse,
possono presentare osservazioni ovvero opposizioni.
Il successivo comma 3 dello stesso articolo recita: "Nel caso in cui non
pervengano osservazioni ovvero opposizioni, il procedimento di approvazione
dello studio di dettaglio di cui al comma 1 è definito con delibera del
Consiglio comunale da convocarsi entro i successivi trenta giorni".
Pertanto, a differenza di quanto indicato nell'articolo del 22 maggio, è
chiaro che il Consiglio comunale si deve ancora pronunciare in merito
all'adozione dello "studio di dettaglio".
Infine, secondo quanto previsto dal comma 5: "È fatto obbligo, a
conclusione della procedura, di trasmettere la delibera del Consiglio
comunale di cui ai commi 3 e 4, all’Assessorato regionale del Territorio e
dell’Ambiente, per l’attività di controllo. Decorsi trenta giorni, senza
possibilità di interruzione o sospensione per richiesta di chiarimenti, il
parere si intende espresso favorevolmente".
Questa volta si riusciranno a rispettare i termini di pubblicazione di tale
delibera nell'albo pretorio?".
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I Consiglieri Comunali del Gruppo
“Grotte Libera e Solidale”
Santino Lombardo, Davide Magrì,
Anna Todaro, Vincenzo Cimino, Leonardo Cutaia
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24/05/2016 |
Editoria. Caterina Chinnici a
Grotte; presentazione del libro "É così lieve
il tuo bacio sulla fronte" |
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Vedi le foto
Chinnici con Butera
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Lo scorso
sabato 21 maggio è stata a Grotte, su invito dell’Associazione “Nino
Martoglio”, la dott.ssa Caterina Chinnici, eurodeputata e magistrato, figlia
del giudice Rocco Chinnici, assassinato dalla mafia. L'occasione è stata la
partecipazione ad uno degli appuntamento del ciclo "Incontri con l'autore",
per la presentazione del suo libro "È così lieve il tuo bacio sulla
fronte", pubblicato nel 2014 e dedicato alla figura del padre.
La manifestazione, organizzata con la collaborazione della Sezione Fidapa di
Racalmuto e del Comune di Grotte, si è svolta nell'auditorium "San Nicola".
Ai saluti di rito, da parte del sindaco Paolino Fantauzzo e della presidente
Fidapa Angela Giancani, è seguita l'avvincente e dotta relazione a cura
della dott.ssa Agata Gueli, Dirigente scolastica. Il successivo intervento
della dott.ssa Chinnici non è si è limitato alla descrizione del contenuto
del testo ma è stato una toccante testimonianza sulla figura e sulla vita di
uno dei più fedeli servitori dello Stato, Rocco Chinnici, tra i più acerrimi
avversari della mafia ed il primo ad intuirne le numerose ramificazioni;
dalla sua volontà e grazie alla collaborazione dei giudici Falcone,
Borsellino e Di Lello nacque il primo nucleo di quello che, dopo la sua
morte, sarebbe stato chiamato "pool antimafia". Nelle parole della figlia,
alle immagini del Giudice integerrimo si sono alternate quelle di un padre
amorevole e premuroso, sempre attento e presente nella vita dei familiari.
L'incontro, moderato da Aristotele Cuffaro, è stato animato dalle letture di
alcune pagine del libro interpretate, con energia, passione e
professionalità, dall'attrice Carmen Butera, alla quale la dott.ssa Chinnici
ha rivolto sentiti complimenti. Di seguito, alcuni brani degli interventi.
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Manifesto |
Chinnici con Fantauzzo |
Dal saluto del
Sindaco di Grotte, Paolino Fantauzzo.
Questa è una manifestazione importante perché si svolge nel mese di maggio.
Noi l’anno scorso, il 22 maggio, giorno precedente la ricorrenza della
Strage di Capaci, abbiamo fatto una giornata antimafia con le Agende Rosse.
Questa di stasera la possiamo inserire pure tra le manifestazioni che ogni
anno l’Amministrazione da me presieduta vuole sostenere, e colgo l’occasione
per comunicare che giorno 4 giugno sarà scoperta una lapide nella Villetta
Collodi in memoria di tutte le vittime innocenti di mafia. Per noi il mese
di maggio e il mese di luglio sono mesi in cui si ricordano coloro i quali
hanno dato il bene grande della vita per servire lo Stato. Rocco Chinnici è
stato un grande, il precursore, il pioniere; gli altri sono andati a ruota
ed hanno la vita come lui, per servire lo Stato; ma stasera parleremo dei
ricordi che ha la dott.ssa Chinnici, non del magistrato, dell’eroe che è
stato - anche se la dottoressa non vuole lo si chiami eroe -. Parleremo
soprattutto del padre, del marito, di uno che, seppur preso da molti
impegni, si dedicava alla famiglia. Dottoressa Chinnici, io le do il
benvenuto e spero di averla ancora tra noi per altre occasioni. Grazie.
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Chinnici con Giancani |
Dal saluto
della Presidente della Sezione Fidapa di Racalmuto, Angela Giancani.
Un ricordo vivido ho di un intervento di Caterina Chinnici: con semplicità e
garbo spiegava ai tanti giovani e studenti presenti l’importanza della
legalità, il senso di giustizia che deve esserci in ognuno di noi. Esortava
i giovani a prendere coscienza che solo attraverso la cultura e le
conoscenza che si sconfigge la mafia. Ancora non avevo letto il libro “E’
così lieve il tuo bacio sulla fronte”. Devo dire che non sono una assidua
lettrice, però ho voluto leggere alcune pagine del libro, un omaggio per una
persona per me splendida, che ammiro senza riserve: “Sicuramente quel
bacio, leggero e appena accennato, che anche da adulta ha continuato a
darmi, è uno dei ricordi più belli, era il suo modo per dirmi che mi voleva
bene”. Ecco, in quel lieve bacio emerge forte la figura del padre che,
anche se oberato da impegni non indifferenti, si ricorda dell’amore verso la
famiglia. Caterina Chinnici in un altro passo del libro scrive: “Ma non
chiamatelo eroe, perché era speciale in modo normale”; anche lei è
speciale, in modo normale, anche lei è una di noi.
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Chinnici con Gueli |
Dalla
relazione a cura della dott.ssa Agata Gueli.
Leggendo il libro, vi è una luce, che ritorna. É un leitmotiv; però si
alterna la luce al buio, alla profondità di quel dolore che non andrà mai
più via dai meandri dell’anima. É allora come un quadro del Caravaggio -
dove a pennellate di intensa luminosità si alternano spazi di buio assoluto
- il libro. Io voglio raccontarvi questa storia proprio così, però voglio
dare più spazio alla luminosità. Perché sarebbe anche troppo banale
ripercorrere nuovamente il dolore e lo strazio di questa famiglia. La
Chinnici, nella prima pagina ci presenta questo padre associandone
all’immagine, l’immagine della luce. Questo padre integerrimo è un po’ come
il Catone Censore del 1° canto del Purgatorio di Dante. Ricorda l’immagine
di Catone, il “Censore”, un “vir romanus” di profonda dirittura morale.
Quando Dante ce lo presenta, lo propone coronato dalle stelle, da una luce
che promanava da un uomo straordinario. In un primo momento l’immagine del
magistrato Chinnici era proprio associata a Catone perché come questi è
stato un uomo integerrimo. Partendo allora da quest’immagine di luce e da
questo ricordo particolarissimo, la Chinnici, in una sorta di feedback,
ricorda la storia di questo padre straordinario in maniera normale, in
maniera quasi simbolica. E ci racconta di un padre che segue un po’ i
percorsi che fa tanta gente che viene dai piccoli paesi, di piccola e media
borghesia: gli studi fatti al liceo classico “Umberto”, poi si iscrive in
Giurisprudenza, si laurea. Come avviene per tanti ragazzi, un bel giorno,
durante un viaggio in treno, viene colpito da una voce suadente particolare
che è quella di una ragazza che poi, dopo meno di sei mesi, sposerà. Come
vedete, la vita di un uomo normalissimo, quotidiana, fatta di semplicità e
di gesti; e questo feedback continua quando lei ci racconta che questa
giovane coppia si trasferisce a Partanna. Il magistrato comincia dal gradino
più basso, è Pretore in una piccola cittadina di provincia.
Il padre spesso diceva: “Tre sono i mestieri importanti nella vita di una
comunità, e tutti e tre iniziano con una ‘M’: il maestro, perché forgia le
menti delle future generazioni, il medico perché cura gli ammalati e il
magistrato perché è il tutore dell’ordine. Io vorrei invece introdurre una
nuova ‘M’ che è quella di mamma, che è il mestiere più difficile, e che
credo che sua madre (NdR: rivolta alla dott.ssa Chinnici) abbia
eccezionalmente dimostrato. Questa donna rinuncia a una parte della vita,
col marito, risistema la sua vita all’interno di un appartamento, perché non
sempre si può vivere ovunque quando si è moglie di un magistrato o quando si
è un magistrato, e da quel momento in poi rinuncia a tutto. Ed è talmente
straordinaria che nel momento della morte del marito, crudelmente
assassinato in maniera assolutamente barbarica, perdona gli assassini. E
questa è – possiamo dire – degna moglie di un uomo straordinario. Allora,
dicevo, questa vita che era cominciata con il colore e con la luce, in
questo modo, quasi in maniera circolare, si chiude con la luce, ma quel sole
che tanto ha amato è quella canicola di luglio che ricorderà sempre con
grande dolore.
Nei primi anni Ottanta Rocco Chinnici comincia, assieme ad altri magistrati,
ad approfondire il fenomeno della mafia; ma quegli anni sono assolutamente
drammatici per la storia d’Italia, perché sono gli anni quasi sul finire del
terrorismo; ma sono drammatici per la Sicilia perché sono gli anni in cui
tante vittime di mafia cadono sotto i colpi orrendi dei killer. Pensiamo a
Pio La Torre, uno dei primi assassinati solo perché aveva avuto l’ardire di
proporre una legge per cui la magistratura potesse accedere al patrimonio
dei mafiosi; ma da lì a poco cadrà sotto i colpi della mafia Carlo Alberto
Dalla Chiesa, anche lui barbaramente assassinato, assieme alla moglie. É una
lunga scia di sangue, per una morte in parte annunciata.
Che cosa mi ha colpito leggendo il libro? Chiaramente, togliendo di mezzo
l’iter professionale di Rocco Chinnici, i due aspetti sono: Rocco Chinnici
“padre” e Rocco Chinnici “uomo”.
E vorrei soffermarmi, prima, sul Rocco Chinnici “padre”. Quando ho letto il
libro, la prima immagine che mi è balzata non alla mente ma al cuore, nel
rapporto padre-figlia o padre-figlio o padre-famiglia, è stata un’immagine
tratta dal 6° libro dell’Iliade di Omero, e cioè l’incontro tra Ettore,
Andromaca e il figlio Astianatte. Tutti ricorderete che Ettore si allontana
dal campo di battaglia per ritornare dalla moglie e dal figlioletto per
salutarli. Ettore sa in cuor suo che quella è l’ultima volta che saluterà la
moglie e il figlio, sa che deve andare a morire. E allora spesso, nel 6°
libro, molti tendono a preferire l’immagine dell’eroe che è Achille. Questi
rappresenta l’eroe, Ettore rappresenta lo sconfitto, il vinto. Ma Ettore è
depositario di straordinari sentimenti, che sono quelli legati al senso
della famiglia. E vorrei ricordarvi che nel momento in cui lui si avvicina
alla moglie Andromaca e al figlio Astianatte, il bambino comincia a
piangere; impaurito posa la testa sul seno della madre; è impaurito
dall’arrivo del padre: non lo riconosce. Allora il padre comprende, toglie
l’elmo, e si presenta con un sorriso straordinario, fatto di affetto, ma
soprattutto capacità di dire “io sono qui presente, sono tuo padre, ti
proteggerò”. Da quel momento il bambino sorride e abbraccia il padre. Chi
non sorride è la moglie; anche lei sa che il marito non ritornerà, ma è il
dovere del patriota (padre – pater – patria) andare incontro alla morte.
Ecco perché tra Achille ed Ettore io, naturalmente, preferisco Ettore.
Ettore, di fronte al bambino, sorride in un insieme di gioia e tenerezza, ma
sa che lo attende la morte. Ecco, Chinnici è stato questo tipo di padre,
amorevole, affettuoso, con un profondo e radicato senso della famiglia.
Però c’è anche un altro Chinnici, il Chinnici “uomo”, e oserei dire il
Chinnici “siciliano”. Spesso l’idea che abbiamo di questa terra di Sicilia,
un po’ sciascianamente, è quella di una terra irredimibile, dove la maggior
parte della gente è poco corretta. E allora vorrei terminare questo mio
breve excursus ricordando – come lo ricordava anche Rocco Chinnici, ma lo
dice nelle ultime pagine Caterina – la Sicilia è anche fatta di gente
straordinaria. C’è la Sicilia di uomini migliori. Allora un’altra immagine
mi è balzata alla mente, volendo ricordare Rocco Chinnici “uomo”; e lo
voglio ricordare chiudendo con un passo straordinario di un racconto di
Sciascia. Scrive un racconto che è “Il Quarantotto”, che fa parte
dell’antologia degli “Zii di Sicilia”. Nel “Quarantotto” si racconta della
discesa dei garibaldini in Sicilia e di come i contadini fossero felici
perché finalmente avrebbero avuto un pezzo di terra; poi la storia –
sappiamo – è andata in modo diverso. E allora incontrano tanti personaggi.
Il più delle volte incontrano baroni, arroganti, vocianti, chiacchieroni.
Ippolito Nievo, che è stato scrittore straordinario, garibaldino, e
protagonista del racconto, parlando con Garibaldi ad un certo punto dirà
parole su una certa Sicilia e su un certo tipo di siciliano. Io vorrei
concludere con queste parole, per ricordarvi che uno tra questi siciliani di
cui parla Ippolito Nievo è sicuramente Rocco Chinnici. E dice Nievo: “Perché
– disse Nievo – io credo nei siciliani che parlano poco, nei siciliani che
non si agitano, nei siciliani che si rodono dentro e soffrono: i poveri che
ci salutano con un gesto stanco, come da una lontananza di secoli; e il
colonnello Carini, sempre così silenzioso e lontano, impastato di malinconia
e di noia ma ad ogni momento pronto all’azione: un uomo che pare non abbia
molte speranze, eppure è il cuore stesso della speranza, la silenziosa
fragile speranza dei siciliani migliori… una speranza, vorrei dire, che teme
se stessa, che ha paura delle parole ed ha invece vicina e famigliare la
morte... Questo popolo ha bisogno di essere conosciuto ed amato in ciò che
tace, nelle parole che nutre nel cuore e non dice…”.
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Caterina Chinnici |
Dall'intervento della dott.ssa Caterina Chinnici.
Ho accolto con piacere l’invito a tornare qui, e devo dire che sono
emozionata e, dopo aver sentito leggere e rileggere le pagine del mio libro,
dopo la sua introduzione (NdR: rivolta alla dott.ssa Gueli) non nascondo una
certa emozione a prendere la parola.
É stata per me l’occasione per tornare in uno dei paesi sicuramente più
belli della nostra terra, e anche culla di cultura, che ha espressioni di
arte meravigliose perché questo posto (NdR: l’auditorium San Nicola) è
davvero bellissimo; è davvero emozionante già solo questo, ed è bellissimo
il calore e l’accoglienza che sto provando. Grazie.
Dopo questo ringraziamento - e qua cerco anche di superare la mia emozione -
mi chiedo cosa posso aggiungere sul mio libro rispetto a quanto detto dalla
Signora Dirigente scolastica. Ha fatto una presentazione del mio libro molto
bella, come dire… tanto tanto emozionante: Mi chiedevo: “ma è possibile che
io ho scritto queste cose?”, però è Lei (NdR: rivolta a Carmen Butera) che
ha saputo trasmettere il sentimento che c’era dentro. Io mi sono decisa a
scrivere questo libro, e sono stata sollecitata a scrivere un qualcosa su
mio padre per molto tempo, però mi sono decisa nel 30° anniversario della
sua morte. Perché sapevo che per me avrebbe comportato un forte
coinvolgimento emotivo, ripercorrere la storia di Rocco Chinnici, che era
anche la storia della mia famiglia, che è anche la mia storia e che in
qualche modo è anche una parte della storia della Sicilia. Io in realtà sono
parte della storia della Sicilia, ahimè ho questa responsabilità. E mi piace
che Lei abbia chiamato il libro “romanzo” (NdR: rivolta alla presidente
della Fidapa) perché in realtà è, forse, tante cose: qualcuno dice una
biografia, qualcuno dice un romanzo, qualcuno lo ha definito un saggio.
Probabilmente è tutte queste cose insieme, ma per una ragione, perché nel
momento in cui ho deciso di scrivere il libro, le parole sono venute
d’impulso, di getto. Infatti scherzando dico che ho impiegato trent’anni per
decidere e poi tre mesi per scriverlo. Mettendo insieme la memoria, i
ricordi, i sentimenti che in quel percorso di vita della mia famiglia si
sono andati sviluppando e sovrapponendo. E ho voluto iniziare raccontando di
mio padre, ragazzo siciliano, profondamente siciliano, nato in un piccolo
paese, Misilmeri, alle porte di Palermo, dove ahimè, purtroppo evidentemente
era già anche allora presente in qualche modo la mafia. Misilmeri è un
comune che è stato sciolto più volte, anche in anni recenti, proprio per
infiltrazione mafiosa. Rocco Chinnici proveniva dalla media-piccola
borghesia sana; ha sviluppato quella che lui chiamava “voglia di riscatto” e
quindi, studiando Giurisprudenza, scelse di fare il magistrato. Ho voluto
raccontare anche di quell’incontro, semplice e spontaneo, con mamma. Io dico
spesso che le donne hanno una grande forza, e forse le donne siciliane ce
l’hanno ancora di più, questa grande forza. E mia madre, che aveva un tratto
estremamente garbato, che era una persona dolcissima, che emanava serenità
in tutte le sue manifestazioni, dal sorriso, dagli occhi, dallo sguardo, dal
modo di muoversi, e che a noi era sempre apparsa fragile, in realtà invece
ha saputo essere forte, fortissima, condividendo quelle scelte, accettando
quelle limitazioni alla normalità di vita e dando serenità e forza a tutta
la famiglia, a papà ma anche a tutti i figli. E quindi ho voluto raccontare
questo. La prima parte della nostra vita familiare, in un centro piccolo più
o meno come questo.
A Partanna, dove papà era Pretore, sono stati anni molto belli, anni felici,
io infatti dico che sono cresciuta abbracciata dall’affetto di un intero
paese, che era l’affetto che il paese dava a mio padre e quindi quello
stesso affetto poi lo riversava su di noi. E sono stati anni felici, quelli
dei ricordi dell’infanzia, della campagna, di quei piccoli riti che credo
tutte le nostre famiglie hanno, dal fare la salsa di pomodoro, oppure dal
fare a Natale i dolci tipici; credo sia storia di tutti quanti noi, ed è
stata pure storia della mia famiglia.
Poi c’è stato quel trasferimento a Palermo, decisamente traumatico. Era
giusto che arrivasse, per la crescita professionale di mio padre. E d’altra
parte ebbe quell’idea di portarci in una città dove noi ragazzi avremmo
potuto frequentare tutte le scuole, senza doverci spostare. Però l’arrivo a
Palermo è stato un po’ traumatico, anzi direi tanto, perché in realtà da
quell’atmosfera protetta del paese, dove eravamo conosciuti, dove tutti ci
volevano bene, dove lui era voluto bene ed era un riferimento, ci siamo
ritrovati dentro un palazzo dove ci si conosceva a malapena con gli
inquilini che abitavano negli appartamenti più vicini, dove le distanze
erano tante per raggiungere le scuole.
Col tempo nel suo ufficio, mio padre ha voluto accanto colleghi di cui
poteva fidarsi. Ha voluto fortemente Falcone. Era un magistrato che aveva
sempre fatto “civile”, era un gran lavoratore, era stato trasferito da
Trapani a Palermo ed era stato assegnato in uno di quei posti dove i
magistrati non vogliono andare per nessuna ragione al mondo, ma ogni tanto a
qualcuno tocca, cioè la sezione fallimentare del tribunale civile. I
magistrati non ci vogliono andare perché è una materia molto tecnica che noi
studiamo soltanto in parte e che, comunque, è una materia un po’ più arida.
Quindi non ci si va volentieri, tocca sempre all’ultimo arrivato. E infatti
Falcone, da ultimo arrivato, si vide assegnare alla sezione fallimentare. Ma
siccome era un ottimo magistrato, siccome era un gran lavoratore, ha
lavorato in quella sezione molto bene. E allora mio padre si rese conto che
per lui sarebbe stato importante avere Falcone nel suo ufficio, perché aveva
cominciato a rendersi conto che non bastava contrastare la mafia con le
indagini, con i processi, con la detenzione nei confronti dei mafiosi;
occorreva fare di più, occorreva colpirli in quelli che erano gli interessi
economici. E quindi Falcone, perché ne capiva di bilanci, sapeva leggere nei
bilanci delle società, sapeva leggere nei giri di assegni e nei movimenti
bancari e quindi avrebbe potuto svolgere quel tipo di indagini, e così
effettivamente fu. E così nasce il pool antimafia. Io ero in quell’ufficio,
nel 1980, uditore con Paolo Borsellino, proprio perché aveva dei tratti di
personalità simili a quelli di mio padre. Sono persone che fanno parte non
solo della mia storia, ma proprio del mio patrimonio affettivo. Per me sono
stati dei riferimenti affettivi, non solo riferimento come magistrati. E
allora io stavo tutto il giorno con loro. Nasce così il pool antimafia, e
sono testimone, per così dire, di questo nuovo modo di lavorare. Tutto
questo ha fatto sì che mio padre si esponesse di più. E purtroppo non c’è
stata una risposta adeguata da parte dello Stato. C’è stato un episodio, il
giorno dopo il mio matrimonio: abbiamo saputo dopo qualche giorno che un
esponente della famiglia Madonia era nelle scale del nostro palazzo,
evidentemente era venuto a fare un sopralluogo per capire come avrebbe
potuto essere organizzato l’attentato contro mio padre. Ma non fu solo
questo, diciamo una mancanza, l’assenza dello Stato. Fu dopo l’uccisione di
Gaetano Costa, che aveva firmato tutti quei mandati di cattura che i suoi
sostituti si erano rifiutati di firmare, e quindi a seguito dall’inchiesta
aperta dal Consiglio Superiore della Magistratura mio padre fu chiamato a
testimoniare su quell’episodio, e chiese di avere altri magistrati perché
anche dentro il suo ufficio lui poteva contare solo su Falcone, su
Borsellino e poi su Di Lello, perché gli altri si rifiutavano di trattare
alcuni processi. Quindi ci fu anche questo. Ci fu anche qualcosa di più. Io
credo davvero che quella di mio padre fu una morte annunciata. Perché mio
padre è stato ucciso il 29 luglio, il 13 di luglio uno di quelli che allora
si chiamavano “confidenti della Polizia” chiama in questura e dice che a
Palermo stava arrivando un carico di esplosivo da utilizzare in un
attentato. Questo era un confidente attendibile, aveva sempre fornito
notizie su traffico di armi, di droga e altro, notizie sempre verificate. Il
26 di luglio – mio padre muore il 29 - questa persona richiama e dice che
quel carico di esplosivo è arrivato, che sarebbe stato utilizzato in un
attentato per colpire una persona particolarmente esposta nell’attività di
contrasto alla mafia, e dice – ci sono le registrazioni - di uno come
Falcone e come De Francesco (venuto a sostituire il Generale Dalla Chiesa
che era stato ucciso). Falcone non era a Palermo, era in Thailandia, dove
mio padre lo aveva delegato ad andare per svolgere delle indagini sul
traffico di droga. De Francesco era arrivato da pochissimo tempo, non aveva
avuto neanche ancora modo di addentrarsi in quello che era il suo lavoro, il
suo ruolo. Non ci poteva essere alcun dubbio che la persona più esposta
fosse mio padre. Bene, mio padre non venne nemmeno avvisato. Non solo non
gli fu rinforzata la scorta, non solo non furono ripristinati i militati, i
carabinieri sotto casa che vi erano stati sino a qualche mese prima, non
solo non gli venne data indicazione di uscire dall’altra parte del palazzo,
non gli venne nemmeno proposto di allontanarsi da Palermo – come sarà fatto
qualche anno dopo con Falcone e Borsellino -, non venne nemmeno avvisato.
Il 29 luglio quell’attentato preavvisato purtroppo è diventato realtà. E poi
i processi. La sentenza definitiva di condanna dei responsabili della morte
di mio padre, mandanti ed esecutori materiali è arrivata dopo vent’anni.
Dopo vent’anni e dopo 12 processi che erano partiti da una ipotesi che venne
annullata e che venne ripresa – con le indicazioni di alcuni collaboratori
di giustizia - alcuni anni dopo, per arrivare a quella decisione, quella
condanna dei responsabili, alcuni dei quali sono però sfuggiti perché,
giustamente, nel nostro sistema non è consentito il “ne bis in idem” cioè
l’essere giudicati due volte per lo stesso reato. C’erano persone che per
quel reato erano state assolte, mafiosi che nonostante poi, dalle indagini
successivi e dalle dichiarazioni degli organi di giustizia fosse emerso e
accertato che anch’essi avessero partecipato all’uccisione di mio padre, non
hanno potuto più essere processati, e quindi non hanno pagato per la morte
di mio padre.
Noi tutti abbiamo perdonato. Quando ho scritto il libro e quando ho
cominciato a ripercorrere quegli anni, mi sono resa conto che non era così
scontato quel perdono, infatti nel mio libro l’ho chiamato “una promessa”.
Il perdono è una promessa, bisogna ogni giorno volere, e volere fortemente,
perdonare. Ma io sono convinta che è la scelta giusta, difficile e dolorosa
ma è la scelta giusta. Perché non avremmo potuto andare avanti se avessimo
nutrito sentimenti di odio, di rancore, di vendetta, o anche semplicemente
quella rabbia che ti attanaglia e ti impedisce di vivere tutti i sentimenti
a pieno. Non potrei, io che sono magistrato, fare il mio lavoro con assoluta
e totale imparzialità che ci è stata richiesta, se avessi avuto questi
sentimenti. Ma soprattutto mai avrei voluto, io e i miei fratelli,
trasmettere ai nostri figli questo tipo di sentimenti. E quindi questa
scelta di andare avanti, perdonando ogni giorno, e di andare avanti con
quella dignità che mio padre e mia madre ci avevano trasmesso. Allora nel
libro - è vero - c’è la luce, che è la bellezza della nostra terra, che è la
bellezza della gente sana che è la maggior parte, io direi la quasi
totalità, della nostra terra, ci sono i colori della nostra terra, ci sono
gli odori, ci sono i sapori, bellissimi, però c’è anche quel buio che viene
dalla sofferenza, che viene dal dolore, che tocca direttamente e
personalmente alcune famiglie ma che tutti i siciliani onesti avvertono.
Allora ho voluto raccontare questo. E ho voluto raccontarlo anche trovando
il coraggio di mettere a nudo i miei sentimenti, perché credo che sia giusto
che della mafia non si conosca soltanto la storia o la storia dei processi,
ma che si conosca cosa realmente significa per chi è stato colpito; non è
solo l’evento di quel momento, la morte di quattro persone, così drammatica,
è quello che rimane poi, nei familiari, nei quali non potrà mai essere
cancellato quel dolore che rimarrà per sempre.
Mio padre è stato ucciso il 29 luglio, una data in cui tutti sono in ferie,
Palermo è vuota, le scuole, sono chiuse, sono chiuse le università. E per la
prima volta la mafia ha ucciso usando l’esplosivo perché – io sono convinta
– Rocco Chinnici è stato quello che più di tutti ha fatto paura alla mafia,
perché l’ha contrastata davvero nella maniera più efficace. E allora la
mafia non si è limitata a ucciderlo, ha voluto fare di più, ha voluto
davvero provare a cancellarlo dalla faccia della terra, devastando purtroppo
il suo corpo e i corpi delle persone che erano lì e cercando, con la scelta
di quella data, di cancellarne la memoria.
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Chinnici con
Aristotele Cuffaro |
Dalle
conclusioni di Aristotele Cuffaro.
Peccato che settori cardine della società civile sono collusi; è una realtà
di cui non dobbiamo, in maniera ipocrita, non parlarne o far finta di
niente. É una realtà che continua a danneggiare la nostra economia, la
nostra esistenza e che ora ha annoverato nella propria militanza anche i
cosiddetti colletti bianchi. Non c’è più una mafia della manovalanza, c’è
una mafia intellettuale, c’è una mafia dell’antimafia, e questo è un
paradosso pirandelliano che può esserci solo in questa nostra terra di
Sicilia. E quindi c’è una commistione sociale nei diversi settori che porta
il cittadino ad una confusione mentale. I miti prima erano dei cardini, ora
non ci sono più quei miti in cui poter credere e identificarsi, e da cui
pompare il coraggio della lotta alla mafia. Io farò, giorno 16 giugno, in
questa sala, – ricordando Sciascia che era un premonitore in tutto - un
convegno dal titolo “I professionisti dell’antimafia”. É un tema scottante,
oggi più che mai attuale per i riscontri giudiziari che abbiamo visto. Ho
una frase tipicamente dialettale che dico nelle mie commedie: “Stigna lu
stomacu!”. Sdegnare le viscere, “scuncirtari li ficati”, sono
delle terminologie grezze, arcaiche ma efficaci. Questa definizione calza a
pennello rispetto alle notizie che abbiamo sentito dai telegiornali.
Inviteremo il Presidente della Commissione Regionale Antimafia, Nello
Musumeci, che giorno 16 giugno sarà presente per parlare sul professionismo
dell’antimafia. Siamo tutti bravi a fare passerelle, io sono stato sempre
contrario alle passerelle, alle cerimonie della legalità, premi sulla
legalità: non abbiamo che farcene di queste cose – la testimonianza
scolastica, la formazione è un discorso completamente diverso –. C’è chi si
cela dietro la lotta alla mafia per potere scalare i poteri forti, per
potere gestire, per potere raggiungere posti istituzionali confacenti ai
propri interessi, c’è un imbroglio generale… “Stigna lu stomacu!”.
Volevo concludere questa serata ringraziando la dottoressa Chinnici; è stato
molto difficile portarla in una piccola comunità come la nostra, ma ci sono
riuscito. |
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L'incontro si è concluso con i ringraziamenti agli intervenuti, la consegna
di omaggi floreali alle Signore e l'arrivederci ai tre prossimi appuntamenti
culturali che si terranno a Grotte:
- sabato 28 maggio, nel Palazzo municipale, dibattito-mostra sul 60°
anniversario delle elezioni amministrative del 27 maggio 1956 "Sessant'anni
dopo... la politica";
- sabato 4 giugno, nell'auditorium "San Nicola", Convegno sulla Legalità
"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia";
- giovedi 16 giugno, nell'auditorium "San Nicola", Convegno su "I
professionisti dell'antimafia" con l'on. Nello Musumeci, (Deputato all'ARS e
Presidente della Commissione Regionale Antimafia).
Carmelo Arnone
24 maggio 2016
© Riproduzione riservata.
Presentazione del libro di Caterina Chinnici (Foto)
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23/05/2016 |
Legalità. "Palermo
chiama Italia" nel 24° anniversario della strage di capaci |
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Manifesto |
Oggi, 23 maggio 2016, 50.000 studenti di tutto il Paese
si uniranno in un grande coro contro la mafia e per la legalità in occasione
del XXIV anniversario delle stragi di Capaci e Via d’Amelio. Nel ricordo
di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e degli agenti
delle loro scorte. La manifestazione “Palermo chiama Italia”, organizzato
dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, con la Direzione Generale
per lo Studente del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, si estenderà a tutto il Paese, toccando altre otto città italiane,
in cui cittadini e studenti saranno presenti per dare testimonianza del loro
impegno per la legalità.
La mattina, diretta su Rai Uno a partire dalle 9.45, presso l’Aula Bunker di
Palermo, luogo simbolo del Maxiprocesso contro l’organizzazione Cosa Nostra.
Nel pomeriggio, tra le 15.30 e le 16.30, partiranno i due cortei:
uno dall’Aula Bunker e l’altro da Via d’Amelio. Entrambi i cortei si
ritroveranno sotto l’Albero Falcone in Via Notarbartolo per celebrare
insieme il momento solenne del Silenzio suonato dalla Polizia di Stato alle
17.58, ora della strage. Sul palco, oltre alle principali autorità delle
Istituzioni, si avrà il contributo di artisti come Lorenzo Fragola, Gio’
Sada & BSS, Davide Shorty e Roberto Lipari. Ci saranno inoltre appuntamenti:
presso le Scalinate del Teatro Massimo dove il coro “Arcobaleno”, composto
da studenti delle comunità immigrate di Palermo, aprirà la giornata
eseguendo l’Inno d’Italia e altri brani del repertorio musicale sia classico
che moderno (ore 08.00-08.30); a Piazza Magione, presso il Teatro
Biondo (dalle 09.00 alle 13.00) e presso le scuole di Palermo che apriranno
alla cittadinanza proponendo iniziative sui temi della legalità attraverso
l’utilizzo di diverse forme espressive: musica, dibattiti, proiezioni
cinematografiche e performance teatrali. Presso l’Aula Magna delle “Scuole
Giuridiche, economiche e sociali” dell’Università di Palermo, alle 10.30, si
terrà un incontro congiunto promosso da tutte le associazioni universitarie
per presentare il protocollo d’intesa tra Miur-Fondazione Falcone-Crui-CNSU.
Alle 19.00 verrà celebrata una messa nella Chiesa di San Domenico dove
riposano le spoglie di Giovanni Falcone.
Redazione
23 maggio 2016
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23/05/2016 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 23 maggio
- ore 09.00, a san Rocco, Festa di santa Rita: santa Messa e
benedizione delle rose;
- ore 09.00, chiesa Madonna del Carmelo, Festa di santa Rita: santa
Messa e benedizione delle rose;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, in chiesa Madre, Festa di santa Rita: santa Messa e
benedizione delle rose; - ore 18.15, a san Rocco, santo Rosario e
preghiere in onore di santa Rita;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera a cura del Rinnovamento
nello Spirito.
Martedi 24 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 25 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni Fregapane.
Giovedi 26 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa e Adorazione eucaristica;
- ore 19.00, a San Francesco, riunione dei catechisti di tutte e tre le
parrocchie
Venerdi 27 maggio
- chiusura catechismo di 2^ elementare;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa della Madonna delle Grazie, recita del santo
Rosario con il gruppo della Divina Misericordia;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella parrocchia Santissima Trinità di Porto Empedocle,
convegno diocesano sulla Famiglia.
Sabato 28 maggio
- chiusura catechismo di tutte le classi, eccetto della Cresima;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 16.00, a san Rocco, catechismo;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Domenica 29 maggio - Solennità del Corpus Domini
- ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa; - ore 18.00, chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- a seguire, processione del Corpus Domini nel seguente tragitto:
chiesa Madre, Piazza Marconi, Via Meli, Largo Pagano, Viale Matteotti,
Portobello, Viale della Vittoria, Corso Garibaldi, chiesa Madre;
- si esortano i fedeli ad addobbare a festa i balconi
delle vie per le quali passerà la processione;
- tutti i ragazzi che hanno fatto la Prima Comunione e
i chierichetti parteciperanno alla santa Messa delle ore 18.00 nella propria
parrocchia e prenderanno parte alla processione;
- tutti i ministri straordinari della Comunione faranno
corona al Santissimo durante la processione.
AVVISI
- giovedi 2 giugno, pellegrinaggio mariano al santuario di Chiaramonte
Gulfi; per informazioni ed iscrizioni rivolgersi in chiesa Madre a padre
Giovanni;
- mancano operai nelle parrocchie; coloro che vogliono mettersi al
servizio nella vigna del Signore, come catechista, come ministro
straordinario della Comunione o per qualsiasi altro impegno pastorale,
possono rivolgersi al più presto al proprio parroco.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 27/03/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 19.15, chiesa Madre |
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22/05/2016 |
Comune. Approvato
all'unanimità lo "studio di dettaglio" per il recupero del centro
storico
di Grotte |
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Studio di dettaglio
Scala in comune |
Il Consiglio comunale, nella seduta di venerdi 20
maggio, dopo l’esposizione del progettista arch. Girolamo Bellomo, ha
approvato all’unanimità lo “studio di dettaglio” per il recupero del centro
storico. Obiettivo unanime della collettività di Grotte, manifestato tramite
tutti i rappresentanti in Consiglio comunale, valorizzare l’edilizia
pubblica e privata per rivitalizzare e rigenerare la parte più antica del
paese; arginare i fenomeni di abbandono e disaffezione di cui avverte già i
primi pesanti segnali, attingendo alle risorse regionali, nazionali e
comunitarie messe a disposizione per questo obiettivo. Fondi che potranno
essere utilizzati per il recupero degli immobili. Secondo il parere del
sindaco Paolino Fantauzzo e della presidente del Consiglio comunale Serafina
Marchetta, il progetto può innescare un circolo virtuoso per Grotte, per i
suoi abitanti e per i lavoratori del settore edilizio ed altro. Il sindaco
Fantauzzo, a seguito dell’unanime approvazione, ha in programma altri
progetti di valorizzazione culturale e sociale, come quello della
localizzazione in centro storico di un laboratorio di restauro delle
murature in pietra di gesso e quello di circuitazione internazionale
dell’archivio storico comunale. Dopo l’approvazione finale prevista dalla
procedura della Legge Regionale Sicilia n. 13 del 2015, lo “studio di dettaglio” sarà trasmesso
agli Assessorati regionali Beni Culturali e Territorio ed Ambiente per la
programmazione delle risorse.
Redazione
22 maggio 2016
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Palazzo La Grua
Palazzo La Grua nel 1840 |
22/05/2016 |
Dialoghi. "Quando arriva
il tempo delle mance"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
La
politica ha un'etica? Questa è stata la domanda alla quale siamo stati
chiamati a rispondere con specifico riferimento alla promesse di sgravi
fiscali, detrazioni, bonus... da parte dei nostri governanti. Il più delle
volte si tratta di promesse fatte nell'imminenza di tornate elettorali, da
qui il dubbio della reale possibilità che alle promesse seguano i fatti.
Giuseppe Castronovo
"Quando arriva il tempo delle mance"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Romano: Amici miei, non so quale sia il grado di spregiudicatezza
tollerabile nell’azione di un politico perché possa essere definita giusta
dose.
Franco: Come mai 'sta riflessione?
Romano: Noto come il nostro Presidente del Consiglio Renzi non perda
occasione per promettere qualcosa o dare qualche “mancia”
all’avvicinarsi delle scadenze elettorali, nella speranza ovvia di essere
ricambiato con il voto.
Giacomo: Giusta osservazione la tua! Purtroppo la dice lunga del basso
livello di considerazione che Renzi ha di noi elettori. Non solo! A dire il
vero ho sempre ritenuto che simili operazioni trasformassero il voto da pura
espressione di partecipazione democratica alla vita pubblica a mero
strumento di scambio di favori.
Vezio: Vorrei che simili operazioni venissero fatte anche quando non ci sono
elezioni in vista! Ne guadagnerebbe la sua politica: sarebbe più credibile,
più trasparente e più onesta. E di fronte all’onestà ci potrebbero essere
tanti che nel segreto della cabina elettorale potrebbero essere indotti
anche a… Consentitemi un’altra riflessione: sento parlare di mance,
promesse; c’è poco da meravigliarsi. Anche il Governo Renzi, così come tanti
altri che l’hanno preceduto, vive alla giornata molto più spesso di quanto
si creda. Molto spesso le sue decisioni sono condizionate da esigenze
contingenti, sono guidate da considerazioni di breve termine quali possono
essere ora le elezioni europee, ora quelle regionali, fra un mese quelle
comunali e poi il referendum e poi e poi… in una continua ed estenuante
rincorsa degli elettori. E tutto ciò a discapito di un’organica azione di
governo.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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21/05/2016 |
Racalmuto. "Festa della
Cultura" nel 60° de "Le parrocchie di Regalpetra"; dal 27 al 29 maggio |
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Statua di Sciascia |
A
Racalmuto il 27, 28 e 29 maggio si svolgerà una manifestazione denominata
"Festa della Cultura". Una tre giorni di appuntamenti in cui la fondazione
Leonardo Sciascia renderà pubblico parte del
carteggio
inedito tra Leonardo Sciascia e l'editore Vito Laterza
che, nel 1956, pubblicò "Le parrocchie di Regalpetra". Un'occasione per
poter rileggere Sciascia nei luoghi dove il libro è stato concepito.
Venerdì 27, alle 10.30, all'interno della fondazione "Leonardo
Sciascia", Moni Ovadia, attore teatrale, drammaturgo e cantante, leggerà per
gli alunni dell'istituto comprensivo "Generale Macaluso" di Racalmuto.
Sabato 28, alle 18.00, sempre presso la fondazione dedicata allo
scrittore racalmutese, sarà il momento di “Caro Vito, caro Leonardo…”: la
corrispondenza tra Vito Laterza e Leonardo Sciascia. Un carteggio che risale
all'arco di tempo fra il 1955 e il 1959. Interverranno: Felice Cavallaro,
Giuseppe Laterza e Salvatore Silvano Nigro. Coordinerà lo scrittore e
giornalista Gaetano Savatteri. É prevista la partecipazione dell'on.
Davide
Faraone, Sottosegretario
di Stato al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Domenica 29, a partire dalle 10.00, "Racalmuto legge Le parrocchie
di Regalpetra": cento lettori daranno voce, fra l'atrio del palazzo di
città, il teatro Regina Margherita, ed il circolo Zolfatai e Salinari, alla
"cronaca sulla vita di un paese qualunque della Sicilia". Sciascia e
"Le parrocchie di Regalpetra" rivivranno anche nelle ore pomeridiane: a
partire dalle 17.00 davanti alla statua dello scrittore, in corso Garibaldi,
davanti al circolo Unione ed in piazza Umberto I.
Oltre ai cento lettori, interverrà la banda "Verdi" del maestro Francesco
Carrara ed il coro filarmonico "Terzo millennio" diretto dal maestro
Domenico Mannella. Con la partecipazione straordinaria di
Lello Analfino, David Coco, Francesca Incudine, Moni Ovadia e Kaballà.
Per
la regia e direzione artistica di Mario Incudine.
"Festa
della Cultura"
Nel 60° de "Le parrocchie di Regalpetra"
Dal 27 al 29 maggio 2016
Racalmuto
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21/05/2016 |
Moda. Stile e creatività "Made
in Italy" a Manchester (UK), con le collezioni di Mariangela Castronovo |
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M. Castronovo
M. Castronovo
Collezione Ogeretla |
"Mi ritengo fortunata di poter esprimere la mia creatività e di inseguire
la mia passione". Parla da Manchester Mariangela Castronovo, giovane
grottese, creatrice di moda. É una delle
colonne portanti della startup "Quiet-Jump Ltd" che si propone di
servire i mercati luxury del Far East, per la quale progetta
collezioni; un'attività che le permette di seguire il lavoro in ogni fase:
l'incontro con i fornitori, la creazione del cartamodello e la realizzazione
del prototipo definitivo.
Mariangela Castronovo ha seguito il percorso quadriennale di Fashion Design
e si è diplomata nel 2014 presso l'Accademia
Euromediterranea di Catania con la sua collezione "Ogeretla",
protagonista all'edizione 2014 del "Madeinmedi" presso il Teatro Antico di
Taormina (ME). L’Accademia
è una
Università del Design che opera nel campo della formazione professionale nel
settore moda con lo scopo di sviluppare ed affinare la capacità creativa e
le abilità pratiche degli studenti attraverso l’impiego di metodi formativi
d’avanguardia e docenti di rinomata fama e comprovata esperienza.
L’accademia moda, oltre ad offrire una formazione teorico-pratica, propone
stage formativi presso aziende di elevato livello professionale, e introduce
i propri allievi nella catena degli eventi più rappresentativi del settore:
dalle mostre alle sfilate, dai saloni interazioni alle fiere specializzate,
dai premi ai concorsi internazionali. Gli insegnanti sono professionisti
provenienti dai più svariati settori moda: stilisti, fotografi, designer,
giornalisti, sarti, esperti del marketing.
Al termine del percorso accademico, Mariangela ha portato avanti la sua
passione per la moda attraverso uno stage presso lo stilista palermitano
Ignazio Bissoli, dove ha imparato le tecniche di cucitura delle pellicce e
della realizzazione di accessori in pelle. La successiva tappa di Mariangela
è stata la Toscana, e precisamente la città di Empoli, sede di numerose
aziende che producono per famosi marchi nazionali ed internazionali; qui
inizia un altro percorso professionale nella "Hostage Srl", azienda
manifatturiera per i cosiddetti "super-brand". Nel seguire specifiche
tecniche dagli standard elevati e con tempistiche ristrette, ha realizzato
capi che ha visto sfilare nelle principali passerelle di Milano, Parigi e
New York.
Ultima tappa, dopo l'esperienza toscana, il Regno Unito; da Manchester ci
conferma: "Sono molto contenta delle scelte intraprese fino ad oggi.
L'ambiente della moda è molto competitivo ed il consiglio che do a me stessa
è di andare avanti senza arrendersi alle difficoltà". Il suo desiderio
più grande: "Spero un giorno di poter essere sul mercato con delle
collezioni che avrò disegnato".
Carmelo Arnone
21 maggio 2016
© Riproduzione riservata.
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20/05/2016 |
Chiesa. Giovedi 2 giugno,
pellegrinaggio al santuario di Maria SS di Gulfi; aperte le iscrizioni |
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Santuario
Santuario
Simulacro |
Al termine delle celebrazioni del mese di maggio, tradizionalmente dedicato
alla Madonna, la comunità ecclesiale di Grotte organizza, per il prossimo 2
giugno, un pellegrinaggio al santuario dedicato alla Beata Vergine Maria di
Gulfi.
Il santuario, eretto verso il IV secolo, si trova in corrispondenza
dell'antico centro di Gulfi, distrutto nel 1299 da Ruggero di Lauria e
ricostruito con il nome di Chiaramonte da Manfredi Chiaramonte, conte di
Modica.
La chiesa, secondo la tradizione, fu visitata da San Gregorio Magno, prima
di essere eletto pontefice, in visita ai monasteri da lui fondati in
Sicilia. Inginocchiatosi davanti l'altare della natività, pare abbia
lasciato al fine l'impronta del ginocchio impressa sul gradino, che ancora
oggi si conserva nel santuario a ricordo del fatto miracoloso e dove fu
posta la seguente lapide: Super lapidem hunc ante Nativitatis aram, olim
stratum, S.Gregorius PP. (ut antiquitus traditum est) genuflexit, quum
templum hoc invisit. Nel 1550 vi fu fabbricato un convento dei frati
cappuccini; nel 1611 vi si stabilirono i padri Agostiniani e nel 1779 i
padri Mercedari. Secondo molte documentazioni, nel santuario si trova sin
dal V secolo il primo esempio al mondo di presepe intero; dietro il fonte
battesimale si trova un affresco che raffigura il Papa S. Gregorio Magno,
inginocchiato in preghiera di fronte alla grotta della Nascita di Gesù, per
questo la chiesa fu anticamente chiamata Chiesa di Betlemme. Oltre alla
grotta della Natività vi è sul lato esterno della chiesa una porta a sesto
acuto con inciso sulla chiave la data e l'autore (1250).
Nel
santuario si venera la statua marmorea di una Madonna con Bambino, detta
della Vergine di Gulfi. Secondo la tradizione, la statua proviene da
Costantinopoli, e risale al periodo della persecuzione dell'Imperatore
iconoclasta Leone Isaurico. Sottratta alla distruzione, sarebbe giunta
miracolosamente sulla spiaggia fra Scoglitti e Santa Croce Camerina. Il
carro trainato da buoi, sul quale era stata posta la statua, si sarebbe
fermato a Gulfi presso l'antica grotta-chiesetta, e non si sarebbe più
mosso.
Il pellegrinaggio, in programma per il prossimo 2 giugno, sarà anche
l'occasione per visitare le bellezze del barocco di Ragusa Ibla, con
l'accompagnamento di una guida.
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a padre Giovanni, in chiesa Madre.
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20/05/2016 |
Volontariato. Domenica 22
maggio,
donazione di sangue presso la sede Adas di Grotte |
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Verrà effettuata domenica 22 maggio, dalle ore 08.00 alle ore 12.15 a Grotte, presso la
sede Adas di Via Francesco Ingrao n° 92-94, la raccolta di sangue che, con
cadenza mensile, coinvolge i donatori grottesi. L'autoemoteca sosterà nel piazzale
interno della struttura.
I donatori dovranno essere a digiuno e dovranno portare il
tesserino Adas, un documento di riconoscimento e le ultime analisi; ciò
consentirà al personale medico, nel massimo rispetto della privacy, di
valutarne lo stato di salute e consentire di effettuare la donazione con più
tranquillità. Donare il sangue è un atto di generosità, gratuito e
disinteressato; un gesto d'amore che gratifica chi lo compie e salva la vita
a chi lo riceve.
Donazione di sangue
Grotte - Via Francesco Ingrao n° 92-94
Domenica 22 maggio - ore 08.00/12.15
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20/05/2016 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 20 maggio |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 20 maggio:
ore 20.15 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.30 partenza
Via
Mattarella, Via Machiavelli, Via Crispi, Via Saragat, Via Majorana, Via
Terranova, Via A. Moro, Viale Livatino, Via Terranova, Via Brodolini, Via
Confine, D’Acquisto, Via Concordia, Viale Pertini, Via Maroncelli, Via Padre
Vinti, Via P.A.M. Di Francia, Via Comaschi, Via Bassi, Via Orsini, Via
Collegio, Via Villa Fiorita,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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20/05/2016 |
Politica. Illegittima
l'approvazione dello "Studio di dettaglio" del centro storico;
nota del M5S Grotte |
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Sito ufficiale |
Nota del Meetup
del Movimento 5 Stelle Grotte sul 2° punto all'ordine del giorno della
seduta del Consiglio comunale fissata per le ore 20.00 di venerdi 20 maggio:
"Approvazione
dello studio di dettaglio per il recupero del patrimonio edilizio di base
del centro storico - L.R.S. n° 13 del 10 luglio 2015". *****
"Approvazione dello studio di dettaglio del centro storico illegittima senza
la preventiva pubblicità.
Roba da non credere!
Al 2° punto dell’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio Comunale di Grotte
convocato per il 20 maggio 2016 leggiamo esterrefatti: “Approvazione dello
studio di dettaglio per il recupero del patrimonio edilizio di base del
centro storico – L.R.S. n° 13 del 10 luglio 2015”.
Una svista o un marchiano errore frutto del solito imperdonabile
pressapochismo dell’Amministrazione Comunale di Grotte, entrata ormai nella
storia per le goffe vicende “viareggine” che hanno fatto sorridere i
senatori della repubblica e mezza Italia
Ma cosa è successo? Lo spieghiamo meglio.
Lo scorso
30 aprile apprendiamo, grazie al quotidiano locale Grotte.info, che è
stato redatto lo “studio di dettaglio” per il rinnovo del patrimonio
immobiliare del centro storico di Grotte, ai sensi della Legge n. 13 del
2015: Studio di dettaglio che ha già avuto i pareri dalla Soprintendenza e
dall’ufficio del Genio Civile di Agrigento in conferenza di servizi.
Il Sindaco Fantauzzo specifica che è “un progetto che può innescare, un
circolo virtuoso per Grotte, per i suoi abitanti e per i lavoratori del
settore edilizio”. Bene. Allora aspettiamo di capire cosa prevede questo
decantato Studio, non fosse altro per sapere se in esso si è materializzata
la promessa elettorale di far costruire “villette” nel centro storico.
Abbiamo quindi spulciato l’Albo Pretorio online, sia nel vecchio sito
internet ancora online, sia nel nuovo sito istituzionale del Comune di
Grotte ma del “verbale della conferenza di servizi e dello studio di
dettaglio” nessuna traccia, quando invero per legge dovevano essere
pubblicati prima ancora di portarli in Consiglio comunale per
l’approvazione.
Anche perché, per l’art. 3 comma 2 della L.R. 13/2015, durante i 30 giorni
di pubblicazione i cittadini hanno diritto di fare le proprie eventuali
osservazioni od opposizioni.
Ma nonostante la mancata pubblicazione, fatto questo grave, però qualcosa
siamo riusciti a carpire. Nel quotidiano online Grotte.info è pubblicata,
oltre ad alcune foto di scorci del nostro centro storico, l’immagine della
planimetria dello “studio di dettaglio”. L’occhio attento di molti tecnici
locali ha subito portato alla memoria la variante commissionata dall’allora
Commissario Straordinario La Mattina, perché “pare” che i files di base
siano gli stessi.
Variante che è rimasta chiusa nei cassetti e che adesso sembra riesca a
vedere la luce. Allora, al contrario di adesso, era stata fatta ampia
pubblicità come la legge prevede, oltre a diversi incontri per la
presentazione dello strumento urbanistico. Oggi apprendiamo, solo tramite un
organo di stampa, della prossima approvazione dello “Studio di dettaglio”
all’adunanza del prossimo Consiglio comunale il 20 maggio alle ore 20.00.
Restano confermati i limiti dell’Amministrazione Fantauzzo di operare con
trasparenza, nel rispetto delle regole democratiche e rendere partecipe la
comunità, gli operatori economici ed intellettuali, ad una programmazione
pluriennale che nel bene o nel male inciderà sul prossimo futuro della
nostra, sempre più piccola, comunità.
Quale sia l’indirizzo politico dato allo studio urbanistico, sul futuro del
nostro centro storico, non è dato saperlo".
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Studio di dettaglio |
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Il
Meetup
Movimento 5 Stelle Grotte
Angelo
Costanza
Gaspare Bufalino Marinella
Lillo Chiarenza
Rosalba
Cimino
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20/05/2016 |
Servizi. Presentazione domande
di contributo per il trasporto scolastico, scadenza 30 luglio 2016 |
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Dovrà essere presentata entro il 30 luglio 2016,
l'istanza per la partecipazione al
bando pubblicato il 14/03/2016 dalla Regione Siciliana per la
concessione di contributi per il trasporto scolastico alle famiglie degli
alunni delle scuole statali e paritarie secondarie di primo grado e di
secondo grado per l'anno scolastico 2015/2016 (la precedente scadenza al 30
marzo 2016 è stata successivamente prorogata al 30 luglio). L'istanza dovrà
essere presentata esclusivamente presso l'istituzione scolastica
frequentata. Per avere diritto al beneficio, l'Indicatore della Situazione
Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare del richiedente
non potrà essere superiore ad euro 10.632,94. L'attestazione ISEE valida
è quella rilasciata dopo il 15 gennaio 2016. Qualora il dichiarante
non sia in possesso della attestazione ISEE, nella istanza dovrà inserire il
numero di protocollo e la data di presentazione della DSU (Dichiarazione
Sostitutiva Unica).
Leggi il bando.
Scarica il modello per il rimborso abbonamenti
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18/05/2016 |
Comune. Ristrutturazione della
Villetta Collodi, grazie a Martina Vizzini, Conad e Ferrero |
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Villetta Collodi |
Da oggi, mercoledi 18 maggio, la Villetta Collodi al
Viale della Vittoria sarà interessata da lavori di ristrutturazione e
riqualificazione, pertanto sino a lunedi 30 maggio verrà chiusa al pubblico
per gli usi "ricreativi". L'accesso alla biblioteca ed alla sezione locale
del Centro per l'Impiego è garantito solo nelle ore antimeridiane. I lavori
di riqualificazione della villetta saranno realizzati grazie alla
studentessa
Martina Vizzini che, avendo partecipato al concorso "Disegna il tuo
parco a colori" indetto da Conad e Ferrero ed essendo risultata vincitrice,
ha consentito l'assegnazione al Comune di Grotte della somma di 15.000 euro
destinata all'ampliamento o alla riqualificazione di un parco giochi. La
cerimonia di inaugurazione della Villetta, al termine dei lavori, si
svolgerà nella mattina di lunedi 30 maggio alla presenza della giovane
studentessa grottese, delle Autorità municipali, di una rappresentanza
dell'Istituto comprensivo "Angelo Roncalli" e dei vertici di Conad e
Ferrero.
Carmelo Arnone
18 maggio 2016
© Riproduzione riservata.
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Martina Vizzini |
17/05/2016 |
Editoria. Incontro con
Caterina Chinnici, autrice di "É così lieve
il tuo bacio sulla fronte"; sabato 21 maggio |
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Manifesto
Caterina Chinnici |
L’Associazione
teatrale-culturale “Nino Martoglio”,
con la Fidapa - Sezione di Racalmuto e il Comune di Grotte,
sabato
21 maggio 2016 alle ore 20.00
presso
il centro polifunzionale San Nicola
in
Grotte, nell'ambito dell'iniziativa "Incontri con l'Autore" presenta il libro “É
così lieve il tuo bacio sulla fronte” di Caterina Chinnici.
L'autrice, figlia del giudice Rocco Chinnici assassinato dalla mafia
nel 1983, è entrata in magistratura nel 1979. Dal
maggio 2014 è Deputata al Parlamento europeo, eletta nella lista del Partito
Democratico. Nel 2014 ha pubblicato il libro di ricordi sul padre dal
titolo "È così lieve il tuo bacio sulla fronte".
Il 29 luglio
1983 la mafia fa esplodere un'autobomba in via Pipitone Federico a Palermo;
muoiono il giudice Rocco Chinnici, gli uomini della sua scorta e il portiere
dello stabile dove il magistrato viveva insieme alla moglie e ai figli.
Rocco Chinnici aveva intuito che, per contrastare efficacemente il fenomeno
mafioso, era necessario riunire differenti filoni di indagine. Per farlo,
riunì sotto la sua guida un gruppo di giudici istruttori: Paolo Borsellino,
Giovanni Falcone e Giuseppe Di Lello. L'anno dopo la sua morte, questo
gruppo prenderà il nome di "pool antimafia". Dopo decenni di silenzio, la
figlia Caterina Chinnici, a sua volta giudice impegnata nella lotta alla
mafia e sotto scorta, sceglie di raccontare la loro vita "di prima", serena
nonostante le difficoltà, e la loro vita "dopo". Sceglie di raccontare come
lei, i suoi fratelli e la madre abbiano imparato nuovamente a vivere e siano
riusciti a decidere di perdonare: l'unico modo per sentirsi degni del
messaggio altissimo di un padre e un marito molto amato.
La relazione sul testo sarà a cura della
dirigente scolastica Agata Gueli;
l'incontro verrà moderato dal presidente dell'associazione "Nino Martoglio"
Aristotele Cuffaro;
letture a cura di Carmen Butera.
“È così lieve il tuo bacio sulla fronte”
di Caterina Chinnici
Centro polifunzionale “San Nicola” - Grotte
Sabato 21 maggio - ore 20.00
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Aristotele Cuffaro |
17/05/2016 |
Virtù. "Parresia: e poi
bisogna imparare a dire la verità"; di Ivo Forza |
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Parresia |
Continua la
nostra riflessione sulla “Parresia” con un interessante e significativo
contributo di Ivo Forza.
***** "Buongiorno
direttore,
ho trovato molto bella e stimolante la riflessione sulla Parresia
che ci ha proposto sabato scorso.
Letture del genere le considero un dono grande agli affezionati lettori del
suo giornale, tra i quali ho il piacere di annoverarmi.
Per quanto mi riguarda mi preme evidenziare brevissimamente solo una cosa,
laddove Galimberti dice: "Forse tutte le pratiche psicoanalitiche, con la
complicazione dei loro linguaggi, non hanno ancora raggiunto la semplicità
di questo messaggio a cui ci conduce il buon uso della parresia: dire a se
stessi, almeno a se stessi, la verità".
Ecco, mi sembra che quell'almeno sia tanticchiedda riduttivo, visto
che stiamo parlando della causa stessa dell'impossibilità umana di
conseguire "una comunicazione autentica con gli altri e con se stessi".
É pur vero che lestamente lo stesso
Galimberti si premura poi di corregge il tiro, perché poche righe sotto,
dopo aver detto che se si riuscisse a sciogliere il "nodo" relativo al buono
o al cattivo utilizzo della parresia si "potrebbe migliorare la
relazione tra gli uomini e la loro condizione civile", egli aggiunge
categoricamente: "Ma non abbiamo la minima speranza".
A me sembra che le parole di un altro "filosofo", George I. Gurdjieff,
personaggio quanto mai discusso e tanto amato quanto odiato (e spesso del
tutto frainteso anche dai suoi stessi discepoli), siano più aderenti alla
realtà della quale parla Galimberti interpretando Foucault e con la quale
tutti dobbiamo fare i conti: "E poi bisogna imparare a dire la verità.
Anche questo vi sembra strano. Non vi rendete conto che si debba imparare a
dire la verità. Vi sembra che basti desiderare o decidere di dirla. E io vi
dico che è relativamente raro che le persone dicano una bugia
deliberatamente. Nella maggior parte dei casi pensano di dire la verità.
Mentono continuamente, sia a se stessi che agli altri. Di conseguenza
nessuno comprende gli altri, né se stesso. Pensateci: potrebbero esserci
tante discordie, profondi malintesi e tanto odio verso il punto di vista o
l'opinione altrui, se le persone fossero capaci di comprendersi l'una
l'altra? Ma non possono comprendersi perché non possono non mentire. Dire la
verità è la cosa più difficile del mondo; si deve studiare molto, e per
molto tempo, per poter un giorno dire la verità. Il desiderio solo non
basta. Per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere cosa
è la verità e cos'è una menzogna; e prima di tutto in se stessi. E questo
nessuno lo vuol conoscere".
Ancora la ringrazio e la saluto caramente, direttore, e i suoi lettori con
lei.
Buona Parresia a tutti". |
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Ivo Forza
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16/05/2016 |
Letture. L'Associazione
"Martoglio" dona copie di "Per non perdere le radici" agli alunni del
"Roncalli" |
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Alunni
Alunni |
Lunedi 2
maggio, nell'aula magna del plesso di Via Acquanova dell'Istituto
comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte, è stato presentato il libro “Per
non perdere le radici - Aspetti di vita paesana” di Francesco Pillitteri
(Grotte, 06/01/1927 - Palermo, 06/06/2009). La manifestazione, organizzata
dall'Associazione teatrale-culturale “Nino Martoglio” di Aristotele Cuffaro
con la collaborazione della Dirigente scolastica del "Roncalli" Anna Rita
Gangarossa, ha avuto lo scopo di far conoscere il testo ai ragazzi e di
consentire all'Associazione di donarne una copia a ciascun alunno. Il libro, edito da Medinova, racconta
i ricordi del paese di origine dell’autore riscoprendo tradizioni, usi,
personaggi, eventi che hanno caratterizzato la vita della cittadina dal
secondo dopoguerra ai nostri giorni. Il programma della presentazione,
coordinata da Aristotele Cuffaro, si è svolto con gli interventi di saluto
da parte del prof. Antonio Distefano e del sindaco Paolino Fantauzzo, del
messaggio ai giovani di Salvino Pillitteri (figlio dell'autore) sul senso di
appartenenza alla comunità cittadina di Grotte, della relazione sul libro a
cura di Carmelo Arnone e delle letture di alcuni brani da parte di Isabella
Villani. Al termine della manifestazione è stato annunciato un concorso
legato al libro: ogni studente comporrà un elaborato; il migliore sarà premiato alla XIV
edizione del Premio “Nino Martoglio” che si terrà nella prossima estate.
Redazione
16 maggio 2016
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Copertina
Aristotele Cuffaro |
Prof. Distefano |
Aristotele Cuffaro |
Paolino Fantauzzo |
Carmelo Arnone |
Salvino Pillitteri
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16/05/2016 |
Comune. Convocato il
Consiglio comunale per venerdi 20 maggio alle ore 20.00 |
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Aula consiliare |
L'adunanza del prossimo Consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria
su determinazione della presidente Serafina Marchetta, è stata fissata per
venerdi 20 maggio,
alle ore 20.00, nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Nomina
scrutatori, lettura ed approvazione verbali sedute precedenti;
2) Approvazione dello studio di dettaglio per il recupero del patrimonio
edilizio di base del centro storico - L.R.S. n° 13 del 10 luglio 2015;
3) Art. 17, comma 12, L.R. 4/2013 - Adeguamento degli oneri di
urbanizzazione e del costo di costruzione per l'anno 2016;
4) Conferma di adesione quale partner del Comune di grotte al Gruppo
Azione Locale Sicilia Centro meridionale SCARL (GAL SCM - SCARL);
5) Art. 13 Legge Regionale n° 17 del 01/08/1990 Piano di miglioramento
dell'efficienza dei servizi di Polizia Municipale anno 2016-2017.
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora
e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
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16/05/2016 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 16 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera a cura del Rinnovamento
nello Spirito;
- ore 20.00, a san Rocco, catechesi a cura del Gruppo Famiglie.
Martedi 17 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, a Canicatti, nella chiesa santa Chiara, incontro degli
operatori pastorali;
- ore 18.00, a San Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 18 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, a San Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni Fregapane.
Giovedi 19 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.15, a San Rocco, Triduo di santa Rita: santo Rosario,
preghiere e santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa e Adorazione eucaristica.
Venerdi
20 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 16.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, liturgia penitenziale dei
ragazzi di Prima Comunione dalla parrocchia Madonna del Carmelo;
- ore 17.15, a San Rocco, Triduo di santa Rita: santo Rosario,
preghiere e santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.00, liturgia Penitenziale per i padrini e genitori dei ragazzi di
Prima Comunione.
Sabato
21 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.15, a San Rocco, Triduo di santa Rita: santo Rosario,
preghiere e santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Domenica 22 maggio
- ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, chiesa San Rocco, santa Messa;
-
ore 10.30, chiesa Madonna del Carmelo, celebrazione delle Prime Comunioni;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa. - ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa
Messa;
- ore 19.15, in chiesa Madre, santa Messa.
Lunedi 23 maggio
- ore 09.00, a san Rocco, Festa di santa Rita: santa Messa e
benedizione delle rose;
- ore 09.00, chiesa Madonna del Carmelo, Festa di santa Rita: santa Messa e
benedizione delle rose;
- ore 18.00, in chiesa Madre, Festa di santa Rita: santa Messa e
benedizione delle rose; - ore 19.00, a san Rocco, Festa di santa Rita: santa Messa e
benedizione delle rose.
AVVISI
Orari delle Sante Messe in vigore dal 27/03/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 19.15, chiesa Madre |
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14/05/2016 |
Politica. Minori Stranieri
Non Accompagnati: risposta del consigliere Cutaia al vice sindaco Rizzo |
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Leonardo Cutaia |
Di
seguito, la risposta del consigliere Leonardo Cutaia alla
nota del vice sindaco Salvatore Rizzo, pubblicata il 7 maggio 2016,
sulla questione dei rimborsi alla cooperativa che accoglie i minori
stranieri non accompagnati e presi in carica dal Comune di Grotte.
***** "In
riferimento alla
nota
diffusa in data 07/05/2016 dal Vice Sindaco, mi stupisce il contenuto che
non espone la soluzione del problema, ma bensì una critica sterile nei miei
riguardi, frutto di un presente caratterizzato da ripicche e “raggia”. Ma a
prescindere dalle pretestuose critiche, cercherò di far capire e portare a
conoscenza dei cittadini quanto da me dichiarato al quotidiano La Sicilia e
nello stesso modo replicato nella seduta di Consiglio comunale del
29/04/2016.
Nella stessa, il sottoscritto assieme a tutto il gruppo di Minoranza aveva
espresso le proprie preoccupazioni su come l’Amministrazione aveva preso
sottogamba la questione sui “minori non accompagnati”. Sfortunatamente
l’attuale Amministrazione non consente ai cittadini di fruire della diretta
streaming, non rendendo partecipi coloro che fisicamente non possono essere
presenti in aula; in questo modo gli amministratori possono raggirare a
proprio favore qualsiasi cosa detta o fatta in Consiglio. Parecchie volte è
stato chiesto dal nostro Gruppo la possibilità di effettuare la diretta e
registrazione dei Consigli da parte di un nostro componente, ma la richiesta
è sempre stata rifiutata.
L’affermazione da me realmente fatta, a differenza di quanto scritto nella
nota, è la seguente: "In che modo il Comune intende pagare le somme
spettanti alla cooperativa, visto che: nessuna assegnazione somme, nessun
impegno di spesa, nessuna liquidazione è stata fatta per l’anno 2015 dalla
Giunta, non tenendo conto dell’art. 22 comma 1 della Legge 15/05/2015 n. 9
che cita testualmente: “Il Dipartimento Regionale della Famiglia è
autorizzato a rimborsare ai Comuni fino ad un massimo dell’80%, quindi il
20% a carico del bilancio comunale”. Dove sono state previste nel
bilancio le somme spettanti da pagare per il 2015?".
In merito alla
Circolare regionale n. 7 del 09/09/2015, avevo verificato che l’ufficio
Servizi Sociali aveva correttamente compilato la documentazione ma, a
differenza del vice sindaco Rizzo che dorme sonni tranquilli, le mie
preoccupazioni sono aumentate.
Dalla circolare è espressamente richiesta la compilazione di 2 allegati:
- l’allegato A in cui sono inseriti i nominativi dei minori sia italiani
che stranieri presi in carico dal nostro Comune;
- l’allegato B che contiene la rendicontazione dell’anno precedente 2014.
Per quanto riguarda la rendicontazione, continua sempre la
circolare, l’Assessorato chiede l’invio di alcuni documenti fra cui quelli
dell’impegno di spesa e liquidazioni fatte nel corso dell’anno. Anche in
questo caso l’ufficio aveva correttamente compilato l’allegato B, perché
l’Amministrazione aveva assegnato le somme per il 2014 di un solo minore.
Quindi con DDG n. 2947/S6 del 19/11/2015 la Regione paga la prima
semestralità 2015.
Ma il problema nasce in fase di rendicontazione 2015 perché
l’Amministrazione, presieduta dal sindaco Fantauzzo, ha assegnato agli
uffici le somme per un solo minore, invece dei 13 presi in carico. Visto che
l’Assessorato paga in base ai dati di
impegno di spesa e liquidazione fatture, e in questo caso non esistono,
in che modo l’Amministrazione vorrà pagare le fatture 2015 alla cooperativa?
Da quanto sopra dichiarato emerge la mia mancata critica nei confronti degli
uffici, critica che si riverbera sull’operato insufficiente
dell’Amministrazione. Il problema urge immediatamente di una soluzione
poiché, qualora la cooperativa espone denuncia nei confronti del Comune per
il mancato pagamento, essendo la somma non indifferente, in caso di sentenza
positiva, potrebbero ripercuotersi danni finanziari gravissimi.
Il vice sindaco Rizzo, piuttosto che occuparsi delle mie critiche “non
veritiere” si dovrebbe preoccupare di trovare la soluzione alla questione
senza scaricare la colpa a persone che agiscono per il bene della
collettività e non per “ledere l’immagine del Comune”.
Per quanto mi riguarda porterò a termine il mio mandato elettivo,
continuando a tutelare i cittadini tutti, continuerò a battermi per questi
valori , in quanto non intendo demolire ma costruire, né tantomeno voglio
dividere, bensì unire, riempiendo per quanto più possibile il vuoto di
un’Amministrazione “che non c’è”.
Colgo l’occasione per ricordare al vice sindaco Rizzo che ad oggi è iscritto
nella lista di coloro che non hanno mantenuto la promessa della riduzione
del 75% dell’indennità di Assessore. Grotte e i grottesi ancora aspettano
(non è mai troppo tardi)".
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Il Consigliere Comunale
Leonardo Cutaia
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14/05/2016 |
Virtù. "Parresia: dire a
se stessi, almeno a se stessi, la verità"; di Umberto Galimberti |
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Parresia
Umberto Galimberti
Parresia
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Un bellissimo
articolo del filosofo Umberto Galimberti sulla “Parresia”. Per riflettere
sulla verità in una terra dove il contrasto tra l'essere e l'apparire
continua ad essere il principale modello di vita, tanto da plasmare ogni
rapporto ed ogni relazione interpersonale, collettiva e pubblica. Ma è bene
riflettere ancor più sul fatto che su questo aspetto la Sicilia (e Grotte ne
è parte) è diventata - diceva Sciascia - la metafora, quanto meno nazionale.
Nella lotta contro l'ipocrisia del potere, la Sinistra sin dalle sue origini
ha sostenuto che la verità è rivoluzionaria. Concetto giusto in astratto ma
non realizzato all'atto pratico, quando dalla teoria si è passati alla
prassi. Il tema rimane ancora aperto, perché alla base rimane valida
l'affermazione di Gesù nel Vangelo di Giovanni (8,32): “Conoscerete
la verità e la verità
vi farà liberi”; anche se
richiama un concetto di verità diverso da quello espresso da Galimberti.
***** "C'è
una virtù che ha fatto la sua comparsa nel V secolo avanti Cristo e di cui
si sono perse le tracce nel V secolo dopo Cristo.
Il suo nome è parresia. Il suo significato è: "Dire la verità".
Ce ne dà notizia Michel Foucault in una serie di conferenze tenute all'
Università californiana di Berkeley nel 1983, un anno prima di morire.
Oggi queste conferenze sono raccolte in un libro: Discorso e verità nella
Grecia antica (Donzelli, pagg. 120, lire 25.000) aperto da un'ottima
introduzione di Remo Bodei che ne parla come di un "libro sulla libertà
di parola. Un grande frammento, in sé compiuto, di un vasto e ambizioso
progetto a cui Foucault ha dedicato i suoi ultimi anni di vita affrontando,
contestualmente, il problema del sorgere dell' attitudine critica nelle
filosofie dell' Occidente e quello di un' etica della verità".
Verità è la parola chiave della filosofia, è il problema intorno a cui tutta
la ricerca filosofica si affaccenda dal giorno in cui nacque prendendo
congedo dal mito e dalla religione.
Anche la religione, infatti, ritiene di dire la verità, ma il fondamento
della sua verità risiede nell'autorità di chi la enuncia, mentre la
filosofia cerca una verità capace di stare in piedi da sola, senza il
conforto di alcuna autorità.
I filosofi greci chiamarono questa loro verità episteme, una parola
che viene resa in latino con scientia e in italiano con scienza.
Ma, così tradotta, la parola perde il suo significato originario che è poi
quello che risulta dal verbo istemi che vuol dire "sto" e da epi
che vuol dire "su". Episteme vuol dire allora "ciò che sta su", ciò
che si impone da sé, e che quindi non ha bisogno di appoggiarsi all'autorità
di chi parla come accade nel linguaggio religioso, né alla persuasione
seduttiva a cui ricorre il dire retorico, né alla mozione degli affetti come
accade al linguaggio poetico.
Ma intorno alla "verità" sorgono subito due problemi: il primo è quello di
stabilire i criteri che presiedono alle affermazioni vere e ai giudizi
corretti e a ciò provvede la "logica", il secondo è quello di dire la
verità, dove in gioco non è la correttezza formale del discorso, ma il
diritto o il dovere di dirlo.
Qui sorgono subito questioni del tipo: chi è in grado di dire la verità?
Quali requisiti deve avere chi se ne sente abilitato? Su quali argomenti è
importante dire la verità? Sulla natura? Sulla città? Sui costumi? Sull'
uomo? Quali sono gli effetti positivi o negativi per i governanti o per i
governati? Che rapporto c' è tra dire la verità e l' esercizio del potere?
Il problema qui non è di stabilire come essere sicuri che una determinata
proposizione sia vera (su ciò ha insistito la tradizione filosofica
occidentale, producendosi in quella che Foucault chiama "analitica della
verità"), ma di sapere chi è capace di dire la verità.
Che importanza ha per il singolo e per la società avere individui capaci di
dire la verità? Come fare per riconoscerli?
Dove in gioco non è la struttura logica della verità, ma la capacità e la
forza di dirla.
In tutto questo Foucault vede l'origine di ciò che in Occidente si chiama
critica e che ha in Socrate il suo primo grande esempio.
Qui la filosofia si salda subito con la politica, l'una e l'altra nate
insieme in quella Grecia del V secolo avanti Cristo, quando si contrappone
alla parola autoritaria il dialogo filosofico in cui si confrontano le
opinioni dei partecipanti, e alla tirannide la democrazia dove nell'agorà si
confrontano le opinioni dei cittadini.
La democrazia ateniese fu definita in modo del tutto esplicito come una
costituzione (politeia) che garantisce: l'isegoria che è il
diritto di parola, l'isonomia che è il diritto per tutti di
partecipare all'esercizio del potere, e la parresia che è il
diritto-dovere di dire la verità.
La parola parresia compare per la prima volta in Euripide (V secolo
avanti Cristo), ricorre in tutto il mondo letterario greco fin nei testi
patristici del V secolo dopo Cristo, e per l' ultima volta in Giovanni
Crisostomo.
Da allora se ne perdono le tracce e, con le tracce, anche il coraggio di
"dire la verità".
Ma perché Foucault parla di coraggio?
Gli antichi greci avevano stabilito che per dire la verità occorre "dire
tutto" ciò che si ha in mente.
La stessa etimologia della parola parresia rinvia a pan
(tutto) e rhema (ciò che viene detto).
Nella parresia si suppone che non ci sia differenza tra ciò che uno
pensa e ciò che dice.
L'esatto contrario della virtù di Ulisse che i greci chiamavano phronesis
e noi, scorrettamente, ma forse coerentemente con la nostra indole,
traduciamo con astuzia.
Ma dire tutto non sempre è un pregio.
Platone ad esempio ritiene pericoloso per una buona democrazia rivolgersi ai
propri concittadini e dir loro qualunque cosa anche la più stupida o la più
offensiva che viene in mente.
Questo cattivo uso della parresia è menzionato di frequente nella
letteratura cristiana dove si indica, come rimedio, il silenzio.
Per un corretto impiego della parresia è necessario che chi vi
ricorre abbia delle qualità morali e soprattutto il coraggio di correre un
rischio o un pericolo conseguente a ciò che dice.
Buoni saranno allora quei consiglieri del sovrano se, dicendo la verità,
corrono il rischio di essere puniti, esiliati o uccisi, così buono sarà quel
governante che, dicendo ciò che ha davvero in mente, rischia di perdere la
popolarità, la maggioranza, il consenso.
Usare la parresia, dire la verità, quando non diventa un gioco di
vita e di morte come nel caso di Socrate, resta pur sempre una sfida al
potere in cui Foucault vede l'origine dell'esercizio della critica.
Per il greco antico questo esercizio è autentico solo quando chi lo esercita
corre qualche rischio, in caso contrario è cattiva parresia, un
facile gioco in cui ciò che si esprime non è tanto la verità quanto la
propria irritazione che, non prevedendo costi, può essere detta gratuita.
Ma ognuno sa che, oltre agli interlocutori esterni, ciascuno ha un
interlocutore interno a cui dire la verità.
Qui la critica diventa "autocritica", capacità di dire la verità a se
stessi, di scandagliare la propria ombra, le cantine delle propria anima, in
linea con il messaggio dell'oracolo di Delfi: "Conosci te stesso".
Forse tutte le pratiche psicoanalitiche, con la complicazione dei loro
linguaggi, non hanno ancora raggiunto la semplicità di questo messaggio a
cui ci conduce il buon uso della parresia: dire a se stessi, almeno a
se stessi, la verità.
Si concentrano così in una parola semplice una serie di virtù morali e
civili a cui dovrebbero attenersi gli abitanti della città e soprattutto chi
li governa.
Chi pratica la parresia dimostra infatti di avere uno specifico
rapporto con la verità attraverso la franchezza, una certa relazione con la
vita attraverso il rischio e il pericolo, una comunicazione autentica con
gli altri e con se stessi attraverso la critica e l' autocritica, un
significativo rapporto con la legge morale attraverso la libertà e il dovere
di dire la verità.
Nasce allora quel cittadino che è libero perché sceglie di parlar franco
invece di irretire l' interlocutore con gli inganni della persuasione,
sceglie la verità invece della falsità o del silenzio, il rischio della vita
invece della sicurezza, la critica invece dell'adulazione, il dovere morale
invece del proprio tornaconto o dell'apatia morale.
Chissà se abbiamo perso queste virtù perché abbiamo perso la parola "parresia",
o se abbiamo perso la parola perché non si riferiva più a nulla o a nessuno.
Nel gioco intrecciato tra "le parole e le cose", a cui Foucault ci ha
abituato, parresia segnala un nodo.
Provare a scioglierlo potrebbe migliorare la relazione tra gli uomini e la
loro condizione civile.
Ma non abbiamo la minima speranza.
Da noi ha fatto scuola l'Odissea con il resoconto delle mille astuzie del
suo eroe, non L'apologia di Socrate con la parresia del suo nobile
testimone".
Umberto Galimberti
16 febbraio 1996
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13/05/2016 |
Ambiente. Amianto: proroga di
4 mesi e finanziamenti senza tagli per i Piani comunali |
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Amianto |
Due novità in materia di lotta all'inquinamento da
amianto in Sicilia: sono stati riaperti i termini per la presentazione dei
Piani comunali e per la presentazione - da parte di privati o imprese -
della dichiarazione di possesso di amianto.
La norma è contenuta nell'emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle
all’Assemblea Regionale Siciliana all'interno del ddl stralcio approvato dai
parlamentari regionali, che riapre i termini della legge 10/2014.
L’emendamento concede una proroga di 120 giorni per la redazione, da parte
dei Comuni, dei Piani municipali senza farli incorrere nelle decurtazioni
dei finanziamenti (40 per cento) previste per i ritardatari.
Anche cittadini e imprese hanno 120 giorni di tempo per segnalare la
presenza di amianto in immobili ed aree di loro proprietà senza incorrere
nelle sanzioni previste (da 1.700 a 3.000 euro).
L'emendamento deriva da un disegno di legge (prima firmataria Valentina
Palmeri del M5S), che esprime così la sua soddisfazione: “Ora la legge
del 2014, di fatto bloccata, può finalmente ripartire. Il M5S da sempre è in
prima linea sulla questione bonifica da questo pericoloso materiale, che ci
vede agli ultimi posti in Europa. Da tempo denunciamo ritardi, lentezze ed
ostruzionismi che hanno caratterizzato la vita della legge del 2014, che di
fatto ora può ripartire. Adesso c’è la possibilità di sbloccare gli aiuti
economici per la bonifica. Chiederemo subito un’audizione all’Ars per
monitorale questi aspetti e non perdere i finanziamenti previsti”.
Da parte dei deputati M5S è stata segnalata la carenza di personale
all’Ufficio Amianto regionale, portato avanti solo da due persone, con
enorme impegno ma con oggettive difficoltà e recentemente ulteriormente
depotenziato attraverso un decreto presidenziale. “É
fondamentale - dicono gli Onorevoli - renderlo ora pienamente
efficace per dare attuazione alla legge per fare in modo che i ritardi non
si ripetano, col rischio di rendere vana pure questa nova norma”.
Carmelo Arnone
13 maggio 2016
© Riproduzione riservata.
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13/05/2016 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 13 maggio |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 13 maggio:
ore 20.15 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.30 partenza
Via
Carnevale, Via Crispi, Via Trinacria, Via Marte, Via Fonte, Via Velina, Via
Archimede, Via Empedocle, Via Socrate, Via Secchi, Via Gioberti, Via
Fratelli Bandiera, Via Dante, Via Gioberti, Via Sole, Via Orsini, Via San
Nicolò, Via Giacinto, Via Ape, Via Tasso, Via Gioia, Via Maroncelli, Viale
Pertini, Via Padre Vinti, Via Gramsci, Via Gen. Cascino, Via Aosta, Via
Sant’Agostino, Via Santa Venera, Via Madonna delle Grazie, Viale Matteotti,
Via Sturzo, Via Vico,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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12/05/2016 |
Ambiente. Disinfezione e
disinfestazione del centro abitato; 1° ciclo tra il 23 e il 24 maggio |
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Manifesto |
Il 1° ciclo di disinfezione e disinfestazione del centro abitato di Grotte
verrà eseguito nella notte tra lunedi 23 e martedi 24 maggio 2016; di
seguito il comunicato dell'Amministrazione municipale. Il 2° ciclo è
programmato per la notte tra il 20 ed il 21 giugno 2016. COMUNE DI
GROTTE
(Provincia di Agrigento)
SI
AVVISA
la cittadinanza che nella notte tra il 23 e
24 maggio 2016
si effettuerà
all'interno del centro abitato e nelle zone periferiche dello stesso il 1° ciclo di disinfezione e disinfestazione
con prodotti insetticidi a largo spettro.
Pertanto si invitano i cittadini a non mantenere in ambienti esterni
qualsiasi sostanza alimentare.
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L'Amministrazione Comunale
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12/05/2016 |
Musica. Successo di Enrico
Castronovo all'Amigdala International Music Competition |
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Enrico Castronovo
Ingresso |
É in svolgimento, dal 4 al 14 maggio, al Teatro
"Leonardo Sciascia" di Aci Bonaccorsi, la 6^ edizione di "Amigdala -
The International Music Competitioni - Giuseppe Raciti", un concorso
dedicato ad artisti della musica, che si articola in diverse categorie:
pianoforte, archi, fiati, chitarra, pianoforte a 4 mani, musica da camera,
gruppi corali, composizione, arpa, canto, solisti di strumenti popolari,
ensamble di strumenti popolari. Oltre 1000 i partecipanti alla rassegna,
sotto la direzione artistica della prof.ssa Antonella Scuderi e con la
presidenza della prof.ssa Maria Grazia Palermo. L'autorevole commissione,
formata da docenti di conservatorio, ha esaminato, tra i numerosi
partecipanti della sezione "chitarra", il grottese Enrico Castronovo,
studente virtuoso di chitarra classica. Al termine della sessione, la
commissione ha attribuito a Castronovo un prestigioso 3° Premio accompagnato
dagli unanimi attestati di stima.
"Sono nato e cresciuto in una famiglia dove tutti suonano uno strumento -
ha dichiarato Enrico Castronovo -. Io da piccolo mi sono appassionato
alla chitarra classica, ma solo a livello dilettantistico. Ad un certo punto
della mia vita ho deciso di intraprendere la strada dello studio serio per
uno strumento che adoro e per il quale dedico oramai buona parte del mio
tempo. Poter partecipare ad un concorso di così grande livello è stato per
me un immenso onore, e quando poi è arrivato il risultato finale, e cioè
quello di essere classificato tra i primi posti, mi sono sentito ripagato
dei tanti sacrifici che lo studio comporta. Partecipare ad un concorso del
genere significa anche avere il coraggio di sottoporsi a docenti
assolutamente competenti e professionali. É
stata per me una sfida seria che ho superato con grande soddisfazione".
Carmelo Arnone
12 maggio 2016
© Riproduzione riservata.
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Pergamena
Manifesto |
12/05/2016 |
Riflessioni. "L'Iside
della politica di questo Governo"; di Antonio Pilato |
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Antonio Pilato |
Riflessione del prof.
Antonio Pilato, docente di Filosofia e Pedagogia, e Pittore.
"A Maria E.
Boschi, la grande dea di questo olimpico Governo italiano, non eletto dal
popolo, come invece si è fatto e si dovrebbe continuare a
farlo democraticamente attraverso il suffragio del popolo, chiamato alle
urne a votare, manca l’elemento complementare alla grazia del corpo, e cioè
l'illuminazione dell’agire in politica, soprattutto nel particolare aspetto
della morale discorsiva, che ne riflette in profondità la formazione dello
spirito umano.
Per governare un paese, il popolo, non basta l’informazione, l’erudizione
scolastica, ma occorre particolarmente, allo scopo di agire bene, senza
lenire assolutamente la sensibilità, gli interessi e la vocazione politica
di chiunque, l’interiorizzazione critica dei dati culturali acquisiti in
senso umano e sociale, per rappresentare, una volta eletti in modo
imparziale gli interessi del singolo e della società tutta, con le parole e
coi fatti, soprattutto quando si curano i valori universali, come quelli che
riguardano la Costituzione, a cui siamo chiamati a votare in ottobre.
Lei, invece, come tutti i parlamentari di questo Governa pro tempore,
compreso il suo capitano di bandiera, ormai chiaramente non più del Partito
Democratico, ma del partito dispotico e dell’affare, spende parole, predica
attributi che vanno fuori dai binari della ragione, senza una minima
prospettiva di riguardo e distinguo fra bene e male, pur di trarne vantaggio
l’immagine, che poi , nella sua intenzione, si tradurrà in
carriera economica.
Mi riferisco alle sua recentissima uscita verbale nei confronti di
CasaPound:
“Chi
vota no a questo referendum di ottobre sulla Costituzione, vuol dire che
vota CasaPound”, come
se il popolo fosse chiamato a votare per abrogare lo Stato fascista già in
essere!
Questo non è.
Ma basta solo questa menzione per valutare e definire tutta la leggerezza
interiore della Boschi, esente di quella maturità culturale robusta e
pregnante, che si acquisisce incessantemente nella vita pratica, concreta,
reale, nella forma e nella concretezza.
Lei invece di preoccuparsi della sua oscura carriera, pensa, come il suo
capitano di bandiera, e si offre sfacciatamente come modello della
trasformazione personale della politica, pur di raggiungere l’esito storico
egocentrico del cambiamento costituzionale.
Questo è un gran male per chi lo dice e per chi lo sente, e si pone come
esempio di chi vuol far entrare a tutti i costi l’individualismo agonistico,
io decido per tutti, entro la cultura e il pensiero politico. La storia ha
mostrato tutto il suo aspetto negativo.
A futura memoria".
Antonio Pilato
12 maggio 2016
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11/05/2016 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 9 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 16.30, a san Rocco, santa Messa e santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa; a seguire Novena di Pentecoste;
- ore 20.30, a san Rocco, catechesi a cura del Gruppo Famiglie.
Martedi 10 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, a San Rocco, santa Messa e prove di canto;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa; a seguire Novena di Pentecoste;
Mercoledi 11 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa; a seguire Novena di Pentecoste;
- ore 18.00, a San Rocco, santa Messa.
Giovedi 12 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.15, a San Rocco, preghiere e santo Rosario in onore di santa Rita,
a seguire santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa; a seguire Novena di Pentecoste.
Venerdi
13 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 17.30, a San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa; a seguire Novena di Pentecoste;
- ore 18.00, a San Rocco, santa Messa in onore della Madonna di Fatima;
- ore 20.00, liturgia Penitenziale per i padrini e genitori dei ragazzi di
Prima Comunione.
Sabato
14 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a San Rocco, santa Messa;
- ore 16.00, a San Rocco, catechismo;
- ore 20.30, in chiesa Madre, Veglia di Pentecoste cittadina.
Domenica 15 maggio - Pentecoste
- ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, chiesa San Rocco, santa Messa;
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ore 10.30, chiesa Madre, celebrazione delle Prime Comunioni; - ore 11.30, chiesa Madonna del
Carmelo, santa Messa; - ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa
Messa;
- ore 19.15, in chiesa Madre, santa Messa.
AVVISI
Sino al 13 maggio sono aperte le iscrizioni per i giovani che vogliono
far parte del gruppo animatori del Grest; rivolgersi a padre Giovanni
Fregapane in chiesa Madre.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 27/03/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 19.15, chiesa Madre |
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10/05/2016 |
Comune. "Solidarietà al
Sindaco di Licata per l'attentato subito"; nota dell'assessore Piero
Castronovo |
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Palazzo Municipale |
L'assessore Piero Castronovo, con la nota che pubblichiamo di seguito,
esprime solidarietà al dott. Angelo Cambiano, Sindaco di Licata, al quale
ignoti malviventi hanno incendiato una abitazione di famiglia. *****
"Sono vicino ed esprimo tutta la mia solidarietà al sindaco di
Licata Angelo Cambiano per il vigliacco gesto subito con l’incendio della
sua villetta di campagna.
Auspico che possano essere assicurati alla giustizia i responsabili di un
così inqualificabile gesto.
Simili circostanze non possono che trovare la politica tutta unita senza
schieramenti di sorta, poiché la vera battaglia che bisogna condurre è
quella verso il rispetto delle leggi contro ogni sopraffazione deviata e
tendenziosa.
L’episodio che ha colpito il sindaco Cambiano evidenzia come sia difficile
oggi, in questa nostra martoriata terra, essere Amministratore Pubblico.
Mantenere la schiena dritta nel supremo interesse legittimo della propria
città è dovere imprescindibile delle istituzioni tutte.
Un pensiero anche al nostro Arciprete Don Giovanni Castronovo, zio del
sindaco Cambiano".
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Piero Castronovo
Assessore Municipale
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09/05/2016 |
Dialoghi. "Toghe e
Politica - Avanti un altro, forza a chi tocca"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
Continua ad essere singolare la tensione tra potere politico e ordine
giudiziario: ogni giorno si arricchisce di nuove puntare. La verità è che
mutano i Governi, si alternano maggioranze di segno opposto, cambiano i
leader alla guida dei Governi, tutti hanno ragione, ma chi perde è sempre il
cittadino che ogni giorno che passa perde fiducia nelle istituzioni.
Di questo abbiamo parlato al Circolo della Concordia oltre che degli ultimi
fatti che hanno visto, a vario titolo, ancora una volta la nostra classe
politica protagonista in negativo.
Giuseppe Castronovo
"Toghe e Politica - Avanti un altro, forza a chi tocca"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Nuccio: Cari amici...
Cecè: Dì pure.
Nuccio: Ogni giorno ha le sue pene. Da un po’ di tempo a questa parte non
c’è più pace in casa del Partito Democratico. Impressionante il numero degli
indagati e degli arrestati!
Giacomo: Mi chiedo se c’è Regione che risulti immune da questo
impressionante stillicidio quotidiano. Il fatto è che oramai in casa del
Partito Democratico la Magistratura indaga, arresta e condanna non solo su
reati contro la Pubblica Amministrazione ma anche su reati i più vari. La
casistica è lunga, basta fare qualche esempio:
-in Lombardia viene arrestato il Sindaco di
Lodi, Simone Uggetti, per turbativa d’asta;
-in Sardegna viene condannato l’ex Presidente di quella
Regione e attualmente europarlamentare Renato Soru per evasione fiscale;
-in Sicilia il consigliere comunale di Siracusa Antonio
Bonafede s’è fatto beccare, mentre stava per imbarcarsi su un traghetto
diretto a Malta, con 20 Kg. di droga.
Nuccio: Mi sembra, caro Giacomo, che la Magistratura, con il centinaio e più
di indagati del Partito Democratico, abbia adottato il motto “avanti un
altro, forza a chi tocca”.
Mimmo: La verità è che con questi fatti ci stanno derubando la fiducia
nelle Istituzioni che ritengo cosa più grave del furto di 3 etti di
formaggio di quel povero disgraziato che l’altro giorno è stato comunque
assolto in Cassazione per aver commesso il fatto in stato di grave
necessità, leggasi fame.
Giacomo: Prof. Vezio, lei ch’è stato così silenzioso ad ascoltarci, cosa ci
dice?
Vezio: Lasciatemi dire: non sempre è necessario che sia la Magistratura a
parlare con sentenze e provvedimenti vari perché il cittadino
possa conoscere la malattia che affligge la nostra classe politica tutta.
Una malattia che, affondando le sue radici nel mancato rispetto del
principio costituzionale della legalità e del valore della moralità, prima o
poi provocherà un’acuta crisi dell’intero nostro sistema politico
istituzionale, e allora saranno guai seri per tutti noi.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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09/05/2016 |
Ricorrenze. "Sessant'anni
dopo... la politica": mostra e conferenza sulle elezioni del 27 maggio
1956 |
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Manifesto
L'Unità
27/05/1956 |
Sarà celebrato a Grotte, con una mostra ed una conferenza, il sessantesimo
anniversario delle elezioni amministrative del 27 maggio 1956. Di seguito la nota
congiunta del Comune e della Proloco.
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"Comunichiamo
che questa Amministrazione comunale e la Pro Loco di Grotte hanno deciso di
celebrare i sessant'anni dalle elezioni amministrative del 27 maggio
1956 con una conferenza dal titolo “Sessant’anni dopo… la politica”.
La manifestazione si terrà sabato 28 maggio 2016 alle ore 18.00 nei locali
del Palazzo comunale, dove avranno luogo gli interventi di alcuni
parlamentari che rappresenteranno le forze politiche del tempo e una
relazione di Gaspare Agnello, eletto Consigliere comunale nelle elezioni del
1956.
In quella occasione sarà allestita una mostra di documenti relativi alla
vita politica di questi ultimi sessant'anni, per cui invitiamo gli ex
amministratori che hanno documenti e fotografie interessanti, di volerli
esporre, ordinandoli, ognuno, in un pannello.
La mostra sarà inaugurata lo stesso giorno 28 maggio 2016 alle ore 17.30.
Per eventuali chiarimenti rivolgersi a Filippo Vitello".
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Il Presidente della Pro Loco
Filippo Vitello |
Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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08/05/2016 |
Racconti. "Pepè. Una
storia di un tempo lontano"; di
Carmelo Rotolo |
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Per specifica ammissione dell'Autore, "i
personaggi e i fatti di questo breve racconto sono frutto di pura fantasia";
eppure per quanti hanno avuto modo di conoscere "Pepè", singolare
personaggio del passato grottese, se non veri sono di certo verosimili.
Si conoscono i luoghi, che hanno mantenuto le stesse caratteristiche, e le
tradizioni locali alle quali si fa riferimento. Tradizioni che si affidano,
anno dopo anno, alle nuove generazioni; personaggi che - grazie ai racconti
che ci vengono donati - continuano a vivere nella nostra memoria.
Carmelo Arnone
PEPÉ. UNA STORIA DI UN TEMPO LONTANO
di Carmelo Rotolo
Fu così che, più o meno una quarantina di anni fa, e precisamente la
domenica mattina di Pasqua, quattro carusi, in attesa che uscissero
la Madonna e Gesù Risorto dalla chiesa Matrice, non avendo nient'altro da
fare si “misiru a babbiari a Pepè”.
Quella mattina, cosa rara, il sole illuminava la piazza antistante la chiesa
e tutta la stradina che, dalla chiesa da una parte e dalle latrine comunali
dall'altra, scendeva in basso verso la Fontana.
Pepè se ne stava seduto sopra una sedia mezza sgangherata, fuori dalla porta
della latrina, guardando a vista il tavolinetto con sopra il tabarè
di cartone con la scritta: Offerte di Pasqua.
Poche le lire sparse su tutta la superficie; tante cinque lire, pochi pezzi
da dieci lire, qualche cento lire, qua e là. Poca roba, ma bastevole a
festeggiare la Pasqua da cristiano, comprando qualche cannolo con la
ricotta, o qualche cciarduni mignon, poiché per quello normale i
soldi non bastavano.
Pepè era conosciuto in paese. Non c'era carusu, o cristianu
che non lo conosceva; il Sindaco, gli Assessori, magari non li conosceva
nessuno, ma Pepè no. Pepè era speciale; non faceva male a nessuno, sempre
sorridente, poco più alto del suo bastone, con la coppola unta e scolorita
sulla testa, il cappotto a trequarti grigio, sempre uguale, inverno ed
estate, con il bastone sempre tra le mani, e quel suo faccino rotondo e gli
occhietti piccoli e sorridenti, sembrava un reuccio, nel suo mondo strano.
Tutti lo salutavano affettuosamente, chiamandolo per nome: “Ciao Pepè”,
magari aggiungendo qualche “Eh!” in più, giusto per affetto.
I quattro carusi, appoggiati alla ringhiera che delimitava la
piazzetta alberata, dall’alto fissavano Pepè che se ne stava fermo, seduto
sulla sua sedia, con il suo bastoncino tra le gambe, la coppola ben calcata
sulla testa, nonostante il sole fosse ormai abbondantemente alto, e un
braccio teso sul tavolinetto, quasi a volerlo proteggere da qualche
presentimento negativo imminente.
E così fu.
I carusi, percorsi i pochi metri della piazzetta costeggiando gli
alberi di ficus, scesero la scalinata di accesso alla via della Fontana, a
lato la latrina, e si pararono davanti a Pepè.
“Che volete farci, carusi sono!”.
Cominciarono a girargli attorno, saltellando e babbiannulu con
parolacce e frasi di scherno, e tirandogli ora il cappotto, ora la coppola,
ora facendo finta di levargli il bastone da mezzo le gambe.
Povero Pepè, che colpa ne aveva lui se il Signore lo aveva fatto nascere,
per così dire, lento nel reagire alle angherie di questi quattro vastasi!
E continuarono così per un bel po’ di tempo, finché Pepè preso
dall’agitazione interna, si alzò di colpo, facendo cadere a terra il
tabarè con tutte le monete.
Povero Pepè, li cannola con la ricotta, lu cciarduni mignon…
Li vastasi, non soddisfatti, vedendo le monete per terra, ne
raccolsero alcune e, vedendo Pepè che “santiava”, roteando il bastone
sopra la testa, per paura di prendere qualche bastonata, scapparono in
direzione della chiesa Madre, dove la gente si stava radunando per l’inizio
dell’“Incontro”.
Pepè, arrabbiato e ncaniato più di prima, ad una ad una si mise a
raccogliere le lire rimaste e a sistemare il tabarè con la scritta
Offerte di Pasqua sul tavolinetto, ben in vista.
Improvvisamente uno scampanio assordante si diffuse per tutta la piazza,
segno che la funzione religiosa era terminata e, dopo qualche minuto, un
applauso generale della folla, radunata davanti al portone della Matrice e
in tutta la piazza circostante, accoglieva l’uscita dalla chiesa della
statua della Madonna e, subito dopo, della statua di Gesù Risorto.
Ora, a discrezione del lettore se crederci o meno, accadde una cosa strana.
Appoggiati allo stipite della porta della chiesa Matrice, i quattro
carusi nel vedere uscire la statua di Gesù Risorto ebbero l’impressione
che Gesù, se con una mano teneva la bandiera con la croce della
resurrezione, con l’altra mano, invece del segno della benedizione, sembrava
volesse indicare proprio loro quattro, e ne furono talmente convinti e
spaventati che ritornarono indietro a restituire, non solo i soldi che
avevano preso da terra, ma diedero a Pepè anche i pochi spiccioli che
avevano in tasca.
Fu così che anche per Pepè la Pasqua poté essere un po’ più dolce.
Carmelo Rotolo
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info l'8 maggio 2016.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.
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07/05/2016 |
Comune. "Non veritiere e
lesive le dichiarazioni del consigliere Cutaia"; nota del vice sindaco
Salvatore Rizzo |
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Salvatore Rizzo |
Con una nota, che pubblichiamo di seguito, il vice sindaco Salvatore Rizzo
replica alle
dichiarazioni rilasciate dal consigliere di minoranza Leonardo Cutaia. *****
"In
riferimento all’articolo del 30.04.2016 di "La Sicilia", io sottoscritto
Rizzo Salvatore, Vice Sindaco del Comune di Grotte, faccio presente che,
diversamente da quanto riportato, non ho detto di fare l’accordo per soli
45,00 euro oppure i soldi rimangono lì, ma ho detto davanti all’avvocato
della cooperativa ed a pubblici ufficiali che il Comune di Grotte era pronto
a pagare subito alla cooperativa i 45,00 euro già accreditati dal Ministero
attraverso la Prefettura, e la restante parte a copertura dei 79,25 euro
previsti, da pagare successivamente quanto la Regione o altri Enti preposti
li avrebbero accreditati allo stesso Comune.
Si chiedeva pertanto l’emissione di due fatture, una di 45,00 euro da
saldare immediatamente che trova copertura finanziaria con le somme
accreditate - come sopra detto - dalla Prefettura, e l’altra di 34,25 euro
che avremmo saldato solo quanto il contributo della Regione sarebbe
arrivato.
Altresì è non veritiero ed è lesivo quanto dichiarato dal consigliere Cutaia
Leonardo nei confronti dell’operato del Comune e degli uffici dello stesso,
nell'affermare che “nessuno ha presentato alla Regione la richiesta per
l’anno 2015 dei fondi destinati alle cooperative e quindi non sono arrivati”.
Si precisa che l’ufficio Sevizi Sociali del Comune di Grotte, in base alla
Circolare Regionale n. 7 del 09/09/2015, ha presentato richiesta, nel
rispetto dei termini di presentazione, delle somme relative al ricovero di
minori disposto dall’autorità giudiziaria, e precisamente in data 15/09/2015
con prot. n° 11097 e in data 30/10/2015 con prot. n° 13474.
Successivamente infatti, con decreto DDG n. 2947/S6 del 19/11/2015, è stato
assegnato a tutti i Comuni -
tra i quali
anche al Comune di Grotte -
un
contributo, relativamente al primo semestre 2015 in riferimento solo per un
minore.
Pertanto quello che ha dichiarato il consigliere comunale Cutaia Leonardo,
che dovrebbe rappresentare gli interessi del Comune, è solo invenzione che
va a ledere l’immagine del Comune stesso e di tutte quelle persone che
lavorano tutti i giorni al servizio dei cittadini".
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Il Vice Sindaco
Salvatore Rizzo
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06/05/2016 |
Cerimonie. Il Presentazione
Mattarella incontra Giovanni Miceli con gli studenti delle Scuole
Superiori |
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Con il Presidente |
Un'esperienza indimenticabile: essere ricevuto al Quirinale dal Presidente
della Repubblica e trovarsi seduto di fronte a lui, ad ascoltarlo a pochi
passi. L'ha vissuta ieri Giovanni Miceli, grottese, al 5° anno dell'IISS
(Istituto di Istruzione Secondaria Superiore) "Enrico Fermi" di Aragona,
che, insieme ad altri studenti della sua scuola, è stato ospite al Palazzo
del Presidente nell'incontro che si è svolto ieri, giovedi 5 maggio.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha accolto al Quirinale
gli studenti di alcune scuole secondarie di secondo grado: Liceo Ginnasio
Mandralisca di Cefalù (PA); Liceo scientifico "L. Da Vinci" di Maglie (LE);
Liceo scientifico "I. Calvino" di Città della Pieve (PG); I.I.S.S. "E.
Fermi" di Aragona (AG); Istituto "Sannino-Petriccione" di Napoli; Liceo
"Benedetto da Norcia" di Roma. Dopo un breve saluto di benvenuto ai giovani
partecipanti all'incontro, Il Presidente Mattarella ha risposto alle domande
di alcuni studenti.
Redazione
6 maggio 2016
© Riproduzione riservata.
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Al Quirinale |
06/05/2016 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 6 maggio |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 6 maggio:
ore 20.15 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.30 partenza
Via
Mattarella, Via Magazzini, Via Meli, Via Fonte, Via Trinacria, Calvario, Via
Moro, Via Elena Di Montenegro, Via Crispi, Via Romita, Via Basilicata, Via
Livatino, Via Ingrao, Via Kulishoff, Via Turati, Via Nenni, Viale Matteotti,
Via Umbria, Via Madonna delle Grazie, Piazza Umberto I, Via Sturzo, Via G.
B.Vico,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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05/05/2016 |
Dialoghi. "Scontro
Magistratura-Politica: guerra infinita. Di chi la colpa?"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
La
conflittualità del rapporto tra Potere politico e Ordine giudiziario
rappresenta una dolorosa costante nel nostro Paese. Una piaga dalla quale
l'Italia non riesce ancora a guarire. Ne sono prova le infuocate
dichiarazioni del presidente del Consiglio Renzi da una parte e quelle del
neo eletto presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Davigo
dall'altra. Renzi che definisce "stagione giustizialista" quella di "Mani
pulite" e Davigo che, parlando degli attuali politici, afferma che "non
hanno smesso di rubare, ma non si vergognano più". Di questo abbiamo parlato
al Circolo della Concordia.
Giuseppe Castronovo
"Scontro Magistratura-Politica: guerra infinita. Di chi la colpa?"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Romano: Amici, non vi sembra che adesso stiano esagerando, e non poco, tutti
quanti, nessuno escluso?
Totò: A chi ti riferisci? E a che proposito?
Romano: All’ennesima guerra scatenatasi tra magistratura e politica in
questi ultimi giorni.
Ennio: Giornali e televisione sono diventati altrettanti campi di
combattimento dove la palma della vittoria viene assegnata a chi la spara
più grossa.
Ludovico: Credo di non sbagliare affermando che da questo scontro un dato è
emerso chiaramente: nessuno dei contendenti si è attenuto al principio dei
nostri avi: “la tua lingua non preceda il pensiero”.
Marco: In effetti mi sembra che tutti i protagonisti di questa guerriglia
abbiano sottovalutato la necessità che le loro esternazioni siano ispirate
da una equilibrata moderazione.
Giacomo: Visto che tutti i contendenti si stanno dimostrando alquanto
loquaci, vorrei anche che rispondessimo a questa domanda: “Ha ancora valore
il silenzio”? Io francamente non sono all’altezza del tema.
Lino: Prof. Vezio, risponda lei.
Vezio: Purtroppo non dico nulla di nuovo quando affermo che ai nostri giorni
la politica è dominata da fiumi di parole. Le nostre orecchie devono
ascoltarne tante perché i politici hanno paura che nel silenzio possiamo
dimenticarci di loro. E il guaio, amici miei, è che questo fiume di parole
non di rado si trasforma in una vera e propria rissa. E voi capite bene che
discutere, confrontarsi è una virtù, la rissa no.
Lino: Prof. cosa direbbe al presidente del Consiglio Renzi e al giudice
Davigo, i due diretti protagonisti di questa rissa?
Vezio: Inviterei Renzi, che è colui che a questa rissa ha dato inizio, a
meditare il filosofo Seneca il quale ci dice che “Alium silere quod voles,
primus sile” e cioè “taci tu per primo, se vuoi ch’altri taccia”. Inviterei
poi il dr. Davigo, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, a
meditare il filosofo San Bonaventura da Bagnoreggio il quale ci dice che “Ex
silentio nutritur iustitia” e cioè “di silenzio si nutre la giustizia”.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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05/05/2016 |
Pasqua 2016. "Via Crucis della
Misericordia"; ringraziamenti da Michele Morreale |
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Vedi le foto |
Tra le manifestazioni collaterali proposte
nel corso della Settimana Sante grottese 2016, si è svolta la 5^
edizione della mostra statica "Vita di Nostro Signore Gesù Cristo", che
quest'anno ha avuto come tema "Via Crucis della Misericordia".
Michele Morreale, ideatore dell'iniziativa, ringrazia quanti hanno
collaborato alla realizzazione.
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"A nome mio personale desidero
esprimere il più sentito ringraziamento per l’apprezzabilissimo lavoro
svolto da quanti hanno collaborato all’evento relativo alla V edizione della
mostra "Vita di Nostro Signore Gesù Cristo", intitolata, in occasione
dell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia, "Via Crucis della
Misericordia".
Il loro contributo e la loro fattiva collaborazione sono stati preziosi - se
non indispensabili - per il raggiungimento di un importante obiettivo:
quello che era nei miei programmi.
Un ringraziamento va al Sindaco e all’Amministrazione comunale.
Alla ditta Italservice S.r.l. di Liotta giunga una personale riconoscenza
non solo per la sua onorata partecipazione all’evento ma per il suo
inestimabile contributo alla sua realizzazione; la sua costante presenza ha
fatto sì che uno staff intero si muovesse in maniera composta ed omogenea.
Un grazie speciale va al cantastorie Nenè Sciortino che con i suoi brani,
sulla vita di Gesù Cristo, ci ha emozionati.
Un particolare ringraziamento va ai miei collaboratori che, con zelo e
scrupolosità che sempre li contraddistinguono, hanno operato con dedizione
instancabile ed esemplare la buona riuscita dell’evento.
Sono riuscito, con la collaborazione di Alfonso Vizzari, a riproporre il
tema sacro, carico di espressionismo cromatico, nei due mosaici pavimentali
realizzati con tessere di pietrisco colorati con ossidi naturali. Il logo
del Giubileo e la Croce della Misericordia sono stati codificati in pieno
con accostamenti di colori che hanno suscitato stupore e meraviglia.
Una preziosa riconoscenza va a Giacomo Vaccarello per le sue opere
pittoriche.
Ho potuto apprezzare non solo l’alta qualità delle luci e sonoro, ma
soprattutto il lavoro e l’impegno di tante persone unite dalla grande
devozione e fede cristiana, dalla passione per le tradizioni e dalla volontà
di mettersi al servizio della nostra comunità.
É per me un onore e un piacere esprimere
a tutti voi il più sentito ringraziamento per l’organizzazione e il grande
successo di partecipazione che anche quest’anno hanno contraddistinto la
Festa della Santa Pasqua; ormai una tradizione consolidata nel programma
delle iniziative proposte sul territorio.
L’ottima riuscita dell’evento conferma l’importanza di mantenere e di
valorizzare tali momenti di aggregazione, che hanno regalato alla nostra
comunità una splendida opportunità per mostrare a tanti spettatori e
presenti la bellezza dell’evento.
Infine un grazie speciale al Signore Gesù Cristo che ha consentito che tutto
ciò si realizzasse".
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Michele Morreale
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"Via Crucis della Misericordia" (Foto)
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04/05/2016 |
Iniziative. Racconto per
immagini della manifestazione "Di-Vino -
Itinerari di storia e saperi" |
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Manifesto |
Si è svolta a Grotte, giovedì 28 aprile,
la manifestazione dal titolo: “Di-Vino
- Itinerari di storia e saperi”; una iniziativa organizzata
dall’Associazione Culturale Humus, dall’Istituto Comprensivo “A. Roncalli”
di Grotte e dalla Pro Loco “Erbessus” con il patrocinio del Comune di
Grotte. Una mostra itinerante sulla storia e il territorio della Sicilia Centro
Meridionale, allestita nell’atrio del Palazzo Municipale, formata da 35 cartelloni esplicativi dei tre principali
itinerari tematici del comprensorio, a cura del M° Salvo Caramagno cha ha
presentato il quadro “Grotte Città del Nero d’Avola”, arricchita da un’opera
inedita dedicata alla cultura enologica dal titolo: “Il Di-Vino”, una
realizzazione di arte moderna di grandi dimensioni creata per l’occasione
dall’artista Patrizia Camera. A seguire, in Sala consiliare, si è tenuto un
dibattito sul tema: “Il paesaggio, il
nero d’Avola e lo sviluppo territoriale”.
La manifestazione è stata allietata da interventi musicali dell’Orchestra
scolastica di Grotte guidata dai docenti di Strumento Musicale e da letture
di brani di letteratura a cura di alunni e docenti della scuola secondaria
di primo grado di Grotte.
Pubblichiamo 37 immagini della manifestazione, realizzate dal dott. Carmelo
Capraro (Esperto
di Storia dell'Arte, Critico, Fotografo d'Arte).
Redazione
4 maggio 2016
© Riproduzione riservata.
Di-Vino - Itinerari di storia e saperi (Foto)
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03/05/2016 |
Editoria. Presentazione del
libro "Cucina siciliana di popolo e signori", di Martino Ragusa; sabato
7 maggio |
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Copertina
Martino Ragusa |
L’Associazione
teatrale-culturale “Nino Martoglio”,
con la Fidapa - Sezione di Racalmuto e il Comune di Grotte,
sabato
7 maggio 2016 alle ore 20.00
presso
il centro polifunzionale San Nicola
in
Grotte, presenta il libro “Cucina siciliana di popolo e signori” di Martino
Ragusa.
L'autore, nato ad Agrigento, ha vissuto per diversi decenni a Bologna; oggi
vive a Ribera, fra ulivi, orto e galline. È gastronomo, scrittore,
giornalista, blogger, autore teatrale, medico psichiatra. Collabora con i
periodici nazionali "Il Test-Salvagente", "Ristoranti–Imprese del Gusto", "Bargiornale".
Ha pubblicato numerosi libri di cucina, di gastronomia e guide
turistico-gastronomiche. Autore televisivo di numerose trasmissioni di Rai e
Mediaset, collabora in qualità di esperto con il programma di Rai 1 "Linea
Verde".
Cura il blog di cultura gastronomica e ricette martinoragusa.it.
Nel suo ultimo libro sono riportate 216 ricette, frutto di una sua ricerca
ossessiva, provate e riprovate, assaggiate, offerte agli amici ed infine
fotografate per il libro. Ricette genuine: le quantità degli ingredienti
sono quelle esatte, le preparazioni sono esposte in modo semplice e
razionale. Oltre alle ricette tradizionali della cucina siciliana sono
presenti alcune ricette innovative dell’autore, che testimoniano la
contemporaneità della cucina siciliana. Numerose ricette sono anche per
vegani e vegetariani: non si tratta di adattamenti, semplicemente si fanno
così. Ogni preparazione è introdotta da una premessa che racconta la storia
della pietanza, i suoi risvolti culturali e sociali.
La relazione sul testo sarà a cura del giornalista Carmelo Arnone;
l'incontro verrà moderato dal presidente dell'associazione "Nino Martoglio"
Aristotele Cuffaro.
“Cucina siciliana di popolo e signori” di Martino Ragusa
Centro polifunzionale “San Nicola” - Grotte
Sabato 7 maggio - ore 20.00
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Aristotele Cuffaro |
03/05/2016 |
Servizi. Chiusura temporanea
dell'isola ecologica, giovedi 5 maggio |
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Centro raccolta |
Chiusura temporanea del centro comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti,
chiamato comunemente "isola ecologica", giovedi 5 maggio 2016; salvo
imprevisti dovrebbe essere aperto dal successivo venerdi 6 maggio.
Il conferimento dei rifiuti ingombranti (televisori, frigoriferi, lavatrici,
altri vari elettrodomestici, brande, materassi e vario mobilio, ecc...) è
sempre possibile all'interno del cassone scarrabile posto nei pressi
dell'isola ecologica, dato che per tale operazione non è richiesta la
presenza di un operatore. Si ricorda che il deposito dei rifiuti ingombranti
è sempre vietato lungo le vie cittadine ed accanto ai cassonetti.
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03/05/2016 |
Chiesa. Martedi 3 maggio, santa Messa all'aperto
presso l'"Ecce Homo" |
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"Ecce Homo" |
Martedi 3 maggio 2016 alle ore 17.00, sarà celebrata una santa Messa all'Ecce Homo.
É una tradizione grottese di lunga data, risalente al 1910, quella che vede
ogni anno i fedeli raccolti in preghiera davanti alla piccola edicola votiva
situata nella parte alta del paese, a due passi dalla fontana "Acquanova",
all'incrocio tra Via Cavour e Via Di Vittorio. La tradizione prevede che ogni 3 di maggio nel
piccolo incrocio antistante la cappelletta venga celebrata una Santa
Messa.
L'edicola dell'Ecce Homo fu edificata in ricordo della missione francescana
del 30/01/1910. Al suo interno, sul piccolo altare, si trova un mezzobusto
raffigurante Gesù con le mani legate e coronato di spine. Ben presto, a
partire dalla costruzione della cappelletta, il termine "Ecce Homo" entrò nel comune
linguaggio grottese, divenendo un toponimo univoco e di grande efficacia.
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03/05/2016 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 2 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, santa Messa animata dal Rinnovamento nello
Spirito Santo.
Martedi 3 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, presso la cappelletta dell'Ecce Homo, santa Messa;
- oggi in chiesa Madre non sarà celebrata la santa Messa;
- ore 18.00, a San Rocco, santa Messa.
Mercoledi 4 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato; - ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a San Rocco, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni Fregapane.
Giovedi 5 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, Adorazione eucaristica.
Venerdi
6 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa e Novena dello Spirito Santo;
- ore 18.00, a San Rocco, santa Messa;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione del gruppo di giovani sposi e dei
genitori che devono battezzare o hanno battezzato i propri bambini.
Sabato
7 maggio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santo Rosario meditato;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva e Novena dello Spirito
Santo;
Domenica 8 maggio
- ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, chiesa San Rocco, celebrazione delle Prime Comunioni;
-
ore 10.30, chiesa Madre, santo Rosario della Madonna di Pompei; -
ore 11.00, chiesa Madre, santa Messa con Supplica alla madonna di Pompei;
- ore 11.00, chiesa Madonna del
Carmelo, santo Rosario della Madonna di Pompei; - ore 11.30, chiesa Madonna del
Carmelo, santa Messa con Supplica alla madonna di Pompei; - ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo,
santa Messa; - ore 19.15, chiesa Madre, santa Messa con la Novena dello
Spirito Santo.
AVVISI
Sino al 13 maggio sono aperte le iscrizioni per i giovani che vogliono
far parte del gruppo animatori del Grest; rivolgersi a padre Giovanni
Fregapane in chiesa Madre.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 27/03/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 19.15, chiesa Madre |
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02/05/2016 |
Attività. Workshop del
Distretto Sicilia Centro Meridionale; il 4 maggio in Sala consiliare |
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Locandina |
Con decisione del CE C(2015)8403 del 24 novembre 2015 è stato approvato il
Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia 2014-2020, strumento di
finanziamento e di attuazione del Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale
(FEASR) siciliano, con una dotazione finanziaria, nell'ambito della
programmazione delle risorse FEARS, per il periodo 2014-2020, di Euro
2.212.747.000,00.
Nell'ambito del PSR Sicilia 2014/2020 attraverso la Misura 19 - Sostegno
allo sviluppo locale LEADER - (SLTP - sviluppo locale di tipo
partecipativo), ai sensi dell'art. 35 del regolamento (UE) n. 1303/2013, è
definita la Strategia di Sviluppo Locale di Tipo partecipativo sostenuto dal
FEARS denominato LEADER, che è:
- concentrato su territori subregionali specifici;
- gestito dai Gruppi di Azione Locale (GAL) costituiti da soggetti pubblici
e privati rappresentativi degli interessi socio-economici del territorio,
che si associano in una partnership pubblico-privata e assumono un ruolo
operativo (gestionale ed amministrativo);
- realizzato attraverso l'elaborazione di strategie territoriali di sviluppo
locale, integrate e multisettoriali, da parte dei GAL;
- proposto e attuato attraverso l'elaborazione di un Piano di Azione Locale
per tradurre gli obiettivi in azioni.
Per le precedenti finalità i soggetti pubblici e privati, i rappresentanti
delle categorie professionali e del mondo del lavoro, le associazioni e
fondazioni territoriali, gli imprenditori e i soggetti portatori di
interessi collettivi sono invitati al workshop sul Piano di Azione Locale
del Distretto Rurale Sicilia Centro Meridionale, che si terrà mercoledi 4
maggio 2016 alle ore 18.30 nella sala del Consiglio comunale di Grotte.
Al workshop, che sarà coordinato dall'arch. Olindo Terrana (Direttore del
GAL SCM Scarl), parteciperanno: il sindaco di Grotte Paolo Fantauzzo, la
presidente del Consiglio comunale Rosellina Marchetta, il dirigente
dell'U.S.A. di Agrigento Aldo Brancato.
Workshop
Piano di Azione Locale - Distretto Rurale Sicilia Centro Meridionale
Mercoledi 4 maggio - ore 18.30
Sala consiliare - Grotte
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02/05/2016 |
Racconti. "Anche della
gatta" (Racconto in forma quasi dialogica); di
Salvatore Bellavia |
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Salvatore Bellavia
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Un testo che tocca corde sensibili dell'animo umano, mostrando senza remore
"miserie certe e presunte nobiltà" di una società ormai dimenticata. Preso
per mano, il lettore viene accompagnato lungo una strada che, se vorrà,
dovrà continuare a percorrere da solo, libero di ricreare con la fantasia
quel mondo in cui la ragione si contrappone al sentimento, lasciando
prevalere - a propria insindacabile scelta - l'una o l'altro.
Un'altra di quelle preziose miniature che solo Salvatore Bellavia, con
paziente e minuzioso lavoro di penna, cuore e memoria, riesce a creare e
regalare.
Carmelo Arnone
ANCHE DELLA GATTA
(Racconto in forma quasi dialogica)
di Salvatore Bellavia
Il catuniu nel giro di qualche ora, come un fiume in piena, invase
via Giovanni Da Procida per poi slargarsi nelle vie adiacenti, nelle vie a
valle e in Corso Garibaldi. Mano a mano che passavano le ore prendeva forza
e sostanza tali da inerpicarsi per le vie e le scalinate che portavano nei
quartieri in cima alla collina sulla quale Grotte si era edificata.
Il catuniu si era scatenato quando la lavandaia Barcillunisa,
in confidenza, in stretta ed assoluta confidenza, ad una sua amica che le
chiedeva del perché andasse tutti i giorni e da tanti giorni in casa
Moranti, spiegò che era stata chiamata per lavare e stirare il corredo della
signorina.
E poiché, come da consuetudine, si faceva il bucato del corredo in
prossimità del matrimonio, fu chiaro e certo che la signorina Dorotea da lì
a poco sarebbe convolata a giuste nozze.
Qualche curioso volle sincerarsi che la notizia - il cicaleccio ormai era
già diventato notizia - fosse vera e quindi, come per caso, passò da Via
Giovanni Da Procida per constatare se veramente il corredo era steso ad
asciugare. Della biancheria nel grande terrazzo, adornato da tantissimi vasi
di gerani, garofani e rose, non vi era traccia. Quasi deluso, concluse che
forse qualcuno si era divertito ad inventare un matrimonio per una
ventiseienne signorina, ormai, per quei tempi, troppo avanti negli anni.
Quando Filippuzzu - questo era il nome del curioso - quella sera nella
bettola di Iacu molinello, intervenne, in una agitatissima e gridata
discussione infarcita di mille imprecazioni e di altrettante bestemmie, per
dire di ciò che aveva verificato, e che quindi il fatto del matrimonio era
soltanto uno scherzo e una maldicenza, fu zittito con:
- Sei il solito babbu, parli senza sapire!
Era intervenuto il mezzadro dei signori Moranti che, quando il vino
cominciava a produrre i suoi effetti, parlava in un suo italiano.
- Devi sapire, tutti àta sapire, che il corredo viene steso ad asciugare nel
grande cortile interno della casa, e io, quando portai il mosto in cantina,
il magnifico e ricco corredo l’ho visto, bianchissimo e splendenti.
Assodato che la signorina si preparava per le nozze, restava da sciogliere
un grande e capitale mistero: e lo sposo? L’uomo che era riuscito a non
subire la mortificazione di uno sprezzante "No", quel "No" che aveva
fulminato ed ucciso le speranze dei tanti pretendenti, che non vantando
nobili natali, avevano osato chiedere la mano di donna Dorotea Moranti, chi
era?
Pruriginosa e insistente domanda che in paese tanti si facevano e facevano,
ma che per parecchi giorni non trovò risposta se non in fumose ipotesi e
ardue fantasie.
Luzza, la vicina dirimpettaia di casa Moranti, mentre era intenta a ricamare
ebbe come una folgorazione e pescò nella sua vivace memoria l’immagine di un
forestiero, non più giovane ma distinto nel portamento ed elegantemente
vestito, che una volta, qualche mese addietro, aveva visto entrare in casa
Moranti: "forse" era proprio questo signore il promesso sposo. Di questo suo
vago ricordo Luzza ne parlò con il marito.
E quella stessa sera Corrado, mentre aspettava il suo turno dal barbiere,
orgoglioso di sapere cose che altri non immaginavano neppure, eliminando il
"forse" della moglie, disse che la signorina Dorotea si era fidanzata con un
signore forestiero benestante, di ottima ricca e nobile famiglia.
Gaspare Loiotta, che in quel momento aveva affidato la barba alle cure delle
delicate mani di Giuvanninu, che odoravano di cipria e di alcool, non si
fece sfuggire l’occasione per fare intendere che lui tutto sapeva e che di
questo fidanzamento non ne aveva mai parlato per rispetto del segreto che
Erminio, il fratello di Dorotea, gli aveva affidato.
Conoscendo la vocazione alle fantasiose bugie per le quali il Loiotta era
conosciuto, nessuno gli credette. E intanto, per non essere da meno e
accreditarsi come uno che sapeva, il mediatore Sciabolona affermò di
avere visto quel forestiero vestito alla foggia cittadina in compagnia
proprio del fratello di donna Dorotea.
Il chiacchiericcio lentamente si sciolse nella musica: due mandolini e una
chitarra cominciarono le prove delle arie e delle canzoni da eseguire nella
prossima serenata che qualche giovane avrebbe portato sotto il balcone
dell’innamorata, a rischio di qualche fucilata o di una doccia maleodorante
a opera di un padre geloso.
Donna Ersilia timidamente bussò. Un suono simile ad un grugnito le fece
intendere che poteva entrare. Trovò il marito seduto alla scrivania, intento
come al solito a cercare di dare ordine all’immenso archivio di famiglia.
Casse, bauli e scaffali ospitavano molti libri e i
tantissimi secolari documenti: dai contratti prematrimoniali degli avi di
Don Raimondo, agli atti di acquisto e di vendita dei feudi, nonché tutte le
carte delle tantissime cause civili intentate; Don Raimondo orgogliosamente
affermava che lui mai aveva litigato con qualcuno, perché lui faceva
litigare le carte.
Ormai, dal giorno in cui decise di affidare la cura e
l’amministrazione delle terre e dei tre palazzi, che aveva acquistato a Palermo, ai due figli maschi, viveva chiuso in quella stanza in piacevole
solitudine assieme al suo cane da caccia, ormai vecchio anch’esso, che se ne
stava quietamente accucciato su una vasta poltrona vigilando sulle ingrate
fatiche d’archivista del suo compagno di lontane ed epiche battute di
caccia.
Marito e moglie si davano del "voi". Quel "voi" che i quarant’anni di
matrimonio non erano riusciti a mutare in "tu".
- Che cosa è successo? Cosa volete?
- Mi dovete scusare se vi ho disturbato. Una persona di fiducia mi ha
riferito che vostra nipote Dorotea sta per sposarsi.
- E perché lo venite dire a me, pur sapendo che quella famiglia per me, per
voi, per i tuoi figli, per tutto il parentado non esiste più?
Mentre pronunciava queste parole, il viso gli si avvampò e la voce da pacata
e quasi sussurrante diventò acuta e stridula.
A donna Ersilia vennero le lacrime agli occhi, aspettò che si calmasse:
-
Ma se a compromettere l’onorabilità e il decoro della sua famiglia e di
tutto il casato è stato vostro fratello, i vostri nipoti, i suoi figli, che
colpa ne hanno, poveretti?
- Si, ma… perché siete venuta a dirmi di queste nozze?
- Ho pensato che Dorotea non ha nessuno che il giorno del matrimonio
l’accompagni all’altare…
- E per questa incombenza, sono sicuro che avete pensato a me. Brava, brava,
brava!
Don Raimondo era innamoratissimo della moglie e vedendole le guance
devastate da fluentissime lacrime si addolcì, si alzò dalla scrivania e le
diede un bacio in fronte.
- Ci penso e più tardi ne parliamo con calma.
Donna Ersilia, nella certezza che il marito avrebbe fatto ciò che lei gli
aveva chiesto, uscì dalla stanza quasi sorridendo.
Don Raimondo, agitato com’era, non tornò alle sue carte. A grandi falcate si
mise a calpestare l’elegante pavimento di mattoni smaltati di "valenza",
finemente decorati con aurei gigli su sfondo azzurro.
Si chiese se la moglie non avesse ragione nel sostenere che i figli di quel
debosciato non avevano colpa alcuna dello sfregio arrecato al casato e che
quindi non meritavano di essere trattati come estranei, anzi peggio.
Ormai erano anni che don Raimondo quando, seppure raramente, gli capitava di
parlare - e questo accadeva soltanto in famiglia - di quel suo fratello, non
ne pronunciava il nome: per lui era il debosciato.
Attilio, questo era il nome del fratello, posseduto dal demone del gioco
d’azzardo, piano, piano, anno dopo anno, sconciò in maniera irreparabile il
patrimonio di famiglia e se i beni della moglie non fossero stati protetti
dal vincolo dotale avrebbero fatto la stessa fine delle terre e delle case
che il debosciato aveva ricevuto in eredità dai genitori.
Anche se il danno ormai era già fatto, don Raimondo, d’accordo con la
cognata e con Dorotea, fecero interdire Attilio, che disperato e mortificato
non uscì più da casa.
Dopo che furono celebrati i funerali di donna Erminia, morta di crepacuore,
don Raimondo e tutti i parenti, anche collocati nei rami più estremi
dell’albero genealogico, decisero di non mettere più piede nella casa
abitata da colui che aveva così gravemente compromesso la dignità e
l’onorabilità del casato.
Una mattina Dorotea, entrando nella stanza nella quale stava rinchiuso come
segregato, trovò il padre morto; in mano stringeva un mazzo di carte da
gioco.
Don Raimondo mandò a chiamare, con la criata Fofò, lu milucchisi,
fedele uomo di fatica tuttofare.
- Vai da mia nipote Dorotea per dirle che tra un’ora andrò a trovarla.
Poi entrò nel salotto, dove era certo di trovare la moglie intenta a
ricamare.
- Andate a prepararvi. Appena sarete pronta andremo a trovare i nostri
nipoti.
Donna Ersilia sorrise e poi gli sussurrò, mentre poggiava il telaio sul
tavolo che le stava davanti:
- Grazie. Io so che siete buono ed ero certa che mi avreste accontentata.
L’annuncio che da lì a poco sarebbero venuti in visita don Raimondo e la
zia Ersilia mise in grande agitazione Dorotea, che non riusciva a spiegarsi
come mai dopo tanti anni di assoluto silenzio e disinteresse, ora gli zii si
fossero decisi a varcare la soglia di casa sua.
Tre colpi di batacchio la riscossero da ogni pensiero, e si precipitò ad
aprire il portone tirando la cordicella legata ad un gancio in cima alla
scala.
Con passo esitante e timoroso scese per andare incontro agli ospiti.
Don Raimondo, senza dire una parola, salutò Dorotea con una stretta di mano,
mentre le due donne si abbracciarono.
Quando si accomodarono nel salotto che Dorotea, in attesa della visita,
aveva messo in ordine, don Raimondo si decise a parlare.
- Cara nipote, a dire il vero se qualche ora fa qualcuno mi avesse detto che
oggi avrei messo piede in questa casa l’avrei preso per pazzo provocatore.
Se sono qua lo devi a tua zia.
- Zio, scusate ma non capisco. Intanto vi ringrazio per essere venuto, ma mi
piacerebbe capire la ragione che… cosa vi ha spinto a...
- Cara Dorotea, la vita alle volte ti chiama ad assolvere dei doveri così
importanti tali da costringerti a derogare anche a quelle decisioni che
ritenevi solide e immutabili.
Intanto il collo e il viso di Dorotea erano stati invasi da chiazze
rossastre, segno di grande agitazione e preoccupato nervosismo, mentre il
suo sguardo si faceva sempre più ansioso e smarrito.
Donna Ersilia, per rasserenare la nipote:
- Tranquillizzati, perché lo zio e io siamo venuti per annunciarti una
giusta e bella decisione.
Don Raimondo appoggiò le spalle allo schienale della comoda poltrona,
tossicchiò, diede un’occhiata d’intesa alla moglie:
- Essendo io il più anziano del nostro casato devo adempiere a tutti quei
doveri che il ruolo m’impone, e tra questi doveri sicuramente c’è quello di
fare le veci di tuo padre. Tua zia ed io abbiamo pensato che, oltre che
giusto, è anche doveroso che sia io ad accompagnarti all’altare…
- Ma zio, perché dovreste accompagnarmi all’altare? A quale altare?
- Ma… non vorrai sposarti senza che io ti consegni al tuo sposo?
Don Raimondo, fulminando lo sguardo la moglie che già aveva dato la stura
alle lacrime:
- Ogni volta che, per accontentarvi, vi do ascolto e faccio quello che mi
suggerite, mi fate fare fesserie, per non dire altro…; vostra nipote, è
chiaro che non ha gradito la nostra visita. Alzatevi e andiamo via da questa
casa!
- Ma chi vi ha dato notizia di questo mio presunto matrimonio?
Donna Ersilia si asciugò gli occhi e il naso, poi con voce tremolante:
- Giugiuzza, la nostra criata, tornando da fare la spesa, mi raccontò che
nella pescheria si parlava di te, del tuo fidanzato, che è un forestiero
benestante, e del corredo che per giorni la barcillunisa ha lavato
e stirato.
Dorotea sentendo ciò si lasciò andare ad una così forte e lunga e quasi
sguaiata risata da fare stralunare gli zii che, per un momento, temettero
fosse uscita di senno.
- Ho capito. Ho capito tutto. Se per favore venite con me vi spiego il
mistero del corredo.
Dorotea si avviò, seguita dagli zii, lungo un ampio e spoglio corridoio,
poi presa la chiave dalla tasca aprì la porta:
- Questa è la stanza dei corredi.
Entrando, Don Raimondo e donna Ersilia si trovarono in un ambiente spoglio
di arredi e mobili, allineati lungo una parete c’erano tre grandi bauli con
il coperchio a botte che sembravano antichi sarcofagi.
- Il baule di destra contiene il corredo di mia nonna Celestina, nel baule
che sta al centro vi è il corredo della buonanima di mia madre e in questo
c’è il mio corredo; corredo che penso proprio mai avrò modo di usarlo. Vi
spiego. Da sempre, per evitare che ingialliscano, ad anni alterni li faccio
lavare. Quando sono scoppiata a ridere, magari in maniera esagerata e per
questo vi chiedo scusa, ho pensato che se ogni volta che ho fatto fare il
bucato dei corredi mi fossi sposata, oggi dovrei essere vedova di almeno
venti mariti.
A queste parole anche gli zii si misero a ridere.
Mentre tornavano in salotto Don Raimondo chiese notizie di Oreste.
Il viso di Dorotea s’incupì.
- É andato a Fanara per un poco di frutta, a momenti sarà di ritorno.
A rompere il pesante silenzio che aveva invaso quella stanza ci pensò donna
Ersilia.
- Ti sei fatta triste, cos’è che ti ha turbato?
Dorotea respirò profondamente, abbassò gli occhi, come ad evitare lo sguardo
degli zii e trattenendo a stento un singhiozzo:
- Il mio caro fratellino mi sta consegnando alla tomba, e sono così
disperata che sarei proprio felice di morire.
- Ma, cosa è accaduto? Perché desideri morire? - le chiese Don Raimondo.
- Perché Oreste vuole coprire questa disgraziata nostra famiglia di un’altra
vergogna, come se non fosse bastata quella procurataci da quella buonanima
di vostro fratello.
- Perché, anche lui gioca d’azzardo?
- No. E poi con quali soldi se con quello che ricaviamo dalla terra possiamo
appena campare?
- E allora?
- Dice che vuole sposarsi.
- Ma che un giovane possa desiderare di farsi una propria famiglia non penso
proprio che sia una vergogna.
- Dite così perché non sapete chi è la giovane che Oreste vorrebbe
impalmare.
- Devo ritenere che avrà avuto il buon gusto di scegliere qualcuna degna di
entrare nel nostro casato.
- E questo è, caro zio, il guaio. Si è invaghito di una certa Filippa,
figlia di uno zolfataro. Da mesi mi tormenta, e più di una volta ha
minacciato di fare qualche follia: vuole che mi rechi a casa di Ntoniu
cuozzu luordu per chiedere la mano di questa ragazza.
- Ora che viene ci penso io. Da ora in poi questo damerino avrà da fare con
me e stai certa che gli farò passare questa voglia insana.
Donna Ernestina, che in perfetto silenzio aveva espresso il suo pensiero -
come suo solito - piangendo, si decise a parlare per dire che quel nipote
aveva ereditato la testa leggia del cognato.
- Cari zii, non immaginate neppure quanti sacrifici faccio per farlo andare
lindo e ben vestito, perché non si abbia a pensare che la nostra famiglia
viva di stenti. Per fargli fare bella figura con gli amici, la domenica gli
do i soldi per comprarsi un pacchetto di Serraglio, le sigarette
profumate che tanto gli piacciono. E lui cosa fa? Una persona fidata mi ha
riferito che da quando si è incapricciato di questa giovane, le sigarette
non le compra più e i soldi li spende per comprare dei dolci che porta a
casa di quella famiglia. Ormai è diventato la favola di tutto il paese.
- Ma se non c’è fidanzamento ufficiale, come mai lo accolgono in casa? -
disse sospirando donna Ernestina.
- Cara moglie, voi non capite che quelle persone sono gentaglia e non
conoscono né pudore, né puntiglio, e pur di accalappiare un Moranti
farebbero fare alla figlia anche… cose indecenti.
Un rumore di passi provenienti dalla scala fece cessare ogni discussione.
Quando Oreste entrò nel salotto, nel vedere Don Raimondo e Donna Ersilia, la
sua leggera balbuzie si acuì al punto da non riuscire a profferire il
doveroso saluto.
- I nostri cari zii oggi hanno voluto onorarci di una visita, dimostrando
così che ci vogliono bene e che non si sono scordati di noi.
Rincuorato dalle parole della sorella si calmò e finalmente, accompagnato da
un largo sorriso, abbracciò Don Raimondo e diede una calorosa stretta di
mano alla zia. Poi si sedette pure lui.
Gli occhietti acquosi e puntuti di Don Raimondo si posarono su Oreste:
- Tua sorella ci ha informati della tua volontà di sposarti. Allora ci siamo
chiesti, non avendo tu né arte né parte, come pensi di mantenere una
famiglia? Tu sai bene, e se ancora non l’hai capito te lo spiego io, che il
poco che si è riusciti a salvare dalla furia distruttiva di quel… - stava
per dire debosciato, ma si trattenne - di quella buonanima di mio fratello,
a forza di sacrifici e rinunce fatte soprattutto da tua sorella, basta
appena a farvi vivere dignitosamente. Ma, al di là delle difficoltà
economiche che avresti per sostenere una tua eventuale famiglia, difficoltà
che in un modo o nell’altro potremmo aiutarti a superare, ciò che non può
essere da noi e dal nostro casato accettato è il fatto che il tuo cervello
balzano abbia potuto concepire l’idea che un Moranti possa insozzare il suo
nobile sangue con il sangue della figlia di uno zolfataro. Ti dico subito
che se intendi persistere, dopo quello che ti ho detto, nell’ignobile
desiderio di volere sposare quella ragazza, quanto è vero Dio, ti faccio
interdire, come… oppure ti faccio chiudere in manicomio.
Quando don Raimondo, sbattendo con violenza una mano sul bracciolo della
poltrona, cessò il suo rabbioso discorso, Oreste, afflitto com’era dalla
balbuzie, con gli occhi rossi di pianto e di rabbia cominciò a smozzicare
parole, mentre si agitava sulla sedia come un tarantolato.
Non riuscendo Don Raimondo a capire quello che il nipote andava dicendo, o
che almeno tentava di dire, si rivolse a Dorotea:
- Che dice, non ho capito una sola parola?
- Dice che non intende rinunciare alla ragazza e che ormai si è affezionato
a quella famiglia di zolfatari, tanto da essere innamorato anche della gatta.
Salvatore
Bellavia
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 2 maggio 2016.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.
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