Grotte.info Quotidiano -
Novembre 2016 |
30/11/2016 |
Urbanistica. Il Comune di
Grotte al Convegno sui
centri storici, all'Università di Palermo |
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Paolino Fantauzzo
Locandina |
Venerdi 25 novembre, presso la Scuola Politecnica dell'Università di
Palermo, si è svolto un convegno sul tema "Centri storici a rischio tra
leggi inadeguate e pericoli naturali". La manifestazione, organizzata dalla sezione siciliana dell'Istituto
Nazionale di Urbanistica insieme al Dipartimento C.I.R.C.E.S. (Centro
Interdipartimentale di Ricerca sui Centri Storici) dell'Università dio
Palermo, si propone di "avviare un confronto tra i Comuni siciliani che
hanno redatto lo Studio del centro storico previsto dalla L.R. 13/2015, allo
scopo di far emergere le criticità riscontrate e pervenire alla definizione
di proposte legislative emendative, che possano aumentare l'efficacia
operativa dell'importante provvedimento".
Fortemente voluta in sede politica ed altrettanto fortemente osteggiata
dalla cultura tecnica, la Legge n. 13 del 10 luglio 2015, "Norme per
favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici",
avrebbe già dovuto trovare applicazione nella maggior parte dei Comuni
siciliani. In realtà ad oggi solo qualche decina di Comuni ha proceduto alla
definizione dello Studio con effetti costitutivi del centro storico,
previsto dalla legge, e pochissimi ne hanno concluso l'iter di approvazione.
Difficoltà operative, derivanti dalle scarse risorse professionali e
finanziarie dei comuni, ma anche scetticismo sulla utilità dello strumento
hanno rallentato l'applicazione della norma. A molti mesi dalla scadenza
posta dalla legge ai Comuni siciliani, si è ritenuto opportuno riflettere
sulla utilità del provvedimento e per farlo, in maniera analitica e non
preconcetta, é stato opportuno partire dall'esame delle sia pur limitate
esperienze sin qui svolte, valutando le criticità che la applicazione della
legge ha evidenziato nelle diverse realtà territoriali, sia sotto il profilo
dei contenuti tecnici ma anche sul versante procedurale ed amministrativo.
Nove amministrazioni comunali della Sicilia, Caltanissetta, Carini, Catania,
Ficarra, Grotte, Modica, Nicosia, Noto e Torrenova, sono state chiamate a
confrontarsi sulle modalità di applicazione della norma, sui problemi
incontrati, sulle aspettative riposte nel provvedimento ai fini di una reale
accelerazione dei processi di recupero e riqualificazione dei centri
storici. Con l'obiettivo di pervenire alla definizione di alcuni correttivi
legislativi indispensabili per evitare che la norma possa costituire un
rischio più che una opportunità per i centri storici siciliani. Nella
riscrittura della legge, una tematica che certamente deve trovare ampio
spazio é quella della vulnerabilità sismica. Su questo aspetto, al di la
delle molteplici dichiarazioni di principio che ne proclamano la centralità
nelle politiche di recupero dei centri storici, deve infatti registrarsi in
Sicilia una quasi totale assenza di iniziative sia a livello regionale che
locale. Al convegno sono stati invitati tecnici e politici, per consentire
di portare ad unità i ragionamenti svolti e di giungere auspicabilmente a
tracciare un percorso legislativo che sottragga i centri storici siciliani
dalla condizione di rischio nella quale si trovano, a causa di una legge
inadeguata e dei sempre incombenti pericoli naturali.
Sulla partecipazione al convegno, così si è espresso il sindaco di Grotte
Paolino Fantauzzo: "Venerdi 25 novembre l’Amministrazione da me
presieduta ha avuto l’onore di essere ricevuta presso l’Università di
Palermo dal professore Giuseppe Trombino (NdR: Direttore del
C.I.R.C.E.S.), relatore del convegno sui centri storici a rischio. Posso
affermare che soltanto 9 Amministrazioni comunali: Caltanissetta, Carini,
Catania, Ficarra, Modica, Nicosia, Noto, Torrenova e Grotte, sono state
invitate a confrontarsi sulle modalità di applicazione della norma e sui
problemi che abbiamo riscontrato nel visionare il centro storico. Il nostro
Comune è stato uno dei primi che ha dato corso a quella che era la legge 13
del luglio 2015, e abbiamo ribadito ancora una volta le caratteristiche e le
peculiarità che ha il nostro centro storico. Abbiamo fatto una disamina del
lavoro svolto dal nostro compaesano architetto Gino Bellomo. Ancora una
volta abbiamo ribadito che grazie all’amore per la propria città
dell’architetto Bellomo, Grotte oggi si trova nelle condizioni di potere
portare avanti questo studio di dettaglio. L’unica preoccupazione che
abbiamo percepito, coloro i quali abbiamo partecipato a questo seminario, e
insieme l’auspicio che formuliamo è che questo percorso legislativo
continui, affinché ci siano gli adeguati finanziamenti, in particolar modo a
coloro i quali vorranno adoperarsi verso il centro storico; anche perché
fino ad adesso la politica, in questo senso, è stata assente".
Redazione
30 novembre 2016.
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29/11/2016 |
Salute. Lettera aperta:
disservizi presso l'ambulatorio di Reumatologia dell'ospedale di Agrigento |
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Di seguito, la lettera aperta sui
disservizi riscontrati presso l'ambulatorio di Reumatologia dell'ospedale
"San Giovanni Di Dio" di Agrigento, inviata alle Autorità competenti da
parte delle associazioni: ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici),
AILS (Associazione Italiana Lotta alla Sclerodermia), AISF (Associazione
Italiana Sindrome Fibromialgica).
***** Al Presidente della Regione Siciliana
All’Assessore Regionale alla Salute on.le Gucciardi
Al Direttore Generale dell’ASP di Agrigento
Al Direttore Sanitario Aziendale
Alla Direzione Sanitaria di Presidio
Al Primario U.O. di Medicina -
Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio di Agrigento
Al Presidente del Comitato Consultivo Aziendale -
Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento
LETTERA APERTA
Segnalazione disservizi presso l’Ambulatorio di Reumatologia dell’Ospedale
S. G. di Dio di Agrigento.
Facendo seguito alla nostra
lettera del 18/09/2016, ci vediamo costretti, ancora una volta, a
denunciare l’inefficienza dell'ambulatorio di Reumatologia, presso l’U.O. di
Medicina dell'Ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento, in quanto nel D.H.
di Medicina la situazione peggiora di giorno in giorno e, precisamente:
a) non è più presente l'impiegata amministrativa, che teneva i rapporti con
i pazienti, per programmare le visite sia per coloro già presi in carico,
sia per quelli da prendere in carico e per le infusioni ai pazienti
sclerodermici. I pazienti vengono lasciati allo sbando;
b) non vi è più l'infermiera di riferimento;
c) le visite vengono fatte un solo giorno a settimana, se e quando il medico
è libero da impegni presso l'U. O. di medicina;
d) i malati sclerodermici in terapia non vengono sottoposti ad una periodica
valutazione videocapillaroscopica (pur avendo in dotazione un
videocapillaroscopio fra l’altro donato dall’AILS);
e) l'U.O. non è ancora dotato di apparecchiature per effettuare la
videofluorografia all'esofago e l'esame della DLCO (Diffusione
alveolo-capillare del monossido di carbonio) per esaminare lo scambio dei
gas tra gli alveoli e i capillari polmonari;
f) nonostante i due posti letto dedicati alla reumatologia, vengono date
disposizioni per far venire un solo paziente al giorno per le infusioni;
g) la poltrona donata dall’AILS per le infusioni ai pazienti sclerodermici
non è più disponibile (come mai?);
h) capita ancora di trovare i posti letto dedicati alla reumatologia
occupati da altri a danno dei pazienti sclerodermici programmati per la
terapia.
Pertanto, le associazioni ANMAR, AILS E AISF
chiedono che sia assicurata assistenza ai pazienti
reumatologici al fine di non arrecare Loro gravi disagi essendo persone
fragili, sia fisicamente che psicologicamente, a causa della complessità e
cronicità delle proprie patologie.
Agrigento, 21/11/2016 |
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Anita Bucolo (ANMAR Onlus, Agrigento)
Carmelo Caramazza (AILS Onlus, Agrigento)
Ines Sutera (AISF Onlus, Sicilia 1 - Menfi)
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29/11/2016 |
Lettere. "Abbandono e
degrado in Via del Gesù"; di Antonio Zaffuto |
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In Via del Gesù |
Segnalazione del sig. Antonio Salvaggio in
merito alle condizioni di Via del Gesù.
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"Salve Direttore,
da cittadino grottese abitante della zona volevo segnalare
all'Amministrazione comunale l'abbandono ed il degrado in cui versa Via del
Gesù, meglio conosciuta coma “l'acchianata di li Sorelli”.
Le foto parlano da sole. In attesa di riscontro". |
In Via del Gesù |
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Antonio Zaffuto
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29/11/2016 |
Dialoghi. "Chi semina
vento raccoglie tempesta"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
Al Circolo abbiamo in questi giorni esaminato la dura contrapposizione che
ha caratterizzato il dibattito della campagna referendaria. Il Prof. Vezio
l'ha attribuita all'atteggiamento troppo egocentrico ed esibizionista del
nostro presidente Renzi che, di fatto, ha spaccato il Paese in due.
Giuseppe Castronovo
"Chi semina vento raccoglie tempesta"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )
Totò:
Amici, che ne dite dei quattro milioni di lettere che il nostro
Presidente del Consiglio Renzi ha inviato ai nostri connazionali residenti
all’estero invitandoli a votare a favore della sua proposta di riforma
costituzionale?
Franco: La verità è che più ci avviciniamo alla fatidica data del 4 dicembre
e più Renzi ci appare in evidente difficoltà.
Giacomo: Il punto, amici miei, è proprio questo: bisogna capire come mai
all’appuntamento referendario dopo il quale, al di là del suo esito, nulla
potrà essere più come prima sia nella politica italiana che nel Partito
Democratico in particolare, troviamo un Renzi in una situazione di evidente
affanno. Un Renzi che ha perso molte delle sue certezze iniziali; e la
lettera di cui parlava l’amico Totò sta a testimoniare l’attuale difficoltà
alla quale intende porre un disperato rimedio.
Ennio: Condivido il pensiero dell’amico Giacomo. Prof. Vezio, ma lei cosa ne
pensa?
Vezio: Amici, un vecchio proverbio di antica saggezza ci insegna che “chi
semina vento raccoglie tempesta”.
Ennio: Questo proverbio, in rapporto al nostro argomento, cosa ci insegna?
Vezio: Ritengo di poter tranquillamente affermare che il primo nemico del SI
a questo referendum è lo stesso Renzi.
Rodolfo: Non le sembra un’affermazione esagerata?
Vezio: Ascoltate e forse mi darete ragione. Il nostro Renzi, In questi due
anni di guida del Governo, non poche volte ha ceduto all’esuberanza, cioè
alla tendenza a mettere al primo posto la propria persona, anche prima dello
stesso Partito Democratico. Un atteggiamento, il suo, da spaccone
egocentrico ed esibizionista.
Ennio: Prof., pur condividendo la sua analisi, penso che non possiamo
ridurre gli errori di Renzi a un semplice problema caratteriale.
Vezio: Ovviamente non è solo un aspetto caratteriale ma anche di
atteggiamento politico che sovente è sconfinato nel dispotismo, cioè in
quella forma di governo in cui la legittimità della legge coincide con la
volontà di chi detiene il potere. Un modo di gestire la cosa pubblica che ha
creato, anche all’interno del suo partito, tensioni che potevano essere
evitate.
Mi state chiedendo qualche esempio, facciamolo:
- pensiamo ai rapporti con il Sindacato: non solo lo ha attaccato, ma lo ha
anche irriso;
- pensiamo ai rapporti con coloro che, dall’interno del suo stesso partito,
hanno apertamente criticato certe scelte: quanto vero e proprio disprezzo ha
manifestato nei loro confronti! Lo stanno a dimostrare i verbi dallo stesso
utilizzati nei confronti dei suoi avversari interni ed esterni al suo stesso
Partito: “asfaltare”, “rottamare”, “spianare”. Per non
parlare del termine “gufo” con il quale è solito indicare al pubblico
ludibrio coloro che disapprovano certe sue discutibili scelte.
Pensava di non dover pagare mai dazio? S’è sbagliato. Purtroppo è il Paese
che, spaccato in due con questo referendum, ne sta pagando le conseguenze.
Una modifica, questa della nostra Costituzione, che poteva e doveva essere
gestita diversamente e non in modo così traumatico prima in sede
parlamentare e poi nelle modalità di svolgimento della campagna referendaria
che solo per decisione dello stesso Renzi oramai si protrae da troppi mesi.
Speriamo che il 5 dicembre la politica faccia tesoro di questa esperienza
negativa.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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29/11/2016 |
Teatro. "Lu Serafinu
Addrummisciutu" al Teatro della Posta Vecchia di Agrigento; il 3 e 4
dicembre |
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Manifesto |
La Compagnia Teatrale "Nino Martoglio" presenta Aristotele Cuffaro in "Lu
Serafinu Addurmisciutu", commedia brillante in tre atti; sabato 3 (alle ore
21.00) e domenica 4 dicembre (alle ore 18.00), in scena al Teatro della
Posta Vecchia di Agrigento.
Personaggi interpreti: Gardiddu (direttore) - Aristotele Cuffaro, Tresa (sua
moglie) - Isabella Villani, Crisantemu (suo cognato) - Gabriele Russello, Zì
Riguardu (vicino di casa) - Luca Russello, Zà Pitrusina (sua moglie) -
Ilaria Polifemo, Dottore Peppi (cugino di Tresa) - Antonio Mercato,
Dottoressa Serafina - Flavia Iannello, Crucifissu (agente delle pompe
funebri) - Gaetano Tirone. Fonico e datore luci: Antonio Villardita.
Trama: Il Direttore Gardiddu in piena notte si alza per andare in bagno,
dopo avere avvertito un fortissimo dolore nell’ apparato genitale, ma non
riesce. Decide di raccontare il fatto alla moglie Tresa che, impaurita dalla
sospetta impotenza del marito, chiede a suo cugino Dottore Crisantemu di
visitarlo privatamente, per mantenere il problema nel massimo della
riservatezza. Dopo diverse vicissitudini, intrecci, doppi sensi, Gardiddu
decide di farsi ricoverare in ospedale, sfidando il pregiudizio popolare di
uno sposo inutile perché impotente
Ingresso euro 10,00. Per informazioni e prenotazioni telefonare allo
0922.26737.
Redazione
29 novembre 2016.
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Aristotele Cuffaro |
29/11/2016 |
Televisione. Seconda edizione
di "Pomeri Time" con Angelo Palermo; da giovedi 1 dicembre su AGTV |
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Pomeri Time |
Da
giovedì 1 dicembre riparte su Agtv (canale 96 del digitale terrestre)
"Pomeri Time", il programma in diretta del pomeriggio siciliano, che nella
scorsa edizione ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico.
Sarà un’edizione inedita, rinnovata sia a livello scenografico che di
contenuti. Nuovi spazi: dallo spazio della creatività allo spazio dedicato a
chi è alla ricerca dell’anima gemella.
Non mancheranno gli opinionisti in studio ed i collegamenti in diretta. Il
rotocalco pomeridiano sarà condotto da Angelo Palermo, mentre Giuseppe
Cacciatore (i due autori, nella foto a lato) si occuperà della regia del
format, e lo vedremo in esterna come inviato dei collegamenti in diretta.
Parte attiva del programma saranno i ragazzi della IV D dell’ITC Michele
Foderà ed i ragazzi delle classi quarte del Liceo Scientifico Majorana.
Il programma contenitore avrà un taglio prettamente giovanile. I veri
protagonisti saranno i telespettatori, che possono candidarsi scrivendo alla
pagina facebook Pomeri Time, raccontando le proprie storie, le proprie doti
creative o segnalando delle problematiche.
Appuntamento
con Pomeri
Time
ogni
giovedi, alle ore 16.00, su Agtv.
Redazione
29 novembre 2016.
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29/11/2016 |
Referendum.
Incontro con Massimo D'Alema per "Le Ragioni del NO"; giovedi 1 dicembre
a San Leone |
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Manifesto |
Domenica 4 dicembre 2016, dalle ore 07.00 alle ore 23.00, si svolgeranno le
operazioni di voto per il referendum popolare confermativo sulla riforma
costituzionale Renzi-Boschi (vedi
il testo della riforma).
Il quesito stampato sulla scheda è: “Approvate il testo della legge
costituzionale concernente «Disposizioni per il superamento del
bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il
contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione
del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione»
approvato dal Parlamento e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.
Per spiegare le ragioni del NO, giovedi 1 dicembre, alle ore 18.00 presso
il Dioscuri Bay Palace Hotel di San Leone, Agrigento, si terrà un incontroorganizzato dai
comitati "Scelgo NO", "Democratici per il NO" e "Referendum - Comitato per
il NO".
L'introduzione al tema sarà curata da:
- Ausilia Eccelso (Presidente Comitato per il NO - Agrigento);
- Davide Amato (Coordinatore Unione degli Studenti - Agrigento).
Interverranno:
- Gaetano Armao (Presidente Giuristi Siciliani per il NO);
- Massimo D'Alema (Presidente Fondazione Italianieuropei).
Redazione
29 novembre 2016.
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28/11/2016 |
Chiesa. Festa
dell'Immacolata Concezione; programma delle celebrazioni, dal 29
novembre |
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Manifesto |
Inizierà martedi 29 novembre la novena in preparazione alla solennità liturgica dell'Immacolata Concezione, la cui
ricorrenza annuale cade l'8 dicembre. Le celebrazioni si svolgeranno nella chiesa parrocchiale di Santa Venera
(chiesa Madre).
Pubblichiamo il programma delle celebrazioni.
Martedi 29 novembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla
parrocchia san Rocco)
Mercoledi 30 novembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla
parrocchia san Rocco)
Giovedi 1 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla
parrocchia san Rocco)
Venerdi 2 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla
parrocchia B.M.V del monte Carmelo)
Sabato 3 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla
parrocchia B.M.V del monte Carmelo)
Domenica 4 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla
parrocchia B.M.V del monte Carmelo)
Lunedi 5 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla
chiesa Madre)
Martedi 6 dicembre
- ore 17.00, Cenacolo Mariano, santo Rosario, Stellario e santa Messa
(novena animata dalla chiesa Madre)
Mercoledi 7 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla
chiesa Madre)
Giovedi 8 dicembre - Festa dell'Immacolata Concezione
Orari delle Sante messe:
- ore 10.00
(chiesa San Rocco)
- ore 11.00 e 17.30
(chiesa Madre)
- ore 08.00, 11.30 e
17.30 (chiesa Madonna del Carmelo)
- ore 19.00, processione del
simulacro, con la Banda Musicale "G. Verdi - Città di Grotte",
diretta dal M° Salvatore Puglisi, lungo il
percorso: chiesa Madre, Piazza Marconi, Via G. Meli, Largo Pagano, Viale
Matteotti, Portobello, Viale della Vittoria, Corso Garibaldi, Chiesa Madre.
- Si invitano i fedeli ad addobbare i balconi lungo le strade percorse dalla
processione.
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28/11/2016 |
Letteratura. "I giorni
della vampa", di
Gioacchino Lonobile; recensione di Venerando Bellomo |
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Venerando Bellomo
Copertina |
I giorni della vampa
di
Gioacchino Lonobile (ed. Il Palindromo)
Tra mura incrostate e torrenti ritombati, vive una Palermo opacizzata
dal succedersi di eventi non prevenibili, se non con l'artificio della
prognosi postuma. Tra queste gole ed anse, lì rimaste quali vestigia di
tempi memorabili, ma irrimediabilmente perse, scorre consonante la fluida
scrittura di Gioacchino Lonobile, risultando avvolta in un magico contrasto
di luci che, nel loro brillio, danno assoluta compiutezza dei luoghi e delle
persone.
In questo blues metropolitano, dove la città è
protagonista con le persone che lì hanno ragione di vita, è la luce, in
tutte le sue manifestazioni, che nel romanzo prevale: dal fuoco sincretico
che segna l'arrivo della primavera e della rinascita della natura, ai roghi
purificatori dell'Inquisizione, all'abbaglio gelido dei neon che, fendendo
l'oscurità della notte, presenta un'iperbarica e poco conosciuta città.
In questa Palermo stratificata, di culture, che nel
tempo si sono una all'altra sovrapposte, l'autore si muove agevolmente col
dovuto, ma non asettico, distacco di chi ne vuol darne un'immagine
fotografica.
Tra i paradigmi di Zola e il positivismo isolano di
Verga, la narrazione contrappone le speculari esistenze di due vinti del
nuovo millennio, che nella loro diversità si trovano coinvolti in una delle
tante situazioni emergenziali, che pur manifestandosi sotto gli occhi di
tutti, non riesce a penetrare la cecità dei media, fiondati a dare voce
soltanto a quella che reputano di maggiore risalto comunicativo.
E questa indifferenza avvolge i protagonisti,
accomunati dal solo impellente e primordiale contingente e dalla assoluta
non conoscenza della speranza. Gaspare che vive e si muove nel ricordo
continuo di fatti e di narrazioni del nonno, come una sua propaggine
successoria. L'altro, Vittorio, che vive in un sonno senza sogni, scandito
da una personale, quanto balzana, misura del tempo.
In tale luogo irreale si è autogenerata un'altrettanto
surreale e bizzarra divinità - proiezione della sua degenerazione delle
idee, della quale ritiene di esserne unico sacerdote - che lo trasporta ad
essere custode di un lezzoso tempio.
Venerando Bellomo
28 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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28/11/2016 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 28 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, prove di canto;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento
nello Spirito Santo;
- ore 20.00, a san Rocco, incontro del gruppo famiglie.
Martedi 29 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena
dell'Immacolata).
Mercoledi 30 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena
dell'Immacolata);
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura del Rinnovamento nello
Spirito Santo.
Giovedi 1 dicembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena
dell'Immacolata);
- ore 18.30, in chiesa Madre, adorazione Eucaristica.
Venerdi
2 dicembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena
dell'Immacolata);
- ore 18.00, a san Rocco, riunione dei catechisti;
- ore 19.00, a san Rocco, riunione del gruppo liturgico.
Sabato
3 dicembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 15.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, liturgia penitenziale per i
ragazzi di 2^ media;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena
dell'Immacolata).
Domenica 4 dicembre
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena
dell'Immacolata). - ore 17.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, cammino di fede per i
fidanzati.
AVVISI
Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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28/11/2016 |
Riflessioni. "Critica
alla critica della memoria debole e non libera"; di Antonio Pilato |
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Antonio Pilato |
Riflessione del prof. Antonio Pilato, docente di
Filosofia e Scienze dell'Educazione, e Pittore. *****
"Critica
alla critica della memoria debole e non libera.
A questo grottese di nome Salvaggio, prima segretario di partito, ora Vigile
Urbano, mi permetto di ricordare che il Quotidiano Grotte.info non è di sua
proprietà, tantomeno riservato a pubblicare le opinioni culturali e sulla
politica attuale solo quando vengono altrui richieste.
Né può permettersi di prendere dal suo già povero vocabolario qualsiasi
termine alla rinfusa per predicare attributi nei confronti di chicchessia
per mettere freno, limite a chi la pensa criticamente e diversamente dal suo
Presidente del Consiglio, come fa col dire: il prof. A. P. non smette il
vizio di dire, o il musico suona quando nessuno glielo chiede, ed altro ed
altro ancora.
É una intimidazione latente?
Grotte, deve sapere questo vigile, non è un piccolo villaggio medioevale,
cinto di mura, con lui messo a “guardia”, dentro e fuori, come un podestà,
pronto a mettere guinzaglio e museruola a chi tenta e osa profanare o
mettere in pericolo l’incolumità e l’ordine sociale delle persone che vi
stanno dentro, vi abitano, e a lui sottomesse.
Forse tale atteggiamento e comportamento gli deriva dalla sua alienazione
professionale, impegnata per molto tempo a curare il rispetto del codice
stradale e multare i contravventori, accresciuta dal culto dell’immagine di
questo Presidente del Consiglio, che gli sta a cuore, talmente da non vedere
se fa in modo imparziale il bene di tutti, provare a cambiare la
Costituzione, bene supremo, a cui sono pervenuti a produrla assennatamente
uomini di grande pensiero, che non si chiamano Matteo Renzi e le sue banche.
Per finire, i filosofi che lui disprezza, hanno da sempre cercato e
apprezzato la verità, cosa che a lui non interessa per sé e per gli altri.
A futura memoria". |
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Antonio
Pilato
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27/11/2016 |
Politica. Stasera comizio del PD
sul referendum costituzionale, a favore del "Sì" |
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Dalle ore 18.00 alle ore 19.00 di questa sera, domenica
27 novembre, si terrà in Piazza Marconi un comizio, a cura del circolo del
Partito Democratico di Grotte, a sostegno del "Sì" nel referendum
costituzionale di domenica prossima 4 dicembre 2016.
Redazione
27 novembre 2016.
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27/11/2016 |
Cronaca. Il prof. Luparello
sventa "truffa dello specchietto"; individuati e denunciati i malfattori |
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Luparello |
Avevano pensato che fosse un "colpo" facile, uno dei
loro soliti, ai danni di una persona anziana, ma avevano fatto male i conti.
Alla guida della propria macchina, il prof. Carmelo Luparello si stava
recando da Racalmuto a Grotte. Lungo il tragitto la sua auto veniva superata
da un'altra vettura che, inspiegabilmente, dopo il sorpasso rallentava la
velocità quasi a fermarsi, costringendo il prof. Luparello ad effettuarne, a
sua volta, il sorpasso. E qui è scattata la trappola. Mentre le due
automobili viaggiavano affiancate, si è udito un rumore provocato
presumibilmente da alcuni sassolini lanciati sulla fiancata dell'utilitaria
dell'anziano docente, con l'intento di simulare un contatto tra i due mezzi.
Improvvisamente dall'Alfa Romeo 147 grigia, i due individui a bordo hanno
intimato al professore di fermarsi, pretendendo il risarcimento immediato
del presunto danno allo specchietto della loro automobile, accompagnando la
pretesa con minaccia di morte. L'imponenza dei due energumeni e le loro
minacce avrebbero intimorito chiunque, ma non il professore che, con grande
prontezza di spirito, chiamando il 113 della Polizia di Stato, ha dettato
immediatamente il numero di targa dell'auto dei due malviventi, prima ancora
di fornire le proprie generalità e spiegare l'accaduto. Accortisi della
telefonata e presi alla sprovvista, i due si sono allontanati
precipitosamente.
La successiva chiamata, il professore l'ha effettuata alla propria figlia,
la dott.ssa Graziella Luparello, Giudice presso il Tribunale di
Caltanissetta che, a sua volta, ha contattato il Maresciallo Costa,
comandante della Stazione Carabinieri di Racalmuto, il quale ha riconosciuto
lo stile ed il modus operandi dei "camminanti" di Castrofilippo. Ed è
stato proprio il comandante della Stazione Carabinieri di Castrofilippo,
Maresciallo Borsellino, ad individuare "al volo", dalle indicazioni della
dott.ssa Luparello (numero di targa, descrizione dei due uomini), gli autori
della tentata truffa; informazioni che hanno trovato conferma dal
sopralluogo effettuato davanti all'abitazione del proprietario del mezzo,
con l'individuazione sia della vettura che dei due uomini.
Convocato in caserma dal Maresciallo Borsellino, il prof. Luparello non ha
avuto difficoltà nel riconoscere fotograficamente senza alcun dubbio i due
malfattori, già noti alle Forze dell'Ordine per questo genere di reati; i
malviventi sono stati denunciati in stato di libertà.
In questo caso, solo il sangue freddo e la razionalità del professore
Luparello gli hanno consentito di non rimanere vittima della truffa o,
peggio ancora, di non subire percosse dai due delinquenti. Mentre l'ottima
conoscenza del territorio e la capacità investigativa dei due Comandanti di
Stazione hanno permesso di risalire immediatamente agli autori del reato.
Questo episodio di microcriminalità è l'ennesimo che si verifica nel nostro
territorio, con le stesse modalità. I due autori sono ancora "a piede
libero" e perciò possono continuare a truffare gli ignari automobilisti.
Nell'attesa che la magistratura inquirente si attivi e prenda provvedimenti
restrittivi (arresti domiciliari, custodia cautelare in carcere) nei
confronti dei due malfattori, tutti gli automobilisti (soprattutto le donne
sole alla guida o gli anziani al volante) sono invitati a non cadere nella
trappola e, in casi simili, contattare immediatamente il 112 o il 113.
Carmelo Arnone
27 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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27/11/2016 |
Chiesa. "Festa della Beata
Vergine Maria della Medaglia Miracolosa"; di Graziella Vizzini |
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Medaglia |
Il 27 novembre la Chiesa celebra la festa della
Medaglia Miracolosa, l'unica medaglia coniata dietro ordine esplicito della
Madonna, dato a suor Caterina Labourè, novizia delle Figlie della Carità di
San Vincenzo de Paoli, a Parigi in Rue du Bac al n. 140, durante la seconda
apparizione, il 27 novembre 1830, come segno di amore, pegno di protezione e
sorgente di grazie.
Per questo è conosciuta e diffusa in tutta la Chiesa.
La medaglia fu coniata e tante furono le guarigioni spirituali e corporali
che si ottennero, che fu chiamata a voce di popolo "miracolosa".
Alla morte di santa Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di
medaglie distribuite in tutto il mondo.
Il santuario della Medaglia Miracolosa si trova a Parigi, dove arrivano, a
distanza di circa 186 anni dall'apparizione, più di un milione di
pellegrini di ogni razza e colore.
L'apparizione avvenne il sabato antecedente la Prima Domenica d'Avvento alle
17.30.
Mentre suor Caterina era in meditazione in un profondo silenzio, sentì un
rumore che proveniva dal lato destro della cappella, come il fruscio di una
veste di seta.
Suor Caterina, girando lo sguardo, vide la Santissima Vergine all'altezza
del quadro di San Giuseppe. Aveva il viso abbastanza scoperto, i piedi
poggiavano su un globo, il suo volto splendente con gli occhi rivolti verso
il cielo, le dita delle sue mani all'improvviso si ricoprirono di anelli,
ornati di pietre preziose, alcune più grosse altre più piccole, le quali
gettavano dei raggi luminosi. I raggi sono il simbolo delle grazie che la
Madonna sparge sulle persone che gliele domandano.
La santissima Vergine è generosa con le persone che la pregano.
"Mentre ero intenta a contemplarla - dice suor Caterina - ecco
formarsi intorno alla santissima Vergine un quadro alquanto ovale a modo di
semicerchio dove si leggevano queste parole scritte a lettere d'oro: "O
Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te". E sentii
una voce che mi disse: "Fa coniare una medaglia su questo modello".
Abbondanti saranno le grazie per le persone che la porteranno specialmente
al collo con fiducia".
La medaglia ha due facce: in una delle facce si vede la Madonna ritta su un
globo con le mani aperte da cui escono raggi di uno splendore abbagliante;
nel rovescio della Medaglia si vede una croce che sormonta la "M" di Maria.
Al di sotto dei due monogrammi, i Sacri Cuori di Gesù e di Maria; il primo
circondato da una corona di spine, il secondo trafitto da una spada. Tutto
l'insieme circondato da 12 stelle, come descritto in Apocalisse 12,1.
La Medaglia dell'Immacolata fu coniata nel 1832, due anni dopo le
apparizioni, e tante furono le guarigioni spirituali e corporali.
Portiamola anche noi con fede e devozione, procuriamola a tutti quelli a cui
vogliamo assicurare la protezione di Maria.
Il 18 novembre inizia la novena della Medaglia Miracolosa e termina il 26
novembre, mentre il 27 novembre si celebra la festa.
Santa Caterina Labourè fu la prescelta dalla Madonna per trasmetterci il suo
dono. Nata in un villaggio della Borgogna il 2 maggio del 1806 e morta il 31
dicembre del 1876, fu beatificata da Pio XI il 28 maggio del 1933 e
canonizzata da Pio XII il 27 luglio del 1947. Le sue reliquie riposano nella
cappella delle apparizioni.
Santa Caterina rifulse per la sua semplicità, carità e pazienza.
Di passaggio dico che ormai da circa tre anni, ogni 27 del mese, il gruppo
della Medaglia Miracolosa continua a riunirsi nella chiesetta della Madonna
delle Grazie per la recita del santo Rosario meditato. Chi volesse
partecipare, la preghiera è aperta a tutti.
Graziella Vizzini
27 novembre 2016
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26/11/2016 |
Dialoghi. "Elogio del NO"; di Giuseppe Castronovo |
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"Dialogo" del dott.
Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.
Alcune
riflessioni svolte dal prof. Vezio al Circolo della Concordia sul tema del
"Valore del NO come negazione che agisce tra logica e psicologia". Non è
sempre detto, ha spiegato il prof. Vezio, che il NO ad una proposta venga
pronunciato da una persona il cui cervello sia offuscato da un'ombra,
semmai è il cervello che talvolta proietta ombre sulla proposta.
Giuseppe Castronovo
"Elogio del NO"
(Riflessioni del prof. Vezio svolte al Circolo della Concordia)
Nella vita di ogni uomo e di ogni donna, puntuale, quando meno te l’aspetti,
arriva l’ora della proposta importante; ed è proprio allora che un nostro
“SI” o un nostro “NO” dovrà essere oggetto di attenta riflessione perché
potrà determinare, talvolta in modo irreversibile, il corso della nostra
esistenza. E talvolta risulta vitale saper dire di “NO”.
Mi chiederete: come mai? Perché?
Dire “NO”, se con piena cognizione di causa, comporta grande impegno e
altrettanta fatica perché significa, prima di esprimere un giudizio, specie
se negativo, studiare, verificare, valutare, confrontarsi.
Saper dire consapevolmente “NO” significa molto spesso dover andare
controcorrente.
E andare controcorrente è da pesci vivi, mentre invece è da pesci morti
seguire passivamente la corrente.
Lo sappiamo: seguire la corrente del fiume non è faticoso come lo è invece
dover salire la corrente del fiume.
Non è detto, poi, che tutti coloro che sono schierati per un “SI” debbano
necessariamente essere dalla parte giusta.
Dire “NO” non è facile! Ci vorrebbero delle Scuole dove insegnare che
talvolta è necessario anche saper dire “NO”.
Io, cari amici, mi fermo qui.
Ora riflettete anche voi, sapendo che nel corso della nostra vita molto
spesso ad essere imbarazzanti e indecenti sono le proposte e non i rifiuti.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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26/11/2016 |
Servizi. Interruzione per 48
ore della distribuzione idrica, per interventi di riparazione |
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É temporaneamente sospesa,
almeno per 48 ore, la distribuzione idrica nei Comuni di Grotte,
Racalmuto, Castrofilippo e Naro, a causa di lavori di riparazione della
condotta in territorio di Muxarello. Salvo imprevisti, la normale erogazione
dovrebbe riprendere nella mattinata di lunedi 28 novembre. Di seguito il
comunicato ufficiale diramato ieri sera da Girgenti acque.
"Si comunica che, d’intesa con il Consorzio Acquedottistico Tre Sorgenti, a
partire da stasera (NdR: venerdi 25 novembre) alle ore 21.00, sarà
interrotta la fornitura idrica nei Comuni di Castrofilippo, Naro, Grotte e
Racalmuto al fine di consentire l’esecuzione dei necessari interventi di
riparazione sull’acquedotto Tre Sorgenti, che saranno effettuati a cura
della scrivente Società. L’erogazione sarà ripristinata subito dopo la fine
dei lavori di riparazione programmati ma, per tornare regolare, avrà bisogno
dei necessari tempi tecnici".
Redazione
26 novembre 2016.
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25/11/2016 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 25 novembre |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 25 novembre:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Machiavelli, Via Crispi, Via Buozzi, Via Elena Di Montenegro,Via Fonte,
Via Washington, Via San Nicola, Via Scoppettieri, Via Archimede, Via del
Gesù, Viale Pertini, Via Maroncelli, Via Pellico, Via Gioia, Via Dionigi,
Via Acquanova, Via Sant’Agostino, Via Duca d’Aosta, Via Cavour, Rossini, Via
Collegio, Via Villa Fiorita,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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25/11/2016 |
Lettere. "Un voto per il SI"; di Antonio Salvaggio |
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Antonio Salvaggio |
Considerazioni del sig. Antonio Salvaggio in
merito alle opinioni sull'operato del Presidente del Consiglio e sul
prossimo referendum costituzionale.
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"Il Prof. non perde il vizio, è come i musici: se glielo si
chiede di suonare fra amici, non si decidono mai, se invece non ne sono
richiesti, non la finirebbero mai.
Così nessuno gli chiede di giudicare Renzi e lui pontifica senza pubblico.
Poiché noi non abbiamo bisogno di un patriarca né di un dotto filosofo ma di
gente comune capace di darci una autentica dimensione della vita presente
che è quella di una società post-industriale e di un mercato globale senza
limiti, ci accontentiamo della Riforma Renzi, così come è.
Vanno ancora bene i codici dei valori che governano il mondo, bisogna
sostenerli ed attuarli. Basta mettere al primo posto i bisogni e le urgenze
della società che vuole migliorare le proprie condizioni di vita.
Chi esprime giudizi a sé stanti, ritiene che non ci siano uomini al loro
pari o superiori ma esseri inferiori di poco conto.
La modifica della Costituzione rappresenta la sfida di chi opera, non di chi
critica, per questo occorre vincere il Referendum con un Si il 04 dicembre
p.v.".
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Antonio Salvaggio
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24/11/2016 |
Lirica. Trionfo per la Boheme
di Puccini al Maggio Musicale Fiorentino, con il M° Salvatore Salvaggio |
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Salvatore Salvaggio |
La definizione inglese è
"sold out"; in italiano "tutto esaurito". Succede quando in teatro una
rappresentazione fa registrare la vendita di tutti i biglietti a
disposizione. Se accade una volta è un successo di pubblico, ma se si ripete
in continuazione è un trionfo. É quanto sta accadendo al Teatro dell'Opera
di Firenze - Maggio Musicale Fiorentino, con la messa in scena della Boheme
di Giacomo Puccini. Sette le date in programma (17,
19, 20, 22, 23, 26 e 27 novembre), di cui le prime cinque già effettuate,
tra gli scroscianti applausi del pubblico.
La celebre opera del Maestro Puccini è diretta da Daniel Oren, per la regia
di Lorenzo Mariani. Tra gli artisti sul palco, il M° Salvatore Salvaggio,
reso irriconoscibile dal trucco nella duplice veste di
Benoît e
Alcindoro (vedi le foto a lato), interpretazioni tra le più caratteristiche
ed apprezzate, che si è così espresso: "È un onore essere diretto da uno
dei più importanti direttori d'orchestra del mondo, Daniel Oren, e lavorare
con il fantastico regista Lorenzo Mariani e con dei colleghi di primissimo
ordine".
Carmelo Arnone
24 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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Salvatore Salvaggio |
24/11/2016 |
Calcio. Derio Garufo dopo
l'intervento: "Ritornerò a correre più forte di prima" |
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Desiderio Garufo |
É riuscita perfettamente
l'operazione a cui è stato sottoposto, nella mattinata di ieri, il giocatore
grottese Desiderio Garufo. La conferma è stata diffusa ufficialmente dalla
società Parma Calcio 1913. Ma ancora prima, con una eloquente immagine (vedi
la foto a lato, con il dott. Raffaele Ballini medico sociale del
Parma Calcio), lo stesso calciatore ha voluto
rassicurare i propri tifosi. Questa la sua dichiarazione all'uscita dalla
sala operatoria: "È andato tutto bene. Grazie a tutti per i
numerosi messaggi e per l'affetto che mi state dimostrando in questo momento
difficile. Ritornerò a correre più forte di prima".
Derio, che si era infortunato il 16 novembre durante un allenamento
riportando un forte trauma distorsivo-contusivo alla caviglia destra, ha
subìto l'intervento chirurgico presso il Policlinico "San Matteo" di Pavia;
l'operazione è stata eseguita dall'equipe del dott. Francesco Benazzo.
Carmelo Arnone
24 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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23/11/2016 |
Calcio. Oggi Derio Garufo in
sala operatoria; un grande "In bocca al lupo" dai sostenitori grottesi |
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Desiderio Garufo |
Il comunicato ufficiale del Parma Calcio 1913, per bocca del coordinatore
dell’area medica, dottor Giulio Pasta, è chiaro: "In seguito
all’evento traumatico occorsogli mercoledì scorso, 16 novembre, durante
l’allenamento, il giocatore Desiderio Garufo ha svolto esami strumentali e
visite cliniche, che hanno evidenziato un problema sia osseo-articolare sia
tendineo alla caviglia destra. In accordo con il consulente ortopedico della
società, dottor Adravanti, e con il dottor Pasta, il calciatore sarà
sottoposto a intervento chirurgico nella giornata di mercoledì 23 novembre a
Pavia. L’operazione sarà eseguita dal professor Benazzo, in presenza del
medico sociale del Parma Calcio, dottor Ballini".
Lo scorso mercoledi 16 novembre, nel corso di una normale sessione di
allenamento, l'involontaria "entrata" di un compagno di squadra sulla
caviglia destra del giocatore grottese ha provocato l'infortunio che causerà
l'allontanamento forzato di Desiderio Garufo dai campi di gioco per qualche
mese.
I tempi di recupero previsti dopo l'intervento chirurgico sono di circa 75
giorni; considerando la sosta di un mese, a gennaio 2017, con molta
probabilità Garufo sarà di nuovo in ottima forma per rientrare con il girone
di ritorno.
L'intervento è programmato per questa mattina, al Policlinico "San Matteo"
di Pavia; a guidare l'equipe sarà il dott. Francesco Benazzo (lo stesso che
nel 2013 ha operato il giocatore dell'Inter Javier Zanetti).
"Sono sicuro di essere in ottime mani - ha dichiarato Garufo -
perché il prof. Benazzo è uno dei migliori chirurghi ortopedici italiani, e
anche perché sento la Società molto vicina, sia la Dirigenza che tutti i
miei compagni, così come mi sono vicini i tanti tifosi che mi hanno sommerso
di messaggi di incoraggiamento".
E dati tifosi grottesi è arrivato al "loro" giocatore preferito un grande
"in bocca al lupo", con l'augurio di vederlo tornare presto a trionfare sul
terreno di gioco.
Carmelo Arnone
23 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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22/11/2016 |
Salute.
É di nuovo potabile l'acqua
del serbatoio "Confine"; avviso alla cittadinanza |
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Acqua potabile |
Ritorna ad essere potabile l'acqua erogata
dal serbatoio "Confine", che fornisce Via Matteotti e traverse, Via Romita,
Via Livatino, Via Belgio e Via Ingrao. Dai risultati delle più recenti analisi
di laboratorio si è accertata la potabilità dell'acqua. A darne
comunicazione, un avviso ufficiale del Comune di Grotte.
*****
COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
AVVISO ALLA CITTADINANZA
In seguito
alla nota assunta al protocollo n° 13414 del 21.11.2016, della Girgenti
Acque SpA, in cui si comunica la conformità dell’acqua in uscita presso i
serbatoi comunali,
SI INFORMA
la cittadinanza che per le zone servite dal serbatoio
Confine e precisamente Viale Matteotti e traverse, Via Romita, Via Livatino,
Via Belgio e Via Ingrao, dalla data odierna l’acqua può essere utilizzata
per usi potabili.
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Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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21/11/2016 |
Riflessioni. "Amor
sui e non amor populi"; di Antonio Pilato |
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Antonio Pilato |
Riflessione del prof. Antonio Pilato, docente di
Filosofia e Scienze dell'Educazione, e Pittore. *****
"Nella
faccia, nelle parole e nelle azioni di questo Presidente del Consiglio vi è
“amor sui” e non “amor populi”.
Questo Presidente di tutti gli italiani, nominato e non eletto, lascia
percepire la mancanza di una formazione e concezione etica dell’uomo, ancor
meno religiosa.
Le sue facoltà lo fanno mirare esclusivamente a se stesso e al suo gruppo
che lo sostiene. Si serve della sua meccanica retorica, parolaia, priva di
ogni elementare sentimento puro, per potenziare la propria immagine e trarne
vantaggio e gloria terrena.
La condizione vera di questo politico, costruito come macchina per tempo, è
finalizzata al male, perché senz’anima, priva di amore e di autocontrollo
razionale.
Per questi motivi va frenato, democraticamente impedito di fare più male
all’uomo e a tutti gli italiani.
Ogni programma di questo signor fiorentino è destinato a fallire perché
chiaramente guidato da forte egoismo, da “amor sui”, dall’interesse proprio
e niente per il popolo.
A questa era di “civiltà” fatta di barbarie deve schiudersi, allora, l’era
della civiltà fondamentalmente corredata di amore fraterno, non solo di
parole ma di fatti.
Per il momento la storia umana fa alleanza con la paura e l’assurdità,
l’impotenza e la disperazione, di cui è responsabile una classe politica di
soggetti-oggetti computerizzati di informazioni più che di conoscenze, che
si esprimono con un linguaggio difficile alla comprensione di molti, e
predeterminati a governare solo per scopi stabiliti da poteri forti.
La comunicazione risulta falsata e disamorata; gli annunci politici
parimenti hanno perso il senso della verità: si è talmente mentito al popolo
da far desiderare, come di un tonico, altro male o una vita mentale
clandestina, affidata solo alla esperienza selvaggia. Gli uomini onesti, che
credono ancora all’onestà, cardine essenziale della fratellanza, hanno
bisogno di linguaggi comprensibili a tutti, di volti sereni e trasparenti, e
soprattutto di fatti, non di idee e/o parole.
A futura memoria". |
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Antonio
Pilato
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21/11/2016 |
Referendum.
Incontro-dibattito del Comitato per il NO; martedi 22 novembre all'auditorium San Nicola |
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Manifesto |
Domenica 4 dicembre 2016, dalle ore 07.00 alle ore 23.00, si svolgeranno le
operazioni di voto per il referendum popolare confermativo sulla riforma
costituzionale Renzi-Boschi (vedi
il testo della riforma).
Il quesito stampato sulla scheda è: “Approvate il testo della legge
costituzionale concernente «Disposizioni per il superamento del
bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il
contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione
del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione»
approvato dal Parlamento e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.
Per spiegare le ragioni del NO, martedi 22 novembre, alle ore 18.00 presso
l'auditorium San Nicola in Grotte, si terrà un incontro-dibattito
organizzato dal Comitato grottese per il NO al Referendum. Di seguito, la
comunicazione ufficiale. *****
"Il
“Comitato Grottese per il No al Referendum Costituzionale” organizza questo
incontro-dibattito per una disamina approfondita della riforma
Costituzionale sottoposta a Referendum in data 4/12/2016.
I relatori invitati, certamente svolgeranno tale
compito in maniera qualificata e competente.
All’incontro interverranno:
- Avv. Fabrizio Caltagirone;
- Avv. Giovanni Tesè (docente discipline giuridiche ed economiche);
- Avv. Nicolò Vignanello.
Moderatore: Michelangelo Palermo.
La cittadinanza è invitata a partecipare". |
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Il Presidente del Comitato
Michelangelo Palermo
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21/11/2016 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 21 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a Racalmuto, incontro di preparazione per i Ministri
Straordinari dell'Eucaristia;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento
nello Spirito Santo;
- ore 20.00, a san Rocco, incontro del gruppo famiglie.
Martedi 22 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a Racalmuto, incontro di preparazione per i Ministri
Straordinari dell'Eucaristia;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai
fratelli del Cammino Neocatecumenale.
Mercoledi 23 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a san Rocco, prove di canto;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura del Rinnovamento nello
Spirito Santo.
Giovedi 24 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, adorazione Eucaristica.
Venerdi
25 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai
fratelli del Cammino Neocatecumenale.
Sabato
26 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità
Neocatecumenali.
Domenica 27 novembre
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santo Rosario meditato (nella festa della Medaglia
Miracolosa); - ore 17.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa solenne (nella festa della Medaglia
Miracolosa);
- ore 17.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, cammino di fede per i fidanzati;
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.00, a san Francesco, incontro dei genitori dei ragazzi:
del 2° anno di iniziazione cristiana (3^ elementare);
del gruppo Confessione;
del gruppo Comunione;
del gruppo Cresima.
AVVISI
Nei giorni 21 e 22 novembre, a Racalmuto, ci sarà la preparazione per
coloro che vogliono rinnovare il mandato di Ministro Straordinario
dell'Eucaristia e per coloro che vogliono dare - per la prima volta - la
disponibilità a svolgere questo servizio.
Ogni martedi e venerdi, alle ore 20.15 nei locali della chiesa di san
Francesco, hanno luogo le catechesi tenute dai fratelli del Cammino
Neocatecumenale.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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20/11/2016 |
Referendum. Manifesti abusivi:
"Ignorantia legis non excusat"; di Carmelo Arnone |
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Repetita
iuvant. Così recita la ben nota locuzione latina. Le cose ripetute
aiutano. Forse a lungo andare stancano. Perché se nonostante le numerose
ripetizioni c'è chi ancora non intende, allora c'è poco da ripetere.
Ho stima personale per Enzo Agnello, che attualmente ricopre l'incarico di
Segretario del Circolo PD di Grotte, e di tutti e singoli i componenti del
Coordinamento. Ciò non mi impedisce, in qualità di giornalista, di
esercitare legittimamente
il diritto
alla libertà d'informazione e di critica. Non solo d'informazione - che
nell'articolo
dello scorso 18 novembre era corretta e documentata - ma anche, nello stesso
articolo, di critica, condivisibile o meno.
Repetita iuvant, e allora, nonostante il linguaggio giuridico poco si
adatti ad un articolo divulgativo, ripetiamolo ancora una volta (come ho
fatto in tutte le precedenti tornate elettorali e referendarie degli ultimi
10 anni), avendo come riferimento il referendum costituzionale del prossimo
4 dicembre.
A partire da 30 giorni prima della votazione è vietato affiggere
manifesti di propaganda elettorale o referendaria in luoghi pubblici; tali
manifesti possono essere affissi esclusivamente negli spazi, assegnati dalla
Giunta comunale, da parte di chi ne abbia fatto richiesta entro il 34°
giorno prima della votazione.
Lo dico io? No, lo dice la Legge! Sono norme recenti? No, alcune risalgono
al 1956, altre al 1975.
É possibile dimenticarsene? No, perché ad ogni tornata elettorale o
referendaria le Prefetture, su indicazione del Ministero dell'Interno,
emanano un'apposita circolare (leggi
la circolare) e addirittura un esplicativo vademecum (leggi
il vademecum); indicazioni che debbono essere conosciute e seguite
soprattutto dai diretti interessati alla propaganda
(politici, Uffici comunali, Forze
dell'Ordine).
Ecco, in breve, le norme di riferimento.
Ai sensi dell'art. 6 della legge 4 aprile 1956, n. 212 e art. 7, comma 1,
della legge 24 aprile 1975, n. 130:
"Dal 30° giorno antecedente quello della votazione, e quindi da
venerdì 4 novembre 2016, sono vietati:
- il lancio o getto di volantini in luogo pubblico o aperto al pubblico;
- la propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere
fisso in luogo pubblico, escluse le insegne delle sedi dei partiti;
- la propaganda luminosa mobile".
Ai sensi della
legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni:
- art. 1, comma 1: "L'affissione di stampati, giornali murali od
altri e di manifesti di propaganda, da parte di partiti o gruppi
politici che partecipano alla competizione elettorale con liste di candidati
o, nel caso di elezioni a sistema uninominale, da parte dei singoli
candidati o dei partiti o dei gruppi politici cui essi appartengono, è
effettuata esclusivamente negli appositi spazi a ciò destinati in ogni
Comune";
- art. 2, comma 1: "Le Giunte comunali, dal 33°al 31° giorno antecedente
quello della votazione, quindi, da martedì 1° novembre a giovedì 3 novembre
2016, dovranno stabilire e delimitare - in ogni centro abitato con
popolazione superiore a 150 abitanti - gli spazi da destinare alle
affissioni di propaganda, distintamente, fra i partiti o gruppi politici
rappresentati in Parlamento e i promotori del referendum.
In ogni caso, l’assegnazione è subordinata alla presentazione di apposita
domanda alla Giunta medesima entro il 34° giorno antecedente quello di
votazione, nella fattispecie entro lunedì 31 ottobre 2016".
Nel caso riportato nell'articolo
sui manifesti abusivi, queste norme sono state disattese:
- dai politici, che non hanno presentato entro il 31 ottobre 2016 l'apposita
domanda alla Giunta di assegnazione gratuita degli spazi destinati alle
affissioni di propaganda (leggi la
delibera di Giunta di assegnazione degli spazi ai richiedenti), ed anzi
hanno presentato agli Uffici comunali una irricevibile richiesta di
affissione degli stessi manifesti in luogo pubblico, addirittura pagandone
la relativa tassa;
- dagli Uffici comunali, che non hanno rigettato la richiesta - come
avrebbero dovuto -, che l'hanno accolta chiedendo il pagamento della tassa,
che hanno provveduto materialmente all'affissione abusiva;
- dalle Forze dell'Ordine, che avrebbero dovuto (seguendo le indicazioni del
vademecum) "incrementare l'attività di vigilanza sul territorio
attuando, con ogni tempestività, i provvedimenti di competenza volti a
contrastare il fenomeno delle affissioni abusive".
Ho chiamato in causa le Forze dell'Ordine, i Vigili Urbani, gli attivisti e
dirigenti del PD? A chi altri avrei dovuto riferirmi, se non ai diretti
interessati?
Un'altra locuzione latina recita "Ignorantia legis non excusat",
l'ignoranza della legge non scusa.
Soprattutto chi afferma di aver "semplicemente consegnato i manifesti
(...) agli uffici deputati alle affissioni, questo solamente dopo aver
pagato una tassa che non ci spettava", e di voler riproporre "altri
manifesti da affiggere negli spazi che gli uffici ci vorranno concedere".
Con tutto il rispetto per i dirigenti e gli attivisti del locale Circolo PD,
alcuni dei quali fanno politica da decenni e che nel passato hanno rivestito
cariche amministrative all'interno del Comune, ma davvero non ci si rende
conto che quei manifesti non andavano presentati, in quei termini, agli
Uffici comunali? Davvero nessuno si è accorto che, anche se effettuate da
impiegati comunali, quelle affissioni erano abusive? Davvero non si
comprende che la richiesta degli spazi in cui affiggere i manifesti andava
presentata entro il 31 ottobre?
Nell'articolo
del 18 novembre mi chiedevo: "Possibile
che i dirigenti e gli attivisti della locale sezione del PD non abbiano
notato l'illecito e non abbiano ritenuto di provvedere a salvaguardia del
buon nome del Partito?".
La risposta è nella
lettera del Segretario del Circolo. Sì, purtroppo - e lo scrivo con
profondo rammarico - pare sia possibile.
É possibile che nessuno dei politici "di lungo corso" di questo Circolo sia
a conoscenza delle norme che regolano da decenni la propaganda elettorale?
Sì, pare sia possibile.
"Abbiamo
semplicemente consegnato i manifesti (...) dopo aver pagato una tassa che
non ci spettava".
É possibile che nessuno del Coordinamento di questo Circolo le conosca? Sì,
è possibile.
"Riproporremo
altri manifesti da affiggere negli spazi che gli uffici ci vorranno
concedere".
É possibile che non vi sia in questo Circolo qualche giovane che abbia
studiato Giurisprudenza o Scienze Politiche, che conosca queste norme ed
abbia ritenuto di far notare l'abuso? Possibile.
Ancor più incredibile è l'affermazione: "Chi
è stato danneggiato quindi? La nostra è una legittima quanto legale
propaganda referendaria...".
La propaganda referendaria sarebbe legittima quanto legale se fatta
osservando la legge, che è stata violata. Sono state violate le norme che
regolano la competizione referendaria.
Se non si è consapevoli di questo, secondo l'assunto "Chi è stato
danneggiato?", si giunge a legittimare ogni tipo di violazione, basta
che non danneggi direttamente nessuno: dal parcheggio in sosta vietata
all'evasione fiscale; dal mancato uso del casco in moto alla truffa alle
assicurazioni; dal manifesto abusivo all'occupazione abusiva di suolo
pubblico. Chi ne sarebbe danneggiato?
Significativa è la considerazione secondo cui la violazione di una Legge sia
"una vicenda (...) assolutamente insignificante".
Se la vicenda è insignificante (ma il rispetto della Legge non lo è,
soprattutto da parte di chi ne ha il dovere morale o giuridico), lo è nello
stesso modo in cui lo sono state tutte le precedenti analoghe; e
nell'identica maniera l'ho trattata.
Alle elezioni regionali siciliane del 28 ottobre 2012, nella lista "Sturzo
Presidente", era candidato un giovane di Grotte, Calogero (Gero) Miceli.
Alla sua primissima esperienza politica, senza un partito alle spalle, senza
una formazione da "scuola di partito". Con i propri risparmi fece stampare
alcuni suoi manifesti elettorali che affidò ad un incaricato per
l'affissione, precisando gli spazi che gli erano stati assegnati.
L'attacchino, per errore, posizionò i manifesti in uno spazio diverso, pur
sempre destinato alla propaganda elettorale. Accortosi dell'errore, nel giro
di un paio d'ore lo stesso Calogero Miceli si premurò di rimuovere i suoi
manifesti prima ancora che altri potessero rendersene conto ed accusarlo di
affissione abusiva. Miceli con quel gesto dimostrò di conoscere le norme
sulla propaganda elettorale e di rispettarle, anche a proprio discapito. Per
la cronaca, in quell'occasione Gero, da solo, prese 127 voti (la sua lista
"Sturzo Presidente" ne ebbe 140, la lista PD 143, quella del PdL 316).
"Ignorantia legis non excusat", l'ignoranza della legge non scusa.
Stavolta, ad essere affissi abusivamente, è toccato ai manifesti del PD;
altre volte è capitato ai manifesti di altri partiti e altri candidati.
Tutte le singole violazioni sono state segnalate da questo quotidiano, a mia
firma.
Quanto ai miei presunti "astratti furori legalitari", spero non si
voglia, da parte del Circolo PD, contrapporre dei "concreti lassismi
illegalitari" sull'onda del "Chi è stato danneggiato?".
Per concludere, che la mia attività giornalistica sia foriera di "convinzioni
errate e giudizi fuorvianti" può essere oggetto di confronto concreto;
parliamone pure, ad iniziare da chi ha convinzioni errate sulle norme
relative alla propaganda referendaria e da chi dà giudizi fuorvianti
sulla conoscenza e importanza delle stesse norme.
Comunque, se il PD (o qualsiasi altro soggetto) volesse intervenire nel
merito del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, su questo
quotidiano ne ha ampia possibilità.
Con l'augurio che il PD di Grotte possa riprendere un ruolo attivo nella
politica locale, ricambio la stima ed i cordiali saluti ad Enzo Agnello ed
ai
componenti del
Coordinamento
del Circolo.
Carmelo Arnone
20 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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20/11/2016 |
Referendum. Manifesti abusivi:
"Non siamo responsabili"; nota del Segretario del Circolo PD di Grotte |
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Enzo Agnello |
Continua il dibattito in merito ai manifesti abusivi affissi a Grotte; dopo
l'articolo
pubblicato su questo quotidiano e la
risposta dell'Amministrazione comunale, la replica del
Segretario del Circolo PD di Grotte, Enzo Agnello. *****
"Carissimo
Direttore,
conosciamo e sosteniamo senza riserve l'attività meritoria di denuncia che
da sempre conduci nel segno del rispetto del regole del convivere civile e
della ferma condanna degli abusi prodotti dalle piccole illegalità
quotidiane su cui spesso si sorvola.
Detto questo quale doverosa e sentita premessa, dobbiamo sottolineare come
il tuo articolo "Manifesti abusivi sul corso principale (e le autorità non
se accorgono)" ci coinvolga, nostro malgrado, in una vicenda di affissioni
illecite in spazi non autorizzati e di comportamenti scorretti,
tratteggiandoci come dei furbastri inverecondi a cui finalmente comminare
delle sanzioni con le quali riportare in equilibrio il sistema da noi
violato.
I tuoi "astratti furori" legalitari si spingono persino alla chiamata in
correità di forze dell'ordine, vigili urbani, cittadini comuni,
simpatizzanti attivisti e dirigenti del PD, colpevoli di non aver colto in
flagranza di reato "l'affissore colpevole". Quindi individuati i "mandanti"
il livello di indignazione si spinge sino a farti dire: "Non è un segnale di
correttezza e di legalità... ricorrere a mezzi illegali per far valere le
proprie ragioni".
Concludi la tua reprimenda con la certezza che almeno stavolta il popolo
sarà sovrano (?).
Ci permettiamo, sperando tu voglia prenderne atto, di ricostruire una
vicenda la cui consistenza è assolutamente insignificante.
Abbiamo semplicemente consegnato i manifesti, che tu fotografi quali corpo
del reato, agli uffici deputati alle affissioni, questo solamente dopo aver
pagato una tassa che non ci spettava. Tutto qui.
Non siamo responsabili e non intendiamo comunque responsabilizzare nessuno.
Riteniamo ci siano stati degli errori, peraltro puntualmente su tua
segnalazione rimediati dall'Amministrazione che ha provveduto a coprire i
manifesti imputati.
Chi è stato danneggiato quindi? La nostra è una legittima quanto legale
propaganda referendaria, non un golpe! Ma non ne faremo motivo di scontro.
Riproporremo altri manifesti da affiggere negli spazi che gli uffici ci
vorranno concedere.
Caro direttore, consentici di chiosare questo nostro breve intervento di
replica, sottolineando come l'attività giornalistica che tu svolgi con
passione e disinteresse possa talvolta, essere utilizzata come una clava
ingenerando convinzioni errate e giudizi fuorvianti.
Nel rinnovare la nostra stima ti salutiamo cordialmente". |
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Il Segretario del Circolo PD di Grotte
Enzo Agnello
e il Coordinamento
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20/11/2016 |
Racconti. "Dietro la porta
della Rettoria", di Carmelo Rotolo; epilogo |
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Carmelo Rotolo
Chiesa del Purgatorio |
DIETRO LA PORTA DELLA RETTORIA
"Storia di umana santità tra il calabrese Francesco e il catalano Vincenzo"
di Carmelo Rotolo
Epilogo
Per settimane nel paese si tennero processioni in onore di San Vincenzo
Ferreri; Vescovi e Cardinali vennero a omaggiare la sua Statua, si
inchinarono davanti al foulard con il volto dell’Ecce Homo bagnato del
sangue di Gesù, e lo stesso fecero con Rosapinta.
Dopo alcuni mesi di intenso fervore religioso, la Rettoria delle Anime del
Purgatorio venne rinominata e convertita al culto di San Vincenzo Ferreri.
Rosapinta rimase incinta per ben due volte, partorendo prima un bel
maschietto che chiamò Vincenzo, poi una bambina che chiamò Incoronata.
E San Francesco di Paola?
Dopo sei, sette mesi di intenso traffico, la Chiesa di San Vincenzo Ferreri,
ritornò nell’oblio o quasi, dei mesi precedenti il miracolo.
Una sera tardi, dalla destra dell’altare principale nell’assoluta oscurità,
uno strano bisbiglio echeggiò per l’intera navata:
- Ehi!... Ehi!... Ehi!... San Vincè?
Nessuno risposta, il silenzio più assoluto, poi ancora:
- Ehi!...Ehi!...San Vincè…
Non ottenendo alcuna risposta, San Francesco borbotto tra se e se:
- Ma guarda un po’ questo catalano di Valencia, Dottore, Presbitero
spagnolo dell'Ordine dei Frati Predicatori, artefice dello Scisma
d'Occidente, scrittore di tomi e libri famosi… chissà!
Dopo qualche minuto, il silenzio della Chiesa di san Vincenzo Ferreri venne
interrotto da:
- “Tutto è, quiete senza fine. Solo l'umore cupo dell'anima, tormenta la
mente mia di vividi ricordi e, ne provo piacimento. Solo l'odore di timo
selvatico e di aneto, di zagara e fieno, di paglia bagnata e brezza marina
avvolge i miei sensi, troppo a lungo distratti e assopiti e, ne provo
piacimento. Tutto è, incessante lento trascorrere del tempo…”.
Fine
I nomi e i fatti narrati in questo racconto sono frutto di pura fantasia. Ho
mantenuto reali i nomi dei santi, i riferimenti storici e l’ambientazione
del racconto.
Carmelo Rotolo
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 20 novembre 2016.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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19/11/2016 |
Referendum. Manifesti abusivi:
sull'increscioso disguido una nota dell'Amministrazione comunale |
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19 novembre
18 novembre |
A seguito dell'articolo
sui manifesti abusivi, pubblicato ieri su questo quotidiano,
l'Amministrazione comunale ha provveduto a far coprire gli stessi manifesti
in modo da renderli non visibili; tramite la nota che segue, a firma del
sindaco Paolino Fantauzzo e dell'assessore Diego Aquilina, viene dato
chiarimento sulle responsabilità e sulla cronologia degli accadimenti che
hanno reso possibile l'increscioso disguido.
*****
"Egregio
Direttore,
abbiamo appreso con estrema amarezza dell'increscioso disguido occorso in
merito all'affissione dei manifesti di propaganda referendaria. Parliamo di
disguido perché di grossolano errore si è trattato. Ci preme evidenziare che
la responsabilità del fatto non è assolutamente da imputare al PD locale.
Da apposite ed immediate verifiche presso gli uffici competenti, è emerso
che i manifesti imputati non sono stati affissi dal PD ma dagli addetti
comunali.
Invero, nel caso di specie, il PD avrebbe dovuto preliminarmente chiedere
per tempo l'assegnazione degli appositi spazi da poter utilizzare per la
propaganda e, conseguentemente, il Comune avrebbe dovuto accettare i
manifesti solo e soltanto in tale evenienza ed affiggerli negli spazi
all'uopo riservati.
Ci è stato altresì riferito che l'istante ha versato la tassa per le
pubbliche affissioni che dovrà essere rimborsata siccome non dovuta.
Pertanto unici responsabili dell'accaduto sono gli anzidetti uffici che non
hanno operato con la dovuta diligenza.
Per quanto ci riguarda, come amministratori, ci sentiamo in dovere di
chiedere scusa ai cittadini ed al PD locale.
Ringraziamo ancora una volta Grotte.info per avere pubblicamente denunciato
il fatto.
Con l'auspicio che ciò ci aiuti ad essere più accorti.
Cordialmente". |
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Paolino Fantauzzo - Sindaco
Diego Aquilina - Assessore
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19/11/2016 |
Chiesa. Ritiro spirituale del
gruppo "Gesù Salva" del Rinnovamento nello Spirito; domenica
20 novembre |
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Domani, domenica 20 novembre a partire dalle ore 09.00, nei locali di Via
Confine (ex Ancelle Riparatrici) si terrà un ritiro spirituale a cura del
gruppo "Gesù Salva" del Rinnovamento nello Spirito Santo di Grotte. La
riflessione sarà proposta da
Ignazio
Cicchirillo, già coordinatore regionale RnS Sicilia.
Il tema del ritiro è basato su
Gv 15,16: "Non
voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e
portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che
chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda".
Canti gioiosi, preghiera spontanea e Parola di Dio; questi gli elementi che
caratterizzano gli incontri del Rinnovamento, definito da Papa Francesco "Una grande forza al servizio dell'annunzio
del Vangelo, nella gioia dello Spirito Santo".
L'invito al ritiro è esteso a tutti: fedeli, credenti e semplici curiosi, ma
in particolare a quanti sentono la necessità di una guarigione spirituale,
interiore, e di un contatto più vicino con Gesù che salva.
Gli appuntamenti settimanali del Rinnovamento nello Spirito Santo di Grotte
sono due: preghiera comunitaria ogni lunedi alle ore 19.30 in chiesa Madre;
formazione e crescita ogni mercoledi alle ore 19.30 in chiesa Madre.
La
partecipazione alle attività del gruppo, senza particolari vincoli, è libera
e sempre aperta a tutti.
Redazione
19 novembre 2016
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19/11/2016 |
Lettere. "Un profondo e
accorato 'grazie' al dott. Patanella"; di Gianni Costanza |
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Amici di gioventù
Dott. Patanella |
Nel ricordo dei tempi dell'infanzia e
della gioventù, il ringraziamento di Gianni Costanza al dott. Calogero
Patanella.
*****
"Nei
primi giorni di questo mese di novembre, Grotte.info Quotidiano ha divulgato
la notizia del pensionamento del pediatra dott. C. Patanella.
In questi ultimi anni sono venuto a sapere del pensionamento di alcuni miei
coetanei. Ma il recente pensionamento di un mio amico coetaneo, eccellente
pediatra responsabile della salute dei nostri figli, per di più bambini, è
un po’ diverso.
Siamo realisti, per tutti gli operatori della sanità, che alleviano o
guariscono i mali della nostra salute, i distinguo assumono ben altri
significati.
Quindi non solo nel mondo della sanità, ma anche in tante altre attività
professionali, non tutti raggiungono quella preparazione, quella
professionalità e quella generosità per ricevere apprezzamenti, stima e
meritati ringraziamenti (non d’obbligo in quanto è insito alla loro
deontologia).
Ma l’amico dott. C. Patanella, pediatra, tra i migliori della provincia, che
per oltre trentacinque anni ha prestato servizio all’ospedale di Canicattì
ricoprendo tanti incarichi tra i quali anche quello di primario, merita una
più approfondita valutazione per il modo in cui ha saputo operare nella
nostra piccola comunità di Grotte ed anche in tante altre realtà della
nostra provincia di Agrigento.
A sua insaputa, cioè del dott. C. Patanella, devo sottolineare che, avendo
lavorato ad Agrigento per oltre trentacinque anni, dove i pediatri non
mancano di sicuro, molti miei amici o semplici conoscenti mi hanno chiesto
il numero del suo telefono fisso o quello del suo cellulare.
Il dott. C. Patanella (Lillo per gli amici), iscrittosi all’Università di
Palermo, nella facoltà di Pediatria, ha conseguito la laurea con il massimo
dei voti 110/110 e lode. Laurea che ha riempito d’orgoglio la sua famiglia e
tanti di noi, suoi grandi amici.
Venuti alla luce i miei due gioielli, Enzo e Tony, conoscendo la sua
intelligenza e la sua preparazione come pediatra, non potevamo che farli
seguire dal dott. C. Patanella, che li ha saputi seguire ed attenzionare
scrupolosamente con professionalità, bontà ed affetto.
La nostra vecchia amicizia inizia da ragazzi, frequentando l’Azione
Cattolica della chiesa Madre di padre Agrò, padre Tortorici, del prof. G. B.
Napoli, oggi di padre G. Fregapane, dove il dott. C. Patanella partecipa
agli incontri settimanali del Rinnovamento nello Spirito.
Azione Cattolica, allora, frequentata anche da mio fratello Filippo, da A.
Carlisi (Totò per gli amici), F. Vitello, S. Carlisi, G. Garifi, Francesco
Tirone, D. Spadaro, Franca, Ciccina e Nino Vassallo.
Amicizia che per tutti noi si è consolidata durante il viaggio per
raggiungere gli istituti delle scuole superiori di Agrigento.
Se l’ospedale di Canicattì, dal primo novembre 2016, non ha più quel bravo
pediatra che nel corso degli anni di servizio è stato un vanto per l’intera
struttura ospedaliera, Grotte, il nostro piccolo paese, per sua libera
scelta, potrà continuare ad usufruire della sua ricca ed eccellente
preparazione, esperienza, bontà d’animo e tanta generosità.
Dott. Patanella, a nome mio personale, della mia famiglia e di tante altre
famiglie, rivolgo un profondo ed accorato grazie per quello che hai saputo
donarci.
Un saluto affettuoso alla tua preg.ma famiglia.
Il tuo vecchio amico di sempre, Gianni Costanza e la sua famiglia".
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18/11/2016 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 18 novembre |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 18 novembre:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Machiavelli, Via Crispi, Via Buozzi, Via Elena Di Montenegro,Via Fonte,
Via Washington, Via San Nicola, Via Scoppettieri, Via Archimede, Via del
Gesù, Viale Pertini, Via Maroncelli, Via Pellico, Via Gioia, Via Dionigi,
Via Acquanova, Via Sant’Agostino, Via Duca d’Aosta, Via Cavour, Rossini, Via
Collegio, Via Villa Fiorita,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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18/11/2016 |
Referendum. Manifesti abusivi
sul corso principale (e le autorità non se ne accorgono) |
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Vedi le foto |
Parafrasando il noto proverbio "Paese che vai, usanza
che trovi" possiamo affermare senza tema di smentita "Votazione che arriva,
manifesto abusivo che trovi". Ormai siamo nel bel mezzo della campagna
referendaria che si concluderà con le votazioni del prossimo 4 dicembre. I
cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimere il proprio
parere in merito alla riforma costituzionale "Renzi-Boschi". I due
schieramenti in campo, da tempo impiegano ogni energia per convincere la
popolazione sulle ragioni del No o del Sì. É
noto, soprattutto agli addetti ai lavori (politici, Uffici comunali, Forze
dell'Ordine), che nel periodo precedente le elezioni, la propaganda tramite
affissioni può essere svolta esclusivamente negli appositi spazi consentiti
ed assegnati dal competente organo municipale. Invece ogni volta, ma proprio
tutte le volte, che i cittadini sono chiamati alle urne, i manifesti abusivi
spuntano "come funghi" in ogni dove, affissi non si sa da chi. Per arginare
il fenomeno sono state emanate norme chiare: va sanzionato l'affissore colto
in flagrante oppure il mandante (la persona fisica del committente o la
persona giuridica del partito politico che beneficia dell'affissione). Lungo
il corso principale di Grotte, dal Portobello al Belvedere percorrendo tutto
il Viale della Vittoria, il Corso Garibaldi e Via Crispi, è possibile
"ammirare" i manifesti abusivi del Partito Democratico che riportano la
dicitura inequivocabile "Referendum Costituzionale - Domenica 4 dicembre
2016 - PDI - Partito Democratico - Vota Sì". Quei manifesti andavano
posizionati negli appositi spazi, che invece rimangono desolatamente vuoti.
Le immagini a lato, scattate ieri giovedi 17 novembre, documentano sia
l'abuso che gli spazi non utilizzati.
Possibile che nessuno abbia visto l'autore materiale dell'affissione?
Possibile che i dirigenti e gli attivisti della locale sezione del PD non
abbiano notato l'illecito e non abbiano ritenuto di provvedere a
salvaguardia del buon nome del Partito? Possibile che gli Uffici comunali
non se ne siano accorti? Che le Forze dell'Ordine non abbiano visto?
Corpo di Polizia Municipale, che vogliamo fare, li vogliamo far coprire i
manifesti abusivi? Le vogliamo elevare le sanzioni per i trasgressori, senza
guardare in faccia nessuno, che si tratti di sostenitori del Sì o del No?
Può darsi pure che i mandanti abbiano pagato la tassa per l'affissione, in
tal caso vi sarebbe il concorso colposo degli Uffici comunali, perché i
manifesti - a norma di legge - andavano affissi gratuitamente e solo negli
spazi consentiti.
Non è un segnale di correttezza e legalità, soprattutto per un Partito che è
alla guida del Paese e della Regione, ricorrere a mezzi illegali per far
valere le proprie ragioni. I cittadini non voteranno seguendo le indicazioni
di un manifesto; quelli accorti esprimeranno con cognizione il proprio
convincimento - per il Sì o per il No - dopo aver valutato il quesito
referendario e tutte le conseguenze derivanti dalle norme proposte; quelli
meno accorti voteranno secondo le lusinghe delle "sirene" di turno o
eseguendo gli "ordini di scuderia".
Comunque vada, almeno per questa volta, il popolo sarà sovrano.
Carmelo Arnone
18 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
Manifesti abusivi (Foto)
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17/11/2016 |
Salute. Non potabile l'acqua
del serbatoio "Confine"; avviso alla cittadinanza |
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Acqua non potabile |
Un avviso diramato dal Comune di Grotte
informa i cittadini che dalle recenti analisi si è riscontrato che
attualmente non è potabile l'acqua proveniente dal serbatoio "Confine", che
fornisce Via Matteotti e traverse, Via Romita, Via Livatino, Via Belgio e
Via Ingrao. Non appena saranno ripristinate le condizioni di potabilità,
verrà dato nuovo avviso.
*****
COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
AVVISO ALLA CITTADINANZA
In seguito
alla nota assunta al protocollo n° 13276 del 17.11.2016, della Girgenti
Acque SpA, in cui si comunica il monitoraggio dell’acqua in ingresso e in
uscita presso i serbatoi comunali da dove si evince la presenza elevata di
batteri coliformi nel serbatoio Confine,
SI INFORMA
la cittadinanza che per le zone servite dal serbatoio
Confine e precisamente Via Matteotti e traverse, Via Romita, Via Livatino,
Via Belgio e Via Ingrao non è consigliabile l’utilizzo dell’acqua per usi
potabili.
Si informa, altresì, che sono in corso le operazioni di verifica per la
stabilizzazione dei valori, di cui ne sarà data comunicazione stesso mezzo.
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Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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17/11/2016 |
Attualità. "Cinque valori
supremi traditi dalla riforma della Costituzione"; di Raniero La
Valle |
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Raniero La Valle |
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare. È autore di numerose pubblicazioni. É
direttore di "Vasti - Scuola di Critica delle Antropologie"; presidente del
Comitato per la Democrazia Internazionale; promotore del "Manifesto per la
sinistra cristiana" nel quale propone il rilancio della partecipazione
politica e dei valori del patto costituzionale del '48 e la critica della
democrazia maggioritaria; presidente dei Comitati Dossetti per la
Costituzione. Il seguente discorso
su “La verità del referendum” è stato tenuto il 12 novembre a Modena, e pubblicato sul suo blog
ranierolavalle.blogspot.it.
*****
"È abbastanza paradossale che mentre si scatena il ciclone della
vittoria di Trump e tutto si muove, noi dobbiamo discutere di un falso
referendum, fatto di piccole vendette contro la casta dei politici, di un
CNEL che non è mai esistito e a cui togliamo la targhetta dalla porta, di un
bicameralismo che non è affatto superato, e di 90 centesimi di risparmio a
testa per ogni italiano come compenso per lo sconquasso del Senato e
l’uscita dalla democrazia parlamentare.
Ciò si deve al fatto che mentre parlava di alta velocità, Renzi mandava la
politica italiana su un binario morto.
Ma noi sappiamo che il vero referendum è un altro, è quello che decide la
transizione da un regime politico ed economico a un altro, da un’idea di
Repubblica a un’altra; è per questo che ci tengono tanto, addirittura da
spedire quattro milioni di lettere ad altrettanti italiani che stanno
all’estero, e che magari in Italia non ci sono mai stati.
Ma dopo Trump è chiaro che invece dobbiamo uscire dal binario morto, salvare
la Costituzione e riaprire la partita del futuro.
La vittoria di Trump è il segno di un duplice fallimento. È fallita la
globalizzazione, la quale pretendeva di realizzare il mito del liberalismo
classico: nel libero mercato l’eterna pace. Non è successo: il libero
mercato ha ripristinato la schiavitù del lavoro, e la guerra è dappertutto.
Poi è fallita la risposta alla caduta del Muro: doveva nascere un mondo
senza muri, dove non solo i capitali ma popoli e lavoratori potessero
incontrarsi e liberamente muoversi da un luogo all’altro, e abbiamo invece
fili spinati e barriere dappertutto, in Palestina, in Messico, in Ungheria,
a Calais, a Ventimiglia per non parlare del fossato del cimitero
mediterraneo; e i popoli si chiudono a riccio, uno contro l’altro, e come
dice il papa i poveri dei Paesi ricchi temono l’accoglienza dei poveri che
vengono dai Paesi poveri.
In questa crisi profonda gli elettorati reagiscono in modo angoscioso e
votano contro i poteri stabiliti.
Perché le classi dirigenti al potere, perché gli “establishment” sono
sconfitti? Perché non hanno semplicemente subito questa crisi, l’hanno
creata.
La scelta della globalizzazione, dopo la rimozione del muro di Berlino, è
stata la scelta fatta dai vincitori della guerra fredda di estendere il
capitalismo in tutto il mondo, cambiandogli il nome.
Capitalismo era un nome ideologico, inevitabile finché un socialismo gli si
contrapponeva. Si chiamava capitalismo perché Marx aveva messo a tema teoria
e prassi del “capitale”.
Venuto meno il socialismo, non c’era bisogno di chiamarlo capitalismo,
bastava un nome che lo mostrasse innocuo, che lo facesse coincidere con la
realtà stessa, con il “globo”, col mondo (i francesi la chiamano “mondialisation”),
che lo facesse diventare un fatto di natura, buono per tutti i luoghi e
tutti i tempi.
Anche in Europa non si è chiamato più capitalismo, si è chiamato
semplicemente Europa (“ce lo chiede l’Europa”, si dice); ma quelli che hanno
firmato Maastricht, che hanno firmato Lisbona, che hanno firmato il Trattato
sul funzionamento dell’Unione Europea, sapevano benissimo – ma non ce
l’hanno detto – che firmavano la trasformazione del capitalismo da ideologia
a regime, da dottrina economica a Costituzione politica: la concorrenza, la
competizione, il mercato, il profitto diventavano la Costituzione europea.
È per questo che ora vogliono cambiare la Costituzione italiana: perché le
due Costituzioni non sono compatibili.
Questa constatazione diventa tanto più drammatica di fronte a eventi come la
vittoria di Trump. Essa dimostra che cosa succede quando a governare sono le
banche e il denaro. Gli effetti sono devastanti, la gente ne dà la
responsabilità alla politica e cerca un’altra offerta politica; e se questa
non c’è o non è all’altezza del dramma, la scelta diventa quella
dell’antipolitica, e possono avere libero corso pulsioni populiste,
identitarie, difensive nei confronti degli altri, degli stranieri,
nazionaliste e razziste. Ora vediamo come il blocco di potere che sostiene,
con Renzi, il Sì al referendum tenta di giocare la carta Trump per
accreditare la continuità del potere esistente come unica difesa rispetto al
rischio di un sovvertimento. E insiste nel dire che ormai non conterebbe
più, “svapora” il “merito” del quesito referendario, di fronte all’unica
domanda che conta, che è quella del potere.
La lezione di quanto è avvenuto è invece esattamente l’opposto. E’ proprio
se arriva un’incognita come quella rappresentata da Trump, che è necessario
che resti ben ferma la Costituzione che c’è, perché non si annulli la
differenza esistente tra ciò che miseramente accade, e ciò che invece
dovrebbe accadere, tra l’essere e il dover essere, tra il fatto e il
diritto, tra la società che c’è e quella che secondo la Costituzione si
dovrebbe costruire.
Si dice che in ogni caso sarebbe meglio cambiare perché è da trent’anni che
si attende un cambiamento che non arriva.
Questo vuol dire che il cambiamento che si vuole introdurre è precisamente
quello di trent’anni fa. Il problema era allora quello posto da Gelli, da
Craxi: il grande bene da conseguire era che avesse più potere il potere.
C’erano troppi diritti, troppi movimenti, troppa partecipazione politica,
troppa democrazia in fabbrica, troppi sindacati, troppi nuovi diritti
riconosciuti alle persone, alle famiglie.
C’era stato il Concilio, che aveva messo in movimento la Chiesa, a Parma si
occupava la cattedrale, e c’era stato il ’68 che aveva portato la
rivoluzione della vita quotidiana. Il potere si sentiva in difficoltà e
dunque ci voleva più potere per arginare le spinte verso una società
diversa. Ma non è vero che la riforma non c’è stata. C’è stata, ma di segno
opposto: il sequestro e l’uccisione di Moro, il periodo della repressione,
l’installazione dei missili a Comiso, l’ubriacatura craxiana, e poi Cossiga
che con un messaggio alle Camere dichiara la Costituzione superata dopo il
crollo del Muro, e infine il ripristino della guerra con l’esaltazione della
guerra del Golfo e addirittura l’intervento in essa.
Ma oggi?
La politica è distrutta, i partiti non ci sono più, i sindacati sono
indeboliti, la Fiat se n’è andata in America, il miracolo economico è stato
sacrificato al mito della globalizzazione.
Di che cos’altro ha bisogno il potere? Che cosa ancora vogliono da noi i
sacerdoti del “mercato interno” (europeo) di Bruxelles, la banca Morgan, la
Commissione Trilaterale, il Wall Street Journal americano, l’Economist
inglese? Quali altri sacrifici ed olocausti sull’altare della
privatizzazione, dell’austerità, del pareggio di bilancio, della
sottomissione alle prerogative sacrali dell’euro? Una riforma che arriva
trent’anni dopo è una riforma vecchia, che appunto ci riporta al passato,
non affronta i nuovi problemi, la guerra, la pace, i profughi, lo straniero.
Il problema è però se la nuova Costituzione italiana, resa conforme ai
principi dottrinali ed economici della costituzione europea, è ancora una
Costituzione costituzionale; è il problema della legittimità costituzionale
della nuova Costituzione.
Non alludo qui al problema già rilevante della contestabile legittimità
di una Costituzione modificata da un Parlamento eletto con legge dichiarata
incostituzionale dalla Consulta. Parlo di una incostituzionalità
sostanziale: il vero problema, l’ultima verità del referendum è che esso
propone al nostro voto una Costituzione non costituzionale.
Non si tratta di un gioco di parole. Qualcuno dirà che una Costituzione
incostituzionale è impossibile per definizione: un ossimoro. Per di più la
ministra Boschi e tutti i fautori del Sì dicono che non è in causa la
Costituzione come tale perché la riforma riguarda solo la seconda parte e
non lambisce nemmeno i principi fondamentali e i valori che sono enunciati
nella prima.
Però non è affatto detto che sia così, perché resta una verifica da fare.
Secondo una sentenza della Corte Costituzionale del 15-29 dicembre 1988,
neppure le leggi di revisione costituzionale o altre leggi costituzionali
possono sovvertire o modificare nel loro contenuto essenziale alcuni
principi supremi contenuti nella Costituzione italiana. E non soltanto i
principi che la stessa Costituzione dichiara indisponibili, come quello
della forma repubblicana dello Stato, ma anche “i principi che, pur non
essendo espressamente menzionati fra quelli non assoggettabili al
procedimento di revisione costituzionale, appartengono all’essenza dei
valori supremi sui quali si fonda la Costituzione italiana”.
Questi principi non possono essere disattesi.
Questa affermazione della Corte aveva tanta più autorità, perché espressa in
una sentenza in cui essa sottoponeva a un giudizio di costituzionalità, per
una norma sulle immunità, lo stesso Statuto del Trentino-Alto Adige, che è
un sistema normativo di rango costituzionale.
Anche quello, dicevano i giudici della Consulta, era soggetto al vaglio di
costituzionalità. Pertanto, nella misura in cui questi principi supremi sono
enunciati nella prima parte della Costituzione, il loro sovvertimento o
abbandono nella seconda parte comporta un contrasto tra la prima e la
seconda parte della Carta, e quindi produce una Costituzione
incostituzionale.
Quali sono questi principi supremi su cui dobbiamo fare la verifica
della riforma proposta?
Sono almeno cinque:
- il principio della sovranità popolare,
- il principio lavorista,
- il principio della democrazia parlamentare,
- il principio pacifista,
- il principio internazionalista.
Tutti e cinque questi valori supremi sono di fatto traditi dalla riforma
della Costituzione che ci viene proposta.
É su questo che gli italiani devono
meditare e su cui noi stessi dovremo riflettere".
Raniero La Valle
12 novembre 2016
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15/11/2016 |
Urbanistica. Convegno sui
centri storici all'Università di Palermo; venerdi 25 novembre |
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CIRCES |
Venerdi 25 novembre, presso la Scuola Politecnica dell'Università di
Palermo, si svolgerà un convegno sui centri storici dei Comuni della
Sicilia. La manifestazione, organizzata dalla sezione siciliana del'Istituto
Nazionale di Urbanistica insieme al Dipartimento CIRCES (Centro
Interdipartimentale di Ricerca sui Centri Storici) dell'Università dio
Palermo, si propone di "avviare un confronto tra i Comuni siciliani che
hanno redatto lo Studio del centro storico previsto dalla L.R. 13/2015, allo
scopo di far emergere le criticità riscontrate e pervenire alla definizione
di proposte legislative emendative, che possano aumentare l'efficacia
operativa dell'importante provvedimento".
Per relazionare sullo Studio di dettaglio per il recupero del centro storico
di Grotte sono stati invitati: il sindaco Paolino Fantauzzo, l'assessore
Salvatore Rizzo, l'arch. Piero Calì e l'arch. Girolamo Bellomo (autore dello
Studio).
Gli amministratori e tecnici avranno a disposizione 30 minuti per esporre lo
Studio attraverso slide, mettendo in rilievo le criticità riscontrate.
Carmelo Arnone
15 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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15/11/2016 |
Agrigento.
2^ serata di Teatro da Camera al Circolo Empedocleo, con un omaggio a Edoardo De Filippo |
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Circolo Empedocleo |
Seconda serata, sabato 12 novembre, della rassegna di
Teatro da Camera programmata dal Circolo Empedocleo e dal Pirandello Stable
Festival, con direzione artistica e progetto di Mario Gaziano e Giuseppe
Adamo. Un pubblico numeroso ha colmato l'elegante salone del Circolo che
rimanda alle atmosfere proprie del Teatro da Camera di primo Novecento.
Tra video, canti e recitazione, si è concretizzata una suggestione colorata
dal gusto proprio della cultura meridionale, da Regno delle Due Sicilie: da
una parte, in video, a sottolineare immagini e frasi di Eduardo, la
Tarantella di Rossini, le canzoni di Pino Daniele, Sal da Vinci, Gragnanello
e poi Fiorello e ancora in diretta Antonio Zarcone, maestro del folk
siciliano, con una intelligente commistione tra canti propriamente
napoletani e linguaggi siciliani.
D'altra parte, la vivace e coinvolgente recitazione di due classici di
Eduardo: Pericolosamente e Amicizia, recitati con grande passionalità da
Marianna Ragusa, Franco Colletti, Maurizio Fratacci, Maria Fantauzzo,
Giuseppe Gramaglia e Calogero D'Aleo, diretti rispettivamente da Francesco
Naccari e Felice Catalano.
Il pubblico ha gradito e applaudito gli attori, la formula da Teatro da
Camera e gli organizzatori del progetto: Mario Gaziano e Giuseppe Adamo, che
hanno avuto la collaborazione di Andrea Cassaro e Maria Grazia Castellana.
Francesco Naccari ha completato suggestioni ed emozioni recitando il breve
monologo del “caffè” dal celeberrimo dramma “Questi fantasmi” del grande
Eduardo.
Prossimo appuntamento fissato il 15 dicembre con “Parole, canti e
iconografie del Natale”.
Redazione
15 novembre 2016
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14/11/2016 |
Letteratura. "Furore", di
John Steinbeck; recensione di Venerando Bellomo |
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Venerando Bellomo
Copertina |
Furore
di
John Steinbeck
In
una interminata, scialba e farinosa terra d'America, nulla è come dovrebbe
essere e tutto è il contrario di sé stesso nell'esibizione del suo doppio.
Non la luce che nutre, non l'aria che dà respiro: in questo turbinio sembra
che gli elementi primordiali, nati dal caos per dare ordine al creato,
tradiscano tale loro carattere e si rivoltino contro fagocitandosi gli uni
con gli altri: mettendo a dura prova ogni cosa vivente, nella grande
depressione americana.
In questa danza vorticosa ed innaturale, che ricorda il
paesaggio apocalittico di "The day after", si impone un silenzioso gioco di
sguardi, dove ognuno, sbigottito da tanto rimescolio, soppesa l'altro, nella
ricerca di trovare esito al proprio incerto destino.
In questo luogo distopico, inizia il viaggio di Tom
Joad che dal Midwest giungerà in California. Appena liberato, sulla
parola, dal carcere per omicidio, si mette in cammino, ignaro di tutto, per
tornare alla propria casa e ritrovare la propria famiglia.
E tale cataclisma naturale - dove il sole è diventato
un pericoloso incendiario, che nella sua furia rovente ha bruciato la terra
e distrutto ogni vegetazione, dove il vento ha coperto di polvere
guasta ogni fonte di vita - ha ingenerato quello economico, dove gli uomini
hanno smesso di essere tali, affidandosi, con fede idolatra, a ciò che
l'ingegno finanziario aveva loro suggerito: le banche.
Società che hanno concesso prestiti, poi non
restituiti, agli agricoltori, che hanno subito la confisca della proprietà,
spianata dai trattori, che nell'intensiva coltivazione hanno sopraffatto le
braccia con la forza distruttrice dei carri armati.
Le grandi compagnie, come tutte le divinità vendicative
e malvagie, in uno sfrenato liberismo, hanno tolto la dignità all'uomo, e
per i pochissimi che danno prova di resistenza, altri hanno preferito, come
di fronte ad una pandemia, sfuggire a tale furia infernale.
E la fame li ha resi randagi in cerca di un lavoro
qualsiasi che ridesse loro dignità, che per ordine di natura è diritto degli
uomini.
In tutto questo contraddirsi, é assolutamente efficace
la scrittura swingata di Steinbeck, che sembra seguire gli accenti musicali
di Benny Goodman, descrittiva di uomini che sembrano la proiezione degli
animali.
C'è l'ex predicatore Casy che, pur mantenendo
un'espressione linguistica biblica e sermoneggiante, privato del suo Dio,
che nel peccato ha smarrito sé stesso e non trova riparo in quella che crede
la sua fede: se ne sta appartato, non riuscendo più a trasmettere la grazia
divina. Ma, protendendosi altrimenti verso gli uomini, li sente più che mai
vicini, non più per predicare, ma all'inverso per arricchirsi della
conoscenza dei loro bisogni. Oppure Muley, che come il gatto
pulcioso, si ostina, sfidando tutto e tutti, a rimanere su una terra,
considerata parte del proprio corpo, che gli è stata strappata, lacerandolo
per sempre.
Giunto alla prima tappa del viaggio, Tom Joad
ritrova la propria famiglia con i suoi personaggi fortemente caratterizzati,
dov'è centro gravitazionale, nonostante il prescelto ruolo in penombra, la
madre: Ma’, la roccaforte, risanatrice ed arbitro del focolare,
infallibile come una dea, ma al contempo silenziosamente dolcissima, che
nella suprema commozione di rivedere il proprio figlio, reputato smarrito,
leva la sua voce a Dio per ringraziarlo.
Nell'ufficialità, invece, è Pa’ a dirigere la
baracca, gran lavoratore, ma di poche parole: apostolo della comunicazione
esclusivamente orale, che privilegia ad ogni forma di scrittura.
E c'è l'indemoniato arzillo Nonno, formalmente,
per ruolo "istituzionale", capo indiscusso del clan, ormai privo di potere
reale, che ricorda tanto il nonno di Titta in Amarcord, che si accompagna
con un'altrettanto temeraria Nonna. E ci poi i fratelli, le sorelle,
i rutilanti bambini, il cognato, che ben presto recederà da tale ruolo, lo
zio John, che non trova redenzione, perseguitato dal rimorso per la
morte prematura della moglie: tre generazioni che, forti della sconfitta che
la vita ha loro inflitto, diseredandoli da ogni loro avere, corrono verso
una reputata speranza: la California, reclamizzata come la terra promessa,
dove, come per magia, basta stendere la mano per saziarsi di uva e di
arance.
Ma il distacco dalla loro terra, che, in ogni modo, si
è rivelata ostile, non è per niente indolore: la derelizione di tutto, anche
dei propri ricordi, della propria esistenza, per intraprendere un viaggio
verso una nuova terra, che, paradossalmente, anche se ritengono, come per
atto di fede, più benigna, sanno già che non gli apparterrà.
La Route 66, viatico di speranza e disillusione, di
crudeltà e di compassione, è la strada che percorsa, tra rigogliose radure,
cime svettanti e il soffocante deserto, da fiammanti macchinone e vecchi
catorci, tra bettole di periferia e pompe di benzina, con motivata rabbia
per la vagheggiata libertà, diventa il luogo itinerante dove la vita lascia
la vita, e le misere famiglie, accomunate dallo stesso fato, si stringono in
uno spirituale abbraccio sino a diventare un solo corpo, aggrappandosi l'una
all'altra in un baleno di fratellanza, tra il crepitare dei fuochi nei
bivacchi notturni, a fronte di una frustrata e sempre più sfuggente
speranza.
E in questa narrazione, anche nella "terra promessa",
che subito si presenta per non essere la terra del latte e del miele, si
manifestano e prevalgono gli opposti, i contrari, avvinti nella
perpetuazione di un moto circolare sociale ed economico.
I primi coloni, che nella loro fame ferina avevano
strappato quella terra ai popoli originari, ora appagati dal bisogno
primordiale, hanno trasformato ciò che è essenziale per l'esistenza, in mero
capitale e puro business, soggetto soltanto alle perfide regole economiche,
sciogliendosi ad nutum da quel patto antico che lega l'uomo all'etica
e alla morale.
In questo stravolgimento reputano, dimentichi del loro
identico passato, i nuovi migranti soltanto braccia da sfruttare: schiavi,
resi tali per una provocata inflazione di manodopera, da relegare ai margini
della loro opulenta società, dove non risiede la misericordia, in bisunte
baraccopoli. E il sogno per una vita migliore, dopo un breve bagliore, si
tramuta repentino in un ingannevole gioco di specchi, dove la morte strappa
la vita ancor prima che nasca.
E la natura si rivolta contro sé stessa, con la forza
selvaggia di una pioggia battente, straziante come il suono di una cornetta
che piange note di un amarissimo blues, col solo conforto della compassione
di una madre mancata che ridona la vita.
Venerando Bellomo
14 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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14/11/2016 |
Attualità. "Una bella
favola sul referendum (scritta da me medesimo)"; di Nando Dalla Chiesa |
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Nando Dalla Chiesa
Una bella favola |
Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale Carlo Alberto
dalla Chiesa, è uno scrittore, sociologo e politico italiano. È presidente
onorario di Libera (l'associazione contro le mafie fondata da don Luigi
Ciotti). Docente di Sociologia della Criminalità Organizzata, presso
l'Università degli Studi di Milano, coordinatore della Scuola di
specializzazione post-laurea in Scenari internazionali della criminalità
organizzata dello stesso Ateneo, fondatore e direttore dell'Osservatorio
sulla criminalità organizzata. Dal 2015 insegna anche Sociologia e Metodi di
educazione alla legalità e Organizzazioni Criminali Globali ed è direttore
della Rivista di Studi e Ricerche sulla Criminalità Organizzata. La "favola"
che segue è stata pubblicata sul suo blog
nandodallachiesa.it.
*****
"Una bella favola sul referendum (scritta da me medesimo).
C’era una volta un paese ricco d’arte e di storia. Che a cagione di sue
misteriose deformazioni aveva generato una immensa classe di cittadini che
mai aveva svolto un lavoro come quelli che si insegnano sui sussidiari: né
fabbro né ingegnere, né medico né falegname. Terminata che avevano la
scuola, costoro avevano subito praticato il mestiere di “politici”.
Di politica da sempre vivevano e avevano in gran timore abbandonarla. Alcuni
di essi, è giusto dirlo, trovavano in quella occupazione motivo di
perseguire qualche buon fine. La maggioranza pensava invece a come aumentare
i vantaggi della propria condizione, e per questo aveva sviluppato nel tempo
una straordinaria propensione all’obbedienza verso chi amministrava quel
vasto groviglio di cariche e funzioni.
Il popolo li osservava, ora maledicendoli ora cercando di ingraziarseli.
Soprattutto nessuno era in grado di costringerli a lavorare quanto la gente
comune. Essi avevano infatti ritmi loro propri, dediti com’erano all’arte
della affabulazione e dei convivi.
Poiché, in forza di una legge astrusa assai, il popolo non poteva più
eleggere i propri rappresentanti in parlamento, costoro avevano riempito di
diritto il parlamento stesso; composto, secondo la Costituzione di quel
paese, da due Camere adibite con eguali poteri ad approvar le leggi.
Successe così che questo parlamento, già scarsamente funzionante, prese i
loro ritmi e si abituò a lavorare circa due giorni, due giorni e mezzo a
settimana, a volte perfino tre, a volte uno e mezzo.
Fatto sta che le cose in quel paese non andavano bene da tempo.
Ubiqua vi era la corruzione e molto era cresciuta l’influenza di ladri e
malfattori di ogni risma. Allora costoro, che più avevano responsabilità di
mene, omissioni e cortigianerie, ebbero un’idea luminosa: convocarono il
popolo e gli dissero che il paese non andava bene a causa della sua
Costituzione. C’è bisogno di buone leggi, dicevano, ma fare buone leggi era
cosa lunga assai. Tutta colpa della “navetta”.
La folla non capiva. Sicché costoro chiarirono da veri dotti che “navetta”
era il passaggio delle leggi tra le due camere del parlamento. Non dissero
al popolo che, lavorando essi la metà del tempo degli altri cittadini, era
solo naturale che le leggi procedessero a rilento. Come succederebbe a
maestri oziosi, condannati dalla pigrizia stessa a non finire i programmi
scolastici. O a maestranze poltrone che lavorando a giorni alterni vedano
procedere lentamente i ponti e le strade a cui attendono.
A chi di questi il popolo consentirebbe mai di dar colpa dei propri ozi alle
leggi superiori? E invece il caso volle che gli oziosi trovassero masse
acclamanti, felici di farsi turlupinare, eccitate dall’idea di cambiare
qualcosa, poiché non si poteva più “andare avanti così”.
Fu un tripudio di intellettuali e giornalisti e politici.
Nemmeno dissero, questi ultimi, che spesso facevano sparire di proposito le
leggi in una camera dopo averle approvate nell’altra, così da prendersi la
gloria della legge ma non le noie derivanti dall’entrata in vigore della
stessa.
Né dissero che allo schioccar di dita di principi e reucci (poiché quel
paese anche la genìa dei reucci a un certo punto conobbe) le leggi potevano
essere votate in una settimana. Sia che fossero buone (e ogni tanto
capitava, specie se i malfattori esageravano uccidendo con sconquasso
qualche galantuomo) sia che fossero cattive, il che invero più spesso
capitava.
In realtà il paese, pur malconcio, non sembrava credere del tutto che
l’origine dei suoi mali e delle sue poche buone leggi stesse nella
Costituzione.
Allora il consiglio dei vati lo ammonì che se non ci avesse creduto,
terribile sarebbe stata la punizione divina, e si sarebbe alzato il livello
del mare, che alcuni esorcisti chiamavano lo spread.
E spiegarono che la Costituzione costava, costava molto.
Finché un giorno un ragazzino di quelli che leggono e sanno far di conto si
parò loro dinnanzi e chiese, come su ispirazione di felice folletto, “Squisiti
Messeri, forse è la rima che vi inganna; ma è la corruzione, non la
Costituzione, che costa tanto, tantissimo. Perché allora, se il risparmiare
vi sta sì a cuore, non fate leggi severe contro i ladri del pubblico denaro?
Per quale sortilegio avete più in cagnesco la Costituzione che la
corruzione?”.
Ci fu il gelo assoluto.
Ma qualcuno fece circolare la scena insolente sugli schermi e sui telefoni
del tempo.
E da ogni località del paese partì un applauso, che lì si riunì con gli
altri come per prodigio. Facendosi uragano".
Nando Dalla Chiesa
12 novembre 2016
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14/11/2016 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 14 novembre - Festa di Santa Venera
Oggi nella chiesa Madonna del Carmelo non sarà celebrata la santa Messa;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento
nello Spirito Santo;
- ore 20.00, a san Rocco, incontro del gruppo famiglie.
Martedi 15 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai
fratelli del Cammino Neocatecumenale.
Mercoledi 16 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.45, a san Rocco, prove di canto;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura del Rinnovamento nello
Spirito Santo.
Giovedi 17 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, adorazione Eucaristica.
Venerdi
18 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai
fratelli del Cammino Neocatecumenale.
Sabato
19 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità
Neocatecumenali.
Domenica 20 novembre
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa; - ore 17.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.45, in chiesa Madre.
AVVISI
Nei giorni 21 e 22 novembre, a Racalmuto, ci sarà la preparazione per
coloro che vogliono rinnovare il mandato di Ministro Straordinario
dell'Eucaristia e per coloro che vogliono dare - per la prima volta - la
disponibilità a svolgere questo servizio.
Ogni martedi e venerdi, alle ore 20.15 nei locali della chiesa di san
Francesco, hanno luogo le catechesi tenute dai fratelli del Cammino
Neocatecumenale.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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13/11/2016 |
Chiesa. Iniziato il Corso di
preparazione al Matrimonio organizzato dall'Unità Pastorale |
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Anche per il corrente anno liturgico, l'Unità Pastorale di Grotte ha
organizzato il corso per i fidanzati, in preparazione al sacramento del
matrimonio. Dalle esperienze positive degli anni precedenti e dalle
indicazioni degli Uffici Diocesani, le coppie di fidanzati che si accingono
a seguire la propria vocazione all'interno del matrimonio potranno
percorrere un cammino di fede sotto la guida di tre coppie di sposi (Mimmina
e Salvatore Carlisi, Anna e Gianni Cipolla, Gabriella e Franco Licata), con
il sostegno dello psicologo Francesco Castronovo e l'assistenza spirituale
dell'arciprete padre Giovanni Castronovo.
I fidanzati che intendono frequentare il corso sono invitati a partecipare
alla santa Messa domenicale delle ore 17.30 nella chiesa Madonna del
Carmelo; gli incontri si terranno al termine della celebrazione eucaristica.
Carmelo Arnone
13 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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13/11/2016 |
Scuola. La Festa di San
Martino con gli alunni dell'Istituto comprensivo "A. Roncalli" di Grotte |
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Venerdi 11 novembre, la Festa di San Martino è stata celebrata anche dagli
alunni della scuola dell’Infanzia e Primaria dell’Istituto Roncalli di
Grotte.
Tra storia e tradizioni, gli studenti del Roncalli hanno ricordato uno dei
santi più venerati in tutto il mondo, protettore dell’esercito e santo
patrono di oltre 300 comuni.
Ma a Grotte San Martino è soprattutto mpignolate e vino, e così gli alunni
del Roncalli, non potendo degustare il vino novello, hanno gustato tra i
banchi di scuola le celebri mpignolate grottesi, fatte secondo la tradizione
con salsiccia di maiale, olive nere e cipolla soffritta. Un tripudio di
sapori anche per i palati dei più piccoli.
Quella delle mpignolate, piatto tipico grottese, è una tradizione fortemente
radicata in tutte le famiglie che si tramandano di generazione in
generazione una ricetta semplice ma particolare, perché le mpignolate di
Grotte sono simili a quelle fatte in altri comuni siciliani, ma non uguali.
I grottesi dicono che le loro mpignolate hanno qualcosa in più, soprattutto
quelle cotte nei tradizionali forni a legna.
Così gli studenti del Roncalli, dopo aver gustato una fumante mpignolata e
in qualche caso fatto anche il bis, dovendo celebrare San Martino hanno
anche mangiato le caldarroste.
Mentre i castagnari disposti nei cortili esterni dei plessi Roncalli e
Sciascia spiegavano agli studenti come arrostire le castagne, e soprattutto
perché diventano bianche, colonne di fumo si alzavano nel cielo, ricordando
a tutti un altro prodotto consumato in questo giorno.
Per gli studenti di Grotte una bella lezione, sicuramente gustosa e saporita.
Redazione
13 novembre 2016
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13/11/2016 |
Racconti. "Dietro la porta
della Rettoria", di Carmelo Rotolo; 4^ parte |
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Carmelo Rotolo
Chiesa del Purgatorio |
DIETRO LA PORTA DELLA RETTORIA
"Storia di umana santità tra il calabrese Francesco e il catalano Vincenzo"
di Carmelo Rotolo
Quarta parte
Alle ore 8.30 il portone della Rettoria era già aperto, tutto era pronto per
la messa conclusiva delle Quarant’ore. Il poco sole della mattina che
riusciva ad entrare dal portone e dalla finestra sulla facciata, illuminava
con i suoi raggi l’intera navata e l’altare. I bouquets di fiori posti ai
lati delle panche e il cesto di calle alla base dell’altare avevano
mantenuto la loro freschezza e il bel colpo d’occhio della giornata
precedente. Mentre l’odore di pulito e il profumo delle candele votive
accese all’apertura della chiesa, mischiato alla fragranza dei fiori, creava
un’ atmosfera speciale, rara per l’uso infrequente che si faceva della
chiesa. All’esterno della Rettoria la gente già cominciava ad affollare
Corso Garibaldi. Alcune persone giunte in prossimità della chiesa si
giravano verso il grande portone, guardavano in alto, scrutando quel poco
dell’interno della chiesa che si intravedeva, si facevano il segno della
croce e a passo levato tiravano avanti in direzione ora della Chiesa Matrice
ora in direzione opposta, verso la Chiesa della Madonna del Carmelo.
Qualcuno invece saliva i sei gradini della scalinata d’accesso alla chiesa,
si appoggiava allo stipite del portone qualche secondo, si toglieva la
coppola, farfugliava due tre giaculatorie, e giù di corsa verso il bar di
fronte a prenotare i dolci per il pranzo.
Nella piazzola posta al di là della strada di fronte l’entrata della chiesa,
sotto un vecchio albero di ficus Benjamin, un giovanotto sistemava il
carretto ambulante con su le noccioline americane, i semi di girasole, i
ceci cotti al forno, i semi di zucca salati e la grossa cesta con dentro i
coppini di carta di giornale con la calia e la semenza già
pesata. In un angolo del piano, semisepolta dalla semenza, una bilancia a
due braccia con i piatti in bronzo e tutti i suoi pesi, terminava il piano
di servizio. Appesi ai lati e lungo tutto il contorno del carretto,
palloncini colorati e altri ammennicoli per la gioia dei bambini. Poco più
avanti, un altro ragazzotto scaricava dalla lambretta una grossa cesta
fumante stracolma di carciofini selvatici appena bolliti, e una cesta più
piccola con già sistemati decine di coppi di carta paglia già
riempiti.
Anche questa mattina, la prima ad entrare all’interno della Rettoria fu
Rosapinta.
Saliti i pochi gradini della scalinata, con la grazia propria della giovane
età, entrò in chiesa con il suo bell’abitino stretto in vita e la sua
borsetta di cuoio scuro. Come i giorni addietro, non un anellino, non una
collana, nessun orecchino abbellivano la sua figura, ma gli occhi, gli occhi
verde smeraldo, questa mattina sembravano più verdi e luminosi rispetto ai
giorni passati. Rosapinta fece qualche passo in avanti, abbozzò un delicato
movimento di genuflessione e, fattasi il segno della croce, si avviò verso
il primo posto della panca; evitato delicatamente il bouquet di fiori messo
per terra, si sedette come di consueto. E come di consueto aprì la borsetta
e tirò fuori il grosso foulard con dipinto l’Ecce Homo con la sua bella
corona di spine sulla testa. Lo allargò e lo adagiò sulle ginocchia, con la
parte del volto rivolta verso l'altare, come aveva fatto in tutti i giorni
precedenti, sempre alla stessa maniera, sempre con lo stesso rituale.
Ad interrompere questo momento di tranquillità di Rosapinta fu mons.
Angelini, che uscendo dalla sacrestia con l’ostensorio in mano, per evitare
d’inciampare con la cesta delle calle, si spostò bruscamente da un lato
andando a sbattere con il fianco sul bracciolo dorato del seggio. Fu tale il
dolore che, non essendo più tanto giovane da star ben piantato con i piedi
per terra, perdette l’equilibrio rischiando di far cadere l’ostensorio con
tutta la particola dentro.
All’esclamazione di dolore di mons. Angelini, Rosapinta non si scompose
minimamente.
Riavutosi dallo spavento e fattosi la croce per lo dallo scampato pericolo,
mons. Angelini adagiò l’ostensorio sull’alzata, ponendolo bene in vista,
sull’altare.
Passarono così le ore della mattina; molte furono le persone che entrarono
in chiesa, in tanti si fermarono per l’adorazione dell’Eucarestia. Come di
consueto allo scoccare del suono della campana del mezzodì, Rosapinta e le
poche persone rimaste, uscirono dalla chiesa. Il portone della Rettoria
rimase aperto; qualche peccatore ritardatario era sempre ben accolto.
Il pomeriggio la chiesa cominciò a prendere vitalità; Rosapinta, per non
perdere il primo posto della panca in cima alla navata, arrivò tra le prime,
si sedette, sistemò il suo foulard con l’immagine dell’Ecce Homo sulle gambe
e cominciò a pregare compostamente, senza enfasi, nell’assoluta interiorità,
con lo sguardo fisso sulla particola dell’ostensorio. Pian piano la chiesa
si riempì sino all’ultima panca; qualche posto in piedi era rimasto ai lati
del portone centrale e lungo le pareti della navata. Tutto era pronto per la
Liturgia delle Quarant’ore. Le quattro, cinque persone della scuola di canto
si erano sistemate ai lati dell’organo, mentre il sacrestano accendeva le
candele sui candelabri facendo attenzione a non muoverli troppo, per la
paura che si disintegrassero ancora prima di iniziare la funzione.
Alle ore 18.00 esatte mons. Angelini, accompagnato da due chierichetti e
dallo scampanellio di una vecchia campanella appesa al muro, pian pianino
uscito dalla sacrestia, facendo attenzione a non inciampare, si portò vicino
al seggio, si avvicinò al leggio e dopo aver girato due tre pagine del libro
delle Liturgie, sistematosi ben bene gli occhiali sul naso, iniziò:
- Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il Signore sia
con Voi…
La liturgia era seguita da Rosapinta e da tutti i fedeli con
partecipazione, e Mons. Angelini, soddisfatto più che mai dell’andamento
della funzione, durante il rito di conclusione della messa, poco prima delle
comunicazioni ai fedeli e della benedizione solenne, ringraziò tutti per
essere venuti così numerosi.
Fatto ciò, girò ancora qualche pagina sul libro delle Liturgie e, rivoltosi
verso l’ostensorio, allargò le braccia, girò il palmo delle mani verso
l’alto e iniziò la benedizione solenne eucaristica:
- Adoriamo, dunque, prostrati un sì gran sacramento;
l'antica legge ceda alla nuova,
e la fede supplisca al difetto dei nostri sensi.
Gloria e lode, salute, onore,
potenza e benedizione al Padre e al Figlio:
pari lode sia allo Spirito Santo, che procede da entrambi.
Per Cristo nostro Signore!
Mons. Angelini afferrò saldamente l’ostensorio con la particola
benedetta, lo sollevò dall’alzata e giratosi verso i fedeli, senza dire una
parola, fece il segno della Croce.
In quel preciso istante Rosapinta, spinta da una sensazione di pace
interiore e distratta da una strana percezione di profumo nell’aria
proveniente dalla sua sinistra, si girò da quel lato e le sembrò di vedere
la fiammella sulla testa di san Vincenzo Ferreri prendere vita e
illuminarsi di un rosso intenso crescente. Non solo, le parve che le scritte
stampate sul librone che san Vincenzo teneva sulla mano venissero proiettate
come fasci di luce, riempiendo tutta la parete opposta con il "Timete
Deum, quia venit hora judicii eius".
Spaventata più che mai, incredula su ciò che stava accadendo e non
rendendosi conto se altre persone e lo stesso mons. Angelini vedessero
questi strani fenomeni, lì per lì tacque.
Mons. Angelini, terminata la benedizione, con la stessa precauzione con cui
prese l’ostensorio, alla stessa maniera lo riposizionò sull’altare.
Ad un tratto dal primo posto della panca, un urlo straziante di paura si
levò per tutta la Rettoria. Rosapinta, presa da uno stato di agitazione
mistica, era inchiodata sulla panca, tremante di paura con sulle ginocchia
il foulard con dipinto l’Ecce Homo che realmente grondava sangue dalla
corona di spine, sino a sporcare il bell’abitino e le cosce sottostanti.
Così la trovarono accorrendo e il Monsignore e le persone che si trovavano
accanto a lei, con un braccio alzato a indicare la statua di san Vincenzo
Ferreri, l’altro a indicare il muro con l’anatema luminoso, e con il foulard
e le gambe piene di sangue, in preda a un mutismo assoluto. L’unica parola
che a malapena riusciva ad articolare era "San Vincenzo, la
fiamma, l’anatema". Poi tacque in una sorta di estasi incosciente.
- Miracolo, miracolo, San Vincenzo ha fatto il miracolo, Rosapinta è
stata miracolata; miracolo, miracolo.
In tutta la chiesa e in tutto il paese la voce del miracolo di San Vincenzo
Ferrari si diffuse in un attimo. Migliaia di persone si riversarono su Corso
Garibaldi e altrettante tentarono di entra nella Rettoria. Tutti volevano
vedere, tutti volevano toccare il sangue sgorgato dalle spine della corona
dell’ Ecce Homo sul foulard di Rosapinta.
Rosapinta, non del tutto riavutasi dall’estasi, piena di sangue sino alle
caviglie, biascicando il nome di San Vincenzo, fu accompagnata da una
moltitudine di gente in processione a casa sua.
Fine della quarta parte.
Carmelo Rotolo
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 13 novembre 2016.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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12/11/2016 |
Comune. Nominativi degli
scrutatori per il referendum costituzionale del 4 dicembre |
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Lo scorso giovedi 10 novembre, alle ore 18.00,
nella sede del Comune, la Commissione elettorale ha proceduto, in pubblica adunanza, alla nomina degli scrutatori
destinati agli uffici di sezione per il referendum costituzionale di domenica
4 dicembre 2016.
Pubblichiamo l'elenco degli scrutatori.
Sezione n° 1: Tirone Giuseppe, Zicari Rosanna,
Carlisi Angela.
Sezione n° 2:
Bellomo
Giuseppe, Salvaggio Adriana, Randisi Giovanni.
Sezione n° 3:
Neglia Pasqua,
Costanza Giuseppina, Volpe Giuseppe.
Sezione n° 4:
Ciraolo Maria
Conc., Brucculeri Lorenzo, Di Liberto Raimondo.
Sezione n° 5:
Palumbo
Alfonsa, Fantauzzo Maria, Mangione Calogero.
Sezione n° 6:
Mulè
Francesco, Sciascia Ylenia, Vitello Rita.
Sezione n° 7:
Agnello Erika,
Zucchetto Lidia, Agnello Patrizia.
Sezione n° 8:
Licata
Antonia, Mancuso Roberto, Cimino Giuseppe.
Sezione n° 9:
Arnone
Salvatore, Cuffaro Antonella, Bordonaro Rosa.
Sezione n° 10:
Carraggi
Loredana, Miceli Francoise, Russello Mirko.
Sezione n° 11:
Zaffuto
Maurizio, Todaro Rosa, Morgante Luana Maria.
Sezione n° 12:
Castronovo
Giovanni, Licata Maria Graziella, Infantino Gioacchino.
Elenco scrutatori supplenti, in ordine di estrazione: Salvaggio Diego,
Cuffaro Carmelina, Broccia Davide, Pillitteri Alessandro, Castronovo
Giovanni, Liotta Calogera, Castiglione Maria Rita, Di Maggio Salvatrice,
Cipolla Salvatore, Napoli Vanessa, La Mendola Calogero, Vizzini Giovanna.
Redazione
12 novembre 2016
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12/11/2016 |
Volontariato. Sabato 12
novembre,
donazione di sangue presso la sede Adas di Grotte |
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Verrà effettuata oggi, sabato 12 novembre, dalle ore 08.00 alle ore 12.15 a Grotte, presso la
sede Adas di Via Francesco Ingrao n° 92-94, la raccolta di sangue che, con
cadenza mensile, coinvolge i donatori grottesi. L'autoemoteca sosterà nel piazzale
interno della struttura.
I donatori dovranno essere a digiuno e dovranno portare il
tesserino Adas, un documento di riconoscimento e le ultime analisi; ciò
consentirà al personale medico, nel massimo rispetto della privacy, di
valutarne lo stato di salute e consentire di effettuare la donazione con più
tranquillità. Donare il sangue è un atto di generosità, gratuito e
disinteressato; un gesto d'amore che gratifica chi lo compie e salva la vita
a chi lo riceve.
Donazione di sangue
Grotte - Via Francesco Ingrao n° 92-94
Sabato 12 novembre - ore 08.00/12.15
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11/11/2016 |
Viabilità. Regolazione del
traffico per la Festa di Santa Venera, domenica 13 novembre |
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Per consentire lo svolgimento della
processione per la Festa di Santa Venera, in programma per domenica 13
novembre, è stata emessa una ordinanza al fine di regolare la circolazione
nelle vie interessate dalla manifestazione.
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COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
ORDINANZA N° 43 DEL 10/11/2016
IL RESPONSABILE DI P.O.
N. 1
VISTO il programma della manifestazione della festa di Santa Venera patrona
del Comune di Grotte, dal quale si evince che il 13 novembre p.v. avrà
luogo una processione che accompagnerà il simulacro della Santa per le vie
principali del paese;
CONSIDERATO che, al fine di salvaguardare l’incolumità di quanti
parteciperanno alla processione e per il normale svolgimento delle
manifestazioni, si rende necessario inibire al traffico veicolare l’intero
percorso;
RITENUTO doveroso provvedere in merito, assicurando la vigilanza con
apposite pattuglie del locale Corpo di Polizia Municipale;
VISTO l’art. 7 del D.L. 30.04.1992, n° 285 “Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.P.R. 16.12.1992, n° 495 “Regolamento d’esecuzione e di attuazione
del Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.Lgs 18 agosto 2000, n° 267;
ORDINA
Giorno 13 novembre 2016, dalle ore 17.00 alle ore 22.00 ed in ogni
caso fino al termine della manifestazione, in Piazza Marconi, Via G.
Meli, Largo Pagano, Viale Matteotti, Via F. Ingrao tratto di strada
dall’angolo della Via Matteotti al Viale della Vittoria, Viale della
Vittoria, Corso Garibaldi e Piazza Marconi è vietato il transito e la
sosta a tutti i veicoli; il transito verrà disciplinato secondo le
esigenze del momento, da apposita pattuglia di Polizia Municipale.
Tutti gli Ufficiali e gli Agenti di cui all’art. 12 del Nuovo Codice della
Strada sono incaricati alla esecuzione della presente.
Dalla Residenza Municipale lì, 10 novembre 2016 |
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Il Responsabile di P.O. n. 1
Isp. Capo Salvatore Liotta
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11/11/2016 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 11 novembre |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 11 novembre:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Carnevale, Via Fonte, Via Buonarroti, Via Bruto, Via Vico, Via Europa,
Via Romita, Via Crispi, Via Saragat, Via Ingrao, Via Giuliano, Via
Terranova, Viale Livatino, Via del Gesù, Viale Pertini, Via Maroncelli, Via
Pellico, Via Gioia, Via Dionigi, Via Acquanova, Via Cavour, Rossini, Via
Collegio, Via Villa Fiorita,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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11/11/2016 |
Culti. Assemblea dei Testimoni
di Geova della provincia di Agrigento; domenica 13 novembre |
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Assemblea |
Circa 1.500 testimoni di Geova, provenienti da
Agrigento, Grotte e altri paesi della provincia, si ritroveranno domenica 13
novembre presso la Sala delle Assemblee di Caltanissetta, in Contrada Canicassè Casale, per l’assemblea di circoscrizione sul tema: “Rafforziamo
la nostra fede in Geova”, che trae spunto dal passo biblico di Ebrei 11,6.
Domenica mattina, alle ore 09.30 si darà inizio al programma organizzato con
relazioni, interviste e dimostrazioni dal vivo che risponderanno a diverse
domande tra cui:
- Perché è necessario avere fede in ogni circostanza?
- Come possiamo accrescere la nostra fede?
- Come facciamo a essere sicuri che chi ha fede autentica sarà ricompensato?
Un momento importante della giornata sarà il battesimo per immersione di
nuovi fedeli che saranno incoraggiati da un discorso, pronunciato per
l’occasione, sul tema: “Seguite attentamente le Sue orme… dopo il
Battesimo”.
Nel pomeriggio verrà sviluppato il discorso pubblico dal tema: “La vera
fede: Cos’è? Come possiamo manifestarla?”.
In tutto il mondo i Testimoni di Geova contano più di 8 milioni di fedeli;
in Italia oltre 251.000 e nella città di Agrigento e provincia conta una
comunità di circa 2.000 persone raggruppate in decine di congregazioni.
Il programma inizierà alle ore 09.30 e terminerà alle ore 16.15, con
intervallo dalle 12.00 alle 13.10.
L’ingresso è libero e non si promuovono collette. Tutti gli interessati sono
invitati ad assistere.
Redazione
11 novembre 2016
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10/11/2016 |
Comune. Giovedi 10 novembre,
nomina degli scrutatori per
il referendum costituzionale del 4 dicembre |
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Oggi, giovedi 10 novembre 2016, alle ore 18.00 nel Palazzo Municipale di Grotte, la Commissione elettorale comunale - riunita in
pubblica adunanza - procederà alla nomina
degli scrutatori che saranno destinati agli uffici di sezione per il
referendum popolare di domenica 4 dicembre 2016. *****
REFERENDUM COSTITUZIONALE
DI DOMENICA 4 DICEMBRE 2016
CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE ELETTORALE
COMUNALE
PER LA NOMINA DEGLI SCRUTATORI
COMUNE DI GROTTE
IL SINDACO
Visto l’articolo 19, primo
comma, della legge 25 maggio 1970, n. 352, recante norme sui referendum
previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo;
Visto l’articolo 2 della legge 22 maggio 1978, n. 199,
come sostituito dall’articolo 2 della legge 7 maggio 2009, n. 46;
Visto l’articolo 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136,
recante norme sulla riduzione dei termini e sulla semplificazione del
procedimento elettorale;
Visto l’articolo 6 della legge 8 marzo 1989, n. 95,
recante norme per l’istituzione dell’albo delle persone idonee all’ufficio
di scrutatore di seggio elettorale;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 27
settembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie
generale n. 227 del 28 settembre 2016, con il quale sono stati convocati
per il giorno di domenica 4 dicembre 2016 i comizi per lo svolgimento del
seguente referendum costituzionale: «Approvate il testo della legge
costituzionale concernente “Disposizioni per il superamento del
bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il
contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione
del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”
approvato dal Parlamento e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?»;
RENDE NOTO
che la Commissione elettorale comunale è convocata
nella sede del Comune in pubblica adunanza per il giorno 10 novembre
2016, alle ore 18.00, per procedere alla nomina degli scrutatori che
saranno destinati agli uffici di sezione per il referendum
costituzionale di domenica 4 dicembre 2016.
Grotte, addì 07 novembre 2016 |
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Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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09/11/2016 |
Referendum. Convegno sul tema
"Io voto NO"; venerdi 18 novembre all'auditorium San Nicola |
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Manifesto |
Domenica 4 dicembre 2016, dalle ore 07.00 alle ore 23.00, si svolgeranno le
operazioni di voto per il referendum popolare confermativo sulla riforma
costituzionale Renzi-Boschi (vedi
il testo della riforma).
Il quesito stampato sulla scheda è: “Approvate il testo della legge
costituzionale concernente «Disposizioni per il superamento del
bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il
contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione
del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione»
approvato dal Parlamento e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.
Per spiegare le ragioni del NO, venerdi 18 novembre, alle ore 18.00 presso
l'auditorium San Nicola in Grotte, si terrà un convegno al quale
parteciperanno gli onorevoli Nello Musumeci e Giusy Savarino.
La manifestazione è promossa ed organizzata da Aristotele Cuffaro, che
coordinerà gli interventi.
Redazione
9 novembre 2016
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Musumeci e Cuffaro |
08/11/2016 |
Chiesa. Cambiano gli orari di apertura
della casa natale di Padre Vinti |
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Padre Vinti
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Cambiano gli orari di apertura ai fedeli della casa natale di
Padre Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti. Del sacerdote grottese,
instancabile confessore, umile pastore e guida spirituale, salito al cielo
nel 1943 all'età di 50 anni, è in corso la causa di beatificazione che,
avendo superato la fase diocesana, si trova in visione presso la Santa Sede,
alla Congregazione per le Cause dei Santi.
Ogni lunedi dalle ore 11.00 alle ore 12.30, e ogni mercoledi dalle ore
15.30 alle ore 17.00, la casa natale di Padre Vinti sarà a disposizione
dei fedeli che desiderano visitarla o raccogliersi in preghiera. Per i
lunedi è prevista la recita del santo Rosario mentre i mercoledi saranno
dedicati alla Coroncina della Divina Misericordia.
Per i devoti che desiderano visitare la casa in giorni
o in orari diversi da quelli previsti, o che necessitano di ulteriori
informazioni, è a disposizione il numero
338.6078369.
Carmelo Arnone
8 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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Cartello |
08/11/2016 |
Agrigento. Teatro da Camera:
2^ serata al Circolo Empedocleo, con un omaggio a Edoardo De Filippo |
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Circolo Empedocleo |
Seconda serata della Rassegna Teatro da Camera, dopo la prima di grande
successo e consensi dedicata alla cultura satirica e umoristica classica
(greca e latina) “Comoedia Ridens”.
Sabato 12 novembre, alle ore 18.15 andrà in scena la 2^ serata della
Stagione 2016-2017 della 1^ Rassegna di Teatro da Camera organizzata dal
“Circolo Empedocleo - Teatro Club” presieduto da Giuseppe Adamo e dal
“Pirandello Stable Festival” di Mario Gaziano. La serata è un omaggio al
grande Eduardo De Filippo, con la rappresentazione di due atti unici e un
contenitore artistico tutto napoletano.
In scena due celeberrimi testi (più un monologo) di Eduardo, che l'autore
volle definire scherzi teatrali:
- Pericolosamente (con Marianna Ragusa, Francesco Colletti, Maurizio
Fratacci; partecipazione e regia di Francesco Naccari);
- L'amicizia (con Maria Fantauzzo, Giuseppe Gramaglia e Calogero D'Aleo, per
la regia di Felice Catalano);
- Il caffè (monologo con Francesco Naccari).
Partecipazione straordinaria del cantautore folk Antonio Zarcone con “Voci e
Suoni dal Sud”. Collaborazione artistica di Andrea Cassaro e Maria Grazia
Castellana. Direzione artistica e progetto di Mario Gaziano e Giuseppe
Adamo.
La stagione teatrale prevede la terza serata il 15 dicembre “Voci e Suoni
del Natale”, dedicata interamente alle tradizioni natalizie con uno schema
proprio da Teatro da Camera. Gli altri 5 appuntamenti nel 2017: da Ionesco a
Cechov, a Sciascia, a Pirandello e Dario Fo. Ingresso riservato a soci e
amici del Circolo appassionati del teatro culturale.
Redazione
8 novembre 2016
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07/11/2016 |
Cinema. Guardando "In guerra
per amore"; di Angelo Costanza |
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Angelo Costanza
Locandina |
IN GUERRA PER AMORE di
Pif (Pierfrancesco Diliberto)
Pif, con questo film, mi ha commosso e strappato qualche risata (che
non guasta).
Secondo me come regista ha grossi margini di crescita,
e crescerà perché umile e rispettoso degli artisti che lo hanno preceduto;
lo si capisce dalle diverse e volute citazioni: La dolce vita (Fellini), La
vita è bella (Benigni), Nuovo cinema paradiso (Tornatore), il fotografo
Robert Capa e qualcun'altra che forse mi sarà sfuggita.
In questo film ho visto un passato che, in chiave
Gattopardiana, ancora esiste nelle vesti colte di politici e banchieri (si
chiamava autoscatto, oggi selfie).
Arturo Giammarresi (Pif), però, non si arrende e,
accanto all'amore della sua vita, resta caparbiamente seduto sulla panchina
(stile Forrest Gump) ad aspettare: prima o poi devi uscire da quel palazzo,
devo dirti la verità.
P.S.: Secondo me, ciò che è poi diventato "In guerra
per Amore", è un soggetto straordinario. Se l'avesse diretto Francesco Rosi
ne sarebbe uscito un capolavoro, Pif ne ha fatto un film bellissimo.
Angelo Costanza
7 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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07/11/2016 |
Referendum. Costituito a
Grotte il "Comitato per il NO"; aperte le adesioni |
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Comitato per il NO |
Si è costituito anche a Grotte il
“Comitato per il NO al referendum costituzionale”, con sede al n° 118 di
Corso Garibaldi.
A darne conferma ufficiale è il presidente della
libera
associazione spontanea per il "NO",
Michelangelo Palermo.
Il Comitato, che nella definizione statutaria è apolitico e aconfessionale,
si propone la finalità di gestire a livello locale e provinciale la campagna
per il NO al referendum costituzionale, indetto per il prossimo 4 dicembre
2016.
Tra gli scopi del Comitato: agire a livello locale in modo coordinato e in
stretta collaborazione con il Coordinamento Nazionale per la Democrazia
Costituzionale nell’ambito delle linee guida da questo espresse con riguardo
alla campagna referendaria.
In particolare, il Comitato si prefigge di: aderire al Comitato Nazionale
per la Democrazia Costituzionale; realizzare attività informative e di
promozione della campagna del NO al referendum costituzionale, utilizzando
il materiale predisposto e messo a disposizione dal Comitato Nazionale per
la Democrazia Costituzionale; promuovere dibattiti, iniziative e
manifestazioni a livello locale e provinciale a sostegno del referendum per
il NO alla riforma costituzionale.
Il Comitato è
aperto alla
partecipazione di tutti cittadini che, a titolo personale o in
rappresentanza di soggetti politici, sindacali e associativi, ne faranno
richiesta con dichiarazione di adesione indirizzata al Comitato (michelangelopalermo@hotmail.com).
Carmelo Arnone
7 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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07/11/2016 |
Chiesa. Avvisi ed
appuntamenti della Settimana |
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e
gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti. Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono
pubblicati anche nella
pagina Chiesa.
Lunedi 7 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti, nel 46°
anniversario della traslazione delle spoglie mortali;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento
nello Spirito Santo;
- ore 20.00, a san Rocco, riunione del gruppo delle coppie.
Martedi 8 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai
fratelli del Cammino Neocatecumenale.
Mercoledi 9 novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, a san Rocco, prove di canto;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura del Rinnovamento nello
Spirito Santo.
Giovedi 10 novembre
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa Solenne in
memoria di tutti i fedeli defunti nel corso dell'anno (sia della parrocchia
Madonna del Carmelo che della parrocchia santa Venera);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, a san Rocco, santa Messa in memoria di tutti i fedeli
parrocchiani defunti nel corso dell'anno;
- ore 18.30, in chiesa Madre, adorazione Eucaristica.
Venerdi
11 novembre - Triduo di Santa Venera
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, esposizione delle reliquie di santa Venera e santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai
fratelli del Cammino Neocatecumenale.
Sabato
12 novembre - Triduo di Santa Venera
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità
Neocatecumenali.
Domenica 13 novembre - Triduo di Santa Venera
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa; - ore 17.30, nella chiesa
Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa; al termine, processione del
simulacro di santa Venera per le vie principali del paese.
Lunedi 14 novembre - Festa di Santa Venera
Oggi nella chiesa Madonna del Carmelo non sarà celebrata la santa Messa;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello
Spirito Santo.
AVVISI
Nei giorni 21 e 22 novembre, a Racalmuto, ci sarà la preparazione per
coloro che vogliono rinnovare il mandato di Ministro Straordinario
dell'Eucaristia e per coloro che vogliono dare - per la prima volta - la
disponibilità a svolgere questo servizio.
Ogni martedi e venerdi, alle ore 20.15 nei locali della chiesa di san
Francesco, hanno luogo le catechesi tenute dai fratelli del Cammino
Neocatecumenale.
Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:
Feriali: ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.00, chiesa Madre
Prefestivi: ore 18.30, chiesa Madre ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità
neocatecumenali)
Festivi: ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo ore 10.00, chiesa San Rocco ore 11.00, chiesa Madre
ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo ore 18.45, chiesa Madre |
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06/11/2016 |
Racconti. "Dietro la porta
della Rettoria", di Carmelo Rotolo; 3^ parte |
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Carmelo Rotolo
Chiesa del Purgatorio |
DIETRO LA PORTA DELLA RETTORIA
"Storia di umana santità tra il calabrese Francesco e il catalano Vincenzo"
di Carmelo Rotolo
Terza parte
Da più di un'ora ormai all'interno della chiesa, il silenzio assoluto era
l'unico fedele guardiano di tutto ciò che di valore era stato portato la
mattina e durante tutto il pomeriggio.
Appoggiati garbatamente sopra il tavolino a lato l'altare principale e
coperti da una tovaglia di cotone, ingiallita da anni di esposizione
all'umidità della chiesa, facevano bell'attesa pochissime suppellettili e
qualche ornamento in finto oro, come l'alzata sull'altare, o gli oggetti per
la celebrazione della messa. Da sotto la tovaglia si intravedeva il vassoio
ovale di vetro bordato d'oro zecchino, con dentro le ampolle dell'acqua e
del vino; forse l'unica cosa di valore presente nella chiesa in quel
momento.
Appeso alla parete, un grande quadro con su dipinta la Deposizione, e in
fondo gli stucchi con Cristo e l'Eterno che incoronano la Vergine,
chiudevano il corredo di valore di proprietà della Rettoria. Anche lungo
Corso Garibaldi e nell'antistante Piazza Marconi, il silenzio era assoluto
protagonista e sentinella della vita notturna. Solo qualche cane randagio
abbaiava soffocato in lontananza, nel tentativo di recuperare qualche pezzo
d'osso conteso. Mentre più avanti, nella Piazza della Fontana, il nitrire di
qualche mula all'abbeveratoio, avvertiva il vicinato che l'alba era prossima
a spuntare.
Improvvisamente, dal fondo della navata, a interrompere la tranquillità
dell'intera chiesa, un rinvigorito san Francesco cominciò a chiamare:
- San Vincè… San Vincè!
Non ricevendo alcun riscontro dal santo catalano, san Francesco si mise a
cantilenare:
- Tutto è, quiete senza fine. Solo l'umore cupo dell'anima, tormenta la
mente mia di vividi ricordi e, ne provo piacimento.
Quietò qualche minuto, in attesa che l’orgoglio di san Vincenzo, svegliato
dal quel richiamo impertinente desse i suoi frutti, e continuò:
- Solo l'odore di timo selvatico e di aneto….
Dalla sua sinistra, la voce di san Vincenzo, sporcata dal torpore del
dormiveglia appena interrotto, seguitò forte:
- ... di zagara e fieno, di paglia bagnata e brezza marina, avvolge i
miei sensi troppo a lungo distratti e assopiti e, ne provo piacimento.
Poi, a confermare il sospetto di san Francesco che il dormiveglia del santo
catalano era più veglia di attesa che sonno vero e proprio, san Vincenzo
continuò:
- San Francè, vedo che vi siete ripreso bene dalla bronchite e dalla
febbre! E, a quanto sentono le mie orecchie, anche di spirito poetico! Oh…!
Oh…!, san Francè, ma siamo sicuri che state bene? Non è che per caso sotto
questa repentina ripresa, cova una febbre maligna? Sa con l’umidità che c’è
in questa chiesa!
Un riso sarcastico di soddisfazione terminò l’inizio di una nuova
discussione tra i due santi da una parte, dall’altra invece il compiacimento
di san Francesco di aver scoperto la farsa di san Vincenzo e di avergli
fatto credere di aver recuperato il proprio orgoglio, gli diede la
convinzione di poter perseguire con la sua complicità, una strana idea che
da qualche ora lo agitava per tutta la persona dalla testa ai piedi.
Non passarono neanche dieci minuti che san Francesco, preso da quella sua
sensazione strana di agitazione, cominciò a chiamare san Vincenzo. Sembrava
in estasi, come uno il cui cervello scosso da secoli di torpore e inattività
riprendesse a girare vorticosamente nella smania di fare come in vita, una
qualche cosa che potesse recare giovamento a se stesso, ma soprattutto agli
altri.
- San Vincè…! San Vincè…! Vi devo parlare.
- Ah!... bene.
Rispose san Vincenzo. Poi come a voler essere sicuro di aver ben capito,
ribadì:
- Ah!..., bene. Chi l’avrebbe mai detto? Mah!.... Dite, dite pure san
Francè. Cos’è che vi turba? Come vi posso aiutare? Ma badate bene che non
sono più disposto a tollerare le vostre sfuriate nei miei confronti e nei
confronti dell’abito che porto!
San Francesco annuì, nella sua rigidità di cartapesta e cominciò il suo
discorso.
- San Vincè, sono anni e anni che siamo rinchiusi in questa chiesa di
secondo ordine, al freddo, sempre al buio, pieni di polvere e con l’umidità
che ci sta facendo marcire tutti e due, per non parlare poi di topi, ragni e
tarme che hanno fatto delle nostre statue la loro chiesa personale. E in
tutto questo tempo non è mai successo nulla che valesse la pena di
ricordare. Anche la gente, san Vincè, è distratta, ha perso interesse per le
cose di fede, non credono più a niente. Non sanno nemmeno come ci chiamiamo
e cosa abbiamo fatto in vita. Per non parlare di questi preti troppo
moderni, troppo giovani, sempre con la testa per aria. Certo non è colpa
loro, è la società che sta cambiando, ma confusamente, senza regole, come le
stagioni, non si capisce più quando comincia una e quando finisce l’altra.
Poverini, fanno quello che possono; vengono qua una, due volte l’anno,
dicono qualche messa e poi, punto a capo e lettera maiuscola. San Vincè,
come ebbi a dire a suo tempo, io sono di cartapesta e voi di legno, stando
così le cose, prima o poi, senza nemmeno aspettare che i topi e le tarme ci
consumino sino all’ultima fibra che abbiamo dentro, ci butteranno in un
ripostiglio e, come Nostro Signore comanda, diventeremo polvere da spazzare
via.
San Vincenzo dalla sua postazione, seguendo il discorso di san Francesco,
annuiva, aumentando o diminuendo il rossore della fiammella sulla testa,
accompagnandolo con un
- Povero me!..., povero me! Cosa ne sarà di noi!
- San Vincè!…, - tuonò infervorato san Francesco -, veramente voi
pensate di finire la vostra esistenza materiale e intellettuale così,
nell’oblio e nell’indifferenza assoluta della gente? Sul serio voi trovate
che dopo tutto quello che voi avete fatto di buono nella vita e dopo, possa
essere solo un nome scritto sul calendario, dove la gente a mala pena ci
scrive accanto un appunto per la spesa o chissà d’altro? Ah!… No… san Vincè,
io non ci sto; una fine così indecorosa io non la merito…, noi non la
meritiamo!
San Vincenzo, incupito e preoccupato dalle parole del santo Collega
francescano minore, non sapendo dove andasse a parare il discorso, lì per
lì, si limitò in un laconico:
- Mah!... chissà cosa ci aspetta.
- Ahimè! San Vincè…, - apostrofò san Francesco -, mi sa che voi vi
accontentate di poco, non è da voi domenicano istruito e combattivo, dottore
e fautore dello Scisma d’Occidente, come voi stesso vi siete proclamato ad
arrendervi così indifferente.
- Poi, quasi a voler dare un impulso all’autostima e alla capacità di
reagire positivamente alle proprie parole azzardò un..
- E pensare che siete considerato da tutti l’Angelo dell’Apocalisse!
A queste parole san Vincenzo inveì:
- Santo cielo!... piantatela! Cosa volete che faccia san Francè…; sono
stato, ho fatto, ho detto! Mi avete sentito san Francè, non sono in grado
nemmeno di trovare due, tre parole per finire quel poemetto che tanto vi ha
disturbato nei giorni scorsi. E poi… il passato è passato, adesso basta!
E ancora:
- San Francè vi siete visto? Voi avete seicento anni, mezzo mangiato
dalle tarme e infracidito dall’umidità, io ho seicentosessantasei anni e
sono conciato peggio di voi… ma cosa volete che facciamo! Alla nostra età
ringraziamo Nostro Signore se almeno una, due volte l’anno ci passano lo
straccio addosso per la polvere. San France!... ma cosa vi siete messo in
testa? Misericordia!... aiutami tu!
San Francesco, calmo, senza scomporsi minimamente, seccamente rispose:
- San Vincè ho capito, qua non ne veniamo ad una; adesso vi dico come la
penso io! Vogliamo ridare a questa gente la possibilità di riappropriarsi di
quella fede in Dio e delle cose di chiesa che stanno irrimediabilmente
perdendo, distratti come sono dalle modernità e dal vivere freneticamente?
E poi, a continuare il discorso, in attesa che in san Vincenzo venisse fuori
quel poco dell’irruento orgoglio giovanile, continuò:
- Vogliamo aiutarlo questo benedetto argentino, domenicano come voi, a
ridare un minimo di cristiana speranza alla gente perbene.
- Aiutare questa povera gente, aiutare questo argentino! Ma come san
Francè? Per mio Dio! Voi mi preoccupate! Dite.. dite, san Francè!
- Con un miracolo san Vincè! Con un miracolo come quelli di una volta!
Rispose san Francesco seccamente, alterato nella voce.
- Un miracolo! Un miracolo! Questa è pura eresia, voi straparlate, avete
ancora la febbre san Francè! Ma che cos’è!…, ora i miracoli si fabbricano a
tavolino, per il piacere della gente, per dare una mano al Papa argentino!
San Francè siamo nel XXI secolo, per caso non vi siete accorto che la gente
ha internet, comunica con whatsapp e facebook? Ma quale miracolo e miracolo
d’Egitto! Lasciatemi in pace san Francè, non mi tirate dentro a questa
vostra pericolosa fantasia!
Un attimo di silenzio lungo un'eternità e san Francesco ripartì all’attacco,
sicuro questa volta di colpire l’orgoglio del Dottore catalano.
- San Vincè sentite un po’! Questo miracolo se non lo volete fare per la
gente, fatelo per voi stesso.
- Per me stesso! Non capisco, san Francè? Rispose il domenicano.
- Per voi stesso, certo!... Se non ricordo male questa chiesa dopo la
costruzione e per molti secoli a venire era stata dedicata a voi, san
Vincenzo Ferreri, poi come fu come non fu, le cambiarono il nome e la
destinarono alle Anime del Purgatorio. Beh! Un santo come voi, con tutti i
miracoli che avete fatto, con tutte le cose di politica religiosa che avete
sostenuto, con tutti gli scritti che avete lasciato alla gente, non
meritavate certamente questo affronto! E voi, cosa avete fatto per
impedirlo? Niente! Niente di niente!... Ecco questo è un buon motivo…, san
Vincè! Un bel miracolo per appropriarvi di ciò che vi è stato ingiustamente
tolto. Pensateci, pensateci!...
Qualche minuto dopo, una voce soffocata echeggiò per l’intera navata:
- Che il buon Dio mi assista e mi perdoni! Va bene, cosa dobbiamo fare
san Francè?
San Francesco soddisfatto rispose:
- Adesso vi spiego…!
- Allora, voi, alla fine della...
Fine della terza parte.
Carmelo Rotolo
Pubblicato
dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 6 novembre 2016.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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06/11/2016 |
Ricorrenze. Celebrato il 4
Novembre, Festa delle Forze Armate e Giornata dell'Unità Nazionale |
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Vedi le foto |
Venerdi 4 novembre 2016 si è svolta a Grotte
la cerimonia per la Festa delle Forze Armate e della Giornata dell'Unità
Nazionale. L’Amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Paolino
Fantauzzo,
ha voluto mantenere l'impegno di ricordare in maniera significativa la
ricorrenza, in particolare per rendere onore ai caduti di tutte le guerre ed
alle Forze Armate "che da sempre - ha affermato il Primo Cittadino -
ma soprattutto in questi ultimi tempi, sono fortemente impegnate nel
mantenimento della pace, della libertà nella democrazia e della sicurezza
pubblica".
Alla manifestazione erano presenti rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri,
del Corpo Forestale, del Corpo di Polizia Municipale e delle Associazioni
Combattentistiche. Era presente
anche una rappresentanza degli studenti dell'Istituto Comprensivo "A. Roncalli", accompagnati da
alcuni docenti.
La commemorazione è iniziata con una Santa Messa celebrata nella chiesa
Madre da padre Giovanni Fregapane, al termine della
quale i presenti, in ordinato corteo, hanno raggiunto la villetta "Collodi"
per rendere omaggio ai caduti, dinanzi alle lapidi con i nomi dei cittadini
grottesi che hanno dato la vita per la patria.
Successivamente in Piazza Umberto I, davanti al monumento ai caduti
di tutte le guerre, si è svolta la cerimonia dell'alzabandiera sulle note
del "Silenzio" intonato dalla 1^ Tromba del Complesso Bandistico "G.
Verdi" (che ha animato le varie fasi della manifestazione).
Dopo il discorso commemorativo pronunciato dal Sindaco, sono stati
ricordati, uno per uno, tutti i caduti grottesi, i cui nomi sono stati
pronunciati dall'avv. Gianfranco Pilato e dalla presidente del Consiglio
comunale Rosellina Marchetta.
Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione
(76 foto di © Salvo Lo Re "President").
Carmelo Arnone
6 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
Ricorrenza del 4 Novembre (Foto)
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05/11/2016 |
Viabilità. Regolazione del
traffico per la Festa di San Martino, domenica 6 novembre in Piazza
Marconi |
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Per consentire lo svolgimento della
Festa di San Martino, organizzata per domenica 6 novembre in Piazza Marconi, è stato disposto il
divieto di transito e sosta per tutti i veicoli in Corso Garibaldi (da Via
Collegio all'incrocio con Via Confine) dalle ore 18.00
alle 24.00.
*****
COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
ORDINANZA DEL 04/11/2016
IL RESPONSABILE DI P.O.
N.1
VISTA l’istanza presentata dal Sig. Marsala Carmelo, in rappresentanza dei
gestori dei Bar Diana, Caffè Marconi, Central Bar, e Bonsignore Caffè, siti
in Piazza Marconi e Corso Garibaldi, con la quale chiedono per il giorno 06
p.v. dalle ore 18.00 alle ore 24.00, l’inibizione al transito del tratto del
Corso Garibaldi, dall’angolo della Via Collegio alla Piazza Marconi, in
occasione della III Festa di San Martino, che si terranno in quel tratto di
strada;
VISTO il patrocinio del Comune di Grotte;
RITENUTO di dover accogliere la suddetta istanza stante che la cittadinanza
verrà coinvolta riunendosi nella Piazza principale del Comune;
CONSIDERATO che per il normale svolgimento della manifestazione si rende
necessario inibire parte del Corso Garibaldi;
DATO ATTO che verrà installata apposita segnaletica stradale;
VISTO l’art. 7 del D.L. 30.04.1992, n° 285 “Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.P.R. 16.12.1992, n° 495 “Regolamento d’esecuzione e di attuazione
del Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.Lgs 18 agosto 2000, n° 267;
ORDINA
Giorno 6 novembre 2016, dalle ore 18.00 alle ore 24.00, è istituito il
divieto di transito e di sosta per tutti i veicoli in Corso Garibaldi,
tratto compreso tra la Via Collegio, la Piazza Marconi fino alla Via Confine
angolo con il Corso Garibaldi.
Tutti gli Ufficiali e gli Agenti di cui all’art. 12 del Nuovo Codice della
Strada sono incaricati alla esecuzione della presente.
Dalla Residenza Municipale lì, 4 novembre 2016 |
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Il Responsabile di P.O. n. 1
Isp. Capo Salvatore Liotta
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05/11/2016 |
Comune. Presentazione domande
per l'iscrizione all'albo degli Scrutatori di seggio elettorale |
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Modulo di domanda |
Gli elettori del comune di Grotte, qualora interessati, possono presentare
domanda per essere inclusi nell'Albo Unico delle persone idonee a svolgere
l'ufficio di Scrutatore di seggio elettorale.
Le domande dovranno essere presentate all'Ufficio Protocollo del Comune
entro e non oltre il 30 novembre 2016,
compilate su questo
Modulo .
***** COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
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FORMAZIONE A DOMANDA DELL’ALBO UNICO DELLE PERSONE IDONEE
ALL’UFFICIO DI SCRUTATORE DI SEGGIO ELETTORALE
ART. 9, LEGGE 30 APRILE 1999 , N. 120
IL SINDACO
Visto che ai sensi dell’art.1 della legge 8 marzo 1989, n. 95 come
modificato dall’art. 9 della legge 30 aprile 1999, n. 120, pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale n. 101 del 3 Maggio 1999, ogni Comune della Repubblica è
tenuto ad istituire un unico Albo delle persone idonee all’ufficio di
scrutatore di seggio elettorale comprendente i nominativi degli elettori che
presentino apposita
domanda;
rilevato che a tal fine
entro il mese di ottobre di ogni anno nell’Albo Pretorio del Comune e in
altri luoghi pubblici, deve essere affisso un apposito manifesto;
INVITA
gli elettori che desiderino essere inseriti nell’Albo delle persone idonee
all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale, a presentare
domanda, entro il 30 novembre 2015
presso questo Comune.
Si precisa che
l’inclusione nel predetto Albo è subordinata al possesso dei seguenti
requisiti:
a) essere elettore del Comune;
b) avere assolto gli obblighi scolastici;
sono esclusi dalle funzioni di scrutatore di ufficio elettorale coloro che
si trovino nelle condizioni di cui all’art. 23 del testo unico delle leggi
per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni
Comunali, approvato con il D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570, ed all’art. 38 del
testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei
Deputati, approvato con il D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361*.
Per il ritiro dei
modelli di domanda e per ogni altra informazione, gli interessati
possono rivolgersi al personale addetto all’ufficio elettorale comunale
durante il normale orario di lavoro.
Dalla Residenza Municipale, lì 02/11/2016 |
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IL SINDACO
Paolino Fantauzzo
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*Ai sensi dell’art. 23
del testo unico delle leggi per la composizione e la selezione degli organi
delle Amministrazioni Comunali e dell’art. 38 del testo unico delle leggi
recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati non possono
esercitare le funzioni di Presidente di Ufficio Elettorale di sezione, di
scrutatore e di segretario, le persone che appartengono alle seguenti
categorie:
a) Coloro che, alla data delle elezioni, hanno superato il settantesimo anno
di età;
b) I dipendenti dei Ministeri dell’Interno, delle Poste e delle
Telecomunicazioni e dei Trasporti;
c) Gli appartenenti alle Forze Armate in servizio;
d) I medici Provinciali, gli Ufficiali sanitari e i medici condotti;
e) I Segretari Comunali ed i dipendenti dei Comuni, addetti o comandati a
prestare servizio presso gli Uffici Elettorali Comunali;
f) I candidati alle elezioni per le quali si svolge la votazione.
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04/11/2016 |
Iniziative. "Passo e...
spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di
venerdi 4 novembre |
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Appuntamento
settimanale del venerdi con
"Passo e... spasso!", la
passeggiata "della salute".
Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 4 novembre:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via
Mattarella, Via Magazzini, Via Meli, Via Fonte, Via Trinacria, Calvario, Via
Terranova, Via Moro, Via Elena di Montenegro, Via Crispi, Via Romita, Via
Ingrao, Via Pirandello, Via Turati, Via Togliatti, Via Nenni, Viale
Matteotti, Via Toscana, Via Madonna delle Grazie, Via Santo Stefano, Vicolo
Verdi, Via Pirandello, Via Sturzo, Via Vico,
arrivo
Piazza Magnani.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed
avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera
e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
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04/11/2016 |
Chiesa. Festa di Santa Venera:
programma delle celebrazioni dall'11 al 14 novembre |
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Manifesto |
Inizierà venerdi 11 novembre, in chiesa Madre, il triduo di preghiera che precede la
celebrazione della festa di Santa Venera Vergine e Martire, patrona di Grotte, la cui
ricorrenza ricade il 14 novembre di ogni anno.
Pubblichiamo il programma delle celebrazioni.
Venerdi 11 novembre
- ore 17.00: Santo Rosario
- ore 17.30: Esposizione delle sacre reliquie e Celebrazione Eucaristica
Sabato 12 novembre
- ore 17.00: Santo Rosario e Celebrazione Eucaristica
Domenica 13 novembre
- le Messe come ogni domenica
- dopo la Messa vespertina delle ore 17.30, processione del simulacro di
Santa Venera per le vie del paese (percorso della processione: Piazza
Marconi, Via Meli, Largo Pagano, Viale Matteotti, Portobello, Viale della
Vittoria, Corso Garibaldi, chiesa Madre). La processione sarà accompagnata
dalla Banda Musicale "V. Bellini" diretta dal M° Salvatore Mercato.
Lunedi 14 novembre - FESTA DI SANTA VENERA
- nella chiesa Madonna del Carmelo non sarà celebrata la santa Messa
- ore 09.00: Santa Messa
- ore 11.00: Santa Messa
- ore 17.30: Santa Messa
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03/11/2016 |
Solidarietà. Conad avvia una
raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma in Centro
Italia |
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Conad |
Dal 2 al 13 novembre, per ogni 2 euro di
prodotti "Bassi e Fissi", Conad destina 50 centesimi a favore della
Protezione Civile, per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma. Di
seguito il comunicato ufficiale di Conad.
*****
"Operazione di raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma
in Centro Italia.
Essere protagonisti nella vita della comunità, per noi di Conad significa
agire su due leve distinte, che tendono a due obiettivi: la creazione di un
valore economico, e la creazione di un valore sociale. La nostra è una
visione chiara: pensiamo che una grande azienda debba dare un contributo
significativo al Paese e alla vita della comunità. Come azienda siamo
consapevoli che il valore economico, di mercato, viene generato dalla
competizione, mentre il valore sociale che intendiamo costruire è invece
basato sulla condivisione e sulla relazione con la Comunità. La nostra
identità d’impresa trova quindi il suo centro nella precisa volontà di
restituire alla comunità parte di quanto da essa abbiamo ricevuto. Per
questo viviamo con partecipazione e ansia gli eventi legati all’emergenza
del sisma che, ancora una volta, ha colpito parte del Centro Italia e
crediamo fermamente che l’emergenza non debba esaurirsi con l’emozione del
momento.
Oggi più che mai noi di Conad vogliamo tenere accesa la solidarietà sui
territori in difficoltà: vogliamo che i riflettori non si spengano, che
l’attenzione non perda d’interesse e che la solidarietà non si esaurisca.
È proprio con lo spirito dell’essere coerenti, facendo coincidere i fatti
con le nostre affermazioni di principio, che vogliamo lanciare sul
territorio nazionale una iniziativa concreta di raccolta fondi.
Dal 2 al 13 novembre la sensibilità del nostro pubblico e la nostra
si incontrano per fronteggiare una emergenza che non accenna a placarsi e
per sostenere in modo attivo il ritorno alla normalità. Ogni 2 euro di
prodotti Bassi e Fissi acquistati, 50 centesimi verranno devoluti a favore
della Protezione Civile e saranno destinati a opere di ricostruzione
per le comunità più colpite dal recente sisma. È proprio l’essere
“Persone oltre le cose” che permette a ciascuno di noi di vivere in prima
persona, interpretandoli, i sentimenti, i bisogni e i progetti della
comunità".
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03/11/2016 |
Referendum. "La nostra
Costituzione è un ideale, una speranza..."; discorso di Piero
Calamandrei |
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Costituzione |
"La
nostra Costituzione è un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da
compiere" (Piero Calamandrei).
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei (1889-1956) - politico, avvocato,
accademico, uno dei Padri Costituenti - il 26 gennaio 1955, per
l’inaugurazione di un ciclo di conferenze sulla Costituzione italiana
organizzato da studenti universitari, per illustrarne i principi morali e
giuridici in modo accessibile a tutti.
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"L’art. 34 dice: “I capaci e i meritevoli, anche se privi di
mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.
Eh! E se non hanno i mezzi?
Allora nella nostra costituzione c’è un articolo che è il più importante
di tutta la costituzione, il più impegnativo per noi che siamo al
declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti a
voi. Dice così: “É compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona
umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del Paese”.
É compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo
della persona umana: quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta
retribuzione a tutti, dare una scuola a tutti, dare a tutti gli uomini
dignità di uomo.
Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la
formula contenuta nell’art. 1 - “L’Italia è una Repubblica democratica
fondata sul lavoro” - corrisponderà alla realtà.
Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di
studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da
uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul
lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica perché una democrazia
in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto una
uguaglianza di diritto, è una democrazia puramente formale, non è una
democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di
concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior contributo,
in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a
contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la
società.
E allora voi capite da questo che la nostra costituzione è in parte una
realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un
programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere.
Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!
É stato detto giustamente che le costituzioni sono anche delle polemiche,
che negli articoli delle costituzioni c’è sempre anche se dissimulata dalla
formulazione fredda delle disposizioni, una polemica. Questa polemica, di
solito è una polemica contro il passato, contro il passato recente, contro
il regime caduto da cui è venuto fuori il nuovo regime.
Se voi leggete la parte della costituzione che si riferisce ai rapporti
civili politici, ai diritti di libertà, voi sentirete continuamente la
polemica contro quella che era la situazione prima della Repubblica, quando
tutte queste libertà, che oggi sono elencate e riaffermate solennemente,
erano sistematicamente disconosciute. Quindi, polemica nella parte dei
diritti dell’uomo e del cittadino contro il passato.
Ma c’è una parte della nostra costituzione che è una polemica contro il
presente, contro la società presente.
Perché quando l’art. 3 vi dice “É compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo
della persona umana” riconosce che questi ostacoli oggi vi sono di fatto
e che bisogna rimuoverli.
Dà un giudizio, la costituzione, un giudizio polemico, un giudizio negativo
contro l’ordinamento sociale attuale, che bisogna modificare attraverso
questo strumento di legalità, di trasformazione graduale, che la
costituzione ha messo a disposizione dei cittadini italiani.
Ma non è una costituzione immobile che abbia fissato un punto fermo, è
una costituzione che apre le vie verso l’avvenire.
Non voglio dire rivoluzionaria, perché per rivoluzione nel linguaggio comune
s’intende qualche cosa che sovverte violentemente, ma è una costituzione
rinnovatrice, progressiva, che mira alla trasformazione di questa società in
cui può accadere che, anche quando ci sono, le libertà giuridiche e
politiche siano rese inutili dalle disuguaglianze economiche, dalla
impossibilità per molti cittadini di essere persone e di accorgersi che
dentro di loro c’è una fiamma spirituale che se fosse sviluppata in un
regime di perequazione economica, potrebbe anche essa contribuire al
progresso della società.
Quindi, polemica contro il presente in cui viviamo e impegno di fare quanto
è in noi per trasformare questa situazione presente.
Però, vedete, la costituzione non è una macchina che una volta messa in
moto va avanti da sé.
La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché
si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna
metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste
promesse, la propria responsabilità.
Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza
alla politica.
É un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo. “La politica è una
brutta cosa. Che me n’importa della politica?”.
Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia
storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due
contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi
contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che
c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo
oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: “Ma
siamo in pericolo?”. E questo dice: “Se continua questo mare tra
mezz’ora il bastimento affonda”. Allora lui corre nella stiva a
svegliare il compagno. Dice: “Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo
mare il bastimento affonda”. Quello dice: “Che me ne importa? Unn’è
mica mio!”.
Questo è l’indifferentismo alla politica.
È così bello, è così comodo! É vero? É così comodo! La libertà c’è, si vive
in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi alla politica!
Eh, lo so anche io, ci sono… Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle
cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica
non è una piacevole cosa.
Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando
comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli
uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a
voi giovani di non sentire mai.
E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in
quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso
di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che
sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo
alla vita politica…
Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la
vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il
vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle
gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo,
non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto
nei limiti dell’Italia e del mondo.
Ora io ho poco altro da dirvi.
In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il
nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie.
Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro
questi articoli ci si sentono delle voci lontane…
E quando io leggo nell’art. 2: “l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica, sociale”; o quando leggo nell’art. 11:
“L’Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli
altri popoli”, la patria italiana in mezzo alle altre patrie… ma questo
è Mazzini! Questa è la voce di Mazzini!
O quando io leggo nell’art. 8: “Tutte le confessioni religiose sono
egualmente libere davanti alla legge”, ma questo è Cavour!
O quando io leggo nell’art. 5: “La Repubblica una e indivisibile,
riconosce e promuove le autonomie locali”, ma questo è Cattaneo!
O quando nell’art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: “l’ordinamento
delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”,
esercito di popoli, ma questo è Garibaldi!
E quando leggo nell’art. 27: “Non è ammessa la pena di morte”, ma
questo è Beccaria!
Grandi voci lontane, grandi nomi lontani…
Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti!
Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione!
Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere
giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti
di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti
per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita
perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta.
Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta
morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti.
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra
Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri
dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è
morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o
giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione".
Piero Calamandrei
(Firenze, 21/04/1889 - Firenze, 27/09/1956)
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03/11/2016 |
Lettere. "Noi siamo
anche con Renzi per il SI"; di Antonio Salvaggio |
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Antonio Salvaggio |
Considerazioni del sig. Antonio Salvaggio in
merito al recente "Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo.
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"Noi che frequentiamo tutti i giorni il Circolo della Concordia siamo
anche con Renzi per il “SI”.
Non riesco a capire come un concittadino, che nel circolo della “Concordia”
non è mai entrato negli ultimi 25 anni, si inventa dialoghi di altri tempi,
in un luogo che è libero di essere con o contro il Presidente del Consiglio.
Il compito principale di chi investe il proprio tempo e le proprie energie
per la cosa pubblica è quello di dare valore e opportunità alle generazioni
future, non quello di ostacolare il cambiamento per paura di non esserne
parte.
Noi che al circolo “Concordia” ci andiamo tutti i giorni non vogliamo
restare prigionieri della Prima Repubblica, un modello di paralisi e di
rinvii a cui qualcuno vorrebbe farci tornare.
Il Partito Democratico è un luogo che profuma di futuro, un luogo in cui ci
si sfida ma in cui si va avanti insieme perché bene o male, c’è un identità
di valori, di regole, di appartenenza, non è un gruppo di persone che
sparano a zero l’uno contro l’altro.
Come dice Renzi: Non si costruisce una rivoluzione nel giro di un giorno.
Chi ha paura dice no al futuro, quindi chi vuol cambiare è per il SI".
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Antonio Salvaggio
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03/11/2016 |
Viabilità. Regolazione del
traffico per la Ricorrenza del 4 Novembre |
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Per consentire lo svolgimento della
manifestazione del 4 Novembre, è stato disposto per la stessa giornata il
divieto di circolazione e sosta per tutti i veicoli in Piazza Umberto I e
nel Corso Garibaldi (da Via Duca d'Aosta a Piazza Marconi) dalle ore 09.30
alle 13.00.
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COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
ORDINANZA DEL 26/10/2016
OGGETTO: Chiusura transito veicolare per la
realizzazione della ricorrenza del 4 Novembre 2016.
IL RESPONSABILE DI P.O.
N.1
CONSIDERATO che in data 4 novembre 2016 avrà luogo la Commemorazione dei
Caduti in Guerra del IV Novembre, che si svolgerà in Piazza Umberto I;
RITENUTO necessario al fine del normale svolgimento della manifestazione,
nonché della salvaguardia della sicurezza di quanti partecipano a detta
manifestazione, inibire al traffico veicolare il tratto di strada
interessato al fine di consentire il regolare svolgimento della suddetta
manifestazione;
VISTO l’art. 7 del D.L. 30.04.1992, n° 285 “Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.P.R. 16.12.1992, n° 495 “Regolamento d’esecuzione e di attuazione
del Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.Lgs 18 agosto 2000, n° 267;
ORDINA
1)
Venerdì 4
Novembre 2016 dalle ore 09.30 alle 13.00, nella Piazza Umberto I e in Corso
Garibaldi (tratto compreso tra la Via Duca D’Aosta e la Piazza Marconi) è
vietata la sosta e la circolazione durante tutta la manifestazione, secondo
la segnaletica all’uopo installata e le indicazioni dettate mediante
apposita pattuglia di Agenti di Polizia Stradale che disciplineranno,
secondo la necessità del momento, il flusso veicolare.
2) L’U.T.C. è incaricato della dislocazione delle transenne per il blocco
del traffico veicolare su indicazione del Corpo di Polizia Municipale marcia.
Tutti gli Ufficiali e gli agenti di cui all’art.12 del Nuovo Codice della
Strada sono incaricati dell’esecuzione della presente.
Dalla Residenza Municipale, lì 26 Ottobre
2016. |
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Il Responsabile di P.O. n. 1
Isp. Capo Salvatore Liotta
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03/11/2016 |
Servizi. Uffici comunali: oggi
rientro pomeridiano dalle 16.00 alle 19.00 |
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In occasione della Commemorazione dei Defunti, il Sindaco ha disposto per il
2 novembre la chiusura pomeridiana degli uffici comunali; il recupero del
rientro dalle ore 16.00 alle 19.00 sarà effettuato oggi.
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COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
ORDINANZA N° 41 DEL 02/11/2016
OGGETTO: Sospensione rientro pomeridiano
nella giornata del 02 novembre 2016.
IL SINDACO
VISTA l’attuale articolazione dell’orario di
apertura al pubblico degli uffici comunali è così suddivisa:
dalle ore 08.00 alle ore 14.00 dal lunedì al venerdì, con due rientri
pomeridiani dalle ore 16.00 alle ore 19.00 nelle giornate di lunedì e
mercoledì;
DATO ATTO che lunedì 2 novembre 2016 ricorre la giornata dei defunti;
RITENUTO necessario al fine di dare la possibilità ai dipendenti che
lavorano di poter far visita ai loro cari defunti nelle ore pomeridiane, di
stabilire con la presente ordinanza, che gli uffici comunali il 02.11.2015
dalle ore 16.00 alle ore 19.00 rimarranno chiusi;
VISTE le disposizioni sull’orario di lavoro e di servizio e sugli orari di
apertura al pubblico previste dalla legge, dal CCNL del 1995 e del 1999 e
dal contratto decentrato integrativo del Comune di Grotte;
SENTITE le RSU ed i Responsabili di P.O.;
VISTO l’art. 50 comma 7 del D. Lgs. 267/2000 che attribuisce al Sindaco la
competenza in ordine agli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici
esercizi e dei servizi pubblici, nonché degli orari di apertura al pubblico
degli uffici localizzati nel territorio;
VISTO il vigente regolamento degli Uffici e dei Servizi;
VISTO il D. Lgs. N.165/2001;
VISTO l’O.R.EE.LL.;
DISPONE
1) che nella sola giornata del 02 novembre
2016 il rientro pomeridiano del mercoledì non viene effettuato e gli uffici
rimarranno chiusi dalle ore 16.00 alle ore 19.00;
2) che il recupero per le ore di detta giornata sarà effettuato in data
03.11.2016;
3) i Responsabili di P.O. sono incaricati dell’esecuzione della presente
ordinanza;
4) la pubblicazione della presente ordinanza all’Albo Pretorio e sul sito
istituzionale dell’Ente.
Grotte, 02/11/2016. |
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Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
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02/11/2016 |
Sanità. In pensione (ma sempre
in attività) il dott. Calogero
Patanella, Primario di Pediatria a Canicatti |
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Dott. Patanella
Festeggiamento
Dott. Patanella
Ospedale Canicatti |
Lascia l'incarico di Primario di Pediatria a Canicatti
ma continua ad essere punto di riferimento per i suoi piccoli pazienti.
Da ieri, martedi 1 novembre 2016, il dott. Calogero Patanella,
apprezzato pediatra grottese dalle eccellenti doti professionali ed umane,
è in quiescenza. Dopo una carriera ultratrentennale, che lo ha portato a
ricoprire l'incarico di "Dirigente Medico dell'Unità Operativa di Pediatria
del Presidio Ospedaliero di Canicatti" (in altre parole, Primario del
reparto di Pediatria), il dott. Patanella si è congedato dai colleghi
dell'ospedale, che lo hanno salutato calorosamente nel corso di una
significativa festa di pensionamento.
Lunga la carriera professionale, sempre nell'ambito sanitario, del Pediatra
grottese. Classe 1953, il dott. Patanella ha conseguito la laurea in
Medicina e Chirurgia con il voto finale di 110/110 e lode presso il
Policlinico Universitario dell'Ateneo di Palermo.
Successivamente ha ottenuto la Specializzazione in Clinica Pediatrica presso la
stessa Università.
Ha ricoperto i seguenti incarichi: Dirigente del Servizio Sanitario presso
il Distretto Militare di Agrigento; Dirigente Medico pediatra presso l'Unità
Operativa del Presidio Ospedaliero di Canicatti; Direzione e Gestione della
Sezione di Pediatria presso l'ospedale di Canicatti; Responsabile Incaricato
di Neonatologia e Patologia Neonatale presso lo stesso ospedale. Nel corso
della sua attività ha partecipato ad una lunga serie di convegni,
conferenze, incontri formativi, spesso in qualità di relatore, a
testimonianza del costante impegno nell'aggiornamento professionale su
tecniche, metodiche e protocolli sanitari; conoscenze che il dott. Patanella
ha impiegato nella sua attività e che lo hanno portato ad essere annoverato
tra i migliori pediatri della provincia.
Anche se ha lasciato l'attività ospedaliera, il dott. Calogero Patanella
ha deciso di continuare a svolgere la propria professione a beneficio
dei numerosi pazienti che hanno trovato in lui un sicuro punto di
riferimento.
Sarà disponibile presso il suo Studio di Pediatria, a Grotte, in Via
Leopardi n° 38, dal lunedi al venerdi, dalle ore 16.30 alle ore 18.00.
Come sempre, per chiamate urgenti e nei casi di necessità, continuerà ad
essere reperibile al numero di cellulare 339.7899783.
Della nostra Redazione, al dott. Calogero Patanella i più calorosi auguri per un
sereno futuro ed un generoso prosieguo della sua sua "missione" a favore dei piccoli
pazienti e delle loro famiglie.
Carmelo Arnone
2 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
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01/11/2016 |
Politica. Convegno MCL sul
tema "NO al Referendum
sulla riforma costituzionale" |
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Relatori |
Sabato 29 ottobre 2016, nella sala grande dell’Hotel Akrabello di Agrigento,
si è svolto un convegno organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori; per
due ore ha affrontato, nei particolari, le motivazioni sociali, culturali ed
economiche per votare NO alla riforma costituzionale voluta dal governo
Renzi. Alla manifestazione hanno partecipato tutti i rappresentanti del MCL
della Sicilia, tanti Consiglieri comunali, l’on. Alessandro Pagano e molti
cittadini.
I lavori sono stati coordinati dall’on. Decio Terrana. Dopo i saluti dei
rappresentanti del Movimento - Giuseppe Maria Sala Ugo, Enzo Sardo e
Fortunato Romano - le relazioni sono state svolte dall’avvocato Giovanni
Tesè e da Antonio Di Matteo (Vice Presidente Nazionale del Movimento).
Tutti gli intervenuti hanno evidenziato che un Parlamento eletto con una
legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale non
può votare ed approvare una legge che modifica la Costituzione. I relatori
hanno evidenziato che la riforma del governo Renzi diminuisce i diritti dei
cittadini, aumenta il potere dei governanti e mette in serio pericolo la
democrazia italiana.
Il MCL è un Movimento di lavoratori cristiani, di solidarietà, volontariato
e promozione sociale senza alcuna finalità di lucro, che intende promuovere
l’affermazione dei principi cristiani nella vita, nella cultura, negli
ordinamenti e nella legislazione.
Redazione
1 novembre 2016
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