Al gruppo di ragazzi che
frequentavamo la sezione, anni ed anni fa, un saggio e più anziano compagno
era solito ripetere, di fronte alle nostre fumose elucubrazioni, "li
voooti ci vuonnu".
Non lo diceva certo per frenare il nostro entusiasmo. La sua intenzione era
quella di riportarci con i piedi per terra e farci fare i conti con la dura
realtà.
In politica, infatti, non basta essere (o sentirsi) il più intelligente, il
più illuminato, il più puro o il più furbo.
Chi è più bravo a raccogliere consensi ed aggregare, soprattutto durante le
elezioni, non è escluso che sia il più illuminato o il più puro, ma
certamente dimostra di essere più intelligente e più furbo.
Riuscire a capire ed essere in sintonia con l'elettorato, mettere in campo
le proposte che meglio ne rappresentino i sogni ed i bisogni, è la cifra
della democrazia.
Vecchio vezzo di una certa sinistra è sentirsi migliori rispetto agli altri,
pensare che la colpa è di chi non li capisce, supporre di essere sempre
dalla parte della ragione sol perché, nei cenacoli ristretti che
frequentano, si confortano a vicenda, avendo abbandonato ogni barlume di
capacità critica.
La pratica del notabilato ha ridotto a servitù gruppi dirigenti cooptati e
guai se qualcuno osa storcere il muso di fronte ai vestiti nuovi
dell'imperatore.
Anche le sberle prese ad ogni elezione non servono a svegliarli e dormienti
(e sognanti) rimangono anche di fronte all'evidenza di una paurosa
marginalità nella società e nelle istituzioni.
In verità, di tanto in tanto, si svegliano, abbaiano un po' alla luna,
convinti di averla impaurita e poi tornano contenti a cuccia.
Comune.
Efficientamento energetico del Cimitero comunale; proseguono i lavori
Mappa Cimitero
Il
finanziamento di 280.000,00 euro per il Comune di Grotte, derivante dal
contributo ricevuto dallo Stato per investimenti destinati ad opere
pubbliche, è stato destinato dall'Amministrazione comunale a lavori di
efficientamento e risparmio energetico del Cimitero comunale,
ammodernamento e messa in sicurezza degli impianti di illuminazione votiva e
degli impianti elettrici dei corpi di fabbrica.
"Nel 2022 sono stati già spesi 140.000,00 per la parte del Cimitero
segnata in rosso (NdR: vedi la
mappa)
- conferma il sindaco Alfonso Provvidenza -. In questi giorni sono
iniziati i lavori per la parte segnata in giallo per un importo di 70.000,00
euro. Il prossimo anno saranno effettuati i lavori, sempre per 70.000,00
euro, per la parte indicata in verde. Un altro impegno - conclude
Provvidenza - mantenuto dalla nostra Amministrazione".
Iniziative. "Costruiamo il Presepe", concorso dell'Associazione "Nino
Martoglio"; aperte le iscrizioni
Locandina
Sono aperte le iscrizioni al concorso "Costruiamo il Presepe", indetto dall'Associazione culturale-teatrale "Nino Martoglio", col patrocinio
dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Grotte.
Scopo dell'iniziativa è invogliare i cittadini a realizzare presepi nei
vari quartieri del paese per ripristinare le tradizioni locali. In
particolare la tradizione delle "novene", consistente nell'animazione
- da parte di gruppi di giovani - dei presepi con musica e canto, per tutto
il periodo dell'Avvento. Il concorso prevede l'assegnazione di un simbolico premio in denaro
alle squadre che si sono impegnate nella realizzazione dei presepi
classificati ai primi 3 posti, e la consegna di una targa di
partecipazione a tutti gli iscritti.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni è possibile contattare il numero
388.7908838 (Aristotele Cuffaro) oppure l'Ufficio Cultura del Comune di
Grotte.
Pittura.
Opere di Antonio Pilato in esposizione a Treviso, alla mostra
"Calendario Arte Fiera Dolomiti 2024"
Locandina
Verrà
inaugurata sabato 2 dicembre 2023, alle ore 17.00 a Treviso,
presso la Barchessa di Villa Quaglia (Viale XXIV Maggio, 11) e rimarrà
aperta sino a martedì 20 dicembre la mostra "Calendario
Arte
Fiera Dolomiti 2024".
Tra gli artisti partecipanti, un posto rilevante è stato assegnato al
pittore Antonio Pilato, che esporrà in "Calendario" insieme agli
artisti: Franco Murer, Mario De Col, Lele Vianello, Francesco Volpato,
Angela Maria Scarparo, Gabriella Guerra Brunetta, Daniela Cava, Rodolfo
Dalle Feste, Giulia De Serio, Tiziano Furlan, Francesca Lauria, Pinter
Marzia Perini, Sergio Perini, Cosimo Palagiano, Valentina Scattolin,
Renata Toninato e Nadia Zanatta.
Altri artisti in mostra: Augusto Murer, Yvan Beltrame, Sergio Sini,
Ferruccio Gard, Gaetano Denaro, Bruno Saetti, Sandro Palla, Lorenzo
Lombardi, Vittorino Morari, Giovanni Barbisan, Ennio Finzi, Omar
Galliani, Tono Zancanaro e Fabio Ceolin.
A quanti saranno presenti all'inaugurazione verrà donata in omaggio
una copia del "Calendario
Arte Fiera Dolomiti 2024".
Sarà possibile visitare la mostra, ad ingresso libero tutti i
giorni, feriali e festivi, dalle ore 15.30 alle 19.30.
Editoria.
A breve in libreria il romanzo "Tacito silenzio" di Armando Caltagirone,
Salvatore Sciascia Editore
Copertina
Armando Caltagirone
Sarà
presto in distribuzione, stampato da Salvatore Sciascia Editore,
il romanzo "Tacito Silenzio", opera prima di Armando Caltagirone. Tratto da una storia vera, da un terribile fatto di cronaca
accaduto a Grotte nella metà del secolo scorso: l'omicidio di una
ragazza, giovane, bella e "di buona famiglia", perpetrato da uno
spasimante. Nella finzione romanzesca, lei è Aurora, lui Ignazio.
"Una
storia come tante" è il titolo del primo capitolo del romanzo, il cui
incipit riporta: "Ragione e sentimento, orgoglio e pregiudizio, non
sono i titoli di due celebri romanzi dell'Ottocento, ma la sintesi della
storia che ci accingiamo a raccontare. Una storia d'amore, contrastata
dal pregiudizio, il cui epilogo culmina nella tragedia. Amanti che,
estasiati e nello stesso tempo spaventati dalla consapevole diversità
sociale, sfidando i latrati dell'intolleranza di rango, si abbandonano
al travolgente gioco dell'amore. Nella dichiarata e inconsapevole
provocazione, tutti saranno vincitori e nello stesso tempo vinti".
Alla dettagliata e puntuale ricerca storica sui fatti, l'Autore ha
sapientemente saputo coniugare l'analisi dell'animo umano, scavando in
profondità nella personalità dei suoi personaggi, irrimediabilmente
figli di una cultura ancora legata a dinamiche sociali ormai (forse)
desuete.
"È l'affresco dolente di una Sicilia difficile e tormentata quello di
Armando Caltagirone - scrive Gaetano Savatteri nella
prefazione -. C'è un delitto, c'è una ragazza uccisa, ma dietro c'è
una realtà più complessa, una storia sociale e umana che apre molti
interrogativi sulla colpa, sulla responsabilità, sul malinteso senso
dell'amore e sulle differenze economiche che hanno segnato la storia
recente di questa terra. Terra che non è semplicemente la Sicilia, ma
ancor più la Sicilia interna, quella lontana dalle rotte turistiche, dai
paesaggi da cartolina, quella dagli scorci spettacolari".
Armando Caltagirone, classe 1955, è laureato in giurisprudenza. Ha
lavorato per circa quarant'anni prima presso l'ufficio IVA e poi presso
l'Agenzia delle Entrate, dove ha chiuso la carriera dirigendone
l'Ufficio legale. Agli studi tecnici ha sempre affiancato l'amore e la
passione per gli studi umanistici e le tematiche sociali di grande
respiro, rivolgendo sempre l'attenzione verso i più deboli.
Nelle immagini a lato, la copertina del romanzo (foto di Franco
Carlisi) e l'Autore.
Riconoscimenti.
Conferito al Gruppo Mancuso il Premio Telamone 2023 - 46^ edizione
Premio Telamone
Antonio Mancuso
Sala Zeus
Sala Zeus
Statuette
Antonio Mancuso
Premiati
È
stato conferito al Gruppo Mancuso il prestigioso riconoscimento
Premio Telamone 2023, giunto alla 46^ edizione.
Si è
conclusa sabato 25 novembre la Rassegna internazionale Premio
Telamone 2023- 46^ edizione, nella magnifica cornice della Sala Zeus
del Museo Archeologico Regionale 'Pietro Griffo' di Agrigento;
appuntamento che ha registrato un notevole successo di pubblico e di
critica.
Il prestigioso premio coinvolge la collettività e celebra la cultura
dell'impegno e del lavoro per restituire alla Sicilia un'immagine
positiva attraverso il valore umano e professionale degli insigniti.
A
ritirare quest'anno la statuetta del Telamone, simbolo di tenacia e
determinazione, sono stati:
- Antonio Mancuso, per il Gruppo Mancuso, leader nel panorama
internazionale nel settore food;
- la campionessa pluripremiata nel lancio del giavellotto Giusi Parolino;
- il giornalista e scrittore Roberto Alajmo;
- l'eminente oncologo Fabio Calabrò;
- il procuratore generale della Corte di Appello di Messina Carlo
Caponcello;
- l'artigiano innovativo e fondatore di Sygla Salvatore Fazzino;
- il presidente nazionale dell’Azione Cattolica Giuseppe Notarstefano;
- il prefetto Valerio Valenti, Consigliere di Stato;
- don Pino Vitrano, Responsabile della 'Missione di Speranza e di
Carità' di Palermo fondata assieme a fratello Biagio Conte, cui è stato
assegnato il Telamone per la Pace e la Solidarietà.
A don Pino Vitrano è stata consegnata una poesia dalla poetessa
Giuseppina Mira, dedicata ai valori dell’accoglienza e dell'inclusione,
ben testimoniati dall'opera della comunità palermitana.
(Antonio Mancuso, Presidente del Gruppo Mancuso)
Nel
corso della manifestazione sono state assegnate le targhe al merito del
Premio Telamone agli artisti: Rosi Mandracchia, Giuseppina Mira, Edoardo
Savatteri, Giovanni Moscato e Mario Gaziano, quest'ultimi autori della
nota canzone 'Agrigento da sempre' che rappresenta un inno alla città
dei Templi. La manifestazione è stata condotta magistralmente da Miriam
Di Rosa.
"Un appuntamento annuale che intende riconoscere l’opera e l’esempio di
personalità siciliane che hanno dedicato la loro vita ad una traiettoria
di impegno e responsabilità, ottenendo successi che hanno portato a
importanti ricadute per il territorio e la collettività", ha dichiarato
Paolo Cilona, fondatore del Premio e presidente del Cepasa.
Una serata all'insegna di forti emozioni e significative storie
personali che incoraggiano la comunità agrigentina e siciliana ad un
impegno costante in favore del progresso culturale del Paese.
Al
termine della manifestazione Paolo Cilona ha voluto rivolgere un
ringraziamento speciale ad Agata e Nicola Fiasconaro, manager della
realtà dolciaria siciliana tra le più apprezzate e note a livello
internazionale (insignita del Telamone nel 2019), che hanno voluto
omaggiare i premiati della 46^ edizione con la specialità realizzata in
occasione del 70° anniversario del brand, a suggello di una sinergia tra
realtà siciliane che insieme compongono una rete di valori e
condivisione.
Letture Sponsali.
"Il parametro della vita umana, di ogni vita, è solo l'amore"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
La XXXIV domenica del tempo ordinario, chiamata domenica di Nostro Signore
Gesù Cristo Re dell'Universo, ci aiuta a capire il senso profondo
dell’essere figli amati da Dio e il valore della reciprocità tra fratelli in
Cristo.
Le letture odierne, e in particolar modo quella evangelica, ci fanno
riflettere sul senso ultimo della nostra esistenza.
Della nostra vita, fatta di desideri e di grandi slanci, insieme a
fragilità, contraddizioni e sofferenze, l’unica cosa che resterà veramente è
l’amore che avremo saputo donare e ricevere.
Il parametro della vita umana, di ogni vita, è solo l’amore; è la lente con
cui leggere ogni avvenimento e attraverso cui imparare anche a guardare se
stessi e la propria storia.
Quell’amore che ci chiama alla vita, è anche ciò che la giustifica, che la
rende feconda, che può portare il paradiso e la felicità già qui su questa
terra e poi la pienezza nella dimensione ultraterrena.
Un aspetto molto bello del vangelo odierno è il riferimento al fatto che
coloro che hanno compiuto un gesto d’amore verso “questi miei fratelli più
piccoli”, pur non avendo il dono della fede, e non sapendo che amando
stavano incontrando Dio, in realtà sono stati in intimo contatto con il
Signore.
Partendo dalla consapevolezza che tutti noi siamo stati o siamo nelle
condizioni di fragilità e di solitudine descritti dal vangelo odierno,
possiamo imparare a farci beneficare dall’amore di Dio e dei fratelli, e
predisporci nei confronti delle persone che ci circondano con sguardo
benevolo e con attitudine alla compassione e all’ascolto profondo.
Riconoscere Dio in noi stessi e nei fratelli porta alla pienezza di vita già
nella dimensione terrena.
Viceversa, non saperlo riconoscere e rifiutarlo, comporta una condizione di
inferno, di infelicità, di separazione da se stessi e dagli altri qui ed
ora, ancor prima che nella vita dopo la morte.
La vita coniugale e familiare è una costante occasione per imparare a
vedere, nel coniuge, nei figli e in se stessi, il volto di quel Dio che sa
farsi piccolo e bisognoso per immedesimarsi completamente nelle ferite
umane.
La famiglia sia per tutti noi un luogo privilegiato in cui l’Amore prende un
corpo, assume i volti delle persone amate, si fa pane spezzato e dono
reciproco nella quotidianità.
Chiara e Fabio
Attualità.
Il ritorno di Dario Morreale, "Sacerdote in eterno", infermiere per
professione
Laurea
Dario sacerdote
Dopo
qualche anno di silenzio Dario Morreale ("don Dario" per i
fedeli) torna a dare notizie di sé, e lo fa con un lungo
messaggio affidato ai social.
Ordinato sacerdote il 25 novembre 2011 nella chiesa Santissima
Trinità di Porto Empedocle, per le mani dell'arcivescovo di Agrigento
mons. Francesco Montenegro, ha poi svolto diversi incarichi pastorali in
varie parrocchie della diocesi, nelle quali si è sempre distinto per
la gioia, l'accoglienza, l'innata capacità comunicativa e relazionale.
Da diversi anni non si avevano più sue notizie ufficiali. Di ieri il suo
messaggio e la notizia della sua laurea in Infermieristica
conseguita lo scorso 14 novembre presso la Scuola di Medicina
dell'Università di Torino; voto di laurea 110 e lode.
Di
seguito riportiamo integralmente le parole di Dario.
"Tu
sei sacerdote per sempre... è la verità che voglio sottolineare
approfittando del mio 12° anniversario di ordinazione presbiterale.
E sì, sono e resto sacerdote, per sempre.
"Si spuglià" si è detto di me da molto tempo, senza mai interpellarmi
direttamente (per imbarazzo, rispetto o codardia), senza conoscere tutto
il percorso e capire le decisioni che mi hanno portato a fare un
ulteriore passo nella mia vocazione.
È vero, mi sono spogliato del ruolo di quel Don Dario coinvolgente,
brillante, che con entusiasmo e convinzione trascinava intere parrocchie
e Paesi (anche Isole), giovani e vecchi al servizio dei poveri, della
vita dell'amore vicendevole. Mi sono spogliato di tanti onori che ancora circondano la figura del
prete (specie in Sicilia), ma anche dei tanti obblighi di ministero
che non riuscivo più a sostenere.
Era un continuo di "questo no", "questo cambialo", "fai attenzione a
questo", "un parrinu nun po' fari sti cosi"... che pian piano spegnevano
la luce nei miei occhi e mi facevano avvertire un mestiere quello che
invece doveva essere una essenza.
Non voglio dire che io sia stato più furbo di molti, anzi!
Io ammiro con tutto me stesso i sacerdoti che rimangono saldi nonostante
i sacrifici richiesti dal ruolo, rinunciando a sé stessi ogni giorno e
prendendo la loro croce nel seguire Gesù Cristo e la sua Chiesa (non
posso che testimoniare lo zelo, l'abnegazione e la veridicità di tanti
sacerdoti come mio fratello Paolo e di altri che porto nel cuore).
Ma non vuol dire che io abbia messo "le mani all'aratro e mi sia voltato
indietro", rinnegando la mia vocazione.
Posso assicurarvi che la decisione di chiedere di essere "dispensato
dallo stato clericale" (NB: è un errore gravissimo chiamarlo
"riduzione allo stato laicale", come se il laico fosse qualcosa di
inferiore a cui l'ordinato, superiore, sia "ridotto") sia stata
l'azione più sacerdotale che io abbia potuto fare al modo di Colui
che "pur essendo nella condizione di Dio, spogliò se stesso [...],
divenendo simile agli uomini [...] facendosi obbediente fino alla morte
di croce".
Potevo continuare a "guadagnare il mondo intero" ma sentivo di stare
perdendo me stesso, la mia parte più genuina. Ero un vate dell'Amore dall'ambone e dall'altare, ma non mi era
concesso di viverlo (come ahimè succede ai profeti).
Ma avvertivo un fuoco che mi divorava dentro per la grande
corrispondenza che aveva nei miei sentimenti, ma che sbatteva contro i
divieti in nome "dell'appropriato comportamento" che si addice ad un
prete.
Era tutto un problema: un abbraccio di cuore, una confessione che durava
più di mezz'ora, un giro in macchina con i ragazzi dell'oratorio.
Cose che col senno di poi capisco essere un problema tipico delle
persone rigide.
Anche le continue voci malevoli e infondate (quanti figli che mi
sono stati attribuiti!!) non facevano che spegnermi entusiasmo e
desiderio di continuare ad offrire il sacerdozio ministeriale come
sacrificio.
Ho dovuto scegliere di salvare l'immagine di Dio in me e il Suo Progetto
di felicità per cui sono nato: vivere per essere il più possibilmente
Dario, la persona unica che non può essere sostituita da nessun altro e
che è ha vita solo per attuarsi, non per rinunciare ad essere. Ho dovuto affrontare tante malelingue, la solitudine dell'uscire da
una Istituzione che amo, ma che non è stata sempre Madre e piena di
fratelli vicini (perché anche loro hanno tanti limiti uguali ai
miei).
Ho, per contro, trovato sempre l'accoglienza della mia Famiglia che
non ha mai smesso di sostenermi e di vedermi per quello che sono
(figlio, prete e vita aperta al continuo futuro), degli amici veri e di
quei parrocchiani che mi hanno sempre apprezzato oltre ogni apparenza
(da Lampedusa, Sciacca, Cammarata, Porto Empedocle, Grotte...). Ho rimboccato le maniche, ricominciato a studiare per una
professione che fosse il più possibilmente vicina a quello che facevo
(visto che non ci sono state proposte di altro tipo di impiego
all'interno della chiesa) e mi ritrovo ad essere felice
Infermiere nel giorno di questo 12° anno di sacerdozio.
Continuo a celebrare la messa nella mia vita, nelle sfide umane di ogni
giorno, nell'incontro con ogni persona.
Continuo a portare Gesù nel cuore e a offrirlo, anche nel segreto,
attraverso i miei occhi, i miei gesti, le parole, la vicinanza,
l'assistenza a chi sta male in ogni senso.
Continuo a profumare di Crisma tanto che anche gli sconosciuti avvertono
quel "qualcosa di speciale che non so spiegare". Sono tornato ad avere voglia di vivere, di fare e di farcela, di
essere e di esserci, senza essere sotto i riflettori e/o il giudizio dei
tanti che dicevano "ci voli lu vientu in chiesa, ma no 'a astutari i
cannili". Sono tornato ad innamorarmi, senza problemi e paure, anzi, con un
desiderio di Chiesa domestica che non vi dico!
In questa piazza dove ormai (ahimè) non si ha più la capacità di
discernere il vero dal falso, dopo il giusto tempo e per raggiungere
più persone possibili, ho voluto dire la mia su me stesso (e non è
poco!).
Grazie per aver letto con rispetto!
25/11/2023,
Dario Morreale, sacerdote in eterno, anche se in altre vesti".
Dalla redazione di Grotte.info Quotidiano, a Dario Morreale i
complimenti per la laurea, per il coraggio nelle scelte di vita, e
l'augurio di un raggiante futuro ricco di soddisfazioni umane e
professionali.
Teatro.
Alla "Posta Vecchia" di Agrigento "Vulannu vulannu" di Giovanni Volpe,
con Aristotele Cuffaro
Locandina
La
Compagnia teatrale "Nino Martoglio" di Grotte propone lo spettacolo "Vulannu
Vulannu - Patri figliu e d'unni pigliu" di Giovanni Volpe.
Interpretata da Aristotele Cuffaro, l'opera - che la scorsa
estate ha ottenuto uno strepitoso successo di pubblico - verrà messa
nuovamente in scena al Teatro della "Posta Vecchia" di Agrigento.
Sono previste due rappresentazioni:
- sabato 2 dicembre, alle ore 21.00;
- domenica 3 dicembre, alle ore 18.00.
Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare i numeri
0922.26737 e 368.3175996.
Televisione.
Su "Studio 98" il film di Domenico Vizzini e Angelo Baldo sulla vita del
venerabile Vinti
Mediometraggio
Sarà
trasmesso oggi, domenica 26 novembre 2023, alle ore 11.55
- e in replica alle ore 23.05 - dall'emittente televisiva "Studio
98" (canale 95 del digitale terrestre) il film "Un
sacerdote santo", ispirato alla vita del venerabile Michele
Arcangelo Maria Antonio Vinti.
Si tratta di un mediometraggio, realizzato da
Angelo Baldo e Domenico Vizzini (protagonista della pellicola),
che è stato proiettato per la prima volta il 17 agosto 2023 nella chiesa
Madre di Grotte, in occasione dell'80° anniversario della dipartita del
Venerabile.
Ricordiamo che il 21 gennaio 2021 Papa Francesco ha autorizzato la
Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante
"le
virtù eroiche del Servo di Dio Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti,
Sacerdote diocesano; nato il 18 gennaio 1893 a Grotte (Italia) e ivi morto
il 17 agosto 1943". In virtù di tale Decreto "padre Vinti" - com'era
comunemente chiamato il sacerdote - è da considerarsi "Venerabile".
Nella foto a lato, un fotogramma del mediometraggio.
Chiesa.
Novena e festa dell'Immacolata Concezione; programma delle celebrazioni
in chiesa Madre
Immacolata Concezione
Dal 29 novembre all'8 dicembre 2023, nella chiesa Madre di Grotte,
si terranno le celebrazioni della Novena e della Festa in onore
dell'Immacolata Concezione di Maria, secondo il seguente programma: Tutti i giorni dal 29 novembre al 7 dicembre
- ore 16.30, Santo Rosario e stellario;
- ore 17.00, Santa Messa. Lunedì 4 dicembre
- ore 16.30, Santo Rosario e stellario;
- ore 17:00, Santa Messa presieduta da padre Biagio e animata dai
GAM (Gioventù Ardente Mariana);
- ore 18.00, "Festa con Maria" con i ragazzi ed i genitori. Mercoledì 6 dicembre
- ore 16.30, Santo Rosario e stellario;
- ore 17.00, Santa Messa;
- ore 18.00, Missione e consolazione, con madre Lilla. Giovedì 7 dicembre
- ore 16.30, Santo Rosario e stellario
- ore 17.00, Santa Messa e Primi Vespri solenni. Venerdì 8 dicembre, Solennità dell'Immacolata Concezione
- ore 11.00, Santa Messa;
- ore 16.30, Santo Rosario;
- ore 17.00, Santa Messa;
- ore 18.00, processione del simulacro dell'Immacolata lungo le
vie del paese, accompagnata dal complesso bandistico “Vincenzo Bellini”.
La processione seguirà il percorso: chiesa Madre, Piazza Marconi, Corso
Garibaldi, Via Crispi, Via Machiavelli, Via Gueli, Via Galilei, Largo
Pagano, Via Buonarroti, Piazza Marconi, chiesa Madre.
Giustizia.
Processo "Duty free": Vincenzo Tascarella assolto da tutte le accuse
Tribunale
Si è conclusa con un nulla di fatto
l’operazione del 2014 condotta dalla Guardia di Finanza, denominata
"Duty free", che ha visto coinvolti diversi funzionari dell’Agenzia
delle Entrate di Agrigento.
Le ipotesi accusatorie spaziavano dalla corruzione all’abuso d’ufficio.
Tra prescrizioni e assoluzioni nel merito, l’inchiesta - che ipotizzava
un giro di tangenti, sotto forma di regalie e favori di varia natura in
cambio dell’azzeramento di sanzioni e tributi vari - ha visto, con
sentenza del 22 novembre, tutti gli imputati prosciolti.
L’imputato Vincenzo Tascarella, difeso dagli avvocati
Salvatore Pennica per l’aspetto penale e Nino Caltagirone per
l’aspetto tributario, per una singola imputazione è stato assolto nel
merito da tutte le accuse.
Ricorrenze.
25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne;
manifestazione a Grotte
Locandina
AGGIORNAMENTO: a causa delle avverse condizioni meteorologiche la
manifestazione è stata rinviata a domenica 26 novembre.
"Carissimi
concittadini,
vi invito vivamente a partecipare alla Giornata Internazionale contro la
violenza sulle Donne", è il sindaco Alfonso Provvidenza che
porge l'invito tramite i social. Sabato 25 novembre, alle ore 11.30 nella Villetta "Antonio Cimino"
(dinanzi alla biblioteca comunale), i piccoli allievi della scuola "Pas
de Danse", di Antonella Paradiso, saranno protagonisti di un
gesto significativo: lasceranno salire in cielo decine di palloncini in
memoria di tutte le vittime di violenza.
Alle ore 11.00 gli allievi - vestiti di rosso e con i palloncini in mano
- usciranno dalla scuola di danza (in Via Madonna delle Grazie) e in
corteo percorreranno Via Santo Stefano (accanto al plesso "Roncalli") e
il Viale della Vittoria, sino a giungere alla Villetta "Antonio Cimino".
L'iniziativa è organizzata dal Comune di Grotte, in collaborazione con "Panchina
Rossa" e "Donna con te".
Lo slogan della manifestazione è "D'amore si vive, non si muore",
per dire "No alla violenza".
Editoria. XXXIII edizione del
Premio letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte";
dall'1 al 3 dicembre
Programma
Serata finale
Venerdì 1 dicembre
Sabato 2 dicembre
Si terrà nei giorni di venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 dicembre 2023 la
XXXIII edizione del Premio “Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte”.
Il programma delle iniziative prevede due serate in omaggio a due storici
Presidenti del Premio:
- venerdì 1 dicembre, alle ore 17.00 presso il Centro polifunzionale
“San Nicola - Stella Castiglione”, "Omaggio a Vincenzo Consolo" a
cura di Giuseppe Airò
(guarda
il promo).
- sabato 2 dicembre, alle ore 17.00 presso il Centro polifunzionale
“San Nicola - Stella Castiglione”, "Omaggio a Leonardo Sciascia Primo
Presidente del Premio Racalmare", a cura di Salvatore Bellavia
(guarda
il promo).
La serata conclusiva del Premio, nella quale sarà consegnato il premio “alla
carriera”, si terrà il domenica 3 dicembre, alle ore 17.00, presso
l'atrio interno del Palazzo municipale di Grotte.
Interverranno:
- il sindaco Alfonso Provvidenza, per i saluti istituzionali;
- Tiziana Crisafulli e Gaetano Savatteri, che converseranno
con l'autore Nino De Vita.
Gli interventi artistici e musicali saranno a cura di Mario Incudine
con Antonio Vasta e Pino Riposta “Acoustic trio”.
In omaggio a Leonardo Sciascia saranno proposte alcune letture a cura di
Ignazio Enrico Marchese.
La XXXIII edizione si concluderà con la consegna del Premio “Racalmare -
Leonardo Sciascia - Città di Grotte” 2023, alla carriera, a Nino De Vita.
Nino De Vita
Nino De Vita, scrittore e poeta dialettale, è nato a Cutusio
(frazione del Comune di Marsala) nel 1950.
Tra le voci più originali della letteratura dialettale
contemporanea, interessato dall'infanzia alla tradizionale orale siciliana
appresa attraverso i racconti degli anziani del paese natale, si trasferisce
a Palermo nel 1968 per frequentare la facoltà di Scienze agrarie.
Nel 1969 conosce Elvira Sellerio, presso la cui casa editrice
incontra Leonardo Sciascia, al quale sarà legato da una forte amicizia e da
un intenso scambio intellettuale; Sciascia gli affiderà, assieme ad altri
cinque studiosi, la direzione del comitato scientifico della Fondazione che
avrebbe portato il suo nome.
Nel 1984 esordisce con Fosse
chiti (edizione ampliata nel 1989 e riedita nel 2007), a tutt'oggi la
sua unica silloge in italiano; il titolo (letteralmente fosse
cretose) richiama il nome di una località confinante con Cutusio ed è
da intendersi come un dialogo con la natura dello Stagnone di Marsala,
scandito dalle quattro stagioni. Il mondo della critica ne decreta il
successo conferendogli il premio Cittadella.
La produzione poetica in dialetto inizia nel 1991, anno della nascita del
figlio Alessandro in occasione della quale dà alle stampe, come edizione
privata, Bbiniritteddra («Benedettina»),
sebbene le ragioni della scelta linguistica che segnerà la produzione futura
vadano individuate nella consapevolezza della progressiva scomparsa della
sua lingua madre e nella volontà di conferire alle parole delle memorie
d'infanzia corpo lirico e narrativo.
Nonostante continui a stampare in proprio e a tiratura limitata plaquettes in
dialetto, l'interesse della comunità letteraria non cessa, come testimonia
il conferimento del Premio Moravia 1996 per la letteratura.
Nino De Vita ha raccolto la sua produzione dialettale in sei volumi: Cutusìu (2001;
Premio Mondello),
Cùntura
(2003; Premio Napoli) e Nnòmura (2005;
premi Salvo Basso e Bartolo
Cattafi) costituiscono una trilogia autobiografica sui suoi primi
diciotto anni di vita all'interno del microcosmo cutusiaro, mentre nel
quarto, Òmini (2011;
Premio Viareggio della Giuria), l'io poetico varca i confini di
Cutusio e vengono approfonditi i rapporti con Sellerio, Sciascia, A.
Castelli, A. Fiore, V. Consolo, G.
Bufalino.
Dal 2015 è in corso di pubblicazione il quinto volume, di cui fanno parte A
ccanciu ri Maria (2015) e Sulità (2017),
mentre il sesto, provvisoriamente intitolato Serafinu,
sarà un lungo monologo interiore di un ubriaco diviso in venti capitoli.
Tra le altre pubblicazioni si ricordano i libri per l'infanzia Il
cacciatore (2006),
Il racconto del lombrico (2008) e La
casa sull'altura (2011); nel 2015 è stata edita a cura di S. Perrella
una Antologia
(1984-2014), mentre della sua produzione più recente vanno citati la
raccolta di versi Il
bianco della luna. Antologia personale (1984-2019) (2020) e il testo
in prosa Solo
un giro di chiave (2021).
Teatro.
"Il vendicatore" al Circolo Culturale Empedocleo di Agrigento; venerdì
24 novembre
Locandina
Venerdì 24 novembre 2023, alle
ore 18.15 presso il Circolo Culturale Empedocleo di Agrigento,
prenderà il via la 7^ stagione di Teatro da Camera 2023/ 2024, con la
direzione artistica di Giuseppe Adamo e Mario Gaziano.
Andrà in scena “Il vendicatore”, farsa umoristica degli equivoci,
di Francesco Lanza (autore dei Mimi Siciliani).
Adattamento e regia di Giuseppe Gramaglia. Interpreti: Elina
Dispensa, Giuseppe Gramaglia, Maria Fantauzzo, Massimo Agozzino, Lia
Cipolla, Lillo D'Aleo, Rosa La Franca, Maurizio Lucera.
L'ingresso è gratuito sino ad esaurimento dei posti. È possibile
prenotare chiamando il numero 328.2156066.
Politica.
Lucia Lombardo aderisce all'UDC; commento di La Felice, coordinatore
provinciale UDC di Agrigento
Lucia Lombardo
Fabio
La Felice, coordinatore provinciale dell'UDC di Agrigento,
commenta con soddisfazione la crescita del partito in provincia e nel
territorio messinese.
"Il nostro partito cresce e con grande soddisfazione accogliamo
l'ingresso della vice presidente del Consiglio comunale di Grotte Lucia
Lombardo che si unisce alla squadra dell' UDC. Il nostro partito si
struttura e si denota anche con la presentazione del Coordinamento
provinciale UDC tenutosi recentemente a Messina con la presenza del
segretario nazionale Lorenzo Cesa, e del coordinatore Sicilia Decio
Terrana. Sono sicuro di una crescita esponenziale nel territorio
messinese con l'ingresso del nuovo coordinatore provinciale Fabrizio
Sottile, a cui faccio gli auguri di buon lavoro".
Sport.
Maria Salvaggio, la Regina delle finanze della Ryder Cup; dalla Bocconi
alla Federgolf
Maria Salvaggio
Alla Ryder Cup
Maria Salvaggio
Era il 29 settembre 2023, alle 07.35, quando iniziava la prima giornata
dellaRyder Cup, la più importante e prestigiosa manifestazione di golf al
mondo. Erano trascorsi quasi otto anni da quando l'Italia si era
aggiudicata il diritto di ospitare il torneo internazionale. Otto lunghi
anni di costante
impegno per un’organizzazione minuziosa.
Dietro le quinte lei, Maria
Salvaggio, ad occuparsi di tanto: dal reperimento delle risorse al
dialogo con le istituzioni.
Una laurea al CLEACC (Corso di Laurea in Economia per le Arti, la
Cultura e la Comunicazione) dell'università Bocconi, frequentata
grazie all'ottenimento di una borsa di studio, per reddito e per merito,
che le copriva tutte le spese, dalle tasse universitarie al
mantenimento; poi le prime esperienze lavorative
in una società di consulenza, di seguito in un’azienda di distribuzione
farmaceutica; nel 2010 l'ingresso al CONI (Comitato Olimpico
Nazionale Italiano), ad occuparsi soprattutto del
controllo di gestione e contabilità
delle varie Federazioni oltre che della fattibilità economica degli
eventi e degli investimenti. Nel 2015, con il conferimento
all’Italia dell’organizzazione della Ryder Cup, Maria inizia a
collaborare con la Federazione Golf, prima rimanendo al CONI e poi
stabilmente dal 2017.
Presso la Federazione Italiana Golf
riveste il ruolo di Responsabile Amministrazione,
Finanza e Controllo; in questa veste si è occupata della
gestione della parte finanziaria della
Ryder Cup,
un appuntamento che é stato un grande successo: a livello mediatico il
terzo evento sportivo al mondo, dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio.
Giocata negli Stati Uniti per la prima volta nel 1927, la
Ryder Cup
prende il nome dall’uomo di affari inglese Samuel Ryder, che fece dono
del trofeo. Un torneo che non prevede montepremi: si gioca solo per la
gloria, in palio ci sono esclusivamente la coppa e l’onore della
vittoria. La Ryder Cup mette di fronte Stati Uniti ed Europa ed è
l’unica manifestazione sportiva nella quale il Vecchio Continente
gareggia come squadra. Si gioca ogni due anni alternativamente in una
città europea o americana.
Il 14 dicembre 2015 l’Italia si è aggiudicata il diritto di ospitare la
Ryder Cup 2023. La gara si è svolta a Roma, per la prima volta in
Italia, dal 29 settembre al 1° ottobre presso la sede ufficiale del
"Marco Simone Golf & Country Club": è stata solo la terza volta che la
più prestigiosa competizione di golf si è disputata al di fuori della
Gran Bretagna (dopo l’edizione ospitata dalla Spagna nel 1997 e dalla
Francia nel 2018).
Per la cronaca, il torneo si è concluso con la vittoria
dell’Europa per 16½-11½.
"L’onda lunga della Ryder si sta
facendo ancora sentire - ha dichiarato Maria Salvaggio al termine
del torneo -. Al 'Marco Simone Golf & Country Club', per i tre giorni
di gare, sono arrivati 271 mila spettatori, perlopiù stranieri. Un
pubblico record, a dimostrazione che in Italia si possono organizzare
grandi eventi, anche in realtà complesse come Roma. Il golf, grazie ad
eventi come la Ryder Cup, si sta togliendo di dosso l’immagine polverosa
di sport elitario e la Federazione Italiana Golf è al lavoro con tanti
progetti all’insegna dell’inclusione". Progetti che vedranno
protagonisti soprattutto i giovani:
"Lo sport è una cosa viva, la materia prima sono i ragazzi con la
loro passione - ha concluso la dott.ssa Salvaggio -. I valori
sono sempre positivi ed è bellissimo farne parte, anche quando non era
nelle previsioni iniziali".
Politica.
Auguri degli onorevoli Terrana e Marchetta a Lucia Lombardo, per la sua
adesione all'UDC
Rosellina Marchetta e Decio Terrana
L'adesione della vice presidente del Consiglio comunale di Grotte
Lucia Lombardo all'UDC è stata accolta con entusiasmo dai due dei
massimi vertici regionali del partito: gli onorevoli Decio Terrana
(Responsabile regionale dell'UDC) e Rosellina Marchetta (Deputato
Segretario all'Assemblea Regionale Siciliana).
Questa la dichiarazione dell'on. Marchetta: "Saluto con grande
gioia l'adesione all'UDC della vice presidente del Consiglio comunale di
Grotte, Lucia Lombardo. Sono certa che insieme, facendo squadra con le
tante altre donne che in provincia stanno aderendo al nostro progetto,
riusciremo a dare risposte concrete alle nostre comunità. Auguro a Lucia
buon lavoro, certa che continuerà con rinnovato impegno a fare
egregiamente il suo lavoro di rappresentante dei grottesi in seno al
civico consesso".
Alle parole della Deputata fanno seguito quelle dell'on. Decio
Terrana: "L'UDC di Grotte si arricchisce con l'adesione di Lucia
Lombardo, una giovane donna che interpreta con impegno e serietà il
mandato che i cittadini grottesi le hanno assegnato eleggendola con
oltre 400 voti al Consiglio comunale. Una ulteriore conferma dell'ottimo
stato di salute del partito, ad Agrigento e in tutta l'isola, che cresce
non solo numericamente ma grazie ad una classe dirigente giovane e
qualificata".
Politica.
Lucia Lombardo, vice presidente del Consiglio comunale di Grotte,
aderisce all'UDC
Lucia Lombardo
Lombardo e Provvidenza
Ha appena formalizzato la sua adesione all'UDC, vicina alle
posizioni dell'on. Rosellina Marchetta (Deputato Segretario
all'ARS), la consigliera comunale Lucia Lombardo che attualmente
riveste il ruolo di vice presidente del Consiglio comunale di Grotte.
Questa la sua dichiarazione di adesione: "La
sottoscritta Lucia Lombardo, Vice Presidente del Consiglio Comunale di
Grotte, dopo un breve ma significativo periodo di interlocuzione
politica che l'ha spronata a partecipare all'evento organizzato e
promosso dall'Onorevole Rosellina Marchetta, Deputato Segretario
all'ARS, sul tema: "Il
valore della Donna - Sfide e opportunità del terzo millennio",
trovandosi in piena sintonia con l'azione politica quotidianamente
portata avanti sul territorio dall'onorevole Marchetta, aderisce all'UDC
collocandosi vicino alle posizioni politiche degli onorevoli
Rosellina Marchetta e Decio Terrana".
Si rafforza così la componente UDC in seno al Consiglio comunale di
Grotte, che già comprendeva i consiglieri Giada Vizzini e
Giuseppe Bonsignore. Lucia Lombardo, impegnata in politica dal 2018, nelle amministrative di quell'anno
risultò 4^ eletta nella lista "Grotte nel cuore" - a sostegno
del candidato sindaco Alfonso Provvidenza - con 286 voti di
preferenza, ed ha svolto per l'intero scorso quinquennio il ruolo di
consigliere.
Nell'elezione comunale del 28 e 29 maggio 2023, presentatasi
nella stessa lista e risultando ancora 4^ eletta, ha conseguito il
ragguardevole risultato personale di 434 voti. Il 14 giugno 2023 è stata
eletta vice presidente del Consiglio comunale potendo contare sui
voti compatti della Maggioranza.
Racconti. "Palinuro-Centola"; di
Michelangelo Palermo
Michelangelo Palermo
Palinuro-Centola
Un grande velo di
tristezza, per questi orrori che mai finiscono. Di fronte alla violenza,
alla fine conta soltanto l’arte, la musica, la poesia; in altre parole,
soltanto l’amore. Una parola così abusata che pare non abbia la forza, che
sia una cosa così banale - dire l’amore! - quanto invece è una grande
capacità di rapporto interumano; se hai quello, quello vero, autentico,
pulito, tutto potrai fare, tranne che violenza. Mi è venuto in mente questo
racconto, “Palinuro-Centola” - se in questo momento mi potessi esprimere -
come fosse un grido. Come Rostropovich, quando cadde il muro di Berlino, che
col suo violoncello di Stradivari si mise lì a suonare. Di fronte all’orrore
di queste guerre, di queste violenze, io se sapessi suonare mi metterei in
piazza col mio violoncello e lo suonerei, senza dire una parola.
Michelangelo Palermo
"PALINURO-CENTOLA"
di Michelangelo Palermo
L’indicazione non può mentire, anzi conosce
la strada. Da Palinuro, custode del mare, volta la due cavalli e
s’inoltra per la via che con gradualità si alza sulla collina. Ci gira
attorno, a seguire una consonanza giocosa fino su a Centola. Il mare non
sparisce, si abbassa soltanto. “Sì
che lo riconoscerò il mio paese!”.
Dalla piccola piazza si vede anche il mare. “Ricomincerò
daccapo, come l’inizio di questa primavera”.
Esplorare antichi sentieri, ciò che mai si è potuto prima.
Fin dal primo istante da dipendente a riposo, dopo troppi anni di lavoro
insulso, scopre un profilo interminabile, un corso tutto nuovo da ricreare.
Dall’arco tenue della fantasia, la farfalla nella notte nera ha sparso i
suoi colori; così al risveglio, il proposito di lasciare per sempre la città
sgorga inaspettatamente, e nulla può più arginarlo.
Alcuni perché, e cosa esattamente andrà a fare sono interrogativi che
pretenderebbero risposte, ma non se ne cura mentre cerca di infilare quanto
più può nella sua due cavalli.
Perché tante domande, con tutto quel tempo che non potrà più reclamare
alcunché, piuttosto dovrà rispettare le cadenze che lui stesso potrà
scandire.
Gli dicono che il porticciolo di Palinuro non è più quello di una volta,
oramai irriconoscibile. Invaso e stravolto dallo spazio divenuto smisurato,
quasi vi avesse fatto ingresso la stessa vastità del mare squarciando la
piccola insenatura, un tempo meravigliosa.
A Centola, gli mostrano una casetta già da due anni abbandonata dai
proprietari trasferitisi per seguire i figli. Decide di acquistarla. Il nome
dei suoi nonni gli facilita l’inserimento in paese. La vecchia casa in cui
era nato adesso è spoglia, col solo perimetro senza i muri che una volta
raccoglievano il tepore trascorso.
Centola si estende fino al mare mutando nome in Palinuro mano a mano che
dalla collina declina alle spiagge.
Rimette a nuovo uno stanzino a piano terra il cui accesso è proprio accanto
al portoncino di casa, e che ora ha inciso su una targhetta il suo nome:
Fabrizio Gabriele.
“Come mai sei venuto a vivere qui? Ci sei solo nato”.
“Non so dirti”
risponde alla ragazza dall'accento francese che gli porta la pizza.
Alla casetta con portoncino singolo e tre camere al primo piano, Fabrizio ha
dato l'aspetto di sé stesso; lo annota una sera proprio al giungere dei suoi
primi tepori.
Riprende la lettura da un libro di poesie. Un verso gli riverbera dentro,
come se prestasse alle parole una cassa armonica, tanto da farne vibrare un
suono che non ripete il solito motivo, anzi s'invola tra le palpebre che
lentamente si abbassano. Infine s’abbandona alla notte, alle immagini
indomabili e sconosciute che vorrà condurre, e che spesso rivestono nuove
idee o inesplorate esortazioni.
“Ogni mattina andrò al mare, sarà questa la novità?”,
un po’ se la ride.
“Per andare al mare non è mai né presto né tardi”.
“È vero? Voi qui, poi, vicini e abituati al suo richiamo”.
“Il mare si fa sempre sentire, non puoi dimenticartene neanche a volere”.
Nello stanzino l’occhio è attratto dalle linee interne della volta, e si
sofferma su alcuni ceppi abbandonati su un tavolo da chissà quanto. Un bel
ciocco comincia a fargli girare la testa; sensazioni miste ad una gioia
estesa; così, d’improvviso, fantastica di fare come da giovane aveva
tentato, di ricavare dal legno una forma. Sì, con lo scalpello, che in una
cassetta portata con sé tiene insieme ad altri strumenti necessari per
scolpire.
Per il vero, gli sembra un'idea tanto balzana quanto insormontabile da
tradurre concretamente; ma il fatto che sia affiorata così inopinatamente
non gli dispiace, anzi scalda un entusiasmo che pensava completamente
sopito. Lascia questi stupori là insieme al bel ceppo che pure comincia a
suggerirgli una probabile espressione. Accosta la porticina, senza
chiuderla, e va verso la sua Citroen posteggiata nella stradina accanto.
Alle saline, tra le spiagge deserte sgombre da turisti che pullulano nella
stagione balneare, sceglie un punto su cui stendere il telo.
A pochi metri una donna rivolta verso il mare gli dà le spalle. Non vuole
tentare un dialogo immediato, come spesso accade per lenire la solitudine.
Riprende il libro di poesie dallo zaino, ma lo ripone subito per godere
dell'aria e del sole leggero, ciondolandosi al ritmo delle acque.
A torso nudo ci si può mettere e non perde l'occasione. Non come prima, che
per andare al mare doveva programmare tutto, mentre qui si fa prima a
raggiungerlo che a rendersene conto.
Nel girarsi di qua e di là, non può non dare una sbirciatina alla donna così
prossima che gli offre linee avvolgenti. La sua pelle è invogliante, con il
palmo della mano gli piacerebbe carezzarla.
È così rilassato che alcune sensazioni gli affluiscono senza apparente
motivo; è la calma che domina su tutte. E la fantasia di provare a scolpire
diventa una pretesa legittima; così da trascorrere il bel tempo libero nel
nuovo stanzino.
Dopo essersi girato altre due volte per dare le spalle e poi il viso al
sole, per raccogliere equamente quelle dita di calore senza materia, decide
di ritornare a Centola e iniziare senza indugi a scolpire.
Nell'agitare il telo per scrollare la sabbia, si accorge che la donna è già
andata via.
Alla fine della piccola risalita, sulla strada asfaltata non distante dalla
sua Citroen la ritrova appoggiata ad una spalletta.
Nonostante il prendisole di colore diverso dalle tinte del costume, non
dubita che sia proprio lei veduta prima, anche se non era riuscito a
guardarle né il volto né tanto meno gli occhi.
Lei non gli concede uno sguardo pur vedendolo venire; poi, con un passo
deciso gli va incontro, come a seguitare un movimento iniziato già in
precedenza.
Sta di fatto che Fabrizio viene sfiorato da una specie di onda che lei ha
avviato e che nel toccarne altre alla fine giunge a lambirlo.
È una bella donna, con quei capelli ricci che in controluce fanno nido ai
raggi luminosi.
“Mi daresti un passaggio per Centola?”.
“Certo; ma come sai che ci sto andando?”.
“Beh, non sono mica cieca, ti ho visto, lo so che ci abiti da un po’”.
Il rosso del suo prendisole lo colpisce, ne aumenta il fascino.
“Ti chiami Fabrizio; ed io Marcella”.
“Piacere”.
“Cosa veramente ti ha portato qua? Sì, voglio dire...”.
“Col tempo libero, non so, mi è accaduto questo”.
“Dunque tua madre era di Centola”.
“Già, ed io ci sono nato e venuto di rado, in estate…”.
Una macchina cerca di superarli; la guida è spocchiosa e traboccante.
Marcella si gira e sembra disinteressarsi all'uomo che sta al volante e
preme il clacson con insistenza.
“È me che cerca, ma lui non è stato puntuale, che vuole da me?”.
“Vuoi che fermi la macchina?”.
“No, no, ormai siamo arrivati”.
“Penso che ci incontreremo ancora...”.
“Lo penso anch’io, scendo spesso a Palinuro”.
“Ciao”.
Con lo scolpire il legno, giorno dopo giorno Fabrizio apprende una discreta
tecnica, non certo la perfezione stilistica ormai impossibile da conseguire.
Gli interessa sempre più la realizzazione di ciò che vuol fare emergere,
svestirlo del legno e farlo apparire.
Questa gioia tende a condividerla con le nuove amicizie, e la ricerca non lo
distoglie da altro, se non dai momenti passati con Marcella la quale sembra
essersi innamorata. E anche lui d'altra parte non fa mistero dell’attrazione
che la donna gli suscita.
“Marcella è la mia femmina, hai capito?” lo minaccia l’uomo che la
frequentava.
Il tipo, dal passato misterioso, ripiombato in paese con la sua volgarità di
mani e di lingua.
“Io non ne voglio più sapere di lui”
aveva detto a Fabrizio.
“Va bene”.
A Centola lo chiamano il Guappo.
Dopo due settimane, nel rincasare trova appoggiato alla porta di casa un
cilindro fatto con giornali arrotolati, la cui punta è bruciacchiata. La
fuliggine ha annerito tra lo zerbino e la base del portoncino.
Perché poi un essere umano decida di occuparsi di immagini nascoste, da fare
affiorare dalle parole disposte in un verso, o dal legno come gli comincia a
prendere, Fabrizio non lo sa. Pensa che queste nascite, forse, siano un modo
di ricreare ciò che in ognuno di noi rimane vitale. O un’esigenza che sa
fare un bell’argine ad incerti cedimenti?
Fabrizio ritorna da Palinuro; il venticello dal finestrino gli rinfresca il
viso.
Dopo mesi, Centola assume un nome come fosse un’atra fioritura, e le
stradine che congiungono la sua casa con la piazza gli svelano un percorso a
lui solo dedicato.
Trova la porta del magazzino semiaperta.
La mattina seguente si alza di buonora e scende al mare. Al ritorno, senza
neppure prendere un boccone, nella sua bottega lavora ad un’opera
impegnativa. Scolpisce con animo di chi vuol preservare un caro segreto.
Qualcuno spalanca la porticina; è il guappo con quel baffo che gli spunta
simile a un’arma ostentata.
“Tu a Marcella non la devi neppure parlare, mi hai capito?”.
“E Marcella cosa dice?”.
“Lei fa tutto quello che dico io. E adesso…”.
“E adesso?”.
Il Guappo emette un rumore smozzicato; Fabrizio non gli concede più nulla e
gli chiude la porta, pur portandosi dietro un certo tremore.
L’indomani nel risalire a Centola per strada gli suonano frettolosamente il
clacson a mo’ di saluto, e lui risponde. Gli rimane un certo sapore sospeso.
Mentre posteggia la macchina sente attorno un vocio.
“Fabrì, Fabrì”.
“Ti hanno bruciato…”.
“Cosa?”
grida.
“Fabrì non senti il puzzo?”.
Solo il suo studio è stato mandato in fiamme; ne rimane l’odore pungente del
fumo dopo che gli idranti hanno domato l’incendio.
I paesani lo toccano, meglio lo sfiorano; solidarizzano con lui.
La porta della bottega non c’è più, ai lati dello stipite carboni neri.
Dell’ultima opera che era ricoperta da un lenzuolo bianco rimane uno sterpo
annerito. Sparisce pure qualunque traccia del tempo racchiuso nei suoi
lavori. Il dolore di essere stato privato del mondo gli dura fortunatamente
appena qualche minuto.
Scorge due ceppi rimasti indenni, gli unici; a lungo li accarezza.
“Lei è tornata con lui”
gli dice un amico.
Quella notte mai avrebbe potuto prendere sonno. Stringe a sé i due legni che
s’era tenuto accanto al letto. Comincia subito a modellarli
incessantemente, e non si placa fintantoché da ogni ceppo non verrà fuori
l’immagine che ha in mente. Scolpisce la materia come pure il tempo
intangibile con scalpello e sgorbia in alternanza al suo respiro.
Le stesse pause indugiano al pari di occasionali testimoni. Include per
diminuire, toglie per ampliare. Intanto la notte utilizza il buio per
coprire il superfluo, per risaltare quello che può essere solo intuito.
Accosta le due figure e le unisce alla base, per comporre una sola immagine,
un unico disegno, come unica è stata l’idea che gli si è imposta: una donna
piena di desiderio accolta fra le braccia di un uomo che sa desiderare.
“Per nulla facile avvertire il desiderio, confuso troppo spesso con lo
spiccio piacere, talvolta ambiguo e scuro”
ne diceva con gli amici di Centola.
Amore e Psiche si sfiorano con lo sguardo in grado di rigenerarsi per tutte
le notti che verranno.
L’amore si manifesta dalla luce del buio. Gli ultimi ritocchi frenano l’alba
che può attendere tra i due amanti. I due giovani risvegliano una sapienza
senza risposte, un senso di leggerezza e di lontana memoria.
Questa notte è uscita direttamente dalle mani dell’artista, che ora
abbraccia il suo sogno. Poi s’incammina verso la piazza - le case ancora
restano avvolte nel silenzio - e posa delicatamente la scultura accanto alla
fontana. “Sì,
ora è di tutti”.
Non si sente escluso dal bacio che Amore sta per scoccare sulla bocca di
Psiche. Un lieve bagliore scende dai tetti mentre s’allontana dall’opera.
Con pochi passi raggiunge la scena da cui s’intravede laggiù in fondo alla
collina il mare di Palinuro, che piano piano prende luce si spande e
comincia a muoversi.
Attualità. "Il ribaltone istituzionale; la
madre del fascismo è sempre incinta";
di Raniero La Valle
Raniero La Valle
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare.
*****
Durante il fascismo i treni arrivavano in orario e gli scioperi erano
proibiti.
Adesso è Salvini che provvede ad ambedue le cose, precetta e fa ponti
d’oro ai treni, forse per rinverdire l’idea che il fascismo non era poi
tanto male.
Deve pensarlo anche Giorgia Meloni se vuole fare una riforma
costituzionale che al fascismo faciliterebbe la strada: se infatti a
qualcuno venisse in mente di riprovarci, cosa ci sarebbe di meglio per
farlo che un Capo del governo o un insieme di governo che sia padrone
del potere e inamovibile per cinque anni, non revocabile per il venir
meno della fiducia dei cittadini e del Parlamento?
Ce la presentano come una riforma per il premierato, opinabile
perché comunque un premier ci vuole, ed è invece un ribaltone per
abolire il controllo della perdurante fiducia al governo. Un governo così sarebbe del tutto in grado di instaurare il fascismo.
Né lo impedirebbe la foglia di fico di un Presidente della Repubblica
figurativo con 88 corazzieri di altezza superiore alla media.
La nostra memoria storica ci dice di non permetterlo. Non possiamo permetterci di ripetere un errore e una tragedia già
accaduti. Ogni popolo ha avuto la sua sciagura originaria che ha poi
spesso portato inenarrabili sciagure ad altri popoli e Nazioni.
Noi abbiamo avuto il fascismo dopo la legge Acerbo, i Tedeschi il
nazismo dopo le elezioni del 1932, gli Americani la guerra di secessione
per la contesa sulla schiavitù, i Russi la domenica di sangue e il
massacro al Palazzo d’Inverno nel 1905 per mano dello Zar, gli Armeni il
genocidio, gli Ebrei la Shoah, i Palestinesi l’espulsione e la Nakba, i
popoli dell’America Latina le dittature plebiscitarie con i cittadini
gettati in mare o “scomparsi”, la maggior parte delle altre Nazioni sono
state assoggettate a regimi militari, Imperi e colonie.
Quasi sempre cinque anni sono bastati a ciascuno, spesso dietro finzioni
democratiche o a causa di sbagliate elezioni, per cadere nella
catastrofe e avere un battesimo di sangue.
Perciò dobbiamo avvertire il pericolo e non permettere l’uscita dalla
Repubblica parlamentare, “Prima” o “Seconda Repubblica” che la si
voglia chiamare, che pur con tutti i suoi difetti e le perduranti
irrisolte povertà, ha il sapore della Costituzione e delle libertà
conquistate.
Come cittadini, Italiani per nascita o per accoglienza, dobbiamo
contrastare questa “madre” di tutte le riforme. “Tutte”. È la madre del fascismo che è sempre incinta, e anche oggi non fa
che partorire l’ennesimo decreto di sicurezza, che moltiplica pene e
reati, dai mendicanti alle donne incinte, dall'intralcio alla
circolazione stradale alle occupazioni abusive, alle proteste nelle
carceri e nei centri dei migranti, che siano in Italia o nella discarica
dell’Albania, e distribuisce più manette e più armi.
Letture Sponsali.
"Credere in noi stessi e nelle nostre capacità"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Se c’é fede non può esistere paura.
Cari amici, le letture rilavano la dicotomia tra paura e fede. Ci invitano a
riflettere su un concetto molto importante, spesso difficile da affrontare.
Il terzo servo non ha vissuto al meglio la sua esistenza, non ha messo a
frutto i suoi doni ed in particolare il dono della vita semplicemente perché
ha avuto paura.
Ma il padrone, riprendendolo, gli ha fatto notare che non doveva avere
paura, doveva fidarsi del fatto che lo stesso padrone aveva creduto in lui e
nelle sue capacità.
Con questo Gesù vuole dirci che non dobbiamo avere paura in questa vita
terrena, dobbiamo invece credere in noi stessi e nelle nostre capacità come
del resto il Signore ha fiducia in noi.
Affidiamoci e fidiamoci del Signore, se abbiamo fede in Lui non possiamo
avere paura di niente. Mettiamo a frutto il dono della Vita e produciamo
frutti, questa è la volontà del Padre.
Aline e Christian
Servizi.
Acqua pubblica: le reti idriche e lo stato di AICA; intervista di
Alfonso Provvidenza a RMK
Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza, in qualità di Presidente dell'Assemblea dei
Sindaci dell'Azienda Idrica dei Comuni Agrigentini (AICA), ieri -
venerdì 17 novembre 2023 - ha rilasciato un'intervista all'emittente
televisiva di Sciacca RMK (vedi
l'intervista).
Nel ribadire alcuni aspetti riguardanti i rapporti di alcuni Comuni con
AICA, Provvidenza ha chiarito le difficoltà e le prospettive del
servizio idrico nell'agrigentino.
"Ci sono diversi punti che vanno approfonditi e migliorati, sia sotto
l’aspetto finanziario che sotto l’aspetto dei lavori, della
ristrutturazione delle reti; dobbiamo fare tante cose - ha ammesso
il Presidente Provvidenza -. Fondamentalmente Aica avrebbe tutte le
carte in regola per una gestione efficiente, però è necessario un cambio
di passo. È necessario avere delle politiche ben precise, delle
strategie ben precise. Noi aspettiamo a giorni, per esempio, la
trasmissione degli invii dei documenti di programmazione. Sono stato io
il primo a difendere l’azienda sui ritardi nella predisposizione dei
documenti di programmazione, però adesso sono passati due anni”.
A proposito della collaborazione dei Comuni, Provvidenza ricorda che
purtroppo non tutti hanno ancora aderito pienamente alla nuova gestione
pubblica.
“La situazione è questa. Purtroppo si pretendono servizi ma allo
stesso tempo c’è un Comune che non ha versato nemmeno la ruota sociale.
Attenzione: parliamo di un capitale sociale da 20.000,00 euro, quindi
una quota sociale di appena 1.500,00 euro. Però già il comportamento
omissivo ce la dice lunga sulla volontà di alcuni Comuni di classificare
in una certa maniera rapporti con il soggetto gestore”.
Sono ben 16 - e tra questi comuni di Ribera, Palma di Montechiaro,
Licata e Canicattì - quelli che non hanno utilizzato il prestito ponte
garantito dalla Regione.
“Non tutti i Comuni hanno partecipato a questa possibilità che ci ha
dato la Regione. Questo è stato un grave danno per la società, perché
questi dieci milioni di euro rappresentavano quella liquidità necessaria
che - attenzione - poi doveva essere restituita ai Comuni e i Comuni
poi avrebbero restituito alla Regione; cosa che stanno facendo i Comuni
che hanno fatto regolarmente il prestito”.
Sui componenti del Consiglio di Amministrazione presieduto da Settimio
cantone, Provvidenza ne ribadisce e sottolinea l'impegno.
“Due in modo particolare sono politici di lungo corso; proprio da
questi due noi ci aspettiamo ancora di più, perché hanno la capacità
amministrativa ma hanno anche l'esperienza politica, e quindi ci
aspettiamo il doppio da loro”.
Provvidenza poi rende merito della nascita di AICA all'ex prefetto
Cocciufa e all'ex sindaco di Sciacca Valenti.
“Devo dire che un ruolo fondamentale è stato svolto alla Prefettura,
dal nostro Ufficio Territoriale, dal Prefetto che adesso è a Reggio
Emilia, Sua Eccellenza dott.ssa Cocciufa, che è stata straordinaria. E
poi un ruolo importante è stato svolto dall'ex sindaco di Sciacca, la
professoressa Valenti, che come presidente di ATI è stata
importantissima in questo percorso di creazione di un'azienda nuova.
Alcuni ci abbiamo creduto veramente, abbiamo dato tutto per la
realizzazione di questa azienda”.
Per quanto riguarda i lavori di rifacimento della rete idrica, per la
quale sono disponibili una trentina di milioni di euro, si attendono gli
adempimenti del CdA.
“Ci sono degli atti di indirizzo ben precisi; quelli cioè di avviare
il prima possibile tutti i lavori e di fare in modo che le reti vengano
realizzate nel più breve tempo possibile. La politica dà atti di
indirizzo, e questo è un atto di indirizzo fatto da tempo. Poi ci sono i
burocratici e ci sono coloro che devono concretizzare quelli che sono i
nostri atti di indirizzo”.
Musica.
"Nostalgic Heartbreak", il primo album di Olivia Miceli, una
"cantautrice fenomenale"
Olivia Miceli
The Sentinel
Al pianoforte
Copertina dell'album
Olivia Miceli è una giovane cantautrice e produttrice musicale
anglo-italiana. 22 anni, vive e lavora a Stoke-On-Trent, nel Regno
Unito. La mamma Elizabeth è inglese. Il papà Franco è italiano,
ha studiato e trascorso la sua adolescenza a Grotte, dove ancora oggi
vivono i parenti (la mamma e la sorella). Molto legata alle sue origini,
dalla primissima infanzia Olivia visita regolarmente Grotte;
anche quest’anno è già tornata 3 volte.
Di
lei e della sua musica hanno già raccontato diverse testate
giornalistiche britanniche, dal "The
Sentinel" a "The
Leopheard"; i suoi brani vengono trasmessi alle radio e sono
pubblicati su tutte le maggiori piattaforme online.
Il suo album d'esordio, che s'intitola "Nostalgic
Heartbreak", contiene ben 11 canzoni, delle quali Olivia ha curato
ogni minimo dettaglio: dal testo alla musica, dagli arrangiamenti alla
produzione. Attualmente è "Studio Director" per la radio della BBC (British
Broadcasting Company), emittente televisiva nazionale del Regno Unito.
Del suo album, così ha scritto "The Leopheard": "Nostalgic Heartbreak
è più di una semplice raccolta di canzoni: è un mosaico di esperienze
condivise e un inno per coloro che trovano conforto negli angoli
tranquilli dell'introspezione. Olivia Miceli non solo ha
realizzato un album musicalmente diversificato ed emotivamente ricco in
cui è facile identificarsi, ma si è anche affermata come una
narratrice avvincente e una cantautrice fenomenale. La fusione di
influenze cinematografiche, dalle orchestrazioni degli anni '50 alla
sensibilità pop degli anni '80 e alle muse più moderne, è
incredibilmente rinfrescante, e anche se potresti non considerare alcune
di queste canzoni come dei veri e propri tormentoni, ti prendono molto
rapidamente, e sentiamo che Nostalgic Heartbreak sta per divenire uno di
quegli album che devi riascoltare più e più volte".
Dalla nostra Redazione siamo riusciti a contattarla (grazie alla zia
Angela ed al papà Franco) per un'intervista, che ha accettato
volentieri.
Quando hai compreso per la prima volta la tua passione per la musica?
I miei genitori mi hanno detto che da piccola, quando mi svegliavo
durante la notte, l'unico mezzo per farmi riaddormentare era quello di
cullarmi facendomi ascoltare brani dei film Disney. Ho studiato musica a
scuola, poi ho proseguito all'università, interessandomi in particolare
alla produzione musicale. Durante il Covid, quando siamo entrati in
lockdown, pochi mesi dopo aver iniziato l'università, ho comprato un
microfono, un'interfaccia e vari altri attrezzi, ed ho iniziato a
registrare e produrre in proprio la mia musica, pubblicando le mie
canzoni su tutte le piattaforme di streaming. Non riesco a individuare
un momento preciso nel quale ho "scoperto" la mia passione per la
musica: l'ho sempre avuta, ad iniziare dai primi ricordi della scuola
elementare sino al Diploma di Pianoforte.
"Nostalgic Heartbreak" è il tuo primo e unico album?
"Nostalgic Heartbreak" è la prima raccolta di canzoni che ho iniziato a
scrivere, con l'idea - sin dall'inizio - di farne un album. L'anno
scorso ho pubblicato un album, intitolato "Road Signs"; una raccolta
delle canzoni che avevo scritto durante l'anno. Ma per "Nostalgic
Heartbreak" è stato diverso: tutte le canzoni hanno un filo conduttore
che le lega seguendo una narrativa, perciò è il mio album di debutto,
nel senso che è la prima volta che scrivo canzoni collegate insieme da
pubblicare in un unico album.
Ho pubblicato molte canzoni prima di "Nostalgic Heartbreak", la maggior
parte delle quali nel corso del 2021 e del 2022. La mia musica
precedente raccoglie diversi stili musicali; ho provato a sperimentare
varie tecniche mentre cercavo un mio percorso musicale che mi definisse
come artista. Durante questo periodo ho iniziato a sentirmi più a mio
agio nel mostrare la mia musica, e le mie canzoni sono state trasmesse
in radio da varie stazioni del Regno Unito. Nel 2021 ho scritto una
canzone per la campagna di sensibilizzazione sulla salute mentale, "Just
Say Something", utilizzata dalla polizia della provincia dello
Staffordshire.
Cosa vorresti che la tua musica raccontasse di te, di significativo
anche per l'ascoltatore?
La musica è sempre stata la mia valvola di sfogo creativo, uno spazio
per creare arte attraverso i miei sentimenti, con cui spero che altre
persone possano "risuonare". Mi auguro che i miei testi facciano sentire
agli ascoltatori qualcosa di profondamente intimo e umano, e che
comprendano che io sono prima di tutto una musicista e poi una
performer.
Quanto tempo è necessario per comporre un brano, dalla scrittura del
testo alla registrazione, sino alla pubblicazione dell'album?
La prima canzone che ho scritto per l'album è stata "Hopeful,
but not romantic", nel 2021. Sono stata ispirata dall'afflato
poetico di "The Lakes" di Taylor Swift, e ho passato molto tempo a
cercare di scrivere testi che sentivo mi parlassero a un livello
profondo. A quel tempo non avevo in programma l'album e non avevo
nemmeno intenzione di pubblicare la canzone perché mi sembrava troppo
"profonda" rispetto alla mia musica precedente, e mi chiedevo se il
pubblico l'avrebbe capita. All'inizio di quest'anno ho deciso di
registrare la canzone, solo per passatempo, ma sono rimasta davvero
sorpresa di quanto sia piaciuta alle persone quando l'hanno ascoltata.
Avevo in programma alcune canzoni che approfondissero anche quelle
emozioni interiori che si sentono in "Hopeful, but not Romantic", e
quindi volevo farle funzionare tutte insieme a un certo livello. La
parte che probabilmente ha richiesto più tempo è stata la
post-produzione dell'album. Mentre andavo avanti e indietro dal mio
lavoro per la BBC, ascoltavo costantemente le canzoni, assicurandomi che
suonassero tutte allo stesso livello di volume, ascoltando l'ordine in
cui le avevo messe e vedendo se raccontavano la storia che volevo;
questa è una parte del processo a cui non pensi davvero quando senti
l'album come ascoltatore.
I tuoi brani hanno già ricevuto diversi passaggi radiofonici?
Sì! È davvero bello vedere la mia musica ascoltata da un pubblico più
ampio, ed è ancora più bello quando riesco a sentire cosa pensano le
persone della mia musica e come le fa sentire. La settimana scorsa il
mio album è stato trasmesso da Feature Record, una stazione di radio in
Australia!
Nel tuo album, suoni altri strumenti?
Suono tutti gli strumenti sull'album. Mi ritengo una suonatrice "one-man
band". Scrivo, registro e produco tutta la mia musica da sola. Ho il
Diploma di Pianoforte. Ho iniziato a prendere lezioni di piano quando
avevo solo 12 anni e mi sono fatta strada sino all’ottavo grado (NdR: il
livello massimo raggiungibile nel Regno Unito). Suono anche la chitarra
e l'ukulele. A casa ho un pianoforte e cerco di registrare il più
possibile su quel piano, perché ha un suono "vecchio e vintage", e
funziona perfettamente con il concetto di "Nostalgic Heartbreak".
Utilizzo anche strumenti software.
Presso quale Studio di registrazione incidi le tue canzoni?
Registro tutte le mie canzoni comodamente nella mia stanza! Ho un
microfono, un'interfaccia, il mio laptop, alcuni strumenti e una
tastiera MIDI. Mi piace essere in grado di registrare istantaneamente
un'idea subito, non appena mi viene in mente, e ritengo che avere a
disposizione un set di registrazione così piccolo dia un'intimità
particolare alle mie canzoni, che altrimenti non avrebbero.
Hai partecipato a festival, concerti, esibizioni musicali, programmi
televisivi o radiofonici?
Mi sento più una cantautrice e un produttrice che una performer, quindi
non mi sento di dedicarmi alle esibizioni nei concerti. Qualche anno fa
mi sono esibita sul palco, in un'occasione di raccolta fondi per
beneficenza, ma quello che mi piace davvero è la ricerca introspettiva
della cantautrice, insieme al lavoro dietro le quinte.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Oggi lavoro come Studio Director per l'emittente televisiva nazionale
del Regno Unito, la British Broadcasting Company (BBC), svolgendo vari
ruoli per la Radio nazionale. La mia passione è sempre stata la musica e
ho sempre saputo di voler avere la musica nella mia vita in qualche
modo. Mi piacerebbe scrivere e produrre canzoni per altri artisti.
Recentemente ho iniziato a scrivere musica più "commerciale", producendo
jingle e sigle radiofoniche; il prossimo passo è trasformare il mio
amore per la musica in una carriera.
L'intero album "Nostalgic
Heartbreak" è disponibile per l'ascolto sul canale Youtube di Olivia
Miceli (clicca
qui).
Comune.
Inaugurazione della rotonda stradale a Grotte, all'ingresso dalla SP 74;
domenica 19 novembre
Rotonda
Sarà inaugurata domenica prossima, 19 novembre 2023, alle
ore 10.15, la rotonda stradale che si trova all'ingresso di Grotte,
provenendo dalla Strada Provinciale 74 (zona "al casotto").
Nella rotonda confluiscono 5 vie: Via Gramsci, Via Padre Vinti, Via
Dalla Chiesa, Via Delle Mimose e la SP 74. La riqualificazione ha avuto
un costo di 12.500 euro, interamente coperto da fondi del
Ministero dell'Interno.
Al centro della rotonda è posizionata - e sarà scoperta nel giorno
dell'inaugurazione - la riproduzione in scala della Torre del Palo.
Questa installazione artistica è stata finanziata con i fondi della
democrazia partecipata (bando del 2020) per un progetto ideato e
presentato dalla Pro Loco "Herbessus" e votato dai cittadini, per
l'ammontare di 3.000 euro.
Il progetto della Torre in scala è stato predisposto, a titolo gratuito,
dall'architetto Alessandro Terrana, in servizio alla Pro Loco di
Grotte quale volontario del Servizio Civile Universale; la realizzazione
dell'opera si deve alla ditta Infantino di Cammarata.
Il materiale con il quale è stata realizzata la mini Torre del Palo è un
particolare tipo di acciaio, denominato "corten", che ha come
peculiarità quella di auto-proteggersi dalla corrosione attraverso la
formazione di una patina superficiale compatta che impedisce il
progressivo estendersi della corrosione; questa pellicola varia di
tonalità col passare del tempo e solitamente ha una colorazione bruna.
L'acciaio "corten", proprio per il suo aspetto e la sua resistenza alle
condizioni atmosferiche, viene utilizzato in architettura, in edilizia e
nell'arte, principalmente nelle opere e sculture destinate ad essere
posizionate all'aperto. All'inaugurazione saranno presenti il sindaco di Grotte Alfonso
Provvidenza e il presidente della Pro Loco "Herbessus" Filippo Vitello.
Comune.
Dalla finanziaria regionale, 200.000 euro per la manutenzione di 4 vie a
Grotte
Catanzaro e Provvidenza
Un
finanziamento di 200.000,00 per il Comune di Grotte. A darne
notizia è il sindaco Alfonso Provvidenza.
"Nel collegato Ter alla Legge finanziaria 2023 della Regione
Siciliana - comunica il Primo Cittadino - approvato l’emendamento,
a firma dell'on. Michele Catanzaro del Partito Democratico, che
assegna un contributo straordinario di duecentomila euro al Comune di
Grotte per interventi di manutenzione delle vie Carlo Alberto Dalla
Chiesa, Aldo Moro, Rosario Livatino e Piersanti Mattarella".
Via Carlo Albero Dalla Chiesa è la strada che collega il piazzale del
Cimitero con la rotonda "del Casotto", Via Aldo Moro si trova dietro il
Calvario, Via Rosario Livatino collega Via Ingrao (la circonvallazione)
alla parte bassa della Villetta Belvedere, infine Via Piersanti
Mattarella è la discesa a fianco di piazza mercato. Si tratta di quattro
strade interne che necessitano di interventi di manutenzione
straordinaria, a causa di avvallamenti, dossi e cedimenti che si sono
verificati nel corso degli anni.
Nella foto a lato, l'on. Michele Catanzaro con il sindaco Alfonso
Provvidenza.
Moda. Simona Agnello con Ivygroovy all'11^
edizione di Miss Europe Continental; il 20 novembre a Castel Volturno
Simona Agnello
Miss Europe Continental
Simona Agnello
Simona Agnello, stilista e ideatrice del marchio siciliano “Ivygroovy”,
sarà nel team ufficiale dei designers le cui creazioni saranno
indossate dalle concorrenti della prossima edizione di Miss Europe
Continental “Global Edition”, che si terrà il 20 novembre, presso il
Teatro Sant’Aniello di Castel Volturno.
Simona, col suo marchio “Ivygroovy”, è stata selezionata per
rappresentare la provincia di Agrigento e la Sicilia in questa
manifestazione di risonanza internazionale che verrà trasmessa per la
prima volta in esclusiva sulla piattaforma streaming di Amazon Prime.
Miss Europe Continental è un concorso internazionale di bellezza nato
con l'obiettivo di valorizzare il fascino femminile e le culture dei
diversi paesi partecipanti al concorso. Basato sulle ultime tendenze
della moda e del cinema, il concorso sottolinea la bellezza femminile ed
i volti, i corpi e il fascino delle concorrenti. Il Concorso
Internazionale, con la sua rete di collaboratori, pianifica selezioni
mensili in tutto il mondo.
Sono
sei le tappe previste per l’undicesima edizione in corso nel 2023: oltre
alla finale europea, che è andata in scena domenica 5 novembre alla
Mostra D’Oltremare di Napoli, le finali internazionali si svolgeranno
Teatro Sant’Aniello di Castel Volturno in cinque date: 17 novembre World
Edition; 20 novembre “Global Edition”; 23 novembre “International
Edition”; 26 novembre “Planet Edition”; 29 novembre “Multinational
Edition”.
La tappa del 20 novembre - Miss Europe Continental “Global Edition” -
nella quale saranno protagoniste le creazioni “Ivygroovy” di Simona
Agnello, sarà presentata da Veronica Maya, con collegamenti esterni e
dirette su Amazon Prime.
“Per me sarà un’occasione per rapportarmi con personaggi dello
spettacolo - ha dichiarato la Stilista - in un ambiente
stimolante e sfavillante. Una grande occasione per crescere e da cui
attingere per i progetti futuri”.
Volontariato. Raccolta alimentare indetta dalla
Caritas Cittadina; il 6 e 7 dicembre, "non distogliere lo sguardo"
Servizi di Caritas
"Non
distogliere lo sguardo dal povero": nei
giorni 6 e 7 dicembre la Caritas Cittadina di Grotte
effettuerà una raccolta alimentare presso i tutti supermercati
del paese.
"Benedette
le mani che si aprono ad accogliere i poveri e a soccorrerli: sono
mani che portano speranza. Benedette le mani che superano ogni barriera
di cultura, di religione e di nazionalità versando olio di consolazione
sulle piaghe dell’umanità. Benedette le mani che si aprono senza
chiedere nulla in cambio, senza 'se', senza 'però' e senza 'forse': sono
mani che fanno scendere sui fratelli la benedizione di Dio"; sono
queste le parole con cui Papa Francesco ha indetto la "Giornata
Mondiale dei Poveri", che sarà celebrata ufficialmente il 19
novembre. A Grotte si sono scelte le date di mercoledì 6 e giovedì 7
dicembre 2023, nelle quali, grazie alla disponibilità dei
supermercati del paese, i volontari raccoglieranno i viveri che
verranno donati dalla generosità dei cittadini.
La dimensione della reciprocità trova riscontro nel logo della "Giornata
Mondiale dei Poveri": si nota una porta aperta e sul ciglio si ritrovano
due persone. Ambedue tendono la mano; una perché chiede aiuto, l’altra
perché intende offrirlo. È difficile comprendere chi tra i due sia il
vero povero. O meglio, ambedue sono poveri. Chi tende la mano per
entrare chiede condivisione; chi tende la mano per aiutare è invitato a
uscire per condividere. Sono due mani tese che si incontrano dove ognuna
offre qualcosa. Due braccia che esprimono solidarietà e che provocano a
non rimanere sulla soglia, ma ad andare incontro all’altro. Il povero
può entrare in casa, una volta che dalla casa si è compreso che l’aiuto
è la condivisione.
Un messaggio che diventa "missione", pienamente compreso e attuato dalla
Caritas Cittadina di Grotte; una realtà completamente al servizio dei
più deboli nelle loro diverse necessità.
A differenza di altre iniziative, anche benefiche, che mirano pure
ad un riscontro in termini di visibilità e gratificazione personale per
chi le attua, la Caritas Cittadina opera nel silenzio e nell'umiltà;
non vedrete sui social le foto dei volontari mentre consegnano i
pacchi viveri: fare del bene è per loro già una ricompensa,
senza la spasmodica ricerca di complimenti su Facebook o Instagram
e altri social.
Il
prossimo 13 dicembre 2023 ricorre il terzo anniversario di servizio che
la Caritas Cittadina offre alla comunità.
Sin dalla nascita è stata accreditata presso la Caritas Diocesana
dell’Arcidiocesi di Agrigento, secondo le linee diocesane, attraverso il
"Patto d’Impegno", rinnovato annualmente, che consente di
ricevere una formazione permanente per gli operatori/volontari, supporto
nelle iniziative comunitarie locali, accompagnamento del Centro di
Ascolto, aiuti economici, attraverso contributi all’Abitare, alla
Scuola e alla Salute per le famiglie della nostra comunità
e tutti i servizi offerti dalla Fondazione Mondoaltro, braccio operativo
di Caritas Diocesana.
La Caritas è l’organismo pastorale della Chiesa Cattolica istituito a
servizio della promozione della carità nella Chiesa e nasce con
funzione prevalentemente pedagogica. Suo compito prevalente è quello di
aiutare la comunità dei fedeli a riconoscere la presenza di Dio in
quelle che Papa Francesco definisce le "piaghe ferite del Signore"; le
azioni di prossimità ai poveri (poveri economici, senza tetto, disabili,
emarginati, dipendenti da sostanze, disoccupati, giovani disorientati o
marginali, anziani, migranti, carcerati…), che Caritas sostiene, hanno
l’obiettivo precipuo di testimoniare la vicinanza della Chiesa agli
ultimi e di educare l’intera comunità - attraverso il servizio di
volontariato e la promozione di azioni di prossimità e condivisione -
all’esercizio della carità evangelica.
Tante sono state le esperienze che hanno edificato i volontari
nell’ascolto e nell’accompagnamento di quanti si sono rivolti alla
Caritas della nostra comunità.
"Abbiamo vissuto insieme il periodo del covid - ammettono dalla
Caritas Cittadina -, senza fermarci e scoraggiarci di fronte alle
tante necessità dei nostri fratelli e sorelle, non avendo avuto mai la
presunzione di risolvere i problemi di tante famiglie, economici e non
solo, ma assicurando loro la nostra vicinanza e la nostra preghiera, ma
soprattutto trasmettendo un messaggio di speranza e di una
Chiesa bella, disposta all’ascolto del grido di chi versa nella
necessità e di tanti che vivono l’esperienza della marginalità e
dell’indifferenza. Dopo tre anni di servizio vogliamo con forza
sottolineare la grande generosità della nostra Comunità. Ogni qual volta
che è stata chiamata alla solidarietà, per 'Aiutarci ad Aiutare', è
riuscita sempre a superarsi, dando testimonianza di donare col cuore e
con gioia".
In questi tre anni la Caritas Cittadina, per via delle necessità nate
dalle attività del Centro di Ascolto, ha creato una rete di relazione e
collaborazione con altre realtà, che operano nel sociale, presenti sul
territorio regionale:
- con l’ufficio dei Servizi Sociali del nostro Comune di Grotte;
- con il CAV (Centro Aiuto alla Vita) dei distretti di Agrigento
e di Canicatti;
- con il Centro Antiviolenza e Antistalking sulle donne, di
Agrigento;
- con consulenti della Commissione Antiusura di Agrigento,
accreditati presso Caritas Diocesana;
- con l’Associazione "Casa Famiglia Rosetta" di Caltanissetta,
che si occupa di problemi di dipendenza da alcool, droghe e gioco
d’azzardo e tanto altro;
- con l’UEPE (Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna) di
Agrigento, per le persone che si trovano a scontare una pena all’esterno
del carcere, beneficiando di una delle misure alternative alla
detenzione o della messa alla prova a seguito della commissione di un
illecito, offrendo possibilità alternative e risocializzanti per
l’autore di reato;
- con l’U.S.S.M. (Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni) della
Giustizia Minorile di Palermo, un servizio specialistico del Ministero
della Giustizia, aperto al territorio: "specialistico" perché si occupa,
specificatamente, di ragazzi sottoposti a procedimento penale, "aperto
al territorio" perché opera, prevalentemente, al di fuori della
struttura carceraria.
Con tutte queste realtà, la Caritas Cittadina ha portato avanti progetti
rivolti a casi specifici della nostra comunità locale.
Ad oggi sono tre le strutture operative della Caritas Cittadina
della nostra comunità:
1) il Centro di Ascolto: in via Confine presso l’oratorio, in tre
anni più di 100 famiglie accolte e ascoltate (chiamare i numeri
388.3492117 o 320.6176475);
2) il Magazzino Alimenti di prima necessità: in via F. Ingrao n.
90, in tre anni distribuite quasi 50 tonnellate di alimenti (chiamare i
numeri 328.6681267 o 328.7190478);
3) il Magazzino Abbigliamento 0/10 anni: in via F. Ingrao 90,
luogo di nascita di nuove e belle relazioni - sono alla ricerca di un
magazzino più grande per accogliere l’abbigliamento per adulti, tanto
richiesti - (chiamare i numeri 329.6279164 o 377.9107002). Sono più di 20 i volontari - nel silenzio e senza clamore - che
operano nelle tre strutture.
"Ma l’esperienza più grande - ci dicono sommessamente -,
vissuta da noi volontari Caritas, è la gioia di stare insieme nel
servizio ai meno fortunati. Grazie Comunità di Grotte, che ci
avete sostenuto e incoraggiato. Grazie Istituzioni del Comune di
Grotte, che ci siete state sempre accanto. Grazie a don Sergio,
per l'accoglienza e l'incoraggiamento. Ma soprattutto grazie a don
Salvatore, per la disponibilità e per avere posto in noi la sua
fiducia".
Racalmuto.
Cerimonia in onore dei Caduti di Nassiriya, nella villetta di Via
Terranova (Zona Confine)
Guarda il video
Omaggio floreale
Omaggio floreale
Benedizione
Onori ai Caduti
Vincenzo Maniglia
Gianni Lombardo
Foto di gruppo
Mercoledì 15 novembre 2023, a Racalmuto in Via Cesare Terranova (Zona
Confine), si è tenuta una cerimonia in onore dei Caduti italiani
nella strage di Nassiriya
(guarda
il video);
manifestazione promossa dall'Amministrazione comunale di Racalmuto e
dall'Associazione "Un sogno per domani".
Trasporti.
"L'aeroporto a Racalmuto: la mia perplessità su questa chimera";
di Enzo Napoli
Enzo Napoli
Premesso che ho stima di
Enzo Sardo e che sono favorevole alla costruzione non di uno, ma di due
aeroporti, ponti strade ed ogni infrastruttura possibile, vorrei però
esprimere tutta la mia perplessità su questa chimera che, periodicamente
viene riproposta con l'unico risultato di illudere gli agrigentini.
Lo scrivo perché si sono spesi un sacco di soldi solo per tenere in piedi
consigli d'amministrazione fantasma e per progetti che non vedranno alcuna
realizzazione (NdR: vedi il
servizio di Stefania Petyx su "Striscia la notizia" del 29/09/2008).
Ora, per farla breve, ammesso che il progetto ci sia, è chiaro che andrebbe
aggiornato, quantomeno nei costi. La seconda questione riguarda chi
finanzierebbe l'opera. Lo Stato non ne ha alcuna intenzione e la Regione non
lo farà mai per ragioni facili da intuire.
Ci sono privati disposti a farlo?
No e non ci sono per la ragione semplicissima che l'investimento non
garantisce la sostenibilità economica di un quinto aeroporto siciliano.
Trapani e Comiso sopravvivono a stento e non c'è alcun folle che pensi che
la provincia di Agrigento possa avere un flusso tale di viaggiatori da
giustificare un investimento simile.
Non lo era in passato, anche quando i soldi pubblici venivano buttati in
opere pubbliche assolutamente inutili e talvolta dannose, figuriamoci se è
credibile proporlo adesso.
Amarcord.
"Quell'odore di cipolla invadeva le vaneddre di Grutti"; di Amedeo Gioia
Mpignolate
Quell’odore di cipolla invadeva le vaneddre di Grutti.
Tutto iniziava la vigilia di San Martino, con la preparazione della cipolla
da appassire in padella e con le olive nere da snocciolare.
La mattina di San Martino, all’alba, mia mamma e le altre donne del paese
passavano la farina al crivello e preparavano l'impasto di farina e lievito.
Non appena l'impasto era pronto si procedeva alla preparazione dei panicelli
che venivano passati al sagnaturi, per realizzare delle forme
circolari, quindi si procedeva alla realizzazione delle “mpignulati",
condite con tritato di maiale, cipolla e olive nere snocciolate. Nel
contempo si riscaldava il forno a legna fino a portarlo ad una temperatura
vicina ai 200° ; a quei tempi non esistevano i termometri e le donne si
regolavano col colore che assumevano le pareti del forno.
Dopo che tutte le mpignulate erano pronte si procedeva alla cottura.
A quei tempi quasi tutte le case erano dotate di forno realizzato con
mattoni refrattari e gesso. Quelli che non lo avevano si rivolgevano al
forno Baldo in Via Rossini o quello di Morgante nei pressi di San Rocco.
Le donne preparavano le mpignulate a casa e le portavano dal fornaio dentro
dei crivelli coperti con tessuti di lana.
In occasione della festa di San Martino si gustava il vino novello, che bene
si accompagnava con le mpignolate. Botti e carrateddri, presenti in
quasi tutte le case, venivano aperti per la prima volta.
In quel periodo si parlava dell'estate di San Martino, poiché per circa una
settimana le temperature erano quasi estive.
Ancora oggi a Grutti si preparano le mpignulate, la cui preparazione
è stata tramandata da madre in figlia.
Trasporti. "L'aeroporto a Racalmuto:
struttura essenziale per i viaggiatori siciliani";
di Enzo Sardo
Enzo Sardo
Cari amici, avete ascoltato il telegiornale regionale: Catania è piena
di cenere lavica per cui l'aeroporto è stato chiuso e poi riaperto.
Cari amici, capite bene come l'aeroporto a Racalmuto potrebbe
diventare una struttura essenziale per i viaggiatori siciliani.
A presto, con l'amico Paolo Cilona e tanti altri cari amici,
organizzeremo un grande convegno per attenzionare che solo a Racalmuto è
possibile realizzare un aeroporto che abbia una posizione tale da avere
una utenza adeguata.
Chi condivide e apprezza tale progetto faccia un intervento in modo tale
da creare un gruppo che possa realizzare l'aeroporto, previsto da un
progetto esecutivo che si trova depositato nei locali della Camera di
Commercio di Agrigento (cosi dicono in molti).
Svegliamoci se vogliamo creare sviluppo economico e benessere sociale.
Credo che questa volta ci sia un grande entusiasmo e le condizioni
politiche mi sembrano più favorevoli, per cui dobbiamo coinvolgere tanti
amici e tanti professionisti sulla bontà di questo progetto che può
cambiare le condizioni socio-economiche del nostro territorio, ossia
Canicatti, Favara, Agrigento, San Cataldo, Caltanissetta, e soprattutto
il turismo nella Valle dei Templi.
Agrigento.
VII edizione del Premio di poesia dialettale "Giuseppe Serroy"; giovedì
16 novembre a Casa Sanfilippo
Premio "Giuseppe Serroy"
Giovedì 16 novembre 2023 alle ore 10.30, ad Agrigento presso
la Sala Convegni di Casa Sanfilippo, si terrà la cerimonia
di premiazione della VII edizione del Concorso “Giuseppe Serroy” per
la poesia dialettale siciliana.
Il Premio vuole essere un omaggio-ricordo all’illustre raffadalese
Giuseppe Serroy, medico, poeta, scrittore, politico, antiborbonico,
fautore delle azioni rivoluzionarie per l’Unità d’Italia, nonché
appassionato di tradizioni popolari siciliane. Il Premio è ideato e
realizzato dal prof. Franco Curaba, dirigente scolastico e presidente
emerito della CNA Pensionati della provincia di Agrigento.
Per la sezione over 65 verranno premiati:
- 1° Premio a Francesca Vitello, di Favara, per la poesia “Notti d’agustu”;
- 2° Premio a Italo Minnella, di Agrigento, per la poesia “St’amuri”;
- 3° Premio a Gioacchino Florio, di Licata, per la poesia “Chiangiu e
arridu”.
Questi i riconoscimenti per la sezione under 65:
- 1° Premio ad Tonino Butticè, di Agrigento, per la poesia “Quannu”;
- 2° Premio a Giuseppe Macauda, di Modica, per la poesia “D’amuri soffru”;
- 3° Premio a Carmela Neri, di Agrigento, per la poesia “Mi raccumannu”.
La giura ha deliberato di assegnare Premi alla Carriera ai poeti: Amico
Salvatore di Serradifalco, Barracatu Antonio di Cefalù, Giuseppina Mira
di Siculiana, Lina Riccobene di Delia.
Targhe speciali verranno consegnate ai poeti: Venerina Di Francesco,
Michelangelo La Rocca, Giovanni Mangiapane, Gerlando Natalello.
Targhe d’onore verranno conferite a: Clarissa Filorizzo (per la
Medicina), Enza Ierna (settore cultura), Paolo Cilona (operatore
socio-culturale), Giusi Paralino (settore sport), suor Maria Grazia
Pillitteri (per Solidarietà sociale), Elisa Maria Enza Casalicchio
(settore scuola), Diego Lo Verme e Salvatore Costanzino (per
l’imprenditoria), Salvatore Stringone (per militanza CNA), Giuseppe
Porretta e Gioacchino Ferlisi (per attività musicali).
Nel corso della manifestazione, condotta dalla giornalista Giovanna
Neri, saranno proposti degli interventi artistici a cura dell’attrice
Maria Grazia Castellana e del duo Giuseppe Porretta e Gioacchino Ferlisi.
Comune. Convocato il
Consiglio comunale in seduta ordinaria per mercoledì 15 novembre alle ore 19.30
Aula consiliare
L'adunanza del prossimo
Consiglio comunale di Grotte, convocato in seduta
ordinaria
presso la sala consiliare del Comune di Grotte,
su determinazione del presidente Angelo Carlisi, è stata fissata
per
mercoledì 15 novembre, alle ore 19.30.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Nomina scrutatori, lettura e approvazione verbali seduta precedente;
2)
Approvazione del rendiconto esercizio finanziario 2022 e della
relazione sulla gestione anno 2022;
3) Approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2022;
4) Variazione di bilancio ex art. 175 del D.Lgs. 18/08/2000, n. 267 e
ss.mm.ii.;
5) Definizione agevolata (rottamazione quater) ex art. 1/commi 231- 252 L.
197/2022 cartelle esattoriali a carico del Comune di Grotte. Riconoscimento
fuori bilancio;
6) Nomina Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Grotte per il
triennio 2023/2026.
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora e,
qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
Attualità. "Per un nuovo Israele";
di Raniero La Valle
Raniero La Valle
Raniero La
Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire
d’Italia» e più volte parlamentare.
*****
Per comprendere tutte le dinamiche che concorrono a determinare la
tragedia in corso a Gaza, bisogna ricordare che lo Stato di Israele non
è uno Stato come tutti gli altri, sicché i suoi atti e le loro
motivazioni non sono paragonabili a quelli di qualsiasi altro Stato; di
conseguenza i discorsi e i giudizi politici che li concernono sono
spesso carenti, non informativi e privi di rapporto con la realtà
effettuale.
La differenza consiste nel fatto che lo Stato di Israele è per origine e
per scelta uno Stato etnico.
Quanto all’origine, com’è noto essa sta nello scempio della Shoah e
nello sgomento che ne è ricaduto sull’intero popolo ebreo e sulla stessa
comunità internazionale che attraverso l’ONU ne ha stabilito la
fondazione.
Quanto alla scelta essa sta in una serie di atti successivi, il primo
dei quali, come ha narrato uno dei protagonisti, Jacob Taubes, fu nel
1947 la decisione di non procedere alla stesura di una Costituzione,
perché la legge fondamentale era da considerarsi la Legge biblica, e al
di là delle norme laiche che lo Stato si sarebbe dato, gli istituti
fondamentali come il matrimonio, il ripudio, la proprietà, dovevano
essere forgiati dalla legge halachica, che è una derivazione normativa
della Torah ebraica.
Si può citare poi un tentativo del governo Netanyahu nel 2010 di
inserire nella legge sulla cittadinanza una norma che obbligava ogni
nuovo cittadino israeliano a prestare giuramento a Israele “Stato
ebraico e democratico”; facendo così dell’ebraicità un carattere dello
Stato tutelato da un giuramento; e si può ricordare come tutto ciò sia
confluito il 19 luglio 2018 (primo ministro Netanyahu) in una legge di
rango costituzionale, approvata di misura dalla Knesset con 62 voti
favorevoli e 55 contrari, in cui lo Stato di Israele era definito come
lo “Stato nazione del Popolo Ebraico”, e si sanciva che “La Terra di
Israele è la patria storica del popolo ebraico, in cui lo Stato di
Israele si è insediato”, che “Lo Stato di Israele è la patria nazionale
del popolo ebraico, in cui esercita il suo diritto naturale, culturale,
religioso e storico all’autodeterminazione” e che “Il diritto di
esercitare l’autodeterminazione nazionale nello Stato di Israele è
esclusivamente per il popolo ebraico”.
Questa immedesimazione di religione e Stato non è stata senza
conseguenze militari e politiche: nel 2008, per una precedente
operazione militare speciale contro Gaza, cosiddetta “Piombo fuso”, si
dovette chiedere l’autorizzazione dei rabbini per cominciarla nel giorno
di sabato, il 27 dicembre; e nel maggio 2010 per l’attacco degli
incursori israeliani alla flottiglia pacifista (10 morti), che per
portarvi aiuti umanitari voleva rompere il blocco di Gaza da cui Israele
si era ritirato, la legittimazione per l’abbordaggio in acque
internazionali fu che quella era comunque terra d’Israele.
Nel momento di una crisi suprema come quella attuale questa
identificazione tra ebraismo e Stato produce tre tragedie per tutti e
tre angosce per noi.
La prima è quella del reciproco terrorismo di Gaza, che assimila la
violenza della jihad islamica di Hamas a quella dello Tsahal israeliano
e minaccia la definitiva espulsione dei palestinesi.
La seconda è quella dello Stato di Israele che così spezza la società
israeliana, fino alle piazze in rivolta e al “j’accuse” degli ostaggi e
delle loro famiglie, perde la solidarietà di gran parte del mondo,
irrita perfino gli Stati Uniti e si espone a una sfida mortale con i
suoi nemici da cui potrebbe uscire dilaniato.
La terza è quella dell’ebraismo, che si trova schiacciato
sull’ermeneutica fondamentalista di una retribuzione incondizionata e
violenta voluta dal Dio dell’Alleanza, che altera la Bibbia e rilancia
l’antisemitismo perverso rimasto latente dopo il nazismo, come in
Francia e perfino in Italia e in molti altri Paesi.
Si capisce allora perché, mentre è sacrosanto il diritto del popolo
ebreo di difendersi e di essere difeso contro i demoni della
distruzione, una gran parte delle guide religiose e dei sapienti
d’Israele era contraria a una forzatura politica del messianismo e alla
istituzione di uno Stato; si temeva una catastrofe e venivano invocati i
“tre giuramenti” che secondo il Midrash e il Talmud Dio avrebbe fatto
fare al popolo ebreo tra cui quello di “non salire sul muro” dell’esilio
e di “non forzare la fine” (se ne trova la documentazione completa
nell’opera di Aviezer Ravitzky, premio Israele per la ricerca
filosofica, “La fine svelata e lo Stato degli Ebrei”). Obiezione
spazzata via dalla Shoah.
Dunque non c’è un’alternativa per la convivenza e una speranza di pace
in Medio Oriente?
Sì, ci sono, e passano attraverso una trasformazione dello Stato in una
vera democrazia del Medio Oriente e una conversione religiosa: nella
stessa tradizione ebraica c’è una lettura del giudaismo realizzato che
sarebbe una meraviglia per il mondo intero.
Un simile cambiamento si è già avuto del resto in molti altri Stati e
religioni.
A cominciare dal nostro “regime di cristianità”.
Iniziative. A Grotte il Congresso provinciale
del Movimento Cristiano Lavoratori; venerdì 17 novembre
Locandina
"Lavoro,
responsabilità, passione - Una nuova semina per ricucire il Paese"; è questo il tema del
XIV Congresso provinciale del
Movimento Cristiano Lavoratori che si terrà a Grotte, presso
l'auditorium "San Nicola", venerdì 17 novembre 2023 a partire dalle
ore
17.00.
Il programma del congresso prevede:
- saluto di Alfonso Provvidenza (Sindaco di Grotte);
- saluto di don Sergio Sanfilippo (parroco della parrocchia Beata
Maria Vergine del Monte Carmelo);
- saluto dell'on. Rosellina Marchetta (Deputato segretario
all'ARS);
- relazione a cura di Enzo Sardo (Presidente MCL provincia di Agrigento);
- intervento di Cipriano Sciacca (Segretario regionale CONFSAL
Sicilia);
- intervento di Giorgio D'Antoni (Segretario regionale MCL
Sicilia);
- intervento di Decio Terrana (Componente Esecutivo nazionale MCL);
- intervento di Alfonso Luzzi (Direttore generale patronato
S.I.A.S.).
Seguirà il dibattito sul tema e l'elezione per il rinnovo degli organismi
direttivi.
Chiesa.
Giornata della Santificazione Universale con il Movimento Pro
Sanctitate; di Graziella Vizzini
Foto di gruppo
Locandina
Ieri, domenica 12 novembre 2023, celebrazione eucaristica nella chiesa
del Monte Carmelo di Grotte, presieduta da don Sergio Sanfilippo
in occasione della "Giornata della Santificazione universale",
promossa dal Movimento Pro Sanctitate, fondato dal servo di Dio mons.
Guglielmo Giaquinta nel 1947.
Prima della celebrazione eucaristica, recita del santo Rosario animato dai
membri del gruppo (di Canicatti, Ravanusa, Campobello di Licata), con le
meditazioni tratte dagli scritti di mons. Giaquinta; a seguire la santa
Messa con una ammonizione - da parte di un membro del gruppo - dal titolo
"Santo, perciò umano".
Tutti siamo chiamati ad essere santi. La santità è per tutti.
Chi è il santo? Il santo non è solo quello che fa miracoli, ma il santo è
chi fa le cose ordinarie in modo straordinario.
Papa Francesco parla del "santo della porta accanto". Sin
dall'eternità il Padre ci ha pensato santi e immacolati.
Mi è piaciuta tantissimo la breve meditazione del quinto mistero glorioso
"Maria nella Comunione dei Santi", in cui si diceva: "Legami dolcissimi ci
uniscono ai nostri cari che sono nell' eternità, alla Madonna santissima.
Noi li preghiamo, nella speranza che un giorno saremo anche noi con loro".
È stata una bellissima celebrazione molto partecipata. Anche le letture ci
hanno aiutato a comprendere il dono della santità.
Il meraviglioso passo dal libro della Sapienza in cui si dice che la
sapienza è splendida, si lascia trovare da chi la cerca.
E noi dobbiamo essere i "cercatori della Sapienza, che è Dio stesso". Siamo
tutti in attesa, dobbiamo riempire le anfore con l'olio di una fede ardente
e una autentica testimonianza.
Grazie al gruppo Pro Sanctitate che ha voluto dare testimonianza, con la
presenza e con questa bellissima celebrazione eucaristica.
Grazie a don Sergio, a Mariolina, alla corale per l' animazione.
La benedizione e la brevissima preghiera: "O Cuore Immacolato di Maria, vivo
modello di ogni santità, dona tu la fiducia di diventare santi" di mons.
Guglielmo Giaquinta, hanno concluso questi momenti di intensa preghiera.
Agrigento.
Al Villaggio Mosè, successo dell'incontro promosso dall'on. Rosellina
Marchetta
Foto di gruppo
Locandina
Agrigento: al Villaggio Mosè successo per l'incontro organizzato dall'on.
Marchetta.
In una sala gremita di partecipanti si è svolto, lo scorso venerdì 10
novembre, presso l'Hotel Akrabello, al Villagio Mosè di Agrigento, un
incontro promosso dall'on. Rosellina Marchetta sul tema "Il valore
della donna. Sfide e opportunità del Terzo millennio".
Interessanti gli interventi sul ruolo della donna nel terzo millennio,
proposti da: suor Agnese Ciarrocco (Superiora generale delle Suore di don
Morinello); dott.ssa Carla Di Benedetto (della Federazione dei maestri del
lavoro); Cettina Oliveri (Past-presidente Nazionale BPW-Fidapa Italy);
Violetta Callea (Docente); Silvana Ester Neri (Psicologa); Cettina Nicastro
(Pedagogista); Mery Bellomo (Miss integrazione over); Giusy Scirè (Miss
integrazione Special).
Apprezzata l'esibizione canora del baritono M° Salvatore Salvaggio e
della soprano Make Nomoto.
La manifestazione si è conclusa con l'intervento dell'on. Rosellina
Marchetta, Deputato Segretario presso l'Assemblea Regionale Siciliana, che
ha evidenziato l'impegno parlamentare portato avanti nel primo anno di
mandato.
"Ci sono tante sfide e opportunità da cogliere - ha detto l'on.
Marchetta - ma anche tanti diritti e pari opportunità da riconoscere alle
donne. Occorre fare di più per creare una cultura dell'impegno e del
rispetto a tutti i livelli. I numerosi casi di femminicidio e violenze
domestiche devo farci riflettere e aumentare l'impegno in tutte le sedi
affinché fatti del genere non si verificano. La donna - ha concluso
Rosellina Marchetta - possiede grandi risorse che le consentono di
raggiungere traguardi importanti. L'evento che ho voluto organizzare è la
testimonianza di come il ruolo femminile è importante in molteplici ambiti
di vita. Grazie ai partecipanti per aver raccolto l'invito e alle relatrici
per la loro presenza, testimonianza e qualificata partecipazione".
Letture Sponsali.
"Piccole gocce d'amore per restare accesi"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Stanchezza umana e saggezza divina.
In questa trentaduesima domenica del tempo ordinario le letture ci parlano
di stoltezza e di saggezza.
La prima lettura, tratta dal libro della Sapienza, ci indica come cercare la
Sapienza, e ci incoraggia a cercarla, come qualcosa di raggiungibile e che
vale la pena cercare nel cammino della vita.
Nella seconda lettura San Paolo ci esorta a vivere nella speranza l'attesa
del Risorto.
Nel Vangelo, alla Sapienza e alla Speranza si aggiunge la Vigilanza. Cosa
vuol dire restare vigili?
Nel racconto evangelico delle 10 vergini, si evince che tutte e 10 si
addormentano, ma Gesù definisce 5 di esse sagge e 5 stolte.
Tutte le vergini prese dalla stanchezza stanno dormendo; al grido "Ecco lo
sposo! Andategli incontro!", tutte vorrebbero accendere le loro lampade per
cercare la giusta strada per incontrarlo, ma non tutte hanno gli strumenti
necessari per affrontare questo risveglio.
La differenza tra le stolte e le sagge sta proprio qui: le sagge portano dei
piccoli vasi nei quali hanno racchiuso l'olio necessario per mantenere le
lampade accese, le stolte al contrario si trovano impreparate e chiedono
dell'olio alle sagge.
Il rifiuto delle sagge, in un primo momento, potrebbe sembrare una scelta
egoistica; ma in realtà l'olio accumulato è frutto di un rapporto intimo con
"lo Sposo", è qualcosa che giornalmente le sagge hanno depositato goccia
dopo goccia.
Ripercorrendo la vita del cristiano possiamo vedere la lampada come lo
strumento che viene dato "in dotazione" il giorno del Battesimo a tutti, i
vasetti d'olio invece sono i piccoli gesti d'amore per Dio e per il
prossimo, la cura dell'anima e le fondamenta della nostra vita.
Dio non ci chiede grandi cose, ma piccole gocce d’amore per restare accesi.
Anche nella vita matrimoniale può succedere di assopirsi, è fisiologica la
stanchezza fisica e le nostre cadute fanno appesantire l'anima, l'importante
è però non farsi trovare impreparati al risveglio.
Ed ecco che ci viene incontro la Sapienza: riempiamo la vita di ciò che ci
illumina per davvero (la Parola, l’Eucarestia), di ciò che resiste alle
prove e alle cadute, di ciò che sopravvive alla monotonia dei giorni.
Come la casa costruita sulla roccia resiste alle tempeste, così l'olio dei
nostri vasi ci permetterà di restare accesi nei momenti di buio. Vera e
Francesco
Curiosità.
"Il Santo del Giorno - San Martino, di Vincenzo Cardarelli"; a
cura di
Giuseppe
Castronovo
San Martino
Dalla
poesia di Vincenzo Cardarelli (Santi del mio Paese), nella quale passa in
rassegna i Santi onorati e festeggiati nel suo paese natale (Corneto
Tarquinia - Viterbo), stralciamo i versi con i quali ci presenta San Martino
quale protettore nelle più svariate e diverse circostanze della vita.
Giuseppe Castronovo
"IL
SANTO DEL GIORNO"
SAN MARTINO
Vien
San Martino che piove e c’è il sole,
vedi le vecchie che fanno all’amore.
Rustico è San Martin, prospero, antico,
e dell’invidia natural nemico.
Caccia di dosso il malocchio al bambino,
dà salute e abbondanza San Martino.
Sol che lo nomini porta fortuna
e fa che abbiamo sempre buona luna.
Volgasi a lui chi vuol vita beata,
in ogni istante della sua giornata.
Fotografia. "Uno scambio di sguardi"; di Franco Carlisi
Gente di Fotografia
La
casa era in affitto, in fondo alla falesia, fra due argini di canne sparute.
Nei giorni di libeccio il mare inondava le stanze. Sulle pareti, la muffa
seguiva misteriosi percorsi artistici come un ispirato Mark Rothko. Dai
colori marci dell’intonaco si stagliavano, appese alle loro cornici, sedici
fotografie degli inizi del Novecento. E su tutto si proiettava, a sera,
la
corsa delle nuvole in fuga verso l’angolo piatto dell’orizzonte. Appena sotto la veranda, sugli scogli illuminati dalla sola Via
Lattea, il mare ostentava un solfeggio anarchico, una maniacale e reiterata
tensione stilistica in sintonia col mio formidabile cuore di bambino.
Penso di avere un debito verso quella scogliera dell’infanzia. Lo penso in
questo tempo di naufragi di umanità e di intelligenza. In bilico nel buio,
con l’acqua fino al collo, dissennatamente, combattevo il senso del limite,
del confine. Imparavo la fragilità, la vertigine di scomparire e subito dopo
riemergere, l’origine di un mistero che è morte e rinascita, bagliore e
tenebra, acqua e roccia: la materia inesauribile dell’universo.
Le fotografie appese alle pareti imponevano invece un contegno timoroso,
come in una casa fatta di sguardi.
Il volto dell’altro mi riguarda, afferma Emmanuel Lévinas, mi riguarda nei
due sensi della parola “riguardare”: è qualcosa che ha a che fare con la mia
vita - il mio sguardo è una risposta per lo sguardo dell’altro - ma anche
nell’altra accezione del termine francese “regarder”, guardare un altro in
faccia. L’altro si rivela attraverso il volto e il volto dell’altro mi
interroga. Pone una domanda per ricevere in cambio un’altra domanda.
Un’interrogazione per capire chi sei attraverso la relazione con lo sguardo
dell’altro. Per fugare il dubbio di te, della tua capacità di comprenderti.
Per appagare il bisogno di un riscontro fuori di te. Per dirla,
inopportunamente forse, con Lévinas, in questo caso, infatti, gli unici
sguardi in ballo erano il mio e quello fisso delle persone ritratte, appese
alle pareti della casa al mare.
Non c’era scambio. Il mio sguardo rimbalzava sulla superficie della carta
fotografica. Lo sguardo dell’altro non era vivo: era lo sguardo di una
fotografia. L’unico scambio possibile avveniva nella mia mente.
È vero, scrutavo quelle fotografie come generatrici di domande. Il più delle
volte non trovavo risposte. Ma il bello era proprio questo: lasciare
l’interrogativo a lampeggiare mentre lavoravo di fantasia.
Sicuramente è una bizzarria del tempo quella che ci autorizza a definire gli
altri, dopo la loro fine. I loro segreti, le loro tristezze, le allegrie, i
rimpianti, i sogni, spesso rimasti tali. Riuscire nell’impossibilità di
decifrare le persone attraverso quel poco di loro che una fotografia ha
trattenuto. In altre parole, raccontarle con continui mutamenti di senso,
esattamente come cambia continuamente il senso di tutto ciò che ci riguarda.
Sì, perché pensavo che tutte quelle persone ritratte - quella ragazza alla
finestra, persa dietro a un pensiero che non mutava, quell’uomo, vigile e
fosco, con un’aria di cocciutaggine irredimibile, quella donna arresa alla
gloria di stare in cima a un albero e tutti gli altri - chissà per quale
stranezza del destino, mi riguardassero, fossero nient’altro che una
rivelazione esemplificativa di me.
Ogni quadro aveva alla base, all’interno della cornice, il cascame di un
fiore e brevi scritte spesso illeggibili: un singhiozzo di parole. Da lì,
forse, deriva la mia convinzione che fotografie, parole, storie e bellezza
vivano insieme.
In una di queste didascalie era riportato Maricetta a mare. Nella
foto, Maricetta - bellissima - indossa un abito bianco, sullo sfondo un
paesaggio marino. L’immagine tradisce un certo amore per il pittoresco da
parte del fotografo da far pensare a un epigono di Monet con la macchina
fotografica.
Tuttavia, la fotografia conteneva una forza che non aveva nulla a che fare
col pittoresco. L’ombrellino immancabile, aperto su Maricetta, sviava il
sole e rastrellava l’ombra come a tutelare un tiepido grembo di intimità.
Tra le chiazze di luce che filtravano si intravvedeva un calore nello
sguardo e negli occhi della ragazza, una sete di altrove.
Il sorriso era trattenuto e sembrava esprimere una sorta di timidezza o
forse un’innocenza, un orgoglio, se non addirittura una forma di pietà.
Non sapevo nulla di Maricetta. Non saprei come spiegarlo. Attraverso quella
fotografia mi è sembrato di perseguire una sorta di educazione sentimentale,
partendo da me. A volte siamo in grado di comprendere le cose in un altro
modo. Con l’istinto, magari. Senza sovrastrutture.
Credo di aver provato per Maricetta un amore non ricambiato. Ovviamente. Il
suo ritratto era per me
un
mondo sospeso tra perdizione e innocenza dove andare a vivere per un po’.
Dove rimanere incagliato alla bellezza in silenzio, stordito col sorriso
nell’animo.
Quelle cornici sbilenche, quelle immagini sbiadite - ma per me vivide e
commoventi - non erano altro che un mezzo per ricordare ciò che non avevo
vissuto.
L’invenzione dei ricordi è una forma di incantamento, un conforto, una sorta
di malinconia che restituisce consapevolezza di noi stessi. Queste
invenzioni mi entravano negli occhi come fossero realtà, potenti e in grado
di trasformarmi. E occupavano ogni spazio dell’immaginazione. Mi
consentivano di stare faccia a faccia con la materia prima dei sogni, di
guardarmi dentro e capire che genere di uomo stesse crescendo dentro di me.
Tuttavia, l’amor proprio è innato e connaturato e inevitabilmente avevo
realizzato una costruzione magnifica di me stesso, di cui ho sentito subito
l’esigenza di liberarmi. Dopo l’estate non ci ho più pensato e, da allora,
non sono più tornato nella casa al mare.
Ci sono attitudini che ritornano tuttavia, anche quando non le frequentiamo
da tempo. È come per l’amore: a poco a poco ritorna, spesso in ritardo. Così
ci sono giorni di congedo dal mondo in cui vado in giro senza la macchina
fotografica a scattare immagini mentali.
Sin da quando ho compreso che tutte le mie inclinazioni vertevano in un sol
punto - la fotografia - e mi consentivano di comunicare la mia visione
dell’esistenza semplicemente guardando nella direzione giusta, mi sono
sentito un privilegiato come credo si sentano tutti coloro che possiedono
un’abilità artistica o anche coloro che “credono” di possederla. Tuttavia,
ho ritenuto questo privilegio un intendimento da custodire, un impegno da
esercitare. Non ho mai cercato di compiacere il mio personale pubblico con
immagini spettacolari; ho inseguito, invece e ossessivamente, la verità che
si cela nella penombra che tutti attraversiamo. La fotografia è stata per me
lo scambio tra due sguardi; è ancora il desiderio
di accostarsi senza ingerenza con una presenza impalpabile, leggerissima, e
anche la necessità di avere cura della fragilità, per come mi ha insegnato
Maricetta. Lì - nella casa al mare - rintraccio la radice emotiva di una mia
convinzione: per essere dei bravi fotografi bisogna saper ascoltare e sapere
ascoltarsi. Si ascolta con gli occhi. Fedeli alla propria visione.
Autentica.
Negli anni si è allungato il numero delle foto che non ho scattato,
lasciando che rimanessero delle semplici immagini mentali. Sono le foto
dell’assenza, quelle che mostrano il mio limite di fotografo perché
custodiscono la piccola felicità che mi è appartenuta e che non ho saputo
rappresentare. Ma tante altre sono immagini trash o splatter
con il loro sovraccarico cognitivo che annulla la capacità empatica di chi
osserva. Cattive maestre. Insegnano a non sentire e non si possono
ascoltare.
La loro fruizione sempre più frettolosa trascina con sé ogni pretesa di
consapevolezza, travolge ogni barriera etica. Non mi sono girato da un’altra
parte ma non ho fotografato in quelle situazioni in cui ho ritenuto che il
soggetto meritasse quel rispetto dello sguardo che non avrei più saputo
esercitare. O, semplicemente, quando si sarebbe potuto ravvisare nelle mie
foto un intento pedagogico. Me ne infischio della lusinga dei like, del
mercato e del favore di un pubblico omologato.
Il comune sentire di una società che produce diseguaglianze, infelicità e
solitudine si costruisce anche a partire dalle immagini che consumiamo.
Non fraintendetemi. Non si tratta qui di voler fare l’anima bella di fronte
alle storture del mondo e non saprei dire, con certezza, se questo sia
l’atteggiamento giusto. Dal canto mio, l’ho adottato per coerenza con la mia
visione della vita, per non essere quello che vorrei far credere di essere.
Non è vero che tutto è ciò che sembra.
Ho provato a uscire dall’orizzonte delle aspettative altrui e a sottrarmi
dal grande frullatore del “così fan tutti”. Mi pare che il mondo vada in
un’altra direzione. Si potrebbe cambiare rotta? Non mi pare aria.
Agrigento.
II edizione del Premio "Dona Maiora" organizzato dall'UNUCI; giovedì 16
novembre al "Nicolò Gallo
Locandina
È tutto pronto per la II edizione del Premio “Dona Maiora”,
organizzato dall’UNUCI e in programma il 16 novembre, alle 10.30
nell’auditorium del “Nicolò Gallo” di Agrigento: i nomi dei premiati
tra Forze dell’Ordine e studenti.
Saranno sei vigili del fuoco, due carabinieri, un funzionario di Polizia, un
sottufficiale della Guardia di Finanza ed uno della Polizia Penitenziaria ed
il vicecomandante della Guardia Costiera a ricevere quest’anno il
riconoscimento relativo al Premio “Dona Maiora”, ideato dalla sezione
agrigentina dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia
presieduta dal ten. Carmelo Fenech.
L’iniziativa è nata lo scorso anno ed è finalizzata a premiare gli
appartenenti alle Forze dell’Ordine e comunque ai Corpi, armati e non, dello
Stato che si sono distinti nel corso dei dodici mesi precedenti nello
svolgimento dei compiti di istituto o che si sono resi protagonisti di
episodi di particolare valore.
La sua importanza e il favore incontrato sono testimoniate dal patrocinio
gratuito conferito dal Ministero della Difesa e dal Ministero dell’Interno.
L’edizione dello scorso anno si svolse nella suggestiva sala “Zeus” del
Museo archeologico regionale ed ebbe un grande successo, con la presenza di
tutte le autorità civili e militari della provincia.
Quest’anno sono state coinvolte anche le scuole e, in previsione di un
maggiore afflusso di spettatori, si è deciso di cambiar sede e di far
svolgere la cerimonia di premiazione nell’auditorium dell’Istituto
professionale Gallo, gentilmente concesso dalla dirigente prof. Giovanna
Pisano.
Per i Vigili del Fuoco il riconoscimento andrà ai capo reparto Alfonso
Falzone e Ignazio Capizzi, al capo squadra Vincenzo Cucchiara ed ai vigili
coordinatori Alessandro Marsiglia, Alessandro Sutera Sardo e Alfonso
Analfino; per la Polizia Penitenziaria sarà premiato l’agente scelto Angela
Luca, per la Polizia di Stato il commissario capo Manuel Montana, per la
Guardia di Finanza l’appuntato scelto Gianpaolo Moscara, per i Carabinieri
il vicebrigadiere Massimo Mezzina ed il carabiniere Marco Maiorino; per la
Guardia Costiera il capitano di fregata Davide Guzzi.
Il premio speciale per un reparto dell’Esercito andrà al 5° Reggimento
Fanteria “Aosta” che fu di stanza a Girgenti (Agrigento) dal 1910 al 1939
nella caserma “Francesco Crispi” che sorgeva nell’area dove oggi c’è la
Villa del Sole.
Nel concorso per le scuole hanno vinto Ambra Principato dell’Istituto
comprensivo statale Anna Frank per la sezione testi, Lavinia Licata ed
Eleonora Ragno dell’Istituto comprensivo Agrigento centro, plesso
Pirandello, nella sezione Grafica ed infine Elisa Pia Milazzo, Carmen
Morreale, Leonardo Rizzo, Soraya Scichilone, Alessio Cacciatore, Giuseppe
Dalli Cardillo, Giulia Montante, Marco Montante, Emanuele Sciumé, Jasmine
Tatano, Gioia Maria Amato e Ludovica Principato, tutti del liceo classico e
musicale Empedocle di Agrigento, i quali hanno realizzato un elaborato
audiovisivo nel settore prodotti multimediali.
La consegna dei premi avrà luogo giovedì 16 novembre alle ore 10.30. La
cerimonia, presentata da Davide Sardo, sarà allietata dalle note degli
studenti del liceo musicale Felice Calafato (tenore), Elisea Sciacca
(soprano e chitarrista), Laura Liotta (violino), Karol Dino Nalbone
(pianoforte) ed Elisa Vella (flauto).
L’inno nazionale sarà eseguito dalla banda della Brigata Meccanizzata
“Aosta”, diretta dal luogotenente Fedele De Caro, la quale eseguirà alcuni
brani di intermezzo tra una premiazione e l’altra ed al termine della
manifestazione terrà un breve concerto.
Chiesa.
Parrocchia San Rocco: orari delle celebrazioni e funzioni liturgiche
Parrocchia San Rocco
La parrocchia San Rocco in
Grotte ha comunicato i nuovi orari delle funzioni religiose e delle
celebrazioni eucaristiche.
Venendo incontro alle esigenze dei fedeli, le liturgie verranno
celebrate nei seguenti orari:
- giorni feriali (dal lunedì al venerdì)
alle ore
16.45, Rosario mariano
alle ore 17.00, Vespri, santa Messa, Compieta, Coroncina alla
Divina Misericordia, Benedizione eucaristica
- giorni prefestivi (sabato)
alle ore 17.30, santa Messa prefestiva
- giorni festivi (domenica e festività)
alle ore 09.30, confessioni
alle ore 10.00, santa Messa.
Per colloqui privati e ulteriori informazioni pastorali è possibile
contattare don Vincenzo
Licata prima o dopo le sante Messe.
Aneddoti. "La forza del silenzio mi ha
insegnato ad ascoltarmi"; di Innocenzo Infantino
Innocenzo Infantino
Silenzio
Mentre lavoravo, mi
sono soffermato a meditare su una frase di Padre David Maria Turoldo che
diceva: "Chiudi gli occhi e resisti al male".
A volte, è necessario fare distanza, chiudere i passaggi di contaminazione,
renderci impermeabili alle lusinghe dei compromessi e degli adeguamenti.
Momenti, in cui è di vitale importanza raccogliersi in solitudine e andare
alla scoperta del silenzio.
Ringrazio la forza del silenzio, perché mi ha insegnato ad ascoltarmi, ad
ascoltare, a piangere, stupirmi, ricordare e gioire di ciò di cui il mondo,
distratto, non gioisce.
Mi ha insegnato a non giudicarmi, a lasciare fuori dalla porta i ricordi
tristi, i brutti momenti, le parole non dette, quelle dette male.
Mi ha insegnato a prendere per mano gli eventi, a sentire che dentro un
vento freddo c’è sempre una voce calda che ti sta sussurrando una strada,
una via d’uscita per uscire da qualche morte.
Mi ha insegnato la resa ma non ad arrendermi, a parlare ma non a discutere,
a prendere tempo ma non a sprecarlo, a giocare ma non a competere.
Mi ha insegnato i gesti che contano,
quelli che abitano i silenzi della storia, quelli non visti da nessuno ma
che da qualche parte, nel mondo, hanno salvato una vita.
Agrigento.
Presentazione del romanzo "L'eco del silenzio" di Annamaria Farricelli;
mercoledì 22 novembre
Copertina
Sarà presentato mercoledì 22 novembre alle ore 17.30 presso il Circolo
Culturale "Empedocleo" di Agrigento, il romanzo "L'eco del silenzio"
di Annamaria Ferricelli (edizioni 2000diciassette).
Una violenza, un'adolescenza strappata con inganni e blandizie, un
matrimonio riparatore, la solitudine. Cosa
riserva ancora la vita alla protagonista di questa storia? Riuscirà a
riscattare sé stessa con la sola forza del cuore? Uno squarcio di vita
vissuta che fa riflettere e sperare. C'è sempre il sole oltre le nuvole.
Nel corso della presentazione interverranno:
- Franco Curaba, presidente dell'Associazione "Serroy";
- Enzo Argento, poeta;
- Mario Gaziano, regista e drammaturgo.
Gli attori Maria Grazia Castellana e Giuseppe Gramaglia
proporranno la lettura di alcuni brani del romanzo.
Sarà presente l'Autrice che dialogherà col pubblico.
Quella di Annamaria Farricelli è la storia di una piccola donna cresciuta
troppo in fretta e che, tra delusioni, ferite, rinunce, ha imparato a
mettere insieme i cocci della sua esistenza. Il suo viaggio introspettivo le
ha permesso di toccare i livelli più profondi ed astratti della sua anima.
Il suo percorso poetico è l’insieme di ricordi, emozioni, gioie, pianti,
dolore, ma anche di desiderio di rinascita e di speranza.
Chiesa.
Giornata della Santificazione Universale con il Movimento Pro
Sanctitate; domenica 12 novembre
Locandina
Nell'ambito delle iniziative per la Giornata della Santificazione
Universale 2023, il Movimento Pro Sanctitate ha organizzato una
serie di appuntamenti in diverse parrocchie dell'Arcidiocesi di Agrigento.
Lo scorso 26 ottobre, presso la chiesa Madre di Campobello di Licata si è
svolta una veglia di preghiera presieduta dal Vicario Generale don Giuseppe
Combo.
Domenica scorsa, 5 novembre, nella chiesa Santa Chiara di Canicatti,
l'arcivescovo mons. Alessandro Damiano ha presieduto una solenne
concelebrazione eucaristica. Domenica prossima, 12 novembre 2023, alle ore 18.30
nella chiesa Beata Maria Vergine del Monte Carmelo a Grotte, il
Movimento Pro Sanctitate animerà una santa Messa celebrata dal
parroco don Sergio Sanfilippo.
Infine il successivo 18 novembre, nella chiesa Madre di Ravanusa, si terrà
una celebrazione eucaristica presieduta da don Filippo Barbera.
Agrigento.
Convegno su "Il valore della donna - Sfide e opportunità del terzo
millennio"; venerdì 10 novembre
Locandina
Rosellina Marchetta
Venerdì 10 novembre 2023, presso l'Hotel Akrabello al
Villaggio Mosè di Agrigento, a partire dalle ore 16.00 si terrà un
convegno sul tema "Il valore della donna - Sfide e opportunità del terzo
millennio".
Nel corso dell'incontro porteranno la loro testimonianza alcune donne
impegnate nella società:
- suor Maria Agnese Ciarrocco, Superiora Generale delle Suore di don
Morinello;
- Antonietta Giannilivigni, Console della Federazione Maestri del Lavoro;
- Cettina Oliveri, Past-Presidente Nazionale BPW-Fidapa Italy;
- Violetta Callea, Docente;
- Silvana Ester Neri, Psicologa;
- Cettina Nicastro, Pedagogista.
L'animazione artistico-musicale sarà a cura del M° Salvatore Salvaggio
(basso-baritono) e del soprano Makie Nomoto.
I lavori si concluderanno con l'intervento dell'on. Rosellina Marchetta,
Deputato Segretario all'Assemblea Regionale Siciliana.
"Invito tutti a partecipare - ha dichiarato l'on. Rosellina Marchetta
- per l' importanza del tema che verrà trattato. Sarà l'occasione pure
per fare un bilancio della mia attività parlamentare, degli impegni assunti
e delle sfide che ci attendono per promuovere sviluppo, solidarietà e
partecipazione. Un dovere - ha concluso l'Onorevole - nei confronti
del territorio, di amici e famigliari che con tanto affetto ed entusiasmo mi
sostengono nell' attività politica al servizio della collettività".
Racalmuto. "Il Medioevo a lu Cannuni";
rievocazione al Castello Chiaramontano, dal 10 al 12 novembre
Manifesto
Locandina
Castello Chiaramontano
Saranno
3 le giornate in cui si articolerà la I edizione della manifestazione
denominata "Il Medioevo a lu Cannuni",
giornate dedicate al medioevo racalmutese con il suo Castello Chiaramontano,
imponente testimonianza di quell'epoca.
Ricco il programma, con diversi gruppi medioevali partecipanti tra cui: "La
corte dei principi" di Aragona, gli sbandieratori, i gruppi storici di
Caccamo e Cammarata, il nascente gruppo medioevale racalmutese curato
dall'associazione "Un sogno per domani - Racalmuto", "Li tammurinara Maria
SS. del Monte" di Racalmuto, le cantine, le degustazioni di antiche ricette
di quell'epoca lontana, le interpretazioni teatrali dei "Guitti pellegrini"
curati dall'artista e regista Silvio Benedetto con la sua compagnia
teatrale, il falconiere, i cantori e le dame di corte, gli interventi corali
del
Coro "Terzo millennio" diretti dal M° Domenico Mannella, "Lo
spettacolo delle stelle" a cura del dott. Carmelo Falco.
Tanti gli appuntamenti:
- Venerdì 10 novembre ore 17.30, convegno "Racalmuto, il castello, la storia, il
cibo, i mestieri medioevali", con interventi di Marianna Giancani, Angelo
Cutaia, Calogero Alaimo Di Loro, letture di Adele Troisi, modera Salvatore
Picone, intervento musicale a cura di Salvatore Tona;
- Sabato 11 novembre ore 17.00, saluto di accoglienza da parte
dell'amministrazione comunale al corteo storico medievale nell'atrio del
Palazzo di Città. Si prosegue in corteo lungo Via Vittorio Emanuele, Via
Regina Margherita, Via Garibaldi, Piazza Umberto I con arrivo al Castello
Chiaramontano; ore 18.00, interventi recitativi, banchetto di corte e
apertura delle cantine con prodotti e cibo di antiche ricette dell'epoca
medievale, nell'atrio e nei locali del Castello; ore 20.30, "Lo spettacolo delle stelle", visione al
cannocchiale dal terrazzo del Castello, a cura del dott. Carmelo Falco
dell'Associazione culturale "Ettore Majorana" di Racalmuto;
- Domenica 12 novembre ore 18.00, i "Guitti pellegrini", parabola tragicomica di
Silvio Benedetto, con la partecipazione straordinaria del
Coro "Terzo millennio" diretto dal M° Domenico Mannella, presso
l'atrio del Castello. A seguire, assaggi di masticuttinu, biscotto
casereccio con impasto di fichi d'india, antica tradizione dei coniugi
Polizzi di Resuttano (CL), nell'atrio del Castello Chiaramontano.
Favara.
La contraddizione nei personaggi di Sciascia; giovedì 9 novembre,
incontro nel Castello di Chiaramonte
Locandina
A Favara, giovedì 9 novembre alle ore 17.30 presso il Castello di
Chiaramonte, verranno presentati gli Atti del Convegno studi sulla
Contraddizione nei personaggi Sciasciani.
"La contraddizione nel comportamento umano è la causa dell'ingiustizia
sociale, combattuta da Sciascia - dichiara lo scrittore Enzo Di
Natali, tra gli animatori del Convegno -. Tuttavia lo Scrittore - con
la S maiuscola a differenza dei molti con la s piccola perché commerciali -
ha compreso che la radice del male sociale è nella contraddizione del
comportamento umano, cioè il fondamento è antropologico. Tutti i personaggi
Sciasciani infatti sono contradditori nessuno escluso. E su questo tema
prossimamente uscirà un mio saggio il cui inizio è presente in un mio
intervento breve presente negli Atti dove esamino Morte all'Inquisitore e
Dalle parti degli Infedeli. La pubblicazione di questi Atti frutto di un
convegno studi svoltosi a Canicatti prima del Covid è un contributo notevole
per conoscere la genialità di Leonardo Sciascia".
Tema dell'incontro sarà "La contraddizione come condizione umana".
Dopo i saluti di Vincenzo Cassaro, seguiranno gli interventi - moderati da
Pasquale Cucchiara - di Calogero Sorge ed Enzo Di Natali. L'animazione
musicale sarà a cura di Noemi Lupo.
Volontariato. Ieri la 22^ giornata
di donazione di sangue, nel 2023, presso l'Avis comunale di Grotte
AVIS di Grotte
Anche
la 22^ giornata di donazione di sangue,
presso
il punto di raccolta
dell'Avis Comunale di Grotte, in Via Francesco Ingrao 92/94,
si è conclusa con dei numeri più che soddisfacenti.
A fine mattinata di ieri, domenica 5 novembre 2023, si sono contati: 2
controlli (non preventivati), 4 controlli annuali, 5 predonazioni, 11
donazioni e 4 prime donazioni.
Ben 26 donatori sono stati accolti nella sede.
"Visti i risultati, ci riteniamo più che soddisfatti. Siamo, altresì,
sicuri che nelle prossime giornate di raccolta ci potremo ancora superare.
Grazie sempre a tutti voi" dichiara il presidente Pietro Zucchetto
a nome di tutto il Direttivo.
Intanto continua la distribuzione delle K-way, nei pomeriggi di lunedì,
mercoledì e venerdì. Le
prossime giornate di donazione sono programmate per:
domenica 19 novembre, domenica 10 e sabato 23 dicembre; è possibile
prenotarsichiamando
il numero 377.0974739 oppure il 320.4434713.
Chiesa.
Riprendono le attività dell'Oratorio; da mercoledì 8 novembre
Locandina
Riprendono le attività dell'oratorio "Rosario Livatino" di Grotte.
Dopo la pausa estiva i giovani animatori sono già pronti dare il via
alle varie iniziative di animazione, formazione, preghiera, crescita
spirituale e umana.
Il tema suggerito quest'anno dall'Ufficio di Pastorale Giovanile
dell'Arcidiocesi di Agrigento, tramite il sussidio a disposizione degli
animatori, è "Ti ci devo portare - Il mio posto in questa
storia".
Gli incontri inizieranno presso la chiesa di San Francesco il
prossimo mercoledì 8 novembre dalle ore 19.00.
L'oratorio è aperto ad accogliere tutti i giovani a partire dalla
seconda media. Per informazioni ed iscrizioni presentarsi mercoledì 8
novembre, alle ore 19.00, nella chiesa di San Francesco, oppure chiedere
in parrocchia.
Claudia e Dario
Politica.
"PD: il malcontento e la delusione sono diffusissimi a tutti i livelli";
di Enzo Napoli
Enzo Napoli
Dopo la Campania, anche
l'Assemblea Regionale Siciliana, su iniziativa del gruppo del PD, ha
approvato all'unanimità una proposta di legge da sottoporre al Parlamento
Nazionale contro il numero chiuso nelle facoltà di medicina.
È un'iniziativa sacrosanta che finalmente vede protagonisti diversi
dirigenti siciliani, i quali, come sta facendo il governatore della Campania
Vincenzo De Luca, non hanno timore nello sfidare i parrucconi nazionali del
Partito Democratico.
Quest'ultimi, che progressisti ed innovatori sono assai meno di quanto
vogliano apparire, non hanno esitato infatti a far sapere che poco hanno
gradito tale manifestazione di buon senso ed autonomia, invece che ascoltare
e confrontarsi sul tema con chi ha, molto più di loro che nei territori non
vivono, il polso della situazione.
È uno dei tanti episodi che evidenzia la pochezza della Schlein e dei suoi
adepti, la sua totale inadeguatezza a guidare una grande forza riformatrice
come il PD dovrebbe essere ed invece non è.
Propostasi come colei che avrebbe profondamente cambiato e rilanciato la
principale forza della sinistra, si è rivelata, ben prima del previsto,
un'insulsa venditrice di fumo che ripete una serie di slogan ammuffiti e
vuoti luoghi comuni che ovviamente non riescono a schiodare il PD, nei
sondaggi, da quel misero diciannove per cento che aveva ereditato.
La verità, che pochi hanno il coraggio di rendere nota dietro un'apparente
concordia, è che il malcontento e la delusione sono diffusissimi a tutti i
livelli e le prossime elezioni europee, dopo tutte le sconfitte possibili
inanellate in questi mesi, sono per lei l'ultimo banco di prova.
Un risultato insoddisfacente porterebbe, con ogni probabilità, alla sua
definitiva delegittimazione ed al riaprirsi apertamente della guerriglia
interna, temporaneamente sottotraccia.
In tanti pensano che a sinistra serva una guida più autorevole in grado di
riconnettersi con tutto quel potenziale elettorato che rimane scettico di
fronte ad un partito che viene percepito ancora come difensore dell'establishement
e lontano dai bisogni e dal sentire dei più deboli.
Figli di una borghesia più o meno illuminata, cresciuti nella logica servile
della cooptazione, i principali attuali dirigenti del PD sono incapaci di
quel briciolo di coraggio che servirebbe a rompere gli schemi di un modo
antiquato ed ideologico di concepire la sinistra.
Un po' di ambientalismo di maniera, una retorica difesa dello stato sociale,
quattro frasi fatte sulla giustizia sociale non sono sufficienti a
mascherare la febbrile vocazione per il potere che rimane l'unico grande
talento che li caratterizza.
Letture Sponsali.
"La guida saggia è sempre pronta ad imparare"
Sposalizio
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Spesso siamo attirati, per istinto, da chi ha successo ed è più ben voluto
nella società, che magari fa grandi proclami e si pone come modello
comportamentale.
Ma essi sono sempre delle buone guide? Riusciamo a vedere la sostanza delle
cose? Quella persona così in vista, che viene ammirata, è in grado di
pensare al bene altrui, o sceglie le sue azioni solo per avere il consenso
del suo pubblico?
Spesso la gente così non ha alcun interesse verso il prossimo.
Al contrario, la guida saggia è quella che è sempre pronta ad imparare per
prima, soprattutto da chi gli è “inferiore”.
Chiunque di noi potrebbe essere chiamato in qualunque momento a essere la
guida di qualcun altro.
Quindi dobbiamo essere pronti per non cadere nell'errore più comune: tutti
noi abbiamo la necessità di metterci in mostra per sentirci amati,
importanti e per non essere esclusi, ma se siamo consapevoli di questa
necessità allora, con l'aiuto di Gesù, possiamo essere corretti.
Ecco allora il messaggio di questa domenica: ognuno di noi, nel suo piccolo,
ha la responsabilità di essere la guida di qualcuno.
Quindi dobbiamo scegliere se essere portatori dell'amore di Gesù o meno.
Solo mettendoci alla prova possiamo sperimentare che questa, più che una
responsabilità, è una grazia che Dio ci offre per sperimentare quanto il suo
amore, passando attraverso di noi, può portare frutto.
Claudia e Dario
Spettacolo.
Il Coro "Terzo Millennio" ne "I guitti pellegrini" di Silvio Benedetto;
al Castello di Racalmuto
Locandina
Domenica
12 novembre 2023, alle
ore 18.00 nell'atrio del Castello Chiaramontano di Racalmuto, andrà
in scena "Il teatro di Silvio Benedetto - I guitti pellegrini", con
la partecipazione speciale del Coro "Terzo Millennio" diretto dal M°
Domenico Mannella.
Silvio Benedetto è un artista a tutto tondo: pittore, scultore, scrittore,
poeta, regista ed altro. Argentino ma originario di Campobello di Licata,
dove ha realizzato i murales e le sculture per la Divina Commedia. Ha curato
anche la regia della "Sagra del Signore della nave" di Pirandello per
l’inaugurazione della Cattedrale di Agrigento dopo il restauro; in
quell'occasione il Coro "Terzo Millennio" fu invitato a partecipare e a
collaborare la prima volta con Silvio Benedetto.
Il suo Teatro, di cui scrive i testi, disegna i costumi e cura la regia - in
questo caso su tematiche medievali - è ambientato nei luoghi propri o "teatrabili"
come dice lui. Ecco perché l’ambientazione all’interno del Castello di
Racalmuto, luogo di origini medievali.
Invitato a partecipare da Silvio Benedetto, il Coro "Terzo Millennio" ha
preparato per l’occasione alcuni brani tratti dai "Carmina Burana" di Carl
Orff, composizioni di origine medievale, rielaborate alla maniera della
musica del XX secolo.
"I guitti pellegrini" vede la partecipazione di Silvia Lotti, Totò
Cammarata, Fabrizio Mirisola, Giovanna CAruana, olre allo stesso Silvio
Benedetto ed alla partecipazione del Coro "Terzo Millennio".
Lo spettacolo è organizzato dalla Pro Loco di Racalmuto nell'ambito delle
iniziative denominate "Il Medioevo a lu cannuni - Rievocazione storica al
Castello Chiaramontano". L'ingresso è libero.
Ricorrenze. Giornata
dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate: domani celebrazione a Grotte,
in piazza Municipio
4 Novembre
Domani,
sabato 4 novembre 2023, alle ore 12.00 nella Piazza
Umberto I di Grotte, si è svolgerà la cerimonia per la ricorrenza della Giornata
dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Anche quest'anno, come di consueto, la ricorrenza della festa nazionale
sarà celebrata alla presenza dei cittadini, delle Associazioni d'Arma, delle
rappresentanze di combattenti e reduci.
Come da tradizione,
il sindaco Alfonso Provvidenza deporrà una corona di fiori presso il Monumento ai Caduti,
in Piazza Umberto I.
Comune. Presentazione domande
per l'iscrizione all'albo degli scrutatori di seggio elettorale
Modulo di domanda
Gli elettori del comune di Grotte, qualora interessati, possono presentare
domanda per essere inclusi nell'Albo Unico delle persone idonee a svolgere
l'ufficio di scrutatore di seggio elettorale. Le domande dovranno
essere presentate all'Ufficio Protocollo del Comune entro il 30 novembre 2023,
compilate su questo
modulo
.
*****
COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)
FORMAZIONE A DOMANDA DELL’ALBO UNICO DELLE PERSONE IDONEE
ALL’UFFICIO DI SCRUTATORE DI SEGGIO ELETTORALE
ART. 9, LEGGE 30 APRILE 1999 , N. 120
IL SINDACO
Visto che ai sensi dell’art.1 della legge 8 marzo 1989, n. 95 come
modificato dall’art. 9 della legge 30 aprile 1999, n. 120, pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale n. 101 del 3 Maggio 1999, ogni Comune della Repubblica è
tenuto ad istituire un unico Albo delle persone idonee all’ufficio di
scrutatore di seggio elettorale comprendente i nominativi degli elettori che
presentino apposita
domanda;
rilevato che a tal fine
entro il mese di ottobre di ogni anno nell’Albo Pretorio del Comune e in
altri luoghi pubblici, deve essere affisso un apposito manifesto;
INVITA
gli elettori che desiderino essere inseriti nell’Albo delle persone idonee
all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale, a presentare
domanda, entro il 30 novembre 2023
presso questo Comune.
Si precisa che
l’inclusione nel predetto Albo è subordinata al possesso dei seguenti
requisiti:
a) essere elettore del Comune;
b) avere assolto gli obblighi scolastici;
sono esclusi dalle funzioni di scrutatore di ufficio elettorale coloro che
si trovino nelle condizioni di cui all’art. 23 del testo unico delle leggi
per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni
Comunali, approvato con il D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570, ed all’art. 38 del
testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei
Deputati, approvato con il D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361*.
Per il ritiro dei
modelli di domanda e per ogni altra informazione, gli interessati
possono rivolgersi al personale addetto all’ufficio elettorale comunale
durante il normale orario di lavoro.
Dalla Residenza Municipale, lì 30/10/2023
IL SINDACO
Alfonso Provvidenza
* Ai sensi dell'art. 23 del testo unico delle leggi per la composizione e la
selezione degli organi delle Amministrazioni comunali e dell'art. 38 del
testo unico delle leggi recanti norme per la elezione alla Camera dei
Deputati non possono esercitare le funzioni di Presidente di Ufficio
Elettorale di sezione, di scrutatore e di segretario, le persone che
appartengono alle seguenti categorie:
a) coloro che, alla data delle elezioni, hanno superato il settantesimo anno
di età;
b) i dipendenti dei Ministeri dell'Interno, delle Poste e delle
Telecomunicazioni e dei Trasporti;
c) gli appartenenti alle Forze Armate in servizio;
d) i medici Provinciali, gli Ufficiali sanitari e i medici condotti;
e) i Segretari comunali ed i dipendenti dei Comuni, addetti o comandati a
prestare servizio presso gli Uffici Elettorali comunali;
f) i candidati alle elezioni per le quali si svolge la votazione.
Amarcord. "La
Commemorazione dei Defunti, nella mia Sicilia quando ero bambino"; di Innocenzo Infantino
Innocenzo Infantino
Frutta martorana
La Commemorazione dei
Defunti, nella mia Sicilia quando ero bambino.
Tornavano, i nostri Morti, a portarci la frutta marturana, i
giocattoli e i pupi di zucchero, che erano maestosi, bellissimi.
Tornavano, in questa notte magica, perché non si erano dimenticati di noi,
continuavano a volerci un bene grande.
Ricambiati, naturalmente.
E così il due novembre era un giorno di festa vera, per noi bambini, per le
famiglie tutte. Uno sfavillare di colori, di regali attesi per un tempo
sterminato. Era la felicità incontenibile, la gioia della condivisione con
gli altri bambini, l'inevitabile confronto.
Erano arrivati in punta di piedi, in silenzio, di notte. Generosi, puntuali,
perfetti. Avevano esaudito le nostre richieste, al meglio.
Ci lasciavano anche pensieri colmi d'amore e raccomandazioni per fare sempre
meglio.
Poi se ne ripartivano, perché stavano altrove i nostri Morti.
E così quel distacco non era per sempre, quel filo non era stato
completamente reciso. Sarebbero tornati l'anno prossimo, ancora nella notte
tra il primo ed il secondo giorno di novembre. E noi saremmo stati ancora lì
ad aspettarli, sotto le coperte, in religioso silenzio.
Il dolore dell'assenza, della fine, temperato dalla magia di una notte, da
un'attesa lunghissima. Dalla strabiliante potenza del ricordo e dell'amore,
capace di far traballare la signora con la falce. Nel fantastico mondo della
nostra infanzia.
Amarcord.
"Aspittàvamu li muorti. Il 2 Novembre negli anni '50"; di Amedeo Gioia
Fiori al cimitero
"Aspittàvamu li muorti".
Negli anni '50 noi ragazzini aspettavamo con ansia la festa dei morti; ci
dicevano - e noi ingenui credevamo - che davvero a portarci i regali fossero
i morti.
Si andava a letto presto perché durante la notte, mentre dormivamo, i morti
sarebbero scesi ed avrebbero depositato le ceste con i regali, ma non in
casa nostra bensì dai nonni paterni e materni.
Si andava a letto felici, speranzosi, e si recitavano le preghiere; con
questo pensiero si ci addormentava.
La sveglia avveniva all'alba, il pensiero e l'ansia avevano il sopravvento
sul sonno. Ci si vestiva in fretta, e di corsa a bussare nelle porte dei
nonni.
L'accoglienza era sempre cordiale. Ricordo mia nonna materna, rivolta a mia
zia: "Ràpi ca c'è lu carùsu" (apri che 'è il bambino).
Entrato in casa, dopo i saluti, andavo alla ricerca della cesta, che veniva
nascosta e bisognava cercarla sotto il letto, "ni lu cammarìmu", "ni
lu sutta-tièttu", sembrava una caccia al tesoro, un correre da un punto
all'altro; poi finalmente la preda.
La cesta, a quei tempi, veniva riempita di noci, mandorle, fichi secchi, uva
passa e "lu pupu di zùccaru", e i soldi (5 o 10 lire).
Per i più fortunati un paio di scarpe o una maglia di lana tricottata
dalla nonna.
Ero felice come lo erano i miei coetanei ed incontrandoci "ni la caveddra",
ci si domandava: "Cosa ti hanno portato i morti?". E ciascuno elencava i
propri regali, e si leggeva nel viso la gioia.
Poi tutti di corsa al cimitero, a visitare le tombe, non solo quelle di
famiglia ma anche quelle dei conoscenti; era più la soddisfazione di una
curiosità che una visita.
Si passava da una tomba all'altra, in gruppo, come se fosse un gioco. A
quell'età non si capiva l'importanza della ricorrenza della festa dei morti.
Le tombe, messe a nuovo e ripiene di vasi di fiori e ceri, erano piantonate
dai familiari dei defunti, che sostavano davanti alla cappelletta tutto il
giorno - tranne nella pausa pranzo -, raccolti in preghiera, e salutavano le
persone che, fermandosi davanti alla tomba, facevano il segno della croce e
depositavano un fiore o un cero.
Quando qualche defunto moriva nella prossimità della ricorrenza dei morti,
si assisteva ai pianti strazianti dei familiari che somigliavano a
cantilene. Quel lamento echeggiava nel silenzio assoluto del cimitero.
Con la ricorrenza della festa dei morti si abbandonavano i vestiti estivi e
si indossavano quelli autunnali.
Allora le 4 stagioni avevano il loro corso naturale. Oggi si sono ridotte da
4 a 2, si passa dall'inverno all'estate e viceversa, si sono perse la
primavera e l'autunno, così come si è persa - col passare del tempo - questa
tradizione, la nostra identità, spazzata via dal progresso.
Tratto dal mio libro "Memorie" (storie di vita vissuta) - "La ricorrenza dei
morti", capitolo XXV pagina 188.
Politica.
L'on. Rosellina Marchetta: "Evitare la chiusura del reparto di
chirurgia dell'ospedale di Canicatti"
On. Serafina Marchetta
L’on. Rosellina Marchetta presenta un’interrogazione sulla paventata
chiusura del reparto di chirurgia dell’ospedale "Barone Lombardo" di
Canicatti: "Diventi un Centro di Primo Soccorso di Eccellenza".
L’on. Rosellina Marchetta, deputato Segretario all’Assemblea Regionale
Siciliana, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione
Schifani e all’Assessore per la Salute Volo con la quale chiede chiarimenti
sulla paventata chiusura del reparto di chirurgia dell’ospedale "Barone
Lombardo" di Canicatti, e avanza la richiesta di renderlo un Centro di Primo
Soccorso d’Eccellenza.
"Nel recente passato erano stati sospesi - scrive Marchetta - i
ricoveri presso il reparto di Terapia Intensiva Cardiologica e ad oggi gli
stessi non risultano riattivati. Il presidio ospedaliero soffre anche di
forti criticità quanto ai reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria, ma
anche da gravi carenze di organico. Si affollano, sempre più, - ha
continuato la Deputata - voci di chiusura di altri reparti e del centro
trasfusionale. Queste ultime notizie stanno destabilizzando i cittadini
canicattinesi e del comprensorio servito dall’ospedale 'Barone Lombardo'. A
mio avviso occorre scongiurare la chiusura dei reparti ma investire risorse
per consentire al nosocomio di Canicatti di diventare un Centro di Primo
Soccorso d’Eccellenza a beneficio dei servizi socio-sanitari di tutto il
comprensorio".
Nell’interrogazione con carattere d’ urgenza la Deputata agrigentina chiede
quali iniziative e provvedimenti intendano adottare il presidente Schifani e
l’Assessore Volo, nell’immediato, per evitare la chiusura del reparto di
chirurgia dell’ospedale "Barone Lombardo" di Canicatti, per consentire la
riapertura e la piena funzionalità del reparto di Terapia Intensiva
Cardiologica e per porre rimedio alle altre criticità che affliggono il
medesimo ospedale, e se non ritengano opportuno investire le dovute risorse
al fine di dotare lo stesso ospedale delle risorse umane, delle strutture e
delle apparecchiature necessarie affinché diventi un Centro di Primo
Soccorso di Eccellenza.
Comune.
Zeus, cane morsicatore: con ordinanza del Sindaco, prescrizioni
obbligatorie per il proprietario
Corso Italiano
Zeus è un cane maschio di razza Corso Italiano, nato il 17/03/2020,
dotato di microchip, appartenente ad un cittadino grottese, che nei
giorni scorsi si è reso protagonista di un significativo episodio di
aggressione ai danni di due bambini, uno dei quali è stato azzannato.
In relazione all'accertata valutazione del profilo di rischio del
cane, lunedì 30 ottobre il Servizio Veterinario Igiene Allevamenti e
Produzioni Zootecniche del distretto di Canicattì (ASP di Agrigento) ha
richiesto al Sindaco di Grotte l'adozione di idonei provvedimenti. Ieri
il sindaco Alfonso Provvidenza ha firmato l’ordinanza
per la quale il proprietario del cane a rischio di aggressività di nome
Zeus è tenuto ad adottare "con effetto immediato, quali idonee e
necessarie precauzioni al fine di garantire la tutela di terzi da eventuali
aggressioni e da danni", diverse misure di prevenzione, tra le
quali:
- la stipula di una polizza assicurativa a copertura della
responsabilità civile derivante da danni causati dall'animale a persone e
cose;
- l’applicazione di guinzaglio e museruola quando l'animale si trova
in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico;
- l’adozione di ogni idonea precauzione per evitare che il proprio cane
esca liberamente dalla propria abitazione e si ripetano altri episodi
di aggressione;
- la frequenza di corsi di modificazione comportamentale dell’animale
che coinvolgano il nucleo familiare. Il cane
Corso è una razza canina facente parte nel gruppo dei molossoidi (razze
selezionate per servire l'uomo in compiti che richiedono forza e
resistenza). Sono cani robusti, di media-grande statura, molto potenti, dal
carattere deciso con forte legame e dipendenza con il padrone. La sua
indole aggressiva nei confronti delle "potenziali minacce", la sua
combattività e forte tenacia, lo rendono un eccellente cane da guardia.