Grotte.info Quotidiano -
Maggio 2021 |
31/05/2021 |
Chiesa. L'Arcivescovo di Agrigento in visita
alla parrocchia Madonna del Carmelo |
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Chiesa Madonna del Carmelo
Fine corso dei fidanzati
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Prima visita ufficiale, dopo l'insediamento come Arcivescovo titolare di
Agrigento, di mons. Alessandro Damiano alla parrocchia Madonna del Carmelo
in Grotte.
La Messa domenicale di ieri delle ore 18.30, nella Chiesa parrocchiale di
Grotte dedicata alla Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, è stata
presieduta da mons. Alessandro Damiano, nuovo arcivescovo titolare della
Diocesi agrigentina dopo le dimissioni per raggiunti limiti di età - sabato
22 maggio 2021 - del cardinale Francesco Montenegro.
(Domenica 30 maggio 2021)
In
occasione della solennità liturgica della Santissima Trinità, il Presule ha
voluto ricordare il venerabile Padre Vinti: "Un uomo vissuto nel respiro
dello Spirito - ha detto mons. Damiano -. Vogliamo capire la Trinità?
Guardiamo la vita Padre Vinti, ed è lì che si vede. Un uomo che ha accolto
per sé ed ha praticato le virtù". Durante l'omelia l'Arcivescovo ha
rivolto un pensiero alla figura del beato Rosario Livatino: "Il
venerabile Padre Vinti e il beato Rosario Livatino sono modelli che vanno
ben oltre alle copertine dei giornali, perché sfilano nella Gerusalemme
nuova".
(Conclusione
dell'itinerario di fede dei fidanzati)
Con la
sua presenza a Grotte, l'Arcivescovo - accolto da don Rosario Bellavia
e dal sindaco Alfonso Provvidenza - ha solennemente sancito la
conclusione dell'itinerario di fede dei fidanzati che si sono preparati al
matrimonio, consegnando alle giovani coppie una copia del Vangelo e
l'attestato di fine corso.
Redazione
31 maggio
2021.
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31/05/2021 |
Chiesa. Avvisi ed appuntamenti
della settimana |
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Unità Pastorale
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante
Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili
anche alla pagina "Chiesa").
Lunedi 31 maggio
- parrocchia San Rocco, ritiro tutto il giorno per i cresimandi e le
famiglie presso la chiesa Divina Misericordia di Canicatti;
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa (al termine verranno bruciate le
letterine alla Madonna);
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario (per la fine
della pandemia);
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (di
ringraziamento e benedizione delle mamme in attesa).
Martedi 1 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, rilascio e ritiro dei
certificati;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della
Divina Misericordia, Benedizione eucaristica;
- ore 19.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, riunione del Consiglio degli
Affari Economici.
Mercoledi 2 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della
Divina Misericordia, Benedizione eucaristica.
Giovedi 3 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, Novena allo Spirito Santo, santa Messa, Adorazione
eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa del Corpus Domini;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa del Corpus Domini,
Adorazione eucaristica e Benedizione solenne;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Veglia
eucaristica in preparazione del Corpus Domini;
- ore 20.30, in chiesa Madre, preghiera comunitaria e Adorazione
eucaristica.
Venerdi 4 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 09.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in Oratorio (ex Ancelle riparatrici in Via Del Gesù), 2° incontro
per giovani dai 15 ai 17 anni;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, prove con i padrini.
Sabato 5 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 09.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, confessioni per chi deve
ricevere i sacramenti;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (solo per 9
Cresime e Prime Comunioni);
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa prefestiva, Compieta,
Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica.
Domenica 6 giugno - Solennità del Corpus Domini
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa (Cresime);
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (4
Cresime e Prime Comunioni);
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo:
60
- chiesa San Rocco:
25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o
superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a
SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli
altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre
persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione.
Redazione
31 maggio
2021.
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31/05/2021 |
Comune. Eletti il Presidente, il Vice Presidente
e il Segretario della "Consulta Giovanile" |
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Infantino, Lombardo e Ciraolo
Logo della Consulta Giovanile |
Eletti i vertici della Consulta Giovanile di Grotte: Fiammetta Lombardo,
Presidente; Angelo Infantino, Vice Presidente; Giovanni Ciraolo, Segretario.
La prima riunione del nuovo organo consultivo comunale è stata convocata e
presieduta dal Presidente del Consiglio comunale, Aristotele Cuffaro.
Venerdi 28 maggio 2021, alle ore 17.00 in videoconferenza sulla piattaforma
"Zoom Meeting", i componenti della Consulta hanno partecipato alla prima
seduta, nel corso della quale si sono svolte le elezioni delle cariche. Il
Sindaco di Grotte, Alfonso Provvidenza, intervenendo all'inizio della
riunione, ha rivolto un saluto ai partecipanti, augurando loro buon lavoro.
Nel corso degli interventi si sono delineate le proposte di candidature alle
tre cariche, che sono state accolte e votate all'unanimità dai presenti (12
componenti su 15).
Al termine delle operazioni di validazione delle votazioni, il presidente
Aristotele Cuffaro ha proclamato eletto l'Ufficio di Presidenza della
Consulta Giovanile del Comune di Grotte, così costituito:
- Presidente, Fiammetta Lombardo;
- Vice Presidente, Angelo Infantino;
- Segretario, Giovanni Ciraolo.
Dopo l'insediamento, l'Ufficio di Presidenza della Consulta Giovanile (vedi
foto a lato) ha espresso, attraverso un comunicato, le linee guida del
proprio mandato.
"L’istituzione della Consulta Giovanile - si legge nel documento -
è un importante gesto di fiducia e di impulso della nostra Amministrazione
verso noi giovani, ed è per questo che innanzitutto vogliamo ad essa
rivolgere il nostro ringraziamento. È bello vedere che il Comune di Grotte
riponga così tanta fiducia in noi giovani del territorio. Vogliamo che uno
dei primi motori dell’Organo appena istituito sia la collaborazione, non
solo all’interno del gruppo stesso, ma tra il team e la popolazione. Le
attività che ci siamo prefissati di attuare riguardano l’ambito
socio-ricreativo, con iniziative improntate alla valorizzazione degli spazi
comuni, quali il campo sportivo, le villette comunali, le piazze, i centri
polifunzionali, per favorire la più ampia partecipazione della collettività,
e l’ambito culturale, con la realizzazione di progetti volti alla crescita
del cittadino all’interno delle scuole e degli ambienti educativi e
formativi. Inoltre noi della Consulta non vogliamo perdere di vista la
tradizione e le usanze tipiche del territorio, pertanto ci impegneremo
nell’organizzazione di eventi aperti al pubblico, volti a promuoverle e a
mantenerle pure nella loro autenticità.
L’attuabilità delle proposte che vi presentiamo - conclude il testo -
è e sarà il punto di convergenza su cui opereremo, affinché la figura del
“giovane” non sia soltanto una sterile promessa del futuro, ma parte attiva
della costruzione del presente".
Carmelo Arnone
31
maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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30/05/2021 |
Letture Sponsali. "Un circolo virtuoso di
comunione" |
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Nozze di Giuseppe e Maria |
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Non più due ma un solo cuore unito da Lui.
Oggi si celebra la Domenica della Santissima Trinità, mistero immensamente
grande, difficile da comprendere con la mente umana.
È possibile comprenderlo, solamente, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo nel
giorno di Pentecoste, ciò che sembra irrazionale diventa comprensione
dell'atto di amore di Dio per noi: il padre manda per amore il suo figlio
Gesù, Gesù ci fa conoscere l'Amore del Padre e manda per noi lo Spirito
Santo.
Diventa un circuito di amore all'interno del quale il cristiano può
tracciare il suo percorso, fatto di gioie, dolori (anche Gesù nella sua
natura umana sperimenta la sofferenza), cadute, salite.
In virtù dello Spirito Santo siamo chiamati ad annunciare il vangelo al
mondo intero e ad entrare in un circolo virtuoso di comunione con Dio e con
l'umanità intera: nel nostro piccolo possiamo essere immagine della Trinità
Divina.
Ed in particolare nella nostra famiglia: Dio ci ha scelti, Gesù ci ha amati
e lo Spirito Santo ci ha fatti diventare una sola carne e un solo spirito.
Lo Spirito Santo ci guida nelle nostre scelte quotidiane e rinnova quel "sì"
pronunziato il giorno delle nostre nozze, perché lo spirito di Dio rende
nuove tutte le cose, risana le ferite e riempie il cuore.
Vera e Francesco
Punto chiave
- Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.
La prima lettura ci presenta il Padre e ci dice che è lassù nei cieli e
quaggiù sulla terra: non ve n’è altro.
La seconda lettura ci presenta lo Spirito e il suo ruolo vitale: lo Spirito
Santo, infatti, ci rende figli di Dio, fratelli in Cristo ed eredi di una
responsabilità d’amore che è insieme riflesso di sofferenza e gloria.
Il vangelo di Matteo, infine, ci porta verso il Figlio: nostro fratello e
padre. Colui grazie al quale la Trinità si fa prossima e tramite il quale i
discepoli ricevono il dono di portarla al mondo.
“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”, infatti, è il
suono della promessa mantenuta più bella di sempre: Gesù si è fatto uomo.
Ha toccato il nostro cuore e ha preso le nostre mani: in tale prossimità c’è
il riflesso della Trinità che ci accarezza e con noi rimane sempre.
In questa domenica, dunque, nostro compito è ricordarlo e ricordare che
nella prossimità di una famiglia, che cammina nel nome di Dio, c’è lo stesso
riflesso.
Barbara e Adriano
Redazione
30 maggio
2021.
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30/05/2021 |
Romanzo. "Chi era il
vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 23^ puntata |
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Fuga in Egitto
R. Guttuso
Prof. Rodolfo Costanza |
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)
(23^ puntata)
Cap. 23
Alla ricerca del figlio
La
Toràh lega la Pésach (la Pasqua) con l’uscita degli ebrei dall’Egitto e
ricollega l’etimologia del nome alla parola passaggio (Pésach in
ebraico significa, infatti, “un passare oltre”) dell’angelo che procedette
oltre le case degli Ebrei, segnate dagli stessi con il sangue dell’agnello
che essi avevano sacrificato, senza ucciderne i primogeniti ma eliminando
quelli degli egizi (Es 12,1-40).
Gesù, come abbiamo rilevato già, all’età di oltre
dodici anni si reca con i fratelli e i genitori a Gerusalemme per
festeggiare la ricorrenza secondo l’usanza ebraica (Lc 2,42). Gesù aiuta
quindi a condurre l’agnello al Tempio, assiste alla sua immolazione e
collabora a portare nella casa che li ospita l’agnello già spellato e
arrostito. La cena è consumata la sera. Tutti seduti attorno a un tavolo a
mangiare secondo le antiche usanze: l’agnello è mangiato con l’indivia e le
erbe amare, con focacce dell’afflizione non lievitate inzuppate in una salsa
dolciastra. Il pasto, in quest’occasione, inizia sempre con una coppa di
vino dolce benedetto da Joseph che alla fine, in qualità di capo famiglia,
recita la preghiera di ringraziamento.
Il Tempio è un edificio splendido fatto costruire da
Erode in stile ellenistico. Gesù si accorge che il tempio non è per nulla
quel luogo di preghiere riservato a tutti gli ebrei devoti come fu descritto
dal profeta Isaia. Vi s’incontrano cambiavalute, mercanti, gente falsa e
senza scrupoli, dedita solo agli affari; è un luogo ove si annidano rapina e
cupidigia.
Grande impressione fa sul suo animo il rito pasquale,
con il suono delle trombe che segnano l’inizio dell’immolazione che gli
ricorda la liberazione degli ebrei dall’Egitto descritta nell’Esodo.
Terminati i sette giorni previsti per i riti e i
sacrifici al Tempio, il pomeriggio dell’ultimo giorno, fatti alcuni acquisti
e pranzato a mezzogiorno in una locanda nel quartiere dei siriani, la
famiglia prepara il tutto per la partenza dell’indomani mattina. All’alba,
il nucleo familiare, assieme al gruppo con il quale era giunto in città,
s’incammina per rientrare in Galilea.
Gesù avverte prudentemente i distratti e disattenti
genitori, presi per i preparativi del rientro, che sarebbe rimasto ancora
qualche giorno a Gerusalemme per recarsi di nuovo al Tempio. In realtà,
ricordandosi della frase detta dal cugino Giovanni e dai sospetti che
affollano la sua mente riguardo al suo vero padre, decide di non aggregarsi
alla carovana e di rimanere a Gerusalemme per indagare sui lontani trascorsi
della madre e del padre adottivo.
Una volta partita la carovana, egli è deciso a venire
capo del problema che lo tormenta. Infatti, per prima cosa si reca alla
reggia di Erode di buon mattino, dove vede uscire dai locali situati a piano
terra una persona anziana di fiero portamento e ben vestita. È il
dispensiere della reggia, Levi ben Jakob, accompagnato da due servitori, che
si avvia al vicino mercato.
Il ragazzo, dopo essersi presentato come Giosuè ben
Joseph, si offre di accompagnarli e di aiutarli a trasportare gli acquisti.
Dopo un po’, per non suscitare sospetti, chiede ai tre se possono
descrivergli la reggia. Essi rispondono che lo faranno volentieri al ritorno
dal mercato. Conquistato dalla simpatia del ragazzo, il dispensiere illustra
com’è esternamente e internamente la reggia erodiana.
Gesù chiede inoltre se può raccontargli della vita del
defunto re Erode il Grande, cosa cui il dispensiere acconsente volentieri;
del resto, ormai, non c’è da temere niente poiché il re Erode è ormai
defunto da quasi nove anni.
Fra i tanti avvenimenti accaduti, il dispensiere
racconta anche quelli riguardanti una certa Myriam di Nazareth che era
diventata la favorita del re e che in seguito, probabilmente, se non fossero
accaduti dei fatti incresciosi, sarebbe diventata la moglie del sovrano. Il
dispensiere afferma: «Se vuoi realmente sapere come stanno le vicende
riguardanti Myriam, la galilea, farò in modo di farti parlare con Joanna, la
moglie del sovrintendente Chuza, che allora era la damigella di compagnia
assegnata dal re alla sua giovane concubina di Nazaret».
Il pomeriggio Gesù incontra Joanna, la quale acconsente
a raccontargli tutti gli avvenimenti che si erano svolti tredici anni prima
alla reggia di Erode, compresa la storia d’amore sbocciata tra il principe
Alessandro e Myriam. Joanna riferisce: «Tale fatto rese impossibile sapere
con esattezza se il bambino che doveva nascere fosse figlio di Alessandro o
di Erode. Adesso non conosco la sorte di questo bambino. Allora circolavano
a palazzo, tra i cortigiani, due opposte versioni: chi affermava che il
neonato fosse stato ucciso dalle guardie su ordine del re Erode e chi invece
sosteneva che si fosse salvato fuggendo in Egitto con la madre e il padre
adottivo».
«Quel bimbo sono io!», afferma Gesù, che è abbracciato
con calore e affetto da Joanna, la quale continua a raccontargli tutti i
fatti inerenti gli eventi vissuti da Myriam nella regia.
L’indomani mattina Gesù, dopo aver salutato e
ringraziato Joanna di Chuza, raggiunge Betlemme ove incontra i parenti del
padre adottivo che, da pastori, avevano ospitato Myriam e Joseph. Essi,
sollecitati da Gesù, raccontano come il figlio di Myriam fosse riuscito
invece a sfuggire alle guardie di Erode con il loro aiuto e quello di altri
pastori, dopodiché tutta la famiglia del neonato si era rifugiata in Egitto.
Il pomeriggio Gesù ritorna a Gerusalemme e, seduto per
tutta la sera sul basso muro adiacente al Tempio che delimita l’atrio dei
gentili, medita sulle vicende che hanno coinvolto la madre, Joseph ed Erode.
Egli, alla fine, arriva alla considerazione che non può rinnegare Joseph,
che l’ha tanto amato, ma neanche accettare psicologicamente di essere figlio
di Erode o di Alessandro e, conseguentemente, di far parte di una famiglia,
gli Erodiani, di criminali e degenerati. Egli impone a se stesso che ha un
solo padre ed è quello celeste: Yahwèh.
Tenuto conto che tra alcuni mesi compirà tredici anni e
diventerà bar mizvah, “figlio del precetto”, cioè adulto, ciò gli fa
obbligo di attenersi all’osservanza della Legge. Egli, da quel momento in
poi, avrà come unico scopo della sua vita dedicare tutte le sue energie al
sommo Yahwèh, Dio unico e vero padre, e al popolo di Israele. Di conseguenza
il terzo giorno Gesù ritorna al Tempio a pregare e a discutere con i dottori
della legge e con gli scribi.
* * *
Dopo un giorno di cammino i genitori notano la sua assenza; non vedendolo
presso di loro notano che non è in compagnia dei fratelli, e quindi si
rendono conto che Gesù, forse, si è perso. Essi non hanno motivo di
sospettare che sia rimasto a lungo in città e si mettono a cercarlo fra
tutti i gruppi che compongono la carovana.
La carovana nel Vicino Oriente ha delle sue regole:
lungo il cammino si divide e suddivide in tanti gruppi che procedono a
piccole distanze fra loro per non intralciare il passo del convoglio e, solo
a sera, giunti alla sosta di pernottamento, tutti si ritrovano insieme. Al
riguardo, un qualsiasi ragazzo di dodici o tredici anni sa benissimo come
regolarsi. Cosicché, lungo la prima giornata di cammino, i genitori credono
che Gesù si sia unito a qualche altro gruppo di giovani al seguito della
carovana. Quando giungono alla prima sosta di pernottamento, cercatolo
invano nei vari gruppi riuniti, si avvedono della sua assenza. Non avendolo
quindi trovato, l’indomani all’alba essi si premurano di tornare a
Gerusalemme cercandolo per ogni dove, ma le ricerche rimangono vane.
Di seguito riportiamo quello che dicono e fanno
intendere i Vangeli, ma anche come noi interpretiamo il primo scontro tra
Gesù e Myriam davanti al Tempio di Gerusalemme e innanzi ai dottori della
legge.
Per il primo e il secondo giorno Myriam, Joseph e i
fratelli non riescono a trovarlo e perciò le ricerche proseguono anche il
terzo giorno. Essi sono preoccupati e avviliti. Il mattino sul tardi del
terzo giorno lo trovano nel recinto del Tempio seduto in mezzo ai dottori
della legge che lo coprono d’attenzione e, inoltre, lo ascoltano e gli
fanno delle domande sulla Toràh.
Gesù ha suscitato la loro curiosità e la meraviglia per
la sua capacità di padroneggiare le sacre scritture, e per la saggezza delle
sue risposte suscita l’ammirazione di tutti i presenti. L’evangelista Luca
(24,7) a tal proposito ci riferisce: «Gesù, seduto per terra in mezzo
agli altri uditori, pone domande ai dottori e lascia tutti stupiti per le
questioni che pone e risposte che dà».
Myriam, felice per aver ritrovato il figlio e, nello
stesso tempo, seccata per l’iniziativa di Gesù di essersi allontanato da
loro, così lo rimprovera: «Figlio, perché ci hai fatto questo?».
Gesù, stupito, risponde: «Perché mi cercavate? Non
sapevate che io devo occuparmi delle 'cose' del Padre mio?» (Lc2,48-49;
la comune traduzione “occuparmi delle cose del Padre mio” va
precisata. È più corretto mettere [cose] tra due parentesi quadre. Il testo
originale è: en tòis tu patròs mu che letteralmente significa
delle “cose” che riguardano Dio. Gesù intendeva dire: “Tutti noi umili
fedeli ci occupiamo delle cose di Dio in quanto suoi “figli” e quindi anche
io sono figlio di Dio e Dio è anche il padre mio”). I genitori fanno finta
di non comprendere le sue parole.
Il tempio di Gerusalemme è considerato la casa di tutti
ebrei e la Casa di Dio, cioè il Dio padre di tutti i credenti e, dunque,
anche di Gesù in quanto ebreo e credente.
Che egli avesse detto loro che rimaneva in città sembra
anche arguirsi dalla seguente locuzione: Non sapevate che…? (la
risposta di Gesù è la chiave per capire l’episodio. ‘Perché mi cercavate?’.
Tale domanda ha senso solo nel caso in cui egli avesse già avvertito i
genitori che si sarebbe allontanato per recarsi al Tempio. Cosa che Gesù
aveva fatto).
Gesù, sapendo di averli avvertiti, pensava che
sapessero che sarebbe rimasto a Gerusalemme presso il Tempio e quindi non si
era preoccupato oltre (se i genitori erano stati avvertiti, perché dunque si
erano agitati non trovandolo? Luca lo spiega: “I distratti genitori non
avevano capito quanto Gesù aveva detto loro” - Lc 2,50 -. Si era
trattato di disattenzione. Il figlio, con una scusa, aveva detto ai genitori
che voleva visitare ancora una volta il Tempio e li aveva avvisati. Simili
inconvenienti non erano rari nei pellegrinaggi).
Per non mortificarlo, davanti ai dottori, per la sua
impudenza nell’aver risposto loro sgarbatamente, essi fanno finta di niente.
Dopo di che la famiglia, assieme a lui, rientra a
Nazareth (alcuni studiosi hanno messo in relazione l’episodio di Gesù nel
tempio fra i dottori - cfr. Lc 2,41-52 - con il rito d’iniziazione alla
maggiore età - bar mizvah - esaminando la sua preparazione religiosa
e la conoscenza della legge ebraica).
Quel viaggio a Gerusalemme fu un avvenimento che
condizionò fortemente il futuro del ragazzo, il quale in quell’occasione
esaltando l’animo suo decise quale sarebbe stato lo scopo della sua vita da
adulto poiché, in quel che era accaduto, credette di scorgere un segno della
volontà divina. Infatti, da quel momento della sua vita in avanti decide di
seguire la sua strada che aveva già in mente e vivere per il Padre
suo, Yahwèh, e in quanto “figlio suo” operare per la “divina”
missione verso il popolo d’Israele che egli si era dato.
Adesso diamo la nostra versione dell’episodio su quello
che in realtà è avvenuto davanti ai dottori della legge e al Tempio di
Gerusalemme. Secondo l’autore, Gesù, dopo avere scoperto che Giuseppe non è
il suo vero padre, alla fine arriva alla considerazione che non lo può
rinnegare in quanto gli vuole bene. Poiché non sa chi sia il suo vero padre,
egli impone a se stesso che ha un solo vero padre ed è quello celeste,
Yahwèh. Le parole intercorse tra Myriam e Gesù davanti ai dottori della
legge non possono essere quelle riportate dal Vangelo di Luca (come di
solito falsificate da qualche monaco, scriba o chierico zelante).
Gesù è furente che suo padre o nonno biologico possa
essere Erode, la persona più odiata dai credenti in Dio e in genere dalla
maggior parte degli ebrei. Gesù pensando a Myriam che gli ha nascosto
l’identità del vero padre per tredici anni è preso dalla rabbia e sbotta: «Io
non ho un padre né una casa, da questo momento questa è la mia casa! (il
Tempio) E Dio è il padre mio! Da oggi io devo occuparmi delle 'cose' del
Padre mio e consacrarmi a Yahwèh e al suo popolo».
Il significato del versetto andrebbe dunque reso nel
seguente modo: “Io non ho un padre biologico, il mio vero padre è Dio, e non
ho una casa (intesa anche nel significato di famiglia); da questo momento il
tempio è la mia casa e il popolo d’Israele è la mia famiglia. Io devo
occuparmi delle cose [cose in senso escatologico] del Padre mio,
consacrandomi a Dio.
Myriam e Joseph restano mortificati per quello che ha
detto Gesù e per il tono impudente e deciso delle frasi dette davanti ai
dottori della legge. I genitori, pur comprendendo il significato delle
parole dette dal figlio, fanno finta di niente per la protervia dimostrata
dal ragazzo nel dire che Giuseppe non era suo padre. Dopodiché, assieme a
lui rientrano a Nazareth al seguito di un’altra carovana.
Durante il tragitto Joseph e Myriam riflettono
sull’episodio e arrivano alla conclusione che quel figlio, se in futuro si
fossero create le condizioni date dalla cultura, dall’ambiente e maturate le
caratteristiche date dalla sua genia, sarebbe potuto diventare un rabbi o un
mago, un taumaturgo o un appassionato e un ispirato profeta.
Sarà l’insieme di tutte queste ipotesi che purtroppo si
avvererà. Gesù sarà influenzato molto dall’ardente atmosfera rivoluzionaria
creata dalle numerose idee politico-religiose predicate dalle varie sette
ebraiche e dalle numerose correnti filosofiche greche che negli ultimi due
secoli si erano diffuse in Palestina. Del resto Gesù, sulla base di quanto
accaduto sopra, cresce nell’attesa di dover adempiere un ruolo importate
nella società ebraica come predicatore itinerante, rabbi e profeta, cosa che
avverrà quando sarà adulto.
Tutto ciò indusse, in seguito, un certo fanatico, Paolo
di Tarso, a speculare sulla sua morte e costruirci una religione (che
causerà purtroppo le lacrime, il sangue e lo sterminio di persone innocenti,
nonostante - si dice - si fondi sul precetto ama il prossimo tuo come te
stesso).
Anche alcuni scribi e dottori della legge che hanno
conversato con il giovane Gesù, dopo essersi confrontati tra loro sulla
sagacia, l’intelligenza, la sapienza e l’amore per le sacre scritture
dimostrati dal ragazzo, hanno pensato che egli sicuramente sarebbe diventato
un bravo dottore della legge e, di certo, un talmid chacham (un
sapiente delle sacre scritture) o un rabbi.
Per adesso Gesù percorre la via “spensierata” della
gioventù, ben lontano dall’immaginare persecuzioni, flagellazioni e morte
infamante sulla croce, come i delinquenti comuni, per poi essere considerato
il beni Elohim (il figlio di Dio) da Paolo di Tarso e seguaci.
Dopo qualche mese dal ritorno da Gerusalemme, gli
insegnanti di Sepphoris, in un incontro con Myriam e Joseph, suggeriscono di
inviare Gesù a Gerusalemme nella scuola rabbinica (Yeshivah) oppure nella
scuola religiosa dove insegna Gamaliel il Grande».
Myriam risponde: «Non essendo in condizioni economiche
floride, non mi posso permettere di mandare Gesù a studiare a Gerusalemme.
L’unica cosa che forse mi posso permettere, a Dio piacendo, è di fare
continuare a mio figlio il secondo ciclo di studi delle scuole superiori a
Sepphoris».
* * *
L’anno successivo a quello in cui Gesù si era scontrato davanti al tempio di
Gerusalemme con Myriam e Joseph innanzi ai dottori della legge, in Palestina
avvengono delle rivolte armate contro l’occupazione romana a causa di un
altro censimento voluto dall’imperatore Augusto il 6 d.C..
Nei successivi dieci anni dalla morte di Erode il
Grande (dal 4 a.C. fino al 6 d.C.), sotto il regno di Augusto, la Palestina
aveva attraversato un relativo periodo di pace. Intanto Archelao, regnando
sulla sua tetrarchia, trasgrediva le leggi di Israele e romane.
Nell’anno decimo del regno di Archelao (6 d.C.), dopo
la festa della Pasqua ebraica, i magistrati dei Giudei e dei Samaritani
trovano insopportabile la sua crudeltà e tirannia e lo accusano davanti
all’imperatore di avere disobbedito alle leggi romane. Quando sente le
accuse, Augusto s’indigna e lo fa convocare ordinandogli di partire subito e
di presentarsi senza indugio a Roma. Quando Archelao arriva nell’Urbe,
l’imperatore pretende che si discolpi dalle accuse mossegli dai connazionali
e dai Samaritani. Alla fine, riconoscendo le colpe dell’etnarca, Augusto lo
manda in esilio a Vienne, città della Gallia meridionale, e confisca tutte
le sue proprietà.
Dopo questi fatti, la tetrarchia di Archelao viene
dall’imperatore annessa definitivamente alla Siria. Il prefetto Sulpicio
Quirino è incaricato da Augusto, assieme al procuratore Coponio, di mettere
in atto un censimento sulle proprietà di tutti i Giudei. I cittadini di
Gerusalemme, sentendo parlare del censimento dei propri averi, accolgono la
cosa con malcelato favore.
Tuttavia Giuda il galileo della città di Gamala, con
l’aiuto del fariseo Sadoc, si ribella proclamando che questo censimento mira
a mettere in totale servitù la nazione e invita il popolo a ribellarsi ai
Romani per tentare di acquisire l’indipendenza. Giuda incita i compatrioti
dicendo loro di non avere padroni mortali poiché la sovranità sulla Terra
Promessa appartiene a Dio. Dare risorse sotto forma di tributo a un
padrone pagano costituisce un atto di apostasia nei confronti di Yahwèh. E
siccome la gente di buon grado accoglie questi appelli, il censimento è, in
parte, boicottato, creando così le premesse per una devastante rivolta.
Per colpa di Giuda e Sadoc avvengono sedizioni e
rivolte in tutta la Palestina e si sparge molto sangue ebreo, sia per gli
eccidi reciproci che attuano gli Ebrei fanatici desiderosi di non cedere ai
loro nemici interni, sia per le stragi che fanno i Romani. Accade pure una
carestia che rende i rivoltosi ancora più brutali e sfrenati. Seguono lotte
e razzie tra le città a tal punto che il Tempio di Gerusalemme diventa preda
del fuoco ostile dei rivoltosi. In questo modo Giuda e Sadoc si mettono a
capo di una nuova fazione denominata degli Zeloti, alla quale aderisce un
vasto gruppo di giovani seguaci che creano numerosi tumulti. Questa setta
concorda con tutte le opinioni dei Farisei eccetto che hanno un ardentissimo
amore per la libertà, convinti come sono che solo Dio è loro guida e padrone
e non un comune mortale e per giunta straniero.
Inoltre il governatore Gessio Floro, a causa delle sue
numerose prepotenze e illegalità, provoca una disperata ribellione degli
ebrei contro i Romani. Giuda il galileo intanto dà il via alla sommossa di
tipo messianico; partendo dalla Galilea, egli arriva con le bande armate
fino a Gerusalemme con l’appoggio di numerosi Farisei. Alla fine la rivolta
è repressa nel sangue dai romani. Molti ribelli sono giustiziati compreso
Giuda.
Nonostante la ribellione fomentata da Giuda e da Sadoc,
al termine della sedizione gli Ebrei, convinti dagli argomenti del sommo
sacerdote Joazar, alla fine malvolentieri acconsentono al censimento e
quindi hanno luogo le registrazioni delle proprietà.
Dopo questa rivolta la storia del popolo di Israele non
riporta fino alla Prima guerra giudaica (66-70 d.C.) notizie di altre
ribellioni importanti.
Rodolfo Costanza
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 30 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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29/05/2021 |
Scuola. "Facciamo la differenza... con la
differenziata"; concluso il progetto al "Roncalli" di Grotte |
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Lo spettacolo
Provvidenza, Figliola e Morreale
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"Facciamo
la differenza… con la differenziata".
Si è concluso giovedi scorso, 27 maggio 2021, con lo spettacolo "Alla
scoperta della Raccolta differenziata", il percorso didattico rivolto a
tutti gli studenti dell’Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte dal
titolo "Facciamo la differenza… con la differenziata".
Pensato per rispondere all’obiettivo 12 di Agenda 2030, volto a garantire
modelli di consumo e produzione sostenibili, il percorso ha dato vita ad una
delle assi portanti del curriculum verticale di Educazione Civica.
La novità del progetto ha posto le sue basi nella sperimentazione pedagogica
del Service Learning, una metodologia che non si limita a promuovere
una maggior conoscenza degli aspetti che contraddistinguono l’idea che la
cittadinanza non sia soltanto un contenuto da trasmettere, ma chiede agli
studenti di compiere concrete azioni solidali nella comunità nella quale si
trovano ad operare.
Ed è per questo che la macchina organizzativa del "Roncalli" si è messa in
moto coinvolgendo gli studenti di ogni ordine e grado, proponendo un tema
sempre attuale, ma in una chiave del tutto innovativa: mettersi a servizio
della comunità per trasmettere conoscenze, condividere contenuti, rinforzare
comportamenti virtuosi.
Tante le attività che hanno visto come protagonisti gli studenti: la
produzione di interviste impossibili ai cestini della differenziata, la
realizzazione di spot pubblicitari, prodotti multimediali, reportage,
utilizzo di lapbook, incontri con i rappresentanti del settore ambientale
dei comuni di Grotte e Comitini, la pulizia degli spazi esterni agli edifici
scolastici, la realizzazione di contenitori accattivanti per differenziare i
rifiuti, le videoconferenze per la condivisione dei processi di
differenziazione e smaltimenti organizzate dagli studenti della secondaria
di primo grado con i più piccoli della scuola dell’infanzia.
Tantissime attività, tutte volte a limitare e ridurre le risorse consumate
dalla popolazione mondiale, di gran lunga superiori a quelle che gli
ecosistemi sono in grado di fornire. Attraverso l’utilizzo del Service
Learning gli studenti hanno acquisito la consapevolezza che lo sviluppo
sociale ed economico può avvenire solo in un quadro di sostenibilità, ma
soltanto se e la nostra società modificherà in modo radicale il proprio modo
di produrre e consumare beni.
La raccolta differenziata, che sta alla base di un’economia circolare, deve
essere realizzata in modo puntuale e virtuoso da ciascuno, e la scuola, in
tal senso, deve proporsi come agenzia educativa primaria. Ma come fare bene
la raccolta differenziata se davanti ad una pila di cestini gli studenti
entrano in confusione?
"Maestra, dove lo metto?".
"E questo dove va?".
"Qual è il cestino dell’organico?".
Sono queste le domande più frequenti che un insegnante si vede rivolgere
durante la giornata scolastica a Grotte, visto che la scuola primaria e la
scuola dell’infanzia non sono stati provvisti di contenitori specifici.
Per soddisfare questo importante bisogno, il "Roncalli" ha fatto specifica
richiesta all’ISEDA, l’azienda che si occupa della raccolta e dello
smaltimento dei rifiuti nel nostro Comune, di dotare le classi dei
contenitori per la raccolta della carta, della plastica, del secco residuo e
dell’umido.
L’ISEDA ha risposto positivamente alle richieste della scuola e ha inoltre
proposto uno spettacolo di formazione-informazione sulla raccolta
differenziata. Il Mago Pierre e Claudio, animatori ambientali, hanno
condotto in un mondo magico gli studenti, fornendo a ciascuno di loro in
modo simpatico, chiaro ed efficace, tante notizie e informazioni sullo
smaltimento dei rifiuti, sull’impatto che i rifiuti hanno negli ecosistemi,
sull’economia circolare.
Insomma, è bastata un’ora buona di battute, ironia, racconti, di perché, per
far comprendere ancora meglio agli studenti l’importanza della raccolta
differenziata. La magia ha sempre avuto un grande fascino su grandi e
piccoli ed è riuscita anche a bucare lo schermo.
Lo spettacolo, nel rispetto dei protocolli anti Covid, è stato seguito in
diretta streaming da ciascuna classe sulle lavagne interattive.
Anche il Primo Cittadino di Grotte, Alfonso Provvidenza, e
l’Assessore all’Ambiente e Territorio, Antonio Morreale (nella foto a
lato, insieme alla prof.ssa Carmela Figliola) hanno partecipato allo
spettacolo. Nell’ampio atrio della scuola secondaria, insieme agli studenti
delle seconde classi, hanno sorriso alle magie del Mago Pierre.
Durante il suo intervento, il Primo Cittadino rivolgendosi ai ragazzi ha
ribadito l’importanza del riciclo: "Dobbiamo lavorare tutti insieme per
migliorare la nostra terra e per farlo basta veramente poco. Se c'è qualcosa
che non va nel nostro territorio la colpa è nostra. Ricordiamoci che ad ogni
azione c’è sempre una conseguenza. Ed è per questo che ciascuno di noi deve
adottare dei piccoli comportamenti per mantenere pulito l'ambiente. Iniziamo
col conferire negli appositi cestini le lattine vuote e i cartoni della
pizza quando consumiamo questi prodotti negli spazi pubblici. Cari ragazzi
se volete una terra migliore, se volete un paese migliore, un ambiente più
pulito dovete stare attenti a quello che voi stessi fate. Per questo vi
invito a dire ai vostri amici, ai vostri genitori, ai vostri fratelli di
conferire nei cestini della spazzatura le lattine e i cartoni della pizza.
Vi invito tutti a non abbandonare nulla per strada perché questi
comportamenti sbagliati creano non solo un danno oggi, ma soprattutto un
danno nel futuro. Bastano piccoli comportamenti per migliorare il nostro
ambiente".
Redazione
29 maggio
2021.
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29/05/2021 |
Comune. Le novità del Regolamento TARI; nota del presidente
del Consiglio comunale Aristotele
Cuffaro |
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Aristotele Cuffaro |
Nota del Presidente del Consiglio comunale di Grotte, Aristotele
Cuffaro, riguardante le novità del nuovo Regolamento TARI.
***** "Esprimo
grande soddisfazione per l’approvazione del Regolamento TARI. Approvazione
che dopo anni di ristrettezze introduce importanti novità a favore del
cittadino.
Come evidenziato in Consiglio Comunale anche dall’assessore al ramo
Antonio Morreale e dal sindaco Alfonso Provvidenza, il
Regolamento introduce 3 novità importanti a favore del contribuente.
La prima novità è che saranno esentate dal tributo tutte quelle unità
immobiliari prive di energia elettrica e utenza idrica. Cosa cambia
rispetto al passato? Che mentre nel precedente regolamento questo tipo di
esenzione era prevista solo per le abitazioni, oggi potranno usufruirne
tutte le unità immobiliari, compresi magazzini e locali di deposito che non
sono di pertinenza dell’abitazione.
La seconda interessa le famiglie in cui vi sia la presenza di un
portatore di handicap, le famiglie economicamente disagiate e le
associazioni di volontariato operanti sul territorio comunale. L’art.
26 infatti prevede che il Consiglio comunale, in sede di approvazioni delle
tariffe TARI, potrà deliberare riduzioni ed esenzioni di valenza sociale,
assicurando la copertura finanziaria con risorse diverse dai proventi del
tributo, non gravando quindi direttamente sugli altri contribuenti.
La terza novità invece è indirizzata a chi contribuisce alla riduzione dei
rifiuti organici che vengono conferiti al servizio pubblico, prevedendo
quindi una riduzione del 20% sulla parte variabile del tributo a
tutte quelle utenze che decideranno di aderire al compostaggio domestico.
Tale pratica sarà incentivata inoltre attraverso la fornitura in comodato
d’uso gratuito di apposite compostiere.
La riduzione sul tributo è subordinata alla presentazione di apposita
istanza, che attesti l’avvenuta attivazione della pratica del compostaggio
domestico, secondo le modalità e la tempistica previste dal nuovo
“Regolamento comunale per la pratica del compostaggio”, e alla
sottoscrizione di apposita convenzione. Tale procedura dovrà essere attuata
anche per le utenze che già detengono una compostiera".
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Il Presidente del Consiglio comunale
Aristotele Cuffaro
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29/05/2021 |
Politica. Raccolta di firme della "Lega Sicilia -
Salvini"; domenica 30 maggio in Piazza Marconi |
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Manifesto |
La Sezione "Lega
Sicilia - Salvini" di Grotte
aderisce all'iniziativa messa in campo dal partito in diverse piazze
d'Italia, per la raccolta di firme a difesa del Made in Italy in Europa
e dei prodotti italiani.
"In vista del tesseramento 2021, a seguito del lavoro che sta mettendo in
atto il nostro segretario regionale on.le Nino Minardo - si legge nel
comunicato diffuso ieri - intendiamo lanciare un messaggio inclusivo nei
confronti della società civile,di professionisti,e di quanto vorranno
aderire al progetto della "Lega Sicilia Salvini Premier"a vantaggio della
nostra comunità. L'intento è quello di crescere, radicarsi e rafforzare la
squadra esistente. Invitiamo i cittadini a venire al nostro gazebo,
domenica mattina 30 maggio in Piazza Marconi dalle ore 09.00 alle ore 13.00".
Redazione
29 maggio
2021.
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27/05/2021 |
Scuola. "Caro Sindaco..."; lettera dell'alunna
Chiara Figliola al primo Cittadino di Grotte |
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"Caro Sindaco..." |
"Caro
Sindaco..."; così inizia la lettera che l'alunna Chiara Figliola -
ultimo anno di Scuola Primaria dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli"
di Grotte e Comitini diretto dal prof. Emanuele Giordano - ha indirizzato ad
Alfonso Provvidenza, Primo Cittadino del suo paese. L'occasione è stata
l'annuale ricorrenza della Giornata Mondiale della Terra.
"Caro
Sindaco..."
"Colgo
l'occasione per ringraziarla, il "panarieddru" è stato molto gradito -
scrive Chiara, ricordando il regalo consegnato dal Sindaco agli alunni in
occasione delle festività pasquali -. Oggi è la giornata mondiale della
nostra madre Terra. Purtroppo la Terra soffre a causa dei comportamenti
sbagliati degli esseri umani - prosegue l'Alunna -. L'inquinamento
delle nostre terre e dei nostri mari rappresenta un serio pericolo per
animali, piante ed esseri umani. I rifiuti rovinano la natura e tante strade
che si trovano vicine al nostro paese, certe volte diventano vere e proprie
discariche".
Dopo le considerazioni espresse con grande maturità, la giovane autrice
della lettera passa alle proposte: "Quando finirà la pandemia mi
piacerebbe che lei organizzasse qualche campagna di sensibilizzazione per
educare tutti i bambini e i ragazzi a diventare degli adulti responsabili e
innamorati della nostra madre Terra".
Lo scritto si conclude con il bel disegno di un globo terrestre verde e
sorridente.
Il Sindaco, ringraziando Chiara per la lettera, ha dichiarato il suo impegno
a continuare a portare avanti, insieme alla Scuola, le diverse iniziative di
sensibilizzazione già avviate nei confronti degli studenti, a favore
dell'ambiente e del rispetto della natura.
Redazione
27 maggio
2021.
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27/05/2021 |
Comune. Nuovo avvio del compostaggio domestico:
istanze, compostiere e risparmio in bolletta |
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Guida al compostaggio domestico |
Riproposta a Grotte la pratica del compostaggio domestico.
"Al fine di promuovere ed incentivare la pratica del compostaggio
domestico - si legge in una nota ufficiale diffusa dall'Amministrazione
comunale di Grotte - e più in generale la salvaguardia dell’ambiente,
questa Amministrazione Comunale ricorda che può essere richiesta la
fornitura di compostiere domestiche, contattando l’Ufficio Ambiente del
Comune. La richiesta potrà essere effettuata dalle singole utenze domestiche
che hanno a disposizione terreni privati o pertinenze adiacenti
all’abitazione. L’utente che vorrà aderire alla pratica del compostaggio
domestico, secondo quanto previsto dal regolamento, avrà diritto alla
compostiera in comodato gratuito, oltre ad una riduzione del 20% sulla parte
variabile della tariffa".
Il Comune di Grotte è stato uno dei primi Comuni siciliani ad avviare, già
nel mese di giugno 2009, il compostaggio domestico e non domestico (leggi
la notizia); pratica che era stata accolta con entusiasmo dai cittadini
e che aveva contribuito a ridurre in maniera significativa la frazione umida
da conferire con la raccolta differenziata. Nel settembre 2016 l'iniziativa
era stata reiterata con la distribuzione di altre compostiere (leggi
la notizia). Di questi giorni è la notizia di una nuova distribuzione di
compostiere ai cittadini che ne faranno richiesta.
Il Regolamento Comunale per la pratica del compostaggio (leggi il
Regolamento), approvato dal Consiglio comunale (leggi la
deliberazione) nel gennaio 2019, prevede la possibilità per i cittadini
che abbiano a disposizione dei terreni privati o delle pertinenze adiacenti
alla propria abitazione, di fare richiesta (scarica il
modulo di richiesta) per ottenere in comodato d'uso gratuito dal Comune
una compostiera, dove conferire i rifiuti organici, denominati anche
"umido". Con la firma di una apposita convenzione (scarica il
modulo di convenzione) e l'utilizzo della compostiera, l'utente
beneficerà della riduzione del 20% sulla parte variabile della tariffa.
Per un corretto impiego della compostiera è stata predisposta una guida al
compostaggio domestico, in distribuzione gratuita (leggi la
guida).
È
possibile contattare l'Ufficio
Ambiente del Comune di Grotte (geom. Giovanni Vetro) al n° 0922.947514 per
ulteriori informazioni.
Redazione
27 maggio
2021.
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26/05/2021 |
Chiesa. Avvisi ed appuntamenti
della settimana |
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Unità Pastorale
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante
Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili
anche alla pagina "Chiesa").
Lunedi 24 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della
Divina Misericordia, Benedizione eucaristica;
- ore 19.00, in chiesa Madre, incontro di preghiera dell'associazione
Rinnovamento nello Spirito.
Martedi 25 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della
Divina Misericordia, Benedizione eucaristica (con la partecipazione dei
cresimandi e dei loro genitori).
Mercoledi 26 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, incontro per il gruppo dei
collaboratori per la liturgia.
Giovedi 27 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, Novena allo Spirito Santo, santa Messa, Adorazione
eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri
(animazione a cura del gruppo della Medaglia Miracolosa);
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della
Divina Misericordia, Benedizione eucaristica;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Adorazione eucaristica;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, incontro per le coppie
di sposi;
- ore 20.30, in chiesa Madre, preghiera comunitaria e catechesi.
Venerdi 28 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in Oratorio (ex Ancelle riparatrici in Via Del Gesù), incontro
per giovani dai 15 ai 17 anni e per i cresimandi;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della
Divina Misericordia, Benedizione eucaristica;
- ore 20.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, Itinerario dei
fidanzati.
Sabato 29 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa prefestiva, Compieta,
Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica.
Domenica 30 maggio - Solennità della Santissima Trinità
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo:
60
- chiesa San Rocco:
25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o
superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a
SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli
altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre
persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione.
Redazione
26 maggio
2021.
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26/05/2021 |
Chiesa. incontri formativi per i giovani dai 15
ai 17 anni |
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Locandina |
A
partire da venerdi 28 maggio, 4 incontri formativi per i giovani di Grotte.
L'Unità Pastorale di Grotte ha comunicato che a partire dal prossimo
venerdi, 28 maggio 2021, si terranno presso l'oratorio di Via Del Gesù
(ex Istituto delle Ancelle Riparatrici) quattro incontro formativi.
Gli incontri sono rivolti in particolare ai giovani dai 15 ai 17 anni, con
riferimento specifico ai cresimandi ed a quanti si dedicano all'educazione
dei giovani.
Queste le date, i relatori e i temi degli incontri:
- venerdi 28 maggio, ore 17.00, dott. Riccardo Pancucci (psicologo):
"Emozioni e comunicazione nell'età adolescenziale";
- venerdi 4 giugno, ore 17.30, Mara Adile (Centro per la Pastorale
Giovanile): "I giovani e la Chiesa";
- venerdi 11 giugno, ore 17.30, don Dario e don Alessio: "Pericoli ed
effetti delle droghe nei giovani";
- venerdi 18 giugno, ore 17.30, Antonella Casucci e Grazia Pansica (CAV
- Centro Aiuto alla Vita - Canicatti): "In attesa di una vita 'inattesa'".
Redazione
26 maggio
2021.
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26/05/2021 |
Sport. Strepitosa vittoria a Brescia per i
colori sociali del Grotte Calcio |
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Colori sociali del Grotte Calcio |
Tornano vittoriosi in campo i colori sociali del Grotte Calcio.
Un ritorno in grande per la i colori della maglia giallo-nera, indossata con
orgoglio dai calciatori della storica "Grotte Calcio FBC".
È
successo a Brescia, dove una sfida tra colleghi ha riportato sul prato verde
i colori tanto cari ai tifosi grottesi. Tra questi, il dott. Aurelio Zaffuto,
specialista in Ortopedia e Traumatologia, Dirigente medico presso l'ente
"Spedali Civili" di Brescia, Viceprimario della Divisione Ortopedia e Traumatologia presso il
Presidio Ospedaliero di Gardone Val Trompia.
Nell'organizzare una partita tra colleghi, piccolo ma tanto atteso momento
di evasione dopo oltre un anno vissuto nelle trincee del pronto soccorso e
dei reparti ospedalieri, il dott. Zaffuto non ha avuto dubbi su quali colori
far imprimere sulle magliette della squadra di "Ortopedia": i colori sociali
del Grotte Calcio (vedi foto a lato).
E fu così che le maglie
giallo-nere sono tornate in campo, ieri a Brescia, nella sfida
"Ortopedia" Vs "Chirurgia".
Per la cronaca: la partita è terminata con la vittoria di "Ortopedia", col
risultato di 7 reti a 3. Determinante l'apporto in prima persona del
dott. Zaffuto, che ha contribuito con la realizzazione di due reti.
Redazione
26 maggio
2021.
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26/05/2021 |
Persone. "Un grottese da ricordare: Calogero
Montaperto"; di Domenico Criminisi |
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Calogero Montaperto
Col vento della vita |
Grotte non dimentica i suoi figli.
Oggi, grazie all'opera del prof. Domenico Criminisi, ricordiamo la figura
di un concittadino, Calogero Montaperto, ufficiale degli Alpini durante
la Seconda Guerra Mondiale, decorato con la Croce al merito di Guerra.
Autore di quattro raccolte di racconti "Gente di casa nostra", "L'allegra
ballata", "Foglie sparse" e "Col vento della vita", Calogero Montaperto è
nato e vissuto a Grotte fino all’età di venti anni nel periodo tra le due
guerre. Poi, il destino lo porterà altrove, ma il paese natio, che resterà
costantemente nel suo cuore e nei suoi pensieri, occuperà un posto
importante anche nei suoi racconti: le strade ed i quartieri di Grotte, oggi
abbandonati, brulicano di gente e i protagonisti della storia del nostro
paese di quegli anni riprendono vita.
È venuto a mancare nel 2015, all'età di 95
anni.
*****
Un
grottese da ricordare: CALOGERO MONTAPERTO
Calogero Montaperto nacque a Grotte nel 1920. Visse i primi 20 anni
della sua vita tra Grotte ed Agrigento dove, a completamento degli studi
secondari, conseguì il diploma di maestro. Poi, un breve periodo lavorativo
presso il Comune di Grotte e l’ufficio del lavoro di Agrigento, quindi, il
corso di allievi ufficiali e, a soli 20 anni, in guerra.
Fu inizialmente mandato ad Aosta, con il grado di tenente, e da lì in
Francia, nella valle dell’Isère, assegnato alla quinta divisione alpina
“Pusteria” di stanza a Grenoble, in una regione già occupata dai tedeschi.
Durante il servizio militare fu promosso capitano e poi tenente colonnello,
guadagnandosi anche la decorazione con la croce al merito di guerra.
I soldati italiani svolgevano in quella regione una funzione di controllo
del territorio e sebbene fossero considerati invasori, come in effetti
erano, riuscirono ad instaurare con la popolazione locale e con gli italiani
ivi residenti buoni rapporti tanto che, possiamo dedurre dai racconti del
Montaperto, quel soggiorno fu, più che un servizio militare in tempo di
guerra, una vera vacanza durante la quale, alle lunghe passeggiate, alle
soste nei bar per rinfrescarsi, alle serate nei ristoranti, non mancò
neppure la piacevole compagnia di belle ragazze.
Ma quella vacanza durò solo fino a quel tragico 8 settembre, quando i
soldati italiani, braccati dai tedeschi, sbandati, abbandonati a sé stessi,
tentarono di rientrare nella loro terra. Calogero Montaperto fu fatto
prigioniero prima ancora di lasciare la Francia. Temette la fucilazione
insieme agli altri 75 ufficiali italiani bloccati dai tedeschi. Poi,
fortunatamente, la fuga e, dopo un viaggio avventuroso durato circa un mese,
alla fine del settembre ’43, raggiunge il Lazio. Lì viene ospitato dai
commilitoni, compagni di quella brutta avventura, che erano arrivati a casa.
Avrebbe voluto proseguire il suo viaggio verso Grotte, ma i rastrellamenti
dei tedeschi erano ancora in corso, i liberatori erano ancora lontani,
perciò si lasciò convincere dagli amici a restare nascosto tra i monti della
Ciociaria in mezzo a gente che riconobbe subito molto generosa e ospitale.
Quando gli fu possibile, grazie a un lasciapassare degli alleati, riprende
il viaggio, arriva a Grotte “frastornato e avvilito”. Ma vi resta
poco, appena il tempo di salutare parenti e amici, di assicurarsi che la
liberazione fosse stata completata, e riprende il viaggio verso il nord.
Nuovamente ad Aosta, dove per un anno insegna al Convitto Nazionale e quindi
là dove il suo cuore aveva, forse, messo le radici, ad Anitrella, in
Ciociaria. Lo aspettavano i suoi amici e probabilmente anche una ragazza,
Nisia, che sarà la compagna della sua vita e mamma dei suoi tre figli: Ezio,
Piero e Giuseppina.
In Sicilia, prima ancora di partire per la guerra, si era iscritto
all’università. Voleva conseguire una laurea, ma fu un sogno che poté
realizzare molto tempo dopo, nel Lazio. Si laureò in giurisprudenza
e, mentre continuava ad insegnare, esercitò per tanti anni la professione di
avvocato. Si dedicò anche alla politica. Credo che sia stato consigliere
comunale ad Anitrella. Ma la sua passione era l’arte. Fu scultore,
pittore, ma soprattutto scrittore. I suoi racconti furono pubblicati in
quattro raccolte: "Gente di casa nostra" nel 1964; "L’allegra
ballata" nel 2002; "Foglie sparse" nel 2003; "Col vento della
vita" nel 2011. Un quinto libro di narrativa "Maschere e sacrestie"
resta, forse ancora, in un cassetto della sua scrivania, in attesa di essere
dato alle stampe.
Le notizie della vita di Calogero Montaperto sono ricavate dai suoi racconti
prevalentemente autobiografici. Hanno come sfondo Moutiers in Savoia dove ha
prestato il servizio militare durante la seconda guerra mondiale; Anitrella,
nella Ciociaria, dove rimase nascosto, alla fine della guerra, per sfuggire
ai rastrellamenti tedeschi, e dove formerà la famiglia e resterà per tutta
la vita.
Un posto particolare, nei suoi racconti, occupa Grotte. Vi visse solo
fino all’età di venti anni ma, quando scriverà i suoi racconti, riuscirà a
ricordare e a descrivere nei dettagli i luoghi e i personaggi di cui narra
le vicende e che chiama per nome e cognome. Spesso preferisce chiamarli con
il loro soprannome, cosa che rende, a me che di quei personaggi ho un chiaro
ricordo, più riconoscibili e ancora vivi i protagonisti delle tante storie
curiose che racconta.
Ne ricordiamo alcuni: Caliddru Guardalacqua, fontaniere comunale e
Turiddru Baruni, acquaiolo, primi attori del sistema di
approvvigionamento idrico “a la funtana” quando Grotte era ancora
privo di fogne e di acqua corrente; Turiddru di Piddra, il mimo del
paese, e poi ancora, Ninu di Pruvinzina, Ignazio Tascarella,
Vicienzu Muzzuni, Sariddru Fantauzzu, Vicienzu Polizzottu,
Giacominu Lo Presti e tanti altri calciatori e tifosi che ogni anno,
sul primo appezzamento di terreno pianeggiante che si rendeva libero dopo il
raccolto, organizzavano partite di calcio che coinvolgevano l’intero paese.
Non mancano gli episodi che riguardano le vicende politiche del tempo, le
contrapposizioni, non sempre incruente, tra le diverse fazioni che si
contendevano il potere al Comune: le famiglie Licata, Vassallo, Seminerio.
Curiosamente, anche allora come oggi, la banda municipale era divisa in due:
una parte diretta dal maestro Don Nino Baldo, macellaio sotto
l’orologio, che disertò, forse per ragioni politiche, la festa del Venerdì
Santo, l’altra parte era diretta dal giovane maestro Paolino Licata
che, quell’anno, assicurò la musica dietro l’urna.
Infine ricordiamo la storia un po’ pepata che ha coinvolto la
professoressa Valenti, sorella dell’arciprete, complice inconsapevole
del giovane Ciccio Ciraolo che, per sottrarsi agli sguardi indiscreti della
strada, dà appuntamento alla sua ragazza proprio in casa della
professoressa. Successivamente Ciccio Ciraolo, amico di Montaperto,
dopo l’Accademia Militare di Modena, parteciperà alla guerra col grado di
Maggiore, alla lotta partigiana in Lombardia, e pochi anni dopo morirà in un
grave incidente stradale.
Quando scrive “Col vento della vita”, Montaperto è già anziano “con i
capelli bianchi come la neve, proprio come quelli del caro ingegnere don
Raimondo Spitali … e allora, spinto dalla nostalgia, ritorna al suo passato,
a quel passato, molte volte amaro, ma che, almeno, gli diceva qualcosa, e ne
prova tanta tristezza” (dal racconto “Perché”).
Ritorna, così, a Moutiers, in divisa di ufficiale degli Alpini, dalla sua
amata Ester, ritorna a Grotte, tra gli amici a passeggiare a “la chiazza,
… di punta a punta” da “li carrabunera a donna Tanina”, sui campi
di calcio improvvisati a tifare per la squadra locale, ritorna bambino
durante l’estate a “lu cuozzu di l’oru” nella casa di campagna dei
nonni materni, del caro nonno Tommaso Parrinello che lo amò tanto.
Traspare, dai racconti, tanta nostalgia di quegli anni, tanti rimpianti ma
anche tanta tristezza. Non lo confessa espressamente, ma, penso, che questa
tristezza fosse stata determinata anche dal fatto di essere stato privo, nel
periodo più importante della vita, dell’affetto e del sostegno del padre
che, emigrato in America, sembra abbia mantenuto sporadici rapporti con la
famiglia.
Di lui, Calogero parla poche volte e con distacco. Sembrano inesistenti i
nonni paterni e gli altri parenti del ramo “Montaperto”. Al contrario,
quelli del ramo materno sono costantemente presenti nei suoi pensieri. Sono
le famiglie “Parrinello”, “Morreale” e “Ciraolo” (mia madre e mio zio
Michelangelo).
Li rivede con piacere quando qualcuno di loro va a trovarlo o passa per Roma
ed è molto emozionato, commosso, quando, l’unica volta che ritorna a Grotte
da adulto nel 1979, li può riabbracciare tutti. E qui ancora nostalgia,
rimpianti e qualche lacrima; li può riabbracciare tutti meno quelli che ci
avevano lasciati e tra questi il caro zio Calogero Parrinello per il
quale il nostro Montaperto era il nipote prediletto.
Tutte notizie, queste, che ho acquisito dai racconti di Montaperto che si
mescolano con i racconti di mia madre, Ciraolo Carmela, cugina di
Calogero Montaperto e sua coetanea, con il quale ha intrattenuto rapporti
epistolari e telefonici fino agli ultimi anni della loro vita.
Personalmente ho un vago ricordo di Calogero Montaperto, della mamma e della
sorella; li ho conosciuti quando, bambino, negli ultimi anni ’40,
accompagnavo mia madre o mia nonna nella loro casa di via Calatafimi e
quando li andammo a salutare la vigilia della loro partenza per Frosinone.
Quando Calogero si trasferì definitivamente ad Anitrella, infatti, anche la
mamma e la sorella lo raggiunsero in Ciociaria lasciando, anche loro,
definitivamente la Sicilia.
Prof.
Domenico Criminisi
26 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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26/05/2021 |
Cronaca. Vandali in azione in Piazza Renzo
Collura; il presidente Aristotele Cuffaro: "Fatto gravissimo" |
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Sassaiola
Vetri rotti |
Abitazioni prese di mira da alcuni vandali, lo scorso fine settimana.
Una fitta sassaiola - almeno 15 grandi pietre rinvenute - ha
investito il balcone di una abitazione nel quartiere di piazza fonte a
Grotte, precisamente in Via Meli. I proprietari al rientro hanno trovato i
vetri rotti e i mobili danneggiati (vedi foto a lato).
Il pericoloso "passatempo" escogitato da alcuni vandali, ancora non
identificati, si ripete da diverso tempo; "Non è la prima volta che
succede un atto del genere. Qualche tempo fa è toccato ad altre
abitazioni: vetro rotto e portone di un garage forzato" asseriscono gli
abitanti della zona, i quali chiedono "alle autorità un controllo più
ferrato".
Ferma presa di posizione del Presidente del Consiglio comunale,
Aristotele Cuffaro: "Quanto accaduto in questi giorni nel
centro storico di Grotte ed esattamente nella zona della fontana "Piazza
Renzo Collura" è gravissimo. I gruppi di ragazzi che a pietrate
sfondano porte, finestre incuranti di arrecare danno fisico agli abitanti
non è da considerare una semplice bravata, ma un vero e proprio atto di
microcriminalità. Nella qualità di Presidente del Consiglio condanno
tali comportamenti e solidarizzo con le famiglie del quartiere. Ci
azioneremo per rafforzare i controlli del caso e se verranno a verificarsi,
nuovamente, spiacevoli violazioni i responsabili saranno denunciati alle
autorità competenti".
Redazione
26 maggio
2021.
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Balcone danneggiato |
24/05/2021 |
Economia. Appello al Governo dagli architetti
agrigentini: "Semplificare i lavori pubblici" |
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Rino La Mendola |
Semplificare i lavori pubblici: gli architetti agrigentini lanciano un
appello al Governo per far ripartire un settore che, sul territorio
agrigentino, negli ultimi 10 anni ha perso 4.300 posti di lavoro.
Settore delle costruzioni e dei lavori pubblici: per gli architetti
agrigentini è necessaria un’immediata ripartenza per arginare i danni
prodotti dalla pandemia da Covid che sta alimentando una grave crisi. Crisi
che, negli ultimi lustri, aveva già notevolmente interessato la provincia di
Agrigento.
Sono circa 4.300 i posti di lavoro del settore delle costruzioni persi
nell’agrigentino, durante gli ultimi dieci anni, secondo i dati censiti
dalla Cassa Edile, che ha registrato anche la chiusura di 707 imprese e
la perdita di circa 23 milioni di euro di salari. Per rilanciare il
settore, il Governo nazionale sta lavorando a un nuovo decreto legge per una
semplificazione dei lavori pubblici che guarda soprattutto agli appalti,
continuando ad ignorare - secondo gli architetti della provincia di
Agrigento - altre fasi importanti nell’esecuzione delle opere pubbliche.
“Così non risolveremmo nulla - afferma il neoeletto presidente
dell’Ordine degli architetti di Agrigento Rino La Mendola -. Bisogna
intervenire con un pacchetto organico di emendamenti al codice dei
contratti, finalizzato alla semplificazione dell’intero processo di
esecuzione dei lavori pubblici: dalla programmazione al collaudo dei lavori.
Non basta accelerare gli affidamenti se l’esecuzione dei lavori continua ad
essere paralizzata, già a monte, da una lunga programmazione e da complicate
procedure di redazione e approvazione dei progetti e, a valle, da collaudi
che vengono redatti, sempre più frequentemente, dopo tanti anni dalla fine
dei lavori, magari quando le opere pubbliche sono già fatiscenti. Pensare
poi alle procedure emergenziali utilizzate per la ricostruzione del ponte di
Genova come un modello a cui fare riferimento in regime ordinario è assurdo,
in quanto le regole e i principi della libera concorrenza e della
trasparenza nei lavori pubblici sono fondamentali. La velocità delle
procedure - sottolinea La Mendola - può essere garantita anche
utilizzando strumenti come il concorso di progettazione a due gradi che
garantisce libera concorrenza e qualità del progetto. Tale procedura è stata
infatti utilizzata, con successo, proprio a Genova, non per la ricostruzione
del ponte, ma per la riqualificazione dell’area del “Polcevera”, devastata
dal crollo dell’infrastruttura”.
Gli architetti agrigentini, per superare una crisi del settore che sta
colpendo in modo particolare liberi professionisti e imprese che operano in
provincia, lanciano un appello al Governo nazionale affinché da un
lato venga finanziato un fondo di rotazione che punti a un modello
innovativo per alimentare gli incarichi ai liberi professionisti e,
dall’altro, affinché il nuovo decreto legge possa introdurre una serie di
dispositivi, finalizzati a modificare il codice dei contratti per
rilanciare la centralità del progetto e garantire la semplificazione
dell’intero iter di esecuzione delle opere pubbliche: dalla programmazione
al collaudo dei lavori.
Redazione
24 maggio
2021.
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24/05/2021 |
Riflessioni.
"Accoglienza della Sinistra agli extracomunitari nella bella città
di Milano"; di Antonio Pilato |
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Antonio Pilato |
Riflessione del prof. Antonio Pilato.
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Venerdi corso, mi sono alzato, e ho fotografato questi disperati per
documentare l'accoglienza intelligente di tutta la Sinistra, compresa quella
del signor Sindaco di Milano, che si ricandida.
Il sottoscritto, invece, pensa che questi politici si servono del "cavallo
di Troia" allo scopo principale di entrare nelle coscienze e conquistare
consenso elettorale, come i greci coi troiani.
(21
maggio 2021, ore 08.00, adiacente all'ufficio postale di Via Rosolino Pilo).
(Sempre davanti all'ufficio postale di Via Rosolino Pilo)
(Galleria di Corso Buenos Aires. Davanti al Teatro dell'Elfo)
(Galleria di Corso Buenos Aires. Davanti al Teatro dell'Elfo)
Queste
foto documentano il tipo di accoglienza "conseguenziale", che PD, Movimento
Cinque Stelle e LeU riservano agli extracomunitari che giungono nella bella
città di Milano, ricca, lussuosa , modello di civiltà, punto di riferimento
della moda europea ecc. ecc., governata dalla Sinistra.
A futura memoria.
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Antonio
prof. Pilato
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23/05/2021 |
Romanzo. "Chi era il
vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 22^ puntata |
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Fuga in Egitto
R. Guttuso
Prof. Rodolfo Costanza |
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)
(22^ puntata)
Cap. 22
Un atroce dubbio
In tutta la Galilea nessuno sa cosa preservi
il futuro, meno che meno la famiglia di Joseph. Myriam, nonostante la prole
e il passare degli anni, è ancora bella, slanciata e conserva la sua grazia
di donna piacente. L’avanzare dell’età si riflette nel suo fisico asciutto
che non ne fa diminuire la serena bellezza.
Gesù ha circa dieci anni e ha fatto molti progressi
negli studi, aiutato dal padre e dal suo insegnante, con grande
soddisfazione dei genitori i quali si stupiscono delle cose positive che si
dicono di lui. Dice di lui l’evangelista Luca: «Il bambino cresceva, si
fortificava ed era pieno di sapienza e la grazia di Dio era sopra di lui».
Egli ormai conosce molto bene l’aramaico e inizia ad apprendere anche i
rudimenti dell’antica e ieratica lingua ebraica e qualche parola di greco,
inoltre approfondisce la conoscenza della Torah, dei Salmi e degli altri
libri sacri in modo più analitico. Egli ha uno spirito incredibilmente
precoce nel leggere gli stati d’animo materni, paterni, dei paesani e nel
decifrare le situazioni concrete che vivono i suoi genitori e i suoi
fratelli in casa. In più, dimostra inclinazione straordinaria
nell’apprendere le letture dei testi sacri in sinagoga.
Un giorno d’inverno a Gesù tornano in mente le parole
del cugino Giovanni sul fatto che forse non è figlio di Joseph. Ciò lo
induce, guardandosi allo specchio, a notare che tra lui e il padre non c’è
nessuna somiglianza fisica e rileva anche che non c’è nessuna affinità di
carattere, diversamente dei fratelli. Riflettendo, Gesù trova anche strano
che sia nato a Betlemme e non a Nazareth, quest’ultimo paese d’origine della
madre. L’insieme di tutte queste cose lo porta a fare domande alla madre.
Egli riceve risposte elusive che lo insospettiscono ancora di più.
Gesù trova alcune risposte nella sinagoga che egli
frequenta assiduamente, ciò gli consente di consultare i registri dove sono
trascritti i matrimoni che vi sono stati celebrati. Così scopre che Myriam e
Joseph non si sono sposati a Nazareth, né a Betlemme, ma a Gerusalemme.
A causa degli interrogativi che affollano la sua mente,
Gesù, in cuor suo sente che non può essere il figlio di Joseph e nonostante
questi terribili dubbi vuol bene al padre adottivo, anzi gli vuole bene più
di prima. Egli ogni volta che è indotto a fare alla madre qualche domanda
essa risponde sempre evasivamente; ciò conferma che i suoi sospetti possano
essere fondati. Gesù, come tutti i ragazzi caparbi e amanti del vero, non si
sentirà in pace con se stesso finché non saprà la verità.
Egli viene a sapere da un lontano parente che vive a
Cana che per circa un anno la madre era vissuta a Gerusalemme alla corte del
re Erode. E proprio in quel tempo Joseph era stato in carcere in quella
città poiché coinvolto in un presunto attentato alla persona di Erode con un
giovane di Cana che faceva parte del gruppo di credenti che si era recato in
pellegrinaggio in città per la festa della Pasqua. Le parole del parente
s’insinuano nella sua mente come un tarlo, impedendogli per alcune notti
perfino di dormire. Tutte queste informazioni inducono Gesù a trattare
gradualmente Myriam con una certa freddezza che aumenterà man mano che saprà
la verità (in questo modo si spiega il comportamento freddo e scostante di
Gesù verso la madre, non solo alle nozze di Cana ma anche durante i suoi
ultimi tre anni di predicazione per tutta la Palestina, prima della
crocifissione).
Il parente di Cana gli suggerisce: «Se vuoi sapere
qualcosa di più su quegli avvenimenti ti devi rivolgere a persone che dieci
anni prima lavoravano e, forse, faticano ancora oggi alla reggia del defunto
re Erode». Gesù non riesce a sapere altro. Chi sa preferisce tacere, sia per
timore di Dio, sia per evitare di sconvolgere la vita della famiglia del
vecchio e stimato Joseph.
Alla fine della primavera il rabbi della sinagoga di
Nazareth e l’hazzan (l’insegnante) si presentano in casa di Myriam e Joseph
dicendo loro: «Gesù ormai ha appreso quello che noi potevamo insegnargli,
sarebbe opportuno, se voi siete d’accordo, con il nuovo anno scolastico
d’inviarlo a studiare a Sepphoris».
Dopo i primi cinque anni di studio, il ragazzo, verso
l’undicesimo anno di età, entra nel secondo ciclo di formazione scolastica.
Il ciclo dura due anni e ha per oggetto nuove discipline come la matematica,
la storia di Israele, la grammatica, la letteratura ebraica, i primi
rudimenti della lingua greca e alcune materie e tradizioni orali che la
consuetudine ebraica trasmette come spiegazione e complemento dei testi
sacri risalenti a Mosè e ai profeti. Il metodo è lo stesso, fondato sulla
ripetizione e sull’allenamento della memoria e anche sull’analisi razionale
di alcune parti importanti dei testi sacri.
I genitori decidono di inviare Gesù per questi due anni
in una scuola nella vicina Sepphoris, cittadina cosmopolita distante cinque
miglia da Nazareth, in cui convivono greci, ebrei, fenici, siriani. Egli
potrà il mattino presto andare a scuola su un carro di un conoscente amico
di Joseph che giornalmente porta ortaggi e frutta da vendere in questa
città, e ritornare dopo mezzogiorno con lo stesso carro a Nazareth. Mentre
nel pomeriggio inoltrato, fino a sera, continuerà a frequentare la bottega
del padre. Siccome Giuseppe diventa sempre più debole e lento, un po’ alla
volta Gesù è costretto ad addossarsi parte del lavoro in bottega che svolge
con diligenza e abilità.
* * *
Joseph e Myriam si recano periodicamente a Gerusalemme in occasione della
Pasqua o di altre importanti feste religiose, come fa ogni buon Israelita.
Siamo nell’anno 6 d.C., qualche mese prima che Gesù termini i due anni di
studio a Sepphoris, tutta la famiglia, anche quell’anno, decide di andare in
pellegrinaggio a Gerusalemme.
Secondo le prescrizioni legali Myriam e Gesù non sono
obbligati a questo viaggio, tuttavia le donne di solito accompagnano i loro
mariti; quanto ai figli, i padri più osservanti li conducono con loro anche
prima dei tredici anni.
Il pellegrinaggio in genere si compie con gruppi di
parenti, amici, conoscenti e paesani, formando piccole carovane che si
aggregano ad altri gruppi, viaggiando insieme lungo il cammino. Da Nazareth
a Gerusalemme le soste notturne sono quattro, perché la strada da percorrere
è molto lunga. Nella città si giunge uno o due giorni prima del quattordici
di Nisan e vi si rimane fino a tutto il 21 dello stesso mese, giorno in cui
terminano le solennità pasquali.
Diversamente dagli altri anni in cui avevano percorso
la lunga e tranquilla strada litoranea, detta Via maris proveniente
da Damasco, che si snoda per buona parte non lontano dalla costa
mediterranea, essi questa volta, per non stancare le fragili membra
dell’ormai vecchio falegname, decidono di percorrere la più breve ma
pericolosa Strada regia detta anche Strada dei ladri (era
chiamata così poiché avvenivano in continuazione delle aggressioni e rapine
da parte di ladri e predoni samaritani a danno di altri ebrei) che
attraversa parte della Samaria.
Con due asini, le provviste, le coperte e le stuoie
necessarie, si avviano, assieme ad altri gruppi, a sud-est verso la
cittadina di Scytopolis; da lì lentamente puntano verso sud costeggiando a
breve distanza il fiume Giordano. Onde evitare problemi con i Samaritani,
aggirano il villaggio di Salim. E mentre lasciano alle spalle questa
cittadina, Gesù sente il vecchio imprecare contro i Samaritani; a questo
punto chiede: «Come mai, padre, sei così adirato verso costoro?».
«Caro figlio», risponde Joseph, «devi sapere che non
passa buon sangue tra i Samaritani e gli altri Ebrei. Quando, nove secoli
fa, il regno di Salomone cominciò a declinare e gli Israeliti si disunirono,
i Samaritani dichiararono di discendere dalle dieci tribù del regno di
Israele. Essi pertanto rivendicarono di essere i veri ebrei sia per la loro
presunta genealogia, sia perché affermano di praticare la vera fede verso
Elohim, sia perché, loro dicono, di rispettare la tradizione della legge di
Mose. In realtà essi sono smentiti dal Libro dei Re e dalla Torah
secondo cui essi sarebbero stati deportati in massa sette secoli fa nelle
lontane regioni dell’Impero Assiro e vi avrebbero perso l’identità ebraica a
causa dell’unione con donne del luogo».
Un altro motivo di discordia deriva dal fatto che «i
Samaritani sostengono che il libro del Deuteronomio è falso poiché situa il
luogo eletto da Dio sul Monte Sion, mentre secondo loro sarebbe il monte
Garazim, dove hanno un tempio. Peraltro, affermano che l’altare di Dio
sarebbe stato costruito non sul Monte Ebal, come vogliono gli altri ebrei,
ma sul monte Garazim. Sono talmente prevenuti da considerare sia l’antico
santuario costruito a Silo, sia il Tempio di Gerusalemme, costruito da
Erode, come assolutamente sacrileghi».
«Tutto ciò», dice Joseph, «li ha resi invisi a tutti
gli altri Ebrei; di converso è cresciuto in loro l’odio verso i loro
confratelli di Giudea e di Galilea, i quali evitano di avventurarsi e
passare singolarmente attraverso la Samaria per paura di essere aggrediti e
derubati, cosa che avviene spesso».
«Padre!», esclama Gesù, «non sarebbe giunto il momento
che queste divisioni tra Samaritani, Giudei, Galilei, Farisei, Sadducei ed
Esseni e Zeloti finissero una volta per sempre e si pensasse al bene
comune?».
«Sì! Hai ragione figlio mio», dice Joseph. «Mi chiedo
anch’io se il paese possa mai raggiungere l’unità di territorio e,
principalmente, di popolo, vista la forte avversione che pervade questi
variegati gruppi di nostri compatrioti».
Mentre proseguono verso Alexandreion, paese di carrube,
cotogne e melograni, sono accompagnati alla propria destra, alla distanza di
pochi centinaia di metri, da una lunghissima verde macchia di alberi e
vegetazione che fiancheggia le argentee acque del Giordano che veloci si
dirigono verso il Mar Morto. È lì che incontrano dei Samaritani i quali, con
mal celata irritazione, mentre li incrociano sputano per terra in segno di
disprezzo.
Poco dopo Joseph rivolto al figlio esclama: «Hai visto!
Era prevedibile e da mettere nel conto. Ciò conferma quanto ti avevo detto
prima. La miglior cosa è non farsi coinvolgere nelle loro provocazioni».
È il primo pomeriggio del quarto giorno; la carovana,
arrivata nell’oasi di Gerico, punta verso ovest, in mezzo a ulivi nodosi e
contorti. La pista inizia a salire verso Gerusalemme della quale, verso il
tramonto, si cominciano a vedere in lontananza i bastioni della città.
* * *
Eseguite le formalità per entrare a Gerusalemme, e le incombenze riguardanti
i riti del Tempio, Gesù chiede al padre, in attesa dell’offerta sacrificale
ad Adonai (il Signore, l’Eterno), se può chiarirgli i meccanismi, le
gerarchie e le funzioni inerenti al Tempio e alla casta sacerdotale. Joseph
fa intendere che il discorso è molto lungo per spiegare quanto chiesto dal
figlio, ma il ragazzo insiste (per gli Ebrei di allora la formazione
religiosa da bambini era di spettanza del padre, poiché solo gli israeliti
maschi andavano a scuole e potevano diventare sacerdoti o rabbini. Le donne
invece erano lasciate nella completa totale ignoranza).
Joseph esordisce dicendo: «A prescindere da quanto
previsto dai sacri testi, che tu in parte dovresti ormai conoscere, nel
Tempio domina il sacerdozio levitico che ha a capo il sommo sacerdote e in
forza dell’ordinamento teocratico è anche il capo di tutta la nazione. Egli
riunisce in sé la suprema autorità religiosa e anche quella civile. Così è
teoricamente, ma in pratica oggi il potere effettivo del sommo sacerdote è
in realtà assai ridotto».
«I Maccabei discendenti degli Asmonei», prosegue il
vecchio, «nel passato sono stati, nello stesso tempo, sommi sacerdoti e re,
attuando nuovamente l’antico ideale d’Israele. Privati i Maccabei del trono,
i sommi sacerdoti sono stati eletti sempre tra i membri di talune famiglie
sacerdotali facoltose che hanno avuto e detengono particolare potere e
ricchezze e costituiscono, dentro il ceto ecclesiastico, una casta di
aristocratici».
Joseph continua: «Una volta eletto, il sommo sacerdote
diventa il ministro del culto e il capo di tutti i servizi del Tempio. A lui
personalmente spetta di celebrare la liturgia nel giorno di Yom Kippur
(Giorno di Espiazione) ma, talvolta, officia anche altre feste solenni. Nel
campo civile il sommo sacerdote agisce specialmente come capo del Sinedrio,
la cui presidenza gli spetta di diritto. Soprattutto in questa funzione, il
suo potere effettivo è diminuito con il re Erode il quale, oggi, indica le
direttive in campo civile.
Così il capo del Sinedrio esegue le direttive che
provengono da chi ha il vero potere, cioè chi ha la corona regale. Questa
sudditanza del Sinedrio verso Erode ha finito per portare agli estremi il
discredito del più venerando degli istituti del giudaismo postesilico. I
sommi sacerdoti appartengono alla confraternita aristocratica dei Sadducei,
il cui indirizzo dottrinale è esplicitamente combattuto dai Farisei, dagli
Scribi e da altri gruppi religiosi».
«Come avrai capito», caro Yeshu’a, «da quando mi sono
stabilito a Nazareth, stimo poco la classe sacerdotale e i Sadducei. Sebbene
io sia un Fariseo, non ho molta stima e fiducia verso costoro. Fiducia che
persi quando fuggii da Gerusalemme (nell’autunno del 29 a.C.) per evitare di
essere arrestato dalle guardie di Erode per sospetta e indiretta
partecipazione a un complotto per attentare alla vita del re. In
quest’occasione da parte dei Farisei non ebbi nessun aiuto per riuscire a
fuggire. I capi di questa corrente sono dei falsi, a loro interessa
mantenere il loro potere, dei singoli adepti non interessa niente, essi li
utilizzano come massa d’urto per i loro interessi politici, religiosi ed
economici».
«Ritornando a parlare dei sacerdoti (cohen), c’è da
dire che», chiarisce Joseph, «il servizio liturgico è svolto nel Tempio dai
discendenti della tribù di Levi, che rimangono distinti nei due antichi
ruoli di sacerdoti e di semplici Leviti. Un’altra incombenza riservata ai
Leviti è la formazione di diverse squadre di militi ognuna delle quali è
composta di un sacerdote e sette leviti che hanno il compito di perlustrare
le aree attorno al tempio giorno e notte. Nel compiere i loro uffici, i
sacerdoti tuttavia si rendono benemeriti verso la società più di altre
persone, perché con questi riti placano Dio e assicurano la sua protezione
al popolo di Israele».
Gesù sollecita Joseph a continuare.
«È soprattutto fra il basso clero costituito dai Leviti
e anche tra i sacerdoti di famiglie non aristocratiche e meno urbanizzate
che si trovano gli spiriti più profondamente religiosi, che in silenzio
pensano agli antichi benefici dati da Dio a Israele e aspettano ansiosamente
che egli ritorni ad aiutare per il futuro il suo popolo. Per citare un solo
esempio: da una di queste famiglie rurali di sacerdoti era iniziato (nel 166
a.C.) il risorgimento nazionale dei Maccabei contro i Seleucidi, che ha
richiamato a nuova vita l’ebraismo in forza di alcuni principi nazionali e
religiosi».
«A ogni modo», dice Joseph, «questa parte sana del
basso clero e dei Leviti è, come avviene sempre, la meno considerata dal
popolo nelle ordinarie vicende della vita spirituale e sociale d’Israele.
Purtroppo il popolo è attirato invece da molti altezzosi sacerdoti che
spadroneggiano nel Tempio e si spartiscono la direzione dei lucrosi affari
con il benestare di Erode con cui s’intendono molto. Numerosi sacerdoti che
servono Dio, oltre ad essere altezzosi, sono pure sospettosi e ingordi e
come ha detto il grande Hillel: “Più sono i servi, più aumentano i furti”. I
maggiori furti sono purtroppo perpetrati dalla casta dirigente sacerdotale
attraverso la decima. E poi c’è da aggiungere le imposte per il tempio, le
offerte sacrificali e molto altro di cui non ti sto dicendo. Tutte queste
imposte sono obbligatorie anche per tutti gli ebrei che risiedono dentro e
fuori Israele».
«Figlio mio!», prosegue l’anziano falegname. «Dopo il
sommo sacerdozio, l’istituzione massima del giudaismo come autorità legale è
il gran sinedrio (Beth Din) o suprema corte nazional-religiosa. Sebbene la
tradizione rabbinica ne attribuisca la fondazione a Mosè, le sue vere
origini non risalgono a prima del periodo seleucida i cui re dominarono la
Palestina. Essi imposero in Gerusalemme una forma di governo locale, il
consiglio degli anziani (gran sinedrio), già in vigore in molte città
ellenistiche. L’autorità effettiva del gran Sinedrio diminuì quando sorsero
la monarchia nazionale degli Asmonei prima e il potere dispotico come quello
di Erode poi».
«Il gran Sinedrio è formato di settantuno membri »,
prosegue Joseph, « ed è in prevalenza composto da eminenti sacerdoti e
membri aristocratici. Qualsiasi causa religiosa e civile avente attinenza
con la legge giudaica sono giudicate dal gran Sinedrio. Soltanto in un caso
Roma non dà questa potestà, ed è nelle sentenze capitali che devono essere
pronunziate dal magistrato romano. Uno dei compiti più importanti eseguiti
dal gran Sinedrio è di contrastare il fervore messianico sempre irruento tra
gli impazienti, gli oziosi, i fanatici e gli ignoranti che prosperano fra la
massa del popolo d’Israele».
«Bene! Figlio mio!», esclama Joseph. «Adesso sai
abbastanza di quel che avviene nel Tempio di Gerusalemme e attorno a esso.
Così puoi renderti conto che non tutto è oro quello che luccica in questo
sacro luogo. Inoltre, non si trova solo virtù nella casta dei sacerdoti,
degli scribi e dei Farisei, come comunemente si pensa».
Rodolfo Costanza
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 23 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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23/05/2021 |
Letture Sponsali. "Un amore che non si
impone" |
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Nozze di Giuseppe e Maria |
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Domenica scorsa abbiamo celebrato la Solennità dell'Ascensione, in attesa
della Pentecoste. Il Signore Gesù, risorto e salito al cielo, seduto alla
destra di Dio Padre, ci precede nella felicità piena della vita eterna.
La Sua Ascensione è direttamente correlata alla missione degli Apostoli,
inviati nel mondo per annunciare la bella notizia, sostenuti dall'Amore di
Dio e dalla sua forza. Le letture ci esortano a vivere la luminosità
dell'annuncio e ribadisce alcuni aspetti centrali nella vocazione cristiana.
Per la vita sponsale, in particolare, queste esortazioni diventano preziosi
fari per crescere nell'amore e nella carità reciproca: "comportatevi in
maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e
magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di
conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace".
E, ancora, esorta ad essere "un solo corpo e un solo spirito" poiché "una
sola è la speranza a cui siete stati chiamati, quella della vostra
vocazione".
Nella lettura evangelica Cristo afferma che il Vangelo va proclamato ad ogni
creatura, è pane spezzato per tutti, poiché la gioia del Vangelo è per ogni
uomo e ogni donna. La creatura umana è fatta per essere amata e per essere
salvata, per riempiere il proprio cuore con l'Amore di Dio. La proposta
dell'annunzio evangelico incontra la libertà umana: ogni creatura è
pienamente libera davanti al Vangelo.
Ed è proprio in questo che si manifesta pienamente l'Amore del Padre per la
propria creatura: offre un Amore che non si impone, che può essere accolto o
rifiutato, che si offre attendendosi una risposta pienamente libera.
Ecco che, dunque, anche il nostro modo di annunziare il Vangelo deve essere
sempre molto rispettoso della libertà dell'altro e non deve mai
accompagnarsi ad un atteggiamento di giudizio o di condanna ma deve avere a
cuore la bellezza della creatura umana e i tempi di maturazione e di
risposta del suo cuore.
L'annuncio è pienamente umano e cristiano se fa intravedere una Bellezza ed
una Luce, se apre ad una gioia, se fa innamorare poiché conquista la libertà
dell'altro.
Chiara e Fabio
Punto chiave
Pentecoste è occasione per fare spazio allo Spirito Santo nella nostra vita.
Il "venire" di Dio a noi dice che nel mistero di Dio, ma anche nella realtà
dell'uomo immagine di Dio, nessuno viene per se stesso. Nel mistero di Dio e
in quello dell'uomo, ognuno è "per l'altro". Il Consolatore viene dal Padre
per testimoniare il Figlio. Dio è "per l'altro".
Il comandamento dell'Amore, verso Dio e tra di noi, non è una scelta fra le
altre, ma è la realtà stessa di Dio, resa possibile anche a noi.
Lo Spirito non porta nuove rivelazioni ma fa capire e fa vivere la parola di
Gesù, rendendola efficace nella nostra vita.
Glorifica Gesù facendolo conoscere agli uomini, suscitando la fede nella sua
persona come Figlio di Dio. Con lo Spirito Santo, Dio diventa nostro Padre,
Cristo diventa mio Signore e Salvatore, il Vangelo la parola della vita e la
Chiesa una comunità che ci innesta nella Trinità.
Paola e Salvo
Redazione
23 maggio
2021.
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23/05/2021 |
Attualità. "Come salvare una farfalla"; di
Innocenzo Infantino |
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Essere umani |
Non
riesco a togliermi dalla testa questa foto.
Passa, la ritrovo, la ripenso.
Mi chiedo come si possa ancora discutere sul "se" e non sul "come" salvare
una farfalla a cui il mare stava togliendo le ali, un fiore con troppa acqua
intorno che è prossimo a morire se non ritrova la terra, un neonato che non
ha ancora né parole, né forze, né aria, né altro all'infuori del nettare
d'amore che contiene.
Che è come pensarlo per ogni altro uomo minacciato dalle onde, perché ogni
uomo lasciato solo nel mare del mondo, è come un bimbo senza nessuno.
Innocenzo
Infantino
23 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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22/05/2021 |
Economia.
Inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% a Grotte |
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Guarda il video
Foto di gruppo
Grimaldi e Cimino |
Inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% a Grotte.
Questa mattina, sabato 22 maggio 2021, si è svolta a Grotte la cerimonia
d’inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% avviato in paese, presso
il Condominio SOTIM al Viale della Vittoria n° 199 (guarda
il video).
La progettazione e la direzione dei lavori sono curate dallo Studio Tecnico
costituito dagli architetti Giuseppe Grimaldi e Ignazio Infantino
e dall'ingegnere Settimo Puglisi, mentre i lavori sono realizzati
dall'Impresa Puglisi Snc.
(Guarda il video)
I lavori di efficientamento energetico dell’immobile condominiale,
costituito da sei unità abitative più le pertinenze, consisteranno nella
realizzazione di cappotto termico, nell’installazione di nuovi infissi a
taglio termico, nell’adeguamento degli impianti di riscaldamento,
nell’installazione ci caldaie a condensazione e del solare termico per la
produzione di acqua calda. Al termine dei lavori il regolare funzionamento
degli impianti consentirà un risparmio energetico di circa il 40%.
La misura governativa del Superbonus 110% oltre a consentire una
riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare nazionale, mira a
creare lavoro ed occupazione con un notevole indotto in tutto il settore
edile.
All’inaugurazione del cantiere (vedi foto a lato) sono intervenuti: il
sindaco Alfonso Provvidenza, l’onorevole Rosalba Cimino
(componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati), il
presidente del Consiglio comunale Aristotele Cuffaro, l’assessore
all’Ambiente e Territorio e all’Urbanistica Antonio Morreale, gli
architetti Giuseppe Grimaldi e Ignazio Infantino e l'ingegnere Settimo
Puglisi.
Pubblichiamo il video dell’inaugurazione con le interviste al sindaco
Provvidenza, all’onorevole Cimino e all’architetto Grimaldi
(guarda
il video
- riprese © a cura
dell'Associazione Culturale "Punto Info").
Carmelo Arnone
22 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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22/05/2021 |
Chiesa. Orari della Veglia di Pentecoste nelle
tre parrocchie |
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Locandina |
Si
terrà questa sera, sabato 22 maggio, in tutte le tre parrocchie cittadine la
Veglia di Pentecoste 2021, con orari anticipati rispetto al consueto in
osservanza delle norme anti Covid-19 (per consentire ai fedeli il rientro a
casa entro le ore 23.00).
L'Unità Pastorale di Grotte ha comunicato ufficialmente gli orari di inizio
delle celebrazioni, che sono i seguenti:
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, Veglia di Pentecoste e
santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Veglia di Pentecoste e santa
Messa;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, Veglia di
Pentecoste e santa Messa.
Le celebrazioni sono considerate "prefestive".
Redazione
22 maggio
2021.
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22/05/2021 |
Comune. Nominati dal Sindaco i componenti del
Nucleo di Valutazione |
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Sono
stati
nominati i componenti del Nucleo di Valutazione del Comune di Grotte.
Il sindaco Alfonso Provvidenza, con la
determinazione n° 36 del 17 maggio 2021, ha nominato, sulla base della
valutazione dei curricula dei candidati attestanti le competenze e le
professionalità richieste per ricoprire l'incarico, i componenti del Nucleo
di Valutazione nelle persone dell'ex Segretario generale del Comune
dott. Pietro Nicola Amorosia, dell’ing. Antonio Ciraolo e
dell’ing. Katia Baldo.
La procedura non prevede la formazione di graduatorie di merito o per
titoli; la nomina è avvenuta - secondo quanto previsto dal "Regolamento
Nucleo di Valutazione" - in piena autonomia discrezionale nella valutazione
dei candidati. A ciascun componente spetta un compenso annuo pari a euro
600,00 (non è dovuto alcun rimborso per le spese di viaggio, vitto o
alloggio).
"Sono particolarmente soddisfatto - dichiara il sindaco Provvidenza -
delle figure individuate; stimati ed autorevoli professionisti che
certamente daranno un contributo di valore all’azione amministrativa della
nostra cittadina".
Redazione
22 maggio
2021.
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22/05/2021 |
Attualità. Rino La Mendola rieletto presidente
dell'ordine degli Architetti della Provincia di Agrigento |
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Rino La Mendola e Alfonso Cimino |
Rino La Mendola rieletto presidente dell’Ordine per il mandato 2021-2025.
Si sono chiuse nella tarda serata di giovedi 20 maggio, con lo spoglio delle
schede, le consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine
degli Architetti di Agrigento, per il prossimo mandato 2021-2025. Alla
votazione hanno partecipato 571 architetti, 552 dei quali hanno votato Rino
La Mendola, che ha raccolto un consenso pari al 97,55% dei votanti; a
seguire, sono stati eletti tutti i componenti della lista che faceva
riferimento allo stesso La Mendola. Sono stati eletti: Michele Ferrara,
Giuseppe Antona, Giuseppe Mazzotta, Salvatore Porretta, Roberto Campagna,
Giacomo Cascio, Mara Collura, Carmelina Drago, Pietro Fiaccabrino, Angela
Muratore, Isabella Puzzangaro, Patrizia Russotto, Giuseppe Vita, Raimondo
Zambuto.
Concluse le operazioni di spoglio delle schede elettorali, il presidente
uscente Alfonso Cimino ha convocato gli eletti per l’insediamento del
nuovo Consiglio e, all’unanimità, hanno votato il nuovo Presidente, nella
persona di Rino La Mendola.
Nel corso dell’insediamento, sono stati elette anche le cariche
istituzionali: Michele Ferrara (vicepresidente), Giuseppe Antona
(vicepresidente aggiunto), Giuseppe Mazzotta (consigliere segretario) e
Salvatore Porretta (tesoriere).
Durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Consiglio è
intervenuto il Presidente uscente, Alfonso Cimino, che continuerà a
rappresentare gli architetti siciliani in senso alla Commissione Tecnico
Scientifica dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente ed il
Presidente neoeletto Rino La Mendola.
“Si chiude oggi un percorso meraviglioso - commenta Alfonso Cimino
-. Sono stati quattro anni intensi, di lavoro compiuto con grande senso
di responsabilità e senso del dovere, durante il quale ho avuto l’onore di
rappresentare gli architetti agrigentini e non abbiamo soltanto valorizzato
la figura dell’architetto in tutti i campi ma abbiamo anche cercato di
stimolare il nostro territorio. Una provincia, la nostra, meravigliosa che
ancora stenta a essere motore pulsante della regione nonostante le bellezze
architettoniche e ambientalistiche. Il nostro territorio è la vera porta del
Mediterraneo e, quindi, deve avere il giusto rispetto. Lascio nella
consapevolezza di aver pensato a un nuovo Consiglio che sarà guidato
magistralmente dal mio instancabile amico Rino La Mendola. L’Ordine degli
architetti è una grande famiglia, un’istituzione forte che, sono certo,
continuerà a lavorare per il territorio agrigentino”.
“Torno sul territorio - afferma Rino La Mendola - dopo la
proficua esperienza maturata a livello nazionale, nel corso della quale ho
avuto la soddisfazione di raggiungere una serie di obiettivi concreti e
importanti per rilanciare la centralità del progetto di architettura nei
processi di trasformazione del territorio e aprire il mercato del lavoro ai
giovani e agli architetti di talento. Cercherò di sfruttare, nel migliore
dei modi, l’esperienza maturata in seno a consessi impegnativi come il
Consiglio nazionale e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, per
superare le criticità che continuano ad affliggere la professione
dell’architetto e per coinvolgere le istituzioni competenti in nuove
politiche di gestione del territorio, fondate sulla qualità del progetto che
puntino da una lato alla rigenerazione urbana e al recupero dei nostri
centri storici e, dall’altro, alla realizzazione di nuove opere pubbliche
finalizzato a ridurre il gap infrastrutturale che negli ultimi decenni ha
progressivamente isolato la nostra terra. Tutto questo, proseguendo lungo un
percorso già brillantemente tracciato dal Consiglio dell’Ordine uscente e
dal presidente Alfonso Cimino, che ringrazio per avere consegnato, al nuovo
Consiglio, un Ordine efficiente e in piena salute. Sono molto soddisfatto
della composizione del nuovo Consiglio che integra la presenza di colleghi
di provata esperienza con colleghi molto giovani in grado di apportare nuove
idee e garantire nuovi impulsi nella gestione dell’Ordine”.
Un messaggio di congratulazioni per l'elezione è stato espresso dal
Sindaco di Grotte: "L'Amministrazione comunale porge le più vive
congratulazioni all'Arch. Rino La Mendola, Dirigente capo del Genio Civile
di Agrigento, eletto presidente provinciale dell'Ordine degli Architetti di
Agrigento - scrive il sindaco Alfonso Provvidenza -.
L'autorevolezza e la professionalità dell'Arch. La Mendola rappresentano un
sicuro punto di riferimento per lo sviluppo del territorio agrigentino e
l'evoluzione del mercato del lavoro delle professioni tecniche".
Il presidente provinciale dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali
Maria Giovanna Mangione, saluta e ringrazia il presidente uscente
dell'Ordine degli Architetti di Agrigento Alfonso Cimino per l'importante
lavoro svolto in questi anni in piena sinergia e gli rivolge i migliori
auguri per le nuove attività che lo vedranno impegnato; al contempo dà il
"benvenuto" al nuovo presidente provinciale Rino La Mendola e ai
consiglieri. "Siamo certi - dichiara Maria Giovanna Mangione - che
continuerà la linea di piena collaborazione già avviata nel recente passato
tra i nostri Ordini, sempre nell'interesse del territorio e dei
professionisti".
Redazione
22 maggio
2021.
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21/05/2021 |
Politica. On.
Rosalba Cimino (M5S): "14 milioni di euro per le scuole siciliane" |
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Rosalba Cimino |
“14
milioni per le scuole siciliane”. L’annuncio del Piano Scuola Estate
2021 è del deputato del Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino, componente
della Commissione Cultura, che comunica la ripartizione delle somme
destinate alla scuola e contenute nel Decreto Legge Sostegni: in totale 150
milioni.
Le somme saranno così ripartite: Palermo e provincia 3 milioni e 500 mila
euro; Catania e provincia oltre 3 milioni 250 mila euro; un milione e 500
mila euro per Messina e provincia; un milione e 200 mila euro per la
provincia di Agrigento; 1 milione e 200 mila euro per la provincia di
Trapani; un milione e 100 mila euro per la provincia di Siracusa; poco meno
di un milione di euro per la provincia di Ragusa; 785 mila euro per
Caltanissetta; 400 mila euro per Enna.
“Siamo soddisfatti di aver raggiunto il nostro obiettivo - spiega
Cimino -, queste somme saranno destinate ad attività volte a potenziare
l'offerta formativa extra curricolare dei nostri studenti, nei mesi che
accompagnano i ragazzi all’inizio del nuovo anno scolastico, dopo due anni
inficiati dalla pandemia”.
Le attività mireranno al recupero delle competenze di base, al
consolidamento delle discipline, alla promozione di attività per il recupero
della socialità, della proattività, della vita di gruppo delle studentesse e
degli studenti.
Redazione
21 maggio
2021.
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21/05/2021 |
Trasporti. Dall'aeroporto di Trapani Birgi
voli per Sharm El Sheik e Dubai |
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Trapani Birgi |
Workshop all'aeroporto di Trapani Birgi tra compagnie aeree e operatori del
turismo. Albastar annuncia voli per Sharm El Sheikh e Dubai.
Presentata la convenzione tra Tayaranjet e Liberty Lines. In cantiere
voli in elicottero da Birgi.
Primo workshop in presenza all'aeroporto di Trapani Birgi in occasione
dell'anteprima di Travelexpo, borsa globale del turismo, che ha riunito
agenti di viaggio, tour operator e rappresentanti delle compagnie aeree,
operanti sullo scalo trapanese per un confronto sulle destinazioni della
Summer 2021 e non solo. Durante l'incontro è stato anche annunciato, da
parte della compagnia Albastar, il lancio di due nuove rotte Sharm El Sheikh,
operativo già da agosto e Dubai, in occasione dell'Expo, da fine settembre
2021.
Il workshop “Time to travel”
è stato un momento di confronto ma anche di annunci.
Albastar ha sorpreso presentando i voli per Sharm El Sheikh, in
Egitto, dal 7 agosto al 18 settembre, il sabato, e due collegamenti
settimanali verso Dubai per l’EXPO 2022, dal 1° ottobre 2021 al 31
marzo 2022.
Blueair ha parlato di ulteriori ribassi nei prezzi per la tratta Torino
a 19,90 e a 7,90, con il programma fedeltà, e la conferma della rotta per la
stagione invernale, già in vendita.
Lumiwings, ha lanciato Sicilia Last Minute, uno sconto del 15% per chi
prenota fino al 15 giugno 2021 con il promo code MYSICILY e vola dal 28
maggio al 30 giugno.
Il workshop
“Time to travel”
ha ospitato anche la firma simbolica dell'accordo tra Liberty Lines e
Tayaranjet che offrirà uno sconto di 10 euro sul biglietto ai possessori
di un titolo di viaggio Liberty Lines che a sua volta offrirà il 15% di
sconto sul biglietto per il possessore di un titolo di viaggio Tayaranjet.
Laura Protat, managing partner di Helicopter Pilot ha annunciato un
progetto per voli turistici e trasferimenti per clientela premium in
elicottero, in collaborazione con le compagnie aeree che operano su Trapani.
L’organizzatore di Travelexpo, Toti Piscopo, ha dichiarato: “Siamo pronti
per la stagione turistica più lunga del secolo. Diamo appuntamento a tutti a
Travelexpo, il prossimo 25-26-27 settembre”.
Redazione
21 maggio
2021.
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21/05/2021 |
Editoria. Il libro "I Bacini Culturali e la
progettazione sociale" in distribuzione gratuita |
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Scarica il libro |
È di recente pubblicazione il volume "I Bacini Culturali e la
progettazione sociale orientata all’Heritage-Making, tra Politiche
giovanili, Innovazione sociale, Diversità culturale", curato da
Francesca Rita Cerami, Maria Laura Scaduto e Andrea De Tommasi (edito
da “All’Insegna del Giglio”,
Firenze, 2020, pagine 465, € 65,00).
Il testo è una
realizzazione editoriale di carattere sia scientifico quanto divulgativo,
prodotta nell'ambito di una progettualità socio-culturale e socio-educativa
di recente implementazione nell'ambito del territorio regionale della
Sicilia, e rappresenta la tappa finale della prima stagione di
implementazione del Progetto "ABACUS - Attivazione dei Bacini Culturali
Siciliani" (giugno 2019 -settembre 2020), sostenuta dal finanziamento
pubblico garantito dalla Regione Siciliana e dalla Presidenza del Consiglio
dei Ministri, a valere sul Fondo per le Politiche Giovanili - anni
2014-2016.
La pubblicazione raccoglie sia una sezione di materiali di discussione
critica sul percorso progettuale e sui primi esiti maturati, sia una ricca
parte di contributi tematici offerti da referenti istituzionali, studiosi ed
esperti, docenti accademici e ricercatori, professionisti e rappresentanti
di organismi del Terzo settore.
Sono state affrontate ed esaminate differenti tematiche e problematiche
socioculturali e socio-economiche, e prospettive e approcci
metodologico-operativi tra loro affini e convergenti, che si sviluppano a
cavallo delle politiche sociali, giovanili e culturali, della progettazione
sociale e culturale, dell'innovazione sociale e della diversità culturale,
in differenti contesti socio-territoriali siciliani e italiani, con una
particolare attenzione per quelle iniziative che rappresentano casi
paradigmatici in cui le istanze istituzionali, della ricerca,
dell'educazione e della formazione si incontrano con le aspettative dei
pubblici differenziati e, specialmente, delle giovani generazioni, anche
sull'orizzonte della innovazione dell'occupazione giovanile.
Il volume si offre come strumento ulteriore di approccio cross-settoriale
alle tematiche e prospettive sociali e culturali, nonché socio-economiche,
che vi sono affrontate,
illustrate e analizzate sotto differenti punti di vista e di azione
istituzionale e socioculturale.
La pubblicazione è pienamente accessibile in modalità Open Access (scarica
il libro), dunque del tutto gratuita per tutti i lettori
interessati, in formato Pdf, accedendo al sito web dell'Editore.
Redazione
21 maggio
2021.
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20/05/2021 |
Comune. Il Consiglio comunale conferisce la
Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto |
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Consegna della pergamena |
Conferita la Cittadinanza Onoraria del Comune di Grotte al Milite Ignoto;
il Consiglio comunale approva la proposta del Sindaco.
Il Consiglio comunale di Grotte, nella seduta di ieri, ha approvato la
proposta del sindaco Alfonso Provvidenza di conferire la Cittadinanza
Onoraria alla memoria del Milite Ignoto. All'iniziativa, promossa dall'ANCI
(Associazione Nazionale Comuni d'Italia)
su proposta del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia,
hanno già aderito numerosi Comuni.
Dopo l'approvazione della proposta da parte del Consiglio comunale,
convocato in videoconferenza, il Primo Cittadino ha consegnato
simbolicamente la pergamena di conferimento della Cittadinanza Onoraria
nelle mani del Comandante della Stazione Carabinieri di Grotte, maresciallo
capo Alfonso David Contrafatto (nella foto a lato, il momento della
consegna).
La pergamena reca il seguente testo:
"Comune di Grotte
(Libero Consorzio Comunale di Agrigento)
In memoria dei caduti, con commozione,
cordoglio e gratitudine
il Consiglio Comunale,
su proposta del Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza,
conferisce l’onorificenza della cittadinanza
al Milite ignoto
quale simbolo del sacrificio e del valore
di chi ha donato la propria vita per il bene,
l’onore e la vittoria della Patria.
Grotte, 19 maggio 2021".
Redazione
20 maggio
2021.
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19/05/2021 |
Politica. On. Rosalba Cimino
(M5S): "Misure di sostegno per il settore culturale, teatrale e
dello spettacolo" |
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Rosalba Cimino |
Approvato dalla Camera un ordine del giorno della deputata del Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino,
a sostegno delle aziende che operano nel settore teatrale, della cultura e
dello spettacolo.
"La Camera ha approvato il mio Ordine del Giorno - scrive l'on.
Cimino - per impegnare il Governo a rafforzare ulteriormente le misure
rivolte al settore teatrale, culturale e alle aziende dello spettacolo
già previste nel decreto Sostegni. Proprio in riferimento a queste ultime,
le ingenti perdite subite durante l’emergenza sanitaria dalle aziende
service che si occupano di noleggio, installazione di attrezzature ed
impianti audio, video, luci e allestimenti tecnico scenografici, sono un
ostacolo alla ripartenza. Alle perdite di guadagni, si aggiunge l’usura e
dell’obsolescenza che caratterizza questo tipo di strumentazione e la
necessità di dotarsi di attrezzature all’avanguardia. Per questo -
prosegue la Deputata - ho voluto impegnare il Governo a valutare la
proposta di un sostegno economico, attribuendo un contributo a fondo
perduto pari al 40% calcolato sulla media dei volumi d’affari degli anni
2018/2019 rispetto all’anno il 2020. Non soltanto, ma per offrire un aiuto
concreto ritengo necessario, così come ho previsto nell’OdG, il
riconoscimento sia di un credito d'imposta al 100% per l’anno 2020 per
oneri utenze energia elettrica e fino alla totale ripartenza
indipendentemente dal fatturato, sia un credito d’imposta per i canoni di
locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda, esteso
ad almeno i tre mesi dopo la ripartenza indipendentemente dal fatturato.
Sono misure di buon senso - conclude la Componente della Commissione
Cultura della Camera -, strettamente necessarie per dare una reale
boccata d’ossigeno ad uno dei settori che più ha subito le restrizioni degli
ultimi 15 mesi. Dopo questo parere favorevole, ne attendiamo in tempi brevi
l’introduzione".
Redazione 19 maggio
2021.
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19/05/2021 |
Racalmuto. Intitolazione della Pinacoteca
comunale all'on. Piersanti Mattarella, lunedi 24 maggio |
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Manifesto
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Sarà dedicata alla memoria dell'on. Piersanti Mattarella la Pinacoteca
comunale di Racalmuto.
Lunedi 24 maggio, a partire dalle ore 18.00 nei locali del Castello
Chiaramontano di Racalmuto, si terrà la cerimonia di intitolazione della
Pinacoteca comunale all'on. Piersanti Mattarella. La manifestazione,
promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Racalmuto, verrà
coordinata dall'assessore Enzo Sardo.
Questo il programma della cerimonia:
- saluti istituzionali di
Vincenzo Maniglia (Sindaco di Racalmuto);
Sergio Pagliaro (Presidente del Consiglio
comunale di
Racalmuto);
- interventi di Giovanni Tesè, Paolo Cilona, Angelo La Russa, Lillo
Bongiorno e Rino La Placa.
La manifestazione, registrata integralmente dall'emittente televisiva
Studio 98, sarà trasmessa martedi 25 maggio alle ore 21.00 e
mercoledi 26 maggio alle ore 15.30 (e sul canale Youtube
dell'emittente).
Redazione 19 maggio
2021.
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19/05/2021 |
Servizi.
Richiesta avviamento lavoratori forestali 151/sti per Grotte, Racalmuto
e Naro |
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Centro per l'impiego |
Un
nulla-osta per n. 30 lavoratori forestali
151/sti è stato richiesto per i
cantieri di Grotte, Racalmuto e Naro; a darne comunicazione ufficiale è
il Dirigente del Centro per l'Impiego di
Canicatti, ing. Vincenzo Rinaldi.
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"Avviso
pubblicazione richiesta avviamento lavoratori forestali".
Si
comunica che il Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale
- Servizio 9 - Servizio per il Territorio di Agrigento, giusta nota
protocollo n° 35764 del 17/05/2021, ha richiesto un nulla-osta per n. 30
lavoratori forestali appartenenti all’elenco speciale di cui all’art. 45
ter L.R. 16/96, come introdotto dall’art. 43 della L.R. n. 14/06,
appartenenti al 6° Distretto con la qualifica di B.A. per i
cantieri di Grotte, Racalmuto e Naro, come segue:
1) Lavoratori di Grotte n. 11 fascia 151/sti da adibire nel cantiere del
comune di Grotte per gg. n. 15;
2) Lavoratori di Racalmuto n. 11 fascia 151/sti da adibire nel cantiere del
comune di Racalmuto per gg n.15.
3) Lavoratori di Naro n. 8 fascia 151/sti da adibire nel cantiere del comune
di Racalmuto per gg n.15.
I lavoratori interessati possono far pervenire entro le ore 11.00 del
giorno 21/05/2021, eventuali giustificativi (malattia, maternità,
infortunio o altre cause di forza maggiore) ovvero opzioni nel caso di più
qualifiche possedute, all’indirizzo di posta elettronica
sc03c00@regione.sicilia.it
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Il Funzionario direttivo
Dott. Tommaso Vergopia |
Il Dirigente dell'UOB CPI
di Canicatti
Ing. Vincenzo Rinaldi
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18/05/2021 |
Attualità. "Sicero cordoglio per la scomparsa d
Franco Battiato"; di
Aristotele Cuffaro |
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Aristotele Cuffaro e Franco Battiato |
Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa del cantautore Franco Battiato.
Nell’edizione del 2014 del Premio Nino Martoglio abbiamo avuto l'onore di
averlo a Grotte.
(Aristotele Cuffaro e Franco Battiato)
È stata, per la nostra cittadina, una forte occasione di crescita culturale.
La proiezione del documentario "Attraversando il bardo" con il successivo
dibattito ha concluso la manifestazione.
Perdiamo un pilastro della cultura italiana.
Aristotele Cuffaro
18 maggio
2021.
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18/05/2021 |
Attualità. "Franco Battiato è morto. Poche
parole per raccontare un Grande"; di Salvatore Ciccotto |
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Franco Battiato |
Dopo tanto silenzio, oggi la notizia: Franco Battiato è morto.
Con lui se ne va uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, grande
sperimentatore, sempre alla ricerca di nuovi stili e sonorità.
Le sue opere hanno spaziato dagli album "Pollution" del ‘72 e "Clic" del ‘74
dove c'era una eccezionale voglia di ricerca, a "L'era del cinghiale bianco"
del ‘79 in cui insieme ai ritmi e alle suggestioni di Giusto Pio la sua voce
riusciva a portarci in mondi nuovi lontanissimi.
E poi arriva l'album "La voce del padrone" dell'81 con 100mila copie
vendute, che per quegli anni rappresentava un traguardo altissimo.
Nel ‘91 la pubblicazione dell'album "Come un cammello in una grondaia",
ricco di suggestioni e ritmi sempre alla ricerca di atmosfere magiche e
delicate; è proprio in questo album che Franco Battiato con il brano "Povera
patria" parla della corruzione del modo politico e della società italiana.
Siamo alla vigilia di mani pulite e sopratutto della Strage di Capaci del
'92, in cui perse la vita il Giudice Giovanni Falcone.
Dal '95 in poi la collaborazione con Manlio Sgalambro, filosofo che diede ai
testi di Battiato una dimensione enigmatico-esistenziale.
Nel ‘96 "La cura" tratto dall'album "L'imboscata", in cui l'artista canta
l'amore con suoni e parole altamente trascendenti.
Nell'ottobre del 2019 la pubblicazione di "Torneremo ancora", raccolta di
brani con arrangiamenti della Royal Philarmonic Concert Orchestra.
Artista poliedrico, Franco Battiato nella sua carriera ha pubblicato 4 opere
liriche: Genesi, Gilgamesh, Il cavaliere dell'intelletto, Telesio.
E poi i suoi film: "Perduto amor", Musikanten", "Niente è come sembra",
"Attraversando il Bardo".
Ho cercato in queste poche righe di riassumere l'excursus artistico di
Franco Battiato:
poche parole per riuscire a raccontare un Grande.
La notizia della sua morte stamattina mi ha veramente scosso, ora lui
avrà sicuramente raggiunto "La porta dello spavento supremo" e riposerà in
pace e in armonia con il creato.
Grazie Maestro per quello che ci hai regalato;
ora la nostra vita sarà un po’ più povera senza le tue alte "Sinfonie del
Tempo".
Salvatore Ciccotto
18 maggio
2021.
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18/05/2021 |
Economia.
Copertura finanziaria all'ARS per le Zone Franche Montane Sicilia |
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Zone Franche Montane |
Approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana l’ordine del giorno che
identifica la copertura finanziaria per le Zone Franche Montane.
Nuova lettera, e nuovo appello alla politica romana, dell’Associazione per
l'istituzione Zone Franche Montane ai vertici istituzionali e alle autorità
nazionali che hanno ricevuto e ascoltato la delegazione dei Sindaci e
comitato intervenuti a Roma nell'adunanza del 6 maggio, dopo l’approvazione
da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana dell'ordine del giorno n. 544
sulle Zone Franche Montane, che identifica la copertura finanziaria
necessaria, nelle risorse provenienti dal gettito dell’Iva all’importazione,
approvato nella seduta n° 264 dell’11 maggio e firmato da tutti i capigruppo
del Parlamento siciliano.
"Il Governo regionale ha espresso “parere favorevole” all’ordine del
giorno che impegna il presidente della Regione siciliana a porre in essere
tutte le interlocuzioni istituzionali opportune - si legge nella lettera
inviata, tra gli altri, alle ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini -,
affinché la Commissione paritetica (composta da quattro membri in
rappresentanza dello Stato e della Regione) adotti provvedimenti idonei a
trovare adeguata copertura finanziaria a sostegno delle disposizioni
concernenti l’istituzione delle zone franche montane anche destinando, in
via prioritaria, a quest’ultime le risorse provenienti dal gettito dell’Iva
all’importazione".
"Adesso la copertura finanziaria è stata individuata - commenta il
presidente dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, Vincenzo
Lapunzina -. A questo punto, l'unica cosa che resta da fare è dire sì o
no.
Le “Terre alte” sono allo stremo, hanno bisogno di risposte immediate. Le
ZFM possono essere una leva per una complessiva ripresa della Regione
siciliana
e
- aggiunge Lapunzina - dovrebbero essere motivo di unione e non di
divisione, chi non lo comprende è nemico della Sicilia e, soprattutto, delle
comunità che amministra".
Redazione
18 maggio
2021.
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18/05/2021 |
Comune. Convocato il
Consiglio comunale in seduta ordinaria per mercoledi 19 maggio alle ore 17.00 |
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Aula consiliare |
L'adunanza del prossimo
Consiglio comunale di Grotte, convocato in seduta
ordinaria
- in modalità videoconferenza - su determinazione del presidente
Aristotele Cuffaro, è stata fissata per
mercoledi 19 maggio 2021,
alle ore 17.00.
La videoconferenza sarà svolta sulla piattaforma "Zoom Meeting". La pubblicità della seduta sarà garantita mediante
diretta streaming accessibile dalla pagina istituzionale del Comune
di Grotte.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Nomina
scrutatori; lettura ed approvazione verbali seduta precedente;
2) Conferimento di Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto;
3) Approvazione schema di convenzione per il servizio di segreteria comunale
tra i Comuni di Grotte e Sant Elisabetta;
4) Mozione prot. 5364 del 30/04/2021: mozione istituzione assessorato
transizione ecologica.
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora
e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
La Convocazione della seduta di
Consiglio comunale riporta inoltre che
"lo
svolgimento della seduta consiliare in modalità videoconferenza oggetto
della presente convocazione, sarà ordinariamente disciplinato mediante
l'osservanza del vigente “Regolamento per il Funzionamento del Consiglio
Comunale” unitamente ai
criteri per lo svolgimento in videoconferenza delle sedute del Consiglio
Comunale stabiliti con Determina del Presidente del Consiglio Comunale prot.
n.13256 del 09/11/2020".
Redazione
18 maggio
2021.
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18/05/2021 |
Chiesa. Avvisi ed appuntamenti
della settimana |
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Unità Pastorale
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante
Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili
anche alla pagina "Chiesa").
Lunedi 17 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario
mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito
Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti (nella
ricorrenza della prima comunione e cresima);
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo.
Martedi 18 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Novena allo Spirito
Santo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario
mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito
Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo.
Mercoledi 19 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Novena allo Spirito
Santo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario
mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito
Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo.
Giovedi 20 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, Novena allo Spirito Santo, santa Messa, Adorazione
eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario
mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito
Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, veglia di preghiera per le
vocazioni sacerdotali.
Venerdi 21 maggio - Festa di Santa Rita (durante le sante
messe saranno benedette le rose)
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Novena allo Spirito
Santo, santa Messa in onore di santa Rita e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario
mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito
Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di santa Rita;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa in onore di santa Rita
(verranno benedette le rose e le macchine);
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo;
- ore 20.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, Itinerario dei
fidanzati;
- ore 20.30, in chiesa Madre, Via Lucis.
Sabato 22 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 10.00, nella Cattedrale di Agrigento, santa Messa crismale e
lettura del decreto di venerabilità di Padre Vinti;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito
Santo;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, veglia di Pentecoste e santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, veglia di Pentecoste e santa Messa;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, veglia di Pentecoste e
santa Messa.
Domenica 23 maggio - Solennità di Pentecoste
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo:
60
- chiesa San Rocco:
25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o
superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a
SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli
altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre
persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione.
Redazione
18 maggio
2021.
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17/05/2021 |
Comune. Per il Consiglio comunale del 21 aprile,
un verbale reticente, omissivo e fuorviante |
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Consiglio comunale |
Reticente, omissivo e fuorviante.
Sono queste le caratteristiche del verbale della
deliberazione di Consiglio comunale n° 24 del 21 aprile 2021.
La fretta è sempre una cattiva consigliera, perciò ho ritenuto di riflettere
su quanto è successo in quella seduta di Consiglio comunale, prima di
esprimermi; per non agire d’impulso, per verificare con calma, accertarmi,
rileggere la documentazione e riascoltare le dichiarazioni.
Mettiamo in ordine i fatti.
In discussione vi è il punto all’ordine del giorno: “Interrogazione
graduatorie concorsi Comune di Grotte” della Minoranza Consiliare, rivolta
al Sindaco.
Riporto dal verbale della
Deliberazione di Consiglio comunale n. 24 del 21/04/2021, avente come
oggetto “Interrogazione graduatorie concorsi Comune di Grotte - Prot. n.
1748 del 12/02/2021”:
“Il Presidente
Legge l’interrogazione e di seguito legge la risposta del Sindaco, allegata
al presente verbale.
Costanza spiega i motivi della sua interrogazione che nascono da un articolo
pubblicato su un giornale on-line locale.
Il Sindaco esplica puntualmente i contenuti della risposta
all’interrogazione.
Il Segretario fornisce le delucidazioni tecniche del caso”.
Il video della seduta consiliare conferma che il Presidente legge il testo
dell’interrogazione e di seguito la risposta scritta del Sindaco. Segue uno
scambio di opinioni tra il consigliere Costanza e il Sindaco.
Al termine della discussione chiede la parola, sua sponte, il
Segretario comunale.
Nel verbale della seduta viene riportato: “Il Segretario fornisce le
delucidazioni tecniche del caso”.
Ecco invece la versione integrale dell’intervento.
“Volevo solamente intervenire perché in questi concorsi sono stato il
Presidente della Commissione e poi ho adottato con determinazione, come
Segretario generale, le relative graduatorie. Ora fermo restando che è
abbastanza strano, irrituale - strano, questa volta l’aggettivo lo utilizzo
io - che venga fatta un’interrogazione sulla base di un articolo di giornale
non meglio specificato che in realtà avrebbe fatto bene… il vero giornalista
in realtà va a verificare la fonte della notizia, e la fonte sarei stato io,
e sarei stato ben lieto, a concorso ultimato, a fornire ogni notizia. In
realtà questo articolo di giornale, che magari a Grotte leggete ma ad
Agrigento no, questo articolo di giornale ha buttato ombra, volutamente, su
una procedura concorsuale, due procedure concorsuali, gestite non bene, in
modo eccellente, tant’è che diversi Comuni dell’intera Sicilia hanno
contattato l’Amministrazione comunale di Grotte per attingere dalle nostre
graduatorie, perché oggi concorsi non ne vuole fare nessuno, non si vogliono
assumere responsabilità. Beh, a Grotte li abbiamo fatti, e li abbiamo fatti
anche bene, in modo spedito, veloce, adesso gli atti sono pubblici, quindi
il termine strano che io ho letto nella testata di questo articolo non so
neanche a che cosa si riferisse, in realtà lo leggo io, mi sembra strano che
in quel preciso momento storico veniva fatto questo articolo di giornale. E
mi fermo qui, Presidente”.
Nell’intervento non vi è alcun cenno a seppur generiche “delucidazioni”,
ancor meno delucidazioni “tecniche”. Perciò quel verbale, che non
riporta nulla di quanto dichiarato dall’oratore ma afferma altro, è
reticente, omissivo e fuorviante.
Ma vediamo le singole affermazioni.
“Volevo solamente intervenire perché in questi concorsi sono stato il
Presidente della Commissione e poi ho adottato con determinazione, come
Segretario generale, le relative graduatorie”; e questo era sempre stato
chiaro a tutti; pleonastico ribadirlo.
“Ora fermo restando che è abbastanza strano, irrituale - strano, questa
volta l’aggettivo lo utilizzo io - che venga fatta un’interrogazione sulla
base di un articolo di giornale…”; ci si chiede a quale titolo un
“tecnico” esprima giudizi non richiesti (“strano” e “irrituale”)
sull’interrogazione consiliare, rivolta dai Consiglieri di Minoranza al
Sindaco.
“… un articolo di giornale non meglio specificato…”; evidentemente
non ha letto il testo dell’interrogazione,
che riporta esattamente di quale articolo e di quale giornale si tratta
(Visto l’articolo
“Concorsi. Istruttori amministrativi e contabili: lauree e strani punteggi
autocertificati nelle graduatorie” pubblicato in data 10/02/21 sul
quotidiano Grotte.info).
“… che in realtà avrebbe fatto bene… il vero giornalista in realtà va a
verificare la fonte della notizia, e la fonte sarei stato io…”; il
"vero" giornalista ha verificato correttamente e scrupolosamente la fonte
della notizia, che in questo caso sono i documenti ufficiali: i
due bandi di concorso e le due graduatorie provvisorie, nonché i titoli
posseduti e dichiarati da alcuni dei concorrenti.
Prima di proseguire, invito a
leggere l’articolo in questione (altrimenti di che parliamo?).
“… e sarei stato ben lieto, a concorso ultimato, a fornire ogni notizia.”;
quindi anche se il giornalista gli avesse chiesto informazioni (ma
per lo scopo dell’articolo era assolutamente irrilevante), il Segretario
non avrebbe risposto! Se non “a concorso ultimato”. Aspetta e spera.
“… giornale, che magari a Grotte leggete ma ad Agrigento no…”; per
opportuna conoscenza del Segretario:
- Grotte.info Quotidiano è una testata giornalistica locale, quindi si
occupa prevalentemente di fatti inerenti la comunità cittadina di Grotte;
- è diffusa via internet, con accesso libero e gratuito, quindi può essere
letta anche agli antipodi, in Nuova Zelanda;
- “… ma ad Agrigento no…”, ad Agrigento si è liberi anche di non
leggere Il Corriere, La Repubblica, Il Mattino, Libero, Il Giornale, La
Stampa…;
- se una persona di professione fa il Segretario generale di un piccolo
Comune, se in quella cittadina vi è una sola testata giornalistica, se
bastano pochi secondi per avere idea degli articoli pubblicati
quotidianamente, se il Segretario liberamente sceglie di non leggere quel
quotidiano, è una sua decisione incontestabile.
“… questo articolo di giornale ha buttato ombra, volutamente, su una
procedura concorsuale, due procedure concorsuali…”, insinuazione
falsa e denigratoria, la sola lettura dell’articolo
è sufficiente a contestala.
“… due procedure concorsuali, gestite non bene, in modo eccellente”,
in merito occorrerebbe dare risposta non all’articolo di giornale (che
conteneva altro rispetto alla gestione delle procedure concorsuali) ma alle
numerose PEC dei concorrenti che hanno fatto richiesta di accesso agli
atti (a proposito, hanno ricevuto risposta, o sono ancora in paziente
infinita attesa?).
“… tant’è che diversi Comuni dell’intera Sicilia hanno contattato
l’Amministrazione comunale di Grotte per attingere dalle nostre graduatorie,
perché oggi concorsi non ne vuole fare nessuno, non si vogliono assumere
responsabilità. Beh, a Grotte li abbiamo fatti, e li abbiamo fatti anche
bene, in modo spedito, veloce, adesso gli atti sono pubblici…”, non è
una novità che Comuni diversi chiedano di attingere a graduatorie di bandi
altrui; “dell’intera Sicilia”… quanti Comuni saranno: 4, 5, 6?; che i
concorsi siano stati “fatti anche bene” è, al momento, il giudizio
personale di chi non può certo definirsi “super partes”; "in modo
spedito, veloce" perché i concorsi erano solo per titoli, senza prove,
senza scritti, senza colloqui (metti su un foglio di calcolo i nominativi
dei concorrenti con i punteggi relativi ai titoli dichiarati, e il gioco è
fatto).
“… quindi il termine strano che io ho letto nella testata di questo
articolo non so neanche a che cosa si riferisse…”, detto da chi dovrebbe
essere abituato ad interpretare farraginose norme giuridiche, sarà forse
semplicemente perché quell’articolo
non l’ha letto?
“… mi sembra strano che in quel preciso momento storico veniva fatto
questo articolo di giornale.”, avrebbe preferito che fosse pubblicato in
un altro “momento storico” (le Crociate, la Rivoluzione Francese, la
Scoperta dell’America, la Rivoluzione Industriale, il Dopoguerra…)?
Dalla lettura delle graduatorie provvisorie si ravvisava l’attribuzione di
punteggi relativamente alti per alcuni giovani concorrenti, e si suggeriva
l’ipotesi di una errata interpretazione del bando, da parte degli stessi
concorrenti (quindi l’operato del Segretario e i bandi non erano in
discussione). L’articolo è stato pubblicato prima della graduatoria
definitiva, e comunque entro i termini per la richiesta di rettifica da
parte degli stessi concorrenti. Chiaro adesso perché veniva pubblicato “in
quel preciso momento storico”?
“E mi fermo qui, Presidente.”, se vuole, può pure continuare.
Perché a differenza del Consiglio comunale, nel quale il Direttore
Responsabile di questo Quotidiano - senza nessun “avviso di garanzia” - si è
trovato imputato, messo sotto accusa - in sua assenza - da una persona che
ha fatto da Pubblico Ministero e da Giudice (senza alcun contraddittorio e
senza difensore) ed il quale ha emesso - alla presenza di un pubblico
ammutolito - la sentenza di condanna, a differenza - dicevo - del Consiglio
comunale, su Grotte.info Quotidiano questo Direttore Responsabile il
diritto di parola e di replica non lo ha mai negato a nessuno; senza
tagli né censure, senza reticenze e omissioni.
Per quanto riguarda la responsabilità sulle reticenze e omissioni nel
verbale, il Regolamento del Consiglio comunale di Grotte, all’articolo
65 riporta:
- al comma 2 “Il verbale delle adunanze è l’atto pubblico che documenta la
volontà espressa, attraverso le deliberazioni adottate, dal Consiglio
comunale”;
- al comma 3 “Alla sua redazione viene provveduto, secondo quanto
stabilito dallo Statuto, dal Segretario comunale o sotto la sua
responsabilità da un Funzionario dallo stesso designato”;
- al comma 4 “Il verbale costituisce il fedele resoconto dell’andamento
della seduta consiliare…”;
- al comma 5 “Gli interventi e le dichiarazioni … sono riportati
esprimendo succintamente, con la massima chiarezza e completezza
possibile, i concetti espressi da ciascun oratore”.
La stessa persona è, nell’ordine che preferite: il responsabile della
redazione dei due bandi di concorso, il Segretario generale del Comune che
indice i bandi, il Presidente delle due Commissioni, il responsabile della
redazione del verbale della delibera di Consiglio comunale.
Se chiedete all’Oste “Com’è il tuo vino?”, la risposta sarà senza esitazione
“Eccellente!”. (Ma nessuno gliel'ha chiesto).
Il 1° punto all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio
comunale sarà, come di consueto: “Nomina scrutatori. Lettura ed
approvazione verbali seduta precedente”.
I Consiglieri approveranno senza modifiche il verbale “reticente,
omissivo e fuorviante” n° 24?
Vedremo.
Intanto, visto che secondo una tesi ardita questo Quotidiano a Grotte si
legge “ma ad Agrigento no”, qualcuno informi il Segretario “pro
tempore” che qui ha ampia facoltà di replica (ma, almeno stavolta, prima
legga l’articolo).
Carmelo
Arnone
17 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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16/05/2021 |
Letture Sponsali. "Il peso delle nostre
debolezze" |
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Nozze di Giuseppe e Maria |
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Il messaggio di questa domenica è molto bello e ci permette di
ricordare una solennità importante per la Chiesa e per noi tutti:
l’Ascensione di Gesù. Con l’Ascensione Cristo ci priva della sua presenza
visibile, pur restando sempre tra noi.
Nel passo, un ruolo importante è conferito agli Apostoli, che diventano i
portavoce del Cristo: come Cristo aveva combattuto il male, così fanno
anch’essi; come Gesù aveva insegnato loro, gli Apostoli fanno lo stesso con
gli altri. E ancora oggi trasmettono il suo insegnamento a tutti noi.
L’Ascensione è per Cristo la conclusione della sua vita terrena, il suo
porsi alla destra del Padre. Per il cristiano invece l’inizio del “tempo
della Chiesa”. D’ora in poi sono i discepoli che devono destinare ad altri i
doni e le esperienze ricevute da Lui e devono aprirsi alla missione.
Cristo, con la sua ascensione, favorisce uno sviluppo della comunità che, in
prima persona e con l’aiuto dello Spirito Santo, si avvia lungo le strade
del mondo.
È la Chiesa adulta. È la nostra Chiesa. E noi siamo chiamati, oggi, a vivere
come nuovi apostoli per comunicare a tutti la gioia di guardare ogni giorno
a Gesù che sale nell’alto dei Cieli. Gesù li lasciava ma non li abbandonava;
li responsabilizzava; metteva nelle loro mani l’immenso tesoro della verità
divina e della salvezza umana. E continua a farlo con noi ogni giorno
attraverso la Sua parola.
Claudia e Dario
Punto chiave
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Festa della glorificazione dell'umanità in cielo e della divinità in
terra.
Nell’Ascensione si conclude la prima venuta di Gesù. Dopo la sua vita
terrena, la passione, la morte e la risurrezione viene ricondotto al Padre.
L’umanità, che con Adamo aveva interrotto la relazione intima con Dio, con
l’Ascensione di Cristo è finalmente riconciliata. Ma se l’Ascensione è in
tal senso l’assunzione al cielo della nostra fragilità, diventa anche, in
uno scambio mirabile, la discesa della divinità sulla terra.
Difatti, come promesso, non ci ha lasciati orfani ma ci ha donato il suo
Santo Spirito divinizzando la nostra creaturalità.
Il peso delle nostre debolezze, delle nostre paure, delle nostre fragilità
non ci impedisce più di compiere le stesse opere che Gesù ha compiuto quando
era tra di noi, ma saremo in grado di compierne di più grandi perché Lui è
salito al Padre.
L’Ascensione ci fa compiere un passo importante, ci responsabilizza, ci
consegna finalmente alla nostra missione da battezzati: dare ciò che anche
noi abbiamo ricevuto. Pur rimanendo figli dobbiamo dunque assumerci la
responsabilità di generare nelle fede. Cristo tornato al Padre mette nelle
nostre mani il compito di consegnare la salvezza.
Lui opera insieme a noi, ma tocca a noi con la nostra vita far presente
Cristo nel mondo.
Rosalinda e Francesco
Redazione
16 maggio
2021.
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16/05/2021 |
Romanzo. "Chi era il
vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 21^ puntata |
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Fuga in Egitto
R. Guttuso
Prof. Rodolfo Costanza |
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)
(21^ puntata)
Cap. 21
Prima di diventare bar mizvah
Il tempo fluisce lentamente a Nazareth;
nonostante la vita sia difficile, Gesù cresce e Myriam si occupa delle
faccende di casa e degli altri figli nati dopo Gesù. Joseph lavora duramente
ogni giorno, e di buon mattino si avvia alla sua piccola bottega, dove alle
prese con martello, pialla, sega e chiodi, costruisce cassettoni, tavoli,
madie, sedie, porte, eccetera.
Con il passare degli anni diminuiscono lentamente le
forze a Joseph, e consapevole di questa situazione non si perde d’animo;
egli confida in Yahwèh ed è certo che non abbandonerà né lui né la sua
famiglia. Nonostante la vita dura, egli non ha mai pensato a ricchezze e
lussi, desidera che non gli manchino il lavoro, le forze e il necessario.
Lavoro che gli permetta di vivere decorosamente, come di fatto avviene,
poiché sa, secondo la tradizione degli insegnamenti tramandati dai saggi di
Israele, che la superbia della povertà è dannosa quanto la superbia della
ricchezza.
Joseph, essendo ex sacerdote, sa che il saggio
Qohelet invita l’uomo al banchetto della sapienza e invita anche alla
costante ricerca di un senso del vivere. Il “bene” non si trova nell’avidità
insaziabile di ricchezze, nella longevità e neppure nel dominio sugli altri.
Anche il lavoro fatto per accumulare il profitto si riduce a un’esperienza
frustrante. In un mondo pieno di contraddizioni, perfino assurdo e crudele,
Qohelet ci invita alla vera sapienza che consiste nel “temere Dio” e
nell’accogliere quei piccoli, quotidiani piaceri che la vita ci offre come
suoi doni.
“Sotto il sole”, all’ombra oscura della morte, tutto
appare come un soffio di vento e “il giusto e il saggio con le loro opere
sono nelle mani di Dio”. Nonostante la palese caducità del realtà e della
vita, Qohelet rimane un sostenitore della felicità dell’uomo, pur con tutti
i suoi limiti di una creatura umana. Per Qohelet l’esistenza è a un tempo
vanità, grazia e gioia (Qohelet 9,1-5).
Proprio per quanto affermato in Qohelet, il vecchio
falegname è convinto di sopportare con conforto e rassegnazione il fardello
dell’esistenza, quest’idea si è consolidata in lui da quando Gesù è nato,
destandogli la consapevolezza e la gioia della paternità pur non essendo lui
il vero padre. Pertanto si sente cosciente della responsabilità della sua
famiglia davanti alla società e a Dio. Sebbene Myriam negli anni trascorsi
in Egitto non abbia mai svelato a Joseph la vera paternità di Gesù, e Joseph
per un senso di pudore e rispetto non ha mai chiesto a Myriam chi fosse il
vero padre del loro primogenito.
Ogni giorno il vecchio è raggiunto in bottega da un
apprendista e da Gesù; quest’ultimo, come ogni ragazzo, di mattino frequenta
la scuola ubicata a ridosso della piccola sinagoga e il pomeriggio la
bottega del padre per apprendere il mestiere che poi, forse, eserciterà per
tutta la vita e gli consentirà di vivere con onestà. Egli è anche di grande
aiuto al padre nelle attività di falegnameria che sono richieste in casa dei
clienti.
Nonostante la vecchiaia avanzata, Joseph lavora sodo;
egli è conosciuto a Sepphoris e nei paesi vicini come un capace téktōn, per
questo il lavoro non gli manca quasi mai. Erode Antipa, che con abilità
governa la Galilea come tetrarca, ha fatto di Sepphoris, ora chiamata
Autocratis, un grande cantiere di lavoro. La città sta risorgendo dalle
rovine, più maestosa e bella dopo la distruzione per opera del romano Varo,
in cui affluiscono manodopera e abitanti da tutti i villaggi circostanti.
Ciò permette a Joseph, a volte, di lavorare, come tanti altri artigiani, in
questa città.
Alla fine della giornata per Joseph la stanchezza si fa
sentire più del solito a causa ormai della vecchiaia e di tutti gli
acciacchi che l’età comporta. Gli anni che gli rimangono spera siano
sufficienti per crescere il figlio maggiore fino a diventare un giovanotto
in grado di occupare il suo posto nella bottega e così mantenere se stesso,
la madre e gli altri fratelli e sorelle.
La sera Gesù, sotto la sorveglianza del padre, svolge i
pochi compiti che gli sono assegnati dall’insegnante. Nelle sere d’inverno,
al piccolo Yehoshua e ai suoi fratelli e sorelle sono raccontate dalla
madre, oppure da qualche vicina di casa, favole e racconti fantastici
inframmezzati da storie edificanti del Pentateuco.
Myriam si occupa quotidianamente sia della casa, sia
dei figli; essa li educa, prepara loro da mangiare, cuce e lava i loro panni
e indumenti, inoltre va a prendere l’acqua alla fonte. La vita in famiglia
si svolge monotona e prevedibile come quella di ogni famiglia del villaggio.
Comunque per Gesù e i fratelli, Myriam e Joseph sono la loro guida e
sicurezza.
Nel giudaismo la formazione religiosa dei figli è
compito del padre. Un compito che consiste nell’introdurli all’osservanza
della Legge mosaica, all’insegnamento della professione di fede e delle
preghiere quotidiane che consistono nella Shemonè ezreh e nel
condurli in sinagoga il sabato.
La “sinagoga” di Nazaret è una piccola costruzione, il
paesino non è abbastanza grosso da permettersi un tempio più grande. Essa è,
in realtà, una decorosa e piccola “casa di preghiere”. Cardine della vita
religiosa di Israele è l’osservanza del sabato che prevede in sinagoga una
serie di riti religiosi. Oltre alla liturgia in sinagoga, il sabato è
prescritto come riposo assoluto.
Un altro elemento presente nella pratica religiosa
ebraica sono le feste, in particolare quelle principali. Sempre compito di
Joseph è condurre ogni anno la famiglia al Tempio di Gerusalemme nelle feste
di pellegrinaggio dove reciteranno le diciotto preghiere al dio Yahweh.
Ricordiamo una di queste preghiere: Benedetto sei tu Signore, che fai
crescere il pane dalla terra. Benedetto sei tu, Signore, re dell’universo,
che hai creato il frutto della vite. Al riguardo l’evangelista Luca
annota: «I genitori di Gesù si recavano spesso a Gerusalemme per la festa
della Pasqua». Le altre due feste sono la Pentecoste e le
Capanne. A esse vanno aggiunte quelle di Rosh Hashanah o
Capodanno ebraico e lo Yom Kippur detto “Giorno della Espiazione”.
A sei anni Gesù cessa di apprendere in famiglia i primi
rudimenti dei testi sacri ebraici e inizia a frequentare la scuola con altri
ragazzi. Essendo d’intelletto precoce Gesù impara a leggere presto. Il
rabbino che tiene lezione in aramaico lo inizia allo studio della Torah e
dei libri dei Profeti e dei Salmi. La scuola è obbligatoria dall’età di sei
anni per i maschietti, mentre le bambine, di norma, non vanno a scuola.
L’ebraismo come ideologia religiosa è molto misogina
verso le donne alle quali non solo non permette di istruirsi ma anche di
partecipare attivamente ai riti sacri. Ciò deriva dal fatto che esse turbano
la vita religiosa introducendovi l’aspetto sessuale, che inevitabilmente
tende a confondere l’estasi mistica con l’erotismo.
È compito della mamma preparare al mattino Gesù,
accompagnarlo e poi riprenderlo all’uscita della scuola. Questo è, infatti,
il ritmo di vita della famiglia di Joseph per i cinque anni della scuola
primaria frequentata da Gesù. Materie uniche d’insegnamento per i primi anni
sono tirar di conto, saper leggere e apprendere alcune parti del Torah
(Pentateuco) lette, declamate e ripetute. Il maestro spiega le parti più
indicative del testo sacro e i ragazzi ripetono queste parti a cantilena fin
quasi a impararle a memoria. Tuttavia, di versetto in versetto, di libro in
libro, in cinque anni studiano alcune parti importanti del Pentateuco.
* * *
A Nazareth, con il trascorrere degli anni dopo il ritorno dall’Egitto, «Gesù
cresce, si rafforza e progredisce in sapienza, statura e grazia presso Dio e
gli uomini» (Lc 2,40). Nonostante queste certezze, il ragazzo, assieme
ai fratelli e ai suoi coetanei, cerca di esplorare il mondo in cui vive.
Con i compagni, che a volte lo chiamano Giosuè
l’egiziano poiché i primi quattro anni della sua vita li aveva vissuti
in Egitto, spesso gira per il paese e di frequente s’incammina per la
campagna guardando e osservando animali, piante, uomini e cose.
A volte per la fame ruba, con i compagni di gioco,
frutti dai giardini o dalle terre che si estendono nel circondario di
Nazareth (un vecchio proverbio semitico afferma: “Rubare” per fame non è
peccato). A volte in falegnameria inventa cose nuove o costruisce strani
marchingegni con i coetanei che rendono i suoi giochi più interessanti, con
i quali compiono viaggi fantastici di esplorazione che servono per
approfondire i vari aspetti della vita.
In questo modo Gesù scopre il mondo, gli uomini e la
natura che lo meravigliano per la loro magnificenza, varietà e
imprevedibilità. Per dirla tutta, il ragazzino Gesù è simile a tutti i
monelli vivaci dei villaggi mediterranei e siriaco-cananei di quel tempo, in
grado, a volte, d’imporsi sui fratelli e all’interno del gruppo dei coetanei
e anche nelle gare e nei giochi. È un fanciullo irrequieto, stizzoso,
prepotente, indocile, talvolta dolce e tal altro curioso, sfuggente e
scontroso che fa, a volte, disperare Myriam e Joseph.
Avviene anche che Gesù, con uno dei suoi fratelli e i
suoi amici di gioco, scorrazzi per le strade del paese e per la piazzetta
del mercato facendo scherzi e birichinate, o giocando a nascondino, oppure
ai vari giochi con cui s’intrattengono tutti i ragazzi del mondo. Egli, con
i suoi fratelli, cresce in mezzo alla sua gente, a Nazareth, fra litigi,
gelosie, piccoli drammi di una ristretta comunità di Galilei che lo fanno
crescere e maturare come persona.
Gesù qualche volta, in occasione della Pasqua, ha
l’opportunità di raggiungere con la famiglia a Ein Karem il cugino Giovanni
e gli zii. Queste visite sono occasione per i due ragazzi di conoscersi,
giocare e parlare sulle cose della vita di cui hanno esperienza o che hanno
appreso dai grandi. I loro incontri sono motivo di confronto anche sugli
insegnamenti appresi dai loro maestri di dottrina religiosa ma,
principalmente, momento adatto per accrescere e rinforzare la loro amicizia.
In una di queste visite Gesù apprende che zia
Elisabetta ha deciso di far diventare Giovanni un nazireo. Inoltre il cugino
confida a Gesù di aver sentito i propri genitori dire che egli non è figlio
di Joseph. Gesù, come tutti i bambini, subito s’inquieta nel sentire questa
notizia, ma dopo qualche giorno “sembra” dimenticare l’episodio.
Mentre Gesù continua a frequentare la scuola facendo
grandi progressi in tutte le discipline e nei testi sacri, i suoi genitori
decidono di fargli proseguire gli studi dopo la scuola dell’obbligo. Sono
pochi quelli che, volendo diventare scribi, giudici, maestri o rabbi di una
sinagoga, proseguono gli studi a livello superiore. In questo caso devono
lasciare il villaggio e frequentare la scuola di qualche maestro celebre che
dirige una bêt midrash, “casa dello studio”. Queste scuole sono nei centri
di una certa importanza. Due di queste, le più rinomate, fanno capo al rabbi
Hillel il Vecchio e al rabbi Shammai, si trovano a Gerusalemme nei pressi
del recinto del Tempio e collegate con il sinedrio. Ciò è possibile dopo i
tredici anni quando si diventa bar mizvah, “figlio del precetto”, cioè si
diventa adulto, tenuto all’osservanza della Legge di Mosè.
Rodolfo Costanza
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 16 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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15/05/2021 |
Chiesa.
Settimana di
preghiera in onore del venerabile Padre Vinti |
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Locandina
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Settimana di preghiera, indetta dall'Unità Pastorale di Grotte, in onore
del venerabile padre Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti.
In occasione della solenne proclamazione, sabato 22 maggio nella Cattedrale
di Agrigento, del decreto di "venerabilità" di Padre Vinti,
la comunità ecclesiale di Grotte si prepara con una settimana di preghiera,
da lunedi 17 a sabato 22 maggio.
Di seguito il programma delle celebrazioni.
Lunedi 17 maggio - Anniversario della Prima Comunione e Cresima del
venerabile Padre Vinti
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa (trasmessa sulla pagina Facebook
"Casa natale del venerabile Padre Vinti");
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste.
Martedi 18 maggio
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste.
Mercoledi 19 maggio
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste.
Giovedi 20 maggio
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, veglia di preghiera per le
vocazioni sacerdotali (trasmessa sulla pagina Facebook "Casa natale del
venerabile Padre Vinti").
Venerdi 21 maggio
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste.
Sabato 22 maggio
- ore 10.00, nella Cattedrale di Agrigento, santa Messa con il card.
Francesco Montenegro e il vescovo coadiutore Alessandro Damiano, per la
pubblicazione del decreto di "venerabilità" di Padre Vinti (trasmessa sulla
pagina Facebook "Casa natale del venerabile Padre Vinti").
Da lunedi 17 a venerdi 21 maggio la casa natale del venerabile Padre Michele
Arcangelo Maria Antonio Vinti sarà aperta tutte le mattine dalle ore 10.00
alle ore 11.30. Successivamente sarà aperta ogni mercoledi dalle ore 16.00
alle 17.30.
Redazione
15 maggio
2021.
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15/05/2021 |
Iniziative. "Cenacolo Culturale 2021": prima
giornata di studi su Leonardo Sciascia; martedi 18 maggio, online |
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Leonardo Sciascia
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Nell'ambito delle iniziative denominate "Cenacolo Culturale 2021", il
prossimo martedi 18 maggio, a partire dalle ore 18.20, si svolgerà la
prima giornata di studi su Leonardo Sciascia.
La manifestazione si terrà in videoconferenza, alla quale si potrà assistere
collegandosi alla piattaforma Zoom (a
questo link - ID riunione 9752342018, non è richiesta password).
Questo il programma della giornata:
- introduzione, a cura di Totò Abbruscato;
- saluti istituzionali di
Alfio Di Costa (Governatore del distretto Rotary
Sicilia-Malta);
Enzo Siviero (Rettore dell'Università e-Campus);
Vincenzo Maniglia (Sindaco di Racalmuto);
Enzo Sardo (Assessore alla Cultura del Comune di
Racalmuto);
- intervento di Gaspare Agnello sul tema "La terrazza della noce,
ricordi di vita con Leonardo Sciascia";
- intervento di Enzo Alessi sul tema "La figura di Assunta, nel
racconto L'onorevole di Sciascia".
Il progetto "Giornate di studio per ricordare e celebrare Leonardo Sciascia"
è ideato e organizzato dal "Cenacolo Culturale 2021" (fondato e presieduto
da Totò Abbruscato), condiviso dai Rotary Club di Lercara Friddi, Mussomeli,
Costa Gaia, Bagheria, Baia Dei Fenici, Gela, Aragona Colli Sicani.
Redazione 15 maggio
2021.
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15/05/2021 |
Fotografia. "Una felicità, dopo"; di Franco Carlisi |
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Gente di Fotografia
Franco Carlisi |
«I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli adulti il nulla nel tutto».
Lo ha scritto Leopardi (Zibaldone di pensieri, Mondadori, Milano
2004, fr. [527]).
Mi viene in mente questa frase mentre torno a visitare il piccolo museo
della mia infanzia, sopravvissuto agli impulsi di distruzione indotti dalle
mie metamorfosi e tutto racchiuso in una scatola di latta, di quelle che un
tempo contenevano biscotti e che adesso, ad aprirla, odora di terra bagnata
di pioggia.
Vi sono custodite poche fotografie di un’età più adulta e una folla di
oggetti sbeccati, fusoliere d’aereo, penne, pezzetti di carta con
annotazioni, cose perdute, insignificanti per chiunque ma non per me.
Non vi è frammento, infatti, che a tenerlo tra le mani non si trascini
dietro un residuo d’incantesimo e di racconto, che non tradisca una lieve
piega della memoria soccorsa dall’immaginazione, che non mi restituisca,
ancora più incredibilmente vivo di come lo ricordassi, quello scorcio di
esistenza, trasfigurato dalla fantasia, che pare contenga la chiave di
lettura di tutta la mia vita.
Guardo in fondo alla scatola come un padre trova in fondo agli occhi del
figlio bambino tutto ciò che ha perduto negli anni e vorrebbe rimanere lì,
per sempre: nel tempo di quella tenerezza senza l’ombra di un’infelicità.
Non è nostalgia, non si tratta di guardare al passato con il sapore greve di
una felicità perduta quanto piuttosto di esserci. Poter dire c’ero e ci
sono, perpetuo la memoria e quindi la consapevolezza di me stesso. Riesco,
in questo modo, a sincronizzarmi col mio tempo, a tenere insieme passato,
presente e un’idea di futuro.
In altre parole, guardo il mio museo di sentimentale inutilità come si
guarda una fotografia. E dentro di fotografie ve ne sono poche e sbiadite.
Quelle che non meritano l’album di famiglia e che avresti voluto buttare ma
non hai avuto cuore di farlo.
Una di queste rimane a inchiodarmi - incauto - al bastione del castello di
Erice, a quindici anni, carico di vita da stordire, come la bellezza di lei
nella luce incerta di febbraio, accanto a me.
Ancora oggi mi vedo così nelle fotografie: goffo, impacciato, con un occhio
più chiuso dell’altro ma senza le certezze dell’innamorato stampate in
faccia.
Penso che anche lei fosse innamorata, ma solo del colore rosso: scarpe
rosse, calze rosse, foulard rosso, rossetto rosso. E io credevo di avere
scoperto quale fosse il colore della felicità.
Leggevo ogni suo gesto all’ombra dei versi di Dante, Petrarca e Leopardi
(frequentavo il liceo) e lei era tutto: Laura, Beatrice e Silvia messe
insieme. L’avevo idealizzata a tal punto da sentire la sua mancanza anche
quando mi stava accanto. E ce n’è voluto di tempo per sanare le piaghe -
ovviamente, rosse - che ha lasciato su di me. Eppure oggi, questa fotografia
non risuscita alcun tumulto del cuore. Si dà solo nel tempo di un colpo
d’occhio e poi si perde, svanisce senza bugie né logore illusioni. Fragile
testimone di un boccone di felicità che mi è appartenuta e mi appartiene.
Oggi, mentre scrivo questo editoriale, si celebra la giornata mondiale della
felicità.
La nostra società opera continuamente grossolane semplificazioni della vita
e si ostina a proporne il manuale di istruzioni in cui la gioia si confonde
con il frastuono e la felicità con il benessere. Esistono in letteratura
molte riflessioni e ricerche sul tema della felicità e - pensate - esiste
persino una Scienza della Felicità.
Mi guardo bene dall’indagare, non voglio sapere sull’argomento più di quanto
già non ne sappia, dolorosamente. Posso parlarne da uomo comune che solo di
rado ha intrattenuto con la felicità rapporti di intimità. E l’ha rincorsa,
corteggiata, desiderata come si fa con un’amante bisbetica che ora si nega
ora si dà. Dopo l’Eden, credo infatti, non sia data felicità che si possa
trattenere, che si possa godere nel tempo di un fremito senza vederla subito
dopo corrotta dal travaglio dell’esistenza.
Tuttavia, capisco che celebrare la felicità sia già una maniera di farla
esistere e, considerato il tempo triste che stiamo vivendo, l’ideazione
della sua giornata mondiale mi è sembrata meno insensata di quanto dovrebbe.
E comunque una retorica della felicità è sempre preferibile alla retorica
del dolore come opportunità o del dolore che ci rende migliori. Ho pensato
così che parlare di felicità potesse far bene. Che solo a nominarla si sta
meglio. Parlarne però, senza la pretesa di scrivere un saggio, senza
scomodare la scienza, col piglio di chi non conosce il futuro ma solo un
antiretorico presente e un passato sterminato in cui ritrovarsi.
Allora ho iniziato a cercare in una scatola di latta o dovunque abitasse
nella mia mente, il giorno in cui sono stato felice. Perché, come la maggior
parte di voi sapranno, si capisce di essere stati felici dopo. Dopo
che uno ha perso qualcosa o qualcuno, dopo che si è ormai avanti negli anni,
dopo che si è andati via da casa, dopo che si è conclusa la settimana o
quel mese o quell’anno o semplicemente quell’ora, quel momento,
quell’istante. Dopo. E il dopo appartiene totalmente alla fotografia.
Anzi, aggiungo che la fotografia può essere la felicità nella sua essenza
più vera.
Questa affermazione, apparentemente peregrina, nel caso delle fotografie del
nostro privato trova subito una sua ratio.
La foto del paesaggio della tua infanzia, di tua sorella che suona il
pianoforte a dieci anni, dello sguardo della persona amata che si intravede
nell’angolo del monumento di chissà quale città può essere felicità per
ciascuno di noi e solo per noi, senza tirare in ballo la qualità dello
scatto. Questo ha a che fare con la democraticità della fotografia.
Anche la pittura è in un certo qual modo democratica, seguendo lo stesso
principio: il disegno del tuo volto fatto da tuo figlio quando aveva sei
anni ti rende felice, anche se non è un ritratto di Modigliani.
Ma come può la fotografia che narra tragedie continuare a essere
ontologicamente l’essenza della felicità? Come può il fotografo parlare un
linguaggio universale, dire altro rispetto a tutto ciò che intendiamo come
felicità e intercettare quella nostra, personalissima?
Bella domanda.
Spero di non apparire pretestuoso, ma la risposta, a mio parere, si
rintraccia nell’etimo della parola. Felicità deriva dal greco φύω
(fyo) che significa “produco, genero” e dal latino foelix che
significa fecondo oppure fertile. La fotografia ti porge l’altro
- evento, persona, oggetto - e ti consente di scoprire e di scoprirti,
producendo significati altri. È feconda quindi. Disvela. Disinganna e
inganna. Proprio come la felicità.
Ci sono molti modi di vivere la felicità. Di fronte a una fotografia di Bill
Brandt, come possiamo dire che non ci riguardi. Anche se non dice la nostra
felicità, la contiene nei vestiboli degli altrove in cui si specchia il
gioco stesso delle nostre vite. Basta riconoscerla.
Solo nei visi degli innamorati e nelle fotografie private si può esibire
impunemente la felicità.
Altrove bisogna rincorrerla e brandirla, non senza pagarne il prezzo.
Se oggi la democrazia, la pace, i diritti civili sono dei valori
irrinunciabili è anche perché Robert Capa, Ronald L. Haeberle, Nick Út,
Armin T. Wegner, Larry Burrows, Dorothea Lange - solo per citare alcuni -
hanno fotografato. Hanno fotografato la nostra felicità, quella futura -
quella che oggi ignoriamo -, imprigionata nell’orrore passato.
Con le loro fotografie hanno prodotto giustizia e reso fecondo il tempo.
E il tempo dopo ha portato la felicità. Sempre alla luce del dopo.
Franco
Carlisi
(Editoriale al n° 76 di
Gente di Fotografia)
15 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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14/05/2021 |
Associazioni. Con il 2x1000 un sostegno al
Complesso Bandistico "Vincenzo Bellini" |
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Complesso Bandistico
"Vincenzo Bellini" |
Con la prossima dichiarazione dei redditi è possibile destinare il 2x1000
dell'IRPEF ad un partito politico oppure ad una delle associazioni non
profit impegnate a diverso titolo nella valorizzazione e nella promozione
della cultura. Tra queste vi è l'Associazione "Complesso Bandistico
Vincenzo Bellini" di Grotte, diretto dal M° Salvatore Mercato. Di
seguito pubblichiamo l'appello del presidente Calogero Todaro.
*****
"Carissimi,
volete contribuire alle attività dell'Associazione "Complesso Bandistico
Vincenzo Bellini"?
Potete aiutarla con il 2x1000 nella prossima dichiarazione dei redditi.
Basta scrivere nella casella per le "Attività Culturali" il codice
fiscale del Complesso Bandistico 02153150848 e firmare nella casella di
fianco.
Non si spende niente in più, ma si sostengono le varie iniziative portate
avanti dalla Banda.
Grazie a quanti vorranno sostenerci, per la loro sensibilità".
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Il Presidente dell'Associazione
"Complesso Bandistico Vincenzo Bellini"
Calogero Todaro
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14/05/2021 |
Lettere. "Ben vengano persone come Pietro
Zucchetto"; di Gaetano Lombardo |
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Gaetano Lombardo |
Congratulazioni al presidente dell'AVIS Comunale di Grotte Pietro Zucchetto, da parte del dott. Gaetano Lombardo.
*****
"Caro
Direttore,
desidero congratularmi con il dott. Piero Zucchetto per la sua riconferma
alla presidenza dell'AVIS.
Ben vengano persone come il dott. Zucchetto, instancabile assertore di una
delle più importanti realtà presenti nel territorio grottese".
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Gaetano Lombardo
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14/05/2021 |
Danza. Per Francesca Garifi si spalancano le
porte della scuola "Opus Ballet" di Firenze |
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Francesca Garifi
Francesca Garifi e Lorena Paraldo
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Francesca Garifi "vola" a Firenze per studiare alla scuola "Opus Ballet".
Inizia per gioco, si tramuta in sogno, si riveste di passione ed infine
diventa realtà.
In estrema sintesi è questo il percorso che ha vissuto, e continua a vivere
in questi giorni, la ballerina Francesca Garifi.
(Francesca Garifi)
La diciannovenne grottese, da tre anni studentessa dei corsi di danza
classica, moderna e contemporanea della ASD "Fitdance School" di Racalmuto,
ha partecipato a numerosi concorsi ed agli stages con grande impegno e
notevole profitto.
Preparata dall'insegnante Lorena Paraldo (Presidente della "Fitdance
School") con tutti gli esercizi alla sbarra classica con un pezzo
coreografico di "contemporaneo", Francesca Garifi ha potuto affrontare
l'audizione per l'ingresso alla "Opus Ballet", conseguendone
l'accesso diretto; la commissione esaminatrice ha ritenuto di assegnarle
anche una cospicua borsa di studio che le consentirà un sereno
prosieguo degli studi.
Il Centro Internazionale Danza e Spettacolo "Opus Ballet" di Firenze
svolge corsi professionali per il raggiungimento del più alto livello di
preparazione e perfezionamento, tali affrontare il mondo del lavoro nella
danza e nello spettacolo in generale. Gli studenti seguono un percorso
triennale con docenti di altissimo profilo, completato con un programma di
specializzazione dedicato alla composizione coreografica e ricerca di danza
contemporanea "ROS" (Research Open Space). Oltre alla preparazione tecnica e
didattica, la scuola svolge un’intensa attività di palcoscenico, con
l’organizzazione di eventi e spettacoli dove gli stessi allievi sono
protagonisti. Al termine del triennio viene rilasciato il Diploma Finale,
che consente ai giovani diplomati di concretizzare la propria passione nel
panorama artistico nazionale e internazionale.
"Abbiamo
lavorato per tantissimi anni - conferma l'insegnante Lorena Paraldo -.
Non abbiamo mai mollato, ci abbiamo sempre creduto insieme". E conclude
confermando alla sua allieva: "Io sarò sempre al tuo fianco".
Carmelo
Arnone
14 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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13/05/2021 |
Cinema.
Alla Camera dei
Deputati "Il Giovane Giudice", cortometraggio sul beato Rosario Livatino |
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Presentazione
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"Rosario Livatino è un uomo semplice che faceva il proprio dovere e ha
donato la sua vita per questo” ha dichiarato la deputata del
Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino nel corso della presentazione
del cortometraggio "Il Giovane Giudice", manifestazione che si è svolta
alla Camera dei deputati.
Alla visione del lavoro, diretto da Angelo Maria Sferrazza, hanno
partecipato: Federico Mollicone, deputato presidente dell’Intergruppo
Cultura, Arte, Spettacolo; Simona Schembri, coordinatrice di produzione e
sceneggiatrice del cortometraggio; Carmelo Sardo, caporedattore cronache
Tg5; Domenico Airoma, Magistrato, vicepresidente del Centro Studi Rosario
Livatino; Salvatore Insenga, cugino di Rosario Livatino; Fabio Marchese
Ragona, giornalista vaticanista; Diego Righini, presidente Festival TSN.
"Occorre che questo lavoro venga presentato nelle scuole - ha
concluso Cimino - e venga fatta conoscere ai giovanissimi la figura del
beato Rosario Livatino, che non è stato un eroe ma un uomo che ha fatto il
suo dovere. Occorre veicolare figure così importanti per lo Stato e per la
società".
Redazione
13 maggio
2021.
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13/05/2021 |
Cinema.
"Argos",
cortometraggio dedicato a Leonardo Sciascia, girato a Racalmuto |
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Manifesto
Riprese
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"Argos", un cortometraggio dedicato a Leonardo Sciascia, scritto e
diretto dal regista Fabio Bagnasco, girato tra Palermo e Racalmuto dalla
Scuola del Cinema "Piano Focale".
Un cortometraggio ispirato alla vita e alle opere di Leonardo Sciascia,
girato tra Palermo e Racalmuto, inserito nell'ambito di un vasto progetto
della Scuola di Cinema "Piano Focale". Il corto è stato scritto ed è diretto
da Fabio Bagnasco, regista palermitano impegnato in questi giorni nelle
riprese di "Argos".
Per tutta l'intera giornata di martedi scorso, 11 maggio 2021, la troupe ha
girato all'interno della casa di Racalmuto dove visse Leonardo Sciascia
negli anni dell'infanzia e della giovinezza, recuperata e aperta al pubblico
grazie a Pippo Di Falco, luogo suggestivo che restituisce gli ambienti di
una casa che fu per Sciascia segreto laboratorio di lettura e scrittura fino
alla fine degli anni Cinquanta.
Il corto, scritto e diretto da Bagnasco, in collaborazione con Filippa
Gracioppo e Gaspare Buzzetta, racconta, dice il regista, "lo stupore
perduto che non troviamo più nel tempo che ci vede diventare adulti e
maturi. Tutto infatti ruota attorno al nome Candido, protagonista del
romanzo di Sciascia, un semplice aggettivo che allude alla purezza".
Il cortometraggio sarà presentato durante i mesi estivi anche a Racalmuto.
Redazione
13 maggio
2021.
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13/05/2021 |
Avvenimenti. Il 1968 a Grotte: tra fermenti
culturali e mostre, il 1° Premio ad Antonio Pilato |
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1° Premio ad Antonio Pilato
Grotte, 1968
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Il 1968 è stato un anno nel quale la società ha subito radicali
cambiamenti: nell'università, nella cultura, nel lavoro, nella Chiesa.
Iniziato qualche tempo prima, il fenomeno che poi prenderà il nome di
"Sessantotto" - dall'anno in cui, nel mondo intero, sono esplose le varie
esigenze di cambiamento nei diversi ambiti della società - riuscirà a
penetrare anche nei luoghi più distanti e apparentemente tranquilli.
Grotte, che paese "tranquillo" non è mai stato (vedi la rivola
repubblicana di Francesco Ingrao del 1868, lo "scisma di Grotte" del 1873,
il congresso regionale dei Fasci dei Lavoratori del 1893...), a modo suo
elaborerà i fermenti culturali di quell'anno, traducendoli positivamente
in manifestazioni culturali di rilievo.
(1° Premio ad Antonio Pilato)
Tra i vari appuntamenti di quell'anno, ricordiamo (per averne documentazione
fotografica) una mostra Collettiva di pittura che si è svolta nella
sala consiliare del Municipio di Grotte. Tra gli artisti partecipanti al
concorso, la giuria scelse di attribuire il 1° Premio ad un giovane
pittore, Antonio Pilato, che attraverso le sue tele esprimeva
un atto di denuncia, con risvolto etico educativo, contro ogni forma di
prepotenza, di violenza psicologica e di sfruttamento economico dell’uomo
sull’uomo; tema che sarà una costante nella sua arte.
Nella foto riportata sopra, il
prof . Renzo Collura (Direttore della Civica Galleria d’Arte Moderna
di Palermo, dal 1959 al 1977), consegna ad Antonio Pilato la coppa del primo
premio; nella stessa immagine, il prof. Antonio Lauricella, il dott.
Gueli, S. Caltagirone, Lillo Agnello.
(Grotte, 1968. Collettiva di pittura)
Non passerà invano il 1968 a Grotte. Molti dei giovani protagonisti di
quella "primavera" continueranno negli anni seguenti ad impegnarsi in
diversi ambiti della società e della cultura, contribuendo in maniera
determinante alla crescita ed allo sviluppo economico, sociale e culturale
della comunità locale. Nella foto riportata, da sinistra: Pino Chiarenza,
Salvatore Monreale, Mimmo Criminisi, Antonio Pilato,
Salvatore Bellavia, Guadagnino, Franco Collura.
Carmelo
Arnone
13 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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13/05/2021 |
Chiesa.
Padre Vinti
"Venerabile": pubblicazione del decreto in Cattedrale; sabato 22 maggio |
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Padre Vinti
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Verrà proclamato in Cattedrale in decreto di "venerabilità" di padre
Vinti.
Sabato 22 maggio, nel corso della Messa Crismale e di rinnovazione
delle promesse sacerdotali che verrà celebrata alle ore 10.00 nella
cattedrale di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro ed il
vescovo coadiutore Alessandro Damiano renderanno pubblico, con una
solenne proclamazione, il decreto di "venerabilità" del servo di Dio padre
Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti.
Il riconoscimento, da parte della Congregazione per le cause dei santi,
dell'esercizio delle "virtù eroiche" del sacerdote grottese, si era concluso
lo scorso 21 gennaio con la promulgazione, autorizzata da papa Francesco,
del decreto di venerabilità.
Continua ad essere consentito ai fedeli, nel rispetto delle norme anti
Covid-19, l'accesso alla casa natale del venerabile padre Vinti, che
sarà aperta ogni mercoledi dalle 16.30 alle 17.30; in concomitanza
con la proclamazione del decreto in cattedrale, da lunedi 17 a venerdi 21
maggio sarà eccezionalmente aperta anche tutte le mattine dalle ore 10.00
alle 11.30.
Redazione
13 maggio
2021.
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12/05/2021 |
Dialoghi. "Emergenza sepolture al cimitero di
Roma; ignorata la Costituzione";
di Giuseppe Castronovo |
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Intervento del dott.
Giuseppe Castronovo.
Nell'esaminare la critica situazione in cui si trova la gestione dei
cimiteri capitolini, è emerso che né il Governo centrale né il Comune di
Roma utilizzano le possibilità legislative per dare dignitosa sepoltura alle
migliaia di salme depositate presso i cimiteri della Capitale. E nel
frattempo la nostra Capitale viene additata anche all'estero come modello di
inefficienza e incapacità gestionale. Se nel 1968 i giovani gridavano,
durante le loro manifestazioni "fantasia al potere", ieri il Circolo della
Concordia ha lanciato una nuova richiesta: "competenza al potere".
Giuseppe Castronovo
"Emergenza sepolture al cimitero di Roma; ignorata la Costituzione italiana"
Santo:
Amici, che idea vi siete fatta della gestione cimiteriale della nostra
Capitale?
Totò: C’è poco da dire: situazione raccapricciante!
Nenè: Mi chiedo: com’è possibile arrivare a più di duemila salme
“parcheggiate”, alcune addirittura all’aperto, in attesa di sepoltura? Come
mai non si è impedito in tempo che la situazione degenerasse a tal punto?
Santo: Prof. Vezio, una sua riflessione.
Vezio: Rimango non poco perplesso nel constatare come agli Amministratori e
ai Dirigenti capitolini siano sfuggite le stringenti usanze praticate
nell’antica Roma in tema di sepoltura. Dovete infatti sapere che nella
cultura di allora era radicata l’opinione secondo la quale i defunti privi
di sepoltura fossero causa di sventure per l’intera città.
Santo: Prof., ma lei pensa che i consiglieri del Sindaco Raggi non conoscano
la storia romana come la conosce lei?
Vezio: Non ho affatto questa presunzione! Sono sicuro che la conoscano
meglio di quanto possa conoscerla io e che abbiano volutamente ignorato le
pratiche connesse alla sepoltura in uso presso gli antichi romani
considerandole frutto di mere superstizioni.
Nino: Sarà anche così come dice lei, ma una soluzione bisogna pur trovarla.
Vezio: Purtroppo né al Comune di Roma, né al Governo centrale hanno tenuto
conto della nostra Costituzione.
Santo: La Costituzione?
Vezio: Sì, proprio la Costituzione! Vedete...
Nino: Che cosa?
Vezio: La nostra Costituzione al 2° comma dell’articolo 120 prescrive che “il
Governo può sostituirsi ad organi delle Regioni, dei Comuni, delle Province
e delle Città metropolitane ... quando lo richiedono la tutela dei livelli
essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali… nel
rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale
collaborazione”. Amici, più chiaro di così!
Ora constatato che:
- la sepoltura di una salma è senz’altro una prestazione concernente i
livelli essenziali dei diritti di ogni persona umana;
- il Comune di Roma non è al momento nelle condizioni di assolvere a questo
compito, che riveste anche carattere sanitario che con l’aumento della
temperatura estiva potrebbe diventare molto più complicato di quanto non lo
sia attualmente.
Non possiamo non chiederci perché il Sindaco di Roma non abbia chiesto
l’intervento sussidiario dello Stato in nome del principio costituzionale
della leale collaborazione tra Stato e Comune. O, se vogliamo, perché non
sia intervenuto direttamente il Governo “sostituendosi” al Sindaco per
impedire che la situazione degenerasse così come di fatto è poi degenerata?
Nino: Prof., la sua, Costituzione alla mano, è una soluzione talmente
semplice che mi fa gridare “a quando un po' di competenza al potere”?
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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12/05/2021 |
Comune. Il Sindaco: "Desidero complimentarmi con
Pietro Zucchetto, Presidente dell'AVIS Comunale" |
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Alfonso Provvidenza |
Il sindaco Alfonso Provvidenza si complimenta con Pietro Zucchetto,
riconfermato Presidente dell'AVIS Comunale di Grotte per il quadriennio
2021/2025.
*****
"A
nome di tutta l’Amministrazione comunale desidero complimentarmi con Pietro
Zucchetto per la prestigiosa carica di Presidente dell’AVIS Comunale di
Grotte.
In questi tre anni di sindacatura ho avuto modo di apprezzare la
straordinaria umanità di Pietro e la sua magnifica voglia di fare e di
mettersi a disposizione della comunità.
La collaborazione del Comune di Grotte e dell’AVIS comunale ha dato buoni
frutti; sono certo che raggiungeremo importanti traguardi.
Complimenti Pietro!”. |
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Il Sindaco
Alfonso Provvidenza
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10/05/2021 |
Chiesa. Avvisi ed appuntamenti
della settimana |
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Unità Pastorale
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante
Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili
anche alla pagina "Chiesa").
Lunedi 10 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.
Martedi 11 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.
Mercoledi 12 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.
Giovedi 13 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, santa Messa, Adorazione
eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 20.00, in chiesa Madre, catechesi e Adorazione.
Venerdi 14 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Via Lucis;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo;
- ore 20.00, in chiesa Madre, Via Lucis;
- ore 20.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, Itinerario dei
fidanzati.
Sabato 15 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa prefestiva;
- ore 20.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa animata dalla
Comunità neocatecumenale.
Domenica 16 maggio - VII Domenica di Pasqua - Ascensione
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa animata dal
Cammino neocatecumenale;
- ore 10.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo:
60
- chiesa San Rocco:
25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o
superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a
SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli
altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre
persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione.
Redazione
10 maggio
2021.
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10/05/2021 |
Cronaca. Incidente stradale tra due autovetture
al Largo Pagano; illesi gli occupanti |
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Incidente
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Incidente stradale questa mattina a Grotte, tra due autovetture; nessun
ferito tra gli occupanti.
Un incidente stradale si è verificato questa mattina, lunedi 10 maggio 2021
verso le ore 12.30, a Grotte, all'incrocio tra il Viale Matteotti ed il
Largo Pagano.
Due le autovetture coinvolte nel sinistro (vedi foto a lato): una Fiat
Uno bianca guidata da una signora, e un'autovettura Fiat Sedici
dell'autoparco comunale a disposizione dell'Ufficio Tecnico di Grotte,
condotta da un dipendente.
Le automobili, nell'approcciarsi all'incrocio, si sono scontrate riportando
leggeri danni. Risultano illesi gli occupanti.
L'incidente è avvenuto in una parte della carreggiata il cui manto stradale
è parzialmente sconnesso.
Sul posto è intervenuto il personale del Corpo di Polizia Municipale di
Grotte, coordinato dall'Ispettore Capo Salvatore Liotta, per i
rilievi del caso.
Carmelo
Arnone
10 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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10/05/2021 |
Volontariato. Pietro Zucchetto confermato alla
presidenza dell'AVIS Comunale di Grotte |
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Pietro Zucchetto
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Pietro Zucchetto è stato confermato Presidente dell'AVIS Comunale di Grotte.
Il nuovo Consiglio Direttivo, convocato per ieri mattina - domenica 9 maggio
2021 - in modalità videoconferenza, ha provveduto al rinnovo delle cariche
previste per l'Ufficio di Presidenza.
I sette consiglieri (Nicola Maniscalco, Pietro Zucchetto, Annamaria Malignaggi, Rocco La Mendola, Gaetano Agnello,
Giovanni Arnone e Lucia Santalucia), tramite voto segreto attraverso la
piattaforma "VotareDigitale.it", hanno sostanzialmente riconfermato le
cariche conferite in precedenza:
- Presidente, Pietro Zucchetto;
- Vice Presidente, Gaetano Agnello;
- Tesoriere, Nicola Maniscalco;
- Segretaria, Annamaria Malignaggi.
La riconferma dei membri del Consiglio Direttivo (da parte dell'Assemblea
dei soci), così come la rielezione alle cariche dell'Ufficio di Presidenza
sono la testimonianza evidente dell'apprezzamento di tutti i soci per
l'imponente lavoro svolto dai componenti degli organi sociali, tenuto
conto delle impervie fasi di avvio della stessa associazione e di come -
nonostante la pandemia - siano state portate avanti in modo esemplare le
numerose iniziative di volontariato relative sia alle donazioni di sangue
che alla diffusione della cultura della donazione (in collaborazione con la
Scuola, a favore dell'AIRC, dell'AIDO, dell'UNICEF).
Carmelo
Arnone
10 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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10/05/2021 |
Comune. Rimborso delle spese
per la mensa nella Scuola dell'Infanzia; domande entro il 31 maggio |
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Rimborso |
Possono chiedere il
rimborso delle spese, i genitori degli alunni
della Scuola dell'Infanzia di Grotte che durante lo scorso anno
scolastico 2019/2020 hanno fruito della mensa scolastica.
(Documentazione:
Modulo di richiesta).
Lo prevede un avviso pubblicato dall'Ufficio Cultura del Comune di Grotte, a
firma del Responsabile di P.O. n° 1 isp. capo Salvatore Liotta.
I contributi, destinati alle famiglie con bambini di età compresa tra 3 e 6
anni che hanno frequentato la Scuola dell'Infanzia durante l'anno scolastico
2019/2020, verranno ripartiti proporzionalmente al contributo mensa versato
in base alla tariffa stabilita dal Comune di Grotte.
Sono escluse le famiglie che hanno presentato la stessa istanza al Comune
di Grotte con scadenza
2 ottobre 2020; il contributo non potrà essere cumulato con altri
per analoga finalità.
Le famiglie - senza alcun limite di ISEE - possono chiedere il
rimborso del valore dei buoni mensa effettivamente utilizzati dai bambini;
pertanto occorrerà dichiarare il numero dei giorni in cui l'alunno ha fruito
del servizio mensa.
Alla domanda (scarica
il modulo) occorrerà allegare i seguenti documenti:
- Dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante l’utilizzo
del servizio di mensa scolastica nell’anno scolastico 2019/2020;
- Documentazione giustificativa degli importi versati per la mensa
scolastica (fotocopia di ricevute di versamento...);
-
Fotocopia di
documento di identità in corso di validità;
- Fotocopia codice fiscale del dichiarante.
Le domande andranno presentate all'Ufficio Protocollo del Comune di Grotte
Grotte o inviata tramite pec (comunedigrotte@pec.it) entro e non oltre il
31 maggio 2021.
Redazione
10 maggio
2021.
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09/05/2021 |
Volontariato. Eletto il nuovo Consiglio
Direttivo dell'AVIS Comunale di Grotte |
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AVIS di Grotte
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Eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell'AVIS Comunale di Grotte.
Si è svolta ieri, sabato 8 maggio 2021, in modalità videoconferenza,
l'assemblea ordinaria ed elettiva dei soci dell'AVIS (Associazione Volontari
Italiani del Sangue) Comunale di Grotte.
Tra i punti più rilevanti all'ordine del giorno, l'approvazione del bilancio
consuntivo 2020 e preventivo 2021, le relazioni del Direttore Sanitario e
del Revisore dei Conti, e l'elezione dei componenti del Consiglio Direttivo.
I lavori - alla presenza e con la collaborazione del presidente dell'AVIS
Comunale di Agrigento, Gaspare Cumbo - sono stati introdotti dalla
lettura della relazione associativa da parte del presidente Pietro
Zucchetto, alla quale ha fatto seguito la relazione del Direttore
Sanitario, dott. Giacomo Orlando. La relazione del Revisore dei
Conti, dott. Francesco Vizzini (assente per impegni professionali), è
stata letta dal tesoriere dott. Nicola Maniscalco.
Le relazioni sono state approvate all'unanimità con voto palese, per appello
nominale dei presenti alla videoconferenza.
Le operazioni di voto per l'approvazione dei bilanci e per l'elezione dei
componenti del Consiglio Direttivo si sono svolte a scrutinio segreto,
attraverso la piattaforma "VotareDigitale.it". Alla scadenza del termine per
le votazioni, i risultati pervenuti alla segreteria dell'assemblea hanno
confermato l'approvazione all'unanimità dei due bilanci.
Al nuovo Consiglio Direttivo sono risultati eletti: Pietro Zucchetto,
Nicola Maniscalco, Annamaria Malignaggi, Rocco La Mendola, Gaetano Agnello,
Giovanni Arnone e Lucia Santalucia. I sette consiglieri rimarranno in
carica per un quadriennio (2021-2025), sino al 7 maggio 2025.
L'assemblea ha inoltre provveduto a nominare il socio Giovanni Pillitteri
quale delegato all'assemblea provinciale, e il consigliere Pietro Zucchetto
quale candidato alle cariche delle AVIS sovraordinate.
Il nuovo Consiglio Direttivo verrà convocato prossimamente per l'elezione,
al suo interno, del Presidente, del Vicepresidente, del Segretario e del
Tesoriere (che costituiscono l'Ufficio di Presidenza, a cui spetta
l'esecuzione e l'attuazione delle delibere dello stesso Consiglio).
Carmelo
Arnone
9 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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09/05/2021 |
Romanzo. "Chi era il
vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 20^ puntata |
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Fuga in Egitto
R. Guttuso
Prof. Rodolfo Costanza |
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)
(20^ puntata)
Cap. 20
Il ritorno nella verde terra del Nord
Sono gli ultimi giorni di aprile dell’anno 4
d.C., ormai sono trascorsi quasi tre anni da quando sono partiti da
Betlemme. Joseph, inaspettatamente, una notte sogna un angelo del Signore
che gli comunica che Erode è morto e di aspettare ancora prima di rientrare
in Israele. La notizia gli è confermata da alcuni esuli provenienti dalla
Giudea. È, tuttavia, a fine estate dello stesso anno che un mercante ebreo
proveniente da Gerusalemme racconta a Joseph che la morte del re è avvenuta
nei giorni in cui a Gerusalemme si teneva la festa della Pasqua e degli
Azzimi dell’anno in corso.
Il commerciante, che ha stretti rapporti con la corte
di Erode, in quanto è uno dei fornitori della reggia dei prodotti
artigianali provenienti dall’Egitto, è bene informato degli ultimi
avvenimenti che sono accaduti a Gerusalemme e riguardanti la reggia e la
famiglia del defunto re. Egli racconta che il figlio di Erode il Grande,
Archelao, suo successore, e i suoi fratelli hanno provveduto nei primi
giorni di aprile al trasporto sfarzoso, ricco e imponente, della salma del
sovrano fino al mausoleo, l’Herodion.
Alla morte di Erode, Archelao ha preso provvisoriamente
la direzione del governo di Gerusalemme, Giudea, Idumea e Samaria,
promettendo al popolo sgravi fiscali e un miglioramento del regime politico
vigente. Il popolo non contento, aizzato dai Farisei, pretende altre
concessioni come la destituzione del sommo sacerdote nominato da Erode, la
liberazione degli ebrei che hanno distrutto l’aquila d’oro all’entrata del
Tempio e, in seguito a quel fatto, chiede anche l’allontanamento dalla corte
degli elementi filo-ellenici.
Le richieste non sono accolte e quindi scoppia, proprio
in quei giorni, una rivolta facilitata dall’afflusso a Gerusalemme per la
festa della Pasqua di grandi folle di ebrei provenienti da tutta la
Palestina e dal Vicino Oriente. Archelao, pertanto, è costretto a soffocare
la rivolta nel sangue con l’aiuto delle truppe del prefetto della Siria,
Varo.
Archelao, subito dopo, si reca a Roma per ottenere da
Augusto la conferma del potere regale, lasciando il fratellastro Filippo a
Gerusalemme come reggente.
Nello stesso tempo anche Erode Antipa si presenta a
Roma per far valere presso l’imperatore i suoi diritti al titolo di re.
Anche una delegazione di alcune città greche del regno di Israele giunge a
Roma pretendendo la liberazione del regno ebraico dagli erodiani e il suo
inserimento nell’assetto delle vicine province romane.
Si presenta inoltre all’imperatore una numerosa
delegazione di notabili ebrei di Gerusalemme che accusa il re, morto da
poco, di tutte le nefandezze possibili. I notabili parimenti manifestano il
volere del popolo di essere liberato dalla dominazione degli erodiani e di
essere posto sotto il diretto potere romano. Lo scopo della delegazione
giudaica è di manifestare il rifiuto di un qualunque re, esprimendo in tal
modo la tendenza dei Farisei e dei religiosi del Tempio a stabilire un
dominio teocratico sui giudei lasciando ai romani le cure
dell’amministrazione. I senatori e l’imperatore solitamente diffidenti nei
riguardi degli Ebrei non prendono in considerazione le richieste delle due
delegazioni.
Alla fine del confronto, Nicola di Damasco e il capo
dei ministri d’Israele, Tolomeo, prendono le difese del re defunto davanti
ad Augusto, respingendo tutte le accuse. Il damasceno respinge anche le
accuse che gli Ebrei rivolgono ad Archelao e attribuisce la colpa degli
ultimi avvenimenti e della rivolta, repressa nel sangue, all'insensatezza e
all’intolleranza della popolazione di Gerusalemme che così la descrive:
«Essa non tollera né freno, né accetta giustizia».
A Roma appare chiaro come i membri della famiglia di
Erode fossero lacerati da dissidi interni, tutti preoccupati dei propri
interessi e quindi non disponibili a sottomettersi ad Archelao. Questi,
pertanto, si trova in una situazione difficile ulteriormente aggravata dalle
richieste e dalle accuse delle due rappresentanze ebraiche. Tutto ciò induce
Augusto a non approvare l’ultimo testamento del suo amico, Erode il Grande.
Archelao non diviene re ma solo etnarca, di conseguenza non ottiene la
sovranità su tutto il regno, ma solo la signoria della Giudea, della Samaria
e dell’Idumea. Il resto del regno è suddiviso fra gli altri fratelli così
come aveva lasciato detto Erode nel suo ultimo testamento. Ad Archelao
l’imperatore promette di conferire in futuro il titolo di re, a condizione
che se ne fosse reso degno e per le sue capacità.
Il commerciante racconta ancora a Joseph e Myriam che,
mentre a Roma si svolgono questi avvenimenti, quasi tutta la Palestina cade
nel disordine. La rivolta rinfocola dopo alcune settimane nel giorno di
Pentecoste dello stesso anno. Il prefetto Varo, dopo aver sedato la rivolta
di Pasqua, andando via ad Antiochia aveva l’asciato in Gerusalemme una
legione del suo esercito per contenere l’attività rivoluzionaria dei Giudei;
queste precauzioni tuttavia non erano riuscite ad arrestare le turbolenze
dei Giudei.
Varo, prima di partire per la Siria, aveva armato molte
guardie il cui comandante, Sabino, se ne serviva per importunare e provocare
i Giudei fino a suscitare la rivolta. Costui cerca di impossessarsi delle
cittadelle fortificate di Gerusalemme con la forza e tenta anche di
impadronirsi della tesoreria regia poiché avido di ricchezze.
Giunta la Pentecoste, molte decine di migliaia di
persone si radunano in Gerusalemme non solo per le osservanze religiose, ma
anche perché irritati per le provocazioni temerarie di Sabino. Si uniscono a
questa folla Galilei e Idumei, una moltitudine di gente proveniente da
Gerico e quanti vivono in Transgiordania, e molti abitanti della stessa
Giudea che sono più focosi degli altri nel loro desiderio di punire Sabino.
Sabino, temendo il loro numero e l’ardire ostentato da
uomini incuranti della morte e sicuri di uscire vittoriosi, invia subito
lettere a Varo. Egli insiste nel chiedere subito aiuto perché le truppe da
lui lasciate in Giudea sono poche, sotto minaccia e in grave pericolo, e si
aspettano di essere sopraffatti e in breve catturati e uccisi.
Uno dei fomentatori delle rivolte è Giuda il galileo di
Gamala, figlio di Ezechia (Giuda il galileo era anche un Sophistes,
intellettuale e fondatore dello zelotismo. Gli zeloti non riconoscono alcun
padrone oltre Dio). Giuda a Sepphoris mette insieme un nucleo di uomini
disperati e assale il palazzo reale della città. Egli si appropria di tutte
le armi che vi sono immagazzinate, arma ognuno dei suoi uomini e se ne va
con tutti gli oggetti di valore che riesce a prendere dirigendosi verso
Gerusalemme. Divenuto ormai il terrore di tutti, depreda quanti incontra.
Egli aspira a cose sempre più grandi, la sua ambizione è ormai diventare re
di Israele (di questo personaggio parleremo ancora un po’ più avanti).
È questo un periodo di follia che sconvolge la nazione
ebraica poiché non ha un vero e proprio monarca che con la sua autorità
possa tenere a freno il popolo. E poi perché i soldati romani, che erano
rimasti a Gerusalemme per smorzare le ribellioni, sono essi stessi motivo di
provocazione con la loro arroganza.
Oltre a Giuda il galileo vi sono pure altri due
temibili capi rivoltosi, Simone e Atronge, che mettono a ferro e a fuoco
alcune regioni della Palestina. Essi, vicino a Emmaus, attaccano persino una
compagnia di soldati Romani che porta viveri e armi al proprio esercito, e
la massacrano. Quest’attacco armato causa ai Romani non poche perdite, che
sarà motivo di ritorsione e provocherà fra non molto molti danni alla
nazione ebraica.
A questo punto Varo dalla Siria prende due legioni e si
affretta ad andare in soccorso degli uomini di Sabino che sono assediati in
Gerusalemme. Man mano che si dirige verso la capitale, distrugge Sepphoris
occupata da alcuni uomini di Giuda il galileo, e libera varie regioni della
Palestina dai rivoltosi. Nulla sfugge alle truppe romane, ci sono fuoco e
massacri ovunque vanno. Anche Emmaus, dopo che è abbandonata dai suoi
abitanti, viene bruciata per ordine di Varo per vendicare coloro che vi
erano stati uccisi.
Le truppe romane poi arrivano a Gerusalemme
risparmiando la città, dove i rivoltosi si danno alla fuga. Inoltre Varo
invia parte delle sue truppe per la Giudea alla ricerca degli autori della
rivolta. Una volta presi, quelli colpevoli sono puniti mentre gli altri sono
rilasciati. Il numero di coloro che, per l’accusa di sedizione, sono
crocefissi, sono circa duemila, invece gli altri diecimila Giudei che erano
insorti in armi, si arrendono e li fa arrestare. Varo tuttavia perdona gran
parte di questi e manda incatenati a Roma quelli che sono stati i capi della
rivolta poiché hanno dimostrato disprezzo per la giustizia e hanno
combattuto anche contro i propri connazionali. Dopo queste rivolte, stragi e
migliaia di morti, per un lungo periodo la tranquillità torna nelle terre di
Israele.
Questi fatti raccontati dal commerciante impressionano
molto Joseph e Myriam, i quali, osservando teneramente Gesù che gioca con
altri bambini davanti alla propria casa, si guardano negli occhi e,
concordemente, prendono la decisione di non partire subito.
* * *
Una sera dell’inizio autunno del 4 a.C., mentre cala il manto di Hekate, dea
della notte, e dopo aver messo a letto il figlio, Joseph e Myriam si siedono
davanti alla loro casa sotto il sicomoro, per stabilire quando far ritorno
verso la propria terra. Essi decidono di rinviare per più di un anno il loro
ritorno in Galilea, a Dio piacendo, in attesa che la situazione politica e
sociale a Gerusalemme si calmi e si chiarisca. Sotto le fronde di
quest’albero, nell’ora della preghiera, spesso s’inginocchia gente di
qualsiasi credo religioso per pregare. Esso è chiamato da tutte le persone
del quartiere il sicomoro degli dei (nella mitologia egizia il
sicomoro è un albero di “fichi” consacrato in modo particolare alla dea
Hathor, madre di tutti gli dei).
Joseph e Myriam partono per Israele nei primi giorni di
ottobre del 3 a.C.. I rischi che paventavano ormai si sono attenuati. Lo
scellerato Erode il Grande è morto; gli Ebrei d’Israele con riluttanza, per
adesso, hanno accettato la dominazione romana e il potere degli erodiani
sulle tre tetrarchie. I fatti di cui alcuni anni prima essi sono stati
protagonisti a Nazareth, a Betlemme e a Gerusalemme, sperano, nel frattempo,
siano stati ormai dimenticati.
Prendono quindi la determinazione, comunque, di
rientrare in Galilea e abitare in Nazareth. Per timore di Archelao, Joseph e
Myriam decidono, grazie anche a delle indicazioni ricevute in sogno da
Adonai, di andare a vivere al di fuori della giurisdizione di costui; egli è
troppo simile al padre nelle intemperanze e nella crudeltà e quindi
preferiscono la Galilea soggetta al meno violento Erode Antipa.
Essi desiderano far crescere il loro figlio nell’amata
e verde terra di Galilea, e poi Joseph, più volte, aveva espresso il
desiderio di morire nella dolce terra del Nord d’Israele. Decidono così di
stabilirsi a Nazareth ove ancora possiedono la propria abitazione e la
bottega da falegname. Della loro decisione informano la comunità ebraica del
quartiere di Alessandria in cui abitano e il rabbino della sinagoga che
frequentano. Essi stabiliscono quindi di vendere la bottega da falegname che
è acquistata dal giovane apprendista egizio, che da alcuni anni lavora con
Giuseppe, con l’aiuto economico della sua famiglia.
I preparativi durano diversi giorni, e a causa della
calura partono al sorgere del sole dopo aver salutato la sera precedente
amici, vicini e conoscenti. Si associano a una numerosa carovana di Nabatei,
che trasporta balsamina in Siria, che parte prima dell’alba da Thesmoforion,
un quartiere a est di Alessandria, vicino al lago di Eleusis. La famiglia si
allontana dalla città con cinque asini carichi del necessario per il viaggio
e di tutte le cose di valore e indispensabili che sarebbero tornati utili
nella dimora di Nazareth.
In testa agli asini viaggia Joseph; sull’ultimo, Myriam
e Gesù. Il viaggio si svolge di mattino e di sera poiché di giorno il sole e
il caldo sono troppo forti perché siano sopportati dai membri della
carovana. Il secondo giorno, al sorgere del sole, in lontananza, alla
propria destra verso Menfi, compaiono le piramidi, scena che forse rimarrà
impressa per tutta la vita nella mente di Joseph e Miriam. Il viaggio si
prevede duri tre settimane per arrivare al lago di Tiberiade, salvo
impedimenti.
Alcuni giorni prima di incamminarsi per Israele hanno
riflettuto se fosse il caso di stabilirsi a Nazareth o a Cafarnao. Entrambi
sono del parere, nonostante il rischio di essere oggetto di malevoli
pettegolezzi, che sia opportuno abitare nel piccolo villaggio di Nazareth.
Là possiedono ancora una casa, dove abitare, e una falegnameria che può
permettere a Joseph di lavorare anche per i clienti dei villaggi vicini e
anche per i clienti dell’attigua città di Sepphoris distrutta da Varo, in
via di ricostruzione, e guadagnare da vivere per sé e per la sua famiglia.
Prendono quindi la decisione di rientrare a Nazareth. Del resto, per adesso,
non c’è altra scelta; avanti nel tempo, per fare completare gli studi a
Gesù, avrebbero deciso, eventualmente, in modo difforme.
Rodolfo Costanza
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 9 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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09/05/2021 |
Letture Sponsali. "L'importanza di rimanere
nell'Amore" |
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Nozze di Giuseppe e Maria |
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Che idea abbiamo di Dio?
Spesso noi cristiani non ci chiediamo in quale Dio crediamo, qual è la sua
identità, chi sia veramente; alcuni si fermano al Dio veterotestamentario,
un Dio forse duro, che punisce e premia, talvolta crudele, un Dio che
punisce il giusto per il peccatore etc..
Altre volte non abbiamo una vera e propria idea di Dio ma di una forma di
devozione per cui la preghiera è ripetere formule, tante formule, nella
speranza che problemi e guai si allontanino da noi.
La nostra vita da cristiani invece, ci chiama a convertirci all’idea che di
Dio abbiamo avuto sinora al Padre così come ce lo mostra Gesù in questo
brano evangelico: innanzitutto si è fatto Uomo, quindi è fatto di corpo,
carne che ha lavorato, che ha provato affetto per familiari ed amici, che ha
pianto ma si è anche adirato.
Il Dio che Gesù ci rivela è un buon pastore, che guida le sue pecore, perché
le conosce e le difende, offrendo la sua stessa vita; è un Dio paziente come
un padre che aspetta i tempi dei figli, ascoltandoli e senza forzarli; Dio
non è lontano, distante dai suoi figli, ma è vicino a chi lo cerca nel volto
di Gesù.
Gloria e Luciano
Punto chiave
La liturgia di questa sesta Domenica del tempo di Pasqua ci fa
riflettere ancora sull'importanza di rimanere nell'Amore di Dio.
Prima del compimento della redenzione del mondo, Gesù ci presenta con
parabole, similitudini, questo Dio Padre buon Pastore, che amorevolmente
cura il suo gregge, il Dio vignaiolo che pota affinché la vite porti più
frutto, ed oggi in modo ancora più esplicito ci mostra il suo progetto di
Amore: "perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena".
Un Dio del tutto rivoluzionario, che non è geloso della felicità del suo
popolo, anzi indica proprio la strada per raggiungerla. Un Dio che ci
sceglie, ci ama e ci chiama per nome, che ci chiama amici e non servi.
Noi siamo nati da questo amore viscerale, non possiamo fare nulla senza di
Lui, non possiamo amare quando le circostanze rendono la situazione
difficile, non possiamo amare chi ci fa del male, non possiamo amare per
sempre... spesso ricerchiamo le forze in noi stessi e ci sentiamo
insoddisfatti, incapaci, pretendiamo, alziamo muri di difesa... e tutto ciò
non è "amatevi, come io ho amato voi".
Gesù ci insegna che Amare è servire, abbassarsi, svuotarsi, donarsi. Signore
Gesù alimenta il nostro circuito di amore con la linfa del tuo Santo
Spirito.
Vera e Francesco
Redazione
9 maggio
2021.
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08/05/2021 |
Comune. Rientro in atmosfera del razzo. Il
Sindaco: "Invito tutti a non uscire durante la notte" |
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Traiettorie |
Il Dipartimento di Protezione Civile ha comunicato che il rientro
incontrollato in atmosfera del secondo stadio del vettore PRC CZ5B
potrebbe interessare il settore centro meridionale del territorio nazionale
e in una delle possibili traiettorie potrebbe incrociare la Sicilia
nei territori settentrionali, quindi la provincia di Messina.
(Possibili traiettorie del razzo cinese)
La possibile caduta di frammenti è al momento prevista nella notte tra
sabato 8 e domenica 9 e, per l’orbita verde che potrebbe interessare la
Sicilia, dalle 04.11 ora locale con una finestra temporale di
incertezza di più o meno 3 ore.
Il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, con una nota rivolta alla
cittadinanza, ha ribadito che "Non sono previste cadute di frammenti
nella nostra provincia. Tuttavia, in ogni caso, invito tutti i
cittadini a non uscire durante la notte".
Inoltre il Primo Cittadino ha ricordato: "All’interno degli edifici, i
posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale
impatto sono: per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani
inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più
spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e,
comunque, in vicinanza delle pareti. Alcuni frammenti di grandi dimensioni
potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. In linea generale
si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e
mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente
alle autorità competenti. Invito alla massima attenzione, in particolare, i
gestori di attività a particolare rischio per possibile impatto (depositi di
materiale pirotecnico e infiammabile, invasi di acqua, serbatoi di
liquidi/gas combustibili, etc.)".
Redazione
8 maggio
2021.
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08/05/2021 |
Politica.
"Le offese personali sono altra cosa, inammissibili"; nota del
Gruppo consiliare M5S Grotte |
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Nota
del
Gruppo consiliare M5S in merito ai rapporti tra il Sindaco e la Minoranza
consiliare.
*****
"Assessori
e Consiglieri comunali prendano le distanze dal sindaco Provvidenza.
Lavoriamo per una comunità unita nelle diversità di opinioni politiche.
La
violenza verbale del Sindaco nei confronti dei Consiglieri di minoranza
è ormai una insopportabile consuetudine.
Dialogo politico e rispetto dovrebbero andare a braccetto. Ma sempre più di
frequente a Grotte hanno intrapreso strade diverse.
Il tanto auspicato dialogo ha lasciato troppe volte spazio ad una sterile
retorica, fatta di epiteti spregiativi e modi poco cortesi che nulla hanno a
che fare con il dibattito politico.
Confronto che, talvolta, può essere anche aspro nei toni, ma sempre nel
rispetto della diversità di opinione.
L’azione di discredito esercitata dal Sindaco nei nostri riguardi, aggravata
dal carattere personale e dalla sua reiterazione, ha veramente valicato ogni
limite.
Un atteggiamento che nessuno mai, men che meno un Sindaco, dovrebbe adottare
all’interno di un sano, civile e costruttivo confronto politico. Non avviene
più a Grotte, dove il rispetto dell’avversario politico è un lontano
miraggio.
Con grande amarezza e consci dell’immagine che traspare all’esterno, ci
troviamo a dover fare delle puntualizzazioni.
Abbiamo sperimentato, con scarso successo, anche la filosofia delineata dal
celebre verso dantesco “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”!
Nella vana speranza che, prima o poi, questa situazione imbarazzante
terminasse ma, ahinoi, ci siamo dovuti ricredere.
Avendo la pazienza un limite, abbiamo ritenuto necessario ed
improcrastinabile
intervenire in Consiglio comunale, unico vero luogo di confronto, per
richiamare il Sindaco al rispetto del prossimo oltreché del ruolo di
rappresentanti dei cittadini che, esattamente come lui, ricopriamo.
Troppo facile invocare la libertà di opinione.
È il caso di ricordare che questa è e deve rimanere circoscritta al nostro
operato da Consiglieri comunali.
Le offese personali sono altra cosa, inammissibili".
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Per il Gruppo Consiliare M5S
Mirella Casalicchio
Salvatrice Morreale
Angelo Costanza
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08/05/2021 |
Comune. La dott.ssa Roberta Marotta è la nuova Segretaria comunale di Grotte |
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Dott.ssa Roberta Marotta |
Il Comune di
Grotte torna ad avere un nuovo Segretario comunale "titolare": è la dott.ssa
Roberta Marotta.
Il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, con la Determinazione n° 32 del 29
aprile 2021, ha nominato la dott.ssa Marotta per la sede di Grotte, vacante
dal 01/01/2020.
La dott.ssa Roberta Marotta (leggi il
curriculum) ha ricoperto in precedenza l'incarico di Segretario presso i Comuni di
Civitella Messer Raimondo (CH),
Santa Elisabetta, Comitini, Sant'Angelo Muxaro, Siculiana e presso l'Unione
dei Comuni "Feudo D'Alì" (Raffadali, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro e
Joppolo Giancaxio) .
"A
nome di tutta l’Amministrazione desidero esprimere i migliori auguri di un
proficuo lavoro -
ha dichiarato il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza -. Colgo
l’occasione per ringraziare il dott. Piero Amorosia che per un anno ha retto
la segreteria del Comune di Grotte a scavalco. La sua collaborazione è stata
preziosa e particolarmente qualificante per la nostra Amministrazione".
Redazione
8 maggio
2021.
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08/05/2021 |
Servizi.
Cantieri di lavoro: riapertura dei termini; presentazione delle
domande entro il 30 maggio |
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Centro per l'impiego |
Con una nota ufficiale, il Dirigente del Centro per l'Impiego di
Canicatti, ing. Vincenzo Rinaldi, ha comunicato la riapertura dei termini
per la selezione dei soggetti da utilizzare nei
08/05/2021di lavoro.
*****
"Riapertura
dei termini per selezione di soggetti da utilizzare nei cantieri di
lavoro".
Si comunica che sul sito ufficiale del Dipartimento Regionale del Lavoro,
dell'Impiego, dell'Orientamento, dei servizi e delle attività formative è
stato pubblicato in data 6/5/2021 con prot. n. 18857 del 06/05/2021 il bando
di cui all'oggetto, disponibile assieme a tutta la documentazione a questo
indirizzo (clicca
qui).
Dal prossimo 10 maggio 2021 e fino al 30 maggio 2021 sarà possibile
presentare domanda di inserimento in graduatoria, presso il Centro Per
l'Impiego - Sede di Canicatti, Via Giovanni XXIII, con le modalità indicate
nel bando.
A causa dell'emergenza Coronavirus l'accesso potrà avvenire soltanto
previa prenotazione telefonica al n. 0922.851702.
Non sarà possibile ricevere utenti che non si siano prenotati
preventivamente e fuori dall'orario concordato.
Sarà possibile prenotarsi telefonicamente
dal lunedi al venerdi dalle 08.30 alle 13.00 e il mercoledi pomeriggio
dalle 15.30 alle 17.30.
Per potere partecipare alla selezione dei cantieri di lavoro bisogna avere
preventivamente reso la dichiarazione di immediata disponibilità (DID) ed
avere sottoscritto il patto di servizio.
Documentazione da consegnare all'operatore per la predisposizione della
domanda per i cantieri lavoro:
1 - Copia tessera sanitaria e documento di riconoscimento in corso di
validità;
2 - Autocertificazione composizione del proprio nucleo familiare
(disponibile sul
sito);
3 - Eventuale certificazione per fruire della riserva (disponibile sul
sito).
Si comunica altresì che la data di presentazione della domanda non influenza
in alcun modo la graduatoria definitiva.
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Il Funzionario direttivo
Dott. Tommaso Vergopia |
Il Dirigente dell'UOB CPI
di Canicatti
Ing. Vincenzo Rinaldi
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07/05/2021 |
Lettere. "Leggendo
la risposta del Sindaco, non si può che restare sbalorditi"; di Armando Caltagirone |
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Dott. Armando Caltagirone |
Intervento del dott. Armando Caltagirone in merito alla risposta scritta
del Sindaco (leggi
la risposta nella deliberazione di Consiglio comunale n° 24 del 21
aprile 2021) all'interrogazione della Minoranza consiliare sulle
graduatorie dei concorsi indetti nel 2020 dal Comune di Grotte.
*****
"Egregio
Direttore,
leggendo la risposta del Sindaco,
contenuta nella delibera consiliare n. 24 del 21/04/2021 avente ad oggetto:
“Interrogazione graduatorie concorsi Comune di Grotte – Prot. N. 1748 del
12/02/2021”, non si può che restare sbalorditi, non tanto, per
usare un eufemismo, per le inesattezze giuridiche, valutabili,
secondo il parametro fantozziano, al pari della
corazzata Kotiomkin,
quanto per la violenza con cui sono bistrattati i
consiglieri interroganti (Morreale, Casalicchio e Costanza),
colpevoli dell’attivazione di una prerogativa loro assegnata
dall’ordinamento.
Altrettanto stupore desta il silenzio, non si sa quanto incolpevole, dei
consiglieri (Morreale, Casalicchio e Costanza) trattati, sostanzialmente,
alla stregua di aspiranti “homo sapiens” (L’elementare conoscenza, non
tanto del diritto amministrativo, ma almeno della prassi, dovrebbe
consentire ai signori consiglieri mittenti dell’interrogazione di avere
cognizione…..
Ancora una volta si è costretti ad illustrare ai consiglieri di opposizione
la differenza).
Non entrando nel merito del “silenzio” e ben lungi dall’assumere difese
d’ufficio, pare opportuno soffermarsi, a scopo puramente informativo,
unicamente sulle inesattezze della nota.
Preliminarmente occorre precisare che il Sindaco è il rappresentante
dell’Ente e che per tale qualifica è sempre oggettivamente responsabile
degli accadimenti gestionali per effetto del potere-dovere di controllo,
il cui mancato esercizio configura le ipotesi di reato impeditivo.
Nel caso di specie i consiglieri avevano chiesto al Sindaco, attraverso
l’interrogazione, di esercitare il suo potere-dovere di controllo sulle
prospettate possibili anomalie procedurali
(circostanza ben diversa dall’ingerenza cui si allude nella nota).
A fronte delle categoriche affermazioni (… la richiesta di chiarimenti al
Sindaco, che naturalmente non può e non deve!) sorge spontanea la
domanda: l’interlocutore naturale del consigliere, sia esso di
maggioranza sia di minoranza, è forse l’arciprete?
Dal tenore letterale della nota, i consiglieri sarebbero colpevoli di un
ulteriore aggravio. Hanno osato avanzare richiesta scritta di accesso agli
atti (rimasta, a quanto pare, inevasa).
Concordo con il Sindaco, ma in senso diametralmente opposto, ossia, sulla
gravità della richiesta avanzata dai consiglieri! Il consigliere non deve
presentare richieste scritte; è un amministratore e come tale ha libero
accesso agli atti, senza necessità di richieste scritte (non bisogna
confondere i diritti con le suppliche).
Per altro verso il silenzio rifiuto di accesso agli atti non è soltanto un
illecito amministrativo opponibile davanti al TAR, bensì un illecito penale
previsto e punito dal 2° comma dell’art. 328 del cp (Sent. Cass. Pen.
N.42610/2015).
Il consolidato indirizzo giurisprudenziale di legittimità smentisce le
categoriche affermazioni del Sindaco secondo cui non può e non deve.
Onde evitare equivoci si ritiene utile riportare le motivazioni della
sentenza della Cassazione Sez. Pen n.20050/2016:
Con riferimento al Sindaco….la norma di riferimento è l'art. 50 del Testo
Unico degli Enti Locali che definisce il primo cittadino come organo
responsabile dell'amministrazione del Comune. Sebbene la disposizione faccia
esplicito riferimento alla delimitazione dei poteri del sindaco con quanto
previsto dall'articolo 107 (Funzioni e responsabilità dei dirigenti) e
quindi ad una distinzione tra poteri di indirizzo e poteri di concreta
gestione, ciò non esclude che il primo cittadino debba svolgere un ruolo
di controllo sull'operato dei suoi dirigenti. L’ordinamento prevede
che il Sindaco possa chiedere al Segretario generale "....qualora
ritenga che atti di competenza dei dirigenti siano illegittimi, o al
Direttore generale qualora ritenga che siano in contrasto con gli
obiettivi e gli indirizzi degli organi elettivi e comunque non
corrispondenti agli interessi del Comune, di provvedere alla sospensione,
all'annullamento o alla revoca degli atti medesimi. In questi casi,
quando occorra, i relativi procedimenti sono evocati dal Segretario generale
o dal Direttore generale, o da loro rimessi ad altri dirigenti con
specifiche istruzioni". Tali disposizioni codificano un potere di
controllo e sostitutivo del Sindaco che ratifica in suo capo la presenza di
un obbligo di vigilanza sugli organi di concreta gestione. Peraltro tale
potere-dovere trova riconoscimento nella giurisprudenza di questa Suprema
Corte, laddove è stato affermato, sebbene in tema di reati ambientali, che
"La distinzione operata dall'art. 107 del Testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali fra i poteri di indirizzo e di controllo
politico-amministrativo, demandati agli organi di governo, e i compiti di
gestione attribuiti ai dirigenti, non esclude, in materia di rifiuti, il
dovere di attivazione del sindaco allorché gli siano note situazioni, non
derivanti da contingenti ed occasionali emergenze tecnico-operative, che
pongano in pericolo la salute delle persone o l'integrità dell'ambiente
(Sez. 3, n. 37544 del 27/06/2013).
La chiarezza espositiva di quanto sopra riportato dovrebbe, il condizionale
è d’obbligo, almeno scalfire le convinzioni anche dei più accaniti
sostenitori dell’opposta tesi, salvo a dichiararsi “Grillini”, non del
movimento, ma del Signor Marchese Onofrio del Grillo; quello che,
sorridendo, diceva: “Mi
dispiace, ma io sono io e voi non siete un c...o”.
Resta inteso che sono sempre disponibile a un pubblico confronto".
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Armando Caltagirone
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07/05/2021 |
Sanità. Dal Distretto Socio Sanitario,
assistenza ai disabili gravi: istanze entro il 31 maggio |
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Avviso pubblico per i disabili gravi: istanze per erogazione di servizi
entro il 31 maggio.
Il Distretto Socio Sanitario D3, comprendente i Comuni di Canicatti,
Campobello di Licata, Castrofilippo, Naro, Racalmuto, Ravanusa, Grotte
e Camastra, ha reso pubblico un avviso per la presentazione di istanze
per usufruire di forme di assistenza a mezzo erogazione di servizi
territoriali. L'avviso, rivolto ai disabili gravi di cui all'art.3 comma
3 della Legge 104/92, scade il 31 maggio 2021.
Il modello di domanda (vedi
il modello) può essere richiesto presso i Servizi Sociali.
Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione:
- copia della certificazione di riconoscimento della disabilità ai sensi
dell’art. 3 comma 3, della Legge n. 104/1992;
- certificazione ISEE socio-sanitario in corso di validità;
- fotocopia del documento di riconoscimento valido e del codice fiscale
della persona disabile richiedente;
- fotocopia del documento di riconoscimento valido e del codice fiscale del
richiedente se familiare o Rappresentante Legale.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all'Uffici Servizi Sociali
del Comune di Grotte.
Redazione
7 maggio
2021.
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07/05/2021 |
Politica. L'on.
Decio Terrana (UDC): "Siamo pronti a rilanciare Favara" |
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Decio Terrana |
L’UDC si riunisce a Favara per preparare le prossime amministrative
d’autunno. Il coordinatore politico dell’UDC in Sicilia, on. Decio
Terrana, il coordinatore politico della provincia di Agrigento,
Silvio Alessi, la vice coordinatrice regionale dell’UDC Giovani,
Manuela Raneri, hanno discusso delle prossime elezioni a Favara con il
coordinatore politico cittadino, Valerio Di Miceli, il vice
coordinatore Gerlando Nobile, e altri attivisti e simpatizznti
dell’Udc di Favara.
"Abbiamo presentato ai nostri dirigenti dell’UDC le numerose
problematiche della città di Favara - ha dichiarato il coordinatore
cittadino Valerio Di Miceli -. Ancora oggi abbiamo difficoltà legate
all’emergenza dei rifiuti e alla situazione igienico sanitaria contingente,
c’è un grave ritardo nel pagamento degli stipendi del personale comunale,
tutti problemi riconducibili soprattutto alla crisi profonda in cui versa il
Comune di Favara. La pandemia e le tensioni sociali che animano il dibattito
politico ci richiedono interventi a favore dei lavoratori e delle famiglie,
un rilancio dell’economia locale e soprattutto del turismo. Favara è una
cittadina che può offrire tanto a tutti i residenti, non è possibile che le
amministrazioni che si susseguono finiscano per dimenticare la propria città".
Il coordinatore regionale del partito, on. Decio Terrana, ha rilevato
l’opportunità di assicurare un collante ancora più stretto e diretto tra le
amministrazioni locali del territorio e la Regione, e si è impegnato a
recepire le istanze locali, richiamando l’attenzione degli Assessori
Regionali dell’UDC sulle varie questioni affrontate per rilanciare Favara.
Il coordinatore provinciale Silvio Alessi ha annunciato inoltre un confronto
provinciale e la formazione di tavoli tecnici per l’elaborazione dei
programmi amministrativi per le prossime elezioni. Si è sottolineato
l’impegno dell’UDC a costruire una squadra di donne e di uomini per
realizzare un progetto condiviso con tutte quelle forze che vogliono sposare
un progetto di rilancio della Città di Favara.
Redazione
7 maggio
2021.
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07/05/2021 |
Attualità.
"Zone Franche Montane Sicilia": Sindaci a Roma per chiedere
fiscalità di sviluppo |
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Sindaci a Roma |
Zone Franche Montane Sicilia: ieri i Sindaci a Roma, per fiscalità di
sviluppo.
Sindaci e amministratori di Comuni siciliani, coordinati dall’Associazione
Zone Franche Montane Sicilia, ieri a Roma per rivendicare il diritto di
residenza nelle terre in cui sono nati e che hanno scelto per vivere,
chiedendo il riconoscimento della fiscalità di sviluppo per compensare gli
svantaggi dovuti all’altezza dei luoghi. Lo scopo dell’iniziativa
pubblica è sensibilizzare la deputazione di Camera e Senato ad esitare la
Legge obiettivo approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana il 17 dicembre
2019, per il riconoscimento delle Zone Franche Montane che è in attesa da di
2211 giorni.
A Roma è stato presente il sindaco di Grotte Alfonso
Provvidenza con i suoi colleghi della delegazione agrigentina, insieme
ad altri 100 colleghi siciliani per sostenere l’istituzione delle zone
franche montane e la fiscalità di sviluppo, in difesa e per la promozione
del territorio.
"L’istituzione delle zone franche montane - ha dichiarato l'on.
Rosalba Cimino - è una misura fondamentale per aumentare l’attrattività
economica di ben 133 borghi siciliani che fino ad ora hanno soltanto subito
una continua emigrazione, che ancora non si arresta. Sostengo fortemente
questa richiesta dei sindaci siciliani che oggi sono venuti qui a Roma, in
delegazione, proprio per catalizzare l’attenzione dei ministeri coinvolti
affinché non si rimandi la questione. In Senato è già in discussione il
provvedimento di iniziativa dell’ARS. Istituire le zone franche montane è
l’unica possibilità di rilancio per questi luoghi - ha concluso la
Deputata -: parliamo di piccoli paesi con popolazione inferiore a 15mila
abitanti che vogliono e devono avere le giuste opportunità per rilanciare
l’economia locale, attrarre capitali, fermare lo spopolamento e ricreare
nuova linfa vitale al loro interno".
Redazione
7 maggio
2021.
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06/05/2021 |
Servizi.
Cantieri di lavoro: riapertura dei termini per la presentazione delle
istanze |
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Centro per l'impiego |
Con una nota ufficiale, il Dirigente del Centro per l'Impiego di
Canicatti, ing. Vincenzo Rinaldi, ha comunicato la riapertura dei termini
per la selezione dei soggetti da utilizzare nei cantieri di lavoro.
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"Riapertura
dei termini per selezione di soggetti da utilizzare nei cantieri di
lavoro".
Come da comunicato pubblicato sul sito del Dipartimento Regionale Lavoro, si
informa l'utenza che, in ottemperanza alle disposizioni in materia di
sicurezza nei luoghi di lavoro e, nel rispetto dei protocolli sanitari,
causa emergenza COVID-19 ed al fine di evitare inutili ed ingiustificati
assembramenti presso i C.P.I., si prevede un ampio margine di tempo
per consentire la presentazione delle istanze.
Si comunica quindi con riferimento alla riapertura dei termini per la
selezione dei soggetti da utilizzare nei Cantieri di lavoro istituiti, ai
sensi dell'art. 15 comma II della legge regionale 17 marzo 2016 n. 3, che
il bando, unitamente alla modulistica predisposta per la partecipazione,
verrà pubblicato a breve sul sito del Dipartimento Regionale Lavoro
nonché nel sito di questo C.P.I. con indicato il periodo previsto per la
presentazione delle istanze.
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Il Funzionario direttivo
Dott. Tommaso Vergopia |
Il Dirigente dell'UOB CPI
di Canicatti
Ing. Vincenzo Rinaldi
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05/05/2021 |
Turismo. Primavera in Sicilia, non solo Pasqua |
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Valle dei Templi |
Giornate assolate, colori e profumi accompagnano il tepore della primavera
siciliana, periodo dell’anno in cui l’isola offre gli affascinanti
panorami della natura isolana in pieno splendore.
(Valle dei Templi)
Tempo ideale per regalarsi una vacanza rigenerante fuori stagione magari
esplorando l’entroterra, un territorio che con i suoi paesaggi, la sua
storia millenaria, le tradizioni, la gastronomia rientra a pieno titolo tra
le mete che ormai da tempo suscitano l’interesse e la curiosità di turisti
italiani e stranieri.
Transitare in auto per il centro Sicilia regala immagini suggestive e di
grande effetto nell’alternarsi continuo di verdi vallate e campagne dai
colori antichi (guarda
il video Primavera
in Sicilia).
Un viaggio ideale che inizia dalla distesa di mandorli fioriti della
maestosa Valle dei Templi, in quella che Pindaro la definì “la più
bella tra le città dei mortali”, l’antica Akragas celebrata nel passato
per il suo splendore.
Passeggiare tra le meraviglie di questa area archeologica tra le più
importanti al mondo, ripercorrendo la storia in
un’atmosfera sospesa e magica, è un’emozione unica, la stessa che si rivive
a pochi chilometri da qui, all’interno della Villa del Casale di Piazza
Armerina con i suoi meravigliosi mosaici.
La primavera siciliana ci regala ancora la scoperta di tradizioni antiche e
suggestive come i riti pasquali di Caltanissetta ed Enna. I due
capoluoghi dell’interno dell’isola ricchi di storia e arte. Pasqua è il
periodo dell'anno in cui Caltanissetta si abbandona con fervore alle
celebrazioni della Settimana Santa unica nel suo genere perché si dipana
nell’arco di sette giorni alternando momenti di folklore a momenti di
grande religiosità e partecipazione emotiva: dal corteo della Real
Maestranza alle “Vare”, i grandi gruppi statuari che sfilano la sera del
Giovedì Santo, fino all’intensa processione del Cristo Nero accompagnato
dalle ladate dei “figliamari”, i raccoglitori di verdure selvatiche.
Anche ad Enna i riti della Settimana Santa destano profonda emozione nello
spettatore. Qui la religiosità rivive e diventa palpabile nel silenzio
irreale che aleggia nel corso della processione del Venerdì Santo, quando
oltre duemila confrati procedono lentamente, lungo le vie cittadine,
accompagnando le vare del Cristo Morto e dell’Addolorata, in un’atmosfera di
partecipazione commossa e fede semplice che mostrano l’aspetto più profondo
di questa terra.
Caltanissetta ed Enna sono, a torto, considerate fuori dai soliti percorsi
turistici, in realtà il turista che le sceglie per la loro posizione di
assoluta comodità nel raggiungere in poco tempo le località siciliane più
rinomate, si ritrova a scoprire due città ricche di storia e cultura.
Caltanissetta con il suo centro storico ricco di chiese e palazzi tra cui
spicca il monumentale Palazzo Moncada, reggia cinquecentesca in classico
stile barocco con spunti rinascimentali, la cui costruzione però non fu mai
ultimata. A poco distanza, la Cattedrale affrescata al suo interno dal genio
artistico del pittore fiammingo Guglielmo Borremans, e poi ancora la chiesa
di San Sebastiano e la magnifica chiesa barocca di Sant’Agata.
Tutto il centro storico nisseno è un fiorire di splendidi edifici costruiti
tra l’Ottocento e il Novecento, quando la città era considerata la capitale
mondiale della produzione di zolfo.
Da non perdere anche una visita all’antica Abbazia di Santo Spirito e al
monumento al “Redentore” eretto nel 1900, in occasione del Giubileo, su
volere di Papa Leone XIII. Il monumento è collocato sul monte San Giuliano,
un belvedere da cui si gode uno splendido panorama sulla città, sulle
Madonie e sull’Etna.
Caltanissetta è anche tradizione gastronomica. Inimmaginabile l’esperienza
di immergersi nella tradizione gastronomica nissena che predilige pietanze
povere ma gustosissime a base di verdure di campo raccolte dai cosiddetti “fogliamari”.
Ma il vanto della città è, soprattutto, la raffinata pasticceria. A
Caltanissetta dove, secondo la leggenda, sarebbe nato il cannolo, la vera
delizia dolciaria è il rollò di ricotta: un soffice involcuro di pan di
spagna farcito con ricotta e pasta reale di pistacchio.
Dal capoluogo nisseno per raggiungere Enna bastano appena trenta
minuti di auto o treno. Suddivisa in due macro-aree: Enna alta, con il suo
centro storico, ed Enna Bassa, la parte nuova della città che ospita anche
la cittadella universitaria. La città è arroccata su un monte terrazzato,
un luogo panoramico che, data la buona posizione, fu definito nei tempi
antichi “ombelico della Sicilia”.
Il nostro tour alla scoperta di Enna parte dal meraviglioso Duomo dedicato
a Maria Santissima della Visitazione, patrona della città. Costruito nel
Trecento per volere di Eleonora d’Angiò, moglie del re di Sicilia Federico
III d’Aragona, per celebrare la nascita del figlio Pietro. A poca distanza
dal Duomo si ergono due dei monumenti simbolo della città: la Torre di
Federico II e il castello di Lombardia. La Torre di Federico II costruita
intorno al XIII secolo fu probabilmente usata come residenza estiva
dell’imperatore.
Il castello, di origine medievale, deve il suo nome a una guarnigione di
soldati lombardi posti a difesa del maniero durante la dominazione
normanna. Delle numerose torri originarie ne sono sopravvissute soltanto
sei, tra cui la suggestiva Torre Pisana (guarda il video su
Enna).
Storie e leggende rivivono nel castello di Lombardia così come nei numerosi
castelli che popolano le vallate dell’entroterra, dove se ne contano davvero
tantissimi, testimonianze storiche importanti ed occasioni per vivere un
tour insolito.
In questo periodo, tutti abbiamo una gran voglia di vacanze e il Centro
Sicilia riserva tante emozionanti sorprese.
Venireci a trovare. Garantiamo la secolare ospitalità dell’isola, il calore
della nostra accoglienza, tradizioni, storia, cultura, buon cibo e sana
libertà.
Redazione
5 maggio
2021.
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05/05/2021 |
Volontariato. Sarà online, sabato 8 maggio,
l'Assemblea Ordinaria ed Elettiva dei soci dell'AVIS Comunale di Grotte |
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AVIS di Grotte |
Saranno in videoconferenza i lavori dell'Assemblea dei soci dell'AVIS
Comunale di Grotte.
Lo ha stabilito, alla luce dell'attuale situazione epidemica, il presidente
Pietro Zucchetto. Nella lettera di convocazione (leggi
i contenuti della lettera), dello scorso 19 aprile, oltre agli argomenti
all'ordine del giorno, veniva indicata come possibile la modalità di
svolgimento dell'Assemblea e di votazione in videoconferenza.
Lo scorso lunedi 3 maggio è stata diramata la conferma, tramite lettera
inviata a tutti i soci e pubblicata sul
sito ufficiale dell'AVIS di Grotte (leggi
la lettera).
L'Assemblea rimane convocata in 1^ convocazione venerdi 7 maggio alle ore
20.00; in 2^ convocazione sabato 8 maggio dalle ore 16.00 alle ore
19.00 sulla piattaforma Google Meet.
Il presidente Zucchetto, nella lettera, spiega nel dettaglio le modalità di
accesso alla piattaforma e di espressione del voto.
Entro le ore 14.00 del 29 aprile (termine ultimo per la presentazione delle
candidature) hanno dato la disponibilità a far parte del Consiglio Direttivo
i soci: Agnello Gaetano, Arnone Giovanni, La Mendola Rocco, Malignaggi
Annamaria, Maniscalco Nicola, Santalucia Lucia e Zucchetto Pietro.
Per eventuali difficoltà nell'accesso alla piattaforma o dubbi inerenti
l'Assemblea è possibile contattare il
Presidente al n° 320.4434713.
Carmelo
Arnone
5 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
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04/05/2021 |
Iniziative. "Concerto in ricordo delle Vittime
del Covid-19 di Grotte"; vota il progetto |
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Vota il progetto |
Informazione di carattere promozionale.
L'Associazione Musicale “G. Rossini” invita tutti a votare il
progetto di Democrazia Partecipata “CONCERTO IN RICORDO DELLE VITTIME DEL
COVID 19 DI GROTTE”. Lo riteniamo un doveroso atto di affetto e di
solidarietà nei confronti delle vittime e anche di chi è riuscito a salvarsi
da questo tremendo male. Un momento di comunione cittadina sotto la
solennità della musica.
(Vota il progetto)
Il programma del concerto prevede l’esecuzione di una selezione di
composizioni sacre di autori vari, con 3 cantanti lirici professionisti,
con accompagnamento pianistico e/o di un piccolo ensemble
strumentale.
Il repertorio spazierà dalle celebri arie tratte dalla Petite Messe
Solennelle allo Stabat di G. Rossini, non tralasciando le
commoventi pagine musicali più popolari come l’Ave Maria di F.
Schubert o il Panis Angelicus di C. Frank ed altre memorabili opere.
(Vota il progetto)
Il linguaggio universale della musica, per ricordare con solennità i
nostri cari. Attraverso le 7 note riportare alla memoria quanti non ci
sono più, esprimendo al meglio il più puro dei sentimenti umani: l’amore.
Per contribuire a realizzare questo progetto, cliccare su
questo link e votare la proposta “CONCERTO IN RICORDO DELLE VITTIME DEL
COVID 19 DI GROTTE”.
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04/05/2021 |
Comune. Costituita la "Consulta Giovanile";
nomi dei componenti e funzioni |
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Consulta Giovanile |
È stata costituita, con determinazione del
presidente del Consiglio comunale Aristotele Cuffaro, la "Consulta
Giovanile" del Comune di Grotte. A farne parte sono stati chiamati 15
giovani, disponibili a metter a disposizione della comunità cittadina idee,
proposte e pareri.
Questi i nomi dei componenti:
Piazza Giuseppe Maria, Ciraolo Giovanni, Agnello Martina, Cali Giorgia,
Licata Agnese Maria Fatima, Infantino Angelo, Valenza Jessica, Castellaci
Evelyn, Licata Alessandro, Spitaleri Mattia, Costanza Angelo, Zaffuto Angela
Maria, Terrana Maria Grazia, Liotta Luisa e Lombardo Fiammetta Marisol.
Le cariche della Consulta sono ricoperte tutte a titolo gratuito e non
possono essere riconosciute indennità a qualsiasi titolo.
La Consulta Giovanile potrà:
- formulare proposte per esporre necessità collettive o per chiedere
provvedimenti;
- esprimere pareri preventivi ma non vincolanti su atti deliberativi del
Sindaco e del Consiglio Comunale aventi interesse generale;
- promuovere momenti di partecipazione, di incontro e riunioni con la
popolazione per discutere problemi comuni;
- sottoporre all'Amministrazione Comunale proposte di intervento per
migliorare la qualità e la funzionalità dei servizi esistenti;
- elaborare entro la fine di ogni anno solare una relazione delle necessità
e degli obiettivi principali da attuare nel territorio, affinché venga
tenuta in considerazione nella fase di stesura del documento unico di
programmazione;
- formulare osservazioni o suggerimenti circa l'applicazione o gli effetti
di provvedimenti già assunti dall'Amministrazione Comunale;
- chiedere di essere preliminarmente sentita in occasione di decisioni
attinenti la propria sfera di riferimento;
- chiedere l'audizione del Sindaco
e/o membri del Consiglio comunale e dell'Amministrazione comunale delegati a
specifici servizi, in occasioni delle proprie specifici servizi, in
occasioni delle proprie riunioni.
I pareri della Consulta Giovanile non sono comunque né obbligatori né
vincolanti e non costituiscono elementi del procedimento volto alla
formazione degli atti o delle decisioni in relazione ai quali sono stati
posti.
Redazione
4 maggio
2021.
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03/05/2021 |
Salute. Aggiornamento
della situazione Covid-19 a Grotte: 12 i positivi |
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Covid positivo |
Aumentano
a Grotte i
casi
di
positività al Covid-19, Nella serata di ieri, domenica 2 maggio 2021, l'ASP
di Agrigento ha comunicato che nel nostro paese sono stati accertati altri 2
cittadini affetti da Covid-19.
Il numero totale dei positivi a Grotte si attesta a 12.
"Invito tutti alla massima cautela - ha dichiarato con un post sui
social il sindaco Alfonso Provvidenza - e al rispetto delle
norme".
Redazione
3 maggio
2021.
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03/05/2021 |
Nomine. Alfonso Cimino nel Comitato Tecnico
Scientifico dell'Urbanistica in Sicilia |
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Alfonso Cimino |
Alfonso Cimino, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento,
nominato componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Urbanistica
(ex Cru), istituito dall’Assessore regionale al Territorio e Ambiente, on.
Salvatore Cordaro, per il quadriennio 2021-2025.
Il prestigioso incarico gli è stato affidato con Decreto n° 69 del
28/04/2021, ai sensi dell’art. 52 della legge regionale n° 19 del 14 agosto
2020, sulla base della terna proposta dalla Consulta Regionale degli
Architetti e delle sue esperienze professionali.
"Sono onorato - afferma Alfonso Cimino - per la scelta che la
Consulta degli architetti siciliani ha operato inserendo il mio nominativo
all’interno della terna proposta dall’Assessorato regionale Territorio e
Ambiente, nella consapevolezza che continuerò a lavorare rappresentando,
in seno al Comitato, gli architetti siciliani in un momento particolarmente
importante per il territorio regionale, in cui entra a pieno regime una
nuova normativa urbanistica che, se ben interpretata, potrà costituire uno
strumento fondamentale per l’adozione di nuove politiche di gestione del
territorio, fondate sulla rigenerazione urbana e sulla
riduzione del consumo di suolo".
La nomina è il riconoscimento all’architetto Cimino per l’impegno profuso
nello svolgimento del proprio ruolo di Presidente dell’Ordine degli
Architetti della provincia di Agrigento e di componente della Consulta
Regionale degli architetti siciliani.
"Un doveroso ringraziamento - conclude Cimino - all’assessore
Salvatore Cordaro per la fiducia in me riposta. Sono certo che avrò modo di
lavorare, con impegno e senso del dovere, con i componenti del CTS e con il
dirigente regionale dell’Urbanistica, architetto Rino Beringheri, per
valorizzare il nostro territorio e le nostre città".
Redazione
3 maggio
2021.
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03/05/2021 |
Politica. Carmelo Cantone (Forza Italia): "Solidarietà agli
operatori del turismo e dello spettacolo" |
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Al Tempio di Ercole |
Il
consigliere comunale di Agrigento Carmelo Cantone (Forza Italia),
Presidente della V Commissione Consiliare "Turismo, Cultura e Spettacolo",
insieme ai suoi colleghi Simone Gramaglia, Giovanni Civiltà e all’assessore
comunale di Agrigento Antonino Costanza Scinta, esprimono solidarietà
agli operatori dello spettacolo, della cultura e del turismo di
Agrigento, riuniti in una pacifica manifestazione di protesta - il 1° Maggio
davanti al Tempio di Ercole - intitolata “chi fermerà la musica”.
Cantone,
presente alla manifestazione, ha dichiarato: "Esprimiamo tutta la nostra
vicinanza a questo comparto giustamente indignato, perché duramente colpito
da decisioni prese dal Governo nazionale; decisioni che penalizzano
ulteriormente i loro settori, già gravemente in crisi a causa del Covid.
Come si può accettare una chiusura dei locali o degli spettacoli alle ore 22
in estate? - ha continuato Cantone -. Cosi restiamo automaticamente
tagliati fuori da qualsiasi programma turistico della gente comune, che
ovviamente sta già prenotando in altre destinazioni come la Grecia, per
esempio.
Con i nostri Deputati,
gli onorevoli Riccardo Gallo e Margherita La Rocca Ruvolo
- ha concluso Cantone - ci adopereremo da subito per sensibilizzare il
Governo nazionale sulla gravissima condizione in cui versano le filiere
dello spettacolo e del turismo".
Redazione
3 maggio
2021.
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03/05/2021 |
Chiesa. Avvisi ed appuntamenti
della settimana |
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Unità Pastorale
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante
Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili
anche alla pagina "Chiesa").
Lunedi 3 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per i contagiati e i
malati);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.
Martedi 4 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per le donne in attesa e
i nascituri);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.
Mercoledi 5 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per i bambini e gli
adolescenti);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.
Giovedi 6 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, santa Messa, Adorazione
eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per i giovani);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 20.00, in chiesa Madre, catechesi e Adorazione.
Venerdi 7 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Via Lucis;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per le famiglie);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 20.00, in chiesa Madre, Via Lucis;
- ore 20.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, Itinerario dei
fidanzati e delle famiglie.
Sabato 8 maggio - Supplica alla Madonna di Pompei
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino
alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina
misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi
mattutine;
- ore 11.30, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 12.00, nella chiesa San Rocco, Supplica alla Madonna di Pompei;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per gli operatori della
comunicazione);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.30, nella chiesa San Rocco, da Canicatti: veglia di preghiera per
la beatificazione di Rosario Livatino;
- ore 20.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa animata dalla
Comunità neocatecumenale.
Domenica 9 maggio - VI Domenica di Pasqua
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa animata dal
Cammino neocatecumenale;
- ore 10.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo:
60
- chiesa San Rocco:
25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o
superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a
SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli
altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre
persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione.
Redazione
3 maggio
2021.
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02/05/2021 |
Politica. On.
Rosalba Cimino (M5S): "Sostegno ai lavoratori dello spettacolo" |
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Rosalba Cimino |
"Nonostante
io faccia parte di questo Governo sto lottando da mesi per il settore
dello spettacolo"; queste le parole di Rosalba Cimino,
deputato del Movimento 5 Stelle, intervenuta ieri mattina alla
manifestazione di protesta tenutasi ai piedi del tempio di Ercole, ad
Agrigento (vedi foto a lato).
"È un settore che mi sta a cuore e l’ho portato davanti al ministro
Franceschini - ha aggiunto l'on. Cimino nel suo intervento -. I
ristori non sono stati sufficienti e lotterò affinché arrivino altri fondi,
allo stesso modo chiederò che venga rivisto il coprifuoco. Dobbiamo guardare
avanti, lasciare da parte il passato e guardare al futuro”.
La deputata ha citato tutti i settori legati allo spettacolo fermi da un
anno, come i service e le biglietterie “essenziali alla realizzazione del
risultato finale”. Negli ultimi mesi, ha affermato l'Onorevole, si è
fatta carico delle richieste dei diversi sindacati e associazioni, tra cui
la Fedas, presentando proposte per migliorare le condizioni del settore.
Redazione
2 maggio
2021.
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02/05/2021 |
Letture Sponsali. "Eppure l'amore resta più
grande di noi" |
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Nozze di Giuseppe e Maria |
Le "Letture
Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una
prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal
gruppo "Amore è..." (vedi
il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per
favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità
ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i
grottesi Vera e Francesco).
*****
Rimanere nell'amore.
Ciò che ci ha fatto nascere è stato un atto d’amore. Certamente un amore
ancora bisognoso di crescere, imperfetto, ferito, parziale... ma pur sempre
un atto d’amore
L’amore ci ha preceduto, l’amore ci ha dato la vita. Questa legge, dopo la
nascita, ce la scordiamo, eppure l’amore resta più grande di noi.
Non siamo chiamati a sforzarci in maniera sovrumana perché l’amore esca da
noi, ma siamo chiamati a difendere, servire, custodire l’amore a cui noi
stessi siamo attaccati.
Nessuno diventa buono, ma tutti possiamo lasciarci costruire dalla bontà.
Come i tralci alla vite. Non creiamo noi l’amore, ma siamo creati da esso...
ecco che dobbiamo impegnarci a restare attaccati bene all’amore.
Forse, se smettessimo di cercare in noi le forze per “essere buoni” - che
non abbiamo - incominceremmo ad abbassare le difese verso ciò che la vera
bontà vuole dirci e farci.
Chissà, forse vuole dirci, timidamente, che anche le ferite che la vita ci
procura - a volte superficiali come un ginocchio sbucciato, a volte profonde
e insanabili - possono trasformarsi in una potatura, perché possiamo portare
più frutto.
Difficile guarigione, quella dell’amore, difficile da credere e da vivere,
ma è il senso più grande e pieno che possiamo dare alla nostra vita.
Paola e Salvo
Punto chiave
Nelle
letture di questa V Domenica del tempo di Pasqua ritroviamo il tema del
dimorare in Dio, del rimanere in Lui, appartenendogli completamente
("rimanete in me e io in voi"). Nella II lettura, san Giovanni ci ricorda il
comandamento per eccellenza: "che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù
Cristo e ci amiamo gli uni gli altri".
La fede nel Signore risorto ci conforma alla sua persona e converte il
nostro cuore all'Amore autentico, capace di donare la vita: "non amiamo a
parole né con la lingua ma nei fatti e nella verità". Questo tema viene
esplicitato nella lettura evangelica, attraverso la metafora della vigna in
cui Cristo è la vera vite, noi i tralci e Dio Padre il vignaiolo.
L’Amore viene comunicato al tralcio perché si trasformi in “frutto”, cioè in
amore donato: “ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni
tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto”.
Il tralcio che riceve la Vita da Cristo e che, esercitando la propria
libertà di creatura non si trasforma in vita per se stesso e per gli altri,
diventa inutile, sterile, destinato a seccarsi poiché staccato dalla linfa
vitale.
Il tralcio che, invece, porta frutto, il Padre lo “pota”, cioè lo purifica,
toglie le sue imperfezioni, lo rende più puro, più simile a Lui. Questo
tralcio che è già portatore di frutto, ossia che riceve Vita e comunica vita
a sua volta, deve continuare soltanto a preoccuparsi di portare frutto, cioè
di coltivare la sua relazione con Dio, entrare nella dimensione della
preghiera incessante del cuore, amare e donare vita.
È il Padre celeste che provvede ad allontanare da lui tutte le impurità e le
imperfezioni che ostacolano un frutto ancora più abbondante.
Chiara e Fabio
Redazione
2 maggio
2021.
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02/05/2021 |
Romanzo. "Chi era il
vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 19^ puntata |
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Fuga in Egitto
R. Guttuso
Prof. Rodolfo Costanza |
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)
(19^ puntata)
Cap. 19
Gli intrighi del primogenito del re
L’avanzata età, la vita smodata e i rimorsi
della coscienza per la morte di Alessandro, di Aristobulo e del “figlio” di
Myriam hanno minato la salute dell’ormai anziano re sia nell’animo, sia nel
fisico, tanto che si ammala così seriamente che il popolo dà ormai per certa
la sua morte.
Egli dice ai cortigiani e ai suoi ministri che gli
stanno vicini: «Non ho paura della morte. Sarebbe più giusto che io tema la
vita che è ben più dolorosa della mia fine. Per me essa è un rifugio, un
luogo ove godermi il perenne riposo, grazie al quale il mio spirito
lascerebbe i tormenti delle malattie e così eviterei di subire le turpi
macchinazioni dei miei familiari».
Tuttavia Erode raduna i familiari e con il cuore colmo
di emozione dice: «Desidero che finalmente nella nostra famiglia ci sia un
po’ di serenità per me, per il bene del nostro regno e di voi tutti».
È del tutto normale che Erode, per la vecchiaia e i
problemi di salute che sta vivendo, cerchi di ottenere dai congiunti una
tregua su una situazione resa esplosiva dalle rivalità e dai livori che
imperversano fra i membri del clan familiare per la successione al trono di
Israele. Il suggerimento dato dal re sembra non sia gradito da alcuni di
loro, in primis da Antipatro il quale è, secondo le disposizioni
testamentarie di Erode, l’unico successore e la persona più potente del
regno.
L’inquieto Antipatro vede nei nipoti, soprattutto nel
figlio maggiore del defunto fratellastro Alessandro, dei nuovi competitori
al trono del regno, come del resto aveva visto un nuovo rivale anche nel
nascituro figlio di Myriam. Tutto ciò induce Antipatro a preoccuparsi molto
di non riuscire a raggiungere l’obiettivo di diventare re.
Questi nuovi fatti lo costringono a chiedere a Erode di
non cambiare i progetti ereditari sui suoi nipoti. In un primo tempo il re
non fa caso a cosa possa esserci nella richiesta di Antipatro. Poi Erode,
pensandoci sopra, vede in quella richiesta la malizia del figlio e, di
conseguenza, gli viene il sospetto che dietro alla morte di Alessandro, di
Aristobulo e del figlio di Myriam ci siano state anche le trame e le
calunnie di Antipatro e della propria moglie, Doris.
Erode fornisce ad Antipatro una dura risposta e lo
taccia di essere, con il suo comportamento subdolo, la causa della morte dei
suoi due figli e del nascituro di Myriam (Erode però non sa che il figlio di
Myriam è tuttora vivo). Da quel momento tratta il figlio primogenito con una
certa diffidenza.
A quel punto, Antipatro si rende conto che tutto può
precipitare e rivoltarsi contro di lui e quindi pensa perfidamente che solo
una sollecita morte del sospettoso padre possa assicurargli una sicura
successione al trono. Tanto che si mette a prepararla.
Tutta la corte sa che Antipatro ha tramato contro
Alessandro, Aristobulo e Myriam; nonostante ciò essa si divide in due. Una
parte dei cortigiani lo detesta a causa dei complotti da lui orditi contro i
fratellastri. Un’altra consistente parte, poiché vede in lui il prossimo
monarca, più per timore che per amore, si schiera con lui e non a favore di
Erode, ormai vecchio, malato e prossimo alla morte.
Nella famiglia, a favore di Antipatro si schierano: sua
madre, il fratello del re, Ferora e la moglie di quest’ultimo, Jochebed.
Mentre tra i sostenitori del re c’è invece l’intelligente e intrigante
Salomè la quale segue i frequenti incontri tra Antipatro, Ferora e le loro
mogli che tramano contro Erode. Infatti Antipatro e Ferora in alcuni
convegni notturni si erano detti più volte che Erode, dopo i fatti
riguardanti Alessandro, Aristobulo e Myriam, se la sarebbe presa con loro e
con le loro mogli e che sarebbe stato preferibile fuggire lontano. Antipatro,
in uno di questi incontri, afferma: «Se il re una buona volta fosse morto,
io potrei godere della successione un po’ più a lungo». Tuttavia Salomè
tiene informato di queste trame e di altro il re.
È proprio in questo periodo che avviene il contrasto
tra Erode e i Farisei, che si considerano i “prediletti” di Dio. In questa
disputa essi sono appoggiati dalla moglie di Ferora, Jochebed. Essa è
considerata a corte una donna scaltra e intrigante ma crede alle profezie
dei Farisei che predicono l’imminente caduta di Erode e l’avvento di un
Messia. Erode, che non è disposto a tollerare altri Messia, non crede alla
profezia.
Il comportamento intrigante di Jochebed fa arrabbiare
il re, il quale chiede a Ferora: «Esigo che ti separi da tua moglie poiché
essa alimenta il contrasto tra noi e istiga contro di me i Farisei e,
soprattutto, s’intromette sulle decisioni che sono prese a corte dai miei
ministri».
Ferora risponde: «Preferisco non essere più tuo
fratello e morire piuttosto che rinunciare all’amore di mia moglie». Allora
Erode proibisce loro di vedersi, ma i due, incuranti delle disposizioni del
re, continuano a incontrarsi.
* * *
Dopo più di un anno dalla separazione avvenuta tra Erode e Myriam,
all’inizio dell’anno 5 a.C. il terreno a Gerusalemme comincia a scottare
sotto i piedi di Antipatro. Egli approfitta del fatto che il re ha necessità
di far pervenire a Roma dei documenti riservati, riguardanti Silleo, da
sottoporre all’approvazione di Augusto, per allontanarsi dalla corte.
Antipatro si reca quindi a Roma e si allontana da
Gerusalemme, per non essere accusato di complottare contro il padre. Il re
quindi incarica il figlio di rappresentarlo a Roma nella causa contro il
nabateo Silleo (le continue scorrerie di predoni arabi, finanziati e aiutati
da Silleo, sui villaggi israeliani ai confini orientali di Giuda avevano
indotto Erode a inviare una spedizione punitiva che ebbe esito favorevole)
che deve restituire allo Stato ebraico una grossa somma di denaro
prestatagli da Erode in precedenza. Silleo inoltre è accusato di avere
ucciso a Petra, allo scopo di assumere il potere, parecchie persone vicine
al re Areta IV amico di Erode. Egli è anche accusato di avere organizzato,
ma poi sventato, un attentato contro Erode.
Intanto, a Gerusalemme, il re rompe definitivamente con
Ferora e la moglie; essi pertanto si ritirano in esilio a Petra, città
vicina alla propria tetrarchia. Ferora, oltremodo offeso, giura di non
tornare mai più a corte a Gerusalemme finché sarà vivo il fratello.
Mentre è a Roma, Antipatro continua a complottare
contro il padre; la situazione precipita quando Erode viene a sapere che il
figlio ha fatto arrivare dall’Egitto un potente veleno che ha fatto
consegnare a Ferora tramite Doris perché lo avvelenino. Quando la moglie di
Ferora è interrogata, conferma i fatti. Anche alcuni familiari e cortigiani
confermano quanto dichiarato da Jochebed.
A questo punto Erode ripudia nuovamente la prima
moglie, Doris. Anche l’attuale moglie, Marianne, è scacciata dalla corte
poiché, informata del complotto, non ha detto niente al re, e quindi anche
suo padre è destituito da sommo sacerdote.
Proprio in quel periodo arriva a Gerusalemme da Roma un
liberto di Antipatro che è trovato in possesso di una boccettina con un
potentissimo veleno di cobra e di altri serpenti velenosi per avvelenare
Erode. Della scoperta sono tenuti all’oscuro tutti i familiari e i parenti.
Ferora nel frattempo muore a Petra, sospettato di
essere stato avvelenato, quindi Erode apre un’inchiesta poiché pensa che sia
stato ucciso dalla moglie. Il sospetto si rivela infondato. Invece si scopre
che una delle artefici di tutti questi intrighi e sventure sia Doris, la sua
prima moglie.
* * *
Finito a settembre favorevolmente il processo a Roma contro Silleo che è
condannato a morte, Antipatro si prepara per rientrare a Gerusalemme. Nel
rientro in Palestina, viene a sapere che è morto lo zio Ferora e che la
madre è stata nuovamente ripudiata dal padre.
Sbarcato a Cesarea, Antipatro si rende conto che l’aria
attorno a lui è cambiata. Quando entra nel palazzo reale di Gerusalemme e si
dirige verso il padre per salutarlo questi gli getta crudelmente in faccia
le sue colpe accusandolo di parricidio. Antipatro è subito arrestato e
tradotto in carcere.
Per il processo è assegnato come giudice-presidente il
governatore romano della Siria, Varo. Antipatro è invitato a discolparsi
davanti al tribunale, la cui giuria è formata da funzionari e ufficiali
dell’esercito romano di Siria e da alcuni consiglieri di Erode. Mentre
Nicola di Damasco, nel ruolo di pubblico ministero, è preposto a formulare
le accuse.
Alla fine del processo viene dimostrata la colpevolezza
di Antipatro, che è accusato di aver tramato contro i fratellastri e,
infine, di aver tentato di avvelenare il padre. Egli non adduce nessuna
discolpa a suo favore, pertanto il tribunale lo condanna a morte; ma per
eseguirla è necessario che l’imperatore si pronunci sulla sentenza. Erode,
Varo e Nicola di Damasco inviano a Roma un rapporto sull’esito del processo
rimanendo in attesa della decisione ultima di Augusto.
Erode, che ora ha settant’anni, ritenendosi vicino alla
fine stende un nuovo testamento in cui designa come suo unico successore il
figlio Antipa, mentre agli altri figli e nipoti lascia terreni, ingenti
somme di denaro e rendite vitalizie. Alla sorella Salomè, che mai aveva
macchinato contro di lui e le era rimasta fedele e sempre vicina, assegna un
grosso patrimonio e la signoria su alcune città palestinesi.
* * *
Intanto la malattia dell’ormai settantenne Erode si è oltremodo aggravata
estendendosi in tutto il corpo ma, nonostante tutto, egli si cura degli
affari dello Stato. Sebbene la salute sia continuamente in via di
peggioramento e presenta di tanto in tanto delle fasi di remissione, egli
cerca di svolgere al meglio le sue funzioni di re.
I sintomi della malattia di Erode consistono in una
leggera febbre continua, in un prurito persistente in tutto il corpo, in una
profusa diarrea, alito cattivo, gola secca e una continua sete. Quando le
cure, in base alla quattro umori, del medico greco Macaone e di altri
sanitari non danno l’esito sperato, il re li scaccia via curandosi da solo.
Poiché il suo stato di salute peggiora costantemente, decide di affidarsi
alle cure di uno pseudomedico esseno di Calliroe. Costui gli prescrive di
bere acqua calda di una sorgente vicina al Mar morto, e anche di praticare
bagni in una vasca piena di olio di oliva caldo e consacrato. Questa cura è
talmente dannosa che il re arriva sul punto di morire. Tuttavia, per buona
sorte, riesce ancora a sopravvivere e dopo qualche settimana la sua salute
migliora.
Siamo nel 13 marzo del 4 a.C.; i Farisei, approfittando
della malattia del re, suscitano una sommossa. Ne è motivo la sistemazione
di un’aquila d’oro, simbolo dell’impero romano, sull’ingresso del recinto
del Tempio; atto sacrilego che, secondo loro, contravviene alla legge
giudaica. Due dotti farisei di Gerusalemme, Giuda e Mattatia, sobillano i
loro discepoli, in pieno giorno con il tempio affollato, affinché abbattano
l’aquila. Per reazione le guardie del tempio arrestano i due dotti farisei e
i giovani, alcuni dei quali sono subito processati e condannati a morte.
Erode ha ormai capito che non avrebbe più riacquistato
la salute e che quelli sono gli ultimi giorni della sua vita. I dolori, il
prurito e gli altri disturbi si sono accentuati provocandogli intense crisi
di collera irrefrenabile; tanto da incutere paura a medici, personale di
servizio e familiari che si presentano dinanzi alla sua persona. Egli arriva
al punto che tenta di suicidarsi con un coltello mentre sbuccia della
frutta, ma tale proposito è impedito da un paio di servi.
A causa della pessima condizione di salute la notizia
della morte del re si sparge velocemente per la reggia e tutta Gerusalemme:
“Il Leone è morto!”. Altrettanto rapidamente si diffonde la voce che
il fatto non è vero e che il “Leone” è più vivo che mai. Tuttavia Erode non
immagina che in realtà Nemesis (divinità che provvedeva soprattutto a
esercitare giustizia per i delitti impuniti, distribuendo ed elargendo gioia
o dolore seconda di quanto era giusto, perseguitando soprattutto i malvagi e
gli ingrati alla sorte), la dea della giustizia e della punizione divina
riparatrice, lo sta spingendo speditamente sulle strazianti e crudeli
braccia di Thanatos, dio della morte.
Sentendo prossima la fine, per l’ultima volta Erode
ritocca le disposizioni testamentarie riguardanti la successione al trono.
Il titolo di re e la sovranità su tutto il regno sono ora conferiti a Erode
Archelao. Mentre il fratello, Erode Antipa, mantiene il titolo di tetrarca e
il dominio sulla Galilea e la Perea, mentre Filippo è designato tetrarca
della regione della Gaulanitide, Traconitide e Batanea. Alla sorella Salomè
invece sono assegnate le città di Iamnia, Azoto e Fasaelide, e in più
cinquecento pezzi di argento. Provvede con larghezza, inoltre, a tutti gli
altri nipoti e parenti con legati e rendite annue.
Mentre Erode è occupato a stendere il suo ultimo
testamento, giunge da Roma la risposta di Augusto sulla sentenza riguardante
Antipatro che dà piena facoltà al re di condannare a morte il figlio.
L’esecuzione è eseguita l’ultimo sabato del mese di marzo dell’anno 4 a.C..
Subito dopo, il corpo è portato nella fortezza Ircania e seppellito senza
onori.
Il re sopravvive solo pochi giorni alla morte del
figlio. Dopo una malattia durata alcuni mesi, con grandi sofferenze, Erode
il Grande muore a Gerico per un ictus cerebrale all’età di circa
settant’anni, trentasette dopo che era stato proclamato re d’Israele a Roma.
Erode sopravvive solo una settimana all’esecuzione di
Antipatro. Per la corte si diffonde la notizia: “Il leone è realmente
morto”. È l’anno 750 dalla fondazione di Roma (il 4 a.C.), in un
imprecisato giorno dei primi di aprile. La sua salma, con solennissima
pompa, viene trasportata da Gerico a Gerusalemme e seppellita in pompa magna
nel suo mausoleo personale, l’odierno Gebei Fureidis (Monte del Paradiso),
una collina dove egli già, da qualche anno, si era costruito la sua grande
tomba monumentale, il mausoleo Herodion.
Il catafalco di Erode è seguito dai suoi numerosi
parenti, amici, liberti e schiavi che piangono tutti. È accompagnato inoltre
da mesti rappresentanti del governo, delle molte comunità greche e siriane
alle quali aveva dimostrato la sua amicizia e munificenza, da molti Nabatei
e Idumei suoi conterranei, da numerosi ebrei, da una nutrita schiera di
prefiche e inoltre dagli uomini della sua milizia privata che gli si erano
affezionati per i lunghi anni di fedele servizio.
La storia, si dice, è fatta, a volte, da grandi uomini
sagaci, operosi ma crudeli e arrivisti e spesso corrotti e scellerati, come
lo è stato Erode e non solo lui. Questi tipi di uomini, quando arrivano al
potere, sono consumati dal sospetto e dal timore di perdere tutto a favore
di qualcun altro simile a loro. Neanche i filosofi greci e i saggi d’Israele
sono riusciti a comprendere a pieno questi tipi di figure umane. Forse tale
comportamento è dovuto a una malattia dell’anima le cui conseguenze sono
pagate dalla povera gente con morti, dolore e miseria.
La morte è arrivata inesorabile, la dea Nemesis
castigatrice degli eccessi che turbano l’animo umano ristabilisce
l’equilibrio nell’universo e traccia sugli umani le sue linee di giustizia
celeste; essa è severa e inafferrabile e ci ricorda, a tutti, quelli che
realmente siamo stati.
La lunga parabola di Erode si chiude con lo sguardo di
un vecchio contadino ebreo che dal suo appezzamento di terreno sito su una
piccola collina presso l’Herodion segue, mentre zappa il suo campo, lo
sfarzoso funerale. E fra se afferma: “Mot è un dio che, giustamente, non ha
rispetto neanche dei potenti. Lo spirito di Erode, per le sue atrocità
commesse, sarà di sicuro da Adonai precipitato nel più profondo abisso delle
caverne dello Sheol dove perirà in eterno fra le fiamme del Ghehinnom (regno
dei morti)”. Ciò, del resto, è quello che si augura ormai gran parte del
popolo di Israele.
Rodolfo Costanza
Pubblicato dalla Testata
Giornalistica
Grotte.info Quotidiano
su www.grotte.info il 2 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
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01/05/2021 |
Politica. A colloquio con la sottosegretaria on.
Floridia sul Premio Racalmare e la Street Art a Grotte |
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Foto di gruppo |
Nel
corso della visita che la sottosegretaria alla Pubblica Istruzione on.
Barbara Floridia e la deputata on. Rosalba Cimino hanno
effettuato ieri a Racalmuto, presso la Fondazione "Leonardo Sciascia", il
sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza e l'assessora alla Cultura Alessandra
Marsala hanno avuto l'occasione per esporre alla Rappresentante del Governo
le potenzialità culturali della città di Grotte. Tra gli argomenti
affrontati, anche il Premio letterario "Racalmare Leonardo Sciascia"
e le opere di Street Art e di rigenerazione urbana promosse
dall'associazione "La Biddina".
L'incontro della delegazione grottese - ospite del sindaco di Racalmuto
Vincenzo Maniglia - con la sottosegretaria all'Istruzione Barbara
Floridia è stato possibile grazie all'on. Rosalba Cimino, componente della
Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
(Nella
foto a lato, presso i locali della Fondazione Sciascia: Vincenzo Maniglia,
Rosalba Cimino, Barbara Floridia, Alfonso Provvidenza, Alessandra Marsala).
Redazione
1 maggio
2021.
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01/05/2021 |
Sanità. Il cardiologo Calogero Casalicchio una
"eccellenza internazionale" |
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Calogero Casalicchio |
Clamoroso successo del dott. Calogero Casalicchio, cardiologo aritmologo
in servizio presso l’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’ospedale
San Giovanni di Dio di Agrigento, che si è classificato al 1° posto nella
competizione di Elettrocardiografia durante il congresso della Società
Europea di Aritmologia (Ehra). Il dott. Casalicchio, dopo aver superato
la prima fase nella quale si è confrontato con altri 230 cardiologi di
diverse nazionalità, ha avuto accesso alla finale, alla quale hanno
partecipato i primi dieci classificati, conquistando il primato indiscusso.
Il dott. Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei Medici e degli
Odontoiatri di Agrigento, così commenta il risultato conseguito dal dott.
Casalicchio: "A nome mio e del Consiglio dell’Ordine dei Medici e degli
Odontoiatri della provincia di Agrigento esprimo le più sincere
congratulazioni al dottore Casalicchio per l’ottimo risultato conseguito
durante il congresso della Società Europea di Aritmologia, al quale auguro
di primeggiare sempre nell’attività che, con passione e scrupolosità,
esercita all’ospedale di Agrigento ogni giorno, salvando vite umane".
Redazione
1 maggio
2021.
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01/05/2021 |
Politica. Visita a Racalmuto della
sottosegretaria alla Pubblica Istruzione on. Floridia e dell'on. Cimino |
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Foto di gruppo |
La
sottosegretaria alla Pubblica Istruzione Barbara Floridia e la deputata
Rosalba Cimino ieri in visita a Racalmuto.
L’esponente di Governo ha visitato la Fondazione Leonardo Sciascia e il
Teatro Regina Margherita: “Sono orgogliosa di come la comunità sia
riuscita a conservare e salvaguardare la memoria e di raccontare i preziosi
doni che questa terra ha ricevuto”.
La sottosegretaria alla Pubblica Istruzione Barbara Floridia, accompagnata
dalla deputata del Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino, ha visitato ieri,
venerdi 30 aprile 2021, il paese di Racalmuto, conoscendo da vicino i luoghi
e gli scritti di Leonardo Sciascia. Accompagnati dal sindaco Vincenzo
Maniglia, dall'assessore Enzo Sardo e dal sindaco di Grotte
Alfonso Provvidenza, Barbara Floridia e Rosalba Cimino hanno visitato la
Fondazione Sciascia, il Teatro Regina Margherita, la scuola intitolata allo
Scrittore e il Castello di Racalmuto.
“Sono contenta di aver visitato i luoghi di Sciascia, perché lui è uno
dei padri costituenti della mia formazione - ha spiegato la
Sottosegretaria -, sono orgogliosa di come la comunità sia riuscita a
conservare e salvaguardare la memoria e di raccontare i preziosi doni che
questa terra ha ricevuto. Ho visto con i miei occhi di come una comunità
riesce a sfruttare ciò che ha avuto come un benessere vivente”.
Nella visita della città la Rappresentante del Governo e la Deputata
nazionale hanno avuto la possibilità di vedere l’esposizione dello scultore
Giuseppe Agnello e gli altri luoghi cari a Leonardo Sciascia.
“Sono davvero soddisfatta dall’attenzione posta dal nuovo sottosegretario
all'Istruzione Barbara Floridia nei confronti del nostro territorio - ha
spiegato al termine dell’incontro Rosalba Cimino, componente della
Commissione Cultura alla Camera - e in particolar modo dell’attenzione
dedicata alla Fondazione Sciascia e al suo grande patrimonio, di valore
inestimabile dal punto di vista culturale. L’onorevole Floridia ha mostrato
interesse e curiosità verso la cittadina di Racalmuto, dicendosi anche
interessata alle iniziative organizzate per celebrare il centenario della
nascita dello Scrittore”.
(Nella
foto a lato, sul palco del Teatro Regina Margherita: Rosalba Cimino, Enzo
Sardo, Barbara Floridia, Vincenzo Maniglia).
Redazione
1 maggio
2021.
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01/05/2021 |
Salute. Aggiornamento
della situazione Covid-19 a Grotte: 10 i positivi |
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Covid positivo |
Altri 3
casi
di
positività al Covid-19 sono stati notificati in data di ieri, venerdi 30
aprile 2021, dall'ASP di Agrigento.
Il numero totale dei positivi a Grotte si attesta a 10, ai quali si
dovranno aggiungere almeno altri 3 soggetti (per i quali si attende la
comunicazione ufficiale).
Il sindaco Alfonso Provvidenza, nel diffondere il dato, ha precisato
che "tutte le persone contagiate e i loro contatti stretti stanno
rispettando il periodo di quarantena previsto dai protocolli".
Rispondendo a dubbi espressi da cittadini, il Primo Cittadino ha
rassicurato: "preciso che ad oggi non risultano positivi tra i bambini e
gli alunni delle nostre scuole".
Redazione
1 maggio
2021.
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01/05/2021 |
Racalmuto.
"Il Teatro Regina Margherita appartiene al mondo della Cultura"; di Enzo
Sardo |
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Enzo Sardo |
Riaperto il Teatro Regina Margherita di Racalmuto; commento dell'assessore
alla Cultura Enzo Sardo.
"Per l'apertura del teatro abbiamo lavorato due anni ininterrottamente:
politici, dirigenti comunali, impiegati, che hanno dedicato il loro tempo
con amore e passione - scrive l'Assessore -. Ma una cosa ci tengo a
dirla. Cari amici, la realizzazione di un teatro, voluta nella
seconda metà dell'Ottocento dal sindaco Gaspare Matrona e dalla sua Giunta,
ed ora riaperto dal sindaco Maniglia e della sua Giunta, non appartiene né
ai primi né ai secondi, ma appartiene al mondo della Cultura, quella
cultura che serve a migliorare le condizioni sociali del genere umano
e la vivibilità di un fantastico paese di nome Racalmuto. Tutti i
racalmutesi - conclude Sardo - che vivono a Racalmuto e tutti i
racalmutesi che vivono in vari posti della terra, devono essere orgogliosi
del fatto che un piccolo paese come il nostro sia dotato di un teatro
meraviglioso".
Redazione
1 maggio
2021.
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01/05/2021 |
Ricorrenze. "Il Primo
Maggio e la storia 'altra' di Grotte"; di Gaspare Agnello |
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Festa
Gaspare Agnello |
IL PRIMO MAGGIO E LA STORIA 'ALTRA' DI GROTTE
Il Primo Maggio mi riporta indietro nel tempo quando, ragazzino, andavo con
tanti compagni a lu ‘Cuozzu di l'oru’ a celebrare la Festa dei
Lavoratori.
C’era la musica e ci portavamo la colazione al sacco per fare una
scampagnata.
Questa tradizione nasceva dal fatto che i lavoratori di Grotte, durante il
fascismo, andavano a fare una scampagnata in quella collinetta per celebrare
la loro festa portandosi magari una tovaglia rossa.
Poi sono diventato dirigente socialista, amministratore e quindi dirigente
provinciale della CGIL, e ho dovuto organizzare tantissime feste del Primo
Maggio, con musica e tanti mezzi agricoli che sfilavano lungo il corso, e
con un comizio nella Piazza Marconi del nostro paese.
Allora c’erano gli zolfatari, i braccianti, i pensionati, gli artigiani che
partecipavano in massa alla manifestazione.
Era una grande tradizione che nasceva da una storia lunga e tanto
significativa.
Grotte non è stato mai un paese come gli altri.
È stato un paese diverso perché aveva un folto nucleo operaio rappresentato
dai minatori, e poi ha avuto una classe imprenditoriale che andava a vendere
stoffe in tutta la Sicilia e anche fuori, e una grande emigrazione: elementi
che hanno contribuito a cambiare la mentalità chiusa del paesano.
Ai giovani voglio dire che devono studiare la storia del nostro paese per
rendersi conto che questo paese è veramente un paese “altro”.
Grotte ha partecipato attivamente alla costruzione dell’Italia unità.
Il primo tricolore in Sicilia è stato esposto alla Pietra (Ndr: la “Roccapetra”)
da grottesi che sono stati processati.
A Grotte ci sono stati amici di Garibaldi e di Mazzini, ci sono stati
tanti anarchici, massoni.
Nel 1868 ci fu a Grotte una rivolta mazziniana con una carabiniere
morto e uno ferito, e la famiglia Ingrao è stata costretta a fuggire
trasferendosi a Lenola dove è nato Pietro Ingrao già Presidente della Camera
dei Deputati.
Nel 1873 c’è stato lo scisma religioso di padre Sciarratta che ebbe
grande risonanza nazionale, su cui Don Melchiorre Vutera ha fatto la sua
tesi di laurea che speriamo possa essere al più presto pubblicata e
presentata a Grotte.
Quindi nacque la chiesa Valdese che ebbe grande importanza perché
attorno a essa nacquero scuole e tante altre iniziative che hanno aiutato il
paese a crescere.
Nel 1893 si tenne a Grotte il Congresso regionale dei Fasci dei Minatori
con la partecipazione dei maggiori esponenti dei Fasci dei Lavoratori
Siciliani. Le decisioni di quel congresso sono state importantissime per i
minatori e per le categorie dell’agricoltura.
Nel 1896 la Federazione Socialista di Grotte inviò al Commissario
regio inviato in Sicilia un documento di forte accusa nei confronti della
classe dirigente del paese che spadroneggiava su tutto e su tutti. Il
documento è stato pubblicato dalla Federazione Socialista di Agrigento con
segretario Luigi Granata.
L’antifascismo fu molto attivo.
Basti ricordare Gerlando Cimino, Matteo Chiarenza, Luigi Fantauzzo, la
famiglia Monreale.
Ricordo la manifestazione di giubilo del 1951, quando vinse le elezioni
regionali il Blocco del Popolo, che fu la premessa della vittoria della
Sinistra alle amministrative del 1952 che vide Sindaco il signor Morgante e
poi Totò Carlisi.
L’Amministrazione restò nelle mani della Sinistra anche nel 1956, anno che
mi vide protagonista di quella grande battaglia condotta assieme ad
Ardicasi.
Per dire che Grotte è un paese diverso rispetto ai paesi del Meridione,
basti dire che in questo paese, nei referendum, ha vinto la Repubblica,
l’aborto, il divorzio; cosa non da poco.
Tutto questo è stato frutto di tanti personaggi che oggi voglio ricordare.
Ricordo Peppino Delmonte, Gerlando Cimino, i Fantauzzo, Melchiorre Terrana,
Matteo Chiarenza, Raimondo Luparello (il nonno del giudice), Turiddu
Costanza detto Dduvvieri, gli anarchici Vella trasferitisi a Milano,
Spitaleri, Gregorio Bertolino, Totò Carlisi inteso Ardicasi, i fratelli Di
Liberto, Pietro Agnello e tantissimi laureati che nel dopoguerra aderirono
quasi tutti alla Sinistra.
Molti democristiani, anche di primo piano, hanno fatto la loro prima
esperienza nella Sinistra.
Un discorso a parte merita la famiglia Monreale, che ha grandi meriti e che
ha avuto rapporti importanti con il mondo garibaldino, mazziniano, massone
dell’Ottocento.
Oggi, alla mia tarda età, mentre vivo in solitudine l’isolamento da Covid
19, mi sono venuti alla mente questi pensieri e li ho voluti scrivere, nella
speranza che qualche giovane laureando possa svolgere una tesi di laurea
sulla storia progressista di questo nostro paese.
Viva il Primo Maggio. Viva i lavoratori che oggi vedono in pericolo il loro
posto di lavoro. Speriamo di superare questo gravissimo momento economico a
causato della pandemia Covid-19.
Gaspare Agnello
Agrigento, lì 1.5.2021
© Riproduzione riservata.
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